b2eyes magazine 3/2023

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Essilor® rivoluziona il tuo business con le sue lenti monofocali evolute. EYEZEN® START IN VERSIONE DI STOCK. DISPONIBILI DAL 4 APRILE. Essilor® e Eyezen® Start sono marchi registrati di Essilor International. Montatura: Ray-Ban RB5472 BRITT 8080 n3 2023 www.b2eyes.com

MYCON LENTI PER LA MIOPIA DEDICATE AI PIÙ PICCOLI

I BAMBINI CRESCONO IN FRETTA, NON FAR CRESCERE LA MIOPIA CON LORO RODENSTOCK MYCON TI PRESENTIAMO Per il benessere visivo dei bambini

Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva

Marzo 2023 numero 3 www.b2eyes.com In copertina Essilor

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immagini Sommario
> b2eyes.com n3 2023 2 Essilor® rivoluziona il tuo business con le sue lenti monofocali evolute. EYEZEN® START IN VERSIONE DI STOCK. DISPONIBILI DAL 4 APRILE. n3 2023 www.b2eyes.com editoriale 4 Ottica, per chi suona la campanella? attualità 6 EssilorLuxottica lancia Ray-Ban Expert 8 VisionOttica Award guarda all’Europa 12 Certottica: per la formazione nasce Able 16 Sioo: i talent scout dei professionisti di domani 20 100% Optical: oltre 10 mila presenze per la nona edizione moda 24 Shoot it, again 34 l’ottico digitale L’e-commerce? Non fa più paura all’ottico indipendente 36 in store L’importanza della comunicazione digitale nel centro ottico 40 lab Nuove opportunità nell’utilizzo del Visual Tracing Test di Groffman lenti oftalmiche 48 Zeiss, nuovi servizi a supporto della professionalità del contattologo 52 Miopia: primo studio europeo su occhio caucasico con lenti Dims e atropina 70 Scuole di ottica: una responsabilità collettiva ci farà tornare a Itaca? PRESBIOPIA E LENTI PROGRESSIVE MASTERCLASS 2023/2024 Sessioni teoriche e pratiche ANTEPRIMA
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Sioo: i talent scout dei professionisti di domani

100% Optical: oltre 10 mila presenze per la nona edizione

Miopia: primo studio europeo su occhio caucasico con lenti Dims e atropina

3 16 6 20 Attualità Style Expert Tech 24 36 52 EssilorLuxottica
Shoot it, again
lancia Ray-Ban Expert
L’importanza della comunicazione digitale nel centro ottico

Ottica, per chi suona la campanella?

All’ultimo Mido uno dei temi più dibattuti tra gli addetti ai lavori è stato quello della forbice tra la domanda e l’offerta di ottici. Una forbice tagliente per il settore, che ha sempre più bisogno di professionisti preparati, ma si trova di fronte a strutture formative con un’evidente carenza di iscritti. E per di più difficile da spiegare: secondo le statistiche, ben oltre il 90% di chi si abilita in ottica trova mediamente impiego nel giro di circa sei mesi. In Italia oggi esistono una cinquantina di istituti statali del quinquennio secondario superiore, nove corsi di laurea e una decina di scuole professionali, anche se tra queste ultime le realtà formative storiche si contano sulle dita di una mano: tutte, con poche eccezioni, stanno faticando a reclutare giovani provenienti dalle medie o dalle superiori, alcune addirittura a mettere insieme il numero minimo per formare una classe.

Nelle scorse settimane b2eyes TODAY ha avviato una riflessione su quali possono essere le cause di questa situazione e quali soprattutto le soluzioni: c’è chi stigmatizza l’obsolescenza dei programmi rispetto alle esigenze del mercato, chi l’abbassamento del livello educativo delle strutture, chi, ancora, il pressing delle catene, al punto da dover acquisire

strutture formative presenti da anni sul territorio. Sempre a Mido abbiamo accolto con interesse l’analisi secondo cui la professione di ottico optometrista non è mai stata valorizzata, negli anni, come invece è successo ad altri mestieri: quello di chef, ad esempio, che dopo la nascita di talent e programmi televisivi o social dedicati ha visto un boom delle iscrizioni negli istituti alberghieri.

Il settore non pare comunque insensibile a queste preoccupazioni, anche perché ne va del suo futuro. Alcuni istituti si stanno già organizzando per essere più presenti nelle scuole, medie e superiori, dove è possibile attingere potenziali studenti, altri stanno iniziando o consolidando la partecipazione a eventi pubblici e trasversali dedicati all’orientamento scolastico, si parla persino di veri e propri tour organizzati per far conoscere le competenze e le prospettive della professione ottico optometrica.

Ancora una volta, tuttavia, manca una voce unica, comune o almeno condivisa, che sappia utilizzare i mezzi più in voga tra i giovani per trasmettere il messaggio di fondo: fare l’ottico optometrista oggi, forse ancora più di ieri, è remunerativo, affascinante e contribuisce a far stare bene le persone.

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editoriale

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EssilorLuxottica lancia Ray-Ban Expert

Dall’8 marzo, sulla piattaforma di formazione Leonardo, i centri ottici italiani indipendenti, partner della multinazionale, possono seguire un programma digitale che consentirà loro di ottenere un attestato ad hoc

Iclienti wholesale nazionali di EssilorLuxottica disporranno del programma online Ray-Ban Expert.

«Si tratta di un contenuto formativo, aperto a tutti i centri ottici partner indipendenti, che ripercorre la storia, le collezioni, i modelli iconici, le tecnologie e i materiali più innovativi o ecocompatibili, nonché il progetto vista Authentic, del marchio più importante del nostro portfolio, quello più venduto al mondo, per un totale di circa 4 ore e 20 minuti - rivela Federico Viola, training manager wholesale Italia di EssilorLuxottica -

Chi vuole potrà così approfondire una o più tematiche specifiche, attraverso una serie di brevi letture o videolezioni, visionabili anche in più sessioni, e al termine del percorso conseguire, scaricare, stampare ed esporre in negozio l’attestato di fine programma, firmato dalla head of Leonardo, Alessandra Senici».

«Qualcuno potrà chiedersi se si sentisse il bisogno di un’attività così importante e mirata sul marchio di occhiali più conosciuto al mondo in fatto di brand awareness - sottolinea Stefano Pennini, marketing director wholesale frames Italia di EssilorLuxottica - È innegabile che i nostri partner ottici sappiano raccontare il marchio in tutte le sue sfaccettature, ma con questo nuovo programma potranno contare su strumenti di vendita in più, oltretutto concentrati in un unico hub, per raccontarne e farne apprezzare l’evoluzione che negli anni ha portato a molte innovazioni, particolarmente interessanti soprattutto per la generazione Z».

Il progetto Ray-Ban Expert farà da apripista a iniziative simili, sempre su Leonardo, partendo dai marchi Oakley e Persol. «La formazione è sempre stata al centro della strategia di EssilorLuxottica, in quanto fattore essenziale per capire e conoscere il mondo che ci circonda e prendere decisioni consapevoli - aggiunge Viola - Dal lancio di Leonardo è apparso subito chiaro che quanti seguono percorsi di aggiornamento professionale e sono più curiosi nei confronti dei prodotti a disposizione nei propri negozi li vendono anche meglio: un’iniziativa come questa accresce il livello di conoscenze dell’imprenditore ottico indipendente e dei suoi collaboratori, favorendo, tra le altre cose, la gestione dell’obiezione da parte del cliente finale».

attualità 6
L’immagine di lancio del programma online Ray-Ban Expert

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VisionOttica Award guarda all’Europa

Per la decima edizione del riconoscimento, che coinvolge tutti gli atenei italiani con corsi di laurea in Ottica e Optometria, sono in programma alcune novità, finalizzate soprattutto ad avvicinare il nostro iter formativo a quello degli altri paesi del continente

Lo scorso agosto è venuto improvvisamente a mancare Jeff Longoni, responsabile ma soprattutto anima del Vision Ottica Award. Alla vigilia della sua decima edizione, Vision Group, il network cui fa capo l’insegna che dà il nome a questo premio, destinato annualmente alle migliori tesi di laurea in Ottica e Optometria, ha affidato la successione a Giulio Velati, già presidente di Federottica e grande amico di Longoni. Con lui facciamo un consuntivo del lavoro svolto fino a oggi e parliamo degli obiettivi a breve termine.

Giulio Velati, il nuovo responsabile del premio, che vede coinvolti, oltre a Vision Group, anche Adoo, Aloeo e Federottica

In vista della decima edizione, qual è la vostra valutazione relativamente al Vision Ottica Award e all’impatto che può aver avuto sinora sull’ottica e l’optometria in Italia?

Il decennale di una iniziativa così importante richiede necessariamente anche una valutazione di ciò che essa può aver prodotto nella scelta di accedere alla formazione in optometria. I risultati, che ho sempre seguito in questi anni, hanno evidenziato un lento, ma costante interesse da

parte della categoria, soprattutto da parte di chi figlio d’arte non è e che ha individuato nel corso di laurea in Ottica e Optometria una nuova e più stimolante opportunità professionale. E posso dire che il Vision Ottica Award ha creato quell’interesse e quello stimolo ad approfondire meglio l’offerta di questo percorso formativo che era, ed è tuttora, uno degli obiettivi che ha ispirato tale riconoscimento.

Sono previste novità e cambiamenti per la prossima edizione?

L’edizione 2023 vedrà cambiamenti nel luogo di consegna dei Vision Ottica Award e verranno invitati i componenti della giuria e i coordinatori dei nove corsi di laurea in Ottica e Optometria a presenziare alla cerimonia. L’obiettivo è dare vita sia a una preziosa occasione di dialogo tra le realtà formative italiane in campo optometrico sia a una possibilità di confronto con chi, nella nostra organizzazione europea, la Ecoo, ha l’incarico di presentare e sostenere il programma comune relativo al Diploma Europeo: questa opportuni-

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attualità

tà sarà un altro importante plus nei riguardi del curriculum didattico del corso di laurea che vorrà adottarlo, permettendo così l’adeguamento a una formazione optometrica più omogenea. Si tratta, peraltro, di un obiettivo già raggiunto dagli atenei di molti paesi europei

Nel settore si registra un diffuso calo di accessi alle Università, oltre che alle altre tipologie formative, pur a fronte di una domanda maggiore di ottici optometristi da parte del retail: un’iniziativa come il Vision Ottica Award può contribuire a invertire la tendenza?

Certamente il Vision Ottica Award ha contribuito, e può contribuire, a modificare questa tendenza, anche se da solo non è evidentemente sufficiente. Penso che tale calo di interesse abbia origine anche da una insufficiente e confusa informazione del pubblico, che troppo spesso riceve notizie discordanti e poco chiare: quali sono le competenze dell’ottico, dell’optometrista, dell’oculista, dell’ortottista? Perché, in base a una necessità visiva, è più utile rivolgersi a un professionista rispetto a un altro? Le persone si trovano sovente a non avere le idee chiare, con poche informazioni e quindi rimangono disorientate: questa può essere una delle chiavi di lettura che porta a scegliere altre strade formative per

sé oppure per i propri figli da parte dei genitori. La chiarezza relativa alle competenze delle diverse professionalità deve essere trasmessa in modo coerente, chiara ed esente da interpretazioni strumentali, talvolta veicolate con l’obiettivo di creare confusione. Ed è a questo problema reale e al tempo stesso anacronistico di un mondo del lavoro capovolto, dove l’offerta si rivela decisamente insufficiente rispetto alla domanda, che Vision Ottica vorrebbe dare un sostegno concreto e operativo, anche in coerenza con la propria mission.

Il Vision Ottica Award rimane indissolubilmente legato alla figura di Jeff Longoni: come pensate di ricordarlo e di dare continuità alla sua opera?

Mi sembra superfluo affermare di condividere quanto mi è stato chiesto. Jeff, con la scelta di dedicare una congrua parte della propria esistenza all’implementazione della professione optometrica nel nostro paese, ha costituito anche una parte importante della mia vita. E non aggiungo altro se non il sottolineare che non potrebbe venir meno, e non verrà meno, il suo ricordo. Cercherò, come responsabile di questa importante iniziativa, di proseguire con la linea di condotta tracciata da Jeff, che non ha fatto altro che evidenziare l’amore per la professione e il desiderio di contribuire costantemente alla sua affermazione in Italia. E questo nonostante vi siano stati, e continuano purtroppo a esserci, situazioni sovente veicolate da un’apparente volontà di collaborazione con altre professionalità, ma che invece richiedono ancora tempo per la poca trasparenza e per la necessità di gestirle con quella indispensabile onestà intellettuale che permetta di giungere ai risultati presenti ormai da tanti anni in Europa.

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L’immagine di campagna di VisionOttica Award 2023
«Il premio ha creato l’interesse e lo stimolo ad approfondire meglio l’offerta formativa accademica in ambito optometrico: era, ed è tuttora, uno degli obiettivi che lo hanno ispirato »

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Certottica: per la formazione nasce Able

a cura della redazione

Ainizio marzo Certottica e Confindustria Belluno Dolomiti hanno annunciato nel corso di una conferenza stampa la nascita di Able, organizzazione che metterà a disposizione delle imprese, operando in costante sinergia con le stesse, percorsi di formazione interaziendale e aziendale, oltre a servizi di consulenza tailor made per l’accesso ai finanziamenti dedicati, di concerto anche con i principali poli universitari e con gli organi regionali e governativi preposti.

La nascita di Able è frutto di un lavoro di preparazione che ha portato all’intesa siglata lo scorso dicembre tra Confindustria Belluno Dolomiti e Certottica, la quale ha sancito l’integrazione dei rispettivi rami d’azienda dedicati alla formazione professionale in un unico nuovo soggetto in grado di interloquire a livello provinciale, regionale, nazionale e internazionale con i principali stakeholder del tessuto industriale di tutti i comparti strategici del made in Italy. La fusione dei know how di Certottica e Reviviscar porterà, quindi, a una naturale ottimizzazione delle reciproche strutture operative e alla centralizzazione delle scelte strategiche, nell’ottica

di potenziare e ampliare il portfolio di prestazioni riservate alle aziende.

Able sarà protagonista attivo anche nel campo della specializzazione post diploma tramite la gestione diretta dell’Its per Eyewear Product Manager, corso specificamente dedicato all’eyewear che punta a formare una figura da inserire nelle aree aziendali che si occupano della gestione di una linea di occhiali, coordinandone tutte le fasi, dalla progettazione alla vendita, e di nuovi percorsi Its.

«Il sistema imprenditoriale italiano sta chiedendo al mercato del lavoro nuove risorse umane adeguatamente preparate per affrontare non solo il ricambio generazionale previsto nei prossimi anni, ma anche i radicali cambiamenti di assetto a livello di tecnologia che muteranno il paradigma dell’organizzazione delle aziende e che richiederanno energiche azioni di reskilling e upskilling del proprio capitale umano - ha dichiarato Luca Businaro, presidente di Certottica - In questo contesto evolutivo Able si propone di dare una risposta professionalmente adeguata alle aziende che quotidianamente aspirano all’eccellenza scegliendo di investire nelle

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La nuova struttura integra il know how dell’istituto di certificazione di Longarone con quello di Reviviscar, società di Confindustria
Belluno Dolomiti specializzata nell’attività formativa professionale e nei servizi a valore aggiunto per le imprese
attualità
I BAMBINI CRESCONO IN FRETTA, NON FAR CRESCERE LA MIOPIA CON LORO RODENSTOCK MYCON TI PRESENTIAMO Per il benessere visivo dei bambini
MYCON LENTI PER LA MIOPIA DEDICATE AI PIÙ PICCOLI

Un momento della conferenza stampa di presentazione di Able. Da sinistra: Corrado Facco, amministratore delegato di Certottica; Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti; l’assessora a Istruzione, formazione, lavoro e pari opportunità della Regione Veneto, Elena Donazzan; Luca Businaro, presidente di Certottica

risorse umane, vero asset del made in Italy, e di puntare sul consolidamento delle proprie competenze. La nuova business unit consentirà a Certottica sia di offrire al sistema territoriale una risposta sinergica di vera eccellenza sia di candidare Able a essere un polo di riferimento per progetti di sistema con altre realtà italiane operanti nella stessa area di specializzazione, al fine di soddisfare il fabbisogno delle imprese, coltivando talenti e formando i professionisti di domani per tutti i settori chiave del made in Italy».

L’iniziativa è stata salutata con favore anche da Anfao, che di Certottica è socio di maggioranza relativa e che, attraverso le parole del presidente Giovanni Vitaloni, ha espresso profonda soddisfazione per la sua realizzazione. «La formazione è uno dei principali asset strategici a disposizione delle imprese per consentire alle filiere del made in Italy di continuare a svilupparsi nel prossimo futuro, poiché il contesto globale in cui operiamo è sempre più competitivo e la trasformazione in atto sempre più rapida - ha commentato Vitaloni - La nascita di Able messa in campo da Certottica e Confindustria Belluno e Dolomiti è un importante progetto che va in questa direzione e la nostra associazione da sempre sostiene iniziative in grado di dare un contributo concreto alla crescita del settore dell’eyewear».

Gli fa eco Lorraine Berton. «La nascita di Able è una novità importante per il Bellunese: insieme saremo più forti per affrontare la sfida delle competenze in un momento di profondi cambiamenti, grandi incertezze ma anche tante opportunità - ha affermato la presidente di Confindustria Belluno

Dolomiti e vicepresidente di Anfao - La priorità è mettere al sicuro la nostra manifattura di eccellenza convinti che ogni risorsa sia preziosa soprattutto in una provincia soggetta a un forte calo demografico che resta però tra le aree più industrializzate d’Italia e d’Europa, con tassi di export altissimi. Si tratta di un patrimonio del quale dobbiamo essere orgogliosi e su cui bisogna continuare a investire, dando risposte a quella carenza di manodopera che rischia di diventare cronica. Mettendo insieme due eccellenze come Reviviscar e Certottica, dotiamo la provincia di una realtà capace di essere competitiva a livello veneto e nazionale: l’impegno non è solo trattenere le risorse, ma anche attrarle».

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«La nuova organizzazione specializzata nell’education professionale metterà a disposizione delle aziende percorsi didattici, oltre a servizi di consulenza tailor made per l’accesso ai finanziamenti dedicati, di concerto anche con i principali poli universitari e con gli organi regionali e governativi preposti»

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Sioo: i talent scout dei professionisti di domani

a cura della redazione

Aule, strumentazione, corpo docente: la Scuola Internazionale di Ottica e Optometria ha recentemente vissuto una completa riorganizzazione.

L’obiettivo è offrire un percorso formativo per l’inserimento immediato degli studenti nel mercato del lavoro

Il 2022 ha visto profondi cambiamenti per la Scuola Internazionale di Ottica e Optometria, grazie a una ristrutturazione della parte organizzativa, con importanti investimenti in docenti e staff, e degli ambienti scolastici, che dall’ingresso alla segreteria, dalle aule ai laboratori sono stati sistematicamente rinnovati e ottimizzati. «Abbiamo investito nella strumentazione, in relazione sia al processo di vendita sia a quello tecnico-professionale, per adeguarla alle esigenze attuali del mercato - sottolinea Fabio Casalboni, direttore della Sioo - Abbiamo introdotto, ad esempio, sistemi di telesagomatura e videocentratura in aggiunta alla consueta proposta di laboratorio. È stata inoltre predisposta un’aula informatica attrezzata con i principali gestionali presenti sul mercato, affinché i nostri studenti possano formarsi da subito anche sul ciclo produttivo del punto

vendita. A tutto questo si aggiunge un fattore consolidato: la posizione strategica all’interno della Stazione di Santa Maria Novella a Firenze, che garantisce come sempre a giovani di tutta Italia e non solo di giungere agevolmente nella nostra struttura».

Quali saranno le principali novità dell’offerta formativa per il 2023?

«Anche la didattica è completamente rinnovata: la strumentistica e le ore dei laboratori pratici sono state incrementate, ricevendo un feedback positivo da parte degli studenti, e il nuovo corpo docente, composto da professionisti di grande valore e preparazione, ha ulteriormente innalzato gli standard qualitativi dei corsi, per creare un’offerta al passo con le tendenze del mercato e, al tempo stesso, con le nuove ricerche scientifiche - afferma Casalboni - Per quanto concerne l’aggiornamento professionale dell’ottico abili-

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attualità
Fabio Casalboni, direttore della realtà formativa fiorentina

tato, proporremo percorsi verticali di grande attualità, affrontando tematiche come la prescrizione del positivo, in particolare quella su base optometrica delle lenti a supporto accomodativo, o il controllo della progressione miopica».

La Sioo si pone l’obiettivo di non essere considerata una semplice scuola, ma una sorta di “talent scout” in grado di formare professionisti già pronti per il mondo del lavoro. «Garantiamo una formazione d’eccellenza e agevoliamo stage lavorativi che, per i più meritevoli, possono trasformarsi in occasioni di impiego: ci piace dire che qui entri da studente ed esci da professionista avviato, con un diploma non solo da appendere, ma da spendere subito - spiega ancora Casalboni - Il nostro settore soffre di una situazione paradossale: nonostante la grande richiesta di ottici preparati, tanto che

mediamente il 97% degli abilitati trova occupazione entro sei mesi dal conseguimento del diploma, ci sono difficoltà a reclutare ragazzi interessati a questa professione. Nel 2023 ci siamo perciò prefissi obiettivi di comunicazione capillari e ambiziosi per migliorare la visibilità della professione: apriremo le porte della nostra struttura con numerosi open day già da aprile, entreremo nelle scuole superiori, saremo presenti nelle principali piazze italiane in cui si tengono eventi e iniziative dedicate al lavoro e allo studio. Ci confronteremo, quindi, con tanti giovani e illustreremo loro il prestigio e le opportunità che questa attività è in grado di offrire».

Infine, uno sguardo al digitale. «Abbiamo molto da comunicare attraverso i nostri social, un sito web a breve completamente rinnovato e un piano di comunicazione online cospicuo, con cui creeremo una community che segua e supporti lo studente prima e durante tutta la sua vita professionale», conclude il direttore della Sioo.

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Un’aula dopo la ristrutturazione Attività pratiche nei laboratori della scuola
«La posizione strategica all’interno della Stazione di Santa Maria Novella a Firenze garantisce a giovani di tutta Italia e non solo di giungere agevolmente nella struttura»
nuova dimensione delle lenti oftalmiche
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100% Optical: oltre 10 mila presenze per la nona edizione

Quest’anno sono state 10.657 le presenze a 100% Optical, «con un incremento su base annua del 10% rispetto al precedente record di affluenza», hanno dichiarato gli organizzatori a consuntivo dell’appuntamento fieristico.

La tre giorni inglese ha ospitato oltre 250 espositori, appartenenti ai principali segmenti dell’industria ottica, dalle montature alle lenti oftalmiche e a contatto, dalla strumentazione fino alle soluzioni per l’audiologia. In un format consolidato di parte espositiva, for-

mazione e fashion show, per l’edizione 2023 si è dato ancora più rilievo che in passato soprattutto a designer e produttori di occhiali indipendenti: a ulteriore supporto di tale segmento ha debuttato il Makers Corner, ospitato nella sezione Eyewear, un concept ideato per dare spazio a designer e artigiani e alle loro creazioni, dove si sono potuti anche seguire workshop interattivi.

«La manifestazione di quest’anno è stata un successo: da un massiccio aumento del numero di visitatori alla più ampia gamma di marchi presenti, non potremmo essere più felici dei risultati - ha commentato Nathan Garnett, direttore dell’evento - Le testimonianze e le conferme degli espositori per il 2024 ci danno la motivazione per continuare a far crescere questo show a beneficio di tutti coloro che lavorano nell’ottica».

L’organizzazione della fiera ha comunicato le date della prossima edizione di 100% Optical, dal 24 al 26 febbraio 2024, mentre Aop, l’Associazione degli optometristi britannici, e Media 10 hanno annunciato che la loro partnership per la realizzazione della manifestazione è stata estesa sino al 2025.

Nell’ambito di quello che sarà il suo decimo anniversario, per il 2024, i vertici della mostra hanno inoltre anticipato una nuova sezione con focus sull’oftalmologia e un programma educativo, in collaborazione con partner strategici, studiato per fornire più contenuti agli oculisti che partecipano al salone.

Il salone britannico dell’occhialeria, svoltosi a Londra a fine febbraio, ha registrato la più alta affluenza rispetto al passato e per il 2024 si prepara a tagliare il traguardo del decimo anniversario con alcune novità, tra cui un maggiore focus sull’oftalmologia
20 attualità
Alcuni momenti della kermesse, che si è svolta come consuetudine all’ExCeL di Londra, dal 25 al 27 febbraio
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Shoot it, again

Seconda parte delle tendenze eyewear protagoniste a Mido 2023: questa volta l’obiettivo fotografico si è focalizzato sulla forma delle montature, che vanno dai classici modelli piccoli e squadrati, richiamo agli anni 90, a cat-eye più elaborati e bold, sino ai tradizionali tondi e alle mascherine

Art Direction / Photography

Ylenia Fabiano

Set Assistant

Simone Scaravelli

Make up artist / Hair

Paola Barbera

Stylist

Annelisa Manassero

Tendenze eyewear

Luisa Espanet e Angelica Pagnelli

Models

Giorgia Boitano, Gabriele Luca Buratti, Simone D’Angelo, Irene Giussani, Angela Nario Villanueva

Tutti i capi sono della collezione Dogana Vintage

moda

Nude Shades Modo

25
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Tech-rosé Solart Italia
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Classy Viveur
New

Digital Creative

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Albert I’mStein
29
Nouvelle Vague Persol
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Iris Passion Blackfin

Round Chrome Clémence & Margaux

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Intello Design

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Clémence & Margaux

Sporty & Pink Carrera

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L’e-commerce? Non fa più paura all’ottico indipendente

Sembra sia passata un’eternità da quel periodo in lockdown, grazie al quale una moltitudine di persone ha scoperto la comodità di fare acquisti online con il proprio smartphone. In ambito tecnologico, probabilmente si è realizzata allora la transizione più veloce della storia: da un giorno all’altro le persone sono state spinte, pressoché in maniera forzata, a usare il commercio elettronico come metodo per reperire qualsiasi cosa, dal cibo alle lenti a contatto. Un cambiamento così drastico non avrebbe mai potuto immaginarlo nessuno, nemmeno chi su l’e-commerce aveva posizionato i pilastri di un business.

L’ottico, invece, qualche riflessione in più è stato obbligato a compierla, perché non solo si trovava nella necessità di far fronte a una drastica riduzione di flussi in negozio per via dei blocchi alla circolazione delle persone, ma doveva anche preoccuparsi di organizzare il metodo giusto per adeguarsi a un sistema ormai avviato e inarrestabile.

In una posizione di svantaggio tale, era assolutamente comprensibile il timore di essere sorpassati dal marketplace di turno. Tuttavia, così non è andata e per il mondo dell’ottica indipendente è una gran bella notizia: se allora questo era tra gli argomenti più dibattuti, oggi non più, perché il commercio elettronico ha smesso di far paura. Non c’è più, infatti, quel timore di

esser sostituiti dal cliente finale con il primo e-commerce che propone offerte da urlo.

Gli stessi brand di montature hanno ormai integrato nella propria strategia la vendita diretta online e ormai nessuno ci fa quasi più caso, perché il tempo ha consentito di comprendere che non basta mettere un prodotto in rete con uno sconto a far spostare fiumi di clienti dal fisico al virtuale. Gli occhiali non rappresentano una commodity per tutte le persone: alcune categorie possono esserlo, le lenti a contatto ad esempio, ma questo discorso non è valido per ogni tipologia di prodotto. L’ottico ha quindi capito la diversità con il web, che non penalizza il suo mercato, semmai lo rende migliore e più completo, e ha fatto un passo in avanti.

Si assiste sempre più a scelte strategiche che prevedono l’integrazione del negozio fisico con quello virtuale per dar vita a qualcosa di unico che solo un imprenditore mentalmente indipendente può realizzare. L’atteggiamento propositivo ha consentito di differenziarsi dai supermercati di ottica online attraverso formule personalizzate e riconoscibili.

La paura, anche in questo caso, era solo figlia di una non conoscenza del fenomeno: nel giusto tempo la “scoperta” ha dato nuova linfa agli ottici indipendenti per proseguire nei loro progetti anche nel mondo dell’e-commerce.

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Il timore verso questo strumento, dopo l’accelerazione impressa dalla pandemia, appare in parte superato anche nel nostro settore, dove si assiste sempre più a scelte strategiche che prevedono l’integrazione del negozio fisico con quello virtuale
l’ottico del web
Ottico e ortottista, ideatore del blog Ottico del Web e consulente di personal branding per i professionisti del settore di Nico Caradonna

Ray-Ban Expert: scopri il nuovo programma Storia, tecnologie, collezioni e modelli iconici: il mondo di Ray-Ban è disponibile per te su Leonardo.

L’importanza della comunicazione digitale nel centro ottico

Un consumatore sempre più omnicanale impone nuove modalità di relazione all’interno del negozio e l’introduzione di comportamenti nella vendita che superino i vecchi approcci: con il contributo di Luca Barreca, visual merchandiser e consulente aziendale, vediamo come il professionista della visione può affrontare questa sfida

Anche il centro ottico viene investito dalla trasformazione digitale che caratterizza la società e i consumatori italiani. Il quinto rapporto Auditel-Censis, del dicembre 2022, significativamente intitolato “La transizione digitale degli italiani”, fotografa in modo eccellente il fenomeno: 120 milioni di schermi, ben 5 per famiglia, di cui 48 milioni di smartphone, 43 milioni di televisori e più di 28 milioni tra tablet e pc. Oltre 93 milioni di dispositivi collegati a Internet all’interno delle famiglie. Si definisce così, in tutto e per tutto, un nuovo consumatore iperconnesso al web, in particolare ai social media, in grado di fare il pieno di informazioni su brand e prodotti, di confrontare proposte e soprattutto in costante condivisione della propria esperienza d’acquisto. I giovani, ma non solo, fanno da traino a una tendenza che ha tutte le carte in regola per stabilizzarsi e consolidarsi nel prossimo futuro.

Il passaggio dai picchi della fase pandemica al consolidamento di quella endemica impatta pesantemente sul mondo del retail: si afferma un utente che, dopo la sbornia degli acquisti digitali del periodo Covid, si considera multicanale, cioè in grado di utilizzare regolarmente sia i canali offline sia quelli online per i propri acquisti, questi ultimi scelti spesso tanto per ricercare soluzioni quanto per comprare e pagare. Largamente maggioritaria è a sua volta la fascia di coloro che utilizzano internet per informarsi comparare e scegliere, ma preferiscono poi recarsi in negozio per concludere l’acquisto. «Con gli ultimi paradigmi della comunicazione in store, assistiamo a una sempre maggiore presenza dell’omnicanalità: la diffusione di nuove tecnologie e soprattutto di un nuovo modo di vedere sé stessi e gli altri hanno imposto un mutamento delle modalità di interazione con il cliente in store e nel metaverso - afferma Luca Barreca, visual merchandiser e consulente

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aziendale - Comunicazione visiva e visual merchandising non possono più ignorare la direzione in cui stanno andando il consumatore e i suoi numerosi avatar».

Il confronto fra modalità tradizionale e digitale trova sintesi nel moderno centro ottico, sempre meno punto vendita e sempre più luogo deputato all’attenzione nei confronti del cliente, a partire dalla definizione di un’esperienza di acquisto in linea con le nuove aspettative, anzi potenzialmente in grado di attrarre e sorprendere anche l’utente omnicanale. Lo store tradizionale viene rivisto attraverso concept integrati con l’online capaci di offrire un’esperienza fluida che estenda lo spazio fisico e virtuale del negozio e prolunghi nel tempo la customer experience) con un prima, durante e dopo: il nuovo utente può entrare in contatto non solo con il prodotto e l’addetto alle vendite, ma anche condividere sui social o sul web la propria esperienza d’acquisto, le proprie passioni e i propri interessi.

Si tratta di una trasformazione profonda che investe il negozio di ottica inteso come luogo fisico e come persone che ci lavorano: un luogo che identifichi e caratterizzi la propria identità attraverso precise scelte di comunicazione in store e persone in grado di adottare uno storytelling che illustri al consumatore le scelte fatte. Assistiamo quindi a una progressiva digitalizzazione delle vetrine: uno

strumento per comunicare efficacemente i valori di un brand come l’ecosostenibilità, lanciare una nuova gamma di occhiali o mostrare gli effetti di un trattamento applicato alle lenti. Tappa fondamentale del customer journey, la vetrina digitale è utile a catturare l’attenzione del cliente finale e a spettacolarizzare il punto vendita con un effetto scenografico coinvolgente. All’interno, invece, si diffondono soluzioni per lo “smart retail”, destinate a integrare dispositivi digitali, piattaforme web e spazi fisici: il negozio diventa un’estensione del sito internet, dell’e-commerce e soprattutto dei social network, dove rivivere quanto si è scoperto nel web, ritrovare i marchi e le persone conosciute ed essere intrattenuti e guidati alla conclusione dell’acquisto per poi condividere online la propria soddisfazione.

La digitalizzazione del centro ottico permette, dunque, di far interagire professionista della visione, addetto alle vendite e consumatore su una piattaforma che quest’ultimo di fatto già conosce, per mostrare tutte le soluzioni e gli assortimenti disponibili o le varietà di modelli e di colori, per illustrare, ad esempio, come reagisce una lente alla luce del sole in virtù di un trattamento e, in definitiva, per suscitare un “effetto wow”, garantendo al contempo spettacolarizzazione e personalizzazione dell’esperienza d’acquisto.

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Immagine tratta da ©Freepik

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Nuove opportunità nell’utilizzo del Visual Tracing Test di Groffman

Si tratta di una misura indiretta delle abilità oculomotorie e prevede che il soggetto esaminato insegua con lo sguardo alcune linee intrecciate tra loro. In un recente studio sono stati coinvolti 85 soggetti di età compresa tra i 6 e i 60 anni: i risultati sono stati analizzati considerando l’accuratezza e i tempi di esecuzione e suggeriscono di adottare una variante a tre linee con i bambini

Gli occhi sono lo specchio dell’anima e mostrano la loro vitalità mediante i movimenti oculari, che orientano lo sguardo verso gli oggetti nello spazio e lo stabilizzano, mentre il sistema di controllo compensa l’attività del capo, del tronco e di tutto il corpo. L’azione dei movimenti oculari aumenta il campo visivo, mantiene sulla fovea l’oggetto osservato durante la fissazione, insegue visivamente ciò che è in moto, dirige la fovea sui particolari dell’ambiente circostante al fine di costruire l’immagine complessiva e posiziona i due assi visivi affinché siano correttamente allineati e consentano la visione binoculare.

Fissazioni, saccadi, inseguimenti

I movimenti oculari vengono classificati in relazione alle loro caratteristiche funzionali. Le saccadi sono rapidi spostamenti del bulbo oculare finalizzati a rial-

lineare la fovea a oggetti di interesse che stimolano aree retiniche periferiche: il termine saccade significa scossone e ne indica la natura rapida e improvvisa. Lo spostamento indotto dalle saccadi può essere gene rato consapevolmente oppure in maniera riflessa, in risposta a uno stimolo visivo improvviso che compare nel campo visivo. Le saccadi si alternano alle fissazioni, durante le quali l’occhio è fermo e allineato all’imma gine scelta. Gli inseguimenti sono, invece, movimenti oculari continui che mantengono le fovee allineate a un oggetto che si sposta all’interno del campo visivo.

I test di valutazione delle abilità oculomotorie

I test utilizzati per la valutazione oculomotoria van no scelti in base all’età del soggetto e al suo livello di comprensione, rispettando precisi protocolli di som ministrazione, analisi e registrazione che consentano

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di Monica Poscoliero
lab
Ottica optometrista, specializzata in optometria al Centro Studi Superiori Leonardo da Vinci di Bergamo

Visual Tracing Test Form “A”

Visual Tracing Test Form “B”

di comparare i risultati ottenuti sia longitudinalmente (nel tempo) sia trasversalmente (tra i diversi soggetti). L’efficienza dei movimenti saccadici può essere controllata in varie modalità: attraverso una registrazione oggettiva (Eye Tracker, Visagraph e altri metodi di registrazione oggettiva), che fornisce tracciati ripetibili, confrontabili e accurati; oppure mediante test visuo-verbali, che forniscono una valutazione quantitativa dei movimenti oculari, simulando la lettura e valutando velocità ed errori (DEM Test, King-Devick Test); infine stimolando, mediante istruzioni protocollate (NSUCO Oculomotor Test, Groffman Visual Tracing Test), una sequenza di movimenti oculari volontari.

Il Groffman Visual Tracing Test

Il Groffman Visual Tracing Test (GVTT), messo a punto da Stanley Groffman nel 1966, verifica il succedersi di fissazioni, inseguimenti e saccadi, un insieme di movimenti oculari sintetizzabile con il termine Visual Tracing: è invece limitativo e fuorviante affermare che il GVTT esamina i movimenti di inseguimento, in quanto non vi è un reale stimolo che si muove durante la prova.

Il GVTT prende in considerazione la performance (velocità e accuratezza). Al soggetto esaminato è pre-

sentato un compito semplice: si tratta di un test interamente visivo che non richiede l’utilizzo delle mani o di altri sensi, non comporta complicanze linguistiche e viene mostrato alla normale distanza di lettura. La scheda è composta da cinque linee separate, continue, contorte e intrecciate, stampate su un foglio A4. Ogni linea inizia con una lettera nella parte superiore (A, B, C, D, E) e termina con un numero (1, 2, 3, 4, 5) nella parte inferiore. Il soggetto esaminato segue binocularmente la linea indicata il più velocemente possibile, riferendo il numero sul quale essa termina.

Il test originale è composto da tre schede, una dimostrativa e due effettive chiamate A e B, ciascuna con cinque linee: il compito assegnato ai soggetti è seguire tali linee con gli occhi, senza l’aiuto del dito.

La raccolta dei dati visivi

In studio, il Groffman Visual Tracing Test è stato somministrato a 120 soggetti: applicando i criteri di esclusione sono stati analizzati i dati di 85 di loro. A tutti è stato eseguito anche un controllo dettagliato dell’efficienza visiva, in un ambiente con un’illuminazione artificiale media di circa 400 lux. L’acuità visiva è stata misurata in modalità monoculare e binoculare

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Il Groffman Visual Tracing Test (schede A e B) nella versione originale a 5 vie

Le lenti Essilor® Stellest® rallentano la progressione della miopia del 67%(1)

Le Lenti Stellest® sono la soluzione visiva di Essilor® progettata per contrastare la miopia dei tuoi bambini. Rallentano in media del 67%(1) la progressione della miopia rispetto alle lenti monofocali, se indossate 12 ore al giorno.

Il nostro team di esperti sarà presente ai seguenti congressi per rispondere ad ogni richiesta di approfondimento:

(1) Rispetto alle lenti monofocali, se indossate dai bambini almeno 12 ore al giorno, tutti giorni. Bao, J., Huang, Y., Li, X., Yang, A., Zhou, F, Wu, J., Wang, C., Li, Y., Lim, E.W., Spiegel, D.P. Drobe, B., Chen, H., 2022. Spectacle Lenses With Aspherical Lenslets for Myopia Control vs Single-Vision Spectacle Lenses: A Randomized Clinical Trial. JAMA Ophthalmol. 140(5), 472-478. https:/doi.org/10.1001/jamaophthalmol.2022.0401. Essilor® e Stellest® sono marchi registrati di Essilor International. Montatura Ray-Ban®
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sia a distanza (3 metri) sia da vicino (40 centimetri), utilizzando i Lea Symbols, con affollamento 100% nei bambini, e le lettere Sloan, con affollamento 100% negli adulti. È stato, inoltre, effettuato il test di percezione cromatica HRR sia agli adulti sia ai bambini. Le abilità accomodative sono state valutate in tre aspetti funzionali: ampiezza accomodativa con il test del Push Up accomodativo; risposta accomodativa mediante

retinoscopia dinamica, CCJ, ARN e ARP; flessibilità accomodativa tramite flipper con lenti sferiche positive e negative. Le abilità binoculari sono state analizzate con Vetri Striati di Bagolini, Luci di Worth, Punto Prossimo di Convergenza, Foria a distanza (3 metri) e a 40 centimetri con Facchin Foria Card, Vergenze Base Esterna e Base Interna a salti per i bambini, Vergenze continue al forottero per gli adulti, Flessibilità fusiona-

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Il Groffman Visual Tracing Test (schede A e B) nella versione modificata a 3 vie

le con flipper di 12 BE/3 BI, Stereo Test per i bambini con il Test TNO, Stereo Test per gli adulti con il test polarizzato Random Dot 2. Le abilità oculomotorie sono state valutate con il NSUCO Oculomotor Test, il DEM Test e il Groffman Visual Tracing Test.

Il protocollo del GVTT

Il Groffman Visual Tracing Test è stato eseguito con i soggetti seduti in studio davanti a un leggio inclinato di 20 gradi a una distanza di 40 cm. Per gli adulti sono state utilizzate le schede originali A e B con 5 linee, mentre per i bambini sono state adottate le schede modificate A e B a 3 linee. A tutti inizialmente è stata mostrata la Demostration Card e sono state fornite le corrette istruzioni per l’esecuzione del test. Con un cronometro sono stati misurati i tempi impiegati per completare ogni singolo tracciato, riportandoli su una scheda personale. È stata altresì controllata e registrata la postura del soggetto, annotando l’eventuale avvicinamento o allontanamento dal banco, l’uso del dito, l’eccessivo movimento del capo o del busto.

La difficoltà dei bambini con il test originale è stata confermata dai dati, giustificando l’ipotesi di portarlo da 5 a 3 linee e rendendo utile la verifica di tale ipotesi mediante la ricerca. Le fasi di programmazione ed elaborazione del lavoro sperimentale sono state seguite da Marta Maffioletti, docente del Centro Studi Superiori Leonardo da Vinci di Bergamo e relatrice della relativa tesi.

L’analisi dei tempi medi impiegati dai bambini e dagli adulti evidenzia che i primi hanno tempi sempre più alti rispetto ai secondi. Vi è una differenza intrinseca nella difficoltà relativa al riconoscimento delle varie linee della stessa scheda sia nella A sia nella B: tale difficoltà è giustificata dalla grande quantità di attenzione richiesta, soprattutto nelle linee centrali, a causa della contiguità e dell’affollamento tra le linee stesse. Semplificando il test originale e portandolo da cinque a tre linee, l’analisi dell’accuratezza ha mostrato come

la descrizione statistica del campione migliori e divenga più rilevante nel fornire indicazioni relativamente ai bambini esaminati.

Le indicazioni operative

Il GVTT valuta l’efficienza della motilità oculare effettuando un movimento continuo con l’attenzione focalizzata sullo stimolo e sull’impegno cognitivo dedito a comprendere e applicare correttamente le procedure che l’esaminatore ha richiesto all’inizio. Si tratta di un’attività di attenzione e di problem solving soprattutto quando, all’incrocio tra due linee, il bambino deve comprendere qual è quella corretta per proseguire. Il GVTT richiede pertanto una maturità percettiva e una capacità attentiva consolidate.

Lo studio ha evidenziato alcuni limiti e punti di forza del GVTT. L’abilità di seguire una linea con gli occhi dipende dall’età e migliora con la crescita. L’accuratezza delle risposte si perfeziona nel tempo e si evidenzia anche una diminuzione dei tempi di esecuzione del test all’aumento dell’età. Nella popolazione pediatrica si rivela più facile e con risultati più accurati il test a 3 linee modificato, che offre maggiori indicazioni statistiche e cliniche. Il GVTT negli adulti rimane, invece, adeguato nella versione a 5 linee. L’applicazione del GVTT è consigliabile come test di verifica delle abilità visive e anche come test conoscitivo in problemi oculomotori specifici o in bambini con difficoltà scolastiche.

Le conclusioni dell’analisi dei dati confermano, quindi, che i bambini della scuola primaria presentano rilevanti difficoltà nell’esecuzione della prova a 5 linee: questo la rende inadeguata e poco utile nella popolazione pediatrica. I risultati sono invece fruibili e interessanti nella prova modificata a 3 linee, che perciò è da preferire in tale fascia d’età. La prova originale a 5 linee può invece continuare a essere utilizzata nella popolazione adulta.

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I grafici qui riportati fanno parte dello studio dell’autrice.
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Zeiss, nuovi servizi a supporto della professionalità del contattologo

Al centro ci sono le Contact Day 1 Multifocal, pensate per un target tra i 30 e i 45 anni: l’azienda fa leva su un protocollo applicativo basato su due tipologie di formazione dal taglio pratico, online e in presenza, seguite dai Fitting Day che è possibile organizzare in store

Quello delle lenti per la presbiopia, anche nell’ambito della contattologia, è per Zeiss tra i segmenti che negli ultimi anni registrano le crescite più importanti e hanno dunque un grande potenziale. «Stiamo riscontrando i maggiori incrementi principalmente in tale fetta di mercato perché il nostro è un paese che invecchia, in cui l’over 45 corrisponde a oltre la metà della popolazione - spiega Daniel Squiccimarri, key account contattologia di Zeiss Vision Care Italia - La nostra lente a contatto disposable Contact Day 1 Multifocal, con la sua particolare geometria centro-lontano a due addizioni, 0,75 e 1,50, sviluppata per soddisfare le necessità di coloro che fanno frequente utilizzo di dispositivi digitali, rappresenta l’ideale per approcciare anche la fetta di portatori pre-presbiti, tra i 30 e i 45 anni, facilitando così il passaggio da una lac monofocale a quella per la presbiopia conclamata».

Muovendo da queste considerazioni e dall’esigenza di fornire all’ottico partner, oltre a un prodotto innova-

tivo, anche gli strumenti per poterlo proporre e applicare con successo, Zeiss ha sviluppato da circa un anno proprio per Contact Day 1 Multifocal uno speciale protocollo, che prevede due tipologie di formazione, online e in presenza, erogate da trainer contattologi con una lunga esperienza. «Si tratta di un servizio che abbiamo strutturato per essere sartoriale: possiamo adeguarci alle necessità dell’ottico con appuntamenti virtuali, riuscendo così a coprire tutto il territorio, oppure con una formazione in store - prosegue Squiccimarri - Tutto nasce dai nostri 27 agenti sul territorio, in grado di intercettare la richiesta di approfondire questa specifica branca da parte dei professionisti della visione. Se la disponibilità è principalmente online, viene fissata una call, negli orari più consoni per il centro ottico partner, in cui si analizza il protocollo applicativo della lente a contatto, la scheda tecnica, in quali casi funziona bene e quando invece è meglio non proporla, per evitare perdite di tempo e prove che non portano né a un risultato di vendita né a un bene-

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lenti oftalmiche
di Nicoletta Tobia Daniel Squiccimarri, key account contattologia di Zeiss Vision Care Italia

potenziali aree - conclude Squiccimarri - Una è quella delle lac custom, totalmente personalizzate, come le lenti per cheratocono o le Rgp: un prodotto altamente differenziante e fidelizzante».

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ad analizzare casi pratici e a eseguire prove applicative per risolvere qualsiasi complicazione e dubbio»

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Miopia: primo studio europeo su occhio caucasico con lenti Dims e atropina

Ideato e realizzato dall’oftalmologo Paolo Nucci e dal suo team, composto dal medico oculista Andrea Lembo e da Irene Schiavetti, in collaborazione con gli optometristi inglesi Rakhee Shah, David Edgar e Bruce Evans, mostra come i due trattamenti abbinati sortiscano i risultati migliori nel rallentamento

della progressione miopica

L’analisi osservazionale non randomizzata ha coinvolto giovani soggetti miopi di età compresa tra 6 e 18 anni, senza patologie oculari associate. Ai partecipanti sono stati prescritti, in base alla scelta del ragazzo o del genitore, atropina 0,01% collirio, lenti da vista MiyoSmart di Hoya con tecnologia Dims o trattamento combinato “atropina + lenti Dims”. L’andamento refrattivo dei tre gruppi trattati è stato poi confrontato con un gruppo di portatori di lenti non Dims (gruppo di controllo). A 3, 6 e 12 mesi dall’inizio del trattamento sono stati valutati il visus

soggettivo, la refrazione in cicloplegia (SER, refrazione sferica equivalente) e la lunghezza bulbare anteroposteriore (AL, lunghezza assiale).

I risultati preliminari sono stati presentati lo scorso settembre all’International Myopia Conference 2022 di Rotterdam, dove è emerso che la non randomizzazione dei quattro gruppi, apparente punto di debolezza dello studio, costituisce invece un punto di forza, poiché rappresenta la “real-life”.

«L’analisi condotta sui 146 soggetti arruolati ha rivelato una riduzione della progressione della miopia nei tre gruppi di trattamento, sia dal punto di vista della SER sia nella AL, nonché del soggettivo peggioramento del visus - spiegano da Hoya Italia - Il gruppo sottoposto a trattamento combinato ha dimostrato una riduzione della progressione miopica ancora più significativa: tali risultati confermano l’efficacia dell’atropina diluita e delle lenti Dims nel rallentamento della progressione della miopia evolutiva. L’efficacia dei due trattamenti aumenta ulteriormente se prescritti in combinazione».

«Siamo orgogliosi che il primo studio europeo sull’efficacia delle lenti MiyoSmart sulla popolazione caucasica sia stato condotto proprio in Italia: un meraviglioso lavoro di squadra che conferma l’efficacia delle lenti Dims nel rallentare la progressione della miopia nei bambini europei», afferma Andrea Lembo.

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a cura della redazione
lenti oftalmiche
L’oftalmologo Andrea Lembo, che ha preso parte alla ricerca

per la gestione della miopia nei bambini

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Eyezen® Start stock: l’innovazione che rivoluziona il business dei centri ottici

Essilor®, da sempre impegnata nella ricerca e progettazione di soluzioni visive sempre più performanti, lancia ad aprile Eyezen® Start Stock, la lente monofocale di serie ottimizzata per la vita sempre connessa. Attualmente le lenti Eyezen® Start sono disponibili solo di costruzione, nella versione RX, ma dal 4 aprile lo saranno anche in versione Stock, permettendo al centro ottico di differenziarsi proponendo una monofocale di serie di qualità: una novità che nasce dalla volontà di Essilor® di far crescere il business dei propri partner, in un contesto globale in cui circa il 71% delle lenti vendute sono monofocali* e i portatori iperconnessi risultano alla ricerca di soluzioni visive protettive e rilassanti.

Si allarga dunque la gamma Eyezen®, una famiglia di prodotti pensata per soddisfare le esigenze visive dei portatori dai 6 ai 50 anni.

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Dal 4 aprile le lenti monofocali evolute Eyezen® Start saranno disponibili anche in versione Stock, rendendo Eyezen® accessibile a tutti i portatori

Eyezen® Start Stock è progettata per gli utilizzatori di monofocali dai 12 ai 39 anni sempre connessi che desiderano comfort e protezione durante le attività quotidiane, tutto in una lente in pronta consegna, che consente un servizio più rapido e accessibile. Grazie alla tecnologia Eyezen® DualOptim™ S, il design della lente vanta un punto di riferimento per la visione da lontano e un’unica zona di asferizzazione estesa, che prende in considerazione le abitudini della vita digitale, quali la distanza dell’oggetto e la direzione dello sguardo.

I benefici sono gli stessi delle lenti Eyezen® Start RX. Entrambe offrono una visione rilassata(1) ogni giorno e una migliore acuità visiva da vicino(2): un valido supporto per coloro che utilizzano in modo prolungato sia la visione da vicino (lettura, device e tastiera) sia quella da lontano. Ma non solo: riducono l’affaticamento visivo(1), permettono di vedere nitidamente gli oggetti, senza sforzare gli occhi, offrono contrasti più definiti(3) e proteggono gli occhi dalla luce Blu-Viola nociva(4)

Stai al passo con la vita connessa dei tuoi portatori, proponi da subito Eyezen® Start e dal 4 aprile Eyezen® Start Stock, le lenti monofocali evolute che rivoluzioneranno il tuo business e ti permetteranno di fare la differenza.

*Fonte: M’EyeSales YTD Aug 2021 - Solo lenti finite

1. Eyezen® in-Life consumer studies - terze parti indipendenti - [Eyezen® Start (Rx) - 2018 - FR - n=49 / Eyezen® Start (Stock) - 2020 - FR - n=52].

2. Simulazioni interne della Ricerca e Sviluppo Essilor 2022, diminuzione delle aberrazioni rispetto a una lente monofocale standard.

3. Rispetto a lenti monofocali standard. Eyezen® In-Life consumer studies - terze parti indipendenti - [Eyezen® Start (Rx) - 2018 - FR - n=49 / Eyezen® Start (Stock)2020 - FR - n=52].

4. Luce Blu-Viola nociva: fino a 455nm con picco delle frequenze nocive tra i 415 e I 455nm.

Tutti i marchi citati sono di proprietà di Essilor International.

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See More, do more con le lenti Eyezen® di Essilor®.

Rodenstock presenta MyCon

questo difetto refrattivo tende a essere più veloce se i genitori ne soffrono. La miopia infantile aumenta anche il pericolo di malattie oculari in età adulta. Controllarla sin da piccoli può aiutare ad avere occhi più sani nel lungo periodo, riducendo significativamente la possibilità di sviluppare in futuro patologie agli occhi. La raccomandazione per poter intervenire tempestivamente è sempre quella di rivolgersi al medico oculista fin dai primi mesi di vita del bambino.

Oggi assistiamo a un incremento della miopia tra i bambini: nel 2020 era miope oltre un terzo della popolazione mondiale e si prevede, entro il 2050, che circa il 50% di essa soffrirà di questo difetto visivo*. I fattori che ne influenzano l’incremento sono molteplici, alcuni legati alle abitudini, altri non modificabili. Nel primo caso, ad esempio, i bambini si concentrano di più sui dispositivi digitali e in attività che coinvolgono la visione da vicino, invece di trascorrere del tempo all’aperto. Questo cambiamento comportamentale condiziona anche la comparsa della miopia*. Nel secondo caso, i fattori possono dipendere dalla storia familiare: secondo alcuni studi**, se uno dei genitori è miope, il rischio del bambino di sviluppare la miopia è maggiore. Rischio ancora più alto, con una probabilità del 35-60%, se sia il padre sia la madre lo sono. Anche la progressione di

«Per Rodenstock è importante offrire la visione più nitida e confortevole possibile a tutti, anche ai più piccoli: per questo ha sviluppato una soluzione che allo stesso tempo corregge la miopia nei bambini e contribuisce a controllarne la progressione - spiega Valentina Pucci Mossotti, product & training manager di Rodenstock Italia - Ma non solo. Oggi più che mai sono fondamentali estetica e comfort: indossare gli occhiali da vista ha un impatto sull’immagine che hanno di se stessi e sul sentirsi a proprio agio in tutte le attività quotidiane».

Le Rodenstock MyCon sono disponibili negli indici 1.5, 1.6, 1.67 e 1.74, con i vantaggi tangibili di lenti più sottili e con un impatto estetico gradevole. Il design di MyCon è pensato per contribuire a diminuire l’allungamento assiale legato alla tipicità della miopia. Si raccomanda sempre di far seguire periodicamente i bambini dall’oftalmologo per offrire loro la soluzione visiva e il monitoraggio necessari.

«La miopia è caratterizzata da un occhio leggermente più lungo della media - continua Pucci Mossotti - Il modo in cui le lenti monofocali convenzionali la correggono fa sì che i raggi luminosi siano messi a fuoco sulla parte centrale della retina, mentre quelli che interessano le zone periferiche finiscano oltre. Come conseguenza alcuni occhi, per adattarsi, tendono a crescere maggiormente e questo fa sì che tale difetto visivo progredisca maggiormente. Le MyCon correggono la miopia e ne rallentano la progressione controllando l’allungamento dell’occhio. I raggi luminosi vengono rifratti in maniera tale da focalizzarsi sulla retina per diminuire l’allungamento del bulbo oculare; le aree di controllo sono posizionate temporalmente e nasalmente per ridurre la progressione della miopia, o l’allungamento dell’occhio, ma offrendo una visione nitida e confortevole anche nelle aree centrali».

Importanti in questo senso anche i risultati. «Uno studio clinico indipendente, condotto da un gruppo di lavoro coordinato da Elena Tarut-

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Le lenti pensate per correggere la miopia dei bambini e rallentarne la progressione, mantenendo una visione nitida e confortevole

ta, responsabile del Department of Refraction Pathology, Binocular Vision and Ophthalmoergonomics dell’Helmholtz National Medical Research Center di Mosca, ha esaminato, per un periodo di 5 anni, la progressione della miopia nei bambini caucasici di età compresa tra 7 e 14 anni e ha dimostrato che le lenti MyCon sono efficaci nel rallentare l’evoluzione miopica fino al 40%, con una riduzione dell’allungamento del bulbo oculare fino al 35%», conclude Pucci Mossotti.

Le lenti MyCon saranno disponibili in centri ottici partner Rodenstock selezionati.

* Holden et al. (2016). Prevalenza globale di miopia e miopia elevata e tendenze temporali dal 2000 al 2050. Oftalmologia. 2016; 123:1036-42.

**Kurtz D, Hyman L, Gwiazda JE, Manny R, Dong LM, Wang Y, Scheiman M, (2007). COMET Group. Role of parental myopia in the progression of myopia and its interaction with treatment in COMET children. Invest. Ophthalmol. Vis. Sci. 2007.

Fonti – Mew-May Wu M, Edwards MH. (1999) The Effect of Having Myopic Parents: An Analysis of Myopia in Three Generations. Optometry and Vision Science. 1999; 76(6):387–92.

– Mutti DO, Mitchell GL, Moeschberger ML, Jones LA, Zadnik K. (2002). Parental myopia, near work, school achievement, and children’s refractive error. Invest. Ophthalmol. Vis. Sci. 2002; 43(12): 3633–3640.

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Dai: i dati preliminari su MYOGA

Negli ultimi anni l’utilizzo delle strategie ottiche per il controllo della progressione miopica è aumentato esponenzialmente, legittimato dai risultati sempre più incoraggianti pubblicati in letteratura. Tali studi hanno evidenziato che il segnale ottico di defocus, trasdotto dalla retina periferica, induce una cascata di reazioni biochimiche nei tessuti circostanti (epitelio pigmentato, coroide), portando a un controllo della struttura sclerale, la cui anomalia è dovuta probabilmente a un’alterata espressione genica. Certamente questo modello teorico maturerà nei prossimi anni, con l’avanzare della ricerca. Tuttavia, alla luce di queste nuove informazioni, è chiaro che limitarsi a compensare la miopia in progressione di un bambino è ormai da considerarsi obsoleto, incompleto.

MYOGA

La risposta del Centro Ricerca e Sviluppo di D.A.I. Optical non si è fatta attendere, presentando, tre anni fa MYOGA, la lente monofocale intelligente progettata per la gestione della progressione miopica. L’introduzione del defocus avviene variando progressivamente la curvatura superficiale della lente, secondo una particolare legge di potere. La qualità ottica è garantita dall’utilizzo della più recente tecnologia di lavorazione freeform e dalle numerose ottimizzazioni software.

Come è possibile osservare dal grafico (vedi sotto), la legge di variazione del potere è simmetrica in tutti i meridiani ed è possibile suddividerla in tre zone ottiche. Centralmente è presente la zona di compensazione della miopia, con un diametro di 9 mm, grazie alla quale MYOGA garantisce una visione nitida. Da questo punto in poi inizia la zona di variazione del defocus che si estende fino a 17,5 mm di raggio, punto in cui si raggiunge già il valore massimo di defocus (+2,00/2,50 D). La zona più periferica della lente mantiene il defocus costante, per non interferire eccessivamente con il coordinamento dei movimenti oculari.

Il processo produttivo freeform regala a MYOGA altri vantaggi, come la possibilità di realizzare la lente in ogni indice di refrazione, su ogni polimero e con ogni prescrizione sia sferocilindrica sia prismatica.

Risultati scientifici preliminari

Dalla collaborazione con un team universitario internazionale nasce il progetto di studio su MYOGA, proposta come soluzione freeform avanzata alla correzione della miopia, difetto refrattivo sempre più diffuso. Il team di ricerca ha concluso la fase preliminare e i primi risultati, che a breve saranno resi pubblici, sono più che incoraggianti. In questa prima tranche di analisi si è voluto immortalare con il biometro Lenstar 900 l’effetto a breve termine di MYOGA su varie strutture oculari, misurandone la variazione di spessore. Nel gruppo di studio, che ha coinvolto i portatori di MYOGA, sono state riscontrate variazioni statisticamente significative rispetto alla baseline nella lunghezza assiale complessiva e nella lunghezza della camera vitrea. Nelle misurazioni è stato incluso anche un gruppo di controllo che ha utilizzato lenti monofocali classiche. In quest’ultimo non è stata riscontrata alcuna modifica statisticamente significativa alle strutture oculari, a ulteriore conferma che, nel gruppo di studio, MYOGA ha invece avuto su di esse un effetto a breve termine: questa analisi è utile per stimarne l’efficacia sul controllo della progressione miopica nel lungo periodo. Sebbene sia completata soltanto la fase preliminare dello studio, i dati sinora ottenuti, di prossima pubblicazione, sono molto significativi e fanno da apripista per la prossima fase di ricerca che è già in corso.

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centro
(millimetri) periferia della lente
della lente
(diottrie)
Mappa del potere - MYOGA sf. -5 CR 1,5 Grafico della legge di potere di una lente MYOGA sf -5 espresso in diottrie per millimetro, dal centro della lente (in zero) alla periferia

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2023/2024

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Optometria

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Lenti progressive

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Roberto Iazzolino

Lenti vicino intermedio

Silvano Abati

Matteo Fusi

Giancarlo Montani

Lenti a supporto accomodativo

Anto Rossetti

Giancarlo Montani

La presbiopia

dal punto di vista medico

Francesco Loperfido

Il mercato della presbiopia e le sue tecniche di vendita

Nicola Di Lernia

Sessioni teoriche e pratiche

Ital-lenti: EXTESA, la lente monofocale freeform senza limiti

Nel corso degli anni i nuovi modelli estetici hanno portato alla richiesta di monofocali sempre più sottili e piatte, in modo da non evidenziare gli inestetismi, soprattutto in caso di correzioni medio alte. Tuttavia l’appiattimento delle basi delle lenti va a discapito delle condizioni ottico geometriche dettate dal diagramma di Tscherning, inducendo una drastica riduzione delle zone ottiche, con il risultato di aree visive periferiche distorte e poco funzionali.

Monofocali EXTESA ed EXTESA HV

Per garantire una perfetta qualità di visione su tutta la superficie della lente, Ital-lenti ha creato la famiglia EXTESA. Si tratta di monofocali prodotte con tecnologia freeform asferica e atorica, realizzate con il ricalcolo del potere su tutta la superficie della lente ottimizzato su oltre 52.000 punti.

Grazie alla tecnologia Digital Ray Control 3D Ital-lenti ha sviluppato un innovativo algoritmo di calcolo che permette di controllare e ridurre drasticamente le aberrazioni geometriche late-

rali e dell’astigmatismo dei fasci obliqui, fornendo una qualità di visione altamente performante soprattutto in visione periferica.

Dal punto di vista estetico Extesa offre sottigliezza e basi esterne ridotte, introducendo una minore deformazione dell’occhio visto attraverso la lente (rimpicciolimento nel caso di lenti negative e ingrandimento per quelle positive).

Nella versione Extesa HV, se richiesta, viene elaborata la migliore geometria in funzione anche dei parametri individuali del portatore, considerando la posizione in uso dell’occhiale e il principio di rotazione dell’occhio, implementando nel calcolo matematico i valori rilevati sul volto del soggetto in relazione alla montatura prescelta, quali distanza interpupillare, angolo pantoscopico, angolo di avvolgimento e boxing della montatura.

La famiglia delle lenti Extesa ed Extesa HV è disponibile, oltre che in tutti i tradizionali materiali organici, anche nell’innovativo materiale UVTech, che garantisce la totale protezione sia dalle radiazioni ultraviolette sia dalla luce blu più energetica dannosa al nostro sistema visivo nel range dai 380-420 nm.

Nel materiale UVTech, a differenza dei trattamenti “Blu-reflecting”, le proprietà di riduzione degli effetti negativi della luce blu e delle radiazioni UV vengono garantite dagli speciali pigmenti contenuti nel materiale organico, che “filtrano” adeguatamente queste lunghezze d’onda.

EXTESA UVTech: la combinazione di comfort e protezione

– Miglioramento delle qualità ottiche soprattutto su correzioni medio alte;

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Postura di scrittura e funzione visiva: educazione, prevenzione, valutazione e recupero

Coralie Delliponti

Le lenti multifocali

Presente e futuro nell’Ottica Oftalmica

Gianmario Reverdy

Lenti a potere variabile

Dalla refrazione alla consegna dell’occhiale

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Le lenti a contatto Miru 1month presentano tutti i benefici delle altre tipologie di disposable, oltre ai vantaggi collegati alla loro frequenza di utilizzo, seguendo una semplice routine di pulizia e conservazione.

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Con un esclusivo profilo del bordo su tutta la gamma di poteri, le Miru 1month offrono il massimo in termini di uniformità di comfort. Qualunque sia il potere della lac, non subiscono modifiche né la sua periferia né lo spessore del bordo: le Miru 1month eliminano le differenze di

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tatori odierni di lenti a contatto, le Miru 1month hanno uno dei più alti valori di Dk/t tra le lac monouso disponibili in commercio.

La gamma completa Miru 1month è la scelta ideale e consapevole per correggere la presbiopia, la miopia e l’astigmatismo, unendo elementi che permettono di garantire visione massima e comfort estremo.

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Le lenti Miru sono prodotte da Menicon, che garantisce una totale dedizione all’innovazione e alla qualità, per offrire ai professionisti della visione un’ampia gamma di prodotti in grado di soddisfare le esigenze di ogni portatore.

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Le nuove lenti a contatto Sky® Aira Multifocal

Le lenti a contatto multifocali correggono il difetto refrattivo sia per lontano sia per vicino e intervengono sulle ametropie principali come ipermetropia e miopia. Rappresentano una valida soluzione per la correzione della presbiopia, ovvero il difetto visivo legato al progressivo invecchiamento del cristallino che si traduce nella difficoltà di mettere correttamente a fuoco oggetti da vicino, intermedio e lontano. Le lac multifocali sono utilizzabili da una vasta cerchia di persone, a partire dai giovani presbiti fino a quelli consolidati.

Sky® Aira Multifocal, nuovo prodotto di punta della linea di lenti a contatto Schalcon, è una multifocale in Hydrogel di ultima generazione realizzata da un team di professionisti, chimici, biologi e tecnici, con l’obiettivo di ottenere una qualità di visione naturale e di mantenere inalterato l’equilibrio fisiologico e idrico dell’occhio. L’innovativa tecnologia adottata, il sistema E.C.S. (Eccentric Control System), permette alla lente di focalizzare sia i punti prossimi sia quelli remoti, aumentando la profondità di fuoco dell’occhio. La superficie della zona ottica centrale è disegnata in modo da controllare le aberrazioni nella zona del cerchio di minima confusione, ampliando e ottimizzando la visione complessiva.

Sky® Aira Multifocal è costituita da Filcon

IV-GMA e Hydractive System (mucomimetico): si tratta di un complesso polimerico che svolge un’attività simile alle mucine del film lacrimale, in grado di incrementare notevolmente la resisten za alla disidratazione della lente a contatto. Le proprietà fisiche del polimero, in sinergia con il PEG (glicole polietilenico), hanno la caratteristi ca di aumentare la viscosità, riducendo drastica mente il coefficiente di frizione che si genera tra gli elementi cornea-lente a contatto-palpebra. La struttura biomimetica del polimero associato all’Hydractive System permette di avere, oltre a una maggiore idratazione della lente a contatto, un coefficiente di permeabilità all’ossigeno in crementato dalla presenza dell’acqua adesa sul le superfici. Il risultato ottenuto consente quindi al portatore di indossare le lac con un maggio re comfort. Il polimero che costituisce la Sky® Aira Multifocal contiene un agente inibitore ai raggi UVA che aiuta a proteggere gli occhi da gli effetti potenzialmente dannosi. Il sistema di applicazione delle Sky® Aira Multifocal è stato semplificato con il metodo EASY ADJUST™, che facilita lo specialista nella scelta, rapida e imme diata, della lente idonea per l’utilizzatore finale, garantendo un risultato immediato sulla visione complessiva e migliorandone la qualità di vita.

L’EASY ADJUST SYSTEM™, l’elevata idratazio ne e trasmissibilità all’ossigeno, assicurata dai componenti del Filcon IV-GMA, e l’Hydractive System, unito alla tecnologia all’avanguardia del sistema E.C.S., rendono questa lente unica.

Le nuove lenti a contatto giornaliere Sky® Aira Multifocale sono la soluzione ideale per un miglioramento della qualità della visione com plessiva del presbite.

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Lenti a contatto one day multifocali: ideali in caso di presbiopia
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Referenze: 1. Global Brand Architecture Consumer Segmentation and ECP Research Report 2018; Alcon data on file, 2018. 2. Qualitative Research Among Consumers and ECPs; Alcon data on file, 2020. 3. Heinrich C, et. al. Subjective performance of verofilcon A daily disposable soft contact lens after 16 hours of wear. Poster presented at: The American Academy of Optometry Meeting, Boston MA. November 4, 2021. 4. Fogt J, Patton K. Long day wear experience with water surface daily disposable contact lenses. Clinical Optometry. 2022(14):93-99. 5. Hines B, et. al. Clinical subjective performance of two daily disposable toric soft contact lenses. Poster presented at: American Optometric Association, Chicago. June 15-18, 2022. 6. PRECISION1™ (DDT2) Lens with Smart Surface study; Alcon data on file, 2019. 7. Alcon data on file, 2022. 8. Alcon data on file, 2020.  È un dispositivo medico CE0123. Per l’utilizzo, la manutenzione, le precauzioni, le avvertenze, le controindicazioni e gli effetti indesiderati, consultare

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Scuole di ottica: una responsabilità collettiva ci farà tornare a Itaca?

“Ei, la riva lasciata, entrò in un’aspra strada e per gioghi per silvestri lochi là si rivolse, dove Palmostro gli avea l’inclito Euméo, di cui fra tutti d’Ulisse i miglior servi alcun non era, che i beni del padron meglio guardasse. Trovollo assiso nella prima entrata d’un ampio, e bello ed altamente estrutto recinto, a un colle solitario in cima”.

Così ha inizio il canto XIV dell’Odissea, nella traduzione di Ippolito Pindemonte. Così ha inizio la nemesi del re di Itaca, tornato a casa dopo vent’anni di assenza. L’Odissea è per antonomasia la metafora della vita dove il viaggio rappresenta lo stimolo alla ricerca, la sfida al confronto, la capacità di adattamento, il gusto dell’avventura, il desiderio di conoscenza.

Il lemma desiderio, riferisce Umberto Galimberti in una sua lectio tenutasi a Piombino il 26 marzo 2019, è termine che deriva dal latino e indicava il gesto dei legionari romani che, rientrati al castrum dopo gli scontri in Gallia, attendevano il ritorno dei compagni sotto le stelle, de-siderantes: il significato è quindi strettamente legato all’attendere quello che non c’è, all’attesa che spinge a mettere in gioco delle strategie utili alla crescita.

Oggi il malessere di molta gioventù non risiede più nell’opposizione tra desiderio e realtà (come nella scuola pre ’68), ma nella mancanza di desiderio, pro-

spettiva o futuro che sia: se allora era l’ideologia (la speranza, il sogno, la prospettiva) rivoluzionaria ad animare la corporeità, ora è l’assenza del sintomo.

Il desiderio è strettamente legato all’assenza: noi desideriamo ciò che non abbiamo, mentre godiamo di ciò che possediamo. E là dove la tendenza è offrire ai propri bambini una soddisfazione immediata, con regali spesso nemmeno sognati, si ingenera una sorta di omicidio ontologico del desiderio, privandoli di quell’impulso necessario a crescere come soggetti attivi, scivolando verso quella “malinconia sociale”, come definita dal 56° Rapporto Censis del 2022, che rivela il sentimento di nichilismo proprio dei nostri tempi.

È manifesto ormai il disagio delle segreterie nel reclutare nuove iscrizioni al primo anno delle scuole di ottica, pressoché di ogni grado. Interrogarsi sulle cause appare una necessità inderogabile, così come credere di individuarle solo fuori da sé risulta illusorio: è una responsabilità collettiva, per una quota parte di ciascuno.

Dalla famiglia al marketing, tutti devono concorrere ad allettare i giovani alla professione, che deve tornare a essere aspirazione di appartenenza, sete di conoscenza, voglia di curiosità: i desideri ci definiscono e la nostra Itaca detta la rotta.

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Docente di ottica e optometria, autore di numerose pubblicazioni inerenti alla professione

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