b2eyes Magazine 4/2020

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Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Aprile 2020 numero 4 www.b2eyes.com In copertina BBGR Cover B2E_ALTA.pdf

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22/04/20

Sommario

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di b2eyes magazine

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B2TRADE Editoriale Fase due: impariamo tutti dagli ottici 3 Attualità Mido a inizio febbraio: obiettivi e opportunità 4 Bbgr Italia, tre fasi per il rilancio del settore 8 Progressive Business Forum in versione digital 10 Eyewear, si va verso un equilibrio di tempi e proposte? 14

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B2STYLE Moda Sharp man 18 Silky pink 20 Editore FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it

B2EXPERT Contro-intuitivo Quali azioni di marketing continueremo a fare anche dopo? 22 Strategie d'impresa Fase due: idee, progettualità, lungimiranza 24 Cinque motivi per Quale lavoro dopo la laurea? La voce dell’(in)esperto 26 Lab Cheratocono, il ruolo dell’applicatore 28 Education Zaccagnini, i capisaldi del programma online 30 Irsoo: la formazione online prende quota 42 Speciale lenti multifocali Elementi di scelta di una progressiva 34

Redazione Via Petitti, 16 - 20149 Milano Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574

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Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it

Zeiss: fase due, offerta di valore e tecnologia per ripartire 44 Rodenstock: la formazione online alimenta la relazione virtuosa con l’ottico 48 Shamir: il Covid-19 non “appanna” la strategia 50

Grafica e impaginazione FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 022021 Copia omaggio

Lo Gnommero

Viviamo una catastrofe inevitabile o una calamità annunciata? 54

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Editoriale

Fase due: impariamo tutti dagli ottici di Angelo Magri

Hanno vissuto due mesi difficili, per certi aspetti drammatici. Da un momento all’altro si sono ritrovati senza clienti anche se erano tra le poche attività cui era consentita l’apertura. Senza la possibilità di fare quello che molti di loro sanno fare meglio, la parte professionale. Con annunci televisivi di oculisti e virologi che mettevano al bando, a eccezione di quelle giornaliere, le lenti a contatto, l’unico prodotto che in quel momento poteva garantire un almeno discreto flusso di cassa e la consegna a domicilio più agevole. Inventandosi da un giorno all’altro proprio questo, il delivery, che fino ad allora la maggior parte di loro aveva collegato al cibo ordinato via internet o al telefono e fatto portare a casa. Questa è stata la fase uno dell’epidemia da Covid-19 per gli ottici italiani. Ma non si sono scoraggiati. Certo, sarebbe stato più semplice chiudersi a riccio e aspettare decisioni o sostegni governativi per poi criticarli subito dopo. Oppure attendere una ripartenza che tardava ad arrivare e che sarebbe comunque stata irta di ostacoli. Invece si sono collegati alle piattaforme web delle aziende fornitrici, in partico-

lare quelle oftalmiche, e del loro gruppo d’acquisto o insegna di riferimento, partecipando a webinar tecnici, gestionali e motivazionali. Ogni giorno hanno letto con avidità sul nostro quotidiano online tutte le notizie che arrivavano dal mercato e i suggerimenti degli esperti su come attrezzarsi per ricominciare. E così hanno fatto, studiando, informandosi, confrontandosi. Tanto che già ad aprile alcuni erano pronti con sanificatori d’ambiente, sterilizzatori di occhiali, dispositivi di protezione individuale per il personale e per i clienti, persino con plexiglass divisori e nuovi layout per il centro ottico. Il tutto dopo due mesi di fatturato pressoché piatto e di aperture o disponibilità comunque garantite per le emergenze. Ora è iniziata la fase due anche per gli ottici. Alla quale sono arrivati nel modo che gli scienziati e i politici nazionali ritengono sia quello più corretto: riprendere le attività ma con cautela, prudenza e responsabilità, perché questo maledetto virus non è scomparso e purtroppo non è stato ancora sconfitto. Il modo che dovremmo, anzi dobbiamo fare nostro tutti, dal fatidico 4 maggio in poi.

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Attualità

Mido a inizio febbraio: obiettivi e opportunità di Angelo Magri

Collezioni presentate con maggiore anticipo, sganciamento dalla settimana della moda, più vantaggi logistici e organizzativi: ecco perché per il 2021 il salone di Milano ha scelto la nuova collocazione nel calendario fieristico dell’ottica

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opo l’annuncio dello slittamento della cinquantesima edizione al 2021 a causa della pandemia da Covid-19, Giovanni Vitaloni, presidente di Mido, la più grande fiera internazionale dell’ottica, entra nel dettaglio delle ragioni per cui le date saranno anticipate di almeno tre settimane rispetto alla tradizionale collocazione. Che sono sostanzialmente tre. «L’anticipo ai primi di febbraio anziché alla fine di quel mese, come era ormai tradizione per la nostra fiera, era già stata decisa da tempo e l’avremmo comunicata durante la nostra cinquantesima edizione, se non fosse successo quello che è successo, in Italia e nel mondo», spiega Vitaloni. Nel 2021, dunque, Mido si terrà sempre a Fieramilano Rho, ma da sabato 6 a lunedì 8 febbraio. «Questa collocazione è particolarmente gradita alle aziende, soprattutto dell’occhialeria, grandi e piccole, perché così possono presentare con maggiore anticipo le proprie novità alla clientela italiana e internazionale - dice ancora Vitaloni - In secondo luogo ci allontaniamo dalla settimana della moda milanese: la sinergia, per

Giovanni Vitaloni, presidente di Mido e di Anfao, l’associazione italiana di categoria che detiene la mostra milanese

quanto positiva in termini di immagine, non ha portato particolari benefici, nemmeno in fatto di comunicazione, per cui abbiamo scambiato le date con Micam e Mipel, le fiere di scarpe e borse, più interessate alla vicinanza con le sfilate. E per i nostri espositori e visitatori ci saranno vantaggi logistici e di risparmio dei costi. Infine, almeno sino al 2026, anno delle Olimpiadi invernali a Milano e a Cortina, saremo posiziona-

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Attualità ti nel primo o nel secondo weekend di febbraio, per consentire i festeggiamenti del capodanno cinese e comunque ad almeno un mese di distanza dalla fiera opti di Monaco o Stoccarda». Vitaloni, insieme al team che organizza la manifestazione, ha preso con enorme difficoltà la decisione di rinviare all’anno prossimo Mido. «Si è trattato di una scelta dolorosa ma inevitabile, come abbiamo subito affermato, peraltro in linea con quella assunta dai principali saloni che come noi avevano inizialmente optato per differire le edizioni di Flash da Mido 2019, l’ultima edizione della rassegna, che si svolge nei padiglioni quest’anno a primavera inoltrata o di Fieramilano Rho in estate - sottolinea Vitaloni - Siamo comunque convinti che Mido nel 2021, con il suo e darà un impulso importante a tutta la filiera, nuovo orizzonte temporale all’interno del ca- celebrando così degnamente le sue cinquanta lendario fieristico del settore, sarà un successo edizioni».

Una vetrina virtuale per espositori e buyer La piattaforma digitale Mido4U è stata pensata a fine gennaio per gli espositori cinesi: successivamente estesa a quelli di tutto il mondo, continuerà a mantenere in contatto le aziende che lo vorranno con i buyer internazionali fino alla vigilia di Mido 2021. «Si tratta di uno strumento che non sostituisce sicuramente la fiera reale, la quale consente l’incontro tra persone e lo scambio tra professionisti, ma offre una modalità di interazione concreta e accessibile, ancorché solo virtuale, per garantire al settore la possibilità di continuare a tessere relazioni commerciali», afferma Vitaloni. Attualmente sono oltre trecento le aziende dei vari settori merceologici abitualmente in mostra a Mido presenti su questa piattaforma, per un totale di circa novemila prodotti in vetrina.

La home page di mido4u.com

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Attualità

Bbgr Italia, tre fasi per il rilancio del settore di Angelo Magri

Dopo il lockdown l’azienda che controlla i brand oftalmici Galileo e Nikon propone agli ottici una serie di iniziative, dal virtuale al fisico, per superare le difficoltà economiche procurate dall’emergenza sanitaria

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uel +10% che fu così apprezzato ora lascia l’amaro in bocca. È il tasso di incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente con cui Bbgr Italia, azienda che detiene Galileo Oftalmica e Nikon Lenswear, stava per chiudere i primi due mesi del 2020. Poi, da quel tristemente noto 20 febbraio, tutto è cambiato. «Ma noi non ci siamo di fatto mai fermati, siamo rimasti attivi lavorando su vari fronti per stare comunque vicini ai centri ottici partner – afferma Paolo Cassinari, direttore generale di Bbgr Italia – Abbiamo ulteriormente incrementato la già ricca presenza sui social, organizzato webinar su nuovi prodotti, effettuato donazioni di lenti a contatto al personale sanitario di due ospedali di Milano e risposto alle esigenze visive di medici e infermieri di tre strutture ospedaliere di Pordenone, grazie a una lodevole iniziativa di Ottica Mariuz. Inoltre abbiamo ideato format grafici da inviare tramite WhatsApp ai clienti finali, con messaggi per informare sull’apertura o chiusura del negozio, per avvisare sullo sta-

Paolo Cassinari, direttore generale di Bbgr Italia

to di lavorazione dell’occhiale o per fissare un appuntamento». La prima fase dell’emergenza, dunque, che è coincisa sostanzialmente con i mesi di marzo e aprile, si è sviluppata così per l’azienda oftalmica. «Eppure la crisi ha portato anche idee nuove, come la diretta Instagram con Idea Ottica di Pavullo, in provincia di Modena, durante la quale, insieme a un product manager Galileo, si è affrontato il tema dello

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Attualità singoli centri ottici». smart working e delL’ultimo punto, più la scuola a distanza, propriamente tecnico, delle necessità visive potrebbe rivelarsi un che ne derivano e di volàno interessante come per farvi fronte anche in prospettiva con lenti adeguate futura. «Con l’aumenper adulti e bambini to dello smart working – aggiunge Cassinari e della formazione a – Questo è un obietdistanza in questi mesi tivo che ci prefiggiasono inevitabilmenmo anche per il post te aumentate presso coronavirus: creare il pubblico anche la eventi in modalità possibile incidenza e, b2b-b2c, digitali o, al tempo stesso, una quando si potrà, fisimaggiore consapeci, coinvolgendo sia i volezza dell’impatto clienti sia i consumadella luce blu nocitori finali». va – ricorda ancora Dal 4 maggio è, inveCassinari - I prodotti ce, iniziata la seconGalileo e Nikon destida fase, con il rientro Una delle immagini di Galileo diffuse sui propri canali social per promuovere i prodotti contro la luce blu dannosa nati a tale segmento graduale dello staff erano già in crescita di Bbgr Italia negli uffici milanesi e la ripresa anche di una parte prima dell’epidemia, grazie anche a campadi servizi per i centri ottici, come il fast 48 ore, la gne social e presso il punto vendita: a partire telesagomatura e la logistica. «Per questo nuo- dal lockdown abbiamo intensificato l’attività vo periodo ci siamo prefissati tre obiettivi per online, puntando anche su webinar che coinla nostra attività e per i nostri partner – spiega volgono esperti esterni, ad esempio il posturoil manager – Innanzitutto aprire in sicurezza, logo Stefano Ricchetti, insieme ai nostri product suggerendo un protocollo igienico-sanitario e manager, indirizzati a studenti e bambini, home di vendita per tutelare gli ottici, i loro collabora- worker e outdoor worker, oltre che su brevi vitori e naturalmente il cliente finale, con il sup- deo di formazione b2b e su materiale b2b-b2c». porto non solo dei nostri tecnici, ma anche dello La terza e ultima fase appare più lontana in staff internazionale di casa madre. In questa questo momento, ma l’azienda oftalmica milaprospettiva, grazie alla partnership con alcuni nese ha già iniziato a tracciarne il profilo, comfornitori vogliamo destinare una serie di servizi patibilmente con l’evoluzione della situazione per gli ottici, dalle mascherine ai gel igienizzan- sanitaria nel nostro paese. «Nei mesi precedenti e così via. In secondo luogo c’è l’aspetto liqui- ti al diffondersi in Italia del Covid-19 avevamo dità, fondamentale per le imprese ottiche in una programmato una serie di supporti marketing fase così delicata: abbiamo avviato una serie di per incrementare il traffico in store, soprattutto webinar con una società di consulenza specia- con iniziative di local marketing che coinvollizzata in grado di rispondere alle principali do- gessero, oltre al centro ottico, anche altri punti mande e di evidenziare le maggiori opportunità vendita del suo territorio – conclude Cassinari relative ai decreti governativi dedicati. Inoltre - Tutto questo non viene assolutamente perso, abbiamo attivato una politica commerciale a ma andrà rivalutato alla luce della nuova norsostegno dei nostri clienti per favorire la ripar- malità che i consumatori e, di conseguenza, i tenza, che comprende anche una moratoria pa- negozi di ottica dovranno affrontare nei prossigamenti, gestita sulle base delle esigenze dei mi mesi».

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Attualità

Progressive Business Forum in versione digital a cura della redazione

La maggior parte degli eventi congressuali è stata rinviata al 2021, causa epidemia da Covid-19. Così anche quello che l’anno scorso ha portato oltre 600 professionisti a Firenze a confrontarsi sulla presbiopia e le sue soluzioni compensative ha dovuto accantonare la tradizionale modalità frontale. Lanciando però una rivoluzionaria alternativa per aziende e partecipanti

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’editore di questa testata, promotore del format Progressive Business Forum, punta per il 2020 su una versione digitale innovativa e unica per la filiera ottica. Inizialmente era stata pensata per giugno, ma l’evolversi della situazione legata alla pandemia ha costretto a ridefinire i tempi. Così sono stati coinvolti gli opinion leader del settore, attraverso un sondaggio sul quotidiano online di b2eyes, per valutare quale mese sia il più indicato tra luglio e settembre. Il Progressive Business Forum 2020 affiancherà a un’area espositiva virtuale, in grado di fornire alle aziende sponsor un mezzo per coinvolgere i visitatori in un tour di prodotti e servizi e in incontri one-to-one con le aziende stesse, un vero e proprio evento mediatico: è stato individuato, infatti, un panel di relatori di eccezione, che interverranno all’interno di un format sul modello di “Porta a Porta”, prodotto in studi televisivi all’avanguardia, con la possibilità di utilizzare un canale digitale per la diffusione unitamente allo streaming. Entrando più nel dettaglio, il progetto si basa su una piattaforma web interattiva, il cui accesso sarà consentito solo agli iscritti e a utenti appositamente abilitati e

che consentirà lo svolgimento del Forum in modalità online con le stesse caratteristiche del congresso tradizionale. Tutte le sessioni saranno disponibili anche in differita. La piattaforma è un’applicazione in grado di adattarsi ai principali device, pc, smartphone e tablet, e non necessita di installazioni ad hoc di software o plug in esterni. I partecipanti, in fase di registrazione, potranno scegliere se partecipare al Forum presso lo studio televisivo (fino a esaurimento posti e secondo le disposizioni delle autorità in quel momento vigenti) o in modalità digitale. Nella realizzazione della piattaforma sono state evitate soluzioni complesse per

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Attualità rendere la partecistand fisico. Ogni pazione semplice, contenuto potrà intuibile e molto viessere selezionato cina alle soluzioni in autonomia dal residenziali. L’hocongressista e conme page riporterà, sultato: i visitatori quindi, il benvenuavranno, quindi, la to al Forum e tutte possibilità di porre le informazioni redomande per un lative al Congresso approfondimene alle modalità di to, di pianificare navigazione, l’area appuntamenti fiprogramma sarà sici e virtuali, di finalizzata alla viiscriversi e partesualizzazione delle cipare al corso di sessioni live o in formazione del Fodifferita e al loro rum sponsorizzato accesso, l’area redall’azienda, nonlatori proporrà la ché di iscriversi e presentazione e un La facciata del nuovo Virtual Congress Center b2eyes dove si terrà l’edizione digitale prendere parte ai breve curriculum del Forum 2020 simposi aziendali di ogni relatore al in programma. Un Forum, infine l’area espositiva virtuale consentirà alle percorso a punti incentiverà i partecipanti a visitare aziende sponsor di avere uno stand per incontrare i gli stand presenti nell’area espositiva: in base ai punti congressisti. accumulati si avrà diritto a un gadget che verrà spediÈ proprio quest’ultima ad aver suscitato sinora il mag- to successivamente nei negozi. giore interesse e molta curiosità. L’area espositiva, Di fatto, il Progressive Business Forum 2020 rappreseninfatti, darà la possibilità di predisporre veri e propri terà il debutto di un vero e proprio palazzo dei constand personalizzabili, con pacchetti di servizi che po- gressi virtuale, all’interno del quale tutte le aziende tranno essere acquistati dalle aziende. Lo stand vir- della filiera ottica potranno trovare posto: non solo per tuale sarà, perciò, suddiviso in spazi, ognuno coerente la giornata dell’evento digitale, ma per un intero anno, con specifici obiettivi di comunicazione: filmato di ben- con spazi virtuali dedicati all’incontro e al dialogo con venuto, presentazione di prodotti sotto forma di pdf, gli ottici e per promuovere tutta una serie di iniziative clip o video 3d, ad esempio. Di fatto, tutto ciò che nor- formative e informative, in base alle specifiche esigenmalmente fa parte della tradizionale dotazione dello ze di fornitori e clienti.

Ice fa da apripista Ice ha recentemente lanciato Fiera Smart 365, una piattaforma che, secondo l’agenzia governativa, verrà messa a disposizione di tutto il sistema fieristico. Come riporta Il Sole 24 Ore, il punto di partenza sarà la piattaforma già sviluppata da Pitti, rinviato dalla tradizionale data di metà giugno ai primi di settembre. Secondo i vertici dell’agenzia Ice, il progetto prevede vari step. Il primo gradino di funzionalità permette a espositori e visitatori da remoto di condividere un catalogo digitale, avere delle chat di interazione e una piattaforma per scambi b2b. Nella seconda fase la fiera virtuale può consentire di mantenere la relazione espositore-visitatore nel corso del tempo, per tutti gli altri giorni dell’anno oltre a quelli della manifestazione stessa. Infine il terzo passaggio è impiegare la piattaforma come un vero marketplace aperto ai compratori selezionati all’ingresso del sistema.

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Attualità

Eyewear, si va verso un equilibrio di tempi e proposte? Sarebbe una vera opportunità professionale, sulla scia di quanto la moda sta già cercando di attuare

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n una lettera aperta, qualche settimana fa Giorgio Armani ha parlato dell’importanza, in questo tempo di stop forzato, di ridefinire i ritmi di un settore che fino a oggi è stato troppo frenetico, con le collezioni che dopo un mese sono già vecchie. Le riflessioni sono ampiamente condivise da tutti e sicuramente declinabili anche nell’ottica, che ha sempre lavorato con largo anticipo, per proporre collezioni che hanno di fatto sempre presentato cicli brevi e finora caratterizzate da trend che negli ultimi due anni hanno viaggiato alla velocità della luce. Inoltre, mentre la moda è riuscita a presentare le ultime collezioni nelle sfilate di febbraio cancellando, a causa dell’epidemia da coronavirus, allora all’inizio, solo qualche evento, l’ottica non ha

di Angelica Pagnelli*

avuto invece la possibilità di rispettare l’appuntamento istituzionale di Mido 2020, perché la proclamazione dello stato di emergenza non ha consentito lanci e presentazioni di prodotto eyewear. Nulla sarebbe tuttavia cambiato, perché le collezioni non avrebbero comunque avuto la possibilità di accedere ai negozi, così come è accaduto per tutto il sistema moda. Sembra ormai scontato che il 2021 sarà un anno di grandi cambiamenti e i prossimi 3-4 mesi saranno cruciali per capire molte cose, ma intanto, mentre tutto il mondo è focalizzato sulla ripartenza, gli interrogativi su come si ritornerà alla normalità non trovano ancora risposte chiare. Anche il mercato dell’ottica dovrà ritentare ritmi e tempi produttivi, ma dovrà anche ripensare le logiche distributive. Di fatto, sarà difficile ripartire al 100%, perché il rispetto delle norme di sicurezza comporterà un grande lavoro di adattamento e allineamento, che vedrà i lavoratori protagonisti di grandi sacrifici e prevedibili turnazioni. Tra le condizioni fondamentali per riprendere la produzione nel settore vi sono certamente

*Angelica Pagnelli è creatrice dei format “Guardaroba Occhiali” e “Swap Party Occhiali”, fondatrice di “Immagine & Modi”, esercita l’attività di consulente e trainer a livello mondiale per aziende e imprenditori dell’ottica e partecipa, in qualità di relatrice, a seminari sul business dell’immagine per professionisti di vari settori.

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Attualità l’utilizzo di nuove tecnologie e l’adozione di protocolli di sicurezza. Ma ce n’è una che predominerà su tutte: la necessità di ideare collezioni senza tempo, capaci di superare le mode e le tendenze. Gli occhiali della primavera estate 2020 hanno poche possibilità di riempire le cassettiere degli ottici, almeno nel primo mese della reale riapertura dei negozi: questo non sarà solo un problema italiano, ma coinvolgerà tutti, sia pure in modo diverso, per la situazione d’incertezza planetaria. Il secondo motivo della prevedibile rinuncia al sell in è riconducibile all’ovvia mancanza di liquidità, per l’arresto delle attività, che ha innescato un realistico cambio di visione dell’ottico. Maggio potrebbe essere dunque il mese della riorganizzazione dei centri ottici e dell’adattamento alle nuove modalità operative. Ci sarebbe poco spazio per concentrarsi su altro. Le aziende produttrici di montature auspicano una ripresa commerciale in giugno, che possa da una parte creare ragionevole fiducia e dall’altra generare liquidità nelle casse. Si fa leva sulle comunicazioni orientate a promuovere gli occhiali come potenziali alleati delle mascherine, per proteggere dalla diffusione del contagio attraverso gli occhi. Si confida nel miglioramento dell’economia e negli aiuti finanziari dello Stato verso i cittadini: una vera iniezione di fiducia per riprendere la logica dei consumi. Si spera anche nei propositivi comportamenti d’acquisto dei consumatori, più orientati verso la qualità del prodotto e del servizio anziché verso lo sconto, formula vincente in termini di redditività a ogni livello. Appare singolare, dunque, come per una volta, tra giugno e luglio, tutto potrebbe essere incredibilmente sincronizzato. Nello stesso tempo, infatti, la maggior parte dei negozi avranno già riaperto e consolidato la nuova modalità full time ed è molto probabile che per i prossimi mesi propongano estensioni degli orari di apertura, per favorire turnazioni del personale, limitare l’ingresso ai clienti e favorire consulenze personalizzate, adempiendo così alle normative vigenti. Inoltre l’eventuale sell in dell’ot-

tico sarebbe focalizzato sulle collezioni della stagione in corso e non su quelle della stagione successiva. Infine le aziende sarebbero contestualmente impegnate nella produzione di occhiali della stagione in ingresso, cioè autunno inverno 2020 2021. Negli anni scorsi, invece, i mesi estivi erano dedicati alle convention e alla fashion summer delle grandi aziende dell’occhialeria, che presentavano in anticipo le collezioni della stagione fredda. È proprio questo il rallentamento che il mondo della moda aveva già ipotizzato mesi fa, per ottimizzare costi e tempi, per ridurre l’impatto ambientale, per frenare il ritmo accelerato dei trend e smorzare i toni del fast fashion che negli ultimi anni ha sostanzialmente assimilato lusso e diffusion. Dipenderà invece dalle future disposizioni governative, che disciplineranno lo svolgimento di eventi e fiere, oltre che dai ritmi della produzione di occhiali, la presentazione delle collezioni a DaTE e a Silmo, in programma a settembre in Italia e in ottobre in Francia: entrambe le manifestazioni potrebbero rappresentare di fatto la prima vera occasione di ripresa del mercato dell’ottica. Sarà, invece, l’appuntamento con Mido 2021, con la collocazione anticipata al primo weekend di febbraio, quello che potrebbe decretare la vera rinascita: per l’occasione vi sarebbe il lancio delle nuove collezioni eyewear i primi giorni di quel mese, poche settimane dopo la fiera tedesca opti, l’anno prossimo in programma a Stoccarda. Un altro tempo perfetto, quindi, per ristabilire la legge dell’equilibrio, quella che in questo momento storico resterà come la vera opportunità professionale creata dalla pandemia in corso. Se le aziende saranno all’altezza di coniugare tempo e spazio, avremo anche in ottica le collezioni giuste nel momento giusto. Niente di meglio per educare allo shopping il consumatore, abituato ormai a desiderare quello che non c’è, che non si vede o che deve ancora arrivare. Un altro tassello che completa la nuova qualità della vita improntata sui valori che ora probabilmente risultano più chiari alla nostra vista.

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Contro-intuitivo

Quali azioni di marketing continueremo a fare anche dopo? Una carrellata sulle iniziative di successo messe in campo da diversi centri ottici italiani nei mesi di lockdown

di Michaela Gariboldi e Paolo Valentini*

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Atteggiamento vincente Di fronte alla crisi da Covid-19 tutti abbiamo avuto paura all’inizio, ma molti hanno continuato a nutrire incertezza sul futuro rimanendo fermi. Chi invece ha reagito, ha ottenuto grandi risultati. Il primo sicuramente è quello che ha portato diversi ottici a restare comunque aperti, magari a giorni alterni e con dei turni, garantendo così continuità di servizio ai clienti bisognosi. Ma l’atteggiamento davvero vincente è stata la volontà di trovare un’opportunità per offrire appunto un servizio, pur con logiche nuove, in modo da non far sentire i clienti abbandonati a sé stessi. Ecco alcune delle azioni vincenti messe in campo.

osa si sono inventati i centri ottici italiani a marzo e aprile per riuscire ad avere un contatto con i clienti e ottenere risultati economici comunque soddisfacenti nonostante l’emergenza da coronavirus? Nell’analizzare tali azioni, spicca un dato importante: molte di esse non risultano esclusivamente contestuali alla crisi, ma sono applicabili anche dopo, quando torneremo a una nuova normalità.

* Michaela Gariboldi, socia di Open Source Management, è specializzata in risorse umane e management per le Pmi italiane. * Paolo Valentini, esperto in marketing e gestione delle risorse umane, con un focus pluriennale sul mercato ottico italiano, è titolare di I-Profile Venezia. Open Source Management opera nel mondo della consulenza aziendale. I-Profile Venezia è l’azienda franchisee di Osm per le province di Rovigo e Venezia.

Pronto, come stai? Lo abbiamo sempre detto e anche in questo caso ha funzionato. Prendere in mano il telefono e chiamare i propri clienti per chiede-

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Contro-intuitivo mente i prodotti, come pulire le lenti oftalmiche, come proteggersi dall’incremento di utilizzo dei dispositivi digitali sono solo alcuni esempi di video realizzati.

re loro semplicemente: come stai? Oppure: hai bisogno? Io ci sono. Il 20% dei vostri clienti realizza tra il 70 e l’80% del vostro fatturato. Ebbene, gli ottici che li hanno contattati hanno ottenuto grandi risultati. Primo, perché i consumatori spesso non se lo aspettavano. Secondo, perché hanno avuto modo di raccogliere informazioni su cosa poteva essere loro utile a casa, le lenti a contatto in primis ad esempio, o di prendere appuntamento per un controllo visivo o per un occhiale da vista.

WhatsApp Business Nato alcuni mesi fa, mai come durante il periodo di emergenza sanitaria questo strumento si è rivelato utile per far parlare di sé. L’applicazione business di WhatsApp, infatti, offre opportunità di caricare un catalogo prodotti e servizi, come se fosse una sorta di e-commerce. Molto ottici hanno iniziato a utilizzarlo creando il listino montature e raccogliendo così ordini e interessi specifici, oltre che curiosità. È sufficiente scaricare l’app e importare i numeri di telefono dei clienti: la creazione dei contenuti risulta poi davvero semplice e intuitiva.

Video e social Gli esperti lo affermano da anni: i video diventeranno il modo di comunicare numero uno sulla rete. Ed è quanto già sta accadendo. Non solo per una moda: soprattutto tramite YouTube e Facebook oggi risulta possibile divulgare e comunicare informazioni sui prodotti, sulla prevenzione, su come prendersi cura del benessere visivo. Gli ottici che lo hanno fatto hanno scoperto un nuovo canale di comunicazione e nuove abilità. Gli utenti finali consumano prima informazioni che prodotti e servizi e formano la propria opinione in base a quanto siamo in grado di fare parlare di noi e della nostra attività. Alcuni ottici stanno acquisendo molti clienti nuovi proprio grazie ai contenuti messi online nelle giornate di lockdown: come utilizzare adeguata-

Delivery La consegna a domicilio, vera e propria ancora di salvezza economica per la ristorazione, ha permesso anche all’ottica, nel rispetto delle normative vigenti, di dare vita a un servizio per il cliente funzionale a mantenerne il contatto. E-commerce L’esplosione dei dati sui consumi online è davvero importante: in questo ambito l’Italia ha raggiunto a marzo e aprile livelli record di acquisti e, a cascata, questo ha prodotto o produrrà opportunità nuove anche per il retail ottico.

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Strategie d’impresa

Fase due: idee, progettualità, lungimiranza Come sarà il post lockdown? L’imprenditore ottico non deve rinviarne la presa di coscienza, ma deve riorganizzare la propria azienda, completamente

di Anna Gatti*

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n questo tempo sospeso appena trascorso, con il confinamento degli ultimi due mesi, gli ottici hanno vissuto nell’incertezza e nella paura, nel tentativo di comprendere e di giustificare il proprio comportamento e quello dei clienti. I centri ottici indipendenti hanno un potenziale inespresso, ma se non metteranno in atto cambiamenti significativi, saranno destinati a uscire dal mercato. È, dunque, il momento di rivedere le proposte di vendita e di integrare con l’online i contenuti che caratterizzano la storia di ognuno, adattandoli ai linguaggi social e digital. In sostanza, la fase due forse diventerà il nuovo modo di vivere di ognuno di noi, con minori spostamenti ma maggior tempo per scegliere il negozio con le migliori proposte. Immagino, quindi, il nuovo centro ottico come una piattaforma integrata che lega la dimensio-

ne professionale a quella fashion, sia digitale sia fisica, con un grande impegno nella formazione tanto interna all’azienda quanto rivolta ai clienti abituali, quelli fidelizzati. Bisognerà investire in ricerca e tecnologia, per cogliere la svolta culturale prodotta dalla pandemia, e bisognerà farlo tutti insieme. È il momento dell’inclusione: i centri ottici devono unirsi per realizzare un cambiamento così profondo e impegnativo, anche in termini di risorse economiche.

*Anna Gatti, consulente aziendale, titolare di A&G Studio di Bologna, specializzato nel controllo di gestione e analisi dei costi.

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Strategie d’impresa

Prendete il conto economico del vostro negozio, « analizzate i costi commerciali sostenuti nel 2019, sospendete quelli dedicati ad attività inadeguate ai tempi attuali e allocate queste risorse in nuove tecnologie e formazione

Il nostro settore si è indebolito molto negli ultimi anni. Lo strapotere delle catene organizzate, che propongono brand esclusivi e lenti oftalmiche di ultima generazione, offrendo servizi post vendita di grande utilità, sommato al lockdown, che ha avvicinato tanti utenti all’e-commerce, mettono davvero paura. L’errore più grande che può commettere l’imprenditore ottico è sottovalutare l’avversario, sia esso il coronavirus o i nuovi concorrenti, che da alcuni anni stanno continuando a consolidare il proprio modello di vendita. È pertanto arrivato il momento dei sacrifici e dell’umiltà. La negazione della realtà che scatta quando questa è troppo dura da accettare, condurrebbe a sbagliare ancora, a pensare che alla riapertura dei negozi nulla cambierà e che in poche settimane tutto tornerà come prima. Un rischio concreto saranno le multinazionali che verranno a fare shopping a prezzi stracciati delle nostre aziende. Occorre essere realisti: alla riapertura ci troveremo di fronte clienti con

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minore capacità di spesa, impauriti dall’assembramento, che avranno bisogno di certezze, come tutti noi. E queste certezze dovranno trovarle nei negozi, attraverso un personale preparato e formato a una nuova accoglienza. La messa in sicurezza dei centri ottici garantirà anche i clienti e dovrà essere il nuovo punto di forza, accompagnata a una proposta di vendita ben calibrata e adatta a soddisfare le reali necessità del consumatore. Un servizio di post vendita adeguato, che continui il dialogo con i consumatori, sarà il valore aggiunto del vostro store. Non bisogna produrre grandi fatturati per poter offrire tutto ciò. È sufficiente prendere il conto economico del proprio negozio, analizzare i costi commerciali sostenuti nel 2019, sospendere quelli dedicati ad attività inadeguate ai tempi attuali e allocare tali risorse in nuove tecnologie e formazione. Il centro ottico che lo attuerà farà la differenza e rimarrà protagonista della fase due, che forse diventerà stabilmente la nostra nuova vita.

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Cinque motivi per

Quale lavoro dopo la laurea? La voce dell’(in)esperto La risposta a quello che è un argomento di discussione tipico tra i neolaureati può arrivare quasi per caso, anche da una chiacchierata con il proprio padre

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di Andrea Astarita Laureato in Ottica e Optometria Vincitore del VisionOttica Award 2019

Centro ottico indipendente o catena? Ho così scoperto che il percorso più gettonato è quello che porta in un centro ottico sia indipendente sia di un gruppo o di una catena. Come scegliere una strada piuttosto che l’altra? Provenire da una famiglia di ottici può necessariamente indirizzare verso l’attività di famiglia, anche se conosco parecchi colleghi che hanno iniziato al di fuori del proprio nucleo familiare. Per tutti gli altri la scelta è molto complicata. Se dovessi fare una stima direi che il 50% decide di inviare la propria candidatura a un centro ottico indipendente mentre il restante 50% a una catena. A mio parere, non ci sono dei veri e propri pro e contro, il consiglio che posso dare è testare se il posto prescelto sviluppa per davvero i propri interessi. Se così non fosse, si può sempre cambiare.

icordo molto bene quando ho dovuto affrontare la questione e, ripercorrendo quegli attimi, un po’ come se fossi seduto sulla DeLorean di Doc e Marty McFly di Ritorno al futuro, cercherò di essere il più esaustivo possibile. Certo, da studente universitario non ero ancora in grado di capire il mondo del lavoro, sempre impegnato nel tour de force di esami e di lezioni, per non parlare del tirocinio e della tesi. Una continua lotta contro il tempo che non mi ha permesso di fermarmi e guardare oltre quella realtà con chiarezza. Terminati gli studi sono stato letteralmente catapultato in un nuovo universo ed è stata durissima. Nel mio caso è stata una lunga chiacchierata con mio padre, ottico e optometrista, ad aprirmi gli occhi sulla questione lavoro. Ho cominciato a interrogarmi su cosa volessi davvero: soldi, notorietà o riconoscimenti? Volevo valorizzare il lato professionale o commerciale? Per rispondere a queste domande ho fatto la cosa più scontata per un ragazzo del XXI secolo: ricorrere a Google.

Lavorare per un’azienda Un’altra opportunità è quella di lavorare per un’azienda oftalmica, di lenti a contatto, di montature o di tutte le altre categorie. Qui le oppor-

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Cinque motivi per

tunità professionali sono molteplici e spaziano in infiniti ambiti. Certo, si perde forse la parte clinica del nostro lavoro, ma si coltivano altri aspetti e competenze. Questa scelta consente di capire, ad esempio, tutti i processi che stanno dietro la costruzione di una lente o di una lac, da come vengono applicati i trattamenti a come vengono distribuiti gli spessori. Si può far parte del team di Ricerca e Sviluppo e in tal caso è possibile progettare nuovi prodotti o strumenti da immettere sul mercato, a disposizione di chi svolge l’attività clinica.

Terminati gli studi « universitari ho cominciato

a interrogarmi su cosa volessi davvero: soldi, notorietà o riconoscimenti? Volevo valorizzare il lato professionale o commerciale?

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Essere un commerciale Ma si può essere anche più commerciali: molti ottici e optometristi scelgono di fare i rappresentanti delle aziende fornitrici. In questo modo si entra in contatto sia con la parte produttiva sia con il distributore finale.

L’alternativa: le società sportive Una piccola fetta di opportunità è rappresentata dalle società sportive. Con le relazioni giuste e un po’ di fortuna si può entrare a far parte di una équipe. Attualmente in Italia diverse realtà sportive hanno capito l’importanza di allenare anche il sistema visivo in aggiunta a un training fisico e stanno investendo anche in questo ambito. Rimane comunque, per ora, un’eventualità marginale per chi esce dall’università. Personalmente, a distanza di tempo, considero la strada che ho preso, quella che percorro ogni giorno durante il mio lavoro: l’attività in un centro ottico, quello di famiglia. La vivo con fierezza, come se fosse una seconda pelle, e penso che se potessi veramente sedere su quella bellissima DeLorean di Doc e Marty McFly non cambierei mai la scelta che ho fatto.

Studio optometrico o contattologico Le strade, invece, meno gettonate da un neolaureato, sempre secondo Google, sono lavorare direttamente per uno studio optometrico o di contattologia, ossia studi specifici di Visual Training, di applicazione di lenti a contatto sclerali e di ortocheratologia e così via. Si tratta di studi spesso slegati dall’ambito commerciale e rappresentano una minoranza perché le competenze richieste per poter svolgere questo tipo di occupazione non sono quelle di un neolaureato.

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Lab

Cheratocono, il ruolo dell’applicatore di Mirko Chinellato, Docente Università degli Studi di Padova Master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza, Università degli Studi di Ferrara

Data la natura evolutiva di questa patologia, è ancora più necessaria una responsabile propensione del professionista esperto in lenti a contatto alla cogestione del soggetto interessato con il medico oculista

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l cheratocono è una patologia evolutiva e bilaterale caratterizzata da un’alterata forma della cornea. In base alla severità della malattia si assiste a un’anomala ectasia corneale posteriore e anteriore e un’anomala distribuzione dello spessore corneale associata a un assottigliamento localizzato. L’eziologia non è ben nota, tuttavia sono state rilevate delle possibili associazioni con determinate condizioni, quali allergia, ereditarietà e sindromi particolari. Ha un esordio solitamente in pubertà o tarda adolescenza e presenta un’evoluzione non lineare che si assesta generalmente dopo i 30 anni. La prevalenza della condizione, cioè la conta degli affetti in un determinato momento, ha un valore che varia molto in funzione della zona geografica, degli strumenti diagnostici e del periodo di studio. In Europa, ad esempio, si passa da un valore riportato di 6,8/100.000 della Macedonia a 1.190/100.000 della Francia, con valori intermedi e molto diversi tra le altre zone studiate. Una recente metanalisi ha riportato una prevalenza generale di 1,38/1000, lievemente maggiore nei maschi.

Una delle conseguenze più significative e invalidanti del cheratocono è la comparsa di elevati livelli di aberrazioni di alto ordine conseguenti alla deformazione corneale, che generano condizione di astigmatismo irregolare spesso associato a miopia. Dal punto di vista terapeutico, le procedure principali attuali sono finalizzate alla diagnosi precoce attraverso un attento studio periodico della morfologia corneale, al trattamento conservativo per rallentarne l’evoluzione (cross linking corneale, nelle sue varianti) e, in una minoranza di casi selezionati, al trapianto di cornea. La parte di riabilitazione visiva nei soggetti affetti da cheratocono rappresenta un argomento complesso, perché è strettamente legata alla tipologia di ectasia, al livello di alterazione corneale, allo stile di vita e alle condizioni oculari o sistemiche. L’ausilio ottico correttivo principale e più utilizzato è la lente a contatto Rgp corneale: grazie alla sua struttura rigida consente alla luce di incidere su un primo diottro regolare, per proseguire poi attraverso il menisco lacrimale che si forma tra lente e cornea, riuscendo ad annullare quasi completamente le aberrazioni

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Lab

Esempio di buon adattamento di una lente a contatto Rgp corneale in una cornea affetta da cheratocono

Sezione Scheimpflug di una cornea affetta da cheratocono: si noti la differenza di curvatura rispetto a un profilo normale

indotte dalla superficie esterna della cornea malata, ristabilendo così una buona visione. La diagnosi e la terapia del cheratocono sono di esclusiva competenza medica. Risulta importante che l’applicatore si astenga dall’effettuare diagnosi di assenza o presenza della patologia e, in caso ne sospetti la presenza, consigli alla persona una valutazione medica utilizzando un linguaggio chiaro e rispettoso dei ruoli. Il medico oculista, dopo opportune valutazioni e nel caso in cui la correzione oftalmica non risultasse efficace, può prescrivere la prova con lenti a contatto iniziando un percorso atto a prevedere una stretta collaborazione con un applicatore opportunamente formato, che sia in grado di indicare la lente a contatto più idonea per quel determinato soggetto. Una corretta scelta e un adeguato dimensionamento della lac in una persona affetta da cheratocono rivestono un ruolo di estrema importanza, perché possono condizionare in modo irreversibile le decisioni terapeutiche del medico oculista. Come emerso nel 2015 dalla conferenza di consenso mondiale sul cheratocono, i passaggi terapeutici generali avvengono anche in funzione dell’efficacia delle varie soluzioni ottiche in ordine di complessità e sicurezza: occhiali nelle fasi precoci della malattia, seguiti da lenti a contatto morbide toriche disposable, lenti morbide customizzate per cheratocono, lenti rigide corneali nelle loro varie sfaccettature e infine lenti rigide ad appoggio sclerale. L’insuccesso di tutti questi sistemi compensativi porterà inevitabilmente il medico oculista a valutare un’opzione chirurgica per migliorare la visione del paziente. L’applicatore, quindi, ricopre un ruolo di estrema importanza e ha la responsabilità di essere adeguatamente preparato per gestire la persona affetta da

cheratocono, fornendo la lente a contatto più indicata per ottenere una buona visione nel rispetto dei migliori criteri di sicurezza nel breve e lungo termine. Essendo una patologia evolutiva, risulta frequente la necessità di variare la conformazione della lente al fine di rispettare la fisiologia corneale: per questo è fondamentale che l’applicatore preveda regolari controlli periodici atti a verificare l’adeguatezza del sistema compensativo fornito ed eventualmente a migliorare l’applicazione sulla base di nuove conoscenze o di nuovi prodotti disponibili nel mercato. Il professionista che si occupa di lenti a contatto in occhi patologici deve, dunque, dimostrare una spiccata propensione alla cogestione del soggetto interessato con il medico oculista, fornendo report dettagliati, comunicando in modo tempestivo e adottando linguaggi chiari e rispettosi dei diversi ambiti professionali. Per migliorare efficacia e sicurezza del trattamento è importante che il medico oculista, il professionista esperto in lenti a contatto e il paziente collaborino in modo proattivo, con l’obiettivo primario di definire un insieme di azioni e conoscenze in grado di guidare gli atti di cura della persona affetta da cheratocono.

Riferimenti bibliografici • Hassan H et Al. The prevalence and risk factors for keratoconus: a systematic review and meta-analysis. Cornea 2020 • Ferrari G et Al. The keratoconus enigma: a pathogenesis review. Ocular Surface 2020 • Gatzioufas Z. et Al. Keratoconus: is it a non-inflammatory disease? Med. Hypothesis Discov. Innov. Ophthalmol. 2017 • Gomes J et Al. Global consensus on keratoconus and ectatic diseases. Cornea 2015 • Downie L et Al. Contact lens management of keratoconus. Clin. Exp. Optom. 2015

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Education

Zaccagnini, i capisaldi del programma online a cura della redazione

Ampio utilizzo della Blended Learning Methodology e degli open day digitali: l’Istituto punta su questi due elementi per consolidare la formazione fino a che non si potrà tornare in aula

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l primo corso clinico di contattologia virtuale, coniugando al meglio le potenzialidell’Istituto Zaccagnini con la Blended tà della tecnologia con la pratica di laboraLearning Methodology è partito online il torio». Gli argomenti teorici vengono svolti 27 aprile: la sua peculiarità è l’utilizzo attraverso videolezioni e collegamenti in vidi una tecnologia capace di integrare diver- deoconferenza: le videolezioni e le dispense si sistemi di apprendimento e di confronto a sono fruibili online da ogni partecipante in distanza con quelli tradizionali. «Rivolto agli qualsiasi momento, mentre i quattro appuntaottici abilitati, ha l’obiettimenti in videoconferenza vo di far acquisire le conocon i docenti sono dedicati scenze e le competenze per ai chiarimenti, agli approgestire professionalmente fondimenti e alla discusla maggior parte delle apsione dei casi clinici preplicazioni di lenti a contatsentati nelle videolezioni. to, con particolare attenLe tre successive sessioni zione ai nuovi segmenti di di pratica in ambulatorio, mercato e alla soluzione nelle sedi di Bologna e di delle principali situazioMilano, verranno svolte ni di discomfort causa del più avanti, verosimilmente drop out – spiegano allo a settembre, «non appena Zaccagnini - La Blended le misure restrittive di diLearning Methodology stanziamento sociale imcombina la tradizionale poste dall’emergenza Codidattica frontale con atvid-19 lo consentiranno e tività di apprendimento Giorgio Righetti, direttore dell’Istituto Zaccagnini seguendo tutti i protocolli

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E ION Z U STR O C

CI MI L FTA O I T EN M U STR

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Education Congresso e Conference rinviate al 2021 «A fronte del perdurare, a oggi, dell’emergenza da coronavirus e delle incertezze sulla sua evoluzione e sui provvedimenti che le autorità sanitarie e il governo intenderanno assumere in termini di limitazione dei contatti sociali, si è ritenuto corretto, anche per non impegnare invano le molte persone coinvolte a vario titolo nella sua organizzazione e quelle interessate a parteciparvi, evitare la moltiplicazione di proposte con scarsa possibilità di attuazione e di puntare, piuttosto, sul fase dell’ultimo Congresso Interdisciplinare svoltosi nell’aprile 2019 prossimo anno». Così si sono pronunciati Una a Bologna a metà aprile i vertici dell’Istituto bolognese, secondo i quali è ragionevole che nel 2021 «non solo l’emergenza sia definitivamente terminata, ma anche le sue implicazioni su eventi come i congressi». Il ventitreesimo Congresso Interdisciplinare su “2030: quali cambiamenti e quali innovazioni nella correzione dei difetti visivi?” si terrà, quindi, il 7 e 8 marzo 2021 a Bologna. A sua volta la Conference “Distribuzione ottica fra professione e retail innovation”, che sarà focalizzata sui temi delle difficoltà derivanti alle imprese della filiera ottica determinate dal precedente calo dei consumi, aggravate dall’emergenza Covid-19, dalla competizione multicanale e dalle nuove forme di concorrenza innescate dall’ e-commerce, si svolgerà il 31 maggio 2021 a Milano, mentre quella su “Innovazione e cambiamento nella diagnosi, terapia e correzione della superfice oculare” avrà luogo il 25 ottobre 2021 a Mestre, presso la sede della Fondazione Banca degli Occhi del Veneto.

sanitari di prevenzione del contagio», precisano alla scuola. «Abbiamo deciso di utilizzare questa funzionale metodologia didattica anche per il corso di contattologia - afferma Giorgio Righetti, direttore dell’Istituto Zaccagnini - La Blended Learning Methodology, del resto, fa già parte del nostro bagaglio esperienziale e tecnologico dal 2016, grazie al quale tra marzo e aprile abbiamo realizzato oltre 180 ore di videolezioni sulla piattaforma della nostra scuola, più di 900 di lezioni live, comprese le sessioni di verifica, per un totale di 600 studenti e oltre 40 insegnanti coinvolti in 22 classi» Per un lasso di tempo superiore ai cinque mesi, dalla fine di aprile sino agli inizi di ottobre, la scuola ha allestito anche un fitto calendario di open day virtuali. «Bisogna compilare il form

per partecipare alla live info session, realizzare un colloquio individuale e personalizzato con un orientatore via Skype e accedere ai contenuti multimediali dedicati: si può indicare il giorno e l’ora in cui si desidera svolgere l’open day online con l’orientatore stesso, che guiderà l’utente nella visita virtuale delle aule, dei laboratori e degli ambulatori, presenterà il corso d’interesse e risponderà a ogni quesito e curiosità - spiegano allo Zaccagnini - In vista delle iscrizioni all’anno scolastico 2020-2021, soprattutto in un momento di difficoltà come quello attuale, proponiamo questo denso calendario di live info session legati ai nostri open day online: l’obiettivo è realizzare, anche a distanza, un evento esperienziale che risulti determinante per le scelte degli studenti e delle loro famiglie in termini d’informazione e di colloqui individuali e personalizzati».

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SPECIALE LENTI MULTIFOCALI a cura di Gianmario Reverdy

Con il contributo incondizionato di

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Speciale lenti multifocali

Elementi di scelta di una progressiva Parte Prima

Il “free form” ha rivoluzionato il modo di costruire le lenti multifocali, introducendo la possibilità della personalizzazione, che tuttavia richiede una serie di valutazioni per la scelta più corretta

di Gianmario Reverdy

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l progetto e la realizzazione delle lenti oftalmiche progressive sono stati interessati in questi ultimi anni da molte novità che le nuove tecnologie hanno reso possibile. La più rilevante possiamo dire che è la costruzione “free form”. Oltre al continuo miglioramento dello studio matematico dei software in grado di definire le superfici ottiche, sono state realizzate macchine per la lavorazione che consentono la costruzione della lente “punto a punto”, cioè l’utensile di lavorazione, rappresentato da una punta diamantata, in grado di modificare il raggio di curvatura della superficie in ogni area della stessa. Questo ha consentito la costruzione di superfici a “forma libera”, in funzione delle richieste dello studio matematico alla base della tipologia di superficie da realizzare (Figura 1). Tre sono le novità interessanti che questa tecnologia ha consentito di raggiungere: • lenti, anche multifocali, nelle quali è possibile una correzione ottica delle varie aberrazioni molto più precisa e puntuale;

Figura 1. La lavorazione di una superficie “free form”

• lenti che risolvono nuove esigenze visive, quali le lenti ad addizione e le lenti a digressione, in funzione delle mutate richieste


Speciale lenti multifocali dell’utenza e delle esigenze della società moderna; • lenti personalizzate, cioè studiate e realizzate nella loro reale posizione d’uso per poter ottenere una precisione di funzionamento e un comfort d’utilizzo di più alto livello. La tecnologia “free form” trova ovviamente le sue maggiori applicazioni nelle lenti con superfici a geometria complessa come le multifocali in genere. Non ci sono pertanto più limiti alla costruzione di qualsivoglia superficie, anche a quella che vuole rispondere alla soluzione di prescrizioni complesse o di geometrie fuori dagli schemi nelle lenti. Si pensi che in ogni mm 2 possono essere fornite le coordinate di oltre 16 punti diversi, utili per la lavorazione di quella superficie. Lenti progressive personalizzate La tecnologia di lavorazione “free form” ha ampliato la possibilità di costruire lenti progressive a geometria personalizzata. Queste lenti rispondono all’esigenza di essere costruite a partire dalla loro reale posizione d’uso, davanti agli occhi dell’utente. Tutte le lenti progressive, non personalizzate, sono realizzate in modo standard su una serie di parametri (ad esempio, distanza interpupillare, avvolgimento e angolo pantoscopico della montatura, distanza apice-corneale lente), assunti come fissi per il progetto. Solitamente queste soluzioni bene si adattano se l’utilizzo della lente non è molto differente dai parametri di progetto. Generalmente per la costruzione standard di una progressiva i parametri di progetto sono: distanza interpupillare 64 mm (con differenza fra le due distanze interpupillari non superiore a 3 mm); angolo pantoscopico 9°; distanza apice-corneale lente 12 mm; avvolgimento 5° (Figure 2, 3, 4). Quando scegliere una lente progressiva personalizzata La costruzione di lenti, ottimizzate sulla montatura e sui parametri propri del cliente allo scopo rilevati (distanza interpupillare, distanza apice-corneale lente, inclinazione della

Figura 2. Distanza apice-corneale lente (DAL)

Figura 3. Utilizzo del pendolino per la misura dell’angolo pantoscopico

Figura 4. Come deve posizionarsi l’occhiale sul regolo per la misura dell’angolo di avvolgimento


Speciale lenti multifocali montatura, avvolgimento della montatura, distanza di utilizzo dell’occhiale), rende quindi la lente sempre più personalizzata e adatta a un singolo e preciso individuo, divenendo un “occhiale su misura”. La lavorazione “free form” ha dato un grande impulso alla costruzione di queste lenti personalizzate, che possono poi essere costruite a geometria esterna, interna o compensata. Quando prescrivere lenti personalizzate? Occorre a proposito fare le seguenti valutazioni: • appare molto utile consigliare lenti personalizzate se i parametri o della montatura o del cliente sono particolarmente fuori norma. Esse possono risultare inoltre molto idonee in prescrizioni complesse (forti ametropie, anisometropie elevate, forti astigmatismi, ecc); • sono ovviamente lenti di categoria top per una gamma di clienti esigenti che richiedono le massime performance visive; • occorre naturalmente essere precisi nella rilevazione dei parametri reali di funzionamento, altrimenti si rischia di fare un “vestito su misura a partire da misure sbagliate”. Le lenti non sono più costruite a partire da un semilavorato, ma sono personalizzate, vengono cioè calcolate e lavorate singolarmente per ogni prescrizione, divenendo pertanto ottimizzate per ogni potere diottrico per il quale sono state realizzate. Bisogna però ricordare che una costruzione personalizzata può rispondere meglio alle esigenze di funzionamento di una lente se: • i parametri della montatura o del cliente sono fuori standard; • la prescrizione presenta forti anisometropie sferiche o cilindriche; • la prescrizione presenta forti potenze sferiche e/o elevati valori di cilindro. Infatti la geometria di una lente progressiva peggiora sempre all’aumento dei valori prescrittivi. Le aree funzionali di una lente standard si restringono e la visione può divenire meno precisa sia nell’area laterale del lontano sia in quella intermedia fino a quella deputata alla visione ravvicinata. Se il progetto della superficie della lente, an-

Figura 5. Confronto delle aree funzionali in presenza di forti cilindri

ziché essere standardizzato è espressamente strutturato su quella particolare prescrizione e quel particolare “ambiente” di funzionamento (cioè la costruzione è personalizzata), risulta invece possibile mantenere una buona ampiezza di tutte le aree visive. In particolare questo fatto può rivelarsi molto importante in presenza di un elevato valore del cilindro (oltre le 2.00-2.50 diottrie) che influisce notevolmente sul restringimento delle aree nitide di visione e quindi sulle performance di utilizzo della lente (Figura 5). Occorre rilevare che anche l’aumento dei valori di prescrizione incide sull’ampiezza di tutte le aree, in generale in modo più nega-


Speciale lenti multifocali Come per le geometrie, anche per gli altri parametri le scelte possono essere di tipo assai diverso.

Figura 6. Le aree funzionali in lenti positive di vario potere

tivo nei casi di ipermetropia che in quelli di miopia, dal momento che l’addizione, essendo sempre un valore positivo, porta le aree del vicino a valori meno negativi (Figura 6). Gli elementi fondamentali per la scelta di una lente progressiva La prescrizione responsabile di una lente progressiva necessita della valutazione di quattro elementi fondamentali: • quale geometria scegliere; • quale canale di progressione richiedere; • prescrivere un inset fisso o variabile; • introdurre o meno il prisma di bilanciamento dello spessore.

Quale canale di progressione Il canale di progressione è rappresentato dalla distanza che intercorre fra la croce del montaggio per il lontano e l’area in cui possiamo trovare il potere corretto per la visione ravvicinata. Oggi la scelta di tale caratteristica può avere valori molto ampi: può infatti variare da circa 10 a 18 mm e oltre, secondo valori standard nelle lenti di serie, e addirittura di decimo in decimo nelle lenti personalizzate. Le valutazioni sul canale di progressione sono sempre più importanti in quanto da questa scelta può dipendere il comfort d’uso della lente, il suo livello di gradimento da parte dell’utente e soprattutto una corretta postura nell’ambito dell’utilizzo della lente stessa nei diversi momenti della vita e del lavoro quotidiano. Non esistono regole precise e assolute per la scelta del corridoio di progressione. Possiamo fare riferimento invece a una serie di criteri che bene ci possono orientare. Sono valutazioni che ci aiutano a definire il canale e mai norme assolutamente risolutive di ogni caso. Una delle scelte che il professionista si trova a dover fare quando consiglia a un cliente una lente progressiva, è quella relativa alla lunghezza del canale di progressione. Spesso però avviene che, non sapendo come comportarsi e quindi cosa scegliere, l’ottico opti nelle lenti standard, per un corridoio di media lunghezza, evitando quindi possibili danni, ma privandosi anche dei vantaggi che una scelta precisa e corretta per quell’individuo potrebbe comportare. Altre volte invece decidendo per l’utilizzo di una lente personalizzata, tale lunghezza è scelta di “default” dal sistema di ordine della lente. Altre ancora è la dimensione della montatura a regolare la scelta. Continua nel prossimo numero.


Virtual Congress Center

SALE CORSI Corsi monotematici in diretta con possibilitĂ di interazione con il relatore

SOCIAL ROOM Area di chat dove sarĂ possibile interagire con gli altri partecipanti al congresso


® AUDITORIUM I partecipanti potranno visualizzare e accedere alle sessioni in programma live, se disponibili al momento dell’accesso, o in differita

ESPOSIZIONE Aperta 24 ore su 24, sarà possibile richiedere approfondimenti e fissare appuntamenti fisici o in video conferenza con le aziende sponsor.

2020 IL PRIMO EVENTO DIGITALE NEL SETTORE DELL’OTTICA Di fronte all’epidemia e all’impossibilità di programmare qualsiasi avvenimento “fisico” in un arco temporale comprensibile, FGE e b2eyes intendono realizzare l’edizione del Forum 2020 in un evento unico nel suo genere nel mondo dell’ottica. Una maratona tv, usufruibile da casa, in negozio o in studio via streaming, per poter dare al nostro mercato una risposta esaustiva alle domande, ai timori, ma anche alle aspettative della ripartenza. Un grande evento congressuale in una nuova e affascinante esperienza digitale perché, oggi più che mai, il nostro settore non deve smettere di condividere, ispirare, conoscere per iniziare con successo la fase della ripresa economica.



LE LENTI MULTIFOCALI

Presente e futuro dell’Ottica Oftalmica Gianmario Reverdy

e-mail: info@fgeditore.it − www.fgeditore.it


Education

Irsoo: la formazione online prende quota a cura della redazione

Non solo corsi a distanza durante l’emergenza sanitaria: da aprile la scuola di Vinci ha deciso anche di aprire virtualmente le sue porte per far conoscere le proposte formative

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n’interruzione totale e prolungata delle lezioni sarebbe stata deleteria per la buona riuscita del progetto formativo: così, a partire dal 9 marzo, Irsoo ha avviato la formazione online sia nei corsi di ottica sia in quelli di optometria, anche fuori sede, cioè a Roma, Bari e Padova, con un impegno significativo dal punto di vista organizzativo ed economico. «Nel primo mese di attività sono state effettuate 379 ore complessive di lezione, 240 per i corsi a tempo pieno e 139 per i corsi per lavoratori, con un impegno che ha coinvolto 25 docenti e 2 tutor: questi ultimi hanno impostato e seguito l’iter di apprendimento delle piattaforme utilizzate, dando poi supporto a insegnanti e studenti durante le prime fasi dell’attività», spiega il direttore, Alessandro Fossetti. L’attività a distanza non sarà più abbandonata dall’Irsoo, che la affiancherà a quella d’aula in tutti i suoi corsi di optometria e di formazione continua, già dal prossimo autunno. «Naturalmente tutte queste iniziative online dovranno appoggiarsi poi a una robusta pratica optometrica e nelle lenti a contatto, da svolgersi a Vinci, senza la quale l’aggiornamento professionale perderebbe gran parte del proprio valore - sottolinea Fossetti - Anche i corsi fuori sede saranno rimodulati con la formula dell’apprendimento misto, cioè il blended learning, in modo da ridurre ancora di più la necessità di spostarsi. Rimarranno dunque le lezioni a Vinci, per le attività pratiche, ma

si ridurranno decisamente quelle nella sede esterna, con grandi vantaggi per i partecipanti». A sua volta il lancio degli open day online, partiti il 19 aprile e che, con una cadenza di due a settimana, si protrarranno fino a estate inoltrata, vuole offrire l’opportunità ai potenziali studenti Alessandro Fossetti, direttore interessati di conoscere, dell’Istituto toscano che proprio stando a casa propria, le nel 2020 celebra i cinquant’anni di attività proposte educative dell’Istituto. «Hanno così avuto modo di vedere, seppur a distanza, e di apprezzare i laboratori e gli ambulatori, le attrezzature per la didattica e quelle del centro di ricerca», precisa Fossetti, che, coadiuvato da un docente esperto, ha presentato personalmente i corsi di ottica, di optometria e il corso di laurea in Ottica e Optometria dell’Università di Firenze, che viene tenuto nelle strutture dell’Istituto e che affida gli insegnamenti delle materie professionalizzanti agli stessi docenti dell’Irsoo. Infine, per il periodo dell’emergenza da Covid-19, la direzione dell’Irsoo ha deciso di ridurre o rinviare i pagamenti delle rette scolastiche da parte degli studenti.

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Zeiss: fase due, offerta di valore e tecnologia per ripartire di Nicoletta Tobia

In questo difficile periodo di transizione, al di là delle leve strategiche e finanziarie su cui agire, su quali aspetti deve puntare l’imprenditore ottico per traghettare la propria azienda verso un nuovo avvio?

S

Al là di una maggiore attenzione alla marginalità e alla redditività di ciò che propone, della rimodulazione dei costi fissi e del ridimensionamento dell’entità del magazzino, su quali leve può agire l’ottico? A.G. In questo nuovo scenario si conferma imprescindibile la formazione, non solo dell’imprenditore ottico ma anche dei suoi collaboratori, che nella fase due diventano ancora più importanti rispetto a prima. Ora che è necessario applicare nuove procedure in tutto il percorso d’acquisto tenendo conto di ingressi contingentati, distanze interpersonali e necessità di rassicurare i clienti sulla situazione di sicurezza che possono trovare in negozio quanto a igienizzazione degli occhiali, dei materiali e degli ambienti, sono infatti proprio i dipendenti a diventare i depositari e gli attuatori di un nuovo protocollo di lavoro univoco e condiviso. Questo dovrà letteralmente

ul tema si confrontano Anna Gatti, consulente per il mercato dell’ottica, e Annalisa Marino, trade marketing manager di Carl Zeiss Vision Italia: formazione, comunicazione e proposta mirata sono i concetti che emergono con più forza e, a fare da trait d’union, la tecnologia. Dall’inizio della pandemia, i cui effetti a cascata si ripercuotono sull’intera filiera, ai giorni attuali in cui si è imboccato il sentiero, irto di incognite circa modalità e durata, della fase due, l’imprenditore ottico si è ritrovato in una condizione di cui mai aveva fatto esperienza. Dopo un periodo senza precedenti in assenza pressoché totale di flusso di cassa, la categoria ha vissuto e vive un disorientamento, una preoccupazione e un’incertezza profonde tanto quanto la necessità di ripensare il modello di business se si vuole arrivare preparati alla ripartenza in uno scenario radicalmente mutato.

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Lenti oftalmiche mentato il numero e la tipologia essere “parte” di loro. D’ora in dei corsi online, puntando su poi sarà necessario vendere in una formazione molto concreta, modo più corretto, con l’ascolto non solo sul prodotto, ma anche e la proposta di buonsenso, misull’attività del centro ottico. rata e di grande beneficio per Inoltre, come ha detto Anna il cliente finale, le cui esigenze Gatti, oggi bisogna ripensare andranno inquadrate in mal’intero percorso di acquisto, niera rapida e precisa. In ciò si dall’accoglienza alla consegna rivelerà preziosa tutta la tecnodell’occhiale, cercando non logia che l’ottico ha oggi a disolo di porre in sicurezza tutte sposizione, sia a livello di lenti queste tappe ma anche di ottioftalmiche sia di strumenti, poimizzarle. Ancora una volta è di ché mai come adesso servirà a Anna Gatti, consulente per il mercato dell’ottica supporto la tecnologia, che ad far capire al cliente il valore del esempio in fase di vendita, graprodotto che acquista. zie a una app come Visuconsult Di più: la tecnologia sarà sem100, consente all’ottico di mopre più importante anche per strare i benefici concreti di una ottimizzare i tempi, specie ora lente di alta gamma personache dovrà mettersi nell’ottica lizzata o di un antiriflesso top: di lavorare su appuntamenti, ciò ora è fondamentale, perché e per rendere più efficiente il quando il cliente esce dal neflusso operativo: è necessario gozio dobbiamo essere sicuri avere collaboratori formati e di avere fatto tutto il possibile tecnologicamente avanzati, caper proporgli il miglior prodotto paci anche di raccogliere i dati in termini di valore per le sue e inserirli nei gestionali, perché esigenze e fare sì che sia sodciò permetterà di svolgere buoAnnalisa Marino, trade marketing manager disfatto della sua esperienza, na parte del lavoro dopo la ven- di Carl Zeiss Vision Italia e si spera, del suo acquisto. È dita. Trovo che questa modalità sarà apprezzata dalla clientela, che in un cer- altresì chiaro che dovremo dedicare un tempo to senso sarà nuova, perché verrà in negozio adeguato all’anamnesi visiva, a osservare e a con meno tempo a disposizione, con la voglia porre le domande giuste, perché la scelta deve di andarsene in fretta e soprattutto si attenderà già da principio essere quanto più possibile di ricevere la proposta davvero più adatta al mirata su quel singolo portatore: nell’offerta Zeiss ci sono molti prodotti ad alto valore che proprio bisogno in questo momento storico. permettono all’ottico di promuovere al meglio A.M. Come Zeiss siamo fermamente convinti ogni categoria. Il nostro catalogo lenti oftalmiche la ripresa, in questa fase due, passerà per che nasce proprio con questa logica, trasferenla formazione, che oggi più che mai sposa la do in modo semplice al cliente finale l’incretecnologia grazie ai tanti seminari online del- mento di beneficio che si ha nel passaggio da la Zeiss Academy: bisognerà dunque cambia- un prodotto all’altro. re il modo di fare aggiornamento e integrare Infine, c’è tutto l’aspetto tecnologico legato alla il piano formativo che non si deve fermare al strumentazione, controllabile tramite iPad e il titolare del centro ottico, ma raggiungere tutto server Visuconsult 500, che oggi più che mai il team. Per tale motivo, ad esempio, dopo ogni consente di ridefinire il percorso d’acquisto in webinar mettiamo a disposizione la registra- negozio e di svolgere l’attività mantenendo le zione, per far sì che lo si possa condividere con distanze, offrendo al cliente sicurezza e profesil proprio staff. Abbiamo notevolmente incre- sionalità.

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Lenti oftalmiche fiancarli in tutto quello che è la tecnologia applicata alla comunicazione. Perciò da una parte abbiamo predisposto una serie di corsi incentrati sull’uso dei social e di Google MyBusiness, ad esempio, dall’altra stiamo lavoranIl kit Zeiss di materiali per la protezione e l’igienizzazione a supporto degli ottici partner do alla creazione di contenuti che l’ottico partner possa usare In questo contesto complesso si per parlare ai clienti attraverso i propri social rivelerà strategica la comunicazione tramite email o via sms 2.0. In questa fase è inverso il cliente finale e nuovamente fatti importante che il centro ottico comunichi entrerà in gioco la tecnologia: la riapertura, faccia sapere alla clientela che è cosa deve e può fare in tale ambito a sua disposizione, che è possibile farvi ritorno l’imprenditore ottico? A.G. Il mio consiglio è utilizzare la tecnologia con tranquillità perché sono state prese tutte le per mantenere vivo il legame con la clientela, opportune misure: ognuno di noi avrà paura e soprattutto attraverso il Crm: utilizziamo i dati la componente protezione e sicurezza avrà un di cui siamo in possesso per contattare i clien- ruolo fondamentale nella scelta di dove inditi in base a delle clusterizzazioni, analizziamo rizzare i nostri acquisti. il database e pensiamo a una comunicazione Stiamo perciò definendo per i nostri partner un mirata per ciascuno di loro, cercando di antici- vademecum che delinei un protocollo da seguipare i bisogni che hanno toccato con mano in re in negozio e una sorta di checklist per non questi mesi, invitandoli a venire in negozio per tralasciare alcun aspetto, dal gel igienizzante un controllo visivo e per proporre una soluzio- alla presenza dei dispositivi di protezione, in ne di valore, che migliori la loro situazione e modo da razionalizzare il tutto e far sì che tutti ne soddisfi le necessità. Ad esempio, possiamo nel centro ottico siano uniformati in termini di richiamare direttamente l’utilizzatore di lenti a informazione e di formazione sulle procedure contatto dopo questi due mesi in cui dal mondo da adottare. Quindi daremo agli ottici supporscientifico e della contattologia ci sono perve- to in termini di dotazioni e strumenti di igienute informazioni contraddittorie, valutando nizzazione, ma metteremo a loro disposizione la sua attuale condizione di portatore e con- anche del materiale di comunicazione affinsigliando l’importanza dell’occhiale da vista ché possano far sapere che il negozio segue questo protocollo e che si tratta di un centro come alternativa indispensabile. ottico in cui in ogni postazione è stato seguito A.M. Durante il lockdown i dispositivi tecnolo- un processo di sanificazione. Siamo convinti gici sono stati lo strumento principe utilizzato che ripartire sia possibile, e alla portata di tutdalle persone per comunicare e questo non ti: è sufficiente prendere consapevolezza che cambierà, almeno per il momento. Ciò che questo settore è cambiato, come le nostre vite, come Zeiss offriamo ai nostri partner in termini e che adattarsi non solo è indispensabile, ma di formazione, ma anche di consulenza, è af- può portare anche dei risultati.

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Lenti oftalmiche

Rodenstock: la formazione online alimenta la relazione virtuosa con l’ottico di Nicoletta Tobia

Gli appuntamenti dedicati all’aggiornamento professionale sul territorio sono sospesi a causa dell’emergenza coronavirus: così, da aprile, l’azienda oftalmica ha messo a disposizione dei clienti un calendario di webinar con i propri esperti, focalizzati su tecnologia, tecniche e innovazione, che a maggio si arricchisce di nuovi argomenti

E

ntrando per la prima volta nel mon- tecipazione di professionisti, che hanno coldo dell’aggiornamento professiona- to l’occasione per trasformare il lockdown in le online, Rodenstock Italia ha voluto un’opportunità per migliorare le proprie covenire incontro all’esigenza di mante- noscenze e arrivare più preparati alla ripresa nere attivo e qualitativo, anche - spiegano in Rodenstock Italia in questo momento complesso, il - Ai primi appuntamenti in cadialogo con i propri partner atlendario, infatti, si sono collegatuali e futuri, con l’obiettivo di ti numerosi ottici, con un livello dare continuità a una relazione di partecipazione attiva durante virtuosa che negli anni ha sale sessioni dell’85%». Un risulputo costruire grazie alle Acatato che ha portato l’azienda a demy e ai roadshow itineranti: decidere di continuare ad abla risposta positiva da parte debracciare la modalità formativa gli ottici italiani ha confermato digitale, programmando nuovi all’azienda che la via della forseminari legati al mondo della mazione deve essere sempre più tecnica professionale e dell’inun caposaldo dell’offerta e non novazione tecnologica. deve conoscere tempi e confini. Se ad aprile, dal punto di vista «I seminari online di aprile han- Michele Villotti, general manager degli argomenti tecnici, insieme di Rodenstock Italia no registrato una grande parai relatori Mauro Nocera, pro-

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Lenti oftalmiche

Ai primi appuntamenti in calendario si sono collegati «numerosi ottici, con un livello di partecipazione attiva durante le sessioni dell’85%: un risultato che ha portato l’azienda a decidere di continuare ad abbracciare la modalità formativa digitale

»

duct manager lenses and instruments, e Luca Auguadro, product business developer, sono stati analizzati quelli legati a DNEye Scanner, a DNEye PRO fino alle lenti biometriche B.I.G. Vision e al mondo delle lenti in ogni loro aspetto, i temi in calendario nel mese di maggio riguardano ancora la tecnologia, con un’inedita relazione sull’innovazione del settore, e proseguono con degli approfondimenti nell’area professionale, attraverso specifiche lezioni su centrature oftalmiche, refrazione e visione binoculare. Ma c’è spazio anche per l’analisi di tematiche di più ampio respiro, così come è accaduto con il seminario speciale su etica del lavoro e futuro d’impresa “Dai valori al valore”, svoltosi a fine aprile insieme a Massimo Folador, formatore aziendale, docente di Business Ethics e Sviluppo Sostenibile presso l’Università Liuc di Castellanza, in provincia di Varese, e autore di diversi saggi. L’evento ha offerto un momento di riflessione, aperto a tutti coloro che operano nell’ottica, per prepararsi alla ripartenza, valutando nuove prospettive e spunti di crescita. Questo webinar ha rappresentato il primo di una serie di appuntamenti online, in serbo nei prossimi mesi che, pur non legati ad argomenti strettamente specifici del settore, permetteranno di affrontare temi attuali e contingenti per i professionisti della visione e per il comparto. «L’importanza che abbiamo dato e daremo anche in futuro a momenti di incontro e condivisione diretta rimane fondamentale per un percorso di crescita professionale e umana, nonché di sviluppo di rapporti relazionali fiduciari – commenta Michele Villotti, general ma-

Il logo dei webinar Rodenstock

nager di Rodenstock Italia - Il tempo “sospeso” che stiamo sperimentando ora è latore di grandi insegnamenti che lasceranno una traccia permanente nel nostro agire sociale in tutti gli ambiti. Gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione, come, ad esempio, i webinar e le riunioni a distanza, sono però delle grandi opportunità per curare le relazioni interpersonali e professionali, per mantenere e accrescere il senso di squadra e la connessione attiva con i nostri collaboratori, clienti e fornitori in una dimensione nuova, dinamica e svincolata dallo spazio fisico e dai tempi di spostamento necessari. Questo insegnamento sarà fondamentale per il futuro, determinerà nuovi scenari e opportunità che manterremo vive e svilupperemo ulteriormente, ma allo stesso tempo e con una attenzione differente, in termini di prudenza ed efficienza, non trascureremo il poterci relazionare direttamente incrociando sguardi, ascoltando parole e osservando movimenti del corpo: la grande sfida sarà l’equilibrio fra gli incontri nel mondo reale e in quello virtuale».

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Lenti oftalmiche

Shamir: il Covid-19 non “appanna” la strategia di Francesca Tirozzi

Un nuovo prodotto in linea anche con le esigenze più attuali legate all’epidemia che ha colpito il nostro paese, la sede centrale di Padova raddoppiata e un laboratorio, a Napoli, reso più moderno e più efficiente: sono alcuni degli elementi che hanno caratterizzato la prima parte del 2020 per l’azienda oftalmica

C

hi si ferma è perduto. Shamir RX Italia ha scelto di non rimandare alcune delle attività già stabilite in questi primi mesi dell’anno e di rivedere il lancio di determinati prodotti alla luce delle esigenze più attuali. A parlarne è Eran Harduf, general manager per il mercato interno della società israeliana.

za sanitaria da Covid-19, poiché chi deve indossare la mascherina protettiva si trova alle prese con il problema delle lenti che si appannano. Il nostro trattamento permanente si applica a tutte le lenti RX clear index 1.6 e si adatta a ogni Harduf, general manager tipo di montatura. Eran di Shamir RX Italia Shamir Glacier Anti-Fog è indicata, quindi, non solo per medici e operatori sanitari, ma anche per comuni cittadini, visto che ormai l’uso delle mascherine sarà una

Durante l’emergenza per la pandemia da coronavirus, che ha duramente colpito l’Italia negli ultimi mesi, Shamir ha deciso di lanciare un nuovo prodotto: di cosa si tratta? Parliamo di Shamir Glacier Anti-Fog, il trattamento che impedisce l’appannamento degli occhiali: il trattamento, certificato secondo le normative EN 166, è stato originariamente studiato per le attività sportive e la vita all’aria aperta, ma oggi rappresenta anche una soluzione ideale nell’emergen-

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Lenti oftalmiche costante cui dovremo abituarci. Il trattamento, ultra sottile, facilita la dispersione del calore sulla superficie posteriore delle lenti, evitando così che si formino le goccioline di vapore. Non necessita di alcuna attivazione o mantenimento con spray speciale: le lenti vanno pulite con normali pezzette, separatamente davanti e dietro, e, se lo si desidera, con spray per la pulizia oftalmica, purché non contengano acetone. Nonostante il blocco forzato dell’economia nazionale l’azienda ha deciso di inaugurare la sede centrale di Padova, che è stata recentemente ampliata. Questa scelta fa riferimento a una strategia di Shamir a livello nazionale? Nell’ultimo periodo ci siamo focalizzati sull’ingrandimento del nostro headquarter: acquisendo lo spazio confinante con la sede originaria, abbiamo ingrandito la superficie del doppio. Abbiamo, inoltre, un altro laboratorio esterno a Ponte San Le immagini di campagna di Shamir Glacier Anti-Fog, il trattamento anti Nicolò, sempre in provincia di Padova. Il appannamento lanciato dall’azienda oftalmica flusso di lavoro, in questo modo, è più organizzato, ma anche più flessibile. Questo pro- la sede: l’obiettivo è offrire un servizio tecnologetto fa parte di una più ampia strategia che gicamente avanzato, quindi sempre più veloce, includerà nel nostro core business anche il seg- senza togliere nulla alla qualità del prodotto, mento della tecnologia e della strumentazione. anche per i centri ottici del nord Italia. Per Shamir la tecnologia online risulta fondamentale: La sede di Napoli è sicuramente impor- è, infatti, necessaria per rispondere alle esigentante per la velocità del servizio. Quali ze del consumatore finale e soprattutto, visto il sono stati i riscontri a livello operativo delicato periodo di emergenza sanitaria, alle e da parte dei clienti? Saranno intro- urgenze. dotti ulteriori servizi? Napoli rappresenta per Shamir RX Italia un Shamir avrà, infine, un nuovo logo. punto di riferimento per il centro sud. Per que- Qual è la nuova immagine che l’aziensta posizione strategica abbiamo investito in da vuole trasmettere? modo significativo e abbiamo ottenuto ottimi Abbiamo innanzitutto rivisto il pay off del logo, riscontri dai nostri clienti, che riconoscono que- “Perfect Vision”, utilizzato negli ultimi venti sto laboratorio come un gioiello all’interno del anni, cui abbiamo aggiunto il claim “Personal mondo Shamir. Recentemente abbiamo sostitu- Touch”, in modo da sintetizzare il concetto di un ito i macchinari con altri a maggiore capacità servizio migliore, rivolto soprattutto agli ottici produttiva. Alla luce di questi importanti risul- indipendenti. Il logo manterrà il colore rosso, tati, in breve tempo Napoli ha raggiunto i propri cambiando il font e la grandezza: non sarà straobiettivi per cui abbiamo deciso di ingrandire volto, rimarrà comunque riconoscibile.

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Viviamo una catastrofe inevitabile o una calamità annunciata? di Sergio Cappa

“La catastrofe è oggi l’ultima promessa che le nostre società sembrano ancora in grado di mantenere. Cambiamenti climatici, epidemie, attacchi terroristici, non contano più che “rischi” e “minacce”. L’obiettivo principale di questo libro è quello di analizzare le trasformazioni sociali, politiche e ontologiche che potrebbero aver plasmato un tale sentimento. (…) Per scongiurare tutte queste minacce, è ora in atto una nuova forma di “governance”, che chiamiamo bio-politica delle catastrofi. (…) Come uscire da questa trappola? Analizzando con precisione le diverse tecniche di questa bio-politica andando a stanare la fantasia inconscia che la lavora in profondità. (…) Ecco la strana ipotesi formulata in questo lavoro: più ci crediamo immortali, più ci autodistruggiamo”. Frédéric Neyrat è un giovane filosofo francese, docente di Letteratura Comparata a Madison-Wisconsin, che

nel 2008 pubblica a Parigi Biopolitique des Catastrophes e che introduce come riportato sopra. Da settimane stiamo vivendo una realtà parallela, segmentata dai numeri della Protezione Civile, affannata negli affetti sconvolti dalle ansie, preoccupata dalla violenza subdola del contagio, farcita dalle promesse di virtuosi comportamenti prossimi, mendicata a interventi divini, disposta a espiare colpe in terra pur di uscire da questa palpitata e inquieta agonia. Il freddo distacco del cinico potrebbe leggere una qualche analogia con un Medioevo prossimo venturo, ma non è questo il punto. Il principale pericolo che stiamo fronteggiando non è il virus ma il considerarlo come un fenomeno isolato: le calamità pandemiche possiedono sempre una storicità che dipende da un principio di causalità riconoscibile. Assisteremo presto allo stucchevole e nefando teatrino della ricerca di

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un colpevole, un capro espiatorio su cui i politici si trastulleranno elettoralmente per mesi: un gesto (in)conscio per mettersi in salvo, poiché trovare qualcuno cui attribuire la colpa tranquillizza perché depista dalle responsabilità di intervenire sugli stili di vita, quelli su cui un essere microscopico, dolorosamente virtuoso, ha spalancato una finestra grazie alla quale respiriamo l’evidenza di quel che non vogliamo vedere. Il confinamento ha congelato la normalità delle nostre colpevoli inerzie e dei nostri pigri automatismi e oggi ci interroghiamo sul come ritornare alla normalità, senza chiederci se non sia quella normalità che ci ha condotto a quello che oggi viviamo, romiti nel quotidiano ma uniti nella calamità collettiva. Chissà che il desiderio di vivere non ci renda capaci della deliberata creatività di costruire collettivamente l’esorcismo di cui abbiamo bisogno.


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