Industria & formazione refrigerazione e condizionamento 5-2021

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NUMERO 5 / GIUGNO 2021

Direttore Responsabile Enrico Buoni Responsabile di Redazione M.C. Guaschino Comitato Scientifico Marco Buoni, Marcello Collantin, Pierfrancesco Fantoni, Marco Carlo Masoero, Alfredo Sacchi, Madi Sakande, Stefano Sarti, Marino Bassi Redazione e Amministrazione Centro Studi Galileo srl via Alessandria, 26 15033 Casale Monferrato AL tel. 0142/452403 fax 0142/909841 Pubblicità tel. 0142/452403 E-mail: info@industriaeformazione.it www.industriaeformazione.it www.centrogalileo.it continuamente aggiornati www.EUenergycentre.org per l’attività in U.K. e India www.associazioneATF.org per l’attività dell’Associazione dei Tecnici del Freddo (ATF) La rivista viene inviata a: 1) installatori, manutentori, riparatori, produttori e progettisti di: A) impianti frigoriferi industriali, commerciali e domestici; B) impianti di condizionamento e pompe di calore. 2) Utilizzatori, produttori e rivenditori di componenti per la refrigerazione. 3) Produttori e concessionari di gelati e surgelati.

N. 449 – Periodico mensile Autorizzazione del Tribunale di Casale Monferrato n. 123 del 13.6.1977 Spedizione in a. p. - 70% Filiale di Alessandria Stampa Tipolito Europa - Cuneo Abbonamento annuo (10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp 10763159 intestato a Industria & Formazione Estero € 91,00 - una copia € 3,60 arretrati € 5,00

Sommario

6 Editoriale

Le aziende partner CSG proiettate per la prima volta, grazie alle Nazioni Unite, in un’economia verde globale M. Buoni - Presidente AREA Air Conditioning and Refrigeration European Association, Segretario Generale ATF, Direttore Centro Studi Galileo

12 Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini 21 Problemi ambientali relativi alle tecnologie di refrigerazione

Didier Coulomb - Direttore Generale International Institute of Refrigeration – IIR

26 Proprietà dei refrigeranti infiammabili

Kelvin Kelly - Training Director Business Edge

32 Principi di base del condizionamento dell’aria

Pressione dinamica e sua misura all’interno delle canalizzazioni di distribuzione dell’aria P. Fantoni - 223° Lezione

35 Aria condizionata e acqua negli edifici sostenibili in Oman

M. Ramaswamy - Esperto Tecnico, Royal Court Affairs, Sultanate of Oman S. N.J. Al-Saadi - Dipartimento di ingegneria civile e architettonica, Sultan Qaboos University, Oman

40 Concetti di base sulle tecniche frigorifere

Parametri per il confronto del funzionamento del compressore a R404A e R452A alle medie temperature P. Fantoni - 243° Lezione

42 Ultime Notizie:

Gli “heroes” di EFCTC per la lotta ai refrigeranti illegali! - Covid-19: la task force di ASHRAE aggiorna la guida tecnica - Refrigera 2021, cambio di date: appuntamento a novembre! - La carica dei 20.000! I tecnici del freddo italiani si riuniscono su facebook - Centro Studi Galileo, online il nuovo sito! - Pubblicato il rapporto AHRI 8028 sull’uso sicuro dei refrigeranti A2L - Monitoraggio dei prezzi degli HFC: i dati del quarto trimestre del 2020 - Assoclima: presentazione dei risultati dell’indagine statistica 2020 sul mercato dei componenti per impianti di climatizzazione - EIA, online la guida “Pathway to net-zero cooling product list” - Global Cooling Prize: abbiamo i vincitori! - USA: l’EPA procede con la riduzione graduale degli Idrofluorocarburi dannosi per il clima - EFCTC: eBay prende provvedimenti contro il commercio illegale di HFC Regolamentazione F-gas: partito il 6 maggio il forum di consultazione sulla nuova regolamentazione - Consultation Forum DG Clima: dati incoraggianti, la regolamentazione F-gas funziona! - Disponibili le slide di Ökorecherche del workshop del 6 maggio e un questionario per le aziende - Cresme presenta il 7° rapporto congiunturale e previsionale sul mercato dell’installazione degli impianti in italia - Webinar CSG: Disponibile il video di “Il futuro dei refrigeranti: modalità d’uso e sicurezza” - Disponibile il video di “Ottimizzazione ed efficienza energetica: nuovi strumenti disponibili” - “Impianti e soluzioni innovative per i tecnici del freddo”: un nuovo webinar gratuito

48 Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento (Parte duecentosettesima ) - A cura di P. Fantoni

INDUSTRIA & formazione /5


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

EDITORIALE

Le aziende partner CSG proiettate per la prima volta, grazie alle Nazioni Unite, in un’economia verde globale

Marco Buoni Presidente AREA Air Conditioning and Refrigeration European Association, 26 Associazioni europee 22 Stati 110.000 frigoristi Direttore Centro Studi Galileo Segretario generale ATF Associazione dei Tecnici italiani del Freddo

6/ INDUSTRIA & formazione

Per la prima volta in 45 anni, il 19° Convegno Europeo collegherà tutti i continenti: alla stessa ora e ovunque si trovino, speakers e partercipanti potranno prendere parte al convegno, comodamente e con la massima efficacia ed efficienza. Il numero di partecipanti ha superato qualsiasi previsione e aspettativa. Grazie ai partner del Centro Studi Galileo, alcuni dei quali supportano da decenni la nostra missione di formazione e informazione, possiamo presentare le tecnologie più all’avanguardia per il risparmio energetico e il rispetto dell’ambiente contribuendo al Green Deal europeo, per il quale il nostro settore, che contribuisce per il 25% dell’energia elettrica europea, deve aiutare il processo di decarbonizzazione, riducendo le emissioni del 55% entro il 2030, tra solo 9 anni, portandole a 0 entro il 2050. Il nostro settore è in espansione e sta facendo grandi sforzi per rispettare gli impegni presi negli anni passati. Le aziende italiane sono leader a livello mondiale in questa transizione. Grazie a questa collaborazione il convegno è un palcoscenico che mostra al mondo la nostra responsabilità e il nostro impegno. Il 19° Convegno Europeo si appresta a diventare il più grande di sempre: le Nazioni Unite si sono infatti rivolte al Centro Studi Galileo per puntare come mai prima d’ora sull’evento, invitando a partecipare i delegati di oltre 190 Nazioni, tra cui le maggiori autorità tecniche del settore, e posando una nuova pietra miliare nella storia del settore HVAC/R. La nuova formula, unita al vastissimo bacino di utenza, darà all’intero settore la possibilità di fare il punto sull’attuale situazione, in particolar modo sulla gestione della Catena del Freddo, sui nuovi sviluppi tecnologici e sul ruolo che il settore

HVAC/R ricopre nella distribuzione dei vaccini anti covid-19. Grazie alla collaborazione con le Nazioni Unite, la partecipazione all’evento è garantita anche ai cosiddetti “Paesi dell’Articolo 5”, ossia le Nazioni in via di Sviluppo, per le quali il Freddo rappresenta una straordinaria opportunità di crescita e miglioramento delle condizioni di vita per milioni di persone. Il 19° Convegno Europeo, come sempre, è organizzato dal Centro Studi Galileo in collaborazione con le Nazioni Unite (UNEP - United Nations Environment Programme), ATF (Associazione italiana dei Tecnici del Freddo), IIR (International Institute of Refrigeration), REI (Renewable Energy Institute), AREA (Associazioni Europee dei Tecnici del Freddo) e patrocinato dal MiTE (Ministero per la Transizione Ecologica). Come sempre, è l’occasione per discutere, con interventi e domande in diretta da ogni angolo del globo, su tutti gli argomenti più attuali per il settore, dalla necessità di una transizione sempre più marcata verso modelli green e sostenibili (con la revisione della normativa europea sui gas fluorurati e il loro phase down e la lotta ai commerci illegali) al valore della formazione (indispensabile per accompagnare le transizioni tecnologiche e garantire la costante efficacia dell’intera catena del valore), passando per le logiche di contrasto alla pandemia (trasporto e conservazione dei vaccini, gestione della Cold Chain, prevenzione tramite ventilazione meccanica), senza dimenticare gli ultimi e fondamentali sviluppi tecnologici (con l’implementazione su larga scala delle logiche di ecodesign e risparmio energetico e l’uso estensivo dei nuovi gas refrigeranti infiammabili, più rispettosi dell’ambiente).


NUMERO 5 / GIUGNO 2021

Tutte le Associazioni del freddo Europee si uniscono alle Associazioni Africane per la catena del freddo dei vaccini e degli alimenti. Al Politecnico di Milano verrà siglato un accordo storico per la collaborazione che darà un importante impulso allo sviluppo dell’Africa Accordo Storico: l’Europa e l’Africa insieme per la Catena del Freddo dei vaccini e degli alimenti. Al Politecnico di Milano verrà siglata una collaborazione che farà ripartire il Freddo in Africa. Nel continente Africano, la FAO stima che gli alimenti persi in un anno rappresentano all’incirca il 25-30% per i prodotti di origine animale ed il 40-50% per quanto concerne radici, tuberi, frutta e verdura, mentre l’Istituto Internazionale del Freddo (IIR) dichiara che, nei paesi in via di sviluppo, il 23% del cibo viene perso per l’assenza di una logistica del freddo destinata alla conservazione degli alimenti. Nel mondo, il 50% del cibo potrebbe durare più a lungo se fosse ben conservato. In molte zone dell’Africa sub-Sahariana, la Catena del Freddo è oggi del tutto inadeguata, quando non addirittura inesistente, fatta

eccezione per alcune industrie che esportano i loro prodotti. La collaborazione tra AREA (l’associazione che rappresenta tutti i Tecnici del Freddo europei) e U-3ARC (associazione che vede rappresentati tutti gli attori del freddo in Africa) ha radici profonde. L’associazione Pan-africana del Freddo, infatti, è nata ispirandosi proprio all’omologa realtà Europea, riprendendo e adattando l’idea di una grande entità continentale in grado di supportare e promuovere il lavoro dei Tecnici a ogni livello in tutte le Nazioni aderenti e ponendosi come un punto di riferimento fondamentale con il quale le autorità possono interfacciarsi. Il 10 giugno, nella cornice del XIX Convegno Europeo del Centro Studi Galileo, primo istituto per la formazione nel settore HVAC/R, in collaborazione con le Nazioni Unite, i Presidenti Madi Sakandé (U-3ARC) e Marco Buoni (AREA) apporranno la firma a un documento storico, che segnerà l’inizio di un rapporto 2.0 tra il Freddo Europeo e quello Africano. Il Memorandum of Understanding garantirà grandi benefici a entrambe le associazioni, con l’instaurazione di nuovi rapporti di partnership e scambi di competenze.

Questo includerà la mutua disponibilità a presenziare con i propri relatori agli eventi organizzati, a scambiarsi informazioni sulle best practises adottate dai propri Tecnici, a lavorare insieme allo sviluppo di nuovi standard e alla valorizzazione della formazione e dell’accrescimento delle competenze, nonché a collaborare allo sviluppo di logiche green e di risparmio energetico, oltre che alla condivisione delle migliori politiche atte a perseguire il phase down degli HFC ad alto impatto ambientale. La decisione di procedere con le firme nel corso del XIX Convegno Europeo è altamente simbolica: Marco Buoni, oltre a essere presidente di AREA e segretario di ATF (Associazione italiana dei Tecnici del Freddo), è anche direttore tecnico del Centro Studi Galileo, del quale Madi Sakandé è da anni uno dei docenti più apprezzati, responsabile della sede italiana di Bologna e di numerosi corsi realizzati in Africa, principalmente in Burkina Faso. L’appuntamento è quindi fissato per giovedì 10 giugno 2021 al Politecnico di Milano, una data che verrà ricordata come una pietra miliare nei rapporti del settore HVAC/R tra Europa e Africa.

Il Presidente di tutte le associazioni africane U-3ARC Madi Sakandé e il presidente di tutte le associazioni europee AREA Marco Buoni al 31° MOP di Roma presso FAO, novembre 2019. Il XIX convegno Europeo del Centro Studi Galileo (Politecnico di Milano, 10/11 Giugno 2021), da decenni un punto di riferimento fondamentale per chi opera nel settore del Freddo, farà da teatro alla firma di un protocollo d’intesa che segnerà un passo fondamentale per i rapporti tra i due continenti. Al centro, partnership e scambio di competenze. INDUSTRIA & formazione /7


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Revisione F-Gas, ecco gli esiti della consultazione pubblica: prevale l’ottimismo, ma la strada è lunga Iniziata il 15 settembre 2020 e conclusa il 29 dicembre, la Consultazione Pubblica sulla revisione del “Regolamento (UE) n. 517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra” ha dato agli stakeholder Europei la possibilità di esprimere la propria opinione in merito all’imminente cambio di normative. Le 241 aziende partecipanti hanno avuto modo di esprimere preferenze, considerazioni e dubbi su quello che sarà un cambiamento epocale per l’intero settore HVAC/R europeo, un cambiamento che dovrebbe rendere più semplice raggiungere gli obiettivi di salvaguardia climatica previsti per il 2030 e il 2050. Alla consultazione hanno aderito soggetti anche molto diversi tra loro: 124 singole organizzazioni aziendali/imprenditoriali (51,5%); 44 associazioni imprenditoriali (18,3%); 28 Cittadini dell’Unione Europea (11,6%); 14 ONG (5,8%); 8 Autorità pubbliche (3,3%), 3 Istituti accademici o di ricerca (2,5%), 3 Organizzazioni dei Consumatori (1,2%), 1 Sindacato (0,4) Inoltre, 122 intervistati si sono definiti come PMI, ossia realtà con meno di 250 dipendenti: gli intervistati provengono soprattutto dall’Europa nor-

8/ INDUSTRIA & formazione

doccidentale, con il maggior numero di risposte dal Belgio (54) seguite da Germania (32) e Francia (31). La partecipazione è stata trasversale, andando a rappresentare praticamente ogni settore e attività coinvolte dal cambio delle normative. I risultati della Consultazione La Consultazione ha messo in luce alcuni dei punti più pressanti che la Commissione Europea dovrà affrontare quando stilerà il testo di legge definitivo. Il settore ha dimostrato di conoscere molto bene gli argomenti trattati, pur con qualche debolezza per quanto concerne le politiche internazionali: prevalgono ottimismo e soddisfazione, soprattutto per quanto concerne il raggiungimento degli obiettivi climatici previsti dal Protocollo di Montreal e dagli altri accordi internazionali e per lo stimolo dato all’innovazione tecnologica. Da un punto di vista pratico sono state apprezzate e considerate valide quasi tutte le soluzioni previste (programmi di contenimento, recupero e responsabilità, oltre a formazione, certificazione e restrizioni all’uso delle attrezzature), fatta eccezione per la raccolta dei dati sulle emissioni, giudicata insufficiente. Un punto sul quale tutti, o quasi, concordano, è la necessità da parte dell’Europa, ma anche dei singoli Stati, di intervenire con maggior

vigore per stroncare il traffico dei Refrigeranti illegali, ormai diventati una vera e propria piaga: controlli doganali e sorveglianza del mercato non sono sembrati all’altezza, quindi concentrarci su un sistema di rendicontazione e verifica potrebbe garantire risultati migliori. Non sono stati, inoltre, rilevati costi eccessivi, sebbene alcune voci (formazione, certificazione e sistema quote, ad esempio), appaiano comunque come più onerose di altre, ed è opinione comunque che sarà da mettere in conto un generale aumento dei costi amministrativi. Le PMI sono risultate essere maggiormente preoccupate dall’aumento dei costi, rispetto alle altre realtà. In modo forse sorprendente, stando agli intervistati la pandemia non è stata un fattore particolarmente incisivo né preoccupante, mentre permane invece qualche preoccupazione in merito a una possibile perdita di competitività rispetto ai paesi extraeuropei, ed è stata inoltre evidenziata una scarsa flessibilità rispetto ai fattori improvvisi, come le innovazioni tecnologiche e le perturbazioni di mercato. La formazione è stata universalmente riconosciuta come una delle grandi chiavi di volta per garantire una transizione sicura verso i nuovi refrigeranti, impossibili da implementare senza la garanzia che i Tecnici del Freddo siano perfettamente prepa-



LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

rati a operare sugli impianti: in questo scenario, sarebbe più semplice procedere con misure forti, come ad esempio usare i gas ozonolesivi nelle applicazioni in cui sono indispensabili. L’impatto della revisione Molto probabilmente, stando agli intervistati, gli effetti della Revisione saranno molteplici: se da un lato renderanno più semplici da raggiungere gli obiettivi climatici e daranno nuovo stimolo ai settori di Ricerca & Sviluppo, non ci sono garanzie su quelli che saranno gli impatti economici sui prezzi al consumo e sui rapporti con i paesi extraeuropei, molti dei 10/ INDUSTRIA & formazione

quali potrebbero non essere ancora tecnologicamente pronti a recepire le innovazioni a basso GWP. La revisione aumenterà probabilmente i costi per l’utente finale, ma al contempo creerà nuovi spazi di mercato per chi produce tecnologie green e garantirà all’UE una maggiore competitività per quanto concerne le tecnologie alternative. L’aumento dei costi per l’utente finale potrebbe derivare dall’infiammabilità dei refrigeranti alternativi nel settore del raffreddamento e dall’utilizzo di alternative più costose nella trasmissione di energia. In sintesi, sebbene permanga generale ottimismo, in particolar modo in

merito ai benefici ambientali e alle ricadute sulla salute pubblica, rimangono ancora alcuni dubbi, soprattutto per la sostenibilità a lungo termine di alcune delle alternative proposte. Un altro elemento dibattuto all’interno della consultazione riguarda i nuovi rischi ambientali: sebbene la maggioranza degli intervistati abbia ritenuto che la normativa F-GAS non porterà a un aumento dell’accumulo di sostanze chimiche nell’ambiente, soprattutto PFAS, una minoranza considera comunque questo rischio importante, in particolare ONG, istituti di ricerca e privati cittadini.


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DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICI SPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

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Gli attestati dei corsi, i più richiesti dalle aziende, sono altresì utili per la formazione dei dipendenti prevista dal DLGS 81/2008 (Ex Legge 626) e dalla certificazione di qualità. Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo” Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO SU PIANO DI QUALITÀ NECESSARIO PER LA CERTIFICAZIONE AZIENDA - REG. EUROPEO 2067/2015 TRAMITE FAD BENVENUTI JUAN CARLOS Bologna BRAVO SPA Bedin Mattia Montecchio Maggiore

L’elenco in continuo aggiornamento di tutti i nominativi, divisi per provincia, dei tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo si può trovare su www.centrogalileo.it (alla voce Corsi > organizzazione)

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Saper svolgere correttamente le operazioni di Carica e Vuoto è assolutamente fondamentale per qualsiasi Tecnico del Freddo, ed è altrettanto fondamentale che il Tecnico abbia appreso come operare su impianto e bombola in un contesto adeguato, come nel caso degli attrezzatissimi laboratori del Centro Studi Galileo, che sfruttano sistemi didattici sempre all’avanguardia e docenti sempre aggiornati per garantire la migliore esperienza formativa possibile ai Tecnici del Freddo.


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Conoscere perfettamente le condizioni dell’impianto su cui si sta lavorando è assolutamente indispensabile per intervenire poi nel migliore dei modi: misurazioni e calcoli sono alla base del lavoro di un Tecnico del Freddo e al Centro Studi Galileo viene sempre insegnato come operare in modo preciso, scrupoloso ed efficiente, imparando non solo tecniche e nozioni, ma anche una completa metodologia di lavoro. CEREA PIETRO Porro Daniele Anzano Del Parco

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Gli strumenti del mestiere sono fondamentali! I Tecnici del Freddo che affidano la loro formazione al Centro Studi Galileo lo fanno con la certezza di poter contare non solo su docenti esperti e qualificati, ma anche su strumenti e impianti all’avanguardia. Nella foto, scattata presso il Laboratorio di Casale Monferrato, il docente Simone Portalupi mostra al Tecnico la Pinza Amperometrica che utilizzerà nel corso delle prove pratiche. 14/ INDUSTRIA & formazione

FENICE SPA Alfonso Daniele Campagnolo Manuel Cozza Renato Saraca Emanuele Visentin Alessandro Cascine Vica - Rivoli

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La mission del Centro Studi Galileo, ossia la diffusione della conoscenza e delle competenze sul freddo in ogni angolo del mondo non si ferma mai! Già da diversi anni, il CSG ha implementato servizi di Formazione a Distanza che permettono ai Docenti di portare tutti i 45 anni di esperienza del CSG ovunque. Nella foto, il corso “F-Gas Best Practices: Training and Certification for Malta” tenuto dal docente Gianfranco Cattabriga. MARZELLA IMPIANTI SRL Marzella Robero Latina

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“Torniamo in classe. Teoria online da casa, Pratica in classe da noi”. Lezioni online, prove pratiche, verifiche, poi finalmente… la consegna dell’attestato! Il docente Simone Portalupi ha appena consegnato, ai Tecnici del Freddo che hanno completato con successo il corso, l’attestato che certifica il superamento del corso di Tecniche Frigorifere – Specializzazione, che fornisce competenze pratiche fondamentali per ogni Tecnico! 16/ INDUSTRIA & formazione


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Roma, sede del Centro Studi Galileo all’interno del laboratorio di Tecnica della Saldatura: il docente illustra ai Tecnici del Freddo lo svolgimento del corso e le modalità d’esame. La sede di Roma è solo una delle quindici (15) che il CSG mette a disposizione dei Tecnici del Freddo, su tutto il territorio nazionale, le altre sono a Torino, Casale (3), Milano, Padova, Treviso, Bologna, Firenze, Napoli, Bari(2), Palermo e Cagliari. RIELLO SPA Zampollo Mario Colombo Giordano Legnago S ITALIA SPA Mitaritonna Franco Emanuele Pomezia SANGALLI IMPIANTI SRL Tallarico Rosario Besana Brianza SIPEGAS DI PECCHIO Andrizzi Jose’ Luca Monza SIRTI SPA Loffredo Damiano Piovesan Alessandro Viscione Vincenzo Milano STAR SERVICE COOP. VA SOCIALE Del Vescovo Simone Frosinone STULZ SPA COSMOTEC Chignola Mirco Valeggio S/M 18/ INDUSTRIA & formazione

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CORSO AD HOC SU IMPIANTI A CO2 Electrolux Professional Ambroset Alessio Bigaran Omar Bolzicco Antonio Bortolussi Matteo Boschiero Lidia Bressan Gabriele Burola Marco Camatta Massimiliano Campanaro Ennio Dal Bianco Gabriele Falcioni Massimiliano Gallo Simone Gandin Roberto Gasparini Elena Giusti Lorenzo Granzotto Graziano Marangon Damiano Melloni Francesco Milan Mascia Pacorich Massimo Pezzin Federico Rizzetto Davide Salvadori Roberto Sciardi Stefano Stefanuto Luca Vanacore Ivan Zanette Mauro

Un successo! Una classe di Tecnici del Freddo, al completamento del corso Propedeutico di Brasatura, esibisce con soddisfazione l’attestato finale, un nuovo traguardo personale e professionale! Tenuto dal docente del Centro Studi Galileo Roberto Ferraris, il corso si è svolto presso il laboratorio di Casale Monferrato.

TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO MANUTENZIONE AVANZATA A CASALE MONFERRATO ACETO SRL Migliori Davide Lipomo CARENZI SERVICE SRL Bonanno Francesco Magenta CASONI IMPIANTI SRL Casoni Paolo Martino Massimo Busto Arsizio ECOTHERM SRL Conti Luca Landonio Gianluca Rescaldina

Un Tecnico del Freddo, nella sede del Centro Studi Galileo di Milano, alle prese con l’Impianto Didattico: analizzati tutti i dati a disposizione e seguite le indicazioni del docente, deve ora intervenire nel modo migliore per dimostrare di aver acquisito, come migliaia di Tecnici prima di lui, le competenze necessarie ad ottenere il Patentino Italiano Frigoristi (PIF) INDUSTRIA & formazione /19


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Una volta seguite le precise istruzioni pratiche del docente, che ha illustrato passo dopo passo le corrette tecniche e procedure ai Tecnici del Freddo, sta a questi ultimi mettere in pratica quanto appreso. Solo una volta dimostrato di aver appreso alla perfezione come effettuare un’ottima brasatura, il Tecnico potrà ricevere dal docente l’attestato che conferma che ha partecipato con profitto al corso. La prova pratica di brasatura è pure il passaggio fondamentale per conseguire il PIF – Patentino Italiano Frigoristi, che gli consentirà di acquistare e maneggiare gli F-Gas. Come migliaia di Tecnici prima di lui, il Tecnico sta svolgendo la prova presso il laboratorio CSG di Casale Monferrato.

TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO FORMAZIONE PERSONALE ADDETTO AL RECUPERO GAS FLUORURATI VEICOLI A MOTORE TRAMITE FAD ANSELMO SRL Longagna Lorenzo Savona CENTRAL CAR DI FERRARINI & C SAS Ferrarini Edoardo Costamasnaga EUROBUSCLIMA SRL Landre Marco Filippo Peschiera Borromeo MARZI SAURO OFF. MECC. Marzi Sauro Gualtieri MELCHIORRE LUCA Alessandria

20/ INDUSTRIA & formazione

TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO PRATICO DI BRASATURA A CASALE MONFERRATO CACCIA VALERIO Basiglio DI GREGORIO MAURO Lazzate MOLINARI SPA Bonaccini Stefano Campogalliano PALADINO NICOLAS Milano PROJECT CENTER SRL Miglietti Massimo Rieder Lorenzo Gaglianico RENAT SRL Tagliasacchi Andrea Capannori

Oltre a ospitare i corsi di formazione dei Tecnici del Freddo, il laboratorio del Centro Studi Galileo offre anche un preciso servizio di taratura degli strumenti. Le stesse attrezzature utilizzate dagli allievi vengono ciclicamente sottoposte a rigorosi processi di taratura, così da garantire che siano sempre perfettamente efficienti e precise. SAWADOGO FRANCK ABEL Manta SINCRONIS SRL Pompa Andrea Garrini Mattia Crepaldi Simone Bergamaschi Riccardo Cinisello B.Mo

TEKNICA SRL Panero Alberto Roreto Di Cherasco UNICAL AG SPA Faimali Alvaro Castel D’Ario


NUMERO 5 / GIUGNO 2021

Problemi ambientali relativi alle tecnologie di refrigerazione Intervista a Didier Coulomb come introduzione al 19° Convegno Europeo UNEP-IIR-AREA-CSG Qual è il futuro del regolamento europeo sui gas refrigeranti fluorurati, e invece a livello internazionale?

Didier Coulomb

Direttore Generale – IIR

Argomento trattato al 19° Convegno internazionale 10-11 giugno 2021

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membro

Air conditioning and Refrigeration European Association

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Grazie mille. Mi auguro che il vostro Convegno sia di grande successo. Credo che questo sia un momento molto importante per lo sviluppo dell’emendamento Kigali, sia in Europa che altrove. Anche gli Stati Uniti, che dalla sua introduzione nel 2016 sono stati il principale ostacolo a questo emendamento, si allineeranno ad esso, quindi c’è la conferma che in tutto il mondo ci stiamo muovendo verso una drastica e rapida riduzione dell’uso di refrigeranti ad alto impatto ambientale. Il trend è chiaro, e potrà solo aumentare in futuro, in quanto ci sarà una forte pressione in termini di riduzione dell’uso di questi refrigeranti. Vengo ora al caso dell’Europa: c’è una revisione in corso del regolamento F-Gas. In ogni caso, c’è una cosa che dovrà essere fatta, ossia la proroga oltre il 2030 dell’accordo sugli F-Gas, poiché da oggi fino a tale data il regolamento consente di rispettare l’emendamento Kigali, ma c’è ancora una piccola fase aggiuntiva da mettere in atto almeno fino al 2036: sarà necessario ottenere l’85% come previsto dall’emendamento Kigali per tutti i paesi sviluppati. Ora siamo al 79% stimato al 2030, c’è quindi ancora un piccolo passo da fare, ma è chiaro che ci saranno forti pressioni affinché l’Europa sia più ambiziosa rispetto a questo semplice obiettivo. Ne stiamo discutendo in commissione: su questo punto vi sono reazioni diverse. Una cosa che vorrei dire è che c’è una questione che in realtà non è

stata discussa, ma che è stata oggetto di molte discussioni internazionali anche all’interno dell’emendamento di Kigali: il consumo energetico come parte della riduzione dell’uso di refrigeranti a effetto serra. Questa è una questione per la quale le soluzioni non sono chiare, in quanto i finanziamenti sono ben diversi, ma è assolutamente necessario che il cambiamento avvenga garantendo una migliore efficienza energetica, altrimenti perderemo una grande opportunità e avremo problemi molto grossi in futuro. Infine, non per l’Europa ma per i paesi in via di sviluppo, c’è il problema dell’abolizione degli HCFC: la data di eliminazione è il 2030, ma si tratta di una questione delicata per questi paesi: è importante far scomparire gli HCFC sostituendoli con refrigeranti a basso GWP. Qual è il futuro dei refrigeranti, quali useremo? A mio avviso, vi sono più aspetti da prendere in considerazione, come nel caso delle apparecchiature esistenti che non si vuole o non si può sostituire con apparecchiature che utilizzano refrigeranti a basso GWP, perchè sarebbe costoso: ci sarà, ed è già in corso, lo sviluppo di refrigeranti intermedi in termini di effetto serra. È chiaro che si tratta di una fase transitoria che non durerà a lungo, ma la ricerca si concentra sui refrigeranti con il minor impatto serra possibile. Tra questi, ci sono due famiglie di refrigeranti principali, ossia gli HFC con effetti serra molto bassi, tra cui gli HFO, e poi i refrigeranti naturali. C’è una forte pressione sui refrigeranti naturali perché sembrano “per natura” migliori di altri, e il loro uso aumenterà nei prossimi anni, ma ci saranno anche refrigeranti sintetici a INDUSTRIA & formazione /21

A


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

breve e medio termine. Un grosso problema, sia per questi refrigeranti sintetici con effetti serra molto bassi che per i refrigeranti naturali, è quello della sicurezza, in particolare relativamente all’infiammabilità. I regolamenti e i codici edilizi dovranno essere adattati. Dobbiamo occuparci di questo aspetto, perché ci sono molte discussioni a livello normativo sulla possibilità di accettare cariche di refrigerante più grandi negli impianti, e quindi aumentare le tipologie di possibili applicazioni di questi refrigeranti. Allo stesso tempo, si sta indagando sulla possibilità di ridurre il carico refrigerante per le stesse applicazioni. C’è molto lavoro da fare per cambiare le apparecchiature per garantire l’uso dei refrigeranti infiammabili a parità di efficienza per un più ampio numero di applicazioni. Ora, per esempio, gli idrocarburi sono usati solo in sistemi relativamente piccoli. Questo è l’aspetto più importante, e ci saranno sicuramente molte ricerche sui refrigeranti e sulle attrezzature che li contengono in questo settore, ma a mio parere la tendenza è molto chiara. Qual è l’importanza del nostro settore nel periodo in cui viviamo? Dal 2019, si è formata una consapevolezza internazionale che la catena del freddo è qualcosa di assolutamente vitale. Anche altre applicazioni, come il condizionamento dell’aria e le pompe di calore, sono sempre più citate, insieme ai loro vincoli e benefici. Vorrei sottolineare l’importanza della catena del freddo. La catena del freddo serve soprattutto a due cose. Prima di tutto, il cibo. È chiaro che la catena del freddo evita perdite in tutto il ciclo che va dai produttori ai consumatori, ma è anche un elemento favorevole per la mitigazione dei cambiamenti climatici. Abbiamo pubblicato una nota informativa su questo argomento, in cui abbiamo scritto che l’impronta di carbonio delle perdite alimentari generate dall’assenza di corretta refrigerazione è maggiore di quello della 22/ INDUSTRIA & formazione

catena del freddo stessa, anche con le tecnologie attuali. Per questi due motivi: la questione della sicurezza alimentare e la questione dell’impronta di carbonio, la catena del freddo è qualcosa di assolutamente necessario. Deve essere migliorata, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, e questo è il problema principale. La catena del freddo è utilizzata anche per i prodotti per la salute, in particolare i vaccini, e siamo stati estremamente coinvolti dalla pandemia di Covid in quanto i vaccini devono essere mantenuti a una certa temperatura, fino a temperature ultra-basse per i vaccini a RNA messaggero. Esiste già un problema con la catena del freddo nei paesi in via di sviluppo per gestire i vaccini tradizionali, che possono essere conservati con refrigeranti convenzionali. Oggi, quasi il 40 per cento dei vaccini viene perso nei paesi in via di sviluppo per questa ragione. Stiamo scrivendo una e-note in inglese, francese e spagnolo per dare ai paesi in via di sviluppo i consigli più pertinenti su come conservare e trasportare questi vaccini. Parlando più in generale della catena del freddo, è ovvio che dobbiamo agire nei paesi in via di sviluppo: i progetti vengono proposti a livello globale soprattutto in Africa e nell’Asia meridionale, dove ci sono più problemi. Ma a livello nazionale è ancora difficile motivare abbastanza i paesi in via di sviluppo, intraprendere strategie in tal senso con investimenti significativi nelle infrastrutture. Alcuni Stati maggiormente sviluppati stanno iniziando a lavorare con questi paesi, ad esempio Francia e Norvegia, ma questo deve essere visto all’interno di una strategia più completa. Ci sono anche altri due argomenti importanti, ossia l’uso del freddo nel condizionamento dell’aria e nelle pompe di calore. Per quanto riguarda l’aria condizionata, è spesso sotto accusa perché più si condiziona l’aria più si partecipa all’effetto serra, ma in fin dei conti è uno strumento eccellente per adattarsi al riscaldamento dell’effetto serra! La mia convinzione è che dobbiamo sviluppare tutte le soluzioni che pos-

siamo per evitarlo, utilizzando diverse tecniche che permettano di ridurre il bisogno di aria condizionata, ma sono anche convinto che sia ancora necessaria e che non si possa evitare l’aumento del suo utilizzo perché le ondate di calore aumenteranno. Dobbiamo trovare i modi più green possibili per rinfrescarci, con refrigeranti a bassissimo livello di effetto serra e una migliore efficienza energetica, installare sistemi di recupero del calore... ma ci sono ancora molti progressi da fare in questo settore, specialmente nei paesi in via di sviluppo. Due parole sulle pompe di calore. Anche le pompe di calore sono “fredde” in un certo senso, perché utilizzano gli stessi tipi di tecnologia. Sono un grande mercato in Italia, e in Europa in generale. Si tratta di un mercato in espansione, che continuerà ad espandersi. Grazie alle Pompe di calore viene utilizzata in un modo migliore l’energia elettrica prodotta da origine fossile, rispetto che utilizzarla direttamente per riscaldare. Infatti si tratta di un uso indiretto molto meno avido di elettricità (ndr che proverrà in futuro sempre maggiormente da fonti rinnovabili). LE SFIDE DEI REFRIGERANTI Il settore della refrigerazione ha un impatto importante e in continua crescita sul cambiamento climatico con quattro temi principali: i refrigeranti utilizzati, il consumo di energia, le perdite di cibo e il ciclo di vita dei materiali. Anche se sempre più riconosciuti a livello internazionale, questi problemi legati all’ambiente, risultano complessi e trovano la maggior parte delle soluzioni a livello nazionale e locale. La questione dei refrigeranti è ormai ben nota; alcune soluzioni, anche se attualmente calcolate in una prospettiva di lungo termine (mezzo secolo), sono già state messe in atto, sia per quanto riguarda la fascia stratosferica di ozono sia per il cambiamento climatico. Tuttavia, queste tempistiche potrebbero essere ridotte in futuro. Al contrario, le questioni energetiche (efficienza energetica, uso di energie rinnovabili), che finora non sono


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Presenteremo principalmente l’impatto che il settore della refrigerazione ha sul cambiamento climatico, poiché il cambiamento climatico è collegato a tutte le altre questioni ambientali. Abbiamo suddiviso questi problemi in due argomenti, sebbene siano correlati: refrigeranti ed energia. Altre importanti questioni ambientali come le perdite di cibo e i materiali delle apparecchiature non sono menzionate in questo documento. REFRIGERANTI

Tabella 1 – Elenco dei gas serra emessi dal settore della refrigerazione HCFC, e HFC (solo settore della refrigerazione) dal 2005 al 2015

state sufficientemente affrontate dalla maggior parte dei paesi, sono diventate una sfida urgente. Lo stesso vale per l’implementazione della catena del freddo nei paesi in via di sviluppo al fine di ridurre le perdite di cibo e il suo impatto in termini di carbonio. Il marcato aumento dell’uso della refrigerazione, comprese climatizzazione e catena del freddo, rende particolarmente importante lo sviluppo veramente sostenibile di questo settore. Parole chiave: cambiamento climatico; refrigeranti; consumo di energia; perdite di cibo.

mentare soprattutto nei paesi in via di sviluppo, la maggior parte delle quali richiede sistemi di refrigerazione. Il settore della refrigerazione è necessario per la vita in quasi tutti i suoi aspetti, compresi quelli essenziali come il cibo e i prodotti per la salute. Nella nostra definizione, il settore della refrigerazione include la catena del freddo, il condizionamento dell’aria, le pompe di calore e la criogenia, poiché tutte queste applicazioni utilizzano lo stesso tipo di tecnologia e presentano lo stesso tipo di problemi legati all’ambiente.

INTRODUZIONE È necessario che il settore della refrigerazione si sviluppi in modo sostenibile La popolazione mondiale è ancora in crescita, principalmente nei paesi in via di sviluppo e, per di più, la popolazione urbana è in aumento . Nei prossimi decenni, bisognerà andare incontro alle esigenze di due o tre miliardi di abitanti in più nelle città, oltre che alle esigenze di alimentazione, prodotti sanitari, aria condizionata, tecnologie dell’informazione, tecnologie tradizionali o nuove, che continueranno ad au-

NCR NCR BIOCHEMICAL

Gli impianti a compressione di vapore utilizzano refrigeranti e dominano in larga misura il mercato: in passato ne sono stati utilizzati di vari tipi. Fino agli anni ‘30, la maggior parte dei refrigeranti, denominati “refrigeranti naturali”, non aveva un impatto rilevante sull’ambiente. Ammoniaca, CO₂, idrocarburi, acqua e aria vengono ancora utilizzati e il loro impatto, dovuto esclusivamente alle perdite causate da una cattiva installazione, manutenzione e recupero alla fine del ciclo di vita delle apparecchiature è trascurabile. Sono state sviluppate anche tecnologie “non tradizionali”, come tecnologie ad assorbimento / adsorbimento, magnetiche e altre, ad esempio allo stato solido, ecc..., ma sono relativamente rare e non hanno impatti importanti. Successivamente, i refrigeranti contenenti cloro e fluoro sono apparsi sul mercato e sono diventati predo-

L’evoluzione delle tecnologie chimiche per il trattamento acque L’evoluzione delle tec dei circuiti di raffreddamento con torri evaporative o condensatori evaporativi

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INDUSTRIA & formazione /23


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Figura 1 – Cambiamenti nella forzatura radiativa totale di CFC, Fonti WMO e IPCC

minanti: i clorofluorocarburi (CFC) contengono sia cloro che fluoro, come anche gli idroclorofluorocarburi (HCFC) apparsi in seguito. Negli anni ’70, in seguito alla scoperta di un buco nella fascia stratosferica di ozono, tramite il Protocollo di Montreal, firmato nel 1987 e ora ratificato da tutti i paesi, si è deciso di vietare vari prodotti contenenti cloro e altre sostanze, inclusi CFC e HCFC. I CFC sono stati banditi dal 2000 nei paesi sviluppati e dal 2010 nei paesi in via di sviluppo. Gli HCFC sono stati vietati dal 2020 nei paesi sviluppati (e prima ancora, nel 2014, in alcune zone come l’Unione europea) e saranno banditi nel 2030 nei

paesi in via di sviluppo. Anche se esistono ancora depositi di questi refrigeranti, le cui perdite continueranno sicuramente, e nonostante alcuni traffici di refrigeranti vietati, la fascia stratosferica di ozono si è ora stabilizzata e si prevede che possa rigenerarsi nei prossimi decenni (pieno recupero intorno al 2060). Possiamo quindi considerare che il problema dello strato di ozono sia quasi risolto. Concentreremo ora i nostri sforzi sull’impatto che hanno i refrigeranti sul cambiamento climatico, che, nonostante siano stati compiuti progressi significativi e la via da seguire per risolvere questo pro-

blema sia ora chiara, rimane ancora una sfida. I CFC e gli HCFC contengono fluoro e sono quindi riconosciuti come gas a effetto serra (GHGs) dalla Convenzione di Rio sui cambiamenti climatici (1992), ma non vengono regolamentati sotto questi auspici poiché la Convenzione di Vienna e il Protocollo di Montreal sullo strato di ozono sono già stati firmati. I refrigeranti alternativi erano principalmente idrofluorocarburi (HFC) che sono generalmente anche potenti gas a effetto serra (molto meno dei CFC ma simili agli HCFC - Tabella 1; Fig.1). A seguito di alcuni studi e numerosi incontri e conferenze internazionali, nel 2016 è stato adottato l’emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal. L’emendamento Kigali organizza l’eliminazione graduale degli HFC, suddividendo i paesi in diverse categorie: - Paesi sviluppati, compresa l’Unione Europea, che hanno avviato la fase di riduzione graduale nel 2015 - Paesi in via di sviluppo, ad eccezione dei paesi del Golfo e alcuni paesi dell’Asia meridionale - Altri paesi in via di sviluppo - Paesi caldi (condizionamento stazionario - Tabella 2) I paesi stanno progressivamente ratificando l’emendamento di Kigali. Si può considerare che la maggior parte degli HFC scomparirà prima della metà del secolo. Siccome il cri-

Tabella 2 – Programma di eliminazione graduale degli HFC secondo l’emendamento Kigali

24/ INDUSTRIA & formazione


NUMERO 5 / GIUGNO 2021

Figura 2 – Emissioni di diversi gas serra (GHG) nel 2014 e loro distribuzione (solo settore della refrigerazione). Questi grafici rappresentano le emissioni del solo settore della refrigerazione

terio usato si basa sul potenziale di riscaldamento globale (GWP) in CO₂ equivalente e riguarda una riduzione graduale e non eliminazione, alcuni gas fluorurati a basso GWP (HFC a basso GWP, idrofluoroolefine (HFO) e miscele varie) continueranno comunque ad essere utilizzati e sviluppati. La strada è spianata e la questione dei refrigeranti dovrebbe essere quasi risolta prima del 2050, scadenza internazionale per il cambiamento climatico dopo l’accordo di Parigi del 2015, nonostante l’imponente aumento degli usi dei sistemi di refrigerazione. ENERGIA La questione energetica è ancora una sfida. Secondo l’International Institute of Refrigeration (IIR), gli utilizzi del settore della refrigerazione (che comprende la catena del freddo, aria condizionata, criogenia, pompe di calore) rappresentano il 20% del consumo globale di elettricità e questa percentuale continua a crescere. Ciò dipende chiaramente dalle risorse elettriche, che possono variare da paese a paese (Fig. 2). Energie rinnovabili, nucleare, carbone, gas: il mix di fonti energetiche è estremamente variabile. Il mondo si sta progressivamente de-carbonizzando, ma non possiamo aspettarci una de-carbonizzazione futura senza sforzi rivolti all’efficienza energetica dei sistemi di refrigerazione e degli interi sistemi (edifici, veicoli,

fabbriche, ecc.) della cui evoluzione terranno conto i futuri impianti di refrigerazione. In ogni caso, anche se l’energia elettrica è prodotta da fonti energetiche rinnovabili, l’impatto sulle infrastrutture (rete elettrica, accumulo di energia) può essere enorme e deve essere contenuto. I sistemi di refrigerazione possono essere parte della soluzione. Ad esempio, lo stoccaggio di energia attraverso la criogenia è stato sperimentato in un progetto europeo chiamato CryoHub. I materiali a cambiamento di fase possono aiutare a costruire involucri edilizi più isolati. Inoltre, l’energia per la refrigerazione può essere indipendente dalla rete, il che è chiaramente utile in aree remote dove c’è poca o nessuna rete elettrica: gli impianti di raffrescamento che utilizzano energia solare tramite pannelli solari e sistemi ad assorbimento / adsorbimento vengono ora promossi, in particolare in Africa e in Asia. Grazie al Protocollo di Montreal, l’eliminazione graduale degli HCFC e degli HFC costringerà i paesi a modificare gli attuali sistemi di refrigerazione. Il passaggio da un refrigerante all’altro non modificherà sostanzialmente l’efficienza energetica. Tuttavia, potrebbe essere un’opportunità per rinnovare completamente i sistemi di refrigerazione, per utilizzare l’energia di scarto e per soddisfare sia gli obblighi del Protocollo di Montreal che gli impegni dell’accordo di Parigi.

Durante la discussione sulla riduzione graduale degli HFC, è stato assunto l’impegno a rivedere le regole del Fondo multilaterale del protocollo di Montreal, che aiuta i paesi in via di sviluppo a conformarsi al protocollo di Montreal e ai suoi emendamenti, per includere criteri di efficienza energetica (2016). Tuttavia, non è stato raggiunto alcun accordo pratico. Le strategie sui refrigeranti e sull’energia rimangono purtroppo separate. CONCLUSIONI Molto è già stato fatto nel settore della refrigerazione per mitigare i cambiamenti climatici. La riduzione dell’impatto dei refrigeranti sullo strato di ozono e sui cambiamenti climatici, essenzialmente attraverso l’eliminazione graduale dei CFC, è sicuramente il principale successo in ambito ambientale delle Nazioni Unite. L’efficienza energetica delle apparecchiature, in particolare delle apparecchiature domestiche, è aumentata grazie all’etichettatura e ad altre misure progressive. Sono ancora necessari sforzi per raggiungere la neutralità carbonica entro la metà del secolo, la principale sfida ambientale internazionale. Il massiccio aumento dell’uso della refrigerazione, necessaria per la vita umana, costringerà il settore a proseguire i suoi sforzi verso uno sviluppo sostenibile.

INDUSTRIA & formazione /25


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Proprietà dei refrigeranti infiammabili INTRODUZIONE

Kelvin Kelly

Training Director Business Edge

Tratto da“Flammable Refrigerants Reference Manual”, l’intero manuale in lingua inglese può essere acquistato sul sito web

26/ INDUSTRIA & formazione

Durante i primi anni dalla nascita della refrigerazione, intorno al 1840, i sistemi che utilizzavano il processo di compressione del vapore non impiegavano gli stessi refrigeranti che usiamo oggi. I refrigeranti fluorurati non erano ancora stati inventati, si utilizzavano quindi altri prodotti chimici, come anidride carbonica (CO₂), ammoniaca anidra (NH₃), metano (CH₄), etano (C₂H₆), isobutano (HC (CH₃) ₃), propano (C₃H₈) e propene (CH₃CHCH₂). Queste sostanze chimiche, spesso descritte collettivamente come “refrigeranti naturali”, avevano una proprietà in comune, il basso potenziale di riscaldamento globale. Ciò era sconosciuto ai primi precursori, che erano però anche pienamente consapevoli che questi refrigeranti (escluso CO₂) erano altamente infiammabili, e NH₃ sia infiammabile sia fortemente tossico. La salute e la sicurezza dei tecnici non si avvicinavano minimamente ai livelli a cui siamo abituati nel XXI secolo, quindi lavorare con questi refrigeranti era spesso pericoloso, con conseguenti occasionali perdite di vite umane. Negli anni ‘30 furono sviluppati i refrigeranti fluorurati. Questi refrigeranti, sebbene non così efficienti dal punto di vista termodinamico come i “refrigeranti naturali”, non erano né tossici né infiammabili, e quindi erano considerati “sicuri”. L’uso di refrigeranti fluorurati divenne così diffuso che negli anni ‘50 la maggior parte dei refrigeranti naturali, ad eccezione dell’NH₃, non vennero più utilizzati, con la conseguente perdita delle conoscenze e delle tecniche degli esperti di allora. Facendo un rapido balzo in avanti, negli anni ’80 si scoprì che i refrigeranti “sicuri” stavano, a livello am-

bientale, distruggendo la protezione naturale della terra contro i raggi UVC, ossia l’ozono. La capacità dei refrigeranti fluorurati di riflettere la radiazione infrarossa era già ben nota, poiché questi venivano iniettati nei doppi vetri per migliorarne l’isolamento; se questi refrigeranti fuoriuscivano o venivano rilasciati nell’atmosfera, contribuivano ad aumentare il livello sempre crescente di gas serra. Oggi, l’innegabile influenza umana sul cambiamento climatico globale, ha reso l’uso di questi refrigeranti difficile da giustificare. Così, con il risveglio dei governi riguardo la realtà del cambiamento climatico, si è prodotto un aumento della pressione legislativa che sta portando al termine il loro utilizzo. I refrigeranti naturali stanno rinascendo in modo costante e quindi dobbiamo imparare di nuovo a gestirli. L’industria chimica ha recentemente sviluppato refrigeranti con un GWP (potenziale di riscaldamento globale) inferiore, generalmente non tossici, ma comunque infiammabili. Questi nuovi refrigeranti, sebbene infiammabili, richiedono una percentuale maggiore di ossigeno nell’aria prima di raggiungere il loro limite di infiammabilità. Ciò ha spinto la normativa a designarli come aventi minore infiammabilità consentendone l’utilizzo in quantità maggiori all’interno degli ambienti occupati. I tecnici della refrigerazione oggi si trovano ad affrontare problemi di infiammabilità e tossicità simili a quelli dei loro predecessori! Il compito del progettista è trovare il giusto equilibrio tra efficienza termica, infiammabilità e GWP. I sistemi di refrigerazione di piccole dimensioni, che contengono una quantità minima di refrigerante, o


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manterranno l’infiammabilità ad un livello sicuro o utilizzeranno al suo posto un refrigerante non infiammabile, ma meno efficiente. I sistemi di refrigerazione più grandi richiedono un impianto di rilevamento per le perdite di refrigerante e quindi avviare un sistema di ventilazione meccanica che produca aria fresca per diluire la concentrazione di refrigerante e portarla al di sotto del livello di infiammabilità, oppure devono essere posizionati all’interno di una stanza di volume sufficiente a garantire che qualsiasi perdita di refrigerante non possa raggiungere il limite di infiammabilità. Tuttavia, i sistemi di refrigerazione che forniscono raffreddamento indirettamente utilizzando un fluido secondario, come l’acqua refrigerata, sono normalmente posizionati esternamente e quindi non possono esserci limiti alla quantità di refrigerante utilizzata. Con l’avvicinarsi del 2030, vengono installati più sistemi di refrigerazione con refrigeranti infiammabili. Questo manuale di riferimento consentirà di acquisire piena consapevolezza dei problemi relativi ai refrigeranti infiammabili e fornirà consigli su come lavorare in sicurezza con questi fluidi durante la progettazione, l’installazione e la manutenzione di tali sistemi. NUMERAZIONE DEI REFRIGERANTI Agli idrocarburi, alocarburi ed eteri delle serie metano, etano, etene, propano, propene e ciclobutene viene assegnato un numero di identificazione, che consente di determinare la composizione chimica dei composti. Lo stesso vale per quanto riguarda la struttura molecolare di metano, etano, etene e la maggior parte delle serie propano e propene. Qui sotto viene riportato il principio di funzionamento dei numeri di identificazione: • La prima cifra a destra è il numero di atomi di fluoro all’interno del composto • La seconda cifra da destra è il numero di atomi di idrogeno all’interno del composto aumentato di 1 • La terza cifra da destra è il numero di atomi di carbonio nel composto

Serie Refrigerante

Nomenclatura

Metano

R10-R50

Etano

R110-R170

Propano

R216CA-R290

Composti organici ciclici

C316-C318

Miscele zeotropiche

R400-R4XX

Azeotropico

R500-R5XX

Composti organici vari

R600-R620

Composti azotati

R630 and R631

Composti inorganici

R702-R764

Composti organici insaturi (propylene, propene)

R1112A – R1270

Tabella 1: Classificazione della nomenclatura dei refrigeranti Classificazione di sicurezza 1, Non infiammabile

2L, Bassa Infiammabilità

2, Infiammabile

3, Infiammabilità superiore

Limite inferiore di infiammabilità (% in aria per volume) Nessuna propagazione di fiamma quando testato a 60°C e 101.3 kPa

>3.5

Propagazione della fiamma

Mostra propagazione della fiamma quando testato a 60 ° C e 101,3 kPa, calore di combustione <19000 kJ / kg e velocità massima di combustione di = 10 cm / s quando testato a 23 ° C e 101,3 kPa

>3.5

Mostra propagazione della fiamma quando testato a 60 ° C e 101,3 kPa, calore di combustione <19000 kJ / kg

=3.5

Mostra propagazione della fiamma quando testato a 60 ° C e 101,3 kPa, calore di combustione ≥19000 kJ / kg

Tabella 2: Tabella di classificazione dell’infiammabilità Classificazione di tossicità Tossicità inferiore A

Tossicità superiore B

Nessuna tossicità identificata a concentrazioni inferiori a 400ppm

Tossicità identificata al di sotto di 400ppm

Tabella 3: Tabella di classificazione della tossicità

diminuito di 1. Viene omesso se pari a zero. • La quarta cifra da destra è uguale

al numero di doppi legami carboniocarbonio nel composto. Viene omesso se pari a zero. INDUSTRIA & formazione /27


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Refrigerante

Classificazione

PL (kg/m3)

LFL (kg/m3)

UFL (kg/m3)

MIE (mJ)

LFL125

R600a

A3

0.011

0.043

0.203

0.25

0.0196

R290

A3

0.008

0.038

0.192

0.25

0.0168

R1270

A3

0.008

0.046

0.253

0.28

0.0213

R170

A3

0.0086

0.038

0.253

0.26

0.0168

R152a

A2

0.027

0.130

0.563

0.38

0.0781

R32

A2L

0.061

0.307

0.680

30-100

0.2285

R1234yf

A2L

0.058

0.289

0.573

5-10k

0.2119

R1234ze

A2L

0.061

0.303

0.443

61-64k

0.2248

R454A

A2L

0.056

0.278

0.425

300-1k

0.1558

R454C

A2L

0.059

0.293

0.569

300-1k

0.2156

R454B

A2L

0.039

0.303

0.569

100-300

0.2248

R452B

A2L

0.062

0.310

0.609

100-300

0.2313

R717

B2L

0.00035

0.116

680

0.0677

Tabella 4: Selezione delle proprietà di infiammabilità dei refrigeranti di uso frequente

PL Limite pratico | LFL Limite inferiore di infiammabilità | UFL Limite superiore di infiammabilità | MIE Energia minima di accensione

NUMERAZIONE E DESIGNAZIONE DEL REFRIGERANTE La tabella “Classificazione della nomenclatura del refrigerante” mostra il sistema di numerazione del refrigerante creato dalla Society of Heating, Refrigerating and Air-conditioning Engineers (ASHRAE). La nomenclatura ASHRAE, lo standard per l’industria, deriva dalle serie reColori

Tipo

frigeranti. I fluorurati sono sintetizzati da 4 idrocarburi principali; metano (R50) CH₄, etano (R170) C₂H₆, propano (R290) C₃H₈ e propilene o propene C₃H₆ (R1270). La loro struttura chimica è generalmente la stessa, ma alcuni atomi di idrogeno vengono sostituiti con fluoro e altri elementi.

CLASSIFICAZIONE DI INFIAMMABILITÀ ISO 817: 2014 ISO 817: 2014 fornisce un sistema per l’assegnazione delle designazioni ai refrigeranti. Stabilisce inoltre un sistema per assegnare una classificazione di sicurezza ai refrigeranti in base ai dati di tossicità e infiammabilità e fornisce un mezzo per determinare il limite di concentrazione del refrigerante.

A

B

C

D

E

F

Incendio che coinvolge legno, carta, tessuti, ecc...

Incendio che coinvolge liquido infiammabile, olio, benzina, ecc...

Incendio che coinvolge gas infiammabili, butano, propano, ecc...

Incendio che coinvolge metalli come il magnesio

Incendio che coinvolge componenti elettrici

Incendio che coinvolge oli e grassi da cucina

Acqua Schiuma Polvere estinguente M28/L2 CO2 Idrochimico Tabella 5: Tipi di estintore 28/ INDUSTRIA & formazione


680

17

MIE (mJ)

Massa molecolare

62.61

90.78

300-1000 (Es(2)=62)

100-300 (Es(2)=200)

100-300 (Es(2)=150)

63.5

1.6

5.2

3.78

0.569

15

0.293

7.7

0.445

0.059

-45.9

1

A2L

R-454C

Opteon TM XL20

3

2.59

0.569

22

0.303

11.7

0.358

0.039

-50.9

1

A2L

R-454B

Opteon TM XL41

80.47

300-1000 (Es(2)=55)

2.4

3.34

0.522

15

0.278

8

0.461

0.056

-48.3

1

A2L

R-454A

Opteon TM XL40

1.5

4.77

0.573

12.3

0.289

6.2

0.47

0.058

-29.5

1

A2L

R-1234yf

Opteon TM XL10

114

114

6100-6400 >5000, <10000

0.5

4.77

0.443

9.5

0.303

7

0.28

0.061

-19

2

A2L

R-1234ze

R1234ze

52

>30,<100

6.7

2.15

0.68

29.3

0.307

14.4

0.3

0.061

-51.6

1

A2L

R-32

R32

66

0.38

23

2.76

0.563

16.9

0.13

3.9

0.14

0.027

-24

1

A2

R-152A

30

0.24

1.24

0.253

12.4

0.038

3

0.0086

0.0086

-88.6

1

A3

R-170

Freon 152a Etano

42.1

0.28

1.74

0.253

11.1

0.046

2

0.0017

0.008

-47.6

1

A3

R-1270

Propilene

44

0.25

46

1.83

0.192

10.1

0.038

2.1

0.09

0.008

-42.1

1

A3

R-290

Propano

58.1

0.25

2.44

0.203

8.4

0.043

1.8

0.059

0.011

-11,7

1

A3

R-600a

Isobutano

infiammabilità (UFL) e densità

Tabella 6: Proprietà specifiche dei refrigeranti infiammabili, tra cui temperatura di saturazione, limite pratico (PL), limite inferiore di infiammabilità (LFL), limite superiore di

7.2

Velocità di combustione (cm/s)

2.63

0.7

Densità @21°C, 1atm (Kg/m3)

23.3

0.31

0.609

28

0.116

11.9

UFL (Kg/m3)

UFL @23°C, 50% RH (%v/v)

LFL (Kg/m3)

15

0.00022

Inferiore di ATEL o ODL (Kg/m3)

LFL @ 23°C, 50% RH (%v/v)

0.062

0.00035

Limite pratico Kg/m3

0.364

-51

1

A2L

R-452B

Opteon TM XL55

-33.3

LT @1b Saturato

1

B2L

Classificazione di sicurezza

Gruppo PED

R-717

Ammoniaca

Nome ASHRAE

Nome commerciale

NUMERO 5 / GIUGNO 2021

INDUSTRIA & formazione /29


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

L’asfissia si verifica quando in una persona non arriva abbastanza ossigeno agli organi vitali. Ciò può verificarsi quando una perdita di refrigerante sposta il livello di sicurezza minimo di ossigeno nell’atmosfera circostante.

Tabella 7: Confronto tra efficienza del refrigerante (energia per unità di volume kJ/ m³)

Il limite inferiore di infiammabilità (LFL) è la concentrazione minima di refrigerante per la quale si può propagare una fiamma, all’interno di una miscela omogenea (uniformemente miscelata) di refrigerante e aria. Il limite superiore di infiammabilità (UFL) è la concentrazione massima di refrigerante per la quale si può propagare una fiamma, all’interno di una miscela omogenea (uniformemente miscelata) di refrigerante e aria. L’energia minima di accensione (MIE) è l’energia minima per la quale una miscela di un dato materiale infiammabile con aria o ossigeno prende fuoco, misurata mediante una procedura standard.

Tabella 8: Confronto tra efficienza del refrigerante (energia per unità di massa «effetto refrigerante netto» kJ / Kg)

ALTRI MODI PER IDENTIFICARE IL REFRIGERANTE I refrigeranti possono essere identificati in molti modi, alcuni dei quali non convenzionali. A volte possono essere utilizzati i nostri recettori sensoriali. Alcuni refrigeranti possono essere rilevati grazie al loro odore. Ma la maggior parte degli HFC, inclusi i refrigeranti HFO, non ha profumo / odore. Una perdita di refrigerante HC ha odore di gas naturale, a condizione che non si sia verificato alcun trascinamento di olio. I refrigeranti HC vengono solitamente lubrificati con olio minerale; di solito, insieme alla perdita di refrigerante avviene il trascinamento dell’olio e per questo hanno un odore leggermente meccanico. L’odore di refrigerante più evidente è quello dell’ammoniaca (R717). Con una concentrazione di sole poche parti per milione, gli occhi inizia30/ INDUSTRIA & formazione

no rapidamente a lacrimare in modo insopportabile. Sebbene sia uno dei refrigeranti più efficaci, in realtà è molto pericoloso. LEGENDA Il limite pratico (PL) è la concentrazione utilizzata in un calcolo semplificato per determinare la quantità massima consentita di refrigerante all’interno di uno spazio occupato. Il limite di carica del refrigerante (RCL) è la concentrazione massima di refrigerante nell’aria, in conformità e come specificato nell’Allegato C.3 della BS EN378-1 ed è stabilito per ridurre i rischi di tossicità acuta, asfissia e infiammabilità. Il rischio di asfissia aumenta quando si lavora sotto il livello del suolo o in uno spazio scarsamente ventilato. L’RCL è determinato da test di tossicità e infiammabilità, ma il PL è derivato dall’RCL o da un limite di carica stabilito precedentemente.

LFL¹”,²⁵” Aumento del livello di infiammabilità inferiore di un decimale o della sua frazione equivalente LFL⁵/⁴. Questo valore è stato calcolato per il lettore al fine di rendere più semplici i calcoli nell’Allegato C.2.1 della BS EN378-1. Quantità limite con ventilazione aggiuntiva (QLAV) è la densità di carica del refrigerante che, se superata, crea una situazione istantaneamente pericolosa, se la carica totale di refrigerante dovesse fuoriuscire nello spazio occupato. C.3 della BS EN378-1 utilizza QLAV per gestire il rischio relativo ai sistemi in spazi occupati dove il livello di ventilazione è sufficiente a disperdere la perdita totale di refrigerante entro 15 minuti. Quantità limite con ventilazione minima (QLMV) è la densità di carica del refrigerante con una concentrazione uguale all’RCL in una stanza non ermetica, con una perdita di refrigerante moderatamente grave.


NUMERO 5 / GIUGNO 2021

Fonti di accensione Per quanto riguarda il loro valore di ignizione, le fonti di accensione di questo elenco dipendono dalla quantità di energia disponibile e dalle proprietà del refrigerante infiammabile. Questo elenco non è esaustivo: • Fiamme o scintille da processo di lavoro • Materiale elettrico • Calore dovuto ad attrito • Scariche elettrostatiche • Forni, fornaci, camini, fornaci o inceneritori • Caldaie, motori e altre apparecchiature per la combustione di olio • Fiammiferi, accendini, candele e materiali per fumatori • Fiamme libere e apparecchiature a gas • Lampadine e tubi fluorescenti se troppo vicini a materiali combustibili • Prolunghe elettriche e adattatori • Cablaggio o apparecchiature elettriche difettose o danneggiate • Stufe portatili • Attrezzatura da cucina, comprese friggitrici

Ormai appuntamenti fissi, e seguiti ogni volta da centinaia di Tecnici in diretta, i Webinar del Centro Studi Galileo sono strumenti fondamentali per accrescere le proprie conoscenze sul freddo, nonché per restare sempre aggiornati sulle ultimissime novità tecnologiche: sul canale youtube Galileo TV, il canale ufficiale del Centro Studi Galileo, è inoltre disponibile la playlist con tutti i tantissimi appuntamenti precedenti.


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

LEZIONE 223 > PRINCIPI DI BASE DEL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA

Pressione dinamica e sua misura all’interno delle canalizzazioni di distribuzione dell’aria INTRODUZIONE

Pierfrancesco Fantoni

Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni di base semplificate per gli associati sul condizionamento dell’aria, così come da 20 anni sulla nostra stessa rivista il prof. Ing. Pierfrancesco Fantoni tiene le lezioni di base sulle tecniche frigorifere. Vedi www.centrogalileo.it. Il prof. Ing. Fantoni è inoltre coordinatore didattico e docente del Centro Studi Galileo presso le sedi dei corsi CSG in cui periodicamente vengono svolte decine di incontri su condizionamento, refrigerazione e energie alternative. In particolare sia nelle lezioni in aula sia nelle lezioni sulla rivista vengono spiegati in modo semplice e completo gli aspetti teorico-pratici degli impianti e dei loro componenti.

È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto. 32/ INDUSTRIA & formazione

L’aria che si muove all’interno di una canalizzazione non è caratterizzata solamente dalla pressione statica, ma anche da una pressione dinamica che è legata alla velocità che essa possiede. Come la pressione statica, anche quella dinamica può essere misurata mediante un manometro ad acqua. In questo caso, però, se si desidera che la misura sia precisa e significativa è necessario ricorrere all’uso di particolari sonde il cui funzionamento si rifà a quello del tubo di Pitot.

ziale che l’aria possiede per unità di volume. La seconda, invece, è dovuta alla velocità che la massa d’aria possiede e rappresenta l’energia cinetica per unità di volume dell’aria. Se l’aria è in condizioni statiche non possiede pressione dinamica e questo è il fatto che anche in maniera intuitiva ci permette di comprendere la differenza tra le due pressioni. Quando l’aria si muove all’interno di una canalizzazione generalmente è caratterizzata da queste due pressioni che, sommate assieme, ci forniscono la pressione totale posseduta dall’aria.

PRESSIONE STATICA E PRESSIONE DINAMICA

MISURA DELLA PRESSIONE DINAMICA

Il movimento dell’aria all’interno di un condotto non è caratterizzato solo dalla pressione statica, ma anche da quella dinamica. Della prima abbiamo già parlato: sostanzialmente essa rappresenta l’energia poten-

Nella figura 1 possiamo vedere come si può misurare la pressione dinamica: essendo essa legata alla velocità è necessario che lo strumento venga investito direttamente dalla corrente d’aria per cui la sua

Figura 1 – Misura della pressione dinamica all’interno di un condotto. La sezione della presa di pressione deve essere posta perpendicolarmente al flusso dell’aria. Se, come nell’esempio, la pressione dinamica è nulla significa che l’aria è in condizioni di quiete.


NUMERO 5 / GIUGNO 2021

Figura 3 – Rappresentazione della velocità dell’aria in una sezione di un condotto. In tutti i punti della sezione del condotto la velocità dell’aria è la stessa. La presa del manometro misura la stessa pressione in qualunque punto venga collocata.

Figura 2 – Misura della pressione dinamica all’interno di un condotto. Il valore di pressione dinamica segnato dal manometro indica che l’aria si sta muovendo all’interno del condotto

sezione deve risultare disposta perpendicolarmente alla direzione del flusso, al contrario del caso in cui si voglia misurare la pressione statica, ove la sezione dello strumento deve risultare parallela alla direzione del flusso. Lo strumento che viene impiegato è un manometro ad acqua che risulta avere la seconda presa di pressione in direzione parallela a quella del flusso. Il manometro è composto da un tubo con sifone e controsifoni. Al suo interno è contenuta acqua. Una sezione del tubo deve essere in grado di rilevare se l’aria possiede una certa velocità e quindi deve essere in grado di intercettare il movimento longitudinale dentro la canalizzazione delle particelle che compongono l’aria. La seconda presa di pressione del manometro, quella che ha la sezione parallela al movimento dell’aria, è in grado di percepire solo quei movimenti piuttosto caotici e casuali che le particelle compiono e che fanno loro esercitare delle forze perpendicolari alla parete della canalizzazione e sulla sezione del tubicino che costituisce il manometro. L’acqua contenuta nel sifone del manometro, quindi, è soggetta sulle sue due superfici libere a due forze, e quindi a due pressioni, l’una dipendente alla velocità delle particelle di aria che si muovono nel condotto mentre l’altra è indipendente da tale velocità. Mentre nella figura 1 il manometro indica che l’aria è in quiete all’interno della canalizzazione, nella figura

2 il manometro segnala che l’aria è in movimento e quindi possiede una certa pressione dinamica. In questo caso sulla presa di pressione di sinistra del manometro agiscono delle forze maggiori che sulla presa di pressione di destra per cui l’acqua dentro il sifone non ha i due peli liberi disposti allo stesso livello. IL TUBO DI PITOT Quanto detto fino ad ora per la misura della pressione dinamica non trova sempre completa applicabilità in tutti i condotti. Infatti, come abbiamo già detto in precedenti occasioni, in corrispondenza di una sezione generica di un condotto non è detto che la velocità risulti essere uguale in tutti i punti di tale sezione. La figura 3 riporta il profilo delle ve-

Figura 4 – Rappresentazione della velocità dell’aria in una sezione di un condotto. Nella sezione del condotto la velocità dell’aria non è la stessa in tutti i punti. La presa del manometro non misura la stessa pressione se viene collocata nei punti A, B o C.

locità in una sezione nel caso in cui tutte le particelle d’aria che transitano in questa sezione in un certo istante abbiano la stessa velocità. In tale caso il posizionamento del manometro per la misura della pressione dinamica può avvenire indifferentemente nei punti A, B , C che sono indicati in figura: lo strumento fornirà sempre lo stesso valore di pressione, indipendentemente dalla posizione in cui viene collocata la presa di pressione. La figura 4 riporta, invece, il profilo della velocità che più frequentemente si verifica

INDUSTRIA & formazione /33


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

La centrale La centrale multifunzione multifunzione Le nuove pompe per la condensa REFCO Serie BM

di un altro strumento, chiamato tubo di Pitot. Per la misura si impiegano opportune sonde appartenenti alla famiglia dei tubi di Pitot multipunto che, collegate ad un manometro differenziale, permettono di misurare la pressione dinamica con adeguata precisione. La figura 5 riporta una di tali sonde.

ze delle pareti del condotto rileverà un valore di pressione inferiore. Appare chiaro, quindi, che un manoNuovo con luci a UV e LED metro di questo tipo non è in grado di fornire una misurazione precisa della pressione e per tale ragione, nuove pompemultifunzionalità. per la condensa REFCO conLeuna maggior in tutti i casi in cui la velocità non è una maggior multifunzionalità. Uncon prodotto per tutte le applicazioni. uniforme in ogni punto della sezione Un prodotto per tutte le applicazioni. REF-LOCATOR del condotto, è necessario avvalersi Figura 5 – Esempio di sonda funzioIl classico gruppo manometrico svizzero

di nante come tubo di Pitot in gradoCercafughe di alto livello misurare la pressione dinamica in una sezione di un condotto ove la velocità non è la medesima in tutti i punti (tratto da catalogo Aerofiltri)

Connessione USB Modalità silenziosa LED diagnostico Passa in rassegna la storia Connessione USB OCTA-WIRELESS Configura la prestazione Assicura la corretta Modalità silenziosanella LED diagnostico realmente sezione di un conoperativa pompa Passa indella rassegna la storia lafunzione prestazione installazione Assicura lainiziale correttae della Configura pompa in Bilancia elettronica dotto. Come si vede, la velocità non operativa della pompa pompa in funzione assiste installazione iniziale e della della capacità dell’unità nella diagnosi è la medesima in tutti punti della capacità dell’unità assiste nellaidiagnosi AC della AC sezione: essa ha un valore massimo

Pompa per condensa Pompa per condensa universale REF-VAC universale Vacuometro elettronico ENVIRO-DUO/-OS: Ora anche applicabile per R32 e R1234yf

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2 0 17

in corrispondenza del punto centraidraulico completo ENVIRO-DUO/-OS le della sezione, per poi diminuire Unità di recupero per tutti i refrigeranti di uso comune progressivamente man-mano che ci si digitale avvicina alleApplicazione pareti del condotto. Per la gamma completa di Sensore universale Fusibile da 10A Sensore digitale Applicazione universale Fusibile da 10A Esclusivo sensore digitale Da 6.000 Btu/H integrato sostituibile Avendo questo lo delle velociprodotti REFCO Vi preghiamo Esclusivo sensore digitale profi Da 6.000 Btu/H integrato sostituibile di livello dell’acqua Btu/H Fusibile dità, livello dell’acqua 120.000 Btu/H Fusibileininvetro vetro II II di contattare Gobi il Gobi Vostro ha rilevanzaa(da120.000 ila1,75kW punto in cui viene a 35kW) 5 5x 20 (da 1,75kW a 35kW) x 20mm mmdada10A 10A distributore HVAC/R locale. posizionata la presa di pressione sostituibile del sostituibileinstallato installato in fabbrica Da decenni, le Nazioni Unite si appoggiano al Centro Studi Galileo per la formazione manometro, dato che nelle posizioin fabbrica dei Tecnici del Freddo: secondo una logica di “Training REFCO of Trainers”, chi segue i corsi ni centrali essa misurerà Manufacturing Ltd. REFCO Ltd. DIGIMON-SE patent pending un valore REFCO Ltd. potrà poi trasmettere ad altri le sue conoscenze, dando vita a Manufacturing unManufacturing ciclo virtuoso, come maggiore della pressione dinamica 6285 Hitzkirch Switzerland Gruppo manometrico Hitzkirch Switzerland nel caso del corso “Energy Efficiency Applied to RAC 6285 Best Practices”, svolto dal do6285 Hitzkirch - Switzerland digitale 2 eposizionato 4 vie cente Gianfranco Cattabriga e destinato alla Nigeria, in collaborazione con UNDP. mentrease nelle vicinanwww.refco.ch www.refco.ch www.refco.ch


NUMERO 5 / GIUGNO 2021

Aria condizionata e acqua negli edifici sostenibili in Oman SOMMARIO

Muthukumar Ramaswamy

Esperto Tecnico, Royal Court Affairs, Sultanate of Oman

Saleh N.J. Al-Saadi

Dipartimento di ingegneria civile e architettonica, Sultan Qaboos University, Oman

Argomento trattato al 19° Convegno internazionale 10-11 giugno 2021

REI TECN

IC

I

DD

O

SS

membro

Air conditioning and Refrigeration European Association

FRE

OC

L

IAZIO

EI

ATF

DE

N

E

D

L’energia è la risorsa fondamentale di ogni nazione nel processo di sviluppo e sulla strada del progresso. Nella maggior parte dei paesi del GCC (Consiglio di cooperazione del Golfo), l’energia è sovvenzionata dai rispettivi governi ed è molto economica a livello locale. Recentemente i governi dei paesi del GCC hanno capito che i sussidi spesi per l’energia possono essere utilizzati efficacemente per sviluppare tecnologie alternative che riducono il consumo di energia. Le principali fonti di energia elettrica in Oman sono i combustibili fossili che causano problemi ambientali. Il settore edilizio in Oman consuma più del 75% dell’energia elettrica totale prodotta in un anno. Al fine di risparmiare energia e altre risorse, il concetto di edilizia sostenibile è emerso come argomento interessante negli ultimi anni anche come soluzione ai gravi problemi ambientali che si sono presentati a causa dell’uso eccessivo di energia e delle risorse naturali. Per molte regioni costiere tropicali come l’Oman, l’aria condizionata (AC) comporta il più grande utilizzo specifico di energia nel settore dell’edilizia. In media, il 46% del prezzo dell’elettricità viene sovvenzionato in Oman. Il significativo consumo di energia nel settore edilizio ha portato alla rimozione dei sussidi governativi sul costo dell’elettricità per edifici che consumano più di 150 MWh all’anno. Le nuove tariffe energetiche dovrebbero incoraggiare tutte le parti interessate a migliorare l’efficienza energetica attraverso campagne di risparmio dell’energia. L’Oman è uno dei paesi più poveri d’acqua del mondo. Il cambiamento climatico sta aumentando la doman-

da di acqua diminuendo l’approvvigionamento idrico. Gli impianti di desalinizzazione apportano un contributo importante all’approvvigionamento idrico in Oman per soddisfare la crescente domanda di acqua dovuta all’aumento della popolazione e allo sviluppo economico e per ridurre la dipendenza dalle risorse idriche sotterranee. La conservazione dell’energia e dell’acqua fa parte della sostenibilità e sta diventando sempre più parte integrante del ruolo di gestione degli impianti (FM). Questo documento discute brevemente la necessità di politiche o linee guida per rivedere le pratiche correnti per risparmiare energia e acqua e fornire un buon punto di partenza per formulare una politica di conservazione dell’energia e dell’acqua in Oman. Vengono delineate alcune linee guida riguardanti le opportunità di risparmio energetico insieme alle linee guida riguardanti le opportunità di risparmio energetico nei sistemi di climatizzazione. In questo documento vengono spiegate anche le linee guida per risparmiare acqua nell’edilizia e la necessità di eseguire audit energetici regolari. In questo documento viene evidenziata la necessità di formulare una politica energetica sostenibile per una gestione efficiente dell’energia e dell’acqua degli edifici. Parole chiave: Sostenibilità, HVAC, tecnologia alternativa, Bench mark. INTRODUZIONE Il concetto di edifici sostenibili è emerso negli ultimi anni come una delle possibili soluzioni per i gravi problemi ambientali. La conservazione dell’energia e INDUSTRIA & formazione /35

A


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Profilo carichi elettrici

Figura 1 – Carico elettrico giornaliero per un giorno medio invernale ed estivo

dell’acqua è una strategia chiave negli edifici sostenibili. È importante in quanto aumenterà la disponibilità di risorse energetiche limitate e ridurrà anche gli effetti nocivi sull’ambiente dovuti alla produzione e all’uso dell’energia. Le misure di conservazione dell’energia e dell’acqua necessitano di un sostegno collettivo da parte di tutte le parti interessate. L’adozione di un’adeguata politica in materia di consumo di energia e acqua contribuisce a migliorare le prestazioni e le rende sostenibili. Le soluzioni per la conservazione vanno finalizzate ad un uso efficiente e un utilizzo efficace dell’energia e delle risorse idriche. L’implementazione di questi sforzi non deve comportare alcun compromesso sulla qualità dei servizi offerti (ad esempio, nell’illuminazione elettrica non ci devono essere scadimenti nei livelli di illuminazione, mentre nel condizionamento dell’aria si deve mantenere la qualità dell’aria e le condizioni interne) o interferenze con la funzione primaria dell’edificio. In Oman la domanda di energia è aumentata rapidamente a causa della crescita della popolazione e del rapido sviluppo economico. Oltre il 75% dell’energia elettrica consumata in Oman è da attribuire agli edifici, con quasi il 50% di tale 36/ INDUSTRIA & formazione

consumo attribuibile alle famiglie. L’assenza di norme obbligatorie sull’efficienza energetica per gli edifici, insieme alla crescita della popolazione, ha portato a un significativo aumento del consumo energetico annuale. L’Autorità pubblica per l’elettricità e l’acqua (PAEW), nel corso dell’anno 2013, in collaborazione con l’Agenzia di cooperazione internazionale del Giappone (JICA) e la Tokyo Electric Power Company (TEPCO) ha preparato un piano generale per il consumo di energia in Oman e ha fortemente raccomandato di promuovere l’efficienza energetica e la politica di conservazione al fine di ridurre il consumo di elettricità. Questo lavoro sottolinea l’importanza di un sistema di gestione dell’energia; la definizione di standard minimi di energia e dei sistemi di etichettatura; le regole di conservazione e di efficienza energetica per gli edifici; le misurazioni intelligenti; la diffusione del concetto di efficienza energetica e conservazione. Durante l’anno 2017, come parte dell’iniziativa per la costruzione di edifici efficienti dal punto di vista energetico o di edifici verdi, il governo dell’Oman ha effettuato un audit energetico dettagliato degli edifici attraverso un’agenzia specializzata al fine di predisporre delle linee-guida per la progettazione di edifici ad alta

efficienza energetica in futuro. L’Autorità per la regolazione dell’elettricità (OER) in Oman ha raccolto dati empirici invece di dati teorici sulle ragioni dell’alto consumo energetico negli edifici e ha studiato gli aspetti comportamentali degli utenti e ha notato che con un piccolo miglioramento di tali comportamenti si potrebbero ottenere risparmi energetici del 7-8%. Il King Abdullah Petroleum Studies and Research Center (KAPSARC), come parte del progetto congiunto KAPSARC-UNESCWA “Produttività energetica nel GCC”, ha realizzato uno studio e ha scoperto che l’investimento in misure di efficienza energetica per la riconversione di edifici esistenti potrebbe portare a significativi benefici economici e ambientali oltre alla possibilità di creare nuovi posti di lavoro in Oman. Al-Saadi e altri hanno riportato i risultati del loro studio relativo ad un lavoro di simulazione per una tipica villa a Muscat, una città umida e calda in Oman. I risultati di questo studio di caso insistono sulla necessità di un’analisi dettagliata per risparmiare energia negli edifici tipici dell’Oman. Turner et al hanno evidenziato la necessità di una strategia di gestione idrica sostenibile e hanno avvertito che l’estrazione di acqua dalle sorgenti sotterranee dovrebbe essere ridotta per fermare l’intrusione di acqua salata. Molti paesi sviluppati nel mondo si sono resi conto del fatto che il principio dell’efficienza energetica in primo luogo dovrebbe essere applicato coerentemente in tutte le proposte legislative nel settore dell’energia. I paesi europei ritengono che i guadagni in termini di efficienza energetica debbano essere misurati in risparmi di energia primaria per tenere conto dei miglioramenti dell’efficienza lungo l’intera catena di approvvigionamento. Una delle maggiori sfide da vincere nel settore energetico dell’Oman è collegata al fatto che il carico medio estivo è più del doppio del carico medio invernale come mostrato nella figura 1. I gradi di raffreddamento/giorni (CDD) sono un parametro impor-


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tante che indica le variazioni climatiche. Questo parametro determina la quantità di energia richiesta per raffreddare un edificio. È una misura di quanto (in gradi) e per quanto tempo (in giorni), la temperatura dell’aria esterna è superiore a un certo valore. Tali dati sono comunemente usati nei calcoli relativi al consumo energetico necessario per il raffreddamento degli edifici. I valori CDD vengono utilizzati per progettare le dimensioni e la capacità delle unità di condizionamento dell’aria. La Figura 2 mostra i valori totali di CDD riferiti a Muscat per i vari mesi durante il 2015. La figura indica che i valori CDD seguono una tendenza ciclica. Durante il mese di gennaio, il valore è risultato più basso ed è aumentato ogni mese e ha raggiunto il suo picco durante il mese di luglio dove il carico estivo è elevato. È richiesta un’analisi di regressione dettagliata dei valori CDD e della relativa documentazione. ertanto, per monitorare il consumo di energia durante tutte le stagioni è necessaria un’efficace politica energetica, insieme a procedure e linee guida. Qualsiasi nuova politica o linea guida dovrebbe rivedere le pratiche correnti e fornire un buon punto di partenza ed essere rivista regolarmente e aggiornata. Una politica di conservazione dell’energia, in generale, deve fondarsi su un chiaro impegno per garantire l’efficienza energetica, deve portare ad un miglioramento dell’approccio generale alla gestione energetica; deve massimizzare l’utilizzo delle risorse, sia in termini di tempo che di denaro; deve fornire obiettivi da monitorare continuamente e deve fornire una chiara direzione da seguire per il team energetico. Questo documento rappresenta un serio tentativo di insistere sulla necessità di implementare una politica energetica ben definita e di definire linee guida insieme ad alcuni suggerimenti per risparmiare energia e acqua nel settore dell’edilizia. Viene evidenziata anche la necessità di avere ben definiti punti di riferi-

mento per i vari tipi di edifici. ALCUNE LINEE GUIDA PER OTTENERE RISPARMI ENERGETICI NEL SETTORE ELETTRICO Impiego di sistemi di illuminazione più efficienti Il consumo di energia per l’illuminazione è pari a circa il 20-45% del consumo totale di energia di un edificio tipico. In questo ambito si possono realizzare notevoli risparmi energetici con un investimento di capitale minimo. Di seguito sono fornite alcune linee guida. • Utilizzare reattori elettronici energeticamente efficienti. Ad esempio, la lampada a tubo convenzionale con lampada da 36 W consuma una potenza minima di 55 W, utilizzando il reattore elettronico il consumo energetico della stessa apparecchiatura si riduce a 36 W, ovvero un risparmio di 19 W per apparecchio (circa il 35% di risparmio energetico, con un aumento anche della vita lavorativa della lampada). • Perseguire l’efficienza energetica, l’alto lumen, l’alto indice cromatico, senza compromettere la qualità del livello di luminosità degli edifici. • Controllo automatico - Fotocellula / Timer / Sensori di presenza / A tempo - Gli interruttori di fine corsa possono essere utilizzati per controllare il sistema di illuminazione. • Se non è richiesto un indice di resa cromatica (CRI) elevato (illuminazione di quartiere), è meglio pre-

ferire la lampada a vapore di sodio ad alta pressione (HPSV) invece delle lampade a vapore di mercurio ad alta pressione (HPMV). L’efficacia (Lumen / Watt) per la lampada HPSV è di 90 Lumen / Watt, le ore di vita media 12000 e l’efficacia di HPMV sono di soli 50 Lumen / Watt e ore di vita media 5000. • Utilizzare lampade a risparmio energetico anziché lampade convenzionali. Se necessario l’utilizzo di lampade ad incandescenza deve essere vietato da una legislazione specifica. Utilizzo di motori efficienti energeticamente e di soft starters L’uso di motori efficienti dal punto di vista energetico e di avviatori adatti darà l’opportunità di risparmiare una buona quantità di energia. Gli avviatori DOL sono molto economici ma non efficienti e quindi si preferisce l’avviamento stella/triangolo laddove ciò è realizzabile. Inoltre gli avviatori statici forniscono una soluzione affidabile ed economica e prolungano anche il ciclo di vita dei motori e per tale motivo tali avviatori dovrebbero essere preferiti rispetto ad altri avviatori. Utilizzo dei variatori di velocità (VSD) dove è possibile Un variatore di velocità controlla la velocità e la coppia del motore variando la tensione e la frequenza di ingresso del motore. I moderni VSD elettrici possono es-

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Richiesta di Raffreddamento rif. 18°C

Figura 2 – Gradi di raffreddamento/giorni (CDD) nei vari mesi in Muscat per una temperatura di riferimento di circa 18 °C

sere utilizzati per mantenere con precisione la velocità di una macchina entro ± 0,1%, indipendentemente dal carico. Tale valore va confrontato rispetto alla regolazione della velocità di un motore a induzione a gabbia di scoiattolo a velocità fissa convenzionale, in cui la velocità può variare fino al 3% passando da carico nullo a pieno carico. ALCUNE LINEE-GUIDA SULLE OPPORTUNITÀ DI RISPARMIO DELL’ENERGIA. RISPARMIO DI ENERGIA NEGLI IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO I sistemi di condizionamento dell’aria convenzionali che utilizzano la compressione del vapore sono processi ad alta intensità energetica. L’ottimizzazione del funzionamento delle unità di condizionamento dell’aria centralizzate durante le ore di pre-ufficio e di ufficio attraverso la gestione mediante controllori a microprocessore basati su timer come BMS contribuirà a risparmiare energia. L’uso razionale delle unità di condizionamento d’aria basato sul carico e sull’occupazione ha portato a risparmi energetici del 15% senza investimenti. Anche il mantenimento delle temperature di comfort anche senza occupazione umana comporta un consumo di energia a causa di perdite inevitabili nel sistema. Accensione e spegnimento dei si38/ INDUSTRIA & formazione

stemi di condizionamento dell’aria sono strettamente correlati ai livelli di occupazione. Ciò eviterà il consumo di energia non necessario. L’uso di sistemi di raffreddamento basati sull’energia solare dovrebbe essere incoraggiato. ALCUNE LINEE GUIDA PER RISPARMIARE ACQUA NEGLI EDIFICI Uno dei modi migliori per individuare soluzioni adeguate al fine della conservazione dell’acqua è stabilire un piano di risparmio idrico e successivamente stabilire un benchmark con altre strutture per confrontare, analizzare, valutare, classificare e dare priorità a misure efficaci. Di seguito sono riportate alcune linee guida per la conservazione dell’acqua: • Uso di dispositivi di conservazione dell’acqua e manutenzione regolare. •Verificare la possibilità di utilizzo di acque grigie. •Uso di dispositivi di riduzione della pressione secondo le condizioni del sito •Ispezioni regolari per prevenire le perdite di acqua e per eventualmente ripararle. •Riduzione dell’utilizzo dell’acqua nei servizi igienici installando i più recenti dispositivi di risparmio idrico. •Gestire in modo efficiente i servizi di lavanderia in loco •Utilizzare una tecnologia efficiente nelle aree cucina.

AUDIT ENERGETICO E NECESSITÀ DI INDICAZIONI A LIVELLO POLITICO SULLA GESTIONE DELL’ENERGIA Gli audit energetici, che si occupano principalmente della fornitura di energia a un impianto, sono di solito effettuati dal gestore delle strutture. Il primo passo dell’audit energetico è la registrazione e la compiliazione dei dati sull’uso dell’energia. Gli obiettivi di base della raccolta dei dati sono: • Identificare il modello di consumo energetico in relazione alle condizioni ambientali, all’occupazione dell’edificio e ad altri fattori. • Utilizzare gli strumenti analitici più recenti per analizzare i dati raccolti e convertire questi dati in informazioni utili per raggiungere gli obiettivi di riferimento e per predisporre una politica energetica globale. • Dare indicazioni di come investire i capitali iniziali per procurarsi dispositivi / attrezzature a risparmio energetico per conservare energia / acqua / servizi di pubblica utilità per riuscire ad ottenere edifici sostenibili. I parametri di riferimento energetico dell’edificio forniscono valori rappresentativi per i tipi di edifici selezionati, rispetto ai quali possiamo confrontare le prestazioni effettive dell’edificio. Il confronto con semplici parametri di riferimento del consumo energetico annuale per metro quadrato di superficie consentirà di valutare lo standard di efficienza energetica e di adottare misure correttive. Il benchmark energetico è visto come uno strumento prezioso per sensibilizzare i gestori delle strutture e migliorare l’efficienza energetica. L’Energy Use Intensity (EUI) è uno dei parametri principali utilizzati nei processi di benchmarking dell’energia. EUI è il consumo totale annuo di energia diviso per l’area totale lorda. L’EUI può variare in modo significativo a seconda del tipo di edificio e delle caratteristiche climatiche. Gli standard EUI per l’Oman non sono disponibili. I valori tipici EUI utilizzati a Singapore sono riportati nella Tabella 1.


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Tipo di edificio

Dimensione media (m2)

Valore EUI medio (kWh/m2) (Intensità d’Uso dell’Energia)

Ospedali

25,000

400-600

Centri per la salute e cliniche

15000

250-350

Edifici per strutture alimentari

8000

650-900

Istituti educativi

10000

150-250

Edifici uso uffici

10000

300-400

Scuole

10000

125-200

Centri ricreativi

10000

350-400

Tabella 1: Valori EUI standard per Singapore (Energia utilizzata diviso la superficie dell’edificio)

Senza valori di riferimento o standard stabiliti, è piuttosto difficile confrontare il rendimento energetico di diversi edifici. Le procedure e le linee guida per l’audit energetico devono essere documentate al fine di raggiungere i valori di riferimento del consumo energetico dell’edificio. Al momento non sono disponibili procedure consolidate per l’audit energetico. Il Charter Institute of Building Services Engineers (CIBSE) del Regno Unito raccomanda la necessità di una guida sulla politica di gestione energetica che riporti al suo interno informazioni come l’utilizzo di energia, fonti energetiche e costi, controllo dell’uso dell’energia, quadro per la politica energetica, strategie per la gestione del consumo energetico, promozione e investimento in strategia energetica, comprensione del regime energetico di un edificio, miglioramento delle prestazioni energetiche in uso, definizione di fatti energetici, audit energetici, monitoraggio e targeting energetico, ecc. In Oman tale guida non è disponibile. La predisposizione di tale guida risulta essere un’esigenza indifferibile al fine di poter conservare energia in Oman.

politica energetica e gestionale e attuarla rigorosamente. L’Oman ha bisogno di linee guida e politiche ben documentate per risparmiare energia e altri servizi per gli edifici. In questo documento viene evidenziata la necessità di una politica per il risparmio energetico in Oman. Inoltre vengono illustrate alcune linee guida che possono costituire delle opportunità di risparmio energetico nei sistemi elettrici e di condizionamento dell’aria. Inoltre vengono proposte le linee guida per risparmiare acqua nell’edilizia così come viene evidenziata la necessità di un regolare controllo energetico. Si raccomanda di sviluppare un sistema statistico nazionale per registrare i dati energetici relativi a tutti i maggiori edifici in Oman. Si raccomanda inoltre l’uso di tecnologie alternative come i sistemi ad assorbimento di vapore, che utilizzano l’energia solare, per ridurre il consumo di energia nei si-

stemi convenzionali a compressione di vapore per le applicazioni di condizionamento dell’aria.

Quale sarà il futuro del Freddo? Il Centro Studi Galileo ha fatto il punto su come le rivoluzioni del 2020, dalla pandemia alle innovazioni tecnologiche, hanno influenzato e influenzeranno ancora il settore HVAC/R. Un super webinar che ha visto protagoniste le principali aziende del freddo internazionali, Partner Platinum CSG. Prossimo appuntamento il 1 luglio 2021 con il World Refrigeration Day,

CONCLUSIONI La chiave per una politica energetica sostenibile per una gestione efficiente dell’energia e dell’acqua di un edificio è acquisire una solida comprensione dello scopo e dell’uso dell’edificio e definire una chiara INDUSTRIA & formazione /39


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LEZIONE 243 > CONCETTI DI BASE SULLE TECNICHE FRIGORIFERE

Parametri per il confronto del funzionamento del compressore a R404A e R452A alle medie temperature INTRODUZIONE

Pierfrancesco Fantoni Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni semplificate per i soci ATF del corso teorico-pratico di tecniche frigorifere curato dal prof. ing. Pierfrancesco Fantoni. In particolare con questo ciclo di lezioni di base abbiamo voluto, in questi 20 anni, presentare la didattica del prof. ing. Fantoni, che ha tenuto, su questa stessa linea, lezioni sulle tecniche della refrigerazione ed in particolare di specializzazione sulla termodinamica del circuito frigorifero. Visionare su www.centrogalileo.it ulteriori informazioni tecniche alle voci “articoli” e “organizzazione corsi”: 1) calendario corsi 2020, 2) programmi, 3) elenco tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo divisi per provincia, 4) esempi video-corsi, 5) foto attività didattica È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto. 40/ INDUSTRIA & formazione

L’R452A è un refrigerante che si presta bene a sostituire l’R404A anche alle basse temperature tipiche della refrigerazione commerciale. Anzi, secondo i risultati di alcune prove condotte il comportamento alle basse temperature è migliore di quello ottenibile alle medie temperature. Tale risultato positivo deve comunque essere sempre considerato alla luce del fatto che l’R452A è un fluido frigorifero con glide non trascurabile, come l’R404A, e che quindi potrebbe essere affetto da piccoli difetti di incertezza. BASSE TEMPERATURE: IL PUNTO DI FORZA DELL’R404A Nello scorso numero della rivista, abbiamo esaminato alcune caratteristiche dell’R452A ponendole in raffronto con quelle dell’R404A, il refrigerante che va a sostituire. Tale confronto è stato condotto prendendo in considerazione diverse temperature di condensazione e la temperatura di evaporazione di -10 °C, tipica dei circuiti frigoriferi che vengono classificati a media temperatura. A seconda del tipo e delle caratteristiche dell’evaporatore tali circuiti servono apparecchiature dove la temperatura di conservazione degli alimenti contenuti si aggira intorno a 0 °C. Diciamo quindi che, in base ai dati esaminati, l’R452A ben si comporta nella sostituzione dell’R404A in tale tipo di applicazioni. Ora è possibile eseguire il medesimo confronto anche nel campo d’impiego che rappresenta il punto

forte dell’R404A, tradizionalmente il refrigerante che ha trovato larghissimo impiego alle basse temperature. Anche in tale occasione prendiamo in esame i due parametri che abbiamo già considerato la scorsa volta, ossia la capacità frigorifera di raffreddamento ed il COP. CAPACITÀ FRIGORIFERA La capacità frigorifera è un parametro importante per comprendere la “velocità” con cui un circuito frigorifero è in grado di soddisfare la richiesta di freddo e quindi di permettere il raggiungimento della temperatura desiderata. È un dato molto importante, questo, considerato che per la corretta conservazione delle derrate alimentari alle basse temperature assume un ruolo fondamentale anche il tempo che è necessario affinché l’apparecchiatura giunga alla temperatura richiesta. Pensiamo al processo della surgelazione, che richiede il raggiungimento della temperatura desiderata in un arco temporale ben definito affinché il prodotto non venga rovinato; oppure pensiamo agli abbattitori di temperatura che devono permettere di abbassare in tempi rapidissimi la temperatura dei prodotti che vengono inseriti al loro interno. Affinchè il processo di riduzione veloce della temperatura possa avvenire è necessario poter disporre di un raffreddamento che avviene in tempi velocissimi. Per il confronto tra i due refrigeranti prendiamo in considerazione la temperatura di evaporazione di -30 °C


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che, normalmente, permette di avere una temperatura di conservazione degli alimenti inferiore ai canonici -18 °C. La figura 1 riporta la capacità frigorifera dell’R452A rapportata a quella del refrigerante che va a sostituire, l’R404A. I valori ottenuti si riferiscono a tre diverse temperature di condensazione, rispettivamente di +30, +40 e + 50 °C. I dati si riferiscono a prove sperimentali ove il surriscaldamento è stato mantenuto a +10 K mentre il sottoraffreddamento è nullo. Come si può notare, fatta 100 la capacità frigorifera dell’R404A, l’R452A offre i risultati migliori alle alte temperature di condensazione, dove riesce a superare, seppur di poco, la capacità frigorifera dell’R404A. Nel complesso, però, si può senz’altro affermare che i due fluidi frigoriferi si equivalgono sotto questo punto di vista. PRESTAZIONI Il secondo confronto che si può condurre è quello che riguarda le prestazioni del circuito frigorifero in base al tipo di refrigerante impiegato. Anche in questo caso prendiamo come valore di riferimento il coefficiente di prestazione (COP) dell’R404A e confrontiamo, rispetto ad esso, quello dell’R452A. Anche in questo caso si fa l’ipotesi di tre possibili condizioni di condensazione, per temperature di 30, 40 e 50 °C. La figura 2 illustra graficamente i risultati ottenuti. Si può osservare come l’R452A offra prestazioni migliori dell’R404A a tutte e tre le temperature di condensazione considerate e come si conferma il fatto che i migliori risultati si ottengono per le condizioni operative con temperatura più elevata. GLIDE E TEMPERATURE DI LAVORO I buoni dati che abbiamo citato per l’R452A non devono far dimenticare, però, che questo refrigerante risulta avere uno scorrimento di tem-

Figura 1- Grafico che rappresenta la capacità frigorifera dell’R452A messa a confronto con quella dell’R404A, considerata pari a 100. I dati si riferiscono ad una temperatura di evaporazione di -30 °C, surriscaldamento di 10 K e sottoraffreddamento nullo. La capacità dell’R452A risulta essere del 99% per temperatura di condensazione di 30 °C; del 100% per temperatura di condensazione di 40 °C e del 101% rispetto all’R404A per una temperatura di condensazione di 50 °C.

Figura 2 - Grafico che rappresenta il COP dell’R452A messo a confronto con quello dell’R404A, considerato pari a 100. I dati si riferiscono ad una temperatura di evaporazione di -30 °C, surriscaldamento di 10 K e sottoraffreddamento nullo. Il COP dell’R452A risulta essere superiore a quello dell’R404A per temperature di condensazione di 30, 40 e 50 °C. Le prestazioni migliori si ottengono per temperature di condensazione di 50 °C ove l’R452A mostra un COP migliore dell’R404A del 10%.

peratura (glide) superiore a quello dell’R404A. Tale fatto non è di trascurabile importanza in quanto va ad incidere sui risultati appena esposti, nel senso che essi potrebbero anche differire in una certa misura proprio a causa dell’incertezza che il glide provoca. Infatti, quelli della capacità frigorifera e del COP sono valori ricavati per ben specifiche temperature di lavoro sia all’evaporatore che al condensatore. Ma mentre per l’R404A è piuttosto agevole definire tali temperature per una data pressione, dato che il glide di questo gas risulta essere piuttosto irrilevante, con l’R452A non è proprio la stessa cosa. Questo è dovuto al fatto che il glide provoca una variazione della temperatura durante i cambiamenti di stato per cui non è possibile definire una temperatura univoca di evaporazione o di condensazione per l’R452A, come invece avviene per l’R404A. Solitamente, quindi, si prende in considerazione la temperatura media dell’R452A tra quella di bolla e di rugiada, ossia tra quella dell’inizio e della fine del cambiamento di stato. Nel caso della condensazione, esse son ben definite e quindi è agevole calcolare la temperatura

media di condensazione, che è poi quella che viene riportata nei tre valori di 30, 40 e 50 °C nei grafici di figura 1 e 2. Nel caso dell’evaporazione, invece, è più complesso dato che, mentre quella di rugiada è univocamente definita, quella di bolla non è utile per tale calcolo in quanto quando il refrigerante entra nell’evaporatore è già parzialmente evaporato e quindi la sua temperatura è già aumentata rispetto a quella di bolla. Tale aumento non è sempre il medesimo, dipendendo essa da moltiplici fattori, come ad esempio la temperatura di condensazione ed il sottoraffreddamento, ad esempio. Al variare di essi varia anche il valore della temperatura da prendere in considerazione per calcolare il valore della temperatura media di evaporazione. Questo fatto introduce una piccola incertezza nella riproducibilità delle prove sperimentali e quindi nei valori dei conseguenti dati ricavati dalle prove stesse. Ecco perché i risultati sopra riportati per quanto riguarda la capacità frigorifera e il COP dell’R452 potrebbero non essere sempre coincidenti con quelli ottenuti in analoghe prove condotte in diverse situazioni.

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NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE > GLI “HEROES” DI EFCTC PER LA LOTTA AI REFRIGERANTI ILLEGALI!

“ Serve un lavoro di sensibilizzazione per far capire a tutti, professionisti e cittadini, che utilizzare refrigerante da fonti illegali è sbagliato.”. Anche Marco Buoni, Presidente di AREA nonché Segretario di ATF e Direttore del Centro Studi Galileo, è entrato a far parte degli “Heroes” di EFCTC, coloro che maggiormente si oppongono ai traffici illegali dei gas refrigeranti. Tutti possono fare la propria parte per fermare i traffici di refrigeranti illegali, un fenomeno estremamente diffuso e articolato che non solo danneggia in modo sostanziale l’intera filiera del freddo, ma vanifica anche gran parte degli sforzi fatti per la lotta ai cambiamenti climatici. In particolare, EFCTC, realtà che quotidianamente si batte contro i traffici illegali e che opera con i principali enti e associazioni internazionali per porre fine al problema, ha individuato una serie di “Heroes” che ogni giorno contribuiscono alla causa, contribuendo a porre un freno a una situazione spesso fuori controllo. Nel corso del 2020, AREA, ATF e Centro Studi Galileo hanno partecipato e contribuito a numerose attività di EFCTC, spesso ospite di webinar ed eventi online, attività che hanno messo in luce il forte apporto di Marco Buoni alla causa, tanto a livello italiano che europeo. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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> COVID-19: LA TASK FORCE DI ASHRAE AGGIORNA LA GUIDA TECNICA L’ASHRAE Epidemic Task Force ha rilasciato una dichiarazione aggiornata e inequivocabile sulla trasmissione aerea di SARS-CoV-2 negli edifici. “La trasmissione aerea di SARSCoV-2 è significativa e dovrebbe essere controllata. Le modifiche alle operazioni di manutenzione all’interno degli edifici, compreso il funzionamento dei sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria, possono ridurre l’esposizione per via aerea”. Questa dichiarazione sostituisce quella dell’aprile 2020, secondo cui la trasmissione aerea era “sufficientemente probabile” da rendere necessaria l’attivazione delle precauzioni in merito. A quel tempo, sia l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che i Centers for Diseases Control (CDC), sostenevano che la trasmissione di SARS-CoV2 avveniva attraverso le “goccioline”, non per via aerea. Successivamente, entrambi hanno riconosciuto il rischio di trasmissione per via aerea negli spazi chiusi. “Questo può sembrare un piccolo passo, ma riteniamo importante non lasciare dubbi sulla nostra posizione, dato il supporto di ventilazione e la filtrazione come strumenti importanti nello sforzo di fermare la pandemia, da alcune organizzazioni che dovrebbero essere ben più prese in considerazione“, ha detto William P. Bahnfleth, Ph.D., PE, presidente della Task Force Epidemic di ASHRAE. L’ASHRAE Epidemic Task Force ha sviluppato e diffuso linee guida per il controllo della trasmissione aerea di SARS-CoV-2 sin dalla sua formazione, nel marzo 2020.

“I volontari di ASHRAE hanno svolto un ruolo enorme nella valutazione delle prove e nello sviluppo di una guida dettagliata per migliorare la qualità degli ambienti indoor“, ha affermato Bahnfleth. “Il pubblico, a livello globale, sta beneficiando degli sforzi volontari di alcuni dei più esperti scienziati e ingegneri nel nostro campo e questa guida aggiornata ne è la prova“. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> ATF, UN SUCCESSO IL CORSO OMAGGIO DI MANUTENZIONE AVANZATA

x Circa 40 Tecnici e aziende da tutta Italia hanno seguito in diretta il corso omaggio organizzato da ATF – Associazione dei Tecnici del Freddo. Il corso, che ha impegnato tecnici e docenti per tutta la mattinata, si è concentrato sulla manutenzione avanzata e sulle più frequenti problematiche degli impianti, dando ai Tecnici una panoramica ampia ed esaustiva delle situazioni che possono trovarsi ad affrontare ogni giorno nella gestione degli impianti di refrigerazione e condizionamento. Il corso, organizzato in collaborazione con il Centro Studi Galileo, è stato riservato in esclusiva agli iscritti di inizio anno ad ATF, Associazione Italiana dei Tecnici del Freddo, che da oltre dieci anni tutela e rappresenta gli interessi di 500 aziende con 5000 Tecnici su tutto il territorio nazionale. La registrazione verrà inviata a tutti i soci ATF nei prossimi giorni. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it


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NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE > REFRIGERA 2021, CAMBIO DI DATE: APPUNTAMENTO A NOVEMBRE!

Slittano ancora le date di Refrigera, in relazione al protrarsi dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19: appuntamento sempre a Bologna, ma dal 3 al 5 Novembre. La direzione ha deciso di spostare in avanti le date fino all’autunno per venire incontro alle esigenze di espositori e visitatori: a fronte della fortissima adesione al progetto da parte di aziende e associazioni, a partire da Associazione dei Tecnici del Freddo – ATF e il Centro Studi Galileo, co-organizzatori dell’evento, di cui Industria&Formazione è inoltre media partner, dato il protrarsi della situazione di emergenza la società organizzatrice, A151 Srl, ha deciso di optare per una nuova soluzione, che venga il più possibile incontro alle esigenze dei numerosissimi partner che hanno aderito all’evento. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> LA CARICA DEI 20.000! I TECNICI DEL FREDDO ITALIANI SI RIUNISCONO SU FACEBOOK

po su facebook che negli ultimi anni è diventato un ritrovo fisso per chi lavora quotidianamente nel settore. Dal 2014, anno in cui fu fondato come punto di ritrovo online dal Centro Studi Galileo e dalla redazione di Industria&Formazione, il gruppo è cresciuto ogni anno di più, fino all’exploit del 2020, Le discussioni spaziano sugli argomenti più vari e disparati: i tecnici si danno consigli l’un l’altro, confrontano tecniche e impianti, si scambiano articoli: è un luogo di discussione tra colleghi un “salottino” che è destinato a continuare a crescere ancora in futuro. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> CENTRO STUDI GALILEO, ONLINE IL NUOVO SITO! Già online il nuovo sito del Centro Studi Galileo: un nuovo portale per il primo centro per la formazione sul freddo, tutto a portata di click! Il nuovo portale del Centro Studi Galileo è già operativo: all’alba del XIX Convegno Europeo, il più grande di sempre, il Centro Studi Galileo ha rinnovato la sua immagine digitale, mandando online il nuovo sito web. Nuova veste grafica, ma non solo: maggior focus su corsi e servizi, più spazio a Industria&Formazione. Moltissime le novità presentate: la sezione Corsi è stata perfezionata, con funzioni di ricerca dinamiche e la possibilità di consultare i corsi non solo per argomento ma anche per sede, così da avere sempre sott’oc-

chio quelli più vicini… in particolar modo quelli in Formazione a Distanza, che possono essere seguiti da qualsiasi angolo del mondo. Una vasta sezione è stata dedicata al XIX Convegno Europeo, il fiore all’occhiello delle tantissime attività CSG, che accoglierà ospiti delle Nazioni Unite provenienti da 190 paesi, e che verrà aggiornata periodicamente implementando in tempo reale le ultime novità. Il nuovo portale renderà inoltre più semplice accedere ai tantissimi Servizi per le aziende e i Tecnici che il Centro Studi Galileo offre ormai da decenni: basteranno pochi click per prenotare un Corso ad Hoc, una Consulenza o una Lezione Individuale, iscriversi alla Banca Dati FGas, oppure per usufruire del servizio di Taratura degli strumenti. Anche a Industria&Formazione ha una nuova sezione dedicata, con un’ampia panoramica alla rivista cartacea, al blog e all’International Special Issue, distribuito dalle Nazioni Unite ai 180 capi di stato firmatari del protocollo do Kyoto. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

Oltre ventimila iscritti: questo è il traguardo raggiunto da “I Frigoristi | Tecnici del Freddo”, il principale gruppo italiano su facebook per quanto riguarda il settore HVACR. Ventimila tecnici, la popolazione di una cittadina: è questo ormai il numero degli iscritti a “I Frigoristi | Tecnici del Freddo“, il principale ritrovo sul web dei Tecnici Italiani, un grupINDUSTRIA & formazione /43


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NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE > PUBBLICATO IL RAPPORTO AHRI 8028 SULL’USO SICURO DEI REFRIGERANTI A2L

L’istituto statunitense di condizionamento, riscaldamento e refrigerazione (AHRI) ha da poco pubblicato un manuale completo sull’uso sicuro dei refrigeranti A2L. Il rapporto è disponibile gratuitamente. La restrizione all’uso dei più comuni refrigeranti F-gas ha dato allo sviluppo di refrigeranti alternativi e dei componenti necessari un enorme impulso. Questo sviluppo è particolarmente evidente nei refrigeranti. I refrigeranti alternativi A2L, con minore infiammabilità rispetto ai refrigeranti A3, stanno conquistando il mercato internazionale. Tanto più che vari studi dimostrano che i refrigeranti A2L sono necessari per raggiungere gli obiettivi previsti dal Phase Down Europeo e dall’emendamento di Kigali sui gas fluorurati. In termini di protezione antincendio i refrigeranti A2L comportano nuove sfide, ma sono state sviluppate molte soluzioni. Ad esempio, viene prestata particolare attenzione alle protezioni antincendio e alla lotta antincendio: vigili del fuoco statunitensi richiedono pertanto la raccol-

ta di dati per ridurre al minimo i rischi per il personale in fase di risposta a incidenti incendiari nelle stanze contenenti i nuovi refrigeranti. In particolare, sono state identificate le seguenti aree in cui i dati sulle prestazioni dei refrigeranti A2L sono importanti per considerazioni tattiche antincendio:

> ASSOCLIMA: PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELL’INDAGINE STATISTICA 2020 SUL MERCATO DEI COMPONENTI PER IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE

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> MONITORAGGIO DEI PREZZI DEGLI HFC: I DATI DEL QUARTO TRIMESTRE DEL 2020 L’Associazione dei Tecnici del Freddo è partner ufficiale di Oko Recherche e della Commissione Europea per il monitoraggio continuo del prezzo degli HFC e per la loro disponibilità in territorio UE. Nel quarto trimestre del 2020, 74 società di dodici Stati membri dell’UE (principali intervistati da Francia, Germania, Italia e Polonia) a tutti i livelli della catena di approvvigionamento (3 produttori di gas, 15 distributori di gas, 28 OEM, 20 società di servizi, 6 utenti finali e altri due) hanno segnalato prezzi di acquisto e/o vendita più bassi per HFC e alternative a bassoGWP in termini assoluti (€/kg) o come indice dei prezzi (con il 2014 come anno di riferimento). Si prega di notare che le aziende non segnalano i prezzi per tutti i refrigeranti, ma solo per quelli pertinenti.

L’evento ha voluto fornire a tutti i partecipanti un’immagine significativa del mercato dei componenti per impianti di climatizzazione, del suo sviluppo e delle sue linee di tendenza. Quest’anno, vista la particolare situazione creata dall’emergenza sanitaria a partire dai primi mesi del 2020, la presentazione della rilevazione statistica di Assoclima si è proposta di dare anche una visione dei possibili effetti macro sul mercato generati dalla pandemia. L’evento si è svolto l’8 Aprile 2021 in web conference. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> EIA, ONLINE LA GUIDA “PATHWAY TO NET-ZERO COOLING PRODUCT LIST”

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Di recente, EIA (Environmental Investigation Agency) ha recentemente lanciato Pathway to net-zero cooling product list, destinato ad aiutare le urgentissime azioni necessarie a orientare il settore del freddo verso un percorso green e sostenibile. In linea con lo UNFCCC’s Climate Action Pathway for cooling, la nuova guida di EIA fornisce una selezione di prodotti ad alta efficienza energetica in tutti i principali settori del raffreddamento che utilizzano refrigeranti naturali a bassissimo potenziale di riscaldamento globale (GWP). Continua a leggere su www.industriaeformazione.it 44/ INDUSTRIA & formazione


NUMERO 5 / GIUGNO 2021

NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE > GLOBAL COOLING PRIZE: ABBIAMO I VINCITORI!

È giunto al termine il grande concorso internazionale che ha visto alcuni dei più importanti attori del settore HVAC/R sfidarsi a colpi di innovazione con lo scopo di sviluppare nuove tecnologie per la climatizzazione più green e sostenibili. Il Global Cooling Prize, che coinvolge 24 paesi ed è organizzato da Governo Indiano, Mission Innovation, Rocky Mountain e Institute RMI ha quindi raggiunto degna conclusione con l’annuncio di due vincitori, che si divideranno equamente il premio di un milione di dollari messo in palio: pari merito quindi tra due coalizioni, la prima formata da Daikin e Nikken Sekkei Ltd. e la seconda composta da Gree Electric Appliances, Inc. di Zhuhai con il partner Tsinghua University. Il criterio di scelta, che ha visto le due squadre superare le altre otto finaliste, è stato prettamente meritocratico, avendo entrambi i gruppi proposto tecnologie (a livello di prototipi) cinque volte meno impattanti sul clima rispetto a quelle attualmente in commercio. Qualora diventassero uno standard, i benefici climatici sarebbero enormi: eviterebbero l’immissione in aria di oltre 132 GT di CO2 equivalente da oggi al 2050, riducendo di oltre 0,5°C il riscaldamento globale entro il 2100. Molte voci hanno espresso soddisfazione per il risultato: Tom Steyer, fondatore di NexGen America, ha evidenziato come: “Queste scoperte tecnologiche[…] esemplificano gli incredibili progressi che possono essere compiuti quando gli innovatori sono incentivati a operare per il cambiamento e a lavorare insieme“, mentre Sir Richard Branson ha fatto notare come l’evento sia stato “Un’opportunità di trasformazione del mercato per il settore del raffreddamento che è ora una realtà utile a

combattere il riscaldamento del nostro pianeta: è tempo che le autorità di regolamentazione si concentrino sulle politiche e sugli standard che ci aiuteranno a portare queste tecnologie sui mercati“. Venendo ai vincitori, Kanwaljeet Jawa, MD e CEO di Daikin India, ha affermato che la selezione di Daikin come vincitore è stata coerente con la visione ambientale dell’azienda, puntata verso la neutralità carbonica nel 2050, mentre Dong Mingzhu, presidente e presidente di Gree Electric Appliances, ha specificato come l’azienda sia interessata a portare sul mercato unità AC residenziali a prezzi accessibili utilizzando questa nuova tecnologia di raffreddamento già entro il 2025. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

cativo nell’ambito dell’ambizioso programma del presidente Biden per affrontare la crisi climatica“, ha affermato l’amministratore dell’EPA Michael S. Regan. “Riducendo gradualmente gli HFC, che possono essere centinaia o migliaia di volte più potenti dell’anidride carbonica nel riscaldare il pianeta, l’EPA sta intraprendendo un’azione importante per aiutare a tenere sotto controllo l’aumento della temperatura globale. L’eliminazione graduale degli HFC è anche ampiamente supportata dalla comunità imprenditoriale, in quanto contribuirà a promuovere la leadership americana nell’innovazione e nella produzione di nuovi prodotti sicuri per il clima. In parole povere, questa azione è positiva per il nostro pianeta e la nostra economia“.

> USA: L’EPA PROCEDE CON LA RIDUZIONE GRADUALE DEGLI IDROFLUOROCARBURI DANNOSI PER IL CLIMA

> EFCTC: EBAY PRENDE PROVVEDIMENTI CONTRO IL COMMERCIO ILLEGALE DI HFC

La US Environmental Protection Agency (EPA) propone la sua prima regolamentazione ai sensi dell’American Innovation and Manufacturing (AIM) Act del 2020 per ridurre gradualmente la produzione e il consumo di idrofluorocarburi (HFC), gas serra altamente potenti comunemente usati in frigoriferi, condizionatori d’aria e molte altre applicazioni. L’AIM Act porta l’EPA a ridurre drasticamente la produzione e il consumo di questi inquinanti nocivi, utilizzando un sistema di assegnazione di quote e un programma di scambio. Questa riduzione graduale ridurrà la produzione e l’importazione di HFC negli Stati Uniti dell’85% nei prossimi 15 anni. Si prevede che una graduale riduzione globale degli HFC eviterà fino a 0,5 ° C di riscaldamento globale entro il 2100. “Con questa proposta, l’EPA sta compiendo un altro passo signifi-

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Riconoscendo l’importante ruolo delle piattaforme online nell’arrestare il mercato illegale degli idrofluorocarburi (HFC), eBay ha rafforzato le misure per far rispettare l’evoluzione delle normative UE in materia di vendita di refrigeranti. Sebbene eBay avesse già applicato filtri e blocchi, questi ora sono stati ulteriormente migliorati in base all’evoluzione delle norme dell’UE, rendendo ancora più difficile per questi beni accedere a eBay. Queste misure aggiornate mirate agli HFC illegali rimangono distribuite su tutte le piattaforme eBay europee. Uno degli innegabili effetti della pandemia di COVID-19 è che ha accelerato la crescita e la dipendenza dall’e-commerce, rendendo i mercati online un valido obiettivo per coloro che tentano di commerciare beni illeciti. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it INDUSTRIA & formazione /45


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE REGOLAMENTAZIONE F-GAS: > PARTITO IL 6 MAGGIO IL FORUM DI CONSULTAZIONE SULLA NUOVA REGOLAMENTAZIONE

Lo ‘Stakeholder workshop for evaluation and impact assessment for amending Regulation (EU) No 517/2014 on fluorinated greenhouse gases (F-gas Regulation)’ si è svolto il 6 Maggio 2021. La Commissione Europea, prima del meeting, ha rilasciato alcuni documenti per riepilogare tutte le dichiarazioni delle parti interessate (enti pubblici, associazioni, aziende e affini), raccolte per costruire insieme una nuova e più efficiente Regolamentazione F-Gas. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> CONSULTATION FORUM DG CLIMA: DATI INCORAGGIANTI, LA REGOLAMENTAZIONE F-GAS FUNZIONA! I dati analizzati nel corso del Consultation Forum della DGClima della Commissione Europea hanno messo in evidenza una serie di dati estremamente interessanti, soprattutto in merito ai risultati conseguiti dalla Regolamentazione Europea F-Gas. Innanzitutto, è stato registrato un calo delle emissioni di F-Gas, tenendo come riferimento il periodo 2014 – 2019. Questo è stato anche conseguenza della crescita dei refri-

geranti alternativi, soprattutto naturali, a basso GWP. Inoltre, gli Stati membri non hanno avuto difficoltà a recepire e integrare le limitazioni e le nuove normative. Per quanto concerne le forniture, dal 2015 al 2019, sono calate del 37%, in tonnellate, dato che sale al 47% se si parla invece di CO2 equivalente, stando all’EEA F-Gas Report del 2020. Numeri importanti anche per la rigenerazione, in crescita nel quadriennio 2014-2018, soprattutto per alcuni gas, tra i quali R134a, R404A, R407C. Vale la pena fare notare il caso specifico dell’R404A: nel 2019, il 25% del totale impiegato in Europa è stato rigenerato. In ogni caso, per quanto incoraggianti i dati non danno ancora alcuna garanzia in merito all’effettivo raggiungimento degli obiettivi climatici previsti per il 2030. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> DISPONIBILI LE SLIDE DI ÖKORECHERCHE DEL WORKSHOP DEL 6 MAGGIO E UN QUESTIONARIO PER LE AZIENDE

Sono disponibili le slide dello “Stakeholder workshop for Evaluation and Impact assessment for amending Regulation (EU) No 517/2014 on fluorinated greenhouse gases”, ed è stato inoltre reso disponibile un questionario per le aziende. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> CRESME PRESENTA IL 7° RAPPORTO CONGIUNTURALE E PREVISIONALE SUL MERCATO DELL’INSTALLAZIONE DEGLI IMPIANTI IN ITALIA

Nel corso di MCE LIVE+DIGITAL 2021, è stato presentato al pubblico il settimo rapporto congiunturale e previsionale sul mercato dell’installazione impianti in Italia. Nel corso della presentazione sono stati toccati alcuni tra i punti più pressanti degli ultimi mesi, in particolar modo il fortissimo impatto del Superbonus 110%. L’impatto della Pandemia si è fatto sentire, anche se meno rispetto ad altri settori: nel 2020 le industrie produttrici di impianti per l’edilizia hanno registrato un calo di fatturato del -8,6%, la distribuzione del -6,5%, e l’installazione del -6,2%. Il giro d’affari è stato di 36,2 miliardi di euro, tenendo conto della domanda, includendo anche i lavori sviluppati da imprese non specializzate e il cosiddetto “fai-da-te”. Il fatturato complessivo dell’impiantistica per edilizia (ossia quello che tiene conto di industria, installatori e distributori) è stato di 71,7 miliardi di euro, un settore che coinvolge oltre 400mila tecnici e addetti ai lavori. Lo scopo dello studio è fornire agli operatori un’analisi che permetta di individuare e prevedere i trend di mercato. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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NUMERO 5 / GIUGNO 2021

NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE WEBINAR CSG:

> DISPONIBILE IL VIDEO DI “IL FUTURO DEI REFRIGERANTI: MODALITÀ D’USO E SICUREZZA”

Disponibile su Youtube la registrazione del Webinar targato CSG di Martedì 23 marzo, che ha visto come protagonisti assoluti LU-VE e NIPPON GASES. Dal Centro Studi Galileo, anche oggi un altro prezioso approfondimento, con uno sguardo attento alle ultime novità sul mondo della refrigerazione. Sempre tramite webinar, utilissimo strumento di Formazione a Distanza. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> DISPONIBILE IL VIDEO DI “OTTIMIZZAZIONE ED EFFICIENZA ENERGETICA: NUOVI STRUMENTI DISPONIBILI” Disponibile su Youtube la registrazione del Webinar targato CSG di Mercoledì 21 aprile, che ha visto come protagonisti assoluti GENERAL GAS e TESTO. Dal Centro Studi Galileo, anche oggi un altro prezioso approfondimento, con uno sguardo attento alle ultime novità sul mondo della refrigerazione. Sempre tramite webinar, utilis-

> “IMPIANTI E SOLUZIONI INNOVATIVE PER I TECNICI DEL FREDDO”: UN NUOVO WEBINAR GRATUITO TARGATO CSG

simo strumento di Formazione a Distanza. Le relazioni degli esperti, Stefano Fedeli per GeneralGas e Luca Laudi per TESTO hanno suscitato grandissimo interesse tra il pubblico, che ha partecipato attivamente ponendo domande precise e puntuali, a cui i relatori hanno risposto con perizia. Disponibile quindi il video della registrazione, per chiunque non avesse avuto modo di collegarsi la mattina del 21 aprile alla diretta. Lo scopo di questo webinar è di mostrare come una corretta manutenzione e una precisa gestione degli impianti possano portare ampi benefici in termine di resa e risparmi energetico, ottimizzandone le prestazioni nell’arco del ciclo vitale. Stefano Fedeli | Executive Marketing Manager – Low GWP Solutions, GeneralGas: Valutazione dell’efficienza energetica e del costo di vita dell’impianto nella refrigerazione commerciale. Luca Laudi | Product Specialist HVAC/R, Testo SpA: Le prove strumentali per l’installazione e la manutenzione degli impianti Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

Con Rivacold e Vulkan Lokring si è parlato delle soluzioni per ottimizzare resa e ciclo vitale degli impianti. I Webinar del Centro Studi Galileo rappresentano una grandissima opportunità didattica per chiunque lavori nel settore HVAC/R: la refrigerazione e il condizionamento sono settori in continuo sviluppo, ed è fondamentale per un Tecnico del Freddo mantenersi sempre aggiornato sugli ultimi cambiamenti tecnologici. Per rispondere a queste esigenze, il CSG ha organizzato il 20 maggio un nuovo webinar al quale hanno partecipato le aziende partner del Centro Studi Galileo, Rivacold e Vulkan Lokring, che hanno illustrato ai partecipanti alcune tra le ultime tecnologie e applicazioni disponibili. Lo scopo di questo webinar è di mostrare come una corretta manutenzione e una precisa gestione degli impianti possano portare ampi benefici in termine di resa e risparmio energetico, ottimizzandone le prestazioni nell’arco del ciclo vitale. Relazioni dei partner: Lo scopo di questo webinar è di mostrare come siano disponibili nuove soluzioni digitali per la gestione degli impianti a Propano, nonché valide opzioni per le connessioni senza fiamma. Luca Vimini | Product Manager, Rivacold: Sistemi a propano e controlli. Cristina Fasciolo | Sales Manager, Vulkan Lokring - Alessandra Cardone | Marketing and Businness Development, Vulkan Lokring: Connessioni senza fiamma: rivoluzione e novità nel mondo della refrigerazione commerciale Continua a leggere su www.industriaeformazione.it INDUSTRIA & formazione /47


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

GLOSSARIO DEI TERMINI DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO (Parte 207a) Ventunesimo anno

A cura dell’ing. Pierfrancesco FANTONI EEI: Energy Efficiency Index (indice di efficienza energetica). Nell’ambito della normativa europea tale indice si ottiene moltiplicando per 100 il rapporto tra il consumo annuale di energia elettrica di un armadio refrigerato ed il consumo annuale di energia elettrica di un armadio standard di riferimento avente lo stesso volume interno netto. Se l’indice supera il valore 100 significa che l’armadio refrigerato preso in considerazione risulta essere più energivoro rispetto allo standard di riferimento mentre se è inferiore a 100 significa che l’armadio in questione è maggiormente efficiente dal punto di vista energetico.

si di specifiche condizioni. Per una concentrazione in aria inferiore al valore LFL la miscela costituita da refrigerante ed aria non è in grado di infiammarsi. L’LFL fornisce un’indicazione sulla tendenza all’infiammabilità di un refrigerante. Nello standard ASHRAE i fluidi leggermente infiammabili vengono classificati con la sigla 2L, quelli infiammabili con il numero 2 e quelli altamente infiammabili con il numero 3. Portata nominale: È la portata dichiarata di progettazione di una Unità di Ventilazione Non Residenziale in condizioni atmosferiche standard di 20 °C e a 101325 Pa a condizione che l’installazione dell’unità sia completa (ad esempio con i filtri) e nel rispetto delle istruzioni del fabbricante. Si esprime in m3/s. QRA: Quantitative Risk Assessment (valutazione quantitativa del rischio). Metodo utilizzato per valutare numericamente la probabilità che si verifichi un particolare pericolo come, ad esempio, la probabilità che si verifichi l’accensione di un gas infiammabile e la gravità delle sue conseguenze, attingendo normalmente a dati statistici ed empirici riguardanti gli eventi già verificatisi.

Fabbisogno annuo di raffreddamento di riferimento: Il fabbisogno di raffreddamento di riferimento da usare come base per il calcolo del SEER e calcolato come il prodotto del carico teorico di raffreddamento e dell’equivalente ore in modo attivo per il raffreddamento, espresso in kWh.

Sistema di riscaldamento ad aria: Insieme dei componenti e/o delle apparecchiature necessarie per l’erogazione dell’aria riscaldata, mediante un dispositivo per lo spostamento dell’aria, attraverso condotti o direttamente nell’ambiente riscaldato, affinché il sistema raggiunga e mantenga la temperatura interna desiderata di un ambiente chiuso, quale un edificio o parti di esso, per il comfort termico delle persone.

LFL: Low Flammable Limit (limite di infiammabilità inferiore). Indice che quantifica la concentrazione più bassa alla quale un dato refrigerante, o in generale una certa sostanza, è in grado di infiammarsi e di mantenere accesa una fiamma in un ambiente ove è presente una miscela di aria e di refrigerante stesso al verificar-

Unità di ventilazione non residenziale: Secondo quanto stabilito dal Regolamento UE n. 1253/2014 della Commissione, per unità di ventilazione non residenziale si intende un’unità di ventilazione con portata massima dell’unità di ventilazione superiore a 250 m3/h e per la quale, qualora la portata massima sia compresa

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tra 250 e 1.000 m3/h, il fabbricante non abbia dichiarato che è destinata esclusivamente a fini di ventilazione in edifici residenziali. Viscosità, indice di: Parametro che quantifica la variazione della viscosità di un olio per la refrigerazione in dipendenza della temperatura. La viscosità, infatti, non è una proprietà invariante per ciascun tipo di lubrificante, ma cambia al variare della temperatura dell’olio: all’aumentare di quest’ultima la viscosità diminuisce, mentre se la temperatura diminuisce la viscosità aumenta. Per la determinazione dell’indice vengono eseguite due misure di viscosità, a 40 e 100 °C e poi ci si avvale di opportune tavole/tabelle presenti negli standard ASTM. Tale relazione di dipendenza non è univoca, ma funzione del tipo di lubrificante considerato: negli oli naftenici la relazione è molto forte, mentre in quelli di tipo paraffinico essa risulta essere inferiore. All’indice di viscosità viene convenzionalmente assegnato il valore 0 per la prima tipologia di oli mentre il valore 100 per la seconda tipologia. Per qualsiasi altro tipo di lubrificante generalmente l’indice risulta essere compreso tra tali estremi. Gli olii PAO e le miscele PAO/AB presentano un indice di viscosità elevato. È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it Eʼ severamente vietato riprodurre anche parzialmente il presente glossario.

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