Industria & formazione refrigerazione e condizionamento 3-2019

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INDUSTRIA

formazione

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ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO

LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE • N. 427

XVIII CONVEGNO EUROPEO

LE ULTIME TECNOLOGIE NELL'INDUSTRIA DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO AMBIENTE, ENERGIA, FORMAZIONE, CERTIFICAZIONE, LEGISLAZIONE, STANDARD E SICUREZZA

6 - 7 giugno 2019

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XVIII CONVEGNO EUROPEO LE ULTIME TECNOLOGIE NELL'INDUSTRIA DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO AMBIENTE, ENERGIA, FORMAZIONE, CERTIFICAZIONE, LEGISLAZIONE, STANDARD E SICUREZZA

Politecnico di Milano, 6-7 giugno 2019 Prima Sessione NUOVI REFRIGERANTI E PROSPETTIVE FUTURE IN RIFERIMENTO AL REGOLAMENTO 517/2014, REGOLAMENTO F-GAS, RISPARMIO ENERGETICO

Quarta Sessione NUOVE TECNOLOGIE DI CONTROLLO, CATENA DEL FREDDO, MAGAZZINI E TRASPORTI REFRIGERATI, LA CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI

Seconda Sessione NUOVI COMPONENTI E IMPIANTI IN RELAZIONE AI NUOVI FLUIDI E ALLE PROBLEMATICHE ENERGETICHE E AMBIENTALI, RISULTATI E AGGIORNAMENTI NELL’IMPIANTISTICA

Quinta Sessione EFFICIENZA E RAFFREDDAMENTO CON ENERGIE RINNOVABILI

Terza Sessione LA REGOLAMENTAZIONE F-GAS 517/2014, CERTIFICAZIONI, PHASE DOWN EUROPEO E INTERNAZIONALE, PATENTINI EUROPEI E MONDIALI

I Presidenti del XVII Convegno Europeo: 12 11 1

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1. Franziska Menten, United Nations Industrial Development Organisation - UNIDO 2. Claude Blanc, Presidente, ASERCOM 3. Gerald Cavalier, Direttore, CEMAFROID 4. Didier Coulomb, Direttore Generale, International Institute of Refrigeration (IIR) 5. Fabio Polonara, Università Politecnica delle Marche 6. Enrico Buoni, Direttore, Centro Studi Galileo

Principali raccomandazioni SOLUZIONI AGLI OBBLIGHI DETTATI DALLE NUOVE REGOLAMENTAZIONI E TECNOLOGIE, CAMBIAMENTI CLIMATICI Conclusioni e dibattito generale con i partecipanti del convegno

7. Paolo Buoni, Direttore, European Centre of Technology (ECT) 8. Luca Tagliafico, Università di Genova 9. StephenYurek, Presidente, Air-conditioning, Heating and Refrigeration Institute (AHRI) 10. Jim Curlin, United Nations Environment 11. Djibril Drame, FAO Food and Agricolture Organization 12.Walid Chakroun, Vice Presidente, American Society Heating Refrigeration and Air conditioning Engineers (ASHRAE)

13. Arno Kaschl, Commissione Europea DG Clima 14. Marco Buoni, Vice Presidente Affari Internazionali, Air conditioning and Refrigeration European Association (AREA) 15. Alberto Cavallini, International Institute of Refrigeration (IIR) 16. Hermann Halozan, Graz University of Technology, Austria 17. Bryden Duff, European Centre of Technology (ECT)


Sommario Direttore Responsabile Enrico Buoni Responsabile di Redazione M.C. Guaschino Comitato Scientifico Marco Buoni, Marcello Collantin, Pierfrancesco Fantoni, Marco Carlo Masoero, Alfredo Sacchi, Madi Sakande, Stefano Sarti Redazione e Amministrazione Centro Studi Galileo srl via Alessandria, 26 15033 Casale Monferrato AL tel. 0142/452403 fax 0142/909841 Pubblicità tel. 0142/452403 E-mail: info@industriaeformazione.it www.industriaeformazione.it www.centrogalileo.it continuamente aggiornati www.EUenergycentre.org per l’attività in U.K. e India www.associazioneATF.org per l’attività dell’Associazione dei Tecnici del Freddo (ATF) Corrispondente in Francia: CVC La rivista viene inviata a: 1) installatori, manutentori, riparatori, produttori e progettisti di: A) impianti frigoriferi industriali, commerciali e domestici; B) impianti di condizionamento e pompe di calore. 2) Utilizzatori, produttori e rivenditori di componenti per la refrigerazione. 3) Produttori e concessionari di gelati e surgelati.

Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo” Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo N. 427 – Periodico mensile Autorizzazione del Tribunale di Casale Monferrato n. 123 del 13.6.1977 Spedizione in a. p. - 70% Filiale di Alessandria Abbonamento annuo (10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp 10763159 intestato a Industria & Formazione Estero € 91,00 - una copia € 3,60 arretrati € 5,00

8 Editoriale

La nuova banca dati degli interventi M. Boscain – Docente Centro Studi Galileo

12 Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo 20 Efficienza energetica nei centri di elaborazione dati – Close Control S. Seal – Indian Society of Heating Refrigeration and Air Conditioning Engineers (ISHRAE)

29 Principi di base del condizionamento dell’aria

Perché è importante il collegamento frigorifero tra le unità del climatizzatore split per il ritorno dell’olio al compressore P. Fantoni – 201ª lezione

31 Manuale sull’uso degli F-Gas e le alternative 8ª parte: Buone pratiche di refrigerazione K.Kelly, M. Cook - BUSINESS EDGE

39 Speciale

Parola ai “Tecnici del Freddo”: brevi sul decreto FGAS

41 R449A, miscela da “un quarto” un altro possibile candidato alla sostituzione dell’R404A nella refrigerazione commerciale P. Fantoni – 221ª lezione di base

43 Ultime notizie

Refrigera show, un successo per il settore e per gli eventi di Centro Studi Galileo – F-gas: aggiornato il sito del Ministero dell’Ambiente con maggiori dettagli e commenti – Video del webinar “Sei pronto ad utilizzare i nuovi refrigeranti HC e CO2?” – Importazioni illegali di refrigeranti al 20% della quota. Dalla Germania: “Controlli inadeguati e rischio incidenti” – Regalo ai soci TF: gli atti del Convegno di Refrigera Show – Commercio illegale di refrigeranti: segnala episodi illeciti all’ATF e aiuta a tutelare i Tecnici del Freddo – Al XVIII Convegno Europeo i Presidenti delle maggiori associazioni mondiali del Freddo: appuntamento al Politecnico di Milano il 6-7 giugno sotto l’egida del Ministero dell’Ambiente – Legionella, il ministro Grillo dispone controlli dei NAS in strutture termali del Trentino – Video del webinar “Refrigerazione sotto controllo: impianti a CO2 e tecnologie di misurazione” – Real Alternatives, a Istanbul corso Train-the-trainers sotto la supervisione di ATF – Da AREA aggiornamenti su registro elettronico e commercio illegale F-Gas: in Grecia l’80% del refrigerante è illegale – Mercato della climatizzazione, rallenta la crescita: Cina e Giappone dominano la scena – Agenzia internazionale dell’energia, pubblicato il report “Il futuro del condizionamento” – Trend positivo per la tecnologia inverter: aumenta la diffusione in Asia e Europa

46 Ditte collegate 48 Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento (Parte centottantacinquesima) – A cura di P. Fantoni


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

EDITORIALE

La nuova banca dati degli interventi

Marco BOSCAIN Docente Centro Studi Galileo

Con l’uscita del nuovo decreto F-gas DPR 146/2018, è imminente l’istituzione della Banca Dati dei gas fluorurati ad effetto serra. Il DPR 146/2018, entrato in vigore il 25 Gennaio 2019, recepisce l’art. 6 del Regolamento Europeo 517/14, il quale al par. 1 stabilisce l’obbligo, da parte degli operatori, della tenuta dei registri (segue l’elenco delle informazioni che i registri devono contenere) e al par. 2 recita: ”A meno che i dati di cui al par.1 non siano conservati in una banca dati creata dalle autorità competenti degli Stati membri…”(seguono le norme che regolano la tenuta dei registri). Il Ministero dell’Ambiente, tramite il decreto italiano ha optato dunque per l’istituzione della Banca Dati, normata dall’art.16 del DPR 146/18. Il par. 1 definisce i tipi di attività che sarà necessario dichiarare ovvero: • Le vendite di gas fluorurato ad effetto serra. • Le vendite di apparecchiature contenenti gas fluorurati ad effetto serra. • Le attività di assistenza, manutenzione, riparazione e smantellamento di apparecchiature contenenti gas ad effetto serra.

Nella foto in alto il Presidente Confartigianato Termoidraulici Dario Dalla Costa e la responsabile nazionale Confartigianato Impianti Daniela Scaccia si incontrano a Roma per siglare l’accordo di programma con l’Associazione dei Tecnici del Freddo. Nella foto in basso, frutto della collaborazione Confartigianato, ATF il webinar sul nuovo decreto F-gas, accessibile ai soci ATF. 8 / INDUSTRIA&formazione

I paragrafi 2 e 3 sono dedicati alle attività di vendita di gas e alle attività di vendita delle apparecchiature che contengono gas ad effetto serra, stabilendo che l’obbligo di comunicazione di dette attività decorre a partire dal sesto mese successivo alla data di entrata in vigore del decreto, dunque dal 25 luglio 2019. Contiene altresì l’elenco delle informazioni che sarà necessario inserire. A tal riguardo è interessante notare che le attività di vendita delle apparecchiature contenenti gas fluorurati ad effetto serra è soggetta all’obbligo solamente nel caso in cui dette apparecchiature non siano ermeticamente sigillate e indipendentemente dal quantitativo di gas refrigeranti che contengono. L’intenzione del legislatore è stata probabilmente quella di assicurare che l’installazione fosse effettuata con certezza da una ditta certificata; infatti tra le informazioni richieste vi è anche quella di dichiarare o indicare, all’atto della vendita, quale sarà l’impresa che effettuerà l’installazione. Il caso più comune è quello degli split: essendo venduti con le due parti del circuito frigorifero separate, necessitano di installazione, ovvero di unire due o più parti di un circuito frigorifero. Di contro, non è soggetta alla comunicazione in Banca Dati la vendita di apparecchiature ermeticamente sigillate le quali necessitano non di installazione, bensì di una semplice messa in servizio e dunque non è richiesto l’intervento del frigorista. E’ tuttavia il caso di notare che non tutte le apparecchiature non ermeticamente sigillate necessitano di installazione. Infatti, sono definite apparecchiature ermeticamente sigillate (art. 2 Reg. UE 517/14) le apparecchiature in cui tutte le parti contenenti gas fluorurati ad effetto serra sono solidamente fissate mediante saldatura, brasatura o altra connessione permanente analoga,


NUMERO 3 / MARZO 2019

che può comprendere valvole sigillate o punti di accesso sigillati per garantire una riparazione o uno smaltimento adeguati, e che abbiano un comprovato tasso di perdita inferiore a tre grammi annui sotto una pressione di almeno un quarto della pressione massima consentita. Si tratta di una definizione molto precisa, che non è appannaggio del tecnico, ma deve sottostare a determinate prove e risultare dall’etichetta applicata sull’apparecchiatura. Un esempio di tali apparecchiature riguarda alcuni chiller utilizzati per la climatizzazione. Il circuito frigorifero dell’apparecchiatura in questione è già completo, non necessita di essere installato. L’installazione riguarda invece la parte idraulica; si tratta cioè di collegare al chiller le tubazioni dell’acqua, la quale, opportunamente riscaldata o raffrescata, andrà a climatizzare uno o più ambienti. Questi chiller non riportano sull’etichetta la dicitura “ermeticamente sigillata” e tuttavia non necessitano di installazione per la parte F-gas. Centro Studi Galileo è stato coinvolto nella discussione dei punti critici della norma dalla stessa Camera di Commercio, ovvero dall’organismo che sta elaborando la Banca Dati, e lo stesso Centro Studi Galileo partecipa alle tavole rotonde con i principali attori interessati alla sua istituzione tra cui lo stesso Ministero dell’Ambiente. Avendo già sollevato la questione, confidiamo in una soluzione al quesito prima della data di entrata in vigore dell’obbligo. I paragrafi 4, 5 e 7 dell’art.16, riguardano invece le attività di installazione, controllo delle perdite, manutenzione, riparazione e smantellamento. Si tratterà di un censimento degli interventi effettuati. Innanzitutto è stabilito che l’obbligo di inserimento dei dati di tali attività scatta a partire dall’ottavo mese successivo alla data di entrata in vigore del decreto, dunque a partire dal 25 settembre 2019. Questa banca dati quel giorno sarà completamente vuota e pronta per essere riempita da tutti i tecnici del freddo certificati d’Italia. A partire dalla data di intervento, si hanno poi 30 giorni di tempo per la comunicazione dei dati. L’obbligo di inserimento spetta all’impresa certificata oppure, nel caso di imprese non soggette all’obbligo di

Tre incontri di rilevanza mondiale per il mondo della refrigerazione anticipati dal XIII Convegno Europeo con le Nazioni Unite Luca IANNONE

Comunicazione Centro Studi Galileo

A giugno docenti da tutto il mondo in Italia per formarsi sulle ultime tecnologie della refrigerazione: focus sui nuovi refrigeranti, individuati dalle Nazioni Unite come alternativa per contrastare i cambiamenti climatici. L’inizio dell’estate 2019 si preannuncia piuttosto…freddo. A giugno docenti da tutto il mondo in Italia per formarsi sulle ultime tecnologie della refrigerazione. Nelle settimane immediatamente successive al XVIII Convegno Europeo, organizzato presso il Politecnico di Milano il 6 e 7 giugno, Centro Studi Galileo è pronto ad accogliere professionisti e specialisti della refrigerazione e del condizionamento provenienti da tutto il mondo. Una tradizione che va avanti da oltre 40 anni. 1) RDL Patentino Mondiale Frigoristi - Sessione di Orientamento In collaborazione con UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e AHRI (Air-Conditioning, Heating, and Refrigeration Institute), la principale associazione nordamericana dei costruttori di impianti, Centro Studi Galileo, sulla scia di quanto fatto in Italia, è impegnato nell’elaborazione degli standard della Refrigerant Driving License (RDL), la certificazione dei Tecnici del Freddo a livello mondiale. Nell’ambito di questo ambizioso progetto, il 10 e l’11 giugno, Casale Monferrato ospiterà una delegazione internazionale in occasione della “Master Trainers Orientation Session”.Si tratta di una sessione di orientamento, teorica e pratica, rivolta a docenti di tutto il mondo per uniformare le modalità di svolgimento degli esami e dei corsi per l’utilizzo corretto di qualsiasi tipo di refrigerante con focus sui futuri refrigeranti. Grande attenzione sarà riservata ai refrigeranti infiammabili, alternativi ai gas tradizionali ed oggi molto richiesti per il loro basso impatto ambientale. Oltre al Direttore del CSG ing. Marco Buoni, i docenti saranno l’italiano Gianfranco Cattabriga, Madi Sakandé del Burkina Faso, l’americano Greg Jourdan e il filippino Manuel Azucena. Parteciperanno inoltre docenti dell’AHRI, capofila del progetto RDL, provenienti da Arlington (Virginia), dove era inizialmente previsto lo svolgimento di questo evento. L’esperienza italiana ed europea del Centro Studi Galileo ha fatto ricadere la scelta sulla capitale italiana del Freddo. certificazione, alla persona fisica certificata come risulta all’inizio dei paragrafi 4, 5 e 7. A partire da quest’anno non sarà più necessario provvedere alla dichiarazione ISPRA, dichiarazione il cui obbligo ricadeva sull’operatore e che andava fatta entro il 31 maggio di ogni anno, andando ad inserire tutti gli interventi svolti sulle apparecchiature con più di 3 kg di gas. E’ importante chiarire che, a partire

dal mese di settembre, non sarà necessario caricare in Banca dati tutti gli interventi svolti nell’anno precedente, come avveniva per la dichiarazione ISPRA, ma solamente gli interventi di volta in volta svolti. E‘ chiaro che, nelle attività diverse dalla installazione, sarà necessario inserire le caratteristiche dell’apparecchiatura e verranno richieste la data, se conosciuta, e il luogo di installazione. L’articolo 16 e i paragrafi dedicati, nel INDUSTRIA&formazione / 9


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

2) ToTTraining ofTeachers Formazione ai formatori provenienti dall’Argentina Sempre a giugno, giungerà a Casale Monferrato un gruppo di docenti argentini del campo della refrigerazione. Nell’ambito di un progetto in cooperazione con l’UNIDO, seguiranno, nei giorni dal 24 al 29, un corso di formazione sulle buone pratiche per l’utilizzo dei nuovi refrigeranti alternativi. Il modulo teorico si terrà presso il Castello di Casale, la parte pratica invece nella sala corsi-laboratorio del Centro Studi Galileo. Il corso prevede anche il coinvolgimento di prestigiose aziende locali del settore: nello specifico, IARP per la formazione connessa ai refrigeranti infiammabili, e SandenVendo per quanto riguarda la CO2. Il Centro Studi Galileo già aveva svolto 2 convegni in Argentina (a Buenos Aires e Rosario) 1 anno fa portando con se una delegazione di 10 aziende italiane per mostrare l’eccellenza delle tecnologie europee. 3) Real Alternatives for Life Meeting Infine, il 2 e 3 luglio, sempre a Casale si terrà il meeting semestrale del progetto UE Real Alternatives, che ha l’obiettivo di approfondire le “alternative reali” agli attuali gas refrigeranti che provocano cambiamenti climatici e di fornire formazione sui gas refrigeranti alternativi, naturali e non. Saranno presenti sette partner di questo progetto provenienti dalle principali organizzazioni europee del settore, ovvero da Belgio, Francia, Germania, Polonia e Regno Unito. Dopo aver tenuto sessioni di formazione in tutta Europa (Turchia, Croazia, Spagna, Portogallo, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Olanda), questo meeting sarà l’occasione per fare il punto della situazione sui corsi svolti che sono serviti per uniformare le modalità di svolgimento dei corsi targati Real Alternatives. ATF già ha svolto i corsi in Turchia e in Croazia (su www.industriaeformazione.it i dettagli).

Il Direttore del Centro Studi Galileo, Ing. Buoni, accoglie una delegazione di dieci esperti europei (da Turchia, Spagna, Rep. Ceca, Slovacchia, Polonia e Croazia) nella Sala Rossa di Palazzo S. Giorgio a Casale Monferrato.

descrivere le attività soggette all’obbligo di inserimento in Banca Dati, non parlano di quantitativi di gas a partire dai quali diventa obbligatorio l’inserimento in Banca Dati; ciò significa che tali attività vanno inserite a prescindere dal quantitativo di gas presente nell’apparecchiatura. I limiti delle 5, 50, 500 tonnellate di CO2 equivalente rimangono validi per decidere della periodicità dei controlli sull’apparecchiatura. 10 / INDUSTRIA&formazione

Le imprese che svolgono le attività di cui abbiamo finora parlato sono soggette all’iscrizione al Registro Telematico Nazionale, da non confondere con la Banca Dati. Mentre quest’ultima raccoglie le informazioni riguardanti le attività di vendita e di installazione, manutenzione, riparazione, smantellamento e ricerca delle fughe, il Registro Telematico Nazionale, già istituito nel 2012 è finalizzato alla trasparenza, cioè vuole rendere

accessibili e fruibili a tutti i soggetti interessati le informazioni relative alle imprese e alle persone che operano nel settore F-gas. Accedendo al sito www.fgas.it è possibile ad esempio accertarsi della posizione di una determinata impresa e capire se è certificata o meno oppure se, pur essendo registrata, non è soggetta all’obbligo di certificazione, e verificare se l’installatore è certificato (è in possesso del patentino frigoristi) oppure no. Sicuramente uno dei dati più ricorrenti da inserire in Banca Dati sarà l’indicazione dell’operatore. A tal fine è utile precisare che il DPR 146/18 definisce l’operatore come il proprietario o altra persona fisica o giuridica che esercita un effettivo controllo sul funzionamento tecnico dei prodotti e delle apparecchiature disciplinate dal presente decreto. Una persona fisica o giuridica esercita un effettivo controllo se ricorrono tutte le seguenti condizioni: 1. Libero accesso all’apparecchiatura, che comporta la possibilità di sorvegliarne i componenti e il loro funzionamento, e la possibilità di concedere l’accesso a terzi. 2. Controllo sul funzionamento e la gestione ordinari. 3. Il potere, anche finanziario, di decidere in merito a modifiche tecniche, alla modifica delle quantità di gas fluorurati nell’apparecchiatura e all’esecuzione di controlli o riparazioni. Ad oggi le Camere di Commercio stanno lavorando per creare la Banca Dati di cui conosciamo i contenuti obbligatori per legge. Essendo coinvolto nei più importanti incontri che la riguardano il Centro Studi Galileo è stato chiamato a partecipare attivamente alla sua istituzione. Ci stiamo preoccupando anche delle modalità di registrazione dei dati in loco in maniera tale da rendere il più agevole possibile la trasmissione mensile dei dati. A tal proposito stiamo valutando una modalità digitale di registrazione dei dati nel luogo di intervento da parte del tecnico, in modo da poterli agevolmente trasferire successivamente in Banca Dati ed evitare così di raccogliere i dati in forma cartacea per doverli poi ricopiare in forma digitale per la comunicazione finale.


SISTEMI DI RECUPERO E RICICLO SISTEMI DI RECUPERO E RICICLO RECYCLING AND RECOVERY SYSTEMS RECYCLING RECOVERY SYSTEMS F-GAS REGULATION -AND PHASE DOWN Dal 2018 in poi, il regolamento 517/2014) F-GAS REGULATION - PHASE (EU DOWN

€ SAVE THE PLANET SAVE THE PLANET

sui gas fluorurati prevede massicci tagli alle di HFC nell’UE. Dalquantità 2018 indisponibili poi, il regolamento (EU 517/2014) sui gas fluorurati prevede massicci tagli alle From 2018 onwards, EUnell’UE. F-Gas Regulation quantità disponibili di the HFC (EU 517/2014) creates massive cuts in the2018 available quantities HFCsRegulation in the EU. From onwards, the EUofF-Gas (EU 517/2014) creates massive cuts in the available quantities of HFCs in the EU. SPY Gruppo manometrico a diagnosi visiva conSPY refrigerante Gruppo manometrico riciclato a diagnosi visiva con refrigerante SPY riciclato Manifold with visual diagnosis SPYrecycled with Manifold refrigerant with visual diagnosis with recycled refrigerant

SAVE MONEY SAVE MONEY

SPY Gruppo manometrico a diagnosi visiva conSPY refrigerante Gruppocontaminato manometrico a diagnosi visiva con refrigerante SPY contaminato Manifold with visual diagnosis withSPY contamined Manifold refrigerant with visual diagnosis with contamined refrigerant

RECUPERA RICICLA RIUTILIZZA RECUPERA RICICLA RECOVER RIUTILIZZA RECYCLE REUSE RECOVER RECYCLE REUSE

Bombola per recupero refrigerante Bombola per recupero Bottle refrigerante for refrigerant recovery Bottle for refrigerant recovery

Distillatore integrato a controllo di flusso Integrated distillation Distillatore integratosystem with automatic flow control a controllo di flusso Integrated distillation system with automatic flow control

Più alto è il GWP del refrigerante, più sarà soggetto alla Phase-down (riduzione graduale) dell’HFC, con conseguenti aumenti dei prezzi e potenziale carenza. Più alto è il GWP del refrigerante, più sarà soggetto HFO puri, CO2, idrocarburi, ammoniaca, HFC riciclati o rigenerati alla Phase-down (riduzione graduale) dell’HFC, con conseguenti non rientrano nella Phase-down (riduzione graduale). aumenti dei prezzi e potenziale carenza. L’HFC riciclato e rigenerato - anche con GWP> 2500 - può ancora HFO puri, CO2, idrocarburi, ammoniaca, HFC riciclati o rigenerati essere utilizzato per il servizio fino al 2030. non rientrano nella Phase-down (riduzione graduale). L’HFC riciclato e rigenerato - anche con GWP> 2500 - può ancora essere utilizzato per il servizio fino al 2030.

EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Unità di recupero e riciclo EASYREC1R-2R / EASYREC-HP EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Unità di recupero e riciclo Recovery and recycling units EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Recovery and recycling units

The higher the GWP of the refrigerant, the more it will come under pressure by the HFC phase-down, leading to likely price increases and potential shortages. The higher the GWP of the refrigerant, the more it will come under Pure HFOs, CO2, hydrocarbons, ammonia, reclaimed or recycled pressure by the HFC phase-down, leading to likely price increases HFCs etc. do not fall under the phase-down. and potential shortages. Recycled and reclaimed HFCs – even with a GWP > 2500 - can still Pure HFOs, CO2, hydrocarbons, ammonia, reclaimed or recycled be used for service until 2030. HFCs etc. do not fall under the phase-down. Recycled and reclaimed HFCs – even with a GWP > 2500 - can still be used for service until 2030.


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Tecnici di 3 generazioni in 45 anni di corsi con una media di oltre 3.000 allievi all’anno si sono specializzati al CSG

DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICI SPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo Gli attestati dei corsi, i più richiesti dalle aziende, sono altresì utili per la formazione dei dipendenti prevista dal DLGS 81/2008 (Ex Legge 626) e dalla certificazione di qualità.

Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo” Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI AD AGLIANA

Parti Ugo CLIMA DI PARTI UGO Prato De Angelis Andrea ELETTROPIÙ snc Monsummano T.

L’elenco in continuo aggiornamento di tutti i nominativi, divisi per provincia, dei tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studio Galileo si può trovare su www.centrogalileo.it (alla voce Corsi > organizzazione)

Lupi Fabio LUPI F.LLI snc Buti Meniconi Marco SINERGIE DI MENICONI Empoli Stoica Iulian Monsummano T. Esposito Giovanni Battista ZEPHYRO spa Milano

TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI A CASALE MONFERRATO

Cardano Alessandro ACTIS PIETRO & C. snc Carisio Billiato Luca BETASINT srl Milano

Actis Lorenzo ACTIS PIETRO & C. snc Carisio

Amirante Maurizio BILIVIN srl Valgreghentino

Stello Stefano ACTIS PIETRO & C. snc Carisio

Rondelli Davide ENERGA GROUP srl Milano

Ferrari Luca IL RISTORO srl Arcola Dobre Cristinel MUGE srl Borgo San Lorenzo Marchetti Roberto SOLMAR IMP. ELETTRICI Barga Viegi Maurizio TOSCANA ENERGIA GREEN spa Pistoia Bondi David DB IMPIANTI DI BONDI Collesalvetti Martini Francesco FORMULA SERVIZI soc. coop. Forlì 12 / INDUSTRIA&formazione

Sede CSG di Casale Monferrato. Gli allievi svolgono la prova scritta richiesta per l’ottenimento del Patentino Italiano Frigoristi PIF. Le successive prove pratiche serviranno a valutare gli aspiranti Tecnici del Freddo: carica vuoto, brasatura e misurazioni.


NUMERO 3 / MARZO 2019

Filopandi Nicholas Ponderano Marongiu Riccardo Vinovo Monego Mattia Torino Sabba Gianluigi PRIMA INDUSTRIE spa Collegno Medici Massimo PRIMA INDUSTRIE spa Collegno Ferrero Paolo R&C snc DI SANUA, TORCOLI E BELLAVIA Fossano Morbidelli Maurizio ROCCHEGGIANI spa Camerano Katanja Astrit SIRTI spa Milano Camattari Stefano TECH SYSTEM srl Sant’Olcese

Nella sala corsi-laboratorio CSG di Casale Monferrato, il docente Roberto Ferraris e alcuni allievi dopo la conclusione del corso di preparazione all’esame per il Patentino Italiano Frigoristi. Il PIF consente di svolgere la professione di Tecnico del Freddo ai sensi della legge vigente.

Pezzini Luca KELVIN srl Valeggio sul Mincio

Petrucci Umberto KELVIN srl Valeggio sul Mincio

Bedogni Corrado PATERLINI DINO Reggio Emilia

Garonzi Thomas KELVIN srl Valeggio sul Mincio

Mouad Hassan Zocca

Pettazzoni Davide SCS IMPIANTI srl Altedo Malalbergo

TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI A CALDERARA DI RENO

Cestari Luca Vescovana Barbieri Alessandro COOLTECH srl Formigine Cordelli Simone Vallefoglia Grecu Constantin Casalecchio di Reno Vallani Michele KELVIN srl Valeggio sul Mincio

Bahrain: lezione pratica durante il corso svolto da Kelvin Kelly docente CSG, “Train-the-trainers F-Gas best practices” svoltosi presso il Khalifa Institute a Manama. È da più di quarant’anni che Centro Studi Galileo tiene in tutto il mondo corsi teorico-pratici per installatori, manutentori, progettisti e aziende del settore. INDUSTRIA&formazione / 13


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI A MILANO

Scarso Antonino 3V SAGL Lamone - Canton Ticino Andreoni Davide Gorgonzola Aiello Francesco EFFE C SERVICE DI AIELLO Senago L’Ing. Marino Bassi, da diversi anni docente del Centro Studi Galileo, mette come sempre la sua esperienza al servizio del progetto Real Alternatives sui refrigeranti alternativi infiammabili. Gli allievi per la Study Visit ufficiale del progetto nella sede centrale di Casale Monferrato sono i docenti delle associazioni del freddo di Turchia, Spagna, Polonia, Rep. Ceca, Slovacchia, Croazia.

Romare Damiano SERVICE TRADE spa Cernusco S/N

Barbisan Andrea METICS SRL Bolzano

Naldoni Claudio TERMO BO srls Granarolo Emilia

Biasizzo Fabiano TECNO DI BERGAGNINI Colloredo Di Montalbano

Gasparini Andrea TERMOELETTRO SERVICE DI GASPARINI Castell’Azzara Marin Enrico TEV srl Venezia Mestre

Jaku Rudin ESSECLIMA srl Milano Normino Luigi ESSECLIMA srl Milano Fumagalli Alberto FP TECNOIMPIANTI srl Milano

Tingan Ionut Gheorghe Casalecchio di Reno Ottaviano Saverio UNIVERSITÀ DI BOLOGNA Bologna Benaglia Stefano UNIVERSITÀ DI BOLOGNA Bologna

TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI A MOTTA DI LIVENZA

Artuso Fabio ELETECNO ST spa Robbiate Giunto Antonio Venezia 14 / INDUSTRIA&formazione

La saldobrasatura è una delle prove pratiche d’esame in assenza delle quali non è possibile ottenere il Patentino Frigoristi. Nella foto, un Tecnico del Freddo è impegnato ad effettuare una brasatura perfetta sotto lo sguardo vigile dell’esaminatore Madi Sakande nella sede CSG di Bologna.



LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Bazzucchi Gianni ANTAS srl Gragnano Trebbiense Candela Damiano TAINOX ITALIA srl Artena Di Cori Giulio TAINOX ITALIA srl Artena Nicola Andrei Catalin Fiumicino

CORSO IMPIANTI AD AMMONIACA A ROMA

Terminato il corso nella sede Centro Studi Galileo di Agliana (PT), il docente Ing. Stefano Sarti posa con gli allievi della sua classe che visibilmente soddisfatti mostrano la Certificazione appena ottenuta.

Mascaro Giovanni ITM ELETTROSERVICE srl Milano Meneghello Luca M&C srl Milano Attardi Nicolò MAINO srl Carugate

TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI A ROMA

Tutoli Damiano ALITALIA Fiumicino

Bianchini Angelo ALITALIA Fiumicino Raggi Diego ANTAS srl Gragnano Trebbiense

ADRA srl Cancro Ciro Atena Lucana DEGA SERVICE GROUP srl Centracchio Paolo Nardicchi Giuseppe Pizzuti Simone Fontana di Papa - Ariccia MP CLIMA srl Palombi Massimo Santucci Stefano Roma

Mauro Alberto POLITECNICO DI MILANO Milano Belli Samuele POLITECNICO DI MILANO Milano Fumagalli Roberto POLITECNICO DI MILANO Milano Badenchini Umberto SIRAM spa Milano Volume Salvatore Norsborg - Stoccolma Perri Tommaso WEISS TECHNIK ITALIA srl Magenta 16 / INDUSTRIA&formazione

Un Tecnico del Freddo è alle prese con la prova pratica di misurazioni, pressioni, temperatura, controllo perdite, parte essenziale dell’esame per ottenere il Patentino Italiano Frigoristi e quindi poter operare sul mercato e comprare il refrigerante, anche in vista dell’istituzione della Banca Dati dove verranno inseriti i refrigeranti e le unità non ermeticamente sigillate acquistati.


NUMERO 3 / MARZO 2019

RED & BLUE srl Bonù Marco Milano TECNOFRIGO snc DI GHIRARDINI Ghirardini Andrea Reggio Emilia

CORSO MANUTENZIONE AVANZATA A ROMA

Una delle prove pratiche per l’ottenimento del Patentino Frigoristi è la carica vuoto dell’impianto che viene in questa immagine eseguita da un candidato che, dopo aver eseguito queste operazioni, pesa la bombola per certificarne la riuscita in assenza totale di perdite di refrigerante. Risultano in queste operazioni di particolare importanza le attrezzature (bilancia, termometro, manometro, cercafughe e amperometro) che devono essere appositamente tarate annualmente.

CORSO SUGLI IMPIANTI A CO2 A BRUGINE

ALLOVIS ENGINEERING SERVICES Petaccia Paolo Torino

CORA REFRIGERACION CIA LTDA Castro Zambrano Josè Ignacio Andrade Holguin Pablo Andres Quito - Ecuador

FERRARI ING. spa Guarino Ivan Marchetti Massimiliano Schinardi Matteo Modena

FRIGOCOLD srl Longo Omar Manfrin Mattia Rossetto Fabio Rubin Giacomo Arzergrande

LAZZARINI LUIGI Rio Saliceto QUBO ENERGIA srl Lanza Nicolò Pianiga

ANTAS srl Beddoni Emanuele Raggi Diego Veneziano Massimiliano Zaccaria Giancarlo Gragnano Trebbiense ELC IMPIANTI DI LA CERRA La Cerra Eugenio Apollosa IDROSERVICE DI CRETA Creta Andrea Lucera ITM srl Romani Alessandro Anagni

Turchia: foto di gruppo a conclusione del primo corso Train-the-trainers tenutosi sotto la supervisione di Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo in collaborazione con l’associazione turca SOSIAD. Il corso, parte del progetto Real Alternatives 4 LIFE, si è svolto a Istanbul. INDUSTRIA&formazione / 17


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Bahrain: nella foto, un Tecnico del Freddo impegnato nelle prove pratiche di recupero del refrigerante. Centro Studi Galileo ha organizzato Corsi e sessioni di Certificazione per Tecnici di circa settanta Nazioni negli ultimi anni. Molti hanno ottenuto una Certificazione presso la sede centrale CSG di Casale Monferrato, altri nei rispettivi Paesi di provenienza.

MIR srl Marinelli Manuel Fratta Todina

BECCIU LUCA Ozieri

Kuwait: la brasatura è il miglior metodo per sigillare completamente l’impianto e prevenire le perdite di gas refrigerante tanto dannoso all’ambiente ma anche ovviamente al funzionamento dell’impianto.

S. ITALIA spa Daloiso Antonio Pomezia

SINERGROUP srl Iodice Ciro Borgo San Donato Sabaudia

THERMO 3 LIVORNO DI ARMADORI Armadori Gianluca Livorno

CORSO PRATICO DI BRASATURA A ROMA

ALITALIA Tutoli Damiano Fiumicino ANTAS srl Beddoni Emanuele Raggi Diego Gragnano Trebbiense AQUABIO Cicoria Lorenzo Viterbo

18 / INDUSTRIA&formazione

Sede dei corsi CSG di Motta di Livenza (TV). Una classe di allievi ha appena ottenuto, tramite il Patentino Italiano Frigoristi PIF, l’accesso alla professione di Tecnico del Freddo.


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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Efficienza energetica nei centri di elaborazione dati – Close Control INTRODUZIONE

Sanjib SEAL Senior Solution Manager, Swegon BlueBox, Navi Mumbai, India On behalf of the Indian Society of Heating Refrigeration Air Conditioning Engineers (ISHRAE)

COME VIENE GENERATO CALORE NEI CENTRI DATI

Un centro dati è una struttura utilizzata per conservare i sistemi informatici e le componenti associate come le telecomunicazioni e i sistemi di archiviazione. Tutte le nostre attività online sono trasmesse attraverso centri dati e più mail inviamo, più video guardiamo online, più social media utilizziamo come Facebook, più transazioni commerciali facciamo più utilizziamo Cloud, Big data, Internet of Things e BYOD, maggiormente crescono i centri dati. I centri dati sono la causa del 2% circa delle emissioni globali di CO2 e consumano 80 milioni di megawatt di energia ogni anno. Se il consumo seguirà questo trend e non si apporteranno migliorie, i centri dati produrranno 360 megaton di CO2 entro il 2020.

In media, il 45% del calore generato nei centri dati è destinato a soddisfare la richiesta di raffreddamento: il dispositivo di raffreddamento consuma il 33%, l’umidifcatore il 3% e il condizionatore della sala computer il 9%. Il resto del calore è generato dai dispositivi informatici (30%), dal PDU (5%), dall’UPS (18%), dall’illuminazione (1%) e dai quadri elettrici/ generatori (1%). RIDURRE L’ENERGIA PER IL RAFFREDDAMENTO Ci sono vari modi per ridurre il consumo di energia per il raffreddamento e la ventilazione a meno del 30%. Fonte: BSRIA Cooling Technologies Report 2015

Il settore dell’impresa in generale sta investendo più nel controllo e valutazione che nella co-ubicazione. Mappa del raffreddamento Data Center

HPC temperature molto elevate

Futuro

Nuovi DC / Modulari DC

>40 °C

Raffreddamento del liquido

Raffreddamento evaporativo/ adiabatico

35-40 °C

Economizzatori sul lato dell’acqua Economizzatori sul lato dell’aria

Legacy I centri dati « legacy » offrono opzioni retrofit più economiche dalla gestione del flusso d’aria nei corridoi all’utilizzo di opzioni di retrofit in modalità free cooling.

Contenimento Aumento delle temperature all’entrata del server

Facile da riparare

Crescita potenziale

Nuove tecnologie

Figura 1: Evoluzione del mercato dei centri dati. 20 / INDUSTRIA&formazione

50 °C

Modulare dC

Investimento

Le soluzioni modulari continuano ad aumentare, ma rappresentano ancora una piccola fetta del mercato, il 3 - 5%. I moduli facebook DC potrebbero diventare popolari e passare attraverso Open Compute

Stella in ascesa

da 25-27 °C a 31-35 °C da 18-21 °C a 25-27 °C La temperatura media nella maggior parte dei DC è di 22-24°C


NUMERO 3 / MARZO 2019

EFFICIENZA DEL SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO DEI CENTRI DATI

Tabella 1: Requisiti ambientali raccomandati da ASHRAE per attrezzature informatiche. Requisiti ambientali delle apparecchiature per il condizionamento dell’aria Operazioni relative al prodotto Classe

Temperatura a bulbo secco °C

Valori relativi all’umidità/ assenza di condensazione

Massimo punto di rugiada (DP) °C

Spegnimento del prodotto

Massima Temperatura Massima variazione della Umidità a bulbo elevazione temperatura in relativa % secco °C m un’ora °C

Raccomandati (adatti a tutte le classi) da A1 a A4

da 18 a 27

-9 °C a 15 °C DP e 60% UR

Ci sono due tipi di raffreddamento in un Data Center: 1) raffredamento meccanico 2) raffreddamento in modalià free cooling. Questi due tipi di raffreddamento possono ulteriormente essere classificati come indicato alla Figura 2.

Consentiti A1

da 15 a 32

-12 °C DP e 8% UR a 17 °C DP e 80% UR

17

3050

5/20

da 5 a 45

da 8 a 80

A2

da 10 a 35

-12 °C DP e 8% UR a 21 °C DP e 80% UR

21

3050

5/20

da 5 a 45

da 8 a 80

A3

da 5 a 40

-12 °C DP e 8% UR a 24 °C DP e 85% UR

24

3050

5/20

da 5 a 45

da 8 a 80

A4

da 5 a 45

-12 °C DP e 8% UR a 24 °C DP e 90% UR

24

3050

5/20

da 5 a 45

da 8 a 80

B

da 5 a 35

8% a 28 °C DP e 80% UR

28

3050

NA

da 5 a 45

da 8 a 80

C

da 5 a 40

8% a 28 °C DP e 80% UR

28

3050

NA

da 5 a 45

da 8 a 80

• Aumentare la temperatura della stanza dei server. • Incrementare l’efficienza del sistema di raffreddamento. • Ridurre la distribuzione del raffreddamento. LA CORRETTA TEMPERATURA DEI CENTRI DATI E’ generalmente accettato che la temperatura dell’aria di ritorno dagli impianti Close Control CRAC debba essere di 18°-20°C.

Le nuove tecnologie non usano più la carta nei server. Dunque la temperatura può ancora aumentare. Il Comitato tecnico ASHRAE 9.9-2015 ha pubblicato le specifiche raccomandate e accettabili da un punto di vista ambientale per i dispositivi informatici (Tabella 1) tenendo presente l’esigenza di ottenere un risparmio energetico. La temperatura raccomandata all’ingresso del server è da 18 °C a 27 °C; il livello di umidità raccomandato è di (5,5 °C); il punto di condensazione fino al 60% UR ed un range accettabile da 20 a 80% UR.

PROCESSI DEL RAFFREDDAMENTO MECCANICO • Raffreddamento del perimetro: un sistema meccanico di raffreddamento (o l’unione del raffreddamento meccanico con quello in modalità free cooling) si basa sulla combinazione di un generatore di raffreddamento (collocato fuori dall’area in cui si trovano i dispositivi informatici) e diverse unità terminali (posizionate nell’area in cui si trovano i dispositivi). Le unità CRAC sono collocate sul perimetro del locale e la distribuzione dell’aria passa sotto il pavimento. • Raffreddamento a file: nel raffreddamento a file le unità sono adiacenti al server rack. La serpentina di raffreddamento unitamente alle ventole è adiacente al server rack. Il numero di unità dipende dalla densità di carico del server e dalla distribuzione del carico. Il passaggio dell’aria raffreddata è minima. Un sistema ad acqua fredda è più efficiente di un sistema ad espansione diretta soprattutto nei centri dati di grandi dimensioni. Alcune tecnologie avanzate che possono essere applicate nei centri dati per ottenere una elevata efficienza energetica sono le seguenti:

Raffreddamento ad aria Raffreddamento meccanico: ad aria/ad acqua/del liquido

Raffreddamento ad acqua

Free cooling diretto Modalità free cooling: ad aria (diretto/indiretto)/ ad acqua

Free cooling ad aria Free cooling indiretto Free cooling ad acqua

Raffreddamento del liquido

Figura 2: Classificazione del raffreddamento meccanico e del raffreddamento in modalità free cooling.

INDUSTRIA&formazione / 21


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

vato GWP. Al fine di rispondere alle prossime sfide lanciate dalle regolamentazioni, le idrofluoroolefine (HFO), note anche come idrocarburi insaturi, sono considerate come le opzioni più plausibili con l’R1234ze, l’R1234yf e l’R1233zd come i principali isomeri che presentano applicazioni simili nel settore del freddo. Alcuni dispositivi di raffreddamento OEM hanno iniziato ad utilizzare l’ R1234ze per i chiller a vite e l’R1233zd per i dispositivi di raffreddamenti centrifughi.

Figura 3: Raffreddamento del perimetro.

CONTENIMENTO DEL RAFFREDDAMENTO

Figura 4: Raffreddamento a file. 1. Compressore inverter scroll con motore DC. 2. Compressore integrato inverter a vite. 3. Ventilatore con motore EC. 4. Pompa primaria variabile con logica multi sensore.

REFRIGERANTE Globalmente gli HFC R410A e l’R134a sono i refrigeranti più comuni ad essere utilizzati nel dispositivo di raffreddamento CRAC/Chiller. Ma l’utilizzo degli HFC verrà limitato a causa del loro ele-

Contenimento del corridoio caldo HAC Corridoio freddo Corridoio caldo

Contenimento significa separare il lato freddo dal lato caldo . Questa progettazione prevede l’allineamento dei server racks in file alterne con i dispositivi di assorbimento dell’aria fredda orientati in una direzione e quelli di espulsione dell’aria calda orientati nell’altra. Le due file sono chiamate corridoi freddi, che sono rivolte verso l’uscita del condizionatore. Le file dove arriva il calore di scarico sono i corridoi caldi. In questo processo circola più aria di quanto non sia necessario. La mescolanza dell’aria e un circuito non particolarmente lungo portano ad una bassa

Contenimento del corridoio freddo CAC Corridoio freddo

Corridoio caldo

Vista laterale

Corridoio freddo Corridoio caldo

Vista laterale

Figura 5: Contenimento dei corridoi caldi e freddi.

Figura 6: Acqua raffreddata e temperatura dell’aria nei sistemi con contenimento e senza contenimento.

22 / INDUSTRIA&formazione


NUMERO 3 / MARZO 2019

Filtro Serratura a gravità Ventola/e

Figura 7: Economizzatore sul lato dell’aria.

Aria scartata in uscita

Flusso dell’aria esterna

Flusso aria da impianto

Flusso aria trattata verso impianti

Figura 8: Raffreddamento indiretto in modalità free cooling.

temperatura e ad un basso deltaT. I sistemi di contenimento hanno avuto origine come barriere fisiche che separavano i corridoi caldi e freddi con coperture in plastica di vinile o coperture in plexiglass. Oggi, vi sono versioni commerciali diverse che uniscono il contenimento con i canali d’aria e impianti a flusso variabile VFD per evitare che l’aria calda e quella fredda si mescolino. Entrambi sono adatti sia al raffreddamento del perimetro che al raffredamento a file. Sia l’HAC che il CAC hanno i loro vantaggi: 1. In una configurazione a contenimento, il sistema di raffreddamento può essere regolato ad una temperatura maggiore entro le linee guida di ASHRAE, permettendo di risparmiare energia ed ottenendo una capacità di raffreddamento maggiore. Un sistema privo di contenimento usa acqua a 7 °C nella serpentina di raffreddamento, risultando in un’uscita a 10°C, mentre nei sistemi a contenimento è possibile utilizzare acqua a 18°C. Se paragonato ad un sistema tradizio-

nale DC, permette di migliorare l’efficienza energetica dal 25% al 40%. 2. L’isolamento permette una fornitura uniforme della temperatura all’entrata del server, eliminando la presenza di punti caldi. 3. Vi sarà un economizzatore a causa della temperatura più elevata. Nell’HAC, la temperatura dell’aria può essere molto più alta (oltre i 35°C). Ciò massimizza l’efficienza delle unità di raffreddamento. Quando si utilizza l’HAC per il raffreddamento del perimetro non ci si focalizza sul raffreddamento: le canalizzazioni dell’aria calda portano a maggiori perdite di pressione; è, dunque, necessario avere spazio al di sopra per le condutture; in questo caso il retrofit è difficile. Quando si usa l’HAC nel raffreddamento a file, è più efficiente e non sono necessarie condutture. Ma non ci si focalizza sul raffreddamento. Nel CAC, la quantità di ricircolo, punti caldi è pari a zero. Ciò garantisce la presenza della corretta temperatura dell’aria fredda ai server con l’ausilio di un sensor logic.

Quando si utilizza il CAC nel raffreddamento del perimetro c’è un maggiore carico di raffreddamento rispetto a quello con l’HAC. Per soddisfare le richieste ASHRAE, è necessario un pavimento sollevato ed è maggiormente orientato verso il retrofit. Quando si utilizza il CAC per il raffreddamento a file c’è il massimo carico di raffreddamento, una maggiore efficienza ed è maggiormente orientato verso il retrofit. MODALITÀ IN FREE COOLING DIRETTO In questo processo, l’aria fredda esterna è soffiata direttamente attraverso filtri all’interno dei centri dati per controllare la temperatura interna. L’aria fresca viene introdotta continuamente all’interno. L’economizzatore sul lato dell’aria è particolarmente adatto a centri dati di grandi dimensioni. Qui il controllo della temperatura/umidità, il filtraggio, la ventilazione e il raffreddamento di riserva del 100% della capacità sono necessari. INDUSTRIA&formazione / 23


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Chiller

Free-cooling ibrido

Free-cooling totale

Figura 9: Raffreddamento del chiller; raffreddamento ibrido in modalità free cooling e raffreddamento totale in modalità free cooling. Questo tipo di raffreddamento ha i suoi limiti. La qualità dell’aria esterna utilizzata per la ventilazione, la pressurizzazione e il raffreddamento rimane una fonte di contaminazione. Anche l’aria pulita deve essere filtrata. Un centro dati deve essere mantenuto pulito conformemente all’ISO 14644-1 classe B. Ciò richiede che: • L’aria dell’ambiente sia filtrata continuamente con MERV/8/G4/F5. • L’aria in entrata sia conforme al MERV 13/F7. La contaminazine gassosa dovrebbe essere entro ISA 71.04 :2013 con livello settanta di GI Mild. In questo caso i filtri riducono il flusso dell’aria, consumano energia per spingere l’aria verso di loro e devono essere puliti e sostituiti. Anche l’umidità deve essere controllata. Le posizioni migliori per questo tipo di raffreddamento sono le aree meno umide. Un’umidità elevata comporta la deu-

midificazione, che a sua volta comporta la refrigerazione meccanica , che è ciò che stiamo cercando di ridurre. MODALITÀ IN FREE COOLING INDIRETTO In questo processo, l’aria esterna è utilizzata per raffreddare l’aria fatta ricircolare nel centro dati senza l’immissione di aria fresca e mantenendo lo spazio interno isolato. L’aria esterna diminuisce indirettamente la temperatura attraverso scambiatori di calore. FREE COOLING ADIABATICO Un altro raffreddamento indiretto, che è una variazione sul lato dell’aria in modalità free cooling, è quello in cui

Acqua 16 °C

Acqua 30 °C

Scambiatore di calore Aria-Acqua Aria 21 °C

Aria 21 °C 35-44 °C

35-44 °C

Rack del server

Aria 16 °C

Aria 16 °C

Figura 10: Riutilizzo del calore di scarico.

24 / INDUSTRIA&formazione

l’aria è portata ad una camera ed utilizzata unitamente all’evaporazione dell’acqua per raffreddare l’aria. Questo procedimento è particolarmente adatto ai centri dati di medie e grandi dimensioni. Queste due soluzioni combinano molti dei vantaggi del raffreddamento diretto in modalità free cooling con la separazione completa del flusso. L’efficienza diminuisce rispetto a quella della soluzione in modalità free cooling diretta ma permette di controllare le condizioni dell’aria interna. L’aria fresca esterna è raccolta con un’unità di recupero del calore e scaricata immediatamente, mentre l’aria interna è raccolta dalla stanza fatta passare attraverso l’unità di recupero del calore prima di essere reintrodotta nella stanza. L’energia termica dell’aria fresca esterna viene così trasferita all’aria interna attraverso un’unità di recupero


NUMERO 3 / MARZO 2019

RAFFREDDAMENTO FREE COOLING CON CHILLER RAFFREDDATO AD ARIA In questo processo, quando la temperatura ambiente è più alta della temperatura dell’acqua e della soluzione di glicole che proviene dal sistema, tutta la capacità refrigerante è generata dai compressori. La sezione in modalità free cooling e i relativi ventilatori rimangono inattivi, dunque l’unità funziona come un tradizionale chiller a compressione. Il raffreddamento in modalità free cooling si avvia automaticamente quando la temperatura dell’aria esterna è più bassa della temperatura dell’acqua e della soluzione di glicole che provengono dal sistema. Il sistema in modalità free cooling è combinato al sistema di raffreddamento meccanico per assicurare una rimozione completa del calore. La soluzione viene parzialmente raffreddata in serpentine con aria esterna; quello che rimane della capacità refrigerante necessaria è prodotta dalla sezione del chiller che funziona in capacità ridotta. Questo permette di risparmiare im-

Table 2: Linee guida per il raffreddamento del liquido di ASHRAE. Classi dei liquidi di raffreddamento

del calore senza che i due flussi si mescolino direttamente. Dato che l’aria interna non si mescola mai con l’aria esterna è poco probabile che l’atmosfera interna venga compromessa dagli agenti inquinananti provenienti dall’esterno; quindi si tratta di una strategia ideale per gli ambienti che presentano criticità.

Progettazione tipica della struttura

Temperatura acqua di servizio

Impianto di raffreddamento principale

Impianto di raffreddamento supplementare

2-17 °C

Chiller/Torre di raffreddamento

Economizzatore sul lato dell’acqua (torre di raffreddamento o drycooler)

W1

W2

2-27 °C

W3

Torre di raffreddamento

Chiller

2-32 °C

W4

Economizzatore sul lato dell’acqua (torre di raffreddamento o drycooler)

N/A

2-45 °C

W5

Sistema di riscaldamento dell’edificio

Torre di raffreddamento

>45 °C

mediatamente energia, che, con l’abbassamento della temperatura ambiente, assume maggiore importanza. Al di sotto di una determinata temperatura esterna dell’aria, l’unità funziona solo in modalità free cooling: il raffreddamento della soluzione di glicole avviene solo all’interno delle serpentine dell’acqua, mentre i compressori e i ventilatori della sezione del dispositivo di raffreddamento sono spenti. Per temperature esterne estreme una parte dei ventilatori di raffreddamento verranno spenti gradualmente per evitare di raffreddare troppo la soluzione di glicole.

RAFFREDDAMENTO INDIRETTO IN MODALITÀ FREE COOLING CON UN ECONOMIZZATORE SUL LATO DELL’ACQUA Il raffreddamento in modalità free cooling sul lato dell’acqua: un mezzo di raffreddamento come l’acqua o il glicole circola direttamente attraverso torri o dispositivi di raffreddamento asciutti piuttosto che attraverso dispositivi di raffreddamento o compressori. Questo sistema è adatto a centri dati di medie e grandi dimensioni ed è particolarmente utile quando non è possibile avere alcun tipo di contaminazione. E’ in genere necessario avere un sistema di raffreddamento alternativo a causa dell’inefficienza intrinseca del raffreddamento in modalità free cooling. RIUTILIZZO DEL CALORE DI SCARICO Il calore di scarico è fatto circolare nuovamente per riscaldare gli uffici e viene mescolato con l’aria esterna nell’attico per raggiungere la temperatura prefissata e riscaldare l’aria prima che quest’ultima entri nel centro dati. Il calore di scarico può essere utilizzato in diversi modi. • L’acqua fredda del dispositivo di raffreddamento viene utilizzata nel rafINDUSTRIA&formazione / 25


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Connessione USB Passa in rassegna la storia Connessione USB operativa pompa Passa indella rassegna la storia operativa della pompa

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NUMERO 3 / MARZO 2019

Scambiatore di calore a piastre fredde del lquido

Uscita aria calda

Fluido dielettrico in contatto con i componenti del server

Raffreddamento ad acqua che riceve calore dal fluido dielettrico IT scaffalatura

Entrata aria fredda Componenti elettronici caldi es. processori chip

Raffreddamento liquido in uscita

IT chede madri

Raffreddamento liquido in entrata IT scaffalatura

Acqua raffreddamento uscita Componenti elettronici caldi IT scheda madre (orientata verticalmente)

Acqua raffreddamento entrata

Figura 11: raffreddamento totale del liquido. freddamento dei DC e l’acqua calda è utilizzata nel bar o per soddisfare le richieste di acqua calda all’interno dell’edificio. • Il calore di scarico proveniente dal server può essere immagazzinato direttamente per soddisfare la richiesta di acqua calda. In pratica, l’Efficacia del riutilizzo di energia prodotta dal riutilizzo di calore (ERE) permette un risparmio piuttosto che di migliorare l’efficacia dell’utilizzo di energia (PUE). RAFFREDDAMENTO DEL LIQUIDO I centri dati raffreddati tradizionali utilizzano chiller e sistemi di condizionamento dell’aria per ottenere una temperatura più bassa in modo tale da mantenere la temperatura dei chip sulla scheda madre. Al fine di risolvere il conflitto tra effi-

cienza e performance nei centri dati, le soluzioni con raffreddamento del liquido stanno cominciando ad essere presenti più spesso nei nuovi centri dati moderni. Ci sono tre tipi di sistemi di raffreddamento del liquido: • Raffreddamento indiretto del liquido: l’aria viene fatta passare attraverso dei server e poi una porta posteriore o in uno scambiatore di calore acqua calda a file. • Raffreddamento diretto del liquido: il liquido viene portato direttamente ad alcune componenti. L’aria viene raffreddata da scambiatori di calore e ventilatori collocati nei rack adiacenti. • Raffreddamento totale del liquido: tutte le componenti sono raffreddate direttamente da un liquido. Le perdite sul lato dell’aria vengono minimizzate. In questo processo non si utilizzano ventilatori e non c’è la presenza di aria esterna. L’olio minerale o il 3M

Novec sono generalmente utilizzati in questo processo. Entrambi i fluidi hanno proprietà dielettriche. Le componenenti elettroniche possono essere immerse nel fluido (non le parti movibili). In questo processo il calore è trasportato per circolazione. I vantaggi del raffreddamento del liquido sono: 1. Un basso livello di energia utilizzata per il raffreddamento (pompa del liquido). 2. Raffreddamento efficiente, il CPU funziona più velocemente. 3. La temperatura più elevata del liquido che non quella che si avrebbe procedendo attraverso l’aria con conseguente maggiore raffreddamento in modalità free cooling e possibilità di riutilizzo del calore. Ci sono, però, anche alcune limitazioni: 1. Corrosione e la presenza di batteri nell’acqua calda; la presenza di filtri per portare via l’aria e le sostanze chimiche. 2. Durata minore dei Data Center. 3. Mancanza di standard, diverse temperature e pressioni, diverse richieste di acqua pulita. CONCLUSIONE I centri dati sono tra le attività che consumano più energia in quanto utilizzano tecnologie in continua evoluzione. Ma grazie ad una maggiore consapevolezza e l’impiego di alcuni degli accorgimenti presentati in questo articolo, unitamente all’impiego di alcune soluzioni già note, è possibile risparmiare energia. INDUSTRIA&formazione / 27


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NUMERO 3 / MARZO 2019

LEZIONE 201 > PRINCIPI DI BASE DEL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA

Perché è importante il collegamento frigorifero tra le unità del climatizzatore split per il ritorno dell’olio al compressore

Pierfrancesco FANTONI

Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni di base semplificate per gli associati sul condizionamento dell’aria, così come da 20 anni sulla nostra stessa rivista il prof. Ing. Pierfrancesco Fantoni tiene le lezioni di base sulle tecniche frigorifere. Vedi www.centrogalileo.it. Il prof. Ing. Fantoni è inoltre coordinatore didattico e docente del Centro Studi Galileo presso le sedi dei corsi CSG in cui periodicamente vengono svolte decine di incontri su condizionamento, refrigerazione e energie alternative. In particolare sia nelle lezioni in aula sia nelle lezioni sulla rivista vengono spiegati in modo semplice e completo gli aspetti teorico-pratici degli impianti e dei loro componenti.

È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONi Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it

È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.

INTRODUZIONE Il problema del ritorno dell’olio al compressore è comune alla maggior parte dei circuiti frigoriferi. Talvolta si risolve da solo, nel senso che durante il normale funzionamento esso è in grado di fluire all’interno delle tubazioni e dei vari componenti per giungere nuovamente al compressore, dopo aver percorso tutto il circuito. Talvolta esistono degli ostacoli che impediscono all’olio di compiere ciò e che quindi ne impediscono il corretto ritorno. In un climatizzatore split giocano un ruolo particolarmente rilevante, a tal fine, i collegamenti frigoriferi che vengono realizzati tra le due unità. Se non eseguiti secondo i criteri ottimali possono influenzare in maniera negativa il regolare ritorno dell’olio al compressore. L’OLIO CHE SE NE VA Innanzitutto va ricordato che è del tutto normale che durante il funzionamento del compressore una certa quantità di olio, più o meno cospicua, venga espulsa dal compressore stesso assieme al gas refrigerante ad alta pressione. Ad esempio nel compressore a pistoni (figura 1) il compito dell’olio è quello di permettere lo scorrimento del pistone all’interno del cilindro con il minor attrito possibile. La parete interna del cilindro risulta essere sempre sporca di olio. Quando presenti, le fasce elastiche svolgono anche la funzione di raschia olio e, quando il pistone inizia il suo movimento verso il basso a partire dal punto morto superiore, sospingono l’olio lungo la parete in modo che esso possa far ritorno nel carter del compressore. Ma non tutto l’olio depositatosi sulle pareti viene raschiato. In alcuni compressori alternativi, di piccola potenza, le fasce

elastiche non sono nemmeno presenti e quindi una maggiore quantità di olio rimane sulla superficie interna del cilindro. Inevitabile, quindi, che, durante la risalita del pistone dal punto morto inferiore, durante la compressione del gas refrigerante una parte di olio si misceli al refrigerante stesso e venga espulso dal compressore. I condizionatori split prevalentemente sono dotati di compressori rotativi (figura 2) o scroll (figura 3), dato che il compressore a pistoni presenta alcuni inconvenienti “tecnici” in questo tipo di apparecchiature. Entrambe le tipologie, rotativa e scroll, prevedono una adeguata lubrificazione delle pareti interne della camera di compressione, lubrificazione necessaria per ridurre gli attriti di funzionamento ma anche indispensabile per assicurare una buona tenuta dei dispositivi rotanti. Data la sua importante funzione, quindi, l’olio non deve mai scarseggiare all’interno della camera di compressione ma, proprio per questo, è soggetto all’espulsione dal compressore. L’OLIO CHE RITORNA Il fatto che una certa quantità di oli lasci il compressore durante il suo funzionamento di per sè non è un male se tale olio riesce a fare ritorno al compressore stesso. Come dire: l’olio se ne va attraverso il tubo di mandata e se ne ritorna attraverso il tubo di aspirazione. Se tanto olio esce e tanto olio ritorna non ci sono problemi: il livello dell’olio nel compressore rimane costante ed esso può funzionare regolarmente. Per fare ritorno, l’olio deve percorrere l’intero circuito frigorifero ed attraversare tutti i suoi componenti. Per poter compiere tale tragitto gioca un ruolo fondamentale il refrigerante, che aiuta l’olio a muoversi. Nel tubo di mandata INDUSTRIA&formazione / 29


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Figura 3 – Le spirali di un compressore scroll. Non essendoci guarnizioni di tenuta, durante il loro movimento reciproco l’olio svolge una funzione fondamentale per mantenere separate la zona di bassa pressione da quella di alta pressione.

Figura 1 – Spaccato interno di un compressore a pistoni con vista sulle principali parti meccaniche che necessitano di lubrificazione. olio e refrigerante gassoso si mescolano assieme grazie alla solubilità reciproca e l’olio viene favorito nel movimento dall’alta pressione esistente all’interno della tubazione. A partire dal condensatore, poi, il refrigerante si trova allo stato liquido e quindi è in grado di miscelarsi strettamente con l’olio, e di sospingerlo avanti lungo la tubazione del liquido, fino all’espansione. Da qui in avanti la pressione si riduce e le temperature si abbassano. Di conseguenza l’olio aumenta la sua viscosità e scorre con maggiore difficoltà, sempre trascinato dalla parte di refrigerante liquido che deve ancora passare di stato. Nell’evaporatore avviene la trasformazione del refrigerante, che passa allo stato gassoso, a bassa temperatura e bassa pressione. Questo è il punto del circuito dove il trascinamento dell’olio diventa più difficoltoso, verso la parte terminale dell’evaporatore. L’OLIO CHE NON RITORNA Dall’evaporatore, ora, l’olio deve percorrere il tubo di aspirazione per poter far ritorno al compressore. Stabilito che il suo cammino diventa, in questo punto, più difficoltoso, comunque se il circuito è ben progettato l’obiettivo viene raggiunto. Però risulta di strategica importanza la conformazione e la disposizione della tubazione di aspira30 / INDUSTRIA&formazione

Figura 2 – Evidenziazione tra i diversi stadi di compressione in un compressore rotativo. L’olio agevola il mantenimento della loro separazione, contribuendo ad evitare che il gas a più alta pressione possa trafilare verso lo stadio adiacente a pressione inferiore (tratto da catalogo Carly). zione. Potrebbero esserci anche altri fattori che incidono negativamente sulla possibilità che l’olio ritorni regolarmente al compressore. Incidono molto, in tal senso, i collegamenti frigoriferi tra le due unità del climatizzatore split che vengono realizzati in cantiere dall’installatore. La posa in opera delle unità, quindi, riveste importanza fondamentale per il buon funzionamento generale dell’apparecchiatura. I COLLEGAMENTI TRA LE DUE UNITÀ Vediamo quali sono i punti critici che possono portare a problemi di ritorno dell’olio. Innanzitutto il diametro delle tubazioni di collegamento. In base alla potenza del climatizzatore ed alla quantità di refrigerante precaricata nel suo circuito frigorifero, il tubo “piccolo” e quello “grosso” devono avere sezioni di ben determinata grandezza. Quindi la scelta del diametro dei tubi non è casuale: esso non deve essere troppo piccolo, altrimenti il refrigerante incontra troppe difficoltà nel suo scorrimento, ma nemmeno troppo grande. Utilizzare un diametro da 1/2 pollice invece che da 3/8 di pollice, per esempio, non è la medesima cosa. Quando la sezione del tubo è più grande del necessario la velocità del refrigerante

(e dell’olio) al suo interno diminuisce e questo potrebbe proprio provocare un difficoltoso ritorno dell’olio specie laddove ci troviamo con bassa pressione e basse temperature e con il refrigerante allo stato gassoso: queste sono proprio le condizioni che si verificano nel tubo di aspirazione. È importante mantenere sempre la velocità del refrigerante all’interno delle tubazioni al di sopra di ben determinati valori, che variano da tubo a tubo, per assicurare il buon funzionamento dell’apparecchiatura: velocità troppo basse possono portare ad una separazione tra refrigerante e olio che per gravità può depositarsi sulle pareti interne della tubazione e quindi lì ristagnare. Tutto l’olio che si deposita è olio che viene a mancare nel carter del compressore. Possono influire negativamente sul ritorno dell’olio anche le curve eccessive che vengono allestite per le tubazioni di collegamento, specialmente quando esse sono troppo strette. Esse possono costituire delle trappole per l’olio o comunque rappresentare dei potenziali punti in cui esso si deposita e non subisce l’effetto di trascinamento da parte del refrigerante. Allo stesso modo i tratti di tubazione in risalita risultano essere particolarmente delicati per il ritorno dell’olio. Soprattutto sempre per quanto riguarda il tubo di aspirazione, quello che collega l’unità interna a quella esterna, dato che al suo interno, come già detto in precedenza, il refrigerante non si trova nelle condizioni ottimali per esercitare la sua azione di trascinamento dell’olio.


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Manuale sull’uso degli F-Gas e le alternative 8ª parte: Buone pratiche di refrigerazione

Kelvin KELLY(nella foto) - Martin COOK BUSINESS EDGE

Tratto da “F-Gas Reference Manual”, l’intero manuale in lingua inglese può essere acquistato sul sito web www.businessedgeltd.co.uk

Evacuazione e disidratazione Il metodo più pratico per rimuovere l’aria e qualsiasi gas non condensabile da un sistema di refrigerazione è utilizzando una pompa a vuoto. Se utilizzata correttamente, una pompa a vuoto rimuove anche l’umidità eventualmente presente nel sistema. L’acqua allo stato liquido è la più difficile da rimuovere. La pressione del sistema deve essere abbassata a tal punto che la temperatura ambiente attorno al sistema di refrigerazione farà bollire l’acqua. Il vapore prodotto può quindi essere estratto dalla pompa a vuoto. Quando si fa riferimento al vuoto si fa fronte a una pressione molto bassa e cambiamenti molto piccoli di pressione, pertanto è necessaria una piccola unità di misura per garantire la precisione. I misuratori del manometro ordinario sono calibrati in pollici di mercurio (“Hg). Questa è una scala molto grossolana e in quanto tale non è sufficientemente accurata per misurare i vuoti profondi abbastanza da evacuare e disidratare in modo sufficiente i sistemi di refrigerazione. Un intervallo più efficace per la misu-

Al centro l’autore dell’articolo che già nel 2012 svolgeva insieme al Centro Studi Galileo i primissimi corsi e esami per il Patentino Frigoristi utiizzando lo schema di certificazione inglese. Nella foto presenti i Presidenti delle associazioni europee e asiatiche insieme alle Nazioni Unite, in quella speciale occasione certificati dal CSG.

razione dei vuoti è il mm di mercurio assoluto (mm Hg Abs). Questo copre la stessa gamma ma ha una scala più precisa; i 29,9 pollici diventano 760 mm. Questo intervallo è indicato come la scala ‘Torr’ e sono disponibili misuratori per misurare pressioni prossime all’assoluta, generalmente sono disponibili e accettabili anche i manometri da 0-20 e 0-40 Torr. Misuratori millibar sono comunemente accettabili e disponibili. Il grado di vuoto richiesto sarà una funzione della temperatura dell’aria circostante, cioè temperature più basse significano disidratazione più lenta. Misura del vuoto I seguenti sono i metodi più comunemente utilizzati per misurare i vuoti. • Manometri Questi non sono adatti a causa della mancanza di accuratezza. • Calibro Torr Questo tipo di indicatore è generalmente accettabile per garantire che sia stato raggiunto un vuoto sufficiente ed è ampiamente disponibile. • Calibri per elettronistori Sono molto precisi e sono in grado di misurare le frazioni di un Torr. Procedura di vuoto La procedura del vuoto deve essere applicata come segue: Una pompa per vuoto fissa deve essere collegata al gruppo o parte pertinente di assemblato e deve essere raggiunta una pressione assoluta inferiore a 270 Pa (2 Torr). La pressione ottenuta deve essere mantenuta a questo livello per un tempo sufficiente dopo che la pompa è stata isolata dal gruppo per garantire che l’umidità sia stata rimossa e che il sistema non abbia perdite. Per i sistemi più piccoli, potrebbe essere necessaria una pressione del vuoto più bassa. La persona competente che esegue INDUSTRIA&formazione / 31


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Evacuazione e disidratazione TABELLA DEL VAPORE Temperatura di saturazione (°C)

Pressione (mbar)

Temperatura di saturazione (°C)

0.01 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

6.112 6.566 7.054 7.575 8.129 8.719 9.346 10.01 10.72 11.47 12.27 13.12 14.01 14.97 15.97 17.04 18.17 19.36 20.63 21.96 23.37 24.86 26.42 28.08 29.82 31.66

– 26 27 28 29 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100

Pressione (mbar) – 33.60 35.64 37.78 40.04 42.42 47.54 53.18 59.40 66.24 73.75 81.98 91.00 100.9 111.6 123.3 157.4 199.2 250.1 311.6 385.5 473.6 578.0 701.1 845.3 1,013.25

• Collegare la pompa a entrambi i lati del sistema (bassa e alta pressione). • Utilizzare un dispositivo di misurazione accurato. Metodi di evacuazione e disidratazione Esistono due metodi generalmente riconosciuti per l’evacuazione e la disidratazione dei sistemi di refrigerazione. Questi sono: • Metodo di evacuazione tripla (“triplevac”). • Metodo di evacuazione profonda (‘deep-vac’). Il metodo “triple-vac” è così chiamato perché questo è il numero minimo di volte in cui la sequenza deve essere

Configurazione tripla di evacuazione.

Conversioni del vuoto 1 mbar = 0.75 Torr 1.000 micron = 1 Torr 50 micron = 0.05 Torr 29,92 pollici Hg = 760 mm Hg questa operazione decide quando il vuoto può essere interrotto e se la procedura di vuoto debba essere ripetuta. Al termine della procedura di vuoto, l’impianto può essere riempito con il refrigerante appropriato. Deve essere fornito un rapporto per la procedura di vuoto e riempimento. Questo rapporto indica il metodo utilizzato, i risultati della procedura, le pressioni applicate e la durata del test. Una documentazione simile viene riportata sul registro delle apparecchiature e viene considerata nello stesso modo. 32 / INDUSTRIA&formazione

1 Torr = 1.333 mbar 1. Torr = 1 mm Hg 1 Torr = 0.0393 pollici Hg

Considerazioni pratiche Di seguito sono riportate alcune linee guida generali da seguire durante l’evacuazione e la disidratazione dei sistemi di refrigerazione e condizionamento dell’aria: • Utilizzare una pompa a vuoto con zavorra per gas a due stadi di buona qualità. • Utilizzare una pompa di dimensione adatta al sistema. • Cambiare regolarmente l’olio della pompa o l’efficienza sarà ridotta. • Utilizzare tubi di collegamento di diametro grande e corti.

Misuratore di vuoto a Tubo Bourdon / analogico (Torr).

eseguita per rimuovere efficacemente il vapore di H2O e altri gas indesiderati dal sistema / impianto. Il metodo “deep-vac” viene utilizzato quando è noto che il sistema è asciutto, cioè quando il “triple-vac” è stato eseguito in modo soddisfacente. Tripla evacuazione La tabella del vapore a pagina 173 indica la temperatura in cui l’acqua pura diventerà satura (punto di ebollizione) a pressioni al di sotto della pressione atmosferica standard.Tuttavia, l’acqua sarà raramente trovata in una forma


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TABELLA DEL VUOTO Temperatura impianto principale °C

Primo stadio

Secondo stadio

0 5 10 15 20 27

8 (6) 11 (8) 13 (10) 19 (15) 31 (23) 38 (28)

7 (5) 8 (6) 12 (9) 18 (13) 25 (19) 35 (26)

Terzo stadio 3– 4– 5– 7– 9– 11 –

4 (2 – 3) 5 (3 – 4) 7 (4 – 5) 8 (5 – 6) 11 (7 – 8) 13 (8 – 10)

Per informazioni più dettagliate si prega di considerare (Termodinamica e Proprietà di trasporto di fluidi, Rogers e Mayhew, pubblicato da Blackwell Publishing, ISBN 978-0-63119-703-4).

pura all’interno di un sistema e quindi le impurità cambieranno il punto di ebollizione; ciò associato al fatto che misurare la temperatura interna più fredda dell’impianto può essere molto complicato e quindi non pratico, la tabella di vuoto sotto riportata è un aiuto migliore per il tecnico pratico per completare una tripla evacuazione. La colonna del vuoto (terzo stadio) è solo una guida per la temperatura di ebollizione dell’acqua, BSEN378: 2016 richiede un vuoto finale di 270 Pa (2 Torr, 2.7 mbar, 2000 micron). 1. Evacuare fino a 10 Torr da entrambe le valvole di servizio. A questa pressione, qualsiasi H2O si vaporizza. 2. Interrompere il vuoto con OFN azoto nella valvola di servizio di scarico a 1,1 bar abs. Questo spazzerà via qualsiasi vapore e gas indesiderato. 3. Evacuare fino a 5 Torr dalla valvola di servizio di aspirazione. Questo spingerà quei vapori verso la valvola di aspirazione e l’atmosfera. 4. Interrompere il vuoto con OFN azoto nella valvola di servizio di scarico a 1,1 bar abs. Questo spazzerà via qualsiasi vapore residuo e gas indesiderato. 5. Evacuare alla pressione più bassa raggiunta dalla pompa. Ripetere 4 e 5 se necessario per raggiungere il vuoto massimo. L’impianto dovrebbe ora essere sufficientemente disidratato e pronto per la ricarica.

La maggior parte dei produttori fornisce dati che consentono di stabilire la giusta carica di refrigerante in base al peso. Il caricamento a peso è il modo più accurato per caricare qualsiasi sistema. Alcuni grandi sistemi di refrigerazione sono progettati per far fronte a enormi variazioni nella quantità di flusso di refrigerante attraverso l’evaporatore. Possono, quindi, forse reagire con meno precisione alla quantità di carica. Non è una buona pratica affidarsi esclusivamente al vetro-spia per determinare la carica completa. Se non è possibile caricare un sistema in base al peso, è necessario misurare e valutare una gamma di condizioni di funzionamento adeguate al sistema e alla sua applicazione. Le condizioni di funzionamento appropriate per la valutazione possono variare a seconda del tipo di sistema e dell’applicazione. In genere, le seguenti condizioni potrebbero essere appropriate: • Pressione di aspirazione e di scarico • Differenza di temperatura dell’aria o del fluido attraverso l’evaporatore • Surriscaldamento in aspirazione. • Sotto-raffreddamento. • Ampere del compressore. • Temperatura di scarico. Anche altre condizioni di funzionamento possono essere applicate. La ricarica con qualsiasi altro metodo deve essere effettuata esclusivamente da personale che abbia raggiunto un livello sufficiente di competenza per svolgere il compito.

Carica del refrigerante È essenziale che la carica del refrigerante sia determinata con precisione per il corretto funzionamento di qualsiasi sistema.

Caricare azeotropi Tutte le miscele refrigeranti azeotropiche devono essere caricate in fase liquida per mantenere la composizione corretta della miscela, altrimenti si ve-

rificherà una separazione dei componenti. Quando si carica un liquido nel sistema è importante fare molta attenzione a garantire che il refrigerante liquido non ritorni al compressore. Se il refrigerante non può essere caricato nella linea del liquido, è necessario incorporare un meccanismo di riduzione della pressione affinché il refrigerante evapori prima di entrare nel compressore. CE 1516/2007 Questo regolamento descrive i requisiti per i sistemi di controllo delle perdite in conformità con la CE 842/2006. Il presente regolamento rimane in vigore dopo l’adozione della CE 517/2014. Stabilisce i requisiti di controllo delle perdite per il funzionamento e per gli impianti di refrigerazione, climatizzazione e pompe di calore temporaneamente fuori servizio. Registrazione dell’equipaggiamento Le registrazioni dell’equipaggiamento dovrebbero includere: • il nome, l’indirizzo postale e il numero di telefono, indicati dall’operatore; • dove è stata identificata la causa della perdita; • il peso del refrigerante di carica. Se questo non è disponibile, deve essere determinato da personale certificato; • se la causa della perdita è stata identificata, deve essere indicata nei registri dell’apparecchiatura. Controllo dei registri delle apparecchiature • Prima di effettuare i controlli delle perdite, il personale certificato deve controllare i registri dell’apparecchiatura; • Prestare particolare attenzione alle informazioni pertinenti su eventuali problemi ricorrenti e aree problematiche. Controlli sistematici Le seguenti parti delle apparecchiature di refrigerazione, condizionamento d’aria o pompe di calore devono essere sistematicamente controllate: • giunti; • valvole, compresi gli steli; INDUSTRIA&formazione / 33


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• guarnizioni, comprese guarnizioni su filtri essiccatori sostituibili; • parti del sistema soggette a vibrazioni; • collegamenti a dispositivi di sicurezza o di funzionamento. Riparazione di perdite L’operatore deve garantire che la riparazione venga eseguita da personale certificato. Prima della riparazione, deve essere eseguito lo svuotamento o il recupero, se necessario. L’operatore si deve assicurare che venga eseguita una prova di tenuta con azoto esente da ossigeno (OFN) o un altro test idoneo sulla pressione e gas di essiccazione, se necessario, seguita da evacuazione, ricarica e prova di tenuta. La causa della perdita dovrebbe essere identificata meglio possibile, per evitare il ripetersi. Verifica diretta della perdita (metodo preferito) Per identificare le perdite, il personale

certificato deve utilizzare uno o più dei seguenti metodi: • Verifica di circuiti e componenti che rappresentano un rischio di perdita con i dispositivi di rilevamento gas adattati al refrigerante nel sistema. I dispositivi portatili di rilevamento dei gas devono essere controllati ogni 12 mesi ed essere sensibili ad almeno 5 grammi all’anno. • Applicazione di fluido di rilevazione ultravioletta (UV) o colorante adatto nel circuito. Da utilizzare solo se approvati dai produttori di sistemi. • Soluzione con bolle. Controllo delle perdite indirette Per identificare le perdite, il personale certificato deve eseguire un controllo visivo e manuale dell’apparecchiatura e analizzare uno o più dei seguenti parametri: • Pressione; • Temperatura; • Corrente del compressore; • Livelli dei liquidi;

ACCUMULATORE

EVAPORATORE

• Volume di ricarica. Qualsiasi presunzione di perdita di refrigerante deve essere seguita da un esame con metodi diretti. Una o più delle seguenti situazioni devono costituire una presunzione di perdita: • Un sistema di rilevamento perdite fisso indica una perdita; • Rumore o vibrazione anomala; • Formazione di ghiaccio o capacità di raffreddamento insufficiente; • Indicazioni di corrosione, perdite di olio e danni a componenti o materiali; • Indicazioni di perdite dal vetro-spia o indicatori di livello, o altri ausili visivi; • Indicazione di danni in interruttori di sicurezza, pressostati, manometri e collegamenti del sensore; • Deviazione dalle normali condizioni operative indicate dai parametri analizzati, comprese le letture dai sistemi elettronici in tempo reale; • Altri segni di perdita di carica del refrigerante.

COMPRESSORE CONDENSATORE

Diagramma per la verifica delle perdite in modo indiretto.

34 / INDUSTRIA&formazione

ESSICATORE

RICEVITORE DI LIQUIDO

ARIA CALDA

ARIA AMBIENTE

ARIA FREDDA

ARIA TIEPIDA

FILTRO ESSICATORE


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Esempio di controllo delle perdite indirette Un esempio di controllo indiretto delle perdite per un tipico sistema di refrigerazione è mostrato nello schema alla pagina successiva. Il diagramma mostra le posizioni di misurazione chiave del sistema di refrigerazione. Quando un sistema è stato commissionato, questi valori dovrebbero essere stati raccolti e registrati su una tabella come quella alla pagina che segue il diagramma. Ogni numero sul diagramma rappresenta una riga della tabella, il numero 7 nel diagramma mostra come calcolare il valore 4-6 = 7, quindi la differenza tra il valore per il campo 4 e il campo 6 = la risposta al campo 7, ad esempio 4 = 60 ° C, 6 = 40 ° C quindi 7 = 20K. Ciò vale anche per 10, 12, 20 e 21. Le temperature devono essere misurate utilizzando un sensore di reazione opportunamente calibrato e veloce, generalmente sensori a pinza posizionati sul tubo sono preferiti per le temperature della superficie del tubo e sensori a tubo per le temperature dell’aria. Le pressioni dovrebbero essere misurate con un dispositivo opportunamente calibrato, i campi 6 e 14 non possono essere misurati con precisione, pertanto i loro valori dovrebbero essere ottenuti confrontando il valore di pressione del campo 5 e 13 e riferendoli alla scala di temperatura sul set di misuratori, tabelle di saturazione, regolo (comparatore pressione – temperature) o software per computer (anche su App).

Registro di controllo delle perdite indirette, esempio frigorifero R134a 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23

MISURAZIONE VALORE UNITÀ Corrente al compressore fase 1 2 Amplificatori Corrente al compressore fase 2 2 Amplificatori Corrente al compressore fase 3 2 Amplificatori Temperatura di scarico 55 °C Pressione di condensazione 9.15 Bar (g) Temperatura di condensazione satura 40 °C Surriscaldamento su scarico 15 K Aria entrata condensatore 30 °C Aria uscita condensatore 35 °C Differenza di temperatura 5 K Temperatura della linea del liquido 36 °C Sottoraffreddamento totale 4 K Pressione Evaporatore 1.01 Bar (g) Temperatura di evaporazione satura -10 °C Aria ingresso nell’evaporatore 5 °C Aria uscita nell’evaporatore -5 °C Differenza di temperatura 10 K Temperatura della linea di aspirazione (Evaporatore) -5 °C Temperatura della linea di aspirazione (Compressore) -3 °C Surriscaldamento dell’evaporatore 5 K Surriscaldamento totale 7 K Olio vetro-spia Pulito /Pieno Livello liquido refrigerante Senza bolle /Pieno

Condizioni dell’olio dell’evaporatore: Pulito e non danneggiato. Alcune piccole quantità di accumulo di ghiaccio. Condizione della batteria del condensatore: Pulito e non danneggiato. Buon flusso d’aria attraverso la batteria alettata. Condizione della linea di aspirazione: Buon isolamento, un po’ gelata. Le correnti devono essere misurate utilizzando un misuratore a morsetto che abbia un intervallo adatto alla corrente che si prevede di osservare.

Gli esempi precompilati sono stati completati nelle pagine successive per un frigorifero (o una cella frigorifera) e un congelatore.

Test di tenuta La tabella seguente elenca i tre metodi più efficaci per trovare perdite di refrigerante: Metodo

Efficacia

Conformità

Rilevamento delle perdite spray / acqua saponata.

Buono per individuare le perdite.

Autorizzato ai sensi dei regolamenti sui gas fluorurati.

Rilevatore di perdite elettronico.

Ottimo per la maggior parte delle perdite se il rilevatore viene utilizzato e mantenuto correttamente. Assicurarsi che il rilevatore sia sensibile al tipo di refrigerante che si sta testando.

Autorizzato ai sensi delle Normative sui gas fluorurati - il rilevatore di perdite deve avere una sensibilità di 5 g / anno e deve essere controllato annualmente.

Additivo fluorescente (iniettato nel sistema con olio e rilevato mediante una lampada ultravioletta).

Può essere uno strumento di manutenzione efficace per test veloci di perdita. Può essere confuso. L’additivo deve essere pulito dopo una perdita. I separatori di olio a coalescenza rimuovono l’additivo in modo che non circoli nelle tubature e nei componenti tra lo scarico del separatore dell’olio e l’aspirazione del compressore.

Autorizzato ai sensi delle Normative sui gas fluorurati - se approvato dal produttore dell’attrezzatura - l’uso dell’additivo annulla la garanzia su alcuni compressori.

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Registro di controllo delle perdite indirette, esempio congelatore R407F 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23

MISURAZIONE VALORE UNITÀ Corrente al compressore fase 1 2 Amplificatori Corrente al compressore fase 2 2 Amplificatori Corrente al compressore fase 3 2 Amplificatori Temperatura di scarico 55 °C Pressione di condensazione 16.2 Bar (g) Temperatura di condensazione satura 40 °C Surriscaldamento su scarico 15 K Aria entrata condensatore 30 °C Aria uscita condensatore 35 °C Differenza di temperatura 5 K Temperatura della linea del liquido 36 °C Sottoraffreddamento totale 4 K Pressione Evaporatore 0.6 Bar (g) Temperatura di evaporazione satura -30 °C Aria ingresso nell’evaporatore -15 °C Aria uscita nell’evaporatore -25 °C Differenza di temperatura 10 K Temperatura della linea di aspirazione (Evaporatore) -25 °C Temperatura della linea di aspirazione (Compressore) -23 °C Surriscaldamento dell’evaporatore 5 K Surriscaldamento totale 7 K Olio vetro-spia Pulito /Pieno Livello liquido refrigerante Senza bolle /Pieno

temente preciso. La foto mostra una semplice perdita di riferimento calibrata che si adatta alla valvola della bombola. Quando la valvola viene aperta, il flusso attraverso il dispositivo è di circa 5 g / anno. Se il rilevatore di perdite non lo rileva, è necessario un intervento di manutenzione.

Condizioni dell’olio dell’evaporatore: Pulito e non danneggiato. Alcune piccole quantità di accumulo di ghiaccio. Condizione della batteria del condensatore: Pulito e non danneggiato. Buon flusso d’aria attraverso la batteria alettata. Condizione della linea di aspirazione: Buon isolamento, un po’ gelata. Ottenere il meglio dal tuo rilevatore di perdite elettronico I rilevatori di perdite elettronici sono strumenti di prova che devono essere controllati, testati e sottoposti a manutenzione per garantirne la precisione. Secondo il regolamento sugli F-gas, dovrebbero essere controllati una volta all’anno. Questo è un requisito minimo - per l’affidabilità ottimale dovrebbero essere controllati più frequentemente, ad es. dopo 25 ore di utilizzo. Evitare di contaminare il rilevatore con olio e sostituire regolarmente il filtro (se installato). Esistono due tipi di rilevatori di perdite di uso comune, che utilizzano diversi metodi di rilevamento: • Rilevatori a diodi riscaldati: il diodo deve essere cambiato di solito dopo 100 ore di utilizzo. La foto mostra un tipico diodo riscaldato. 36 / INDUSTRIA&formazione

• Rilevatori infrarossi (IR): il sensore IR deve essere sostituito con minore frequenza.

Utilizzare una perdita di riferimento per verificare che il rilevatore funzioni correttamente: basta aprire un cilindro o una connessione sul sistema per verificare che il rilevatore sia sufficien-

Test di pressione per trovare perdite Se non riesci a trovare una perdita utilizzando uno dei metodi sopra riportati, dovresti recuperare la carica e pressurizzare con azoto secco (privo di ossigeno). Una procedura completa è disponibile dallo IOR (SES Good Practice Guide 24 - Pressurizzazione dei sistemi installati con azoto per trovare le perdite). I punti importanti da ricordare quando si esegue un test di tenuta sono: • Di solito una pressione fino a 10 barg è sufficiente per individuare le perdite usando lo spray di rilevamento delle perdite. • Accertarsi che il regolatore sia in buone condizioni e che non abbia una pressione di uscita significativa-


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mente superiore a quella necessaria (ad esempio 10 barg). • Non utilizzare un collettore con un vetro spia per effettuare il test di pressione. La foto mostra un regolatore, una valvola a saracinesca a tre vie e un tubo flessibile in acciaio che riduce il rischio di utilizzare un gas ad alta pressione. • Assicurarsi che il regolatore sia chiuso (avvolto completamente in senso antiorario) quando lo si inserisce nel cilindro dell’azoto - aprirlo lentamente quando tutti i collegamenti al sistema sono serrati e le valvole di accesso sono aperte.

Procedura del test di perdita Non dimenticare i seguenti punti importanti quando si testano le perdite. • Esaminare il registro F Gas per verificare dove sono state trovate le perdite in precedenza. • Scegliere il metodo più appropriato, ad esempio: una scansione rapida con un rilevatore di perdite elettronico seguito da un fluido di rilevamento perdite per individuare le perdite. • Sii metodico e prenditi il tuo tempo. • Controllare l’intero sistema, tra cui: - tappi fusibili e valvole di sicurezza e relative linee di sfiato; accoppiatori (ad esempio per pressostati e manometri); – interruttori di pressione interni (come nella foto) però fare attenzione ai collegamenti elettrici in tensione; – valvola di servizio a stelo (e quindi richiuderli con il tappo); – valvole Schrader (stringerle se necessario e quindi tapparle). Assicu-

• Assicurarsi che il cilindro sia sicuro. Una traccia di idrogeno (max 5% per ragioni di sicurezza) o di elio (dal 10 al 30%), che sono molecole molto più piccole, con l’azoto consentirà di individuare perdite a una pressione inferiore. È necessario utilizzare un rilevatore elettronico adatto: il rilevatore standard non è sensibile all’idrogeno o all’elio. L’azoto può essere fornito con una traccia di idrogeno (come mostrato nella foto) o con l’elio specifico per il test di tenuta.

rarsi che l’’anello O-ring del tappo sia in buone condizioni (come nella foto) e che il tappo sia ben stretto. • Se la pressione di aspirazione è bassa (ad esempio inferiore a 1 barg), è meglio aumentare la pressione per individuare le perdite: – per semplici sistemi di unità condensanti - spegnerli (non svuotare); – impianto centralizzato - spegnere come ultima risorsa.

La prima perdita che trovi non è di solito l’unica perdita: controlla l’intero sistema. La frequenza delle prove di tenuta è coperta dalla legislazione: (vedi Sezione 2 di questo manuale, 1 all’anno tra 5 ton CO2 eq e 50 ton CO2 eq… e così via). Ridurre le perdite Molti fattori influiscono sulle perdite: • progettazione del sistema e componenti utilizzati; • il tipo di giunto e la qualità della brasatura; • in che modo i tubi vengono instradati, supportati e tagliati; • eliminazione delle vibrazioni; • la qualità dei test di pressione durante la messa in servizio; • standard di servizio e manutenzione. Hai la possibilità di ridurre le perdite durante l’assistenza o la manutenzione dei sistemi. Viceversa, una assistenza e una manutenzione scadenti aumentano il rischio di perdite. Consulta la REAL Skills Europe Guide GN4 “Importanza delle perdite - le responsabilità dei fornitori di assistenza e manutenzione” per ulteriori informazioni. Assicurarsi che tutte le valvole siano tappate. Le valvole non chiuse sono una fonte molto comune di perdite. Per ridurre le perdite, dovresti anche: • Verificare che i tubi non vibrino eccessivamente e non si sfreghino; correggerli se necessario. • controllare che le staffe per tubi siano adeguate e in buone condizioni - sostituirle se necessario. • Quando si stringono le flange, serrare le viti in modo uniforme e correttamente accoppiate. • Quando si stringono i dadi svasati, utilizzare una chiave dinamometrica per accoppiarle correttamente: tubo da 1/4”, stringere a 14 - 18 Nm tubo da 3/8”, stringere a 34 - 43 Nm tubo da 1/2”, stringere a 49 - 61 Nm tubo da 5/8”, stringere a 68 a 82 Nm

INDUSTRIA&formazione / 37


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

• Quando si sostituiscono i componenti svasati, si utilizzano adattatori per svasatura usati piuttosto che svasare manualmente. Le foto mostrano un adattatore per saldatura a svasatura standard e uno specifico per valvole di espansione con ingresso a svasatura.

• Non lasciare valvole di linea sui sistemi (un produttore “cabinet” ha rilevato che il 40% delle valvole di linea rimaste sui sistemi perde). Utilizzare il rubinetto di linea per accedere al sistema e diagnosticare il problema. Se il sistema è a corto di refrigerante, decantare il resto della carica e sostituire il rubinetto di linea con uno Schrader prima di revisionare il sistema.

Per ulteriori informazioni, consultare la “Guida alle 13 perdite più comuni”. Ricarica del refrigerante La quantità di carica del refrigerante è importante: • I sistemi a basso carico sono meno efficienti, hanno costi di esercizio più elevati e potrebbero non essere in grado di soddisfare il carico. • I sistemi sovraccarichi hanno un maggiore potenziale di perdita. In casi estremi, la carica eccessiva aumenterà la pressione principale e ridurrà le prestazioni e l’efficienza. Caricare a un peso noto è il metodo più accurato per ottenere la carica corretta, usarlo quando possibile, specialmente su sistemi senza ricevitore. Se si sta caricando su un indicatore di livello della linea del liquido, assicurarsi che vi sia un carico sul sistema, altrimenti non è possibile caricare un quantitativo di refrigerante sufficiente a soddisfare un carico elevato. Tenere presente che il gorgogliamento nel vetro spia può anche indicare che il filtro deidratatore della linea del liquido è bloccato o che il condensatore è notevolmente sotto-

dimensionato o bloccato. Caricare una linea di pressione o di gelo non è un metodo accurato per raggiungere la corretta quantità di carica. Registri Ai sensi del regolamento sui gas fluorurati, è necessario conservare un registro per qualsiasi sistema contenente oltre 5 tonnellate di CO2, equivalente, per i sistemi ermeticamente sigillati. Il registro dovrebbe includere: • Carica e tipo di refrigerante totale. • Aggiunte di refrigeranti al sistema. • Se il refrigerante è stato riciclato o rigenerato, compresi il nome e l’indirizzo dell’impianto di riciclaggio o di recupero e, nel caso, il numero del certificato. • Rimozioni di refrigerante dal sistema. • Test di perdita e azioni di controllo. • Test dei sistemi di prova di tenuta automatica, se installati. • Se l’apparecchiatura è stata dismessa, la misura presa per recuperare e smaltire i Gas F. Il documento deve essere conservato per cinque anni.Questa registrazione è una fonte molto utile di informazioni sui punti di perdita in modo da evitare perdite future.

Tutto è immutato, la Dolce Vita continua Dolce Vita è la nuova linea per gelato e granite dal design unico e dal forte richiamo vintage. Prodotta interamente in Italia è una linea in grado di coniugare la tecnologia e l’affidabilità dell’azienda con un design dal sapore retrò ispirato all’Italia dei mitici anni ‘60.

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E L IA C E P S Parola

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ai “Tecnici del Freddo”: brevi sul decreto FGAS

Riceviamo da Massimo Palestina Buongiorno a tutti Mattinata trascorsa in camera di commercio per seminario DPR146/2018 ovvero regolamento europeo 517/2014. Lo scopo è di ridurre le emissioni del 60% entro il 2030. Il D.P.R. 146/2018 istituisce la Banca dati gas fluorurati e apparecchiature contenenti gas fluorurati che, come chiarito all’articolo 16, diventerà operativa (per quanto riguarda la comunicazione dei dati sugli interventi) decorsi 8 mesi dall’entrata in vigore del Decreto, ovvero dal 25 settembre 2019. Fino alla data del 24 settembre avrà valore legale il registro cartaceo (si tratta infatti di un adempimento previsto dal Regolamento europeo). A partire dal 25 settembre 2019, l’obbligo di tenuta dei registri sarà rispettato mediante la comunicazione alla Banca dati. L’obbligo di comunicazione non è più in capo agli operatori ma ai soggetti certificati. Facendo richiesta si potrà intervenire anche su camion frigo che sono stati inseriti nel nuovo regolamento. La comunicazione va effettuata alla Banca Dati nazionale gestita dalle Camere di commercio via telematica, entro 30 giorni: A. Dall’installazione delle apparecchiature; B. Dal primo intervento di controllo delle perdite, manutenzione o riparazione di apparecchiature già installate; C. Dallo smantellamento delle apparecchiature. E’ stata introdotta la voce smantellamento, da non confondere con smaltimento. Andrà inserito quanto segue: – data di installazione (secondo la definizione di installazione) o data dell’intervento; – fattura e scontrino di vendita (se disponibile); – luogo di installazione/smantella-

mento; – anagrafica dell’operatore; – tipologia di apparecchiatura; – codice univoco di identificazione dell’apparecchiatura, rilasciato dal sistema al primo intervento; – quantità e tipologia di gas fluorurati a effetto serra presenti e eventualmente aggiunti; – nome e indirizzo dell’impianto di riciclaggio o rigenerazione e, ove del caso, il numero di certificato, se le quantità di gas fluorurati a effetto serra installati sono state riciclate o rigenerate; – dati identificativi della persona fisica certificata o dell’impresa certificata che ha effettuato l’intervento; – quantità e tipologia di gas a effetto serra recuperata durante l’intervento sull’apparecchiatura. Queste in sintesi le novità introdotte. Buon lavoro

Riceviamo dalla Camera di Commercio di Aosta E’ stato pubblicato in data 9 gennaio 2019 in Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto F-gas che attua il Regolamento (UE) n. 517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra (F-gas). Il decreto abroga il DPR 43/2012. L’articolo 15 del D.P.R. conferma l’obbligo di iscrizione al Registro telematico nazionale delle persone e delle imprese certificate (già previsto dal precedente D.P.R. 43/2012) per imprese e persone che svolgono attività di installazione, riparazione, manutenzione e smantellamento di apparecchiature contenenti gas fluorurati nonché di controllo e recupero dei gas. Rispetto a quanto previsto dal D.P.R. 43/2012 vengono introdotte alcune sostanziali novità tra le quali: a) Ampliamento dell’ambito di applicazione con riferimento alle apparecchiature e alle attività per le quali è richiesta l’iscrizione, a seguito dell’at-

tuazione dei nuovi regolamenti di esecuzione 2067/2015/CE e 2066 /2015/ CE relativi rispettivamente alla refrigerazione e ai commutatori (All. A); b) Ampliamento dell’ambito di applicazione con riferimento ai soggetti tenuti all’iscrizione e alla certificazione (artt. 7,8 e 9) nonché a quelli tenuti solo all’iscrizione (art. 10) (All. B). Tra le novità di rilievo si evidenzia l’istituzione di una BANCA DATI SUI GAS FLUORURATI alla quale dovranno essere comunicate: • le vendite di f-gas e delle apparecchiature che li contengono • le attività di assistenza, manutenzione, installazione, riparazione e smantellamento delle stesse. Infatti, a partire dal 24 luglio 2019: • Chi vende gas fluorurati ad effetto serra comunica per via telematica: a) i numeri dei certificati delle imprese acquirenti o, laddove le imprese non siano soggette ad obbligo di certificazione, i numeri dei certificati o degli attestati delle persone fisiche; b) le quantità e la tipologia di gas fluorurati a effetto serra vendute. • Chi vende apparecchiature non ermeticamente sigillate comunica per via telematica: a) tipologia di apparecchiatura; b) numero e data della fattura o dello scontrino di vendita; c) anagrafica dell’acquirente; d) dichiarazione dell’acquirente recante l’impegno che l’installazione sarà effettuata da un’impresa certificata. Dal 24 settembre 2019, invece: • L’impresa installatrice comunica per via telematica: a) numero e data della fattura o dello scontrino di acquisto dell’apparecchiatura; b) anagrafica dell’operatore; c) data e luogo di installazione; d) tipologia di apparecchiatura; e) codice univoco di identificazione dell’apparecchiatura; f) quantità e tipologia di gas fluorurati a effetto serra presenti e eventualINDUSTRIA&formazione / 39


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mente aggiunti durante l’installazione; g) nome e indirizzo dell’impianto di riciclaggio o rigenerazione e, ove del caso, il numero di certificato, se le quantità di gas fluorurati a effetto serra installati sono state riciclate o rigenerate; h) dati identificativi della persona fisica certificata o dell’impresa certificata che ha effettuato l’installazione. • L’impresa addetta al controllo delle perdite e manutenzione comunica, a partire dal primo intervento e per ogni intervento successivo, per via telematica: a) data, se disponibile, e luogo di installazione; b) anagrafica dell’operatore; c) tipologia di apparecchiatura; d) codice univoco di identificazione dell’apparecchiatura; e) quantità e tipologia di gas fluorurati a effetto serra presenti e eventualmente aggiunti durante il controllo, la manutenzione o la riparazione; f) nome e indirizzo dell’impianto di riciclaggio o rigenerazione e, ove del caso, il numero di certificato, se le quantità di gas fluorurati a effetto serra installati sono state riciclate o rigenerate; g) dati identificativi della persona fisica certificata o dell’impresa certificata che ha effettuato l’intervento di controllo, riparazione o manutenzione; h) data e tipologia degli interventi di controllo, manutenzione o riparazione; i) quantità e tipologia di gas a effetto serra recuperata durante l’intervento sull’apparecchiatura;

40 / INDUSTRIA&formazione

• L’impresa che esegue lo smantellamento delle apparecchiature comunica alla banca dati: a) data e luogo di smantellamento; b) anagrafica dell’operatore; c) tipologia di apparecchiatura; d) codice univoco di identificazione dell’apparecchiatura; e) quantità e tipologia di gas fluorurati a effetto serra recuperato durante lo smantellamento; f) misure adottate per recuperare e smaltire i gas fluorurati a effetto serra contenuti nell’apparecchiatura; g) dati identificativi della persona fisica certificata o dell’impresa certificata che ha effettuato l’intervento di smantellamento. Al fine delle comunicazioni di cui sopra le relative imprese sono tenute all’iscrizione al Registro telematico nazionale. Le informazioni relative alla vendita sono comunicate alla banca dati contestualmente alla vendita, le informazioni relative al controllo perdite, all’installazione, alla manutenzione, alla riparazione, allo smantellamento devono essere comunicate entro trenta giorni dall’intervento. Rimangono in essere fino alla scadenza le qualifiche delle persone fisiche (patentino F-gas) e delle imprese (certificazioni aziendali) emesse ai sensi del regolamento (CE) n. 842/2006; l’ente di certificazione estende l’efficacia dei certificati rilasciati anche per le attività di installazione, manutenzione, riparazione e smantellamento delle celle frigorifero di autocarri e rimorchi frigorifero contenenti gas fluorurati ad effetto serra, previa verifica dei requisiti e rilasciando

una certificazione integrativa. Il primo passaggio per ottenere la certificazione, sia delle persone fisiche che delle imprese, è, ed è sempre stata, l’iscrizione al registro telematico nazionale; le persone o le imprese che non porteranno a termine l’iter di certificazione entro otto mesi dalla data di iscrizione al registro verranno, previa notifica, automaticamente cancellate. Le circa 30.000 imprese e altrettante persone attualmente iscritte al Registro F-gas e non certificate avranno tempo fino a settembre per conseguire la certificazione; il mancato rispetto di questa tempistica comporterà la cancellazione dal Registro. Riceviamo da Alessandro Borri di General Gas una mail inviata alla piattaforma di vendita online Ebay Desidero segnalarvi che sul Vostro market place sono frequentemente pubblicizzati articoli in vendita che non rispettano i requisiti del Regolamento Europeo n° 517/2014 (F-gas Regulation) e del DPR N° 146/2018 in vigore. Trattasi di gas refrigeranti a effetto serra R134a, R404A, R410A ecc. (e talvolta anche ozonolesivi R22) che presentano le seguenti caratteristiche: • sono venduti senza richiedere agli acquirenti il possesso di adeguata certificazione aziendale e personale, come richiesto dai regolamenti sopracitati; • sono venduti in contenitori a pressione del tipo disposable (monouso), che sono illegali per commercializzazione, distribuzione e utilizzo nella UE dal 1° luglio 2007; • contengono presumibilmente sostanze chimiche non normate né certificate Reach, per regolare immissione nel territorio UE; • sono distribuiti in recipienti a pressione non conformi alla normativa europea T-Ped (con le ovvie implicazioni di sicurezza in fase di trasporto, movimentazione e utilizzo degli stessi). Vi chiedo la cortesia di essere contattato appena possibile da un vostro referente, auspicando che Ebay provveda appena possibile a eliminare dal proprio market place questa tipologia dii prodotti, analogamente a quanto già fatto da Amazon.


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LEZIONE 221 > CONCETTI DI BASE SULLE TECNICHE FRIGORIFERE

R449A, miscela da “un quarto” Un altro possibile candidato alla sostituzione dell’R404A nella refrigerazione commerciale

Pierfrancesco FANTONI

Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni semplificate per i soci ATF del corso teorico-pratico di tecniche frigorifere curato dal prof. ing. Pierfrancesco Fantoni. In particolare con questo ciclo di lezioni di base abbiamo voluto, in questi 20 anni, presentare la didattica del prof. ing. Fantoni, che ha tenuto, su questa stessa linea, lezioni sulle tecniche della refrigerazione ed in particolare di specializzazione sulla termodinamica del circuito frigorifero. Visionare su www.centrogalileo.it ulteriori informazioni tecniche alle voci “articoli” e “organizzazione corsi”: 1) calendario corsi 2019, 2) programmi, 3) elenco tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo divisi per provincia, 4) esempi video-corsi, 5) foto attività didattica.

È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.

Introduzione Riprendiamo a parlare dell’argomento del momento, che tanto preoccupa parecchi addetti del settore. Argomento che giorno dopo giorno diventa sempre più “caldo” considerato che ci stiamo sempre più avvicinando alla data fissata dalla legislazione europea sul divieto d’uso, in certi circuiti frigoriferi, dell’R404A. Ma anche di sempre maggior attualità visto che ormai il mercato ha già visto impennare il suo costo e diminuire, in un certo periodo, anche drasticamente, la disponibilità, creando anche alcuni problemi di approvvigionamento. Stabilita la certezza che l’R404A andrà pian-piano scomparendo, rimane l’incertezza su quale sarà o, meglio, saranno i migliori suoi sostituti. La rosa dei candidati è piuttosto ampia: qui di seguito parliamo di quali opportunità offre l’R449A. Perché il phase-down si concentra sull’R404A È da oltre 20 anni che l’R404A è il protagonista quasi incontrastato della refrigerazione commerciale, sia BT che TN. Pur appartenendo alla famiglia delle miscele zeotropiche, la sua quasi azeotropicità lo ha reso di facile utilizzo: il glide estremamente ridotto, pochi decimi di grado centigrado, gli ha permesso di crearsi la fama di refrigerante affidabile e sicuro, che non crea problemi. Nel corso degli anni non ha di certo fatto rimpiangere il vecchio R502, quello che era un tempo il re dei supermercati per quanto riguarda le basse e le medie temperature. Tuttavia l’R404A, nonostante tante buone e positive caratteristiche, è entrato nell’occhio del ciclone quando si è posta attenzione sull’impatto ambientale che l’utilizzo di certi refrige-

ranti comportava. Una delle caratteristiche imprescindibili di un buon fluido frigorifero è ormai assodato che risieda nella sua compatibilità con l’ambiente. Purtroppo l’R404A non soddisfa tale requisito e, anzi, risulta essere uno dei refrigeranti utilizzato su larga scala tra i più dannosi. Ecco, la necessità di ridurre in maniera drastica il suo utilizzo nasce proprio dalla combinazione di questi due fattori: l’elevato impatto ambientale che il suo impiego implica e la sua estrema diffusione all’interno del settore della refrigerazione commerciale: un refrigerante molto usato e molto inquinante, insomma. Sostanzialmente per tali ragioni l’Unione Europea ha voluto intervenire per limitare drasticamente in tempi brevi l’utilizzo dell’R404A: il Regolamento 517 del 2014 si pone l’obiettivo di contingentarne l’uso a partire dal prossimo anno. Dopo la proibizione dell’R134a dalla refrigerazione domestica e dalla climatizzazione delle automobili, il divieto rigardante l’R404A è un’altra delle grosse rinunce imposte, che va ad interessare un numero di applicazioni estremamente vasto e di rilevanza strategica dal punto di vista economico. Un altro possibile sostituto: l’R449A Evidentemente il phase-down dell’R404A è stato programmato in maniera così incalzante visto che si prospettavano buone possibilità di sostituirlo. Infatti il gruppo dei possibili candidati è piuttosto ben nutrito: dall’R407F all’R407H, dall’R448A all’R452A fino all’R449A per restare solo nell’ambito dei refrigeranti di natura chimica. Se si esce da questo gruppo troviamo, nel gruppo dei refrigeranti naturali, la CO2, gli idrocarburi (propano e isobutano) e anche l’amINDUSTRIA&formazione / 41


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Figura 1 – Confronto del GWP di alcuni refrigeranti HFC (catalogo Linde)

Figura 2 – Esempio di frigoriferi e congelatori per uso commerciale.

Tabella 1 Componente Percentuale

R32 24

R125 25

R1234y 25

R134a 26

R1234y 4

R134a 1430

Tabella 2 Componente GWP

R32 675

moniaca per certe applicazioni. Dopo aver già parlato dell’R407H e dell’R448A, concentriamo ora la nostra attenzione sull’R449A. Anche in questo caso abbiamo a che fare con una miscela zeotropa: data la particolarità dei suoi componenti potremmo dire di una miscela di nuova concezione, giacchè in essa trovano spazio sia i tradizionali idrofluorocarburi (HFC) che le più recenti idrofluoroolefine (HFO). La tabella sopra riportata mostra i componenti dell’R449A: come si vede, date le composizioni percentuali, l’R449A si potrebbe definire la miscela da “un quarto” esatto se non fosse per quella leggera supremazia dell’R134a rispetto all’R32. Tre componenti (rispettivamente R32, R125 e R134a) fanno parte della famiglia degli HFC mentre l’R1234yf appartiene alla famiglia dei cosiddetti refrigeranti di quarta generazione, gli HFO. Da questa semplice constatazione si comprende come la ricerca di nuove soluzioni per rimpiazzare l’R404A stia sperimentando strade nuove che prevedono l’abbinamento di fluidi anche appartenenti a famiglie diverse. Se già l’R32, pur essendo un HFC, si distingue per il suo GWP ridotto (675) rispetto a quello della maggior parte 42 / INDUSTRIA&formazione

R125 3500

dei refrigeranti della sua famiglia, l’R1234yf abbatte drasticamente l’effetto impattante sull’ambiente caratterizzandosi per un GWP di 4 (come riporta il Regolamento Europeo 517). Nella tabella 2 vengono riportati i valori di GWP dei 4 componenti la miscela. Proprio grazie al “prezioso” contributo di R32 ma soprattutto dell’R1234yf, il GWP complessivo dell’R449A si attesta ad un valore di 1397. Quanto vale 1397? Qual è la valenza del valore 1397? Un GWP di tale entità ha una sua rilevanza, che va opportunamente analizzata (figura 1). Se lo confrontiamo al GWP dell’R404A siamo ad un valore inferiore di circa il 64%, meno della metà. Non c’è dubbio che questo è un eccellente risultato e qui si può apprezzare il peso dell’R32 ma soprattutto dell’R1234yf all’interno della miscela. Per quanto riguarda il Regolamento 517, il GWP di 1397 pone l’R449A al riparo della disposizione che vieta l’immissione in commercio a partire dal 1° gennaio 2020 di frigoriferi e congelatori per uso commerciale (apparecchiature ermeticamente sigillate, vedi figura 2) contenenti HFC con potenziale di riscaldamento globale pari

o superiore a 2500.Tuttavia anche per l’R449A la mannaia cade a partire dal 1° gennaio 2022, quando il GWP per queste apparecchiature non potrà superare 150. Diciamo, quindi, che per un paio di anni l’R449A potrà equipaggiare i nuovi circuiti per le piccole apparecchiature commerciali. Laddove la prova viene superata completamente, invece, è nell’ambito della messa in commercio delle apparecchiature fisse di refrigerazione contenenti HFC con potenziale di riscaldamento globale pari o superiore a 2500, il cui divieto scatta dal 1° gennaio 2020. Non rientriamo proprio, invece, nel caso dei sistemi di refrigerazione centralizzati multipack per uso commerciale di capacità nominale pari o superiore a 40 kW contenenti o il cui funzionamento dipende da gas fluorurati a effetto serra con potenziale di riscaldamento globale pari o superiore a 150: per essi il divieto partirà dal 1° gennaio 2022. Nessun problema, invece, per l’utilizzo dell’R449A nelle attività di assistenza e manutenzione dei circuiti frigoriferi: infatti, il divieto di utilizzo che entra in vigore il 1° gennaio 2020 riguarda specificamente i refrigeranti con un GWP superiore a 2500, per cui l’R449A non ne risulta interessato. Infine, per comprendere quanto è “ecologico” questo refrigerante possiamo riferirci al valore di GWP medio che l’Unione Europea si aspetta di avere per i refrigeranti impiegati nel triennio 2018-2020: tale valore risulta essere di 1418. L’R449A risulta essere, quindi, pienamente rispondente alle attese. A partire dal 2021, però, il valore atteso scende a 1013.


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boldi, Responsabile della Comunicazione Istituzionale dell’Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo. Il video del webinar è stato reso disponibile. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> Importazioni illegali di refrigeranti al 20% della quota. Dalla Germania: “Controlli inadeguati e rischio incidenti” > Refrigera show, un successo per il settore e per gli eventi di Centro Studi Galileo Si è chiusa la prima edizione di Refrigera Show. Il bilancio non può che essere più che positivo per il primo evento italiano dedicato alla filiera della refrigerazione industriale, commerciale e logistica, di cui Centro Studi Galileo è stato Official Scientific and Technical Partner. Hanno riscosso molto successo i 17 incontri formativi organizzati da CSG e Associazione Tecnici del Freddo durante i tre giorni della fiera (questo il programma completo). Questi partecipatissimi appuntamenti hanno visto l’intervento di relatori esperti e specialisti di alto profilo provenienti da aziende italiane e internazionali. Grande affluenza anche per il Convegno “Dalla F-Gas ai refrigeranti alternativi: impatto su impianti nuovi ed esistenti” (qui il programma). L’evento, premessa al XVIII Convegno Europeo, ha visto la partecipazione di Niccolò Costantini, Direzione Generale Azione per il clima della Commissione Europea, e Riccardo Savigliano, Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale. Il prossimo importante appuntamento è fissato al 6 e 7 giugno di quest’anno, con il XVIII Convegno Europeo che Centro Studi Galileo organizza presso il Politecnico di Milano.

n. 517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra (F-Gas). Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha aggiornato la pagina relativa a questo provvedimento. Le novità evidenziate dal Ministero riguardano: il sistema di certificazione delle persone fisiche e delle imprese, l’obbligo per le persone fisiche e le imprese di certificazione e iscrizione al Registro telematico nazionale previsto dal nuovo decreto, il registro telematico nazionale delle persone e delle imprese certificate e le modalità di iscrizione a tale registro. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> Video del webinar “Sei pronto ad utilizzare i nuovi refrigeranti HC e CO2?” Venerdì 1 febbraio è andato in onda un nuovo webinar targato Centro Studi Galileo sul tema “Sei pronto ad utilizzare i nuovi refrigeranti HC e CO2?”. Hanno partecipato Giacomo Pisano di Officine Mario Dorin e di Sergio Mozzato di Wigam. Moderatore dell’incontro Federico Ri-

Dopo aver rivelato che la quantità di refrigeranti illegali entrati in Europa nell’ultimo anno è stata pari al 20% della quota legale di F-gas, da un gruppo tedesco di esperti di refrigerazione è arrivata una richiesta di intervento. In una lettera aperta alla Commissione Europea e alle autorità nazionali, il Comitato di Esperti “Coolektiv” lamenta il fatto che è in atto un numero insufficiente di controlli e misure atte a impedire il commercio illegale. Coolektiv è stato fondato ad ottobre da una serie di parti interessate: le aziende Chemours e Honeywell, l’associazione Asercom, fornitori tedeschi di refrigeranti come Westfalen e Frigoteam Handels, e il retailer Rewe. I dati forniti da Chemours indicano che nel 2018 sono stati importanti illegalmente in UE circa 22.5 milioni di tonnellate di CO2e – principalmente i refrigeranti ad alto GWP R134a, R404A e R410A. Le stime di Chemours, se corrette, lasciano intendere che ciò sia stato possibile soltanto grazie ad un sostanziale commercio illegale non controllato. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> F-gas: aggiornato il sito del Ministero dell’Ambiente con maggiori dettagli e commenti Lo scorso 9 gennaio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto di recepimento del Regolamento (UE) INDUSTRIA&formazione / 43


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

e del Mare. Verranno approfonditi temi di grande attualità, oltre alle ultime tecnologie attualmente disponibili nel settore, tramite interventi di carattere scientifico da parte di Presidenti delle principali associazioni internazionali e rappresentanti dell’industria del freddo. Al centro del dibattito ci saranno argomenti legati a cambiamenti climatici e le relative tecnologie per contrastarli, energie rinnovabili, formazione e certificazione, standard normativi e sicurezza. Per la prima volta, il Convegno Europeo sarà parte della HVAC&R Week organizzata da > Regalo ai soci ATF: gli atti del Convegno di Refrigera Show Nel corso della seconda giornata di Refrigera Show giovedì 21 febbraio 2019, Centro Studi Galileo e Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo ha organizzato il Convegno “Dalla F-Gas ai refrigeranti alternativi: impatto su impianti nuovi ed esistenti”. L’evento, premessa al XVIII Convegno Europeo, è stato patrocinato dal Ministero dell’Ambiente. Il Convegno è stato presieduto da Niccolò Costantini, Direzione Generale Azione per il Clima della Commissione Europea, Riccardo Savigliano, Nazioni Unite – UNIDO, Francesco Scuderi, Eurovent, e Marco Buoni, AREA, al quale sono state affidate anche le conclusioni della giornata. In regalo ai soci ATF, il materiale formativo degli eventi organizzati a Refrigera. Alla seguente pagina, potete inoltre trovare il video del Convegno e tutte le presentazioni del Convegno e degli incontri formativi in formato pdf: http://tiny.cc/AttiRefrigera Inoltre, su Industria&Formazione online, sono disponibili i video degli incontri formativi e nei prossimi giorni verranno pubblicati quelli non ancora presenti. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> Commercio illegale di refrigeranti: segnala episodi illeciti all’ATF e aiuta a tutelare i Tecnici del Freddo La vendita illegale di gas fluorurati (F-Gas) è uno dei problemi ancora irrisolti che riguarda l’intera filiera della refrigerazione, italiana, europea e 44 / INDUSTRIA&formazione

mondiale. Ogni anno si registrano diversi casi di operatori che, violando la legislazione vigente, mettono in commercio questi gas refrigeranti senza rispettare le leggi comunitarie e senza richiedere le dovute autorizzazioni. Contrastare il commercio illegale nel settore dei gas refrigeranti significa tutelare l’economia legale e proteggere l’ambiente. Per questo motivo, l’Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo ha deciso di scendere in campo in prima persona e combattere questo fenomeno. Sei venuto a conoscenza, anche indirettamente, di episodi illeciti nel campo della vendita di gas refrigerante? Scrivi una mail a segreteria@associazioneatf.org e segnala, in completo anonimato, condotte illegali.

Centro Studi Galileo e AREA in collaborazione con EPEE e EVIA: un’opportunità di formazione a tutto tondo che unirà Milano a Bruges. Per partecipare al Convegno, è necessario scrivere una mail a conference@centrogalileo.it: a tutti coloro che si iscriveranno entro il 31 marzo è dedicata una speciale promozione.

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> Al XVIII Convegno Europeo i Presidenti delle maggiori associazioni mondiali del Freddo: appuntamento al Politecnico di Milano il 6-7 giugno sotto l’egida del Ministero dell’Ambiente

> Legionella, il ministro Grillo dispone controlli dei NAS in strutture termali del Trentino

A tre mesi dall’apertura del XVIII Convegno Europeo, Centro Studi Galileo è lieto di annunciare la partecipazione dei maggiori esperti mondiali della refrigerazione e del condizionamento. Il tradizionale appuntamento biennale, che si terrà presso il Politecnico di Milano il 6 e 7 giugno 2019, conterà come sempre sulla collaborazione dell’Agenzia per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) e dell’Istituto Internazionale del Freddo di Parigi (IIR), e sarà patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio

Il Ministro della Salute, Giulia Grillo, ha accolto la diffida presentata dal Codacons disponendo l’invio dei carabinieri del NAS nelle strutture ricettive e termali della province di Trento e Bolzano. A renderlo noto è l’associazione dei consumatori. In una nota inviata agli assessorati alla sanità delle Province autonome di Trento e Bolzano e al gruppo dei carabinieri dei NAS, il Ministro Grillo “chiede di verificare con ogni consentita sollecitudine il rispetto da parte delle strutture turistico-ricettive e termali presenti sul territorio di competenza delle ‘Linee guida per la prevenzione e in controllo della legionellosi’”. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it


NUMERO 3 / MARZO 2019

> Video del WEBINAR “Refrigerazione sotto controllo: impianti a CO2 e tecnologie di misurazione”

Mercoledì 10 aprile è andato in onda un nuovo webinar targato Centro Studi Galileo sul tema “Refrigerazione sotto controllo: impianti a CO2 e tecnologie di misurazione”. Hanno partecipato Gabriele De Bona di Danfoss e Luca Laudi di Testo. RELAZIONI DEI PARTNER Gabriele De Bona, Key Account Manager di Danfoss “Eiettore nei sistemi a CO2 per refrigerazione, A/C e riscaldamento” Luca Laudi, Product Specialist HVAC/R di Testo “Misure e controlli nei circuiti frigoriferi” Il video del webinar è disponibile su www.industriaeformazione.it

> Da AREA aggiornamenti su registro elettronico e commercio illegale F-Gas: in Grecia l’80% del refrigerante è illegale Riceviamo da AREA e pubblichiamo di seguito alcuni aggiornamenti sulla Regolamentazione F-Gas. Il commercio illegale sta assumendo sempre più rilevanza a livello UE. A questo proposito, è di ieri la notizia che l’associazione greca Union Fgas, membro di AREA, si è rivolta al proprio Ministero per l’Ambiente e l’Energia per lamentare l’insostenibile quantità di refrigerante illegale presente in Grecia, proveniente per lo più dall’Albania anche in bombole usa e getta ormai anch’esse illegali da tempo. Nel complesso, il mercato greco lamenta un quantitativo incredibile di refrigerante illegale pari all’80% del totale. Altri paesi dai quali arriva il contrabbando sono Egitto, Macedonia del Nord e Turchia. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> Mercato della climatizzazzione, rallenta la crescita: Cina e Giappone dominano la scena Cina

> Real Altenatives, a Istanbul corso Train-the-trainers sotto la supervisione di ATF

Sud-Est Asiatico Giappone

America Latina Europa Mdio Oriente Africa

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> Agenzia internazionale dell’energia, pubblicato il report “Il futuro del condizionamento”

Nei prossimi tre decenni, l’utilizzo di sistemi di condizionamento dell’aria è destinato a subire un’impennata, diventando uno degli elementi chiave della domanda di energia elettrica globale. Una nuova analisi dell’Agenzia internazionale dell’energia mostra come i nuovi standard possono aiutare il mondo ad evitare la cosiddetta “cold cruch” (crisi fredda), aiutando a migliorare l’efficienza assicurando al tempo stesso il raffrescamento dell’aria. Si tratta del report “Il futuro del condizionamento”, pubblicato in lingua inglese. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

USA

India Sudcontinentale

Ha avuto inizio martedì 12 marzo il nuovo corso del progetto Real Alternatives 4 LIFE in programma a Istanbul, presso la Friterm Akademi, fino al 14 marzo. Si tratta del primo corso Train-thetrainers svolto in Turchia sotto la supervisione di Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo in collaborazione con l’associazione turca SOSIAD. Raluca Sisiu, Project Manager del progetto Real Alternatives, e Marino Bassi, esperto docente del Centro Studi Galileo, supportano lo svolgimento di questo corso, alla cui presentazione ha partecipato anche il Presidente di Eurovent Naci Sahin.

Cina – ha raggiunto i 49,1 milioni di unità, il che indica una crescita annuale pari al 9%. Il più alto tasso di proprietà di condizionatori è stato registrato in Giappone dove ha raggiunto le 2,7 unità per abitazione.

Oceania

Dopo cinque anni di rapida crescita, il mercato mondiale del condizionamento dell’aria ha cominciato a rallentare nel 2018, con una crescita dello 0,6% su base annua, corrispondente ad una richiesta totale di 130,1 milioni di unità. È quanto ha riferito la rivista internazionale JARN (Japan Air Conditioning, Heating & Refrigeration News) nel numero di gennaio scorso. La Cina, nonostante un calo del 2,3% rispetto al 2017, continua ad affermarsi come il primo mercato del settore con 59,5 milioni di unità vendute. Il volume delle esportazioni di climatizzatori della Cina – comprese le aziende estere che hanno prodotto in

> Trend positivo per la tecnologia inverter: aumenta la diffusione in Asia e Europa I condizionatori inverter si stanno diffondendo sempre più. I motivi principali di questa popolarità sono sostanzialmente riconducibili al fatto che si tratta di prodotti a basso consumo energetico e all’introduzione di standard che ne incentivano l’utilizzo in diversi paesi. IIR ha riportato un articolo che fotografa la penetrazione di tale tecnologia nel mercato mondiale del condizionamento. In Cina, secondo China Market Monitor, i climatizzatori inverter hanno rappresentato nel 2018 il 70% del volume della vendita al dettaglio nel mercato della refrigerazione, mentre i migliori condizionatori ad alta efficienza energetica hanno rappresentato il 44%, indicando una crescita sui dodici mesi pari al 14%. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it INDUSTRIA&formazione / 45


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Industrie che collaborano alla attività della rivista mensile Industria & Formazione divise per ordine categorico Per ogni informazione gli abbonati possono rivolgersi a nome di Industria & Formazione ai dirigenti evidenziati nelle Industrie sottoelencate, oppure alla segreteria generale tel. 0142 / 452403 SCONTI PER GLI ISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE DEI TECNICI ITALIANI DEL FREDDO-ATF PRODUZIONE COMPONENTI BITZER ITALIA compressori Pietro Trevisan 36100 Vicenza Tel. 0444/962020 www.bitzer.it CAREL regolazione elettronica, sistemi di supervisione Mauro Broggio 35020 Brugine Tel. 049/9716611 www.carel.it CASTEL valvole, filtri, rubinetti, spie del liquido Giorgio Monaca 20060 Pessano c/Bornago Tel. 02/95702225 www.castel.it CORE EQUIPMENT componentistica per refrigerazione e condizionamento Daniele Passiatore 50127 Firenze Tel. 055/334101 www.core–equipment.it DANFOSS compressori, filtri, spie del liquido, valvole Gabriele De Bona 31015 Conegliano Tel. 0438/336636 www.danfoss.com DENA accumulatori di liquido, filtri Daniele Francia 15033 Casale Monferrato Tel. 0142/454007 www.dena.it DORIN compressori Giovanni Dorin 50061 Compiobbi Tel. 055/623211 www.dorin.com EMBRACO EUROPE compressori ermetici Enrico Albera 10023 Riva presso Chieri Tel. 011/9437381 www.embraco.com 46/ INDUSTRIA&formazione

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NUMERO 3 / MARZO 2019

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INDUSTRIA&formazione / 47


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

GLOSSARIO DEI TERMINI DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO (Parte 185ª) Diciannovesimo anno A cura dell’ing. Pierfrancesco FANTONI Effetto frigorifero: Con tale espressione si indica la quantità di calore che il flusso di 1 kg di refrigerante attraverso l’evaporatore è in grado di sottrarre all’ambiente da raffreddare. Il calore sottratto coincide con la quantità di calore necessaria per l’evaporazione del refrigerante stesso e normalmente risulta essere inferiore (in maniera piuttosto variabile) al calore latente di evaporazione del refrigerante stesso. Ciò è dovuto al fatto che, a causa del processo di espansione, parte del refrigerante entra già allo stato di vapore nell’evaporatore e quindi non contribuisce, se non in maniera marginale, a sottrarre calore all’ambiente da raffreddare. La percentuale di refrigerante che risulta già evaporata all’entrata dell’evaporatore dipende dalla temperatura di evaporazione e di condensazione a cui lavora l’impianto e dal grado di sottoraffreddamento del refrigerante all’ingresso del dispositivo di laminazione. Dipende anche dalle caratteristiche termodinamiche del refrigerante stesso. Utilizzando un’espressione molto semplicistica, si può dire che l’effetto frigorifero fornisce un’indicazione di qual è il risultato prodotto dalla circolazione di un chilogrammo di refrigerante all’interno del circuito frigorifero, ovvero qual è l’effetto raffreddante che produce. L’unità di misura con cui viene espresso l’effetto frigorifero nel Sistema Internazionale di unità di misura è kJ/kg. Nel sistema pratico si esprime, invece, in kcal/kg. Nel Sistema anglosassone può essere espresso in BTU/libbre. Magazzino frigorifero: Struttura di ampie dimensioni composta da uno o più locali e destinata alla conservazione delle derrate 48 / INDUSTRIA&formazione

alimentari secondo valori di temperatura, umidità ed atmosfera ben definiti a seconda del tipo di prodotto. Strutturalmente un magazzino frigorifero è composto da un’intelaiatura metallica in grado di sopportare le sollecitazioni derivanti dalle escursioni termiche e da pannelli di riempimento prefabbricati costituiti da due lamine metalliche parallele e affacciate l’una all’altra tra cui viene interposto il materiale di coibentazione. Lo spessore di tale materiale risulta essere tanto maggiore quanto più è bassa la temperatura da mantenere all’interno del magazzino. Il pavimento viene realizzato in calcestruzzo ad alta portanza in modo da sopportare il carico concentrato dovuto alle scaffalature ed ai pallets su cui vengono di solito collocati i prodotti. Inoltre il pavimento viene ricoperto da uno strato di materiale isolante, per evitare fenomeni di condensa sulla sua superficie, e da uno strato di materiale resistente alle abrasioni che vengono causate dalla movimentazione dei prodotti e dei loro contenitori. A seconda della finalità per cui vengono costruiti si possono distinguere varie tipologie di magazzini: quelli per la conservazione di prodotti freschi (nella maggior parte dei casi funzionano a temperature prossime a 0 °C); quelli per la conservazione dei prodotti congelati e surgelati (temperatura di funzionamento inferiore a -18 °C); quelli per la stagionatura e la maturazione di alcuni tipi di prodotti alimentari (formaggi, salumi, ecc). A seconda della loro destinazione d’uso si possono distinguere le seguenti tipologie di magazzini: quelli che vengono utilizzati a complemento del processo produttivo dei prodotti alimentari e fungono da elemento di raccordo e compensativo tra le quantità di merci che devono essere spedite in base agli ordinativi e le quantità che effettivamente vengono prodotte giornalmente; quelli che vengono impiegati come deposito temporaneo delle derrate anche per lunghi periodi di tempo; quelli che vengono impiegati per lo stoccaggio dei prodotti per brevi periodi di tempo prima che essi vengano distribuiti ai rivenditori al dettaglio. Una terza classificazione dei magazzini si basa sulla loro conformazione strutturale: magazzini formati da un unico grande ambiente su unico livello generalmente destinati alla conservazione di una sola

tipologia di prodotto; magazzini formati da più ambienti su unico livello destinati alla conservazione di più tipologie di prodotti senza che si realizzino condizioni di promiscuità tra di essi; magazzini strutturati su più livelli che risultano essere più onerosi come costo capitale e meno agevoli per la movimentazione delle merci che si trovano ai livelli superiori. Per il raffreddamento del magazzino generalmente si impiega un circuito frigorifero che utilizza ammoniaca come refrigerante. Pressatura: Operazione che viene eseguita in un circuito frigorifero per verificare se esso è a tenuta. La pressatura solitamente viene eseguita dopo che il circuito (o il tratto di circuito che si vuole verificare) è stato completato attraverso l’esecuzione di tutte le giunzioni (mediante brasatura o cartellatura). Nei piccoli circuiti, la pressatura può essere eseguita immettendo nel circuito il refrigerante fino a raggiungere una determinata pressione e verificando, successivamente, con il cercafughe la presenza di eventuali perdite. Una volta terminata la fase di pressatura, comunque, tale refrigerante non va disperso nell’ambiente ma deve essere recuperato. Per i circuiti di più grandi dimensioni la pressatura viene eseguita immettendo in un primo momento nel circuito il refrigerante e in una seconda fase dell’azoto secco in modo da innalzare la pressione fino ad un valore elevato. Ciò al fine di non impegnare una eccessiva quantità di refrigerante per tale operazione. Anche in questo caso la ricerca di eventuali difetti di tenuta viene eseguita con il cercafughe e, terminata la prova, la miscela composta da azoto e refrigerante non deve essere dispersa ma recuperata e adeguatamente smaltita. Per evitare la produzione di rifiuti necessariamente da smaltire si preferisce eseguire la pressatura esclusivamente con azoto anidro, che permette di raggiungere elevate pressioni di prova all’interno del circuito e che può essere sfiatato in ambiente dopo aver terminato la prova. In questo caso la ricerca dei difetti di tenuta può essere eseguita esclusivamente con soluzione millebolle o con cercafughe ad ultrasuoni. Eʼ severamente vietato riprodurre anche parzialmente il presente glossario.



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