b2eyes Magazine 3/2017

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N32017 DA APRILE IN TV e WEB. GRANDE PIANO A SUPPORTO DEL CANALE OTTICO





Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Marzo 2017 numero 3 www.b2eyes.com In copertina Transitions

N32017 DA APRILE IN TV e WEB. GRANDE PIANO A SUPPORTO DEL CANALE OTTICO

Editore FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it Redazione Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it Grafica e impaginazione FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Stampa Giuseppe Lang - Arti Grafiche S.r.l. Via Romairone, 66/N 16163 Genova (GE) Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 18653 Copia omaggio

N32017 Sommario

B2TRADE Editoriale Una voce fuori dal coro 3 Attualità Italia, continua il trend positivo 4

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Il “consum-autore” è sempre più digitale 6 Collaborazione con gli oculisti: un plebiscito 8 Transitions, sempre più trasversale 10 Procacciante: siamo le “vitamine” del centro ottico indipendente 12 Formelli 1945: la valvola di libertà per gli ottici 14 Galileo, un Tour… a misura di ottico 18

B2STYLE Moda Bold and strong 22 Pois&Co. 23 The sun through a lens 24 Very particular 26 Guardaroba Occhiali Nicolini: indossare una lente è come indossare un abito 28

B2EXPERT Practice management Presbiopia: farne una specialty, come fu la contattologia corneale 30 The best seller Il cliente, come prima cosa, compra te 34 Strategie d’impresa Il valore del business nell’era digitale? Questione di recettori 36 Education L’optometria fra realismo ed etica professionale 40 Irsoo: il visual training è un pilastro dell’optometria 42 Lab Occhiali in età pediatrica: bisogna valutare le criticità 44 B2TECH Strumenti MyEye: un occhio tecnologico per gli ipovedenti 48 Lenti oftalmiche Zeiss EnergizeMe: una novità per i portatori di lenti a contatto 50 “Tu al centro”: Hoya sempre a fianco dell’ottico 54 Lenti a contatto Desìo: attenzione ai prodotti contraffatti 58 Mark’ennovy: contro la luce blu una lac, anche per i bimbi 60 Lo Gnommero Sarà la robotica a riscrivere la legge del ’28? 63

Salone Franchising Milano: l’organizzatore è Rds Expo Nell’articolo “Il franchising nell’ottica: realtà o utopia?”, pubblicato a pag. 4 del n. 2 di b2eyes magazine, in merito al convegno “Il futuro del commercio dell’ottica sarà in franchising?”, in programma il 22 maggio a Firenze, abbiamo erroneamente attribuito ad Assofranchising l’organizzazione del Salone Franchising Milano. Quest’ultimo è invece organizzato da Rds Expo. Ce ne scusiamo con i lettori e con i diretti interessati.

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VisionOttica, una professionalitĂ che guarda lontano.


Editoriale

UNA VOCE FUORI DAL CORO di Angelo Magri

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l recente susseguirsi di congressi, eventi o prese di posizione sull’optometria, con relative ricette o proposte sul futuro di questa professione in Italia, inducono a pensare che la voce più vicina alla base del settore, in questo momento, sia proprio quella che per antonomasia dovrebbe identificarsi nel “palazzo”. Federottica, infatti, con la nuova presidenza e il nuovo management, in carica da quasi quattro anni, sta svolgendo un’attività politica solo apparentemente sotto traccia, più attenta al concreto, verosimilmente in linea anche con la storia personale e il carattere di chi la guida, ma di certo finalizzata a ottenere qualcosa subito anziché di più domani o forse mai. Lo ha confermato l’incontro che si è svolto a Mido tra il suo presidente, Andrea Afragoli, e quello della Società Oftalmologica Italiana, Matteo Piovella, grazie alla mediazione dell’editore di questa testata. Al di là dei risultati che ne verranno, il fatto che Piovella si sia seduto intorno a un tavolo, quasi sette anni dopo l’ultimo incontro pubblico con gli ottici, solo ed esclusivamente con Federottica, la dice

lunga sull’autorevolezza di questa associazione. Intendiamoci, gli scheletri nell’armadio di Federottica non mancano. Stride il ruolo di editore, ma soprattutto quello di service giornalistico nei confronti di associazioni o enti fieristici in virtù di una non meglio qualificata posizione di forza, a prescindere dalla qualità dei prodotti proposti. Rimane assordante il silenzio sul numero dei suoi effettivi centri ottici aderenti, dopo che per anni, al tempo della cosiddetta “grande coalizione” con Assogruppi e Federgruppi, si vantava di rappresentarne addirittura cinquemila. Ma l’autorevolezza che le viene dalla sua storia e dai suoi past president, la linearità e il pragmatismo del suo attuale operato, il ruolo che le è riconosciuto da un’agguerrita controparte sindacale ne fanno l’unico riferimento politico nell’ottica di questo paese. Un paese e un settore costellato sempre più da sigle e acronimi di troppo recente origine, dai fantomatici iscritti o, nel caso di organismi comunque radicati e gloriosi, da troppo tempo assenti dalla scena. Così da far sembrare proprio Federottica, in questa polifonia sconclusionata, l’unica voce fuori dal coro.

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Attualità

ITALIA, CONTINUA IL TREND POSITIVO Dopo il +4% di fine 2015, secondo i dati GfK presentati all’ultimo Mido il nostro paese ha fatto segnare anche lo scorso anno un incremento nel sell out superiore a quello degli altri mercati considerati di Angelo Magri

P

iù 3,4% rispetto all’anno precedente. È il dato rilevato da GfK per il sell out in Italia nel 2016. Si tratta della performance più brillante all’interno dei quattro paesi europei abitualmente monitorati dalla società di ricerche di mercato, leader nell’ottica. La Germania, infatti, viene subito dopo con un incremento in valore del 2,7%, mentre la Francia ha mostrato un leggero calo rispetto all’anno precedente (-0,5%). Male invece la Spagna, con -2,6%. Complessivamente nel 2016 questi quattro mercati hanno prodotto un volume d’affari nell’ottica superiore a 17 miliardi di euro, con una crescita dello 0,9% rispetto al 2015. Quali sono state le merceologie più brillanti? Sicuramente lenti oftalmiche e montature da vista, che hanno fatto registrare un aumento rispetto all’anno

Il mercato dell’ottica europeo nel 2016 (Italia, Francia, Spagna, Germania) Vendite in valore

precedente rispettivamente dello 0,9% e del 2,2%, sostanzialmente stabili le lenti a contatto e le soluzioni, con un incremento di appena lo 0,3%. Da rimarcare, invece, il netto passo indietro degli occhiali da sole, che se nel 2015 avevano mostrato una crescita addirittura del 7%, lo scorso anno hanno perso l’1,3%. All’ultimo Mido, dove sono stati presentati in anteprima questi dati, Francesco Foffa, GfK Senior Global Product Manager per l’ottica, ha ricordato che nell’eyewear «la combinazione plastica-metallo sta continuando a garantire risultati eccellenti, come dimostra il tasso di incremento superiore al 50% riscontrato nel 2016 rispetto all’anno precedente». E che a loro volta nell’oftalmica sono i prodotti premium e a elevata innovazione a guidare la crescita. «Le lenti progressive organiche hanno fatto segnare +4,6% rispetto al 2015 e le lenti con alti indici di refrazione sono state la chiave per sostenere lo sviluppo var. % 2016 del comparto», ha detto ancora Foffa, vs 2015 spiegando come nelle lenti a contatto rimangano trainanti le giornaliere, non solo sferiche, alla luce dell’accresciuta domanda di toriche e multifocali. Il presente documento contiene informazioni di proprietà di GfK e tali informazioni sono protette dal diritto d’autore, dal diritto sulle banche di dati e/o come segreto industriale secondo la legge applicabile. La ricezione o il possesso delle suddette informazioni di GfK non include e non trasmette alcun diritto di riproduzione, divulgazione, utilizzo o cessione delle stesse. Le presenti informazioni sono pubblicate su B2eyes Magazine con l’autorizzazione di GfK, ma qualsiasi altra diffusione, riproduzione, divulgazione o utilizzo delle informazioni di proprietà di GfK, in tutto o in parte, privi di specifica previa autorizzazione da parte di GfK, è vietata.

17,6 mld € var. % sul 2015 +0,9%

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Attualità

IL “CONSUM-AUTORE” È SEMPRE PIÙ DIGITALE Il termine utilizzato da Francesco Morace a Mido si abbina perfettamente a una tendenza in atto: oltre il 40% degli italiani fa shopping con lo smartphone di Nicola Di Lernia

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ido ha riproposto anche per il 2017 nella sede dell’Otticlub una mattinata, quella del 26 febbraio, ricca di suggestioni, di dati e social trend grazie all’intervento di GfK per Optical Monitor e di Future Concept Lab. Queste operazioni non servono solo alle grandi aziende, ma anche ai “piccoli ottici”, perché da un segnale apparentemente lontano possiamo scorgere un cambiamento e un’opportunità. Optical Monitor, una ricerca sui mercati mondiali dell’occhiale, è giunta alla sua quinta edizione con il saluto milanese del presidente di Mido, Cirillo Marcolin, e di quello di Silmo, Philippe Lafont, improvvisamente deceduto il 6 marzo, che, insieme, l’hanno voluta fortemente. Che cosa ci ha insegnato l’edizione Mido 2017 di questa indagine qualitativa sul consumatore finale? Innanzitutto che ci sono paesi che ci amano tantissimo. Russia in testa. Sull’occhiale da sole, soprattutto. Poi che in altri, come il Giappone, il ricambio dell’occhiale è lento quanto in Italia, ovvero sui 4 anni. Per i cinesi invece il ricambio è forsennato (1 anno),

ma con valori medi sul vista intorno ai 97 euro (contro i 207 euro della media europea). Interessante il fatto che gli acquisti online dell’occhiale si siano stabilizzati nel mondo e in Europa su un 10% per l’occhiale sole e un 3% per il vista. Solo gli Usa hanno medie più alte nell’e-commerce, ma questa può non essere una sorpresa. Lo è invece il fatto che il pubblico dichiari che “lo smartphone è il mio primo tool per lo shopping”. Lo affermano il 41% degli italiani e sono in Europa i primi, superando gli stessi americani. Un segnale da non sottovalutare per essere scelti e visitati successivamente. La distribuzione, che in Italia è fatta ancora prevalentemente da proprietari indipendenti, vede Giappone, Cina e Russia dominate invece dalle catene e dai “sunglasses specialist”. Mi preme osservare, di questa Russia, che nel suo paese ha una spesa media per l’occhiale da sole molto bassa (27 euro) anche grazie alla tradizione dell’acquisto sulla bancarella. I russi che viaggiano invece, sono quelli che acquistano molto caro, soprattutto griffe. Ma come siamo messi a sconti? La percentuale di ribas-

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Attualità

Due fasi delle presentazioni della ricerca Optical Monitor (sopra) e dei trend di Future Concept Lab (a destra) all’ultima edizione di Mido

so media più alta è in Cina (50%). Stati Uniti, Giappone ed Europa seguono distanti al 30%, mentre è la Russia la più reticente allo sconto, con il 20% medio. Successivamente ai dati di GfK per Optical Monitor abbiamo assistito alla performance di Francesco Morace, sociologo di Future Concept Lab, che segue da alcuni anni i trend dell’occhiale in Italia e nel mondo. Morace ha esordito con il nuovo paradigma del “consumautore”, un protagonista che si affida ai criteri della credibilità piuttosto che a quelli della visibilità. Un soggetto poliedrico che non si fa conquistare dalle icone della moda ma ricerca lui stesso i paradigmi della propria appartenenza sociale, senza farsi distrarre dalle sirene della pubblicità. Un “consum-autore” con una sua storia chiara, precisa, esclusiva. Come quella dei “posh tweens”, ovvero dei giovanissimi dagli 8 ai 12 anni che si stanno sdoganando dall’infanzia per entrare nel grande mondo dell’adolescenza. Come vedono ad esempio questi futuri adolescenti il vostro negozio? Come l’opportunità di interazione con

strumenti tecnologici che attivano un percorso di conoscenza. Un contenitore di curiosità e passioni da esplorare e condividere. Mi sa che il tavolino con i gessi colorati e la lavagna a fogli mobili non bastano più per loro. Gli occhiali, anche per questi ragazzi, sono una profonda affermazione del sé e un confronto alla pari con i più grandi. Sono alla ricerca di iconicità, di suggestioni forti e fresche. Un pubblico appetibilissimo ma molto più competitivo dei tempi d’oro dell’ottico, quando bastavano un colore e una forma nuova a soddisfare mamma e, indirettamente, figlio. In ogni target generazionale presentato da Morace c’è un senso unico. L’occhiale è diventato un elemento essenziale della vita in ciascuna età si esamini. Il passaggio da medical device ad accessorio-icona è un simbolo presente in tutti questi pubblici. Sta all’ottico e all’industria decifrare bene le nuove complessità che avanzano da questi soggetti che vedono nell’occhiale un comunicatore del proprio viso e, perché no, anche della propria anima. Che abbiano 8 o 80 anni.

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Attualità

COLLABORAZIONE CON GLI OCULISTI: UN PLEBISCITO È il risultato del terzo sondaggio che questa testata ha sottoposto online ai suoi lettori, dopo quelli sull’ingresso di Luxottica nell’oftalmica e sul consuntivo 2016 a cura della redazione

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uasi 1.500. Tante sono state complessivamente le risposte ai tre sondaggi che finora b2eyes ha lanciato sul suo canale online. I primi risultati sono stati analizzati a Mido in un confronto tra Nicola Di Lernia e Marie Dominique Gasnier, caporedattrice di BienVu, che a sua

volta ha illustrato alla platea dell’Otticlub gli esiti dell’indagine fatta dal mensile francese sul bilancio 2016 per l’ottica transalpina. Un abbinamento che ha determinato «una sensazione fresca, chiara e precisa di come due paesi molto vicini abbiano momenti di vita e di mercato paralleli ma anche molto diversi», come ha commentato lo stesso di Di Lernia, del quale sintetizziamo il commento in merito ai tre sondaggi targati b2eyes.

Luxottica è entrata nel mercato dell’oftalmica. Cosa cambierà p per g gli Ottici italiani?

Con l’ingresso di Luxottica nell’oftalmica cambierà qualcosa per gli ottici? La risposta è fondamentalmente legata alla questione delle marginalità ridotte. L’interpretazione è multipla. La realtà del retailer vede un player importante, significativo e dominante entrare nel suo sistema di vita. Tutti sappiamo che il retailer in Italia di fatto vive bene, sopravvive grazie al cash flow dato dal business delle lenti. È evidente che di fronte a questa possibilità

52% 3 % 37 37%

11% 1%

Avremo prezzi più vantaggiosi e un servizio migliore. Non cambia niente, ci rivolgeremo comunque ai fornitori tradizionali. Potremmo avere una marginalità ridotta sulle lenti oftalmiche

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AttualitĂ drizzi le antenne: il 52% è molto significativo. Ăˆ altrettanto significativo però il fatto che c’è un altro 50% suddiviso tra quanti ritengono che non succederĂ nulla o dichiarano che avranno prezzi vantaggiosi: vedono sĂŹ un elemento dominante entrare nel loro mercato di sopravvivenza e di sviluppo, ma al tempo stesso ritengono che ci saranno altri player che lavoreranno a favore loro. Di fatto è una partita che per l’ottico, in quel momento in cui Luxottica ha annunciato l’ingresso nel settore dell’oftalmica, ma non ancora la fusione con Essilor, è finita in pareggio.

Qual è il bilancio del 2016 per i centri ottici italiani rispetto all’esercizio precedente?

44%

2 % 28%

28% 28%

Il risultato è stato negativo L’andamento si è rivelato stabile Il business è aumentato

Qual è il bilancio 2016 rispetto all’anno precedente? Se guardiamo bene il bicchiere è piĂš che mezzo pieno: il 28% lo giudica un anno positivo, il 44% abbastanza stabile e solo il 28% negativo. Il 2016 è stato come un Frecciarossa che negli ultimi quattro mesi ha rallentato e in parte anche disilluso i dati positivi dei mesi precedenti: probabilmente la percentuale di professionisti che lo definisce non soddisfacente è stata quella che ha subĂŹto di piĂš quest’ultimo periodo.

un’esigenza forte e palpabile di mettere le cose a posto. Evidentemente per il 67% del campione vuol dire che ci deve essere un impegno tra le associazioni di categoria, invece solo il 29% ritiene necessario un chiarimento sui rispettivi ruoli e attribuzioni. Rivolgendo la stessa domanda all’oculista, la situazione si rovescia. L’oftalmologo vede altrettanto essenziale questa forma di collaborazione, ma piĂš che un rapporto tra categorie è un rapporto di rispettivi ruoli, e ritiene importante non tanto un chiarimento dialettico quanto legato alle regole, alle norme di comportamento, ai “confiniâ€?.

Ăˆ possibile una maggiore collaborazione tra ottici e oculisti? Solo il 4% degli ottici ha risposto di no: c’è

Ritieni possibile una maggiore collaborazione tra oculisti e ottici?

Ritieni possibile una maggiore collaborazione tra ottici e oculisti?

68% 8

67%

29%

26%

5%

4%

Sí, e deve essere favorita dall’impegno di tutte le associazioni di categoria

Sí, e deve essere favorita dall’impegno di tutte le associazioni di categoria

No, le distanze sono incolmabili

No, le distanze sono incolmabili

SĂ­, ma solo dopo un chiarimento sui rispettivi ruoli ed attribuzioni

SĂ­, ma solo dopo un chiarimento sui rispettivi ruoli ed attribuzioni

Questi due grafici si riferiscono alle risposte degli oculisti (a sinistra) e degli ottici (a destra) allo stesso sondaggio

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Attualità

TRANSITIONS, SEMPRE PIÙ TRASVERSALE Un media mix diversificato per la campagna al via ad aprile, nuovi strumenti di vendita e di promozione per l’ottico italiano: parte la strategia 2016 per il consolidamento del brand leader nelle lenti dinamiche di Francesca Tirozzi

T

ransitions rinnova la propria strategia, avviata nel 2016, lanciando un nuovo spot, on air da aprile. «L’Italia si conferma il paese di punta su cui continuare a investire per raggiungere un importante ampliamento di target – spiega Federica Colombo, nuova responsabile del brand per l’Italia – La penetrazione di Transitions sul totale delle lenti oftalmiche vendute è dell’11%, una delle più alte in Europa, mentre la brand awareness risulta del 66%: un dato molto significativo che indica che il marchio è molto conosciuto e apprezzato». L’obiettivo della nuova strategia è chiaro e ambizioso: fidelizzazione e ampliamento del target, catturando anche le fasce più giovani. «La campagna tv ha proprio questo scopo – afferma ancora

la manager – Lo spot, caratterizzato dal claim “Vivi la tua luce in libertà”, è fresco, dinamico e colorato e mette in scena classici momenti di vita quotidiana: dalla mamma con i bimbi al parco alla ragazza che si trova a una festa con amici, sino al giovane che utilizza dispositivi digitali, a sottolineare l’importanza della protezione dalla luce blu». In quest’ottica è stato selezionato il media mix che prevede un 85% di attività in tv, oltre tremila spot da 30 e da 15 secondi, in quattro settimane, con una pressione del 40% in prime time, per catturare un pubblico over 40, e un 15% di attività online per raggiungere un target più giovane. «Inoltre è prevista un’attività con spot da 20 secondi sulla App Spotify che coinvolgerà un target di portatori dai 30 ai 35 anni», aggiunge Colombo. In termini di comunicazione al consumatore finale è stata rinnovata la partnership con Vanni, avviata nel 2016, ed è appena stata lanciata una nuova collaborazione con Blackfin. «Per far conoscere ulteriormente all’utente finale le lenti Transitions abbiamo deciso di abbinarla alle montature di brand italiani che rappresentano l’eccellenza nel nostro paese», precisa la manager. E per supportare i centri ottici? «È stato proposto uno speciale strumento di vendita, una couvette che presenta la gamma di colori disponibili, e abbiamo elaborato un leafleat con informazioni sulla luce blu e su come proteggersi – conclude Colombo – Inoltre, per i professionisti della visione sono in programma tra aprile e maggio una promozione e un concorso che mette in palio premi giornalieri».

Un’immagine tratta dal nuovo spot Transitions

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CONVEGNO NAZIONALE

IL FUTURO DEL COMMERCIO DELLโ OTTICA SARร IN FRANCHISING? 22 2 MAGGIO MA AGG GIO 201 2017 17 Firrenze Modera i lavori lav Armando Garosci, Giornalista dii Largo La Consumo

Programma preliminare "-ัดย |o ล "bัดย -mo 0-เฆ ฤท 7bu;ย ou; " ล ล "1ย o ล "1ย oัฒ- m|;um-ย bom-ัฒ; 7b เฃ 1- ; r|ol;|ub-ล m|;um-ย bom-ัฒ; 7b เฃ เฃ 1- | |b ล m|uo7ย ย bom;ฤน

Franco Marinoni noni, bu;ย ou; ;m;u-ัฒ; om=1oll;u1bo $ov1-mItalo Bussol ssoli, u;vb7;m|; ; ";]u;|-ubo ;m;u-ัฒ; vvo=u-m1_bvbm] Andrea ea Cappellini, oou7bm-|ou; " ล "1ย oัฒ- 7b ;vเขผom; ย b;m7-ัฒ;ล

I DATI SUL FRANCHISING NCHISING D NC DALLโ ITALIA ALLโ ITALIA E DAL DALLโ ALLโ Lโ E EUROPA UROPA Intervento: Italo alo Bussoli, u;vb7;m|; ; ";]u;|-ubo ;m;u-ัฒ; vvo=u-m1_bvbm] LA REALTร ร A ATTUALE TTUALE E NEL MERCATO MERCA CAT TO DELLโ OTTICA Intervento o: Nicola Di Lernia, ;vr;u|o l;u1-|o 7;ัฒัฒฤปoเฃ 1IL COMMERCIO MMERCIO O IN CHIAVE VE MODERNA Interve ento: Fabrizio Valente, oย m7;u r-u|m;u bhb -0 IL CONSUMATORE ONSUMA ON ATORE E IL L FRANCHISING Interv rvento: Grazia Simone, u;vb7;m|; 7b1omvย l $ov1-mSTORIE OR RIE DI S SUCCESSO UCCESSO O Interrvengono primari Franchisor e Franchisee dalla Francia e dallโ Italia โ AW W LA LAB AB Massimo Quagliato - u-m1_bvbm] -m-];u โ ABOCA BO OCA Maria Vannuzzi - !;|-bัฒ -m-];u ro|;1- -|ย uDoma ande ย @;| ; ; bm1om|ub 1om ]ัดb "romvou ru;v;mเฆ -b 7;vh LE REALTร Tร ITALIAN ITALIANE ANE NEL SETTORE SE ETT T ORE DELLโ OTTICA m|;uย ;m]om omo ัด; l-]]boub -|;m; ; uย rrb u]-mbย ย -เฆ IL CONTRATTO TTO T FRANC FRANCHISING NCHISING Interv rvento: a cur ura di Assofranchising TAVOLA ROTONDA DA A e chiusura lavori Armando Ga Garo r sci, boum oum-ัฒbv|- 7b -u]o omvย lo uolovvo 7-ฤน

DISPONIBILITร DI ACCESSI LIMITATA b r-u|;1br-mเฆ ย ;uuเข 7bv|ub0ย b|- ย m- 1orb b r-u|;1br-mเฆ ย ;uuเข 7bv|ub0ย b|- ย m- 1orb- della ricerca RETAIL INNOVATIONS 12 7b bhb -0

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Attualità

PROCACCIANTE: SIAMO LE “VITAMINE” DEL CENTRO OTTICO INDIPENDENTE È l’immagine che l’amministratore delegato utilizza per descrivere il ruolo del maggiore network italiano di centri ottici all’interno di uno scenario in costante evoluzione di Angelo Magri

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viluppo di VisionOttica, integrazione ma anche coerenza delle attività nei confronti dei consumatori da parte dei centri ottici aderenti all’insegna. «Attraverso queste iniziative ci proponiamo come le “vitamine” dell’ottico indipendente in Italia – afferma Marco Procacciante, amministratore delegato di Vision Group, che attualmente conta oltre 2.100 centri ottici affiliati a vari livelli sull’intero territorio nazionale, più di 260 dei quali sono VisionOttica – Ora vogliaMarco Procacciante mo potenziare ulteriormente l’azione della nostra strategia». Al punto da ritenere che non c’è motivo per cui un centro ottico indipendente italiano oggi non debba aderire al progetto di Vision Group. «Vantiamo le partnership di più alto livello, i servizi migliori e abbiamo ormai superato il 20% di punti vendita su scala naziona-

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le, con una copertura ancora più capillare, grazie anche all’ultima integrazione, quella con il gruppo Occhibelli, che ci ha permesso di coprire meglio aree in cui eravamo meno presenti, lasciando la possibilità a ognuno dei loro 400 negozi di scegliere con quale modalità aderire», precisa Procacciante. Il percorso comunque è ancora lungo e non privo di insidie, ma le opportunità offerte dal mercato non mancano. «Il prossimo step è crescere come integrazione da una parte e come orientamento al consumatore dall’altra – ricorda il numero uno di Vision Group – Ne deriva una sempre maggiore importanza dell’insegna per l’utente finale, quindi di VisionOttica, tant’è che il gruppo supporta lo sviluppo dei suoi affiliati anche con il sostegno finanziario». L’obiettivo primario di Vision Group, dunque, è l’incremento del numero

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Attualità VisionOttica Award: sempre più alta la qualità delle tesi Il 13 marzo si è tenuta, durante il Congresso Aloeo, la premiazione della quarta edizione dei VisionOttica Award, quest’anno dedicata a Giuseppe Ricco. Un riconoscimento, come ha ricordato nel suo intervento Marco Procacciante, «nato con l’obiettivo di supportare i neolaureati in Ottica e Optometria, per permettere loro di sviluppare l’eccellenza professionale e di inserirsi in modo più agevole nel mercato lavorativo». Ancora una volta, come nei due anni precedenti, il podio è stato tutto al femminile. Dietro alla vincitrice Paola Sandrinelli, dell’Università Milano-Bicocca, con la tesi “Acuità visiva statica e cinetica a confronto mediante lo sviluppo di un test su monitor”, si è infatti piazzata Chiara Cesolari dell’Università Roma Tre con “Tradizione e innovazione: Agreement tra metodi di valutazione del film lacrimale per l’identificazione della sindrome dell’occhio secco”, mentre terza classificata è risultata Avitar Shirah dell’Università Milano-Bicocca con “Musica e Optometria: studio di abilità visive in musicisti e non musicisti”. «Questa edizione del concorso ha riscontrato un notevole successo tra i laureati degli atenei coinvolti – ha spiegato Giuseppe Longoni, responsabile della Vision Group Academy – Sono state inviate 33 tesi, discusse nell’anno solare 2016, di particolare interesse scientifico, legate al mondo dell’ottica, dell’optometria, della contattologia, del visual training e della visione in generale e la qualità dei lavori è parsa sempre più alta». Alla prima classificata è stata a s s e g n a t a Le tre premiate dell’edizione 2017: da sinistra, Avitar Shirah, una borsa di Paola Sandrinelli e Chiara Cesolari studio per un master in un’università europea, oltre a uno stage retribuito di due mesi presso un centro pilota VisionOttica. Quest’ultimo riconoscimento è stato attribuito anche alla seconda e alla terza classificata.

Lo stand di Vision Group a Mido 2017

dei centri VisionOttica per rivolgersi con maggiore decisione al cliente finale. Da qui anche la scelta di essere presenti per il secondo anno consecutivo a Mido, con una serie di novità, in particolare la vetrina interattiva dopo il lancio del Virtual Mirror nell’edizione 2016. «Con lo stand a Mido, ancora più ampio di quello dello scorso anno, abbiamo voluto soprattutto comunicare la nostra azienda, i suoi valori, ma anche dare ospitalità ai nostri affiliati e, infine, incontrarne di potenzialmente nuovi», sottolinea Procacciante, convinto che il mercato stia lanciando segnali molto importanti. «Oggi cresce il numero di presbiti per via dell’aumento della vita media della popolazione: ne consegue che c’è un mercato sempre più forte nella domanda, al quale si abbina una capacità tecnologica in costante evoluzione – sostiene il manager milanese – Da tutto questo può nascere una serie di opportunità per l’intera filiera: l’industria sta creando processi di integrazione, modernizzazione e verticalizzazione e noi come retail vogliamo fare altrettanto, continuando ad esaltare la professionalità dei centri ottici indipendenti». Da qui la scelta di promuovere per il quarto anno consecutivo i VisionOttica Award e la decisione di sponsorizzare l’incontro tra Andrea Afragoli, presidente di Federottica, e Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana, all’ultimo Mido, all’interno del programma Vision up-to-date. «Siamo convinti che la collaborazione tra ottici e oculisti porti soltanto benefici al consumatore finale, per cui vogliamo relazionarci con la migliore classe medica», conclude Procacciante.

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Attualità

FORMELLI 1945: LA VALVOLA DI LIBERTÀ PER GLI OTTICI È l’auspicio della neonata società di Casalecchio di Reno, che oggi propone sul mercato interno Flair e Magnys, in attesa di Mercedes e nuove possibili esclusive di Angelo Magri

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averio Vecchia, responsabile commerciale di Formelli 1945, illustra le opportunità che l’azienda di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, formalmente nuova ma con oltre sessant’anni di tradizione alle spalle, è in grado di offrire ai centri ottici italiani. Quali sono gli obiettivi a breve-medio termine di Formelli 1945? Formelli 1945, l’anno in cui mio nonno materno fondò originariamente l’azienda, nasce dopo la chiusura dell’esperienza ventennale con il gruppo Logo. Ripartiamo quindi dai membri di una famiglia di imprenditori dell’ottica giunta alla terza generazione e da due prodotti molto diversi fra loro: Flair e Magnys. L’obiettivo è tornare a collaborare con gli ottici italiani che hanno lavorato con noi negli anni con prodotti nuovi, mantenendo la forte identità di azienda familiare e di competenza acquisite, a partire dall’assistenza ai clienti Flair su prodotti distribuiti precedentemente. Quali le potenzialità di Flair e di Magnys sul mercato interno? Flair è un marchio storico, forse un po’ trascu-

Saverio Vecchia, responsabile commerciale di Formelli 1945

rato negli ultimi anni sul mercato interno, ma rimane conosciuto dagli ottici italiani come un glasant di alta qualità. Abbiamo deciso di presentare una collezione totalmente inedita

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Lenti ZEISS EnergizeMe. À! T I V NO ori

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Lenti a contatto o lenti per occhiali? Ogni portatore di lenti a contatto possiede anche un occhiale e questo viene utilizzato molto più spesso di quanto si immagini. “Generazione &” è il nostro modo di chiamare questo gruppo di portatori che sceglie di indossare entrambi i prodotti e che ama passare dall’uno all’altro. ZEISS ha creato una lente proprio per loro, andando a rispondere ai loro bisogni e alle sfide visive del mondo digitale moderno.

ZEISS EnergizeMe. Le lenti per occhiali create per portatori di lenti a contatto. Una nuova soluzione per dare sollievo agli occhi riducendo l’affaticamento visivo e offrendo una visione nitida e confortevole


Attualità

Alcuni modelli della nuova collezione di Flair, da gennaio in esclusiva alla società bolognese per il mercato interno

sul nostro mercato e che rappresenti tutta la produzione e la potenzialità di questa realtà tedesca presente in 70 paesi nel mondo: dalla parte haute couture più classica e conosciuta al pubblico italiano a prodotti come nylor e acetati. Tutto sempre con la qualità del “made in Germany”, che ho notato essere universalmente riconosciuta dalla clientela. Magnys è invece un prodotto di servizio che, presentato per la prima volta a Silmo 2016, ha subito avuto riconoscimenti tra cui la nomination al Silmo d’Oro per la categoria “Innovazione e Tecnologia”. È un segmento nuovo quello che fonda: la possibilità di fornire un prodotto pronto con lenti digressive e la distanza interpupillare esatta, che molti ottici stanno apprezzando per la caratteristica di essere disponibile solo nei negozi di ottica a un prezzo giusto. A che tipologia di centro ottico vi rivolgete? Lavoriamo sempre con le persone prima di tutto, gente come noi: ottici indipendenti o affiliati a gruppi d’acquisto, ai quali però ci rivolgiamo direttamente, per il loro valore individuale e la capacità di poter presentare a una clientela esigente prodotti che “vanno venduti” con la loro professionalità. L’elemento umano risulta quindi imprescindibile: ho avuto la fortuna in oltre vent’anni di attività di girare

l’Italia, scoprirne le meravigliose differenze e i forti punti che uniscono il paese attraverso gli ottici che ho conosciuto, come hanno reagito alle differenti crisi e difficoltà, sia locali sia dovute alle tante trasformazioni del nostro mondo. Per questo cerchiamo da anni di portare avanti un discorso di selettività nella distribuzione che credo sia apprezzabile in un momento di forti cambiamenti come questo. Mi piace pensare che noi e tanti altri “piccoli” possiamo rappresentare una valvola di libertà per tanti ottici in un momento di forti cambiamenti come questo. Avete in programma di ampliare entro il 2017 il vostro portafoglio marchi? Sicuramente sì. Flair ha appena acquisito la distribuzione di Mercedes Benz Style, il marchio tedesco più conosciuto nel mondo, un prodotto maschile di design che è tradizionalmente nelle nostre corde. Lo stiamo valutando con attenzione e a breve partiremo sul mercato Italia. Abbiamo poi contatti con altre società: aspettiamo a parlarne ma sono diverse le novità in cantiere per il 2017. Certi comunque di ripartire dai marchi nuovi, dai nostri clienti e dal poter ripresentare agli ottici il nostro nome, pensando con orgoglio al nostro passato e con impegno al futuro che ci aspetta.

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Multifocal La nuova lente a contatto multifocale in silicone-hydrogel

Innovazione Dual Balanced DesignÂŽ 2 geometrie complementari per applicare un maggior numero di presbiti

Distribuite in esclusiva da Occhio x Occhio srl info@occhioxocchio.it


Attualità

GALILEO, UN TOUR… A MISURA DI OTTICO Nuovo format per l’iniziativa sul benessere visivo, con i partner protagonisti grazie a eventi ad hoc sul territorio di Nicoletta Tobia

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rchiviata un’edizione 2016 positiva, duran- A livello di comunicazione, l’azienda supporterà i te la quale, in 11 tappe svoltesi tra aprile e centri ottici con un kit di marketing locale personagiugno, ha accolto a bordo del truck circa lizzabile e ha predisposto una strategia media che tremila consumatori coinvolti in una serie di punta sui social e sul sito dedicato. «Oltre a Fedescreening visivi gratuiti, il Galileo Tour è ripartito nel rottica, che nuovamente patrocina l’iniziativa - ha suo viaggio lungo la penisola, con una serie di novità. aggiunto Barberis – quest’anno ci sostengono anche «Nel 2017 abbiamo deciso di cambiare il format e ren- i Lions, con cui noi e i centri coinvolti collaboreremo derlo più fruibile anche per i centri ottici partner, con per raccogliere occhiali usati da destinare a popol’obiettivo di sostenerli nel far evolvere il loro business lazioni e categorie che ne hanno bisogno». Nuovo locale dando la possibilità di creare un evento sul ter- anche il mezzo, un van di 7 metri di larghezza e alritorio di più ridotte dimensioni, per fare loro stessi at- trettanti di lunghezza, 3 di altezza e un’ampiezza, tività di sensibilizzazione e di informazione, generare una volta aperto, di 35 mq, personalizzabile per ogni traffico e contribuire alla creazione di valore – ha spie- tappa con il logo del centro ottico. Al suo interno, un gato Massimo Barberis, direttore generale della socie- percorso composto da sei aree tematiche, dedicate tà oftalmica, presentando l’iniziativa a Mido – Saremo sia alle attività di screening, eseguiti con l’Autoref e on the road con 12 eventi istituzionali e 40 in collabora- il Visiotest da ottici abilitati che fanno parte del team zione con il canale ottico: a differenza dell’anno scorso, di Galileo affiancati dagli ottici clienti, sia all’offerta quando c’erano a bordo gli oftalmologi di Retina 3000, del marchio: lenti progressive, montature, protezione ci sarà la possibilità di estendere la collaborazione al dalla luce blu, Transitions e contattologia. canale medico a livello Partito da Milano il 10 e locale, creando una si11 marzo, nella tappa del nergia tra le due compe9 aprile a Torino il van si unirà ai Lions, in occatenze, se l’ottico lo ritiene. sione dei festeggiamenti Sono previste, inoltre, 10 dei 100 anni dell’associatappe nelle scuole, per le quali Galileo ha creato il zione. Sempre in aprile, progetto “Occhio ai più sono previste anche due piccoli” che ha lo scopo di giornate nelle zone colpite dal terremoto, in cui incentivare l’educazione le lenti verranno date a visiva attraverso l’infor- Il van Galileo in piazza Cadorna a Milano il 10 e 11 marzo: a bordo sono stati effettuati oltre 270 screening visivi titolo gratuito. mazione».

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CORSO BIENNALE DI OTTICA PER LAVORATORI PER CHI LAVORA NEL SETTORE La migliore formazione di base per chi è già inserito in un negozio di ottica. Organizzazione didattica ottimizzata per coniugare l’attività lavorativa con lo studio. Valore aggiunto al punto vendita. Miglioramento delle proprie possibilità di carriera. Servizio navetta riservato, per i collegamenti con la stazione ferroviaria di Empoli.

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Barberini Eyewear, un’ampia scelta nell’occhiale vista-sole Il vetro è stato uno dei componenti essenziali delle grandi trasformazioni storiche ed è proprio questo materiale che, con l’invenzione del telescopio, ha dato una nuova prospettiva all’uomo, quella di puntare lo sguardo verso ciò che da sempre lo affascinava e continua ad affascinarlo: l’Universo e i suoi limiti. Barberini presenta il progetto RX e va oltre i limiti dei nostri occhi La collezione offre ora la possibilità di avere la stessa qualità delle lenti da sole Barberini Platinum Glass™ anche sulle lenti graduate, sia monofocali sia progressive. Il tutto con una vasta gamma di colori. L’ottico può illustrare il progetto RX ai propri clienti tramite una couvette di presentazione che mostra il processo di produzione del Platinum Glass™ e la gamma di tonalità delle lenti Natural, Polar, Mirror Polar e Photochromic, nonché la lente Polar Eye Care, specificamente studiata per un uso in caso di anomalie retiniche. Barberini ha presentato a Mido le ultime novità e ha offerto agli ottici la possibilità di partecipare alle “Pillole di Well-seeing”, sezioni formative di circa venti minuti sul benessere visivo, con particolare attenzione al livello qualitativo delle lenti, alla loro resa cromatica e chiarezza di visione, ma anche agli effetti della luce sull’occhio e a come proteggersi al meglio: vere e proprie short lesson a cura di Fabio Anesini e Alfredo Desiato, formatori scientifici rispettivamente per l’Italia e per l’export del marchio. Un’occasione che ha permesso agli ottici di entrare in contatto con l’approccio dell’azienda al benessere visivo, sostenuto anche al di fuori degli appuntamenti fieristici tramite una vera e propria Academy, organizzata in due giorni, presso la sede principale di Silvi, a cura di Anto Rossetti.

Per maggiori informazioni: info@barberinieyewear.it

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N EW

LA

N U O VA

LENTE

O N E Daily Color

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C O N TAT T O

C O L O R ATA

GIORNALIERA

C A M B I A C O LO R E A I T U O I OCCHI GIORNO DOPO GIORNO, A D AT TA N D O L I A L T U O M O D O DI ESSERE ED AL TUO STILE D I V I TA A.


Moda

BOLD AND STRONG

pagine a cura di Francesca Tirozzi

Blauer Eyewear

Meraki

#Wlp

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Moda

Carolina Herrera

POIS&CO. Oga

Christian Lacroix

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Moda

THE SUN THROUGH A LENS

Nau!

Marc Jacobs

Max&Co.

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MODEL M: PJ3282 C2 F: PJ3276 C1 © 2017 PEPE JEANS. ALL RIGHTS RESERVED. IMAGE EXPIRES 29/12/17

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Moda

VERY PARTICULAR Mylink

Gazusa

Police

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Guardaroba Occhiali

NICOLINI: INDOSSARE UNA LENTE È COME INDOSSARE UN ABITO Lavoro, shopping, vacanze: per personalizzare e rendere unica la montatura a volte basta aggiungere un colore di Angelica Pagnelli*

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ual è la lente ideale in ogni momento della giornata per chi non può fare a meno degli occhiali da vista? Alla prova Anna Maria Nicolini, marketing manager di Hoya Italia, che si è prestata come

“testimonial” dei Fashion Sphere Colors, quindici nuove tonalità dell’azienda oftalmica, create in collaborazione con l’autrice di questa rubrica: una vera e propria palette cromatica, abbinabile a due light flash mirror, Silver e Gold, con l’obiettivo di diffondere la cultura della personalizzazione del guardaroba occhiali nel consumatore finale, ispirandolo a scegliere la nuance della lente per rendere esclusiva la montatura.

*Angelica Pagnelli è creatrice dei format “Guardaroba Occhiali”, “Immagine & Modi” e “Swap Party Occhiali”, esercita l’attività di consulente per aziende e imprenditori dell’ottica e partecipa, in qualità di relatrice, a seminari sul business dell’immagine per professionisti di vari settori.

Problema visivo: leggera miopia. Occhi particolarmente sensibili alla luce naturale e artificiale. Stile: moderno, romantico, con accenti di creatività chic, sporty e dinamico. Zona occhi: arcata sopraccigliare molto armoniosa con distanza tra gli occhi leggermente ampia. Il colore degli occhi è castano profondo. Viso: soft, non molto lungo. Colori: capello castano ramato con nuance tendenti al biondo dorato. Pelle avorio tendenzialmente calda. Può essere definita un autunno, valorizzata da colori caldi e intensi.

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Guardaroba Occhiali

Le occasioni business di Anna Maria sono molteplici e le consentono d’interfacciarsi quotidianamente con colleghi e clienti. In ufficio predilige uno stile femminile ma pratico. Si presenta con grande autorevolezza business, ma indossa ogni giorno il suo abito più bello: il sorriso. Far sorridere gli occhi con una lente color ceruleo, sfumata al 25%, regala verve e una piacevole Ceruleo sensazione di tranquillità. La sede italiana di Hoya è molto luminosa e la lente leggermente colorata protegge gli occhi dalla luce naturale. In contrasto con il colore degli occhi e in armonia con l’incarnato, la lente rende più soft il colore base molto strong degli occhiali.

Un pranzo all’aperto in una domenica di fine primavera, con famiglia e amici. Anna Maria ama essere elegante e femminile, ma mai ostentare. Un momento di leggerezza può sposarsi con una lente bicolore dolce vita nelle tonalità fredde e calde del nero verso il bronzo arancio. La lente a e si esalta i colori della montatura propone in fantastico match con l’outfit. Una giornata soleggiata ma non troppo, è l’occasione giusta per indossare a questa lente cosmetica co bicolore, con un tocco di light mirror gold, che enfatizza lo sguardo.

Un pomeriggio d’inverno dedicato allo shopping e al relax. A Milano il cielo è un po’ grigio e piovoso, ma dedicarsi del tempo rende la giornata a colori. La lente cosmetica Aurora in tonalità soft crea un effetto camouflage quando una signora desidera non usare il make up per una giornata informale.

Aurora A

In vacanza, al mare con la famiglia. Relax, sole, passeggiate, chiacchierate, letture. Anna Maria non rinuncia agli occhiali da sole che sono sempre graduati e in borsa ne ha sempre due: stesso modello, uno con lente marrone basic, molto dark per le ore del giorno in cui il sole è molto intenso, e l’altro con lente acque profonde in una tinta cosmetica più soft e più fashion, che indossa nella seconda parte della giornata. Acque Adatta dal pomeriggio profonde inoltrato al rientro in hotel, per bere un cocktail o passeggiare sulla spiaggia, per leggere le ultime pagine del suo libro e ammirare il mare.

Dolce vita D

In occasione di Mido, Hoya ha dedicato ai suoi clienti un party serale in cui si sono celebrate tante novità: la manager sul palco le presenta in elegantissimo abito color pansè. Anna Maria indossa i suoi occhiali e le sue lenti vivono nella montatura come le belle signore sanno vivere in un abito. Color pansè anche la lente, in tonalità sfumate, con un tocco di light mirror silver, per es esaltare il mood molto chic. Il pansè è un colore universale, che valorizza molti incarnati e diversi outfit, che racconta l’emozione di un colore attraverso il nome di un bellissimo fiore.

Pansè P è

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Practice Management

PRESBIOPIA: FARNE UNA SPECIALTY, COME FU LA CONTATTOLOGIA CORNEALE Negli anni 90 ero alla ricerca di un’insegna che mi confermasse che lì un ottico ne sapeva di lenti a contatto. L’insegna in questione era “applicazioni lenti corneali”

di Nicola Di Lernia Esperto del mercato dell’ottica

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ra ancora il tempo della lente annuale tornita e su misura. Normalmente per una lente su ricetta di quel genere ci volevano dai 3 ai 5 giorni di fabbricazione. Dietro ogni ordine c’era un contattologo che conosceva più della media degli ottici la lente a contatto e che sapeva mettere in pratica, senza un grande aiuto da parte delle aziende, la ricetta più adeguata a quell’occhio. Questo mondo esclusivo e di nicchia fu fatto a pezzi in

poco meno di tre anni dall’ingresso della lac monouso a pacchetto che arrivò in ogni negozio di ottica, anche quello che in precedenza non trattava la contattologia, con i risultati positivi e negativi che tutti ora conosciamo. Di fatto allora la lente a contatto corneale era una specialty come lo era negli stessi anni la medicina omeopatica. Non c’erano molte farmacie che la praticavano e la vendevano, l’omeopatia. Ricordo un aneddoto su tutti. Abitavo in quegli

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O S T I N ATA M E N T E A R T I G I A N A L E

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Practice Management anni in centro a Padova, viaggiavo molto ed ero stressato. Andai alla Farmacia al Bò vicino all’Università, che produceva anche farmaci omeopatici, e feci questa domanda esplicita al farmacista: vorrei qualcosa per rilassarmi ma non voglio medicine, bensì cose naturali. Il farmacista mi sorrise, mi portò alla fine del banco in perfetta solitudine e mi parlò dell’omeopatia per cinque minuti. Mi propose delle gocce naturali da loro stessi prodotte. Mi fece aspettare una decina di minuti e infine me le consegnò. Disse: certamente queste se non la faranno stare meglio, non la faranno stare peggio. Pagai 20.000 lire, l’esatto corrispettivo di due borse piene di medicine tradizionali. La specialty paga soprattutto se la sapete cavalcare all’inizio, al momento giusto, se la sapete comunicare nel modo giusto e sapete dialogare con il pubblico divulgandola, investendo del tempo necessario al primo contatto utile e fondamentale. Per fare tutto ciò oggi nella presbiopia e nelle sue soluzioni correttive bisogna che l’intero staff tecnico sia all’altezza del compito. Competenza, formazione, aggiornamento a distanza, gestione automatica dei listini, confronto costante con lo staff tecnico dell’azienda partner, eventi scientifici top.

Created by Pressfoto - Freepik.com

Questa è la parte essenziale della nostra “Presbiopia 10 e lode”. Se non c’è la base tecnica e la declinazione industriale, siamo al punto di partenza. Alcune aziende oftalmiche mi hanno sottolineato, ad esempio, che spesso nella richiesta di lenti progressive personalizzate i parametri e le informazioni che ricevono dagli ottici sono insufficienti per realizzare una personalizzazione ideale e possibile. Ciò sta a significare che il cliente finale rischia di pagare una lente personalizzata per una lente quasi standard. Non può funzionare così. Allo stesso tempo anche nell’area manageriale serve un cambio di rotta. La presbiopia per essere 10 e lode va letta con un business plan a parte, con investimenti e ricavi separati dal sistema globale dell’azienda. Su questo nuovo ramo d’impresa vanno collocati nuovi modi di gestione che si possono trovare nelle scuole di business o da professionisti competenti. Serve preparazione anche qui. Non solo professionale, ma in particolare imprenditoriale. Sapete di quanto può crescere un’azienda ottica attraverso un approccio “Presbiopia 10 e lode” e un remix dell’offerta oftalmica attraverso nuovi materiali, geometrie, nicchie di mercato? Del 20% rispetto all’anno precedente. A valore il 20% in più e a margine molto di più. Perché aspettare, allora?

La copertina di “Presbiopia 10 e lode”, scritto da Nicola Di Lernia, pubblicato da FGE e in vendita sul sito dell’editore

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The best seller

IL CLIENTE, COME PRIMA COSA, COMPRA TE La vendita è molto una questione di feeling, ma troppe volte si sottovaluta questo aspetto nella fase iniziale

di Michaela Gariboldi e Paolo Valentini*

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l primo impatto è qualcosa di fondamentale e spesso può contaminare tutta la fase di vendita. Ci sono diversi aspetti che intervengono nel primo impatto. L’immagine. A volte si dà per scontato, ma è fondamentale. Assicurati di curare a fondo la tua immagine personale. Ricordati che quando hai a che fare con un cliente nuovo, nella maggior parte dei casi tu sei uno sconosciuto e l’uni-

ca cosa che lui inizialmente può guardare per determinare se avere fiducia in te o meno è la tua immagine. Nella nostra storia di consulenti aziendali, in questo campo è capitato di tutto: scarpe sporche o rovinate, polsini della camicia non del tutto lindi, vestiti non proprio puliti, maglioni poco professionali, décolleté troppo pronunciati, abiti démodé… Se non sei un cultore dell’immagine, cerca almeno di essere dignitoso, pulito e in ordine. L’allegria. Le persone “fortunate” nella vita hanno una caratteristica che le rende in quel modo: l’allegria. Il tuo entusiasmo, la tua allegria fanno sì che tu venga accettato più facilmente dagli altri. Sii autoironico, sorridi spesso, ogni tanto sdrammatizza i problemi. E anche nella fase iniziale il tuo sorriso è fondamentale. Non fare come quei venditori impostati che hanno il sorriso stampato sul viso, ma sorridi perché sei

* Michaela Gariboldi, socia di Open Source Management, è specializzata in risorse umane e management per le Pmi italiane. * Paolo Valentini, esperto in marketing e gestione delle risorse umane, con un focus pluriennale sul mercato ottico italiano, è titolare di I-Profile Venezia. Open Source Management opera nel mondo della consulenza aziendale. I-Profile Venezia è l’azienda franchisee di Osm per le province di Rovigo e Venezia.

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The best seller un professionista felice di conoscere un nuovo cliente, perché sei carico per quello che stai facendo, perché hai voglia di fare un buon lavoro. Insomma, goditi il tuo lavoro, che è uno dei più belli del mondo, perché ti offre l’opportunità di conoscere molte persone nuove. Se la mattina ti alzi scarico o poco motivato, devi assolutamente fare qualcosa per ripristinare il tuo umore: concediti una passeggiata prima di partire, chiama un amico che ti fa ridere, ascolta una stazione radio dove c’è qualcuno che racconta cose divertenti e… ridi! Sii felice di iniziare la tua giornata. Il vero interesse. Questa è lo strumento più potente che un venditore possa avere. I super venditori sono innanzitutto persone interessate o incuriosite dalle altre persone. Quando entri in un’azienda, sii curioso o interessato. Non vuol dire essere invadente, ma vuol dire che quella società e l’imprenditore che hai di fronte ti devono interessare davvero. Com’è nata quell’azienda? Che cosa commercializzano? Come fanno a venderlo? Quali sono le azioni vincenti che le hanno permesso di crescere? L’interesse comincia già quando sei in sala d’attesa. Guarda i quadri, le riviste di settore, gli oggetti che sono nella stanza, osserva i dipendenti al lavoro. Sii curioso e vedrai che se segui il tuo interesse o la tua curiosità, avrai sempre grandi vendite davanti a te. Se hai un negozio, invece, la tua massima attenzione deve essere dedicata ad accogliere e, quindi, a interessarti in tutti i modi alla persona che entra. Se ci pensi bene, ti capita molto spesso nella vita normale di avere insegnamenti di questo tipo. Ogni giorno. Mi riferisco ai momenti in cui tu sei in veste di potenziale acquirente: quando vai al bar a bere il caffè, quando ti fermi a mangiare un panino, quando vai a prendere le sigarette, quando devi cambiare l’auto, quando compri un nuovo pc, quando un amico cerca di convincerti che la prossima vacanza è meglio farla in un posto esotico, ecc. Prova, in ognuno di questi momenti, a percepire cosa viene toccato della tua sensibilità e che cosa davvero ti è piaciuto dell’interazione tra te e l’altro interlocutore. E cosa, invece, ti ha infastidito. Per fastidio si intende quella sensazione che provi quando entri in un bar e il barista nemmeno si gira a salutarti,

continua a fare quello che stava facendo prima del tuo ingresso e finché non ha finito nemmeno ti rivolge la parola. E quando, finalmente, dopo diversi minuti si gira, ti guarda e ti fa capire che si sta rivolgendo a te. A quel punto leggi sulla sua faccia che per lui sei solo un fastidio perché, non si sa mai, la tua richiesta potrebbe essere un po’ troppo elaborata. Un esempio esagerato? Invece spesso questo capita anche ai migliori venditori. Come? Il barista che non ti guarda è paragonabile a quando entri da un potenziale cliente e invece di chiedere di lui cominci a parlare tu, gli spieghi i tuoi prodotti e la tua azienda, senza capire davvero perché ti ha ricevuto. Quando hai finito di spiegargli tutto quanto, ci rimani male se ti dice che non è così interessato a quello che gli stai proponendo e tu provi a insistere, a forzare ed elogiare le grandi doti del tuo prodotto, cerchi di convincerlo che anche a lui saranno utilissime e pensi: ma come fa a non capire cosa si sta perdendo? Casi come questo ne esistono a migliaia. Per mostrati davvero interessato devi far parlare l’interlocutore, fare a lui delle domande e continuare fino a quando vedi che è molto disponibile nei tuoi confronti. L’esperto motivazionale statunitense Zig Ziglar diceva che per fare bene questa parte devi allenare il tuo interesse verso il genere umano: quanto più diventerai bravo nelle relazioni, quelle vere, tanto più avrai strade aperte. Devi essere in grado di istaurare una vera comunicazione con il tuo interlocutore. Fai tuoi i sogni del cliente. Un venditore innanzitutto è un amico del cliente, che fa propri gli obiettivi del cliente e si mette in moto per realizzarli. Il venditore deve desiderare che il cliente raggiunga il proprio obiettivo e deve impegnarsi per farglielo ottenere. Questo punto è vero che si esplica maggiormente durante la fase successiva della vendita, quindi è difficile scoprirlo nel primo impatto, ma di base è un punto di vista che il venditore deve avere fin da subito. Quando visiti un nuovo cliente il tuo atteggiamento dovrebbe essere: di cosa ha realmente bisogno questa persona? Come riuscirò a fargliela ottenere? Crediamo che questi siano spunti di riflessione molto importanti, che non devono essere assolutamente trascurati perché il cliente, prima dei tuoi prodotti, compra te.

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Strategie d’impresa

IL VALORE DEL BUSINESS NELL’ERA DIGITALE? QUESTIONE DI RECETTORI Un recente articolo di Gianluca Diegoli conferma l’importanza dello stretto rapporto tra prodotto o servizio e dato

di Anna Gatti e Letizia Melchiorre*

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n questi anni di intenso lavoro sul punto vendita siamo arrivate alla conclusione, che più spesso ricordiamo, che il centro ottico del futuro sarà quello che meglio saprà interpretare le esigenze della propria

clientela. Non solo, infatti, ha imparato a conoscerla personalmente, studiando i suoi gusti e approfondendone i bisogni, ma l’ha anche osservata da una prospettiva più lontana, grazie ai dati che essa ha prodotto attraverso i suoi acquisti. La raccolta del dato, infatti, e la qualità dello stesso devono essere un obiettivo da perseguire per ottenere un database utilizzabile ai fini del post vendita e della conoscenza della propria clientela per attività di marketing e comunicazione. Conoscere la propria clientela è indispensabile per indirizzare gli acquisti di merce, definire il posizionamento del ne-

* Anna Gatti, consulente aziendale, titolare di A&G Studio di Bologna, specializzato nel controllo di gestione e analisi dei costi. * Letizia Melchiorre di SocialLAB è consulente marketing e comunicazione digitale: supporta piccole e medie imprese nella progettazione e gestione di spazi di comunicazione online, in particolare sito web e social network.

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MY SHADES MY CONTRAST

MY SEIKO POLARTHIN

Lenti leggere e confortevoli. Minor riflesso, maggior contrasto. Massima protezione.


Strategie d’impresa essi, efficacemente. La crescita di fatturato, la brand awareness, la valutazione di mercato, tutto concorda nel supportare l’ipotesi. I recettori sono semplicemente momenti in cui il prodotto, tramite l’uso effettivo da parte dell’utilizzatore, può essere tracciato, misurato, e l’informazione effettivamente messa a disposizione del marketing”. Questo significa che non serve più chiedere al nostro cliente cosa vorrebbe o come vorrebbe personalizzare il prodotto che noi offriamo: è superato. Quello che dobbiamo fare oggi è offrire un prodotto o un servizio in linea con i bisogni e i desideri del nostro cliente, perché lo conosciamo davvero, l’abbiamo studiato, abbiamo tratto un insegnamento prezioso da tutte le informazioni che ci ha generosamente lasciato durante i suoi acquisti. “Più un brand è avanti nella trasformazione digitale, più il prodotto è connesso, più i recettori sono relativamente semplici da mettere in piedi e più i dati si ammassano in enormi volumi. E più i volumi aumentano, più il dato diventa perfetto e ineludibile”. E il mobile? “Il mobile è acceleratore di recettori ancora più potente - localizzazione, social graph, orario di uso, collegamento con la storia del cliente, ecc. La meraviglia per la playlist personalizzata della settimana di Spotify è quello che le persone si aspetteranno domani da qualsiasi business. Come fa a sapere i miei gusti Spotify? Ovviamente lo sa perché sa quello che ascolto. Recettori. Perché permetto a Spotify di farsi gli affari miei? Per la meraviglia della playlist della settimana. L’algoritmo vince sempre”. L’articolo di Diegoli conclude così: “Chi continua a fare business basandosi su impressioni personali o sul parere di colui che ha lo stipendio più elevato nella stanza, non farà tanta strada, contro gli algoritmi e il loop prodotto-datoprodotto dei vincenti”. E noi non possiamo che essere d’accordo.

gozio, comunicare nel modo più appropriato. Non solo ne parliamo: lavoriamo abitualmente con i dati per suggerire ai nostri clienti le soluzioni più adatte al loro business. E nulla sarebbe possibile se la tecnologia non facilitas-

se questo processo, non ci aiutasse a spostare sempre un po’ più in là l’asticella del traguardo che ci siamo prefissate. I dati sono importanti se qualcuno reputa importante leggerli, i dati ci parlano se dai dati cerchiamo un’interazione, una risposta su come sta andando il nostro business e dove vorremmo portarlo. Così, leggendo un articolo molto interessante sul marketing del retail scritto da Gianluca Diegoli, docente e consulente di e-commerce, multichannel e digital marketing, pubblicato a fine gennaio sul suo sito minimarketing.it, oggi uno dei blog di settore più letti, dal titolo I recettori e i dati sono il prodotto del futuro, abbiamo definitivamente colto l’importanza di questo tema, che non solo sta interessando il nostro settore, ma da tempo condiziona il panorama del retail in generale, soprattutto di quello strettamente connesso al digitale. Diegoli, rifacendosi a uno studio di Scott Galloway, docente di Marketing alla NYU Stern School of Business, afferma che “il valore di un business nell’era digitale è dato semplicemente dal numero di recettori per la possibilità di elaborare i dati raccolti tramite

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NOVITÀ NEL CAMPO DELLE LENTI A CONTATTO

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L’OPTOMETRIA FRA REALISMO ED ETICA PROFESSIONALE Nelle diatribe sull’introduzione della figura dell’optometrista nel nostro sistema, dalle motivazioni sono assenti quelle dei diritti dei consumatori e prevalenti quelle di natura sindacale di Danilo Fatelli Consulente di distribuzione e mercato

L’

Otticlub di Mido 2017 ha ospitato Patrick Janas, direttore della storica testata dell’ottica francese, BienVu, che ha presentato un’interessante analisi delle cifre e delle tendenze della distribuzione ottica transalpina, evidenziando grandi differenze con quella italiana. Va premesso che, anche se queste hanno cause, che in economia si definiscono strutturali, complesse, quali le differenze di reddito, di tasso di crescita dell’economia, di funzionamento del Servizio sanitario nazionale, ma soprattutto fra il regime dei rimborsi degli occhiali, inesistente in campo ottico nazionale, generoso in Francia, non possono non colpire le grandi differenze esistenti. A una sostanziale parità di consistenza della popolazione, in Francia vendite in valore e in quantità, livelli di innovazione del sistema e densità della rete di vendita ottica sono cresciuti a ritmo sostenuto rispetto alla distribuzione ottica di casa nostra, le cui vendite negli ultimi tre anni si sono riportate faticosamente sui valori pre-

crisi. Gli ametropi in Francia lamentano tempi d’attesa per una visita dall’oculista in media di oltre 60 giorni, con punte oltre i 200 a Tolosa e Lione e questo ha, fra l’altro, favorito la nascita di tanti nuovi negozi, circa 3.000 in 10 anni. Nonostante le limitazioni alle prescrizioni di nuovi occhiali, imposte, almeno teoricamente, dalla legge agli ottici francesi e la mancanza di una figura optometrica professionale riconosciuta, i consumatori si rivolgono sempre più agli ottici. Basterebbe questo disservizio dei servizi sanitari nazionali, che si inquadra fra due fenomeni opposti, l’invecchiamento della popolazione che procede spedito e la precocità crescente dell’insorgere della miopia, per giustificare sul piano dell’utilità sociale e politica la creazione di una professione di livello intermedio fra il medico specializzato, l’oculista, e l’operatore sanitario di base, cioè l’ottico, superando i timori di conflitti o la voglia di “inciucio” con le lobby e le caste. Questa professione ha un nome (non due): optometrista.

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Education Invece in tutte le oltre trentennali diatribe sull’introduzione della figura dell’optometrista nel nostro sistema, fra le motivazioni addotte dai suoi fautori sono assenti quelle dei diritti dei consumatori e sono prevalenti, viceversa, quelle di natura sindacale e lobbistica che vorrebbero introdurre l’abilitazione “sindacale” alla professione di optometrista. Naturalmente l’impraticabilità di questa richiesta dà ragione a chi sul piano delle lobby e del potere sindacale è più forte. L’optometria è disciplina sanitaria presente e riconosciuta in 90 paesi, tra i quali i 52 che appartengono al Commonwealth e in altri come gli Stati Uniti e l’Olanda; e che ne beneficiano 2,4 miliardi di persone che parlano tutte la stessa lingua ufficiale, l’inglese. Questo non secondario dettaglio favorisce la diffusione di una cultura professionale e accademica comune e istituzioni e realtà associative e di riferimento cui si ispirano i comportamenti accademici e professionali. Nella fattispecie l’organismo in questione è il World Council of Optometry, che celebra nel 2017 il novantesimo anno della sua fondazione. Il WCO ha definito, nello stile pragmatico ed

2007-2016 ASSISTENZA OTTICO OFTALMICA AI CITTADINI EVOLUZIONE DEL SISTEMA SANITARIO E DELLA DISTRIBUZIONE OTTICA SPECIALIZZATA FRANCESE - n° di oculisti e di ottici attivi. Indice 2007=100

Fonte: elaborazione Consulter su dati BienVu

essenziale proprio della cultura anglosassone, quale sia il profilo professionale dell’optometrista e quali le sue competenze entro un range di funzioni i cui punti fermi sono la capacità di svolgere attività di primary care oftalmico e di essere in grado, avendone acquisito conoscenza e pratica certificata, di svolgere attività cliniche. Derogare a questi principi, quindi, significa non solo definire una professione priva di avallo scientifico autorevole, ma venire meno ai principi di etica professionale, invalicabili in area medica, dell’obbligatorietà del possesso della competenza scientifica e delle conoscenze pratiche per esercitarla. Finché si seguiterà a sostenere il principio dell’equipollenza con l’ottico-optometrista e l’appartenenza all’area optometrica di chi non ha i due requisiti sopradescritti si seguiterà a frapporre tra la professione dell’optometria e il suo riconoscimento in area sanitaria un muro invalicabile. Beninteso soluzioni di transizione che prendano atto che in questo lungo iter conflittuale molti professionisti e docenti abbiano acquisito competenze, esperienze e capacità professionali di tutto rispetto sono indispensabili e, tutto sommato, non troppo complesse da essere valutate e proposte al pubblico e aperto dibattito che dovrà precedere la messa in campo di proposte condivise fra gli aventi diritto e sostenute dal riconoscimento della congruità della professione rispetto al ruolo che sarà chiamata a svolgere e dalla sua utilità sociale-sanitaria.

L’optometria e l’optometrista, secondo il WCO Secondo il World Council of Optometry, l’optometria è una professione sanitaria autonoma, insegnata e regolamentata (cioè autorizzata, riconosciuta) e gli optometristi sono professionisti della cura di base degli occhi e del sistema visivo il che include la refrazione, la fornitura, l’accertamento e la diagnosi, la gestione dei disturbi e delle malattie dell’occhio e la riabilitazione delle condizioni del sistema visivo. Inoltre il Consiglio Direttivo del WCO nella riunione dell’ottobre 2011 ha concordato di adottare ampie competenze di vendita, refrazione, prescrizione e accertamento delle malattie/anomalie come requisiti minimi per ciascuno che voglia definirsi optometrista.

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Education

IRSOO: IL VISUAL TRAINING È UN PILASTRO DELL’OPTOMETRIA Al via la quarta edizione del corso dell’Istituto di Vinci rivolto a chi vuole inserire tale specialità nella propria attività professionale di Nicoletta Tobia

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pprendere a programmare e gestire uno o alla contattologia, ma è un servizio professionale dei pilastri della pratica optometrica, ov- di valore. Tra l’altro i disturbi funzionali interessano vero il trattamento dei disturbi indotti dal- quasi il 20% della popolazione, che quindi avrebbe le disfunzioni del sistema accomodazione necessità di tale supporto». e convergenza: è l’obiettivo del percorso formativo, Il corso, all’interno del quale la parte pratica è alterin partenza il 26 marzo presso l’Irsoo, tenuto da Anto nata in maniera pressoché equivalente alla teoria, si Rossetti, Paolo Sostegni e Alessandro Fossetti. «Il cor- articola in tre fine settimana a cadenza mensile, «una so, intitolato “La prescrizione del positivo e il training tempistica ideale per far sì che i partecipanti possano visivo nel trattamento dei più comuni disturbi funzio- elaborare i fondamenti appresi e iniziare ad applinali della visione”, fa perno sul visual training, am- carli, riportando poi in aula osservazioni o casi conbito fondamentale dell’optometria, che si differenzia, creti, interessanti da analizzare insieme – aggiunge sia per i modelli sia per i riferimenti scientifici e per Rossetti – Il primo appuntamento si focalizza sull’ii soggetti cui si rivolge, dall’ortottica. Quest’ultima, dentificazione delle disfunzioni più comuni, mentre il infatti,si concentra sullo strabismo e sulle condizioni secondo fine settimana è orientato ai test e alla parte sensoriali e motorie associate, mentre l’optometria strettamente di valutazione optometrica; il terzo, infipone l’attenzione su soggetti in condizioni fisiolo- ne, alle tecniche di base per la gestione di chi inizia giche, con “vista” normale e un percorso di visual training: visione binoculare attiva, ma bisogna, infatti, mantenere un con variazioni anche lievi ribuon rapporto tra quel che si fa spetto alla media, tali da poter in studio, aiutando il soggetto a provocare fastidi o problemi capire i fenomeni cui deve prenelle attività da vicino – spiestare attenzione, e quello che ga Rossetti – È importante che la persona autonomamente i professionisti non trascurino deve fare a casa. Spazio anche l’aspetto del training visivo: allo screening per l’individuamolto in auge in anni passati, zione delle condizioni critiche è stato poi messo in secondo Anto Rossetti durante un’esercitazione pratica da riferire a un medico o a un piano rispetto alla refrazione del corso dedicato al visual training nel 2016 altro specialista».

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OCCHIALI IN ETÀ PEDIATRICA: BISOGNA VALUTARE LE CRITICITÀ Leggerezza, stabilità, resistenza, atraumaticità: sono alcune delle caratteristiche che devono avere le montature per bambini e di cui il professionista deve tenere conto quando progetta un ausilio visivo per i piccoli portatori. Se ne è parlato a Mido nel corso di un incontro presso l’Otticlub, durante il quale l’oftalmologo Roberto Magni ha illustrato il Progetto Elisa che serve a individuare il rischio di ambliopia in maniera precoce di Paolo Traù Optometrista e docente dell’Ipsia Pocognoni di Matelica

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e prospettive di correzione in età infantile presentano problematiche, a livello di lenti e di montature, spesso sottostimate. Lo studio e la realizzazione di un occhiale da bambino rappresenta, infatti, una vera sfida per il professionista, che deve essere capace di elaborare un progetto a monte in cui tenga in dovuta considerazione l’utilizzo che il piccolo ne deve fare, in tutte le attività che svolge nella sua vita, evitando così di produrre un dispositivo che intrinsecamente abbia dei rischi. Obiettivo finale di una tale progettualità è fare sì che il bambino porti l’occhiale con il massimo del comfort: spesso l’opposizione che

al genitore pare frutto di un capriccio può essere, infatti, legata a problematiche tecniche non correttamente e preventivamente valutate. La concezione di un progetto relativo alla fornitura di una correzione ottica in età pediatrica, quindi, deve innanzitutto essere ricondotta a una valutazione del tipo Risk Assesment and Management, ossia di analisi e gestione dei possibili rischi, in merito all’importanza della funzione che è chiamato a svolgere e per l’entità della correzione stessa. Anche e soprattutto per le peculiarità del soggetto che molto semplicemente si rifiuta di portare l’occhiale se dà noia o fastidio.

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Lab

Paolo Traù, a destra, e Roberto Magni durante l’incontro “Progetto Elisa – prevenzione primaria dell’ambliopia. Le montature e lenti pediatriche”, che si è svolto il 27 febbraio a Mido all’interno di Vision up-to-date

Senza pretesa di esaustività voglio ricordare quegli elementi che concorrono alla buona riuscita del progetto. Fra i requisiti generali che una montatura pediatrica deve avere, sicuramente va considerata la leggerezza, per motivi di tolleranza e delicatezza delle superfici di appoggio in un bimbo; in secondo luogo è importante la stabilità sia dei materiali sia della personalizzazione, legata alla posizione dell’occhiale finito sul viso del bambino durante tutte le attività che affronta ogni giorno; fondamentali sono anche la cosiddetta “calzabilità”, termine gergale di estrazione calzaturiera, che a mio avviso andrebbe opportunamente sostituito con uno più specifico che rimandi a un concetto di dimensionamento ergonomico della protesi, e l’adattabilità rispetto alle fattezze del cranio e del volto, in continua evoluzione. Non da ultimo va citata l’atraumaticità in caso di uso non corretto o di incidente, come il distacco di un particolare o un urto, e l’assenza di rifiniture spigolose e irregolari. A loro volta, per le criticità ottiche del dispositivo vanno tenuti in considerazione i parametri tipici della montatura in rapporto alle lenti. La centratura in orizzontale e in verticale, ad esempio, oltre a essere esatta, deve valutare le asimmetrie rispetto alla radice del naso e la condizione posturale del bambino che tende a orientare lo sguardo verso l’alto.

La distanza apice corneale lente o distanza di vertice (vertex distance o BVD back vertex distance), solitamente considerata dodici millimetri, non solo non deve variare con l’uso ma è in relazione a quella utilizzata in fase di valutazione rifrattiva con esplicito riferimento al sistema di controllo (ruler) dell’occhiale di prova o forottero, verificata poi all’effettiva distanza sulla montatura utilizzata con angolo pantoscopico zero. Considerando che il cambiamento di distanza di quattro millimetri per una correzione di 5.00 D richiede un cambiamento di 0.12 D, mentre in una correzione di 12.00 D richiede un cambiamento di circa 1.50 D 1. L’angolo pantoscopico, mediamente di 4-8°, è l’angolo fra l’asse ottico della lente e l’asse visivo e dipende, quindi, dalla postura del soggetto oltre che dall’inclinazione del frontale rispetto all’asta. Secondo il calcolo una lente di sf +8.00 inclinata di 10° risulterà del seguente potere: sf +8,08 cil+0,248 ax 180. L’angolo di avvolgimento, mediamente 2-4°, che conforma la montatura al viso, sta a indicare la curvatura del frontale ed è dato dalla curva base delle lenti di presentazione e dall’inclinazione degli anelli rispetto al ponte. Tutte le condizioni esposte, se non tenute sotto controllo, introducono effetti parassiti legati

Esempio di occhiale correttamente progettato dalla New Optic Italia, corredato di specifico occlusore per il trattamento dell’ambliopia

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Lab cioè lo scartamento della montatura coinciderà o si avvicinerà alla distanza interpupillare. La distanza del centro ottico dal cerchio risulterà sostanzialmente costante, con benefici per lo spessore e quindi per il peso della lente, oltre che per la regolarità delle caratteristiche ottiche. Anche le caratteristiche costruttive devono essere riscontrabili. Alcune rientrano fra i requisiti minimi di sicurezza seconCreated by Evening_tao - Freepik.com do la normativa CE. Altre riguardano la possibilità di regolazione dell’assetto della montatura stessa e non sempre sono sufficienti o possibili, come nei modelli in materiale plastico morbido per i più piccini. Altrettanto dicasi per la regolazione dell’appoggio tempiale, che deve essere fine e millimetrico. Ancora, per coloro che progettano montature, è necessario considerare la capacità contenitiva del cerchio per la lente e la flessibilità del musetto con l’uso di asta a cerniera flessibile, anche se metallica, che garantiscono un livello più elevato di sicurezza nell’uso “pesante” dei giovanissimi. Per ciò che riguarda le lenti oftalmiche, i materiali in uso sono essenzialmente il policarbonato, più resistente alla rottura, e il Trivex. I trattamenti antiabrasione, già inclusi in questo tipo di materiali, e i trattamenti anti UV sono d’obbligo: bisogna tenere in considerazione che l’antiriflesso migliora la qualità ottica della lente ma la rende un po’ più delicata. Non è facile, invece, trovare una gamma ampia di poteri e diametri nello stock di disponibilità. Il che richiede spesso la costruzione su ricetta con aggravi economici e comunque il ricorso a curve non sempre ottimali da un punto di vista ottico.

ad aberrazioni come l’astigmatismo da fasci obliqui, variazioni diottriche o prismatiche (oppure entrambe) che possono ridurre il comfort d’uso dell’occhiale fino al rifiuto dell’occhiale stesso da parte del bambino. In questo senso si ricorda che le norme relative alle tolleranze di assemblaggio per gli occhiali da vista fanno riferimento agli standard internazionali ISO 8980 -1 “Ophtalmic optics-Uncut finished spectacle lenses”. Queste fanno capo a tolleranze costruttive in ordine ai materiali e alla realizzazione della protesi e si riferiscono ai parametri minimi costruttivi. Le stesse norme e tolleranze sono applicate anche nei controlli sulle merci in entrata. Possono essere fatte altre considerazioni sulla progettazione dell’occhiale da bambino, ad esempio sulla forma del cerchio e quindi della montatura stessa. Per un ottimale campo visivo e per ridurre il diametro utile delle lenti oftalmiche da assemblare, soprattutto positive, è bene che la forma del cerchio sia perimetrica, cioè che segua la forma dell’orbita, e che sia regolare, intendendo il rapporto fra il lato lungo e quello corto prossimo a uno. In questo modo risulterà anche “ben centrata”,

1. Vertex distance and pantoscopic angle – a review, David Wilson, PhD https://www.odob.health.nz

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MYEYE: UN OCCHIO TECNOLOGICO PER GLI IPOVEDENTI Il nuovo dispositivo, presentato a Mido e distribuito sul mercato ottico nazionale da Essilor Italia, si applica all’asta degli occhiali e permette di “leggere” testi e riconoscere volti e oggetti a cura della redazione

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econdo Essilor Itasoluzioni visive ad hoc, in rilia si è conclusa con sposta a specifiche esigenze un eccellente bilanemerse durante i test», affercio l’edizione 2017 di ma Christophe Di Trapani, Mido per la Divisione Struinstruments manager dell’amenti: successo per tutte le zienda. Ma il prodotto che ha novità di prodotto proposte, a catturato maggiormente l’atpartire dalla mola per i grantenzione dei visitatori dello di volumi, Pro-E 600, che ha stand si è rivelato MyEye, inaggiunto valore all’intera ofnovativo strumento dedicato ferta relativa al segmento. a persone interessate da riPer quanto riguarda poi la dotta capacità visiva, ipoveparte optometria, ottima acdenti o non vedenti, prodotto coglienza è stata riservata a da OrCam, società israeliana Wave Analyzer Medica 700, Christophe Di Trapani, instruments manager che opera nel campo della «uno strumento all’avan- di Essilor Italia Computer Vision e Deep Maguardia 7 in 1, in grado cioè chine Learning e distribuito di eseguire con un’unica apparecchiatura set- in Italia da Essilor Divisione Strumenti. te test di misurazione, che rafforza il valore «Siamo davvero soddisfatti e felici di questo professionale dell’ottico optometrista e, allo accordo – spiega il manager – Si tratta di un stesso tempo, trasforma l’incontro in sala refra- prodotto perfettamente in linea con la mission zione in un’occasione importante per proporre di Essilor: “Migliorare la vista, per migliorare

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Strumenti la vita”. MyEye contribuisce di fatto a rendere più semplice la quotidianità delle persone con disabilità visive importanti. Presentato in Francia in anteprima assoluta nel 2016, ha immediatamente ottenuto un ottimo riscontro in termini di attenzioni e di vendite, tanto da ottenere un riconoscimento prestigioso come il Silmo d’Oro, nella categoria dedicata all’ipovisione». Ma positiva è stata anche l’affermazione registrata a Mido. «Durante la fiera e anche nel post fiera gli ottici si sono mostrati molto incuriositi ed entusiasti dall’efficacia del mezzo, che hanno potuto personalmente testare direttamente al nostro stand», aggiunge Di Trapani. Il nuovo strumento consiste in un device portatile dotato di una telecamera smart: discreto, intuitivo e leggero, può essere applicato sulle aste di qualsiasi tipo di montatura. È in grado di leggere un testo guardato da un ipovedente, riconoscere persone, oggetti e banconote: le informazioni inquadrate dalla telecamera vengono poi trasferite all’auricolare mediante sintesi vocale e lette al portatore. «MyEye si adatta facilmente a qualsiasi tipo di occhiale – spiega Di Trapani – Le sue capacità di lettura “intelligente” si traducono in un miglioramento della vita quotidiana per i soggetti che lo utilizzano. L’ipovisione, infatti, è una condizione di acuità visiva molto limitata che ha notevoli conseguenze sulle attività di ogni giorno. MyEye permette di riconoscere istantaneamente le persone e leggere semplicemente puntando un dito sul testo, che sia un libro, il pc o l’etichetta di un prodotto d’uso quotidiano». In grado dunque di fare quello che fa l’occhio

Una dimostrazione del funzionamento di MyEye presso lo stand di Essilor Italia durante l’ultima edizione di Mido

umano, MyEye può riconoscere fino a un centinaio di volti e circa 150 oggetti, ed è dotato di una batteria integrata con un’autonomia di un giorno. «Grazie alle sue caratteristiche può, quindi, contribuire a restituire indipendenza alle persone ipovedenti: cecità e ipovisione, infatti, hanno un notevole impatto psicosociale e costituiscono un elemento di interferenza nei processi di sviluppo e apprendimento con risvolti sull’autonomia dell’individuo – conclude Di Trapani – La nostra intenzione come Essilor Italia è comunicare questo mezzo a un pubblico più ampio possibile: oltre che agli ottici, nostri interlocutori di riferimento, cercheremo di farlo conoscere anche direttamente al consumatore finale».

Alcune delle funzioni svolte da MyEye, in grado di contribuire a restituire indipendenza alle persone ipovedenti supportandole nella vita quotidiana

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Lenti oftalmiche

ZEISS ENERGIZEME: UNA NOVITÀ PER I PORTATORI DI LENTI A CONTATTO L’azienda ha presentato in anteprima a Mido la lente oftalmica che sarà disponibile nei centri ottici da aprile di Nicoletta Tobia

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omodità ed estetica sono le principali moti- ta anche dal fatto che spesso è stato l’ottico stesso, vazioni che inducono, in maniera trasver- primo referente per l’acquisto di lac, a non incentisale a diverse fasce d’età, a scegliere le vare la scelta di una soluzione diversa e di valore. lenti a contatto: è quanto emerso da una Analizzando i bisogni dei portatori è risultata chiara ricerca di mercato mondiale condotta nel 2015 da la necessità di una lente oftalmica in grado di dare Zeiss su 2.400 portatori di lac e 40 ottici professioni- un effettivo sollievo agli occhi di chi utilizza lenti a sti in Usa, Germania, Cina e Italia. Lo studio, volto contatto, che a fine giornata sono particolarmente ad analizzare il comportamento e le abitudini visi- affaticati dal porto prolungato e dall’uso intensivo di ve specifiche degli utilizzatori di lenti a contatto, ha dispositivi digitali». evidenziato anche che il bisogno di dare relax agli Da queste considerazioni è nata Zeiss EnergizeMe, occhi li porta a toglierle passando all’occhiale dopo proposta che non si sostituisce alle lenti a contatto, ma è complementare e si indossa un uso in media di otto ore al quando queste vengono tolte. È giorno e che il 65% del camstata pensata in diversi disegni, pione indossa abitualmente per andare incontro alle esiocchiali da vista quando leggenze visive dei differenti targe, guarda la tv o utilizza diget. «Ciò che accomuna le varie spositivi digitali. «Questo utitipologie, Monofocali, Digital e lizzo “combinato” ci ha portato Progressive, è una combinazioa definire “Generazione &” le ne di tre elementi: l’innovativo persone che usano entrambi design EnergizeMe, che rispecgli ausilii visivi – spiega Elena chia il comportamento visivo Rubino, direttore marketing di abituale del portatore di lac, la Carl Zeiss Vision Italia – Per Digital Inside Technology, che costoro, però, l’occhiale è geottimizza la visione dei disposineralmente quello di scorta, tivi digitali, e il trattamento Ducui non viene data particolare raVision BlueProtect, che aiuta importanza, poiché è la lente Un’immagine di campagna delle lenti Zeiss EnergizeMe. A supporto della proposta, l’azienda a contatto il dispositivo princia ridurre lo stress visivo dovuto predisposto un’attività di comunicazione al cliente pale usato durante la giorna- ha alla luce blu emessa da tali definale e materiali di visibilità ad hoc per sollecitare il ta. Una situazione determina- consumatore ad approfondire l’argomento vice», conclude Rubino.

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DAI OPTICAL INDUSTRIES MIDO 2017: VEDI che successo! Si è conclusa con grande successo l’edizione 2017 di Mido per DAI Optical Industries. Tante le novità e le iniziative che hanno caratterizzato l’evento. Notevole l’entusiasmo raccolto per le ultime nate in azienda, Greener e White Safer, per le proposte innovative, come Ifast Cut, Extreme Lenses e Fast Shop, e le ormai note Daitach Iself con la new entry Iself Custom, Cromocolor e Cromolite. Un esito positivo raggiunto anche grazie alla partecipazione e alla presenza collaborativa di tutti i professionisti della visione. DAI Optical Industries è sinonimo di innovazione tecnologica, esperienza e tradizione artigianale, elementi distintivi della progettazione e produzione made in Italy. Ricerca, evoluzione e rinnovamento si uniscono al know how e alla maestria “artigianale” per preservare la tradizione, ma sempre con lo sguardo al futuro. Per tale motivo quest’anno l’azienda ha deciso di affiancare al già apprezzato evento “DAI MI PIZZICA”, che ha visto coinvolti i ballerini di pizzica salentina nelle giornate di sabato 25 e domenica 26 febbraio, anche il nuovo concept “Vedi cosa mangi, Apulia Edition”. Un tuffo nella tradizione culinaria tipica pugliese, come metafora di “radice e fondamenta”, proiettati in uno studio costante e nel continuo progredire. DAI Optical Industries ha dedicato un corner dello stand all’ambientazione di questo particolare evento, riproducendo graficamente le pareti di un’antica masseria e di una grossa credenza da cui affioravano degli occhiali sportivi super tecnologici a rendere visibile concretamente il concetto di tradizione e innovazione. In questo corner Raffaella Dentico, cuoca esperta in pasta tradizionale pugliese, ha dato dimostrazione della propria abilità nella preparazione di orecchiette fresche che sono poi state offerte ai visitatori. “Vedi cosa mangi” è un concetto molto ampio abbracciato dall’azienda e sviluppatosi, nel corso dell’anno, attraverso una campagna social atta a promuovere i cibi che possono contribuire al miglioramento delle prestazioni visive e all’elaborazione del calendario e ricettario in cui a ciascun prodotto alimentare è associato un dispositivo oftalmico che ne rappresenta le proprietà benefiche. Ottimo riscontro anche per il nuovo video corporate realizzato dalla società di Molfetta, che celebra la nascita di una mascotte super personalizzata, la quale mostra con sapienza, semplicità e immediatezza tutti i processi produttivi completamente automatizzati all’interno dei vari reparti aziendali.

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“TU AL CENTRO”: HOYA SEMPRE A FIANCO DELL’OTTICO Yuniku, EyeGenius, EnRoute, Sensity Shine, le lenti colorate Fashion Sphere e la campagna Hoya Center 2017: sono le novità dell’azienda oftalmica per valorizzare il ruolo professionale del centro ottico in un contesto sempre più competitivo a cura della redazione

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ll’ultimo Mido è stato notevole il successo Centro” al Palazzo Del Ghiaccio, dove un migliaio dell’area training presso lo stand Hoya, di partner hanno assistito alla presentazione della dove Yuniku e EyeGenius «hanno inte- strategia Hoya per il 2017. Presente alla serata Maria ressato oltre 350 ottici partecipanti agli Grazia Cucinotta, nuova ambasciatrice del benesworkshop – affermano in Hoya Italia – Yuniku, il sere visivo Hoya Center, che ha illustrato, insieme primo occhiale “vision centric” con montatura rea- all’amministratore delegato di Hoya Italia, Maurizio lizzata in 3D, esalta la competenza Veroli, e alla marketing manae l’esperienza dell’ottico optomeger, Anna Maria Nicolini, i tre trista nella proposta e creazione pilastri di Hoya Center, prodotti della miglior soluzione personainnovativi, eccellenza di sistemi lizzata. A sua volta EyeGenius è il e servizi, attività di marketing nuovo sistema che, oltre all’esame per attrarre clienti nel centro otvisivo completo, rileva e corregge tico, e la novità della campagna la disparità di fissazione in modo di comunicazione di quest’anno: rapido e accurato. In fiera, inoltre, l’ottico aderente avrà la posi nostri ospiti hanno potuto ammisibilità di personalizzare una rare modelle che indossavano i video-intervista insieme alla cenuovi colori della gamma Fashion lebre attrice, per comunicare la Sphere, 10 colorazioni tinta unita propria professionalità in modo e 5 bicolor, anche sfumati e light originale, nel noto format della mirror silver e gold, per un totale “doppia intervista”. di 135 combinazioni, pensati per Lunedì 27 febbraio, infine, un esaltare lo stile dei portatori più centinaio di ottici ha potuto apalla moda». prezzare i dettagli della proL’evento al Palazzo del Ghiaccio Il momento clou del weekend mi- di Milano: Maurizio Veroli, Anna Maria duzione Hoya in un tour dello Nicolini e Maria Grazia Cucinotta lanese è stato raggiunto domeni- presentano la campagna Hoya Center 2017 stabilimento produttivo di Garca 26 febbraio, con l’evento “Tu Al davanti a un migliaio di ospiti bagnate Milanese.

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TRATTAMENTO MIRROR Look moderno e invidiabile. La collezione SEIKO MIRROR è un altro fiore all’occhiello del mondo SEIKO. Il cliente può abbinare uno dei cinque trattamenti specchiati con il colore che più gli piace e creare il proprio paio di occhiali esclusivo per un look veramente personale. POLARIZZATO Le lenti polarizzate SEIKO offrono una visione nitida durante lo svolgimento di qualsiasi attività: ottima percezione dei colori e dei dettagli anche in condizioni di forte riverbero. Grazie all’effetto del polarizzato riducono sensibilmente i riflessi, consentendo una chiara visione dei colori e dei dettagli anche in difficili condizioni di luce. Con l’innovativo PolarThin le lenti risulteranno ancora più sottili e gradevoli esteticamente.

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FOTOCROMATICO Le lenti fotocromatiche SEIKO sono disponibili sia di stock sia di ricetta come Transitions Signature™ VII in colore marrone e grigio: sono la protezione ideale per i portatori con gli occhi particolarmente sensibili alla luce. Questa ultima generazione di lenti dinamiche reagisce meglio alla luce solare diretta e indiretta. Ciò significa che si scuriscono in varie situazioni: con cielo sereno, in condizione di luce riflessa, in luoghi diversi e in diversi momenti della giornata. Inoltre, riducono il riverbero fastidioso e migliorano la percezione del contrasto.

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Lenti a contatto

DESÌO: ATTENZIONE AI PRODOTTI CONTRAFFATTI L’azienda, specializzata in lac cosmetiche, si batte contro l’immissione sul mercato di articoli fake o che nel design e nel packaging risultano simili all’originale a cura della redazione

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a contraffazione nell’ottica è responsabile altre importanti certificazioni come quella Fda-Food ogni anno di una percentuale di perdita del and Drug Administration, ovvero l’agenzia del Diparmercato almeno a due cifre. Ancora più de- timento di Salute e Servizi Umani degli Stati Uniti, relicata è la questione della falsificazione nel sponsabile della protezione e della promozione della segmento di nicchia delle lenti a contatto cosmetiche, salute pubblica sul territorio americano. Qualimed è, prodotti che devono essere usati con una certa caute- inoltre, conforme alle norme internazionali ISO (ISO la dal portatore. Lo sa bene Qualimed, che con il suo 9001, ISO 13485) che garantiscono che procedure di marchio Desìo è presente sul mercato internazionale fabbricazione, materiali e servizi siano conformi alle dal 2011. «Nel corso degli anni ci siamo imbattuti sia aspettative dei portatori. Questo assicura che i proin lenti del tutto simili alle nostre, nel packaging e nel dotti e servizi di un’azienda siano sicuri, affidabili e di design, sia in lenti dichiaratamente “fake”», spiega buona qualità. Tereza Uhrova, manager dell’azienda italiana. «Come prima regola è necessario controllare sempre I contraffattori del marchio Desìo provengono da pa- la presenza dei simboli di commercializzazione dei esi diversi, ma si concentrano soprattutto nell’area rispettivi paesi sul packaging di una lente – concluasiatica e medio orientale. «La de Uhrova – Purtroppo siamo testimoni nostra società è molto attenta alla della presenza sul mercato internaziosicurezza e alla qualità dei manale di prodotti contraffatti che riportano teriali utilizzati per i suoi prodotti le marcature delle varie approvazioni – continua Uhrova – Per poter resenza reale permesso e di conseguengistrare il nostro marchio in tutti i za dobbiamo difenderci. Per garantimercati dove viene commercializre maggiore sicurezza all’utente finale zato ci siamo sottoposti a una serie sottolineiamo l’importanza di utilizzare di severi controlli imposti dalle istilo store locator presente sul nostro sito tuzioni governative di riferimento, individuando i punti vendita autorizzati. troppo lunghi e costosi per chi inInoltre, ci siamo già attivati per immettevece produce merce contraffatta». re sul mercato tutti i nostri prodotti muniLa confezione di Attitude, le lac Le lenti Desìo vantano infatti, oltre ti di dettagli specifici anti contraffazione giornaliere di Desìo, lanciate all’approvazione CE per l’Europa, all’interno e all’esterno del packaging». all’ultimo Mido

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Menicon amplia la gamma Miru 1month con la lente Miru 1month Menicon Multifocal Già presente sul mercato delle lenti a contatto morbide con Miru 1month Menicon sferiche e Miru 1month Menicon for Astigmatism toriche, Menicon completa la gamma con la versione per presbiopia, lanciando sul mercato la nuova lente a contatto Miru 1month Menicon Multifocal. Questa lente multifocale in silicone-hydrogel, ultra permeabile all’ossigeno e a sostituzione mensile rivoluziona il criterio applicativo nell’ambito della presbiopia con due geometrie LOW e HIGH: • LOW Design: una lente progressiva con la visione da vicino centrale, studiata per rendere più facile l’applicazione a un maggior numero di presbiti. • HIGH Design: una lente brevettata con la visione da vicino decentrata nasale e la visione da lontano periferica per applicare a presbiti avanzati. Poteri Fv: da +5.00 D a -6.00 D per passi di 0.25; da -6.50 D a -13.00 D per passi di 0.50 2 addizioni: LOW (≥1.00 D) e HIGH (>2.00 D) La lente Miru 1month Menicon Multifocal è disponibile per la vendita in confezioni da 3 e 6 lenti (con possibilità di set di prova). Menicon ricorda inoltre che all’interno della gamma Miru 1month Menicon, la lente torica Miru 1month for Astigmatism è ora disponibile con 8 assi 10°, 20°, 80°, 90°, 100°, 160°, 170°, 180° e 3 cilindri -0.75 D, -1.25 D, -1.75 D. Tutte le lenti della gamma Miru 1month Menicon sono disponibili in confezione sia da 3 sia da 6 lenti.

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Lenti a contatto

MARK’ENNOVY: CONTRO LA LUCE BLU UNA LAC, ANCHE PER I BIMBI Si tratta di una lente a contatto con protezione Uv di classe 1 e filtro per la luce blu nociva di Francesca Tirozzi

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a luce blu finisce sotto la lente… a contatto. alizzato e recentemente lanciato sul mercato Blu:gen, Questa volta è, infatti, mark’ennovy a pro- una lente a contatto in grado di filtrare la luce blu. «Si porre una risposta agli effetti delle radia- tratta della prima lac mensile in silicone hydrogel, zioni nocive emesse dal sole e dai dispo- con contenuto d’acqua del 75%, che combina un filsitivi digitali. «Il tema è stato ulteriormente illustrato tro di Uv classe 1 a un filtro selettivo per la luce blu, anche all’ultimo Mido con una tavola rotonda dedi- in grado di assorbirne una certa parte – sottolinea il cata, all’interno del programma di Vision up-to-date, manager – Le nuove lenti a contatto mensili, con modove, tra le soluzioni proposte, è stato fatto anche un dulo super basso, disidratazione contenuta e tinta di riferimento alle lac», spiega Sandro Saggin, diretto- visibilità verde, sono disponibili in un’ampia combire commerciale Italia di mark’ennovy. Nel motivare nazione di parametri: undici diametri con intervalli da le ragioni che hanno portato l’azienda spagnola di 0,50, dodici curve base, 241 poteri sferici, trenta cilindri contattologia ad affrontare questo fenomeno, il ma- e, infine, 180 assi. Inoltre, mark’ennovy ha introdotto nager fa riferimento a una serie di indagini che pro- 15 addizioni che ora vanno da 0,50 a 4,00 diottrie con vano l’alta diffusione di dispositivi digitali e, quindi, incrementi di 0,25 diottrie che consentono una comdi luce blu. «Secondo quanto riportato da un artico- pensazione molto precisa anche dalle prime fasi della lo del Corriere della Sera del 30 gennaio 2015, sette presbiopia, fornendo così i più alti livelli di personaitaliani su dieci, anche se in condizioni economiche lizzazione». precarie, possiedono uno smartphone. E a livello Le lac sono disponibili in versione sferica, torica, mondiale, secondo uno studio condotto nel 2016 da multifocale e multifocale torica. «Blu:gen, con il marcomScore, agenzia specializzata nella misurazione chio Blu:kidz, può essere applicata anche ai bambidel mondo digitale, le persone passano cinque ore ni, con diametri corneali più piccoli, considerando al giorno davanti a uno schermo – afferma Saggin che già durante l’infanzia vengono utilizzati disposi– A tutto ciò si aggiungono le illuminazioni nelle no- tivi digitali: a confermarlo è nuovamente uno studio, pubblicato nel 2016 da stre case: in numerose The Vision Council, seabitazioni, infatti, sono condo il quale il 65% dei state sostituite le vecgenitori del campione chie lampadine con quelle a Led, che conanalizzato ha, infatti, aftengono circa il 35% di fermato che i propri figli li luce blu, con un picco di utilizzano per più di due 400 nm». ore al giorno», conclude Blu:kidz, proposto in una confezione stagionale disegnata per Saggin. Mark’ennovy ha così rerenderla più accattivante per il bambino

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Lo Gnommero

SARÀ LA ROBOTICA A RISCRIVERE LA LEGGE DEL ’28?

di Sergio Cappa

“Quando pensiamo all’Intelligenza Artificiale (IA) tendiamo a immaginarci un futuro pieno di robot come servitori docili, padroni malevoli o cervelli computerizzati giganti seppelliti in bunker fortificati, ognuno scelga l’immagine che preferisce. (…) Però questa è solo una distorsione antropomorfica, innumerevoli versioni hollywoodiane ci hanno portato fuori strada. Il reale pericolo viene da eserciti di piccoli lavoratori artificiali organizzati come sciami d’insetti e da intelletti sintetici incorporei residenti in server remoti sul cloud”. Questo si legge nelle prime righe dell’introduzione del testo di Jerry Kaplan Le persone non servono-Lavoro e ricchezza nell’epoca dell’intelligenza artificiale, appena pubblicato dalla Luiss Universi-

ty Press. L’autore, veterano della Silicon Valley, ci guida alla scoperta di un campo di studi che oggi, dopo cinquant’anni di sforzi e miliardi di dollari spesi, sembra finalmente a un passo dal decifrare il codice dell’intelligenza artificiale, ben altro dall’immagine oleografica, manierata e convenzionale del cinema che per anni l’ha correlata a computer senzienti pronti a dominare il mondo. Quanti di noi hanno avuto una assidua e diuturna frequentazione con il Mido hanno avuto occasione, negli anni, di testimoniare una progressiva automazione della professione: dall’esame sino al montaggio dell’occhiale, si ricorre e rincorre la robotica come elemento di presunta certezza d’intervento. Siamo testimoni di un’epoca

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storica che vede convivere una legge scritta con il pennino e calamaio con una professione che scrive con il tablet. Non sappiamo se il prezzo di algoritmi sempre più evoluti sia l’obsolescenza di un cervello umano che ci ha assistito sinora, anche se lo studio del machine-learning dei sistemi percettivi può darci un benessere senza precedenti; al tempo stesso può essere per noi una seria minaccia, può darci ricchezza e tempo libero, ma la transizione di un’Arte a noi così cara potrebbe essere brutale e protratta nel tempo. Riuscirà la robotica a riscrivere la legge? Nella prima rivoluzione industriale i luddisti potevano distruggere i telai che toglievano loro il lavoro; ma come ci si difende dall’app su uno smartphone?


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