b2eyes Magazine 8/2018

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N82018 Sommario

Scarica l’APP B2TRADE Editoriale Un evento tutto casa, sole e professione 3 Attualità

di b2eyes magazine

Occhialeria italiana, primo semestre 2018 in frenata 4 Hoya, un patto di alleanza con gli ottici indipendenti 6 Mondottica: il mercato italiano diventa… Revolutionary 10 A nord est dell’ottica: una missione da compiere per Vision Adria 14 Assottica: l’importanza del ruolo del contattologo 18 VisionOttica Award 2019 ai blocchi di partenza 21 Editore FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it Redazione Via Petitti, 16 - 20149 Milano Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it Grafica e impaginazione FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale

B2STYLE Moda Accerchiamoli! 24 Piglio Barocco 26 Occhio allo stile Voglio un occhiale spericolato 30 B2EXPERT Contro-intuitivo Senti, tu come faresti? 36 Strategie d’impresa EssilorLuxottica: quando il cambiamento permette di crescere 40 Education Istituto Zaccagnini a Milano: una finestra sul futuro 44 Alis volat propriis 48 Strumenti Zeiss Visufit 1000: la videocentratura 3D porta il centro ottico nel futuro 50 Essilor: Vision-R 800 punta di diamante degli strumenti 56 Lo gnommero L’oculista riconoscerà l’optometrista… da un buco nel coperchio 63

Stampa Giuseppe Lang - Arti Grafiche S.r.l. Via Romairone, 66/N - 16163 Genova Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 18653 Copia omaggio

ERRATA CORRIGE Nel numero 7-2018, a pag. 25, nel servizio “Piatto e colorato vs. ovale e grigio”, è stato erroneamente indicato un modello Rodenstock come Porsche Design. Ci scusiamo con i lettori e con le aziende coinvolte.

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Editoriale

Un evento tutto casa, sole e professione

di Angelo Magri

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l Congresso in contattologia e ottica oftalmica di Monopoli, la nostra testata, che figurava anche come media partner, ha, forse per la prima volta in assoluto, intervistato Mery Veneziani. Figura non particolarmente nota ai più, è colei che muove la macchina dietro un evento in grado di coinvolgere oltre cinquecento persone per due giornate, in una delle località più affascinanti d’Italia, ma non certo a portata di aereo, treno o auto. All’esplicita domanda se di fronte a un apprezzamento così evidente e dopo dieci edizioni, lei, in qualità di responsabile organizzativa, e il marito, Giancarlo Montani, nella veste di curatore scientifico, non auspichino di fare un salto di qualità cambiando sede, ci ha risposto, con una serenità pari alla determinazione, che il Congresso di Monopoli è nato come iniziativa familiare, casalinga, in quella località. E tale resterà. In molti si chiedono quali siano le ragioni del successo di un appuntamento così geograficamente periferico e costantemente caratterizzato da ritardi sulla tabella di marcia degli interventi in plenaria. Le ragioni sono molte, e vanno dalla serietà professionale e capacità

relazionale dello stesso Montani fino al livello degli ospiti e dei temi trattati. Ma una di queste, forse la meno percepibile per chi non vi è mai stato, è il sole di Monopoli. E non soltanto quello atmosferico, che, quando si presenta forte e caldo, come a metà ottobre scorso, illude persino chi siede in giacca e cravatta di trovarsi ancora in estate o persino in vacanza. Ma anche il “sole” che sprigiona la rilassante atmosfera del Congresso stesso, capace di attirare quasi quaranta aziende, con i loro referenti locali e non solo e con molte novità di prodotto, che magari non hanno ancora fatto capolino in altre sedi ben più prestigiose. Un “sole” che consente di stringere accordi, scrivere ordini, instaurare rapporti destinati a durare o semplicemente consolidare il piacere di ritrovarsi tutti insieme: clienti e fornitori, esperti di oftalmica e specialisti in contattologia, giornalisti e addetti ai lavori, docenti e future generazioni dell’ottica e dell’optometria, in quelle due giornate caotiche ma complete, lunghe ma soddisfacenti, faticose ma proficue. Un po’ come nel ben più famoso gioco di società che ricalca il nome di questa ammaliante città della Puglia.

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Attualità

Occhialeria italiana, primo semestre 2018 in frenata a cura della redazione

L’export evidenzia un calo del sell in rispetto a gennaio-giugno 2017: -2,9% in valore, con -1,8% per le montature da vista e -3,6% per gli occhiali da sole. Negativi anche i dati del mercato interno

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«La prima metà del 2018 per l’occhialeria, reduce da un 2017 di crescita seppure contenuta, purtroppo non sembra essere particolarmente dinamica – è il commento alla nota di Anfao con i dati semestrali di Giovanni Vitaloni, presidente dell’associazione delle imprese italiane di occhiali e lenti oftalmiche, che fa parte di Confindustria Moda – Le esportazioni, che hanno guidato la crescita negli ultimi anni, stanno segnando il passo. Stanno soffrendo molto gli occhiali da sole e preoccupa il mercato americano. Meteo e incertezza di politica commerciale sembrano essere le cause principali». Quanto al mercato interno, resta fiacco e i consumi, anche a causa di una riduzione della fiducia degli utenti finali, sono tornati negativi. Stanno soffrendo non soltanto gli occhiali da sole (-4,3% in valore rispetto al primo semestre 2017 il dato aggregato sole più vista), ma anche il comparto delle lenti oftalmiche (-1,5%), che ha da sempre sostenuto il mercato, soprattutto con le lenti progressive, segnala una stagnazione preoccupante. Quali sono dunque le aspettative per i prossimi mesi? Secondo Anfao, analizzando l’andamento mensile dell’export nel primo semestre del 2018 non vi è omogeneità, bensì, dopo un mese di gennaio ancora in scia della positiva chiusura 2017, i mesi successivi hanno registrato un decremento tendenziale. Maggio e giugno però, seppur con un segno negativo, sembrano in ripresa, segnale che lascia ben sperare per il secondo semestre.

dati del settore occhialeria relativi al periodo gennaio-giugno 2018 diffusi da Anfao fotografano un comparto che attraversa un momento poco brillante in un contesto mondiale meno solido, in cui il Pil è generalmente cresciuto a buoni ritmi, ma con segni di rallentamento in alcuni mercati e nuovi rischi al ribasso, dovuti soprattutto ai dazi commerciali e all’eventuale successiva escalation, oltre che ai rincari energetici e alle tensioni finanziarie in alcuni paesi emergenti. Le esportazioni di montature vista e sole hanno registrato performance negative in tutte le aree geografiche: in America -2,3%, in Europa -2,5%, in Asia -4,5%. A due cifre il decremento in Africa (-12,2%) e Oceania (-25,1%), che però pesano complessivamente poco meno del 2% di tutte le esportazioni del settore in valore. Analizzando i diversi paesi, negli Stati Uniti, da sempre primo mercato di riferimento per il comparto con una quota di oltre il 25% delle esportazioni, l’export complessivo ha fatto segnare -3,2% rispetto al primo semestre 2017, con le montature sostanzialmente stabili (-0,2%) rispetto agli occhiali da sole (-12,2%) decisamente sotto tono. Negli Usa non poco avrebbe pesato l’incertezza di politica commerciale legata alle azioni di Trump. In Europa segno meno per le esportazioni complessive di montature sole e vista in Francia (-4,8%), Germania (-6%), Spagna (-9,5%); solo nel Regno Unito sono rimaste pressoché stabili (+0,4%).

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Attualità

Hoya, un patto di alleanza con gli ottici indipendenti di Angelo Magri

Alla base c’è la qualità dell’offerta dell’azienda oftalmica, finalizzata alla soddisfazione del cliente finale, attraverso la professionalità del punto vendita

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il massimo comfort e zero problemi – sottolinea Veroli – Perciò ci poniamo come il vero alleato degli ottici indipendenti e con elevata professionalità: per raggiungere l’obiettivo occorrono esperienza, know how, paspressione, capacità di ascolto, cura e attenzione per il clien- Maurizio Veroli, presidente e ad di Hoya Vision Care Italia te. Alla domanda: cosa contraddistingue Hoya, una delle risposte più ricorrenti è proprio l’attenzione nei confronti dei centri ottici. La cosa mi gratifica molto perché riflette il nostro modo di essere: sono certo che anche gli ottici che lavorano con noi facciano lo stesso con il cliente finale. Per riuscirci, viene coinvolto tutto il team della nostra azienda, particolarmente indirizzato ai partner più fedeli, cioè ai punti vendita che lavorano in maniera più regolare con Hoya e per questo tutto lo staff di Hoya è preparato e allineato. Fa parte del dna aziendale». In cosa consiste la qualità, secondo Hoya Vision Care Italia? «È fatta di prodotti innovativi, sistemi efficaci e servizi affidabili, ma va anche comunicata bene – spiega il manager – Hoya mette a disposizione la propria esperienza e visione strategica per aiutare l’ottico an-

ella prima parte del 2018 il mercato interno ha sofferto pressoché in tutte le categorie merceologiche, in particolare negli occhiali da sole. «Le lenti da vista, invece, sembrano mostrare una timida crescita, anche se solo a valore e non a volume – afferma Maurizio Veroli, presidente e amministratore delegato per l’Italia di Hoya Vision Care – Di certo lo scenario è difficile, anche per via dei deboli indicatori macro economici. Ma questo è il contesto in cui operiamo e in cui dobbiamo sviluppare la nostra strategia e le nuove iniziative, focalizzandoci sulle priorità. Da qui deriva un’ulteriore conferma: la qualità paga, sempre. Un’affermazione non così ovvia, soprattutto in momenti di congiuntura debole come l’attuale. Ne consegue che anche di fronte a un’offerta più conveniente il cliente non rinuncia alla soddisfazione». Per ribadire e, soprattutto, comunicare di più e meglio questo concetto ai propri partner, l’azienda oftalmica continua a puntare con decisione su strumenti “one to one” oppure online: la presenza tra settembre e novembre ad appuntamenti chiave per il settore, come DaTE a Firenze, il Congresso di Monopoli ed Expo Ottica Sud di Catania, ne è un esempio concreto. A questi eventi si è affiancata, nell’ultimo semestre, una significativa offerta di webinar (vedi box). Ecco perché Hoya ha deciso di stringere un patto sempre più stretto con i suoi partner. «Lavoriamo con loro o, meglio, collaboriamo affinché vengano scelti dai clienti finali: insieme vogliamo fornire la migliore soluzione visiva per ogni consumatore, per garantire

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Attualità che nella comunicazione: non abbiamo intenzione di raggiungere direttamente il cliente finale, vogliamo invece collaborare con il professionista affinché il cliente finale sia pienamente soddisfatto. E lo facciamo con chi non si accontenta di proposte standard per tutti o della soluzione più facile, ma con quanti sono sempre attenti a offrire le novità e a soddisfare bisogni nuovi». La correzione visiva è il punto di partenza, ma pure la protezione e la prevenzione sono sempre più importanti per l’azienda di Garbagnate Milanese. «Anche le soluzioni mirate a occasioni specifiche stanno crescendo, ma qui rimane tanta strada da fare – sostiene Veroli – Offrire qualità significa lavorare di

più, determina, però, grandi vantaggi e soddisfazioni: personalmente sono molto soddisfatto nel vedere che i nostri clienti stanno ottenendo risultati importanti sulle lenti progressive Hoya personalizzate, sui trattamenti top, sulla protezione congiunta da raggi UV e luce blu nociva. Un utilizzo sempre più regolare dei nostri sistemi di videocentratura, inoltre, o per la sagomatura a distanza porta a una soluzione visiva ottimale. Ma la più grande soddisfazione per noi di Hoya è vedere che i nostri partner riescono a crescere in un contesto economico difficile, confermando che anche in un mercato stagnante è possibile ottenere performance positive».

Un autunno “caldo” con Chili, Eye Genius e webinar “Ampia visione, grandi emozioni” è l’iniziativa con cui, sino al 15 gennaio, Hoya porta il cinema di Chili dagli ottici. Protagoniste sono le lenti progressive personalizzate dell’azienda. Il cliente finale potrà, infatti, ricevere un vantaggio in più nei centri ottici che le propongono: cento euro di cinema Chili, la piattaforma online che permette la visione in alta definizione di oltre 50 mila titoli a catalogo tra film, prime visioni e serie tv senza abbonamento, visibili tramite qualsiasi dispositivo digitale. «Anche con questa attività intendiamo agevolare ai centri ottici la proposta di lenti top, perché vogliamo che sia garantita la massima soddisfazione in termini di visione», sottolinea Veroli. Da qui la scelta di un’originale promozione (nelle foto), con un premio altrettanto particolare per l’utente finale, al quale l’ottico consegnerà, insieme al nuovo occhiale, la gift card Chili. EyeGenius è il sistema che permette una valutazione visiva completa, che include anche la misurazione e correzione della disparità di fissazione con una procedura esclusiva sviluppata da Hoya, in collaborazione con l’università di Olten. «La procedura è interattiva e coinvolgente anche per l’esaminato, che partecipa in modo attivo alla propria valutazione visiva, comprendendone l’accuratezza e i benefici – spiega il numero uno di Hoya Vision Care Italia – Il tutto con la massima affidabilità per l’ottico nella correzione prismatica. Finora ne abbiamo già venduti un centinaio sul mercato interno: l’obiettivo è triplicare questa quota nei prossimi mesi» Dopo le positive esperienze prima dell’estate con Angelica Pagnelli e Nicola Di Lernia, dal 20 settembre scorso, per più di un mese, la società di Garbagnate Milanese ha messo in agenda un nutrito programma di contenuti attraverso i webinar, che vanno dall’utilizzo dei social alla promozione delle lenti progressive, dai viaggi incentive alle opportunità offerte Ampia visione, grandi emozioni da EnRoute, fino alla nuova gamma di progressive personacon le nuove lenti progressive Hoya. lizzate. A questo si aggiunge un iter promosso dalla OphthalBBenvenuto Benven Ben envenuto t in un mo mondo ndo mology Academy di Hoya Vision Care Italia, incentrato sulla ricco di emozio zioni oni fiducia tra ottico e oculista, che si concluderà ai primi di dicembre. «Si tratta di uno strumento online che garantisce aggiornamento continuo in ogni momento della giornata e favorisce la formazione e il coinvolgimento anche dei collaboratori, con una Hoya e il tuo Centro Ottico di fiducia ti augurano una buona e ampia visione facile organizzazione all’interno del centro ottico, perché propoLIVE YOUR MOVIE ovunque tu sia. niamo diverse fasce orarie e condividiamo la registrazione dei webinar stessi», afferma ancora Veroli. Con questa Gift Card puoi noleggiare o comprare film su chili.com o tramite App CHILI. Scegli tra le prime visioni, i grandi film e le migliori serie tv. LIVE YOUR MOVIE!

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Attualità

Mondottica: il mercato italiano diventa… Revolutionary di Angelo Magri

È entrata nella fase operativa la partnership tra la multinazionale di occhiali e la società di distribuzione di Michele Saladino

L’

annuncio è stato dato a maggio, ma il primo settembre scorso è partita ufficialmente e, soprattutto, operativamente la collaborazione tra Mondottica International e Revolutionary Eyewear. «Ci siamo ritrovati nella medesima filosofia che guida entrambe le aziende: abbinare il segmento della nicchia selettiva a quello del mass market», spiega Matteo Mohwinckel, direttore commerciale di Mondottica per Sud Europa, Medio Oriente e Africa. Così Pepe Jeans, Ted Baker, Hackett Bespoke, Sandro, Maje, Christian Lacroix e, soprattutto, i brand italiani Ducati e Benetton fanno ora capo alla rete distributiva di Revolutionary Eyewear per il mercato interno. «I vari marchi del portafoglio Mondottica avranno nostri agenti dedicati – dice Michele Saladino, entrato agli inizi del nuovo millennio nel segmento dell’occhialeria di design e da allora evolutosi prima come main agent e, dal 2014, con il lancio di Revolutionary Eyewear, che oggi conta 25 collaboratori – Non ci rivolgiamo né alle catene né agli scontisti, ma a centri ottici indipendenti che sappiano valorizzare il dna dei singoli marchi e le loro caratteristiche tecniche. Abbiamo, inoltre, già stretto accordi con importanti realtà della distribuzione associata, quali Cecop, Netcity e Ottici

Matteo Mohwinckel, direttore commerciale di Mondottica per l’area Emea

Michele Saladino, titolare di Revolutionary Eyewear

Professionisti, mentre sono in fase di discussione partnership con altri gruppi, oltre che con significative family chain a livello locale». Se lo scorso settembre ha rappresentato il trampolino di lancio della collaborazione, con la prima uscita pubblica a Silmo 2018, sarà il 2019 il momento della sua celebrazione. «L’anno prossimo la distribuzione delle montature di Mondottica presso i centri ottici italiani entrerà a pieno regime e potrà beneficiare anche del debutto sul canale ottico delle collezioni sole e vista United Colors of Benetton», sottolinea Mohwinckel.

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Attualità Benetton, dal 2019 in vendita anche nei centri ottici Nel settembre 2017 Benetton Group e Mondottica International hanno annunciato la firma di un contratto esclusivo di licenza globale per la progettazione, la produzione e la distribuzione di occhialeria per il marchio United Colors of Benetton. L’accordo per le linee sole e vista per uomo e donna sarà valido fino al 2023. La prima collezione di sunwear Benetton prodotta da Mondottica è disponibile dalla primavera estate 2018 e viene distribuita esclusivamente nella rete retail del brand di abbigliamento e accessori. Dal 2019, invece, la distribuzione delle collezioni di occhiali da sole e vista sarà estesa alla rete wholesale globale di Mondottica. «Ispirato a una sinfonia di colori che simbolicamente celebrano la diversità nel mondo, il marchio italiano fa leva sul suo dna unico e reinterpreta i migliori design di occhiali degli ultimi cinquant’anni per dar vita a montature dalle forme iconiche adatte all’uso quotidiano – spiegano in Mondottica – Il comfort è massimizzato in tutti i modelli grazie a morbide aste regolabili e a naselli realizzati con materiali di alta qualità, per garantire un elevato livello sia del fit sia della durata. La praticità si estrinseca sotto forma di custodie colorate, che possono essere facilmente impilate e mostrate in qualsiasi punto vendita e che raffigurano il modello dell’occhiale sulla parte frontale, determinando così un più forte impatto visivo».

Un’immagine della campagna Ducati Eyewear, con il pilota Andrea Dovizioso

Benetton e Ducati, del resto, sono i brand che Mondottica e Revolutionary Eyewear considerano trainanti per il mercato nazionale. Lo ha confermato l’esperienza vissuta nel luglio scorso alla World Ducati Week, presso il circuito “Marco Simoncelli” di Misano. «Oltre novantamila ducatisti sono venuti in tre giorni al nostro stand: hanno apprezzato soprattutto la coincidenza dei valori del marchio con il progetto eyewear», racconta Saladino, che ricorda come la nascita e lo sviluppo dell’iniziativa legata agli occhiali “firmati” dall’azienda motoristica di Borgo Panigale siano stati condivisi direttamente con Michael Jardine, fondatore e ceo di Mondottica. Lo stesso Mohwinckel, del resto, ricorda come sia la prima volta che insieme al management e al team creativo di Ducati «è stata realizzata una vera e propria collezione di montature e il lancio all’ultimo Mido del modello indossato da Andrea Dovizioso, pilota italiano della scuderia nella MotoGP, e le giornate bolognesi dedicate hanno già favorito la conoscenza presso il grande pubblico della nostra collezione eyewear – afferma il manager di Mondottica – Il tutto in attesa di un’ulteriore conferma alla prossima edizione della World Ducati Week al consumatore finale, nel 2020, quando siamo certi che gli occhiali del brand avranno già ottenuto un interessante sell out da parte dei centri ottici italiani».

Un modello della nuova collezione sole di United Colors of Benetton

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Attualità

A nord est dell’ottica: una missione da compiere per Vision Adria di Nicola Di Lernia esperto del mercato dell’ottica

Si è conclusa con successo di pubblico e consensi delle aziende partecipanti anche la seconda edizione del convegno scientifico promosso dalla cooperativa, in collaborazione con la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto

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uò un congresso iniziare a luci spente? Sì, soprattutto se nasce sotto il tetto della Fondazione Banca degli Occhi del Veneto, che ogni anno contribuisce a restituire la vista a oltre cinquemila persone sottoposte a trapianto di cornea. Può farlo, se una cooperativa illuminata come Vision Adria propone, come già nel 2016, una giornata gratuita aperta a tutti gli operatori del settore con il contributo di una quindicina di aziende partner. Può farlo, infine, se lancia un messaggio universale che l’ottica non è solo numeri e politica e che la missione professionale di tutti ha uno scopo unico: prendersi cura della gente. Così chi scrive, insieme a Giancarlo Montani, ha condotto il convegno di metà settembre a Mestre e ha aperto i lavori chiedendo alla regia di spegnere le luci e di far entrare un “testimone”

Alcuni momenti dell’evento di Mestre

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Attualità delle buone pratiche, un concetto utile purché non sia abusato o strumentalizzato anche dagli ottici. Garantire alla gente delle buone pratiche di visione dovrebbe essere un tema già vissuto e superato: ma si sa che nel nostro ambiente si tenta di realizzare più le cose difficili che quelle semplici e, per l’appunto, pratiche. È stato anche il convegno della personalizzazione. Ovvero l’abilità dell’operatore della visione di coniugare le proprie competenze professionali con le innovazioni delle aziende. Ma allo stesso tempo, oltre che in relazione al tema delle lenti oftalmiche, la personalizzazione è stata trattata anche rispetto a quello della chirurgia refrattiva, che viaggia comunque a braccetto nel post operatorio con l’abilità ottica. È stato il convegno del “dentro o fuori”, ovvero del vedere dentro e fuori gli spazi abitativi e lavorativi dove trascorriamo ben oltre la metà del nostro tempo. Infine, è stato il convegno della contattologia specialistica, quella su misura, quella che ci mette a confronto con soggetti con forti problemi visivi: altro tema nevralgico sulla buona pratica e sul prendersi cura della gente.

di questa missione. Un attore, sceso tra la folla, ha così interpretato liberamente un brano tratto da Il piccolo principe: la storia è quella di un omino che, in un pianeta deserto, continua ad accendere la luce di un lampione perché questo è il suo scopo nella vita. E quale può essere lo scopo principale per chi opera nella visione, se non ridare alla gente la gioia di vedere meglio o rivedere del tutto? “We take care of people. Insieme per ridare la gioia di vedere”. Era questo il titolo che Vision Adria, con i 12 relatori e le 14 aziende presenti, ha voluto trasmettere agli oltre 150 partecipanti al convegno, di cui 100 ospiti non aderenti alla cooperativa. La forma gratuita di partecipazione e la scaletta degli interventi hanno avvicinato numerosi professionisti del nord est all’evento di Mestre, “tracimando” anche sulle zone di Milano e di Bologna. Non è cosa di tutti i giorni vedere a nord est dell’ottica un vasto pubblico confrontarsi sul grande tema del “take care”, insieme a oculisti di chiara fama come Diego Ponzin, direttore della Fondazione Banca degli Occhi del Veneto. È stato il convegno

Alla ricerca di un “patto di Oslo” interdisciplinare Le “pillole” di chi scrive hanno aperto sia il preludio del convegno sia le quattro sessioni dei lavori. Cosa si può dire in cinque minuti? Poco e tantissimo. Si utilizza una sola foto e si lancia un messaggio forte, comprensibile a molti ma non a tutti, solo a chi ha le orecchie e il cuore aperti. L’ottica di per sé è una scienza, sta all’ottico farla diventare un’arte. Non è così facile in questo periodo mantenere tale direzione, ma è l’unica indicata nelle mie pillole. Probabilmente la più importante è l’immagine della stretta di mano storica tra israeliani e palestinesi con il grande abbraccio degli americani. Anche all’ottica e all’oftalmologia serve un grande patto come quello di Oslo, un reciproco riconoscimento dell’esistenza e dell’utilità degli uni per gli altri. Dopo Oslo quella parte di mondo ha vissuto un periodo di prosperità, il patto ha rasserenato gli animi, ha fatto incrementare la natalità, ha permesso insomma di costruire più futuro. Un plauso, infine, a Vision Adria, tra le storiche e più stimate realtà del retail dell’ottica italiana: ha costruito un convegno aperto a tutti senza limitazioni, se non quelle di un sold out a costo zero per una manifestazione che è risultata una festa per tutti, per chi ha partecipato ma anche per le aziende sostenitrici ed entusiaste alla fine dei lavori. Per il 2020, sempre con la collaborazione della Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus, con cui ha rinnovato per un altro triennio la partnership, l’obiettivo di Vision Adria è trovare ancora un tema d’avanguardia da condividere con i colleghi, indipendentemente dalla casacca. Perché, nella sua missione, ci sono la cooperazione e il rispetto.

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Attualità

Assottica: l’importanza del ruolo del contattologo di Angelo Magri

Il neopresidente Romandini illustra progetti e obiettivi dell’associazione delle aziende italiane di lac disposable

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irca 220 milioni di euro di sell in nel 2017, con un incremento del 2,5% rispetto all’anno precedente, secondo i dati Euromcontact. Parte da queste cifre Stefano Romandini, manager di Alcon e, dal maggio scorso, presidente di Assottica Gruppo Contattologia, l’organismo confindustriale che rappresenta sette realtà (Alcon, AMO, Bausch+Lomb, CooperVision, Johnson & Johnson Vision, mark’ennovy, Schalcon) specializzate nelle lenti a contatto disposable sul mercato italiano. Cifre positive sì, ma solo fino a un certo punto. E delle quali (ma non solo) Romandini ha deciso di parlare alla nostra rivista.

aziende aderenti è garantire che il consumatore, attraverso il supporto del contattolo, viva un’esperienza positiva con le lenti a contatto. Solo la professionalità degli applicatori costituisce la vera risposta allo sviluppo dell’ecomStefano Romandini, presidente merce. Per quanto di Assottica Gruppo Contattologia riguarda, invece, il sell in complessivo del comparto, la crescita rispetto al 2017 è importante e in linea con gli ultimi anni, in termini assoluti siamo il secondo paese nell’area europea, dopo il Regno Unito, per vendita di lenti a contatto morbide, ma restiamo lontani dai leader continentali in fatto di penetrazione delle lac rispetto al numero di ametropi.

Quanto incide oggi l’ecommerce in contattologia sul mercato interno? Non esiste un dato preciso, si stima che la sua incidenza possa oscillare tra il 5% e il 10% del valore complessivo del sell out. Del resto oggi il business online appartiene alla realtà del nostro mondo e dobbiamo conviverci. Tuttavia, nel caso delle lenti a contatto, siamo di fronte a un dispositivo medico, per il quale rimane fondamentale il ruolo del professionista della visione, l’unica figura che può davvero supportare il portatore nella scelta della lac più idonea e seguirlo dopo la prima applicazione, poiché l’utilizzo di questo prodotto necessita di manutenzione e di controllo costanti. L’obiettivo di Assottica e delle

Il Convegno Assottica dà appuntamento a ottici e aziende al novembre 2019: quali sono gli obiettivi della prossima edizione? Al momento è presto per rivelare i dettagli del programma e i suoi contenuti, anche se natu-

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Attualità

Alcuni momenti del Convegno Assottica: nel 2017 l’evento, a cadenza biennale, ha raggiunto quota dodici edizioni

ralmente la nostra associazione ci sta già lavorando. Di certo aggiungeremo qualche novità, mantenendo tuttavia il format consolidato, che ha finora riscosso apprezzamento e interesse.

Il nostro obiettivo è « garantire al consumatore un’esperienza positiva sulle lenti a contatto attraverso il contattologo: la sua professionalità costituisce la vera risposta allo sviluppo dell’ecommerce

Come si muovono le aziende di lac disposable, tra canale ottico e approccio diretto al consumatore finale? L’obiettivo di Assottica è realizzare un equilibrio tra centro ottico e consumatore, in grado di valorizzare la professionalità dell’applicatore, rispondere ai bisogni del portatore e alle esigenze delle imprese fornitrici. La nostra associazione guarda sempre con la massima attenzione al canale professionale, ma non possiamo trascurare il fatto che oggi buona parte della comunicazione e della pubblicità delle aziende si rivolge direttamente all’utente finale. Tant’è che anche nel nostro sito web abbiamo dedicato una sezione al canale professionale e una al consumatore. Quest’ultimo, in sostanza, va tutelato, meglio ancora se con il contributo del contattologo, creando di fatto una sorta di alleanza tra i due soggetti coinvolti.

»

Assottica è interessata anche a un’apertura nei confronti della contattologia specialistica? Con le nostre aziende associate copriamo già il 95% del fatturato nazionale di settore. Tuttavia, non siamo assolutamente restii ad aprirci a nuovi, possibili ingressi: le lenti a contatto specialistiche, quelle rigide gas permeabili in particolare, pur coinvolgendo un numero contenuto di portatori e di aziende fornitrici, si confermano infatti un’eccellenza nel panorama dell’offerta contattologica.

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Attualità

VisionOttica Award 2019 ai blocchi di partenza a cura della redazione

Per il prossimo anno il concorso annuale e nazionale dell’insegna si apre a una giuria di docenti dei sette atenei italiani con corso di laurea in Ottica e Optometria

V

ision Group bandisce la sesta edizione gate al mondo dell’ottica, dell’optometria, della di VisionOttica Award, in collaborazio- contattologia, del visual training e della visione ne con l’Associazione Laureati Ottica e in generale. Al secondo e al terzo classificato vieOptometria, Albo degli Ottici Optome- ne offerto uno stage retribuito di due mesi presso tristi e le università italiane con corso di laurea uno dei centri pilota VisionOttica. Al primo clasdi Ottica e Optometria: vi potranno partecipare, sificato, oltre allo stage, andrà una borsa di stucon la loro tesi, tutti i neolaureati in Ottica e Op- dio per un master in una università europea. tometria degli atenei di Firenze, Lecce, Milano, La premiazione avverrà il prossimo marzo presNapoli, Padova, Roma e Torino. so l’Aula Magna dell’Università «Importante novità della sesta degli Studi di Milano-Bicocca edizione del VisionOttica Award in occasione del Congresso è l’intenzione di coinvolgere tutALOeO 2019. Inoltre, durante il te le sette università di Ottica Convegno Nazionale di VisioOptometria, che avranno diritnOttica, che si è tenuto lo scorso to di segnalare almeno un domaggio in Sicilia per celebrare cente nel corpo giudicante che i dieci anni dell’insegna, è staindichi i primi tre classificati», ta presentata la prima pubblirivelano in Vision Group. Del cazione degli Special Abstract, resto, questo riconoscimento è una raccolta libraria delle tesi nato per ricordare ai giovani vincitrici delle prime quattro chi ha avviato e successivaedizioni del concorso. «La pubmente sviluppato la professione blicazione è un importante proottica e optometrica nel nostro getto il cui obiettivo è quello di paese, per cui i promotori hancondividere con tutti gli operaLa locandina di VisionOttica Award 2019 no ritenuto importante garantitori del settore e non, un ricco re unità d’intenti a tutti i corsi di laurea in Ottica patrimonio culturale nelle scienze della visione e Optometria attivi oggi in Italia. che, grazie al concorso VisionOttica Award, ViSaranno premiate le tesi, discusse nell’anno so- sion Group oggi ha a disposizione», concludono lare 2018, di particolare interesse scientifico le- i promotori.

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Occhio allo stile

Voglio un occhiale spericolato Una rockstar all’apice del successo, impegnata tra la stesura di nuovi testi, prove, concerti e interviste: oltre a preoccuparsi della cura del look, deve scegliere con una certa attenzione anche l’eyewear

di Angelica Pagnelli*

In molti sono convinti che fare il musicista voglia dire alzarsi tardi al mattino, andare a letto all’alba, condurre una vita sregolata, vivere di solo divertimento, senza oneri o responsabilità. E, invece, un bravo professionista, che non vuole bruciarsi la carriera, ha bisogno di disciplina, di rigore, di vita sana, di mantenersi in costante allenamento studiando nuove tecniche, armonie, progressioni, da utilizzare nelle proprie performance musicali. Immaginate un giovane musicista rock di una band sulla cresta dell’onda, che arriva da Milano a Bologna in auto la sera precedente all’esibizione, per provare: tre ore sul palco da rockstar comporta almeno sei ore di prove con gli strumenti e di allineamento con i tecnici del suono, i fonici, le voci e tutti i professionisti coinvolti per l’evento. Anche la cura del guardaroba in tour è un aspetto importante, perché le rockstar sono spesso i pionieri delle tendenze e gli occhiali vengono sovente indossati come un vezzo, ma anche come il mitico Bono Vox, leader degli U2, che, affetto da glaucoma, ha fatto dell’accessorio un irrinunciabile tratto distintivo. La nostra rockstar ha il viso a triangolo inverso, barba incolta, capelli scuri un po’ lunghi, colori freddi e ha sempre la pelle abbronzata. Trascorriamo una giornata con lui e scopriamo insieme che occhiali indossa per definire il suo look.

*Angelica Pagnelli è creatrice dei format “Guardaroba Occhiali” e “Swap Party Occhiali”, fondatrice di “Immagine & Modi”, esercita l’attività di consulente e trainer a livello mondiale per aziende e imprenditori dell’ottica e partecipa, in qualità di relatrice, a seminari sul business dell’immagine per professionisti di vari settori.

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Porsche Design: modello ispirato a Porsche 918 Spyder. La montatura è in Rxp e titanio: leggera e dal design dinamico, offre un perfetto comfort di calzata. Il buongiorno prevede colazione in hotel, dopo un’ora di jogging e una doccia. Magliettina di cotone, jeans e sneaker. Mai senza gli occhiali da vista Porsche Design. La forma molto equilibrata è perfetta per contrastare i lineamenti del volto così squadrato. L’oro giallo ha quel retrogusto rétro che rappresenta una nota di stile.

Police: modello trendy con lenti polarizzate e aste piatte in metallo. Una delle vetrine più importanti per i musicisti è la radio, il potente network che promuove gli artisti, ma che allo stesso tempo offre l’opportunità di essere sempre in contatto con i propri fan. È sabato pomeriggio e i giovani possono raggiungere la loro icona musicale in centro a Bologna, dove è stata ambientata una postazione radio suggestiva, all’interno di una nota biblioteca della città, per le interviste e per gli autografi, prima dell’evento serale. Ecco arrivare il musicista con la sua auto, accompagnato dal manager. Fa l’ingresso con giubbino di pelle e un occhiale Police, aste piatte in metallo, materiale che rappresenta un amatissimo ritorno. L’aviator rivisitato è dotato di lenti polarizzate.

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Occhio allo stile

Vinyl Factory: occhiali vintage ispirati al mondo della musica, con lenti polarizzate e trattate antiriflesso sulla superficie interna Ma quali sono gli occhiali che il chitarrista indosserà durante il concerto? Una montatura dal sapore vintage, forma pantos, in metallo, ispirata al mondo della musica. Nel guardaroba occhiali il musicista ha due modelli Vynil Factory: uno con lenti originali polarizzate, trattate antiriflesso sulla superficie interna, con cui prova i pezzi nel pomeriggio, e uno identico, che utilizza però con lente cosmetica Goldred di Dai Optical. La specchiatura intera di colore oro-rosso è ideale per lo sport, ma la nostra rockstar non la indossa solo per le attività all’aperto: adora essere fashion, stravagante, eccentrico, quando sale sul palco per regalare i primi accordi.

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Contro-intuitivo

Senti, tu come faresti?

di Michaela Gariboldi e Paolo Valentini*

Nella gestione dei rapporti con i collaboratori, uno degli aspetti più importanti è il loro coinvolgimento nelle decisioni e nella soluzione dei problemi

L

a leadership, ovvero l’insieme delle tecniche da utilizzare con i collaboratori per riuscire a coinvolgerli e renderli orgogliosi di lavorare per noi: in base alla nostra esperienza sul campo, è uno dei temi che più spesso ci troviamo ad affrontare. Quando, cioè, noi imprenditori o titolari o responsabili abbiamo deciso una cosa e dobbiamo farla accettare anche al gruppo (che la deve eseguire). Spesso succede che nonostante un primo sì corale nei giorni successivi non accade nulla o, se accade, ci troviamo a constatare che le cose non vengono eseguite o vengono fatte svogliatamente. La reazione a questo comportamento solitamente

è: sono svogliati o demotivati. La soluzione a tale problema è invece fortemente contro-intuitiva: il modo migliore per coinvolgere una persona in una decisione, è far sì che sia parte del processo decisionale. Se lo imponi non funziona Vi è mai capitato di dire ai vostri collaboratori o anche ai vostri soci cose per voi ovvie e scontate, che invece loro non capiscono? O, peggio, vi dicono di sì e poi in realtà scoprite che non erano d’accordo con le vostre idee o che non vogliono eseguire le vostre direttive? Agli imprenditori, che gestiscono persone tutti i giorni, capita molto spesso. Di fronte a questo dilemma, sappiate che la strada dell’imposizione nella maggior parte dei casi non funziona. Alcune volte capita di assistere nei vostri negozi a riunioni con i collaboratori in cui i toni si alterano, per cui imponete disposizioni, senza ottenere un vero accordo. Le persone non eseguono gli ordini, o lo fanno mal volentieri, perché l’ordine imposto in realtà non crea accordo e senza accordo le persone non si mettono in azione. Per realizzare obiettivi dobbiamo prima apprenderli, facendoli nostri mediante la comunicazione.

* Michaela Gariboldi, socia di Open Source Management, è specializzata in risorse umane e management per le Pmi italiane. * Paolo Valentini, esperto in marketing e gestione delle risorse umane, con un focus pluriennale sul mercato ottico italiano, è titolare di I-Profile Venezia. Open Source Management opera nel mondo della consulenza aziendale. I-Profile Venezia è l’azienda franchisee di Osm per le province di Rovigo e Venezia.

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Contro-intuitivo Proprio qui emerge un concetto centrale, che si applica a tutti gli ambiti della vita: la regola della causa e dell’effetto. Una vera comunicazione tra due individui funziona nella misura in cui chi impartisce ordini in primis si accerta che la persona destinataria sia pronta ad accoglierli e, in seconda battuta, è pronta a verificare cosa abbia compreso di ciò che è stato detto. In definitiva, è nostra responsabilità coinvolgere le persone nel ciclo di comunicazione. Tutto questo, prima che essere un fattore pratico, trae origine da studi sulle capacità cognitive. Ognuno di noi in realtà comprende (quindi, fa suo) solo quanto ha modo di poter replicare (cioè, ripetere). Quante volte ci siamo trovati a ricevere indicazioni, senza poter fare domande o senza aver modo di chiarire le cose? Com’è andata a finire? Non le abbiamo capite davvero e, quindi, non le abbiamo fatte: è quello che succede nelle dinamiche di relazione. Per rendere nostri i concetti, abbiamo bisogno di ripeterli finché non arriviamo a dire: ah okay, ora mi è chiaro.

le persone siano d’accordo solo per il fatto che lo diciamo noi. Non funziona così. Dobbiamo creare un altro tipo di dialogo: noi lanciamo un tema o un problema e chiediamo alle persone coinvolte se anche loro lo vedono. Subito dopo dobbiamo passare alle domande circa le soluzioni: senti, tu come faresti? In questo processo di dialogo dobbiamo condurre la discussione facendo in modo di portare le persone a prendere la decisione giusta, che nella maggior parte dei casi è quella che abbiamo già stabilito. La differenza è che penseranno di averla presa loro e su questo passaggio dobbiamo essere abili, chiudendo l’incontro con: hai avuto una grande idea, facciamo come dici tu. Ai problemi non rispondano sempre e solo i titolari In questo modo abitueremo i collaboratori a sentirsi coinvolti nella gestione responsabile del negozio. Ogni giorno, infatti, siamo al centro di numerosi problemi e imprevisti. Molti di questi hanno già soluzioni codificate dall’esperienza, altri invece richiedono di trovarne una immediata. Perché non debbano fornirle sempre i titolari, è molto utile creare un processo virtuoso di responsabilizzazione semplice da attuare: ogni qualvolta il collaboratore ti segnala un problema, obbligalo a portarti anche una soluzione. Non sempre sarà quella giusta, ma così lui imparerà a diventare responsabile e sentirà che una parte dei risultati aziendali dipendono anche dalle sue decisioni. È sufficiente chiedergli ancora una volta, molto semplicemente: senti, tu come faresti?

Cambia modalità di dialogo Partendo quindi da questo presupposto, abbiamo riscontrato sul campo che se vogliamo che le persone svolgano le direttive e che le realizzino, a maggior ragione, con emozione positiva (volontà di farle bene), è necessario coinvolgerle in un processo di dialogo dove al 50% possano esprimere le loro opinioni. Come? Cambiando modalità di dialogo. Oggi, in molti casi, noi che comunichiamo parliamo per la maggior parte del tempo e ci aspettiamo che

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Strategie d’impresa

EssilorLuxottica: quando il cambiamento permette di crescere “Stiamo lavorando nel settore giusto al momento giusto”. Con questa frase si conclude l’interessante articolo di Sam Knight dal titolo “L’impero degli occhiali”, pubblicato sul Guardian e successivamente su Internazionale

L’

operazione EssilorLuxottica fa tremare i polsi, per le dimensioni dei valori finanziari e dei fatturati di cui parlano le testate economiche e per le nuove condizioni in cui si troveranno gli ottici italiani, che vedono i loro fornitori principali, Essilor e Luxottica appunto, nuovi competitor, sia in quanto titolari della catena Salmoiraghi & Viganò sia perché negli ultimi mesi hanno continuato ad aprire monomarca Ray-Ban e a rilevare negozi storici sul territorio nazionale. Leggendo l’articolo di Knight, apprendo che sta per iniziare (o forse è già iniziata?) una nuova era, legata al cambiamento delle abitudini di vita delle persone: ad esempio, il tempo che passiamo al chiuso,

di Anna Gatti*

gli schermi che utilizziamo, lo spettro dei colori dell’illuminazione a led o l’innalzamento dell’età, tutte condizioni che ci hanno fatto diventare una specie che deve portare gli occhiali. Il giornalista scrive anche che non siamo tutti uguali, perché certe popolazioni hanno predisposizioni genetiche differenti rispetto al deterioramento della vista, ma questa resta in ogni caso una realtà diffusa. L’aumento della miopia tra i giovani è raddoppiato nell’arco di una generazione. In tutto il mondo industrializzato è in corso un processo nel quale le persone vivono più a lungo, si urbanizzano e lavorano sempre di più al chiuso. Come è accaduto spesso nella storia, le invenzioni sono nate quando nell’uomo si è creato il bisogno. Così come fu per gli occhiali che, inventati nel 1200, cominciarono a essere utilizzati nel 1400 con la nascita della stampa, perché un maggiore numero di persone voleva leggere. E la storia degli

* Anna Gatti, consulente aziendale, titolare di A&G Studio di Bologna, specializzato nel controllo di gestione e analisi dei costi.

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Strategie d’impresa inoltre, cambiate le abitudini di vita delle persone, che per millenni hanno vissuto all’aperto e oggi trascorrono gran parte del loro tempo al chiuso e con un pc davanti. Knight aggiunge che nel 2050 la metà della popolazione mondiale sarà miope e non dimentica di sottolineare come i margini di guadagno nell’ambito della visione siano impressionanti rispetto a tanti altri settori. Al termine della lettura dell’articolo penso che la nuova realtà EssilorLuxottica sarà un colosso che soddisferà il fabbisogno di numerose persone nel mondo, ma penso anche che l’ottico indipendente avrà le stesse opportunità, se sarà consapevole di vivere un momento storico così importante, nel quale la cultura del cambiamento e delle abitudini di vita porterà sempre più persone a indossare gli occhiali per poter partecipare alla nuova quotidianità della propria esistenza. Mi riferisco all’allungamento della vita professionale, all’adattamento che questo comporta anche per l’utilizzo Almeno due miliardi di persone nel mondo hanno bisogno di occhiali. Un mercato di strumenti informatici, al proprio benessere gigantesco che tra poco sarà dominato da un’unica multinazionale, per metà italiana sia sul lavoro sia nel tempo libero, alla magLa copertina del numero della rivista Internazionale, gior cura della propria salute, costituita anche in cui è stato pubblicato l’articolo di Sam Knight di prevenzione e sane abitudini. L’imprenditodal titolo L’impero degli occhiali re che saprà cogliere tutto questo potrà contare su crescite economiche e professionali. Il mercato c’è e i margini pure: riflettendoci vi occhiali racconta che le persone iniziano a accorgerete che questa fusione vi ha già fatindossarli anche per partecipare a nuove forto crescere, perché me di intrattenimento da un anno e meze di lavoro. Nei paeL’allungamento della vita state pensando si in via di sviluppo la professionale, l’adattamento zo a cosa fare per somiopia e la presbiopia nell’utilizzo di strumenti pravvivere a quedovuta all’invecchiainformatici, il proprio sto contraccolpo e mento sono la causa di benessere sul lavoro e nel vi state dando da seri problemi come le morti sulle strade (pertempo libero, la maggior cura fare. Chi si arroccherà ché causa di incidendella propria salute, con più nella propria torre ti), i pessimi risultati a prevenzione e abitudini più d’avorio, probabilscuola dei bambini e sane: tutto questo porterà un mente soccombela scarsa produttività numero maggiore di persone a rà. I cambiamenti in fabbrica. Mi impresindossare gli occhiali non si possono fersiona quando il giormare, ma studiannalista inglese scrive doli e adottando le strategie giuste, si possono che secondo alcuni esperti si tratta della più trasformare in nuovi scenari positivi. grande disabilità non curata al mondo. Sono, SET TIMANALE PI, SPED IN AP ART DCB VR AUT DL BE F D UK C H C HF C H C T CHF PTE CONT E

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n. 1261 anno 25 Juan Villoro Il tempo tra le mani

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L’impero degli occhiali

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Le lenti: uno scudo contro le radiazioni UV , UDJJL 89 VRQR XQR GHL SHULFROL PDJJLRUL SHU OD VDOXWH GHJOL RFFKL

&LUFD LO

La luce solare è fonte di vita e benessere, ma alcune sue lunghezze d'onda - tra cui quelle degli UV - possono determinare o favorire il fotoinvecchiamento o lo sviluppo di patologie più o meno gravi agli occhi e all'aree cutanee circostanti.1-8

GHL SRUWDWRUL GL OHQWL RIWDOPLFKH QRQ q DGHJXDWDPHQWH SURWHWWR GDOOH QRFLYH UDGLD]LRQL 89

È quindi fondamentale proteggere gli occhi dagli effetti nocivi dei raggi UV, indossando lenti per occhiali in grado di schermarli efficacemente, così da preservare la salute visiva. 3,6

QP q LO PLJOLRU VWDQGDUG SURWHWWLYR GDL UDJJL 89 La Commissione Internazionale sulla Protezione dalle Radiazioni Non-Ionizzanti (ICNIRP) e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) KDQQR GHİ QLWR D 400 nm lo standard di riferimento per la protezione dagli UV10 1,0 0,9 Irradianza relativa

90%

Irradianza spettrale relativa Irradianza cumulativa

0,8

80%

0,7

70%

0,6

60%

0,5

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0,4

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0,3

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20%

60%

0,1 0 300

320

40%

340 360 380 Lunghezza d’onda (nm)

10%

0 400

Lo spettro tra 380 e 400 nm rappresenta ~ il 40% dell’irradianza totale delle radiazioni UV in arrivo sulla superficie terrestre

Irradianza totale % sotto ogni lunghezza d’onda

100%

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Lenti da vista Protezione UV a 380 nm Limite superiore di protezione dagli UV stabilito dalla norma ISO 8980-3. Non tutte le lenti oftalmiche WUDGL]LRQDOL RĴ URQR una protezione UV completa.

%LEOLRJUDILD Wang SQ et al. Photoprotection: a review of the current and future technologies. Dermatol Ther 2010; 23 (1): 31-47. Resnikoff s et al. Global data on visual impairment in the year 2002. Bull World Health Organ 2004; 82 (11): 844-851. Rivolta C et al. UV light signature in conjunctival melanoma; not only skin should be protected from solar radiation. J Hum Genet 2016; 61 (4): 361-362. Swaminathan SS et al. Molecular Characteristics of Conjunctival Melanoma Using Whole-Exome Sequencing. JAMA Ophtalmol 2017; 135 (12): 1434-1437. Lucas RM. An epidemiological perspective of ultraviolet exposure-public health concerns. Eye Contact Lens 2011; 37 (4): 168-175. Gichui S et al. Pathophysiology of


L'innovazione ZEISS, protezione completa. =(,66 RUD RIIUH GL VHULH OD PHGHVLPD SURWH]LRQH 89 GHOOH OHQWL GD VROH DQFKH VX OHQWL FKLDUH ILQR D QP Le lenti oftalmiche tradizionali schermano a livelli differenti le radiazioni UV: quelle in alto indice offrono una protezione completa, ma non quelle a basso e medio indice.

360 350

Alto indice

370

1,5

nm

380

Medio indice

390

Nessuna protezione

400

Le lenti organiche ZEISS

Protezione dalle radiazioni UV

340 330

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Luce indiretta riflessa dalla superficie posteriore della lente.

=(,66 893URWHFWŒ con protezione UV completa. La luce diretta e le radiazioni UV sono bloccate.

7HFQRORJLD =(,66 893URWHFWŒ =(,66 'XUD9LVLRQ 89 3URWH]LRQH 89 FRPSOHWD VX WXWWL L IURQWL ocular surface squamous neoplasia. Exp Eye Res 2014; 129: 172-182. Zhou WP et al. The role of ultraviolet radiation in the pathogenesis of pterygia. Mol Med Rep 2016; 14 (1): 3-15. Yam JC et al. Ultraviolet light and ocular diseases. Int Ophtalmol 2014; 34 (2): 383-400. Liou JC et al. UV-blocking spectable lens protects against UV-induced decline of visual performance. Mol Vis 2015; 21: 846–856. International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection. Guidelines on limits of exposure to ultraviolet radiation of wavelenghts between 180 nm and 400 nm (incoherent optical radiation). Health Phys 2004; 87 (2): 171-186. Dati di mercato ANFAO 2017 relativi alle lenti monofocali.


Education

Istituto Zaccagnini a Milano: una finestra sul futuro di Ario Terzi

Con questa nuova sede la scuola punta a colmare il deficit di insegnamento delle pratiche professionali e dell’utilizzo di attrezzature evolute, implementando un sistema integrato di corsi di livello adeguato alle necessità di un sistema distributivo che deve elevare il grado della soddisfazione del cliente, se vuole restare protagonista della commercializzazione di strumenti di correzione della vista

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el mondo relativamente frizzante della con una decisione che, insieme all’acqua sporca, distribuzione specializzata del settore, ha buttato anche il bambino (che invece poteva esla notizia dell’apertura di una scuola di sere utile ai professionisti coinvolti e ai cittadini), ottica e optometria a Milano è passata cioè l’adozione di una soluzione che tenesse concon un buon livello di attenzione, anche se forse to degli interessi legittimi di tutti. Così è successo inferiore a quanto meritava in funzione della quali- che di fronte al mancato riconoscimento della fità della location, della realizzazione e del contesto gura chiave dell’optometria si è aperta la corsa al congiunturale in cui è avvenuto, di certo tra i meno titolo abilitante di ottico qualunque fosse la strada favorevoli a nuove iniziative così importanti anche da percorrere e, soprattutto, la qualità dell’apprenin termini di risorse investite. L’evento riguardava dimento e della formazione ricevuta, provocando una scuola di ottica e optometria, cioè, di fatto, la fonte esclusiva di risorse umane necessarie a gestire un canale, quello distributivo per l’appunto, con connotazioni sanitarie, che presta un servizio essenziale a una fetta importante dei cittadini di tutte le fasce di età e condizione sociale. Sul profilo del protagonista del sistema, l’ottico abilitato, per anni si è dibattuto alla ricerca ostinata di una soluzione impraticabile Uno dei due ambulatori della nuova sede milanese dello Zaccagnini, in via Daniele Crespi fino alla sua naturale estinzione, a Milano, nel cuore del quartiere di Porta Genova Foto di Francesco Brunello

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Education limiti consentiti dalle leggi in materia, a esperienze cliniche, hanno trovato nella soddisfazione dei clienti per le prestazioni ricevute l’opportunità di praticare un tipo e un livello di professione in grado di compensare con notevoli gratificazioni personali l’impegno che ha richiesto. Nella fase di trasformazione-rivoluzione dell’economia e della società che stiamo vivendo, chi si occupa con mansioni e ruoli diversi di occhi e vista dovrà prepararsi a un cambiamento profondo del quadro di riferimento della professione nella direzione di una inclusione, legalmente accettata, di pratiche di eye care basilari. Questo processo sarà inevitabile per dare concretezza funzionale ed economica ai centri di servizio che saranno sempre più presenti nelle farmacie, nei centri diagnostici, nei poliambulatori e negli ospedali che si stanno sviluppando in forza della legge annuale per il mercato e la concorrenza del 2 agosto 2017, che ha aperto le porte delle farmacie e, di conseguenza, anche dei negozi di ottica al loro interno, al grande capitale e, quindi, al sistema industriale farmaceutico, il cui potere sarà capace di ottenere ciò che la distribuzione ottica non è riuscita finora a ottenere. L’Italia è il primo produttore farmaceutico dell’Unione Europea con 31,2 miliardi di euro di fatturato, grazie all’export che sfiora i 25 miliardi, pilastro di quella bilancia commerciale che ancora tiene a galla il nostro vacillante sistema economico: questo contro i 3 miliardi di giro d’affari della distribuzione ottica nel nostro paese. Se si vogliono cogliere tutti i significati dell’evento in cui si è festeggiata la scuola di ottica e optometria di Milano, che è al servizio di gran parte del nord del paese, va ricordata la dimensione ragguardevole degli investimenti che ha comportato in attrezzature didattiche e corsi di optometria di stampo anglosassone (sistema che da tempo ha trasformato un negozio di ottica in centro di servizio), in grado di preparare la distribuzione ottica alla sfida lanciata dalla trasformazione del ruolo della distribuzione del L’inaugurazione della scuola, avvenuta il 10 settembre scorso, davanti farmaco in tutti i suoi canali. a quasi 150 operatori del settore, con la conduzione di Susanna Messaggio Foto di Francesco Brunello

una frattura tra un sistema scolastico dedicato alla nomina di “todos caballeros”, favorita da una inconcepibile smagliatura della normativa, e un’altra impegnata a colmare il divario fra insegnamento base dell’ottica e l’evoluzione delle due discipline base della professione e delle tecnologie. Uno scorcio del laboratorio In effetti, le scuole che sono impegnate a colmare il deficit di insegnamento delle pratiche professionali e dell’utilizzo di attrezzature evolute, come quelle che quasi 150 addetti ai lavori hanno avuto l’opportunità di vedere durante la visita alla sede milanese dell’Istituto Zaccagnini, in occasione della sua inaugurazione nel settembre scorso, hanno implementato un sistema integrato di corsi scolastici con iter di formazione in contattologia e optometria di livello adeguato alle necessità di un sistema distributivo che deve elevare il grado della soddisfazione del cliente, se vuole restare protagonista della commercializzazione di strumenti di correzione della vista. L’esperienza compiuta in questi ultimi anni ha confortato chi si è impegnato sulla crescita del livello della sua professione e dell’adesione alle proposte di corsi ed eventi formativi in area optometrica sempre più performanti e sofisticati. I professionisti che hanno seguito, partendo dall’abilitazione, percorsi di formazione via via più evoluti fino a partecipare, nei

Foto di Francesco Brunello

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Education

Alis volat propriis di Silvio Maffioletti docente

Al termine del biennio di optometria dell’Irsoo, gli studenti spiccano il volo: a determinare la qualità della futura carriera contribuiscono prima di tutto gli studi effettuati, arricchiti dalle esperienze vissute

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a fine del corso di optometria non è la fine sempre più autorevoli nell’attività quotidiana. dell’itinerario formativo. Si studia tutta la L’onore di insegnare nel corso di optometria milanevita, plasmando una professionalità che se dell’Irsoo, giunto alla settima edizione, mi consennon è soltanto la registrazione passiva del- te di assistere da vicino a questa loro trasformazione, le esperienze didattiche vissute a scuola, ma è il loro che ogni anno si ripete in modalità simili: affidandosi utilizzo intelligente, arricchito dalle esperienze per- all’organizzazione scolastica dell’Irsoo e al suo corpo sonali. A determinare la qualità della futura carriera docente, un gruppo di ottici abilitati investe tempo, dello studente contribuiscono infatti sia gli studi effet- denaro e impegno nel corso e imprime una svolta tuati sia lo spessore della persona e la varietà delle decisiva alla propria carriera, puntando sullo studio. Al termine del biennio di optometria i colleghi enesperienze professionali vissute. A Milano nei giorni scorsi ho partecipato con il diret- trano a far parte di un mondo professionale che ha tore Alessandro Fossetti e tutti i docenti alla presen- radici ben piantate in un glorioso passato. Una storia tazione del corso di optometria dell’Irsoo, itinerario che, nonostante le difficoltà e le incognite insite nel formativo biennale dedicato ai lavoratori. La descri- rapido processo di globalizzazione in atto, continua zione dei contenuti, delle ore di lezione e della stru- a offrire spessore e opportunità ai giovani optometrimentazione dei laboratori ha occupato la maggior sti di oggi. Le scuole formano gli specialisti ma, priparte del tempo e dell’attenzione. Come negli anni ma ancora, educano le persone. La storia di quella precedenti gli studenti hanno osservato, domanda- di Vinci, che compirà presto cinquant’anni, è costituto, riflettuto e infine si sono presi il tempo per de- ita da strutture adeguate, ma soprattutto da docenti cidere se inviare la propria domanda di iscrizione. qualificati che si sono dedicati con generosità all’insegnamento. I programmi, le Una scelta importante, che li attività didattiche, gli ambuinserisce in un percorso prolatori e i laboratori mostrano fessionalizzante di qualità quanto solido e serio sia stache li cambia, plasmandone to, sin dall’inizio, l’impianto in modo graduale ma irreformativo delle scuole italiaversibile le competenze e ne di ottica e optometria. Stil’approccio: settimana dopo molare e mantenere elevata settimana le conoscenze la curiosità nei confronti del optometriche acquisite e la sapere sarà anche quest’anpratica clinica in ambulatono la nostra sfida e il nostro rio li rendono professionisti Uno scorcio del Centro Ricerche in Scienze della Visione, avviato nel 2015 dalla scuola toscana, presso la sua sede preparati, in grado di volare di Vinci: qui vengono svolte le attività pratiche del corso di impegno quotidiano nell’insegnamento. con le proprie ali e di essere optometria per lavoratori di Milano e degli altri fuori sede

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Zeiss Visufit 1000: la videocentratura 3D porta il centro ottico nel futuro di Nicoletta Tobia

La nuova piattaforma dell’azienda oftalmica è ora disponibile sul mercato italiano ed è protagonista di uno special tour itinerante che sino a metà novembre permetterà ai professionisti della visione di toccarne con mano caratteristiche e funzionalità

I

n un contesto in cui la digitalizzazione sta ridefinendo la fisionomia e le modalità di consumo di tanti settori e in cui clienti sempre più “smart” e tecnologici richiedono standard di servizio sempre più elevati, Zeiss si impegna ancora di più nel supportare i partner ad affrontare le nuove sfide del mercato e ad entrare nel futuro dell’ottica differenziandosi con il lancio di Visufit 1000, combinato con la nuova applicazione Visuconsult 500. Il nuovo strumento, una vera e propria piattaforma digitale per la videocentratura in 3D, ha richiesto cinque anni di intenso lavoro di ricerca e sviluppo da parte di un team di oltre cinquanta persone e racchiude ben 14 brevetti. «Sin dall’introduzione di VideoInfral nel 1992, Zeiss è stata pioniera per quel che riguarda la videocentratura computerizzata – afferma Giovanni Guiraud, product manager di Carl Zeiss Vision Italia – Alla luce dell’esperienza e dell’evoluzione in tale ambito, ma anche degli scenari che si stanno aprendo sul mondo dell’ottica, in cui la digitalizzazione è sempre più presente, l’azienda ha pensato fosse necessario mettere

a disposizione dei centri ottici una soluzione in grado di soddisfare le richieste del mercato, con l’obiettivo di fidelizzare i clienti finali. Per quanto tecnologicamente molto sofisticato, Visufit 1000 è estremamente pratico e veloce da utilizzare per l’ottico Giovanni Guiraud, product e coinvolgente per il manager di Carl Zeiss Vision Italia cliente, cui si può far vivere un’esperienza di acquisto di livello decisamente superiore». Cosa fa nello specifico Visufit 1000? «Introduce una serie di innovazioni nel campo della videocentratura, aumentando la precisione rispetto agli attuali standard – spiega Guiraud – Abbatte, ad esempio, alcune frontiere, quali l’uso della mascherina di calibrazione montata sull’occhiale scelto dal cliente e la necessità di realizzare più

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Optometria: dai più valore alla tua professione A VINCI, MILANO, ROMA e BARI PUOI SEGUIRE IL PRIMO E PIÙ NOTO CORSO DI OPTOMETRIA CORSO BIENNALE DI OPTOMETRIA Pensato per gli ottici che già hanno un’attività avviata, si articola in 25 incontri distribuiti in due anni, con frequenza la domenica e il lunedì, a cadenza trisettimanale/mensile. Il corso garantisce l’acquisizione di competenze e abilità operative per esercitare l’optometria secondo le indicazioni della giurisprudenza e migliorare la qualità del servizio reso alla propria clientela. L’organizzazione didattica è ottimizzata per coniugare l’attività lavorativa con lo studio. I corsi attivati a Milano, Roma e Bari prevedono 4 incontri annuali a Vinci dedicati alle attività clinico pratiche nei laboratori dell’IRSOO.

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Strumenti Un altro vantaggio offerto da Zeiss Visufit 1000 è la possibilità di confrontare foto con montature diverse e da differenti angolazioni, aspetto spesso sottovalutato ma che risulta utile per quei soggetti con ametropie particolarmente elevate che faticano a vedersi allo specchio. Un’ulteriore opzione che consiste nella simulazione di trattamenti, colori, specchiature e spessori delle lenti in abbinamento con la montatura scelta sarà resa disponibile a breve. «Sono previsti anche sviluppi futuri legati alla realizzazione dell’avatar che consentiranno di Visufit 1000, la nuova piattaforma digitale per la videocentratura andare ancora di più incontro alle tendenze del in 3D di Zeiss consumatore, ad esempio per la prova virtuale delle montature, da effettuare sempre nel censcatti della persona per effettuare le misurazioni tro ottico – aggiunge Guiraud – Tramite l’avatar dei dati di centratura. Questo sistema, infatti, è i nostri partner avranno a disposizione dei camunito di nove telecamere che lavorano simulta- taloghi di montature digitali per far provare al neamente e che, con un unico scatto, producono cliente direttamente sul monitor i vari modelli, un’immagine a 180 gradi del volto del cliente, dal colori, calibri. Addirittura, sempre grazie all’aprofilo destro a quello sinistro, rendendo più pre- vatar, che essendo in 3D avrà tutte le dimensiocisa la rilevazione dei parametri. Un’altra inno- ni e misure del volto, sarà possibile realizzare vazione consiste nel fatto che le nove telecamere una montatura individuale, personalizzata al sono in grado, tramite software, di generare un 100%». avatar del volto del cliente in 3D per consentire Altra novità che si affianca al Visufit 1000 è Viuna serie di funzioni successive. La prima, già suconsult 500: questo ecosistema consente di attualmente disponibile, è superare alcune pro- gestire tutti gli strumenti Zeiss presenti all’interblematiche nel determinare la distanza tra apice no del centro ottico, archiviando i dati del cliencorneale e lente nel caso di montature con aste te e permettendo di caricarli nella sua scheda spesse, che non permettono di vedere bene l’oc- anche per un utilizzo successivo, oltre che di gechio. Con questo strumento, e grazie alla realiz- nerare l’ordine senza rischi di errore nella trazazione dell’avatar, si può sovrapporre all’imma- scrizione dei parametri. Entrambi, come sottolinea Guiraud, hanno gine del cliente senza tutte le caratteristiche occhiali quella in cui per rientrare nel Piaindossa la montatuno Industria 4.0: infatti ra, rendendo la vista «possiedono il requisidell’asta semitraspato dell’interconnessiorente e dunque l’occhio ne e dell’innovazione ben visibile. Inoltre, si in ambito digitale, che può effettuare la misuconsentono a pieno razione per entrambi titolo di accedere al gli occhi e non più per beneficio fiscale dell’iuno solo come avveperammortamento del niva fino a oggi, con250% entro la fine di sentendo una personadicembre», conclude il lizzazione ancora più La nuova applicazione Visuconsult 500 consente di gestire in maniera semplice e interconnessa tutti gli strumenti Zeiss manager. spiccata».

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MEI: ottimi riscontri dall’Irsoo dopo il test della soluzione compatta EzFit Sono trascorsi più di cinque mesi da quando MEI ha deciso di affidare all’Irsoo la valutazione di EzFit, edger all-in-one concepito per portare la tecnologia di fresatura nel settore retail, all’interno di piccoli laboratori e punti vendita. A partire dallo scorso maggio, infatti, due docenti dell’Istituto di Vinci hanno esaminato le caratteristiche di questo macchinario confrontandole con quelle delle mole automatiche di ultima generazione. La prova consisteva nel sagomare, bordare e lucidare un certo numero di lenti organiche di diverse curvature base e di diverso potere per il montaggio su montature da vista, sportive o protettive, fossero esse in lastra, in materiale plastico, in metallo, nylor, rimless e con qualsiasi forma. L’operazione veniva eseguita da operatori esperti sia con EzFit sia con mole, rilevando i tempi di realizzazione del montaggio e la qualità del prodotto. Massimiliano Iaia e Paolo Sostegni, gli operatori che hanno utilizzato il nuovo sistema di fresatura, hanno evidenziato fin da subito l’estrema precisione della macchina che facilita l’inserimento delle lenti, modulazione della posizione del bisello sulle lenti di elevato potere per un montaggio perfetto, possibilità di dare la corretta inclinazione ai fori del glasant in modo da avere sempre le aste con il giusto orientamento. Inoltre, dopo svariati test su diverse tipologie di bordo, hanno riscontrato un risparmio di tempo totale del 30% rispetto a una mola di ultima generazione, dalla preparazione del lavoro fino al montaggio stesso. Un’ottimizzazione che, unita alla possibilità di caricare contemporaneamente le due lenti, destra e sinistra, e al fatto di non dover pulire o rilavorare lenti tagliate in policarbonato o Trivex, consente all’operatore di guadagnare tempo prezioso da dedicare ad altre attività. Simone Gualandris, tecnico commerciale di MEI, durante la sua relazione al terzo Congresso Irsoo, che si è svolto presso la sede di Vinci a cavallo tra settembre e ottobre

Molto positivo anche il riscontro degli studenti dell’Irsoo che hanno avuto l’occasione di interfacciarsi con la macchina. In particolare hanno apprezzato la possibilità di eseguire qualsiasi tipologia di montaggio su lenti organiche, dal semplice occhiale cerchiato a

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montature che richiedono particolari biselli e lavorazioni, e l’estrema facilità di utilizzo. Grande entusiasmo è stato suscitato - sia tra i docenti sia tra gli studenti - dal fatto che EzFit permette di tagliare a secco, quindi non costringe l’operatore a cambiare l’acqua e a dividere la parte residua liquida da quella solida. Senza contare che tutte le parti dedicate al taglio, in primis gli utensili, risultano sempre pulite e affilate, a differenza dei dischi della mola tradizionale che lavorando con acqua non perfettamente pulita tendono a degradarsi più velocemente. Insomma, un bilancio decisamente positivo che è stato confermato anche dagli ottimi riscontri ottenuti dall’azienda bergamasca durante il terzo Congresso Irsoo tenutosi il 30 settembre e 1 ottobre scorsi. Nel corso di un workshop è stato, infatti, illustrato quanto sia importante un corretto e preciso montaggio della lente correttiva all’interno della montatura nel caso di ausili protettivi utilizzati in sport con potenziale rischio oculare (tennis, basket, calcio, ecc). In questo contesto MEI ha potuto evidenziare uno dei principali vantaggi della fresa EzFit, cioè la possibilità di sagomare bordi complessi e precisi su lenti in Trivex e policarbonato che difficilmente possono essere realizzati con la tradizionale tecnologia di molatura, evitando il dislocamento delle lenti e garantendo così una maggiore sicurezza al cliente finale. Alla luce degli entusiasmanti risultati ottenuti nel corso di questa prima collaborazione con Irsoo, MEI si dice intenzionata a ripetere l’esperienza il prossimo anno, possibilmente istituendo un corso presso l’Istituto di Vinci specificamente dedicato ai montaggi e ai vantaggi che derivano dall’utilizzo della tecnologia di fresatura alla base di EzFit.

La fresa EzFit

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Strumenti

Essilor: Vision-R 800 punta di diamante degli strumenti di Angelo Magri

Dopo il suo lancio a Mido e i primi positivi riscontri commerciali e con la conferma e l’ulteriore ampliamento dell’iperammortamento, la divisione dell’azienda oftalmica dedicata ai prodotti per laboratorio e sala refrazione conta di incrementare le vendite nell’ultima parte dell’anno

I

l bis dell’evento 2017 con sponsabile della Divisione GreenVision, quest’anno Strumenti di Essilor Italia svoltosi il 7 e 8 ottobre a – Ora inizia la vera e proMontecarlo, la presenza pria campagna vendite: al Congresso di Monopoli e la vogliamo valorizzare quepartecipazione a Expo Ottica sti tre momenti, MontecarSud di Catania sono gli appunlo, Monopoli e Catania, e tamenti chiave per la divisione gli eventi locali che stiastrumenti di Essilor Italia entro mo organizzando sia per la fine del 2018. Senza dimenpresentare Vision-R 800 e ticare una serie di workshop spingere il numero di oritineranti sul territorio naziodini sia per far conoscere nale per gruppi selezionati di anche il resto della nostra ottici locali. «La spinta viene offerta optometrica e per il Christophe Di Trapani, responsabile dal notevole successo ottenulaboratorio». In particoladella Divisione Strumenti di Essilor Italia to da Vision-R 800, l’innovativo re dopo che il governo ha forottero presentato per la prinon soltanto confermato le ma volta in assoluto sul territorio nazionale agevolazioni fiscali all’interno del Piano Innel febbraio scorso a Mido, di cui abbiamo dustria 4.0, ma le ha persino ampliate. «Con già venduto 25 unità a centri ottici indipenuna circolare ministeriale del primo agosto denti italiani di alto livello, particolarmente scorso, infatti, è stato chiarito che l’interconlegati alla filosofia e ai prodotti della nostra nessione può essere anche unilaterale e non azienda – spiega Christophe Di Trapani, renecessariamente bilaterale – ricorda Di Tra-

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Strumenti

Un’immagine e un dettaglio di Vision-R 800, il nuovo forottero presentato all’ultimo Mido

pani – In questo modo la nostra divisione, oltre alla recente certificazione da parte di Warrant Innovation per Vision-R 800, ha potuto ampliare l’offerta certificata per molti altri strumenti per l’optometria, in cui continua con soddisfazione la partnership sul mercato interno con TopCon. Quindi tutte le mole, il Visioffice, il Vision-R 800 e buona parte degli altri strumenti per la sala refrazione sono soggetti all’iperammortamento al 250% previsto dalla normativa». Inoltre è in rampa di lancio da parte di Essilor Italia anche lo sviluppo dell’interconnessione tra la sua strumentazione per la refrazione e i sistemi gestionali più comunemente utilizzati nei centri ottici del nostro paese. Non a caso, quindi, Di Trapani parla di nuova era per la fornitura ai negozi di ottica

più all’avanguardia e attenti all’evoluzione non solo delle esigenze del consumatore ma, al tempo stesso, anche delle risposte da parte di un’azienda come Essilor. «Una nuova era iniziata proprio all’ultimo Mido, con la dem che illustrava le grandi potenzialità di Vision-R 800, che tra l’altro si è pure aggiudicato il Silmo d’Oro 2018 nella sezione Strumenti – afferma il manager – Da agosto questo innovativo forottero è materialmente a disposizione ed entro la fine dell’anno verrà installato presso i clienti che l’avevano già ordinato al salone di Milano: con la campagna vendite ora in corso il processo sarà ulteriormente sviluppato, per offrire nuove opportunità professionali e imprenditoriali al retail ottico nazionale».

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QUANTO È DIFFUSA LA MIOPIA? Nel 2017 30% Nel 2050 50%

Il 30% DELLA POPOLAZIONE EUROPEA DI ETÁ COMPRESA TRA I 25 E I 29 ANNI È MIOPE. QUESTO NUMERO È DESTINATO A CRESCERE FINO A RAGGIUNGERE IL 50% DELLA POPOLAZIONE NEL 2050.

I RISCHI • Trascorrere troppo poco tempo all’aperto. È risaputo che la luce naturale promuove la creazione di dopamina, l’ormone che impedisce l’eccessivo allungamento del bulbo oculare, caratteristica tipica della miopia. • L’utilizzo prolungato dei dispositivi digitali comporta un continuo sforzo accomodativo, per la messa a fuoco da vicino, che contribuisce all’allungamento del bulbo oculare. • Esiste anche un fattore ereditario. In caso di genitori miopi, la probabilità che anche i figli lo diventino è di 6,4 volte superiore. La miopia si presenta frequentemente nei bambini e negli adolescenti.

La miopia, se ignorata, può portare a: • Insuccesso scolastico: un bambino con difficoltà visive può triplicare il rischio di ripetere l’anno. • Sviluppo di malattie oculari: quando la miopia si evolve diventando alta miopia può provocare complicazioni retiniche*. • Sicurezza alla guida: il 59% degli incidenti stradali possono essere riconducibili ad una cattiva visione**.

* Diffusione e progressione di retinopatia miopica nella popolazione adulta: Oftalmologia 2002 / Diffusione e progressione di retinopatia miopica nella popolazione cinese: The Beijing Eye Study. Oftalmologia 2010. ** L’importanza di una corretta compensazione visiva per una guida sicura. Università degli Studi di Milano Bicocca, S. Maffioletti 2009.

Dall’esperienza maturata nella ricerca di soluzioni visive per rispondere alle necessità dell’elevata percentuale di miopi in Giappone e grazie al know-how Nikon nell’ottica ad alta precisione, nasce MyopSee: la nuova generazione di monofocali bi-asferiche dedicate specificamente ai miopi.

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La doppia superficie asferica di MyopSee permette di ottenere una lente più sottile e leggera: fino al 16% più sottile* rispetto una lente sferica standard. La riduzione di spessore determina una diminuzione del peso della lente: MyopSee è infatti fino all’11% più leggera* rispetto una lente sferica standard.

Il design delle lenti MyopSee è ottimizzato in modo da ottenere un look naturale, riducendo l’effetto “occhio piccolo” per le alte miopie e regalando al portatore maggior comfort.

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L’oculista riconoscerà l’optometrista… da un buco nel coperchio “Perché l’occhio del dolore, lucido di lagrime accecanti, divide una cosa intera in tanti oggetti come le prospettive che, guardate a modo giusto, mostrano nient’altro che confusione e guardate di sbieco distinguono la forma”. Così nell’Atto II del Riccardo III si piange la morte dell’ultimo sovrano della dinastia dei Plantageneti. È verosimile ipotizzare che William Shakespeare, che pubblica il testo attorno al 1592, abbia tratto ispirazione dal dipinto anamorfico del re Edoardo VI che ne rivelava le esatte proporzioni del viso soltanto se veniva osservato, di sbieco, attraverso una piccola apertura laterale praticata in un coperchio che ne celava a tutti la vista. Le prime tracce di disegno anamorfico si hanno già nel Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, ma solo nel 1638 viene formalizzata la tecnica dal frate minimo Jean Francois Niceron che così la

spiega: “Prospettiva curiosa o magia artificiale degli effetti meravigliosi dell’ottica, della catottrica e della diottrica. Nella quale, oltre a un compendio dei metodi generali della prospettiva comune, esemplificata sui cinque solidi regolari, si insegna come costruire ogni specie di figure deformi, che, viste da un punto adatto, appaiano ben proporzionate”. A Roma, a fine settembre, si è tenuto il XIX Congresso Nazionale della Low Vision Academy. Nella sua presentazione al quotidiano online di questa testata, il segretario scientifico Paolo Limoli ha precisato che il tema di quest’anno sarebbe stato l’integrazione professionale sottolineando, come ce ne fosse bisogno, che l’ipovisione è materia preminente dell’oftalmologo e in subordine dell’ortottista che si occupa della sua riabilitazione; dove ce ne fosse necessità, infine,

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di Sergio Cappa

l’ottico potrebbe fornire l’ausilio d’ingrandimento necessario. Perché ribadire tutti gli anni chi sta sopra e chi sotto, come nella famosa favola di Esopo Il lupo e l’agnello? Hanno un problema di identità confusa? E l’optometrista? Quartus non datur. Rimane nel sepolcro, come il convitato di pietra nella commedia di Tirso de Molina. Dobbiamo pensare che ancora l’oftalmologo non abbia trovato il buco nel coperchio per identificarci, o mestamente ammettere che il ritardo del riconoscimento professionale risiede nelle more e nelle macchie della nostra categoria e, incupiti, attendere che il futuro sia quello vergato da Esopo?


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