N° 421
DI ANNI INTE CONVE RNA GNI ZION ALI
ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO
per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione
NORMATIVE, AIUTO INDISPENSABILE PER IL SUCCESSO DEL SETTORE, PRESENTATE NELLE SEDI AREA, NAZIONI UNITE UNEP E UNIDO A BRUXELLES, PARIGI E VIENNA
Anno XLII - N. 7 - 2018 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato
Premessa
Il rispetto delle regole (chiare e semplici) aiuterà il clima: le sfide
MARCO BUONI Presidente AREA
COSA C’È DA FARE Stiamo aumentando l’efficienza dei nostri impianti e riducendo l’impatto dei refrigeranti grazie alle ultime regole internazionali ed in particolare europee: Eco-design, Eco-Labeling, EPDB, uso delle Energie Rinnovabili FER, Regolamentazione F-gas e molte altre. Le norme sono chiare, ma non sempre interpretate correttamente e a volte aggirate... più o meno inconsapevolmente. Un problema molto rilevante emerso in questi giorni è il commercio illegale del refrigerante. Quantità crescenti entrano nel nostro Paese da quelli confinanti,
come Albania, Grecia e Tunisia. Inoltre, un crescente numero di bombole non ricaricabili, illegali da regolamentazione F-gas, ha invaso recentemente il nostro mercato e conferma dunque l’aumento dell’importazione illegale. Il refrigerante fgas è solo in bombole ricaricabili correttamente etichettate. Distributori e produttori in Cina e Turchia conoscono il problema e hanno recentemente dichiarato la loro estraneità ai fatti (ICOOL dalla Cina e Cantas dalla Turchia) e condannato quanto sta accadendo. Nel continente asiatico sono state scoperte produzioni illegali del temibilissimo CFC11, distruttore dello strato
di ozono, che ci protegge dai raggi solari. La denuncia è partita alla conferenza ONU di Vienna di luglio, di cui parleremo nel prossimo paragrafo. Lo stesso governo cinese, in seguito a verifiche, ha confermato che sono e saranno presi i dovuti provvedimenti, notizia rilanciata sul quotidiano inglese The Guardian in questi giorni. Le quote di refrigerante tradizionale HFC, ancora oggi il più utilizzato, stanno mano a mano diminuendo, ma questo fenomeno positivo, regolamentato da leggi internazionali ed europee, non farà che esacerbare i fenomeni di illegalità. Ciascuno di noi deve conoscere l’esistenza del problema e starne alla larga: non acquistare materiale illegale, ma appoggiarsi sempre a fonti sicure e serie, per non incorrere non solo nelle conseguenze penali, ma anche per ricevere la garanzia della qualità di quanto acquistato che, se provenisse da fonte illegale, conter-
L’intervento di Marco Buoni, al centro del tavolo della presidenza all’allora summit di Bangkok, di premessa sulle normative refrigeranti/clima.
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rebbe presumibilmente sostanze dannose se non perfino pericolose (da casi realmente successi pure altamente infiammabili ed esplosive). Le regolamentazioni nascono per migliorare e appunto regolamentare il settore, creare nuove possibilità di business e di miglioramento del settore. Il recupero del refrigerante dagli impianti esistenti ed il suo riuso non è solo permesso, ma anche incentivato. Sicuramente sarà un argomento di grande importanza per il futuro, quando il mercato ed i tecnici del freddo potranno pure crearsi nuovi modelli di business sempre nell’interesse del settore e dell’ambiente. Vedi a questo riguardo la linea Guida AREA sul recupero, riciclo e rigenerazione pubblicata sul numero scorso o disponibile su www.area-eur.be. Il settore ha goduto negli ultimi anni di una forte spinta qualitativa grazie alle nuove regole che si è dato; ciò ha creato un miglioramento degli impianti ed una maggiore soddisfazione del cliente che è quindi disposto a sostenere maggiori costi per un miglior servizio. LE ASSOCIAZIONI MONDIALI SI INCONTRANO Con l’entrata in vigore dell’Emendamento di Kigali il 1° gennaio 2019, il secondo workshop internazionale
degli stakeholder “Changing the Mindset of Refrigeration Servicing Sector”, promosso da UN Environment OzonAction e tenutosi a Parigi lo scorso 17-18 luglio 2018, è stato organizzato allo scopo di supportare i cosiddetti Paesi Articolo 5 nell’identificazione delle opzioni migliori per razionalizzare ed aumentare l’effi-cienza della refrigerazione e del condizionamento, grazie alla competenza ed all’impegno di un team di leader ed esperti internazionali, con l’obiettivo finale di trasmettere un messaggio univoco: è necessario cambiare la mentalità del settore RAC. Il neo-eletto Presidente AREA Marco Buoni era presente all’evento, insieme a svariate associazioni del freddo e del condizionamento che sono intervenute da tutto il mondo (ad esempio ACAIRE, ASHRAE, EPEE, IOR, JRAIA), così come esperti internazionali e delegati da Fondo Multilaterale, Banca Mondiale e alcune tra le principali Agenzie delle Nazioni Unite. Oltre a valutare possibili ulteriori cooperazioni tra importanti stakeholder globali, i due giorni di lavori a Parigi hanno permesso di raggiungere i seguenti goal: considerazioni e valutazioni dei punti cruciali, programmi di formazione e risorse necessarie, certificazione e qualificazione, miglioramento delle “buone pratiche”, supporto delle associazioni locali nei Paesi
Articolo 5. Questa seconda edizione ha fatto seguito al successo già segnato nel 2016, quando il primo laboratorio di stakeholder internazionali per il settore del freddo è stato convocato per identificare – e successivamente soddisfare – i bisogni di formazione dei lavoratori e dei tecnici. Era stata discussa, infatti, una tabella di marcia per identificare i gap e mettere in moto un gruppo di lavoro che migliorasse strumenti e servizi educativi. In questa cornice cosmopolita, il Presidente AREA e Segretario Generale ATF Marco Buoni ha tenuto due presentazioni, la prima focalizzata sulle lacune degli operatori del settore RAC nel maneggiare i gas refrigeranti alternativi, con un’analisi di casi europei ed extra-EU; la seconda, invece, finalizzata a fornire gli strumenti utili per l’apprendimento standardizzato e comprensivo per tutti i tecnici nei Paesi in via di sviluppo. In questa occasione, infatti, l’ing. Buoni ha anche rappresentato il progetto europeo Real Alternatives 4 LIFE, co-fondato dalla Associazione dei Tecnici del Freddo; il programma di apprendimento gratuito, che ha suscitato notevole interesse anche in questa occasione, ha raccolto consensi fra i rappresentati dei Paesi Articolo 5, molti dei quali intendono diventarne parte attiva nel prossimo futuro. ●
I rappresentanti delle principali Associazioni, i membri delle Agenzie ONU e gli esperti internazionali riuniti a Parigi per il workshop.
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Editoriale
Il rispetto delle regole (chiare e semplici) aiuterà il clima: le opportunità
SILVIA ROMANÒ Head of International Affairs Centro Studi Galileo
LE OPPORTUNITÀ “Proteggere la nostra Terra, combattere i cambiamenti climatici e salvare lo strato d’ozono”: questo uno dei traguardi fondamentali delle Nazioni Unite. Frutto di intensa e proficua collaborazione sono i numerosi progetti internazionali in corso che Centro Studi Galileo svolge in cooperazione con – e per conto di – due delle principali Agenzie ONU: quella per l’Ambiente (UNEP) e quella per lo Sviluppo Industriale (UNIDO). In considerazione anche del ruolo preminente che occupa nel settore, Centro Studi Galileo era presente in occasione della 40ª sessione “Openended Working Group of the Parties” (OEWG40), gruppo di lavoro che si riunisce regolarmente per monitorare
il progresso di attività e sforzi congiunti per controllare le sostanze che lesionano lo strato d’ozono. La Conferenza si è tenuta per un’intera settimana a Vienna, dal 9 al 14 luglio 2018, presso una delle quattro sedi principali ONU: il Vienna International Centre (VIC). Protocollo di Montreal ed Emendamento di Kigali sono gli “Hot Topics” dell’anno che stiamo vivendo; mancano infatti pochi mesi all’entrata in vigore delle disposizioni, ma c’è ancora tanto da fare. Identificare le migliori tecnologie di distruzione degli HFC, analizzare i risultati degli studi sull’eliminazione degli HCFC e l’introduzione delle alternative a basso impatto ambientale (“Low GWP”) nonché le questioni sul consumo energetico correlate, ricapitolare tutti i requisiti e le
scadenze da rispettare per i Paesi membri in vista della deadline finale 2030, quando auspicabilmente tutti gli obiettivi saranno stati raggiunti. L’Assemblea è stata aperta con un workshop su vantaggi ed efficienza energetica ottenuti grazie alla riduzione degli idro-fluoro-carburi (HFC). La rilevanza data all’argomento è confermata anche dall’elevato numero di progetti di eliminazione e riduzione di gas nocivi (Hydrofluorocarbons Phase Out Management Plan – HPMP); a questo proposito, Centro Studi Galileo, rappresentato dalla Responsabile Affari Internazionali, Silvia Romanò, ha incontrato i rappresentati dei Paesi con i quali collabora attualmente. • Gambia: è iniziata la seconda fase dei lavori nello stato africano dove, già a partire dal 2015, Centro Studi
Lavori in corso presso l’Assemblea OEWG40, presenti a Vienna i delegati di oltre 190 Paesi membri dell’ONU.
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Galileo e UNIDO hanno tenuto corsi e seminari per “Ridurre i gas ad effetto serra e le emissioni nocive per l’ozono tramite il trasferimento di competenze e tecnologia nel settore della refrigerazione e del condizionamento”. Si terrà a breve a Banjul un’intensa sessione di due settimane comprensiva di training teorico-pratico su condizionamento con anidride carbonica, supervisione di più di 100 installazioni split ad R290 in tutto il Paese e distribuzione di un libretto elaborato ad hoc per la formazione dei tecnici locali. • Bosnia Herzegovina: considerata l’attualità del tema della riduzione degli HFC e del passaggio alle alternative eco-friendly, si terrà a settembre un workshop di una settimana incentrato sui gas naturali (CO2, HC ed ammoniaca) per tecnici, membri dell’Associazione e del Ministero, nella città di Sarajevo, con dimostrazioni pratiche e visite a centri di produzione, in
Corsi, convegni e seminari CSG–EEC–NAZIONI UNITE raggiungono più di 140 Paesi nel mondo
In evidenza sul mappamondo i Paesi finora coinvolti in corsi, sessioni d’esame e convegni CSG-EEC-ATF per le Nazioni Unite. È possibile consultare la versione completa della mappa raffigurante l’attività internazionale del Centro Studi Galileo sul numero 5 di Industria&Formazione, disponibile anche online: visita sul nostro sito www.centrogalileo.it i dettagli sulla home page.
collaborazione con il Ministero del Commercio Estero e delle Relazioni Economiche, l’Associazione del Freddo locale ed UNIDO. • India: in corso l’organizzazione della visita di una delegazione indiana in Italia sotto egida della Commissione Europea per il programma di implementazione dell’Emendamento di Kigali nei Paesi G20. Il seminario
I rappresentanti UN di alcuni Paesi che collaborano con li CSG: EU Commission e India, Kuwait, Maldive.
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CSG-ATF verterà sull’utilizzo sicuro e competente dei gas naturali e sarà basato sui moduli di apprendimento Real Alternatives, corredato da visite ad impianti delle eccellenze italiane del freddo, notoriamente situate nel distretto di Casale Monferrato. • Qatar, Bahrain, Kuwait: prosegue l’attività nel Golfo di CSG in cooperazione con UNEP ed i Ministeri locali, già iniziata nel 2017 con visite ai training centre e corsi di formazione per tecnici e formatori a Manama; per l’eccellente impegno dimostrato in Bahrain, Centro Studi Galileo è tra i finalisti dell’edizione 2018 del prestigioso premio britannico “RAC Cooling Industry Awards” nella sezione Traguardi Internazionali. Nei mesi a seguire, altre sessioni di formazione e certificazione F-gas in Kuwait e Qatar, incessantemente operativi per la crescita del settore e la stesura della legislazione nazionale. • Maldive ed Argentina: continuano i lavori con i rispettivi Ministeri dell’Ambiente dell’Arcipelago e dello Stato sudamericano, non solo per rafforzare e tutelare il settore ed i lavoratori, ma anche per costruire una legislazione che supporti l’intero processo di passaggio alle alternative esistenti, necessarie per salvaguardare i loro preziosi ed unici ecosistemi. ●
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Sommario Direttore Responsabile Enrico Buoni Responsabile di Redazione M.C. Guaschino
Premessa
Il rispetto delle regole (chiare e semplici) aiuterà il clima: le sfide
M. Buoni – Presidente AREA – Air Conditioning and Refrigeration European Association Cosa c’è da fare – Le associazioni mondiali si incontrano
Comitato Scientifico Marco Buoni, Marcello Collantin, PierFrancesco Fantoni, Enrico Girola, Marco Carlo Masoero, Alfredo Sacchi
Editoriale
Redazione e Amministrazione Centro Studi Galileo srl via Alessandria, 26 15033 Casale Monferrato AL tel. 0142/452403 fax 0142/909841
Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo
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Il rispetto delle regole (chiare e semplici) aiuterà il clima: le opportunità S. Romanò – Head of International Affairs Centro Studi Galileo
Ultime notizie
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I nuovi risultati sui prezzi dei refrigeranti e delle autorizzazioni per le quote – Notizie dall’Europa
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Ultime notizie
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Ciclo inverso a CO2 con eiettore
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Corrispondente in Francia: CVC
Confronto di eco-efficienza dei supermercati con diversi refrigeranti
N. Achaichia, P. Wisnik, D. Refosco – Honeywell Introduzione – Il concetto dell’eco-efficiency – Tipologie di impianto nella refrigerazione commerciale – Presupposti – Risultati – Conclusioni
La rivista viene inviata a: 1) Installatori, manutentori, riparatori, produttori e progettisti di: A) impianti frigoriferi industriali, commerciali e domestici; B) impianti di condizionamento e pompe di calore. 2) Utilizzatori, produttori e rivenditori di componenti per la refrigerazione. 3) Produttori e concessionari di gelati e surgelati.
Principi di base del condizionamento dell’aria
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Manuale sull’uso degli F-Gas
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Diversità delle procedure operative nell’utilizzo dell’R407H rispetto all’R404A
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Ultime notizie
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Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento
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Pubblicità tel. 0142/453684 E-mail: info@industriaeformazione.it www.industriaeformazione.it www.centrogalileo.it continuamente aggiornati www.EUenergycentre.org per l’attività in U.K. e India www.associazioneATF.org per l’attività dell’Associazione dei Tecnici del Freddo (ATF)
La Tv inglese BBC apre le porte a EEC-Centro Studi Galileo per una diretta sulle auto elettriche – In vigore il decreto che regola incentivi su impianti geotermici con tecnologie avanzate – “Real Alternatives for life” organizza eventi sull’uso di refrigeranti alternativi a basso GWP in tutta Europa – Centro Studi Galileo finalista ai RAC Cooling Awards F. Bertoluzzo – Consulente CSG Introduzione – Caratteristiche termodinamiche della CO2 – Ciclo con eiettore e doppia compressione – L’eiettore – Modellizzazione dell’eiettore
Manutenzione degli scambiatori di calore nei climatizzatori split: pulizia della batteria dell’unità interna P.F. Fantoni – 195ª lezione Introduzione – Scambi di calore – Pulizia della batteria dell’unità interna – Conseguenze di una mancata pulizia – Problemi nell’esecuzione della pulizia – Scarico condensa – Qualità dell’aria – Non è proprio manutenzione ma… 2ª parte: dal condensatore alle valvole, controlli ed installazione K. Kelly, M. Cook – Business EDGE Condensatore – Efficienza – Controlli di pressione principali – Sistemi raffreddati ad aria – Sistemi raffreddati ad acqua – Controllo – Possibile perdita – Compressore – Installazione del compressore – Possibili perdite
P.F. Fantoni – 215ª lezione di base Introduzione – Sostituzione di un termostato – Retrofit e regolazione della valvola d’espansione – Classe di sicurezza
N. 421 - Periodico mensile - Autorizzazione del Tribunale di Casale M. n. 123 del 13.6.1977 - Spedizione in a. p. - 70% Filiale di Alessandria - Abbonamento annuo (10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp 10763159 intestato a Industria & Formazione. Estero € 91,00 - una copia € 3,60 arretrati € 5,00.
Convegno internazionale CSG-ATF a Mostra Convegno MCE2018: tutta la documentazione ora disponibile – Centro Studi Galileo sbarca in Burkina Faso – Un enorme sito produttivo cinese sta inquinando il mondo con gas illegali? (Parte centosettantottesima) – A cura di P.F. Fantoni Back Pressure – Compressione adiabatica – Fluido secondario – Motore a 4 poli – Transistor – Volt Aggiungi agli amici “Centro Studi Galileo” su Facebook
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SISTEMI DI RECUPERO E RICICLO SISTEMI DI RECUPERO E RICICLO RECYCLING AND RECOVERY SYSTEMS RECYCLING RECOVERY SYSTEMS F-GAS REGULATION -AND PHASE DOWN Dal 2018 in poi, il regolamento 517/2014) F-GAS REGULATION - PHASE (EU DOWN
€ SAVE THE PLANET SAVE THE PLANET
sui gas fluorurati prevede massicci tagli alle di HFC nell’UE. Dalquantità 2018 indisponibili poi, il regolamento (EU 517/2014) sui gas fluorurati prevede massicci tagli alle From 2018 onwards, EUnell’UE. F-Gas Regulation quantità disponibili di the HFC (EU 517/2014) creates massive cuts in the2018 available quantities HFCsRegulation in the EU. From onwards, the EUofF-Gas (EU 517/2014) creates massive cuts in the available quantities of HFCs in the EU. SPY Gruppo manometrico a diagnosi visiva conSPY refrigerante Gruppo manometrico riciclato a diagnosi visiva con refrigerante SPY riciclato Manifold with visual diagnosis SPYrecycled with Manifold refrigerant with visual diagnosis with recycled refrigerant
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SAVE MONEY SAVE MONEY
SPY Gruppo manometrico a diagnosi visiva conSPY refrigerante Gruppocontaminato manometrico a diagnosi visiva con refrigerante SPY contaminato Manifold with visual diagnosis withSPY contamined Manifold refrigerant with visual diagnosis with contamined refrigerant
RECUPERA RICICLA RIUTILIZZA RECUPERA RICICLA RECOVER RIUTILIZZA RECYCLE REUSE RECOVER RECYCLE REUSE
Bombola per recupero refrigerante Bombola per recupero Bottle refrigerante for refrigerant recovery Bottle for refrigerant recovery
Distillatore integrato a controllo di flusso Integrated distillation Distillatore integratosystem with automatic flow control a controllo di flusso Integrated distillation system with automatic flow control
Più alto è il GWP del refrigerante, più sarà soggetto alla Phase-down (riduzione graduale) dell’HFC, con conseguenti aumenti dei prezzi e potenziale carenza. Più alto è il GWP del refrigerante, più sarà soggetto HFO puri, CO2, idrocarburi, ammoniaca, HFC riciclati o rigenerati alla Phase-down (riduzione graduale) dell’HFC, con conseguenti non rientrano nella Phase-down (riduzione graduale). aumenti dei prezzi e potenziale carenza. L’HFC riciclato e rigenerato - anche con GWP> 2500 - può ancora HFO puri, CO2, idrocarburi, ammoniaca, HFC riciclati o rigenerati essere utilizzato per il servizio fino al 2030. non rientrano nella Phase-down (riduzione graduale). L’HFC riciclato e rigenerato - anche con GWP> 2500 - può ancora essere utilizzato per il servizio fino al 2030.
EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Unità di recupero e riciclo EASYREC1R-2R / EASYREC-HP EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Unità di recupero e riciclo Recovery and recycling units EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Recovery and recycling units
The higher the GWP of the refrigerant, the more it will come under pressure by the HFC phase-down, leading to likely price increases and potential shortages. The higher the GWP of the refrigerant, the more it will come under Pure HFOs, CO2, hydrocarbons, ammonia, reclaimed or recycled pressure by the HFC phase-down, leading to likely price increases HFCs etc. do not fall under the phase-down. and potential shortages. Recycled and reclaimed HFCs – even with a GWP > 2500 - can still Pure HFOs, CO2, hydrocarbons, ammonia, reclaimed or recycled be used for service until 2030. HFCs etc. do not fall under the phase-down. Recycled and reclaimed HFCs – even with a GWP > 2500 - can still be used for service until 2030.
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Lʼelenco in continuo aggiornamento di tutti i nominativi, divisi per provincia, dei tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo si può trovare su www.centrogalileo.it (alla voce “Corsi > organizzazione”) DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICI SPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE
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Franco Luigi Firenze Grotto Victor FRIULAIR srl Cervignano D.F. Pizzignacco Michele FRIULAIR srl Cervignano D.F. Cortigiani Lorenzo LA FONTE DEL FREDDO srl Sieci - Pontassieve Blandino Antonino MSG srl San Cataldo Sciorio Fabio Prato Seller Ivan TECNOFRIGO TUSCANY srl Capanne Montopoli in V/A Storelli Max TECNOFRIGO TUSCANY srl Capanne Montopoli in V/A Scagliani Christian TECNOFRIGO TUSCANY srl Capanne Montopoli in V/A
Un gruppo di meccanici autoriparatori ha appena ottenuto l’attestato che abilita ad effettuare il recupero dei gas refrigeranti sui climatizzatori degli autoveicoli. Secondo statistiche a livello europeo sono mezzo milione i tecnici che hanno ottenuto il Patentino obbligatorio per utilizzare i gas refrigeranti negli impianti fissi, mentre la metà circa quello per autoveicoli.
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Il docente Portalupi insegna ad un aspirante Tecnico del Freddo l’esecuzione di una brasatura. Occorre che i tubi siano sigillati perfettamente per evitare dispersioni, altamente inquinanti, di gas in atmosfera. L’impianto deve essere completamente sigillato per poter godere di regole della normativa Fgas meno stringenti.
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Il fondatore del Centro Studi Galileo, prof. Enrico Buoni, consegna l’attestato ad un giovane allievo aspirante Tecnico del Freddo. Buoni fondò il Centro Studi Galileo nel 1974 per venire incontro alle esigenze di formazione di un’industria del freddo in pieno sviluppo. Nel tempo sono oltre 60 mila i tecnici che hanno partecipato ai corsi e alle sessioni di esame al CSG che ha visto crescere oltre 4 generazioni di Tecnici del Freddo. Il CSG ora è entrato nel mercato mondiale e in diversi paesi, tra cui Bahrain, Gambia, Tunisia …, sta riscrivendo la storia della refrigerazione di queste nazioni.
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E’ sempre maggiore il pubblico femminile che si avvicina ai Corsi del Centro Studi Galileo. In questa foto un gruppo di operatori in un corso PAC ad hoc presso l’azienda Webasto. Per il settore auto Centro Studi Galileo ha lanciato, prima in Gran Bretagna e nel Mondo, e oggi in Italia, corsi sulle auto elettriche.
MULTITECH srls Alborghetti Stefano Brescia PANARISI MATTEO Torino PLM ASSISTANCE DI PIETRAFESA Pietrafesa Michele Potenza
PROJECT CENTER Srl Festa Denise Smorgon Jennifer Gaglianico PROJECT CLEAN GROUP srl D’Aleo Giuseppe Morigino Marco Arturo Trezzano S/N
PROVALLE srl Ponta Manuel Novi Ligure QUINTO IMPIANTI srl Barraco Simone Esposito Raffaele Minetti Niccolò Palumbo Andrea Sesia Marco Asti RATIONAL PRODUCTION srl Grassi Pietro Papa Stefano Albano S. Alessandro SARDELLA IMPIANTI srl Sardella Lorenzo Parabiago SB IMPIANTI SOLUTIONS E SERVICES Semeraro Giuseppe Novara SERVICE TRADE spa Vesentini Piergiuseppe Cernusco S/N SERVIZIO CASA DI DI LORENZO L.L. Di Lorenzo Luis Leonardo Rosasco SIRTI spa Marasco Angelo Milano
Piena concentrazione durante le prove teoriche dell’Esame PIF presso la sede Centrale CSG di Casale Monferrato. La parte teorica è molto importante e qualifica il Tecnico del Freddo. La parte teorica si supera rispondendo correttamente al 60% delle domande. Questa è la prova più difficile, infatti i Tecnici del Freddo non sono più abituati a studiare sui banchi di scuola e a rispondere a domande di teoria.
SOCCINI ANDREA Ripalta Cremasca TK CONDUCTO srl Pani Luciano Milano
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CORSI A ROMA PUPO DANIELE Roma SACCIR spa Palozzi Venanzio Giuliani Giovanni Poletto Aleardo Arnoldo Danilo Roma SAVET srl Fargnoli Christian Paolocci Alessandro Monteriggioni TECNO HEATING DI DI STEFANO Di Stefano Piero Di Stefano Angelo Di Stefano Danilo Di Stefano Mattia Zucca Filippo Polselli Christian Efthymiou Apostolos Palombara Sabina
CORSO AD HOC PRESSO LUVATA ITALY DI POCENIA Benedetti Roberto Biasinutto Gabriele Bivi Michele Burgato Giuseppe Cabona Federico Candotto Michele Carlin Fabio
Il Docente del corso abilitante Condizionamento Auto PAC Pasquale Zurlo tiene una lezione teorica nella sede dei Corsi di Casale Monferrato. L’automobile è il settore industriale più importante del pianeta e il CSG svolge corsi all’avanguardia come il corso PAC e il corso auto elettriche.
Codarin Stefano Cressatti Ivano Cressatti Jari De Paoli Andrea De Tonia Mauro Donato Moreno Fantin Dennis Filippo Alessandro Lunardi Alessandro Lupieri Gianluigi Mason Michela
Michelin Alex Minin Alberto Odorico Diego Piticco Daniele Pittaro Claudio Pupolin Andrea Sato Andrea Sclippa Sergio Sovran Giancarlo Spalluto Demis Troian Claudio
Tullis Andrea Vuaran Anedy Francesco Zienna Michele Zucchetto Mauro
CORSO AD HOC PRESSO GEL MATIC ITALIA DI GRASSOBBIO Bettoni Michele Bylyshi Emanuel Bylyshi Nuri Cacciatore Fabio Cristea Beniamin Mancuso Pietro Ratazzi Simone Tasca Matteo
CORSO AD HOC PRESSO FENICE DI RIVALTA
Il docente Gianfranco Cattabriga, tra i decani dell’insegnamento CSG, si confronta con un allievo al fine di accrescerne le conoscenze. Cattabriga per conto di Centro Studi Galileo e delle Nazioni Unite ha tenuto corsi in 20 nazioni. Prossimamente sarà a Sarajevo in Bosnia.
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Agostino Vincenzo Arena Renato Barbero Marco Bori Marco Costanzo Paolo Cutuli Alessio Demasi Bruno Durano Roberto Falcone Andrea Murgia Massimo Preite Salvatore Rossano Giacomo Sangrigoli Alessandro Scalise Agostino Scansetti Gabriele Zaniol Alessio
TRAINING WORKSHOP ON GOOD PRACTICES IN REFRIGERATION AND AIR CONDITIONING FOR SERVICING TECHNICIANS A DAMMAM (Arabia Saudita) PER CONTO DI UNIDO Abdul Basheer Vidyanagar Abrex Millamena Aian Miranda Ajay Katyal Alvin A. Nasayao Aly Samak Angelo Varghese Arnold Rivera Barandoc Bander H. Qasaoos Danish Raja Davis Parekkaden Poulose Dennis Balay Fakhr Al-Darwish German Pableo Gertog Leona Hasan Shubber Al-Pamadham Ibrahim Abedalnabi Jaid Ahmed Khan Jairus Dc Boncato Joel Broqueza Jonathan Arbiso Joy Thomas Madavana Ouseph Francis Marlon Villacorte Mohamed Abbas Mohammed Hamad Alduwayi Mohd. Amjad Mohd. Hussain Mohd. Mubin Mubarak Tembrikar Muhammad Arsalan Muhammad Mustakim Haque Nestorio Castañares Iii
E’ tempo di prove pratiche nell’ambito degli esami per l’ottenimento della Certificazione. L’Europa è faro a livello mondiale nell’addestramento dei Tecnici e un importante riconoscimento è stato ottenuto dall’Italia con la nomina del Segretario Generale ATF, Marco Buoni, alla Presidenza di AREA Associazione europea dei Tecnici del Freddo, riconosciuta in tutto il mondo come punto di riferimento per le competenze: 26 associazioni europee (22 nazioni EU più la Tailandia).
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Reynaldo Elvambuena Jr. Ronald Basi Saffeeudeen Jainudeen Sajith Ansar Sandesh Shetty Shoaib Syed Arif Syed Noor
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Rilevazione dati, una delle tre prove per l’ottenimento del Patentino Frigoristi. Gli standard europei appena votati nelle sedi di standardizzazione EN378, IEC 60335-2-89 sono oggetto di discussione sulla rivista online del Centro Studi Galileo www.industriaeformazione.it. Quest’ultima normativa permetterà di aumentare la carica degli impianti contenenti idrocarburi infiammabili fino a 500 grammi dai 150 grammi permessi oggi.
Anzelotti Matteo Artoni Matteo Cavalca Lorenzo Donnarumma Matteo El Afia Souhail Haida Sayfeddin Iqbal Hammaiyoun
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Morini Christian Priori Emiliano Ram Pal Yogesh Singh Manpreet Tipaldi Santo Tonghini Massimiliano
CORSO AD HOC PRESSO MTA DI CONSELVE Babolin Riccardo Badan Andrea Baldo Damiano Baraldo Stefano Barchi Stefano Basso Cristian Conte Mariano Lazzarato Fabio Giuseppe Magonara Riccardo Merlin Mishanu Montecchio Andrea Pavanello Marco Quinto Devis Salmaso Simone Scantanburlo Stefano Stevanin Enrico Trabuio Marco Villa Alberto
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La brasatura è un’operazione molto importante per la tenuta dell’impianto. Il Tecnico in azione indossa correttamente guanti e occhiali protettivi che non vanno mai dimenticati! I DPI devono essere indossati in ogni fase del lavoro del Tecnico del Freddo e in particolare a contatto con il refrigerante che ad alta pressione potrebbe defluire dall’impianto espandendosi e creando una bruciatura da freddo. Attenzione agli Occhi!
Terminato il corso è tempo della consegna degli attestati. Centro Studi Galileo, nell’ambito dei progetti internazionali con le Nazioni Unite di supporto ai paesi articolo 5, in via di sviluppo, ha recentemente prestato aiuto ai paesi africani aprendo un centro di formazione, sotto la guida del docente Madi Sakande, in Burkina Faso che si affianca alle 15 sedi corsi italiane e a quella del Regno Unito ad Edimburgo. I corsi svolti dal CSG sono in tutto il Mondo, inclusi paesi arabi e Stati Uniti dove la richiesta sta avendo un boom.
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ULTIME NOTIZIE I nuovi risultati sui prezzi dei refrigeranti e (nuovo) delle autorizzazioni per le quote
Dalla Commissione Europea e Öko Recherche riceviamo, quali partner di lavoro per l’analisi dell’andamento dei prezzi, l’estratto sotto con commento Figura 1: LUNGO LA CATENA DI VENDITA
• Gli aumenti di prezzo dal 2014 per la maggior parte dei refrigeranti rilevanti vanno da 7 a 23 € / t di CO2 equivalente, a seconda del livello del refrigerante e della catena di approvvigionamento (per confronto: il prezzo corrente delle quote ETS UE è di circa 15 € / t equivalente CO2), cioè i prezzi sono pienamente entro l’intervallo previsto della misura di riduzione graduale di HFC.
NOTIZIE DALL’EUROPA (Sintesi da refripro.eu)
POLITICA & AMBIENTE
Percentuale
Mercato della climatizzazione mondiale e ruolo chiave dell’efficienza energetica • Secondo un nuovo studio dell’agenzia internazionale dell’energia (AIE), l’impiego crescente dei climatizzatori nelle applicazioni residenziali e nel terziario sarebbe una delle ragioni principali dell’aumento del fabbisogno di energia nei prossimi decenni.
Figura 2: A LIVELLO DI IMPRESA
L’impegno di EPEE per le tecnologie sostenibili • L’EPEE, l’associazione europea della refrigerazione e della climatizzazione con sede a Bruxelles, ha rappresentato il settore al forum dell’energia sostenibile (SE4ALL) di Lisbona, durante una tavola rotonda sulla necessità di rendere la refrigerazione e la climatizzazione accessibili a tutti.
Percentuale
INDUSTRIA & TECNOLOGIA
• I prezzi sono aumentati nuovamente nel primo trimestre. Tuttavia, mentre l’aumento dei prezzi è rallentato in modo significativo per la domanda di R134a per R404A (cfr. Figura 1), l’R410A è aumentato drasticamente dallo scorso anno e nel primo trimestre del 2018; entrambi i refrigeranti hanno mostrato l’innalzamento dei prezzi rispetto a R404A, soprattutto a livello di OEM e società di servizi. • La domanda per i sostituti R404A R448A e R449A è salita costantemente negli ultimi due anni (+10% nel primo trimestre 2018 rispetto al quarto trimestre 2017), mentre la domanda di R32 è rimasta invariata ad un livello molto basso. Queste sostanze stanno mostrando aumenti di prezzo relativamente moderati (vedi Figura 2). • I prezzi delle autorizzazioni per le “quota” sono notevolmente cresciuti da livelli molto bassi nel 2015 (primo anno di assegnazione delle quote), con aumenti di 14-73 volte. In genere mostrano una fascia di prezzo molto ampia.
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Affrettatevi! Mandate i vostri Abstracts per il Congresso Internazionale della Refrigerazione 2019 • Dal 24 al 30 agosto 2019, Montréal (Canada), città dove fu firmato l’omonimo protocollo nel 1987, accoglierà il 25° Congresso Internazionale della Refrigerazione dell’IIF: ICR 2019. L’AFCE pone l’accento sull’efficienza energetica • Fonte: www.larpf.fr: L’Alliance froid climatisation environnement (AFCE) renderà noto il suo studio sull’efficienza energetica dei fluidi a basso PRP in occasione del suo convegno del 25 settembre l’AFCE ribadisce la sua opposizione a una tassa che avrebbe uno scarso effetto sulla transizione ambientale. ECONOMIA & GENERALITÀ Continua la crescita del mercato delle pompe di calore • Secondo le statistiche dell’associazione delle pompe di calore EHPA, il mercato delle pompe di calore continua la sua crescita in Europa con il 9% nel 2017 per raggiungere il 1,1 milione di pompe di calore vendute. Il riscaldamento e la refrigerazione contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi dell’accordo sul clima in Europa • Il 7 giugno, nell’ambito della settimana dell’energia sostenibile di Bruxelles, le associazioni europee AEBIOM, COGEN, EHPA, EHP, EPEE, EGEC e SHE hanno presentato le loro soluzioni per la decarbonizzazione del settore del riscaldamento e della climatizzazione entro il 2050. Continua a leggere su www.industriaeformazione.i
ULTIME NOTIZIE La TV inglese BBC apre le porte a EEC-Centro Studi Galileo per una diretta sulle auto elettriche. La nuova frontiera della formazione punta alla mobilità green. Primo corso a Casale Monferrato
mercurio presente nel fluido in ingresso. Rientra anche nel più ampio processo di riconversione alle fonti rinnovabili e di de-carbonizzazione tracciato nella Strategia Energetica Nazionale approvata a fine 2017. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
Centro Studi Galileo, tramite la sua collegata EEC European Energy Centre di Edimburgo, con la quale organizza corsi nelle principali università di tutto il mondo, è stata invitata a tenere un corso esclusivo sui veicoli elettrici negli studi della BBC a Manchester. La conferenza è stata presentata nell’ambito della Blue Room Sustainability Season della BBC, un evento di livello internazionale promosso per diffondere le ultime novità in termini di tecnologia sostenibile. La lezione è stata tenuta da qualificati docenti, gli stessi che tengono corsi sui veicoli elettrici nella sede di Edimburgo e che inaugureranno il primo corso italiano nella sede centrale CSG di Casale Monferrato a settembre 2018. E’ proprio sulla mobilità elettrica che l’azienda leader europea nel settore formazione HVAC punterà nei prossimi anni. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
“Real Alternatives for life” organizza eventi sull’uso di refrigeranti alternativi a basso GWP in tutta Europa
In vigore il decreto che regola incentivi su impianti geotermici con tecnologie avanzate
Il progetto UE REAL Alternative 4 LIFE organizzerà 4 giornate di studio e formazione dei docenti nella seconda metà del 2018 e nel 2019 per rafforzare la formazione pratica associata all’uso di refrigeranti alternativi a basso GWP. I progetti si svolgeranno nei paesi sede di Associazioni Partner del progetto Germania (IKKE), Italia (ATF), Polonia (Prozon) e Belgio (UCLL). Si tratteranno refrigeranti infiammabili e anidride carbonica, con un numero di partecipanti variabile da 8 a 12 per evento. I partecipanti proverranno da Croazia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Spagna e Turchia.
Durante le giornate di studio, saranno condivise conoscenze e competenze su come vengono effettuati corsi di formazione di refrigeranti alternativi a basso GWP. Questo mirerà a preparare i formatori per i nuovi corsi di formazione che saranno offerti nei loro mercati nazionali sulla base dei materiali REAL Alternative. Si alterneranno formazione teorica e pratica, mezza giornata ciascuna. Al termine esame scritto e consegna certificati. Per ulteriori informazioni è possibile registrarsi su www.realalternatives4life.eu
Centro Studi Galileo finalista ai RAC Cooling Awards
Il 22 marzo 2018 il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha firmato e trasmesso, di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, il decreto che stabilisce le modalità di verifica delle condizioni per il riconoscimento di premi e tariffe speciali per gli impianti geotermici che utilizzano tecnologie avanzate con prestazioni ambientali elevate che pubblicato in Gazzetta Ufficiale è definitivamente in vigore. Il provvedimento si inserisce nell’ambito degli schemi di incentivazione alle fonti energetiche rinnovabili e, in particolare, si riferisce agli impianti a totale re-iniezione del fluido geotermico nelle stesse formazioni di provenienza con emissioni di processo nulle, e agli impianti in grado di abbattere almeno il 95% del livello di idrogeno solforato e
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I RAC Cooling Industry Awards, che si terranno il 26 settembre 2018 al London Hilton di Park Lane riuniranno un pubblico di oltre 500 pesi massimi del settore tra cui utenti finali, clienti, produttori, progettisti, distributori, consulenti, appaltatori e società di servizi. 15 categorie totali quest’anno che comprendono produzione, innovazione, progetti internazionali, ricerca… Contemporaneamente verrà assegnato il premio RAC National Student of the Year, giunto alla sua 24esima edizione, destinato a riconoscere e premiare i migliori ingegneri del settore. Centro Studi Galileo è finalista, unitamente a Business Edge per la stesura dello schema di certificazione dei Tecnici del Freddo in Bahrein. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
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Ciclo inverso a CO2 con eiettore
FRANCESCO BERTOLUZZO Al centro il docente e autore dell’articolo.
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INTRODUZIONE
pianto è chiaro che le conseguenze negative per l’ambiente sono notevoli. Anche nel campo della climatizzazione vengono utilizzati fluidi ad alto effetto serra. Nei chillers e nei condizionatori il fluido più usato è l’R410A con un GWP pari a 2088. Nell’intento di ridurre drasticamente l’utilizzo dei gas ad effetto serra, la Commissione Europea nel 2014 emanò il Regolamento 517/2014 conosciuto in seguito come Regolamento FGas. Con questo regolamento, l'Unione Europea spinge verso una decisa riduzione nell’utilizzo dei gas ad effetto serra mediante la loro sostituzione con fluidi a basso GWP quali i fluidi naturali. Tra questi l’anidride carbonica (R744) sembra essere quello di maggiore interesse nel lungo periodo data l’elevata compatibilità ambientale: è un gas naturale presente in atmosfera in grande quantità, non è infiammabile, non è tossica se non in elevatissime concentrazioni ed il suo GWP, utilizzato come paragone per tutti gli altri refrigeranti, è pari a 1. E’ inoltre un prodotto inerte e compatibile con quasi tutti i materiali utilizzati nei circuiti frigoriferi e non richiede oli particolari. Date queste caratteristiche, l’interesse verso l’R744 per le applicazioni commerciali, ha avuto un grosso incremento negli ultimi anni. Dal 2011 al 2013 il numero di supermercati europei che impiegano l’anidride carbonica sono aumentati del 117%. Tuttavia, l’uso di questo fluido è limitato ai paesi del Nord o Centro Europa dove i climi più freddi rendono energeticamente convenien-
Negli impianti frigoriferi a compressione di vapore, l’utilizzo di fluidi naturali quali l’aria, l’anidride carbonica, l’ammoniaca e il cloruro di metile ha avuto inizio nel secolo scorso. Tuttavia tali fluidi presentavano problemi di vario tipo per cui negli anni 30 furono introdotti i fluoro-cloro-carburi (CFC) che soddisfavano requisiti di sicurezza e stabilità assicurando inoltre rendimenti maggiori. Successivamente negli anni 70 i chimici Molina e Rowland dimostrarono che tali fluidi frigorigeni così come i fluidi idro-cloro-fluoro-carburi (HCFC) contribuivano all’assottigliamento dello strato di ozono atmosferico. In seguito a tale scoperta con il protocollo di Montreal del 1987 molti governi vietarono l’uso dei refrigeranti CFC e regolamentarono la produzione degli HCFC. Dal 2008 l’Unione Europea con una serie di norme, ed in particolare la legge del Parlamento Europeo 244/1, ha limitato l’utilizzo anche dei refrigeranti idro-fluoro-carburi (HFC) che, benché non impattino nello strato di ozono, sono responsabili dell’effetto serra. Tuttavia, ad oggi la maggior parte dei fluidi frigorigeni utilizzati hanno un Potenziale di Riscaldamento Globale (GWP) molto elevato. Basti pensare che l’R404, il fluido più usato per la refrigerazione nei supermercati europei, ha un GWP pari a 3922. Se si considera poi che in questo tipo di applicazioni sono pressoché fisiologiche perdite annue dell’ordine del 1520% della carica complessiva dell’im-
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te il suo utilizzo. Solo 21 installazioni sono infatti presenti nei paesi del Sud Europa. In questa regione altre soluzioni tecniche devono essere studiate per la costruzione di impianti trans-critici con buone efficienze energetiche. Infatti, la sua bassa temperatura critica e le elevate pressioni operative comportano bassi rendimenti quando la temperatura esterna cresce. In questo lavoro si studierà un ciclo frigorifero a CO2 che impiega uno schema circuitale disegnato per ridurre le perdite energetiche grazie all’impiego di un eiettore e di due compressori. CARATTERISTICHE TERMODINAMICHE DELLA CO2 In Tabella 1 si riportano alcune proprietà della CO2 e di altri fluidi sia naturali che sintetici, impiegati in un ciclo ideale con temperatura di evaporazione -30 °C, temperatura di condensazione 30 °C. Dalla tabella si nota che la temperatura critica tc della CO2 è molto prossima alla temperatura di condensazione. Lavorando a temperature prossime alla temperatura critica si hanno elevate perdite di laminazione e di de surriscaldamento dato che in prossimità di tc aumenta il calore specifico del liquido saturo e diminuisce il calore latente di vaporizzazione. In figura 1 è rappresentato il confronto tra le perdite in un ciclo operante a temperature decisamente inferiori alla temperatura critica sulla tavola di sinistra e un ciclo operante a temperature
Figura 1. Aree rappresentative delle perdite di laminazione e di de surriscaldamento.
Tabella 1 Fluido Massa molecolare [kg/kmol] tcr [°C] pcr [bar] pcond [bar] peva [bar] rvol [kJ/m3] q0v [kJ/m3] GWP
R134 102.03 101.10 40.60 7.70 0.84 972 752 1550
prossime a quella critica sulla destra. Sono evidenti le maggiori perdite nel ciclo di destra. Tuttavia, se da un punto di vista energetico lavorare a temperature prossime alla tc non è la situazione ideale, le elevate pressioni che ne conseguono, attorno ai 70 bar nella tabella, garantiscono un elevato effetto frigorifero volumetrico e, di conseguenza, la possibilità di utilizzare tubazioni di piccola sezione e compressori compatti. Inoltre l’alta pressione dà luogo a cadute di temperatura inferiori, per cui, a parità di temperature di evaporazione e di condensazione (o raffreddamento dei gas) si possono tollerare perdite di carico fino a cinque volte superiori ai valori tollerati con i tradizionali fluidi sintetici. Lo svantaggio delle alte pressioni è la necessità di dimensionare le pareti delle tubazioni e comunque di tutti i componenti dell’impianto in modo tale da sopportarle. La CO2 ha elevati coefficienti di conduttività termica per cui si ottengono alti coefficienti di
R410A 72.59 70.20 47.70 18.90 2.73 2677 1747 2000
R290 44.10 96.70 42.50 10.79 1.19 1414 1123 3
R744 44.01 31.10 73.8 72.05 14.26 11230 4894 0
scambio termico. Anche le elevate densità della fase vapore favoriscono l’ottenimento di elevati coefficienti di scambio termico oltre a garantire una minore caduta di temperatura a parità di caduta di pressione. Concludendo si può affermare che la CO2 ha una buona efficienza relativamente alla trasmissione del calore, alle cadute di pressione e al processo di compressione. Tuttavia ha lo svantaggio di richiedere circuiti in grado di sopportare pressioni elevate e perdite energetiche di laminazione e di de surriscaldamento notevoli. L’esigenza più stringente per un sistema a CO2 è quella di ridurre le perdite energetiche e, in particolare, quelle legate alla laminazione. Con questo fine sono state proposte diverse varianti al ciclo base di Figura 2. Tra queste il sistema a compressione parallela ed economizzatore di Figura 3: il vapore è compresso fino ad una pressione trans-critica da due compressori. Uno asporta il vapore diretta-
mente dall’evaporatore, l’altro dal separatore o economizzatore posto all’uscita del primo organo di laminazione. La presenza del separatore permette di laminare in due stadi. Il primo dalla pressione del gas cooler alla pressione intermedia del separatore, il secondo dalla pressione del separatore alla pressione di evaporazione. Un’altra soluzione, il raffreddamento meccanico, è costituita da due cicli: quello principale a CO2 che produce l’effetto frigorifero voluto e uno secondario, funzionante con un altro fluido frigorigeno, utilizzato per portare a temperatura e pressione sub-critiche la CO2 in uscita dal gas-cooler. In questo schema il gascooler del ciclo principale è anche l’evaporatore del ciclo secondario. Si cita infine il sistema a cascata: anche questo tipo di impianto lavora con due cicli, Figura 4, con due diversi fluidi. La sua caratteristica principale è di evitare di lavorare in condizioni trans-critiche anche ai climi più caldi. Questo risultato si ottiene utilizzando la CO2 nel ciclo a bassa temperatura BT e un fluido a più alta temperatura critica per il ciclo ad alta temperatura AT. L’anidride carbonica in uscita dal compressore di BT in condizioni subcritiche viene fatta condensare tramite uno scambiatore che funge da condensatore per il ciclo di BT e da evaporatore per il ciclo di AT. Il ciclo di AT condensa infine cedendo calore all’ambiente. Nel paragrafo successivo si studierà
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Figura 2. Schema di ciclo frigorifero base.
Figura 3. Schema di impianto frigorifero a compressione parallela ed economizzatore.
GAS COOLER
GAS COOLER
EVAPORATORE
EVAPORATORE
Figura 4. Schema di impianto frigorifero a cascata.
Figura 5. Schema di ciclo con eiettore e singola compressione.
CONDENSATORE GAS COOLER
EVAPORATORE
EVAPORATORE
un ciclo che impiega un eiettore e la doppia compressione al fine di limitare queste perdite. La presenza del separatore evita l’ingresso del vapore di flash nell’evaporatore e quindi riduce il lavoro di compressione e aumenta la differenza di entalpia tra ingresso e uscita dell’evaporatore. CICLO CON EIETTORE E DOPPIA COMPRESSIONE Rispetto ad un ciclo frigorifero con refrigerante tradizionale, un ciclo a CO2 presenta un salto di pressione tra condensatore (gas-cooler) ed evapo-
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ratore notevolmente maggiore per cui anche le perdite di laminazione sono maggiori. Un metodo usualmente utilizzato, anche nei cicli tradizionali, per ridurre queste perdite è la laminazione a più stadi. Tuttavia, data l’entità del lavoro perso nel processo di laminazione, anche se a più stadi, in un ciclo a CO2 sarebbe auspicabile recuperare almeno parte di tale lavoro. Questo risultato si può ottenere usando in uno stadio di laminazione un eiettore per aumentare la pressione di aspirazione al compressore. L’eiettore utilizza l’energia di un fluido ad elevata pressione (proveniente dal condensatore o gas-cooler) per aspi-
rare e successivamente comprimere il vapore a pressione più bassa proveniente dall’evaporatore ed inviarlo al compressore. Così che all’aspirazione del compressore giunga un fluido a più alta pressione riducendo il lavoro di compressione. L’utilizzo dell’eiettore in sostituzione di una valvola di laminazione permette di recuperare l’energia cinetica altrimenti persa nel processo di espansione. Questo beneficio si ottiene senza utilizzare dispositivi rotanti o scambiatori di calore, per cui l’eiettore è, tra l’altro, un dispositivo particolarmente economico. Un altro beneficio derivante dall’utilizzo dell’eiettore è dovuto dall’im-
piego di un separatore del liquido (punto 7 del ciclo in Figura 5) in cui la fase vapore viene separata dalla fase liquida. Dal separatore sia vapore che liquido escono in condizione di saturazione. Il vapore viene quindi direttamente aspirato dal compressore anziché espanso nella valvola di laminazione. Dato che la capacità frigorifera del vapore è nettamente inferiore di quella del liquido, evitandone l’espansione si evita la successiva fase di compressione riducendo così notevolmente il lavoro di compressione a scapito di una modesta diminuzione della potenza frigorifera.
Figura 6. Diagramma p-h del ciclo con eiettore e singola compressione.
L’EIETTORE Il principio di funzionamento dell’eiettore è basato sulla conversione dell’energia, altrimenti persa nella fase di laminazione, dapprima in energia cinetica e successivamente in energia di pressione. Il dispositivo è stato inventato e brevettato nel 1858 da Henry Giffard per pompare acqua nelle caldaie delle locomotive a vapore utilizzando il vapore come fluido vettore. Nel 1931 fu brevettato da Gay il primo ciclo frigorifero che impiega un eiettore bifase che recupera il lavoro di espansione per fare ricircolare il refrigerante in fase liquida negli evaporatori allagati. Nel 1983 Lorentzen introduce l’utilizzo dell’eiettore per precomprimere il vapore in aspirazione al compressore. Questa applicazione è oggi quella maggiormente utilizzata. Il ritorno dell’interesse scientifico verso la CO2 caratterizzata da elevate perdite di laminazione, rende particolarmente vantaggioso il suo utilizzo. In lavori effettuati da esperti si evidenzia come la performance di un eiettore, in condizioni trans-critiche, vari considerevolmente al variare delle condizioni operative ed in particolare della pressione del gas-cooler sia che questa vari in senso positivo che negativo rispetto alla pressione ottimale con conseguente deterioramento del COP dell’intero ciclo. Per questo motivo l’effetto di un eiettore ‘fisso’ è positivo solo all’interno di un range di pressione molto ristretto. Un eiettore modulante (Figura 7) o a struttura variabile espande il range operativo ottimale. In questo tipo di eiettore la portata dell’u-
Ugello motore
Camera di aspirazione
Figura 7. Eiettore modulante. Camera di miscelazione
Spillo Azionamento
gello motore è modulabile mediante uno spillo comandato da un servomotore che permette di variare l’area della sezione di ingresso dell’ugello. Con questo tipo di regolazione è possibile ottimizzare il rendimento in ogni condizione operativa. Per la corretta gestione servono appositi algoritmi di controllo. In Figura 8 è riportata la curva caratteristica di un eiettore modulante. Si nota che grazie alla modulazione è possibile variare l’entrainment ratio (si veda la (1)) al variare del rapporto tra alta e bassa pressione del ciclo. Un altro metodo utilizzato per la gestione del carico variabile è il sistema multi-eiettore costituito dal parallelo di più eiettori con diversa curva caratteristica, alcuni adatti per elaborare il liquido ed altri il vapore. In Figura 9 è riportato lo schema di un impianto a CO2 che impiega tale dispositivo.
Diffusore
Onda urto
Un sistema multi-eiettore riesce a controllare la pressione del gas-cooler e di conseguenza, recuperare parte del lavoro di laminazione in quantità maggiore rispetto un solo eiettore a geometria fissa. Il beneficio è tanto maggiore quanto più elevata è la temperatura esterna per cui è usato maggiormente nei climi più caldi del Sud Europa rispetto al Nord. Il sistema adottato nei supermercati di Friburgo, combinato con la compressione in parallelo, riduce il consumo di energia fino al 12%. Con questo sistema si aumenta l’efficienza dell’intero ciclo frigorifero fino al 30% rispetto ad un tradizionale impianto. Un’altra tipica applicazione dell’eiettore la si trova negli impianti di sfruttamento di energia geotermica. La maggior parte di energia geotermica disponibile al mondo la si trova sotto forma di acqua allo stato liquido ad
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Figura 8. Curva caratteristica di un eiettore modulante. Punto critico
Entrainment ratio
Intervallo Intervallo di lavoro critico di lavoro ideale
Riduzione apertura ugello motore
Rapporto di pressione
Figura 9. Schema di un impianto di refrigerazione a R744 di un supermercato.
alta temperatura piuttosto che allo stato di vapore. Tipicamente l’acqua surriscaldata viene espansa attraverso un organo di laminazione ed in seguito la fase vapore viene separata dalla fase liquida, successivamente il vapore viene espanso in turbina. Questo metodo, benché il più semplice ed economico da un punto di vista impiantistico, dà luogo a grosse perdite nel processo di laminazione. In lavori effettuati da esperti è proposto l’ejector flash system. In questo
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sistema, simile al convenzionale flash system, l’acqua geotermica viene espansa attraverso l’ugello motore di un eiettore invece che attraverso una valvola di espansione. L’espansione avviene con una pressione di uscita inferiore alla pressione di ingresso del vapore in turbina. Il fluido bifase ad alta velocità in uscita dall’ugello motore richiama il vapore umido in uscita dalla turbina trasferendogli parte dell’energia cinetica e successivamente i due fluidi si miscelano
nella sezione di miscelazione dell’eiettore. Questa miscela viene poi compressa nel diffusore fino alla pressione di ingresso della turbina. Come nel sistema convenzionale, il fluido a due fasi viene separato in un separatore, il vapore entra nella turbina e il liquido viene re iniettato nel sottosuolo onde evitare fenomeni di subsidenza. L’ejector flash system riduce le irreversibilità presenti nel sistema a flash convenzionale sostituendo il processo isoentalpico della laminazione in uno sostanzialmente isoentropico di espansione nell’ugello motore. Un’altra interessante applicazione dell’eiettore per il condizionamento automobilistico è proposta in un lavoro presentato qualche anno fa. Nei tradizionali sistemi a compressione di vapore, il compressore per l’aria condizionata negli autoveicoli è trascinato dalla forza motrice del motore del veicolo riducendo quindi la potenza disponibile per la trazione. La conseguenza diretta è un maggior consumo di carburante. La soluzione proposta consiste nello sfruttare il calore di scarto dell’acqua di raffreddamento circolante nel radiatore per comprimere il refrigerante uscente dall’evaporatore fino alla pressione di condensazione. Questo sistema è composto da un ciclo Rankine di potenza e da un normale ciclo frigorifero. L’eiettore sostituisce sia la turbina del ciclo di potenza che il compressore del ciclo frigorifero. Con questa soluzione non solo si ottiene un risparmio di carburante ma si ha un benefico effetto di raffreddamento dell’acqua del motore oltre a ridurre vibrazioni e rumori generati dal compressore. Nelle analisi che seguono si prenderà in considerazione il solo eiettore a geometria fissa applicato a cicli inversi a CO2. MODELLIZZAZIONE DELL’EIETTORE L’eiettore è un dispositivo essenzialmente costituito da un ugello a profilo convergente-divergente, una camera di miscelazione e un diffusore divergente. Nella spiegazione che segue si farà riferimento ai punti segnati in Figura 5 e nel diagramma p-h di Figura 6. Nell’ugello viene espanso il fluido ad
alta pressione, nel nostro caso il fluido in uscita dal condensatore o dal gas cooler, che esce dallo stesso (punto 2) ad elevata velocità e ad una pressione più bassa della pressione di evaporazione. Questa bassa pressione richiama il vapore in uscita dall’evaporatore (punto 3). Nella camera di miscelazione si miscelano le due portate (punto 5) che conservano ancora una elevata velocità residua all’ingresso del diffusore (punto 5) dove l’energia cinetica viene trasformata in energia di pressione. In letteratura vengono descritti diversi modelli teorici per modellizzare il comportamento dell’eiettore. In questo lavoro si utilizza il modello a pressione di miscelazione costante. Le ipotesi su cui si fonda questo modello sono: 1. la camera di miscelazione è sagomata in modo tale che la miscela dei fluidi uscenti dall’ugello motore a dall’ugello di aspirazione avvenga a pressione costante. Pressione che deve essere inferiore alla pressione di evaporazione;
Figura 10. Principio di funzionamento dell’eiettore.
2. il refrigerante è sempre in equilibrio termodinamico; 3. le elaborazioni del fluido nell’ugello del fluido motore, nella camera di aspirazione e nel diffusore non avvengono tramite processi adiabatici e reversibili. Tuttavia, possono essere espressi in termini di coefficienti di efficienza rispetto ai rispettivi processi ideali;
4. le cadute di pressione nell’evaporatore, nel gas cooler e nelle tubazioni sono trascurabili; 5. il flusso del fluido è mono-dimensionale ossia, la velocità si assume costante in ogni sezione; 6. l’energia cinetica del fluido in ingresso ed in uscita dall’eiettore è considerata nulla. ●
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Speciale nuovi refrigeranti per retrofit
Confronto di Eco-Efficienza dei supermercati con diversi refrigeranti
NACER ACHAICHIA, PAWEL WISNIK, DAVIDE REFOSCO Honeywell
Articolo tratto dal 17° Convegno Europeo Richiedere atti e video INTRODUZIONE La refrigerazione commerciale è stata oggetto di indagine da parte della politica e dei legislatori in tutto il mondo a causa dell’utilizzo di fluidi ad alto GWP, come l’R404A, e degli elevati tassi di fughe di refrigerante. In Europa il regolamento F-Gas impone un divieto sull’utilizzo dei refrigeranti ad alto GWP ed una progressiva riduzione sull’uso dei refrigeranti cosiddetti HFC basata sul loro equivalente in CO2. Risulta evidente che l’uso di refrigeranti a basso indice GWP fornisce una soluzione ‘a prova di futuro’ in questo segmento di mercato. Per rispondere alle sfide del regolamento F-Gas e per ridurre i consumi energetici nella refrigerazione commerciale, si stanno studiando e sviluppando molte nuove tipologie di impianto frigorifero. Le soluzioni attualmente disponibili e che possono essere utilizzate nel settore commerciale per raggiungere i target imposti dalla F-Gas, sono duplici. Per sistemi esistenti e funzionanti ad R404A, la soluzione più rapida, economica ed amica dell’ambiente è
quella di un retrofit con un refrigerante a GWP più basso. Per le nuove costruzioni invece, si stanno esplorando molte nuove tipologie di impianto frigorifero. La combinazione di R744 con i fluidi di recente sviluppo HFO o con le miscele contenenti HFO offre notevoli benefici in termini di sicurezza e prestazioni. In questo articolo vengono presentati degli esempi di tali applicazioni e tipologie impiantistiche e viene introdotto il concetto di Eco-Efficienza, il quale viene utilizzato per confrontare l’impatto ambientale e finanziario delle varie soluzioni. IL CONCETTO DELL’ECO-EFFICIENCY Sono stati sviluppati molti sistemi di misura per misurare il cosiddetto ‘carbon footprint’ (impronta di carbonio) dei sistemi di refrigerazione. L’indice GWP (Global Warming Potential), usato da molti legislatori per la sua semplicità, è una misura dell’impatto diretto sull’ambiente. A seconda del tasso di fughe annue di un sistema, esso può rispecchiare dal 10 al 35% del totale impatto ambientale.L’indice TEWI (Total Equivalent Warming Impact) è la misura dell’impatto diretto ed indiretto sull’ambiente, ove l’impatto indiretto è il risultato dell’utilizzo di energia per il funzionamento del sistema frigorifero. Diversamente dal GWP, il TEWI può calcolare fino al 95% dell’impatto ambientale. L’impatto residuo può essere calcolato solo attraverso una completa analisi LCCP (Life Cycle
Climate Performance). Il difetto principale di tutti questi metodi di misura è la loro natura monodimensionale. E’ sempre possibile ridurre l’impatto ambientale utilizzando componenti più performanti, condensatori più grandi, eiettori, ecc… in poche parole, è sempre possibile ridurre l’impatto ambientale spendendo più soldi su una determinata tipologia di sistema. Il costo totale di un sistema è quindi un parametro importante da prendere in considerazione quando si confronta la performance ambientale. La Eco-Efficienza è un sistema di misura bidimensionale che prende in considerazione l’impatto ambientale di un sistema e il suo costo totale. TIPOLOGIE DI IMPIANTO NELLA REFRIGERAZIONE COMMERCIALE Negli anni sono state sviluppate numerose tipologie di impianto frigorifero. La spinta allo sviluppo è l’esigenza di ridurre il ‘carbon footprint’ dei supermercati e di assicurare la conformità alle normative vigenti. In questo studio saranno valutate 6 tipologie di impianto. Esse sono state selezionate in quanto rappresentano alcune delle tipologie più diffuse ad oggi ed anche altre sviluppate recentemente e basate su refrigeranti a basso GWP. 1) Sistema centralizzato DX che utilizza R-404A sia per la bassa temperatura (BT) che per la media temperatura (MT) 2) Sistema centralizzato DX, simile al
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Figura 1a e 1b: Grafico di Eco-Efficienza per Amburgo e Siviglia.
sistema 1 ma che utilizza R-407F 3) Sistema centralizzato DX, simile al sistema 1 ma che utilizza R-448A 4) Sistema in cascata che utilizza R1234ze per la media temperatura (MT) ed un sistema a CO2 subcritica per la bassa temperatura (BT). Il calore di condensazione della centrale di bassa temperatura a CO2 viene assorbito dalla centrale di media temperatura ad HFO. 5-a) Booster a CO2 per regioni fredde. 5-b) Booster a CO2 con compressione parallela e sistema ad eiettore per regioni più calde. 6) Booster a R-407F PRESUPPOSTI Lo studio si basa su un tipico supermercato europeo con superficie di 2000 m2, con carico frigorifero di 68kW per la media temperatura e di 18kW per la bassa temperatura. Vengono considerate due distinte regioni europee. Una regione più fredda, rappresentata da Amburgo (D), ed una regione più calda, rappresentata da Siviglia (E). I dati di temperatura delle due città sono stati ricavati dai database metereologici per il 2016. Per entrambi i luoghi, sono state calcolate le temperature medie mensili diurne e notturne. I carichi nominali del supermercato sono stati associati alle temperature diurne, mentre i carichi notturni sono
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stati considerati pari a metà dei nominali per considerare la riduzione delle dispersioni energetiche durante gli orari di chiusura. Per il calcolo dei consumi elettrici sono stati considerati i seguenti componenti: compressori, ventole dei condensatori, ventole degli evaporatori, ventole dei banchi frigoriferi, luci dei banchi frigoriferi, resistenze di sbrinamento (solo per le unità BT), considerando 4 cicli di sbrinamento nelle 24 ore, ognuno della durata di 30 minuti. Il costo dell’energia elettrica utilizzato è di 0,097€/kWh e le emissioni di CO2 risultanti all’impianto di generazione di energia sono di 0,43kg/kWh. Un parametro critico nello studio è il CAPEX, o costo iniziale del sistema. Questo deriva dallo sviluppo di una dettagliata distinta dei materiali per ogni sistema per includere la centrale frigorifera, gli scambiatori di calore e i componenti del sistema (tubi, valvole, isolamento, carica iniziale di refrigerante, staffature e saldature). I costi di installazione inoltre includono i tempi di assemblaggio, basati su tabelle normalizzate, dei componenti del sistema frigorifero (scambiatori di calore, centrali frigorifere, tubazioni, isolamento, canaline elettriche, avviamento del sistema, ecc.). Un altro componente del costo totale è il costo operativo (OPEX). Questo include il costo della manutenzione
ordinaria (olio, cambio filtri, riparazioni di piccola entità). L’analisi è condotta su un ciclo di vita del sistema di 15 anni, assumendo inoltre un tasso di fughe di gas refrigerante pari al 15% annuo. RISULTATI Tutte le tipologie di impianto sono state simulate con un software interno e con l’ausilio del software di terze parti per la selezione dei compressori e degli scambiatori di calore. Sono stati simulati due sistemi ad R744: un sistema booster “semplice” per la regione fredda ed un sistema booster dotato di compressione parallela e di eiettore per la regione calda. I risultati corrispondenti sono riportati nel grafico della Eco-Efficienza di figura 1a e 1b, rispettivamente per Amburgo e Siviglia. CONCLUSIONI Il riferimento dei grafici di figura 1a e 1b è rappresentata dal sistema ad R404A (sistema 1) ed i risultati riportati per gli altri sistemi sono visualizzati come scostamento da detto sistema, in termini di impatto ambientale (asse orizzontale) e di impatto finanziario (asse verticale). Come ci si attendeva, tutte le alternative mostrano una considerevole riduzione nell’impatto ambientale, ma differenti impatti finanziari. I sistemi 2 e 3 presentano un impatto
Figura 2a e 2b: Grafico di Eco-Efficienza con tasso di fughe del 5% annuo.
finanziario molto simile a quello di riferimento, dato che cambia solo il refrigerante. Questo pone in evidenza il fatto che l’impatto ambientale del refrigerante è piuttosto importante. R-407F ed R-448A sono già stati adottati da molte catene di supermercati a causa del loro GWP più basso di quello di R-404A e del risparmio energetico conseguente alla loro adozione, dimostrato in molte applicazioni, sia di media che di bassa temperatura. La riduzione dell’impatto ambientale avviene quindi a costi simili o inferiori rispetto al sistema di riferimento. Il sistema in cascata HFO/CO2 (sistema 4) ed i sistemi a CO2 (sistemi 5) ottengono il più basso impatto ambientale. Questo si deve principalmente al basso impatto ambientale diretto dato che i sistemi utilizzano refrigeranti a bassissimo GWP. Il sistema in cascata mostra performance molto promettenti sia sotto il profilo ambientale che finanziario. Ogni linea rossa tratteggiata rappresenta un rapporto costante €/tonnellata di CO2 rimossa. I sistemi a R744, 5a e 5b, ottengono ottimi risultati in termini di riduzione dell’impatto ambientale, ma a spese di un notevole incremento sull’impatto finanziario. Entrambi i sistemi riducono le emissioni di CO2 ad un costo variabile tra gli 80 ed i 110 €/tonnellata di CO2. Anche il sistema in cascata con HFO e R744 mostra una considerevole
riduzione dell’impatto ambientale, ma ad un costo compreso tra 25 e 40 €/tonnellata di CO2. I sistemi a R-407F e R-448A portano a riduzioni dell’impatto ambientale tra il 30 ed il 40% con il beneficio addizionale che questa riduzione è ottenuta con un impatto finanziario nullo o molto ridotto. Optando per questa soluzione, una catena di supermercati potrebbe effettivamente raggiungere i propri target con un beneficio finanziario nel lungo periodo. Sebbene il sistema 4 sia basato su R1234ze, un refrigerante A2L in un sistema DX, gli standard attuali permettono una carica di refrigerante notevole con questo refrigerante. Si sta inoltre lavorando per rimuovere le barriere all’incremento della carica massima per i refrigeranti A2L nel prossimo futuro. R1234ze è inoltre considerato non infiammabile in accordo ai GHS ed alla ‘European flammability regulation’. I risultati dimostrano come refrigeranti quali l’R1234ze dovrebbero poter essere utilizzati in quantità molto più elevate nei sistemi DX in virtù delle loro performance ambientali. Sistemi standard basati sui refrigeranti R-407F ed R-448A presentano non solo il CAPEX più basso, ma anche le migliori prestazioni energetiche sia nella regione a clima freddo che in quella a clima caldo. L’impatto ambien-
tale può essere ulteriormente migliorato semplicemente riducendo le fughe di refrigerante. Lo studio è stato ripetuto con un tasso di fughe annuo del 5% per entrambi i sistemi a R-407F ed a R-448A. E’ stato aggiunto un incremento del 10% nelle spese di manutenzione per riflettere i costi associati a questa riduzione nelle fughe. I risultati sono riportati in fig 2a e 2b. Come atteso, l’effetto della riduzione del tasso di fughe di refrigerante ha ulteriormente ridotto l’impatto ambientale di questi sistemi con un impatto finanziario piccolo o nullo. L’eco-efficienza è un potente strumento per mettere a confronto varie tipologie di impianto frigorifero commerciale. Lo studio comparativo condotto mostra che sebbene i sistemi a R744 presentino una buona riduzione dell’impatto ambientale, questo è prevalentemente dovuto al bassissimo GWP del refrigerante, ed è ottenuto a fronte di un considerevole impatto finanziario. Sistemi DX ad HFC possono ugualmente avere una considerevole riduzione nell’impatto ambientale, ma con impatto finanziario ridotto o nullo. Piccoli investimenti per ridurre il tasso di fughe di sistemi HFC ne ridurrebbe considerevolmente l’impatto ambientale rendendoli una soluzione decisamente migliore sia sotto il profilo ambientale che economico. ●
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Speciale principi di base del condizionamento dellʼaria
Principi di base del condizionamento dell’aria Manutenzione degli scambiatori di calore nei climatizzatori split: pulizia della batteria dell’unità interna 195ª lezione PIERFRANCESCO FANTONI
CENTONOVANTACINQUESIMA LEZIONE DI BASE SUL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni di base semplificate per gli associati sul condizionamento dell’aria, così come da 20 anni sulla nostra stessa rivista il prof. Ing. Pierfrancesco Fantoni tiene le lezioni di base sulle tecniche frigorifere. Vedi www.centrogalileo.it. Il prof. Ing. Fantoni è inoltre coordinatore didattico e docente del Centro Studi Galileo presso le sedi dei corsi CSG in cui periodicamente vengono svolte decine di incontri su condizionamento, refrigerazione e energie alternative. In particolare sia nelle lezioni in aula sia nelle lezioni sulla rivista vengono spiegati in modo semplice e completo gli aspetti teorico-pratici degli impianti e dei loro componenti.
È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it
È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.
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INTRODUZIONE L’attività di installazione dei climatizzatori split è parecchio diffusa. In molti si cimentano, anche se non tutti hanno le competenze tecniche per farlo. Non tutti gli installatori, poi, si dedicano all’attività di manutenzione ordinaria così come non tutti gli utilizzatori finali sono a conoscenza che tale manutenzione va fatta ed è molto importante. Tra le operazioni ordinarie da eseguire vi sono quelle che riguardano l’unità interna e che sono molto importanti sia per garantire il dovuto e regolare funzionamento dello split sia per garantire l’indispensabile qualità dell’aria che viene raffrescata all’interno del locale climatizzato. SCAMBI DI CALORE La funzione di uno split è quella, come per tutte le apparecchaiture frigorifere, di trasferire calore. Affinchè ciò possa avvenire è necessario realizzare degli scambi termici, uno all’evaporatore ed uno al condensatore. Le due batterie di scambio si trovano nelle due unità dello split, quella interna e quella esterna. Come visto, lo scambiatore dell’unità esterna dello split necessita di una pulizia periodica della sua superficie esterna che va soggetta a sporcamento. La cadenza di tale pulizia non può essere stabilita a priori dato che l’imbrattamento dipende da numerosi fattori come, ad esempio, la qualità dell’aria che transita attraverso la batteria, la collocazione della batteria stessa, la presenza o meno delle griglie deputate
a fermare almeno i corpi di dimensioni maggiori, ed altri ancora. PULIZIA DELLA BATTERIA DELL’UNITÀ INTERNA Anche la batteria interna dello split necessita di essere pulita periodicamente anche se, sicuramente, nella maggior parte dei casi il suo sporcamento è inferiore a quello che si ha sulla batteria esterna. Ovviamente, in generale, per poterlo affermare con sicurezza vanno sempre considerati gli ambienti in cui le batterie sono posizionate. Se l’unità interna non è posizionata in ambienti particolarmente inquinati normalmente la sua manutenzione consiste nella pulizia del filtro aria e della batteria alettata. Nei casi meno gravosi si può eliminare la polvere anche con un semplice aspirapolvere e completare l’opera con un panno umido. Se l’apparecchiatura viene usata solo in freddo tale operazione si esegue, di solito, ad inizio stagione, in tarda primavera. Non sempre, però, le cose sono così semplici. Infatti la batteria potrebbe anche essere ricoperta da unto e grasso (caso di split che raffrescano ambienti legati alla ristorazione, ad esempio) ed in questo caso, ovviamente, il panno umido non basta più. L’azione pulente deve essere più “energica”. Esistono in commercio prodotti detergenti appositi per la pulizia delle batterie delle unità interne. Tali detergenti in forma schiumogena sono contenuti in bombolette spray (vedi figura 1) pres-
surizzate e pronte all’uso. La caratteristica di tali prodotti è quella di non essere aggressivi nei confronti dei materiali trattati e di essere capaci di aderire meglio possibile alle superfici in modo da esercitare un’azione abrasiva. Questo anche nei confronti delle superfici verticali: la schiuma, cioè, una volta distribuita, non scorre via per gravità ma riesce a far presa sullo sporco presente. Queste schiume sono adatte anche per la pulizia dei filtri dell’aria della batteria interna.
Figura 1. Liquido detergente per la pulizia della batteria interna e dei filtri aria di un climatizzatore split. (catalogo 3S)
Figura 2. Sacchetto per la raccolta dello sporco e dei prodotti utilizzati per la pulizia dell’unità interna dello split. (catalogo Core equipment)
CONSEGUENZE DI UNA MANCATA PULIZIA È importante ricordare che, qualora i filtri e la batteria siano eccessivamente intasati, si verificherà una diminuzione del flusso di aria attraverso lo scambiatore. Tale aria potrebbe anche essere maggiormente raffreddata dall’evaporatore ma la resa frigorifera che si ottiene nel suo complesso è inferiore al normale. Questo è anche uno dei casi in cui la batteria potrebbe inaspettatamente brinare. Pare superfluo dire che in tale situazione non ha proprio alcun senso caricare ulteriormente di refrigerante lo split per riportare le cose a posto. PROBLEMI NELL’ESECUZIONE DELLA PULIZIA Quali problemi d’ordine pratico si possono incontrare quando si pulisce l’unità interna di uno split? Uno, molto banale, è che la pulizia di una cosa non comporti lo sporcamento di un’altra. Spieghiamo meglio. Per la pulizia dell’unità esterna, nella maggior parte dei casi non ci sono problemi di questo tipo dato che l’unità è collocata all’esterno dell’ambiente da raffreddare e dove non sono presenti oggetti sensibili all’imbrattamento. Per l’unità interna le cose stanno diversamente. Mentre i filtri dell’aria sono asportabili con il loro telaio dall’unità interna e quindi per la loro pulizia si possono portare in un luogo opportuno senza correre il pericolo di provocare lo sporcamento di altri oggetti o materiali, per pulire la batteria alettata le cose stanno diversamente. Essa non si può asportare e quindi la sua pulizia va fatta in loco. Ma se essa è posizionata in un ufficio, in un locale abitativo o simili come si può soffiare la polvere o usare schiume
detergenti senza correre il rischio di imbrattare gli spazi circostanti? Allo scopo vengono in aiuto appositi sacchetti (vedi figura 2) che, posti a corredo delll’unità interna permettono di raccogliere lo sporco e tutte le sostanze utilizzate per la pulizia. Essi sono disponibili in varie misure in modo da potersi adattare il meglio possibile alle dimensioni della batteria. Una volta terminato il lavoro il sacchetto è lavabile e può quindi essere riutilizzato all’occorrenza. SCARICO CONDENSA Ma un’accurata manutenzione dell’unità interna non termina con gli adempimenti appena descritti. Un’altra cosa a cui prestare attenzione è quella relativa allo scarico della condensa. Quello dell’acqua è un problema a cui l’utente finale è particolarmente sensibile: vedere acqua in posti indesiderati ed inaspettati crea subito preoccupazione e trasmette l’idea che l’apparecchiatura non funziona/raffredda bene. In realtà non è così. Ma comunque è un problema da gestire con attenzione. L’inconveniente che si può verificare è quello dell’ostruzione della tubazione che convoglia la condensa verso l’esterno. Ostruzione causata da sporcizia o altro. Con il tempo questa è un’eventualità possibile. Per evitare questo inconveniente, soprattutto nelle tubazioni di scarico molto lunghe, si possono usare delle apposite pastiglie da inserire nella tubazione con lo scopo di prevenire e di eliminare lo
sporco e quindi di eliminare il problema ostruzioni. QUALITÀ DELL’ARIA Per completare l’opera di manutenzione l’attenzione va anche posta alla bacinella di raccolta della condensa. Se le pendenze non sono ottimali possono sempre accadere piccoli ristagni di acqua al suo interno che possono condurre alla formazione di muffe, limo o depositi vari. Per evitare, in tali frangenti, la proliferazione di batteri o alghe sono disponibili apposite pastiglie da depositare nella bacinella raccogli condensa. Tali prodotti hanno lo scopo di prevenire e di eliminare la presenza di batteri (tra cui anche quello della Legionella) e di garantire la sanificazione. L’aria trattata, in questo modo, sicuramente avrà una qualità migliore. NON È PROPRIO MANUTENZIONE MA... Da ultimo, anche se non rientra proprio nell’attività di manutenzione, ricordiamo l’importanza di informare sempre l’utilizzatore finale sulle modalità di miglior uso della sua apparecchiatura, sull’utilità delle diverse funzioni presenti e sull’importanza di impostare le temperature più idonee per ottenere le migliori condizioni di benessere ambientale all’interno del locale climatizzato. Ovviamente informarlo anche dell’importanza di eseguire la manutenzione periodica del suo split. ●
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Speciale formazione
Manuale sull’uso degli F-Gas 2ª parte: dal condensatore alle valvole, controlli ed installazione
KELVIN KELLY, MARTIN COOK – BUSINESS EDGE Tratto da “F-Gas 517/2014 Reference Manual”, l’intero manuale in lingua inglese può essere acquistato sul sito web www.businessedgeltd.co.uk
CONDENSATORE Efficienza I condensatori raffreddati ad aria perdono efficienza quando polvere, sporco e detriti possono sporcare le alette, riducendo il flusso d’aria e lo scambio di calore. Le incrostazioni causano una perdita di efficienza del condensatore raffreddato ad acqua, in quanto lo scambio di energia termica tra i fluidi viene ridotto. Calcificazione e scorie possono fungere da isolanti e ridurre l’efficienza. Altri mezzi per garantire l’efficienza del condensatore sono: • nessun fluido non condensabile presente nel sistema; • la pressione di condensazione è mantenuta la più bassa possibile; • nessun restringimento lungo il flusso del fluido di raffreddamento; • il fluido di raffreddamento è alla temperatura più bassa possibile. Controlli di pressione principali Ad una bassa temperatura esterna, il sistema di condensazione diventa più efficiente a causa dell’aumento della differenza di temperatura. Questo aumento di efficienza consente di ridurre la pressione nel lato di alta nel condensatore e nella linea del liquido. Questi dispositivi sono utilizzati per mantenere l’alta pressione del sistema ad un livello sufficiente. Ciò impedisce in parte al refrigerante di evaporare nella linea del liquido garantendo un flusso di refrigerante adeguato e una pressione sulla valvola di espansione (TEV, EEV ...) per garantire un funzionamento soddisfacente. Sistemi raffreddati ad aria Nei sistemi raffreddati ad aria, l’efficienza del condensatore può essere ridotta per mantenere un’alta pressione riducendo la velocità della ventola o disattivando alcuni dei ventilatori. In alternativa, è possibile utilizzare una valvola di regolazione della pressione all’uscita del condensatore per forzare l’accumulo di più liquidi nel condensatore, lasciando meno spazio per la condensazione. Ciò mantiene l’alta pressione al livello minimo corrispondente all’impostazione della valvola.
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Sistemi raffreddati ad acqua I sistemi raffreddati ad acqua riducono semplicemente la quantità di acqua fredda disponibile per la condensazione per garantire che l’alta pressione non scenda al di sotto di un livello specificato. Controllo Ciascuno dei dispositivi di cui sopra può essere controllato dalla pressione o dalla temperatura. Poiché la pressione è il parametro che stiamo cercando di controllare, ne consegue che questo è il metodo preferito e più accurato. Tuttavia, questo metodo è più costoso e la relazione fra pressione e temperatura dei fluidi volatili può essere utilizzata per consentire il relativo controllo della temperatura.Tuttavia questo risulterà inaccurato poiché la temperatura misurata si riferisce in modo preciso solo al punto di ebollizione del fluido e non alla pressione effettiva. Possibile perdita La corrosione dello scambiatore di calore può verificarsi se l’acqua che lo attraversa non viene trattata correttamente. Qualsiasi giunto meccanico, ad esempio accessori flangiati e raccordi, è anche maggiormente soggetto a perdite. COMPRESSORE Le funzioni del compressore sono: • Aumentare la pressione del refrigerante e quindi la sua temperatura di saturazione oltre la temperatura esterna o di condensazione. • Aspirare vapore a bassa pressione dall’evaporatore, mantenendo così una bassa pressione dell’evaporatore e una bassa temperatura. • Favorire la circolazione del refrigerante nel sistema. I compressori più piccoli sono generalmente del tipo a pistone alternativo o a palette rotanti e sono completamente ermetici, cioè sigillati in un involucro metallico. Le unità di media e grande potenza utilizzano compressori semiermetici in cui il motore e il compressore sono contenuti in un comune gruppo motore. Questo può essere smontato per il lavoro di assistenza. Possono essere compressori alternativi o a spirale.
I sistemi a grande potenza possono utilizzare compressori a vite o centrifughi, aperti (compressore e motore separati) o semiermetici.
montato all’esterno per evitare che il refrigerante liquido entri nell’olio e causi la formazione di schiuma all’avvio con conseguente grippaggio.
Installazione del compressore L’installazione, la rimozione o la sostituzione di un compressore devono essere eseguite in conformità con le istruzioni del produttore e in conformità con la EN 378. Il controllo della capacità dei compressori può essere ottenuto con una varietà di mezzi: • Motore azionato da inverter. Con la variazione della velocità del compressore si può ridurre la portata volumetrica del refrigerante in tutto il sistema in relazione diretta al carico frigorifero necessario. • Offloading. I compressori alternativi con cilindri multipli possono avere i cilindri scarichi, riducendo la portata volumetrica del refrigerante in tutto il sistema in relazione diretta al carico • Compressori multipli. Aumentando o diminuendo il numero di compressori all’interno del circuito si modifica la portata volumetrica del refrigerante in tutto il sistema in relazione diretta al carico. • Comando a scorrimento infinito o a gradini. All’interno dei compressori a vite è possibile utilizzare una paletta scorrevole per ridurre la potenza modificando il rapporto interno del volume.
Compressori alternativi semiermetici Il principio operativo di base e il layout del compressore semiermetico sono simili all’unità ermetica, tranne per il fatto che la maggior parte dei compressori semiermetici hanno l’albero motore situato orizzontalmente e l’involucro può essere aperto per consentire riparazioni e manutenzione. Questi avranno anche fino a 6 o 8 cilindri. Come per i compressori ermetici, il motore è raffreddato ad aspirazione e le prestazioni dei compressori sono valutate in base al surriscaldamento del gas di aspirazione. (Nota: il surriscaldamento per i compressori semiermetici dovrebbe essere limitato a 20 K di temperatura in ingresso per garantire un adeguato raffreddamento degli avvolgimenti del motore). Normalmente viene preso come riferimento 18 °C e vengono utilizzati fattori di correzione per altri valori di surriscaldamento. Si suppone che il sottoraffreddamento del liquido nel condensatore sia di 6 K.
Possibili perdite I compressori non ermeticamente sigillati sono soggetti a perdite a causa della natura della loro costruzione attraverso le valvole di servizio, pressacavi, guarnizioni e guarnizioni meccaniche, ecc. I componenti meccanici di scarico del compressore hanno il maggior potenziale di perdita a causa della loro alta temperatura e pressione. La carica del compressore è determinata dalla quantità di refrigerante, perciò testare il funzionamento degli avvolgimenti del motore del compressore può aiutare nel rilevamento delle perdite. Compressori che consumano troppa poca corrente indicano una bassa quantità di refrigerante, alto consumo indica una grande quantità di refrigerante. Questo test è corretto con compressore a pieno regime. Compressore ermetico alternativo Il compressore ermetico consiste in un compressore e un assemblamento motore completamente integrato montato direttamente sull’alloggiamento del compressore. L’intero assemblaggio è collocato in un contenitore di metallo che consiste in due parti, completamente saldate insieme per prevenire qualsiasi perdita di refrigerante. Il gas di aspirazione del refrigerante passa attraverso le spire del motore per assorbire il calore del motore e poi entra nel compressore per compressione e scarica tramite la linea di scarico che passa attraverso il corpo del compressore. L’olio che ritorna con il refrigerante lungo la linea di aspirazione cade sul fondo del contenitore al diminuire della velocità del refrigerante e questo viene spillato attraverso una perforazione all’estremità dell’albero motore per lubrificare i cuscinetti. Un riscaldatore del carter può essere montato all’esterno del corpo del compressore quando questo viene
Compressore semiermetico
I compressori semiermetici funzionano a potenze molto superiori rispetto agli ermetici, in genere fino a 55 kW (40 HP) e oltre. Sono spesso organizzati in multipli per fornire controllo di capacità e standby. Se si verifica un surriscaldamento del motore, il sistema deve essere spento e pulito a fondo o altri motori nel circuito potrebbero non funzionare a causa di contaminanti dannosi provenienti dal primo guasto. Compressori alternativi ad azionamento aperto I compressori alternativi sono disponibili anche nel formato “open drive” dove il motore del compressore non è all’interno della sequenza del gas refrigerante. L’albero motore del compressore funziona attraverso una guarnizione a cui è collegata la trasmissione del motore. In alcuni casi, il motore è supportato da un comune telaio con il compressore e un albero sporgente collegato da un giunto flessibile. L’allineamento di questa disposizione è molto importante per evitare vibrazioni e danni alla guarnizione del compressore che potrebbero portare a perdite di refrigerante e olio. I compressori ermetici e semiermetici sono stati sviluppati per risolvere questo problema. Un produttore adatta il corpo del motore direttamente al
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cedente descrizione si riferisce ad uno spazio di interlobo del rotore femmina, ma tutti gli spazi di interlobo agiscono continuamente nello stesso modo, creando uno scarico continuo di gas compresso con flusso uniforme non pulsante.
Un compressore alternativo a trasmissione aperta ad accoppiamento diretto
corpo del compressore cosicchè l’albero motore del compressore è anche l’albero del motore. Nessun problema di allineamento può verificarsi e le prestazioni di questo compressore in termini di perdite di tenuta sono molto buone. Il compressore a vite Il compressore comprende due rotori a vite elicoidale combinati. Il rotore femmina, con sei spazi di intercapedine, è azionato da un motore elettrico bipolare e il rotore maschio, con quattro lobi, è azionato dal rotore femmina senza l’uso di ingranaggi di distribuzione. Quando il lobo di un rotore maschio inizia a disincastrarsi da uno spazio di intercapedine del rotore femmina, si viene a creare un vuoto e il gas viene aspirato attraverso la porta di ingresso. Mentre i rotori continuano a girare, lo spazio nell’intercapedine aumenta di dimensioni e il gas continua a fluire nel compressore. Poco prima del punto in cui lo spazio di intercapedine lascia la porta di ingresso, l’intera lunghezza dello spazio di interlobo viene riempita con il gas di aspirazione. Man mano che la rotazione continua, il gas nell’intercapedine viene trasportato circonferenzialmente attorno all’alloggiamento del compressore e il successivo lobo maschio si innesca nello spazio di interlobo femmina, all’e-
Compressore a vite
stremità di aspirazione, e spinge il gas nella direzione della porta di scarico. Il volume del gas all’interno dell’intercapedine diminuisce e la pressione del gas aumenta di conseguenza. Un’ulteriore rotazione dei rotori, scopre la porta di scarico e il gas compresso viene espulso dal continuo innescarsi del lobo maschio nello spazio dell’intercapedine femmina. La pre-
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Il compressore a spirale (scroll) Il compressore a spirale utilizza due spirali che interagiscono per aspirare il gas e comprimerlo attraverso la porta di scarico. Una spirale resta ferma mentre l’altra oscilla in un’orbita molto piccola per produrre un processo di aspirazione / compressione. Questo processo è fluido e continuo. Per questa macchina rotativa sono dichiarati bassi livelli di rumorosità. Il design ne consente l’utilizzo a velocità elevate e il compressore è quindi compatto in relazione al flusso di gas ottenuto rispetto ad altri tipi di compressori. Per raggiungere questo obiettivo è necessario l’uso di alte velocità, ma le vibrazioni non Compressore a spirale sono un problema. Il principio della compressione a spirale è illustrato e descritto qui sotto: Aspirazione
Aspirazione
1. La compressione nella spirale è creata dall’interazione di una spirale orbitante e una statica. Il gas entra in una apertura esterna come una delle orbite della spirale.
2. Il passaggio aperto viene sigillato nel momento in cui il gas viene risucchiato all’interno della spirale.
Aspirazione
Aspirazione
3. Mentre la spirale continua ad orbitare il gas viene compresso all’interno di una tasca sempre più piccola.
4. Nel momento in cui il gas arriva alla porta centrale la pressione di scarico è stata raggiunta.
Aspirazione
5. In realtà, durante il funzionamento, nelle varie fasi della compressione avvengono sempre tutti e sei i passaggi del gas con conseguente aspirazione e scarico quasi continuo.
Il compressore rotativo Il compressore rotativo utilizza un semplice lobo rotante centrale dotato di un pistone rotante. Questo pistone è in realtà un anello che entra in contatto con una valvola scorrevole o una paletta che divide essenzialmente le pressioni, di aspirazione e di scarico del compressore. Il compressore ha solo tre parti mobili importanti. Queste macchine producono bassi livelli di rumore e vibrazioni. Il compressore è dotato di una valvola di scarico e una molla che viene utilizzata per forzare la paletta scorrevole contro il pistone di rotazione. Questi compressori sono più adatti alle applicazioni ad alta temperatura e basso rapporto di compressione, come l’aria condizionata, e di conseguenza si possono trovare in una serie di unità monoblocco o split di diversi produttori. Al condensatore Porta di scarico Paletta del rotore Tubo di scarico
Scanalatura del rotore
Cilindro Olio Porta di aspirazione
Rotore
Diagramma compressore rotativo
Il compressore rotativo a palette Un compressore rotativo a palette ha solo 12 componenti principali e una parte primaria mobile. Il progetto presenta una testa flottante che consente all’unità di accogliere grandi quantità di liquido. L’unità utilizza la pressione di scarico per gestire un’alimentatore regolato di olio verso il compressore per la lubrificazione delle punte delle pale. Il compressore non ha una pompa dell’olio o una coppa dell’olio. Le pale sono fabbricate in fibra di carbonio con polimero aromatico stampato a iniezione e PTFE. Il compressore dell’unità è inoltre dotato di una porta economizzatrice per consentire l’installazione di un circuito economizzatore come parte del sistema di refrigerazione. La macchina è ben bilanciata ed è quindi silenziosa, e produce poche vibrazioni. Tecnologia inverter Per ottenere la massima efficienza, un compressore con motore a corrente continua senza spazzole è stato equipaggiato con un rotore magnetico in lega di neodimio montato su una gamma di unità esterne. Ciò si traduce in una
minima corrente di avvio, quindi non è sempre necessario aggiornare gli alimentatori per questi sistemi. La combinazione di questi compressori inverter e delle valvole di espansione elettroniche consente di monitorare e regolare costantemente le pressioni del refrigerante e il flusso volumetrico. Ciò fornisce una condizione di temperatura molto stabile e confortevole, nonché un risparmio nei costi energetici. Efficienza L’efficienza di un compressore può essere ottenuta attraverso un adeguato controllo della potenza. Altri fattori che possono influire sull’efficienza del compressore includono: • livello dell’olio errato; • manutenzione generale; • condizioni non corrette, quantità di gas di aspirazione; • controllo della pressione errato o insufficiente; • perdite di carico attraverso il circuito; • pressione di aspirazione relativamente alta e pressione di condensazione relativamente bassa; • surriscaldamento della linea di aspirazione al minimo; • sufficiente raffreddamento del motore e del corpo. DISPOSITIVO DI LAMINAZIONE Il dispositivo di laminazione ha due funzioni: • Controllo del refrigerante nell’evaporatore Assicura che la quantità di refrigerante liquido che entra nell’evaporatore corrisponda al carico termico sull’evaporatore. Ciò fa evaporare il refrigerante nell’evaporatore alla temperatura di evaporazione desiderata. • Mantenimento dei differenziali di pressione del sistema Assiste il compressore nel mantenimento della pressione del gas refrigerante nel condensatore alta abbastanza da farlo condensare in un liquido alla temperatura esterna o alla temperatura di condensazione progettata. Esistono molti tipi di dispositivi, la valvola di espansione termostatica è quello più comunemente noto. I tubi lunghi e sottili, noti come tubi capillari, sono utilizzati in piccoli impianti di refrigerazione e condizionamento dell’aria. TUBO CAPILLARE Il tubo capillare è semplicemente un breve tratto di tubi a piccolo diametro posizionati nella linea del liquido prima dell’evaporatore. Il piccolo foro causa un’elevata resistenza al flusso, in particolare con la formazione di flash gas, generati da movimenti di refrigerante dalla zona di alta a quella di bassa pressione. La portata è proporzionale alla differenza di pressione tra le pressioni di evaporazione e di condensazione. Quando il
Tubo capillare, le applicazioni richiedono lunghezze diverse questi dovrebbero essere tagliati alla lunghezza richiesta.
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sistema si spegne, il liquido passa dal condensatore all’evaporatore. Il sovraccarico del refrigerante di tali sistemi deve essere evitato poiché, quando il compressore si riavvia, è possibile che nel compressore venga aspirato del liquido in eccesso. LA VALVOLA DI ESPANSIONE La valvola di espansione termostatica è uno dei diversi tipi di controllo del flusso di refrigerante ed è il metodo più comunemente utilizzato. Gli altri sono brevemente dettagliati, come segue. Valvola di espansione automatica Questa valvola è controllata dalla pressione dell’evaporatore che agisce contro la pressione regolabile della molla. Quando il flusso di refrigerante nell’evaporatore è insufficiente, la pressione dell’evaporatore diminuisce, consentendo alla molla di aprire ulteriormente una valvola a spillo. All’aumentare della pressione dell’evaporatore, la pressione della molla viene parzialmente superata causando il movimento della valvola a spillo verso la posizione di chiusura. La valvola mantiene quindi una pressione e una temperatura di evaporazione costanti, ma poiché le variazioni di carico possono essere notevoli questo non è un approccio efficiente. Vite di regolazione della pressione Molla Diaframma
Asta di comando Valvola aperta Refrigrante in entrata
Porta equalizzatore interno Refrigerante in uscita
te liquido e hanno una maggiore efficienza rispetto agli evaporatori a secco in cui il contenuto è principalmente vapore. Valvola galleggiante ad alta pressione Questa valvola si trova a valle del condensatore e mantiene il livello del liquido in una camera laterale ad alta pressione che l’evaporatore può prelevare, come richiesto, tramite una valvola di riduzione della pressione intermedia. Le valvole a galleggiante a bassa ed alta pressione sono limitate all’uso su grandi sistemi. La valvola di espansione termostatica Questa valvola mantiene un livello costante di surriscaldamento all’uscita dall’evaporatore, garantendo l’evaporazione attraverso un’ampia variazione di carico. Si evita inoltre che il refrigerante liquido lasci l’evaporatore per evitare ritorni di liquido e danni al compressore. Il funzionamento della valvola è controllato dalla pressione dell’evaporatore, dalla pressione della molla regolabile opposta e dalla pressione esercitata dalla miscela di liquido / vapore saturo nel bulbo (contenente lo stesso refrigerante presente nel sistema). L’evaporazione completa di tutto il liquido nell’evaporatore è seguita dal surriscaldamento del vapore alla stessa pressione dell’evaporatore con gli ultimi pochi ranghi del pacco alettato che svolgono questo compito. Il bulbo situato sulla linea di aspirazione rileva la temperatura del vapore surriscaldato e genera una pressione relativa a questa temperatura e quindi superiore alla pressione di evaporazione. Questa pressione viene neutralizzata dalla pressione della molla che varierà il livello di surriscaldamento. Se la pressione della molla aumenta si rende necessaria una maggiore pressione del bulbo per mantenere la valvola aperta e la temperatura del surriscaldamento deve quindi aumentare. Riducendo la pressione della molla si riduce la quantità di surriscaldamento.
Valvola di espansione manuale Questa valvola comprende una valvola a spillo regolabile manualmente. Una volta impostata la valvola, iI flusso che la attraversa dipende esclusivamente dal differenziale di pressione. Questa valvola è adatta solo ai grandi sistemi a carico costante che sono controllati durante il funzionamento per regolare la valvola secondo necessità e per chiudere la valvola quando il compressore è fermo.
Valvole di espansione termostatiche equalizzate esternamente Se la perdita di carico attraverso l’evaporatore è sostanziale, la temperatura di saturazione all’uscita dell’evaporatore sarà inferiore a quella in ingresso ed il controllo del surriscaldamento risulterà impreciso nel caso in cui sia necessario un surriscaldamento maggiore per azionare la valvola. Ciò porta all’utilizzo di una maggiore superficie dell’evaporatore per il surriscaldamento che risulta inefficiente. L’equalizzazione esterna della valvola risolve questo problema creando una pressione sotto il soffietto pari alla pressione di uscita dell’evaporatore tramite la linea di equalizzazione. Per il corretto funzionamento è sufficiente un basso livello di surriscaldamento.
Valvola a galleggiante a bassa pressione Questo dispositivo funziona in modo simile al tradizionale rubinetto a sfera, mantenendo uno specifico livello di liquido in una camera galleggiante collegata all’evaporatore. Gli evaporatori allagati sono principalmente pieni di refrigeran-
Valvole di espansione elettroniche Un importante miglioramento delle prestazioni e dell’efficienza del sistema è stato raggiunto con l’introduzione della valvola di espansione elettronica. Sono state rese disponibili quattro valvole.
Molla
Sede della valvola
Valvola di espansione automatica
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Pressione della lampadina 3.5 Bar Diaframma
Refrigerante liquido (R134a / Filtro)
Valvola a spillo e orifizio
2.5 Bar
5 °C
Pressione della molla 1.4 Bar 5 °C
Filtro Molla
5 °C 5 °C
Vite di regolazione 12 °C 3.5 Bar
Pressione di evaporazione 2.5 Bar
Temperatura di evaporazione 5 °C
5 °C Liquido saturo 7 K Super riscaldamento
Vapore saturo
12 °C
Lampadina del sensore remoto (carica di liquido con R134a)
Vapore saturo
Valvola di espansione termostatica tipica
• Solenoide o impulso Una semplice valvola on / off, non utilizzata per il controllo del flusso del refrigerante. • Analogica Infinitamente variabile ma molto costosa da programmare. • Motore termico Come una valvola di espansione termostatica. • Motore passo-passo Più comunemente usato. Il motore passo-passo si differenzia dai motori tradizionali. Mentre i motori tradizionali ruotano ogni volta che gli viene fornita alimentazione, un motore passo-passo percorre una determinata distanza, quindi si arresta fino a quando non gli viene riapplicata la corrente, si sposta di nuovo su una distanza fissa e poi si ferma. Questa procedura può essere ripetuta all’infinito. Gli attuatori digitali lineari sono utilizzati per convertire la rotazione del motore in “push pull”, con conseguente aumento della forza. Questo aumento di forza deriva da una serie di ingranaggi collegati a una vite o albero motore. Tuttavia, poiché il dado di guida montato sull’albero non può ruotare, deve spostarsi in avanti o indietro, in base alla rotazione dell’albero. Gli incrementi dell’apertura del motore passo-passo possono variare da 1596 a 6386 passi. Ogni passaggio è uguale a 0,0000788 pollici. Le valvole di espansione elettroniche controllano fondamentalmente il surriscaldamento del sistema. Ci sono due metodi comuni: • Rapporto temperatura pressione Essendo il refrigerante specifico, questo è il metodo più accurato per il controllo del surriscaldamento. Questo
metodo utilizza una combinazione tra un trasduttore di pressione e un sensore di temperatura, insieme ai dati incorporati nel controller elettronico. • Metodo a due temperature Questo è un metodo di controllo più semplice, economico, ma meno accurato. È importante assicurarsi che il sensoAssemblaggio motore e driver
Vite di regolazione con cappuccio
Molla opposta
Ingresso Perno Uscita
Tipica valvola ad espansione elettronica
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re di ingresso stia monitorando la temperatura di un refrigerante liquido completamente saturo. Il sensore di uscita legge la temperatura di uscita e quindi la differenza tra le due temperature è il surriscaldamento. Installazione del dispositivo di laminazione L’installazione, la rimozione o la sostituzione di un dispositivo di laminazione devono essere eseguite in conformità con le istruzioni del produttore e in conformità con la EN 378. Efficienza Il surriscaldamento ottimale all’interno dell’evaporatore è regolato dal controllo della regolazione sul dispositivo di espansione e dalla quantità ottimale di sottoraffreddamento del liquido che entra nel dispositivo di laminazione. Tappi sulle valvole Tutti i tappi forniscono una tenuta secondaria contro le perdite di refrigerante. I tappi sono dotati di un’adeguata membrana non permeabile. È quindi molto importante che siano mantenuti in buone condizioni. I tappi dovrebbero essere presenti su ogni punto di accesso e su ogni valvola di regolazione che ha solo un sigillo primario. I giunti meccanici, come le valvole, sono sempre soggetti a perdite, pertanto è necessario verificarne sempre la tenuta anche quando i sigilli secondarii sono in buone condizioni.
ULTIME NOTIZIE Gas fluorurati Consiglio di Stato: a settembre il nuovo DPR F-gas “Se non è una bocciatura, poco ci manca. Chiederemo al Ministero di riaprire il tavolo di confronto con le associazioni di categoria per migliorare il testo dello schema di decreto come richiesto dal Consiglio di Stato”. È questo il primo commento di Carmine Battipaglia, Presidente di CNA Installazione Impianti, di fronte alla decisione del Consiglio di Stato di sospendere l’emissione del parere che avrebbe dovuto dare il via libera allo schema di DPR di recepimento del Regolamento UE 517/2014. Una vera e propria bacchettata al Ministero dell’Ambiente costretto ora a correre ai ripari ed a modificare il testo del DPR. Non sono pochi, infatti, i rilievi che il Consiglio ha espresso nei confronti dello schema di DPR già approvato, in via preliminare, dal Consiglio dei Ministri del Governo Gentiloni. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
Una fuga di ammoniaca dall’impianto di refrigerazione incendia stabilimento a Verona Il centro abitato di Anghiari, nei pressi di Verona, è stato destato nella mattina del 28 maggio da un incendio che ha colpito un deposito di ortofrutta con celle alimentate ad ammoniaca. 5 mezzi dei Vigili del fuoco hanno da subito cercato di domare le fiamme che dall’azienda rischiavano di propagarsi al prospiciente centro abitato. Getti di acqua nebulizzata hanno parzialmente abbattuto i vapori di ammoniaca. La perdita nell’impianto è stata individuata e sezionata. La situazione di emergenza è cessata in 24 ore, tempo nel quale la popolazione è stata invitata a restare in casa con le finestre chiuse. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
Speciale corso di tecniche frigorifere per i soci ATF
Diversità delle procedure operative nell’utilizzo dell’R407H rispetto all’R404A 215ª lezione di base PIERFRANCESCO FANTONI ARTICOLO DI PREPARAZIONE AL PATENTINO FRIGORISTI
DUECENTOQUINDICESIMA LEZIONE SUI CONCETTI DI BASE SULLE TECNICHE FRIGORIFERE Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni semplificate per i soci ATF del corso teorico-pratico di tecniche frigorifere curato dal prof. ing. Pierfrancesco Fantoni. In particolare con questo ciclo di lezioni di base abbiamo voluto, in questi 20 anni, presentare la didattica del prof. ing. Fantoni, che ha tenuto, su questa stessa linea, lezioni sulle tecniche della refrigerazione ed in particolare di specializzazione sulla termodinamica del circuito frigorifero. Visionare su www.centrogalileo.it ulteriori informazioni tecniche alle voci “articoli” e “organizzazione corsi”: 1) calendario corsi 2018, 2) programmi, 3) elenco tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo divisi per provincia, 4) esempi video-corsi, 5) foto attività didattica.
È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.
Introduzione Concludiamo l’analisi delle diversità che si registrano nell’uso dell’R407H come refrigerante sostituitivo dell’R404A. Anche stavolta proviamo a mettere in risalto ciò che cambia dal punto di vista pratico-operativo. L’utilizzo dell’R407H non richiede solo nuove attenzioni da porre ma offre anche alcuni vantaggi proprio grazie all’elevato glide di temperatura che lo caratterizza. È il caso, questo, degli scambi di calore che si verificano all’evaporatore. Infine riportiamo per dovere di cronaca una notizia che circolava lo scorso anno proprio relativamente alle caratteristiche dell’R407H. Questo solamente per porre in evidenza come con l’avvento di tanti nuovi fluidi frigoriferi ci possano essere delle valutazioni difformi in merito alle loro caratteristiche e come, quindi, talvolta sia piuttosto difficile dare una loro classificazione univoca. Sostituzione di un termostato Come visto, se non si ha la possibilità di misurare la bassa pressione del circuito frigorifero, usando R407H non è poi così semplice poter calcolare il surriscaldamento dell’evaporatore. Alla stesso modo, se non si ha la possibilità di misurare l’alta pressione del circuito anche il calcolo del sottoraffreddamento diventa difficoltoso. Con l’R404A, pur essendo anch’esso una miscela zeotropa, non sussistono tali problemi perchè questo refrigerante ha un glide di
temperatura molto ridotto. Da un punto di vista pratico potrebbe esserci un altro problema con l’uso dell’R407H, sempre legato al suo glide elevato. Per portare un esempio concreto possiamo riferirci ad un evaporatore di un circuito MT come schematizzato in figura 1. Supponiamo di avere un termostato che lavora in base alla temperatura che rileva nel punto A dell’evaporatore. Tale termostato è stato pensato affinchè intervenga quando la temperatura raggiunta è di -10 °C. Se lavorassimo con R404A la posizione del bulbo potrebbe essere indifferentemente nel punto A o in punti vicino ad esso, ad esempio il punto B alla sua sinistra o il punto C alla sua destra. Questo perchè ci troviamo nella parte centrale dell’evaporatore dove la temperatura si mantiene sensibilmente costante grazie al cambiamento di stato del refrigerante che si realizza al suo interno. L’uso di R407H, invece, cambia le cose, come si vede in figura 2. Come si può apprezzare dalla figura nei punti B e C non si hanno le stesse temperature che si hanno nel punto A. Quindi se si desidera che il termostato intervenga correttamente il suo bulbo va posizionato esattamente nel punto A, dato che se fosse posto nel punto B esso interverrebe in ritardo mentre se fosse posto nel punto C interverrebbe troppo presto. Da questo esempio semplificato si intuisce come, nel caso si debba sostituire un termostato guasto, sia estremamente importante riposizionare il bulbo del termostato stesso esat-
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tamente nel medesimo punto in cui era collocato quello originario per non incorrere nel rischio che esso intervenga in maniera indesiderata. Tale considerazione può essere estesa a tutti gli apparecchi che lavorano in base alla temperatura che rilevano in un preciso punto dell’evaporatore come può essere il caso, ad esempio, di un termostato di fine sbrinamento. In tale occasione l’esatta posizione del bulbo ha rilevanza in quanto lo spessore di brina che si forma nelle varie parti dell’evaporatore oltre ad essere influenzata dal contenuto di umidità dell’aria che attraversa la batteria alettata dipende anche dalle temperature di esercizio dei vari punti della sua superficie. Possiamo aspettarci che più è bassa la temperatura di lavoro maggiore è lo spessore di brina che si forma: il brinamento dell’evaporatore risulta essere irregolare e questo ha una grande rilevanza nel determinare il punto più rappresentativo dell’evaporatore su cui basare l’intervento del termostato che arresta la fase di sbrinamento.
Figura 1. Schema semplificato del funzionamento di un evaporatore a R404A e della posizione del bulbo del termostato T.
Figura 2. Schema semplificato del funzionamento di un evaporatore a R407H e della posizione del bulbo del termostato T.
Retrofit e regolazione della valvola d’espansione Evidenziate alcune delle problematiche che si incontrano quando si passa dall’R404A all’R407H va dato atto che il nuovo refrigerante offre alcuni aspetti che possono anche risultare positivi rispetto a quelli del fluido che va a sostituire. È questo il caso degli evaporatori dove, infatti, il glide di temperatura dell’R407H entra in gioco in maniera positiva e vantaggiosa.
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Anche in questo caso possiamo riferirci ad un esempio concreto. Supponia-
mo di avere un evaporatore funzionante ad R404A che raffredda un fluido. Nella figura 3 possiamo vedere l’andamento delle temperature del refrigerante e del fluido refrigerato. Quest’ultimo entra nell’evaporatore ad una temperatura di -1 °C ed esce dallo stesso raffreddato a -4 °C. La temperatura dell’R404A varia di una quantità trascurabile durante la fase di evaporazione. Per semplicità trascuriamo il surriscaldamento. Possiamo notare dai valori di temperatura riportati che ai due estremi dell’evaporatore la differenza di temperatura esistente tra refrigerante e fluido non è la stessa. Accenniamo appena al fatto che lo scambio di calore tra due corpi, a parità di tutte le altre condizioni, è tanto maggiore quanto mag-
Figura 3. Schema semplificato del funzionamento di un evaporatore a R404A e delle relative temperature del refrigerante e del fluido refrigerato.
∆t =
∆t =
Figura 4. Schema semplificato del funzionamento di un evaporatore a R407H e delle relative temperature del refrigerante e del fluido refrigerato.
Ad esempio va verificato se il ∆t di lavoro maggiore non comporti conseguenze non sostenibili per il processo di refrigerazione e la buona conservazione dei prodotti. Se così fosse allora potrebbe essere necessario procedere ad una regolazione della valvola d’espansione in modo da alzare leggermente la pressione di evaporazione e di conseguenza la temperatura del refrigerante all’ingresso dell’evaporatore in modo da riportare il ∆t tra R407H e fluido refrigerato a valori ottimali. Ovviamente con la nuova regolazione della valvola d’espansione il surriscaldamento dell’R407H all’uscita dell’evaporatore non potrà essere il medesimo che si aveva con R404A. Classe di sicurezza
∆t =
giore è proprio la differenza ∆t di temperatura tra di essi. Tradotto per il nostro esempio questo significa che la parte di destra dell’evaporatore, dove si registra un ∆t maggiore, è in grado di scambiare una quantità di calore maggiore della parte di sinistra, dove si verifica un ∆t inferiore. Nella figura 4 viene riportata la medesima situazione di funzionamento per il medesimo evaporatore dopo che nel circuito è stato eseguito il retrofit con R407H. In questo caso il glide di temperatura fa variare sensibilmente la temperatura del refrigerante durante il cambiamento di stato. Come si vede la temperatura dell’R407H aumenta. Se desideriamo mantenere la medesima temperatura del vapore all’uscita dell’evaporatore (cioè -9,4 °C) allora l’R407H dovrà trovarsi all’inizio dell’evaporatore ad una temperatura ben inferiore (circa –16 °C) proprio a causa del suo glide. Ne consegue che la parte iniziale dell’evaporatore dopo l’operazione di retrofit lavora con un ∆t ben maggiore,
∆t =
il che equivale ad avere una capacità frigorifera superiore rispetto a quella che si aveva originariamente con l’R404A. In pratica, dopo il retrofit l’evaporatore è in grado di scambiare più calore, cioè di raffreddare di più. Che questo sia un aspetto positivo in assoluto va verificato a seconda della situazione particolare in cui ci si trova.
L’R407H viene classificato A1 in merito alla sua sicurezza d’uso, quindi non infiammabile. Ma solo poco più di 1 anno fa era apparsa la notizia che su tale classificazione non tutti i laboratori d’analisi erano concordi con tale tipo di valutazione. Qualcuno, addirittura, classificava come infiammabile l’R407H, fatto che ne comportava automaticamente l’esclusione dall’uso nei luoghi pubblici. Cioè anche dai supermercati, ad esempio. A tutt’oggi la classificazione di sicurezza dell’R407H risulta essere A1, quindi non infiammabile, ma questo ci fa capire come il mondo dei refrigeranti viva una fase di estremo cambiamento e, talvolta, di incertezze. ●
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ULTIME NOTIZIE Convegno internazionale CSG-ATF a Mostra Convegno MCE2018: tutta la documentazione ora disponibile Numeri da record per il Convegno Europeo promosso da Centro Studi Galileo e Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo presso MCE. Il più partecipato evento della fiera leader per la refrigerazione in Europa ha preso le mosse dal format collaudato dei Convegni Europei, promossi da 34 anni da Centro Studi Galileo. Oltre 100 gli appuntamenti in fiera, di particolare rilievo il Convegno Europeo di CSG e ATF, per creare momenti di incontro e confronto tra operatori, istituzioni e aziende: il ricco programma ha offerto l’occasione per approfondire le competenze professionali, analizzare i settori di riferimento e valutare l’impatto dell’Internet of Things sul comparto. Ora disponibili online tutti i materiali discussi nel corso del Convegno, su temi importanti quali il cambiamento dei refrigeranti, l’efficienza energetica e le normative in vigore.
Incontro formativo con il Docente Cattabriga a MCE
Sulla piattaforma digitale di e-learning Centro Studi Galileo www.galileo–online.it è possibile visionare la ripresa completa del Convegno insieme alle presentazioni illustrate sia dai Presidenti delle maggiori Istituzioni, che dagli esperti delle ditte collegate CSG. Sono anche disponibili tutte le interviste registrate in occasione di MCE 2018. I maggiori esperti del settore commentano quale sarà il futuro del settore alla luce delle evoluzioni tecnologiche e dei cambiamenti normativi obbligatori che ci vedono eliminare i refrigeranti ad alto impatto ambientale e alto GWP a favore dei refrigeranti alternativi. 250 partecipanti, 4 continenti rappresentati, le principali istituzioni universitarie e le migliori aziende del settore. Il più grande convegno di sempre. Una miscellanea che fa dei Convegni Europei un riferimento sicuro per chi vuole districarsi nella giungla normativa che caratterizza questa fase di grande cambiamento, particolarmente delicata per il settore ma foriera di straordinarie opportunità per le aziende italiane ed europee. Appuntamento a giugno 2019 al Politecnico di Milano per il XVIII Convegno Europeo. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
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Centro Studi Galileo sbarca in Burkina Faso. Partnership con New Cold System srl per l’apertura del primo centro di formazione HVACR europeo del continente africano
Il Presidente dei Tecnici del Freddo del Burkina Faso (terzo da sinistra) presente all’inaugurazione della Sede.
La sfida globale alla malnutrizione passa dalla creazione di un’efficiente catena del freddo nelle Nazioni in via di sviluppo. In Africa, il 50% della frutta e verdura non raggiunge le tavole dei consumatori finali. La formazione dei Tecnici del Freddo è un primo passo fondamentale e ineludibile per lo sviluppo di presidi efficienti di conservazione degli alimenti. Questo concetto è stato elaborato e fatto proprio dalle Nazioni Unite che negli ultimi 5 anni hanno commissionato a Centro Studi Galileo corsi e sessioni di Certificazione per Tecnici di una settantina di paesi. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
Un enorme sito produttivo cinese sta inquinando il mondo con gas illegali? Gli scienziati hanno rilevato, a partire dallo scorso mese, un insolito aumento in atmosfera di sostanza ozonolesive eliminate da tempo tramite il Protocollo di Montreal, definito da Kofi Annan “Il patto globale con il maggiore successo di sempre”. “Imprevisti” gravi, che minano profondamente decine di anni di sforzi da parte di decisori pubblici, imprese e Tecnici. Montreal prevede un divieto assoluto di utilizzo di CFC, che avrebbe dovuto portare ad un pieno recupero dello strato di ozono entro la metà del secolo. Circa il picco d’inquinamento tutti gli indizi portano ad una boomtown industriale nella Cina rurale. Interviste e documenti raccolti dal New York Times e da investigatori indipendenti indicano che alcune fabbriche cinesi hanno ignorato il divieto globale continuando ad utilizzare la sostanza chimica, CFC-11, principalmente per produrre isolamento in schiuma per frigoriferi ed edifici. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
Trovare risposte alle sfide di domani Norimberga 16 – 18.10.2018 Le normative di legge sull’uso dei refrigeranti, il funzionamento sicuro degli impianti frigoriferi a compressione di vapore, l’efficienza energetica attraverso l’impiego ibrido di sistemi di refrigerazione… temi che caratterizzano oggi il settore e lo terranno impegnato anche in futuro. Visitate la Chillventa e discutete con gli esperti internazionali sulle soluzioni di cui avete bisogno per vincere le sfide di domani!
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GLOSSARIO DEI TERMINI DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO (Parte centosettantottesima) Diciottesimo anno
A cura dell’ing. PIERFRANCESCO FANTONI
Back Pressure: Pressione che caratterizza il tratto che va dall’uscita del dispositivo di espansione all’ingresso del compressore di un circuito frigorifero e che comprende l’evaporatore. Tale pressione ha normalmente un valore basso ed è inferiore a quello che caratterizza il tratto di circuito che va dall’uscita del compressore all’ingresso del dispositivo di espansione e che comprende il condensatore. Inoltre nei circuiti di piccole-medie dimensioni ha un valore costante se non si verificano perdite di carico all’interno del circuito. La back pressure viene anche chiamata pressione di aspirazione, pressione del lato di bassa o anche pressione di ritorno. Compressione adiabatica: Compressione di un vapore che avviene senza aggiungere o sottrarre calore al vapore stesso. Fluido secondario: Fluido che viene utilizzato in certi tipi di impianti e che svolge la funzione di trasferire il freddo prodotto da un circuito frigorifero in un luogo distante da esso. Il fluido secondario viene raffreddato mediante un refrigeratore del tipo a compressione di vapore che funziona grazie ad un refrigerante primario. I fluidi secondari vengono utilizzati con frequenza negli impianti ad
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ammoniaca, data la necessità di confinare i macchinari dell’impianto frigorifero in zone circoscritte e lontane da luoghi affollati, come ad esempio i supermercati, ove sono presenti i banchi e le vetrine che utilizzano il freddo per la conservazione degli alimenti. Possono essere impiegati anche quando il refrigerante primario è un fluido infiammabile dato che per tali tipi di impianti esistono delle norme di sicurezza restrittive che ne impediscono l’installazione in determinati tipi di ambienti che possono essere frequentati da personale generico. I fluidi secondari sono molto utilizzati nel settore del condizionamento grazie ai refrigeratori d’acqua e nel settore industriale per il raffreddamento di processo. Sostanzialmente esistono due tipologie di fluidi secondari: le soluzioni acquose, formate da acqua e sali, e quelle non acquose, tra cui ricordiamo l’anidride carbonica, alcuni tipi di oli, gli alcooli ed i glicoli puri. Le prime risultano avere problemi di corrosività, mentre le seconde pongono altre problematiche, come le elevate pressioni di esercizio o i costi di acquisto. Normalmente, nel caso di soluzioni acquose, se la temperatura del fluido rimane sopra i 0 °C il fluido secondario è costituito da acqua mentre se essa scende al di sotto di 0 °C allora all’acqua è necessario aggiungere particolari sostanze che ne abbassano il punto di congelamento. Anche le soluzioni acqua/ghiaccio vengono utilizzate come fluido secondario in quanto risulta molto conveniente sfruttare i passaggi di fase del ghiaccio per produrre il raffreddamento desiderato. Tra le proprietà che deve possedere un fluido secondario vi sono l’elevata capacità termica specifica e l’elevata capacità di trasporto del calore a distanza, un’elevata tensione superficiale, la propensione ad avere ridotte perdite di carico, un alto punto di ebollizione, una scarsa azione corrosiva nei confronti dei comuni materiali impiegati negli impianti frigoriferi. Inoltre non deve essere tossico, infiammabile o presentare pericolosità o alti costi di gestione.
Motore a 4 poli: Motore elettrico dotato di due coppie di poli che quando funziona in assenza di carico e viene alimentato da una corrente elettrica alternata a 50 Hz gira a 1500 giri al minuto. Quando il motore è sottoposto ad un carico (ossia deve azionare un dispositivo) il campo magnetico rotante nello statore non cambia velocità mentre il rotore (la parte mobile del motore elettrico) subisce un “rallentamento” nella sua velocità di rotazione proprio a causa del carico che deve azionare e che oppone resistenza alla sua rotazione. Di norma la velocità di rotazione del rotore sotto carico è di circa 1450 giri al minuto per cui si verifica uno “slittamento” tra la velocità del campo magnetico dello statore e la velocità di rotazione del rotore. Larga parte dei compressori frigoriferi di tipo semiermetico largamente impiegati nel settore della refrigerazione commerciale sono dotati di un motore elettrico a 4 poli. Transistor: Piccolissimo dispositivo di tipo elettrico che viene prodotto in maniera automatizzata attraverso opportune macchine specialistiche. Un transistor è in grado di amplificare un segnale elettrico e di interrompere un flusso di corrente elettrica, quando necessario. I transistor vengono ormai normalmente impiegati nei dispositivi elettronici che vengono utilizzati per il funzionamento dei circuiti frigoriferi, come ad esempio i controllori. Volt: Unità di misura nel Sistema Internazionale della Differenza di Potenziale (tensione elettrica) e del Potenziale elettrico. La differenza di potenziale di 1 volt è la perdita energetica che si deve sostenere per permettere ad un flusso di corrente di 1 Ampere di poter transitare all’interno di un conduttore che presenta una resistenza di 1 ohm. Gli impianti frigoriferi dotati di compressore monofase funzionano a 230 volt mentre quelli dotati di compressore trifase funzionano a 400 volt. ● Eʼ severamente vietato riprodurre anche parzialmente il presente glossario.
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