INDUSTRIA
formazione
&
ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO
LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE • N. 423
LA VIA VERSO LA NUOVA ERA DELLA REFRIGERAZIONE Le soluzioni per superare il cambiamento tecnologico e climatico
ALL’INTERNO Pianificazione
tempestiva del
cambio refrigeranti
Consigli sull’uso
dei refrigeranti infiammabili
Allestire le tubazioni
di collegamento tra due unità
Anno XLII - N. 9 - 2018 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato
Si è tenuto a novembre il MOP 30, trentesimo meeting delle Nazioni firmatarie del Protocollo di Montreal. In questa sede ha avuto luogo il lancio internazionale dell’International Special Issue 2018-2019 con articoli dei maggiori esperti mondiali del settore, la prefazione del Ministro italiano dell’Ambiente Gen. Sergio Costa e dei Direttori United Nations Environment e IIR. La rivista internazionale edita in partnership tra Nazioni Unite e Centro Studi Galileo giunge quindi al 12° anno di pubblicazione. Un successo editoriale che, sin dal primo numero del 2006, ha informato periodicamente il settore sulle ultime novità legislative e tecnologiche. La rivista viene regolarmente distribuita ai meeting delle Nazioni Unite a tutti i Capi di Stato e di governo firmatari del Protocollo di Kyoto e del Protocollo di Montreal fornendo uno strumento utile a legiferare nella direzione di una maggiore tutela ambientale e nel mantenimento dei benefici che una vasta produzione di “freddo” assicura alla popolazione mondiale. Tra le firme di prestigio della rivista i vertici dell’Istituto Internazionale del Freddo e delle principali Associazioni ed Enti da America, Africa, Asia, Medio Oriente ed Europa (AHRI, ASHRAE, JRAIA, ecc.). (da sinistra) Andrea Voigt (EPEE), Didier Coulomb (IIR), Shamila Nair-Bedouelle Head of OzonAction delle Nazioni Unite Ambiente, Noboru Kagawa (JSRAE).
Il Director UNE Shamila Nair-Bedouelle con Cristiano Piacente del Ministero Italiano dell’Ambiente (a sinistra).
“L’Italia è protagonista al summit Nazioni Unite sul clima”
Un gruppo di rappresentanti dei governi delle Nazioni africane riceve copia della rivista.
Sommario Direttore Responsabile Enrico Buoni Responsabile di Redazione M.C. Guaschino Comitato Scientifico Marco Buoni, Marcello Collantin, Pierfrancesco Fantoni, Marco Carlo Masoero, Alfredo Sacchi, Madi Sakande, Stefano Sarti Redazione e Amministrazione Centro Studi Galileo srl via Alessandria, 26 15033 Casale Monferrato AL tel. 0142/452403 fax 0142/909841 Pubblicità tel. 0142/453684 E-mail: info@industriaeformazione.it www.industriaeformazione.it www.centrogalileo.it continuamente aggiornati www.EUenergycentre.org per l’attività in U.K. e India www.associazioneATF.org per l’attività dell’Associazione dei Tecnici del Freddo (ATF) Corrispondente in Francia: CVC La rivista viene inviata a: 1) installatori, manutentori, riparatori, produttori e progettisti di: A) impianti frigoriferi industriali, commerciali e domestici; B) impianti di condizionamento e pompe di calore. 2) Utilizzatori, produttori e rivenditori di componenti per la refrigerazione. 3) Produttori e concessionari di gelati e surgelati. Foto di copertina (credits Marco Buoni): Il Monte Rosa; massiccio del Breithorn
Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo” Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo N. 423 – Periodico mensile Autorizzazione del Tribunale di Casale Monferrato n. 123 del 13.6.1977 Spedizione in a. p. - 70% Filiale di Alessandria Abbonamento annuo (10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp 10763159 intestato a Industria & Formazione Estero € 91,00 - una copia € 3,60 arretrati € 5,00
10 Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo 19 Editoriale
I cambiamenti climatici un problema ed un’opportunità per il futuro M. Buoni – Presidente AREA
22 Una pianificazione tempestiva preverrà un cattivo risultato S. R.Yurek – Presidente & CEO di AHRI
25 Migliora il tuo business: come farsi trovare pronti
per i refrigeranti infiammabili AREA – Air Conditioning and Refrigeration European Association ASERCOM – Association of European Refrigeration Component Manufacturers EFCTC – Produttori dei Fluorocarburi EPEE – European Partnership for Energy and the Environment
28 F-Gas: rivoluzione nel trasporto refrigerato
G. Cavalier – Presidente Tecnea-Cemafroid, Presidente dell’Associazione Francese del Freddo – AFF E. Devin – Direttore Generale Cemafroid, Presidente commissione IIR
32 Principi di base del condizionamento dell’aria
Lunghezza delle tubazioni ed integrazione della carica in un climatizzatore split P. Fantoni – 197ª lezione
34 Manuale sull’uso degli F-Gas
4ª parte: Apparecchiature e tipologie di impianto Attrezzature e applicazioni per il condizionamento dell’aria K. Kelly, M. Cook – BUSINESS EDGE
40 Allarme A2L
Cosa occorre sapere sul phase down in corso degli HFC M. Hughes – Chemours
43 Sostituzione dell’R404a alle medie e basse temperature: quando conviene l’opzione R448A e R407H P. Fantoni – 217ª lezione di base
45 Ultime notizie
Presentazione International Special Issue, Partnership ONU – IIR – Centro Studi Galileo, a Chillventa – Vendita di gas refrigerante online? Amazon in tribunale! – Comunicato ASERCOM: innovazione tecnologica grazie a phase down HFC - L’UE ratifica l’emendamento Kigali al protocollo di Montreal Qatar 2022: si giocherà a calcio con un clima acceso! – F-gas nel settore commerciale: in Spagna saranno investiti 1,5 milioni di € – Commercio illegale di refrigeranti La denuncia delle organizzazioni europee – Certificazione F-gas In arrivo nuove regole – Il governo da l’ok definitivo al regolamento F-gas! – Linee guida ASERCOM sulla sicurezza informatica per le apparecchiature HVAC/R – 30ª riunione delle nazioni del Protocollo di Montreal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono – REFRIGERA festeggia quota 100 !
50 Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento
(Parte centottantesima) – A cura di P. Fantoni BTU – Compressore orizzontale – Ghiaccio indiretto, accumulo – IIAR Motore a 6 poli – Travi eutettiche – Volume spostato
re di ingresso stia monitorando la temperatura di un refrigerante liquido completamente saturo. Il sensore di uscita legge la temperatura di uscita e quindi la differenza tra le due temperature è il surriscaldamento. Installazione del dispositivo di laminazione L’installazione, la rimozione o la sostituzione di un dispositivo di laminazione devono essere eseguite in conformità con le istruzioni del produttore e in conformità con la EN 378. Efficienza Il surriscaldamento ottimale all’interno dell’evaporatore è regolato dal controllo della regolazione sul dispositivo di espansione e dalla quantità ottimale di sottoraffreddamento del liquido che entra nel dispositivo di laminazione. Tappi sulle valvole Tutti i tappi forniscono una tenuta secondaria contro le perdite di refrigerante. I tappi sono dotati di un’adeguata membrana non permeabile. È quindi molto importante che siano mantenuti in buone condizioni. I tappi dovrebbero essere presenti su ogni punto di accesso e su ogni valvola di regolazione che ha solo un sigillo primario. I giunti meccanici, come le valvole, sono sempre soggetti a perdite, pertanto è necessario verificarne sempre la tenuta anche quando i sigilli secondarii sono in buone condizioni.
ULTIME NOTIZIE Gas fluorurati Consiglio di Stato: a settembre il nuovo DPR F-gas “Se non è una bocciatura, poco ci manca. Chiederemo al Ministero di riaprire il tavolo di confronto con le associazioni di categoria per migliorare il testo dello schema di decreto come richiesto dal Consiglio di Stato”. È questo il primo commento di Carmine Battipaglia, Presidente di CNA Installazione Impianti, di fronte alla decisione del Consiglio di Stato di sospendere l’emissione del parere che avrebbe dovuto dare il via libera allo schema di DPR di recepimento del Regolamento UE 517/2014. Una vera e propria bacchettata al Ministero dell’Ambiente costretto ora a correre ai ripari ed a modificare il testo del DPR. Non sono pochi, infatti, i rilievi che il Consiglio ha espresso nei confronti dello schema di DPR già approvato, in via preliminare, dal Consiglio dei Ministri del Governo Gentiloni. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
Una fuga di ammoniaca dall’impianto di refrigerazione incendia stabilimento a Verona Il centro abitato di Anghiari, nei pressi di Verona, è stato destato nella mattina del 28 maggio da un incendio che ha colpito un deposito di ortofrutta con celle alimentate ad ammoniaca. 5 mezzi dei Vigili del fuoco hanno da subito cercato di domare le fiamme che dall’azienda rischiavano di propagarsi al prospiciente centro abitato. Getti di acqua nebulizzata hanno parzialmente abbattuto i vapori di ammoniaca. La perdita nell’impianto è stata individuata e sezionata. La situazione di emergenza è cessata in 24 ore, tempo nel quale la popolazione è stata invitata a restare in casa con le finestre chiuse. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
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Connessione USB Passa in rassegna la storia Connessione USB operativa pompa Passa indella rassegna la storia operativa della pompa
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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE
Tecnici di 3 generazioni in 45 anni di corsi con una media di oltre 3.000 allievi all’anno si sono specializzati al CSG
DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICI SPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE
Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo Gli attestati dei corsi, i più richiesti dalle aziende, sono altresì utili per la formazione dei dipendenti prevista dal DLGS 81/2008 (Ex Legge 626) e dalla certificazione di qualità.
Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo” Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo
L’elenco in continuo aggiornamento di tutti i nominativi, divisi per provincia, dei tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studio Galileo si può trovare su www.centrogalileo.it (alla voce Corsi > organizzazione)
ESAME PER L’OTTENIMENTO DEL PAT. BRASATURA SECONDO LA DIRETTIVA 97/23/ CE (PED) E SUCC. A CASALE MONFERRATO
ALLIEVI ISTITUTO SAN G. BOSCO DI VIADANA CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI A CASALE MONFERRATO
Buttironi Pietro Dalmine
Anzelotti Matteo Artoni Matteo Cavalca Lorenzo Donnarumma Matteo El Afia Souhail Haida Sayfeddin Iqbal Hammaiyoun Morini Christian Priori Emiliano Rampal Yogesh Singh Manpreet Tipaldi Santo Tonghini Massimiliano
Clima Team MPL srl Aboulkhair Rachid Lahzazi Khalid Milano Campioni Elettrotecnica Campioni Alessandro Certaldo
A Bari un numeroso gruppo di Tecnici del Freddo ha appena ottenuto la Certificazione. 10 / INDUSTRIA&formazione
CORSI A PADOVA E MOTTA DI LIVENZA
Electrolux Profess. Pordenone Vanacore Ivan Pordenone FRAL srl Nechifor Gheorghe Carmignano di Brenta SANACO srl De Gaspari Luca Pighi Alessandro Pescantina ELECTRA SYSTEM DI DAMO sas Trucolo Davide Oderzo
CORSO DI FORMAZIONE PER IL PERSONALE ADDETTO AL RECUPERO DEI GAS FLUORURATI NEI VEICOLI A MOTORE REG. CE 307/2008 A CASALE MONFERRATO
DI BELLA AUTODEMOLIZIONE srl Di Bella Giuseppe Michael Milano CAR SERVICE DI LIPAROTI Liparoti Eddy San Lorenzo Mare DE SARNO GOMME De Sarno Daniele Acqui Terme
Foto di gruppo con la classe del Kuwait, nell’ambito della formazione internazionale Centro Studi Galileo sotto l’egida ONU.
NUMERO 9 / NOVEMBRE 2018
CORSI UNIVERSITÀ DI PALERMO
CATANZARO IMPIANTI sas Catanzaro Giuseppe Sciacca
TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI A CASALE MONFERRATO
Mana Danilo CENTRO SERVIZI SRL Savigliano
A Sarajevo, Bosnia – Erzegovina, il docente CSG Cattabriga tiene un seminario sotto egida delle Nazioni Unite. Il corso verteva sul progetto Real Alternatives focalizzandosi sui refrigeranti naturali CO2, ammoniaca e idrocarburi. Centro Studi Galileo è incaricato da oltre 5 anni di formare i Tecnici nelle Nazioni in via di sviluppo. Rimanendo nella stessa regione il CSG ha svolto già altri corsi in Montenegro per tecnici di Serbia, Croazia, Macedonia, Kosovo, Albania e Turchia.
David Diego Chiaravalle Minniti Daniele DM IMPIANTI DI MINNITI Borgaro T.se De Caro Andrea ELETTROFRIGO DI RUFFINENGO Torino Fin Alessandro Calangianus Portinaro Amilcare GD TELECOMUNICAZIONI srl Savigliano Torrini Fabio GD TELECOMUNICAZIONI srl Savigliano Ferraro Luca GD TELECOMUNICAZIONI srl Savigliano Ierardi Fabio Novello Lampis Sergio INPROMA srl Ceresole Alba MANFRIN DANIELE Novi Ligure Pasotti Alessio Melazzo
Puddu Francesco Quartu S.E. Preda Nicolae SANT’ANNA srl Milano Cavallo Francesco SCOTTA srl Cavallermaggiore Vaiani Lorenzo SCOTTA srl Cavallermaggiore Pelazza Fabrizio SCOTTA srl Cavallermaggiore Stuppia Alessandro STP TRASPORTI srl San Donato M.se
Palmisano Claudio STP TRASPORTI srl San Donato M.se Ye Shuangyu Seveso
Bersani Alessio IDRO TEK TERMOIDR. DI BERSANI Miradolo Terme Crestanello Mirko ITB srl Varese
TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI A MILANO
Doniselli Gabriele ITB srl Varese
Denti Massimo Colturano
Marino Marco KRYOS sas Arluno
Lucchini Attilio ELETECNO ST spa Robbiate
Del Bene Emanuele MGI srl Cernusco S/N
Masala Fabio Elettronica Professionale srl Sassari
Amarena Potito STELVI IMPIANTI srl Opera INDUSTRIA&formazione / 11
LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE
Sardone Vittorio CARPIGIANI GROUP ALI GROUP srl Anzola dell’Emilia Scurani Sandra CARPIGIANI GROUP ALI GROUP srl Anzola dell’Emilia Manigrasso Davide DUVI scrl Bologna Sede dei Corsi di Milano. Il giovane docente Gricini tiene un corso di Tecniche Frigorifere Base serale suddiviso in 10 comodi appuntamenti al martedì e al giovedì, fondamentale per prepararsi all’esame per l’ottenimento del Patentino Italiano Frigoristi.
Pin Daniele TECNO TEAM snc di Magonara e Pin Magenta
Ermini Andrea CARPIGIANI GROUP ALI GROUP srl Anzola dell’Emilia
Menichetti Marco CARPIGIANI GROUP ALI GROUP srl Anzola dell’Emilia
Echelli Mauro TEKNOICE srl Buccinasco
Facchini Edoardo CARPIGIANI GROUP ALI GROUP srl Anzola dell’Emilia
Notario Alessandro CARPIGIANI GROUP ALI GROUP srl Anzola dell’Emilia
TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI AD ANZOLA DELL’EMILIA PRESSO CARPIGIANI
M’Niouli Soufiane CARPIGIANI GROUP ALI GROUP srl Anzola dell’Emilia
Pusceddu Federico CARPIGIANI GROUP ALI GROUP srl Anzola dell’Emilia
Memoli Marco CARPIGIANI GROUP ALI GROUP srl Anzola dell’Emilia
Saletti Marco CARPIGIANI GROUP ALI GROUP srl Anzola dell’Emilia
Cosoveanu Remus Ioanin Cristian CARPIGIANI GROUP ALI GROUP srl Anzola dell’Emilia
Iozzi Lucio BOMBARDIER TRANSP. HOLD. USA INC. Fiumicino Aeroporto Gramiccia Michele BOMBARDIER TRANSP. HOLD. USA INC. Fiumicino Aeroporto Stefanelli Marco CIMAS srl Urbania
Monaco Matteo ECOSINERGY srl San Benedetto del Tronto
Damis Ermes CARPIGIANI GROUP ALI GROUP srl Anzola dell’Emilia
Sorin Aurelian Nicoara EDIL IT srls Roma Gisondi Pasqualino Frasso Telesino
De Carlo Yuri CARPIGIANI GROUP ALI GROUP srl Anzola dell’Emilia
12 / INDUSTRIA&formazione
Auletta Antonino Roma
Astemio Tiziano CLEAN & MAINTENANCE SYSTEMS srl Latina
Costanza Antonio CARPIGIANI GROUP ALI GROUP srl Anzola dell’Emilia
De Filippo Simone CARPIGIANI GROUP ALI GROUP srl Anzola dell’Emilia
TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI A ROMA
Greco Luigi GRON STEEL sas San Salvo Corso CO2 presso CAREL. Centro Studi Galileo è all’avanguardia nella formazione per sostenere il phase down degli HFC con decine di corsi sui nuovi refrigeranti in tutto il mondo.
Trenta Fabio ITECNO DI FABIO TRENTA Roma
SISTEMI DI RECUPERO E RICICLO SISTEMI DI RECUPERO E RICICLO RECYCLING AND RECOVERY SYSTEMS RECYCLING RECOVERY SYSTEMS F-GAS REGULATION -AND PHASE DOWN Dal 2018 in poi, il regolamento 517/2014) F-GAS REGULATION - PHASE (EU DOWN
€ SAVE THE PLANET SAVE THE PLANET
sui gas fluorurati prevede massicci tagli alle di HFC nell’UE. Dalquantità 2018 indisponibili poi, il regolamento (EU 517/2014) sui gas fluorurati prevede massicci tagli alle From 2018 onwards, EUnell’UE. F-Gas Regulation quantità disponibili di the HFC (EU 517/2014) creates massive cuts in the2018 available quantities HFCsRegulation in the EU. From onwards, the EUofF-Gas (EU 517/2014) creates massive cuts in the available quantities of HFCs in the EU. SPY Gruppo manometrico a diagnosi visiva conSPY refrigerante Gruppo manometrico riciclato a diagnosi visiva con refrigerante SPY riciclato Manifold with visual diagnosis SPYrecycled with Manifold refrigerant with visual diagnosis with recycled refrigerant
€
SAVE MONEY SAVE MONEY
SPY Gruppo manometrico a diagnosi visiva conSPY refrigerante Gruppocontaminato manometrico a diagnosi visiva con refrigerante SPY contaminato Manifold with visual diagnosis withSPY contamined Manifold refrigerant with visual diagnosis with contamined refrigerant
RECUPERA RICICLA RIUTILIZZA RECUPERA RICICLA RECOVER RIUTILIZZA RECYCLE REUSE RECOVER RECYCLE REUSE
Bombola per recupero refrigerante Bombola per recupero Bottle refrigerante for refrigerant recovery Bottle for refrigerant recovery
Distillatore integrato a controllo di flusso Integrated distillation Distillatore integratosystem with automatic flow control a controllo di flusso Integrated distillation system with automatic flow control
Più alto è il GWP del refrigerante, più sarà soggetto alla Phase-down (riduzione graduale) dell’HFC, con conseguenti aumenti dei prezzi e potenziale carenza. Più alto è il GWP del refrigerante, più sarà soggetto HFO puri, CO2, idrocarburi, ammoniaca, HFC riciclati o rigenerati alla Phase-down (riduzione graduale) dell’HFC, con conseguenti non rientrano nella Phase-down (riduzione graduale). aumenti dei prezzi e potenziale carenza. L’HFC riciclato e rigenerato - anche con GWP> 2500 - può ancora HFO puri, CO2, idrocarburi, ammoniaca, HFC riciclati o rigenerati essere utilizzato per il servizio fino al 2030. non rientrano nella Phase-down (riduzione graduale). L’HFC riciclato e rigenerato - anche con GWP> 2500 - può ancora essere utilizzato per il servizio fino al 2030.
EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Unità di recupero e riciclo EASYREC1R-2R / EASYREC-HP EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Unità di recupero e riciclo Recovery and recycling units EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Recovery and recycling units
The higher the GWP of the refrigerant, the more it will come under pressure by the HFC phase-down, leading to likely price increases and potential shortages. The higher the GWP of the refrigerant, the more it will come under Pure HFOs, CO2, hydrocarbons, ammonia, reclaimed or recycled pressure by the HFC phase-down, leading to likely price increases HFCs etc. do not fall under the phase-down. and potential shortages. Recycled and reclaimed HFCs – even with a GWP > 2500 - can still Pure HFOs, CO2, hydrocarbons, ammonia, reclaimed or recycled be used for service until 2030. HFCs etc. do not fall under the phase-down. Recycled and reclaimed HFCs – even with a GWP > 2500 - can still be used for service until 2030.
LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE
Castaldo Ferdinando KLIMA SERVIZI sas DI CASTALDO Aprilia Pupo Daniele Roma Faragalli Mario REPARTO OPERATIVO GENIO INSTRASTR. Roma Caporro Davide ROMACH srl Roma Di Loreti Daniele ROSSATO GROUP srl Sermoneta Stopponi Andrea SAMAREF srl Fabriano
Paradiso Vito Giuseppe SIRAM spa Milano Silecchia Francesco SIRAM spa Milano Stomeo Roberto Uggiano La Chiesa Palmisano Vito Antonio TECNO REDIS DI RIZZI Turi Colangelo Berardino COLANGELO IMPIANTI sas Rionero in Vulture Arsieni Michele HOMAR srls Tricase Mongelli Daniele Taranto
Morosini Alessandro SAMAREF srl Fabriano Paolocci Alessandro SAVET srl Monteriggioni Fargnoli Christian SAVET srl Monteriggioni Valente Stefano Ardea
TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI A BITONTO
CORSI A CASALE MONFERRATO
A+ ENERGIA srl Birca Ion Chivasso ANDREANI LUCA La Spezia CICCARELLO CICCHINO ANGELO snc Ciccarello Cicchino Roberto S. Stefano Belbo
Sede Centrale Centro Studi Galileo di Casale Monferrato: un candidato all’ottenimento del PIF esegue le prove pratiche d’esame: controllo delle temperature, ricerca perdite, pressioni sono solo alcune delle operazioni che il Tecnico del Freddo deve conoscere per verificare il corretto funzionamento della macchina.
IOTTI FRIGORIFERI srl Rizzo Davide Reggio Emilia LUVE spa Raimondi Alberto Uboldo OGGIAN LUCA Veruno PARASPORO PIETRO S. Angelo Alife
Ripamonti Michael Puegnago RISTO SERVICE srl Covas Sergiu Reggio Emilia RUSCIANO MASSIMILIANO Moncalieri SIRAM spa Casale Walter Milano
Chieco Michele Palo Del Colle Di Bitonto Emanuele Foggia Gelao Francesco Palombaio di Bitonto Gregorio Giuseppe Monteparano 14 / INDUSTRIA&formazione
Prove scritte per i candidati del Kuwait. In Kuwait l’Associazione dei Tecnici del Freddo ha un importante progetto per la stesura dello schema di certificazione, patentino frigoristi, prendendo come modello quanto avviene con successo in Europa.
NUMERO 9 / NOVEMBRE 2018
SIRAM spa Amadio Luca Cadeddu Cristian Cifarelli Filippo Guarducci Mirko Valinotto Giuseppe Torino WEISS TECHNIK ITALIA srl Massari Emanuele Carmagnola Riccardo Magenta
TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO BRASATURA A CASALE MONFERRATO
EURO FRIGO snc Napoletano Stefano Nocera Inf.
CAMPAGNA GIULIANO Domegliara CARRUBA CARMELO Sutera CITIGAS COOP. spa Lupinetti Fernando Maiorani Andrea Giulianova CLIMA SISTEMI snc Angori Luciano Camucia di Cortona COGEIT srl Minafra Marco Viterbo COGEPO srl Scibetta Filippo Roma DE SIMONE FRANCESCO Portico di Casera
FRIGOTECNICA FERRARI Andreoletti Paolo San Zenone al Lambro
DI LUCCHIO PASQUALE Novara
SERIM srl Sala Davide Carugate
ECOSFERA SERVIZI srl De Maria Gabriele Roma
CORSI A ROMA
ETSUN srl Verri’ Leonardo Bologna
ADS ASSEMBLY DATA SYSTEM spa Ippolito Daniele Pomezia
EURO IMPIANTI DI DE BENE De Bene Andrea Minervino di Lecce
ALBA MARCO Castel del Piano
FASE DUE SOLUZIONI CONTRACT srl Bassi Massimiliano Milano
AMG ENERGIA spa Cusimano Michele Cardelli Rosolino D’Amico Nunzio Palermo ARTIC ENERGY srl D’Amaro Mario Anzola Emilia CAFFARO LUCA San Secondo di Pinerolo CAICO ANGELO Licata
GLOBAL SERVICE DI L’INSALATA L’Insalata Pietro Ginosa ICRI DESIATO srl Desiato Tommaso Maddaloni INTEGRA srl Mancini Marco Pescara ITALIANA TECNOLOGIE srl Pascotto Renato Roma MCA CLIMA Papagno Mirko Seregno MTI srl Esposito Luca Alessandria
NICOLA ANDREI CATALIN Fiumicino NUOVA ENERGIA srl Destrotti Mattia Subet Michaele Milano PAOLOZZA ENRICO Baselice PAVAN srl Bacia Massimo Ravelli Massimiliano Merano PISCIELLA EMANUELE Casoli Atri POSEICO IMPIANTI srl Guarnotta Orlando Genova QUARTA FRANCESCO Roma
Un Tecnico esegue attentamente la prova pratica delle misurazioni, condizione essenziale per superare l’esame del Patentino Italiano Frigoristi e quindi poter operare sul mercato. L’acquisto del gas refrigerante è consentito solo ai possessori del Patentino!
FLOORING DEI F.LLI MESSINA Tomas Arnaldo Di Curzio Ezio Buffa Bruno Morrone Stefano Tramice Valerio Napoli FORMULA SERVIZI soc. coop. Garretti Roberto Forlì
Eseguire una perfetta saldobrasatura è fondamentale per la tenuta dell’impianto. Il CSG sconsiglia vivamente le giunzioni meccaniche e le cartelle, che sono fonte sempre maggiore di perdita. Grazie all’eliminazione di quest’ultime la normativa olandese STEK ha ridotto le perdite al 2% del totale. INDUSTRIA&formazione / 15
LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE
QUATTROCCHI SEBASTIANO Motta S. Anastasia SCUOLA INTERFORZE PER LA DIFESA NBC Caracciolo Paolo Innocenti Alessandro Rieti SIIT srl Castellammare Angelo Giugliano SOAN srl Canzoneri Castrenzi Aosta SPILT srl Mazzali Luca Ancona TECNOLOGIA E SICUREZZA DI POLTERO Esposito Benedetto Acquappesa TECNOSILA DI PANTUSA Pantusa Gianfranco Cosenza
CORSO DI FORMAZIONE PER IL PERSONALE ADDETTO AL RECUPERO DEI GAS FLUORURATI NEI VEICOLI A MOTORE REG. CE 307/2008 A CASALE MONFERRATO
Il prof. Enrico Buoni, fondatore del Centro Studi Galileo, posa nella sede centrale di Casale Monferrato con alcuni allievi che hanno terminato un corso di Tecniche Frigorifere Base, introduzione a tutti i corsi del CSG tra cui Chiller, Industriale, Split, Ammoniaca, CO2, Idrocarburi e ovviamente al Patentino Frigoristi PIF.
EFFECI SERVICE srl Trevisan Matteo Mariano Comense EUROMACCHINE SERVICE srl Miotto Daniele Cavaglià MARRAZZO MASSIMO La Loggia NUOVA SAMA DI COMOLLI snc Zennaro Michele Mortara SERGIO LUNATICI spa Bechelli Simone Barga WURTH srl Gulmini Vincenzo Egna
Il docente CSG Cattabriga consegna l’attestato ad una donna Kuwaitiana. Sono sempre di più le donne che, con il passaggio da frigorista a Tecnico del Freddo, si avvicinano alla professione. Queste hanno infatti doti ottime nei lavori di precisioni, quali la brasatura e i collegamenti elettrici, oltre che nel controllare con dedizione i parametri.
6° REGGIMENTO LOGISTICO SUPPORTO GENERALE Piras Stefano Maione Antonio Budrio CENTRO REVISIONI PAOLUCCI Paolucci Marco Roma CROSETTO CESARE La Loggia DE LUCA GIOVANNI Gavardo 16 / INDUSTRIA&formazione
Sede di Roma, gli allievi posano soddisfatti. Hanno appena terminato con successo un corso di saldobrasatura. Nei giorni successivi hanno anche frequentato la preparazione all’esame per il Patentino PIF durante il quale sono state loro illustrate tutte le nozioni teoriche, tra cui diagrammi, componenti e diversi refrigeranti disponibili, e le operazioni pratiche, tra cui carica, vuoto, recupero e controllo parametri.
TAP Kit di manometro e termometro digitali Perfetto per la prima diagnosi di sistema Non è necessario portare un gruppo manometrico completo e pesante Consiste di una pinza wireless di tipo K e un manometro con display Funziona con o senza un dispositivo mobile Interfaccia Micro USB per aggiornamento dei refrigeranti
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NUMERO 9 / NOVEMBRE 2018
EDITORIALE
I cambiamenti climatici un problema ed un’opportunità per il futuro
Marco BUONI Presidente AREA Air Conditioning and Refrigeration European Association, 26 Associazioni europee 22 Stati Direttore tecnico Centro Studi Galileo Segretario generale ATF Associazione dei Tecnici italiani del Freddo
Il controllo e la limitazione dei cambiamenti climatici sono da circa quarant’anni al centro dell’attività del Centro Studi Galileo. Già negli anni 80 il Centro Studi Galileo organizzava corsi e convegni sulle energie alternative, energie pulite, in collaborazione con le maggiori università italiane e pure con le amministrazioni pubbliche. Fin dall’inizio degli anni 90 l’attività ha riscontrato un notevole incremento dovuto alla necessità di un maggior rispetto dell’ambiente e contrasto ai cambiamenti climatici, nasce così una stretta collaborazione con le Nazioni Unite ed in particolare con l’agenzia dell’ambiente UNEP. Quindi a ruota le altre agenzie delle Nazioni Unite sì sono poi schierate con il Centro Studi Galileo allo scopo di organizzare sempre più corsi e convegni che aumentino la consapevolezza e accrescano le conoscenze in modo che vengano accresciute le competenze per un miglioramento degli impianti di refrigerazione, condizionamento e pompe di calore che nei prossimi decenni avranno un boom notevole nelle vendite ed installazioni. Infatti sia l’aumento delle temperature dovuto ai cambiamenti climatici che il
Da destra Marco Buoni, Andrea Voigt EPEE e Claire Perry EIA a ATMOEurope2018.
maggior benessere conquistato dalla classe media dei paesi emergenti (numeri alla mano si parla di oltre 2 miliardi di persone), porterà a ricercare una maggiore efficienza degli impianti e un miglior controllo delle perdite di refrigerante. In questo modo dopo vent’anni di stretta collaborazione non solo con le Nazioni Unite e le loro agenzie ma pure con le maggiori associazioni ed enti mondiali il Centro Studi Galileo è stato protagonista nei maggiori summit riguardanti i cambiamenti climatici che fino ad ora si sono succeduti nelle varie capitali a livello mondiale sempre nell’ottica di frenarli o perlomeno circoscriverli (vedi paragrafo sull’aumento di 1.5 °C della temperatura terrestre) I CAMBIAMENTI CLIMATICI I cambiamenti climatici che provocano innalzamento dei mari, tornado, bombe d’acqua, micro e macro alluvioni, siccità, hanno tra le loro cause i gas refrigeranti utilizzati nell’industria del freddo. Gli stessi sono colpevoli di una variazione di 0,5° che sommata ad una molteplicità di concause provoca disastri che minano seriamente la popolazione in tutte le aree del pianeta. Le Nazioni Unite con il Centro Studi Galileo da quasi un ventennio organizzano corsi, convegni e progetti in tutto il mondo per formare i Tecnici del Freddo all’utilizzo di refrigeranti naturali che non provocano cambiamenti climatici. L’obiettivo finale, delineato dalle recenti modifiche al Protocollo di Montreal, è la totale eliminazione dei gas dannosi. A questo scopo a Quito si è tenuto a novembre il MOP 30, trentesimo meeting delle nazioni firmatarie del Protocollo di Montreal. In questa sede ha avuto luogo il lancio internazionale dell’International Special Issue 2018-2019 (edita da Centro INDUSTRIA&formazione / 19
LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE
Studi Galileo) con articoli dei maggiori esperti mondiali del settore, la prefazione del Ministro italiano dell’Ambiente Gen. Sergio Costa e dei 7 relativi ministri degli anni precedenti e dei Direttori United Nations Environment e International Institute of Refrigeration, dal quale dipende l’80% della popolazione mondiale nel settore freddo. La rivista internazionale edita in partnership tra Nazioni Unite e Centro Studi Galileo giunge quindi al 12° anno di pubblicazione. Un successo editoriale che, sin dal primo numero del 2006, ha informato periodicamente il settore sulle ultime novità legislative e tecnologiche. La rivista viene regolarmente distribuita ai summit sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite a tutti i capi di stato e di governo firmatari del Protocollo di Kyoto e del Protocollo di Montreal (2006 New Delhi, 2008 Doha, 2010 Bangkok, 2012 Ginevra, 2014 Parigi, 2016 Kigali) fornendo uno strumento utile a legiferare nella direzione di una maggiore tutela ambientale e nel mantenimento dei benefici che una vasta produzione di “freddo” assicura alla popolazione mondiale. Tra le firme di prestigio della rivista i vertici dell’Istituto Internazionale del Freddo e delle principali Associazioni ed Enti da America, Africa, Asia, Medio Oriente ed Europa (AHRI, ASHRAE, JRAIA, ecc.). LA FORMAZIONE SUI REFRIGERANTI NATURALI, SICUREZZA E EFFICIENZA Nella cornice del Lago di Garda, che ha ospitato Atmosphere Europe 2018, molti sono stati gli interventi di relatori internazionali, massimi esperti del settore HVAC.Tra questi riportiamo un interessante stralcio dell’intervento del Presidente AREA e Direttore Centro Studi Galileo Marco Buoni. “AREA rappresenta 125.000 tecnici provenienti da 26 nazioni. Imprenditori che installano ogni tipo di tecnologia con qualsiasi tipo di refrigerante. Vogliamo avere refrigeranti naturali, ma come i miei colleghi di EUROVENT e EPEE hanno detto, non esiste una soluzione che si adatti a tutti. La soluzione è la formazione per i gas naturali. I refrigeranti naturali stanno trovando spazio in tutte le applicazioni. Anche 20 / INDUSTRIA&formazione
nell’aria condizionata dove l’ammoniaca si sta dimostrando un refrigerante molto efficiente per l’area delle applicazioni industriali. Nel settore domestico alcune grandi marche usano refrigeranti naturali, un esempio su tutti è il celebre Pinguino Delonghi. Occorre ridurre a zero le installazioni non certificate. Soprattutto per quanto riguarda gli split, in Europa sono spesso tecnici di altri settori ad operare, senza formazione e in concorrenza sleale con i Tecnici del Freddo che per operare devono acquisire le Certificazioni personali e aziendali. Per i Refrigeranti Naturali ad oggi non è prevista una specifica Certificazione e visto che si tratta di materiale che lavora ad alte pressioni e infiammabile è un gap molto negativo per la sicurezza degli operatori e degli utilizzatori finali. L’emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal è una grande opportunità per l’Europa. Per quanto riguarda la Formazione è importante che si punti decisamente nella direzione di ampliare le opportunità anche ai Gas Naturali. Le Associazioni, tramite il kit di formazione universale UT-KAR per le Tecnologie Alternative, l’RDL Refrigerant Driving Licence, Real Alternatives co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma LIFE, hanno già sviluppato programmi di formazione che si potrebbero estendere in tutte le Nazioni Europee a tutti i Tecnici del Freddo del mondo.” RAC PUÒ EVITARE UN AUMENTO DI 0.5 °C L’accordo di Parigi adottato da 195 nazioni alla 21a Conferenza delle parti dell’UNFCCC nel dicembre 2015 includeva l’obiettivo di rafforzare la risposta globale alla minaccia del cambiamento climatico “mantenendo l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C al di sopra dei livelli preindustriali e proseguendo gli sforzi per limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali”. Come parte della decisione di adottare l’Accordo di Parigi, il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) è stato invitato a produrre una speciale Relazione sul riscaldamento globale di 1,5°C rispetto
ai livelli preindustriali e relativi percorsi globali di emissione di gas ad effetto serra. Si stima che le attività umane abbiano causato circa 1,0°C di riscaldamento globale al di sopra dei livelli pre-industriali, con un probabile intervallo da 0,8°C a 1,2°C. Il riscaldamento globale dovrebbe raggiungere 1,5°C tra il 2030 e il 2052 se continuerà ad aumentare al ritmo attuale. Limitare il riscaldamento globale a 1,5°C richiede transizioni rapide e di ampia portata. INDAGINE AREA Installatori sempre più consapevoli del commercio illegale di refrigeranti Un’indagine interna AREA rivela che quasi l’80% del settore è a conoscenza del commercio illegale di alcuni degli HFC più comunemente usati. Questa osservazione viene fatta mentre una diminuzione della disponibilità di questi refrigeranti è stata testimoniata dal 60% del settore. La percentuale dell’industria che registra una diminuzione della disponibilità di refrigerante varia dal 50% per R134a al 60% e oltre per R507A, R410A e R404A. I refrigeranti a basso GWP, d’altra parte, sembrano non mostrare carenza. Ovviamente queste tendenze sono legate alle quote del regime di riduzione graduale HFC del regolamento Fgas. Diventano preoccupanti quando messe in prospettiva con il commercio illegale. L’80% dell’industria RACHP dichiara consapevolezza del commercio ille-
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gale di questi refrigeranti. Si arriva al 90% per l’R134a. L’R32, tuttavia, non sembra interessato. Va sottolineato che la questione sembra più urgente nelle Nazioni confinanti con paesi extra UE. La problematica sembra in peggioramento dall’inizio dell’anno. Anche i rapporti sul furto del refrigerante danno un dato in aumento anche se non tutti i paesi sono ugualmente esposti. Le percentuali di consapevolezza rimangono più modeste tra il 40% e il 50% a seconda del tipo di refrigerante. Come affrontare questi problemi? Quando vengono informate dal settore, le autorità nazionali cercano in genere di agire. Tuttavia, sono spesso carenti di risorse e / o competenze. L’industria si dichiara favorevole a maggiori controlli, sanzioni più severe, maggiore consapevolezza degli utenti finali, lotta contro le vendite illegali in Internet e una più stretta cooperazione con le dogane. Conservando una posizione di favore al regolamento Fgas e in linea con il messaggio recentemente emanato sul commercio illegale di refrigeranti, AREA e i suoi membri intendono continuare a lavorare con le autorità europee e nazionali. L’indagine interna AREA è stata effettuata nell’ottobre 2018 e raccoglie le risposte di 18 associazioni membri provenienti da 16 paesi dell’UE.
PATENTINO FRIGORISTI PIF IN KUWAIT Centro Studi Galileo da un lustro è incaricato dalle Nazioni Unite di formare i Tecnici delle Nazioni in via di sviluppo o arretrate dal punto di vista della tecnica industriale e delle normative di tutela ambientale. Questa missione, che ha coinvolto 50 nazioni in 4 continenti, si è resa ancora più necessaria dopo l’emendamento di Kigali che impone a tutte le nazioni firmatarie del Protocollo di Montreal il phase - down HFC. Principalmente al Centro Studi Galileo è richiesta, in collaborazione con le principali Associazioni europee di settore, la stesura di schemi di certificazione nazionale e la formazione dei docenti. Questo è avvenuto in Kuwait, dal 15
”International Special Issue 2018-19 viene consegnata e presentata anche a Katowice, Summit ONU sui cambiamenti climatici”
al 17 ottobre 2018. Una classe di 20 allievi è stata formata dal docente esperto Gianfranco Cattabriga, con un modulo di preparazione alle Tecniche Frigorifere ed esame di certificazione per l’ottenimento del Patentino Italiano Frigoristi PIF sul modello europeo. La grande novità ha il nome di Asmaa Alenezi: prima donna certificata del Medio Oriente! In questo caso si tratta di una futura formatrice, ma sono molto le donne che dopo la qualificazione a Tecnico del Freddo avvenuta nell’ultimo decennio si sono avvicinate alla professione. Basti vedere l’elevato numero già formato e certificato in Tunisia nel 2018 da Centro Studi Galileo in collaborazione con UNIDO. La formazione nelle nazioni in fase di industrializzazione è fondamentale per una duplice motivazione. Una corretta catena del freddo aiuta a sostenere il percorso di crescita economica e di miglioramento sociale con la creazione di macroeconomie agricole, conservazione dei vaccini, igienizzazione. La tutela ambientale derivata da una corretta gestione dei refrigeranti aiuta a non vanificare gli sforzi in questa direzione dell’industria europea, prima al mondo a lavorare sul phase down degli HFC.
Scorso Summit sul clima a Parigi presso UNESCO con presentazione dell’International Special Issue. INDUSTRIA&formazione / 21
LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE
Una pianificazione tempestiva preverrà un cattivo risultato
Stephen R. YUREK Presidente & CEO di AHRI
C’è un detto in gergo militare americano (che evidentemente adora le allitterazioni): una precedente pianificazione previene un cattivo rendimento. Dato che i paesi si stanno preparando a seguire l’emendamento di Kigali nell’ambito del Protocollo di Montreal, che ha fissato dei termini per la riduzione dei refrigeranti HFC, questo detto calza a pennello perchè ci mostra come si sia comportata la nostra industria, durante l’intero processo. Ben prima della politica del governo statunitense e del successo dell’emendamento di Kigali, la nostra industria ha sostenuto la riduzione dei refrigeranti HFC a livello globale in quanto era consapevole che avrebbe rappresentato un punto fondamentale a livello della salvaguardia ambientale. Allo stesso tempo, abbiamo iniziato a cercare refrigeranti alternativi per assicurarne la disponibilità quando (ed eravamo certi che sarebbe accaduto) gli HCFC iniziavano ad essere
sostituiti con alternative a potenziale di riscaldamento globale (GWP) più basso. Una pianificazione anticipata significa che non ci sarà un risultato insoddisfacente, almeno nel settore della nostra industria. La pianificazione di ogni nazione e regione in riferimento alla sostituzione dei refrigeranti (per i paesi articolo 5 , si tratta di due cambiamenti in una sola volta) deve essere condotta comprendendone pienamente tutti gli aspetti, tra i quali quello della sicurezza. Sarà fondamentale conoscere quando i nuovi dispositivi e refrigeranti saranno disponibili, conoscerne le caratteristiche e i codici degli edifici aggiornati relativi di quei paesi e a quelle regioni. Questo articolo parlerà di questi fattori unitamente alle ricerche in corso e ai dibattiti relativi alle sfide che l’installazione e la manutenzione che i tecnici dovranno affrontare con l’utilizzo dei nuovi refrigeranti a basso GWP.
Figura 1 Probabilità dell’evento
Rischio = probabilità e gravità Probabilità che avvenga
Frequentemente
Combustibile
Occasionalmente Raramente Normalmente no
Sempre accettabile
Molto difficile Estremamente difficile
Evento di ignizione
Energia di ignizione
Gravità dell’evento
P de rob ll’ ab ev ili en tà to
Vicino a Zero
Infiammabilità è un dato di fatto e non un limite specifico: “infiammabile è infiammabile”
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Nessun danno
Non acc etta Acc bile etta bile con Ac con ce trol li pre ttab i ca le uz co ion n i Danni Danni minori leggeri (Fumo, eventi (Fiamme dal minori prodotto, localizzati) innalzamento della pressione, leggere ferite)
Gravità
Danni importanti (fiamme e ferite all’uomo)
Danni letali (Infortunio permanente, morte, distruzione dell’edificio
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Figura 2
GWP(AR5) –
Il nostro è un periodo interessante per la nostra industria in quanto i governi di tutto il mondo stanno riducendo l’emissione dei gas ad effetto serra per combattere il cambiamento climatico. Per quanto riguarda questo articolo, possiamo dire che sufficienti nazioni hanno ratificato l’emendamento. Tuttavia nonostante gli Stati Uniti abbiano approvato al Convegno delle Parti il trattato, l’emendamento non è ancora stato presentato da parte del Presidente Trump al Senato per la ratifica. L’AHRI e una coalizione di organizzazioni partner stanno lavorando duramente per convincere l’amministrazione Trump a compiere questo passo. Vorrei sottolineare che è relativamente raro, almeno negli Stati Uniti, che l’industria e le organizzazioni ambientaliste si alleino per richiedere un’azione da parte del governo, soprattutto per qualcosa che non è ancora stato regolamentato. Anche se le due parti condividono molti degli obiettivi, spesso sono in disaccordo sul modo in cui raggiungerli ( sia dal punto di vista tecnico che economico). In questo caso però, l’industria e le organizzazioni ambientaliste stanno lavorando a stretto contatto da circa dieci anni al fine di ottenere il risultato desiderato. Perché è così importante prendere le decisioni giuste? Una ragione molto importante è la sicurezza così come lo sono la salute e il benessere. Non è esagerato affermare che i refrigeranti siano essenziali per la nostra salute, comfort e benessere. Non è solo una questione di comfort, infatti nel 2012 uno studio dell’Istituto di Tecnologia del Massachusetts MIT ha rilevato che tra il 1960 e il 2004 i decessi dovuti al calore erano diminuiti di 3000 unità negli Stati Uniti grazie all’introduzione del condizionamento dell’aria, da quelli che ci sarebbero stati se l’utilizzo dell’aria condizionata fosse rimasto al 1950. In altre parole, il condizionamento dell’aria non offre solo comfort e frescura alle persone ma si tratta di una tecnologia salva vita. Si potrebbe dire lo stesso per la tecnologia della refrigerazione e il modo in cui permette di conservare in sicurezza le derrate alimentari e i medicinali. Ecco la ragione per cui è così impor-
Regione infiammabilità
Potenza erogata (Riferimento a R407C = 1) Condizioni 10°C/46°C
tante e vitale essere in grado di fornire queste tecnologie ai cittadini rispettando al contempo l’ambiente. Tenendo presente, come stabilito prima, il fatto che una precedente pianificazione permette di prevenire un risultato insoddisfacente, l’industria HVACR americana ha iniziato a prepararsi per Kigali molto prima che avesse luogo: 5 anni prima per l’esattezza. Nel 2011 quando anche organizzazioni come AHRI hanno cercato di convincere il governo americano a sostenere il piano di riduzione, la nostra industria ha lanciato il Programma di valutazione dei refrigeranti Alternativi a basso GWP (AREP a basso GWP). Lo scopo di questo programma è quello di identificare delle alternative ai refrigeranti destinati ad essere ridotti. Il programma è nella terza fase e diversi refrigeranti promettenti vengono testati sul campo per determinarne la sicurezza nelle varie applicazioni. La ricerca che AHRI ha portato avanti fino ad ora, con la cooperazione del Dipartimento per l’Energia americano, lo stato della California e ASHRAE, ha rivelato ciò che sapevamo già, ossia che non ci sono sostituzioni magiche per i refrigeranti ad alto GWP. Quando abbiamo iniziato il programma AREP a Basso GWP, l’Istituto nazionale degli Standard e della Tecnologia NIST, che fa parte del Dipartimento per il Commercio, ha analizzato un milione di composti per valutarne il potenziale come refrigerante. Prendendo in con-
siderazione quattro caratteristiche: GWP, tossicità, infiammabilità, stabilità e temperatura critica, i ricercatori NIST hanno trovato solo 62 composti fra milioni di altri degni di interesse. E’, dunque, possibile dire che non esiste un ovvio successore che possegga tutte o almeno la maggior parte delle caratteristiche positive della classe principale dei refrigeranti attualmente utilizzati nei settori del condizionamento dell’aria e della refrigerazione. Come ho già affermato in precedenza, scegliere un refrigerante per un’applicazione specifica non può basarsi su di un solo fattore; implica l’identificazione e le decisioni da prendere relativamente alla sicurezza, rendimento energetico, disponibilità, costi e GWP. Solo quando sono stati analizzati dettagliatamente tutti questi fattori è possibile prendere una decisione consapevole. I refrigeranti hanno caratteristiche operative uniche che possono renderli adatti ad alcune applicazioni ma non ad altre. Alcuni refrigeranti, per esempio, operano a pressioni che non sono adatte ad alcuni impianti, mentre altri sono incompatibili con i lubrificanti al loro interno. Alcuni sono incompatibili con i metalli o le leghe utilizzati in alcuni impianti, mentre altri hanno livelli di infiammabilità incompatibili con l’impianto installato vicino a persone o prodotti combustibili. La nostra ricerca ha identificato diverse alternative promettenti con un GWP basso ma definite come leggerINDUSTRIA&formazione / 23
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mente infiammabili o altamente infiammabili. Anche se ci sono diverse classificazioni di infiammabilità, è importante ricordare che infiammabile significa proprio infiammabile e che, per questo motivo, è essenziale testare il refrigerante sul campo in varie condizioni. Se questi refrigeranti alternativi vengono approvati per un utilizzo su vasta scala, le regole sull’infiammabilità vigenti negli Stati Uniti e in altri luoghi dovranno essere riesaminate. Negli Stati Uniti, il limite per i refrigeranti infiammabili in un impianto è di 150 grammi, ma una tipica unità residenziale ne usa circa 4.000 grammi. I codici di sicurezza, dunque, dovranno essere rivisti se vorremo usare alcuni refrigeranti nuovi che presentano molte caratteristiche positive ma che ora sono considerati come infiammabili o mediamente infiammabili. L’ultima fase della nostra ricerca, illustrata alla Figura 1, sta testando i refrinelle varie geranti alternativi applicazioni per valutarne il rendimento in situazioni specifiche e in diverse condizioni di stress. I risultati saranno presentati ai vari comitati che stanno lavorando all’aggiornamento dei vari codici abitativi. I risultati saranno presentati anche all’estero. La Figura 2 illustra i refrigeranti che sono stati testati, unitamente al loro GWP e alla loro infiammabilità. Come potete vedere, un gruppo di alternative potenziali con basso GWP è considerato come leggermente infiammabile (A2L). Gli Stati Uniti hanno già raggiunto la prima fase di riduzione (10% entro il 2019), dunque il prossimo passo sarà nel 2024, passo che la no-
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stra industria mira a raggiungere con o senza la ratifica di Kigali. Così, entro quella data, i nuovi refrigeranti da utilizzare su vasta scala dovranno essere approvati. Dovranno essere facilmente reperibili e i componenti dovranno essere sviluppati. I produttori hanno, dunque bisogno di tempo per progettare e testare i dispositivi per poi sviluppare le linee di produzione. Infine, dovremo formare i tecnici che installeranno i nuovi impianti ed effettueranno le operazioni di manutenzione. Si tratterà di un processo lungo ma necessario. Questa nuova realtà di molteplici refrigeranti e di refrigeranti infiammabili che operano ad alta pressione influenzerà l’industria a vari livelli. Per quanto riguarda i distributori di attrezzatura, la presenza di più refrigeranti presupporrà la presenza di vari stoccaggi ed inventari ed una conoscenza più approfondita delle tecnologie e di quale refrigerante funzioni con quale prodotto o sistema. Per quanto riguarda gli imprenditori, i loro tecnici dovranno ampliare le loro conoscenze di base e saper gestire refrigeranti che operano a pressioni diverse ed hanno caratteristiche diverse. Dunque, cosa deve fare la nostra industria per prepararsi a questa nuova realtà? Dovremo lavorare tutti insieme per sviluppare un piano per la preparazione, la formazione e la comunicazione. Si tratta di un’esigenza non solo degli Stati Uniti ma del Mondo intero. Un’installazione e una manutenzione efficienti non è cosa da poco. Un dispositivo installato non correttamente o sottoposto a non corretta manuten-
zione può ridurre del 40% il rendimento. Il che significa che i Paesi possono ratificare le regolamentazioni più severe relative al rendimento, ma la loro efficacia può essere ridotta della metà prima che il primo BTU (energia) venga risparmiato a causa di una installazione poco corretta. Si tratta, dunque, di un punto estremamente importante. Negli USA, l’AHRI cercherà di instaurare una stretta collaborazione con le industrie per assicurarsi di essere tutti pronti. Traendo vantaggio dalle nostre risorse e dalle nostre abilità così come dai risultati delle nostre ricerche, possiamo assicurarci che i tecnici ricevano la giusta formazione, sia in aula che sul campo e che tutti abbiano accesso alle informazioni, installando e controllando correttamente gli impianti. Attraverso l’iniziativa di Gestione Globale dei Refrigeranti GRMI siamo pronti a fare lo stesso a livello internazionale. L’idea è quella di rendere le persone consapevoli delle sfide che ci si trova ad affrontare, diffondere le pratiche migliori e sviluppare la formazione e la certificazione per i tecnici. Questa iniziativa, unitamente al programma RDL (Refrigerant Driving License) legato alle Nazioni Unite, può essere estremamente utile nella preparazione dei tecnici alle nuove realtà in tutto il mondo. Lavorando insieme possiamo assicurare la transizione a più refrigeranti, assicurando al contempo comfort, sicurezza e produttività ai nostri clienti. Concludendo siamo in una situazione ben diversa da quella in cui ci trovavamo nel momento dell’inizio della transizione dagli HCFC agli HFC. In quella transizione avevamo già a disposizione refrigeranti che non danneggiassero l’ozono, non fossero tossici e non fossero infiammabili. Oggi, invece, stiamo ancora sviluppando refrigeranti potenziali e stiamo prendendo in considerazione refrigeranti che in passato erano stati esclusi a causa della loro infiammabilità. C’è ancora molto lavoro da fare ma siamo stimolati dai progressi ottenuti a livello globale. Siamo, inoltre, orgogliosi di quanto la nostra industria sia stata previdente. Stiamo facendo dei passi avanti sia a beneficio della nostra industria che dell’ambiente. Si tratta di qualcosa di cui andare fieri.
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Migliora il tuo business: come farsi trovare pronti per i refrigeranti infiammabili Air Conditioning and Refrigeration European Association
Association of European Refrigeration Component Manufacturers
Produttori dei Fluorocarburi
European Partnership for Energy and the Environment
PERCHÉ LEGGERE QUESTA INFORMATIVA? Molto sinteticamente: Perché molti refrigeranti a basso GWP sono infiammabili e perchè l’uso di refrigeranti infiammabili influisce sul tuo lavoro quotidiano
• Primo, ricorda che tutti gli installatori che lavorano sugli impianti fissi di refrigerazione, condizionamento e pompe di calore contenenti HFC devono essere certificati secondo il Regolamento F-Gas. • Secondo, lavorare con refrigeranti infiammabili richiede abilità specifiche – che in alcuni Paesi sono addirittura obbligatorie – per garantire la sicurezza di installatori ed utenti finali. • Terzo, nel rispetto degli standard, delle norme di costruzione e delle istruzioni dei costruttori, si deve garantire che le apparecchiature utilizzate e le condizioni di lavoro siano conformi a quelle richieste per i refrigeranti infiammabili.
Le quote sono espresse in CO2-equivalente [kg x GWP]. Maggiore è il Potenziale di Riscaldamento Globale di un HFC, maggiore è la quantità di CO2-equivalente rappresentata da 1 kg di refrigerante. Maggiore è il GWP di un refrigerante, più sarà coinvolto dal processo di phase-down degli HFC, anche se il phase-down non proibisce alcun refrigerante. Il dilemma: per poter utilizzare refrigeranti a basso GWP in certe applicazioni si deve ricorrere all’uso di fluidi infiammabili, ma esiste una correlazione tra infiammabilità e GWP, cioè più basso è il GWP più risulta probabile che il refrigerante sia infiammabile.
PERCHÉ È URGENTE FARSI TROVARE PRONTI PER I REFRIGERANTI INFIAMMABILI? Perché molti dei refrigeranti a basso GWP sono infiammabili. Se non ti fai trovare pronto per tale realtà, presto o tardi non sarai in grado di subire il contraccolpo del phase-down degli HFC! Dal 2018, il Regolamento Europeo sugli F-Gas [UE 517/2014] prevede consistenti tagli in UE del consumo di HFC. Questo programma di riduzione, conosciuto come phase-down degli HFC, si basa su un sistema di quote.
INFIAMMABILITÀ & INFIAMMABILITÀ Prima di tutto, e molto importante, tutti i tipi di refrigeranti infiammabili devono essere usati SOLO in impianti progettati specificamente per essi ed in osservanza con tutti i relativi standard e requisiti delle norme di costruzione. Ricorda che negli impianti esistenti originariamente progettati per refrigeranti non infiammabili la conversione a refrigeranti infiammabili può anche causare la perdita della certificazione CE Esistono diverse categorie di infiammabilità che comportano diversi modi di agire. Per identificare queste categorie ci si riferisce alIo standard ISO 817. Le lettere indicano il livello di tossicità A = refrigeranti con minore tossicità B = refrigeranti con maggiore tossicità Il numero indica il livello di infiammabilità 1 = non-infiammabile 2L = bassa infiammabilità (‘leggermente infiammabile’) 2 = infiammabile 3 = alta infiammabilità INDUSTRIA&formazione / 25
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• La maggioranza dei refrigeranti attualmente usati è classificata A1, cioè a bassa tossicità/non-infiammabile. Per esempio, R-134a, R404A e R-410A sono compresi in tale categoria • R-32, R-1234yf e R-1234ze(E) sono esempi di refrigeranti A2L, cioè a bassa tossicità e infiammabilità • R-152a è un esempio di refrigerante A2, cioè a bassa tossicità/infiammabile • R-290, R-600a e R-1270 sono esempi di refrigeranti A3, cioè a bassa tossicità/elevata infiammabilità • R-717 è un esempio di refrigerante B2L, cioè elevata tossicità/bassa infiammabilità • R-1130(E) è un esempio di refrigerante B2, cioè elevata tossicità/infiammabile QUAL È IL SIGNIFICATO DI QUESTE CATEGORIE? Parecchi importanti parametri caratterizzano il livello di infiammabilità (1, 2L, 2, 3) di un refrigerante come la velocità di propagazione della fiamma, il limite inferiore (LFL) e superiore (UFL) di infiammabilità, la minima energia di accensione (MIE) ed il calore di combustione (HOC). Questi parametri incidono sulle modalità di utilizzo del refrigerante. Esempio: Per un refrigerante di classe 3 come R290, l’LFL (in kg/m3) risulta essere significativamente basso mentre la velocità di propagazione della fiamma molto maggiore di quella di un gas di classe 2L. In termini pratici ciò significa che, per esempio, in spazi occupati è consentita una carica del circuito maggiore con refrigeranti 2L di quella permessa con refrigeranti di classe 3. A COSA SERVONO GLI STANDARD DI SICUREZZA? Gli standard di sicurezza sono riferimenti importanti e spesso sono usati come guida pratica, codici di buona pratica o, in caso di standard armonizzati, come possibile metodo per dimostrare la conformità alle leggi. Anche se non sono vincolanti, il rispetto degli standard di sicurezza è altamente raccomandato. Gli installatori o gli utilizzatori degli apparecchi di refrigerazione e condizionamento devono attenersi alle 26 / INDUSTRIA&formazione
istruzioni d’installazione ed uso predisposte dai costruttori degli apparecchi. Inoltre essi devono assicurare il rispetto delle leggi locali (esempio le norme di costruzione.) Se le istruzioni non sono disponibili,
per esempio quando un installatore o un utente modifica un apparecchio, o ne assembla uno nuovo, l’installatore o l’utente diventa un ‘costruttore’ e deve quindi garantire la sicurezza di quell’apparecchio.
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COSA SONO LE NORME COSTRUTTIVE ? Le norme costruttive vengono sancite da regole nazionali, regionali e certe volte anche locali e spesso sono legate alla sicurezza incendi ma anche ad altri aspetti come la possibilità di accesso agli edifici, la salute, etc. Se una norma costruttiva proibisce l’uso di refrigeranti infiammabili allora non è semplicemente permesso il loro uso. In alcuni casi, viene fatta una distinzione tra refrigeranti di classe 2L e gas di classe 2 e 3, permettendo l’uso dei 2L e proibendo l’uso degli altri. Perciò risulta sempre importante accertarsi delle norme costruttive vigenti nello specifico luogo di installazione prima di installare apparecchiature contenenti gas infiammabili. Lo standard riguardante gli aspetti generali della sicurezza EN378:2016 e quello per le apparecchiature come EN60335-2-40, EN60335-2-89 forniscono le linee guida, per esempio assicurare che un impianto non ecceda la carica massima di refrigerante in un area specifica.
Per esempio, per i climatizzatori o le pompe di calore, prevalgono i limiti di carica infiammabile contenuti nello standard EN60335-2-40. Ma per la tossicità ci si deve riferire a quanto previsto dalla EN378:2016, poiché essi non sono contemplati negli standard per le apparecchiature.
STANDARD DI SICUREZZA GENERICI E DELLE APPARECCHIATURE EN378:2016 è uno standard generico per gli impianti, mentre EN60335-2-40, EN60335-2-89 e EN60335-2-24 sono esempi di standard per apparecchiature. Talvolta gli standard generici per gli impianti e gli standard specifici per le apparecchiature trattano requisiti simili, per esempio per quanto riguarda le cariche dei circuiti per particolari ambienti. In tal caso, le disposizioni degli standard specifici delle apparecchiature prevalgono su quelle contenute negli standard generici per gli impianti.
ACQUISTA SEMPRE DA RIVENDITORI AFFIDABILI Mentre il phase-down procede e genera un aumento dei prezzi ed una minore disponibilità dei refrigeranti ad elevato GWP attualmente usati, l’offerta di refrigeranti contraffatti tende ad aumentare. Questo, oltrechè illegale, viola i diritti di proprietà e può avere significative ripercussioni sulla sicurezza – specialmente nell’ottica del sempre più diffuso uso di refrigeranti infiammabili. Gli installatori devono sempre essere consapevoli che sono responsabili del refrigerante che utilizzano, e di
tutte le conseguenze derivanti dall’uso illegale o inappropriato del refrigerante. AGISCI ORA E PREPARATI ALL’USO DEI REFRIGERANTI INFIAMMABILI! Non farti sfuggire l’occasione e preparati all’uso dei refrigeranti infiammabili poiché essi fanno parte dello scenario dei fluidi frigoriferi di oggi e di domani. Una formazione ed una qualifica specifica sono indispensabili per l’utilizzo sicuro dei refrigeranti infiammabili e in certe nazioni sono addirittura obbligatori. Lo standard EN13313 fornisce norme utili circa i livelli di competenza richiesti per tutti i tipi di refrigeranti. Tutti i refrigeranti devono essere usati con cura. Buon senso, consapevolezza e accorta implementazione delle relative istruzioni, standard e norme garantisce l’utilizzo sicuro di tutte le classi di refrigeranti (1, 2L, 2, 3).
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F-Gas: rivoluzione nel trasporto refrigerato INTRODUZIONE
Gérald CAVALIER Presidente Tecnea-Cemafroid (www.cemafroid.fr), Presidente della sezione trasporto e stoccaggio dell’Istituto Internazionale della Refrigerazione (IIR) (www.iiriif.org), Presidente dell’Associazione Francese del Freddo (www.aff.asso.fr)
Eric DEVIN Direttore Generale Cemafroid, (www.cemafroid.fr), Presidente della commissione delle stazioni di prova (CERTE) dell’Istituto Internazionale della Refrigerazione (IIR) (www.iiriif.org)
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Più di 1,3 miliardi di tonnellate di prodotti alimentari sono persi ogni anno nel mondo, con un forte contributo all’aumento dell’effetto serra. Due terzi di queste perdite avvengono nella catena di approvvigionamento professionale, prima di arrivare al consumatore finale. Solo 400 milioni di tonnellate di prodotti alimentari (circa il 7% del totale degli alimenti) sono refrigerati ogni anno, mentre dovrebbero esserlo circa 1,8 milliardi di tonnellate (il 30% della produzione mondiale). La mancanza di refrigerazione è chiaramente una delle cause di queste perdite. Conservare i prodotti alimentari sarà una delle soluzioni utili per nutrire il pianeta per i prossimi 40 anni e per ridurre radicalmente la fame e la malnutrizione nel mondo. Il trasporto refrigerato è un elemento chiave nella gestione della catena del freddo. Anche se è molto utilizzato nei paesi sviluppati (con una media di 1 veicolo per 450 abitanti), risulta ancora poco utilizzato nei paesi in via di sviluppo, con un numero di veicoli refrigerati 10 volte minore. La flotta cinese, per esempio, che è minore rispetto a quella francese del 2016 (tenendo conto che la popolazione cinese è 20 volte più numerosa rispetto a quella francese), è stata quadruplicata durante questi ultimi 10 anni! Inoltre, anche altri paesi del mondo sperimentano un forte aumento della loro flotta di veicoli refrigerati. Perciò, il settore del trasporto refrigerato è e sarà in fortissima crescita mondiale nei prossimi anni. Tale crescita è direttamente interessata dalla recente evoluzione delle norme relative agli F-Gas in Europa e dall’Emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal che introduce un processo di eliminazione graduale (Phase-Down) e una restrizione nell’utilizzo degli HFC. La F-Gas europea
nel 2015 e più recentemente l’Emendamento di Kigali al protocollo di Montreal rivoluzionano i veicoli refrigerati per il trasporto e, più in generale, le unità di refrigerazione. Il trasporto refrigerato è costituito dai sistemi a compressione di vapore con evaporatori per più del 95% del totale dei veicoli, mentre il restante 5% è costituito dalle piastre o dai tubi eutettici. La maggior parte utilizza HFC, tra i quali il “condannato” R404A che è il refrigerante più utilizzato (ad esempio, più del 95% della massa di carico della flotta francese è costituita da questo gas). In questo contesto rivoluzionario, i costruttori di unità per il trasporto refrigerato stanno lavorando da alcuni anni su alternative a breve, medio e lungo termine. Come per ogni rivoluzione, nuovi players tentano di sfruttare questa opportunità per entrare nel mercato e rafforzare la propria posizione con nuovi prodotti. LA SITUAZIONE ATTUALE DEL TRASPORTO REFRIGERATO Il monopolio degli HFC con alto GWP è destinato a concludersi. Nel 2013 abbiamo annunciato gli imminenti cambiamenti per le unità di refrigerazione per il trasporto; nel 2015 abbiamo dato una visione globale delle possibili soluzione a breve, medio e lungo termine; nel 2017 possiamo descrivere i recenti e importanti cambiamenti, oltre a quelli imminenti, che stanno interessando e interesseranno le unità di refrigerazione e le casse isotermiche. Questa rivoluzione (e il divieto di utilizzare gli HFC) sarà accellerata dall’aumento del costo del refrigerante R404A in Europa e dalla decisione di una delle principali industrie chimiche di fermare la distribuzione di questo refrigerante.
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Le unità di refrigerazione per il trasporto terrestre La carica di F-Gas nelle unità attualmente circolanti per il trasporto refrigerato terrestre è costituita quasi interamente dall’R404A. Però, sono poche le nuove unità per il trasporto, vendute nei paesi sviluppati, ad essere equipaggiate con questo gas. Inoltre, non ci sono ulteriori sviluppi per questo refrigerante. La quantità di R404A impiegato nel trasporto refrigerato rappresentava circa 3.500 tonnellate nel 2015. La maggior parte dei costruttori di unità per il trasporto refrigerato hanno scelto di sostituire, a breve termine, il refrigerante R404A con l’R452A: le caratteristiche termodinamiche sono uguali e tale sostituto ha una buona capacità di drop-in. La maggior parte delle unità esistenti sul mercato sono state “ricertificate” nel quadro dell’accordo ATP con il nuovo fluido, anche se le proprietà a lungo termine dell’R452A non sono ancora realmente conosciute. Se le prestazioni sono comparabili, non sono costanti e può verificarsi una lieve riduzione della capacità di refrigerazione. Tale riduzione è causata dalla principale differenza con l’R404A: l’R452A è una miscela con un glide di temperatura non trascurabile. La stessa situazione si incontra con l’R442A, scelto da alcuni costruttori. L’R452A è una miscela di HFC e HFO e la sua compatibilià con gli olii esistenti è dimostrata. L’R452A è composto per il 30% da R1234yf (2,3,3,3-Tetrafluorprop-1-en), per il 59% da R-125 (Pentafluorethan) e per l’11% da R-32 (Difluormethan). La sua formula chimica è quindi: CH2F2 + CHF2CF3 + C3H2F4. Nonostante il componente R32 e R1234yf, il refrigerante R452A non è infiammabile ed è stato classificato come un refrigerante A1 da ASHRAE. Il refrigerante R442A viene considerato un buon drop-in grazie alla sua capacità volumetrica di refrigerazione e viene indicato come sostituto nelle unità di refrigerazione in servizio. Alcuni trasportatori hanno già deciso di sostituire sistematicamente l’R404A durante le operazioni di manutenzione, per evitare rischi nel breve periodo legati alla carenza di tale refrigerante o a costi extra per il suo
acquisto. Fino ad oggi non è stata proposta alcuna alternativa per sostituire gli altri HFC utilizzati nelle unità per il trasporto refrigerato terrestre, come l’R134 e l’R410. Alcune soluzioni alternative sono disponibili con altre tecnologie, come le unità di refrigerazione criogeniche. Le apparecchiature a criogenia a iniezione diretta, testata negli anni ‘70 e sviluppata di nuovo alcuni anni fa, è stata nuovamente abbandonata per motivi di sicurezza. L’iniezione diretta di azoto nelle casse è infatti pericolosa per gli operatori. La criogenia indiretta, utilizzando N2 o CO2, si sta sviluppando sul mercato con alcune soluzioni presentate da Air Liquide, Thermoking o Cryofridge. Non sarà mai una soluzione universale e non sostituirà i sistemi a compressione in tutte le sue applicazioni, tuttavia presenta alcuni vantaggi quando la temperatura esterna non è troppo elevata. La specificità dei container marittimi La maggior parte del trasporto refrigerato marittimo è oggi realizzato con container marittimi. I container rappresentano l’80% del trasporto mondiale e costituiscono una parte sempre maggiore del trasporto refrigerato. La flotta mondiale di container marittimi refrigerati è di circa 2 milioni di TEU (indagine RTOC nel 2014). L’R134A è il gas più comune nel settore marittimo; la maggior parte dei costruttori lo utilizza per tutte le unità prodotte, perciò la rivoluzione non è così forte in questo settore. Il drop-in di R134A non è stato pianificato o organizzato fino ad oggi. Tuttavia, un’alternativa disponibile sul mercato è costituita dalla CO2. Carrier propone infatti i suoi modelli Naturaline© che utilizzano tale fluido come refrigerante. Nonostante gli evidenti vantaggi per l’ambiente, questi modelli a CO2 non avranno un forte successo per i costi extra legati a questa tecnologia, in un mercato (quello marittimo) fortemente concorrenziale. Isolamento delle casse La maggior parte dell’isolamento delle casse utilizzate nel trasporto refrigerato è costituito da schiuma PU, anche se si trovano ancora PSE. Le
schiume PU erano inizialmente utilizzate negli anni ‘70 con i CFC (come l’R11), poi sostituiti dagli HCFC (come l’R141b) e infine dagli HFC (come l’R134a). A partire dal 2005, la maggior parte delle schiume utilizzate in Europa sono costituite da idrocarburi, come il ciclo-pentano, o dalla CO2. In numerosi paesi del mondo gli F-Gas continuano però ad essere utilizzati e la loro sostituzione nel breve periodo sarà una grande sfida. Le schiume PU senza F-Gas non sono ancora disponibili per tutti i costruttori dei paesi sviluppati e anche per l’Europa, dove vengono ancora utilizzate alcune schiume con R134A. PROSPETTIVE A MEDIO TERMINE NEL TRASPORTO REFRIGERATO I costruttori di unità per il trasporto refrigerato non hanno interrotto la ricerca e lo sviluppo di alternative per il medio periodo. In seguito al nuovo Regolamento europeo F-Gas del 2015 e all’Emendamento di Kigali del 2016, la sfida europea diventerà globale, favorendo l’innovazione. I fluidi alternativi Prosegue la ricerca e lo sviluppo di nuovi fluidi in sostituzione degli HFC per il trasporto refrigerato e, soprattutto, per eliminare l’R404A. L’alternativa più probabile nel medio termine sarà sicuramente la CO2 o l’R744. Carrier Transicold, basandosi sulla propria esperienza nel trasporto refrigerato marittimo, ha già annunciato la realizzazione di test su nuovi semi-rimorchi. Inoltre, è stato presentato a Hannover nel 2016 il prototipo di un’unità di refrigerazione a CO2. È molto probabile che nel corso dell’anno i sistemi a CO2 a compressione di vapore siano sviluppati per gli autocarri e i rimorchi più potenti. Alcune ricerche mirano a trovare una soluzione per l’alta pressione del sistema a CO2 transcritico. Un esempio è costituito dall’aggiunta di una piccola proporzione di HFO o di HC alla CO2. Pochi costruttori hanno testato gli idrocarburi nelle unità di refrigerazione a compressione. Transfrig in Sud Africa INDUSTRIA&formazione / 29
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e Frigoblock in Germania hanno già realizzato test su queste tipologie di unità. Anche se esse costituiscono una buona alternativa dal punto di vista termodinamico, sarà difficile utilizzarle per motivi di sicurezza. Il trasporto refrigerato ha vincoli molto più severi rispetto alla refrigerazione domestica o commerciale, settori dove invece gli idrocarburi sono già comunemente utilizzati. Alcune imprese stanno effettuando test su nuovi fluidi come gli HFO o sulle loro miscele. Queste alternative sono già utilizzate per applicazioni nel condizionamento dell’aria, ma ci sono rischi per il loro utilizzo nel trasporto e nel condizionamento delle automobili. Altri test sono in corso su miscele di HFO e HFC e altri mix di HFC, ma ad oggi non ci sono segnali di soluzioni particolarmente interessanti. Tecnologie alternative Anche se non si ha una tecnologia alternativa “universale” attualmente in fase di test, alcune tecnologie potrebbero ben svilupparsi sul mercato. I sistemi ad assorbimento sono in fase di test da parte di diversi costruttori. Alcuni sistemi termochimici per la refrigerazione sono già disponibili per piccoli container (come i dispositivi Coldway) e saranno sicuramente disponibili per i veicoli grazie ad un aumento della loro capacità di refrigerazione. Tali sistemi termochimici diventeranno una seria alternativa entro pochi anni, inizialmente per i van e successivamente (con molta probabilità) per gli autocarri. È inoltre possibile che i sistemi criogenici estendano il loro campo di ap30 / INDUSTRIA&formazione
plicazione anche al trasporto. I costruttori stanno migliorando tali sistemi per aumentarne le prestazioni e permetterne l’installazione sui veicoli più piccoli. Un’altra alternativa per alcune applicazioni può essere costituita dalla combinazione dei sistemi criogenici con quelli a compressione. Un progetto in fase di studio è la “Dearman machine”, per dimostrare le prestazioni e la capacità di refrigerazione di questa tecnologia. Miglioramento dei sistemi esistenti e modifiche nella progettazione Nel frattempo si cerca di ridurre la carica di refrigerante nelle attrezzature per la refrigerazione, migliorandone contemporaneamente le prestazioni. In questo modo è possibile ridurre le perdite di gas durante il normale funzionamento dell’impianto, in occasione delle manutenzioni o di eventuali incidenti. Se il “phase down” degli HFC è il principale motore per lo sviluppo e il miglioramento delle tecnologie, non è l’unica forza motrice. Infatti, i costruttori sono sempre alla ricerca di miglioramenti, soprattutto nel campo del consumo energetico e in quello della potenza dei sistemi per la refrigerazione. La tendenza principale è costituita dall’utilizzo di unità per la refrigerazione “no motor”, senza i motori diesel. Inoltre, le “full electric units” sono state sviluppate da nuovi costruttori sfruttando lo sviluppo delle batterie e dei compressori elettrici ad alta efficienza. L’installazione di un generatore sul motore del veicolo è stato
proposto da anni da Frigoblock in Germania ed è ora disponibile anche da parte di altri fornitori. Infine, sono anche stati sviluppati sistemi idraulici utilizzando una connessione diretta con il motore del veicolo. PROSPETTIVE A LUNGO TERMINE PER IL TRASPORTO REFRIGERATO Le alternative a lungo termine sono certamente meno conosciute, nonostante l’esistenza di diverse ricerche in corso. La rivoluzione nei refrigeranti avverrà presto. In una prospettiva a più lungo termine, l’obiettivo sarà la ricerca di una soluzione sostenibile nel tempo, in modo da ottenere un ricambio regolare dei gas refrigeranti ogni 10 anni! Queste ricerche introdurranno inoltre nuove tecnologie nel trasporto refrigerato, anche se i sistemi a compressione di vapore continueranno a essere per molti anni la tecnologia più utilizzata nelle unità per il trasporto a temperatura controllata. “Nuovi” refrigeranti naturali L’utilizzo dei refrigeranti naturali (come la CO2) sarà sicuramente sviluppato da diversi produttori, come già annunciato, ad esempio, da Carrier per gli autocarri e i rimorchi. Questa scelta sarà sicuramente seguita da altri costruttori, anche se appare difficile lo sviluppo di tutti i prodotti prima del 2025. Un set completo di unità indipendenti dovrebbe però essere disponibile prima del 2030. I refrigeranti naturali saranno inoltre largamente impiegati nel trasporto marittimo.
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L’industria automobilistica sta sviluppando alcune soluzioni con la CO2, che verranno sicuramente adottate anche per il trasporto refrigerato con unità a motore. Tale settore potrebbe però anche scegliere un nuovo refrigerante della famiglia degli idrocarburi fluorurati (HFO). Nonostante i problemi legati alla sicurezza, la soluzione scelta dall’industria automobilistica diventerà quella utilizzata per tutte le unità per il trasporto refrigerato per i veicoli leggeri. La produzione di massa di componenti per tale industria dà accesso a soluzioni realmente competitive anche per le unità per il trasporto refrigerato, che costituiscono circa il 50% della flotta totale. Le unità in servizio sono infatti circa 2 milioni, con 250.000 nuove unità per anno. Queste cifre sono però molto distanti dai numeri del condizionamento per auto, con 700 milioni di unità in servizio e 100 milioni di nuove unità costruite ogni anno nel mondo. Per quanto riguarda le piastre eutettiche, l’utilizzo della CO2 costituisce un’ottima soluzione, anche se il peso dei compressori può essere un problema per le macchine installate su piccoli autocarri con massa inferiore alle 3,5 tonnellate. Alternative tecniche ai sistemi a compressione di vapore I sistemi criogenici continueranno a essere sviluppati per applicazioni di nicchia. L’uso di nuovi materiali e nuove tecniche di produzione permetteranno un migliore controllo dei sistemi a ghiaccio secco, mentre la
diffusione del freddo sarà sviluppata per i sistemi liquidi. In una prospettiva a lungo termine, lo sviluppo di sistemi ad assorbimento offrirà alternative per alcune applicazioni utili per la distribuzione. I sistemi ad assorbimento, incluse le apparecchiature termochimiche, saranno certamente in grado di recuperare energia di scarto (per esempio, dagli scarichi dei veicoli), oppure di utilizzare l’energia solare. La refrigerazione magnetica ha visto un fortissimo sviluppo negli ultimi dieci anni. La prima applicazione è recentemente apparsa sul mercato come prototipo per gli armadi professionali per la conservazione a freddo. Sono inoltre stati annunciati sviluppi in altre applicazioni, come il trasporto refrigerato. Anche se sarà necessario aumentare la durata di tali apparecchiature, in modo da poterle utilizzare con elevate temperature esterne, questa tecnologia sarà sicuramente una possibile alternativa nel lungo periodo. Lo sviluppo di diversi sistemi eutettici caricati in sito costituisce una soluzione competitiva nel lungo termine per la distribuzione. Tali sistemi permetteranno infatti di ridurre la massa del dispositivo, aumentando il carico utile del veicolo. I sistemi eutettici permetteranno inoltre l’utilizzo dell’energia nel modo più efficiente. Ultimo ma non meno importante: l’isolamento La più importante rivoluzione a lungo termine potrebbe avvenire nell’isolamento. Le schiume PU, dopo aver sostituito negli anni settanta i tradizionali
isolanti in sughero, hanno dominato il mercato del trasporto refrigerato negli ultimi 50 anni. Durante gli anni c’è stato un miglioramento nelle caratteristiche delle schiume, soprattutto nella stabilità, nella resistenza meccanica e nella durata nel tempo. Tali miglioramenti non sono però stati altrettanto evidenti nelle prestazioni isolanti, nemmeno con l’introduzione negli anni ‘90 di nuovi agenti rigonfianti per ridurne l’impatto sul buco dell’ozono e sul riscaldamento globale. I pannelli sottovuoto sono stati testati su sistemi per il trasporto refrigerato e già utilizzati per gli imballaggi.Tali pannelli rappresentano una possibile alternativa alle attuali tecnologie per l’isolamento. Nuovi materiali sono stati utilizzati in diverse applicazioni: gli aerogel, ad esempio, hanno elevate performance isolanti ma, ad oggi, ridotte capacità meccaniche. Questo nuovo materiale è stato inoltre sviluppato per gli imballaggi e testato in container per il trasporto marittimo, con risultati molto interessanti. CONCLUSIONI La rivoluzione annunciata nel trasporto refrigerato è già in corso. Il bipartitismo tra i due refrigeranti più diffusi, l’R404A e l’R134A, è destinato a concludersi. Si può dire che il “re” R404A è già stato spodestato da suo “fratello” R452A, ma anche i suoi “cugini” hanno la possibilità di spartirsi parte del regno. Nel lungo termine, la famiglia dei “refrigeranti naturali” e soprattutto la CO2 parteciperanno a tale rivoluzione e chiederanno più potere. Alcuni rivoluzionari richiedono un cambiamento più radicale nelle soluzioni proposte per il trasporto refrigerato e un nuovo regime. Essi propongono infatti di sostituire la monarchia parlamentare dei sistemi a compressione di vapore con una repubblica della refrigerazione, nella quale tutte le tecnologie saranno le benvenute, dalla compressione all’assorbimento, da Peltier all’effetto magnetocalorico, fino alle temperature estreme dei sistemi criogenici! I prossimi anni saranno sicuramente molto interessanti per il trasporto refrigerato! Stiamo vivendo tempi moderni! INDUSTRIA&formazione / 31
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LEZIONE 197 > PRINCIPI DI BASE DEL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA
Lunghezza delle tubazioni ed integrazione della carica in un climatizzatore split
Pierfrancesco FANTONI
Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni di base semplificate per gli associati sul condizionamento dell’aria, così come da 20 anni sulla nostra stessa rivista il prof. Ing. Pierfrancesco Fantoni tiene le lezioni di base sulle tecniche frigorifere. Vedi www.centrogalileo.it. Il prof. Ing. Fantoni è inoltre coordinatore didattico e docente del Centro Studi Galileo presso le sedi dei corsi CSG in cui periodicamente vengono svolte decine di incontri su condizionamento, refrigerazione e energie alternative. In particolare sia nelle lezioni in aula sia nelle lezioni sulla rivista vengono spiegati in modo semplice e completo gli aspetti teorico-pratici degli impianti e dei loro componenti.
INTRODUZIONE Per un buon funzionamento del climatizzatore split è essenziale procedere alla corretta ed attenta coibentazione delle tubazioni frigorifere di collegamento. Ma è anche importante rispettare i limiti di lunghezza di tali collegamenti perchè altrimenti la quantità di refrigerante pre-caricata nella macchina risulterà essere insufficiente e si otterrano prestazioni frigorifere non soddisfacenti. La quantità di refrigerante da integrare risulta essere tanto più importante quanto più la quantità di pre-carica risulta essere bassa, che è la tendenza attuale che stanno seguendo i costruttori delle piccole apparecchiature per il condizionamento. COIBENTAZIONE DEL TUBO DEL LIQUIDO Abbiamo già precedentemente visto come e se vanno coibentate le due tubazioni di collegamento delle due unità di un climatizzatore se il dispositivo di espansione è collocato all’interno dell’unità interna. Diverso è il caso in cui il dispositivo di espansione è collocato all’interno dell’unità esterna. In questa situazione il refrigerante che passa all’interno del tubo è già freddo, trovandosi alla tem-
peratura di evaporazione. Inoltre è in condizioni sature. Se non vi è isolamento il refrigerante acquisisce calore dall’ambiente, calore che lo porta ad evaporare parzialmente proprio perchè si trova in condizioni sature. Si produce un effetto frigorifero che però viene sprecato in quanto il raffreddamento che si produce interessa solo in minima parte l’ambiente che si vuole climatizzare. Ecco perchè è importante che in tale caso la tubazione sia attentamente isolata, a partire dall’attacco sull’unità esterna e fino al punto in cui entra nell’ambiente raffrescato. In realtà è meglio che la coibentazione venga prolungata fino all’evaporatore perchè esiste anche qui il problema della condensa da risolvere. La tubazione è sempre molto fredda (più fredda del turbo “grande”) e quindi sulla sua superficie esterna si formano grosse gocce d’acqua che devono essere smaltite opportunamente. La coibentazione evita il verificarsi di questo fenomeno. Di solito i tubi di rame per il condizionamento vengono venduti già coibentati (vedi figura 1). Se si deve procedere manualmente alla coibentazione disporre la guaina isolante attorno alla tubazione in modo che non risulti troppo tesa, altrimenti con il
È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONi Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it
È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto. 32 / INDUSTRIA&formazione
Figura 1: Tubo in rame da 3/8 di pollice coibentato.
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tempo potrebbe fessurarsi. Poichè per buona parte del loro sviluppo il tubo “piccolo” e quello “grande” sono esposti alle intemperie (caldo d’estate e freddo d’inverno) con il tempo vanno deteriorandosi per cui necessitano di un controllo periodico e di sostituzione della coibentazione quando essa risulta essere non più integra. LUNGHEZZA MASSIMA DELLE TUBAZIONI Altro aspetto importante e di basilare importanza è la lunghezza delle tubazioni di collegamento tra le due unità. Essendo le apparecchiature pre-caricate, ossia dotate della carica di refrigerante già dal momento in cui partono dalla fabbrica di produzione, tale lunghezza deve essere contenuta entro determinati limiti (vedi figura 2) che vengono specificati opportunamente dal costruttore nel libretto di installazione predisposto per ogni modello e di cui è dotata ogni unità. Quando la lunghezza è eccessiva, infatti, il volume interno del circuito frigorifero non viene riempito completamente dalla quantità di refrigerante pre-caricato e quindi, ad installazione completata, è come se avessimo un circuito sotto-caricato. Non è possibile definire a priori una lunghezza massima ammissibile tra le due unità, giacché essa dipende dalle caratteristiche specifiche del condizionatore e dalla pre-carica effettuata. In linea di massima si può dire che tale lunghezza si aggira attorno ai 7-12 metri. Superare il limite massimo di lunghezza dichiarato dal costruttore senza provvedere ad una integrazione della carica di refrigerante comporta sicuramente una minore capacità frigorifera del climatizzatore ed un aumento dei consumi elettrici. Si manifesteranno, insomma, anche tutti quei sintomi di malfunzionamento caratteristici che si hanno quando il circuito frigorifero funziona in difetto di refrigerante. Va ricordato, infine, che certi costruttori forniscono nel loro manuale di installazione, oltre alla lunghezza massima delle tubazioni, anche una lunghezza definita standard. Essa è una lunghezza ottimale di riferimento, rispettando la quale si ottiene il miglior funzionamento dell’apparecchiatura in termini di prestazioni. Se nell’installazione tale lunghezza
viene superata, ma ci si mantiene comunque entro la lunghezza massima indicata, il climatizzatore potrà funzionare ugualmente senza particolari problematiche con la sola manifestazione di lievi diminuzioni della sua capacità frigorifera, in misura proporzionalmente maggiore a quanto più ci si allontana dal valore standard della lunghezza indicata delle tubazioni. INSTALLAZIONE A REGOLA D’ARTE In definitiva possiamo concludere che, se si vuole realizzare un’installazione a regola d’arte, la distanza di posizionamento delle due unità del climatizzatore va valutata attentamente perchè essa ha riflessi sulle prestazioni frigorifere che potremo ottenere da quella apparecchiatura. Più ci si allontana dalla lunghezza delle tubazioni standard ottimale che il costruttore suggerisce più le prestazioni offerte dal climatizzatore peggiorano. Diciamo pure che tale peggioramento rimane nei limiti dell’accettabilità se comunque non si supera la lunghezza massima consentita, mentre va sicuramente corretto in caso di superamento del limite. Nulla esclude, però, che tale correzione si possa effettuare anche quando si rimane entro tale limite ma ci si allontana sempre più dal valore standard delle tubazioni consigliato. L’integrazione di carica, in tal caso, risulterà essere di entità modesta ma di
Figura 2: Grafica illustrativa utilizzata dal costruttore per indicare le massime lunghezze ed altezze ammissibili tra le due unità del climatizzatore (catalogo Baxi).
valore tanto più significativo quanto più la quantità di refrigerante pre-caricato è ridotta. Tutti sappiamo, infatti, che la tendenza attuale dei costruttori è quella di ridurre il più possibile la carica di refrigerante del circuito frigorifero per varie ragioni, che non stiamo ora ad elencare. Se tempo fa la carica di un piccolo climatizzatore split si aggirava intorno al chilogrammo, ora si può arrivare anche a soli 600-700 grammi di refrigerante. La ragione di ciò consiste nell’introduzione di componenti del circuito frigorifero più performanti e quindi di dimensioni più piccole, ossia con volumi interni inferiori che quindi richiedono minore quantità di refrigerante per essere riempiti. Ma anche le caratteristiche specifiche dei nuovi refrigeranti hanno portato, a parità di resa frigorifera ottenibile, una diminuzione della quantità di fluido frigorifero necessaria. Si può confrontare, ad esempio, quanto succede nella transizione, attualmente in corso, da R410A a R32. UN ESEMPIO Per fare un esempio concreto supponiamo che invece della lunghezza standard delle tubazioni di 6 metri consigliata dal costruttore si debba realizzare un’installazione con lunghezza pari a 9 metri.Tale valore non supera la lunghezza massima di 10 metri che sempre il costruttore ci indica. Quindi, in casi come questi, l’integrazione della quantità di refrigerante precaricata nell’unità esterna non va eseguita obbligatoriamente. Ma nessuno impedisce di eseguirla ugualmente. Per conoscere l’entità di tale quantità ci si deve riferire al tipo di refrigerante utilizzato ed al diametro delle tubazioni impiegate. Per semplicità e necessità di sintesi, supponiamo che essa si aggiri attorno ai 40 grammi. Che importanza possono avere questi 40 grammi al fine delle prestazioni ottenibili dal climatizzatore? Per comprenderlo possiamo pensare che i 40 grammi mancanti su una carica complessiva di 1 kg di refrigerante rappresentano un difetto del 4% di refrigerante mentre su una carica complessiva di 600 grammi rappresentano una mancanza di quasi il 7% di refrigerante e quindi incidono molto di più sulle prestazioni ottenibili dall’apparecchiatura. INDUSTRIA&formazione / 33
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Manuale sull’uso degli F-Gas 4ª parte: Apparecchiature e tipologie di impianto Attrezzature e applicazioni per il condizionamento dell’aria
Kelvin KELLY(nella foto) - Martin COOK BUSINESS EDGE
Tratto da “F-Gas Reference Manual”, l’intero manuale in lingua inglese può essere acquistato sul sito web www.businessedgeltd.co.uk
E’ di vitale importanza conoscere e comprendere le dimensioni e la natura del carico termico. Attraverso l’uso dei calcoli delle pressioni - entalpia, dobbiamo determinare e comprendere la capacità e la potenza delle apparecchiature necessarie per far fronte adeguatamente a questa necessità. È altrettanto importante assicurare che il tipo di apparecchiatura sia adatto all’applicazione e che tutte le parti componenti del sistema siano idonee e della dimensione corretta. Questa disciplina è generalmente nota come Ingegneria delle applicazioni. Riassumendo, questa disciplina seleziona le apparecchiature e i componenti di sistema e controlla le dimensioni abbinandoli alla particolare applicazione. APPLICAZIONI DI CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA La gamma di applicazioni per le apparecchiature è tanto diversa quanto la gamma di attività, intenzioni e ingegnosità della razza umana. Le possibilità sono estremamente ampie, ma fortunatamente per noi, ci sono alcune categorie generali in cui vengono comprese la maggior parte delle applicazioni.
La prima divisione viene fatta per scopi generali per i quali verrà utilizzata l’attrezzatura. Per esempio: Condizionamento per comfort Come suggerisce il nome, riguarda principalmente l’uso dell’aria condizionata per il comfort degli occupanti. Processo di condizionamento industriale Serve a fornire condizioni stabili per un processo di produzione, per consentire alle apparecchiature di operare in modo efficiente o per lo stoccaggio sicuro dei materiali. Processi di condizionamento dell’aria Vale la pena ricordare i processi di base del condizionamento dell’aria. • Raffreddamento • Riscaldamento • Filtraggio • Ventilazione • Deumidificazione • Umidificazione. È un errore comune considerare solo l’aspetto del raffreddamento per il condizionamento dell’aria. Sia il comfort che il processo di condizionamento possono avere una, alcune o tutte queste funzioni. Come rapido ripasso, le definizioni di questi processi sono: Raffreddamento La rimozione di calore dallo spazio condizionato o di processo. Il raffreddamento è generato solitamente da un sistema di refrigerazione che utilizza il ciclo di compressione del vapore.
Filtri: a tasche (a sinistra) e tipo a pannello (a destra). 34 / INDUSTRIA&formazione
Riscaldamento L’aggiunta di calore allo spazio condizionato o di processo. Pompe di calore a ciclo inverso, resistenze elettriche o serpentine ad acqua calda a bassa pressione sono i metodi più comuni.
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Filtraggio Filtraggio dell’aria per rimuovere la polvere nell’aria e lo sporco. Con ciò si intende semplicemente il filtraggio del pulviscolo per proteggere l’attrezzatura. Alcuni ambienti come camere bianche, sale operatorie ecc. richiedono un filtraggio di altissimo livello per rimuovere quasi tutta la materia dall’aria. Questo tipo di filtraggio si chiama “Filtrazione assoluta” e viene fatto usando filtri di altissima qualità (HEPA ad alta efficienza) che possono rimuovere fino al 99% di tutto il particolato. I filtri elettronici o elettrostatici (non sono necessariamente la stessa cosa) possono rimuovere anche pollini e fumo. Alcuni tipi comuni di filtri sono: • Pre-filtri • Assoluto • Lavabile • A Rotolo • Elettrostatico • Filtro a pannello: rimuove le particelle di grandi dimensioni. Hanno una bassa caduta di pressione. • Filtro a tasche: rimuove le particelle di piccole dimensioni. Hanno un’alta perdita di pressione. • Filtro del particolato dell’aria ad alta efficienza (HEPA). • Separatori - Rimuovono sostanze in sospensione / aerosol e particolato (a partire da 30 µm) come il sale. Deve essere garantito che la resistenza applicata ai flussi d’aria (o acqua) dai filtri possa essere adeguatamente superata dai ventilatori o dalle pompe. Un filtro tratterà particelle in un range di diverse dimensioni in base al suo grado (vedi tabella dei tipi di filtro). Un filtro HEPA ha un MPPS (granulometria più penetrante) ad esso associato. Il grado del filtro è regolato dalla sua capacità di rimuovere l’MPPS dall’aria. Più alto è il grado del filtro, maggiore è la capacità di rimuovere particelle dall’aria che lo attraversa. Tipologie di filtri Un filtro è solitamente costruito con un materiale fibroso, che fornisce all’aria molti percorsi per attraversarlo. Quando l’aria cambia direzione in base al percorso creato dalle fibre, le particelle nel flusso d’aria cambiano
BS EN 779 Arrestanza* G1
<65
G2
65<80
G3
80<90
G4
>90
Tipo test /Applicazione Filtri per protezione da malfunzionamenti meccanici (pre-filtro)
BS EN 779 Efficienza F5
40<60
F6
60<80
F7
80<90
F8
90<95
F9
>95
Filtri per polveri atmosferiche e inquinamento atmosferico
BS EN 1822 minimo*% MPPS H10
85
H11
95
H12
99,5
H13
99,95
H14
99,995
Filtri ad alta efficienza per il controllo di aria, olio e aerosol. MPPS (granulometria più penetrante) 0,3-0,16 µm (la dimensione delle particelle deve essere stabilita in precedenza)
direzione più lentamente dei gas e rimangono intrappolate nella matrice delle fibre del filtro. Altri tipi di filtri utilizzano metodi di cattura molto simili ma potrebbero essere costruiti con fili di acciaio intrecciati per catturare gli aerosol.
nelle finestre e nella struttura dell’edificio. Piuttosto che avere una ventola per introdurre aria fresca, è possibile utilizzare una ventola per estrarre una quantità di aria viziata. Questa sarà sostituita dall’aria fresca che entra attraverso gli spifferi e le aperture delle porte, ecc. Per lavori di maggiori dimensioni, è possibile utilizzare un siVentilazione Si riferisce all’introduzione di aria stema separato per estrarre la quantità esterna in uno spazio condizionato richiesta e introdurre aria fresca. per mantenere questo spazio fresco, Alcune applicazioni richiedono una sano e più confortevole. Molti tipi di pressione positiva nell’ambiente conapparecchiature per il condiziona- dizionato per impedire l’ingresso di mento dell’aria sono attrezzate per polvere o per ragioni di sicurezza (per questo. Se è richiesto un grande vo- esempio per fermare l’ingresso di gas lume di aria, è possibile utilizzare un sulle piattaforme petrolifere). sistema di apparecchiature completa- Ciò viene generalmente fatto usando una ventola per iniettare aria fresca filmente separato. Questa aria fresca deve essere filtrata trata ad una velocità maggiore di e inserita nel calcolo del carico ter- quella persa attraverso la struttura. Le mico o della selezione delle attrezza- strutture stesse sono generalmente ture. Alcune applicazioni potrebbero progettate e costruite per ridurre al mirichiedere aria fresca al 100%. Per la nimo le perdite e le prese d’aria posventilazione di base di uffici o luoghi sono essere utilizzate sia nelle uscite pubblici è normalmente fra il 10% e il che negli ingressi. Come guida per 15% del flusso d’aria. l’intero flusso d’aria dell’edificio all’inNelle applicazioni più piccole, si pre- terno di un’abitazione, vedi sotto. sume che l’aria viziata, equivalente Questi dettagli sono basati su due ocalla quantità di aria fresca introdotta, cupanti per la camera da letto princisarà espulsa attraverso le aperture pale e un singolo occupante in tutte le delle porte e gli spifferi nelle porte, altre camere da letto (non inferiore a 0,3 I/s per m2 per piano). Per ogni ul* Rapporto tra la massa di particolato tratte- teriore occupante aggiungere 4 I/s per nuta dal filtro e quella complessiva utilizzata. persona. INDUSTRIA&formazione / 35
LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE
Stanze
1
2
3
4
5
1/s
13
17
21
25
29
Come guida per l’intero flusso d’aria dell’edificio non all’interno di un’abitazione, ad esempio un ufficio, vedi sotto. Stanza
Tasso di estrazione
Stanze con fotocopiatrici operative per più di 30 minuti per ora
20/ls
Aree di preparazione del cibo (non cucine commerciali)
15 l/s microonde / bevande; 30 l/s piano cottura con forno; 60 l/s ovunque con fornelli
Servizi igienici
15 l/s per doccia/vasca; 6 l/s per WC/ Orinatoi
Per persona in spazio ufficio
10 l/s
Raffreddamento libero Alcuni sistemi di climatizzazione possono “scambiare” e usare solo aria esterna per il controllo della temperatura dell’ambiente da condizionare quando le temperature ambientali lo permettono. La quantità di aria esterna introdotta può essere regolata per soddisfare la domanda del carico termico. Questo processo è noto come “FREE COOLING” (quindi raffreddamento gratuito).
del processo di condizionamento, si verificherà una certa deumidificazione quando il sistema è in modalità raffreddamento. Infatti, nella maggior parte dei comuni impianti dotati di una funzione di deumidificazione discreta, si giunge, se necessario, ad utilizzare alcuni o tutti i normali impianti per raffreddare e per riscaldare l’aria dopo la deumidificazione. La deumidificazione può anche essere raggiunta mediante l’uso di deumidificatori chimici specifici, specialmente in applicazioni di processo di condizionamento su larga scala. In alcune applicazioni speciali, il controllo dell’umidità relativa può essere ottenuto riscaldando l’aria, poiché l’umidità relativa diminuisce all’aumentare della temperatura per ogni tasso di umidità dato. Quando la rimozione dell’umidità viene data o raggiunta tramite processo di raffreddamento, è importante assicu-
Deumidificazione Questo é il processo di rimozione dell’umidità dall’ambiente o processo da condizionare. Può anche essere descritto come la rimozione del carico latente dall’ambiente o processo da condizionare poiché in un calcolo del carico termico è il vapore acqueo a costituire il calore latente. Negli impianti di aria condizionata ai fini di comfort e in molte applicazioni
Aria secca Aria trattata
Calore
Aria di riattivazione
Un sistema di deumidificazione a “ruota” chimica. 36 / INDUSTRIA&formazione
rarsi che siano state prese tutte le precauzioni adeguate per la sua rimozione. Ciò significa che deve essere installato un sistema di drenaggio a gravità di dimensioni e struttura corrette o una pompa di condensa di capacità e “lift” (spinta) adeguati. Umidificazione Questo è il processo di iniezione di vapore acqueo nell’ambiente condizionato per mantenere livelli di umidità relativa e assoluta. Più comunemente ciò avviene mediante l’iniezione di vapore a una velocità controllata e calcolata. Può anche essere ottenuto con metodi “a freddo” iniettando minuscole gocce d’acqua o aerosol d’acqua. Gli impianti per l’umidificazione di molte unità di trattamento dell’aria possono essere direttamente incorporati in fabbrica o installate in loco oppure possono essere installati umidificatori separati. Tipi di sistema Un’importante suddivisione dei tipi di sistemi di refrigerazione dipende dal fatto che siano: SISTEMI DIRETTI o SISTEMI INDIRETTI La differenza tra i due sta nel fatto che il sistema di refrigerazione raffreddi direttamente l’ambiente condizionato o ciò accada per mezzo di un processo o un REFRIGERANTE SECONDARIO. Ad esempio, un sistema diretto dovrebbe prendere aria da una stanza, raffreddarla e restituirla alla stanza stessa. Un sistema indiretto raffredderebbe l’acqua che viene pompata in una stanza e utilizzata per raffreddare l’aria della stanza stessa. L’acqua è il refrigerante secondario. Sistemi diretti I sistemi diretti sono spesso indicati come sistemi “DX” per l’espansione diretta. Ciò deriva dal fatto che il refrigerante viene “espanso” in una serpentina sopra la quale viene anche fatta passare l’aria. Esistono molti tipi diversi di impianti di questo tipo che possono essere classificate come segue: • Sistemi costruiti (Built up) • Unità Compatte Package (Unità di trattamento dell’aria)
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• Sistemi split • Pompe di calore • Sistemi Hi-Sensible (Alta sensibilità) Sistemi built up Come suggerisce il nome, si riferisce a sistemi creati da singole parti di componenti. Sono progettati e costruiti per una particolare applicazione. Non hanno né parti né funzioni in più o in meno di quelle prodotte, quindi non c’è bisogno di ulteriori approfondimenti nell’ambito di questa sezione. Unità compatte Si riferisce a unità in cui tutte le parti e i componenti necessari del sistema di condizionamento dell’aria sono contenuti in un box o in un “pacco”. Possono essere di dimensioni e capacità molto piccole da 2,6 kW o estremamente grandi, oltre 350 kW. Le piccole unità che vanno da 2,6 kW a 10,5 kW sono note come “unità a finestra” (tipo windows). Si tratta di piccole unità rettangolari sviluppate per la prima volta negli Stati Uniti per essere installate in un’apertura della finestra o attraverso un’apertura in una parete; una parte dell’unità si trova all’interno dell’ambiente condizionato e il resto sporge all’esterno dell’edificio. All’interno, l’aria viene aspirata da una ventola centrifuga sopra una serpentina dell’evaporatore, dove viene raffreddata e scaricata nella stanza. Di solito c’è un motore a ventola multi-velocità con doppio albero che aziona le ventole interne ed esterne. La ventola esterna attira l’aria esterna nell’unità sopra la serpentina del condensatore che la rimanda all’atmosfera esterna. Il compressore è normalmente di tipo completamente ermetico. Il dispositivo di laminazione è a tubi capillari. Tradizionalmente queste unità utilizzavano il refrigerante R22, ma ora possono usare per esempio l’R134a, l’ R407C o l’ R410A. A volte sono dotati di resistenze elettriche o di pompe di calore a ciclo inverso. (Vedere la sezione pompe di calore più avanti). Possono usare aria espulsa o funzioni di introduzione di aria fresca ma di capacità limitata. Sono forniti di filtraggio ma di tipo molto basilare. Non sono progettati per avere alcuna forma di canalizzazione dell’aria all’interno o all’esterno. I controlli sono molto sem-
Pompa di calore domestica aria-acqua.
plici, di solito rotanti, uno per off / on, uno per velocità della ventola e solo ventola e l’altro per il controllo della temperatura termostatica. A partire da circa 10,5 kW di capacità in su, le unità compatte a pacchetto sono disponibili in un’ampia varietà di forme, dimensioni, applicazioni e raffinatezza. I componenti di base sono gli stessi delle unità a finestra, variano solo le dimensioni fisiche, la capacità e le opzioni di controllo. Nella gamma di piccole e medie capacità ci sono ancora molte unità “free blow”, la più comune delle quali è un’unità montante a pavimento che scarica l’aria condizionata attraverso le griglie nella parte superiore. Oltre una certa capacità, tali apparecchiature diventano poco pratiche poiché la portata e la velocità dell’aria prodotte sarebbero eccezionalmente rumorose e scomode all’interno dell’ambiente condizionato. Di conseguenza, tutte le unità compatte a pacco alettato di grande capacità e molte unità di piccole e medie dimensioni, utilizzano condotti per distribuire l’aria attraverso l’ambiente condizionato. L’aria di ritorno viene di solito canalizzata verso unità di grandi dimensioni e, a volte, di medie dimensioni. Per le unità di piccole e medie dimensioni è normale il “Common return” attraverso lo spazio condizionato o “Plenum di ritorno” (cioè attraverso il controsoffitto o gli spazi sotto il pavimento). Le unità sono disponibili in ogni configurazione possibile per ambienti diversi per scarico all’aperto e ritorno
dell’aria. L’aria può essere espulsa o aspirata attraverso la parte superiore, i lati o la base dell’unità o in qualsiasi combinazione. Ad esempio, i “rooftop” possono aspirare aria attraverso un pannello finale e scaricarla attraverso la base, oppure avere sia ritorno che scarico attraverso la base stessa. Quest’ultima configurazione è ideale dove i condotti dell’aria sporgono verticalmente. L’unità compatta può quindi “appoggiarsi” sopra i condotti eliminando la possibilità che la canalizzazione sia esposta a elementi che richiedono costosi interventi di isolamento e protezione. Le unità compatte sono disponibili per l’uso in un ambiente refrigerato, all’interno di locali di impianti sala macchine o all’esterno di un edificio. Nelle unità più sofisticate e quindi più costose, sono disponibili opzioni quali il controllo dell’umidità, il free cooling (economizzatore), l’aria esterna, il controllo della capacità e il filtraggio di alto livello. Le unità “DX” (ad espansione diretta) solitamente dispongono di condensatori ad aria. Questi possono essere progettati per “soffiare liberamente” l’aria di scarico nell’atmosfera e portare aria direttamente dall’esterno. Sono disponibili con ventilatori più potenti (di solito centrifughi) che consentono di convogliare l’aria esterna verso e dall’unità. Sono disponibili anche con condensatori raffreddati ad acqua o ad acqua di mare. Sistemi compatti (close control) In alcune applicazioni, le unità di condensazione sono posizionate all’interno di un locale ambiente sala macchine contro una parete esterna con un’adeguata apertura e delle griglie. Ciò consente di isolare il rumore e di eseguire la manutenzione dei componenti chiave con interruzione minima nell’area commerciale. L’aria viene aspirata attraverso la parete e la serpentina del condensatore fino al compressore per raffreddare il motore e il corpo del compressore. Le grandi ventole a controllo termostatico estraggono l’aria riscaldata dal locale sala macchine. Questo approccio porta a locali sala macchine freddi in inverno e produce grandi volumi di sporco. La soluzione a questo problema è l’installazione di un set di riINDUSTRIA&formazione / 37
LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE
cevitori per compressori nella sala macchine collegati a condensatori ad aria remoti. Generalmente le unità esterne sono dotate di ventilatori a flusso assiale per consentire la libera circolazione dell’aria nell’atmosfera. Sono disponibili anche come unità canalizzabili e normalmente hanno ventilatori centrifughi a condensatore. Sono disponibili anche con condensatori ad acqua o ad acqua di mare. Le unità più sofisticate possono usare vari metodi di controllo della capacità, come i multi compressori, cilindro del compressore scarico ottenuto utilizzando valvole solenoidi, pressione del gas di aspirazione, o pressione dell’olio o bypass del gas caldo. Possono avere più di una ventola del condensatore e possono essere attivate e disattivate in base al carico sul sistema e alla temperatura esterna. Unità split Nelle applicazioni più piccole in cui l’ambiente da condizionare si trova lontano dall’area esterna o il rumore è un fattore critico, viene utilizzata un’unità split. L’unità split si riferisce ad apparecchiature in cui il sistema di refrigerazione è diviso in due parti; l’unità esterna e l’unità interna. Queste due sezioni separate sono collegate da linee di refrigerante e cavi elettrici. Lo sviluppo dell’unità split si è reso necessario per rimuovere i componenti ingombranti e rumorosi dall’ambiente condizionato. Alcune applicazioni non consentirebbero l’uso di fori attraverso pareti o finestre per la parte del sistema che deve espellere il calore verso l’esterno. In altri casi, non vi sono pareti esterne nell’area condizionata e i componenti che espellono il calore devono essere posizionati a distanza. Nelle applicazioni più piccole, una sezione interna dell’unità split è normalmente molto più silenziosa di una unità a finestra o di una piccola unità compatta package in cui non è utilizzato alcun condotto. Come con le unità compatte, la gamma di dimensioni e tipi di unità split è piuttosto ampia. Le capacità possono essere comprese tra 2,6 kW e 280 kW o più, anche se sono più in UK comunemente utilizzate quelle comprese nella gamma da 2,6 kW a 38 / INDUSTRIA&formazione
Unità montata a parete.
70 kW. Si va da unità di base estremamente semplici a sistemi molto complessi e funzionanti con controlli sofisticati. Unità indoor Si può anche riferire all’evaporatore, unità di trattamento dell’aria (AHU) o ventilconvettore (FCU). Tutte le diciture sono appropriate. La distinzione tra unità di trattamento dell’aria e unità ventilconvettore è di solito fatta in base alle dimensioni, alla capacità e, in una certa misura, alla forma. Le unità ventilconvettore possono avere più ventole per aspirare l’aria attraverso un filtro lavabile e farla passare attraverso la serpentina DX (espansione diretta). L’aria viene processata e scaricata nell’ambiente condizionato. Le unità normalmente dispongono di ventilatori a motore a più velocità per variare le prestazioni e i livelli di rumore in base alle esigenze individuali.
Unità indoor (canalizzata).
I componenti essenziali in ogni unità indoor sono: • Batteria alettata dell’evaporatore • Ventilatore e motore dell’evaporatore • Filtro dell’aria • Vaschetta raccogligocce di condensa • Comandi Parti opzionali: • Pompa di condensazione • Telecomando remoto o cablato Di seguito vengono illustrate le quattro alternative di base: • Basico nascosto (unità da incasso stowaway) – verticale ( a parete o pavimento)
• Basico nascosto (unità da incasso stowaway) – orizzontale ( a soffitto) • Decorativo a vista verticale - a parete o pavimento • Decorativo a vista orizzontale – a soffitto Sono ideali per applicazioni modulari per ufficio in cui è richiesto un controllo indipendente delle singole zone per le quali è essenziale che le unità siano poco appariscenti. Questo tipo di sistema può risultare più economico rispetto ad un impianto centralizzato di grandi dimensioni con sistemi di distribuzione dell’aria per condutture, infatti molti progetti di edifici moderni non contemplano simili impianti centralizzati. Sistemi a cassetta Sono i più venduti tra i sistemi split per piccole applicazioni. Il sistema a cassetta è stato introdotto per soddisfare l’esigenza di un condizionamento d’aria discreto che fornisca una buona distribuzione dell’aria. L’unità è montata a soffitto normalmente dove sono installati i controsoffitti. Di solito si adattano alle fessure standard fra le mattonelle del controsoffitto, con l’unità principale nascosta nello spazio vuoto del controsoffitto; l’unica parte visibile è la plancia a basso profilo che distribuisce l’aria in uscita. Pavimenti e pareti sono lasciati liberi per il pieno utilizzo degli occupanti. Sono disponibili modelli a due e quattro vie (che possono essere modificati in loco in due o tre vie). L’aria in uscita può essere distribuita utilizzando l’effetto coanda (a seguire il profilo della superfice). Le capacità di raffreddamento vanno da 2,6 kW a 14 kW e sono disponibili modelli a pompe di calore con capacità di riscaldamento da 3 kW a 16 kW circa. I comandi per questi tipi di unità sono montati a parete o portatili con un fodero a muro, simile a un telecomando della televisione. Offrono i vantaggi di un controllo molto accurato e di funzioni utili integrate. Laddove sono installate più unità in un edificio, i microprocessori possono essere collegati in rete per fornire il controllo completo di molte unità da una sola unità di controllo. Possono anche essere messi in configurazione master / slave. Ciò può essere essenziale per evitare che le
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unità entrino in conflitto. È questo il caso in cui alcune unità si bloccano in modalità raffreddamento forzando le unità adiacenti a bloccarsi in modalità riscaldamento. Un’altra caratteristica è rappresentata dai tempi di ritardo all’avvio selezionabili per ciascuna unità sulla rete (o anche quando non sono collegati in rete). Ciò impedisce a tutte le unità di iniziare a lavorare contemporaneamente causando problemi con l’alimentazione elettrica, in particolare dopo un’interruzione di corrente. Altre funzioni disponibili sono l’impostazione della temperatura notturna, i timer di programma integrati o remoti, i controlli centrali remoti, il test di funzionamento e la gestione di emergenza. In alcune unità è compresa anche l’indicazione del codice di guasto di autodiagnostica.
Sistema a cassetta a quattro vie.
La maggior parte dei produttori di grandi sistemi forniscono l’opzione di computer di Sistema di Gestione degli Edifici (BMS) integrati. Unità Esterna Outdoor Nella pompa di calore reversibile (un sistema che può riscaldare e raffreddare) l’unità esterna utilizza l’evaporatore in modalità riscaldamento e il condensatore in modalità raffreddamento.L’unità esterna per un solo sistema di raffreddamento è generalmente descritta come l’UNITÀ DI CONDENSAZIONE (alcuni descrivono erroneamente l’unità esterna a pompa di calore reversibile come una unità di condensazione). I componenti essenziali della maggior parte delle unità outdoor sono: • Uno o più compressori • Batteria alettata Condensatore/Evaporatore • Riscaldatore del carter del compressore
• Pannello di Controllo • Uno o più ventilatori e motori del compressore • Accumulatore (solo modelli a pompa di calore) • Involucro impermeabile • Valvola di inversione (solo modelli a pompa di calore) • Controllo di flusso Parti opzionali: • Controllo per ambienti a bassa temperatura • Comandi di sicurezza • Vaschetta della condensa (solo modelli a pompa di calore) • Isolanti elettrici Questa sezione montata esternamente ospita tutti i componenti che non sono richiesti nello spazio condizionato con gli specifici vantaggi: • Le unità indoor possono essere più piccole, gradevoli e discrete • Il livello di rumore negli ambienti condizionati risulta inferiore • L’unità indoor è più leggera e può essere montata sul soffitto • Le unità più grandi non hanno bisogno di alimentazione trifase negli ambienti condizionati Altri sistemi split In alcuni sistemi, i componenti delle “split” sono leggermente diversi. Il compressore è incluso nell’unità interna. Ciò significa che la sezione esterna è semplicemente un condensatore, quindi questi sono indicati come CONDENSATORI REMOTI (non unità di condensazione). Dispongono solo di un supporto adatto, una batteria alettata al condensatore, un ventilatore del condensatore e un motore. Sono col-
legati all’unità interna mediante il tubo del refrigerante e cavi elettrici. Vale la pena ricordare che alcuni sistemi split convenzionali, in particolare molte unità a pompa di calore reversibili, hanno un’importante differenza. Il dispositivo di laminazione del refrigerante del ciclo di raffreddamento si trova nella sezione esterna. Questi dispositivi possono essere semplici capillari, valvole a orifizio fisse, valvole di espansione o più comunemente valvole di espansione elettroniche. L’importanza di questa distinzione sta nel fatto che lo stato fisico del refrigerante in uno dei tubi interconnessi è completamente diverso dai sistemi convenzionali. Due dei vantaggi sono una minore quantità di refrigerante all’interno del sistema per una determinata capacità e un funzionamento più silenzioso dell’unità interna. Uno svantaggio è che entrambi i tubi di refrigerazione devono essere isolati. Questi tipi di configurazioni sono ora diventate la norma per la maggior parte dei sistemi a pompa di calore reversibili e non reversibili. Sistemi di refrigerazione split Differiscono dalle unità di condizionamento d’aria solo per il loro range operativo, le condizioni e l’aspetto fisici. I sistemi split di refrigerazione hanno diverse temperature di evaporazione e talvolta di condensazione a causa della loro posizione. Ciò richiede che l’attrezzatura sia più robusta poiché devono lavorare di più, di solito in condizioni più difficili. Le caratteristiche estetiche del design hanno una priorità assai inferiore per le applicazioni di refrigerazione.
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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE
Allarme A2L Cosa occorre sapere sul phase down in corso degli HFC Il mercato HVACR richiede dei refrigeranti con un GWP sempre più basso, molti dei quali comportano un certo grado d’infiammabilità. Mark Hughes di Chemours spiega come si sta procedendo per rimuovere le barriere che frenano la rapida adozione di refrigeranti A2L. Mark HUGHES Chemours
Richiedere a corsi@centrogalileo.it info sul corso A2L di Milano del 27.2.2019
Figura 1
40 / INDUSTRIA&formazione
In Europa, il regolamento F-Gas è stato introdotto nel gennaio 2015 con l’intento di spingere il mercato verso soluzioni con un potenziale di riscaldamento globale (GWP) inferiore che aiutassero a raggiungere importanti obiettivi climatici. Il metodo utilizzato comprendeva l’introduzione di un limite massimo e di una progressiva dismissione (phase down), in modo da limitare la quantità di idrofluorocarburi (HFC) immessi sul mercato UE via un sistema di quote, espresso in tonnel-
late di CO2 equivalenti basato sul GWP di un prodotto. Anno dopo anno, queste quote vengono ridotte rendendo i refrigeranti ad alto GWP come il R-404A meno disponibili e più costosi. Nel 2014, prima che le quote F-Gas entrassero in vigore, si è verificato un pre-acquisto significativo di refrigerante. Questo ha dato all’industria un falso senso di sicurezza riguardante l’offerta e il prezzo. Solamente dopo che questa fase di pre-acquisto ha avuto fine, il limite delle quote si è fatto sentire e il 2017 è stato davvero difficile. In seguito al drastico taglio delle quote F-Gas nel 2018 (vedi Figura 1), è previsto un altro taglio importante nel 2021 e l’industria deve essere pronta ad accoglierlo. La conseguente mancanza di disponibilità e l’aumento dei prezzi dei refrigeranti ad alto GWP hanno spinto il
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Figura 2
mercato verso sostituti con un GWP inferiore per i retrofit – tra i quali dei prodotti quali R-449A, R-448A e R452A. Benchè sia stato necessario concentrare il lavoro in un periodo di tempo più corto del dovuto (avrebbe dovuto iniziare nel 2015!), la fase di retrofit è ben avviata. R-404A, sebbene sia ancora disponibile, costa molto più dei sostituti e subirà una pressione ancora più forte nel corso del 2018 e all’inizio del 2019. È interessante notare che la prossima ondata che vedremo è la sostituzione di HFC-134a con prodotti come R-513A, che ha un GWP inferiore di meno della metà. Quindi perchè acquistare una soluzione sostitutiva se il GWP di HFC-134a è solo di 1430? La risposta sta nel costo. I prezzi di HFC134a sono aumentati a causa della mancanza di offerta e ora si avvicinano ai livelli superiori dei prodotti per il retrofit con un GWP più basso. Ciò è esacerbato dalla domanda crescente di R-410A – e qui sta un fattore chiave. R-410A è un ottimo refrigerante, in particolare per le applicazioni di condizionamento dell’aria e pompe di calore. Tuttavia, non ci sono opzioni di retrofit disponibili e benchè gli annunci
Tabella 1
recenti suggeriscono che questo possa cambiare in futuro, c’è ancora molto lavoro da fare per i produttori di attrezzature e forse bisognerà aspettare molti anni prima che una soluzione di retrofit arrivi nelle mani di coloro che desiderano sostituire R410A nei sistemi esistenti. Il grafico sottostante (Figura 2) mostra perchè stiamo sentendo l’effetto su R-410A già da ora. Il GWP medio di tutti i prodotti immessi sul mercato
quest’anno dovrebbe essere di circa 1200. Il GWP di R410a è di 2088, quindi anche se una piccola parte dei nuovi sistemi vengono già importati a R32 (con GWP 675), la differenza con il GWP medio di mercato è ancora molto alta. Il prossimo grande taglio previsto per il 2021 porta il GWP medio a circa 900 e quindi dobbiamo tenerci pronti, ma come? Utilizzare il refrigerante con il GWP INDUSTRIA&formazione / 41
LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE
più basso adatto alla propria applicazione che abbia l’equilibrio ottimale di proprietà tra sicurezza, efficienza energetica, costi e disponibilità. In molti casi, sarà un refrigerante A2L. Un grado d’infiammabilità è un compromesso necessario per ottenere dei prodotti con un GWP più basso. Questi refrigeranti A2L devono essere implementati per essere in grado di soddisfare i requisiti del phase down imposti dal regolamento F-Gas. I refrigeranti A2L sono refrigeranti meno infiammabili che offrono il vantaggio di un basso GWP. Hanno proprietà e prestazioni simili agli HFC esistenti e presentano una minore infiammabilità rispetto agli idrocarburi, consentendo così una carica maggiore. Con una formazione adeguata, i refrigeranti A2L possono essere manipolati in sicurezza e sono già commercialmente disponibili. A causa della loro infiammabilità questi refrigeranti sono progettati per un utilizzo nelle nuove apparecchiature. Oltre ai refrigeranti A2L, altre opzioni disponibili sul mercato includono i gas industriali. Queste opzioni denominate “refrigeranti naturali” sono state messe a disposizione per le apparecchiature nuove per qualche tempo ma ci sono buoni motivi, corredati da esempi mostrati nella tabella 1 qui sotto, per i quali questi gas non vengono utilizzati più frequentemente. Tuttavia, è importante che vengano utilizzati laddove sia realizzabile per contribuire a raggiungere gli obiettivi medi di GWP, che alla fine arriveranno a circa 400 entro il 2030. La buona notizia è che ora c’è maggiore chiarezza sul cammino dell’adozione dei refrigeranti A2L e della tecnologia Idro-Fluoro-Olefine (HFO) – una tecnologia refrigerante che facilita il raggiungimento degli obiettivi di GWP più bassi. Per le nuove attrezzature, la gamma di prodotti che soddisfa questi criteri è stata ora estesa per includere le miscele HFO quali R454A nella refrigerazione e R-454B nell’aria condizionata. Questi prodotti appartengono alle classe 2L (bassa infiammabilità), come R-32, ma le barriere al loro utilizzo sono in via di eliminazione. La conoscenza dei prodotti A2L, delle loro proprietà e caratteristiche, è in aumento. L’associazione britannica 42 / INDUSTRIA&formazione
Figura 3
FETA, The Institute of Refrigeration (IoR) e vari costruttori di attrezzature hanno reso disponibili delle guide su questi prodotti. È necessaria una maggiore consapevolezza sui motivi per agire ora. In parallelo, i produttori di componenti stanno lavorando per testare e approvare le nuove miscele A2L e i primi prototipi di compressori stanno entrando nella fase delle prove sul campo. Diversi costruttori hanno presentato in anteprima delle apparecchiature A2L a MCE 2018 e a Chillventa 2018 il numero sarà significativamente più elevato mentre i produttori agiscono in fretta per portare i prodotti sul mercato. Codici e standard sono ora disponibili, come la norma EN378, che consente di calcolare le cariche sicure di refrigeranti A2L. Le guide per il calcolo sono disponibili anche presso i distributori e le associazioni di categoria. La legislazione nel Regno Unito è incentrata sulla valutazione del rischio, un’operazione che va eseguita su tutte le installazioni di apparecchiature refrigeranti. Le apparecchiature che funzionano con refrigeranti A2L sono incluse qui, ma occore considerare il rischio aggiuntivo di un refrigerante infiammabile. Il rischio di creare e quindi d’innescare un’atmosfera infiammabile deve essere valutato e ridotto. I refrigeranti A2L semplificano questa riduzione poiché hanno un elevato limite inferiore d’infiammabilità (LFL) e
sono difficili da innescare. Ci sono risorse addizionali disponibili attraverso consulenti e istituti di formazione che possono aiutare con la valutazione del rischio. La formazione sull’uso di refrigeranti infiammabili è disponibile da molti anni ed è stata recentemente estesa per coprire specificamente i refrigeranti di classe A2L. Diversi organismi formativi sono ora in grado di utilizzare miscele HFO e refrigeranti A2L per formare i professionisti che si stanno specializzando nella F-Gas. CONCLUSIONE Il risultato complessivo è che la tecnologia A2L è ora una realtà. Nella refrigerazione, c’è un numero crescente di casi di studio pubblicati e le principali catene di supermercati stanno passando a questa tecnologia come parte della loro strategia a lungo termine. Nonostante questi possono essere periodi caotici, il resto del mercato deve richiedere questi prodotti attraverso i loro distributori per creare una spinta maggiore e accelerare la disponibilità di apparecchiature compatibili. Questa volta non disponiamo di opzioni di retrofit pronte in grado di salvarci quando dovremo far fronte al prossimo taglio importante delle quote nel 2021 e quindi dobbiamo agire ora.
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LEZIONE 217 > CONCETTI DI BASE SULLE TECNICHE FRIGORIFERE
Sostituzione dell’R404A alle medie e basse temperature: quando conviene l’opzione R448A e R407H INTRODUZIONE
Pierfrancesco FANTONI
Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni semplificate per i soci ATF del corso teorico-pratico di tecniche frigorifere curato dal prof. ing. Pierfrancesco Fantoni. In particolare con questo ciclo di lezioni di base abbiamo voluto, in questi 20 anni, presentare la didattica del prof. ing. Fantoni, che ha tenuto, su questa stessa linea, lezioni sulle tecniche della refrigerazione ed in particolare di specializzazione sulla termodinamica del circuito frigorifero. Visionare su www.centrogalileo.it ulteriori informazioni tecniche alle voci “articoli” e “organizzazione corsi”: 1) calendario corsi 2019, 2) programmi, 3) elenco tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo divisi per provincia, 4) esempi video-corsi, 5) foto attività didattica.
È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.
Tante strade, opportunità, alternative, valutazioni. Le molteplici proposte di nuovi refrigeranti sostitutivi dell’R404A richiedono di compiere delle scelte non sempre immediate e facili da fare. Vanno considerati tanti elementi, non da ultimo quelle che sono le indicazioni dei Regolamenti Europei che regolano la materia. Quindi vanno esaminate attentamente le disposizioni, le scadenze, le tipologie di apparecchiature frigorifere interessate per poter giungere a delle scelte il più possibile convenienti. Convenienti per il cliente, che in molti casi per ora ancora nulla sa della babele che sta interessando il settore dei refrigeranti, e convenienti per sè stessi, ricordando che più tipi di refrigeranti si sceglie di utilizzare maggiormente complessa risulterà la loro gestione (bombole, strumenti, attrezzature, ecc.).
zione centralizzata con compressori in parallelo (i cosiddetti multipack, vedi figura 2) con potenza frigorifera pari o superiore a 40 kW (anche in questo caso con qualche piccola eccezione). La scure che si abbatterà sull’utilizzo dell’R404A, però, non interesserà solamente la commercializzazione ma anche il settore della manutenzione e dell’assistenza dei circuiti frigoriferi. Infatti, sempre a partire dal 1 gennaio 2020, l’utilizzo di R404A vergine sarà vietato anche per l’assistenza e la manutenzione di apparecchiature di refrigerazione dotate di circuiti frigoriferi con carica superiore a circa 10,2 chilogrammi: per esse si potrà impiegare esclusivamente R404A riciclato o rigenerato. Un’ulteriore limitazione prevede che il refrigerante che può essere utilizzato in forma riciclata deve essere stato recuperato e trattato dalla stessa impresa, o per conto della stessa impresa, che poi lo utilizza, non po-
FUTURO PROSSIMO PER L’R404A L’R448A è un nuovo tipo di refrigerante nato specificamente per offrire una possibilità di sostituzione dell’R404A. A riguardo di quest’ultimo, infatti, a breve (dal 1 gennaio 2020) entrerà in vigore il divieto di immissione in commercio di frigoriferi e congelatori per uso commerciale (vedi figura 1) con circuito frigorifero ermeticamente sigillato e di apparecchiature fisse di refrigerazione (con qualche piccola eccezione). Con limite temporale leggermente spostato in avanti (1 gennaio 2022) vi sarà il divieto di immissione in commercio anche dei sistemi di refrigera-
Figura 1: Esempio di armadio congelatore professionale in acciaio inox funzionante a R404A. INDUSTRIA&formazione / 43
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tendo essere, quindi, ceduto ad altri dopo il recupero ed il riciclo: in sostanza solo chi si premura di recuperare l’R404A potrà riutilizzarlo dopo averlo riciclato. Però la deroga che permette l’uso di R404A riciclato o rigenerato nelle operazioni di assistenza e manutenzione dei circuiti frigoriferi è limitata: essa ha validità fino al 1 gennaio 2030. Da tale data il divieto d’uso in tali circuiti frigoriferi sarà totale. Come si vede il legislatore intende porre una drastica riduzione all’uso dell’R404A, che è il refrigerante che la fa da padrone nel settore della refrigerazione commerciale. La ragione di tale intento sta nell’altissimo impatto che esso ha sull’ambiente in termini di effetto serra e conseguenti cambiamenti climatici. SOLUZIONE ALTERNATIVA ALL’R404A Per le ragioni sopra esposte è necessario avere a disposizione refrigeranti alternativi sostitutivi dell’R404A. L’R448A rappresenta una di tali soluzioni. L’R448A ha un potenziale di riscaldamento globale (il cosiddetto GWP) di 1273. Tale valore è stato recentemente aggiornato dall’IPCC, in quanto precedentemente era stato determinato al valore di 1387, a sua volta revisione del valore che era stato fissato in 1300. Da tutto ciò si comprende come vi sia un continuo “aggiustamento” delle conoscenze che riguardano i fluidi frigoriferi di recente proposta. La cosa importante, comunque, è che appare assodato che il GWP si attesta ad un valore ben inferiore a quello dell’R404A (che è di 3922): circa i 2/3 in meno. Inoltre tale valore risulta essere ben al di sotto dei 2500, il limite che ha fissato il Regolamento Europeo 517 e sul quale sono basati gran parte dei divieti di immissione in commercio e di utilizzo anche nella manutenzione e assistenza dei circuiti frigoriferi di cui si è parlato nel precedente paragrafo. Per essere più chiari, insomma, possiamo dire che l’R448A potrà essere impiegato in tutti i frigoriferi e congelatori commerciali con circuito ermeticamente sigillato ed in tutte le 44 / INDUSTRIA&formazione
Figura 2: Esempio di gruppi frigoriferi con compressori in parallelo funzionanti a R404A.
apparecchiature fisse di refrigerazione anche dopo il 1 gennaio 2020. SOLUZIONE A BREVE TERMINE Non è tutto oro quello che luccica, però. Infatti se la scadenza del 1 gennaio 2020 non riguarda l’R448A, che potrà essere usato anche in seguito, vi è un’altra data che invece interessa pesantemente anche quest’ultimo. Essa è il 1 gennaio 2022. A partire dal 1 gennaio 2022, infatti, non potranno essere posti in commercio frigoriferi e congelatori con circuito ermeticamente sigillato ad uso commerciale con GWP pari o superiore a 150. Inoltre, sempre a partire da tale data, tale divieto riguarderà anche i sistemi di refrigerazione centralizzati di tipo multipack. Quindi, a partire da tale data nemmeno l’R448A potrà essere impiegato in tali impianti, visto il suo GWP di 1273. Per tale ragione esso viene considerato una soluzione a breve termine, ossia transitoria e non certo definitiva, nel processo di sostituzione dell’R404A. Almeno in tali tipi di impianti. Per inciso anche altre possibili soluzioni alternative all’R448A, come ad esempio l’R407H, costituiscono allo stesso modo soluzioni a breve termine al problema. SOLUZIONE A LUNGO TERMINE Laddove, invece, possiamo pensare a termini più ampi di utilizzo sia dell’R448A che dell’R407H è il settore del commercio delle apparecchiature fisse di refrigerazione, dove il limite fissato per il GWP sarà di 2500, rispetto al quale questi due refrigeranti stanno ben al di sotto. Anche per quanto riguarda l’impiego in assistenza e manutenzione dei cir-
cuiti frigoriferi i due refrigeranti succitati risultano essere al di sotto del limite di 2500 per quanto riguarda il valore di GWP. Per essi, dunque non è previsto attualmente nessuna limitazione di impiego nè a partire dal 1 gennaio 2020 nè per date oltre il 1 gennaio 2030. In questi ambiti specifici, quindi, R448A e R407H possono essere considerate soluzioni a lungo termine. COME ORIENTARSI? In virtù di quanto sopra esposto, quali scelte fare per sopperire al processo di phase-down in atto dell’R404A? In base a quanto dispone la normativa, sembrano delinearsi due distinte strade. La prima, quella che riguarda l’immissione in commercio delle piccole apparecchiature per la refrigerazione commerciale (frigoriferi e congelatori con circuito ermeticamente sigillato) ed i sistemi di refrigerazione centralizzati per uso commerciale con capacità nominale pari o superiore a 40 kW non consente molte chance di utilizzo a R448A e R407H, se non per un tempo limitato, diciamo un arco temporale di poco più di 3 anni a partire da oggi. Quindi la scelta di uno switch tra R404A con R448A o R407H, fatta oggi, comporterebbe una nuova rimodulazione nel 2022. La seconda, quella che riguarda l’immissione in commercio delle apparecchiature fisse di refrigerazione o la possibilità di utilizzo nelle operazioni di assistenza e manutenzione delle apparecchiature di refrigerazione con carica pari o superiore a circa 10,2 chilogrammi offre la possibilità di lavorare con R448A e R407H per un arco temporale dalle prospettive lunghe e quindi pare convenire nel processo di sostituzione dell’R404A
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quanti, invece, non si sono ancora adeguati alla normativa europea e continuano ad acquistare e vendere F-Gas e ad installare impianti che lo contengono senza essere certificati né tantomeno controllati.” La normativa è chiara, possono acquistare il gas solo persone in possesso del Patentino Frigoristi. La vendita online è un metodo che i furbetti usano per aggirare la necessità di certificazione. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it Presentazione a Chillventa durante il Chillventa Congress.
> Presentazione International Special Issue, Partnership ONU – IIR – Centro Studi Galileo, a Chillventa L’International Special Issue 20182019, con articoli dei maggiori esperti mondiali del settore, con la prefazione del Ministro italiano dell’Ambiente Gen. Sergio Costa e dei Direttori UNEP e IIR, è stata presentata a Chillventa. La pubblicazione verrà lanciata ufficialmente nel contesto del protocollo di Montreal a Quito – Ecuador a novembre 2018, dove verrà decisa a livello mondiale (e non solo più europeo) la prosecuzione dell’eliminazione graduale dell’uso degli HFC – gas attualmente usati in ogni impianto ma con elevato potenziale di riscaldamento globale, sostituiti quindi dai refrigeranti alternativi. E’ possibile SCARICARE una copia della rivista su www.associazioneATF.org. La rivista internazionale edita in partnership tra Nazioni Unite e Centro Studi Galileo giunge quindi al 12° anno di pubblicazione. Un successo editoriale che, sin dal primo numero del 2006, ha informato periodicamente il settore sulle ultime novità legislative e tecnologiche. La rivista viene regolarmente distribuita ai meeting delle Nazioni Unite a tutti i capi di stato e di governo firmatari del Protocollo di Kyoto e del Protocollo di Montreal fornendo uno strumento utile a legiferare nella direzione di una maggiore tutela ambientale e nel mantenimento dei benefici che una vasta produzione di “freddo” assicura alla popolazione mondiale. Tra le firme di prestigio della rivista i vertici dell’Istituto Internazionale del Freddo e delle prin-
cipali Associazioni ed Enti da America, Africa, Asia, Medio Oriente ed Europa (AHRI, ASHRAE, JRAIA, ecc.) con introduzione del Ministro italiano dell’Ambiente e del Direttore delle Nazioni Unite Ambiente. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
> Vendita di gas refrigerante online? Amazon in tribunale! Sono state decine le segnalazioni giunte alla nostra rivista e all’Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo per vendita di refrigerante online in assenza di verifica del possesso del Patentino Frigoristi. Una ventina di imprese aderenti al CNA hanno preso la situazione in mano denunciando il commercio e portando Amazon in un’aula di tribunale. “Sulla piattaforma di e-commerce basta un click per comprare contenitori di Fgas a effetto serra senza che sia richiesto il “patentino”, dichiara Maurizio Di Martino della Di Martino Srl a sanremonews.it “Era necessaria un’azione che tutelasse chi, rispettando la legge, ha conseguito le opportune abilitazioni per operare con i gas fluorurati, investendo tempo e denaro e che non merita di doversi confrontare quotidinamente con
> È di nuovo tempo di formazione con Centro Studi Galileo Terminato il periodo di maggior lavoro per i Tecnici Italiani del Freddo, Centro Studi Galileo ha riaperto i battenti con un’offerta formativa arricchita, che si affianca alla tradizionale che ha istruito 60mila addetti del settore in 40 anni. Il sempre maggior respiro internazionale del Gruppo Centro Studi Galileo, i cui corsi spaziano da Washington DC, ad Edimburgo fino ad arrivare su incarico ONU nelle Nazioni in via di sviluppo, permette di frequentare Corsi sempre più all’avanguardia rispetto alla richiesta delle aziende e alle normative internazionali. Per questo CSG è leader europeo nella formazione del settore RAC e il suo direttore tecnico è stato nominato
Un Corso Centro Studi Galileo sotto mandato dell’ONU in Bosnia.
Presidente di AREA, associazione europea di rappresentanza di tecnici e imprese che unisce 230 mila addetti. Le grandi novità sono i corsi di: Manutenzione Impianti Fotovoltaici a Milano, Idrocarburi a Padova, CO2 a Firenze, Propedeutico di brasatura a Motta di Livenza (TV) e Ammoniaca a Bologna e Roma A questi si affiancano i tradizionali corsi di Tecniche Frigorifere Base e Specializzazione che aiutano nell’ottenimento delle Certificazione, il Patentino Italiano Frigoristi. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it INDUSTRIA&formazione / 45
LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE
> Comunicato ASERCOM: innovazione tecnologica grazie a phase down HFC Dall’ufficio stampa Asercom riceviamo e volentieri pubblichiamo. Grazie alla maggiore domanda per tecnologie rispettose del clima, il nuovo regolamento F-Gas 517/2014 crea nuove opportunità commerciali e accelererà l’innovazione e le economie di scala nella produzione di tecnologie adattate. Tutti i membri di ASERCOM supportano le nuove regole sugli F-gas e hanno accettato di qualificare componenti e prodotti per le nuove installazioni, i retrofit e la manutenzione per il settore HVACR – senza scendere a compromessi sullo stato dell’arte tecnologico e sugli Standard Tecnici. A partire dal 2014, i membri di ASERCOM hanno avviato importanti iniziative per valutare l’attuazione del regolamento sugli F-gas. Il primo passo verso l’imposizione di limiti massimi e di quote, adottato nel 2016, ha consentito al nostro settore di preparare una prima fase in termini di offerta di prodotti con la categoria di refrigeranti sintetici A1 o i refrigeranti naturali in base alle normative, gli standard e le conoscenze sul campo. Questo periodo di transizione consente agli utenti di selezionare i componenti e i prodotti attuali con un GWP inferiore del 50%-60% rispetto all’R-404A/R507 (indicato come il refrigerante a GWP più elevato nel settore HVACR). Parallelamente, l’industria ha lavorato sui regolamenti, come i codici di costruzione, sugli standard tecnici dei prodotti e sulla formazione del personale per rimuovere gli ostacoli residui per un uso più ampio dei refrigeranti naturali. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
La gioia dei delegati al momento dell’approvazione dell’emendamento a Kigali
clima rispetto alla CO2. In risposta alla rapida crescita delle emissioni di HFC, le 197 nazioni aderenti al Protocollo di Montreal hanno adottato l’emendamento Kigali nel 2016 per ridurre gradualmente la produzione e il consumo globali. L’UE ha progressivamente ridotto gli HFC dal 2015. Gli Stati membri dell’UE stanno ratificando individualmente l’emendamento Kigali. L’UE è il 52° paese ad aver ratificato lo stesso emendamento. Lo stesso giorno hanno pure ratificato Austria, la Repubblica Ceca, Estonia. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
> Qatar 2022: si giocherà a calcio con un clima acceso! Il Khalifa International Stadium di Doha passerà alla storia come il primo stadio al mondo dotato di aria condizionata. A dare l’annuncio il comitato organizzatore dei Mondiali del 2022 in Qatar. Lo stadio ha subito una radicale trasformazione. Costruito nel 1976 può oggi ospitare 40mila spettatori. Il tecnologico sistema di condizionamento dell’aria consentirà al tessuto erboso di non eccedere mai i 26 gradi di temperatura e garantirà agli spalti un clima tra i 24 e i 28 gradi centigradi. L’Ing. Marco Buoni, Presidente di AREA, è stato recentemente in visita istituzionale in
> L’UE ratifica l’emendamento Kigali al protocollo di Montreal L’Unione Europea ha ratificato oggi l’emendamento Kigali al protocollo di Montreal, che comporterà una graduale eliminazione degli idrofluorocarburi (HFC), potenti gas a effetto serra. Gli HFC, utilizzati principalmente in impianti di refrigerazione, condizionamento dell’aria e pompe di calore, sono migliaia di volte più dannosi per il 46/ INDUSTRIA&formazione
Saud Abdul Aziz Abdu Ghani e Marco Buoni all’Università del Qatar.
Qatar dove ha potuto prendere visione dei modellini di progettazione dello stadio e fare la conoscenza del progettista Saud Abdul Aziz Abdu Ghani. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
> F-gas nel settore commerciale: in Spagna saranno investiti 1,5 milioni di € Da ExpoClima.net La Spagna ha approvato un piano di incentivazione per la sostituzione dei vecchi impianti a F-gas per la refrigerazione dei supermercati con alternative a basso GWP. In Spagna il governo ha appena approvato un piano di incentivi da 1 milione e mezzo di € che servirà a finanziare azioni per la conversione o la sostituzione di impianti di refrigerazione commerciale tradizionali, alimentati a F-gas, con alternative a basso GWP. Questi sussidi diretti saranno applicati sia per l’acquisto di nuovi apparecchi per la refrigerazione nei supermercati a basso potenziale inquinante che alla sostituzione di impianti esistenti con sostituti a basso GWP, e tenteranno inoltre di incentivare la scelta di frigoriferi dotati di porte ermetiche. Questa politica spagnola è stata inizialmente proposta dal Ministro per la Transizione Ecologica ed ha lo scopo fondamentale di far sì che la Spagna si avvicini agli obiettivi imposti dal Regolamento Europeo F-gas in fatto di utilizzo di gas refrigeranti ad alto potenziale inquinante. Questa normativa europea, che sta già iniziando a mostrare i suoi primi effetti, andrà a colpire il settore commerciale in particolare dal primo gennaio 2022, quando sarà definitivamente vietato l’utilizzo di F-gas nei nuovi sistemi di refrigerazione centralizzata di potenza pari o superiore ai 40 kW. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
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> Commercio illegale di refrigeranti La denuncia delle organizzazioni europee AREA, ADC3R, EFCTC ed EPEE esprimono congiuntamente forti preoccupazioni sul commercio illegale di refrigeranti e chiedono una migliore applicazione del regolamento Fgas. Poiché viene segnalato un crescente commercio illegale di refrigeranti, le associazioni chiedono a tutti gli operatori del mercato di acquistare solo refrige-
ranti da fonti attendibili al fine di garantire il funzionamento sicuro ed efficiente delle apparecchiature HVACR. Le Associazioni invitano inoltre le autorità ad aumentare i controlli. “Le autorità sono in ultima analisi responsabili della corretta applicazione del regolamento sui gas fluorurati e chiediamo a tutti gli attori – comprese le autorità competenti dell’UE e nazionali – di svolgere il proprio ruolo nell’applicare controlli più severi alle frontiere dell’UE”, ha affermato Olivier Janin, segretario generale di AREA. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
> Certificazione F-gas In arrivo nuove regole Gli uffici di Accredia di Milano sono stati sede di una riunione che ha ospitato i principali Enti e Associazioni interessati al recepimento del regolamento UE 517/2014 sugli F-gas. Parte degli interlocutori erano presenti in sala e altri, tra cui i funzionari ministeriali responsabili della stesura del decreto, hanno partecipato in call conference dalla sede romana. Il ministero ha confermato la prossimità dell’uscita del decreto in ricezione al Regolamento UE 517/2014.Sono stati confermati alcuni punti che erano già emersi nell’incontro del mese di marzo 2018: – l’istituzione di una banca dati online dei gas fluorurati e il registro delle ap-
parecchiature online; – l’individuazione di 6 nuove domande, riguardo i refrigeranti alternativi, tra le 30 presenti nell’esame teorico del patentino frigoristi; – la cancellazione automatica dal registro f-gas delle persone e delle imprese che, dopo essersi iscritte, non hanno provveduto al conseguimento della certificazione; – la necessità della certificazione del personale che opera su celle frigorifere di autocarri e rimorchi frigoriferi; – la semplificazione del processo di certificazione aziendale per le ditte individuali, che prevede la sola verifica documentale anche in sede di prima visita ispettiva; – l’eliminazione, per le imprese, della verifica ispettiva in campo, ovvero durante un intervento, per le difficoltà logistiche e di sicurezza dovute alla presenza di ispettori presso un cantiere di lavoro. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
> Il governo da l’ok definitivo al regolamento F-gas! Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, del Ministro per gli affari europei Paolo Savona e del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Sergio Costa, ha approvato, in esame definitivo, il regolamento, da adottarsi mediante decreto del Presidente della Repubblica, che attua il Regolamento (UE) n. 517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra (F-gas). Il testo, nel definire le modalità attuative nell’ordinamento italiano del predetto Regolamento (UE) n. 517/2014 relativo ai gas fluorurati a effetto serra utilizzati come refrigeranti, agenti estinguenti, espandenti, propulsori e isolanti nelle apparecchiature elettriche: individua il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare quale autorità competente
a interloquire con gli operatori e le imprese; interviene sul sistema di certificazione degli organismi di valutazione e di attestazione di formazione delle persone e sul sistema di iscrizione e implementazione del Registro telematico nazionale per le persone fisiche e per le imprese; individua gli organismi di controllo indipendenti competenti per le procedure di verifica dei dati relativi all’immissione in commercio di apparecchiature precaricate con i gas fluorurati; istituisce una Banca Dati per la raccolta e la conservazione delle informazioni su tali gas; stabilisce, infine, l’obbligo di formazione delle persone e di certificazione delle imprese. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
> Linee guida ASERCOM sulla sicurezza informatica per le apparecchiature HVAC/R Molti componenti delle applicazioni HVAC/R, come ad esempio compressori, ventilatori o controllori elettronici, sono dotati di funzioni di connettività, come Bluetooth, Wi-Fi o LAN. La presente linea guida intende fornire dei consigli su come collegare in sicurezza tali componenti HVAC/R a smartphone, altri computer oppure alla rete internet. La struttura della presente linea guida segue il ciclo di vita utile di un impianto HVAC/R: inizia dalla progettazione dell’architettura, prosegue con l’installazione del sistema e la manutenzione dello stesso per tutta la sua durata e termina, infine, con dei consigli sulle azioni da intraprendere durante la dismissione dell’impianto. Il presente documento fornisce quindi consigli pratici ed indirizzati ad aumentare la sicurezza di tali impianti durante la loro vita operativa. Queste misure possono contribuire a rendere meno vulnerabili i controllori elettronici o gli inverter installati, ma non costituiscono un’alternativa ad un sistema di gestione integrato. In particolare, per gli impianti/imprese di maggiori dimensioni si raccomanda di verificare con attenzione la necessità di applicare un sistema di gestione della sicurezza informatica integrato (ISIM). Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE
> NOTIZIE DALL’EUROPA Sintesi da refripro.eu Politica & Ambiente Stati Uniti: Nuove regole SNAP per i fluidi refrigeranti nei frigoriferi • L’agenzia per l’ambiente americana EPA ha modificato le regole per i fluidi nei frigoriferi domestici in modo da facilitare la transizione degli HFC verso i fluidi infiammabili con scarso PRG come, ad esempio, gli idrocarburi. Le emissioni del CFC-11 mettono in pericolo i risultati del Protocollo di Montreal • Già prima della riunione delle Parti del Protocollo di Montréal a Vienna a luglio, l’ONG Environmental Investigation Agency (EIA) aveva pubblicato un rapporto che dimostrava l’utilizzo del CFC-11 per la produzione della schiuma in Cina. Le emissioni del CFC-11 scaturite rappresentano un reale pericolo per la chiusura del buco nello strato di ozono e per il clima. Industria & Tecnologia Nuovo salone della refrigerazione in Italia • Voluto dai fabbricanti e da altri protagonisti del settore HVACR che desiderano creare nuove opportunità per l’industria, Refrigera è un nuovo salone che si terrà per la prima volta dal 20 al 22 febbraio a Piacenza e sarà interamente dedicato alla refrigerazione industriale e commerciale. L’associazione greca degli installatori entra in AREA • L’associazione greca Hellas Union F-Gas (Hufgas) è entrata in AREA, l’associazione che rappresenta gli installatori a livello europeo. Hufgas riunisce gli installatori certificati in Grecia e conta attualmente 220 membri. L’obiettivo di Hufgas è sostenere i suoi membri nell’affrontare le sfide del settore, formazione e ambiente compresi. Economia & Generalità Stati Uniti: gruppi conservatori si pronunciano contro il phase-down degli HFC • In una lettera aperta indirizzata al Presidente americano Donald Trump, 22 gruppi conservatori del settore si sono pronunciati contro il phase-down mondiale degli HFC. World Refrigeration Day – la giornata mondiale della refrigerazione • Molte associazioni del settore di tutto il mondo concordano nell’istituire la giornata mondiale della refrigerazione 48/ INDUSTRIA&formazione
– World Refrigeration Day – che si terrà il 26 giugno di ogni anno. Obiettivo della giornata è attirare l’attenzione del pubblico sull’importanza del settore della refrigerazione, della climatizzazione e delle pompe di calore nella nostra quotidianità.
> REFRIGERA festeggia quota 100 ! REFRIGERA 2019, l’evento esclusivo per la refrigerazione industriale e commerciale, continua a crescere a ha su-
Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
> 30ª riunione delle nazioni del Protocollo di Montreal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono La conferenza delle parti del Protocollo di Montreal MOP 30 è iniziata il 5 novembre a Quito in Ecuador e concluderà i propri lavori il giorno 9. Nei primi due giorni di lavoro i delegati
L’italiano Fabio Polonara (al centro) durante il MOP 30. Polonara è relatore dei Convegni Internazionali Centro Studi Galileo.
hanno affrontato i collegamenti tra idroclorofluorocarburi (HCFC) e idrofluorocarburi (HFC) nella transizione verso refrigeranti a basso potenziale di riscaldamento globale (GWP) e le questioni relative all’efficienza energetica nella fase di riduzione. Sono state affrontate le proposte di adeguamento del protocollo di Montreal sugli HCFC per le parti non aderenti all’articolo 5, le emissioni inattese di triclorofluorometano (CFC-11) e un problema sollevato dagli Emirati Arabi Uniti in merito all’ammissibilità all’assistenza finanziaria e tecnica. Resta connesso per scoprire le novità delle prossime giornate di lavori!
perato quota 100 nel numero di aziende presenti, per esattezza 104 nel momento in cui scriviamo! (Clicca qui per l’elenco espositori). Questo dato conferma la bontà del progetto nato dalla riflessione che i protagonisti delle industrie della refrigerazione industriale e commerciale hanno fatto circa un anno fa: l’Italia merita di avere un proprio punto di incontro e confronto specifico e dedicato per approfondire tutti i temi specifici del settore. Un nuovo modo di fare fiera ritagliato sulle vostre specifiche esigenze, che sta registrando una partecipazione corale delle migliori realtà del mercato garantendo alle migliaia di visitatori specializzati di toccare con mano e confrontarsi con il meglio della produzione italiana ed internazionale. Anche tutte le Associazioni più rappresentative Italiane ed Europee sono al fianco del progetto e saranno a REFRIGERA 2019 con la loro presenza e condividendo contributi esclusivi e di alto profilo. Infatti Industria&Formazione sarà Communication Partner, l’Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo partner istituzionale e Centro Studi Galileo Official Scientific e Technical Partner. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
Il tavolo di Presidenza del Meeting MOP30 a Quito, Equador, sull’emendamento di Kigali.
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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE
GLOSSARIO DEI TERMINI DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO (Parte centottantesima) Diciottesimo anno A cura dell’ing. Pierfrancesco FANTONI BTU: British Termal Unit. Unità di misura termica, il cui utilizzo è comune nei paesi anglosassoni. Corrisponde a 0,252 kcal, ossia a 1,055 kJ. Il BTU rappresenta la quantità di calore che è necessaria per far variare di 1 °F la temperatura di una massa di acqua pari ad un’oncia. Ad esempio, per portare un gallone di acqua (8,33 once) dalla temperatura di 60 °F alla temperatura di ebollizione (212 °F) è necessario fornire ad essa una quantità di calore pari a circa 1200 BTU. Compressore orizzontale: Tipologia di compressore alternativo caratterizzato dall’asse geometrico dei cilindri disposto orizzontalmente. Analoga classificazione, con le dovute distinzioni, si può fare per i compressori rotativi e per i compressori scroll Ghiaccio indiretto, accumulo: Impianto frigorifero dove viene impiegato un fluido secondario ed il circuito frigorifero raffredda una soluzione (ad esempio acqua glicolata) a temperature negative che consente di produrre ghiaccio sulla superficie esterna di uno scambiatore di calore che viene immerso in un flusso di aria da raffreddare per il condizionamento degli ambienti. IIAR: International Institute of Ammonia Refrigeration (istituto internazionale per la refrigerazione ad ammoniaca). Organismo Internazionale con sede ad Arlington 50 / INDUSTRIA&formazione
(Virginia, Stati Uniti), al servizio di coloro i quali utilizzano le tecnologie del raffreddamento ad ammoniaca. L’IIAR persegue l’obiettivo di un utilizzo sicuro dell’ammoniaca e degli altri refrigeranti naturali impiegati nei circuiti frigoriferi degli impianti industriali e commerciali. Inoltre studia la possibilità di giungere a sempre più innovative soluzioni per il miglioramento dell’efficienza energetica e la riduzione dei consumi elettrici. Motore a 6 poli: Motore elettrico dotato di tre coppie di poli che quando funziona in assenza di carico e viene alimentato da una corrente elettrica alternata a 50 Hz gira a 1000 giri al minuto. Quando il motore è sottoposto ad un carico (ossia deve azionare un dispositivo) il campo magnetico rotante nello statore non cambia velocità mentre il rotore (la parte mobile del motore elettrico) subisce un “rallentamento” nella sua velocità di rotazione proprio a causa del carico che deve azionare e che oppone resistenza alla sua rotazione. Di norma la velocità di rotazione del rotore sotto carico è di circa 970 giri al minuto per cui si verifica uno “slittamento” tra la velocità del campo magnetico dello statore e la velocità di rotazione del rotore. Alcuni dei compressori frigoriferi di tipo semiermetico largamente impiegati nel settore della refrigerazione commerciale sono dotati di un motore elettrico a 6 poli. Travi eutettiche: Travi in alluminio che possono essere fissate al soffitto di una cella frigorifera isotermica di un veicolo. Ciascuna trave contiene una soluzione eutettica e provvede al raffreddamento della cella. La soluzione è formata da acqua e da sali: nel suo complesso la soluzione così formata ha un punto di congelamento inferiore a quello di
ogni singolo sale che la compone. All’aumento della temperatura nella cella, il calore si trasferisce attraverso le pareti della trave al ghiaccio presente al suo interno, che così si scioglie. La soluzione ritorna progressivamente allo stato liquido ma nel frattempo contribuisce a mantenere a temperatura controllata la cella frigorifera. Le travi eutettiche vengono fissate al soffitto della cella mediante apposite staffe e vengono raffreddate mediante l’azione frigorifera di un refrigerante che scorre all’interno di un condotto esterno ma a stretto contatto con la trave stessa. Durante i fermi del veicolo le travi possono così immagazzinare il freddo che poi rilasciano nei momenti in cui il veicolo è in marcia. Volume spostato: Rappresenta la quantità di gas che un compressore è in grado di spostare durante un predeterminato tempo di funzionamento. Il volume spostato dipende dalla cilindrata del compressore (inteso come volume utile dei cilindri) e dal numero di giri del compressore. Poiché quest’ultima quantità non sempre è costante (sia nei compressori aperti che in quelli dotati di un sistema ad inverter), il volume spostato può variare durante il funzionamento del compressore in ragione dell’esigenza, ad esempio, di avere un minore od un maggiore effetto di raffreddamento da parte del circuito frigorifero. Il volume di gas che viene spostato grazie ad un cilindro risulta essere sempre inferiore al volume interno del cilindro stesso a causa del volume di riespansione che interessa il gas compresso che non viene scaricato e rimane, invece, all’interno del cilindro quando il pistone giunge al punto morto superiore. Solitamente il volume spostato si esprime in m3/h. Eʼ severamente vietato riprodurre anche parzialmente il presente glossario.
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GWP
631
1.397
2.141
ClASSE
A1
A1
A1
SOSTITuISCE
R-134a
R-404A, R-507
R-404A, R-507
APPlICAzIONI
Refrigerazione TN, Chiller
Refrigerazione BT
Trasporti refrigerati
Capacità frigorifera superiore al R-134a e COP simile
Efficienza energetica superiore al R-404A ed R-507
Efficienza energetica e temperature di scarico simili a quelle con R-404A ed R-507
REFRIGERANTE N° ASHRAE
NOTE
Rivoira Refrigerants S.r.l. - Gruppo Praxair Tel. 011 22 08 911 - Fax 800.849.428 sales.rivoira.refrigerants@praxair.com
Il Regolamento Europeo F-Gas n°517/2014 richiede di abbandonare rapidamente l’uso dei gas refrigeranti ad elevato GWP (indice di “Riscaldamento Globale”). I primi gas ad essere eliminati saranno quelli con GWP>2500, come i refrigeranti per le basse temperature R-404A ed R-507. Le alternative sono ora disponibili: i gas ChemoursTM sono refrigeranti a base di HFO, a basso GWP, che possono essere utilizzati in sicurezza (classe A1 = non infiammabili e non tossici) negli impianti di refrigerazione tradizionali. Rivoira Refrigerants è a disposizione per qualsiasi informazione sui prodotti e per un supporto tecnico al fine di facilitare la transizione verso i nuovi refrigeranti Opteon®.
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ORBIT FIT
ORBIT+
ABBINATI CON INTELLIGENZA. APPLICATI CON EFFICIENZA. Le nuove serie ORBIT+ e ORBIT FIT portano le prestazioni dei compressori a un nuovo livello, consentendo agli utilizzatori di poter soddisfare i più rigidi standard di effi cienza energetica. ORBIT+ con motore ‟line start permanent magnet” incrementa l’efficienza di sistemi scroll in applicazioni chiller e pompa di calore. Il funzionamento con economizzatore degli ORBIT FIT (Flexible lnjection Technology) estende i limiti di applicazione e aumenta la capacità e l’efficienza. Tutte le serie ORBIT possono essere utilizzate con la tecnologia BITZER Advanced Header Technology (BAHT) in numerose combinazioni tandem e trio. La tecnologia garantisce una corretta lubrificazione del compressore e riduce i costi, incrementando l’economia generale del sistema. Tutte le serie sono idonee a refrigeranti A1 come l’R410A, come pure ai refrigeranti R454B, R452B e R32 di tipo A2L. Ulteriori informazioni sono reperibili su www.bitzer.it