Industria & formazione refrigerazione e condizionamento 2-2019

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INDUSTRIA

formazione

&

ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO

LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE • N. 426

Convegno di premessa svolto lo scorso febbraio

V V V

18° CONVEGNO EUROPEO

Le ultime tecnologie nell’industria della refrigerazione e del condizionamento Politecnico di Milano, 6-7 giugno 2019 European HVAC&R Week, Milano-Bruges 6-12 giugno 2019

ALL’INTERNO Summit mondiali

Scelta dei refrigeranti

sul clima: intervista e trend futuri

Anno XLIII - N. 2 - 2019 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.452403 - 15033 Casale Monferrato


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Sommario Direttore Responsabile Enrico Buoni Responsabile di Redazione M.C. Guaschino Comitato Scientifico Marco Buoni, Marcello Collantin, Pierfrancesco Fantoni, Marco Carlo Masoero, Alfredo Sacchi, Madi Sakande, Stefano Sarti Redazione e Amministrazione Centro Studi Galileo srl via Alessandria, 26 15033 Casale Monferrato AL tel. 0142/452403 fax 0142/909841 Pubblicità tel. 0142/452403

7 Editoriale

Industria & Formazione continua a scrivere la storia del freddo M. Buoni – Presidente AREA, Air Conditioning and Refrigeration European Association

12 Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo 21 Statements dell’industria internazionale del freddo ai summit

mondiali ONU sul clima D. Coulomb – Presidente IIR, International Institute of Refrigeration

24 Scelta dei refrigeranti e trend futuri

N. Kagawa – Presidente JSRAE, Associazione giapponese dei Progettisti e Ingegneri del settore RAC

E-mail: info@industriaeformazione.it www.industriaeformazione.it www.centrogalileo.it continuamente aggiornati www.EUenergycentre.org per l’attività in U.K. e India www.associazioneATF.org per l’attività dell’Associazione dei Tecnici del Freddo (ATF) Corrispondente in Francia: CVC La rivista viene inviata a: 1) installatori, manutentori, riparatori, produttori e progettisti di: A) impianti frigoriferi industriali, commerciali e domestici; B) impianti di condizionamento e pompe di calore. 2) Utilizzatori, produttori e rivenditori di componenti per la refrigerazione. 3) Produttori e concessionari di gelati e surgelati.

Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo” Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo N. 426 – Periodico mensile Autorizzazione del Tribunale di Casale Monferrato n. 123 del 13.6.1977 Spedizione in a. p. - 70% Filiale di Alessandria Abbonamento annuo (10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp 10763159 intestato a Industria & Formazione Estero € 91,00 - una copia € 3,60 arretrati € 5,00

31 Le ultime tendenze nel settore della refrigerazione

e del condizionamento dell’aria in Giappone T. Okada – Presidente JRAIA, Associazione giapponese dei Costruttori di Impianti

37 Principi di base del condizionamento dell’aria

Posizionare le unità del climatizzatore split a diverse altezze P. Fantoni – 200ª lezione

39 Manuale sull’uso degli F-gas e le alternative

7ª parte: Pratiche di refrigerazione K.Kelly, M. Cook - BUSINESS EDGE Centro di Formazione

46 Saper misurare: una competenza di base per il tecnico del freddo certificato P. Fantoni – 220ª lezione di base

48 Ultime notizie

Entra in vigore l’emendamento di Kigali: iniziato il phase-down mondiale degli HFC – Confartigianato commenta il decreto F-gas: “Norme più chiare per le imprese e stop alla vendita illegale” – Commercio illegale di refrigeranti: interrogazione al Parlamento Europeo – Richard Branson: “Il settore della climatizzazione è maturo per l’innovazione” – Sei associazioni di tecnici del freddo da 5 nazioni a Casale Monferrato per formarsi al Centro Studi Galileo – Centro Studi Galileo riceve il patrocinio del Ministero dell’Ambiente per i convegni del 2019 – Brexit e regolamentazione F-gas, la Commissione Europea: “Le normative non si applicheranno al Regno Unito” – Migliora il tuo business: fatti trovare pronto per i refrigeranti infiammabili – AREA, messaggio del Presidente pubblicato su Jarn – Refrigeranti alternativi, video.

50 Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento (Parte centottantaquattresima) – A cura di P. Fantoni



NUMERO 2 / FEBBRAIO 2019

EDITORIALE

Industria&Formazione continua a scrivere la storia del Freddo

Marco BUONI Presidente AREA Air Conditioning and Refrigeration European Association, 26 Associazioni europee 22 Stati 110.000 frigoristi Direttore Centro Studi Galileo Segretario generale ATF Associazione dei Tecnici italiani del Freddo

Da più di quarant’anni Industria & Formazione è l’organo di informazione e formazione di riferimento per l’intero settore della refrigerazione e del condizionamento nazionale; tre generazioni di Tecnici del Freddo si sono susseguite nel dare il proprio contributo per scrivere una storia tutta italiana, che man mano ha fatto sentire la propria voce prima in Europa, poi nel mondo. Centro Studi Galileo è dal 1977 editore della pubblicazione mensile Industria & Formazione, grazie alla dedizione del suo fondatore e Direttore Responsabile Prof. Enrico Buoni; l’attività editoriale si caratterizza anche per la divulgazione dell’edizione in lingua inglese “International Special Issue”, che viene regolarmente distribuita a cura delle Nazioni Unite in occasione dei summit mondiali e dei maggiori meeting ai Capi di

Stato degli oltre 150 Paesi firmatari del protocollo di Montreal. In prima linea per soddisfare le esigenze mutate del settore, nel 2014 è nato “I&F Online” (www.industriaeformazione.it), il primo weblog italiano del settore HVAC&R, che ospita quotidianamente notizie di attualità, approfondimenti e curiosità sul settore, focalizzate sulle problematiche ambientali, sulle normative e sulle energie verdi. Uno strumento facile e di immediata consultazione per avere sempre un occhio aperto sul settore, comodamente da smartphone o computer. Industria & Formazione ha battuto ogni record di longevità ed attività editoriale, mettendo a disposizione del largo numero di corsisti CSG e degli Associati ATF nel corso degli anni articoli tecnici editi dai maggiori esperti mondiali, nonché lezioni teoriche scritte dai docenti esperti Centro Studi

INDUSTRIA&formazione / 7


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Foto in alto: da sinistra Giovanni Dorin (Officine Mario Dorin), Wolfgang Zaremski (Presidente Asercom), Marco Buoni (Presidente AREA), allo stand Centro Studi Galileo-ATF presso la fiera Refrigera 2019. Foto in basso: Subito dopo i due presidenti vestono i panni da frigorista e improvvisano per il pubblico un’esercitazione su come smantellare un compressore a HFC.

Galileo, vedasi ad esempio la rubrica “Principi di Base del Condizionamento dell’Aria”, a cura del Prof. Pierfrancesco Fantoni, quasi alla sua 200a lezione. Con il 400° numero pubblicato nel 2015, I&F ha scritto la storia della refrigerazione… e continua a scriverla tutt’oggi.

DA REFRIGERA AL XVIII CONVEGNO EUROPEO: L’ITALIA OSPITA L’INDUSTRIA MONDIALE DELLA REFRIGERAZIONE Dopo un’attesa durata più di un anno, Refrigera Show ha superato ogni più rosea aspettativa e previsione. La prima fiera italiana del settore RAC è riuscita con successo ad unire per la prima volta a livello nazionale il settore della refrigerazione industriale, commerciale e logistica. I numeri sono esemplificativi: quasi duecento aziende espositrici e più di settemila operatori della refrigerazione presenti dal 20 al 22 febbraio presso Piacenza Expo. Grazie alla loro centralità nel progetto Refrigera, Centro Studi Galileo, Official 8 / INDUSTRIA&formazione

Scientific and Tecnical Partner, Industria e Formazione, Communication Partner, e Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo sono stati in grado di dare il proprio contributo con una vasta presenza della rete di allievi e associati e con eventi di primissimo livello. In particolare, si sono tenuti venti incontri formativi, realizzati presso la Sala Convegni dello stand ATF – CSG, e un convegno internazionale alla presenza di rappresentanti della Commissione Europea e delle Nazioni Unite: il Convegno “Dalla F-Gas ai refrigeranti alternativi: impatto su impianti nuovi ed esistenti”, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Questi partecipatissimi appuntamenti hanno fornito ai Tecnici del Freddo la prima importante occasione per informarsi sul Decreto di recepimento del Regolamento (UE) n. 517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ad inizio gennaio. Il nuovo provvedimento, che era stato approvato durante il Consiglio dei Ministri dell’8 novembre 2018, ha abrogato il Regolamento (CE) n. 842/2006 ed è entrato ufficialmente in vigore lo scorso 24 gennaio. Le principali novità riguardano il si-

stema di certificazione e l’obbligo di certificazione delle persone fisiche e delle imprese, così come l’obbligo di iscrizione al Registro telematico nazionale e l’introduzione di una banca dati, istituita presso il Ministero dell’Ambiente e gestita dalle Camere di commercio competenti. Questi provvedimenti consentiranno di tenere traccia dei gas refrigeranti e delle attività di chi installa impianti che li contengono, ponendosi come obiettivo anche quello di contrastare il com-



LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

mercio illegale di F-Gas da parte di operatori non certificati e che svolgono attività irregolari. La compravendita di gas non conformi o importati illegalmente sta assumendo sempre più rilevanza, in Italia così come a livello UE. Questo fenomeno continua a destare preoccupazione, in quanto provoca gravi rischi sia per l’ambiente sia per la sicurezza di operatori del settore e utilizzatori finali. L’ultimo allarme non arriva da lontano. Recentemente l’associazione greca Union Fgas, membro di AREA, si è rivolta al Ministero per l’Ambiente e l’Energia per lamentare l’insostenibile quantità di refrigerante illegale presente in Grecia, proveniente per lo più dall’Albania anche in bombole usa e getta ormai anch’esse illegali da tempo. Nel complesso, il mercato greco lamenta un quantitativo incredibile di refrigerante illegale pari all’80% del totale. Altri paesi dai quali arriva il contrabbando sono Egitto, Macedonia del Nord e Turchia. Questo sarà uno dei temi al centro del dibattito in occasione del Convegno Europeo che il Centro Studi Galileo organizza ogni due anni presso il Politecnico di Milano. La XVIII edizione, dal titolo “Le Ultime Tecnologie nell’industria della Refrigerazione e del Condizionamento”, si terrà il 6 e 7 giugno 2019 con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Si svolgerà in associazione con UNEP (United Nations Environment), UNIDO (United Nations Industrial Development Organization, Commissione Europea - DG Clima, IIR (International Institute of Refrigeration) e tutte le Associazioni Europee del settore. Verranno approfonditi temi di grande attualità, oltre alle ultime tecnologie attualmente disponibili nel settore, tramite interventi di carattere scientifico da parte di Presidenti delle principali associazioni internazionali e rappresentanti dell’Industria del Freddo. Inoltre, per la prima volta dopo quarant’anni, il Convegno Europeo sarà parte della HVAC&R Week, organizzata da Centro Studi Galileo e AREA in collaborazione con EPEE e EVIA, che presenteranno l’iniziativa a Bruges Eureka 2019. Al centro del dibattito ci saranno argomenti legati ai cambiamenti climatici e 10 / INDUSTRIA&formazione

alle relative tecnologie per contrastarli, energie rinnovabili, formazione e certificazione, standard normativi e sicurezza. Dopo l’introduzione generale a cura di UNEP e IIR, la prima sessione verterà sui nuovi refrigeranti alternativi e sulle prospettive future in riferimento al regolamento 517/2014. Nel pomeriggio di giovedì 6 giugno le aziende partner CSG presenteranno le ultime soluzioni tecnologiche relative a nuovi componenti ed impianti a refrigeranti naturali e alternativi, per far fronte a problematiche energetiche e ambientali. La seconda giornata di lavori si aprirà con la terza sessione dedicata alla Regolamentazione F-Gas 517/2014 e relative certificazioni europee e mondiali, nonché alla fotografia attuale del phase-down. Anche con la firma dell’Unione Europea dello scorso 1° otto-

bre, sono oltre 70 i Paesi ad aver ratificato l’emendamento Kigali al protocollo di Montreal. Ciò ha permesso la sua entrata in vigore il 1° gennaio di quest’anno. La quarta sessione si focalizzerà sulle nuove tecnologie nella catena del freddo, magazzini e trasporti refrigerati per la conservazione degli alimenti, con l’intervento di spicco da parte della FAO Food and Agriculture Organization. Prima delle conclusioni ad opera di UNEP e IIR, chiuderà il XVIII Convegno Europeo la quinta sessione incentrata sui sistemi di raffreddamento con energie rinnovabili, quali evaporativo, magnetico e teleraffreddamento. Nell’anno dell’entrata in vigore dell’Emendamento di Kigali al protocollo di Montreal, l’Italia si conferma dunque il centro nevralgico per i professionisti del settore della refrigerazione.


NUMERO 2 / FEBBRAIO 2019

“Industria&Formazione, dal 1977, continua a scrivere la storia del Freddo” Da più di quarant’anni Industria & Formazione è l’organo di informazione e formazione di riferimento per l’intero settore della refrigerazione e del condizionamento nazionale; tre generazioni di Tecnici del Freddo si sono susseguite nel leggere e dare il proprio contributo per scrivere una storia tutta italiana, che man mano ha fatto sentire la propria voce prima in Europa, poi nel mondo. Centro Studi Galileo è dal 1977 editore della pubblicazione mensile Industria & Formazione, grazie alla dedizione del suo fondatore e Direttore Responsabile Prof. Enrico Buoni; l’attività editoriale si caratterizza anche per la divulgazione dell’edizione in lingua inglese “International Special Issue”, che viene regolarmente distribuita a cura delle Nazioni Unite in occasione dei summit mondiali e dei maggiori meeting ai Capi di Stato degli oltre 150 Paesi firmatari del protocollo di Montreal. In prima linea per soddisfare le esigenze mutate del settore, nel 2014 è nato “I&F Online” (www.industriaeformazione.it), il primo weblog italiano del settore HVAC&R, che ospita quotidianamente notizie di attualità, approfondimenti e curiosità sul settore, focalizzate sulle problematiche ambientali, sulle normative e sulle energie verdi. Uno strumento facile e di immediata consultazione per avere sempre un occhio aperto sul settore, comodamente da smartphone o computer. Industria & Formazione ha battuto ogni record di longevità ed attività editoriale, mettendo a disposizione del largo numero di corsisti CSG e degli Associati ATF nel corso degli anni articoli tecnici editi dai maggiori esperti mondiali, nonché lezioni teoriche scritte dai docenti esperti Centro Studi Galileo, vedasi ad esempio la rubrica “Principi di Base del Condizionamento dell’Aria”, a cura del Prof. Pierfrancesco Fantoni, quasi alla sua 200a lezione. Con il 400° numero pubblicato nel 2015, I&F ha scritto la storia della refrigerazione… e continua a scriverla tutt’oggi.

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Tecnici di 3 generazioni in 45 anni di corsi con una media di oltre 3.000 allievi all’anno si sono specializzati al CSG

DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICI SPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo Gli attestati dei corsi, i più richiesti dalle aziende, sono altresì utili per la formazione dei dipendenti prevista dal DLGS 81/2008 (Ex Legge 626) e dalla certificazione di qualità.

Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo” Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo

L’elenco in continuo aggiornamento di tutti i nominativi, divisi per provincia, dei tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studio Galileo si può trovare su www.centrogalileo.it (alla voce Corsi > organizzazione) Vurchio Leonardo ATM spa Milano

De Luca Umberto SAIEM srl Cairo Montenotte

Del Carro Michael MB ELETTROMECCANICA srl Levate

De Felice Fabio SAIEM srl Cairo Montenotte

Marchitelli Luigi Salvatore AGAN srl Burago di Molgora

Mendo Cardenas Luis Antonio Milano

Barbanera Cristian SAIEM srl Cairo Montenotte

Ienco Giovanni AIRCAT srl Settimo M.se

Platti Fabrizio Cassina Valsassina

De Martino Gerardo SAIEM srl Cairo Montenotte

TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI A CASALE MONFERRATO

TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI A MILANO

Battaglia Luca Torino Barletta Aldo BSB SERVICE sas Torino Drago Vittorio Volpiano Marsala Giuseppe GM ASSISTENZA Venaria Bonarini Gabriele INTEK srl Torino Marzano Nicola INTEK srl Torino Mazzara Giuseppe INTEK srl Torino Campisi Alessandro MARTINI srl Torino Soldano Andrea Torino 12 / INDUSTRIA&formazione

Nella sede CSG di Roma, gli allievi mostrano soddisfatti i loro Attestati. Per loro si è appena concluso con successo il corso di preparazione all’esame per il Patentino PIF. Il CSG ha certificato negli ultimi 8 anni oltre 10.000 tecnici.


SISTEMI DI RECUPERO E RICICLO SISTEMI DI RECUPERO E RICICLO RECYCLING AND RECOVERY SYSTEMS RECYCLING RECOVERY SYSTEMS F-GAS REGULATION -AND PHASE DOWN Dal 2018 in poi, il regolamento 517/2014) F-GAS REGULATION - PHASE (EU DOWN

€ SAVE THE PLANET SAVE THE PLANET

sui gas fluorurati prevede massicci tagli alle di HFC nell’UE. Dalquantità 2018 indisponibili poi, il regolamento (EU 517/2014) sui gas fluorurati prevede massicci tagli alle From 2018 onwards, EUnell’UE. F-Gas Regulation quantità disponibili di the HFC (EU 517/2014) creates massive cuts in the2018 available quantities HFCsRegulation in the EU. From onwards, the EUofF-Gas (EU 517/2014) creates massive cuts in the available quantities of HFCs in the EU. SPY Gruppo manometrico a diagnosi visiva conSPY refrigerante Gruppo manometrico riciclato a diagnosi visiva con refrigerante SPY riciclato Manifold with visual diagnosis SPYrecycled with Manifold refrigerant with visual diagnosis with recycled refrigerant

SAVE MONEY SAVE MONEY

SPY Gruppo manometrico a diagnosi visiva conSPY refrigerante Gruppocontaminato manometrico a diagnosi visiva con refrigerante SPY contaminato Manifold with visual diagnosis withSPY contamined Manifold refrigerant with visual diagnosis with contamined refrigerant

RECUPERA RICICLA RIUTILIZZA RECUPERA RICICLA RECOVER RIUTILIZZA RECYCLE REUSE RECOVER RECYCLE REUSE

Bombola per recupero refrigerante Bombola per recupero Bottle refrigerante for refrigerant recovery Bottle for refrigerant recovery

Distillatore integrato a controllo di flusso Integrated distillation Distillatore integratosystem with automatic flow control a controllo di flusso Integrated distillation system with automatic flow control

Più alto è il GWP del refrigerante, più sarà soggetto alla Phase-down (riduzione graduale) dell’HFC, con conseguenti aumenti dei prezzi e potenziale carenza. Più alto è il GWP del refrigerante, più sarà soggetto HFO puri, CO2, idrocarburi, ammoniaca, HFC riciclati o rigenerati alla Phase-down (riduzione graduale) dell’HFC, con conseguenti non rientrano nella Phase-down (riduzione graduale). aumenti dei prezzi e potenziale carenza. L’HFC riciclato e rigenerato - anche con GWP> 2500 - può ancora HFO puri, CO2, idrocarburi, ammoniaca, HFC riciclati o rigenerati essere utilizzato per il servizio fino al 2030. non rientrano nella Phase-down (riduzione graduale). L’HFC riciclato e rigenerato - anche con GWP> 2500 - può ancora essere utilizzato per il servizio fino al 2030.

EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Unità di recupero e riciclo EASYREC1R-2R / EASYREC-HP EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Unità di recupero e riciclo Recovery and recycling units EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Recovery and recycling units

The higher the GWP of the refrigerant, the more it will come under pressure by the HFC phase-down, leading to likely price increases and potential shortages. The higher the GWP of the refrigerant, the more it will come under Pure HFOs, CO2, hydrocarbons, ammonia, reclaimed or recycled pressure by the HFC phase-down, leading to likely price increases HFCs etc. do not fall under the phase-down. and potential shortages. Recycled and reclaimed HFCs – even with a GWP > 2500 - can still Pure HFOs, CO2, hydrocarbons, ammonia, reclaimed or recycled be used for service until 2030. HFCs etc. do not fall under the phase-down. Recycled and reclaimed HFCs – even with a GWP > 2500 - can still be used for service until 2030.


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Costachioiu Constantin TRAVAGLINI spa Cinisello B.mo

CORSO IMPIANTI AD IDROCARBURI A CASALE MONFERRATO

MOSCA MASSIMO Fermo NUTI FRANCESCA Nuti Nello Firenze PASINI MARCO San Gervasio B.no SLEMM REFRIGERAZIONE srl Manolache Gheorghe D’Agostino Davide Cologno M.se

CORSO IMPIANTI AD IDROCARBURI A BRUGINE

Gli allievi di un Corso ad hoc seguono con grande attenzione la lezione tenuta dal docente. Sono centinaia i corsi che il Centro Studi Galileo svolge ogni anno presso le aziende italiane del settore che desiderano migliorare la preparazione dei propri Tecnici. Inoltre per poter offrire ai propri allievi informazioni sempre aggiornate il CSG collabora con le migliori aziende italiane che sono anche eccellenze a livello mondiale, anche partner Platinum, Gold e Silver dell’attività.

TEDIOLI GIANDOMENICO Tedioli Fabrizio S. Agata Santerno

SBP TECHNOLOGIES srl Nardo Claudio Trevisan Alessandro Teglio Veneto

STP TRASPORTI srl Palmisano Claudio Stuppia Alessandro San Donato M.se

CORSO MANUTENZIONE AVANZATA A MILANO CRIOCABIN spa Baldon Matteo Talpo Simone Pedron Gianni Fioretto Nicola Praglia di Teolo FRIGOVENETA srl Serraggiotto Amedeo Mauretto Giovanni Rossano Veneto HITEMA srl Morosinotto Gioacchino Zecchin Ivan Bovolenta

AIT SCHWEIZ AG Volpe Christian St Antonino - Svizzera CABEC srl Borghi Graziano Saronno FERLA SERVICE srl Pissavini Davide Credera Rubbiano GIANNINI srl Mastellone Gaetano Milano

RPS COOLING srl Righetti Paolo Suzzara

MANFRIN DANIELE Novi Ligure

TECHPA srl Bulgac Eduard San Dono di Massanzago

SALERNITANA IMPIANTI srl Coppola Mario Salerno

TECHPA SERVICE srl Pascaru Ion San Dono di Massanzago

SARDEGNA RESORTS srl Abozzi Giuseppe Porto Cervo

14 / INDUSTRIA&formazione

Sotto lo sguardo attento dell’esaminatore, un aspirante Tecnico del Freddo svolge una delle prove pratiche previste dall’esame del Patentino Italiano Frigoristi PIF. La strumentazione è fondamentale per le operazioni di installazione e riparazione degli impianti.


NUMERO 2 / FEBBRAIO 2019

IERARDI FABIO Novello MASTRANDREA NICOLA Mastrandrea Francesco Palo Del Colle MD PROJECT & CONSTRUCTION srls Magistretti Marco Luigi Morazzone MELE GIOVANNI Napoli PASOTTI ALESSIO Melazzo PREDA NICOLAE Chiusavecchia L’ing. Marco Buoni, presidente di AREA, e l’ing. Ennio Campagna, storico docente CSG, posano nella sede centrale di Casale Monferrato con alcuni allievi che hanno terminato un corso di Tecniche Frigorifere e hanno ottenuto le informazioni indispensabili sui refrigeranti.

CORSO SUL CONDIZIONAMENTO A MILANO

CORSO BRASATURA A CASALE MONFERRATO

BANCA D’ITALIA Oddi Stefano Roma

AMC srl Leporati Vittorio La Cara Stefano Rivoli

CAMPO CIRO Villaricca

DAVID DIEGO Chiaravalle

COOP LOMBARDIA sc Vinci Adamo Milano

DRAGO VITTORIO Volpiano FENICE spa Zaniol Alessio Cascine Vica - Rivoli FIN ALESSANDRO Calangianus H2H FACILITY SOLUTIONS spa Dimitrovski Iliyan Velchev Zola Predosa

PUDDU FRANCESCO Quartu S.E. STP TRASPORTI srl Palmisano Claudio Stuppia Alessandro San Donato M.se TOSCANA ENERGIA GREEN spa Viegi Maurizio Pistoia YE SHUANGYU Seveso

MB ELETTROMECCANICA srl Abbadini Warner Vassalli Giorgio Levate MINGIONE IDA Pomigliano Arco PICCOLA CASA DIVINA PROVVIDENZA Cendola Luca Martinoli Enrico Torino VERTICAL FARMING ITALIA srls Leoni Nicola Parma

Gli allievi sono impegnati nelle prove teoriche per l’ottenimento del Patentino Italiano Frigoristi PIF. Si tratta della certificazione obbligatoria che abilita ad effettuare le operazioni da Regolamento Europeo 517/14 su tutte le macchine di condizionamento e refrigerazione contenenti gas refrigeranti fluorurati HFC. L’operazione di brasatura è particolarmente importante in quanto garantisce che non ci siano perdite di refrigerante. INDUSTRIA&formazione / 15


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

CORSO SERALE TECNICHE FRIGORIFERE SPECIALIZZAZIONE A TORINO

BARLETTA ALDO Torino BATTAGLIA LUCA Torino BM IMPIANTI DI MARSALA Marsala Bernardo Venaria Reale DRAGO VITTORIO Volpiano GM ASSISTENZA Marsala Giuseppe Venaria

Nella sede CSG di Bologna, il docente Madi Sakande osserva un allievo alle prese con le operazioni di saldobrasatura. Il Patentino Brasatura Forte PED è obbligatorio a norma di legge e chi non ne è in possesso rischia sanzioni pesanti.

CONSULENZA SULLA CERTIFICAZIONE AZIENDA REG. EUROPEO 303/2008 A CASALE MONFERRATO

RM IMPIANTI DI MANUELLO Manuello Roberto Mottalciata SENECO srl Biffi Marco Milano

INTEK srl Bonarini Gabriele Marzano Nicola Mazzara Giuseppe Torino

TECNOGAS DI COSTANZO Costanzo Roberto Gattinara

MARTINI srl Campisi Alessandro Torino

VALLESTRONA ENERGY HOUSE Allorto Marco Biella

NUOVA ITALTERMO DI FAVATÀ Favatà Luca Torino

KRYOS DI GUZZO R. & C. sas Parini Mattia Arluno L’IDRAULICO DI COCCHETTI Cocchetti Edoardo Valle Lomellina LISSONE FRIGO srl Calì Francesca Lissone MR IMPIANTI srl Manzino Ildo Manzino Paolo Milano P&B SERVICE srl Bilato Massimo Saletto

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Lezione in aula durante il corso “Train-the-trainers F-Gas best practices” tenuto presso il Khalifa Institute a Manama, capitale del Bahrain. Da oltre quarant’anni, Centro Studi Galileo eroga corsi teoricopratici ad installatori, manutentori, progettisti e aziende del settore in tutto il mondo.


NUMERO 2 / FEBBRAIO 2019

RODRIGUEZ ASENCIO JESUS MANUEL Torino SOLDANO ANDREA Torino

CORSO SUGLI IMPIANTI SPLIT, MULTISPLIT, INVERTER, VRV/VRF A MILANO

CESPEDES GUERRERO WUILIAN MICHAEL Cesano Boscone CIPE srl Gradia Vincenzo Giovanni Milano DALMAN srl Magnante Lorenzo Buccinasco MERCURIO srl Ubertelli Marco Pisogne SALVATIERRA JANAUPA ELEAZAR ORLANDO Milano VORTICE ELETTROSOCIALI spa Barreca Mirko Tribiano

Il docente Ing. Stefano Sarti consegna l’Attestato di frequenza ad un Corso ad hoc sull’utilizzo dell’ammoniaca come gas refrigerante presso LIDL Italia, Direzione di Somaglia (LO). L’ammoniaca è un refrigerante naturale molto efficiente che è stato ininterrottamente utilizzato per oltre 100 anni!

CG COSTRUZIONI srl Coppola Pasquale Salerno DUESSE srl Truong Duy Quoc Besana Brianza GRASSO FACILITY srl Chendi Renato Marconi Sergio Genova

ILIE GIGI Riano

NARDONE SIMONE Itri

ITAA IMPIANTI TECNOLOGICI ACQUA E ARIA Montani Matteo Milano

POTENZIANI GIUSEPPE Anagni RINALDI PIETRO srl Borelli Giovanni Parma

LOGIGAS srl Cetoloni Samuele Arezzo

CORSO PATENTINO PER LA CONDUZIONE DEGLI IMPIANTI TERMICI A ROMA

ANTAS srl Bazzucchi Gianni Del Pia Massimo Raggi Diego Pannuzzi Michele Veneziano Massimiliano Gragnano Trebbiense ASD UNIVERSAL CLUB Ubaldi Valerio Morlupo BORZELLINO GIUSEPPE Delia

Una perfetta saldobrasatura è alla base della tenuta di qualsiasi impianto. Nell’eseguirla, il Tecnico del Freddo deve essere sempre dotato di tutte le misure di protezione personale: occhiali, guanti, ghette e scarpe antinfortunistiche. INDUSTRIA&formazione / 17


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

CORSO AD HOC SUGLI IMPIANTI AD ASSORBIMENTO PRESSO SIRAM DI MILANO

Presso la sede del Centro Studi Galileo, il fondatore Enrico Buoni e il direttore Marco Buoni, insieme ai docenti Marco Boscain e Roberto Ferraris consegnano a tutti gli allievi del corso di preparazione al Patentino Frigoristi il certificato di partecipazione.

TESORO CLIMA DI TESORO Tesoro Vittorio Mugnano di Napoli

CORSO AD HOC SU FLAMMABLE REFRIGERANTS A CASALE MONFERRATO PER IL PROGETTO REAL ALTERNATIVES 4 LIFE

Hu Ming Hu Yue Jiang Wengeng Li Aiyan Li Lin Li Penggao Li Pengyang Li Xiaowei Li Ying Liu Ping Peng Xin

Shi Shuaikai Song Bo Sun Rongjun Sun Yalei Wang Qingli Wang Xiaopan Xu Lide Yang Kun Yuan Baoshuai Zhou Chuang

CORSO AD HOC SU HYDROCARBON TECHNOLOGY IN AIR CONDITIONING SYSTEMS A YANTAI CHINA PER YANTAI VOCATIONAL COLLEGE

18 / INDUSTRIA&formazione

CORSO AD HOC SU HYDROCARBON TECHNOLOGY IN SMALL A/C A BANJUL - GAMBIA PER UNIDO

Abdul Aziz Mboge Alhaji Cham Baboucarr Senghore Basaikou Sanneh Charles Mendy Dembo Jatta Dodou Njie

CORSO AD HOC TECNICHE FRIGORIFERE E PREPARAZIONE ESAME PATENTINO FRIGORISTI PRESSO CARPIGIANI GROUP - ALI GROUP DI ANZOLA DELL’EMILIA

Miren Josune Zabala Marian Formanek Ján Jankeje Róbert Pallya Marino Grozdek Lucin Davor Kıvanç Aslantac Hüseyin Bahadır Yildirim Piotr Kopec Tomasz Kokietek

Chen Rujia Gao Xiang Hao Minghui

Andreoli Massimo Gabrieli Loris Grassi Marco Loprete Stefano Mancino Arcangelo Martello Giuseppe Mazzocchetti Dino Mozzi Andrea Parenti Adriano Parise Massimiliano Picone Salvatore

La saldobrasatura è una delle prove pratiche d’esame in assenza delle quali non è possibile ottenere il Patentino Frigoristi. Nella foto, un Tecnico del Freddo del Bahrain impegnato ad effettuare una brasatura perfetta: requisito fondamentale per la tenuta di un impianto e per evitare dispersioni di gas refrigerante nell’ambiente.

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NUMERO 2 / FEBBRAIO 2019

Statements dell’Istituto Internazionale del Freddo ai summit mondiali ONU sul clima

Didier COULOMB Direttore Generale dell’Istituto Internazionale della Refrigerazione (IIR)

Dottor Didier, è stato in Ecuador recentemente in occasione del Convegno del Protocollo di Montreal che ha assunto un’importanza rilevante negli ultimi 5 anni a causa degli emendamenti di Kigali e della riduzione dei gas fluorurati. Si tratta di una situazione che comporterà notevoli cambiamenti nel settore della tecnologia. Può illustraci il convegno di quest’anno? Il convegno è stato all’inizio del mese di novembre. Si è parlato molto della riduzione delle emissioni di HFC e del modo in cui applicare l’emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal. E’ stato il primo argomento ad essere stato trattato. Tuttavia, c’è un altro argomento che è stato discusso a lungo; si tratta della questione del CFC 11 perchè ci si è accorti che si sono verificate emissioni di CFC 11, la cui concentrazione è aumentata nella stratosfera. La Cina ha riconosciuto che le sue fabbriche hanno prodotto CFC 11. Non sono state prese misure particolari in questo settore ma è stato interessante vedere che la

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Cina lo abbia riconosciuto e che malgrado tutto le emissioni nell’atmosfera vengano monitorate, e ci sia un buon livello di cooperazione tra i ricercatori che analizzano queste concentrazioni e i paesi che devono diminuire le emissioni. E’ un buon segno del corretto funzionamento del Protocollo di Montreal. Dunque speriamo che in seguito alle misure prese in Cina il CFC 11 sparisca. Tornando alla questione principale che riguarda il modo in cui applicheremo l’emendamento di Kigali, è bene sapere che non è ancora tutto pronto e abbiamo avuto un dibattito sul modo in cui i paesi in via di sviluppo debbano eliminare gli HCFC e diminuire le emissioni di HFC. Ora dobbiamo vedere se è possibile combinare i due insieme e calcolare il risparmio energetico che è possibile ottenere. La questione della diminuzione del consumo energetico dei dispositivi è stata trattata a lungo per capire come facilitare questo processo ma, sfortunatamente, non si è arrivati a nessuna conclusione e ci sono stati scambi importanti tra coloro che volevano che i dibattiti si svolgessero solo all’interno del quadro del comitato esecutivo del Fondo Multilaterale (MLF) e coloro che volevano che si svolgessero in seduta plenaria in occasione dei convegni sullo strato di ozono. Ci sono stati dibattiti in seduta plenaria ma ci sarà senza dubbio un ulteriore dibattito durante la prossima riunione che avverrà a luglio 2019. Si tratta di un argomento importante e spero, in ogni caso, gli sia data la dovuta attenzione perchè ci tengo a ricordare che i due terzi delle emissioni di gas serra dei dispositivi del freddo e del condizionamento dell’aria sono dovuti al consumo energetico. Dunque, bisogna fare sì che si approfitti di questa diminuzione delle emissioni di HFC per migliorare i nostri dispositivi. D’altronde ci sono stati INDUSTRIA&formazione / 21


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

eventi paralleli, in particolare il lancio di una nuova rivista, che abbiamo redatto e pubblicato sotto l’egida del Centro Studi Galileo e la cooperazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’ambiente, dal titolo «The dawn of a new refrigeration era». La rivista pubblica articoli relativi al modo in cui ogni paese e regione del mondo prende decisioni atte a diminuire le emissioni dei refrigeranti a forte effetto serra. Abbiamo presentato questa rivista in occasione di due eventi paralleli, alla presenza degli americani, degli europei e degli asiatici. L’altro convegno a cui è stato, ha trattato di un argomento che è stato oggetto di dibattiti a livello mondiale: il convegno sul cambiamento climatico chiamato COP che si è tenuto a Katowice. Com’è stato il convegno e che esito hanno avuto le negoziazioni? Il convegno sul Protocollo di Montreal e l’emendamento di Kigali erano già legati a questo convegno sul clima perchè l’obiettivo in entrambi i casi è quello di utilizzare strumenti che possano far funzionare l’accordo di Parigi, stilato a dicembre del 2015. L’obiettivo è quello di arrivare prima del 2020 ad avere a disposizione tutti gli strumenti che permettano di misurare le emissioni di gas serra, di valutare le diverse azioni che dovranno intraprendere i vari paesi per rispettare l’Accordo di Parigi ed applicare le procedure di valutazione del risultato di queste azioni oltre al modo in cui i paesi in via di sviluppo utilizzeranno i finanziamenti che i paesi industrializzati devono dare e per quali tipi di progetti. Ci sono stati diversi cantieri che erano già stati presenti a Parigi. Vi sono, tuttavia, ancora alcuni paesi che non hanno l’intenzione di applicare queste azioni o che cercano di essere inclusi nella categoria dei paesi in via di sviluppo, più favorevole; dunque vi sono anche problemi di natura politica. Abbiamo ancora un po’ di tempo per applicare queste azioni perchè ci sarà ancora un convegno a dicembre 2019 che dovrebbe aver luogo in Cile per sciogliere questi nodi. Penso che ci si arriverà malgrado le difficoltà in quanto la maggior parte delle decisioni di carattere pratico sono già state prese a Katowice dopo 22 / INDUSTRIA&formazione

lunghi dibattiti. Vi è una sensazione di delusione relativa al convegno di Katowice per quanto riguarda le organizzazioni ecologiste in quanto non è stato possibile spingere i paesi ad aumentare i loro obiettivi in materia di diminuzione delle emissioni di gas serra. In particolare, dovete sapere che è stato presentato un rapporto stilato dal GIEC (IPCC) che illustra le azioni che permettono di ridurre l’aumento dei gas serra al fine di non superare determinate temperature. Questo rapporto è stato oggetto di lunghi dibattiti ma non è stato raggiunto un accordo sulle modalità con cui tenerne conto. Con gli obiettivi dei paesi definiti a Parigi si arriva ad un aumento della temperatura superiore a 3 gradi Celsius. Dunque non ci sono state grandi novità ma il dibattito continuerà in Cile; in ogni caso è chiaro che l’accordo di Parigi dovrà essere applicato a partire dal 2020. Quali altri eventi avranno luogo nel 2019? Ci saranno i due convegni di fine d’anno del Protocollo di Montreal e sull’Accordo di Parigi; il primo avrà luogo a Roma per il Protocollo di Montreal mentre l’altro relativo al cambiamento climatico si terrà in Cile. Prima di questi convegni vi saranno altri eventi importanti. Il Convegno organizzato dal Centro Studi Galileo a Milano dove spero potremo parlare di tutte le questioni relative agli HFC e ad altre questioni che interessano il settore della refrigerazione. Ci sarà anche il grande evento del 2019 che sarà il nostro convegno a Montreal di fine agosto, che noi organizziamo ogni 4 anni e che avrà certamente successo perchè abbiamo ricevuto e selezionato più di 1000 progetti, un record rispetto ai convegni precedenti. Dunque avremo questo convegno, poi i convegni appena citati. Ad aprile ci saranno degli incontri sull’ammoniaca e il CO2 in Macedonia del nord, che si tengono ogni 2 anni, poi un altro a Shangai e un convegno sulla criogenia a Praga nel mese di aprile. Adesso per tornare ai convegni delle Nazioni Unite a Roma e in Cile, ricordo che tutti gli anni partecipiamo a questi convegni, in occasione dei quali ho la possibilità di presentare dei comunicati, come ho fatto a Quito e a

Katowice. Roma è di facile accesso e spero che verrano prese iniziative che permettano di lanciare delle pubblicazioni e di svolgere dibattiti interessanti. Spero che saremo particolarmente attivi a Roma e arriveremo a prendere iniziative concrete.

Trentesimo Convegno delle parti del Protocollo di Montreal (MOP-30) Quito (Equador) 5-9 novembre 2018 PRESENTAZIONE / STATEMENT L’emendamento di Kigali entrerà in vigore il 1 gennaio 2019. Ora è necessario applicare questo emendamento in tutti i paesi il più velocemente ed efficacemente possibile. Anche nei paesi in via di sviluppo che hanno più tempo a disposizione per la riduzione degli idrofluorocarburi (HFC), è necessario sviluppare nuove strategie relative al consumo dei refrigeranti al fine di evitare, in seguito, conversioni difficili e costose. Bisognerebbe: • Sostituire gli idroclorofluorocarburi (HCFC), la cui eliminazione è già stata programmata, con refrigeranti che abbiano un basso effetto serra. Potrebbero essere apportati dei cambiamenti ai programmi relativi all’eliminazione di questi refrigeranti in quanto ci si soffermerà prima sui settori dove sarà più facile utilizzare i nuovi refrigeranti. • Cogliere l’opportunità offerta dalla sostituzione degli HCFC e degli HFC, per migliorare l’efficienza energetica degli impianti e, più in generale, degli interi sistemi (isolamento degli edifici, recupero energetico, controllo intelligente della temperatura,..). Stimiamo che le emissioni indirette connesse alla produzione dell’energia necessaria al funzionamento dei sistemi di raffreddamento (condizionamento dell’aria incluso) rappresentano circa il 2.61 gigaton di CO2 equivalente o il 63% delle emissioni totali del settore della refrigerazione. • Tutte le proiezioni mostrano un considerevole aumento della richiesta di freddo nei paesi in via di sviluppo, soprattutto per quanto riguarda il condi-


NUMERO 2 / FEBBRAIO 2019

All’ultima conferenza MOP30 sull’emendamento di Kigali: Andrea Voigt, EPEE, Didier Coulomb, IIR, Shamila Nair-Bedouelle, UNEP, Noboru Kagawa, JSRAE Giappone.

zionamento e il settore alimentare e salute. Questo aumento continuerà per tutto il secolo per ragioni di carattere demografico e di sviluppo: la politica energetica di ogni paese deve tener conto di questi fattori. • Prendere tutte le misure necessarie per installare sistemi che utilizzino in sicurezza refrigeranti a basso effetto serra, quali le regolamentazioni relative alla progettazione degli impianti e la formazione e certificazione degli operatori. L’infiammabilità, la tossicità e la pressione elevata dei refrigeranti alternativi dovrebbero essere affrontati responsabilmente. Le regolamentazioni standard e i codici edilizi devono essere adattati alle nuove realtà al fine di garantire lo stesso livello di sicurezza precedente e tener conto dell’evoluzione delle tecnologie inclusi i dispositivi di sicurezza. • Migliorare il contenimento dei refrigeranti e il loro recupero alla fine della loro vita e il riutilizzo dei refrigeranti alternativi recuperati dopo la loro purificazione. • Diffondere l’informazione relativa alle tecnologie esistenti così come quelle relative alla ricerca, lo sviluppo, dimostrazioni di sistemi efficienti dal punto di vista energetico e la gestione dei refrigeranti alternativi e delle tecnologie alternative. Infine, vale la pena ricordare che la refrigerazione ha effetti positivi sull’ambiente, limitando le perdite delle derrate dopo il loro raccolto o installando pompe di calore ad energia rinnovabile e va sottolineato che è indispensabile per la salvaguardia

Ministero dell’Ambiente con Nazioni Unite Ambiente presentano la rivista speciale di Inustria&Formazione.

della salute dell’uomo. Attraverso i suoi convegni scientifici, le sue pubblicazioni, la rete internazionale di esperti, l’IIR è coinvolto in queste iniziative che hanno l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale e promuovere lo sviluppo sostenibile. L’IIR offre informazioni scientifiche, obiettive ed aggiornate sulle possibili tecnologie del futuro e le loro possibili applicazioni in tutti i settori della refrigerazione, compreso il condizionamento dell’aria, le pompe di calore e le criogenie.

Ventiquattresimo Convegno della convenzione del quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (COP 24) Katowice (Polonia) 83-14 dicembre 2018 La refrigerazione, ivi compresi il condizionamento dell’aria, le pompe di calore e la criogenia, è essenziale alla salute dell’uomo in quanto permette di conservare correttamente le derrate alimentari (la catena del freddo), le medicine e molti prodotti sanitari e di abitare in un ambiente vivibile. La refrigerazione ha degli effetti positivi sull’ambiente: la limitazione delle perdite di derrate nella fase che segue il raccolto o l’installazione di pompe di calore che sono un esempio di energia rinnovabile.

Ma ha anche un impatto negativo significativo: rappresenta il 7,8% delle emissioni globali di gas serra, il 2,9% delle quali è correlato all’emissione di gas fluorurati utilizzati nei sistemi refrigeranti e il 4,9% delle quali è correlato alle emissioni indirette dovute al consumo di energia da parte di questi sistemi. Sono stati fatti notevoli progressi sia nell’eliminazione dei refrigeranti fluorurati dall’effetto serra più elevato che nell’ottimizzazione dell’efficienza energetica. L’applicazione dell’emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal nel 2019 ridurrà ulteriormente le emissioni dirette provenienti dai sistemi refrigeranti. Ma spetta anche ai governi e a tutti gli attori del settore energetico, dell’edilizia e del trasporto sostenere i nostri sforzi tesi ad utilizzare meno le fonti intensive di carbonio e ridurre il fabbisogno energetico dei nostri edifici: la refrigerazione, soprattutto per quanto riguarda il condizionamento dell’aria e la conservazione delle derrate alimentari, continuerà a crescere molto nei paesi in via di sviluppo. L’Istituto Internazionale della Refrigerazione (IIR) e le società nazionali associate hanno collaborato a diverse iniziative tese a promuovere sistemi refrigeranti sostenibili nel mondo attraverso i suoi convegni di carattere scientifico, le sue pubblicazioni e la sua rete internazionale di esperti. L’IIR offre informazioni obiettive, aggiornate e valide dal punto scientifico e pratico unitamente alla presentazione delle possibili tecnologie del futuro e le loro applicazioni potenziali in tutti i settori della refrigerazione. INDUSTRIA&formazione / 23


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Scelta dei refrigeranti e trend futuri 1. INTRODUZIONE

Noboru KAGAWA Professore presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica alla Accademia di Difesa Nazionale in Giappone Membro del Comitato Esecutivo e Membro del Comitato Manageriale dell’Istituto Internazionale della Refrigerazione (IIR) Presidente della Società degli Ingegneri del settore della refrigerazione e del condizionamento dell’aria in Giappone (JSRAE)

24 / INDUSTRIA&formazione

I sistemi della refrigerazione e del condizionamento dell’aria sono utilizzati in diversi settori e la quantità di energia consumata dai sistemi corrisponde al 7% (CO2 equivalente)dell’intera energia consumata in Giappone. Tuttavia, le circostanze relative ai refrigeranti e ai materiali di isolamento termico sono cambiate molto dalla ratifica del Protocollo di Montreal sulle Sostanze dannose per lo strato di ozono del 1987. Nell’emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal adottato al MOP28 nel 2016, i sostituti dei refrigeranti CFC come gli HCFC e gli HFC saranno ridotti a partire dal 2019 nei paesi industrializzati e a partire dal 2024 o il 2028 nei paesi in via di sviluppo. Tenendo presente questi programmi di riduzione del volume di produzione degli HFC, il governo giapponese si è prefissato l’obiettivo di ridurre il volume dell’85% entro il 2036. Il volume standard è di 70.000.000Co2-t che corrisponde alla quantità media annuale del 20112013 ottenuta sommando la produzione media di HFC e il consumo annuale al 15% del valore di riferimento degli HCFC. Con l’emendamento di Kigali, è diventato necessario sostituire i fluorocarburi convenzionali con nuovi refrigeranti che danneggino meno l’ambiente. Oltre a questi refrigeranti, è necessario modificare i sistemi della refrigerazione e del condizionamento dell’aria e i materiali termici isolanti al fine di ridurre al minimo l’impatto ambientale. Tuttavia, i nuovi refrigeranti hanno un rendimento limitato rispetto a quello dei refrigeranti convenzionali. In questo articolo, presenteremo i nuovi refrigeranti e lo sviluppo dei relativi sistemi in Giappone. Inoltre, descriveremo le difficoltà riscontrate nella selezione dei nuovi refrigeranti che devono avere un basso poten-

ziale di riscaldamento globale (GWP) e alti livelli di sicurezza tenendone presente le proprietà termofisiche e il rendimento dei vari cicli. Analizzando questi fattori illustreremo quali sono i trend del futuro e quali le relative misure da prendere. 2. SELEZIONE DEI NUOVI REFRIGERANTI Fin dalla ratifica del Protocollo di Montreal nel 1987, i refrigeranti CFC e HCFC contenenti atomi di cloro sono stati sostituiti con refrigeranti HFC che non contengono atomi di cloro. Come indicato alla figura 1, la quantità di HFC emessi dai sistemi della refrigerazione e del condizionamento dell’aria nell’atmosfera stanno aumentanto considerevolmente in Giappone. Tuttavia, in seguito all’adozione del Protocollo di Kyoto del 1997 per la prevenzione del surriscaldamento globale, gli HFC sono classificati come sostanze, unitamente al diossido di carbonio e ai diossidi di metano, le cui emissioni sono soggette a riduzione. Al fine di ridurre l’emissione dei refrigeranti con un GWP elevato, la Legge sul recupero e distruzione dei fluorocarburi in Giappone (promulgata nel 2001) è stata sottoposta a revisione e la legge sull’Impiego razionale e la gestione propria dei fluorocarburi è entrata in vigore il 1 aprile 2015. Questa regolamentazione controlla un vasto numero di sistemi compresi i condizionatori ad uso domestico (circa 100.000.000 unità). Seguono i condizionatori dei veicoli (75.000.000), i condizionatori ad uso commerciale (10.500.000 inclusi 1.000.000 all’interno di edifici), e i refrigeratori – congelatori di piccole dimensioni (7.600.000). Al fine di eliminare l’emissione di fluorocarburi in un numero elevatissimo di sistemi di condizionamento e di re-


NUMERO 2 / FEBBRAIO 2019

frigerazione, è necessario prendere misure efficaci in molti settori diversi. Partendo dalla quantità stimata relativa alla fornitura di refrigeranti e al loro flusso nel mercato giapponese (figura 2 a,b), è possibile affermare che la fornitura e la presenza nel mercato sono ancora elevate. La quantità stoccata nel mercato corrisponde a circa 11 volte il volume annuo. Il volume è ottenuto sommando la quantità di carica nelle macchine nuove a quella richiesta alla loro installazione e manutenzione. Dopo l’introduzione dei nuovi refrigeranti, ci potrebbero volere più di 10 anni prima che la sostituzione dei refrigeranti tradizionali venga completata. E’ chiaro che non è solo necessario individuare gli sviluppi dei nuovi refrigeranti e dei loro sistemi ma anche la gestione di tali sistemi. La loro gestione deve occupare un ruolo primario dato che dovrà tener conto delle contromisure per evitare fughe di refrigerante, dei sistemi di recupero del refrigerante con alti livelli di recupero e l’utilizzo del refrigerante riciclato. Dalla differenza minima riscontrata tra i dati del 2008 e del 2016 nella figura 2, è possibile evincere che si dovrà tener conto di tutti questi fattori fino al raggiungimento della sostituzione della maggior parte dei refrigeranti stoccati con i nuovi refrigeranti a causa delle difficoltà riscontrate nella gestione di questi ultimi. Si consiglia caldamente di creare sistemi di riciclo/riutilizzo in una fase iniziale non solo in Giappone ma anche in ogni nazione e regione. La tabella 1 illustra gli obiettivi relativi all’anno fiscale e al GWP per ogni categoria di prodotto presentata dal Ministero per l’Economia, il Commercio e l’Industria in Giappone (MITI). Inoltre, la tabella illustra i refrigeranti attualmente in uso e i nuovi refrigeranti candidati. Secondo la tabella 1, l’obiettivo relativo ai condizionatori ad uso commerciale all’interno degli edifici non è ancora stato fissato. A seconda della classificazione del prodotto, alcuni HFC regolamentati dell’emendamento di Kigali, come i refrigeranti HFO, i refrigeranti naturali come l’isobutano (R 600a), l’ammoniaca (R 717), il CO2 (R 744) sono utilizzati come nuovi refrigeranti. Il loro livello di infiammabilità minore o maggiore di-

Tabella 1: Obiettivo temporale e GWP dei prodotti designati. Prodotti

Anno

GWP Goals

Refrigeranti attualmente utilizzati (GWP,Codice*1)

Esempio refrigeranti alternativi

Refrigerazione commerciale

Aria condizionata

Condizionamento auto*5 Isolamento*6

Soffiatori*7

*1: la lettera maiuscola corrisponde alla tossicità e il numero all’infiammabilità (1, 2,2L,3) *2: escludendo l’uscita al compressore di 1,5kW o meno. *3: per magazzini refrigerati destinati al congelamento di 50.000 m3 o più. *4: escludendo il tipo a pavimento. *5: per veicoli con passeggeri escludendo quelli con una capacità di 11 o più. *6: per schiuma spray nei materiali da costruzione. *7: eccetto le applicazioni non infiammabili.

venta un grosso problema per il loro utilizzo. In queste circostanze, è dunque necessario sviluppare un nuovo refrigerante che sia adatto ad ogni singolo sistema. Tuttavia, è anche necessario avere un punto di ebollizione normale che si adatti alla temperatura operativa. Inoltre, è necessario soddisfare molte richieste relative al rendimento del refrigerante, come il GWP, l’infiammabilità, la minor tossicità possibile, la stabilità chimica, la compatibilità con i materiali, l’efficienca del ciclo (coefficiente di rendimento). Attualmente sono in corso molte ricerche sui refrigeranti candidati per i sistemi del condizionamento ad uso commerciale, compresi quelli presenti all’interno di edifici (VRF/VRV), della refrigerazione di medie dimensioni e dei sistemi di congelamento in unità singole e di condensazione. Ora, tuttavia, non esiste un refrigerante candidato che sia formato da

una sola sostanza tra i fluorocarburi. Dunque, la ricerca e sviluppo si sta occupando principalmente di miscele al cui interno vi sono refrigeranti dal basso GWP. Recentemente, alcune compagnie gia-pponesi hanno presentato sistemi per la refrigerazione di medie dimensioni e di congelamento che contengono miscele di refrigeranti, per esempio l’R407H, (R32/125/134a), l’R448A (R32/125/134a/1234yf/1234ze (E), l’R463A (R32/125/134a/744/1234yf). Al fine di prevedere l’efficacia della regolamentazione, è stata valutata la relazione tra la quantità di refrigerante stoccato nel mercato e i valori relativi alla fuga di refrigerante. I valori relativi alla fuga di refrigerante nel 2012 (cerchio) e quelli relativi a 20 anni dopo la sostituzione dei refrigeranti (rettangolo) sono calcolati a partire dal fattore di fuga (illustrata dal MITI, il ventunesimo sotto comitato del surriscaldamento del 2009). Come è posINDUSTRIA&formazione / 25


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Tabella 2: Componenti delle nuove miscele di refrigeranti. Refrigerante Formula molecolare

Massa Punto di ebollizione Codice molecolare (°C) ASHRAE (Kg. kmol-1)

Nome chimico

Stima emissioni HFC / 106 CO2-t

Figura 1: quantità relativa all’emissione di refrigeranti HFC nell’atmosfera. Refrigerazione e aria condizionata

Altri

Anni (Fonte: Industrial structure Council Manufacturing Industry Subcommittee Substitutin Committee for chemical Substances Policy Countermeausures for Flurocarbons,..WG (9°) Document 4-2 emissioni stimate di HFC dal 1995 al 2015,2016).

sibile vedere dalla figura 3, i valori relativi alla fuga di refrigerante dai sistemi di condizionamento sia di grandi dimensioni che di quelle più piccole, e 26 / INDUSTRIA&formazione

delle vetrine refrigerate sono elevati anche dopo gli anni presi in esame. Anche se i refrigeranti naturali come il diossido di carbonio e l’ammoniaca

sono stati sviluppati principalmente per i sistemi refrigeranti e di congelamento da medie a grandi dimensioni e per le vetrine refrigerate , il loro costo è più elevato a causa dello sviluppo delle nuove componenti e dei dispositivi di sicurezza presenti negli impianti. Dunque, è necessario che il governo sostenga economicamente la diffusione di questi sistemi che utilizzano refrigeranti naturali. In Giappone, i sussudi sono stati avviati a partire dal 2005. Il budget è aumentato ogni anno e quello relativo al 2018 raggiunge i 65 miliardi di yen (6 miliardi di dollari.) La sicurezza deve avere un ruolo chiave così come lo sviluppo di sistemi con nuovi fluorocarburi invece dell’ammoniaca. Tuttavia, i nuovi refrigeranti candidati, soprattutto per quanto riguarda i fluorocarburi, non sono ancora stati determinati. La tabella 2 illustra le proprietà delle componenti delle miscele considerate come nuovi refrigeranti di sostituzione. La lettera maiuscola del codice di sicurezza corrisponde alla tossicità (A,B: minore, più elevata) e il numero all’infiammabilità (1,2L,2,3: nessuna,bassa velocità di combustione, più bassa, più elevata). La figura 4 a) illustra la relazione tra il punto normale di ebollizione e la massa molare dei refrigeranti candidati. La massa molare aumenta con il normale punto di ebollizione. I trend cambiano tra gli A3 e gli altri gruppi di refrigeranti. E’ bene sottolineare che una diminuzione della pressione tende ad aumentare con l’aumento della massa molare. Dunque, si dovrà tener conto del minor rendimento del ciclo a causa della diminuzione della pressione quando si progetta il sistema munito di un tubo lungo ad eccezione dei refrigeranti A3. Nella gamma relativa ai punti di ebollizione, non esiste un refrigerante a basso GWP ad eccezione dell’A3 (HC) e dell’A2L. Per una miscela di refrigeranti la cui differenza di temperatura dei punti di ebollizione normale delle componenti varia considerevolemente, si presenterà un gradiente della temperatura sotto un’isobara nella regione a due fasi. I gradienti della temperatura ai normali punti di ebollizione sono illustrati alla figura 4 c). Quando il gra-


NUMERO 2 / FEBBRAIO 2019

Figura 2: Flusso dei refrigeranti nei settori della refrigerazione e del condizinamento dell’aria.

(a) 2008

I numeri sono relativi alle quantità di refrigerante (tonnellate). I numeri tra parentesi indicano la proporzione al netto delle quantità di refrigerante (produzione ad uso domestico +importazione-esportazione).

Figura 3: Quantità stoccate nel mercato e valori relativi alle fughe di refrigerante. Cabinet refrigerati (tipo separato) Refrigeratore medio (eccetto i cabinet) Perdite / 1000 CO2-t

diente non può essere ignorato: è maggiore di 1K, diventa una miscela di refrigerante non azeotropica, non una miscela pseudo-azeotropica. Per le miscele di refrigerante non azeotropiche, è necessario riprogettare i cicli e le varie parti. Inoltre, nel caso di un gradiente della temperatura elevato, il rendimento relativo al trasferimento di calore all’interno dello scambiatore termico viene degradato rispetto al refrigerante singolo. Il rapporto di miscelazione cambia nel ciclo di circolazione e il cambiamento abbassa il livello di rendimento del ciclo. Dunque, come trend nella selezione dei nuovi refrigeranti, si tendono ad analizzare gli sviluppi delle seguenti miscele di refrigerante o l’utilizzo di refrigeranti naturali caratterizzati da un maggiore livello di infiammabilità. Miscela 1: miscela di refrigeranti con refrigeranti naturali infiammabili (A3) come il propano, il butano, l’isobutano e il propene. Miscela 2: miscele di refrigerante ottenute miscelando un refrigerante naturale (A3) come il propano con un HFO (A2L) come l’R1234yf. Miscela 3: miscele di refrigerante con

(b) 2016

Refrigerazione ad uso commerciale e condizionamento (escluse le applicazioni ad uso domestico e negli autoveicoli).

Dopo anno di riferimento

Sistemi refrigeranti di grosse dimensioni (inclusi chiller) Sistemi aria condizionata grandi (esclusi edifici)

Condizionatori domestici

Sistemi aria condizionata grandi (per edifici) Condizionamento auto Piccoli refrigeratori

Quantità di refrigerante / 1000 CO2-t

un refrigerante della miscela 1 o 2 e un refrigerante HFC (A1, A2L), come l’R32, l’R134a. Anche se la miscela 1 è in grado di ridurre il GWP, l’infiammabilità desta preoccupazione. Inoltre, anche se l’infiammabilità nella miscela 2 è minore,

il gradiente della temperatura aumenta. Quando la massa molare è ingente, l’influenza della diminuzione della pressione può aumentare. Nella miscela 3, a seconda della combinazione e del rapporto di miscelazione, il gradiente della temperatura e l’inINDUSTRIA&formazione / 27


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Figura 4: Caratteristiche fondamentali dei refrigeranti.

(a) punto normale di ebollizione e massa molare

(b) punto normale di ebollizione e GWP

fiammabilitĂ possono essere ridotti ma il GWP aumenta. Quando il fattore sicurezza diventa primario si tende ad utilizzare una miscela che contenga un HFC della miscela 3.

esistenti stanno giĂ utilizzando refrigeranti HCFC e HFC come refrigeranti alternativi ai CFC. Dunque, sarebbe auspicabile progettare un sistema di gestione del refrigerante come indicato alla figura 5 e considerare i refrigeranti HFC come risorse preziose da utilizzare a lungo termine. Secondo il sistema di gestione dei refrigeranti, si dovranno sviluppare molti elementi come le misure preventive per arginare le fughe di refrigerante dai sistemi, nuove tubature, nuovi metodi di accoppiamento, nuovi sistemi di recupero del refrigerante con un elevato valore di recupero ed un buon

3. GESTIONE DEL REFRIGERANTE E’ necessario sviluppare refrigeranti che siano adatti alle varie applicazioni e siano conformi all’emendamento di Kigali. Come sopra descritto, alcuni refrigeranti candidati includeranno refrigeranti HFC regolamentati dall’emendamento. Inoltre, alcuni sistemi

(c) punto normale di ebollizione e gradiente della temperatura.

sistema di riciclaggio dei refrigeranti recuperati. Secondo un’indagine del MITI e del Ministero per l’Ambiente giapponese (MOE), si è visto che le fughe di refrigerante verificatesi durante l’utilizzo erano relativamente ingenti a causa di una manutenzione insufficiente e di un deterioramento dei sistemi refrigeranti e di condizionamento. Attualmente, unitamente all’applicazione della legge sul controllo delle emissioni di fluorocarburi, sono stati fissati altri 5 punti: • Riduzione del volume di nuove produzioni ottenuto grazie alla sostituzione

Figura 5 : Distribuzione del flusso di refrigerante (freccia gialla) e sistema di gestione proposto da JSRAE. Organizzazione della gestione del refrigerante Gestione unitaria di ref. della refrigerazione e del condizonamento

Amministrazione Guida

Resoconto

Ispezione Resoconto

Fornitura di refrigerante

Distribuzione al mercato Ref. cilindro, ref. importato Ref. prodotto pre caricato Produttore di ref. commerciante di ref. Importatore ed esportatore di ref.

Fornitura dei dispositivi Produzione del freddo e del condizionamento Produzione dei dispositivi e delle componenti, carica di ref. Produttore dei dispositivi

Installazione

Installazione dei dispositivi Costruzione struttura Carica di ref. sul luogo Costruttore dell’impianto Costruttore struttura

Operazione/Manutenzione

Gestione del dispositivo e struttura Spezione periodica, recupero carica ref. Manutentore, cliente

Funzione per riutilizzare il ref. recuperato Distruzione ref.

Distruzione ref. recuperato Addetto alla distruzione ref.

Riciclo ref.

Riutilizzo e riciclaggio ref. recuperato Addetto al riutilizzo e riciclaggio

28 / INDUSTRIA&formazione

Funzione per raccogliere il ref. recuperato Recupero ref.

Raccolgiere, conservare, analizzare e consegnare ref. recuperato Classificazione ref. recuperato

Fine vita dispositivo

Ritiro e rimozione del dispositivo, struttura Recupero ref. Addetto al recupero, demolitore


NUMERO 2 / FEBBRAIO 2019

Figura 6: Recupero del refrigerante da prodotti specifici a disposizione. Quantità recuperate / ton

% di recupero da apparecchiature smaltite

Manutenzione apparecchiature

Apparecchiature smaltite

Anno fiscale

Anno fiscale

(a) trend del recupero

(b) Valore relativo al recupero dalle attrezzature per lo smaltimnento.

Figura 7: Riciclo e distruzione dei fluorocarburi. Quantità riciclata / ton

Riciclo

Distruzione

Anno fiscale

Quantità distrutte / ton

e al riciclaggio dei fluorocarburi. • Promozione della sostituzione dei refrigeranti. • Un’attenta gestione dei sistemi ad uso commerciale. • Adesione alle normative relative alla carica e recupero del refrigerante. • Ottimizzazione dei processi di riciclaggio e di distruzione. Il trend relativo al volume del recupero da prodotti specifici e da un singolo prodotto sono illustrati alla figura 6 a. Attualmente, il recupero dei fluocarburi utilizzati nella refrigerazione commerciale e nel condizionamento è obbligatorio al momento dello smaltimento ma il tasso di recupero si aggira intorno al 30%. Bisogna, dunque, incrementare gli sforzi al fine di raggiungere il valore prefissato in Giappone del 70%. I risultati attuali relativi al riciclaggio e smaltimento dei fluorocarburi sono illustrati alla figura 7. Il valore realtivo allo smaltimento è stabile, mentre quello relativo agli HFC sta aumen-

tando. Il valore relativo agli HFC tende ad aumentare. Utilizzando un registro relativo al sistema di gestione del refrigerante, è possibile ottenere informazioni utili, come il trend del sistema di utilizzo negli anni e il numero di fughe/rotture nei sistemi. L’Organizzazione per la conservazione dell’ambiente e i refrigeranti se ne occupa sistematicamente. Come illustrato alla figura 8a,c, è possibile sapere quando sono stati installati i sistemi con un alto tasso di perdita e di rottura e quale tipo di refrigerante è stato utilizzato. Valutando

la storia del sistema, è possibile identificare il punto in cui si è verificata la rottura ed analizzarne la causa (figura 8c). Di conseguenza è possibile ridurre le fughe di refrigerante. 4. PROPOSTE Si stima che la temperatura atmosferica aumenterà da 0,1% a 0,3% entro il 2100 a causa delle emissioni di refrigeranti HFC. Dunque, è possibile prevenire l’innalzamento della temperatura attraverso la riduzione dei INDUSTRIA&formazione / 29


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Figura 8: Disponibilità dei dati presenti nei registri. Frequenza perdite e numero di malfunzionamenti per installazioni

Numero installazioni

Anno di installazione Anno (a): Caso 1: frequenza delle fughe di refrigerante e malfunzionamento Frequenza carica refrigerante per numero di installazioni

Anno (b): Caso 2: Numeri relativi all’installazione e alla frequenza delle cariche durante la manutenzione

refrigeranti HFC. Secondo l’Accordo di Parigi del Protocollo di Kyoto, in un tentativo di limitare l’incremento medio della temperatura a meno di 2 K (obiettivo 1,5 K), valore precedente alla rivoluzione industriale, la riduzione del volume degli HFC deve salire al 15% (obiettivo 20%). Tuttavia, oltre all’eli-

30 / INDUSTRIA&formazione

Parti difettose riparate

(c): Individuazione della rottura e riparazione.

minazione dell’emissione di refrigeranti flurocarburi, compresi gli HFC, è importante ridurre il consumo energetico e gli effetti indiretti dell’equivalente totale sul surriscaldamento globale, TEWI (7). Dunque, la selezione del refrigerante ottimale che si adatti al sistema è im-

portante al fine di ridurre l’impatto sull’ambiente: il coefficiente di rendimento e il rendimento del sistema dovrebbero essere migliorati. D’altro canto, anche un utilizzo efficiente di questi sistemi e una buona manutenzione rivestiranno grande importanza. Per trovare una soluzione ideale a questo problema, le aree gialle nella Figura 2 che corrispondono ai valori relativi al recupero e al riciclaggio dei refrigeranti dovrebbero essere incrementati mentre le frecce nere dovrebbero diminuire. Il problema del surriscaldamento è globale. Dunque, sono necessari sforzi a livello internazionale. Le emissioni di gas serra dai sistemi refrigeranti e del condizionamento nel mondo rappresentano il 7,8% del totale. Le tecnologie e le politiche in Giappone sono relativamente avanzate in questo settore e rivestiranno un ruolo importante a livello internazionale. Dovremmo diffondere le nostre conoscenze tecnologiche nel mondo.


NUMERO 2 / FEBBRAIO 2019

Le ultime tendenze nel settore della refrigerazione e del condizionamento dell’aria in Giappone 1. INTRODUZIONE

Tetsuji OKADA Presidente di JRAIA Associazione giapponese dei Costruttori di Impianti di refrigerazione, condizionamento e pompe di calore

E’ di dominio pubblico che la riduzione dei refrigeranti HFC idrofluorocarburi si è diffusa smpre più in tutto il mondo grazie alle decisioni prese in occasione dell’emendamento di Kigali con la partecipazione di 197 paesi al 28esimo MOP svoltosi a Kigali, capitale del Rwanda, a novembre del 2016. In origine, il Protocollo di Montreal aveva l’obiettivo di proibire la produzione e l’utilizzo di sostanze dannose per l’ozono, tenendo presente l’obiettivo primario della protezione dello strato dell’ozono. In Giappone, la regolamentazione relativa agli HCFC, già presa in considerazione nel 1996, è entrata in vigore ed ora non sono più disponibili prodotti che utilizzano i refrigeranti HCFC. Gli HFC, che ora sono i refrigeranti presi di mira, non si può dire siano sostanze che danneggiano l’ozono e da questo punto di vista si potrebbe

dire che ci si è allontanati leggermente dall’obiettivo fissato in origine, ma nell’ambito dei dibattiti a livello internazionale si è visto che il Protocollo di Montreal non è solo legato all’obiettivo della riduzione delle sostanze dannose all’ozono, ma sta progredendo e, dunque, appoggiando questa nuova fase di riduzione. In questo articolo, spiegherò come gestire l’emendamento di Kigali in Giappone e presenterò le sfide del futuro. 2.TENDENZE DEL MERCATO 1) Mercato giapponese Prima di tutto, vorrei parlare del mercato domestico in Giappone. La tabella 1 indica il volume delle vendite di ogni apparecchio nel 2017 (anno di 12 mesi). In generale, in tutti i prodotti le cifre prossime al 100% sono paragonate a quelle dell’anno precedente ed è pos-

Tabella 1: Situazione del mercato in Giappone e refrigeranti alternativi. Categoria del prodotto Condizionamento ad uso residenziale

Numero di unità nel 2017 (x 1,000 9,054.6

Refrigeranti convenzionali → Alternative R410A → R32 → ?

Condizionamento ad uso commerciale

827.1

R410A → R32 (per modelli di split singoli di piccole dimensioni) → ?

Condizionamento con motore a gas Dispositivi di riscaldamento dell’acqua ad uso residenziale Dispositivi di riscaldamento dell’acqua ad uso commerciale Unità di raffreddamento dell’acqua

28.7

R410A

446.7

CO2 (R744) / R32 R410A → CO2(R744) / R454C

12.2

R410A / R407C / R404A / R134a → ? LP: R245fa → R1233zd(E) / R1224yd(Z) / R514A HP: R134a → R1234ze(E) / R1234yf R404A / R410A / R134a → ? R600a / CO2(R744)

Unità di raffreddamento (turbo) centrifughi

0.266

Mobili incassati ad uso commerciali

184.8

Mobili split ad uso commerciale

128.0

Unità di condensazione

93.4

R404A → R410A → R448A / R449A / R407H / R463A → ? CO2(R744)

Unità refrigerante

28.3

R404A / R410A / R134a ?

Condizionamento dei veicoli Distributori automatici Refrigeratori ad uso domestico

(4,700)

(R134a → R1234yf CO2(R744)

(320)

R404A / R134a → R600a / CO2(R744) / R1234yf

(4,400)

R600a INDUSTRIA&formazione / 31


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Figura 1: Situazione del mercato globale dei condizionatori d’aria.

Percentuale di condizionamento ad uso residenziale con A2L

(In milioni di unità)

Percentuale di condizionamento ad uso commerciale con A2L

Condizionatori residenziali Condizionatori commerciali

Europa

Quasi

Cina Giappone

Nord America

Medio Oriente

Africa America Latina

Oceania Asia (escluso Cina e Giappone)

Figura 2: Linea del tempo della legislazione in Giappone.

Percorso di Dubai

Convenzione di Vienna Protocollo di Montreal Globale

Giappone

Emendamento di Kigali Protocollo di Kyoto (COP3)

Accordo di Parigi (COP21)

Piano di contromisura per il riscaldamento globale Legge per la protezione dello strato dell’ozono Revisione della legge “OLP” Parte la regolamentazione della produzione degli HCFC Legge sul riciclaggio autmobilistico Introduzione HFC Revisione della legge F-gas Riciclaggio dei dispositivi domestici Legge sul recupero e distruzione dei fluorocarburi

sibile notare che il mercato della refrigerazione e del condizionamento dell’aria è rimasto pressoché stabile. La colonna a destra illustra il refrigerante utilizzato per ogni apparecchio. Anche se una spiegazione più dettagliata verrà offerta più tardi, l’introduzione di refrigeranti con un GWP minore (potenziale di riscaldamento 32 / INDUSTRIA&formazione

Emendamento

globale) sta progredendo per ogni singolo apparecchio. 2) Il mercato dei condizionatori d’aria La figura 1 illustra le tendenze relative alle vendite dei condizionatori d’aria (ad uso domestico e commerciale) nel mercato mondiale.

In termini di numero di unità, con l’eccezione del Nord America, il settore ad uso domestico è quello dominante, ma su scala assoluta, il mercato cinese non può essere paragonato a nessun altro. Dal punto di vista della crescita del mercato, le regioni come l’Asia (Cina esclusa) e il Medio Oriente stanno crescendo e potrebbero diventare mercati interessanti in futuro con l’Africa e il sud America. 3.TENDENZE RELATIVE ALLE REGOLAMENTAZIONI DA UN PUNTO DI VISTA GLOBALE Ora parlerò delle tendenze a livello normativo nel settore della refrigerazione e del condizionamento dell’aria. Inizialmente, la regolamentazione a livello globale era inerente all’industria della refrigerazione e del condizionamento d’aria ed era costituita da due regolamentazioni principali. Una è costituita dal Protocollo di Montreal il cui obiettivo primario è quello di proteggere lo strato di


NUMERO 2 / FEBBRAIO 2019

Figura 3: diminuzione degli HFC in Giappone conformemente all’Emendamento di Kigali. Riduzione HFC Noi siamo qui !

10 anni dopo

20 anni dopo

30 anni dopo

Prospettiva del consumo di HFC in Giappone. La linea può essere mantenuta nel caso in cui la tendenza del GWP e l’anno per determinati prodotti si incontrino.

Tabella 2: Prodotti designati nella legge di protezione dello strato di ozono. RACHP settori

Obiettivo GWP

Prodotti designati

Anno

Condizionatori ad uso residenziale (mini split) Condizionatori ad uso commerciale (split/minori di 6HP) Condizionatori di maggiori dimensioni ad uso commerciale (split/esclusi VRF) Chillers centrifughi (turbo) Condizionatori mobili Unità di condensazione e unità refrigerante Magazzini refrigerati Schiuma di uretano Soffiatore

ozono, l’altra è costituita dalla “Convenzione sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite”. In questa sezione, ne fornirò una descrizione sommaria. 1) Protocollo di Montreal Si basa sulla Convenzione di Vienna (Convenzione di Vienna per la protezione dello strato di ozono) e ha lo scopo di individuare le sostanze che

potrebbero distruggere lo strato di ozono e regolarne la produzione, il consumo e il commercio. Si tratta di un protocollo adottato in Canada. E’ entrato in vigore nel 1989. Nei paesi industrializzati alcuni CFC, idroclorofluorocarburi, tetracloruri di carbonio e simili sono proibiti dal 1996 (nei paesi in via di sviluppo dal 2015); altri sostituti dei HCFC saranno aboliti completamente entro il 2020 (i paesi

industrializzati dal 2030). Nell’industria della refrigerazione e del condizionamento d’aria, i CFC (clorofluorocarburi) erano i refrigeranti principali, ma il passaggio agli HCFC (idro clorofluorocarburi) progrediva sempre di più. L’Emendamento di Kigali, citato all’inizio di questo articolo, è nato come emendamento al Protocollo di Montreal a novembre del 2016 ed è diventata obbligatoria una riduzione graduale degli HFC. 2) Convenzione sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (UNFCCC) La convenzione si pone il fine di stabilizzare la concentrazione dei gas ad effetto serra nell’atmosfera con l’obiettivo di prevenire il riscaldamento globale e gli effetti negativi sugli ecosistemi naturali. Si tratta di un trattato ambientale, entrato in vigore nel 1994, che ha fissato un quadro internazionale incentrato sulle problematiche relative al riscaldamento globale della terra da parte dei gas ad effetto serra (diossido di carbonio, metano, monossido di diazoto, HFC, PFC, SF6) nell’atmosfera. Nel settore della refrigerazione e del condizionamento d’aria, dal punto di INDUSTRIA&formazione / 33


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Figura 4: Regolamentazione sull’utilizzo razionale e una manutenzione appropriata. Produttore di dispositivi che contengono HFC

Produttore di HFC

Refrigeranti a basso GWP

(1) Riduzione degli HFC L’area interessata dalla normativa sull’utilizzo razionale e la gestione appropriata dei fluorocarburi Responsabile della distruzione degli F-gas

Alcuni F-gas che possono essere riutilizzati

(2) Passaggio alla transizione verso refrigeranti alternativi

Utilizzatori dei dispositivi Rivenditori

(miglioramento del processo di riciclaggio)

Sito approvato per la distruzione/riciclaggio

Manutentore qualificato

(5) Completamento della distruzione seguendo le fasi prefissate di riciclaggio e distruzione

(3) Gestione appropriata dei refrigeranti utilizzati nei dispositivi ad uso commerciale

-

S+3Es

Figura 5: Politica di JRAIA

S: Sicurezza

• Bassa tossicità • Bassa infiammabilità

E: Efficienza ambientale

• Potenziale di esaurimento dell’ozono = 0 • Potenziale di riscaldamento globale basso (GWP)

E: rendimento Energetico

• Fattore di rendimento annuale elevato • Rendimento simile a carico di raffreddamento elevato

E: vantaggi Economici

• Costo ragionevole • Costo operativo basso

vista della soppressione delle emissioni di questi gas ad effetto serra in particolare, l’obiettivo specifico è quello di controllare l’origine dell’emissione di CO2, che con molta probabilità non ridurrà il consumo energetico (conservazione energetica) ad essa direttamente connesso. Per sintetizzare le due regolamentazioni sopra citate: 1) per ottenere l’eliminazione completa della produzione e consumo di un refrigerante considerato dannoso per l’ozono; 2) la riduzione di CO2 attraverso il risparmio energetico e la riduzione di GHG; possono essere considerati come gli obiettivi primari dell’industria della refrigerazione e del condizionamento dell’aria. 34 / INDUSTRIA&formazione

4. LEGISLAZIONE IN GIAPPONE In seguito alle due regolamentazioni appena citate nel paragrafo precedente, le seguenti leggi e regolamentazioni sono state varate in Giappone. Nella figura 2, seguendo le regolamentazioni globali, sono state indicate in ordine cronologico le corrispondenti leggi e regolamentazioni in Giappone. 1) Legge relativa alla protezione dello strato di ozono per mezzo della regolamentazione di sostanze specifiche (Atto di Protezione dello strato di ozono) Fu varata nel 1988 con l’obiettivo principale di rafforzare il Protocollo di Montreal sulle sostanze che distrug-

gono lo strato di ozono seguendo la Convenzione di Vienna e promuovendola concretamente nel paese. Seguendo l’emendamento di Kigali, la decisione di rivedere questa legge fu presa dal gabinetto a marzo del 2018 ed approvata alla sessione ordinaria dell’assemblea ad agosto. In Giappone, al fine di raggiungere la riduzione di HFC decisa dall’Emendamento di Kigali, come indicato nella figura 3, stiamo progettando una riduzione considerevole entro il 2025. Abbiamo anche preso in considerazione il fatto che si dovrebbe arrivare ad una eliminazione entro il 2029 e a partire da quest’anno abbiamo avviato un nuovo progetto di ricerca con la collaborazione di NEDO. La tabella 2 indica che il valore medio del GWP dei prodotti immessi nel mercato nell’anno fiscale è minore del GWP che si vorrebbe ottenere; questo è il prodotto designato fissato in Giappone al fine di ridurre concretamente gli HFC. Si tratta di un passo obbligatorio. Sito METI: http.//www.meti.go.jp/policy/chemicalmanagement/ozone/files/pamplet7oz one7H20ozon-08ea4.pdf 2) Normativa sull’utilizzo razionale e una gestione appropriata (Regolamentazione relativa alla revisione degli F-gas) Allo scopo di proteggere lo strato dell’ozono e prevenire il riscaldamento globale, di eliminare le emissioni di clorofluorocarburi nell’atmosfera che ha effetti negativi sul riscaldamento globale, la legge sul “recupero di freon e la sua conseguente distruzione” è stata rivista nel 2016. Questa legge è illustrata nella figura 4. Questa legge tocca la produzione di refrigeranti, i produttori di dispositivi che utilizzano refrigeranti, gli agenti impegnati nella manutenzione, ispezione, raccolta e distruzione dei refrigeranti. Sito web METI: http//www.meti.go.jp/english/press/20 15/0324-02.html 3) Legge sulla sicurezza dei gas ad alta pressione Al fine di prevenire incidenti causati dai gas ad alta pressione, la regolamentazione sulla sicurezza dei gas ad alta pressione regola la produzione, l’immagazzinaggio, la vendita, l’importa-


NUMERO 2 / FEBBRAIO 2019

zione, il movimento, il consumo, l’eliminazione dei gas ad alta pressione così come attività volontarie legate ai gas ad alta pressione da parte delle compagnie private e l’Istituto per la sicurezza dei gas ad alta pressione. Si tratta di una legge che ha l’obiettivo di promuovere attività pubbliche ed assicurare la sicurezza pubblica in Giappone. I refrigeranti utilizzati nel circuito refrigerante e nei dispositivi del condizionamento dell’aria sono regolati non solo per quanto riguarda la pressione ma anche per quanto riguarda l’infiammabilità e la tossicità. Sito web METI: http//www.meti.go.jp/english/press/20 16/1025-01.html 4) Contromisure al riscaldamento globale In risposta all’adozione dell’accordo di Parigi (COP21), in accordo con la regolamentazione sulla promozione di contromisure al riscaldamento globale, la decisione del Gabinetto è stata presa ad agosto 2016 al fine di promuovere contromisure sistematiche al riscaldamento globale e cercare di conseguire gli obiettivi designati a livello nazionale (INDC). Gli obiettivi principali relativi alle misure da prendere da parte degli imprenditori e dei cittadini e le misure da adottare da parte sia dei governi nazionali che quelli locali per raggiungere tali obiettivi, consistono nella riduzione e assorbimento delle emissioni dei gas ad effetto serra. Sito web METI: htpp://www.meti.go.jp/english/press/2 017/0317-004.html

Figura 6: Cooperazione per la valutazione dei rischi. Progetto per il rischio dei gas poco infiammabili (NEDO)

INDUSTRIA Associazione di produttori di veicoli in Giappone (JAMA) Associazione dell’industria della refrigerazione e del condizionamento dell’aria (JRAIA)

GOVERNO Ministero per l’economia, il commercio e l’industria (METI) Organizzazione per lo sviluppo della tecnologia industriale e le nuove energie (NEDO)

Obiettivo: 1. Acquisire dati di base (infiammabilità, accensione, gravità dell’incidente)

2. Analisi del fattore rischio 3. Relazione

Istituto nazionale della tecnologia e della scienza industriale avanzata (AIST) Società giapponese degli ingegneri del settore della refrigerazione e del condizionamento dell’aria (JSRAE) Comitato per la sicurezza con JSRAE

Al momento le quattro regolamentazioni su citate concernono i dispositivi del settore della refrigerazione e del condizionamento dell’aria. Le industrie hanno l’obbligo di rispettare queste leggi e queste normative ed offrire dispositivi che soddisfino le esigenze dei loro clienti. 5. RISPOSTA DI JRAIA 1) Politica di base Al fine di essere conformi alla prospettiva globale e alle normative locali sopra descritte, è necessario sostituire i refrigeranti ora in uso con refrigeranti a GWP minore. Anche se il refrigerante candidato cambia a seconda delle caratteristiche del dispositivo, nella situazione presente la maggior parte dei refrige-

Università di Tokyo Università di KYUSHU Università di scienze, Suwa Tokyo

ranti alternativi convenzionali non sono refrigeranti totalmente sicuri dal punto di vista dell’infiammabilità ma sono leggermente infiammabili. Seguendo JRAIA, citiamo “S+3E” come politica fondamentale per la conversione del refrigerante. Questo concetto è rimasto invariato nel tempo. Questa è l’idea illustrata alla figura 5. Sicurezza: utilizzo di un refrigerante a bassa tossicità ed infiammabilità. Environment performance (Rendimento ambientale): utilizzo di un refrigerante che non distrugga lo strato dell’ozono ed abbia un potenziale di riscaldamento globale basso. Energy efficiency (Rendimento energetico): utilizzo di un refrigerante efficiente dal punto di vista energetico. Economic faesibility (Vantaggio economico): utilizzo di un refrigerante che abbia costi ragionevoli e costi di gestione bassi. Crediamo che sia importante selezionare il refrigerante da utilizzare nei vari dispositivi tenendo presente che è importante scegliere il refrigerante equilibrando le tre E e dando la massima attenzione alla sicurezza. 2) Definizione dei rischi Come citato nella sezione precedente, è noto che la maggior parte dei refrigeranti considerati come possibili alternative, sono in qualche modo infiammabili. Per questa ragione, le ricerche sull’infiammabilità dei refrigeranti convenzionali non infiammabili sono estremamente importanti. Il JRAIA ha promosso la valutazione INDUSTRIA&formazione / 35


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Tabella 3: Standard JRA e linee guida. Prodotti

N. di standard o linea guida

Titolo

Riferimenti

Dispositivo di carica del refrigerante

“Misure appropriate atte alla prevenzione della combustione in caso di fuga di refrigerante dalla carica di refrigerante del dispositivo che utilizza gas semi-inerte”

Dispositivo di individuazione delle fughe e allarme

“Caratteristiche del dispositivo di individuazione delle fughe e allarme per i dispositivi refrigeranti e del condizionamento dell’aria”

Fuga di refrigerante da un dispositivo refrigerante o di condizionamento dell’aria

“Linea guida per la prevenzione delle fughe dai dispositivi refrigeranti e di condizionamento dell’aria e dai sistemi che utilizzano fluorocarburi”

Dispositivo di raffreddamento

“Linea guida per una progettazione che assicuri la sicurezza in caso di fuga di refrigerante da un dispositivo di raffreddamento che utilizza refrigeranti a bassa infiammabilità (A2L)”

Condizionatori ad uso commerciale

“Elementi che garantiscono la sicurezza in caso di fuga di refrigerante da condizionatori d’aria ad uso commerciale che utilizzano refrigeranti a bassa infiammabilità (A2L)” “Linea guida per una progettazione che garantisca la sicurezza in caso di fuga di refrigerante da condizionatori d’aria ad uso commerciale che utilizzano refrigeranti a bassa infiammabilità (A2L)”

dei rischi degli A2L (refrigeranti ad infiammabilità limitata) sin dal 2011 in cooperazione con il NEDO (Organizzazione per lo sviluppo della tecnologia industriale e delle nuove energie) e l’Associazione giapponese per la refrigerazione e il condizionamento dell’aria (Figura 6). Questo progetto ha valutato i rischi che possono insorgere utilizzando l’A2L (tre tipi di R32, R1234yf, R1234zd (E)) per ogni dispositivo refrigerante o di condizionamento dell’aria, comprese le contromisure da prendere per garantire la sicurezza. Abbiamo portato a termine i lavori nel 2016 e abbiamo pubblicato gli standard JRA e le linee guida (GL) illustrate nella tabella 3. Un altro punto importante è la deregolamentazione della legge sulla sicurezza dei gas ad alta pressione perché il refrigerante A2L è classificato in “altri” dove i gas sono a loro volta classificati conformemente alla regolamentazione sulla sicurezza dei gas convenzionali ad alta pressione. Per questa ragione la procedura diventa obbligatoria se applicata ai co36 / INDUSTRIA&formazione

muni. Ne consegue un impedimento alla sua divulgazione. (3-5 tonnellate di refrigerante legale) Per questa ragione, dopo aver garantito la sicurezza basandosi sui risultati della valutazione dei rischi condotta da JRAIA, la Regolamentazione sulla sicurezza dei gas ad alta pressione è stata deregolamentata a novembre 2016 ed è stata fissata la base per l’introduzione del refrigerante A2L. Inoltre, la Linea Guida GL-20 stilata basandosi sulla valutazione dei rischi condotta da JRAIA, fissa “misure atte a prevenire la combustione quando un gas refrigerante, all’interno di un dispositivo che utilizza un determinato gas inerte, perde“. Come esempio della legge sulla sicurezza dei gas ad alta pressione, la prima applicazione ha avuto luogo nel 2017 ed è stata utilizzata come mezzo di deregolamentazione presso il Ministero dell’economia, del Commercio e dell’Industria nel mese di marzo del 2018. Questa linea guida illustra chiaramente gli standard per un utilizzo in sicurezza del refrigerante A2L e fornisce una base per la sua immissione sul mercato.

5. CONCLUSIONI Le sfide maggiori cui l’industria della refrigerazione e del condizionamento dell’aria deve far fronte sono la conversione del refrigerante e l’ottimizzazione dell’efficienza energetica (conservazione energetica) per la prevenzione del riscaldamento globale. In particolare, in seguito all’emendamento di Kigali è chiaro che si tratta di un problema che riguarda tutta l’industria. In alcuni dispositivi, non è ancora stato trovato il refrigerante ottimale per la conversione e non esageriamo quando diciamo che non solo i produttori di dispositivi ma anche quelli di refrigeranti influenzeranno il destino dell’industria. Dal 2018 in poi, lo sviluppo tecnologico sarà legato alla ricerca a medio e lungo termine e sarà necessario adottare diverse misure. Per lo sviluppo dell’industria, JRAIA vuole attirare l’attenzione su queste problematiche ed organizzare attività che riducano il riscaldamento globale.


NUMERO 2 / FEBBRAIO 2019

LEZIONE 200 > PRINCIPI DI BASE DEL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA

Posizionare le unità del climatizzatore split a diverse altezze

Pierfrancesco FANTONI

Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni di base semplificate per gli associati sul condizionamento dell’aria, così come da 20 anni sulla nostra stessa rivista il prof. Ing. Pierfrancesco Fantoni tiene le lezioni di base sulle tecniche frigorifere. Vedi www.centrogalileo.it. Il prof. Ing. Fantoni è inoltre coordinatore didattico e docente del Centro Studi Galileo presso le sedi dei corsi CSG in cui periodicamente vengono svolte decine di incontri su condizionamento, refrigerazione e energie alternative. In particolare sia nelle lezioni in aula sia nelle lezioni sulla rivista vengono spiegati in modo semplice e completo gli aspetti teorico-pratici degli impianti e dei loro componenti.

È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONi Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it

È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.

INTRODUZIONE Ci sono alcuni accorgimenti da osservare se si vuole che l’installazione di un condizionatore split sia una buona installazione. Oltre alla distanza tra le due unità riveste particolare importanza il dislivello esistente tra di esse in quanto esso influenza la capacità frigorifera complessiva dell’apparecchiatura e la possibilità che l’olio che scorre all’interno del circuito frigorifero ritorni con facilità al compressore. UNA BUONA INSTALLAZIONE? Come visto, ci sono alcune regole da rispettare quando si eseguono i collegamenti frigoriferi tra le due unità di un condizionatore split. Osservare queste regole significa realizzare una installazione a regola d’arte e porsi nelle condizioni migliori affinchè quanto si sta installando abbia la possibilità di funzionare al meglio e per lungo tempo senza andare incontro ad inconvenienti. Al contrario, non rispettare queste indicazioni di buona pratica porta sicuramente, nel tempo, a problematiche che possono essere di vario tipo: cattiva resa della macchina in termini di freddo (o caldo) prodotto, aumento esagerato dei consumi, usura progressiva del compressore con conseguente decadimento delle sue prestazioni e possibilità anche di rotture. Ciò che deve far riflettere, soprattutto, è che la non osservanza delle regole di buona installazione non si manifesta istantaneamente alla prima accensione dell’apparecchiatura. Questo succede, soprattutto se l’installazione viene eseguita in un periodo non caldo dell’anno, quando il condizionatore è chiamato a lavorare non nelle più gravose condizioni per cui è stato progettato. Capita, infatti, che molte volte il cliente chiede l’installazione di un’apparecchiatura quando

ancora si è in primavera, prima della stagione veramente calda, proprio in previsione ed in anticipo a quando sarà realmente necessario l’uso dell’aria condizionata. In queste occasioni alcuni errori esecutivi di installazione vengono “perdonati” e alla prima accensione della macchina, il cosiddetto collaudo, non vengono evidenziati: il compressore parte e l’aria che esce dall’unità interna sembra sufficientemente fredda per cui tutto sembra funzionare al meglio. Poi, quando arriva il vero caldo, in realtà sembra che non tutto vada per il meglio e, se si presta attenzione, il compressore sembra girare più del dovuto e non si ottiene proprio tutto quel fresco che ci si aspetterebbe da una macchina così. Non parliamo, poi, del contatore dell’energia elettrica che contabilizza chilowatt su chilowatt senza pietà. DISLIVELLI TRA LE DUE UNITÀ Dal punto di vista frigorifero l’installazione dello split trova il suo punto più delicato proprio nell’allestimento dei due collegamenti tra l’unità esterna e quella interna: la restante parte del circuito frigorifero è già assemblata dal costruttore dell’apparecchiatura. Le due tubazioni di collegamento, quella “grande” e quella “piccola” sono uno dei punti nevralgici di una buona installazione, soprattutto quando le loro dimensioni non sono contenute. Per piccole distanze tra le due unità, infatti, a meno di errori grossolani l’esecuzione dei collegamenti non nasconde particolari insidie esecutive, se non nella lavorazione dei tubi e nella realizzazione dei giunti. Quando, invece, le distanze sono maggiori abbiamo già analizzato le attenzioni che si devono porre nella realizzazione dei collegamenti. Se poi è INDUSTRIA&formazione / 37


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Figura 1 – Esempio di installazione in cui l’unità esterna, posizionata sul terrazzo di un’abitazione, risulta essere ad un livello inferiore rispetto all’unità interna.

Fattore correttivo della capacità refrigerante

[%] 100

H=

0m

95

H=

3m

H= 90

5m

85

4

5

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7

8

9

10

11

12

13

14 [m]

Figura 2 – Esempio di come può variare la resa frigorifera di un condizionatore split in funzione del dislivello esistente tra le due unità: il punto evidenziato mostra che per una distanza di 4 metri ed un dislivello di 3 m la perdita può essere di circa il 3%. necessario superare dislivelli tra le due unità dello split le accortezze da porre in atto sono ancora maggiori. Questo a causa del fatto che il refrigerante, oltre ad avere “molta strada” da percorrere deve anche fare molta “fatica” in quanto oltre ai normali attriti che deve vincere per poter spostarsi all’interno del circuito deve anche vincere una forza ostile che potrebbe ostaco38 / INDUSTRIA&formazione

lare il suo movimento: tale forza è la forza di gravità. Essa risulta particolarmente rilevante soprattutto quando è il refrigerante allo stato liquido che la deve affrontare e superare. A confronto dei gas, infatti, che in maniera abbastanza spontanea risentono di meno della fatica ad elevarsi di quota, i liquidi, a seguito delle loro caratteristiche fisiche, non hanno la pro-

pensione a risalire tratti verticali con facilità. Ecco, allora, che quando l’unità esterna del climatizzatore è posizionata più in basso dell’unità interna, il tubo piccolo, deve permettere al liquido in esso contenuto di vincere tale forza, che tende invece ad attirarlo verso il basso. Un esempio di tale situazione è riportato in figura 1. In questa evenienza la capacità frigorifera effettiva dell’apparecchiatura risulta essere inferiore a quella nominale. L’entità di tale diminuzione risulta dipendere oltre che dal dislivello esistente tra le due unità anche dalla loro distanza. Il costruttore dell’apparecchiatura solitamente fornisce delle indicazioni che permettono di quantificare tale valore. Nella figura 2 è riportato un esempio. Molto diverso è il caso in cui l’unità esterna è posta ad un’altezza maggiore rispetto all’unità interna. In questo caso il liquido del tubo piccolo fluisce dall’alto verso il basso e quindi risulta addirittura agevolato dalla forza di gravità in questo suo spostamento. Spetta invece al gas del tubo di aspirazione, il tubo grande, risalire il dislivello esistente tra le due unità. Ma data la sua “leggerezza” riesce a superare brillantemente l’ostacolo grazie all’azione del compressore. La capacità frigorifera nominale dell’apparecchiatura, così, non viene penalizzata se non in maniera veramente minima e solo per distanze tra le due unità superiori a 4-5 metri. La soluzione migliore, comunque, da questo punto di vista è quella che prevede la collocazione delle due unità alla medesima altezza ed a poca distanza l’una dall’altra. Ovviamente questo non sempre è possibile dato che ci sono altre importanti considerazioni da fare per il posizionamento ottimale delle due unità. UN OCCHIO ALL’OLIO Sempre per cercare di realizzare un’installazione a regola d’arte non si può non considerare la questione riguardante il ritorno dell’olio al compressore. Il problema è connesso anch’esso alla tipologia di collegamento esistente tra le due unità, in particolar modo al dislivello esistente tra di esse. Inoltre è fortemente legato al diametro delle tubazioni scelte per realizzare tale collegamento.


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Manuale sull’uso degli F-Gas e le alternative 7ª parte: Pratiche di refrigerazione

Kelvin KELLY(nella foto) - Martin COOK BUSINESS EDGE

Tratto da “F-Gas Reference Manual”, l’intero manuale in lingua inglese può essere acquistato sul sito web www.businessedgeltd.co.uk

Gestione della salute e della sicurezza nei regolamenti sul lavoro I requisiti del presente regolamento chiariscono e rendono più espliciti alcuni degli obblighi stabiliti dalla legge sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e impongono a ciascun datore di lavoro di effettuare una valutazione adeguata e sufficiente di: (a) i rischi per la salute e la sicurezza dei suoi dipendenti, a cui sono esposti, mentre sono al lavoro; (b) i rischi per la salute e la sicurezza delle persone al di fuori delle loro mansioni, ma che derivano o sono relazionate al loro comportamento, al fine di identificare le misure che deve adottare per conformarsi ai requisiti e ai divieti che gli sono imposti dalle disposizioni di legge. Esiste un requisito simile per i lavoratori autonomi. I regolamenti locali sulla sicurezza contengono anche una serie di altri requisiti ed è essenziale che i datori di lavoro rispettino tutte le parti di queste normative.

In centro nella foto, il Direttore Generale del Consiglio Supremo per l’Ambiente (SCE), Mohamed Mubarak Bin Daina assiste alla lezione di preparazione alla certificazione per l’utilizzo dei gas refrigeranti scritta dal Centro Studi Galileo per il Regno del Bahrain. A sinistra Kelvin Kelly, docente CSG e autore dell’articolo. A destra il direttore della scuola Sheikh Khalifa Bin Salman dove si è svolta la sessione di Patentino Frigoristi con rilascio di 24 certificati Fgas e Eng. Hasan Mubarak, focal point per il Kigali Amendment.

Anche la valutazione del rischio è esplicita o implicita in alcuni altri regolamenti emanati nell’ambito della legge sulla sicurezza. Valutazione del rischio Una valutazione del rischio può essere definita come: un’identificazione dei pericoli presenti in un’impresa e l’entità del rischio coinvolto, tenendo conto delle eventuali precauzioni già prese. La valutazione del rischio è essenzialmente un processo a tre fasi: • identificazione di tutti i pericoli; • valutazione dei rischi; • misure per controllare i rischi. Cos’è un pericolo? Un pericolo è qualcosa (ad esempio un oggetto, una proprietà di una sostanza, un fenomeno o un’attività) che può causare effetti avversi. Cos’è un rischio? Un rischio è la probabilità che un pericolo causi effettivamente i suoi effetti negativi, insieme alla misura dell’effetto. Cos’è la valutazione del rischio? • Identificare i pericoli. • Decidere chi può essere danneggiato e come. • Valutare i rischi e come controllarli • Registrare i risultati. • Rivedere e aggiornare. • Informazioni, istruzioni e formazione. • Emergenze. È inoltre necessario che la valutazione del rischio sia mantenuta e riesaminata periodicamente e aggiornata. Le registrazioni devono essere conservate (quelle elettroniche sono accettate) in modo che il controllo generale possa e debba essere mantenuto. La valutazione del rischio deve essere fornita per il dipendente prima che lui o lei inizi a lavorare sul progetto, insieme alle istruzioni sul metodo. INDUSTRIA&formazione / 39


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

ESEMPIO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO Tutti i datori di lavoro devono condurre una valutazione del rischio. Se hai meno di cinque dipendenti, non devi scrivere nulla. Abbiamo iniziato la valutazione del rischio per voi includendo una voce campione di un rischio comune esempio di ciò che è previsto (la voce campione è presa da un business in ufficio). Osserva come lo si potrebbe applicare alla tua attività, continua identificando i pericoli realmente prioritari nel tuo caso e completa la tabella. È possibile stampare e salvare questo modello in modo da poter facilmente rivedere e aggiornare le informazioni come e quando richiesto. È possibile trovare le nostre valutazioni dei rischi di esempio in questa utile guida (http1NAwase.dov.uldrisk / casestuares). Scegli semplicemente l’esempio più vicino alla tua attività. Nome della società: data della valutazione del rischio: Chi potrebbe Cosa stai già essere danneggiato facendo? e come?

Hai bisogno di fare Azione da Azione da altro per controllare parte di chi? quando? questo rischio?

Scivoloni e cadute

Il personale e i visitatori possono ferirsi se inciampano sugli oggetti o scivolano su acqua per terra

Viene effettuata una buona pulizia generale. Tutte le aree ben illuminate, comprese le scale. Nessun cavo o cavo di trascinamento. Il personale mantiene pulite le aree di lavoro, per esempio nessuna scatola lasciata nelle passerelle, consegne immagazzinate immediatamente.

È necessaria una migliore pulizia della cucina del personale, ad esempio in caso di sversamenti. Disporre la piastrella in moquette sul secondo piano da riparare / sostituire

Da ora in poi Tutto il personale, super / responsabile del monitoraggio

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Quali sono i percoli?

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Fatto

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Dovresti rivedere la tua valutazione del rischio se ritieni che possa non essere più valida (ad esempio in seguito a un incidente sul posto di lavoro ci sono cambiamenti significativi, come nuove attrezzature di lavoro o attività lavorative) Per informazioni specifiche sulla tua industria per favore scrivi a …… Per ulteriori informazioni e per visualizzare le nostre valutazioni dei rischi d’esempio, vai a: ………… Modello di valutazione e politica di valutazione dei rischi combinata pubblicato dall’esecutivo. Altri regolamenti Altre normative che potrebbero richiedere valutazioni del rischio specifiche potrebbero includere quanto segue: • Il controllo delle sostanze pericolose per la salute. • La movimentazione manuale. • Dispositivi per la protezione personale. • I regolamenti sul posto di lavoro. • Fuoco. • Elettricità sul lavoro. • Normative sulle sostanze pericolose e atmosfere esplosive. • ATEX. • La disposizione e l’uso delle norme sulle attrezzature di lavoro. In nessun modo questo elenco è esaustivo.

40 / INDUSTRIA&formazione

RISCHI E PERICOLI Uso di gas L’asfissia da gas inerti (azoto, elio ...), refrigeranti e altri gas rappresenta un grave rischio per il personale. Man mano che i livelli di questi gas aumentano nell’atmosfera immediata (stanza o area), spostano l’aria presente in natura. L’aria normalmente contiene il 21% di ossigeno, ma poiché i gas diversi dall’ossigeno aumentano, la quantità di ossigeno che un individuo respira viene ridotta. A mano a mano che il livello di ossigeno diminuisce, il corpo risponde aumentando la velocità alla quale respiriamo e quindi viene aspirata una maggiore quantità di ossigeno dall’aria. A livelli di ossigeno fra il 6% e il 4% viene indotto un coma entro 40 secondi.

Brasatura Pericoli durante la brasatura: • Ritorno di fiamma, la fiamma scompare nell’ugello e fa un suono tipo schiocco o sibilo, la fiamma è generalmente spenta. • Ritorno di fiamma continuo, la fiamma entra nel corpo dell’ugello o del cannello che continua a bruciare, si sente un rumore simile a un sibilo o più schiocchi o scoppi. • Ritorno di fiamma intermittente, un ritorno di fiamma che si riaccende al boccaglio, si sente una serie di schiocchi. • Flashback, la fiamma scompare nell’ugello e continua attraverso il blocco ossidrico verso il tubo e il regolatore. Se la fiamma raggiunge il cilindro può causare surriscaldamento e una possibile esplosione.


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Effetti della carenza di ossigeno sul corpo umano Concentrazione di ossigeno atmosferico (%) 21

Risultati possibili Normale

19.0

Alcuni effetti fisiologici avversi evidenti. Come minimo il livello di ossigeno nel luogo di lavoro deve essere mantenuto al di sopra del 19,5%

16.0

Aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, disturbi del pensiero e dell’attenzione, riduzione della coordinazione. Atmosfere contenenti meno del 18% di ossigeno sono potenzialmente pericolose e l’ingresso in tali aree deve essere vietato a meno che non vengano adottati appropriati controlli di sicurezza.

14.0

Affaticamento anormale a seguito di sforzi, disturbi emotivi, coordinamento difettoso, scarsa capacità di giudizio.

12.5

Giudizio e coordinamento molto mediocri, respirazione compromessa che può causare danni permanenti al cuore, nausea e vomito.

<10

Incapacità di movimento, perdita di coscienza, convulsioni, morte. Fonti: British Compressed Gas Association GN 11 rev 3 2012, Compressed Gas Association 2001

Per ridurre al minimo i rischi, assicurarsi che tutti i gas siano utilizzati in un’area ben ventilata o che vengano utilizzati apparecchi di respirazione. • Flusso di ritorno, un gas a pressione superiore proveniente da un tubo ritorna ad un altro probabilmente a causa di un augello o un cannello bloccato. • Decomposizione, quando l’acetilene si scinde in carbonio e idrogeno in assenza di ossigeno, questo crea alte temperature e alte pressioni. • Accensione di ossigeno, sostanze che potrebbero portare ad accensione a contatto con ossigeno e alta pressione. Oli e Grassi bruceranno in presenza di ossigeno ad alta pressione, quindi tutti i sistemi di ossigeno devono essere privi di olio o grasso. • Arricchimento di ossigeno, l’eccesso di ossigeno sfuggito da un processo di taglio può causare l’accensione dell’ossigeno stesso. La potenza è un requisito essenziale per il processo di taglio. I livelli di ossigeno superiori al 23,5% sono considerati livelli non sicuri ai quali lavorare. • Fumi, la brasatura può creare prodotti tossici come il monossido di carbonio. Pericoli provengono da molte versioni di brasatura, dai metalli verniciati alla brasatura dell’argento.

• Ustioni, di solito le ustioni si verificano per via del metallo riscaldato e non della fiamma stessa, poichè il metallo può essere ancora pericolosamente caldo per lungo tempo dopo che la brasatura è terminata. Precauzioni da prendere: • La protezione degli occhi deve essere indossata per proteggere da particolato e abbagliamento. • Estintore prontamente disponibile. • Non lasciare mai olio o grasso vicino all’ossigeno. • Lavorare in zona libera e ben ventilata. • Tenere sempre le bombole in posizione verticale e al sicuro. • Non puntare mai fiamme sul personale o sull’attrezzatura. • Non distrarre mai, o distrarsi. • Mantenere i tubi in una posizione sicura e in buone condizioni. • I lavori a caldo lasciati incustoditi devono essere chiaramente identificati. • Effettuare un test di tenuta ad alta / bassa pressione prima di iniziare il lavoro. • Pulire le mani prima e dopo la brasatura per evitare l’irritazione da fondente.

• Disporre di tenaglie o pinze facilmente raggiungibili. • Proteggere i componenti sensibili da danni da calore. • Stare a lato dei manometri quando si apre la valvola della bombola. • Spurgare le linee prima e dopo l’uso. • Eliminare qualsiasi materiale combustibile. GESTIONE DEL REFRIGERANTE Bruciature da freddo Il refrigerante liquido che viene rilasciato da un recipiente pressurizzato diminuisce di temperatura, quindi cambia stato diventando vapore nel momento in cui entra in uno spazio a pressione atmosferica. La temperatura del refrigerante scende rapidamente al punto di ebollizione (ad esempio -52 ° C per R410A) e il refrigerante assorbe il calore da ciò con cui viene a contatto - se il refrigerante tocca la pelle causerà una bruciatura a freddo o addirittura il congelamento. La lesione da freddo è particolarmente pericolosa in quanto danneggia la pelle congelando l’acqua all’interno delle cellule della pelle, che si può espandere e far esplodere le pareti cellulari. Quando si svolgono attività in cui vi è il rischio di contatto con il refrigerante (ricarica, recupero ecc.) è essenziale indossare occhiali di sicurezza, guanti e protezioni per gli avambracci, poiché il refrigerante rilasciato ad alta pressione può estendersi oltre il polsino del guanto. Maggiore è il rischio, maggiori sono le misure protettive di sicurezza. Se si è subita una bruciatura da freddo, quanto segue può aiutare a prevenire danni eccessivi: • Le mani dovrebbero essere posizionate sotto le ascelle. • Sollevare l’arto interessato per ridurre il gonfiore. • Non tentare di riportare la pelle a temperatura troppo velocemente inizialmente si consiglia di porre la bruciatura a freddo sotto l’acqua corrente fredda, aumentando molto gradualmente la temperatura (da 37 a 40 ° C max). Non sfregare la pelle o cercare di scaldarla. • La rimozione degli indumenti saturi di refrigerante può danneggiare ulteriormente la pelle. • Un’ustione a freddo richiede assiINDUSTRIA&formazione / 41


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stenza medica e potrebbe richiedere un trattamento ospedaliero. • Ricordare che il refrigerante rilasciato può essere miscelato con olio e potrebbe anche essere acido. Danni agli occhi - Le ustioni da refrigerante sono facilmente prevenibili utilizzando gli occhiali di protezione, ma alcuni dei rischi aggiuntivi includono: • Arco elettrico da contatti e circuiti. • Irritazione degli occhi e danni dovuti alla radiazione ultravioletta (UV) e infrarossa (IR) della brasatura. • In generale lesioni agli occhi da polvere, corpi estranei o trucioli. Anche solo strofinarsi gli occhi con le mani sporche può causare problemi. • Le lenti a contatto possono rappresentare un ulteriore rischio. Danni all’udito Il guasto delle valvole di sicurezza o il suono di refrigeranti ad alta pressione come l’anidride carbonica che esce da un sistema può portare a rumori abbastanza forti da causare danni significativi all’udito. L’uso di cuffie antirumore è sempre consigliato in sala macchine. Bruciatura da acido fluoridrico L’acido fluoridrico si forma dopo la decomposizione dei refrigeranti HFC ad alta temperatura. Ciò può accadere quando un motore del compressore si brucia o durante la brasatura. Quando si accede a sistemi in cui si è verificato un burn out, indossare indumenti protettivi personali. La brasatura non dovrebbe essere tentata se c’è del refrigerante nel sistema. L’acido fluoridrico è tossico e altamente corrosivo. Brucerà pelle e occhi e causerà danni alle vie respiratorie. Potresti non provare alcun dolore quando viene a contatto per la prima volta con la tua pelle. L’esposizione richiede un trattamento ospedaliero. Asfissia (vedi Uso di gas) Sensibilizzazione cardiaca Gli alocarburi e gli idrocarburi inalati ad alte concentrazioni causano una maggiore sensibilità del cuore all’adrenalina, nota come sensibilizzazione cardiaca. La sensibilizzazione cardiaca è legata alla morte tramite inalazioni profonde ad alte concentra42 / INDUSTRIA&formazione

zioni. I sintomi fisici sono aritmia del cuore e forte anestesia. Effetto sul sistema nervoso centrale (SNC) L’inalazione di alte concentrazioni di alocarburi può portare all’effetto SNC. Inizialmente si prova una sensazione come di intossicazione “sentirsi su di giri” seguita da una perdita di coordinazione e da incoscienza, e in casi gravi di morte. Elettrico Quasi tutte le apparecchiature di refrigerazione hanno un circuito elettrico all’interno. Pertanto, l’isolamento sicuro delle apparecchiature è imperativo prima di intraprendere lavori sui componenti. Le scosse elettriche possono essere ricevute toccando una parte destinata ad essere scoperta o una parte divenuta scoperta a causa di un guasto. Una corrente di circa 1 mA può essere percepita da un essere umano. Quando raggiunge 20 mA causa dolore estremo e la maggior parte dei soggetti muore a 80 mA. Ciò significa che quando si verifica un circuito, minore è la tensione presente e maggiore è la resistenza tra la persona e la terra, minore è la corrente possibile ed è più sicura. Quando si testano tensioni superiori a 50 V utilizzare attrezzature di prova adeguate (vedere la normativa). Se ad alto rischio, si devono usare indumenti adatti, compresi guanti isolanti e tappetini di gomma. Rimuovere una persona da un sistema elettrico mentre è sotto shock deve essere fatto con molta cura. Isolare l’alimentazione elettrica se rapido e facile da fare, rimuovere rapidamente la persona usando un oggetto isolato. Chiamare i soccorsi, posizionare la persona nella posizione di recupero e gestire il primo soccorso. Procedura di isolamento sicuro Prima di iniziare a lavorare su qualsiasi circuito elettrico, assicurarsi che sia isolato in modo sicuro dalla rete. La maggior parte dei circuiti elettrici è isolabile tramite un teleruttore, un fusibile o un interruttore automatico; questi devono essere isolati in situazioni di non emergenza sotto “nessun carico”. Tutti i dispositivi di isolamento dovrebbero poter essere bloccabili.

L’indicatore di tensione è funzionante.

Circuito di prova con comprovato indicatore di tensione.

Un’etichetta che indica il nome di tecnici / ingegneri e i dettagli di contatto con un avviso deve essere fissata in modo sicuro al dispositivo di blocco. Per dimostrare che il circuito è stato identificato e isolato correttamente, è necessario utilizzare un dispositivo di indicazione della tensione idoneo che utilizza un contatto con i conduttori. Passi da seguire per l’isolamento di un circuito: Individuare i mezzi di isolamento, quindi isolare il circuito estraendo fusibili, bloccando, isolando gli interruttori o gli interruttori automatici. Fissare (ad esempio con adesivo) un avviso adeguato. Verificare che l’indicatore di tensione funzioni su un’unità di prova o su una fonte nota. Verificare che l’apparecchiatura sia interrotta su tutti i collegamenti tra fase - fase (trifase), fase - terra, fase - neutro, neutro - terra. Ricontrollare per assicurarsi


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che l’indicatore di tensione funzioni su un’unità di prova o una fonte nota. Una volta che la persona competente è soddisfatta di tutti i controlli effettuati correttamente, può iniziare a lavorare sul circuito. EN 378: 2016 Questo documento fornisce informazioni dettagliate sui sistemi di refrigerazione e di condizionamento dell’aria e si compone di quattro parti: Parte 1 - Requisiti di base, definizioni, criteri di classificazione e selezione. Parte 2 - Progettazione, costruzione, test, marcatura e documentazione. Parte 3 - Sito di installazione e protezione personale. Parte 4 - Funzionamento, manutenzione, riparazione e recupero. RIASSUNTO DEI PUNTI RELATIVI AI CRITERI DEGLI F-gas EN 378-4: 2016 Riparazioni sul sistema di refrigerazione Le persone competenti dovrebbero eseguire riparazioni sui sistemi di refrigerazione come segue: • Effettuare un’analisi dei pericoli e una valutazione del rischio; • Istruire il personale di manutenzione; • Svuotamento, recupero ed evacuazione; • Disconnessione e salvaguardia dei componenti da riparare; • Spurgo con azoto; • Sfiato del gas inerte pronto per la riparazione; • Effettuare la riparazione; • Test e controllo della riparazione; • Evacuazione e ricarica con refrigerante. EN 378-4: 2016 Scarico dell’olio da un sistema di refrigerazione • L’olio deve essere drenato accuratamente da personale competente; • Durante l’operazione di drenaggio il locale deve essere efficacemente ventilato e deve essere vietato fumare, vietate fiamme vive o fonti di accensione; • Per scaricare l’olio dai compressori (o dai collettori) per mezzo di un tappo di scarico, è essenziale ridurre la pressione a pressione atmosferica prima di rimuovere il tappo; • L’olio non deve essere scaricato in fogne, canali, fiumi, terra o acqua di mare.

EN 378-4: 2016 Recupero • Per il riutilizzo generale, i refrigeranti recuperati devono essere rigenerati e conformi alle specifiche appropriate per i nuovi refrigeranti; • Per l’uso nello stesso sistema deve essere eseguita una prova di acidità. Se questa fallisce, allora deve essere riciclato o rigenerato prima del riutilizzo e i filtri disidratatori nel sistema devono essere sostituiti; • Se il refrigerante nel sistema è stato rimosso a causa di un sovraccarico, provvedere alla manutenzione del sistema, riparazione locale non contaminante, revisione o sostituzione di un componente, che normalmente può essere reinserito nello stesso sistema. EN 378-4: 2016 Riciclo • Il riciclaggio e il recupero delle attrezzature devono essere conformi alle norme IEC 60335-2-104, ISO 11650 o simili e devono essere regolarmente revisionati e testati. • Il refrigerante riciclato può essere utilizzato in un sistema di refrigerazione

simile per funzione e componenti, se rispetta quanto segue: – sistema servito dalla persona o dall’azienda competente che ha riciclato il refrigerante-apparecchiature per il riciclaggio siano conformi agli standard come indicato sopra; – storia del refrigerante e del sistema di refrigerazione noti dalla data di messa in servizio; – una persona competente o la società informa la parte interessata quando viene utilizzato il refrigerante riciclato e la fonte da cui proviene, i risultati delle prove o, se necessario, l’analisi. Recupero del refrigerante La rimozione del refrigerante da un sistema può essere ottenuta in vari modi e a vari livelli. Ad esempio, il refrigerante liquido a volte può essere pompato nei cilindri dal compressore del sistema (a condizione che tutto il sistema sia pienamente operativo). Questo metodo, tuttavia, non rimuove tutta la carica dal sistema. Se il vapore

SISTEMA DI REFRIGERAZIONE

SI

Refrigerante recuperato usato nello stesso sistema

Bruciatura del motore, pesante contaminazione Test dell’acido superato

NO

SI

NO

Rigenerazione (Analisi)

SI

SI Nessun trattamento speciale per il refrigerante

Utilizzo nello stesso sistema

Riciclo

Uso nello stesso sistema o in uno simile Manutenzione da parte del riciclatore

Rigenerazione

NO

Smaltimento

Nessuna restrizione d’uso

Diagramma di flusso per refrigerante recuperato EN 378-4 2016

INDUSTRIA&formazione / 43


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Procedura di recupero.

residuo rimasto nel sistema non viene rimosso, quando il sistema viene aperto fuoriuscirà. Inoltre, nella maggior parte dei casi, la rimozione del vapore dalla pressione atmosferica (cioè 0 barg) è inaccettabile. La pressione del refrigerante all’interno del sistema deve essere abbassata al di sotto di questo valore. EN 378-4: 2016 afferma che la pressione del sistema deve essere ridotta a 0,3 bara (assoluto). Ciò consente ad un eventuale liquido refrigerante residuo di evaporare e quindi essere estratto. Utilizzo delle unità di recupero Quando si sceglie un’unità di recupero appropriata, devono essere conside-

rati i seguenti fattori: • Quantità da recuperare; • Velocità; • Portabilità; • Gamma o tipi di refrigeranti da rimuovere con particolare attenzione sulla infiammabilità e pressione; • Forniture elettriche; • Grado di riciclaggio desiderato; • Assistenza e pompa di back-up tecnico. Attualmente è disponibile una vasta gamma di apparecchiature di recupero e per questo è necessario effettuare un’indagine completa sul mercato al momento dell’acquisto di tali apparecchiature. Alcune apparecchiature sono in grado di gestire i refrigeranti sia in forma liquida che sotto forma di vapore. Leggere sempre e seguire le istruzioni del produttore quando si utilizzano unità di recupero. Le unità di recupero possono essere collegate al sistema tramite valvole di servizio, rubinetti di linea o pinze perforanti. Ove possibile, il refrigerante deve essere rimosso nella sua forma liquida in quanto vi è approssimativamente una differenza di 40: 1 tra la densità di vapore e liquido, cioè se possibile recuperare il refrigerante nella sua forma liquida risulta più veloce. Nota: è consigliabile controllare la presenza di contaminanti dannosi nel refrigerante prima che sia recuperato; ciò serve a prevenire possibili danni all’apparecchiatura di recupero. Il produttore dell’unità di recupero dovrebbe essere in grado di consigliare il metodo migliore per trattare i refrigeranti contaminati.

Kelvin Kelly ha formato i Tecnici del Freddo del Bahrain come docente del Centro Studi Galileo. Nella foto un recente corso CSG a febbraio 2019 sempre in Bahrain, dove CSG sta scrivendo il regolamento nazionale per utilizzare i gas refrigeranti. 44 / INDUSTRIA&formazione

Contaminazione con olio Quando i gas fluorurati contaminati con olio devono essere rimossi da un sistema di refrigerazione, deve essere fatto da una persona competente secondo le istruzioni del fabbricante del sistema; i gas devono essere conservati in un contenitore e devono essere trattati come rifiuti. Travaso Sicuro Travaso è il termine che viene spesso utilizzato quando si trasferisce il refrigerante tra un sistema e una bombola o quando si sposta il refrigerante da una bombola grande a una bombola di servizio più piccola. Questa può essere una pratica pericolosa se non eseguita correttamente. È fondamentale eseguire questa operazione senza eccessiva perdita di vapore refrigerante e senza perdita dalle giunzioni. Ancora più importante è che i cilindri NON vengano riempiti eccessivamente. Se una bombola troppo piena viene esposta al calore, il liquido all’interno si espande. Se non c’è spazio sufficiente per espandersi, creerà una forte pressione idraulica. Se questa pressione è eccessiva causerà una perdita rapida e incontrollabile del contenuto della bombola. È quindi essenziale che una bombola non venga riempita eccessivamente. Ogni volta che il refrigerante viene trasferito in una bombola, deve essere pesato in modo continuo e accurato. Ciò significa che qualsiasi meccanismo di pesatura dovrebbe avere un qualche tipo di certificazione che ne provi l’accuratezza. Determinazione del contenuto della bombola (cilindro) Per determinare il contenuto di una bombola (cilindro), sottrarre il peso a vuoto del cilindro dal peso misurato. Il peso a vuoto è noto come TARA e viene sempre stampato sulla targhetta del cilindro. Il peso misurato è noto come LORDO ed è una combinazione del cilindro e del suo contenuto. Il contenuto del cilindro è noto con il termine peso NETTO. Pertanto, per calcolare il contenuto della bombola utilizzare: Peso lordo - peso della tara = peso netto.


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EN 378-2: 2016 Test di resistenza e tenuta Le pressioni necessarie per testare un sistema assemblato dipendono dalla pressione massima ammissibile (PS). La PS è il limite che non deve essere superato sia che il sistema funzioni o no. • La prova di resistenza deve essere effettuata a 1,43 volte la PS. Se a 1,43 volte la PS risulta dannosa per il sistema, verrà utilizzata una pressione di 1,1 volte PS. • La prova di tenuta deve essere ese-

tenuta deve essere eseguita utilizzando gas inerte come azoto, elio o anidride carbonica. Aria, ossigeno, acetilene o idrocarburi non devono essere usati. Nota: vedi EN 378-2: 2016 allegato B per la categoria di pressione per tubi e recipienti a pressione. Per utilizzare la tabella per determinare la PS del componente, attenersi alla seguente procedura: 1. Determinare il componente più basso che richiede il test.

Tipico dispositivo per la prova di pressione.

Tabella delle temperature di progettazione Tipo di componente Temperatura Condensatore Condensatore ambiente Condensatore raffreddato ad evaporativo ad aria hp acqua HP HP ≤ 32 °C

55 °C

≤ 38 °C

59 °C

≤ 43 °C

43 °C

≤ 55 °C

55 °C

Max H2O uscita temperatura + 8K

Capacità di archiviazione I contenuti massimi consentiti per un cilindro sono anche stampati sulla sua targhetta dei dati. Il dato è una variabile che dipende dalla densità del refrigerante. Un cilindro di recupero o rigenerazione del refrigerante può essere utilizzato per una varietà di refrigeranti ma, una volta utilizzato, non è consigliabile utilizzarlo per un refrigerante diverso. Il massimo riempimento vergine corrisponde a circa l’80% della capacità totale del cilindro per consentire eventuali dilatazioni termiche. Pertanto, il peso lordo massimo della bombola non deve mai superare il carico vergine combinato più il peso della tara. Peso lordo massimo = peso tara + riempimento vergine. Nota importante: i pesi netti stampati su una bombola refrigerante sono solitamente quelli relativi al refrigerante vergine. Per l’uso come bombola di recupero, questo peso netto dovrebbe essere ridimensionato per consentire la presenza di olio o di altri contaminanti che potrebbero essere introdotti nel refrigerante durante il processo di recupero. È suggerito dalla maggior parte dei fornitori di cilindri che il peso netto del refrigerante vergine venga ridotto del 25% per il refrigerante recuperato, ovvero ridurre il peso massimo di riempimento del 25%. La maggior parte dei fornitori di bombole di recupero descrive un peso di riempimento massimo “netto” per il refrigerante recuperato sui propri cilindri di recupero. Questo sarà un peso ‘depotenziato’ sicuro per quel cilindro per l’uso nel recupero del refrigerante. Prima di utilizzare qualsiasi bombola, è essenziale verificare quanto segue: • la data in cui la bombola è stata testata l’ultima volta; • non ci siano danni alla bombola o alla sua valvola; • non ci sia traccia di ruggine o corrosione; • la bombola sia adatta per un particolare grado di refrigerante; • il contenuto è noto per evitare che si verifichino miscele; • la targhetta dei dati sia leggibile. Se la targhetta dati è illeggibile, la bombola non deve essere usata.

guita a 1 volta PS (inferiore se è possibile dimostrare la stessa sensibilità di rilevamento). Una procedura di vuoto può essere utilizzata per ottenere un’indicazione approssimativa delle perdite. Il fabbricante deve stabilire criteri adeguati per la procedura del vuoto al fine di stabilire un adeguato sistema di refrigerazione. • Al fine di evitare l’emissione di qualsiasi sostanza pericolosa, la prova di

Scambiatore di calore LP esterno

Scambio di calore LP interno

43 °C

32 °C

27 °C

43 °C

38 °C

33 °C

43 °C

43 °C

38 °C

55 °C

55 °C

38 °C

2. Selezionare la temperatura ambiente appropriata. 3. Leggere la tabella per determinare la temperatura di progetto. 4. Identificare il refrigerante 5. Utilizzare la tabella di saturazione per il refrigerante identificato per determinare la pressione alla temperatura di progetto 6.Test di pressione in sicurezza del sistema (vedere la sezione sulle procedure di refrigerazione). INDUSTRIA&formazione / 45


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

LEZIONE 220 > CONCETTI DI BASE SULLE TECNICHE FRIGORIFERE

Saper misurare: una competenza di base per il tecnico del freddo certificato

Pierfrancesco FANTONI

Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni semplificate per i soci ATF del corso teorico-pratico di tecniche frigorifere curato dal prof. ing. Pierfrancesco Fantoni. In particolare con questo ciclo di lezioni di base abbiamo voluto, in questi 20 anni, presentare la didattica del prof. ing. Fantoni, che ha tenuto, su questa stessa linea, lezioni sulle tecniche della refrigerazione ed in particolare di specializzazione sulla termodinamica del circuito frigorifero. Visionare su www.centrogalileo.it ulteriori informazioni tecniche alle voci “articoli” e “organizzazione corsi”: 1) calendario corsi 2019, 2) programmi, 3) elenco tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo divisi per provincia, 4) esempi video-corsi, 5) foto attività didattica.

È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto. 46 / INDUSTRIA&formazione

Introduzione Per svolgere bene la professione quali sono le competenze tecniche che bisogna avere? Difficile dare una risposta esauriente a questa domanda in quanto il lavoro del tecnico del freddo richiede molte abilità in molti settori. Difficile rispondere anche perchè il settore è in continua evoluzione dal punto di vista tecnologico. Ma anche normativo: tanto per fare alcuni esempi non molto tempo fa è stata aggiornata la norma EN 378 (che ha portato nuove indicazioni per la gestione dei refrigeranti infiammabili, ad esempio); molto recentemente si è avuta la revisione del Decreto che disciplina l’applicazione in Italia del Regolamento 517 sui refrigeranti fluorurati; Regolamento sugli F Gas che proprio qualche anno fa è stato rivisto anche per meglio definire la gestione dei circuiti frigoriferi contenenti refrigeranti ad effetto serra. Proprio quest’ultimo Regolamento richiede ai tecnici del freddo il possesso di alcune abilità non difficili da mettere in pratica ma che, forse, proprio per la loro semplicità esecutiva non godono della considerazione e dell’importanza che forse dovrebbero avere. Saper misurare Saper fare correttamente delle misure non è un’abilità, a prima vista, che richiede particolari doti. Storicamente essa è stata sempre un po’ sottovalutata, però. Chi lavora nel settore da qualche decennio sa bene che i vecchi frigoristi misuravano con la mano e con gli occhi. Basta toccare qua e là, sentire dove è caldo e dove è freddo, guardare dove c’è la brina, dove c’è la condensa o dove c’è asciutto e....tac, la diagnosi dell’inconveniente è fatta. Tutt’al più una sbirciatina ai manometri (quello di bassa pressione soprattutto) se è montato

fisso sul circuito perchè se bisogna collegarlo allora beh.... non serve. Ritornando al Regolamento sugli F Gas, bisogna dire che esso ha portato una rivoluzione copernicana rispetto alla tradizione dei frigoristi di lunga data. In un ambito di strategica importanza, quale il controllo e la prevenzione delle fughe di refrigerante dai circuiti frigoriferi, ha introdotto un requisito nuovo, un requisito d’ordine pratico fondamentale per l’esercizio della professione; anzi di più, per l’esercizio di una professione certificata. Cioè, per dirla in parole semplici, il massimo che si possa richiedere a chi lavora in questo settore. Qual è questo requisito? Saper misurare. Le insidie nascoste Di primo impatto, saper fare delle misure sembra costituire una competenza banale. In realtà non è proprio così. Innanzitutto perchè per eseguire una misura nella maniera più corretta possibile si devono osservare alcune accortezze, in secondo luogo perchè dalle misure effettuate si devono dedurre, poi, delle sintesi decisionali (ad esempio, il circuito perde o non perde?) molto importanti. Non sono molte le misure richieste: temperature, pressioni, intensità di corrente. Bisogna anche saperle elaborare con semplici calcoli. Dove stanno le insidie, allora? In quale punto del circuito eseguire la misura? In quale momento? Che tipo di strumento usare? Come eseguire una misura nel modo più preciso possibile? Quali attenzioni nella lettura delle misure? Quando è sensato eseguire quella misura? Le pressioni Mediante l’uso dei manometri possiamo misurare le pressioni del circuito e, di conseguenza, le temperature di


NUMERO 2 / FEBBRAIO 2019

saturazione del refrigerante. Qui le accortezza da seguire riguardano la corretta lettura del quadrante dello strumento analogico e l’eventuale correzione da apportare a tale lettura. Basilare è individuare l’unità di misura (bar o megapascal) e determinare, prima di eseguire la misura, la sensibilità dello strumento, ossia qual è il minimo valore che posso ragionevolmente apprezzare sulla scala graduata dello strumento. Attenzione: sullo stesso gruppo manometrico le sensibilità dei manometri AP e BP sono molto spesso diverse (con il primo si apprezza 1 bar, con il secondo 2 decimi di bar, per esempio). Poi la lettura. Attenzione: occorre porsi perpendicolarmente di fronte al quadrante dello strumento in modo da evitare i cosiddetti errori di parallasse. A seconda del tipo di refrigerante può accadere che anche lievi errori di lettura delle pressioni comportino significativi errori nella successiva determinazione della temperatura di saturazione. Questo è particolarmente vero per bassi valori della pressione. A questo proposito, anche la non buona taratura iniziale dello strumento veicola errori sistematici nelle misure. Per verificare la taratura, seppur in modo approssimativo, basta accertarsi che lo strumento segni lo 0 esatto sul quadrante quando rileva la pressione dell’aria atmosferica. Ma per avere la certezza di una taratura corretta, si deve procedere alla verifica annuale dello strumento così come prescrive il Regolamento F Gas. Altra accortezza da osservare è quella relativa alla posizione del manometro nello sviluppo del circuito frigorifero. Se la presa di pressione a cui collego il manometro è molto distante dallo scambiatore di calore di cui voglio conoscere la temperatura di saturazione di lavoro o se il circuito frigorifero ha una conformazione particolare, allora ciò che leggo sullo strumento va opportunamente corretto per avvicinarsi al reale valore di pressione che voglio conoscere. Attenzione alle perdite di carico, dunque! Le temperature Anche la misura della temperatura non ha nulla di intrinsecamente difficile dal punto di vista realizzativo. Ma anche qui l’errore è sempre in agguato.

Figura 1 – Esempio di un termometro a contatto digitale. (catalogo Testo)

Figura 2 – Esempio di strumento di tipo digitale in grado di restituire il valore di surriscaldameto e sottoraffreddamento del refrigerante. (catalogo Fieldpiece)

Intanto lo strumento: deve essere verificato annualmente per la taratura in quanto l’errore sistematico di misura deve essere compreso tra ± 2 K. Nel calcolo dei ∆t (differenze di temperatura) solitamente tale errore si annulla. Ad esempio se i valori effettivi di due temperature sono 12 °C e 8 °C (ossia abbiamo un ∆t=4 K), un termometro che presenta un errore sistematico di +1 °C fornisce le misure di 12+1=13 °C e 8+1=9 °C ma il ∆t che ottengo è il medesimo, 13-9=4 K. Raramente, però, un termometro a contatto viene utilizzato per arrivare al calcolo di un ∆t in un circuito frigorifero. Di solito interessano le temperature (del tubo di aspirazione, della mandata, ecc.). Nei ∆t che interessano (surriscaldamento, sottoraffreddamento) vengono impiegati di norma 2 diversi strumenti: manometro per la temperatura di sa-

turazione e termometro per la seconda temperatura. Quindi un errore sistematico di misura del termometro si ripercuote sul valore finale del ∆t. Quando tale errore è superiore a 2 K può significare che un surriscaldamento di 5 K (valore limite ma ancora accettabile) è in realtà meno di 3 K, valore al disotto della soglia di accettabilità. Se si deve eseguire una diagnosi del funzionamento del circuito l’erronea stima del valore può indurre a conclusioni fuorvianti e complicare il lavoro del manutentore. Il tutto originato da uno strumento non adeguatamente tarato. Per le misure dei ∆t dell’aria (ingresso-uscita evaporatore, ingresso-uscita condensatore, per esempio) viene usato il medesimo strumento e quindi il problema degli errori sistematici non esiste. Per la misura della temperatura del circuito frigorifero il termometro a contatto richiede ulteriori attenzioni. Per cominciare, la posizione dell’elemento sensibile, che deve essere a perfetto contatto con la tubazione. In particolare, non deve essere interposta tra elemento sensibile e tubazione brina, sporcizia, olio o altre sostanze. Anche la verniciatura del tubo del circuito può falsare, seppur in minima parte, la misura. Particolarmente insidiose, poi, sono le correnti d’aria create dalle ventole quando si eseguono misure in corrispondenza degli scambiatori. In questo frangente la misura effettuata può differire anche di 4-5 K rispetto al reale valore. Inutile dire che, in questo caso, l’esecuzione della misura perde il suo scopo, cioè quello di contribuire a dare un’attendibile rappresentazione della realtà. Con le termocamere il problema viene risolto, ma anche con questi strumenti un po’ più sofisticati l’errore è in agguato; errore di tipo casuale, questa volta, legato alla precisione di puntamento dello strumento ed al fatto che il raggio-laser può non essere perfettamente riflesso dalla superficie curva del tubo, generando, così, una misura inesatta. Come si vede, l’esecuzione di una misura così semplice nasconde molte insidie, più o meno facili da prevedere. Per ultima, in questo senso, citiamo una delle più banali ma forse per questo tra le più impensate: verificare sempre l’efficienza delle batterie del termometro digitale. INDUSTRIA&formazione / 47


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

> Entra in vigore l’emendamento di Kigali: iniziato il phase-down mondiale degli HFC Il 1° gennaio 2019 è entrato in vigore l’Emendamento di Kigali al protocollo di Montreal, che comporterà la graduale eliminazione degli idrofluorocarburi (HFC), potenti gas a effetto serra. Pur non avendo un effetto deleterio sullo strato di ozono, gli HFC, utilizzati principalmente in impianti di refrigerazione, condizionamento dell’aria e pompe di calore, sono migliaia di volte più dannosi per il clima rispetto alla CO2. In risposta alla rapida crescita delle emissioni di HFC, le 197 “parti” del Protocollo di Montreal hanno adottato l’Emendamento di Kigali nel 2016 per ridurre gradualmente la produzione e il consumo globali. Si prevede che la graduale riduzione degli HFC nell’ambito dell’Emendamento eviterà fino a 0,4 °C di riscaldamento globale entro il 2100, continuando a proteggere lo strato di ozono e contribuendo così in maniera significativa all’obiettivo di lungo termine dell’Accordo di Parigi: mantenere l’incremento medio della temperatura mondiale a meno di 2 °C rispetto ai livelli preindustriali. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> Confartigianato commenta il decreto F-gas: “Norme più chiare per le imprese e stop alla vendita illegale” Non si è fatto attendere il commento di Confartigianato sul decreto presidenziale che attua il Regolamento UE del 2014 sui gas fluorurati a effetto serra. A poche ore dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, Confartigianato ha sottolineato come siano state accolte le modifiche sollecitate per chiarire e rendere meno onerosi alcuni adempimenti: “Norme più chiare e semplici per gli imprenditori e stop alla vendita illegale di F-Gas“. Attraverso una nota diramata attraverso il proprio sito, Confartigianato ha poi proseguito: “Le nuove disposizioni, che entreranno in vigore il 24 gennaio 2019, mettono la parola fine al lungo iter legislativo sugli F-Gas che si tra48 / INDUSTRIA&formazione

scina da anni nell’incertezza sugli adempimenti a carico degli imprenditori che operano su apparecchiature di uso domestico e industriale contenenti i cosiddetti F-gas: pompe di calore, gruppi frigoriferi, condizionatori d’aria, lavatrici industriali, climatizzatori in abitazioni e su auto“. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> Commercio illegale refrigeranti: interrogazione al Parlamento Europeo Due membri del Parlamento europeo, Rolandas Paksas (EFDD) e John Stuart Agnew (EFDD) hanno sollevato una questione in Commissione europea riguardo il commercio illegale di refrigeranti. La Commissione europea

ha ricordato l’impatto che tale commercio illegale ha sul raggiungimento degli obiettivi del regolamento Fgas e sulla salute e la sicurezza di installatori e utenti. La Commissione è invitata a fornire informazioni sulle potenziali misure provvisorie per affrontare il problema, tra cui controlli più severi alle frontiere e l’uso dei fondi dell’UE per sostenere la transizione verso tecnologie alimentate da refrigeranti naturali. La Commissione europea deve fornire una risposta entro 6 settimane. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> Richard Branson: “Il settore della climatizzazione è maturo per l’innovazione” “Con il nostro pianeta che si sta surriscaldando, abbiamo bisogno più che mai di rinfrescare le persone. A livello mondiale, l’eccessivo calore potrebbe portare ad una perdita di produttività di 2 trilioni di dollari entro il 2030“. Richard Branson, fondatore e proprietario del Virgin Group, si espone in prima persona sulla relazione tra

cambiamenti climatici e l’industria della climatizzazione. “La buona notizia è che i condizionatori d’aria hanno appena sfiorato il loro potenziale tecnologico – ha scritto Branson in un post sul sito di Virgin -. Nonostante siano in pista da 100 anni, i prodotti più avanzati hanno raggiunto solamente il 14% della loro efficienza massima teorica. Se riusciamo a innescare un cambiamento tecnologico, questo potrebbe essere il più grande passo basato sulla tecnologia che possiamo compiere per arrestare il cambiamento climatico”. Secondo l’opinion leader britannico, c’è però una cattiva notizia e cioè che: “dovrebbero essere i produttori a fare questo passo ma, lasciati a loro stessi, non faranno ciò di cui necessitiamo. Si occupano di vendere più climatizzatori possibili, al prezzo più basso che possono. Se pensano all’efficienza, è perché le autorità di regolamentazione li obbligano a farlo (e non li obbligano nemmeno con forza). Il controllo del mercato esercitato da un numero limitato di operatori fa sì che imprenditori e innovatori trovino difficile arrivare ai clienti (o agli investitori che li supporteranno). Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> Sei associazioni di tecnici del freddo da 5 nazioni a Casale Monferrato per formarsi al Centro Studi Galileo Casale Monferrato, Capitale italiana del Freddo, ospita nuovamente una delegazione internazionale di esperti, giunta in Italia grazie al lavoro svolto dall’Associazione dei Tecnici italiani del Freddo e da Centro Studi Galileo, leader globali della formazione nei settori della refrigerazione e del condizionamento. Dieci rappresentanti di sei Associazioni del freddo europee hanno preso parte ad un corso teorico-pratico sui gas infiammabili; tra loro l’Associazione spagnola CNI, la turca SOSIAD, la polacca Prozon, la ceca SCHKT, la slovacca SZCHKT e la croata HURKT. Il corso “train-the-trainers”, tenutosi venerdì 14 dicembre 2018, si è rivolto a professori ed esperti del settore. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it


NUMERO 2 / FEBBRAIO 2019

> Centro Studi Galileo riceve il patrocinio del Ministero dell’Ambiente per i convegni del 2019

rità nazionali e dell’UE ma anche i privati. Alla luce delle incertezze che circondano la ratifica dell’accordo di recesso, a tutte le parti interessate, e in particolare agli operatori economici, viene ricordato delle ripercussioni legali che devono essere prese in considerazione nel momento in cui il Regno Unito diventerà un paese terzo”. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare patrocinerà le principali attività di formazione e informazione di Centro Studi Galileo previste per l’anno da poco cominciato. In primis, il XVIII Convegno Europeo “Le ultime tecnologie del freddo e del condizionamento”, che si terrà presso il Politecnico di Milano il 6 e 7 giugno 2019. Il congresso riunirà ricercatori ed esperti di spicco provenienti da tutto il mondo per discutere temi cruciali legati all’energia e all’ambiente, con particolare riferimento ai nuovi regolamenti europei ed internazionali. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> Brexit e regolamentazione F-gas, la Commissione Europea: “Le normative non si applicheranno al Regno Unito”

> Migliora il tuo business: fatti trovare pronto per i refrigeranti infiammabili È stata pubblicata anche in lingua italiana, tradotta dalla nostra associazione ATF, la brochure informativa prodotta dai maggiori attori europei del settore della refrigerazione – AREA, ASERCOM, EFCTC ed EPEE – in cui viene sottolineata l’importanza della formazione in materia di gas infiammabili, che, a breve, andranno a sostituire quasi completamente la gamma dei refrigeranti attualmente utilizzati. La guida completa è disponibile a questo indirizzo. Dal 2018, il Regolamento Europeo sugli F-Gas [UE 517/2014] prevede consistenti tagli del consumo di HFC. Questo programma di riduzione, conosciuto come phase-down degli HFC, si basa su un sistema di quote. Le quote sono espresse in CO2 equivalente [kg x GWP]. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea avrà delle ripercussioni anche sulla regolamentazione F-gas che, a sua volta, avrà ovviamente un impatto sull’industria del condizionamento e della refrigerazione e sui suoi operatori. In particolare, come si può leggere in una nota diramata dalla direzione generale Azione per il clima della Commissione Europea, “Il 29 marzo 2017 Regno Unito ha presentato la notifica dell’intenzione di uscire dall’Unione Europea, secondo quanto previsto dall’Articolo 50 del Trattato sull’Unione Europea. Ciò significa che, a partire dal 30 marzo 2019 (la “data del recesso”), il Regno Unito sarà un “paese terzo”. Prepararsi all’uscita non è una questione che riguarda solamente le auto-

> AREA, messaggio del Presidente pubblicato su Jarn Pubblicato il messaggio augurale per il Nuovo Anno 2019 da parte del Presidente di AREA, ing. Marco Buoni, Segretario Generale dell’Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo e Direttore Generale del Centro Studi Galileo.Centro Studi Galileo collabora da decenni con i principali Enti, Associazioni ed Istituzioni del settore HVAC&R sia in Eu-

ropa che in tutto il mondo; al fine divulgativo redige anche articoli tecnici ed informativi, tra gli altri pure in collaborazione con la rivista internazionale JARN (Japan Air Conditioning, Heating & Refrigeration News, Ltd.). Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> Refrigeranti alternativi, video Mercoledì 13 febbraio si è svolto un nuovo webinar del progetto UE Real Alternatives 4 Life. I temi affrontati da Marco Buoni, Presidente di AREA, hanno riguardato la formazione associata all’utilizzo di refrigeranti alternativi a basso GWP (fluidi naturali, CO2, idrocarburi, ammoniaca, HFO). Il video del webinar è stato reso disponibile ed è possibile rivederlo al seguente indirizzo.Il progetto Real Alternatives 4 Life, co-finanziato dal LIFE programme dell’EU’s funding instrument for the environment and climate action, si pone come obiettivo quello di approfondire le “alternative reali” agli attuali gas refrigeranti che provocano danni all’ambiente. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it INDUSTRIA&formazione / 49


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

GLOSSARIO DEI TERMINI DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO (Parte 184ª) Diciannovesimo anno A cura dell’ing. Pierfrancesco FANTONI

Armadio verticale vetrato: Particolare tipologia di mobile frigorifero destinato all’esposizione ed alla vendita dei prodotti alimentari. Può essere dotato di una o due porte frontali che ospitano un vetro che permette di visionare l’interno e che viene generalmente dotato di una resistenza elettrica per contrastare i fenomeni di appannamento che si verificano quando la porta viene aperta, ed entra aria umida al suo interno, e poi richiusa. Per migliorare la visibilità dei prodotti conservati di solito è anche dotato di una luce al neon o a led. Gli altri lati sono chiusi alla vista. L’evaporatore viene di solito posizionato nella parte bassa del vano e l’aria fredda viene fatta circolare mediante un ventilatore che deve garantire una ottimale distribuzione dell’aria fredda al suo interno sia quando l’armadio risulta riempito di derrate alimentari sia quando esse sono in quantità minima: la ventola deve permettere all’aria di ben circolare attraverso i numerosi ripiani di cui il mobile può essere dotato. Per limitare l’entrata di calore quando la porta viene aperta può essere impiegata una lama d’aria fredda che scorre verticalmente parallelamente alla porta stessa al’interno del vano raffreddato. Il circuito frigorifero viene normalmente posizionato nella parte retrostante-bassa del mobile, a livello del pavimento. Per garantire l’idonea circolazione di aria per il 50 / INDUSTRIA&formazione

raffreddamento del condensatore e del compressore la parte bassa delle due pareti laterali del mobile può essere costituita da opportuni lamierini inclinati verso l’interno ed inframmezzati l’un l’altro da opportuni spazi che permettono un più agevole passaggio dell’aria. Se la temperatura d’evaporazione è negativa l’armadio va periodicamente sbrinato: per basse temperature d’evaporazione di solito lo sbrinamento è elettrico mentre per temperature poco al di sotto di 0 °C può essere impiegato lo sbrinamento naturale. L’utilizzo degli armadi verticali vetrati avviene prevalentemente nei supermercati, nei negozi di alimentari, ma anche in bar e ristoranti. Nei supermercati sono destinati sia alla conservazione di alimenti freschi (a temperatura positiva) sia dei surgelati. Nei bar vengono utilizzati per la conservazione di alcuni dolci o di bibite in bottiglia o lattina mentre nei ristoranti anche per la conservazione di bottiglie di vino. Cercafughe: Apparecchiatura che viene utilizzata per l’individuazione delle perdite di refrigerante da un circuito frigorifero. Tra i dispositivi di tipo portatile di utilizzo più comune vi sono i cercafughe elettronici, i cercafughe a fluorescenza e le soluzioni saponate. Questi sono anche gli unici strumenti che il Regolamento Europeo sugli F-gas consente per l’utilizzo nella ricerca delle fughe dai circuiti funzionanti con refrigeranti HFC e HFO. Data la loro portabilità e maneggevolezza consentono di circoscrivere con sufficiente precisione la parte di circuito in cui si verifica la perdita. La rilevazione della fuga con tali strumenti risulta comunque subordinata al fatto che all’interno del circuito la pressione (del refrigerante o dell’azoto con cui si è eseguita la preventiva operazione di pressatura) sia superiore alla

pressione atmosferica. In caso contrario non si verifica alcuna fuoriuscita di refrigerante o di azoto dal circuito. Esistono oggigiorno in commercio cercafughe ad alta sensibilità, che permettono di rilevare fughe di lieve entità, anche di pochi grammi all’anno. TES: Thermal Energy Storage (accumulo di energia termica). Acronimo inglese con cui si indica un dispositivo capace di immagazzinare energia termica, sia ad alta che a bassa temperatura. In questo ultimo caso il mezzo di accumulo di tale energia è il ghiaccio. U.F.D.V.: Under Floor Displacement Ventilation (ventilazione diffusa sotto il pavimento). Tipologia di impianti aeraulici costituiti da un sistema di distribuzione dell’aria condizionata attraverso un’ambiente sotterraneo pressurizzato e da una serie di diffusori che permettono all’aria di risalire e diffondersi nell’ambiente che si desidera mantenere a temperatura controllata. In questo modo il freddo si trasferisce dall’ambiente sotterraneo sottostante a quello soprastante. L’apertura e l’orientamento dei diffusori vengono impostati dall’utente che così può controllare la temperatura del proprio spazio occupato: contribuisce allo scopo un ventilatore dell’aria di ripresa che può essere comandato da un termostato. L’aria calda viene eliminata dall’ambiente attraverso opportune prese situate sul soffitto del locale. L’aria trattata può essere miscelata con aria esterna prima di essere distribuita in modo da garantirne la necessaria salubrità. Con tale soluzione si ottiene una naturale stratificazione dell’aria assieme alla contemporranea deumidificazione della stessa. Inoltre non si rendono necessari specifici condotti per la distribuzione dell’aria. Eʼ severamente vietato riprodurre anche parzialmente il presente glossario.



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