La Voce AICCER 2/2020

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LA VOCE

AICCER

ASSOCIAZIONE ITALIANA DI CHIRURGIA DELLA CATARATTA E REFRATTIVA

RIVISTA SCIENTIFICA DI INFORMAZIONE

2 2020

EDITORIALE di Paolo Vinciguerra INTERAZIONI di Vincenzo Orfeo CHIRURGIA REFRATTIVA • Xen gel ed intervento di cataratta, chirurgia ambulatoriale combinata: primi 9 mesi di esperienza • L’infusione forzata nella facoemulsificazione • Casi posturalmente complessi: come ottimizzare la posizione del paziente nella chirurgia oculare • Utilizzo di un nuovo modello di iride artificiale in un caso di atrofia iridea secondaria ad impianto di ICL

FGE S.r.l. - Reg. Rivelle 7/F - 14050 Moasca (AT) - Trimestrale nr. 2/20 - Anno XXII


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2020

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ASSOCIAZIONE ITALIANA DI CHIRURGIA DELLA CATARATTA E REFRATTIVA

Responsabile Editoriale Scipione Rossi

RIVISTA SCIENTIFICA DI INFORMAZIONE

Vice-Direttore Editoriale Dario Aureggi Direttore Responsabile Ferdinando Fabiano Comitato Pubblicazioni AICCER Giovanni Alessio, Roberto Bellucci, Vincenzo Orfeo, Riccardo Sciacca Redazione Segreteria AICCER AIM Group International - Milan Office Via G. Ripamonti 129 - 20141 Milano tel. 02 56601.1 - fax 02 70048578 e-mail: segreteriaaiccer@aimgroup.eu Scipione Rossi e-mail: scipione.rossi@gmail.com

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EDITORIALE di Paolo Vinciguerra INTERAZIONI di Vincenzo Orfeo CHIRURGIA REFRATTIVA • Xen gel ed intervento di cataratta, chirurgia ambulatoriale combinata: primi 9 mesi di esperienza • L’infusione forzata nella facoemulsificazione • Casi posturalmente complessi: come ottimizzare la posizione del paziente nella chirurgia oculare • Utilizzo di un nuovo modello di iride artificiale in un caso di atrofia iridea secondaria ad impianto di ICL

FGE S.r.l. - Reg. Rivelle 7/F - 14050 Moasca (AT) - Trimestrale nr. 2/20 - Anno XXII

ISSN 1973-9419 Registrazione presso il Tribunale di Asti n° 5/98 del 15/12/1998

Chiuso in redazione: Settembre

Grafica e Stampa FGE S.r.l.

Il contenuto degli articoli pubblicati è di esclusiva responsabilità degli autori. La riproduzione di articoli o parte di essi deve essere autorizzata dall’Editore.

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SOMMARIO EDITORIALE..................................................................................................................................................... 5 di Paolo Vinciguerra

INTERAZIONI.................................................................................................................................................. 7 di Vincenzo Orfeo

CHIRURGIA DELLA CATARATTA Xen gel ed intervento di cataratta, chirurgia ambulatoriale combinata: primi 9 mesi di esperienza................... 8 di Fabrizio Franco, Marco Branchetti, Lidia Vicchio, Iacopo Franchini, Piero Grasso Canizzo

L’infusione forzata nella facoemulsificazione.................................................................................................... 12 di Carlo Bellucci

Casi posturalmente complessi: come ottimizzare la posizione del paziente nella chirurgia oculare.................. 18 di Aurelio Imburgia, Alessandro Mularoni

Utilizzo di un nuovo modello di iride artificiale in un caso di atrofia iridea secondaria ad impianto di ICL...... 26 di Marco Di Maita, Silvio Zagari, Valeria Testa


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di Paolo Vinciguerra

TUTTO È CAMBIATO La pandemia mondiale di corona virus ha cambiato il mondo della formazione professionale. Nel breve periodo ha impedito lo svolgimento di eventi residenziali, nel medio ha cambiato i costi connessi per l’utenza: distanziamento sociale, sanificazione e minore richiesta, hanno determinato una crescita dei costi dei trasporti aerei e ferroviari che, a causa della minore utenza, sono anche meno frequenti. Bagaglio a mano vietato, check-in e formalità più complesse e lunghe, le necessità di stringenti controlli sanitari rallenteranno e renderanno più difficile l’accesso. Gli alberghi per i medesimi motivi sono più costosi e meno facile da reperire poiché molti attendono a riaprire. Abbiamo anche pensato fosse impossibile garantire una sicurezza sanitaria ai partecipanti e agli espositori (il distanziamento sociale è impraticabile) e temuto che, un evento di così larga scala possa essere causa di nuovi focolai. Questo ci ha suggerito di non svolgere l’evento programmato a Firenze a marzo (poi posticipato a luglio nella speranza che la pandemia desse remissione prima) considerando inoltre l’incertezza creata da un governo che ha legiferato con orizzonti temporali troppi brevi che non consentono programmazioni certe per noi e per l’utenza. Abbiamo quindi creato degli eventi formativi telematici cioè dei webinar (poi rinominati brillantemente dal Prof. Tognetto Webinaiccer) per proseguire la nostra attività. Abbiamo già programmato il nostro prossimo congresso a Firenze a marzo 2021 (alcuni impegni economici come sapete non sono rimborsabili ma solo spostabili); nella certezza che la città è sempre molto piacevole, abbiamo poi progettato delle novità che vi illustreremo più avanti. Abbiamo tuttavia immaginato che molti di voi sperimentando una “quiete congressuale” abbiano scoperto che una formazione ed un aggiornamento di qualità possa essere svolta anche diversamente dall’evento annuale. A tale fine stiamo realizzando nuovi format, in attesa del futuro congresso a marzo, e stiamo sviluppando una App Aiccer. Non si tratterà solamente di semplici Webinaiccer ma di qualcosa di innovativo. Prof. Paolo Vinciguerra Associate professor Humanitas University

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ADVANCED CONTROL CENTER, AT YOUR FINGERTIPS CENTURION® Vision System1 con manipolo2 ACTIVE SENTRY® preserva ogni risultato chirurgico con una performance faco senza intoppi:* • Riduce il surge rilevando la pressione ed innescando precisi aggiustamenti per assicurare ripetibilità nella procedura chirurgica3,4 • Mantiene la IOP target – indipendentemente dal PEL – con Active Fluidics™ Technology3-6 • Mantiene la stabilità a diversi livelli di vuoto4,5,7 • Riduce la durata della procedura faco, così come la quantità di fluido utilizzato8,9 • Protegge l’occhio da danni da calore8,10,11 • INTREPID® Hybrid Tip aiuta a ridurre il rischio di rotture capsulari e aumenta la sicurezza in sala operatoria12,13 Contatta il tuo rappresentante Alcon per saperne di più su come acquisire un nuovo livello di efficienza e sicurezza per le tue procedure. Fare riferimento alle Indicazioni d’utilizzo e al Manuale d’Uso per un elenco completo di indicazioni, avvertimenti, segnali d’avviso e note. * Rispetto ai precedenti sistemi faco Alcon. 1. Manuale d’uso di Centurion® Vision System. 2.Indicazioni d’uso del manipolo con sensore di pressione Active Sentry®. 3.Alcon data on file, Ref. 02559, 03.05.2017. 4. Thorne A. et al. Phacoemulsifier occlusion break surge volume reduction. J Cataract Refract Surg 2018; 44:1491–1496. 5. Nicoli CM, Dimalanta R, Miller K. Experimental anterior chamber maintenance in active versus passive phacoemulsification fluidics systems. J Cataract Refract Surg. 2016;42(1):157-162. 6. Boukhny M, Sorensen G, Gordon R. A novel phacoemulsification system utilizing feedback based IOP target control. ASCRS-ASOA Symposium and Congress; April 25-29, 2014; Boston, MA. 7. Aravena et al. Aqueous volume loss associated with occlusion break surge in phacoemulsifiers from 4 different manufacturers. J Cataract Refract Surg 2018; 44:884–888. 8. Khokhar S, Aron N, Sen S, Pillay G, Agarwal E. Effect of balanced phacoemulsification tip on the outcomes of torsional phacoemulsification using an active-fluidics system. J Cataract Refract Surg. 2017;43(1):22-28. 9. Solomon et al. Clinical study using a new phacoemulsification system with surgical intraocular pressure control. J Cataract Refract Surg 2016; 42:542–549. 10. Zacharías J. Laboratory assessment of thermal characteristics of three phacoemulsification tip designs operated using torsional ultrasound. Clinical Ophthalmology 2016:10 1095–1101. 11. Zacharías J. Comparative thermal characterization of phacoemulsification probes operated in elliptical, torsional and longitudinal ultrasound modalities. ASCRS-ASOA Symposium and Congress; April 25-29, 2014; Boston, MA. 12. Shumway C et al. Evaluation of the capsular safety of a new hybrid phacoemulsification tip in a cadaver eye model. J Cataract Refract Surg 2019; 45:1660–1664. 13. Indicazioni d’uso di Centurion® FMS pack.

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INTERAZIONI NOTIZIE DAL CONSIGLIO DIRETTIVO di Vincenzo Orfeo

NOI MEDICI SENTIAMO IMPELLENTE LA NECESSITÀ DI AGGIORNARCI Tutti i giorni noi Oculisti ci imbattiamo in qualche paziente che ci fa riflettere, che ha nei suoi occhi un aspetto insolito...qualcosa che non ci è proprio chiaro e ci piacerebbe approfondire. Questa è l’esigenza che tutti noi abbiamo, l’esigenza che ci spinge a conoscere di più e che ci rende ogni giorno migliori quando andiamo ad approfondire su un articolo o un libro, le nostre conoscenze. Non esiste un medico che si possa sentire sicuro di sapere tutto...c’è sempre da imparare. I congressi sono stati finora il luogo dove ascoltare, apprezzare, valutare e discutere i progressi e le novità del nostro mondo oculistico. La mancanza dei congressi in presenza sta creando a tutti noi notevoli difficoltà di aggiornamento. Sono state create a questo scopo sul web alcune piattaforme molto interessanti, organizzate per ricreare il più possibile nel virtuale, la sensazione di stare al congresso. Si entra in una hall, c’è l’ufficio informazioni, ci sono gli stand delle Aziende, si possono scegliere i vari programmi da seguire nella varie aule...insomma tutto simile a quando siamo presenti ad un congresso. Una delle migliori è proprio quella creata dal nostro editore Fabiano. Si tratta di iniziative rilevanti e benemerite che vanno ben oltre il solito webinar che comunque tanto successo ha riscosso nel periodo del lockdown. Allora era una novità, l’unica posssibilità nel breve periodo di ricevere un aggiornamento ma ora, forse per un eccesso di proposta, i webinar non sono più così allettanti. E’ evidente a tutti come a casa propria si perda più facilmente la concentrazione ed il risultato di apprendimento sia certamente diverso dall’assistere in presenza. Per ora, in questo momento difficile, è comunque meglio di niente. Un altro aspetto rilevante dell’aggiornamento è che si stanno diffondendo sempre di più i gruppi a tema sul web in campo oculistico. Personalmente, mi sono da poco approcciato a questo mondo erronemente pensando, in passato, che era cosa da giovani. L’iscrizione ad uno di questi gruppi, come quello del mio valente amico Claudio Genisi, “Occhio Clinico”, è risultata essere una occasione stimolante e continua di vedere casi particolari illustrati da colleghi che chiedono anche un consiglio e si confrontano con tutti con molta umiltà. Ho apprezzato molto questo spirito di collaborazione semplice ed immediato. È certamente un ottimo modo per oculisti giovani e meno giovani di confrontarsi sui casi in oggetto. Aiccer dal canto suo sta lavorando da vari mesi con un folto gruppo di colleghi per promuovere anche una sua via specialistica di aggiornamento sul web. La App che Aiccer sta per diffondere, avrà, tra le tante possibilità, anche quella del confronto di opinioni. Ma si troveranno articoli, osservazioni e schemi pratici di approccio a situazioni più o meno frequenti. Insomma una bella innovazione di Aiccer per coloro che navigano sul web, aperto a soci e, parzialmente, anche ai non soci, come una piattaforma semplice dove confrontarsi esponendo i nostri dubbi ed i tanti casi particolari in cui ci imbattiamo giornalmente.

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CHIRURGIA DELLA CATARATTA di Fabrizio Franco, Marco Branchetti, Lidia Vicchio, Iacopo Franchini, Piero Grasso Canizzo

Xen gel ed intervento di cataratta, chirurgia ambulatoriale combinata: primi 9 mesi di esperienza Introduzione

Nella chirurgia del glaucoma, nuovi importanti risultati provengono dall’introduzione delle cosiddette procedure MIGS, ovvero chirurgie minimamente invasive con approccio ab interno che offrono un importante profilo di sicurezza, efficacia in termini di riduzione della IOP e breve tempo di recupero. Appartiene a questa categoria il device XEN gel, un tubicino di 1 mm molto flessibile con diametro di 45 micron che mette in comunicazione camera anteriore e spazio sottocongiuntivale. L’impianto di questo dispositivo è destinato a pazienti con glaucoma ad angolo aperto. Permette di mirare ad un target pressorio ottimale determinando, con minimo insulto sulla congiuntiva, un abbassamento controllato della pressione intraoculare riducendo al minimo la possibile ipotonia postoperatoria. Seppur ridotti, i principali rischi restano il distacco di coroide, sanguinamento in camera anteriore, l’esposizione dell’impianto e la chiusura della bozza congiuntivale.

Materiali e metodi

La possibilità di combinare l’intervento di chirurgia della cataratta con l’impianto del device Xen gel in regime ambulatoriale permette di restituire al paziente un controllo del tono ed una stabilità a lungo termine del proprio occhio in maniera semplice ed efficace. Il dispositivo viene inserito nello spazio sottocongiuntivale nel quadrante superiore-nasale rilasciato da un iniettore precalibrato introdotto tramite una microincisione autosigillante in cornea chiara nel quadrante infero-temporale. L’impianto si è dimostrato ben tollerato dai pazienti, non aumentando in maniera significativa i tempi della chirurgia.

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Nel nostro studio abbiamo verificato l’efficacia nei primi nove mesi di esperienza chirurgica col dispositivo in 14 occhi affetti da glaucoma ad angolo aperto trattati con chirurgia ambulatoriale combinata per cataratta e xen gel impianto. I criteri utilizzati per il reclutamento dei pazienti sono i seguenti: cataratta incipiente, pazienti con glaucoma ad angolo aperto, camera anteriore normoprofonda (CA>2.50 mm), iniziale peggioramento al campo visivo e/o scarso compenso tonometrico (IOP >19 mmHg con tonometria ad applanazione di Goldmann) già in terapia ipotonizzante. I parametri valutati a 9 mesi, sono stati non solo i valori pressori pre e postoperatori, ma anche le eventuali complicanze insorte. In particolare, per il follow up della IOP, sono stati presi in considerazione i valori misurati il giorno seguente all’intervento, a 30 giorni, a 3,6 e 9 mesi.

Principali fasi dell’intervento Per prima cosa il dispositivo Xen, viene cromoevidenziato (A) per facilitarne la visualizzazione. Si procede successivamente all’identificazione dell’area target di circa 3x3 mm sulla congiuntiva e si inietta 0,1 cc di mitomicina C. Vengono effettuati dei tunnel di accesso e si valuta l’angolo iridocorneale con apposita lente (B). A questo punto l’iniettore viene introdotto tramite il tunnel di accesso e grazie alla visualizzazione diretta ci si accerta dell’esatto punto di impianto. Una volta iniettato (D), si manipola per rendere il suo decorso rettilineo (E). Di fondamentale importanza al termine dell’intervento, il priming della bozza ed il controllo del posizionamento del device. (F).


CHIRURGIA DELLA CATARATTA A

B

C

D

E

F

Risultati

La media pressoria nel preoperatorio è di 19,37 mmHg. Il controllo nell’immediato postoperatorio ha sottolineato una sostanziale ed immediata riduzione della IOP nella maggioranza dei casi con una riduzione maggiore di 7 mmHg nel 71,4% dei casi ed una IOP media di 10,5 mmHg. In particolar modo i pazienti con IOP > 20 mmHg (50% dei casi, IOP media 24 mmHg), dimostrano una buona risposta fin dal giorno successivo all’intevento (IOP media 13,4 mmHg). Nessun valore al di sotto dei 5 mmHg, scongiurando una importante ipotonia per eccessivo filtraggio. Il successivo controllo a 30 giorni dall’intervento ha messo in evidenzia l’attestarsi dei valori di IOP media sui 12,55 mmHg globalmente, e di 13,71 mmHg a 30 giorni in quella con IOP iniziale >20 mmHg. Nei successivi controlli a 3,6 e 9 mesi, i valori medi pressori sono rispettivamente di 12,42 mmHg, 13,42 mmHg, 13,21 mmHg; quindi con un

lieve rialzo rispetto al controllo ad un mese dall’intervento, ma successiva costanza. Anche nei pazienti con IOP > 20 mmHg, a 3, 6, 9 mesi, la media pressoria è rispettivamente di 14,14, 14,28, 13,86 mmHg. Da non sottovalutare, l’assenza di iperemia congiuntivale fin dal primo controllo postoperatorio, portando al minimo il discomfort del paziente. Per quanto riguarda le complicanze, i needling per riapertura della bozza sono stati 4 (28,57%) e si sono dimostrati efficaci nella gestione del paziente in tutti i casi effettuati.

Discussione

Seppur preliminari e con la necessità di ampliare la casistica, i risultati ottenuti sembrano incoraggiare l’utilizzo del dispositivo insieme all’intervento di cataratta. I dati sono in linea con la letteratura per quanto riguarda l’utilizzo del device, inoltre l’intervento di facoemulsificazione sembra non interferire

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CHIRURGIA DELLA CATARATTA con la chirurgia microinvasiva e la gestione postoperatoria. In aggiunta, l’uso combinato ed in regime ambulatoriale, oltre a ridurre il numero di interventi, dimostra buona tolleranza da parte del paziente, giustificata soprattutto dall’impianto ab interno del device con risparmio della congiuntiva (normoemica fin dal primo controllo). Già nell’immediato postoperatorio, è da sottolinearsi l’importante riduzione della pressione intraoculare con una IOP media postoperatoria di 10,5 mmHg globale e di 13,4 mmHg nei pazienti con IOP pre intervento >20 mmHg. Il follow up a ,3,6,9 mesi conferma un lieve rialzo ma con valori successivamente costanti (IOP media nel periodo compreso tra 3 e 9 mesi fra 12,42 mmHg e 13,21 mmHg). La successiva gestione postoperatoria ha implicato 4 needling della bozza tutti a distanza di 3 mesi dall’intervento. La tempestiva gestione della bozza ha permesso a 9 mesi di distanza il mantenimento della IOP senza la necessità di reintrodurre terapia medica ipotonizzante.

Bibliografia 1. Prospective Evaluation of Standalone XEN Gel Implant and Combined Phacoemulsification-XEN Gel Implant Surgery: 1-Year Results. Mansouri K, Guidotti J, Rao HL, Ouabas A, D’Alessandro E, Roy S, Mermoud A. 2. XEN Gel Implant: a new surgical approach in glaucoma. Chaudhary , Salinas L, Guidotti J, Mermoud A, Mansouri K 3. XEN® Gel Stent for management of chronic open angle glaucoma: A review of the literature. Buffault J, Baudouin C, Labbé A. 4. MIGS: therapeutic success of combined Xen Gel Stent implantation with cataract surgery. Hohberger B, Welge-Lüßen UC, Lämmer R. 5. Efficacy of Needling Revision After XEN Gel Stent Implantation: A Prospective Study. Midha N, Gillmann K, Chaudhary A, Mermoud A, Mansouri K. 6. XEN implant in primary and secondary open-angle glaucoma: A 12-month retrospective study. Ibáñez-Muñoz A1, Soto-Biforcos VS2, Rodríguez-Vicente L1, Ortega-Renedo I1, Chacón-González M1, Rúa-Galisteo O1, Arrieta-Los Santos A1, Lizuain-Abadía ME1, Del Río Mayor JL1

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CHIRURGIA DELLA CATARATTA di Carlo Bellucci

L’infusione forzata nella facoemulsificazione

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ino a poco tempo fa l’irrigazione nella facoemulsificazione dipendeva esclusivamente dalla gravità: più elevata la bottiglia di soluzione salina bilanciata (BSS), maggiore la pressione di infusione e quindi maggiore la quantità di fluido che entra in camera anteriore, a parità di diametro delle aperture dello sleeve. In assenza di perdite, la pressione intraoculare sale di 7 mmHg per ogni 10 cm di altezza della bottiglia al di sopra dell’occhio del paziente. Altezze di bottiglia di 100-110 cm, con pressioni intraoculari anche superiori a 70 mm Hg, sono comuni. Per contro la fuoriuscita di fluido dalla camera anteriore varia molto durante la chirurgia, in dipendenza delle perdite (leakage), del flusso di aspirazione istantaneamente richiesto dal chirurgo, di alcune particolari situazioni come la disocclusione della punta faco dopo un periodo di occlusione da parte delle masse catarattose. Con pompa a fluido (peristaltica), al momento della disocclusione si verifica

una extra-aspirazione che va sotto il nome di “surge” e che dipende come noto dalla espansione dei tubi e dalla contrazione delle bolle dei gas disciolti nella BSS. Consegue la riduzione di volume della camera anteriore con possibile collasso (Figura 1). Con pompa a vuoto (Venturi) alla disocclusione il flusso riprende ai valori massimi perché il pedale è in posizione 3 di massimo vuoto e quindi massimo flusso (Figura 2), ed il ripristino improvviso del flusso massimo può svuotare la camera anteriore fino al collasso. Con entrambe le pompe il controllo separato di ultrasuoni e di fluidica (cosiddetto “doppio controllo lineare”) attenua i cambiamenti nel flusso di aspirazione e riduce i rischi, ma questa modalità non è mai divenuta popolare tra i chirurghi. La costanza dell’infusione e la variabilità della aspirazione generano forti oscillazioni nel volume e nella pressione della camera anteriore durante la chirurgia. Viera de Souza et al. dimostrarono nel 2014 variazioni

PERISTALTIC PUMP • WHEN OCCLUSION OCCURS, THE ROLLERS MOVEMENT GENERATE VACUUM UP TO THE LEVEL SET BY PANEL, THEN THE ROLLERS STOP • THE BUILT VACUUM CAUSES BSS GAS BUBBLE EXPANSION AND TUBE COLLAPSE • AT DISOCCLUSION THE VACUUM LEVEL DROPS, THE EXPANDED GAS BUBBLES COLLAPSE AND THE TUBE EXPANDS • THIS GENERATES AN EXTRA-ASPIRATION THAT EMPTIES THE ANTERIOR CHAMBER AND IS CALLED «SURGE»

Figura 1. Schema di funzionamento di una pompa peristaltica con evidenza del “surge”.

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CHIRURGIA DELLA CATARATTA

VENTURI PUMP • WHEN OCCLUSION OCCURS, THE FLOW RATE DECREASES BUT VACUUM IS NOT AFFECTED • AT THE DISOCCLUSION, THE FLOW RATE RETURNS TO THE PREVIOUS LEVEL. • THE POSSIBILITY OF OVERFLOW AT DISOCCLUSION IS STILL PRESENT, BUT MINIMAL AS COMPARED WITH THE PERISTALTIC PUMP. • THE EXCESSIVE (INCREASED) VACUUM DEMAND BY THE SURGEON DURING OCCLUSION IS THE MAIN CAUSE OF THE OVERFLOW AT DISOCCLUSION

Figura 2. Schema di funzionamento di una pompa Venturi con evidenza della ripresa del flusso massimo alla disocclusione.

TRANSITION TO ACTIVE FLUIDICS™ (OBTAINED BY PLASTIC BOTTLE SQUEEZING) Infusion pressure changes according to the flow rate and to aspiration line pressure

Pressure

IOP/AC volume stay stable 0

Flow rate (cc/min)

60

Alcon

The infusion pressure is regulated by: - laser sensors detecting the flow rate - pressure sensors at the pump/ handpiece Advantages: Very stable anterior chamber – No excessive IOP – Improved holdability Disadvantages: Less effective during occlusion, need for close pressure monitoring

Figura 3. Schema di principio del sistema ACTIVE FLUIDICS.

pressorie anche di 50 mm Hg.1 Rischio di collasso della camera con danno endoteliale, dolore da pressione eccessiva, passaggio di BSS in camera vitrea attraverso la zonula sono conseguenze indesiderate di queste oscillazioni. Per ridurre gli inconvenienti ci si è affidati alla variazione manuale dell’altezza della bottiglia, che però consente solo un aggiustamento grossolano e lento, e quasi sempre dipende da un comando verbale dato al ferrista. Si è anche pensato di infondere aria compressa nella bottiglia di BSS, pre-settando la forza di questa infusione,2,3 ma senza regolazione istantanea e con frequente sviluppo di pressioni intraoculari eccessive. Di recente però sono stati proposti due sistemi per una migliore ed istantanea regolazione della infusione durante l’intervento. Sono diversi fra loro, e richiedono una descrizione separata.

L’infusione forzata con pompa peristaltica: il sistema “ACTIVE FLUIDICS”

Il sistema “ACTIVE FLUIDICS” di Alcon è stato pensato da un giovane ingegnere figlio di un chirurgo oculista. Il sistema regola istantaneamente la pressione di infusione “schiacciando” una bottiglia di plastica soffice contenente BSS che viene inserita in una tasca della macchina. Questa azione meccanica viene regolata da due sensori: (a) un sensore di flusso posto alla pompa peristaltica, che genera un aumento o una riduzione della pressione di infusione all’aumentare o al ridursi del flusso; (b) un sensore di pressione posto alla pompa o al manipolo faco, che regola la pressione in base al vuoto prodotto e che evita l’azzeramento della pressione LA VOCE AICCER 2/2020

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CHIRURGIA DELLA CATARATTA

ACTIVE FLUIDICS (PERISTALTIC) • LOWER IOP SETTINGS (40-50 MMHG INSTEAD OF 70-80 MMHG) • IMPORTANT REDUCTION OF SURGE • LESS PATIENT PAIN • LESS VITREOS HYDRATION • LOWER ANTERIOR CHAMBER OSCILLATION • BETTER HOLDABILITY

Figura 4. Active Fluidics in azione.

TRANSITION TO ADAPTIVE FLUIDICS™

(OBTAINED BY AIR PRESSURE MODULATION WITHIN THE GLASS BOTTLE) Infusion pressure changes according to vacuum

Pressure

IOP/AC volume stay stable

Bausch & Lomb

0

Vacuum (mmHg)

600

The infusion pressure is regulated by the vacuum level generated by the surgeon

Optikon

Advantages: Very stable anterior chamber – Perfect to control post occlusion surge Disadvantage: The IOP peaks during occlusion

Figura 5. Schema di principio del sistema ADAPTIVE FLUIDICS

di irrigazione durante l’occlusione, quando non c’è flusso (Figura 3). L’Active Fluidics è molto efficace nel mantenere la pressione adeguata in camera anteriore, e permette di lavorare impostando valori di pressione anche di soli 20-30 mmHg. Il mantenimento in camera anteriore di una pressione maggiore che in passato migliora la holdability, un problema tipico della chirurgia con pompe peristaltiche (Figura 4). Inoltre l’assenza di importanti picchi pressori riduce sia il passaggio di BSS in camera vitrea che il disagio per il paziente.

L’infusione forzata con pompa Venturi: il sistema “ADAPTIVE FLUIDICS”

Il sistema ADAPTIVE FLUIDICS di Bausch & Lomb e di Optikon è invece basato sulla infusione di

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aria compressa nella bottiglia in vetro o plastica rigida della BSS, mantenuta poco elevata sulla testa del paziente. La pressione dell’aria infusa è direttamente proporzionale al vuoto richiesto dal chirurgo, che quindi regola contemporaneamente e in modo parallelo sia il flusso di aspirazione che la pressione di infusione. Il sistema consente diverse regolazioni, ed una pressione minima che può essere impostata dal chirurgo per evitare il blocco della infusione al sollevamento del pedale (Figura 5). L’Adaptive Fluidics è molto preciso nell’evitare le oscillazioni della camera anteriore durante l’aspirazione quando vi è flusso, ed elimina il collasso della camera alla disocclusione grazie all’elevata infusione stimolata dall’elevato vuoto richiesto dal chirurgo per disoccludere la


CHIRURGIA DELLA CATARATTA

ADAPTIVE FLUIDICS (VENTURI) • LOWER IOP SETTING (40-50 MMHG INSTEAD OF 70-80 MMHG) • LESS PATIENT PAIN • LESS VITREOUS HYDRATION • IMPORTANT REDUCTION OF AC OSCILLATION • AC COLLAPSE VIRTUALLY IMPOSSIBLE

Figura 6. Adaptive Fluidics in azione dopo femtolaser.

Figura 7. Miglioramento nel surge con sistema Active Fluidics.

punta (Figura 6). Come con il sistema precedente, la pressione di infusione è massima durante l’occlusione.

Studi pubblicati

Lo studio di Sharif- Kashani et al. del 2014 indica chiaramente la riduzione del surge ottenibile in condizioni sperimentali applicando il sistema ACTIVE FLUIDICS ad una macchina con pompa peristaltica. La Figura 7 mette in evidenza i miglioramenti ottenuti rispetto alle macchine precedenti con infusione a caduta.4 Altri studi hanno sottolineato i diversi vantaggi del sistema di infusione forzata: pressione in camera anteriore stabile indipendentemente dal flusso di aspirazione;5 miglioramento della holdability;6 migliora-

mento della efficienza con riduzione del tempo totale di ultrasuoni;7 nessuna differenza fra gli aghi da 0.7 mm e da 0.9 mm.8 Gli studi clinici su pazienti operati hanno confermato le ottime premesse: riduzione della energia dissipata, dei tempi di aspirazione e della BSS impiegata;9,10 ottimi risultati con aghi a doppia curva;11 facilitazione della chirurgia in casi particolari come cataratte dure,12 microftalmi,13 pazienti diabetici.14 Infine, i sistemi di infusione forzata si sono rivelati molto utili dopo laser a femtosecondi.15,16 In conclusione i recenti sistemi di infusione forzata migliorano le condizioni chirurgiche senza produrre inconvenienti. Possono essere regolati secondo le esigenze del chirurgo e ci si augura possano essere adottati su larga scala quanto prima.

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CHIRURGIA DELLA CATARATTA Bibliografia 1. Souza EV, Souza NV, Rodrigues Mde L. Experimental closed system surgical procedures and intraocular pressure fluctuation. Acta Cir Bras. 2014 Nov;29(11):721-6. 2. Pérez-Arteaga A. Anterior vented gas forced infusion system of the Accurus surgical system in phakonit. J Cataract Refract Surg. 2004 Apr;30(4):933-5. 3. Chaudhry P, Prakash G, Jacob S, Narasimhan S, Agarwal S, Agarwal A. Safety and efficacy of gas-forced infusion (air pump) in coaxial phacoemulsification. J Cataract Refract Surg. 2010 Dec;36(12):2139-45. 4. Sharif-Kashani, P., Fanney, D. & Injev, V. Comparison of occlusion break responses and vacuum rise times of phacoemulsification systems. BMC Ophthalmol 14, 96 (2014). 5. Nicoli CM, Dimalanta R, Miller KM. Experimental anterior chamber maintenance in active versus passive phacoemulsification fluidics systems. J Cataract Refract Surg. 2016 Jan;42(1):157-62. 6. Boulter T, Jensen JD, Christensen MD, Lambert NG, Zaugg B, Stagg BC, Pettey JH, Olson RJ. Comparison of a torsional and a standard tip with a monitored forced infusion phacoemulsification system. J Cataract Refract Surg. 2016 Apr;42(4):613-7. 7. Jensen JD, Boulter T, Lambert NG, Zaugg B, Stagg BC, Pettey JH, Olson RJ. Intraocular pressure study using monitored forced-infusion system phacoemulsification technology. J Cataract Refract Surg. 2016 May;42(5):768-71. 8. Boulter T, Christensen MD, Jensen JD, Robinson M, Zaugg B, Stagg BC, Pettey JH, Bernhisel A, Barlow WR Jr, Olson RJ. Optimization and comparison of a 0.7 mm tip with the 0.9 mm tip on an active-fluidics phacoemulsification platform. J Cataract Refract Surg. 2017 Dec;43(12):1591-1595. 9. Solomon KD, Lorente R, Fanney D, Cionni RJ. Clinical stu-

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dy using a new phacoemulsification system with surgical intraocular pressure control. J Cataract Refract Surg. 2016 Apr;42(4):542-9. 10. Malik PK, Dewan T, Patidar AK, Sain E. Effect of IOP based infusion system with and without balanced phaco tip on cumulative dissipated energy and estimated fluid usage in comparison to gravity fed infusion in torsional phacoemulsification. Eye Vis (Lond). 2017 Sep 17;4:22. 11. Khokhar S, Aron N, Sen S, Pillay G, Agarwal E. Effect of balanced phacoemulsification tip on the outcomes of torsional phacoemulsification using an active-fluidics system. J Cataract Refract Surg. 2017 Jan;43(1):22-28. 12. Gonzalez-Salinas R, Garza-Leon M, Saenz-de-Viteri M, Solis-S JC, Gulias-Cañizo R, Quiroz-Mercado H. Comparison of cumulative dissipated energy delivered by active-fluidic pressure control phacoemulsification system versus gravityfluidics. Int Ophthalmol. 2018 Oct;38(5):1907-1913. 13. Chang JS, Ng JC, Chan VK, Law AK. Cataract Surgery with a New Fluidics Control Phacoemulsification System in Nanophthalmic Eyes. Case Rep Ophthalmol. 2016 Oct 21;7(3):218-226. 14. Khokhar S, Sen S, Dhull C. Active-fluidics-based torsional phacoemulsification in diabetic eyes: A prospective interventional study. Indian J Ophthalmol. 2019 May;67(5):619-624. 15. Yesilirmak N, Diakonis VF, Sise A, Waren DP, Yoo SH, Donaldson KE. Differences in energy expenditure for conventional and femtosecond-assisted cataract surgery using 2 different phacoemulsification systems. J Cataract Refract Surg. 2017 Jan;43(1):16-21. 16. Hida WT, Tzelikis PF, Vilar C, Chaves MAPD, Motta AFP, Carricondo PC, Ventura BV, Ambrosio R Junior, Nosé W, Alves MR. Outcomes study between femtosecond laser-assisted cataract surgery and conventional phacoemulsification surgery using an active fluidics system. Clin Ophthalmol. 2017 Sep 25;11:1735-1739.


Trocar Surgery per i chirurghi della cataratta Ulrich Spandau - Edizione italiana a cura di Alfonso Anania

NOVITÀ EDITORIALE

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CHIRURGIA DELLA CATARATTA di Aurelio Imburgia, Alessandro Mularoni Ospedale di Stato della Repubblica di San Marino, Divisione di Oftalmologia

Casi posturalmente complessi: come ottimizzare la posizione del paziente nella chirurgia oculare

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a corretta posizione del paziente è un fattore importante quando si esegue qualsiasi chirurgia oculare. Normalmente il paziente giace in posizione supina con la testa ben allineata sul piano orizzontale in modo da ottimizzare il riflesso rosso e garantire una migliore visualizzazione delle strutture oculari. In alcuni casi i pazienti presentano comorbidità importanti che precludono il mantenimento di questa posizione (Figura 1); in questo caso, sia il chirurgo che il paziente, si ritroveranno in condizioni non confortevoli e ciò può ripercuotersi sul corretto decorso della chirurgia1. Le principali condizioni mediche responsabili di queste situazioni sono: – Alterazioni anatomiche della colonna vertebrale come gibbosità, cifosi toracica, lordosi;

– Patologie croniche ostruttive polmonari (BPCO); – Scompensi cardiaci gravi; – Paralisi cerebrali; – Distrofie muscolari; – Obesità; – Scarsa collaborazione legata a vari livelli di deficit cognitivo In questi casi, è difficile adattare la posizione del paziente con quella del tavolo operatorio. Esistono diversi stratagemmi per gestire il paziente quando non è in grado di assumere la posizione supina. L’anestesia generale può essere la scelta migliore in pazienti non collaboranti ma con buona salute generale (demenza senile, deficit cognitivi); tuttavia, in presenza di scompensi cardiaci e polmonari o di patologie neuromuscolari l’anestesia

Figura 1. Paziente con marcata cifosità toracica. Figura 2. Posizione di Trendelenburg in paziente con cifosi toracica. In questo modo, il paziente riesce a mantenere una posizione confortevole durante la chirurgia e la testa può essere allineata sul piano orizzontale.

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CHIRURGIA DELLA CATARATTA generale è una procedura ad alto rischio. In questi pazienti le opzioni disponibili dipendono dal tipo di comorbidità presente e sono di seguito elencate: • Posizione di Trendelenburg (Figura 2): è la scelta migliore per pazienti con alterazioni della colonna vertebrale in pazienti (lordosi, cifosi, gibbosità). Prevede l’inclinazione del letto in modo che la testa e il torace risultino su un piano inferiore rispetto a quello dei piedi. Essendo la testa più in basso rispetto al resto del corpo, è prevedibile un sovraccarico cardiaco per cui pazienti ortopnoici non potranno tollerare questa posizione. Riguardo alla chirurgia della cataratta, la posizione di Trendelenburg causa un aumento della pressione intraoculare di 10-20 mmHg con conseguente spinta vitreale; sarà opportuno bilanciare la pressione di infusione di conseguenza e cercare di minimizzare i tempi operatori2,3; • Posizione di Anti-Trendelenburg: è la strategia migliore per pazienti ortopnoici con collo flessibile. Prevede l’inclinazione del letto operatorio in modo che la testa e il torace risultino su un piano superiore rispetto a quello dei piedi. Il paziente starà sdraiato sul letto estendendo il collo abbastanza da consentire una corretta visualizzazione e il chirurgo potrà posizionarsi seduto o in piedi. Tuttavia è infrequente incontrare pazienti con queste comorbidità che riescono ad ottenere estensioni del collo adeguate; • Posizione faccia a faccia (Figura 3): è il metodo

migliore per posizionare pazienti ortopnoici con estensione del collo limitata. Il paziente è seduto nella poltrona chirurgica, il microscopio è ruotato e posizionato di fronte alla faccia del paziente, il chirurgo siede o resta in piedi di fronte al paziente. Per questa posizione, è fondamentale avere un microscopio che può essere ruotato e traslato frontalmente. Poiché il bulbo si troverà più in alto del resto del corpo, l’infusione dovrà essere regolata correttamente4. Da diversi anni esistono in commercio tavoli operatori adattabili alle più svariate anomalie posturali. Nella nostra struttura, per esempio, utilizziamo un letto operatorio di recente introduzione (500 XLE; UFSK-International OSYS, Germany), che consente di modificare l’inclinazione di ogni sua componente in base alle comorbidità del paziente (Figura 4). La presenza di tali letti operatori facilita molto lo svolgimento della chirurgia posturalmente complessa, evitando in alcuni casi l’utilizzo degli stratagemmi posturali riportati prima. Tuttavia non sempre questi lettini di ultima generazione sono disponibili nelle nostre sale operatorie; talvolta sono presenti solo in alcune delle nostre sale, talvolta solo nelle strutture ospedaliere centrali e non negli ambulatori chirurgici periferici dove possono accedere pazienti con queste problematiche posturali. Recentemente abbiamo testato un nuovo dispositivo per il posizionamento e l’immobilizzazione di pazienti posturalmente complessi: TOTIM Patient Cushion Immobilization Sy-

Figura 3. Posizione Face to Face in paziente con ortopnea grave. Il paziente resta seduto nella poltrona e il chirurgo sta in piedi o siede di fronte al paziente. Da notare traslazione del microscopio, senza la quale questa posizione è difficilmente ottenibile.

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Figura 4. Tavolo operatorio 500 XLE. Grazie alla possibilità di reclinare ogni sua componente, questo è di grande aiuto nella gestione del paziente posturalmente complesso. In alto a destra, una paziente con cifosi toracica; in basso un paziente con limitazione dell’estensione nucale che riesce a posizionarsi correttamente grazie all’inclinazione del testale.

Figura 5. TOTIM Patient Cushion Immobilization System. È un cuscino in microfibra di misura 40 x 50 cm, posizionato al di sotto del capo del paziente per adattare le alterazioni anatomiche al letto operatorio. Una volta solidificato consente di mantenere la forma assunta, creando un vero e proprio calco del profilo cervicale del paziente.

Figura 6. Caso clinico 1.

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CHIRURGIA DELLA CATARATTA

Figura 7. Caso clinico 2.

stem (TOTIM® Patient Cushion - ESSEBI MEDICAL srl - Repubblic of San Marino). Si tratta di un cuscino in microfibra di poliestere che contiene all’interno due sostanze reagenti che vengono miscelate per ottenere una schiuma di poliuretano (Figura 5). Quando i reagenti sono ancora in fase liquida e modellabile, il cuscino viene posizionato sotto la testa ed il collo del paziente: dopo breve tempo il composto si solidifica formando un supporto perfettamente adattato all’anatomia della regione cervico-cefalica del nostro paziente. Riportiamo tipologie di casi clinici in cui l’uso del TOTIM Cushion è stato di aiuto per l’esecuzione della chirurgia e per migliorare il confort del paziente. Caso clinico 1 (Figura 6) La paziente non presenta particolari alterazioni anatomiche e/o comorbidità. L’unico problema è rappresentato da una cervicalgia che limita l’estensione completa del collo e l’adattamento al tavolo operatorio. Con l’aiuto del TOTIM Cushion, la paziente è in grado di stabilizzare il collo mantenendo una posizione confortevole. Alla fine della chirurgia, il cuscino mostra il calco delle asimmetrie della regione cervicale della paziente. Caso clinico 2 (Figura 7) La paziente in questione presenta una grave broncopneumopatia cronica ostruttiva ed è in

ossigeno terapia permanente. Inoltre, a causa di una rigidità riesce a distendersi solo su un fianco. In questo caso è stato necessario combinare la duttilità del lettino operatorio con la possibiltà del cuscino TOTIM di creare un appoggio completamente asimmetrico. La posizione ottimale è stata ottenuta modificando l’inclinazione del letto operatorio e posizionando la paziente in AntiTrendelemburg. Il TOTIM Cushion fornisce un supporto alla paziente, permettendo di ottenere un campo operatorio orientato sul piano orizzontale. Caso clinico 3 (Figura 8) Il paziente è affetto da ortopnea e non è in grado di estendere il collo. È disteso in posizione AntiTrendelenburg con il testale del tavolo operatorio inclinato in avanti per accogliere il collo. Con il cuscino customizzabile posizionato dietro alla nuca del paziente, si riempe ulteriormente lo spazio tra testale e collo, rendendo più confortevole la posizione del paziente e ottenendo un piano di lavoro orizzontale. Nella nostra esperienza, l’utilizzo del TOTIM Cushion ha facilitato la chirurgia in casi posturalmente complessi. Per ogni paziente, abbiamo registrato il tipo e la durata della chirurgia, il tipo e l’entità della comorbidità, e abbiamo formulato un punteggio di confort (da 1 a 5) sia per il chirurgo che per il paziente (Tabella 1). Conclu-

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CHIRURGIA DELLA CATARATTA

Tabella 1. Per i tre casi clinici esposti abbiamo registrato i dati pre-operatori (diagnosi e comorbidità) e i dati intra-operatori (durata di chirurgia e posizione del paziente). Infine, abbiamo dato un punteggio da 1 a 5 al livello di confort per paziente e chirurgo: 1 absent; 2 low; 3 medium; 4 high; 5 very high.

Figura 9. TOTIM Cushion consente al chirurgo di avere un ulteriore punto di appoggio per le mani. Questo aspetto può facilitare l’esecuzione di manovre chirurgiche delicate in pazienti in cui, a causa di alterazioni posturali, l’esecuzione di tali manovre potrebbe essere più complicata.

Figura 8. Caso clinico 3.

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dendo, il TOTIM Cushion facilita il raggiungimento di una posizione confortevole durante la chirurgia, sia per il paziente che per il chirurgo. Nella situazione in cui la posizione del paziente è obbligata (Trendelenburg e Anti- Trendelenburg), il cuscino customizzato permette di mantenere la testa del paziente piatta sul piano orizzontale, facilitando la visualizzazione al microscopio. Abbiamo notato che il paziente gradisce sensibilmente l’attenzione data al miglioramento del


CHIRURGIA DELLA CATARATTA suo confort intraoperatorio; ciò infonde tranquillità e aumenta il livello di colla borazione da parte del paziente. Inoltre, il cuscino funge da supporto per il chirurgo, fornendo un appoggio durante l’esecuzione di manovre delicate (Figura 9). Infine, il cuscino può essere utile nel decorso post-operatorio, quando, per il successo della chirurgia, è consigliata una determinata posizione per un certo periodo di tempo, come in

caso di posizione prona o supina (chirurgia vitreoretinica e corneale). Avendo il cuscino assunto esattamente la sua forma, il paziente sarà più comodo ed eseguirà più facilmente le istruzioni post-operatorie. I colleghi che volessero condividere la loro esperienza con questo device, utilizzando la nostra tabella di registrazione dei dati, possono contattarci a questo indirizzo mail: segreteria.oculistica@iss.sm

Bibliografia 1. Razeghinejad MR, Eghbal MH. A simple way to achieve the routine position for phacoemulsification in a patient with marked thoracic kyphosis. J Ophthalmic Vis Res. 2009; 4:253-5. 2. Molloy BL. Implications for postoperative visual loss: steep trendelenburg position and effects on intraocular pressure. AANA J. 2011; 79:115-21. 3. Afshar AR, Pongsachareonnont P, Siegner SW, Stewart JM.

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CHIRURGIA DELLA CATARATTA di Marco Di Maita, Silvio Zagari, Valeria Testa

Utilizzo di un nuovo modello di iride artificiale in un caso di atrofia iridea secondaria ad impianto di ICL

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e lenti ICL (implantable collamer lens) sono lenti intraoculari fachiche utilizzate a scopo refrattivo. Si tratta di lenti monopezzo, costituite da un copolimero di collagene specializzato, detto collamero, che le rende molto maneggevoli. Introdotte nel 1993 e approvate dalla FDA nel 2005, hanno subito negli anni diverse modifiche atte alla riduzione delle complicanze e al miglioramento dei risultati refrattivi. I primi modelli di ICL richiedevano l’esecuzione di iridotomie periferiche laser o di iridectomia chirurgica per preservare il flusso di acqueo dalla camera posteriore a quella anteriore. L’ultimo modello di ICL, la EVO V4c (STAAR Surgical, Monrovia, CA, USA), è caratterizzata da una porta centrale che di fatto elimina la necessità di una iridotomia o una iridectomia. La porta centrale garantisce il normale passaggio di acqueo dalla camera posteriore alla camera anteriore per mantenere la normale fisiologia del segmento anteriore dell’occhio. Un aspetto importante delle ICL è rappresentato dalla scelta della metodologia con cui viene selezionato il diametro complessivo della lente fachica prima di essere impiantata, in modo tale da ottenere un appropriato livello di vaulting, inteso come la distanza assiale tra l’ICL e il cristallino. Diversi autori hanno riportato un range di valori limite per garantire un vaulting sicuro, oltre il quale aumenta notevolmente la probabilità che la cataratta o il blocco pupillare possano verificarsi. Gli autori hanno posto il limite inferiore a 250 μm e il limite superiore a circa 1.000 μm verso l’alto, purché la struttura e la funzione dell’angolo anteriore della camera rimangano normali.

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È importante dunque misurare accuratamente la profondità della camera anteriore (ACD = anterior chamber depth) e la distanza da limbus a limbus orizzontale (WTW= white to white distance). L’ACD si ottiene meglio utilizzando la tomografia a coerenza ottica (OCT), ma può anche essere misurata mediante biomicroscopia a ultrasuoni (UBM) o imaging Scheimpflug. L’ACD viene misurato dall’apice corneale alla superficie anteriore del cristallino e viene utilizzato per calcolare la posizione effettiva della lente (ELP= estimated lens position) nelle ICL sottraendo la distanza tra la lente fachica e il cristallino dal valore di ACD ottenuto.3 La misurazione da bianco a bianco (WTW) con IOL-Master può essere utilizzata per stimare la distanza da angolo ad angolo. Una misurazione di WTW poco accurata può quindi comportare una errata stima della distanza sulcus-sulcus, traducendosi in termini pratici nella possibilità che il diametro della ICL impiantata (che viene customizzata sulla base dei parametri biometrici preoperatori) possa essere maggiore dello spazio sulcus-sulcus, aumentando il rischio di blocco pupillare con ipertensione oculare, infiammazione e formazione di cataratta. Diversi studi hanno dimostrato che meno dell’1% dei pazienti con ICL manifesta complicanze gravi.4 Queste complicanze, tuttavia, sono più comunemente osservate nel periodo postoperatorio immediato e subacuto. Presentiamo un caso di atrofia iridea secondaria ad ipertono oculare acuto da blocco pupillare, avvenuto dopo impianto di ICL, il cui diametro era maggiore del valore WTW dell’occhio interessato.


CHIRURGIA DELLA CATARATTA Alla visita di follow-up a 6 mesi, la BCDVA era 8/10; il tono oculare era ben compensato in assenza di terapia ipotonizzante; il segmento anteriore appariva in quiete.

Tecnica chirugica

Immagine dell’occhio prima dell’intervento: ben evidenti la midriasi fissa e l’opacità anteriore della lente.

Caso clinico

Giunge alla nostra osservazione una paziente donna di anni 43, affetta da ipertono oculare secondario a blocco pupillare, ben compensato con terapia ipotonizzante; pupilla in midriasi fissa e cataratta anteriore. La paziente riferisce di essere stata sottoposta, circa 90 giorni prima, ad impianto di ICL torica per la correzione di astigmatismo miopico; successivamente, a circa 3 giorni di distanza dall’impianto, è stato necessario espiantare in urgenza la medesima ICL a causa di un sopraggiunto ipertono oculare secondario a blocco pupillare. La BCDVA al momento della visita era 3/10 con foro. Dopo aver esaminato approfonditamente il caso, si è concordato con la paziente per un impianto di IOL torica, seguito da impianto di protesi iridea.

Rimozione punto di sutura corneale su pregresso tunnel corneale temporale. Incisioni corneali accessorie supero-temporale e infero-temporale. Iniezione sostanza viscoelastica in camera anteriore. Capsuloressi anteriore, seguita da idrodissezione e idrodelineazione del nucleo del cristallino. Facoemulsificazione con tecnica phaco-chop, seguita da aspirazione delle masse corticali residue. Introduzione nel sacco capsulare di sostanza viscoelastica e della IOL torica, orientata secondo l’asse del meridiano corneale più curvo. Ampliamento del tunnel corneale, iniezione di sostanza viscoelastica a protezione dell’endotelio corneale e introduzione in camera anteriore della protesi iridea, piegata a metà lungo l’asse orizzontale. Posizionamento e corretta centratura della protesi mediante l’ausilio di una spatola chirurgica e di un uncino chirurgico. Apposizione di doppia sutura nylon 10-0 sul tunnel corneale. Rimozione della sostanza viscoelastica e iniezione di cefuroxime intracamerulare 1.0 mg/0.1 ml.

La IOL impiantata

SOLEKO FIL 611 T: Lente idrofilica torica customizzata. L’asse del cilindro viene impostato in fase di costruzione della lente, in modo che l’impianto avvenga sempre con le tacche di riferimento posizionate sull’asse 0-180 (Real Axes Technology).

Immagine della protesi iridea REPER MIOL-Iris mod. C0

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CHIRURGIA DELLA CATARATTA

Immagini intervento chirurgico

La protesi iridea

REPER MIOL-Iris mod. C0: è una protesi intraoculare pieghevole progettata per la ricostruzione iridea senza ottica (con foro), per impianto nella scanalatura irido-ciliare. Si tratta di una struttura monopezzo circolare con 3 mini-loop (anse), generalmente destinata al trattamento di patologie complesse dell’iride (aniridia parziale o totale; atrofia iridea; midriasi >7-8mm, combinate con afachia post-traumatica o post-operatoria, con o senza sacco capsulare).

Discussione

Le ICL si presentano come una valida alternativa alla chirurgia corneale refrattiva, in particolare per i miopi elevati, offrendo un elevato profilo di efficacia e sicurezza. L’intervento risulta comunque una chirurgia open-eye, che include rischi come distacco di retina ed endoftalmite. I nuovi modelli di ICL hanno ridotto notevolmente i rischi di ipertono e cataratta, che rimangono le complicanze più frequenti.5 Il caso presentato, di midriasi post operatoria, iper-

Immagini della protesi iridea al follow-up post operatorio a 6 mesi dall’intervento

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CHIRURGIA DELLA CATARATTA

Analisi aberrometrica pre-operatoria

Analisi aberrometrica post-operatoria

tono e atrofia iridea, è compatibile con un quadro di sindrome di Urrets-Zavalia (UZS). Il meccanismo responsabile dello sviluppo di questa sindrome rimane non completamente compreso. L’ipotesi più verosimile è che una massiccia midriasi ed il contatto intraoperatorio tra iride e cornea periferica, associati ad un ipertono post operatorio possano causare un ischemia iridea, con conseguente atrofia settoriale o generalizzata dell’iride e midriasi

fissa postoperatoria. Il contatto irido corneale può portare a sinechie anteriori e glaucoma secondario, in associazione ad un meccanismo di blocco pupillare relativo. Il grado d’ischemia e atrofia iridea determinano il livello e la transitorietà della midriasi post operatoria.6 L’immediato ipertono post operatorio in un paziente con impianto di ICL potrebbe essere conseguenza di multipli meccanismi, tra cui la ritenzione di visco7

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CHIRURGIA DELLA CATARATTA

OCT del segmento anteriore che evidenzia il posizionamento della protesi iridea

e un diametro lenticolare superiore al WTW, causando un’accentuazione del vaulting lenticolare. In base alla nostra conoscenza questo è il primo caso riportato di UZS in lenti fachiche in cui il meccanismo predominante possa essere la dimensione della lente impiantata. Nel caso discusso la necessità di espianto della lente e re intervento per risolvere la generalizzata atrofia iridea ha portato ad optare per una protesi iridea, che offre oggi una soluzione facilmente customizzabile ed adatta a patologie complesse. La

possibilità della protesi di essere impiantata con taglio corneale di 2.5-4 mm e l’ottimo risultato estetico la rendono una soluzione applicabile alle esigenze di questi pazienti.8 In conclusione, un precoce riconoscimento della sindrome ed uno stretto controllo pressorio nei giorni successivi all’intervento possono prevenire e minimizzarne le conseguenze. La valutazione refrattiva e biometrica pre operatoria rimane il fattore principale di successo e di sicurezza dell’intervento.

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7. Rafael José Pérez-Cambrodí and others, ‘Fixed Mydriatic Pupil Associated with an Intraocular Pressure Rise as a Complication of the Implant of a Phakic Refractive Lens (PRL)’, Seminars in Ophthalmology, 29.4 (2014), 205–9 8. Sathish Srinivasan and others, ‘Prosthetic Iris Devices’, Canadian Journal of Ophthalmology, 49.1 (2014), 6–17


Aspetti non convenzionali della patogenesi del glaucoma Sergio Claudio Saccà – Alberto Izzotti

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Storia della chirurgia refrattiva Lucio Buratto – Giuseppe Perone

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LA VOCE Supplemento a

AICCER

ASSOCIAZIONE ITALIANA DI CHIRURGIA DELLA CATARATTA E REFRATTIVA

RIVISTA SCIENTIFICA DI INFORMAZIONE

2 2020

La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19 FGE S.r.l. - Reg. Rivelle 7/F - 14050 Moasca (AT) - Trimestrale nr. 2/20 - Anno XXII


Con il contributo incondizionato di Théa

Supplemento a La Voce Aiccer 2/2020 a cura di Costanza Rossi, Maria Trinchi, Scipione Rossi ISSN 1973-9419 Registrazione presso il Tribunale di Asti n° 5/98 del 15/12/1998 Chiuso in redazione: Settembre 2020 Il contenuto degli articoli pubblicati è di esclusiva responsabilità degli autori. La riproduzione di articoli o parte di essi deve essere autorizzata dall’Editore.

Responsabile Editoriale Scipione Rossi Vice-Direttore Editoriale Dario Aureggi Direttore Responsabile Ferdinando Fabiano Comitato Pubblicazioni AICCER Giovanni Alessio, Roberto Bellucci, Vincenzo Orfeo, Riccardo Sciacca Redazione Segreteria AICCER AIM Group International - Milan Office Via G. Ripamonti 129 - 20141 Milano tel. 02 56601.1 - fax 02 70048578 e-mail: segreteriaaiccer@aimgroup.eu Scipione Rossi e-mail: scipione.rossi@gmail.com

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di Costanza Rossi, Maria Trinchi, Scipione Rossi

La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19

L’

intervento di cataratta è la forma di chirurgia elettiva più comunemente eseguita in Italia. Tuttavia, il picco epidemico da COVID-19 ha determinato il fermo della maggior parte delle attività ospedaliere sia per limitare l’accesso agli ospedali e il conseguente rischio di contagio, sia per focalizzare le priorità del personale ospedaliero sull’emergenza sanitaria. Di conseguenza, alla luce di tale blocco, il graduale ritorno al regime di non emergenza rappresenta un’opportunità per rivalutare i criteri di accesso e le modalità d’intervento di cataratta. Per favorirne lo studio e supportare l’implementazione di nuove pratiche, a luglio 2020 AICCER ha coinvolto oltre 60 soci in un’indagine online di 52 domande che vertevano sulle modalità di accesso all’intervento di cataratta, l’iter preoperatorio cui sono sottoposti i pazienti, con particolare riguardo alle metodologie di screening per COVID-19, e procedure intraoperatorie volte a ridurre il rischio di infezione. La sospensione della chirurgia elettiva dovu-

ta alla pandemia ha determinato un allungamento dei tempi di attesa per l’intervento di cataratta riducendo, nel periodo di riferimento, il volume di interventi di cataratta di oltre il 40% rispetto al passato. L’analisi del questionario mostra come nel 46% dei casi riportati l’attesa media attuale è di 1-6 mesi, e per il 27% di 12 mesi, evidenziando come tra gli effetti a lungo termine della sospensione prolungata della chirurgia della cataratta preoccupi maggiormente l’accessibilità ridotta all’intervento per l’allungamento delle liste d’attesa. Espandendo questo tema, data la riduzione del volume medio di interventi eseguibili dovuta alle nuove misure di prevenzione del contagio, oltre il 76% degli intervistati sostiene sia necessario definire nuovi criteri di priorità per l’accesso alla chirurgia della cataratta. Inoltre, secondo il parere del 63% degli intervistati, gli interventi sul secondo occhio dovrebbero essere procrastinati per consentire l’accesso all’intervento di un maggior numero di persone, salvo casi selezionati come ad esempio in

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

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La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19

presenza di anisometropia. Da considerare infine come circa il 60% dei coinvolti nello studio sostengano di avere già a disposizione dati sufficienti per una rivalutazione della priorità di intervento senza necessità di dover richiamare fisicamente il paziente a recarsi in visita. Se da un lato età avanzata e malattie cardiovascolari sono confermate essere fattori di rischio per una peggiore prognosi in soggetti affetti da COVID-19, oltre la metà degli intervistati non ritiene necessario sconsigliare l’intervento di cataratta anche in pazienti considerati più fragili. Sullo stesso tema il 33% sostiene vada sconsigliato unicamente in casi selezionati valutando sia il rischio di contrarre COVID-19 che i benefici sulla qualità di vita dell’estrazione della cataratta. Più contenuta la percentuale di professionisti che ritengono controindicato un intervento di cataratta nei soggetti più fragili. Nonostante l’evidente necessità di ridurre il numero di accessi alle strutture sanitarie, nel 89% dei casi non è aumentato il numero di chirurgie bilaterali eseguite simultaneamente, così come il 76% degli intervistati tende a evitare l’opzione di un intervento combinato quale cataratta e glaucoma, cataratta e retina. Di contro, per assicurare il rispetto delle misure cautelari e garantire al tempo stesso un numero sufficiente di prestazioni, il 62% ha adottato un’estensione dell’orario di lavoro. Circa la modulistica perioperatoria, questa è stata aggiornata tenendo conto del rischio di COVID-19 secondo l’84% degli intervistati e un pre-triage telefonico per stratificare il rischio di COVID-19 nei pazienti candidati ad intervento di cataratta è utilizzato nel 76% dei casi. Durante il pretriage, il paziente viene istruito sulle modalità di comportamento, quali il rispetto degli orari assegnati o l’obbligo di indossare la mascherina pressoché sempre. Eppure, nel 30% dei casi il paziente non viene infor-

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Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

mato circa il potenziale rischio di contrarre un’infezione da COVID-19 durante l’iter chirurgico. Il 43% degli intervistati opera in una struttura dove sono presenti reparti COVID-19 ma nel 71% dei casi è previsto un percorso separato “pulito” dedicato ai pazienti che si sottopongono a chirurgia elettiva. In ogni caso, all’arrivo in struttura il 95% dei pazienti viene sottoposto a triage per identificare potenziali infezioni. Per il 73% dei casi, il triage avviene per mezzo di questionari a domande mirate associati alla misurazione della temperatura corporea. Ai pazienti programmati per intervento di cataratta, l’attività di screening più comunemente effettuata è il tampone nasofaringeo (67%), mentre più marginale il semplice ricorso a test sierologici (6%). Di contro, il 27% degli intervistati sostiene che nel proprio centro non vengono effettuate procedure di screening preoperatorio. Circa le tempistiche, il 60% degli screening sono condotti nelle 24-48 ore antecedenti l’intervento mentre nel 10% dei casi lo screening avviene 7 giorni prima dell’intervento. Infine, il personale di sala operatoria viene sottoposto a screening periodico unicamente nel 70% dei casi. Di questi, il 42% esegue test sierologici, il 24% tampone nasofaringeo, mentre il 34% si sottopone a entrambi. I test sono eseguiti con una frequenza settimanale per 5% degli intervistati, mensile per il 33% e ogni 2 mesi per il 34%. La trasmissione del SARS-COV-2 attraverso la congiuntiva è stata documentata da alcuni studi recenti che hanno evidenziato come la congiuntiva rappresenti una diretta porta di ingresso per il Coronavirus che viene poi trascinato tramite le vie di deflusso lacrimali all’interno di naso e gola. L’alert è diventato più pressante con la pubblicazione su Annals of Internal Medicine di un case report dell’istituto Lazzaro Spallanzani di Roma relativo ad una paziente cinese ricoverata presso questa struttura a fine


La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19

gennaio in cui si evidenziava che il SARSCOV-2 può essere presente nelle secrezioni congiuntivali già in fase precoce di malattia (prima della manifestazione della febbre) e rimanerci ancora molti giorni dopo la negativizzazione dei tamponi nasali (come se ci fosse una replicazione sostenuta del virus a livello congiuntivale). Tali dati sono stati confermati anche da una recente review che ha raccolto diversi studi dimostranti una implicazione oculare dell’infezione da CoViD-19 (The COVID-19 Pandemic from an Ophthalmologist’s Perspective, Trends Mol Med, 2020). Per questo motivo è stato posto un quesito circa il rischio complessivo di infezione da SARS-CoV-2 correlato all’intervento di cataratta in soggetti asintomatici. Oltre metà (66%) degli intervistati ritiene che il rischio sia basso (Medio 18%, Alto 8%, Nullo 8%). Inoltre, è stato domandato se la possibilità di trasmissione di SARS-COV-2 durante la preparazione dei pazienti ad intervento di cataratta preoccupasse e la risposta è stata positiva nel 43% dei casi (Abbastanza 32%, Molto 11%), evidenziando come la fase di induzione della midriasi sia quella a maggior rischio (49% degli intervistati), seguita da anestesia topica, disinfezione e apposizione del telino operatorio. Il 33% degli intervistati ha inoltre modifi-

cato la proceduta di disinfezione classica con lo Iodopovidone al 5%, aggiungendo nell’82% dei casi un antisettico o un antibiotico (55% antisettico, 27% antibiotico). Per quanto riguarda la midriasi pre-operatoria, ben il 90% degli intervistati ritiene che l’uso promiscuo dello stesso flacone di collirio midriatico per più pazienti debba essere evitato, al fine di minimizzare il rischio di possibile trasmissione di SARSCOV-2 da un paziente all’altro. Proprio per questo motivo, l’utilizzo di adrenalina per l’induzione di midriasi al posto di colliri può rappresentare una valida alternativa per oltre la metà degli intervistati (53%), ricorrendo in questo caso alla midriasi intracamerale che minimizza quindi il contatto col paziente nel pre-sala. Per il 68% degli intervistati, inoltre, la midriasi intracamerale può migliorare il flusso dei pazienti nel pre-operatorio, in quanto l’intera procedura operatoria (dall’induzione della midriasi fino all’inserzione della IOL) avviene in sala e con tempi ridotti poiché viene meno l’attesa per la dilatazione pupillare nel pre-sala, la quale avviene in 30 secondi direttamente sul tavolo operatorio.

Le conclusioni sono riportate a pag. 28

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

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LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D1 Il blocco della chirurgia elettiva dovuto alla pandemia COVID-19 ha LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con inevitabilmente determinato unincondizionato allungamento il contributo di Théadei tempi di attesa per La preparazione del paziente l’intervento all’intervento di cataratta nella fase l’attesa post Covid-19 di cataratta. Attualmente media presso il suo centro è: Risposte: 63 Saltate: 0 D1 Il blocco della chirurgia elettiva dovuto alla pandemia COVID-19 ha inevitabilmente determinato un allungamento dei tempi di attesa per Si, l’intervento di cataratta. Attualmente l’attesa media presso il suo centro è: aggiungendo... D1 Risposte: 63 Saltate: 0 Si, riducendo il numero di... Il blocco della chirurgia Si, elettiva dovuto alla aggiungendo... No pandemia COVID-19 Si, riducendo ha inevitabilmente il numero di... < 1 mese determinato un No 1-6 mesi allungamento dei tempi di attesa < 1 mese 12 mesi per l’intervento di 1-6 mesi cataratta. Attualmente >12 mesi l’attesa media presso il 12 mesi 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% suo centro è: >12 mesi OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si, aggiungendo video-consulti o telefonate 0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

0.00%

90% 100%

Si, riducendo il numero di visite post-operatorie fisiche

0.00%

OPZIONI DI RISPOSTA No

0.00% RISPOSTE

Si,1aggiungendo video-consulti o telefonate < mese

0.00% 7.94%

Si, il numero di visite post-operatorie fisiche 1-6riducendo mesi

0.00% 46.03%

No mesi 12

0.00% 26.98%

< 1 mese >12 mesi

7.94% 19.05%

1-6 mesi

46.03%

12 mesi

26.98%

>12 mesi

19.05%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D2 Nella sua attuale esperienza di quanto si è ridotto il volume di interventi di cataratta rispetto al passato? 1 / 52

D2 Nella sua attuale esperienza di quanto si è ridotto il volume di interventi di cataratta rispetto al passato?

Risposte: 63

Saltate: 0

1 / 52

<10%

10-30%

30-40%

>40%

0%

6

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

<10%

22.22%

10-30%

17.46%

30-40%

22.22%

>40%

38.10%

90% 100%


LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19

D3 Quale tra i seguenti potenziali effetti a lungo termine della sospensione prolungata della chirurgia della cataratta la preoccupa di più? Risposte: 63

D3 Quale tra i seguenti potenziali effetti a lungo termine della sospensione prolungata della chirurgia della cataratta la preoccupa di più?

Saltate: 0

Accessibilità ridotta...

Incremento di casi di...

Aumento delle comorbidità...

Altro (specificare)

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90% 100%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE 53.97%

Accessibilità ridotta all’intervento per l’allungamento delle liste d’attesa 26.98% Incremento di casi di cataratta avanzata nel prossimo periodo Aumento delle comorbidità indirettamente correlate alla cataratta e il loro impatto sulla salute pubblica (cadute, fratture d’anca)

14.29%

Altro (specificare)

4.76%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D4 Data la riduzione in media del volume di interventi eseguibili (dovuta alle misure di prevenzione del contagio), pensa sia utile definire nuovi criteri di priorità per l’accesso alla chirurgia della cataratta (ad esempio pazienti monocoli, esigenze lavorative)? Risposte: 63

Saltate: 0

3 / 52

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

76.19%

No

23.81%

90% 100%

D4 Data la riduzione in media del volume di interventi eseguibili (dovuta alle misure di prevenzione del contagio), pensa sia utile definire nuovi criteri di priorità per l’accesso alla chirurgia della cataratta (ad esempio pazienti monocoli, esigenze lavorative)?

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

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LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19

D5 Ritiene che, salvo casi selezionati come ad esempio in presenza di anisometropia, gli interventi sul secondo occhio dovrebbero essere procrastinati per consentire l’accesso all’intervento di un maggior numero di persone?

D5 Ritiene che, salvo casi selezionati come ad esempio in presenza di anisometropia, gli interventi sul secondo occhio dovrebbero essere procrastinati per consentire l’accesso all’intervento di un maggior numero di persone? Risposte: 63

Si

No

0%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90% 100%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di ThéaRISPOSTE

No

D7 L’età avanzata e le malattie cardiovascolari sono un fattore di rischio per una peggiore prognosi in pazienti affetti da COVID-19. Ritiene che nei soggetti più fragili l’intervento di cataratta vada sconsigliato?

10%

OPZIONI DI RISPOSTA Si

D6 Per i pazienti già in lista d’attesa presso il suo centro sono abitualmente già disponibili dati sufficienti (acquisiti al momento dell’inserimento in lista) per una rivalutazione della priorità di intervento senza necessità di dover richiamare fisicamente il paziente a recarsi in visita?

Saltate: 0

63.49%

D6 Per i pazienti già in lista d’attesa presso36.51% il suo centro sono abitualmente già disponibili dati sufficienti (acquisiti al momento dell’inserimento in lista) per una rivalutazione della priorità di intervento senza necessità di dover richiamare fisicamente il paziente a recarsi in visita? Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

OPZIONI DI RISPOSTA Si No

70%

80%

90% 100%

RISPOSTE

60.32% FASE POST COVID-19 con LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA il contributo incondizionato di Théa 39.68%

D7 L’età avanzata e le malattie cardiovascolari sono un fattore di rischio 5 / 52 per una peggiore prognosi in pazienti affetti da COVID-19. Ritiene che nei soggetti più fragili l’intervento di cataratta vada sconsigliato? Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

Solo in casi selezionati,...

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90% 100%

OPZIONI DI RISPOSTA Si

RISPOSTE 11.11%

6 / 52

55.56%

No 33.33% Solo in casi selezionati, il bilancio tra il rischio di contrarre COVID-19 e i benefici sulla qualità di vita dell’estrazione della cataratta deve essere valutato caso per caso

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Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020


LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19

D8 Al fine di ridurre il numero di accessi alle strutture sanitarie, nella sua esperienza, è aumentato il numero di chirurgie bilaterali eseguite simultaneamente? Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

11.11%

No

D8 Al fine di ridurre il numero di accessi alle strutture sanitarie, nella sua esperienza, è aumentato il numero di chirurgie bilaterali eseguite simultaneamente?

90% 100%

88.89%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D9 Al fine di ridurre il numero di accessi alle strutture sanitarie, nella sua esperienza, è aumentato il numero di interventi combinati (cataratta e glaucoma, cataratta e retina)? Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

23.81%

D9 Al fine di ridurre il numero di accessi alle strutture sanitarie, nella sua esperienza, è aumentato il numero di interventi combinati (cataratta e glaucoma, cataratta e retina)?

90% 100%

76.19%

No

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO 8 / 52DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D10 Per assicurare il rispetto delle misure cautelari per la prevenzione del contagio e garantire al tempo stesso un numero sufficiente di prestazioni ha adottato un’estensione dell’orario di lavoro? Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

61.90%

No

38.10%

90% 100%

D10 Per assicurare il rispetto delle misure cautelari per la prevenzione del contagio e garantire al tempo stesso un numero sufficiente di prestazioni ha adottato un’estensione dell’orario di lavoro?

9 / 52

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

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LA PREPARAZIONE PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con La preparazione del paziente all’intervento diDEL cataratta nella fase post Covid-19 il contributo incondizionato di Théa

D11 Presso il suo centro la modulistica perioperatoria relativa all’intervento è stata aggiornata tenendo conto del rischio di COVID-19?

D11 Presso il suo centro la modulistica perioperatoria relativa all’intervento è stata aggiornata tenendo conto del rischio di COVID-19?

Risposte: 62

Saltate: 1

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

83.87%

90% 100%

16.13%

No

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D12 Nella sua pratica clinica utilizza un pre-triage telefonico per stratificare il rischio di COVID-19 nei pazienti candidati ad intervento di cataratta?

D12 Nella sua pratica clinica utilizza un pre-triage telefonico per stratificare il rischio di COVID-19 nei pazienti candidati ad intervento di cataratta?

Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

76.19%

No

23.81%

90% 100%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con 11 / 52 il contributo incondizionato di Théa

D13 Durante il pre-triage il paziente viene istruito sulle modalità di comportamento (rispettare gli orari assegnati, indossare la mascherina)?

D13 Durante il pre-triage il paziente viene istruito sulle modalità di comportamento (rispettare gli orari assegnati, indossare la mascherina)?

Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

98.41%

No

1.59%

12 / 52

10

60%

90% 100%


La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D14 Durante il pre-triage il paziente viene informato del rischio potenziale di contrarre il COVID-19? Risposte: 63

Saltate: 0

Si

D14 Durante il pre-triage il paziente viene informato del rischio potenziale di contrarre il COVID-19?

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

69.84%

No

30.16%

90% 100%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D15 Al momento dell’arrivo presso la struttura viene eseguito un triage per identificare soggetti potenzialmente infetti da COVID-19? Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

D15 Al momento dell’arrivo presso la struttura viene eseguito un triage per identificare soggetti potenzialmente infetti da COVID-19?

90% 100%

14 / 52 OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

95.24%

No

4.76%

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

11


La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D16 Come viene eseguito il triage?

D16 Come viene eseguito il triage?

Risposte: 63

Saltate: 0

Somministrazion e di un...

Misurazione della...

Nessuna delle precedenti

Tutte le precedenti

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90% 100%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Somministrazione di un questionario con domande mirate

1.59%

Misurazione della temperatura corporea

22.22%

Nessuna delle precedenti

3.17%

Tutte le precedenti

73.02%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D17 Presso la struttura in cui lei opera sono presenti reparti COVID-19?

D17 Presso la struttura in cui lei opera sono presenti reparti COVID-19?

Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

16 / 52 0%

12

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

42.86%

No

57.14%

90% 100%


La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D18 E' stato previsto un percorso separato “pulito” dedicato ai pazienti che si sottopongono a chirurgia elettiva e, in particolare, della cataratta? Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

71.43%

No

28.57%

D18 È stato previsto un percorso separato “pulito” dedicato ai pazienti che si sottopongono a chirurgia elettiva e, in particolare, della cataratta?

90% 100%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D19 Effettua uno screening per COVID-19 ai pazienti programmati per intervento di cataratta? Risposte: 63

Saltate: 0

Sì, tampone

Sì, test sierologici

D19 Effettua uno screening per COVID-19 ai pazienti programmati per intervento di cataratta?

18 / 52 No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Sì, tampone

66.67%

Sì, test sierologici

6.35%

No

26.98%

90% 100%

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

13


La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D20 Quanto tempo prima dell’intervento vengono eseguiti?

D20 Quanto tempo prima dell’intervento vengono eseguiti?

Risposte: 63

Saltate: 0

24-48 h

7 giorni prima

Non sono effettuati t...

Altro (specificare)

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90% 100%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

24-48 h

60.32%

7 giorni prima

9.52%

Non sono effettuati test di screening presso il mio centro

26.98%

Altro (specificare)

3.17%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D21 Presso il suo centro sono stati attivati programmi di screening periodico per il personale di sala operatoria?

D21 Presso il suo centro sono stati attivati programmi di screening periodico per il personale di sala operatoria?

Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

20 / 52 0%

14

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

69.84%

No

30.16%

90% 100%


La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19 LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D22 Quali tipi di test sono stati adottati: Risposte: 59

Saltate: 4

D22 Quali tipi di test sono stati adottati

Tampone

Test sierologici

Entrambi

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Tampone

23.73%

Test sierologici

42.37%

Entrambi

33.90%

90% 100%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D23 Con quale periodicità sono eseguiti i test di screening? Risposte: 61

Saltate: 2

Ogni settimana

D23 Con quale periodicità sono eseguiti i test di screening?

Ogni mese

22 / 52

Ogni 2 mesi

Altro (specificare)

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Ogni settimana

4.92%

Ogni mese

32.79%

Ogni 2 mesi

34.43%

Altro (specificare)

27.87%

90% 100%

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

15


LA PREPARAZIONE PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con La preparazione del paziente all’intervento diDEL cataratta nella fase post Covid-19 il contributo incondizionato di Théa

D24 Ritiene che il rischio complessivo di infezione da SARS-CoV-2 correlato all’intervento di cataratta in soggetti asintomatici sia:

D24 Ritiene che il rischio complessivo di infezione da SARSCoV-2 correlato all’intervento di cataratta in soggetti asintomatici sia:

Risposte: 62

Saltate: 1

alto

medio

basso

nullo

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

alto

8.06%

medio

17.74%

basso

66.13%

nullo

8.06%

90% 100%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D25 Quanto la preoccupa la possibilità di trasmissione attraverso la congiuntiva di COVID-19 durante la preparazione dei pazienti candidati ad intervento di cataratta?

D25 Quanto la preoccupa la possibilità di trasmissione attraverso la congiuntiva di COVID-19 durante la preparazione dei pazienti candidati ad intervento di cataratta? Risposte: 62

24 / 52

Poco

Abbastanza

Molto

0%

16

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

Saltate: 1

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Poco

56.45%

Abbastanza

32.26%

Molto

11.29%

90% 100%


La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D26 A suo avviso quale procedura rappresenta quella a maggior rischio durante la preparazione del paziente all’intervento di cataratta? Risposte: 61

Saltate: 2

Anestesia topica

Induzione della midria...

D26 A suo avviso quale procedura rappresenta quella a maggior rischio durante la preparazione del paziente all’intervento di cataratta?

Disinfezione

Applicazione del telino...

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90% 100%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Anestesia topica

22.95%

Induzione della midriasi con i colliri

49.18%

Disinfezione

11.48%

Applicazione del telino operatorio

16.39%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D27 Per i pazienti candidati ad intervento di cataratta ha modificato il protocollo di profilassi pre-operatoria antimicrobica aggiuntivo allo Iodopovidone al 5% somministrato in sala operatoria? Risposte: 62

Saltate: 1

26 / 52

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

33.87%

No

66.13%

90% 100%

D27 Per i pazienti candidati ad intervento di cataratta ha modificato il protocollo di profilassi pre-operatoria antimicrobica aggiuntivo allo Iodopovidone al 5% somministrato in sala operatoria?

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

17


La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19 LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D28 Cosa utilizza?

D28 Cosa utilizza?

Risposte: 61

Saltate: 2

Antibiotico

Antisettici

Altro (specificare)

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Antibiotico

27.87%

Antisettici

55.74%

90% 100%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa16.39%

Altro (specificare)

D29 Per quanto riguarda la midriasi preoperatoria, ritiene che l’utilizzo promiscuo per più pazienti dello stesso flacone di collirio midriatico debba essere evitato?

D29 Per quanto riguarda la midriasi pre-operatoria, ritiene che l’utilizzo promiscuo per più pazienti dello stesso flacone di collirio midriatico debba essere evitato? Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

90.48%

No

90% 100%

9.52%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa 28 / 52

D30 Ritiene che l’uso della midriasi ottenibile con adrenalina possa rappresentare una valida alternativa a quella da collirio?

D30 Ritiene che l’uso della midriasi ottenibile con adrenalina possa rappresentare una valida alternativa a quella da collirio?

Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

52.38%

No

47.62%

29 / 52

18

60%

90% 100%


La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D31 Ritiene che la midriasi intracamerulare possa migliorare l’organizzazione e il flusso dei pazienti nella fase preoperatoria? Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

68.25%

No

31.75%

D31 Ritiene che la midriasi intracamerulare possa migliorare l’organizzazione e il flusso dei pazienti nella fase preoperatoria?

90% 100%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D32 Quale fase dell’intervento di cataratta ritiene sia quella potenzialmente più a rischio di contagio da SARS-CoV-2? Risposte: 63

Saltate: 0

L’iniezione di sostanza... L’idrodissezion e La facoemulsifi...

D32 Quale fase dell’intervento di cataratta ritiene sia quella potenzialmente più a rischio di contagio da SARSCoV-2?

Tutte le fasi presentano l... Nessuna delle precedenti 0%

10%

20%

30%

OPZIONI DI RISPOSTA

40%

50%

31 / 52

60%

70%

80%

90% 100%

RISPOSTE

L’iniezione di sostanza viscoelastica in camera anteriore

0.00%

L’idrodissezione

4.76%

La facoemulsificazione

25.40%

Tutte le fasi presentano lo stesso rischio

41.27%

Nessuna delle precedenti

28.57%

32 / 52

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

19


LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D33 Il rischio COVID-19 correlato all’intervento di cataratta non è stato ancora pienamente definito. Nella sua pratica clinica ha modificato o ha La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19 intenzione di modificare il suo approccio chirurgico per ridurre il rischio potenziale di contagio da SARS-CoV-2 correlato all’intervento di cataratta (ad esempio ridurre la dimensione delle incisioni e uso di HPMC per limitare la formazione di aerosol)? D33 Risposte: 63 Saltate: 0 Il rischio COVID-19 correlato all’intervento di cataratta non è stato Si ancora pienamente definito. Nella sua pratica clinica ha modificato o ha No intenzione di modificare il suo approccio chirurgico 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% per ridurre il rischio potenziale di contagio da OPZIONI DI RISPOSTA RISPOSTE SARS-CoV-2 correlato 22.22% Si all’intervento di cataratta 77.78% No (ad esempio ridurre la dimensione delle incisioni e uso di HPMC per limitare la formazione di aerosol)?

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D34 Ritiene utile l’impiego di doppio guanto chirurgico durante la chirurgia della cataratta in pazienti non COVID-19?

D34 Ritiene utile l’impiego di doppio guanto chirurgico durante la chirurgia della cataratta in pazienti non COVID-19? Risposte: 63

Saltate: 0

33 / 52

Si

No

0%

20

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

20.63%

No

79.37%

90% 100%


LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19

D35 Presso il suo centro che tipo di dispositivi di protezione individuale adotta il personale di sala durante la chirurgia della cataratta in pazienti non COVID-19? Risposte: 63

Saltate: 0

Occhiali e maschera...

Maschera facciale...

Occhiali e mascherina...

D35 Presso il suo centro che tipo di dispositivi di protezione individuale adotta il personale di sala durante la chirurgia della cataratta in pazienti non COVID-19?

Mascherina chirurgica

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90% 100%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Occhiali e maschera facciale filtrante (FFP2/FFP3)

20.63%

Maschera facciale filtrante (FFP2/FFP3)

30.16%

Occhiali e mascherina chirurgica

23.81%

Mascherina chirurgica

25.40%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D36 Nella sua esperienza l’uso prolungato durante l’intera seduta operatoria delle maschere FFP2/FFP3 è stato associato a un maggior discomfort per il chirurgo? Risposte: 63

Saltate: 0

Si

35 / 52 No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

87.30%

No

12.70%

D36 Nella sua esperienza l’uso prolungato durante l’intera seduta operatoria delle maschere FFP2/FFP3 è stato associato a un maggior discomfort per il chirurgo?

90% 100%

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

21


LA PREPARAZIONE PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con La preparazione del paziente all’intervento diDEL cataratta nella fase post Covid-19 il contributo incondizionato di Théa

D37 Data la presenza del telino operatorio a suo avviso è necessario che il paziente indossi la mascherina chirurgica durante l’intervento?

D37 Data la presenza del telino operatorio a suo avviso è necessario che il paziente indossi la mascherina chirurgica durante l’intervento? Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

OPZIONI DI RISPOSTA Si

70%

80%

90% 100%

RISPOSTE

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA 41.27% FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa 58.73%

No

D38 Ritiene che l’introduzione di ulteriori barriere di protezione a copertura del microscopio chirurgico sia una misura utile per ridurre il rischio di contagio?

D38 Ritiene che l’introduzione di ulteriori barriere di protezione a copertura del microscopio chirurgico sia una misura utile per ridurre il rischio di contagio?

Risposte: 63

Saltate: 0

Si

Si, ma non le utilizzo per...

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90% 100%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

11.11% 44.44%

Si, ma non le utilizzo perché poco pratiche o difficilmente reperibili No

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con 44.44% il contributo incondizionato di Théa 37 / 52 D39 Ritiene che l’uso di occhiali di protezione possa influenzare negativamente la visibilità e quindi il risultato della sua chirurgia?

D39 Ritiene che l’uso di occhiali di protezione possa influenzare negativamente la visibilità e quindi il risultato della sua chirurgia?

Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

Non so, non li ho mai...

0%

10%

20%

30%

40%

50%

OPZIONI DI RISPOSTA Si No Non so, non li ho mai utilizzati

22

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

60%

70%

80%

90% 100%

RISPOSTE

38 / 52

68.25% 14.29% 17.46%


La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D40 Pensa che potrebbe essere utile prevedere percorsi condivisi con gli anestesisti per la regolazione del flusso di ossigeno diretto al paziente per limitare la formazione di goccioline? Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

71.43%

No

28.57%

90% 100%

D40 Pensa che potrebbe essere utile prevedere percorsi condivisi con gli anestesisti per la regolazione del flusso di ossigeno diretto al paziente per limitare la formazione di goccioline?

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D41 Di quanto ha prolungato l’intervallo tra un intervento e l’altro per le operazioni di sanificazione e per il mantenimento del distanziamento sociale tra i pazienti? Risposte: 63

Saltate: 0

10 minuti

20 minuti

30 minuti

D41 Di quanto ha prolungato l’intervallo tra un intervento e l’altro per le operazioni di sanificazione e per il mantenimento del distanziamento sociale tra i pazienti?

Non ho modificato...

0%

10%

20%

30%

40 40%

/ 52 50%

60%

70%

80%

90% 100%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

10 minuti

23.81%

20 minuti

34.92%

30 minuti

31.75%

Non ho modificato l’intervallo tra gli interventi

9.52%

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020 41 / 52

23


LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19

D42 Ritiene che l’attesa tra un paziente e il successivo allo scopo di ricambiare tutta l’aria della sala operatoria sia una norma facilmente eseguibile?

D42 Ritiene che l’attesa tra un paziente e il successivo allo scopo di ricambiare tutta l’aria della sala operatoria sia una norma facilmente eseguibile?

Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

38.10%

No

61.90%

90% 100%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D43 Presso il suo centro sono stati adottati sistemi aggiuntivi di sanificazione degli ambienti rispetto all’epoca pre-COVID-19?

D43 Presso il suo centro sono stati adottati sistemi aggiuntivi di sanificazione degli ambienti rispetto all’epoca pre-COVID-19?

Risposte: 62

Si

42 / 52 No

0%

24

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

Saltate: 1

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

64.52%

No

35.48%

90% 100%


La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19 LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D44 Quali? Risposte: 56

D44 Quali?

Saltate: 7

Ozono

Raggi UV

Entrambi

Altro (specificare)

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Ozono

16.07%

Raggi UV

23.21%

Entrambi

23.21%

Altro (specificare)

37.50%

90% 100%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D45 Ogni quanto dovrebbero essere a suo avviso eseguite le operazioni di sanificazione? Risposte: 63

Saltate: 0

Dopo ogni intervento

A metà seduta operatoria e...

D45 Ogni quanto dovrebbero essere a suo avviso eseguite le operazioni di sanificazione?

44 / 52

A fine seduta operatoria

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90% 100%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Dopo ogni intervento

63.49%

A metà seduta operatoria e a fine seduta operatoria

14.29%

A fine seduta operatoria

22.22%

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

25


LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19

D46 Sono stati introdotti presso il suo centro protocolli di gestione da parte del personale infermieristico e para-infermieristico sia degli strumenti sia dei materiali potenzialmente contaminati dopo l’intervento?

D46 Sono stati introdotti presso il suo centro protocolli di gestione da parte del personale infermieristico e para-infermieristico sia degli strumenti sia dei materiali potenzialmente contaminati dopo l’intervento? Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

73.02%

No

26.98%

90% 100%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D47 Sono stati introdotti più strumenti monouso e/o sono stati modificati i protocolli di sanificazione e sterilizzazione degli strumenti riutilizzabili?

D47 Sono stati introdotti più strumenti monouso e/o sono stati modificati i protocolli di sanificazione e sterilizzazione degli strumenti riutilizzabili?

Risposte: 63

Saltate: 0

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

53.97%

90% 100%

46.03%

No

46 / 52 LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D48 Ha già avuto o ha intenzione di implementare nella sua pratica clinica l’uso della telemedicina per lo screening e/o il follow up dei pazienti candidati a intervento di cataratta?

D48 Ha già avuto o ha intenzione di implementare nella sua pratica clinica l’uso della telemedicina per lo screening e/o il follow up dei pazienti candidati a intervento di cataratta? Risposte: 63

Saltate: 0

Si, li ritengo strumenti utili

No, non credo siano strume...

0%

10%

20%

30%

40%

50%

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

70%

80%

90% 100%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si, li ritengo strumenti utili

39.68%

No, non credo siano strumenti sufficientemente validati

60.32%

47 / 52

26

60%


La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19 LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D49 Ha già modificato o ha intenzione di modificare il follow-up dei pazienti post-cataratta? Risposte: 63

Saltate: 0

Si, aggiungendo...

Si, riducendo il numero di...

D49 Ha già modificato o ha intenzione di modificare il followup dei pazienti postcataratta?

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90% 100%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si, aggiungendo video-consulti o telefonate

14.29%

Si, riducendo il numero di visite post-operatorie fisiche

38.10%

No

47.62%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D50 Ad eccezione di casi complicati, dopo quanto tempo ritiene necessario effettuare i controlli post-operatori dopo intervento di cataratta? Risposte: 63

Saltate: 0

In prima giornata

Dopo 7-10 giorni...

D50 Ad eccezione di casi complicati, dopo quanto tempo ritiene necessario effettuare i controlli post-operatori dopo intervento di cataratta?

In prima giornata e d...

49 / 52 Mai

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90% 100%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

In prima giornata

36.51%

Dopo 7-10 giorni dall’intervento

17.46%

In prima giornata e dopo 7-10 giorni

46.03%

Mai

0.00%

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

27


LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

La preparazione del paziente all’intervento di cataratta nella fase post Covid-19

D51 Per quanto riguarda il follow-up ritiene utile incrementare la rete di collaborazione tra ospedali e medici del territorio per limitare il numero di accessi del paziente all’ospedale?

D51 Per quanto riguarda il follow-up ritiene utile incrementare la rete di collaborazione tra ospedali e medici del territorio per limitare il numero di accessi del paziente all’ospedale?

Risposte: 62

Saltate: 1

Si

No

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

OPZIONI DI RISPOSTA

RISPOSTE

Si

87.10%

No

12.90%

90% 100%

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL’INTERVENTO DI CATARATTA NELLA FASE POST COVID-19 con il contributo incondizionato di Théa

D52 Quale ritiene possa essere il limite principale per il mantenimento delle misure cautelari a lungo termine nell’ambito della chirurgia della cataratta?

D52 Quale ritiene possa essere il limite principale per il mantenimento delle misure cautelari a lungo termine nell’ambito della chirurgia della cataratta? Risposte: 63

Problemi di organico

Mancanza di DPI

Altro (specificare)

0%

10%

OPZIONI DI RISPOSTA

Supplemento a LA VOCE AICCER 2/2020

20%

30%

40%

50%

51 / 52

60%

70%

80%

90% 100%

RISPOSTE

Problemi di organico

61.90%

Mancanza di DPI

23.81%

Altro (specificare)

14.29%

In conclusione dello studio effettuato si evidenza come molte misure cautelari volte alla riduzione del rischio di contagio da SARS-COV-2 siano positivamente ormai entrate a far parte delle procedure standard di accesso alla chirurgia della cataratta. Tuttavia, l’implementazione di queste nuove pratiche genera un rallentamento nell’attività chirurgica e nell’erogazione delle prestazioni che poco si concilia con il recente incremento dei tempi di attesa dovuto all’emergenza sanitaria. Al contrario, le lunghe attese

28

Saltate: 0

aumentano la difficoltà dell’intervento chirurgico, incrementando quindi anche il rischio di ottenere esiti negativi. L’obiettivo dell’analisi condotta da AICCER era dunque di rilevare le maggiori criticità comparse negli ultimi mesi e di porre in luce la necessità di future analisi e osservazioni che studino metodologie per ottimizzare i processi perichirurgici pur assicurando protocolli di sicurezza sia per il personale sanitario che per il paziente. 52 / 52


Note





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