Industria & formazione refrigerazione e condizionamento 4-2018

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N° 418

DI ANNI INTE CONVE RNA GNI ZION ALI

ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO

per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione

I L C SG P OR TA LA LEGI SLAZI ONE SU L F REDD O A I PA ESI AR AB I I l C e n t r o S t u d i G a l i l e o i n c a r i c a t o d a l l e N a z io n i U n i t e d i s c r i v e r e lo s c h e m a l e gi s l a ti v o di c er ti f i ca z i o ne pe r gl i F -G a s i n B ah ra i n, Q a ta r e K uw ai t

Anno XLII - N. 4 - 2018 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato




LA LEGGENDA CONTINUA UN SECOLO DI INNOVAZIONE Una Storia d’Eccellenza che dura 100 anni Una Passione Familiare per l’Innovazione e la Creatività Il Desiderio di Qualità e Standard Elevati La Missione di Crescere sul mercato ed Essere un Riferimento per il settore

I Compressori Transcritici DORIN sono il risultato di una ricerca tecnologica iniziata nel 1991. Dopo quasi 30 anni di esperienza, con più di 35000 compressori funzionanti sul mercato, la SERIE CD rappresenta una pietra miliare per il mercato della refrigerazione

La SERIE CD 500 soddisfa le necessità di risparmio energetico ed efficienza dei Vostri impianti. I compressori possono raggiungere Spostamenti Volumetrici fino a 98.58 in bassa temperatura m3/H e Potenze Nominali del motore fino a 80Hp

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Sommario Direttore Responsabile Enrico Buoni Responsabile di Redazione M.C. Guaschino Comitato Scientifico Marco Buoni, Marcello Collantin, PierFrancesco Fantoni, Enrico Girola, Marco Carlo Masoero, Alfredo Sacchi Redazione e Amministrazione Centro Studi Galileo srl via Alessandria, 26 15033 Casale Monferrato AL tel. 0142/452403 fax 0142/909841

Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro StudI Galileo Editoriale

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La formazione e la certificazione italiana, modello per il mondo

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Linea guida ATF “Retrofit dei refrigeranti HFC ad alto GWP”

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Supersmart: supermercati energeticamente efficienti, crescita della consapevolezza, trasferimento di conoscenza ed EU Ecolabel

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M. Buoni, S. Romanò, F. Riboldi – Centro Studi Galileo

Comitato tecnico ATF in Mostra Convegno MCE Retrofit di circuiti esistenti con refrigeranti alternativi – Procedura di conversione – Refrigeranti disponibili – Recupero degli HFC – Riciclo

www.industriaeformazione.it www.centrogalileo.it continuamente aggiornati

S. Minetto1, A. Hafner2, A. Rossetti1, N. Fidorra3 Nazionale delle Ricerche, Istituto per le Tecnologie della Costruzione – Padova (Italia) 2Norwegian University of Science and Technology, Department of Energy and Process Engineering –Trondheim(Norvegia) 3University of Braunschweig Hans-Sommer – Braunschweig (Germania) Sommario – Introduzione – Barriere non tecnologiche – Rimozione delle barriere non tecnologiche – Eco-label EU per i punti vendita alimentari al dettaglio – Conclusioni

www.EUenergycentre.org per l’attività in U.K. e India

Ultime notizie

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Principi di base del condizionamento dell’aria

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Manuale fluidi refrigeranti per specialisti

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Sfide ed opportunità legate all’introduzione nel mercato della tecnologia della refrigerazione magnetica

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Eliminazione dell’R404A: difficile lasciare la vecchia strada per seguirne una nuova

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Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento

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Industrie che collaborano alla attività della rivista mensile

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Pubblicità tel. 0142/453684 E-mail: info@industriaeformazione.it

www.associazioneATF.org per l’attività dell’Associazione dei Tecnici del Freddo (ATF) Corrispondente in Francia: CVC La rivista viene inviata a: 1) Installatori, manutentori, riparatori, produttori e progettisti di: A) impianti frigoriferi industriali, commerciali e domestici; B) impianti di condizionamento e pompe di calore. 2) Utilizzatori, produttori e rivenditori di componenti per la refrigerazione. 3) Produttori e concessionari di gelati e surgelati.

1Consiglio

Principali inconvenienti di funzionamento delle pompe di scarico della condensa P.F. Fantoni – 192ª lezione Introduzione – Se la pompa funziona in continuazione – Se la pompa funziona regolarmente Svizzera Energia - www.freddoefficiente.ch Fluidi refrigeranti la linfa di ogni impianto del freddo – Sei tipici fluidi refrigeranti – Fluidi refrigeranti più importanti nel raffreddamento – Efficienza energetica nel raffreddamento – Efficienza energetica e potenza di raffreddamento riferita alla portata volumetrica – Mezzi per maggiore efficienza energetica

A. Pastore, N. Wilson – Camfridge Ltd. Introduzione – Quadro di riferimento per l’analisi economica di una pompa di calore che si basa sui principi della refrigerazione magnetica – Come il mercato della refrigerazione domestica può rappresentare un’opportunità per la tecnologia della refrigerazione magnetica

P.F. Fantoni – 212ª lezione di base Introduzione – Elogio dell’R404A (con una nota negativa) – Un sostituito, tanti sostituti – Una scelta dettata dall’ottica temporale – Una scelta a breve termine – Caratteristiche dell’R407H N. 418 - Periodico mensile - Autorizzazione del Tribunale di Casale M. n. 123 del 13.6.1977 - Spedizione in a. p. - 70% Filiale di Alessandria - Abbonamento annuo (10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp 10763159 intestato a Industria & Formazione. Estero € 91,00 - una copia € 3,60 arretrati € 5,00.

(Parte centosettantacinquesima) – A cura di P.F. Fantoni EPA – GSHP – POE - Riscaldamento, impianto di – TEWI – VSD

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SISTEMI DI RECUPERO E RICICLO SISTEMI DI RECUPERO E RICICLO RECYCLING AND RECOVERY SYSTEMS RECYCLING RECOVERY SYSTEMS F-GAS REGULATION -AND PHASE DOWN Dal 2018 in poi, il regolamento 517/2014) F-GAS REGULATION - PHASE (EU DOWN

€ SAVE THE PLANET SAVE THE PLANET

sui gas fluorurati prevede massicci tagli alle di HFC nell’UE. Dalquantità 2018 indisponibili poi, il regolamento (EU 517/2014) sui gas fluorurati prevede massicci tagli alle From 2018 onwards, EUnell’UE. F-Gas Regulation quantità disponibili di the HFC (EU 517/2014) creates massive cuts in the2018 available quantities HFCsRegulation in the EU. From onwards, the EUofF-Gas (EU 517/2014) creates massive cuts in the available quantities of HFCs in the EU. SPY Gruppo manometrico a diagnosi visiva conSPY refrigerante Gruppo manometrico riciclato a diagnosi visiva con refrigerante SPY riciclato Manifold with visual diagnosis SPYrecycled with Manifold refrigerant with visual diagnosis with recycled refrigerant

SAVE MONEY SAVE MONEY

SPY Gruppo manometrico a diagnosi visiva conSPY refrigerante Gruppocontaminato manometrico a diagnosi visiva con refrigerante SPY contaminato Manifold with visual diagnosis withSPY contamined Manifold refrigerant with visual diagnosis with contamined refrigerant

RECUPERA RICICLA RIUTILIZZA RECUPERA RICICLA RECOVER RIUTILIZZA RECYCLE REUSE RECOVER RECYCLE REUSE

Bombola per recupero refrigerante Bombola per recupero Bottle refrigerante for refrigerant recovery Bottle for refrigerant recovery

Distillatore integrato a controllo di flusso Integrated distillation Distillatore integratosystem with automatic flow control a controllo di flusso Integrated distillation system with automatic flow control

Più alto è il GWP del refrigerante, più sarà soggetto alla Phase-down (riduzione graduale) dell’HFC, con conseguenti aumenti dei prezzi e potenziale carenza. Più alto è il GWP del refrigerante, più sarà soggetto HFO puri, CO2, idrocarburi, ammoniaca, HFC riciclati o rigenerati alla Phase-down (riduzione graduale) dell’HFC, con conseguenti non rientrano nella Phase-down (riduzione graduale). aumenti dei prezzi e potenziale carenza. L’HFC riciclato e rigenerato - anche con GWP> 2500 - può ancora HFO puri, CO2, idrocarburi, ammoniaca, HFC riciclati o rigenerati essere utilizzato per il servizio fino al 2030. non rientrano nella Phase-down (riduzione graduale). L’HFC riciclato e rigenerato - anche con GWP> 2500 - può ancora essere utilizzato per il servizio fino al 2030.

EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Unità di recupero e riciclo EASYREC1R-2R / EASYREC-HP EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Unità di recupero e riciclo Recovery and recycling units EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Recovery and recycling units

The higher the GWP of the refrigerant, the more it will come under pressure by the HFC phase-down, leading to likely price increases and potential shortages. The higher the GWP of the refrigerant, the more it will come under Pure HFOs, CO2, hydrocarbons, ammonia, reclaimed or recycled pressure by the HFC phase-down, leading to likely price increases HFCs etc. do not fall under the phase-down. and potential shortages. Recycled and reclaimed HFCs – even with a GWP > 2500 - can still Pure HFOs, CO2, hydrocarbons, ammonia, reclaimed or recycled be used for service until 2030. HFCs etc. do not fall under the phase-down. Recycled and reclaimed HFCs – even with a GWP > 2500 - can still be used for service until 2030.


Tecnici di 3 generazioni in 40 anni di corsi con una media di oltre 3000 allievi allʼanno si sono specializzati al CSG

Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo

GLI ATTESTATI DEI CORSI, I PIÙ RICHIESTI DALLE AZIENDE, SONO ALTRESÌ UTILI PER LA FORMAZIONE DEI DIPENDENTI PREVISTA DAL DLGS 81/2008 (EX LEGGE 626) E DALLA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ

Corso di Tecniche Frigorifere nella sede Toscana del Centro Studi Galileo. I corsi di Tecniche Frigorifere sono importanti per giungere preparati alla Certificazione. Le prove teoriche sono le più ostiche per i tecnici, infatti sono spesso impegnati sul campo e non inclini a sedersi su banchi di scuola.

TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI - PIF A CASALE MONF. Talamazzini Eugenio AET snc DI TALAMAZZINI E ALELLO Milano Andrawes Ebrahim Sesto San Giovanni

Lʼelenco in continuo aggiornamento di tutti i nominativi, divisi per provincia, dei tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo si può trovare su www.centrogalileo.it (alla voce “Corsi > organizzazione”) DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICI SPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo” Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo

Castiglioni Alberto Cairate Chiaramida Enzo Casalborgone Di Giuseppe Mirko Alice Bel Colle Barale Diego DL IMPIANTI DI BARALE Settimo T.se Emanuelli Andrea Vercelli

Finotto Davide FCA ITALY spa Torino

Negro Alex GAUDINO srl Alba

Locorotondo Lorenzo FCA ITALY spa Torino

Zoccali Salvatore Andrea GEOLOG srl San Giuliano M.se

Fenice Michele Carpignano Sesia

Mihaila Ionut Leonard GI DI M. LEONARD San Gillio

Elsayed Ibrahim Mohamed Aly Soliman FRATELLI EDILE scrl Milano

Ginulla Oliver Imperia

Minieri Eugenio ANTAS srl Gragnano Trebbiense Marchione Vito ANTAS srl Gragnano Trebbiense Seren-Gay Paolo ANTAS srl Gragnano Trebbiense Porcello Salvatore ARCH SERVICE GROUP srls Cameri Spinetta Giorgio Ettore ARIETE srl Tortona Fistolera Andrea ATLAS COPCO ITALIA spa Cinisello B.mo Calcaterra Luca Bellano Venegoni Alessandro CARI DI VENEGONI Magenta

Corso di brasatura presso la sede centrale Centro Studi Galileo di Casale Monferrato. Eseguire una perfetta brasatura è fondamentale per la tenuta dell’impianto. La prova di tenuta consiste in un test in pressione di azoto, normalmente a 10 bar, per verificare con il cercafughe millebolle la presenza di perdite.

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Palano Luigi GS IMPIANTI DI PALANO Livorno Ferraris Hila Sokol Asti Muracino Roberto HT SYSTEM DI MURACINO Selargius Lucchini Roberto IVS TEAM srl Cherasco Lorusso Andrea Casalborgone Santinelli Giovanni MG IMPIANTI DI MARCO GIANNONE Cesano Maderno Digiovanni Michele MORRA EQUIPMENT sas Bra Nano Luigi San Lorenzo in Campo Paganin Samuel REFTEK DI CASASSA CARLET DANILO Pessinetto Siragusa Alberto Torino Stramenga Andrea Termoli

Corso ad hoc per Trenitalia. L’aspirante Tecnico del Freddo viene addestrato ad eseguire una perfetta brasatura. Il docente Marco Vitelli controlla che questa venga effettuata a regola d’arte, condizione fondamentale per evitare perdite di refrigerante secondo la presente normativa. Gli allievi hanno successivamente ottenuto il Patentino Brasatura.

Guaresi Gabriele TIL srl Settimo T.se Allorto Marco VALLESTRONA ENERGY HOUSE Biella

Guerra Dario ZAMITI FULVIO DI ZAMITI PAOLO Genova Zecca Antonio Casalborgone

Spertino Marco ZILIO ENERGIA Castelletto M.to Casula Daniele ZORZI FRIGOTECNICA srl Merano D’Avola Filippo ZORZI FRIGOTECNICA srl Merano

TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI - PIF A MILANO Abate Davide ABATE TERMOIDRAULICA Mariano C.se Napolano Giuseppe AF FRIGO CLIMA IMPIANTI srl Bomporto Cutolo Steven AIR TEKNIC srl Cormano De Feudis Christian AIRKING srl Settimo M.se Tra i corsi e patentini proposti dalla rete CSG troviamo impianti solari termici, fotovoltaici, pompe di calore inclusi nel percorso FER sulle Fonti Energetiche Rinnovabili obbligatorio per legge da alcuni anni, svolto nella sede CSG di Milano “CER: Centro Energie Rinnovabili”. I corsi vengono svolti mensilmente.

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Minniti Nicola ALMA srl Monza


Abdelsalam Mohamed ALMA srl Monza Robetti Rocco ALPINA SERVICE soc. coop. Ciserano Naborre Giuseppe ATLANTICA snc Parma Benvegnù Luca Sesto Calende Cavenaghi Fabio Seregno Sartori Antonio CDE soc coop Piacenza Riccobono Francesco CIAM srl San Giuliano M.se Ciarmiello Simmaco Casirate Adda Sangalli Gianluca CLIMACENTO srl Cormano

Marco Buoni e Kelvin Kelly ripresi in Bahrein dove, su commissione delle Nazioni Unite, hanno tenuto corsi ed esami per la Certificazione dei Tecnici del Freddo, seguendo lo schema europeo che è stato ripreso tale e quale nella legislazione di tale paese. Buoni e Kelly furono innovatori in Italia anticipando la legislazione nazionale e lanciando, con 2 anni di anticipo, il Patentino Italiano Frigoristi - PIF obbligatorio per legge per usare gli HFC.

Dal Molin Massimo Tarzo

Bud Ioan Ovidiu EDILTECNICA ST srl Robbiate

Bellan Ivan FRIGOTERMICA srl Cornegliano L.

Zoni Luca IDROZETA DI ZONI LUCA Lentate S/Seveso

De Luca Paolo DE LUCA TECNOLOGIE Gallarate

Pesaresi Giovanni Antonio ELETECNO ST spa Robbiate

Mastellone Gaetano GIANNINI srl Milano

Iezzi Sergio Guargacho - Arona

Chiara Marcello DENSO THERMAL SYSTEMS spa Poirino

De Pascalis Cristian EXERGY spa Bologna

Bozza Stefano GTI GENERAL TECNOIMPIANTI srl Brembate Sopra

Garrone Livio DENSO THERMAL SYSTEMS spa Poirino

Muraro Andrea EXERGY spa Bologna

Locatelli Juri HOVAL srl Zanica

Ce’ Carlo IWE srl Pozzuolo M.na Mungiu Leonida IWE srl Pozzuolo M.na Lisci Bruno Cadegliano V.

CORSI SUI VEICOLI ELETTRICI IN TUTTO IL MONDO

Corsi/training CSG/EEC sulle automobili elettriche all’Università George Washington – Washington DC (nei pressi della Casa Bianca). Altro training su questo argomento, oltre che nelle Università di altri paesi, viene svolto a Manhattan, a Londra, etc.: a sinistra il coordinatore/organizzatore Paolo Buoni.

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Bajrami Mario LISSANDRELLO GIUSEPPE snc Gallarate Palumbo Giacomo PALUMBO TERMOIDRAULICA Cesano Maderno Gallo Massimo PARABIAGHI SERVIZI srl Milano Marchese Giuseppe PARABIAGHI SERVIZI srl Milano Passetti Vasco PASSETTI TERMOIDRAULICA Seregno D’Aleo Giuseppe PROJECT CLEAN GROUP srl Trezzano S/N Morigino Marco PROJECT CLEAN GROUP srl Trezzano S/N Segù Matteo SEGÙ srl Lipomo Di Lorenzo Luigi Gerardo SERVIZIO CASA DI DI LORENZO L.L. Rosasco Di Lorenzo Luis Leonardo SERVIZIO CASA DI DI LORENZO L.L. Rosasco

Corso serale di Condizionamento dell’aria e Tecniche Frigorifere Specializzazione presso la sede di Torino del Centro Studi Galileo presso l’Istituto Amedeo Avogadro, storico istituto tecnico sotto la Mole Antonelliana ancora fondato da Napoleone Bonaparte. I Corsi serali sono molto utili per migliorare la propria preparazione senza sacrificare giorni di lavoro.

Szuba Rafal Marcin Seveso Nicastro Vincenzo TECO ASSISTANCE snc Cesano Maderno Scandura Luca TECO ASSISTANCE snc Cesano Maderno

Tuccillo Antonio TECO ASSISTANCE snc Cesano Maderno Morello Ferruccio TECO SERVICE srl Cesano Maderno Oggionni Samuele VRV SERVICE srl Milano

TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI - PIF A ROMA Marafioti Ivano ANTAS srl Gragnano Trebbiense Pettinelli Moreno ANTAS srl Gragnano Trebbiense Stefanoni Mario ANTAS srl Gragnano Trebbiense Tredici Stefano ANTAS srl Gragnano Trebbiense Zaccaria Giancarlo ANTAS srl Gragnano Trebbiense Cilia Alessandro CHLOE SERVICES srl Palestrina Scapolatiello Ferdinando CLIMAFREDDO SERVICE Napoli Galtelli Daniele DAGATEL srl Roma

Addestramento pratico durante un corso di Tecniche Frigorifere nella sede centrale Centro Studi Galileo di Casale Monferrato. La prove principali riguardano la carica, il vuoto e il recupero con la minima emissione di refrigerante in atmosfera.

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Bonomo Delfino DAGATEL srl Roma


Dodde Francesco Formia Ramos Roberto ECOSINERGY srl San Benedetto del Tronto Teodori Fabio ECOSINERGY srl San Benedetto del Tronto La Cerra Eugenio ELC IMPIANTI DI LA CERRA Apollosa Pietrosanti Paolo ELETECNO ST spa Robbiate Bucci Massimiliano ELETECNO ST spa Robbiate Fuschiotto Alberto Perugia Di Natale Daniele HOSPITAL CONSULTING spa Bagno a Ripoli Nazzaro Alfonso IRPINIA COFFEE snc Chiusano San Domenico Cappadonna Daniel ITC srl Roma Lotti Gaetano Capranica Micozzi Maurizio Ardea

Un’allieva tunisina esegue una saldobrasatura sotto l’attenta guida del docente CSG Madi Sakande, incaricato dal Centro Studi Galileo di tenere corsi nelle nazioni del Maghreb sotto l’egida ONU.

Sorrentino Fabio NOSELLI F.LLI & C. sas Bolzano

Pascali Marco PASCALI CESARE & C. snc Anzio

Noschese Andrea NOVER sas DI NOSCHESE Cisterna di Latina

Aiello Cristiano PERNAZZA GROUP srl Narni Punturo Davide Rocca di Papa

Romanelli Fabio REPARTO OPERATIVO GENIO INSTRASTR. Roma Cerqua Salvatore REPARTO OPERATIVO GENIO INSTRASTR. Roma Smanassi Simone Trevignano Romano Nocera Giordano TECHNODAL srl Roma Cucci Mattia TERMOCUCCI DI CUCCI Roma

CORSI A CASALE MONFERRATO AMICI GIANLUIGI Udine BALDIN GABRIELE S. Vito Al Tagliamento COLDCLIMA TECH srl Bonanomi Stefano Varedo L’attestato di partecipazione al corso da poco terminato presso Rivacold sui refrigeranti che verranno utilizzati in futuro A2L leggermente e A3 altamente infiammabili con il docente Gianfranco Cattabriga, che ha ultimamente svolto corsi pure in Gambia, Caraibi, Eritrea e prossimamente in Cina e Bosnia, etc.

COOL MASTERS srls Cugliari Paolo Maierato

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EPP EURO PRESS PACK spa De Simone Matteo Di Martino Antonio Ghelardi Francesco Gianelli Matteo Carasco FDC snc Daniele Alberto Magliano Alfieri GHENAI ABDEL WAHEB HICHEME Inveruno KHAMAL STUDIO Oualid Khamal Arbit Bastiglia MANUTENCOOP F.M. Parodi Armando Guarnieri Luca Zola Predosa

CORSI A ROMA ALTIN srl Giannicola Emiliano Mattaiolo Stefano Roma APLEONA HSG spa Gabrieli Pietro Marrocco Silvio Rossi Dino Porcu Antonio Fosso’ CENTROGAS ENERGIA spa Tonelli Alan Mancini Enzo La Spezia CESIT INGEGNERIA srl Giuliano Antonello Belpasso

CISA SERVIZI FIRENZE srl Donnini Francesco Sesto F.no CNR MONTEROTONDO IST. MET. CHIMICHE Ricci Mirko Monterotondo Scalo CSN IMPIANTI srl Cerullo Felice Scelzo Mario Brienza D’AMATO TERMOIDRAULICA D’Amato Fabio Fontanarosa ECOKLIMA srl Nullo Riccardo Terni FRIGOELETTRICA BRUNO DESTRIERE srl Destriere Domenico Trentola Ducenta INTEGRA srl Zucchima Umberto Pescara MECCANICA BRUCIATORI srl Kasaj Aribjon Burnelli Andrea Casalecchio di Reno NEW CLIMA EVOLUTION srl Andolfi Luigi Napoli SIM COSTRUZIONI srl Fortelli Giuseppe Cercola STAG srl Bonini Christian Firenze

Foto di gruppo degli allievi tunisini con il direttore dell’Agenzia Nazionale per la protezione dell’ambiente Youssef Hammami e il docente Madi Sakande. Esperto docente CSG premiato come miglior imprenditore africano d’Italia.

THERMOIMPIANTI DI ORLANDI VALTER Orlandi Valter Livorno

VERTOLLI MASSIMILIANO Roma

Concentrazione per le prove teoriche dell’esame per l’ottenimento del Patentino Italiano Frigoristi PIF nella sede di Milano del Centro Studi Galileo. In 8 anni sono stati 10.000 i tecnici certificati dal CSG in ogni regione italiana, oltre a diverse centinaia pure all’estero sotto mandato United Nations Environment.

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Pompa per condensa universale

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La centrale multifunzione Le nuove pompe per la condensa REFCO con una maggior multifunzionalità. Un prodotto per tutte le applicazioni.

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Connessione USB Passa in rassegna la storia operativa della pompa

Sensore digitale Esclusivo sensore digitale di livello dell’acqua

Applicazione universale Da 6.000 Btu/H a 120.000 Btu/H (da 1,75kW a 35kW)

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Editoriale

La formazione e la certificazione italiana, modello per il mondo

MARCO BUONI, SILVIA ROMANÒ, FEDERICO RIBOLDI Il direttore tecnico CSG e VicePresidente AREA Marco Buoni (a sinistra) con il direttore Business Edge Kelvin Kelly nella sede dell’Excellence Centre in Bahrain.

Centro Studi Galileo

Il mondo sta cambiando, il centro economico del nostro pianeta non sono più né l’Europa, né l’America. Sarà e forse già è l’Asia. Tra qualche decennio – dicono gli analisti – che potrebbe perfino essere l’Africa. Per questo motivo dobbiamo tutti noi guardare fuori dai nostri confini. L’aria condizionata e la refrigerazione, seguendo le regole in vigore in Europa e America, verranno installate in altre parti del mondo, in primis in Asia. In Medio-Oriente gli impianti di aria condizionata funzionano 24 ore al giorno e consumano il 70% dell’energia totale del Paese, stessa cosa avviene in India e nel Sud-East Asiatico. Le isole Maldive sono in pericolo a causa dell’innalzamento dei mari dovuto al surriscaldamento terrestre ed ai cambiamenti climatici. Si capisce quindi l’importanza per il nostro pianeta che tutte le nazioni seguano le stesse regole, eliminando tutte assieme i “vecchi refrigeranti” e controllando l’efficienza energetica per un minor consumo di energia e quindi minor inquinamento. Tutti i tecnici dovranno quindi avere la stessa professionalità e la stessa preparazione per installare nel miglior modo possibile gli impianti, ripararli e controllarli, per mantenere l’efficienza con gli alti standard con cui questi sono stati progettati e costruiti, sempre più spesso appunto da aziende asiatiche. Il Centro Studi Galileo ormai da anni ha avuto l’incarico di facilitare questo cambiamento mondiale.

CSG: COOPERAZIONE INTERNAZIONALE NELL’AMBITO DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO IN QATAR E KUWAIT SU MANDATO DELLE NAZIONI UNITE L’Organizzazione per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) ha richiesto al Direttore del Centro Studi Galileo di scrivere lo schema di certificazione dei Tecnici del Freddo per Qatar e Kuwait.

Qatar e Kuwait sono due piccole nazioni della penisola arabica che basano la propria economia sul petrolio. Il clima torrido spinge i governi a cooperare con organismi internazionali per sviluppare una catena della refrigerazione e del condizionamento sostenibile. Marco Buoni, VicePresidente AREA e Direttore del Centro Studi Galileo, ha incontrato ad aprile i colleghi dell’UNEP e rappresentanti di Tunisia, Bahrain, Kuwait e Qatar. Il principio ispiratore

Il Consiglio Direttivo dell’Istituto Tecnologico del Kuwait incontra il CSG per sviluppare la Certificazione sul corretto uso dei refrigeranti negli impianti di refrigerazione e condizionamento, per corretta installazione e manutenzione, maggior comfort, risparmio energetico e tutela ambientale.

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Il prof. Saud (a sinistra) di fronte all’University of Qatar dove sono stati progettati gli impianti di condizionamento degli 11 stadi da calcio dei prossimi mondiali di calcio Qatar 2022. La temperatura esterna in questo paese varia dai 30 ai 50 gradi centigradi Celsius.

degli incontri è stato quello di dotare le suddette Nazioni di uno schema di certificazione sul modello europeo, un marchio di qualità per i Tecnici del Freddo al pari dei colleghi del vecchio continente. Non è ovviamente solo una questione legale. Essere Tecnici del Freddo certificati significa saper operare in sicurezza e senza dispersione di gas dannoso per il clima. Vuol dire inoltre essere consapevoli delle necessità dettate dai protocolli internazionali di sostituire rapidamente i gas climalteranti con le alternative rispettose dell’ambiente. In tutta la regione del Golfo gli Stati stanno impegnando importanti risorse per la protezione ambientale. L’ing. Buoni ha visitato le possibili sedi di formazione (compresa l’Università del Qatar) e ha parlato con rappresentanti in merito all’equipaggiamento, ai locali ed alle competenze necessarie. Uno di questi, il professor Saud Abdul Aziz Abdu Ghani del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale, ha progettato gli impianti di climatizzazione per gli stadi di calcio che ospiteranno la Coppa del Mondo 2022 in Qatar. Progetto impegnativo in un paese in cui la temperatura massima invernale, periodo dei prossimi mondiali, scende raramente sotto i 30

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Consegna degli Attestati ai 22 docenti formati da Centro Studi Galileo e Business Edge.

gradi. La formazione e la certificazione sull’efficienza energetica inizieranno con il professor Saud entro la fine del 2018. La prima fase formerà i formatori e includerà sessioni ed attività per sviluppare e attuare il regolamento locale per la gestione dei sistemi. Il Centro Studi Galileo negli ultimi 5 anni ha tenuto corsi e sessioni di Certificazione per Tecnici di una settantina di nazioni. Molti hanno ottenuto la Certificazione presso la sede centrale CSG di Casale Monferrato, altri nelle nazioni di provenienza. Le ultime missioni internazionali, sotto egida ONU, sono state: Sri Lanka, Thailandia, Ethiopia, Eritrea, Rwanda, Benin, Gambia, Montenegro, Bosnia Herzegovina, Turchia, Bielorussia, Ukraina, Uzbekistan, Tajikistan, Ghana, Colombia, Stati Uniti d’America, Nigeria, Arabia Saudita, Tunisia, Giordania (anche con tecnici Irakeni), Caraibi, Cina, Argentina, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, India, Maldive FORMAZIONE IN BAHRAIN Centro Studi Galileo e Business Edge sono stati incaricati dalle Nazioni Unite di formare i docenti nell’ambito del programma di certificazione nazionale dei Tecnici del Freddo del Bahrain. Le sessioni di formazione e certificazione ai sensi del regolamento UE

517 si sono svolte alla fine di aprile con l’obiettivo di migliorare le competenze, trasferire programmi e tenere una sessione di certificazione F-Gas. Ventidue docenti di diverse nazionalità e lingue, che operano nella piccola nazione formata da 33 isole nel Golfo Persico, hanno intrapreso un workshop di 5 giorni. I due migliori istituti di formazione europei per il settore del freddo hanno unito le forze per aiutare questo Paese arabo a stabilire un programma di certificazione, formando in primis i futuri docenti. Gli esperti hanno condotto una valutazione delle attrezzature dei centri fornendo specifiche tecniche circa l’aggiornamento delle stesse. Partner del progetto l’Agenzia per l’Ambiente delle Nazioni Unite, il Consiglio Supremo per l’Ambiente del Bahrain e la Società degli Ingegneri del Bahrain. Tutti i candidati hanno superato con successo il test, basato sullo schema di certificazione italiano. Il Patentino in Bahrein si chiamerà “Bahrain Environmental Refrigerant Management License – Bahrain ERML”. L’ambiente nel quale è maturata la necessità di formazione in tutto il mondo è l’Emendamento Kigali al Protocollo di Montreal, che richiede a tutte le nazioni mondiali di passare gradualmente dai gas comunemente usati (HFC), con un alto potenziale di riscaldamento globale, ai gas naturali o sin-


Consegna degli attestati con il funzionario ONU Ayman El-Talouny e dirigenti del Ministero dell’Ambiente Bahreinita.

tetici, che hanno un potenziale inquinante inferiore, ma alcuni svantaggi tra cui l’infiammabilità; per questo motivo è richiesta una formazione specifica. FORMAZIONE ALLE MALDIVE Dopo la formazione dello scorso luglio 2017 ai Caraibi, dove i docenti Gianfranco Cattabriga e Marino Bassi hanno svolto formazione e certificazione dei Tecnici del Freddo, un’altra isola che sta subendo i profondi mutamenti climatici ha richiesto l’aiuto del Centro Studi Galileo. Da anni queste isole sono al centro delle notizie per l’innalzamento dei mari, con conseguente loro imminente scomparsa. Isole bellissime patrimonio dell’umanità. Centro Studi Galileo ed il Ministero dell’Ambiente e dell’Energia delle isole Maldive hanno dato il via ad una collaborazione per la stesura dello schema di certificazione nazionale, su incarico dell’Agenzia per l’ambiente delle Nazioni Unite. La prima serie di incontri tra le parti si è tenuta nei primi giorni di maggio presso il Green Building, negli uffici del Ministero sull’isola di Male, la vivace capitale dell’Arcipelago delle isole Maldive. Presenti la Direttrice dell’Environment Management e dell’Ozone Unit, Miruza Mohamed, con i Project Officer Mauman Abdul

Rasheed e Hawwa Nabaaha Nashid, e Silvia Romanò, Head of International Affairs di Centro Studi Galileo (in foto). L’incontro ha avuto lo scopo di presentare la situazione attuale del Paese, che già prevede formazione del personale per svolgere attività nel settore del condizionamento e della refrigerazione. Essendo infatti il turismo e la pesca i due principali esercizi economici che garantiscono introiti alle isole Maldive, la competenza dei Tecnici del Freddo è di fondamentale importanza per il territorio.

L’arcipelago conta circa 1190 isole – di cui 200 abitate da popolazioni autoctone – situate a cavallo dell’equatore, parte di una vastissima catena montuosa sottomarina su cui si è formata nel corso dei secoli la preziosa barriera corallina. Le Maldive costituiscono dunque un patrimonio unico da tutelare e preservare, anche grazie a leggi e regolamentazioni per l’ambiente, che soprattutto impattino positivamente sui quasi 400.000 abitanti e sui milioni di turisti che le visitano ogni anno. Centro Studi Galileo, in collaborazione con il Ministero e con le Nazioni Unite, lavorerà nei prossimi mesi alla stesura di uno schema di certificazione per i tecnici della refrigerazione e climatizzazione al fine di introdurre una legislazione completa nel Paese; un documento preventivo è già in fase di elaborazione, creato sulla base di quanto emerso nel corso dell’incontro con le principali parti interessate e grazie al supporto dell’ufficio legale del Ministero, rappresentato per l’occasione da Fazeela Ahmed Shaheem. Il principale obiettivo dell’introduzione di questa regolamentazione è consentire solo ai tecnici specializzati ed altamente qualificati di operare sui macchinari contenenti gas fluorurati, dannosi per l’ambiente ma necessari per gli impianti. A questo proposito, è già stato introdotto l’argomento della formazione sui gas refrigeranti alternativi e naturali, quali l’ammoniaca e gli idrocarburi, molto utili e già impiegati in

Il team operativo composto da esponenti della Ozone Unit del Ministero dell’Ambiente delle isole Maldive (da sinistra: Hawwa Nabaaha Nashid, la Direttrice Miruza Mohamed e Mauman Abdul Rasheed) e del Centro Studi Galileo (Silvia Romanò).

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Il Centro Studi Galileo è chiamato dalle Nazioni Unite a scrivere la legislazione per Paesi del Medio Oriente e del continente sub-indiano, notoriamente caratterizzati da un clima caldo-umido che rende indispensabile la climatizzazione. In foto, la Responsabile Affari Internazionali del Centro Studi Galileo, Silvia Romanò, espone lo schema secondo standard europei a Male, Maldive.

tanti Paesi per la refrigerazione industriale, domestica e commerciale. Ad intervenire anche due importanti autorità locali: il Politecnico delle Maldive, nelle persone di Majidha Majeed, Ahmed Azad e Mohamed

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Susheel – docenti esperti e corpo amministrativo del centro di formazione governativo, insieme all’Autorità di Accreditamento delle Maldive con Ali Riyaz e Fathimath Haula. I due Enti sono protagonisti dell’attuale attività di

formazione per Tecnici del Freddo sull’isola di Male, che prevede un lungo programma di formazione che parte dalle basi del condizionamento e della refrigerazione, con aspetti sia teorici che pratici, della durata di un semestre. Grazie a questa ottima base sarà possibile instaurare un solido sistema di formazione e certificazione del personale e delle aziende in un breve periodo, con il continuo supporto del Ministero dell’Ambiente. La struttura di formazione con le attrezzature al suo interno è stata oggetto di visita e valutazione da parte del Centro Studi Galileo, risultando ben equipaggiata e pronta ad ospitare la prossima attività di formazione, che avverrà su modello europeo con la prima sessione train-the-trainers alla fine dell’anno. Saranno certificati i primi insegnanti e futuri esaminatori dell’isola, selezionati fra i più meritevoli e competenti attualmente operanti nel settore del freddo e della formazione di Male. ●


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Speciale retrofit con refrigeranti alternativi

Linea Guida ATF “Retrofit dei refrigeranti HFC ad alto GWP”

Comitato Tecnico ATF in Mostra Convegno MCE

RETROFIT DI CIRCUITI ESISTENTI CON REFRIGERANTI ALTERNATIVI • La maggior parte dei fluidi refrigeranti alternativi – i cosiddetti refrigeranti naturali – non sono adatti ad essere usati nei sistemi già in esercizio, a causa della loro infiammabilità, tossicità e/o elevate pressioni operative. I produttori di refrigeranti stanno sviluppando una serie di miscele basate sui refrigeranti HFO (R1234ze e R1234yf) che sono adatte per la conversione degli impianti esistenti. • Il numero di miscele HFO sta aumentando poiché ciascun produttore sta sviluppando miscele diverse; ciascuna miscela è stata sviluppata per applicazioni specifiche e per sostituire i refrigeranti già usati in quelle applicazioni. A titolo d’esempio, sono già commercialmente disponibili refrigeranti atti a sostituire: • R134a negli impianti ad alta e media temperatura (es. chiller e 1° stadio di sistemi in cascata nella refrigerazione commerciale); • R404A negli impianti fissi di refrigerazione a media e bassa temperatura; • R404A negli impianti per veicoli a media e bassa temperatura (trasporti refrigerati); • R404A in impianti a bassa temperatura tipo “plug-in” (es. vetrine refrigerate); Le miscele a base HFO che risultano adatte a sostituire l’R404A, in linea di 1

EN 378-4:2016, clausola 5.4.

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massima, si rivelano anche degni sostituti della serie di refrigeranti R407 (es. R407F, R407A ecc.), con l’esclusione dell’R407C che si utilizzava per condizionamento aria. EN 3781 fornisce indicazioni sulla sostituzione del tipo di refrigerante. Le informazioni seguenti si basano su tali indicazioni. Quando si sostituisce un refrigerante è consigliato seguire i seguenti criteri:

• Infiammabilità – alcune miscele HFO sono leggermente infiammabili (classificazione di sicurezza A2L) e quindi non sono adatte per molti circuiti esistenti – per maggiori informazioni vedere la classificazione di sicurezza • Prestazioni – se l’impianto è sovradimensionato allora è accettabile una piccola riduzione della capacità frigorifera. Una riduzione nell’efficienza energetica non dovrebbe mai essere accettata; • Pressione – se i nuovi refrigeranti hanno pressioni di lavoro e di fermo impianto maggiori allora si ha una ripercussione sulla pressione massima ammissibile dell’impianto. I dispositivi di misura e regolazione della pressione, se fissi sul circuito, devono

pertanto essere sostituiti oppure, se riutilizzabili, ne deve essere variato il set-point di alta pressione. Molto importante è che l’impianto deve essere riclassificato in base alla Direttiva PED, poiché il cambio di refrigerante comporta variazioni sul circuito frigorifero. È possibile che, benché il nuovo refrigerante abbia pressioni di lavoro superiori, il valore esistente di PS venga mantenuto. La differenza tra le massime pressioni operative e quelle di fermo-impianto determina se il valore di PS originario necessita di essere aumentato per il circuito convertito; • Temperatura di scarico – in molte miscele la temperatura di scarico è maggiore di quella dei vecchi refrigeranti; questo aspetto, se non gestito con opportuni accorgimenti (es. isolamento aspirazione, raffreddamento testata compressore) può provocare problemi in particolare negli impianti a bassa temperatura; • Glide – molte miscele presentano un glide elevato e questo richiede la ritaratura e la regolazione della valvola termostatica. È possibile, anzi molto probabile, che un refrigerante con glide elevato non sia adatto per alcuni circuiti; ad esempio, alla data odierna, non sono ancora disponibili sul mercato soluzioni alternative all’R507 negli impianti con evaporatore allagato. • Olio – di solito è necessario controllare che l’olio usato nel circuito sia compatibile con il refrigerante sostitutivo; • Compatibilità con i componenti – il produttore del componente va con-


sultato prima di eseguire il retrofit per assicurarsi della compatibilità del compressore, del condensatore, degli scambiatori di calore, ecc., al fine di non invalidare le garanzie e di assicurare che le prestazioni e la capacità frigorifera originale vengano rispettate; • Capacità di scarico della PRV – la capacità di scarico richiesta dalle valvole limitatrici di pressione può essere maggiore con un refrigerante alternativo; • Assorbimento di corrente – l’intensità di corrente assorbita da motori e dispositivi elettrici può risultare differente da quella del sistema originario. PROCEDURA DI CONVERSIONE La seguente procedura generica di conversione può essere adattata allo specifico circuito in esame: 1. Registra temperature, pressioni di lavoro e consumo di corrente dell’impianto con il refrigerante originario; 2. Risolvi eventuali problemi trovati; 3. Fai una ricerca fughe accurata sul circuito e ripara tutte le perdite trovate; 4. Recupera il refrigerante e assicurati che venga rigenerato o smaltito da un’azienda in possesso di apposito Accordo di Programma con il Ministero dell’Ambiente. Assolutamente non sfiatare, ovvero disperdere in atmosfera, il vecchio refrigerante; 5. Sostituisci quando necessario e/o verifica i componenti (cambio olio, cambio filtri, cambio orifizio termostatica se necessario, taratura TXV se necessario ecc.). Particolare attenzione deve essere riservata alle tenute/guarnizioni che possono perdere dopo la conversione (se possibile sostituirle). 6. Esegui la messa in pressione con azoto per un’accurata verifica di perdite di pressione nell’impianto (indice di perdite); 7. Esegui la messa in vuoto del circuito (a regola d’arte secondo EN 378-2:2016) 8. Taratura set-point pressione di condensazione ed evaporazione, taratura surriscaldamento valvole termostatiche

9. Carica il nuovo refrigerante (la quantità in peso può essere diversa a causa della diversa densità dei due refrigeranti) e contestuale verifica sottoraffreddamento; 10. Regola i dispositivi di controllo e protezione se necessario; 11. Aggiorna etichette e documentazione; 12. Controlla e registra temperature, pressioni di lavoro e il consumo di corrente dell’impianto con il nuovo refrigerante. Come sopra evidenziato, potrebbe essere necessario sostituire l’olio del compressore, benché la maggior parte dei refrigeranti alternativi utilizza lo stesso lubrificante dell’HFC che stai sostituendo.

REFRIGERANTI DISPONIBILI Non esistono refrigeranti mono-componenti disponibili per sostituire HFC come l’R404A. I produttori stanno sviluppando una serie di miscele di HFO, motivo per cui l’elenco dei refrigeranti disponibili cambia rapidamente. Contatta il tuo fornitore per maggiori informazioni circa le ultime miscele disponibili e idonee. RECUPERO DEGLI HFC Quando si dismette un impianto, è obbligatorio recuperare i refrigeranti HFC e/o HCFC in esso contenuti. Il recupero deve essere eseguito da un

Esempio di numerazione assegnata da ASHRAE ai refrigeranti disponibili per il retrofit a dicembre 2017

Non esistono alternative non infiammabili all’R410A (l’R32 non può essere usato per la conversione dei circuiti a R410A).

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tecnico certificato. Un recuperatore deve essere in grado di rimuovere almeno il 95% del refrigerante contenuto in un circuito. L’F-Gas recuperato può essere: • inviato alla distruzione per incenerimento da parte di un’azienda autorizzata (in possesso di un Accordo di Programma stipulato con il Ministero dell’Ambiente); • inviato ad un impianto di rigenerazione che trasforma il vecchio refrigerante in uno con proprietà identiche a quello vergine (perfetta corrispondenza con le caratteristiche richieste dalla normativa internazionale AHRI700); • soggetto ad una pulizia di base ed essere impiegato nuovamente come refrigerante riciclato (vedi per dettagli la linea guida dell’AREA). Il refrigerante HFC inviato alla rigenerazione può contenere delle impurità (es. olio, umidità, incondensabili). Comunque, se il refrigerante è fortemente contaminato non può essere rigenerato, ovvero riportato alle caratteristiche chimico-fisiche del gas vergine, e pertanto deve essere inviato a termodistruzione (es. contaminazione del gas a causa di un motore bruciato). IMPORTANTE: non mescolare/miscelare mai gas differenti nella stessa bombola e/o nello stesso impianto, effettuando rabbocchi con gas diverso da quello contenuto. Questa pratica rende non rigenerabile il gas contenuto nell’impianto e/o nella bombola. Il gas miscelato deve quindi essere necessariamente inviato a termodistruzione, con i conseguenti maggiori oneri di smaltimento e la perdita di valore del gas altrimenti rigenerabile. RICICLO: l’operazione di riciclo è necessario sia effettuata “a regola d’arte”, riportando il gas a titolo almeno paragonabile a quello del gas vergine (umidità, incondensabili, composizione % dei diversi componenti la miscela); le perdite di efficienza energetica, conseguenti all’utilizzo di gas refrigeranti non correttamente a titolo, hanno impatti molto pesanti sul costo di esercizio dei sistemi (anche stimabili nell’ordine del 15-20%). ●

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ULTIME NOTIZIE Gli allievi dell’ITIS ottengono il Patentino Italiano Frigoristi, valido in tutta Europa!

Gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore San Giovanni Bosco di Viadana (MN) hanno svolto il corso di preparazione e l’esame per il conseguimento del Patentino Frigoristi. Centro Studi Galileo ha assistito gli allievi nella preparazione all’esame e i candidati sono stati qualificati “Personale Tecnico abilitato alle attività di installazione, riparazione, manutenzione, recupero, controllo delle perdite nelle apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento e Pompa di calore contenenti gas refrigeranti fluorurati ai sensi del Regolamento (CE) 303/2008”. E’ il terzo anno che l’Istituto sostiene i ragazzi nel conseguimento dell’abilitazione per specifica volontà del Prof. Franco Giallorenzo. Un’operazione lungimirante che favorirà il loro accesso nel mondo del lavoro poiché le aziende preferiscono nella selezione dei lavoratori chi è già in possesso delle abilitazioni di legge e chi ha avuto esperienze formative interne alle imprese. I Patentini CSG che gli studenti del San Giovanni Bosco hanno ottenuto e stanno ottenendo, sono particolarmente qualificati in quanto sono gli stessi che il Centro Studi Galileo ha erogato su incarico delle Nazioni Unite in 50 nazioni. Uno degli storici gap del nostro sistema d’istruzione è la distanza tra scuola pubblica e industria. Il tema è stato trattato ripetutamente, tuttavia non è ancora stata individuata una soluzione. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it


Speciale refrigerazione commerciale

Supersmart: Supermercati energeticamente efficienti, crescita della consapevolezza, trasferimento di conoscenza ed EU Ecolabel SILVIA MINETTO*1, ARMIN HAFNER2, ANTONIO ROSSETTI1, NICOLAS FIDORRA3 Silvia Minetto

1 Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto per le Tecnologie della Costruzione – Padova (Italia) 2 Norwegian University of Science andTechnology, Department of Energy and Process Engineering –Trondheim (Norvegia) 3 University of Braunschweig Hans-Sommer – Braunschweig (Germania)

* corresponding author: silvia.minetto@itc.cnr.it

INTRODUZIONE

Articolo tratto dal 17° Convegno Europeo Richiedere atti e video

SOMMARIO SuperSmart è un progetto europeo che si pone l’obiettivo di rendere più veloce la transizione verso sistemi efficienti di refrigerazione, raffrescamento e riscaldamento per il settore Europeo della vendita alimentare al dettaglio, riducendone il consumo energetico, abbassandone l’impatto ambientale e aumentando i benefici economici per l’intero settore. Concretamente SuperSmart persegue la rimozione delle barriere non tecnologiche alla diffusione di tecnologie efficienti per la refrigerazione e la climatizzazione nel settore dei supermercati e promuove l’introduzione di un nuovo marchio EU Ecolabel per i punti vendita alimentari al dettaglio. All’interno del progetto, gli operatori del settore potranno ottenere formazione gratuita, finalizzata alla rimozione delle barriere legate alla conoscenza e ad incrementare il livello di competenza del personale tecnico e non.

In base agli obiettivi europei 20-20-20, le emissioni di gas serra dovrebbero essere ridotte del 20%, rispetto ai livelli dei 1990, entro il 2020 e l’efficienza energetica aumentata del 20% in relazione allo stesso riferimento. La quota di energie rinnovabili dovrebbe coprire il 20% del fabbisogno rispetto al 2020. Dal momento che il settore della vendita alimentare al dettaglio è responsabile mediamente del 3% del consumo elettrico nazionale e dell’1% delle emissioni di gas serra dei paesi industrializzati, esso potrebbe e dovrebbe dare un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi 20-20-20. La refrigerazione gioca un ruolo rilevante nella bolletta elettrica dei supermercati, contribuendo ad essere per circa il 40-60%. Dal punto di vista dei fluidi frigorigeni, il regolamento F-gas comporta ulteriori sfide. Negli ultimi tempi, ottimi risultati si sono ottenuti in molte parti d’Europa grazie all’impiego di fluidi naturali. A titolo di esempio, un supermercato realizzato a Trondheim (Norvegia) ha raggiunto risparmi energetici del 30% rispetto a siti simili collocati nelle vicinanze. L’adozione di specifiche varianti allo schema frigorifero di riferimento, attraverso compressioni ed espansioni frazionate o il recupero del lavoro di espansione, rendono efficiente l’uso dell’anidride carbonica anche nelle zone del sud Europa, dove il clima è più caldo. Tuttavia, nonostante queste

soluzioni siano ormai state testate e siano disponibili, non sono ancora diffuse in modo adeguato. Tra le altre motivazioni, la ragione potrebbe essere ricercata nella presenza di barriere non tecnologiche, come la mancanza di consapevolezza che tali soluzioni esistono e sono disponibili. Il progetto europeo SuperSmart è dedicato a favorire il raggiungimento di benefici ambientali, oltre che di vantaggi economici per gli operatori, attraverso la rapida diffusione di tecnologie efficienti per la refrigerazione, il riscaldamento e il raffrescamento nel settore della vendita alimentare al dettaglio. SuperSmart è finanziato nell’ambito del programma Europeo per la ricerca e l’innovazione. Il consorzio è costituito da nove partner provenienti da otto Paesi: SINTEF Energy Research (Norvegia), Shecco (Belgio), Royal Technical University in Stockholm (Svezia), ITC-CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche (Italia), UBA (Germania), Braunschweig University (Germania), CIRCE Research Center (Spagna), Energija Energy Consultancy (Macedonia) e l’Istituto Internazionale del Freddo IIR (Francia), che si dedicano a quattro work packages. Il progetto, partito a febbraio 2016, durerà 36 mesi, durante i quali ci si concentrerà sulla rimozione delle barriere non tecnologiche e sulla definizione dei criteri per un marchio EU Ecolabel per il settore della vendita alimentare al dettaglio. Questo articolo inquadra a grandi linee il progetto, descrivendone gli obiettivi e illustrando le opportunità di

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partecipazione da parte degli operatori del settore.

Tabella 1. Valutazione dell’impatto delle sfide legate all’implementazione del regolamento F-gas nel settore della vendita alimentare al dettaglio, da sfida debole (1) a forte (5).

BARRIERE NON TECNOLOGICHE Molte soluzioni tecnologiche per la realizzazione di sistemi efficienti di riscaldamento e raffrescamento nei supermercati sono di fatto disponibili. La loro scarsa diffusione può in parte essere spiegata dalla presenza di barriere non tecnologiche che, pur diverse da Paese a Paese, possono essere raggruppate in cinque categorie: 1. Consapevolezza: gli operatori non sono consapevoli delle soluzioni tecniche disponibili per migliorare l’efficienza degli impianti dei loro punti vendita e per ridurre il costo totale legato ai consumi energetici. Le opzioni comprendono sistemi evoluti operanti con fluidi naturali, dotati di espansione e compressione frazionate, il recupero di calore o gli accumuli di energia. In aggiunta alle soluzioni tecniche, gli incentivi finanziari o fiscali, possono ulteriormente ridurre i costi di gestione. 2. Conoscenza: le persone coinvolte nella scelta, realizzazione e gestione dei sistemi HVAC&R per la vendita alimentare mancano delle conoscenze necessarie per operare nel migliore dei modi. Le tecnologie più efficienti sono più complesse e richiedono conoscenze interdisciplinari per l’integrazione dei vari subsistemi 3. Attitudine sociale: gli operatori temono le nuove tecnologie, sono contrari ai cambiamenti, non hanno fiducia nelle nuove soluzioni e sono restii alle collaborazioni. Ad esempio, alcuni operatori potrebbero temere le nuove soluzioni perché li costringono a lasciare ciò che meglio conoscono e a rimettersi in gioco. Altre preoccupazioni potrebbero riguardare i dubbi sull’affidabilità dei nuovi sistemi, ritenuti ancora non sufficientemente maturi. 4. Organizzazione: Gli attori coinvolti nella proprietà, pianificazione, realizzazione, manutenzione, gestione dei punti vendita hanno interessi contrastanti. La barriera organizzativa è

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Figura 1. Distribuzione della sede europea degli intervistati.

spesso associata a conflitti di interesse. Un esempio è costituito dal fatto che spesso il proprietario dell’edificio e degli impianti sono differenti o il proprietario dell’impianto e il gestore, che paga il conto energetico, non coincidono. 5. Legislazione: Non ci sono forti incentivi alla realizzazione di punti vendita efficienti o, al contrario, disincentivi contro le soluzioni inefficienti. Le barriere non tecnologiche e che sono state brevemente introdotte non sono uguali in tutta Europa e questa è la ragione per cui un progetto Europeo, come SuperSmart, è il modo giusto per affrontarle e trasferire conoscenza ed esperienza da una regione all’altra.

RIMOZIONE DELLE BARRIERE NON TECNOLOGICHE La rimozione delle barriere non tecnologiche rappresenta un punto centrale per le attività di SuperSmart. Al fine di identificarle in modo chiaro, è stata proposta un’indagine online già ad Aprile 2016, per conoscere direttamente da tutti gli operatori coinvolti nel settore dei supermercati quali siano le difficoltà maggiormente incontrate e i suggerimenti per affrontarle. Le misure da adottare devono essere tali da raggiungere il maggior numero possibile di operatori, iniziando da una informazione generale da promuovere nelle conferenze, sulle pubblicazioni a stampa, on-line e sui social-media.


Figura 2. Azioni proposte per rimuovere la barriera legata alla conoscenza e operatori che dovrebbero essere formati per meglio raggiungere la loro rimozione.

In aggiunta si prevedono sessioni formative e workshop durante i principali eventi pubblici o presso gli operatori che ne facciano richiesta. Il progetto è partito con l’analisi della classificazione delle barriere esistenti,

della loro distribuzione sul territorio dell’Unione e l’impatto sui vari settori. Basandosi sui risultati dell’indagine online, i partner del progetto hanno preparato del materiale formativo sui temi individuati come rilevanti per il

settore, ovvero: 1. Environmentally friendly supermarkets: An overview 2. How to build an environmentally friendly supermarket 3. How to refurbish a supermarket 4. Computational tools for supermarket planning 5. Environmentally friendly supermarkets: operation and maintenance 6. EU eco-label for supermarkets Queste relazioni tecniche sono disponibili in lingua inglese e scaricabili dal sito www.supersmart-supermarket.org. In aggiunta ai corsi di formazione e workshop presso conferenze, fiere ed eventi pubblici, come quelli già tenuti ad Atmosphere 2016 (Barcellona, Spagna, aprile 2016), Gustav Lorentzen Conference (Edinburgo, Scozia, agosto 2016) o Ammonia and CO2 Technology Conference (Ohrid, Macedonia, maggio2017), e Chillventa (Norimberga,

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Germania, ottobre 2016) e Euroshop (Dusseldorf, Germania, marzo 2017), si rende disponibile formazione on-line o direttamente presso le sedi di aziende e associazioni in Europa. Tutte le informazioni su come entrare in contatto con i partner del progetto e ottenere corsi dedicati si possono trovare sul sito www.supersmart-supermarket.org. ECO-LABEL EU PER I PUNTI VENDITA ALIMENTARI AL DETTAGLIO Il marchio Ecolabel E è già disponibile per un ampio gruppo di prodotti e servizi. Esso aiuta i consumatori a riconoscere i prodotti ecocompatibili e incoraggia i produttori e i fornitori di servizi a perseguire le migliori prestazioni ambientali. Nel territorio europeo, ai supermercati sono già dedicati due ecolabel nazionali: il "Nordic Swan" in Scandinavia e il "Blue Angel" in Germania. I vantaggi che essi comportano riguardano sia l’aumento di consapevolezza dei consumatori finali sia incentivi per i progettisti e gli operatori che si impegnino in installazioni efficienti. Lo sviluppo di un Ecolabel EU per un nuovo gruppo di prodotti è un processo complesso che richiede numerosi passaggi, che coprano tutti gli aspetti del settore, partendo dall’edificio, gli impianti HVAC&R, la gestione dell’acqua e dei rifiuti, la vendita di prodotti etichettati Ecolabel EU, etc. Nell’ambito del progetto SuperSmart, i partner del progetto si dedicheranno a definire i criteri per il gruppo di prodotto “punto vendita alimentare al dettaglio”, che saranno pubblicati nella forma di rapporto tecnico. La stesura di tali criteri prevede il coinvolgimento attivo con gli operatori del settore. A questo scopo, utilizzatori finali, produttori, ricercatori, progettisti possono contribuire con la loro conoscenza ed esperienza del settore. Alcuni workshop sul tema si sono già tenuti a Chillventa (Norimberga, Germania, ottobre 2016), ISH (Francoforte, Germania, marzo 2017) e Ammonia and CO2 Technology Conference (Ohrid, Macedonia, maggio 2017) e questionari online sono periodicamente proposti sul sito del progetto. Per

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contribuire attivamente o semplicemente essere informati, è possibile consultare la sezione http://www.supersmartsupermarket.info/get-involved CONCLUSIONI La tecnologia per realizzare supermercati efficienti esiste ed è provato che può portare a rilevanti risparmi energetici, quantificati sul campo anche nel 30%. Tuttavia essa non è diffusa come necessario; questo dipende anche dalla presenza di barriere non tecnologiche, come, ad esempio, la mancanza di consapevolezza, di esperienza o di organizzazione. Il progetto europeo SuperSmart mette insieme nove partner europei di alto profilo per rimuovere le barriere non tecnologiche alla diffusione di tecnologie efficienti e ambientalmente sostenibili per il riscaldamento e raf-

frescamento dei punti vendita alimentari al dettaglio, in questo modo incrementandone l’ecocompatibilità, abbassandone il consumo energetico e dunque anche aumentandone il profitto. Oltre a campagne informative, il progetto offre corsi di formazione da tenersi durante eventi pubblici o presso operatori o utilizzatori finali che ne facciano richiesta. I dettagli su come entrare in contatto con i partner del progetto e definire con loro le esigenze formative specifiche possono essere trovate sul sito del progetto. SuperSmart è inoltre coinvolto nella definizione dei criteri per un marchio Ecolabel EU per i punti vendita alimentari al dettaglio. Di nuovo c’è la possibilità per gli operatori del settore di contribuire attivamente alla loro stesura, portando in primo piano l’esperienza e la conoscenza del settore. ●

ULTIME NOTIZIE

Direttiva prestazioni energetiche degli edifici Il Consiglio e il Parlamento hanno raggiunto un accordo, il testo dell’accordo sarà approvato nella sessione plenaria di aprile del Parlamento e successivamente dal Consiglio. Dovrebbe essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale durante l’estate. Il testo entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione, con un periodo di recepimento di 20 mesi nella legislazione nazionale. La Commissione sta già lavorando allo sviluppo di diversi strumenti per l’attuazione dell’accordo. Da febbraio 2017 la Commissione ha lavorato allo sviluppo di una delle nuove disposizioni, l’indicatore di prontezza intelligente. Questo indicatore sarà attuato mediante un atto delegato e sarà volontario per gli Stati membri attuarlo.

Un consorzio sta attualmente sviluppando l’indicatore e dovrebbe completarlo entro giugno 2018. L’indicatore tiene conto di più servizi all’interno di diversi domini (come il riscaldamento ed il raffrescamento), che misureranno l’adattabilità di un edificio alle esigenze degli occupanti e li classificheranno attraverso una scala da A a G. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it


ULTIME NOTIZIE NOTIZIE DALL’EUROPA (Sintesi da refripro.eu)

POLITICA & AMBIENTE

Il 18 maggio alle 10,30 si è tenuto il webinar su “Introduzione ai controlli negli impianti di refrigerazione e condizionamento, importanza per il comfort e il rsparmio energetico”

La California riconosce i divieti degli HFC • Il CARB (California Air Resources Board) ha riconosciuto le regole SNAP emesse dall’agenzia ambientale americana EPA, che erano state, invece, rigettate dalla Corte d’Appello dello stato della Columbia nel 2017. L’associazione britannica FETA mette in guardia contro i retrofit con il R-32 • Secondo l’associazione britannica FETA, da qualche tempo, ci sarebbe una tendenza a utilizzare il R-32 (fluido A2L, mediamente infiammabile), come drop-in nelle installazioni esistenti di R410A. La ragione di questa pericolosa pratica sono sicuramente i prezzi in forte aumento e la scarsità di R-410A sul mercato. INDUSTRIA & TECNOLOGIA Importazioni illegali di gas fluorurati in aumento in Europa • Secondo un recente rapporto presentato dalla Commissione Europea, le importazioni in Europa di HFC illegali sarebbero inesistenti o quasi. Le ricerche del magazine online Cooling Post raccontano, invece, un’altra storia: quella delle vendite illegali ai clienti senza certificazione e in cilindri smaltibili. BSRIA annuncia la crescita mondiale del mercato degli split e dei VRF • A inizio marzo, durante una presentazione alla Mostra di Milano sugli ultimi sviluppi di mercato, l’istituto di ricerca britannico BSRIA ha informato il pubblico che, malgrado una buona crescita, l’Europa non è più il mercato leader per le pompe di calore. È stata, infatti, sostituita dalla regione AsiaPacifico, e in particolare dalla Cina, che ha registrato una crescita del 20% nel 2017. ECONOMIA & GENERALITÀ Honeywell e il UNEP firmano un accordo sulla cooperazione strategica • Il Memorandum of Understanding (MOU) tra il UNEP e Honeywell mira a sostenere lo sviluppo economico sostenibile e a promuovere l’efficienza energetica. India: fino al 30% di frutta e verdura perso dopo il raccolto • Negli ultimi anni, la produzione di frutta e verdura in India è notevolmente aumentata, raggiungendo il record nel 2016/2017 con una produzione di 300 milioni di tonnellate che corrisponde a una crescita di circa il 5% rispetto all’anno precedente. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

Il 18 maggio una grande opportunità, offerta da Centro Studi Galileo, per tutti i Tecnici italiani del Freddo con un webinar (convegno online) completamente gratuito. Relatori: Marco Buoni, VicePresidente AREA, Mirian Solana, HVACR Engineer CAREL, Biagio Lamanna HVACR Knowledge Center Manager CAREL e Marcello Collantin, Consulente Tecnico Sauermann. Collantin di Sauermann è intervenuto a proposito di: “Misure e controlli sugli impianti di condizionamento per il loro corretto funzionamento ed utilizzo degli strumenti di misura idonei”, Lamanna e Solana di Carel “L’uso di sistemi e controlli intelligenti per migliorare l’efficienza e ridurre il consumo di energia”. Argomenti focali per la professione del Tecnico del Freddo che suscitano molti interrogativi ai quali i relatori hanno dato risposte concrete. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

Pompe di calore in Spagna: continua nel 2018 la promozione del loro utilizzo Nel 2018, l’associazione spagnola dei produttori di apparecchiature per il condizionamento dell’aria (AFEC) continuerà il piano di promozione delle pompe di calore avviato due anni fa. Questo piano è stato sviluppato congiuntamente da AFEC e 23 delle sue aziende associate. Uno degli obiettivi principali del piano è spiegare i vantaggi dell’utilizzo della tecnologia a pompa di calore come modo efficiente di riscaldamento, raffreddamento e fornitura di acqua calda sanitaria, il tutto da fonti di energia rinnovabili. Realizzare, installare o semplicemente usare un sistema di riscaldamento a pompa di calore consente di ottenere diversi vantaggi. All’utilizzatore di una pompa di calore è garantito un comfort almeno pari a quello dei classici sistemi a combustione, oltre a un risparmio economico ed energetico senza precedenti e un’abitazione più moderna ed ecosostenibile. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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Speciale principi di base del condizionamento dellʼaria

Principi di base del condizionamento dell’aria

Principali inconvenienti di funzionamento delle pompe di scarico della condensa 192ª lezione PIERFRANCESCO FANTONI

CENTONOVANTADUESIMA LEZIONE DI BASE SUL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni di base semplificate per gli associati sul condizionamento dell’aria, così come da 20 anni sulla nostra stessa rivista il prof. Ing. Pierfrancesco Fantoni tiene le lezioni di base sulle tecniche frigorifere. Vedi www.centrogalileo.it. Il prof. Ing. Fantoni è inoltre coordinatore didattico e docente del Centro Studi Galileo presso le sedi dei corsi CSG in cui periodicamente vengono svolte decine di incontri su condizionamento, refrigerazione e energie alternative. In particolare sia nelle lezioni in aula sia nelle lezioni sulla rivista vengono spiegati in modo semplice e completo gli aspetti teorico-pratici degli impianti e dei loro componenti.

INTRODUZIONE La gestione dell’acqua di condensa di un climatizzatore residenziale è un aspetto particolarmente delicato. Questo perchè l’utente finale si preoccupa immediatamente se la sua apparecchiatura ha perdite di acqua, allarmandosi forse anche più del dovuto in confronto ad altre problematiche ben più serie di funzionamento del proprio climatizzatore, ma meno evidenti e quindi meno percepite. Quando la pompa dello scarico non funziona l’acqua di condensa diventa un pericolo vagante. Ma anche se la pompa funziona continuamente in maniera non dovuta possono nascere altrettante problematiche. Nel seguito vengono analizzati i principali motivi che possono portare ad un non corretto funzionamento della pompa. SE LA POMPA FUNZIONA IN CONTINUAZIONE

È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it

È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.

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Come tutti i dispositivi di tipo elettrico e come tutti i dispositivi che trattano acqua anche le pompe per lo scarico condensa possono andare incontro ad inconvenienti di funzionamento e richiedono una manutenzione periodica che permette loro di lavorare nelle migliori condizioni e che attenua la probabilità di malfunzionamenti. Uno degli inconvenienti che può accadere è che la pompa non fermi mai il suo funzionamento, anche quando nella bacinella di raccolta dell’acqua

non è presente condensa da scaricare. Come già visto, questo potrebbe essere causato da un difetto di funzionamento del sensore. Infatti il funzionamento della pompa viene regolato proprio dal sensore, l’elemento in grado di capire se vi è la necessità di movimentare l’acqua presente nella bacinella. Come si vede in figura 1, il sensore è dotato di un elemento galleggiante a magnete che scorre lungo un perno verticale anche grazie all’azione della spinta idrostatica esercitata dall’acqua contenuta nel sensore stesso. Quando non c’è la presenza di acqua il galleggiante si deposita completamente sul fondo e quindi la pompa si arresta. Per tale ragione, se la pompa continua a funzionare anche quando non vi è la necessità, è necessario controllare se effettivamente tale galleggiante è correttamente disposto sul fondo. Se non lo fosse, ciò potrebbe essere dovuto al fatto che all’interno del serbatoio 1 vi sono dei depositi o delle particelle che ne impediscono il normale posizionamento. Per evitare tale inconveniente è necessario provvedere alla periodica pulizia del serbatoio del sensore e del piccolo filtro (indicato con il numero 3 nella figura 1) che ha la funzione di impedire di entrare nel serbatoio ad eventuale sporcizia o sostanze solide contenute nell’acqua proveniente dalla bacinella di scarico della condensa. Tale operazione va svolta con una periodicità che dipende dall’utilizzo del climatizzatore ma che comunque viene consigliato eseguire almeno una volta l’anno. Il periodo più ido-


Figura 1. Elemento sensore di una pompa per lo scarico condensa: sono evidenziati in giallo l’elemento galleggiante a magnete ed il perno verticale su cui esso è in grado di scorrere.

Figura 2. La freccia gialla indica la tubazione di collegamento tra il sensore ed il corpo principale della pompa. (adattato da catalogo SFA)

(adattato da catalogo SFA)

neo per eseguirlo risulta essere quello primaverile se il climatizzatore è rimasto fermo per tutto il periodo invernale. La frequenza della pulizia va comunque parametrata al tipo di ambiente in cui l’unità interna è collocata: ovviamente essa risulterà più frequente in presenza di ambienti polverosi o particolarmente inquinati. Particolarmente delicato è il periodo di primo funzionamento della pompa, subito dopo la sua installazione, se essa non è stata eseguita dal produttore del climatizzatore. Nel caso di montaggio eseguito su macchina già installata presso l’utente finale è opportuno verificare che nel circuito dell’acqua di scarico non siano rimasti internamente residui di lavorazioni o altri corpi solidi che possono pregiudicare il funzionamento del galleggiante come sopra descritto. Sempre per garantire al galleggiante la corretta possibilità di spostarsi verticalmente in alto ed in basso lungo il proprio perno è necessario assicurarsi che l’intero corpo del sensore sia sempre posizionato in posizione perfettamente orizzontale. Inoltre il corpo del sensore non va evidentemente mai posizionato a contatto di superfici metalliche poichè, in tal caso, il magnete di cui è dotato il galleggiante potrebbe essere soggetto a forze attrattive o repulsive che ne pregiudicano il libero movimento.

SE LA POMPA NON FUNZIONA REGOLARMENTE La problematica opposta è quella che prevede che la pompa non si attiva per rimuovere l’acqua presente nella bacinella o, pur attivandosi, non svuota comunque la bacinella di raccolta della condensa. Se la pompa non funziona prima cosa è accertarsi che, con il magnete del sensore sollevato dal fondo, al corpo pompa sia presente regolarmente tensione. Tenere presente che nella maggior parte dei modelli è presente un dispositivo di protezione dalla sovratemperature che interviene quando la pompa si surriscalda per un funzionamento eccessivamente prolungato. La temperatura di intervento in genere si attesta attorno ai 70-80 °C. Contribuisce al surriscaldamento della pompa anche la temperatura stessa dell’acqua che deve essere scaricata. Molti modelli di pompa presentano un limite di temperatura dell’acqua condensata di circa 30-40 °C, valore che in genere risulta essere molto superiore alla normale temperatura dell’acqua di condensa. La pompa potrebbe surriscaldarsi anche nel caso sia soggetta a sovraccarico di lavoro derivante dalla scelta di un tubo di scarico dell’acqua di diametro eccessivamente piccolo. Per conoscere il diametro ottimale occorre sempre riferirsi a

quanto indicato dal produttore della pompa. Comunque sia, in caso di intervento della protezione occorre attendere il raffreddamento della pompa prima di procedere alla verifica elettrica per accertarsi se al corpo pompa giunge la corretta tensione di alimentazione. Per limitare i problemi di surriscaldamento della pompa è consigliabile posizionarla in modo tale che vi sia sempre sufficiente spazio intorno ad essa per permetterne un’agevole raffreddamento. Un’ulteriore inconveniente potrebbe essere quello dovuto alla presenza di aria all’interno della tubazione che collega il sensore alla pompa, come si vede in figura 2. In tale caso la pompa fatica ad aspirare l’acqua e quindi il suo funzionamento risulta essere irregolare. Generalmente un tale tipo di problematica si manifesta subito dopo l’installazione della pompa. Esistono opportuni dispositivi anti-sifonaggio che possono essere installati sulla tubazione per poter ovviare al problema. Altra causa di mancato funzionamento della pompa potrebbe essere riconducibile direttamente ad un problema di installazione. Di solito il corpo pompa ha un ingresso ed un’uscita obbligate dell’acqua pompata. Il corretto verso del flusso viene normalmente indicato da una freccia posizionata sul corpo pompa stesso. ●

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Speciale refrigeranti

Manuale fluidi refrigeranti per specialisti

SVIZZERA ENERGIA Il VicePresidente AREA Marco Buoni e il Segretario Generale dell’Associazione Svizzera tedesca dei Tecnici del Freddo SVK Marco Von Wyl nella foto con il Presidente ATF Enrico Girola a sinistra e, il Direttore Generale della SPAI Locarno, scuola di formazione per Tecnici del Freddo, Claudio Zaninetti a destra.

www.freddoefficiente.ch

FLUIDI REFRIGERANTI LA LINFA DI OGNI IMPIANTO DEL FREDDO In ogni impianto di raffreddamento, il medio refrigerante funge da vettore di trasporto del calore. Il refrigerante, tramite l’evaporatore assorbe il calore a bassa temperatura dal locale, nel compressore assorbe altro calore meccanico aumentando di temperatura e poi è spinto al condensatore che lo scambia e rilascia all’esterno. Dalla progettazione all’esercizio di una climatizzazione si devono osservare alcuni punti: i fluidi possono influenzare l’efficienza energetica, possono essere infiammabili, velenosi o dannosi per l’ambiente. L’autorizzazione d’impiego è definita legalmente nell’Ordinanza sulla riduzione dei rischi inerenti ai prodotti chimici (ORRPChim). FLUIDI REFRIGERANTI NATURALI I fluidi refrigeranti naturali sono formati da sostanze presenti anche in natura. Hanno un influsso nullo o limitato sull’ambiente. Tuttavia molti sono infiammabili, esplosivi o velenosi. FLUIDI REFRIGERANTI SINTETICI, STABILI NELL’ARIA I fluidi refrigeranti sintetici stabili nell’aria (HFC1 e FC2) si basano sui fluorocarburi. Sono designati stabili poiché si scompongono lentamente nell’aria (permanenza media superiore a 2 anni). Se liberati nell’aria (ad es. fuoriuscenti da una fessurazione), hanno un effetto dannoso per l’ambiente sul lungo termine. Permettono però un ampio spettro d’applicazione nella climatizzazione e non sono direttamente velenosi o infiammabili. FLUIDI REFRIGERANTI SINTETICI, INSTABILI NELL’ARIA I nuovi fluidi refrigeranti HFO3 sono catalogati, per la loro composizione, tra i fluidi sintetici ma presentano alcune peculiarità positive. Al contrario dei fluidi sintetici sono instabili nell’aria.

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Questo significa che hanno una permanenza nell’atmosfera di pochi giorni (quindi chiaramente inferiore a 2 anni) e per questo provocano un carico ambientale nocivo ridotto. NECESSARIO PERMESSO SPECIALISTICO Chi maneggia professionalmente o commercialmente i fluidi refrigeranti, necessita di un’autorizzazione personale. Un’impresa che lavora coi fluidi, deve impiegare almeno uno specialista autorizzato. ANNUNCIO OBBLIGATORIO Le macchine del freddo o le pompe di calore che funzionano con più di 3 kg di fluido stabile nell’aria devono essere annunciate all’Ufficio svizzero delle notifiche: www.meldestelle-kaelte.ch RISPETTARE L’EFFICIENZA ENERGETICA La scelta del fluido refrigerante, i componenti e il concetto influiscono sul consumo di energia dell’intero impianto di raffreddamento. La potenza di raffreddamento riferita alla portata volumetrica è un’informazione di economicità dell’impianto di raffreddamento. La scelta del fluido può modificare l’efficienza globale del sistema fino al 10 – 15 %. 1 HFC: idrofluorocarburo 2 FC: fluorocarburo 3 HFO: acido ipofluoroso


SEI TIPICI FLUIDI REFRIGERANTI Vantaggi e svantaggi di sei tipici fluidi refrigeranti utilizzati nell’impiantistica del freddo.

1 Con non infiammabile s’intende il termine specialistico «nessuna formazione di fiamma».

INSEGNAMENTI DALLA STORIA DEI FLUIDI REFRIGERANTI La tecnica industriale del freddo inizia con i fluidi naturali, come ad esempio l’ammoniaca, i quali, ad eccezione del CO2, non sono innocui: alcuni sono esplosivi, altri velenosi. In seguito alla richiesta di maggiore sicurezza, sono stati sviluppati i fluidi sintetici (CFC, HCFC, HFC) i quali sono meno pericolosi da maneggiare. Solo in seguito si scopre che erano una minaccia per l’ambiente: i fluidi con cloro distruggono lo strato d’ozono e gli elementi contenenti fluoro incrementano il surriscaldamento globale. I fluidi che distruggono l’ozono (CFC, HCFC) sono oggi proibiti. L’uso dei fluidi con un elevato potenziale di gas a effetto serra (GWP) sarà fortemente limitato in futuro. I nuovi fluidi a basso impatto GWP (HFO) devono ancora raccogliere esperienza e non possono sviluppare nuovi potenziali di dannosità.

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FLUIDI REFRIGERANTI PIÙ IMPORTANTI NEL RAFFREDDAMENTO

I FLUIDI REFRIGERANTI INFLUISCONO SULLA EFFICIENZA ENERGETICA ED HANNO EFFETTI SU COSTRUZIONE, ESERCIZIO E SURRISCALDAMENTO CLIMATICO. IL GIUSTO FLUIDO RIDUCE I COSTI D’ESERCIZIO DEL GESTORE.

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EFFICIENZA ENERGETICA NEL RAFFREDDAMENTO La scelta del fluido refrigerante influisce sull’efficienza energetica dal 10 al 15 %. I seguenti grafici mostrano la situazione con una temperatura costante e media del condensatore (situazione reale e non di dimensionamento). EFFICIENZA ENERGETICA E POTENZA DI RAFFREDDAMENTO RIFERITA ALLA PORTATA VOLUMETRICA La potenza di raffreddamento riferita alla portata volumetrica di un fluido refrigerante dà solo un’informazione della grandezza del compressore. Il grafico sottostante mostra che il fluido R410A, nonostante abbia una elevata potenza di raffreddamento riferita alla portata volumetrica (ca. 6700 kJ/m3) con una EER (solo compressore) di 6.0, è meno efficiente dello stesso impianto col fluido R134a che ha un EER (compressore) di 6.4 (ca. 3000 kJ/m3). La scelta del fluido refrigerante influisce • in modo essenziale sulla grandezza e di conseguenza sui costi d’investimento del compressore (più grande è la potenza di raffreddamento riferita alla portata volumetrica, più piccolo sarà il compressore); • in modo marcato sulle misure costruttive quindi sui costi di costruzione; • in modo marcato sul contributo al surriscaldamento. PER L’EFFICIENZA ENERGETICA È IMPORTANTE LA TEMPERATURA DELL’ACQUA FREDDA E LA TEMPERATURA DI CONDENSAZIONE MEZZI PER MAGGIORE EFFICIENZA ENERGETICA Il corretto funzionamento dell’impianto di raffreddamento è la leva per una migliore efficienza energetica. La corretta scelta del fluido permette un miglioramento dell’efficienza dal 10 al 15 % (fascia chiara nel grafico a fianco) con una giusta interpretazione (temperatura acqua fredda 14 °C anziché 6 °C e temperatura di condensazione 30 °C anziché 45 °C) e un incremento dell’efficienza di ca. 250 %.

1 Basi di calcolo: temperatura di condensazione (tc) 35 °C. Temperatura acqua fredda in uscita (twa) minore o uguale di 5 K in confronto alla temperatura dell’evaporatore (to). (ad es. per il calcolo del valore della temperatura dell’acqua fredda di 14 °C deve essere calcolata una temperatura all’evaporatore di 9 °C).

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QUALE CAMPO D’IMPIEGO PER CIASCUN FLUIDO?

DEROGHE TRAMITE UFAM

L’Ordinanza sulla riduzione dei rischi inerenti ai prodotti chimici (ORRPChim) determina quale fluido (in dipendenza della permanenza nell’aria e del GWP) possa essere utilizzato e in quale impianto (a seconda della potenza di raffreddamento necessaria). Di regola il fornitore dell’impianto verifica se le direttive legali siano rispettate o meno. Già nella fase di progetto è necessario approfondire il tema. In questo modo possono essere valutati precocemente effetti organizzativi e costruttivi.

Se le attuali norme di sicurezza per impianti di raffreddamento (SN EN 378) possono essere garantite unicamente con un fluido refrigerante stabile nell’aria, eccezionalmente e con una domanda motivata, l’Ufficio federale dell’ambiente può dare una deroga per la commercializzazione del suddetto impianto.

CLASSIFICAZIONE DEI FLUIDI REFRIGERANTI La ORRPChim suddivide i fluidi in stabili e instabili nell’aria (fluidi naturali e HFO). I prodotti stabili nell’aria si suddividono in ulteriori tre gruppi: quelli con un GWP inferiore a 1900, quelli tra 1900 e 4 000 e quelli con GWP superiore a 4000. Nel presente documento la delimitazione tra fluidi stabili e instabili è rappresentata dal punto «P(NS-S)»1. Il grafico sottostante illustra la delimitazione delle citate categorie. Nelle seguenti pagine i requisiti dei fluidi refrigeranti sono rappresentati graficamente in modo chiaro per le diverse applicazioni. POTENZA DI RAFFREDDAMENTO Qo La potenza di raffreddamento Qo enunciata nella ORRPChim corrisponde alla potenza massima d’uso. Un impianto di raffreddamento comprende le macchine del freddo e i circuiti refrigeranti che: • appartengono allo stesso proprietario; • lavorano allo stesso livello di temperatura (differenza ≤ 4K); • sono ubicati nello stesso locale macchina o in uno contiguo; • approvvigionano i consumatori via lo stesso circuito del freddo. La potenza di raffreddamento dell’impianto è definita come la potenza massima d’uso del consumo di punta. 1 Punto «P(NS-S)»: NS = instabile, S = stabile

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I FLUIDI REFRIGERANTI NATURALI POSSONO SEMPRE ESSERE UTILIZZATI SE SONO RISPETTATE LE NORMATIVE DI SICUREZZA.


FLUIDI REFRIGERANTI PERMESSI NEL RAFFREDDAMENTO DI AMBIENTI IN SVIZZERA Gli impianti di raffreddamento ambiente sono utilizzati per la climatizzazione stagionale per il benessere degli occupanti (ad es. negozi, uffici, amministrazioni, scuole, edifici con grandi locali, hotel ecc.). Il tempo di funzionamento massimo di un impianto stagionale è di 8 mesi all’anno. IMPIANTI DI RAFFREDDAMENTO AD ACQUA In un impianto di raffreddamento ad acqua, il calore residuo è ceduto tramite un circuito idraulico ad una torre di raffreddamento o all’acqua (falda, fiume, lago, industriale).

IMPIANTI DI RAFFREDDAMENTO AD ARIA In un impianto di raffreddamento ad aria (gruppo refrigerante, Rooftop ecc.) il calore residuo è ceduto direttamente all’ambiente tramite uno scambiatore di calore lamellare con ventilatore (ad es. sul tetto).

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IMPIANTI DI RAFFREDDAMENTO AD EVAPORAZIONE DIRETTA

Gli impianti di raffreddamento ad evaporazione diretta non possiedono un circuito con fluido termovettore. Ciò vale indipendentemente se il calore residuo è ceduto all’aria esterna o ad un fluido termovettore. Nella prassi questo capita spesso nei sistemi compatti.

GLI IMPIANTI DI RAFFREDDAMENTO AD EVAPORAZIONE DIRETTA SONO PERMESSI SE LA POTENZA DI RAFFREDDAMENTO È INFERIORE A 80 KW O SE L’IMPIANTO È COMPOSTO DA DUE UNITÀ DI EVAPORAZIONE (RAFFR. AD ARIA)

ULTIME NOTIZIE R22 importato illegalmente dalla Cina: rischia dieci anni di carcere!

accuse formulate dal giudice federale comprendono la violazione del Clean Air Act. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

Il commercio illegale di R22 dalla Cina può costare molto caro. Lo sa bene Mahmoud Alkabbani, 64 anni, proprietario di USA Car Parts di Garden Grove, California. Il mercante di origini arabe è stato accusato di importare e vendere illegalmente R22. L’uomo si è dichiarato colpevole e rischia ora 10 anni di carcere. Quale stratagemma ha utilizzato per introdurre illegalmente il gas sul suolo americano? Il gas veniva spedito dalla società cinese con la quale Alkabbani aveva stretto accordi confezionato in cilindri contraffatti con marchio Glacier. Il contratto con la società cinese elencava il prodotto come R134a, ma un secondo accordo segreto richiedeva che l’azienda cinese spedisse effettivamente R22 ad Alkabbani. Il Registro della Contea di Orange rivela che Alkabbani offrì il refrigerante R22 in vendita su eBay e successivamente fece un accordo per vendere quattro cilindri a un agente sotto copertura per $ 330 ciascuno – più di 10 volte l’importo che aveva pagato per la sostanza. Le gravi

Energie rinnovabili ed efficienza energetica in Europa

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Procedono i lavori per definire i contenuti della Direttiva sulle energie rinnovabili. Il Consiglio mantiene l’obiettivo del 27% di energie rinnovabili, in contrasto con l’obiettivo vincolante del 35% per la quota di energie rinnovabili entro il 2030, che è sostenuto dal Parlamento Europeo. Inoltre, entrambe le istituzioni supportano l’integrazione delle energie rinnovabili nel riscaldamento e nel raffreddamento, ma divergono sugli obiettivi da porre. Il Parlamento sostiene un aumento annuo del 2% della quota di energie rinnovabili nel settore del riscaldamento e del raffreddamento, contrariamente al Consiglio che sostiene un aumento annuo dell’1%. Il progressivo aumento della quota di energia fornita da fonti rinnovabili ha reso necessario il recepimento da parte delle regioni italiane riguardo l’obbligatorietà dei corsi di aggiornamento per i responsabili tecnici delle ditte che svolgono interventi straordinari su impianti ad energia rinnovabile meglio conosciuti come corsi FER. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it


Speciale nuove tecnologie senza refrigeranti

Sfide ed opportunità legate all’introduzione nel mercato della tecnologia della refrigerazione magnetica ALESSANDRO PASTORE, NEIL WILSON Alessandro Pastore all’ultimo Convegno CSG

Articolo tratto dal 17° Convegno Europeo Richiedere atti e video INTRODUZIONE Il mercato mondiale della refrigerazione e dell’industria del freddo è di fatto molto grande: l’Istituto Internazionale della Refrigerazione (IIR) nel 2015 ha stimato che i circa 3 miliardi di apparati per la refrigerazione, l’aria condizionata e le pompe di calore attivi nel mondo, consumano il 17% dell’elettricità totale prodotta e che l’industria legata alla refrigerazione genera ricavi per 300 miliardi di USD$ all’anno dando lavoro a circa 12 milioni di persone. Questa industria è essenziale per garantire la sicurezza e l’alta qualità del cibo per miliardi di persone, permette di far funzionare la rete internet e assicura il massimo comfort in casa, negli uffici e in auto. Inoltre molti processi medici, chimici e industriali usano la refrigerazione. In poche parole è a tutti gli effetti una delle tecnologie fondative del mondo moderno. Lo scopo di questo articolo è quello di, brevemente, riassumere le sfide che gli sviluppatori della refrigerazione magnetica devono affrontare nel momento in cui decidono di portare sul mercato le loro soluzioni, così come i fattori abili-

Camfridge Ltd.

tanti che renderanno possibile da parte del mercato stesso l’adozione di questa nuova tecnologia. Uno studio OECD definisce “innovazione radicale” come “il risultato di un processo complesso piuttosto che di un evento singolo. Le innovazioni radicali sono spesso sviluppate da piccole società o nuovi entranti nel mercato e generalmente sono associate a un processo lungo, difficile e pieno di rischi. La loro massiccia adozione e diffusione quasi sempre dipende, invece, da miglioramenti incrementali, da modifiche e aggiustamenti, dallo sviluppo di tecnologie complementari, da cambi organizzativi e dalla consapevolezza della loro esistenza a livello sociale”. In questo senso la refrigerazione magnetica può essere definita una nuova tecnologia radicale. Recenti risultati della ricerca economica sulle organizzazioni mostrano come il mercato accetti l’introduzione e la diffusione di nuove tecnologie radicali attraverso il supporto da parte di diverse “audience” sociali che sono definite come “agenti con un interesse in un dato dominio e con il controllo di risorse materiali e simboliche che ne determinano il loro successo o fallimento nel dominio di riferimento”. La nozione di audience sociale è stretta parente del concetto dei gruppi sociali sviluppata dai professori Pinch e Bijker, ossia gruppi chiave che danno forma all’adozione di nuove tecnologie, idee o artefatti in un dato mercato di riferimento. Il comportamento delle audience sociali ha un’influenza enorme per il successo di mercato di una

nuova tecnologia radicale, in particolare quando quest’ultima ha come effetto di rimpiazzane una già esistente. Per quanto riguarda la tecnologia della refrigerazione magnetica si possono individuare le seguenti audience: • I regolatori del mercato come i governi o simili. • Gli utilizzatori finali intesi sia come consumatori privati sia come aziende. • L’industria e il mondo finanziario che presentano sia interessi diretti nella tecnologia che sarà rimpiazzata da quella nuova –in questo caso produttori di gas refrigerante o di compressori- sia presentano solo delle sinergie con la stessa, come potrebbe essere il caso dei produttori di motori elettrici. • Altri gruppi sociali che influenzano direttamente l’elaborazione di policy a livello governativo e commerciale oppure l’opinione pubblica come gruppi di lobby, NGOs e media. Il ruolo dei governi Un numero sempre più grande di governi ha approvato misure legislative volte ad incoraggiare l’adozione di tecnologie più efficienti e amiche dell’ambiente, sia attraverso il divieto di vendere prodotti che presentano livelli di consumo energetico troppo elevato sia imponendo ai produttori di informare i loro clienti del livello di efficienza raggiunto dalle loro soluzioni. Un altro aspetto importante è quello del sostegno alle attività di Ricerca e Sviluppo in tutti i campi che potranno aiutare il raggiungimento degli obiettivi delle loro policy. Per esempio in

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Europa ci sono vari programmi nazionali cosi come il programma quadro per la ricerca e lo sviluppo della Commissione Europea; negli Stati Uniti il Department of Energy offre numerose opportunità di finanziamento alla ricerca; in Giappone esistono opportunità di finanziamento offerte da NEDO (New Energy and Industrial Development Technology Organisation). Tutte questi enti hanno sostenuto negli ultimi dieci anni programmi di ricerca nel campo della refrigerazione magnetica a temperatura ambiente. È utile ricordare come proprio il Department of Energy abbia definito in un suo studio del 2010 la tecnologia della refrigerazione magnetica come la sola che nel medio periodo possiede il potenziale di rimpiazzare la tecnologia dei compressori. Il ruolo degli utilizzatori finali La seconda audience è composta dagli utilizzatori finali intesi sia come consumatori privati sia come aziende. Molti studi di microeconomia hanno analizzato i fattori abilitanti e le barriere all’acquisto e all’adozione di apparati efficienti da parte dei clienti. In certe regioni come l’Europa Occidentale, i consumatori mostrano una spiccata propensione a pagare un prezzo maggiore pur di poter acquistare degli elettrodomestici più efficienti. Per esempio osservando i dati di mercato di 10 paesi europei dal 2000 al 2013 si può chiaramente individuare una dinamica che vede i frigoriferi di classe più efficiente individuabili dall’aggiunta del segno + dopo la A, diventare i prodotti più venduti sul mercato dopo 7-8 anni a dispetto del fatto nel momento della loro introduzione avessero di gran lunga un prezzo di acquisto più alto di quelli meno efficienti. Clienti business come le catene di fast food e di supermercati hanno iniziato a considerare nei loro acquisti sempre più soluzioni di raffreddamento più amiche dell’ambiente al fine di aumentare le loro credenziali ambientali. Di fatto questa tendenza continuerà se il ritorno su investimento (che in generale comprende i costi di manutenzione lungo tutto il periodo di vita del prodotto e il livello di supporto che la tecnologia richiede) presenta dei valori positivi.

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Schema impianto refrigerazione magnetica Rigeneratore, fatto di materiale magnetocalorico Scambiatore di calore Circuito magnetico Pompe Motore Campo magnetico applicato Campo di smagnetizzazione Poroso Volume perso Interazioni termiche non volute Calore espulso Capacità frigorifera Perdite di calore

Motore compatto magnetico Dietro del frigorifero

Motore Magnete

Allo scambiatore freddo

Rigeneratore

Il ruolo dell’industria L’industria della refrigerazione che usa la tecnologia dei compressori è un’industria storicamente ben definita che comprende nella sua catena industriale i produttori di gas refrigerante, di compressori a gas e delle applicazioni finali della refrigerazione. L’uso dei gas è la più grande sfida ambientale che questa industria ha dovuto, deve e dovrà affrontare. Fino ad oggi i produttori di gas e dei compressori hanno avuto le competenze per risolvere il problema di trovare nuovi gas più rispettosi dell’ambiente e disegnare nuovi compressori che si adattassero a questi gas e che rispondessero ai nuovi regolamenti e alla domanda di mercato per apparati più efficienti. Questo processo di sviluppo incrementale non segue un percorso facile e, per questo, esiste l’incentivo a sviluppare tecnologie completamente diverse

Aria sfiato

Allo scambiatore caldo

Pompa alta efficienza

com’è quella refrigerazione magnetica. Quest’ultima presenta i seguenti vantaggi per l’ambiente e i clienti finali: • L’efficienza di un’applicazione che usa una pompa di calore che si basa sui principi della refrigerazione magnetica è, in principio, superiore a quella delle stesse applicazioni che usano i compressori a gas grazie al fatto che il motore magnetico può essere progettato per funzionare tra una temperatura di esercizio calda ed una fredda molto vicino alle temperature di esercizio dell’applicazione stessa. • Non necessita dell’uso di alcun gas e lubrificante. • Minore rumore di esercizio. • Facilità nella fase di smaltimento a fine vita. In particolare l’assenza di gas non richiede le pesanti procedure di gestione dei gas. I vantaggi sopra citati dovranno, però, essere accompagnati da un costo di


produzione che ne garantisca nel lungo termine il successo in un mercato di massa. I recenti risultati raggiunti da Camfridge Ltd. che è leader nello sviluppo della tecnologia della refrigerazione magnetica per quanto riguarda il peso e le dimensioni delle macchina, hanno permesso di provare già a livello prototipale i vantaggi in termini di costo e di benefici per l’ambiente.

Dal punto di vista concettuale una pompa di calore magnetocalorica è composta da 5 elementi: • Un magnete permanente che fornisce in un dato volume un campo magnetico sufficiente ad attivare in maniera efficiente le proprietà dei materiali magnetocalorici. • Il rigeneratore che contiene al suo interno la struttura porosa di materiale magnetocalorico. • Il motore elettrico che muove i rigeneratori dentro e fuori dal campo magnetico generato dal magnete permanente. • Le pompe che pompano il fluido attraverso i rigeneratori e gli scambiatori di calore. • Il sistema di gestione del fluido. Una possibile equazione che permette di valutare le performance di sistemi magnetocalorici diversi ma che usano lo stesso materiale magnetocalorico è la seguente: Frequenza di esercizio x (campo magnetico massimo – campo magnetico minimo) x volume Dove la frequenza può essere dell’ordine di 0.5Hz per sistemi lineari oppure dell’ordine di 2Hz-4Hz per sistemi rotativi. La variabile “volume” permette di considerare la forza di picco sentita dal motore elettrico e legata al disegno, alla geometria e all’esatta posizione del rigeneratore con la forma del magnete stesso. A questo riguardo, il rapporto tra il valore di campo magnetico massimo e la superficie aperta del magnete si modifica quando cambiano le dimensioni del magnete. In generale, più grandi sono queste ultime e migliore è questo rapporto,

COP (W/W)

QUADRO DI RIFERIMENTO PER L’ANALISI ECONOMICA DI UNA POMPA DI CALORE CHE SI BASA SUI PRINCIPI DELLA REFRIGERAZIONE MAGNETICA

Efficienza

Compressore più efficiente Compressore meno efficiente Refrigerazione magnetica

Range potenza (W)

anche se esistono dei limiti fisici che si devono considerare. Sulla base dell’equazione sopra riportata e di queste prime considerazioni al fine di paragonare pompe di calore magnetocaloriche diverse, si possono utilizzare le seguenti metriche qualitative: 1. La dimensione e il peso della pompa di calore magnetocalorica rispetto a quelli del compressore a gas che si vuole sostituire. 2. Il costo di assemblaggio del magnete permanente. La pompa di calore magnetocalorica deve inoltre rispondere alle specifiche dell’applicazione finale in termini di temperature di esercizio e livello di efficienza. È importante sottolineare che le specifiche della pompa di calore magnetocalorica devono essere sempre riferite a quelle richieste e definite dall’applicazione finale e non a quelle del compressore. Qualche volta a causa del “pensiero per compartimenti stagni” indotto da decadi di predominanza della tecnologia a compressione si tende a richiedere e comparare le prestazioni della pompa di calore con quelle del ciclo ASHRAE del compressore e non con quelle dell’applicazione

per cui è stata progettata, dimenticandosi così che lo scopo finale è la produzione di applicazioni di refrigerazione ad alta efficienza e basso costo, e non quello di replicare meramente le prestazioni del compressore a gas. Un compressore a gas presenta una curva di tipo parabolico quando le variabili di costo/volume e peso sono messe in relazione con la potenza mentre se si stimano le medesime curve sulla base dei dati dei prototipi di pompe di calore magnetocaloriche note, si osserva una curva di tipo lineare o quasi lineare. Sovrapponendo le due curve si può individuare il range di potenze delle applicazioni finali per cui la pompa magnetocalorica è più competitiva rispetto all’uso dei comprensori a gas. Si può osservare che in base agli accordi internazionali come quello di Kighali nel 2016 il costo delle applicazioni che usano i compressori a gas potrebbe aumentare allargando la zona di competitività economica della refrigerazione magnetica. In ogni caso allo stato attuale delle conoscenze sulle prestazioni e costi previsionali si può affermare che, quando la potenza frigorifera è minore

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di 1 kW, non ci sono ragioni strutturali perché il costo totale derivante dalla somma dei costi in conto capitale e operativi di un’applicazione che usa una pompa d calore magnetocalorica sia più elevato della sua equivalente che usa un compressore a gas.

Mercato dei frigoriferi attuali (150 milioni all’anno) Focus sulle regioni con regolamenti ambientali più stringenti

COME IL MERCATO DELLA REFRIGERAZIONE DOMESTICA PUÒ RAPPRESENTARE UN’OPPORTUNITÀ PER LA TECNOLOGIA DELLA REFRIGERAZIONE MAGNETICA Il valore dei coefficienti di prestazione dei compressori a gas per i frigoriferi domestici sono decrescenti quanto più diminuisce la potenza frigorifera erogata. Questo dato si può spiegare con il fatto che il valore assoluto delle perdite da attrito meccanico, essenzialmente dovute alla presenza di un lubrificante all’interno del compressore, è proporzionalmente piccolo quando la potenza refrigerante è nell’ordine di alcune centinaia di W ma diventa molto importante nel caso della potenza frigorifera richiesta dai frigoriferi domestici, ossia qualche decina di W10. La pompa di calore magnetocalorica non ha nessun lubrificante e per questo motivo è ragionevole aspettarsi che per potenze frigorifere inferiori a 100W, la tecnologia della refrigerazione magnetica sia intrinsecamente superiore a quella dei compressori a gas con lubrificante. Inoltre, la pompa di calore magnetocalorica può essere progettata per lavorare in maniera affidabile e robusta a temperature di esercizio molto vicine a quelle del frigorifero, per-

mettendo così di raggiungere una efficienza termodinamica superiore dell’elettrodomestico. Proprio grazie a questo fatto un cabinet connesso ad una pompa magnetocalorica può ridurre della metà i consumi. I costi di smaltimento di un frigorifero sebbene non siano ancora totalmente a carico dell’utilizzatore finale, sono comunque un costo che pesa sull’industria. Prima di ogni operazione di smaltimento, il gas contenuto all’interno del compressore deve essere trattato seguendo delle specifiche procedure. Grazie al fatto che la pompe di calore magnetocaloriche non usano gas, le procedure di smaltimento saranno semplificate riducendo in questo modo i costi. Studi molto recenti, hanno confrontato il dettaglio dei costi lungo tutto

il ciclo di vita di un frigorifero ad alta efficienza che usava un compressore a gas con quello che usava un prototipo di pompa di calore magnetocalorica, arrivando alla conclusione che i costi ambientali sono dello stesso ordine di grandezza e potrebbero essere notevolmente migliorati se il magnete permanente usasse materiale riciclato e non vergine come nel caso in studio. Il completamento dei test su prototipi di frigorifero che usano pompe di calore magnetocaloriche, come ad esempio quelli del progetto di ricerca europea ELICiT, ha reso possibile l’inizio di un nuovo cammino di questa nascente industria verso “la massiccia adozione e diffusione” della tecnologia che, come ricordato all’inizio dell’articolo, “dipende da miglioramenti incrementali, da modifiche e aggiustamenti, dallo sviluppo di tecnologie complementari, da cambi organizzativi e dalla consapevolezza della loro esistenza a livello sociale”. Ringraziamenti I risultati presentati in questo lavoro sono stati resi possibili dai finanziamenti del settimo programma quadro di ricerca dell’Unione Europea (FP7/2007-2013): grant ENV-2013603885; grant n° 245288; grant NMP3-SL-2008-214864 e grant NMP3-SL-2012-310748. Parte del contenuto di questo articolo sarà presente nel libro di prossima uscita “Magnetic cooling: from fundamentals to high efficiency refrigeration”, Edited by: K.

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Speciale corso di tecniche frigorifere per i soci ATF

Eliminazione dell’R404A: difficile lasciare la vecchia strada per seguirne una nuova 212ª lezione di base PIERFRANCESCO FANTONI ARTICOLO DI PREPARAZIONE AL PATENTINO FRIGORISTI

DUECENTODODICESIMA LEZIONE SUI CONCETTI DI BASE SULLE TECNICHE FRIGORIFERE Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni semplificate per i soci ATF del corso teorico-pratico di tecniche frigorifere curato dal prof. ing. Pierfrancesco Fantoni. In particolare con questo ciclo di lezioni di base abbiamo voluto, in questi 20 anni, presentare la didattica del prof. ing. Fantoni, che ha tenuto, su questa stessa linea, lezioni sulle tecniche della refrigerazione ed in particolare di specializzazione sulla termodinamica del circuito frigorifero. Visionare su www.centrogalileo.it ulteriori informazioni tecniche alle voci “articoli” e “organizzazione corsi”: 1) calendario corsi 2018, 2) programmi, 3) elenco tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo divisi per provincia, 4) esempi video-corsi, 5) foto attività didattica.

È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.

Introduzione Passiamo ad esaminare quali sono le opzioni sostitutive dell’R404A dopo aver assodato che ormai non si può più procrastinare ulteriormente tale azione stante le condizioni in cui si trova il mercato dei refrigeranti. La scelta del sostituto non è univoca poichè non è facile ottenere nuovi refrigeranti con caratteristiche simili a quelli che si vanno a sostituire. Tra le varie scelte che si devono compiere è necessario anche stabilire se il sostituto deve rappresentare una soluzione temporanea o a lungo termine. Per fare questo non si può non tenere conto dell’impatto ambientale che il nuovo refrigerante comporta con la sua adozione. Elogio dell’R404A (con una nota negativa) Nell’ambito della refrigerazione commerciale a media e bassa temperatura l’R404A è il refrigerante più utilizzato. Ma anche nei circuiti dei trasporti refrigerati ricopre un ruolo predominante. L’R404A ha avuto una notevole diffusione perché si è dimostrato avere buone caratteristiche dal punto di vista termodinamico e della facilità d’uso. In poco tempo è riuscito a sostituire degnamente l’R22 nei circuiti (nuovi) a bassa temperatura senza dare problemi importanti. Nonostante sia una miscela zeotropa

e quindi, ad esempio, a rischio smiscelazione in determinate situazioni d’uso, il suo glide molto contenuto ha fatto sì che in genere il suo uso sia sempre stato agevole. Purtroppo tra le tante peculiarità positive ne presenta una estremamente negativa: è un refrigerante a forte impatto ambientale. Tra i più alti artefici dell’effetto serra nel contesto dei refrigeranti HFC. Questo aspetto, unito al fatto del suo largo e diffuso impiego, sono stati due degli elementi che hanno spinto il legislatore a fare in modo che esso dovesse essere uno tra i primi F-gas ad essere drasticamente ridotto. Il terzo elemento fondamentale che ha condotto a tale decisione è stato anche il fatto che esso viene impiegato in molti e grandi impianti centralizzati il cui tasso di perdita dai circuiti frigoriferi risulta essere frequente e diffuso. In termini di inquinamento ambientale perdere (o sfiatare) da un circuito 1 kg di R404A equivale a perdere circa 2 kg di R410A o quasi 3 kg di R134a. Anche il gemello R507A è oggetto dello stesso trattamento. Viene impiegato nelle stesse tipologie di impianti frigoriferi dell’R404A, presenta caratteristiche non dissimili e l’aspetto positivo di essere una miscela azeotropa con glide nullo. Quindi molto comodo da maneggiare. Purtroppo anch’esso fortemente inquinante. E quindi pienamente interessato dall’attuale processo in corso di eliminazione progressiva.

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Un sostituito, tanti sostituti Come è successo per l’R22 a suo tempo, anche per l’R404A si profila una frammentazione del numero di possibili refrigeranti che lo andranno a sostituire. Questo è dovuto al fatto che ormai la possibilità di creare nuovi fluidi con determinate e ben specifiche caratteristiche risulta essere sempre più difficile. La chimica ha spaziato in lungo ed in largo, sfruttando tutte le possibili opportunità, e quindi ormai non ha più modo di proporre soluzioni adatte alle esigenze. I fluidi naturali impiegabili sono in numero limitato ed in genere sono oggetto di limitazioni d’uso a causa delle loro proprietà e caratteristiche. Ecco allora che non è possibile identificare in maniera univoca un solo refrigerante che andrà a sostituire l’R404A, ormai prossimo alla pensione. Ciascun possibile candidato alla sostituzione possiede caratteristiche tali che non lo rende adatto all’uso in tutti i casi in cui l’R404A è stato fino ad oggi impiegato con successo. Le date indicate dal Regolamento FGas sono piuttosto ravvicinate, ormai. Dal 2020 vi sarà il divieto di usare R404A e R507A nelle nuove apparecchiature fisse di refrigerazione, compresi i frigoriferi ed i congelatori ad uso commerciale. Dal 2022 il divieto interesserà anche i nuovi impianti centralizzati con potenza pari o superiore a 40 kW. Inoltre, per gli impianti con carica superiore a circa 10 kg di R404A e R507A (40 tonnellate di CO2 equivalente) scatta il divieto d’uso di questi refrigeranti anche per la manu-

Tabella 1 Temperatura saturazione -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50

R404A pressione assoluta bolla rugiada 1,31 1,35 2,02 2,08 3,00 3,07 4,31 4,39 6,00 6,10 8,16 8,27 10,84 10,97 14,14 14,28 18,15 18,29 22,96 23,11

tenzione o l’assistenza, sempre a partire dal 2020. A questo punto è necessario individuare quali sostituti utilizzare, sia per i circuiti nuovi che per quelli che eventualmente richiedono un retrofit per poter continuare a funzionare. Una scelta dettata dall’ottica temporale Ma non è finita qui! La scelta del sostituto deve anche tener conto di un’ulteriore disposizione che il Regolamento F-gas prevede. Le piccole apparecchiature commerciali di nuova produzione a partire dal 2022 dovranno necessariamente impiegare refrigeranti con GWP ulteriormente inferiore al valore di 2500, valore in vigore a partire dal 2020, come sopra riferito. Tale valore dovrà essere inferiore a 150. Questo permette di com-

Per conto di un Gruppo industriale italiano molto solido, internazionale, in continua espansione e diversificazione, stiamo selezionando due

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R407H pressione assoluta bolla rugiada 0,9 1,26 1,45 1,98 2,24 2,92 3,34 4,22 4,80 5,92 6,72 8,09 9,16 10,80 12,23 14,14 16,02 18,20 20,65 23,05

prendere la reale portata del Regolamento: l’R404A che attualmente viene utilizzato ha un GWP di quasi 4000. I refrigeranti del futuro dovranno inquinare circa 25 volte meno di adesso. Quindi nella scelta dei nuovi refrigeranti non si può non tenere in considerazione l’ottica temporale con cui traguardare il futuro: scelta temporanea con scadenza nel 2022 o scelta a lungo termine, oltre il 2022? Una scelta a breve termine Se il refrigerante sostitutivo ha il compito di vicariare l’R404A per breve termine, sono disponibili fluidi HFC e HFO in grado di compiere tale funzione. Ne è un’esempio l’R407H, una miscelta zeotropa composta da 3 componenti diversi, quelli che costituiscono anche l’R407C, ben noto nel settore del condizionamento anche perchè non mancano segnalazioni di casi di un uso “problematico” di tale miscela. Il 407H è costituito da circa il 32% di R32, dal 15% di R125 e da circa il 52% di R134a. Rispetto al “gemello” 407C vede aumentare la percentuale di R32 a scapito dell’R125, fatto che comporta un aumento delle pressioni di lavoro e una diminuzione del GWP. Che comunque appare ancora più alto se confrontato con quello medio che l’Unione Europea si prefigge per il triennio 2018/2020 (1418) ma soprattutto con quello programmato a partire dal 2021 (1013): esso, infatti, risulta attestarsi attorno al valore di 1500 circa. Questa è una delle ragioni per


cui l’opzione R407H appare una scelta a breve termine. Caratteristiche dell’R407H Essendo una miscela zeotropa, l’R407H presenta un glide pari a circa 7 K, ben più elevato di quello dell’R404A che può sostituire. Come tutte le miscele zeotrope non è adatto, quindi, a lavorare nei circuiti che prevedono l’utilizzo di evaporatori allagati. Inoltre, presenta la caratteristica di lavorare con elevate temperature di scarico, peculiarità che viene ereditata in parte dall’aumento della presenza dell’R32 nella sua composizione. Per tale ragione, in tutti quei circuiti che lavorando con R404A o R507A già presentano alte temperature di scarico, l’R407H non è adatto come sostituto. Tra i suoi punti a favore l’R407H offre la possibilità di operazioni di drop-in dell’R404A, in quanto non richiede generalmente sostituzione di componenti frigoriferi e quindi rappre-

senta una soluzione tecnica veloce di retrofit del refrigerante. Date le sue alte temperature di scarico, come già detto, trova favorevoli condizioni di funzionamento in tutti quei circuiti che prevedono originariamente già l’iniezione di liquido o altre soluzioni equivalenti per limitare la temperatura del gas in uscita dal compressore. Possiamo dire che esso è idoneo a sostituire l’R404A in tutti i circuiti a bassa e media temperatura. La sua temperatura di evaporazione a pressione normale è di -44 °C e dal punto di vista delle pressioni del vapore replica abbastanza bene quelle dell’R404A attestandosi a valori leggermente inferiori, come si vede nella tabella 1. Tale peculiarità è una delle ragioni che rende l’R407H adatto alla sostituzione dell’R404A nei circuiti esistenti. Tale similarità non esclude, comunque, la necessità di eseguire le dovute verifiche per quanto riguarda la resistenza alle sollecitazioni dei circuiti esistenti a R404 A e convertibili in R407H. ●

ULTIME NOTIZIE L’agenzia svedese per la protezione dell’ambiente ha rifiutato la richiesta dell’associazione di pompe di calore del paese per l’esenzione dal regolamento sui gas fluorurati L’associazione Svenska Kyl & Värmepumpföreningen (SKVP) aveva inviato una lettera all’EPA svedese nello scorso mese di febbraio sostenendo che i prezzi e le carenze di refrigerante elevati avrebbero un impatto sugli obiettivi ambientali europei. Sostenendo di trovarsi in una situazione “vulnerabile”, l’SKVP aveva chiesto che l’industria delle pompe di calore avesse un tempo ragionevole per la conversione a refrigeranti GWP alternativi bassi. L’associazione ha chiesto un’esenzione ai sensi dell’articolo 15.4 del regolamento sui gas fluorurati EU 517/2014, che consente un’esenzione dalla quota per un massimo di quattro anni per le applicazioni, i prodotti o le attrezzature, laddove le alternative non siano disponibili o non possano essere utilizzate per o motivi di sicurezza e / o quando non è possibile garantire una fornitura sufficiente di HFC senza comportare costi sproporzionati. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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GLOSSARIO DEI TERMINI DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO (Parte centosettantacinquesima) Diciottesimo anno

A cura dell’ing. PIERFRANCESCO FANTONI

EPA: Environmental Protection Agency (agenzia per la protezione ambientale). L’EPA è un ente del governo federale degli Stati Uniti che ha il compito di garantire la protezione dell’ambiente e della salute umana contro le possibili minacce che potrebbero causare loro dei danni. Tra le molte attività che svolge, L’EPA monitora il contenimento dei refrigeranti impiegati nei circuiti frigoriferi ed interviene sanzionando chi sfiata in atmosfera tali sostanze. L’EPA è diventata operativa a partire dal 1970. GSHP: Ground Source Heat Pump (pompa di calore geotermica). Tipologia di pompa di calore che, per riscaldare un ambiente, attinge il calore dal sottosuolo, o direttamente dal terreno o dall’acqua di falda. Il vantaggio principale consiste nel fatto che la temperatura della sorgente da cui attinge il calore è sensibilmente costante durante tutto l’arco dell’anno e quindi è possibile ottenere prestazioni ottimali indipendentemente dalla stagione di utilizzo. POE: Sigla con la quale si individuano i lubrificanti polioliesteri, utilizzati con i refrigeranti HFC e

HFO. Gli oli POE sono oli di sintesi e tra le loro caratteristiche principali vi è l’elevata capacità di assorbire l’umidità. Per tale ragione durante il loro impiego vanno tenuti il meno possibile a contatto con l’aria atmosferica. Il loro utilizzo comporta il rischio di immettere involontariamente ed inconsapevolmente umidità nel circuito frigorifero e quindi di creare potenziali situazioni di malfunzionamenti. Tra le principali caratteristiche per il loro riconoscimento visivo vi è la colorazione paglierina che li differenzia notevolmente da altri tipi di lubrificanti, come ad esempio quelli minerali. Riscaldamento, impianto di: Tipologia di impianto in grado di garantire le condizioni di temperatura desiderate all’interno di un dato ambiente durante la stagione fredda. TEWI: Total Equivalent Warming Impact (impatto complessivo equivalente di riscaldamento). Rappresenta la somma tra l’effetto diretto sul surriscaldamento dell’atmosfera causato dalle fughe di refrigerante dai circuiti frigoriferi e l’effetto di surriscaldamento indiretto provocato dal consumo di energia elettrica, necessario per il funzionamento degli impianti stessi. Tale funzionamento, infatti, comporta l’emissione in atmosfera di anidride carbonica durante il processo di produzione nelle centrali termoelettriche dell’energia elettrica necessaria al funzionamento dell’impianto frigorifero. Queste emissioni dipendono fortemente dalle modalità con cui viene prodotta l’energia elettrica (centrali a carbone, idroelettriche, nucleari per fare alcuni esempi) e quindi hanno valori che variano anche significativamente da nazione a nazione. Il TEWI viene misurato attraverso la quantità equivalente di CO2 che viene immessa in atmosfera in un anno. Tale accorgimento permette di confrontare l’impatto complessivo sul surriscaldamento anche per impianti frigoriferi che si differenziano in modo sostanziale uno dall’altro.

Secondo una certa corrente di pensiero, la scelta dell’utilizzo di un certo tipo di refrigerante, da utilizzare in uno specifico circuito frigorifero, deve essere dettata proprio dal valore del TEWI se si desidera raggiungere l’obiettivo di una scelta eco-sostenibile ed impattante il meno possibile sull’ambiente. Altri preferiscono basarsi sul valore del GWP del refrigerante per esegire tale scelta. L’obiettivo principale è quello di avere impianti che permettono di minimizzare il valore del TEWI. Perché ciò avvenga è necessario migliorare le loro prestazioni energetiche attraverso un’accurata opera di progettazione e di costruzione dei vari componenti, nonché del loro assemblaggio e lay-out. VSD: Variable Speed Device (dispositivo di variazione della velocità). Dispositivo elettronico idoneo a far variare la velocità di rotazione di un motore elettrico. Mediante il suo utilizzo è possibile adattare il funzionamento del compressore alle esigenze di raffreddamento, diminuendo i cicli di attacca/stacca del compressore stesso. Sono proprio i continui avviamenti del compressore che comportano un aumento dei consumi elettrici del compressore ed un aggravio delle sollecitazioni a cui è soggetto. Inoltre, in occasione di picchi del carico termico da asportare, il circuito frigorifero è in grado di riportare velocemente vicino al set-point impostato il valore della temperatura dell’ambiente raffreddato proprio grazie all’aumento del numero di giri del motore elettrico e quindi della quantità di refrigerante spostata dal compressore. La tecnologia VSD viene applicata anche ai piccoli compressori ermetici di tipo alternativo e consente di ottenere rese energetiche migliori rispetto alle equivalenti tipologie di compressori a velocità fissa. ●

Eʼ severamente vietato riprodurre anche parzialmente il presente glossario.

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Industrie che collaborano alla attività della rivista mensile Industria & Formazione divise per ordine categorico Per ogni informazione gli abbonati possono rivolgersi a nome di Industria & Formazione ai dirigenti evidenziati nelle Industrie sottoelencate, oppure alla segreteria generale tel. 0142 / 452403 SCONTI PER GLI ISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE DEI TECNICI ITALIANI DEL FREDDO-ATF PRODUZIONE COMPONENTI BITZER ITALIA compressori Pietro Trevisan 36100 Vicenza Tel. 0444/962020 www.bitzer.it

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regolazione elettronica, sistemi di supervisione Mauro Broggio 35020 Brugine Tel. 049/9716611 www.carel.it

CASTEL

valvole, filtri, rubinetti, spie del liquido Giorgio Monaca 20060 Pessano c/Bornago Tel. 02/95702225 www.castel.it

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componentistica per refrigerazione e condizionamento Daniele Passiatore 50127 Firenze Tel. 055/334101 www.core–equipment.it

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compressori, filtri, spie del liquido, valvole Mariarita Della Ragione 10137 Torino Tel. 011/3000528 www.danfoss.com

DENA

accumulatori di liquido, filtri Daniele Francia 15033 Casale Monferrato Tel. 0142/454007 www.dena.it

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compressori Giovanni Dorin 50061 Compiobbi Tel. 055/623211 www.dorin.com

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compressori ermetici Enrico Albera 10023 Riva presso Chieri Tel. 011/9437381 www.embraco.com

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compressori, componenti Walter Bianchi 21047 Saronno Tel. 02/961781 www.emersonclimate.eu

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FIELDPIECE INSTRUMENTS

strumentazione Stefania La Corte 28002 Madrid - Spagna Tel. +34 678411811 www.fieldpiece.com

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produzione compressori per refrigerazione e condizionamento Giuseppe Galli 20027 Rescaldina Tel. 0331/742201 www.frascold.it

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produzione e fornitura di componenti e strumenti per la refrigerazione World Headquarters 6285 Hitzkirch - Svizzera Tel. 0041/41/9197282 www.refco.ch/it

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gas refrigeranti Edoardo Monfrinotti 20124 Milano Tel. 3346034175 edoardo.monfrinotti@chemours.com www.chemours.com/refrigerants/it_it

regolazione elettronica, sistemi di supervisione Mauro Broggio 35020 Brugine Tel. 049/9716611 www.carel.it

BULANE

DAIKIN REFRIGERANTS EUROPE

DANFOSS

prodotti per brasature speciali Alexandre Schellino 34660 Cournonsec - Francia Tel. 3483037248 www.bulane.fr/it

gas refrigeranti Mario Magnoni 20124 Milano Tel. 3487100520 mario.magnoni@daikinchem.de www.daikin.com

ITALBRAS

GENERAL GAS

ECONORMA

gas refrigeranti Carmine Marotta Vincenzo Scarano 20063 Cernusco S/N Tel. 02/92147368 www.generalgas.it

regolatori di temperatura e umidità Alessandro Mattiuzzi 31020 San Vendemiano Tel. 0438/409049 www.econorma.com

HONEYWELL FLUORINE

INFICON - SERVICE TOOLS

SALDATURA

saldatura e brasatura Nicola Bordin 36100 Vicenza Tel. 0444/347569 www.italbras.com

RIV.O.GAS.

gas refrigeranti chimici Paolo Secco 15033 Casale Monferrato Tel. 0142/452202 www.rivogas.it

gas espandenti, gas refrigeranti chimici Giancarlo Matteo 20090 Assago Tel. 348/2641783 www.honeywell.com

compressori, filtri, spie del liquido, valvole Maria Rita Della Ragione 10137 Torino Tel. 011/3000528 www.danfoss.com

KRIWAN ITALIA

ingegneria dei sistemi Paolo Molteni 23868 Valmadrera Tel. 0341/1765501 www.kriwan.com

TESTO

apparecchi di controllo, sicurezza e regolazione Fabio Mastromatteo 20019 Settimo Milanese Tel. 02/335191 www.testo.it

ENERGIE RINNOVABILI CLER ENERGIE ALTERNATIVE

installazione solare fotovoltaico Giovanni Filippi 15033 Casale Monferrato Tel. 0142/454216 www.clersrl.it

ARIA CONDIZIONATA RECIR

riscaldamento e condizionamento Giovanni Migliori 00159 Roma Tel. 06/43534503

TERMOIDRAULICA AGOSTINI

accessori condizionamento Fabrizio Agostini 00178 Roma Tel. 06/7183958 www.t-agostini.com

ENTI CERTIFICATORI BUREAU VERITAS ITALIA/CEPAS

ente certificatore Cristina Norcia Massimo Dutto 20126 Milano Tel. 02/270911 www.bureauveritas.com/certificazione

TECNEA

ente certificatore Francis Lanaud 15033 Casale Monferrato Tel. 0142/540705 www.tecnea-italia.it

cercafughe, recuperatori e bilance Maurizio Roncoroni 40060 Osteria Grande Tel. 051/0361054 www.tdm-sas.it

49


Misura intuitiva dei parametri ambientali. Il nuovo strumento testo 440 combina massima versatilità e facilità di utilizzo. • Menù ottimizzati: consentono di tenere sotto controllo tutte le misure • Sonde wireless: per tutte le applicazioni, senza l’ingombro dei cavi • Ampio display chiaramente leggibile: impostazioni, valori misurati e risultati sempre sotto controllo Per saperne di più: 02/33519.1 • info2@testo.it • www.testo.it


I gas refrigeranti alternativi ChemoursTM Opteon® Ridurre le emissioni di “gas serra” oggi è semplice e possibile, senza cambiare tecnologia ed in sicurezza

Opteon® XP10

Opteon® XP40

Opteon® XP44

R-513A

R-449A

R-452A

GWP

631

1.397

2.141

ClASSE

A1

A1

A1

SOSTITuISCE

R-134a

R-404A, R-507

R-404A, R-507

APPlICAzIONI

Refrigerazione TN, Chiller

Refrigerazione BT

Trasporti refrigerati

Capacità frigorifera superiore al R-134a e COP simile

Efficienza energetica superiore al R-404A ed R-507

Efficienza energetica e temperature di scarico simili a quelle con R-404A ed R-507

REFRIGERANTE N° ASHRAE

NOTE

Rivoira Refrigerants S.r.l. - Gruppo Praxair Tel. 011 22 08 911 - Fax 800.849.428 sales.rivoira.refrigerants@praxair.com

Il Regolamento Europeo F-Gas n°517/2014 richiede di abbandonare rapidamente l’uso dei gas refrigeranti ad elevato GWP (indice di “Riscaldamento Globale”). I primi gas ad essere eliminati saranno quelli con GWP>2500, come i refrigeranti per le basse temperature R-404A ed R-507. Le alternative sono ora disponibili: i gas ChemoursTM sono refrigeranti a base di HFO, a basso GWP, che possono essere utilizzati in sicurezza (classe A1 = non infiammabili e non tossici) negli impianti di refrigerazione tradizionali. Rivoira Refrigerants è a disposizione per qualsiasi informazione sui prodotti e per un supporto tecnico al fine di facilitare la transizione verso i nuovi refrigeranti Opteon®.

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I nuovi livelli di effi cienza dei modelli della nuova serie CSHx6 consentono ai produttori di chiller A/C di ottemperare alla Direttiva UE Eco-Design 2016/2281 entrata in vigore nel 2018. La nuova serie BITZER CSHx6 è idonea all’impiego di R134a, R513A, R450A, R1234yf, R1234ze(E). Per saperne di più sui nostri prodotti visitate www.bitzer.it


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