b2eyes magazine 5/2020

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Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Maggio 2020 numero 5 www.b2eyes.com In copertina Safilens

Sommario

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di b2eyes magazine B2TRADE Editoriale Ci vuole un (evento) fisico bestiale 3 Attualità Safilens: una ripresa “su misura” dell’ottico 4 Hoya, i pilastri del rilancio 8 Vita Research: ci sarà ancora più attenzione alle lac 12

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Centri estetici e parrucchieri: l’ottica può far tesoro delle nuove disposizioni? 16 CooperVision: la ripartenza per le lac? È “di gruppo” 20 Il personal branding per l’ottico moderno 24 Editore FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it

B2STYLE Moda High Protection 28 B2EXPERT Contro-intuitivo Liquidità, l’ingrediente per un’impresa sana in tempo di crisi 30 Strategie d’impresa Il consumatore post Covid? Si rivolgerà ai negozi di prossimità 32 Speciale lenti multifocali Elementi di scelta di una progressiva 35 Cinque motivi per Presbiopia: il business dei giovani ottici si baserà sui “vecchi”? 42 Lab Coronavirus: cosa cambia nell’attività ottica e optometrica 44

Redazione Via Petitti, 16 - 20149 Milano Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it

B2TECH Lenti oftalmiche

Grafica e impaginazione FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale

Zeiss: la sicurezza diventa “visibile” nel centro ottico 50 Seiko: si riparte da formazione, comunicazione e prodotto 58

Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 022021 Copia omaggio

Lo Gnommero C’è un tempo per tutto 62

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IL PRIMO EVENTO DIGITALE NEL SETTORE DELL’OTTICA

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Editoriale

Ci vuole un (evento) fisico bestiale di Angelo Magri

“Perché siamo sempre a un incrocio. Sinistra, destra oppure dritto. Il fatto è che è sempre un rischio”. Lo sosteneva quasi trent’anni fa Luca Carboni in una delle sue più celebri canzoni. Il fatto è, oggi, che siamo proprio davanti a un incrocio. Solo che qui, di fisico, abbiamo soprattutto il modo di relazionarci, in particolare nei convegni che una volta attiravano centinaia di operatori dell’ottica. Da più parti si sente dire che la voglia di incontrarsi di nuovo, di confrontarsi in un auditorium, di colloquiare nei corridoi di un centro congressi è sempre più forte. Non stentiamo a crederlo: quasi tre mesi di lockdown non hanno pesato solo su stati d’animo e conti economici, hanno esasperato il desiderio o la necessità di rapportarsi con clienti, fornitori, colleghi, concorrenti. Ma per ora non si può. Forse non si potrà più, almeno nelle modalità che ricordiamo pre pandemia. Ne consegue che appare molto difficile immaginare una seconda metà del 2020 caratterizzata da uno o più eventi fisici nell’ottica. Qualcuno ha, pur timidamente, annunciato ipotesi di date a settembre, i più hanno invece differito al 2021 quanto già programmato per l’anno in corso. Che fare, dunque? Rinunciare al dialogo tra industria, retail e professione sarebbe assurdo e da autolesionisti, proprio ora che la ripartenza è stata avviata, che maggio ha fatto segnare non un traffico o fatturati record nei centri ottici, ma una rinnovata voglia di consumi, che i numeri dell’epidemia sem-

brano migliori, pur con tutta la cautela e la prudenza del caso. Ancora una volta, come già durante il lungo periodo di quarantena, viene in soccorso la tecnologia. Non soltanto identificabile nei sempre attivi social network, nei device mai così a lungo accesi o negli strumenti per le video conferenze oggi tanto familiari. Stanno prendendo piede piattaforme evolute, in grado di sostituirsi agli eventi congressuali fisici e di offrire comunque l’opportunità alle filiere produttive e professionali di confrontarsi su temi, novità, prodotti, formazione e molto altro ancora. Nell’ottica, una di queste vedrà la luce a settembre, quando sarà in programma la seconda edizione, digitale appunto, del Progressive Business Forum. Gli elementi innovativi, in qualche modo rivoluzionari per il nostro settore, abbiamo cominciato a delinearli nel numero precedente di questa rivista. E proprio il suo editore è il promotore di tale iniziativa, che vedrà un’anteprima alla fine di giugno finalizzata a coinvolgere alcuni dei principali attori della filiera per fare il punto a 45 giorni dalla fine del lockdown. Saranno due appuntamenti unici, in cui fisico e digitale, produzione televisiva e trasmissione in streaming non solo garantiranno la necessaria continuità delle relazioni professionali e di business: offriranno anche un’esperienza personale emozionante e futuristica. Perché “ci vuole un fisico bestiale per resistere agli urti della vita, a quel che leggi sul giornale e certe volte anche alla sfiga”.

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Attualità

Safilens: una ripresa “su misura” dell’ottico di Francesca Tirozzi

Se la pandemia ha colpito la maggior parte delle attività commerciali, secondo l’azienda italiana di lenti a contatto ora bisogna ripartire confrontandosi con i singoli partner per dotarli di indicazioni professionali e progetti commerciali ad hoc

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l post coronavirus è una dura prova per l’economia, per la filiera dell’ottica e soprattutto per le lenti a contatto, il cui uso è stato addirittura sconsigliato durante la pandemia da esponenti scientifici perché considerate fra i possibili veicoli del contagio. Daniele Bazzocchi, direttore generale di Safilens, ha però le idee chiare su come affrontarlo: prima di tutto bisogna salvaguardare l’ottico.

una fornitura gratuita di lenti a contatto giornaliere a tutti gli operatori sanitari, ai rappresentanti delle forze dell’ordine e ai volontari della Protezione Civile. Il progetto ha registrato un notevole apprezzamento: sono stati numerosi i messaggi positivi e di ringraziamento da parte dei soggetti coinvolti Daniele Bazzocchi, direttore nell’iniziativa. Abbiamo generale di Safilens così donato diecimila confezioni di lenti a contatto attraverso più di trecento insegne partner. Dal punto di vista commerciale è innegabile che la quarantena cui siamo stati sottoposti abbia modificato in modo significativo le abitudini del consumatore finale, accelerando modalità alternative di acquisto, in primis l’e-commerce. Per le lenti a contatto si è aggiunto un ulteriore elemento negativo: mi riferisco agli interventi, tramite diversi media, della classe me-

Quali azioni ha svolto Safilens durante i due mesi di lockdown nei confronti dei centri ottici partner e, di riflesso, verso il consumatore finale? L’approccio è stato su molteplici fronti. In primo luogo abbiamo avuto a cuore la salute dei nostri dipendenti: sin dall’inizio, e prima ancora del lockdown, abbiamo adottato procedure interne che prevedevano l’alternanza lavorativa delle risorse interne e degli agenti. Abbiamo poi lanciato un’importante iniziativa a supporto delle persone impegnate in prima linea nella lotta al coronavirus. Dal 23 marzo e sino a metà aprile abbiamo donato, attraverso i nostri ottici partner,

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Attualità fonti, anche internazionali, nello specifico da Bcla e Centre for Contact Lens Research, due realtà fra le più quotate dal punto di vista professionale ed etico in ambito contattologico, in particolare sul tipo di strumentazione da usare o la comunicazione da adottare con il portatore. A livello amministrativo siamo aperti al colloquio con i nostri clienti, analizzando caso per caso. Sul fronte commerciale, poi, è certo che l’ottico abbia bisogno di ripartire. Per tale motivo Safilens sta pensando a strumenti per sostenerlo, fornendo soluzioni relative al rapporto dell’ottico con il consumatore finale che vadano al di là del semplice approvvigionamento di lenti a contatto e liquidi. Ad esempio, una serie di servizi “su misura” rivolti all’utente finale, capaci di fidelizzarlo e al contempo garantire all’ottico stesso una continuità lavorativa svincolata dall’attività al bancone, il tutto supportato da un marketing gestionale che solleciti, ad esempio, il cliente al cambio della lente. In sostanza Safilens ritiene che, se la pandemia ha colpito in maniera omogenea pressoché tutte le attività commerciali, la ripresa deve essere studiata su misura per ogni centro ottico partner con azioni mirate.

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dica che le ha indicate, in piena pandemia, come possibile veicolo di contagio del virus. Interventi ai quali non c’è stata la possibilità di contraddittorio da parte del nostro settore. In Safilens abbiamo così raccolto le informazioni di testi e ricerche e abbiamo provato a verificare, dati alla mano, i risultati negativi del porto di lenti a contatto in relazione al Covid-19. Tali studi, che si basavano soprattutto sul fatto che i portatori di lac si strofinano più frequentemente gli occhi, sottolineano che non esiste incidenza di infettività superiore se vengono applicate le corrette procedure di manipolazione delle lenti. I testi sono stati messi a disposizione degli ottici partner in un’area dedicata del nostro sito.

Come prevede Safilens la seconda metà dell’anno, in termini di quantità e modalità di acquisto da parte dell’utente finale, di relazioni tra applicatore e portatore di lac e di interazione tra azienda e centro ottico. Non tutto potrà ritornare al pre-lockdown. Prevediamo un calo di volumi e una crescita meno rapida rispetto al declino causato dalla quarantena che abbiamo vissuto. Il divario si verificherà fra chi sa organizzare e chi no alla luce delle nuove disposizioni e del cambiamento generato dalla pandemia. Non saranno i quasi tre mesi di lockdown a decidere chi riuscirà a sopravvivere, ma di certo soffrirà maggiormente chi non avrà la forza di gettarsi alle spalle il periodo appena trascorso. Tutto si è modificato, così come le attività di formazione in store organizzate di consueto da Safilens: il progetto è congelato, anche perché l’ottico, in questo preciso momento storico, deve dare la precedenza al cliente. L’idea è, per ora, di realizzare queste attività da remoto oppure con appuntamenti al di fuori del normale orario lavorativo.

Quali iniziative l’azienda sta mettendo in campo per la fase due? In assenza di un protocollo ufficiale, ma solo di consigli e di suggerimenti, facciamo riferimento alle linee guida per le attività commerciali dettate dalle autorità sanitarie e dal legislatore per quando riguarda il mantenimento della distanza interpersonale e le procedure di sanificazione. In sala refrazione, venendo meno il distanziamento sociale, sono necessari ulteriori accorgimenti per svolgere tutte le attività in totale sicurezza, adottando l’uso di dispositivi idonei: guanti, occhiali protettivi, mascherine. Abbiamo quindi suggerito ai nostri partner ulteriori indicazioni tratte da diverse

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Attualità

Hoya, i pilastri del rilancio di Angelo Magri

Un articolato piano di comunicazione per il centro ottico e il consumatore, con focus sulla sicurezza, e un altrettanto dettagliato programma di agevolazioni finanziarie per i partner: così l’azienda oftalmica confida in una ripartenza nella fase due e nella seconda metà del 2020, tutti insieme

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nsieme. Perché uniti potremo essere più forti. Lo ripete spesso e da diverse settimane Maurizio Veroli, amministratore delegato di Hoya Italia. «Può sembrare retorico o addirittura banale, ma in questo momento è ciò in cui maggiormente crediamo», afferma anche quando descrive il piano di rilancio 2020 della società di Garbagnate Milanese. Piano che è stato dettagliatamente illustrato in due appuntamenti online tra la fine di aprile e i primi di maggio, capaci di chiamare a raccolta complessivamente 1.200 ottici italiani. «In questi due eventi digitali ho voluto fare una premessa importante, illustrando quelli che potrebbero essere gli scenari post emergenza sanitaria, almeno sul breve-medio termine spiega Veroli - Ho inoltre ricordato che sin dallo scoppio dell’epidemia per il gruppo Hoya Italia la prima preoccupazione è stata garantire la salute di tutti i suoi circa 220 collaboratori in tutta Italia». Proprio da questa accurata attenzione alla salute è scaturito il primo dei pilastri del piano di rilancio per il mercato italiano: un programma di comunicazione della sicurezza prima di entrare nel cen-

tro ottico, quando si è al suo interno e anche dopo che si è conclusa la vendita, destinato sia al professionista sia al cliente finale. «Uno degli elementi che è già stato particolarmente apprezzato dai nostri partner è il kit sicurezza, costituito da mascherine, visiere protettive e igienizzanti Maurizio Veroli, amministratore mani, e che fa parte delegato di Hoya Italia del nostro protocollo di igiene, basato sui requisiti dell’Organizzazione mondiale della sanità - ha spiegato durante gli eventi online Anna Maria Nicolini, direttrice marketing di Hoya Italia - Il toolkit contiene articoli per l’utilizzo di un mese in un centro ottico e destinati a due persone che vi lavorano». Ma

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Attualità tenzione del tracciatonel programma di core, sospendendolo per i municazione rientramesi di marzo e aprile e no anche materiali incon successivi addebiti formativi per l’utente graduali, così da arrifinale nelle varie fasi vare al 100% soltanto a del customer journey. ottobre. Infine, abbiaIl completo piano di rimo previsto la soluziolancio è basato, come ne in più tranche dei ricorda ancora Veroli, pagamenti mensili e la su «solidarietà, traproroga della durata sparenza e integrità, dei contratti in scadenper dare una visibilità za». ampia ai clienti, nel I mesi di marzo e sobreve-medio termine, prattutto di aprile sono delle attività disponi- L’immagine del piano di rilancio 2020 dell’azienda oftalmica, partito stati piuttosto difficili bili, delle opportunità a fine aprile e comunicato ai centri ottici partner anche con una serie di eventi digitali per la stessa Hoya, che finanziarie e delle iniziative commerciali utili a incentivare la proposta tuttavia a maggio ha riscontrato un recupero imdi soluzioni di qualità supportando la capacità portante, anche al di sopra delle attese. «Già a di spesa». Perché questo rimane il duplice punto partire dalla prima parziale riapertura del pacritico per gli imprenditori ottici nella cosiddetta ese il 4 maggio, e ancora di più da quella totafase due: da un lato ridare entusiasmo ai consu- le del 18, i centri ottici che avevano cominciato matori affinché tornino ad alimentare il traffico a comunicare sicurezza hanno visto migliorare in negozio, nonostante un potere d’acquisto ve- decisamente le proprie performance - sottolinea rosimilmente ridotto e, dall’altro, ottenere dalle Veroli - Siamo convinti che anche a giugno possa aziende fornitrici strumenti in grado di proporre registrarsi un buon recupero, mentre per i mesi aiuti concreti non soltanto a livello commerciale, successivi dovremo vedere se si potrà tornare ai ma anche finanziario, poiché durante il lockdown livelli dell’anno scorso o se, invece, la crisi ecohanno visto comprimersi notevolmente gli incassi nomica e finanziaria e un eventuale ritorno del e spesso si sono trovati di fronte a problemi di li- virus potranno incidere negativamente. Di certo quidità. «Nel momento del rilancio, così particola- l’iter che abbiamo seguito, partendo dalla rassire e delicato, comprendendo le possibili difficoltà, curazione del consumatore finale attraverso un Hoya sostiene i propri partner con azioni concrete protocollo che Hoya ha predisposto a livello inper rispondere alle nuove esigenze, intervenendo ternazionale sulla base delle indicazioni dell’Orsu più livelli - ha detto durante i meeting digita- ganizzazione mondiale della sanità, è stato parli Mario Veneroni, direttore vendite dell’azienda ticolarmente apprezzato dai nostri clienti: non lo oftalmica - Per venire incontro al minore pote- abbiamo condiviso a tutti indiscriminatamente, re d’acquisto dei clienti finali abbiamo definito ma solo a chi era davvero interessato. E solo chi nuovi accordi per pagamenti rateali con Cofidis- ha seguito il protocollo ha ricevuto i materiali di PagoDIL, società di credito al consumo, con im- comunicazione studiati ad hoc per il punto venportanti benefici per il centro ottico, ulteriormente dita, che sono già stati inviati nelle scorse settirafforzati da un nostro diretto contributo. Abbia- mane. Insomma, sicurezza, rassicurazione del mo poi lavorato a 360 gradi su un piano di gestio- cliente finale, continuità del servizio, formazione ne straordinaria per supportare i partner sino a e informazione per tutto questo lungo e difficile fine settembre, cioè alla possibile piena ripresa periodo hanno caratterizzato la nostra attività e, del business. Siamo anche intervenuti sul canone dai riscontri dei nostri partner, ci fanno ben speHoyaiLog, che comprende tra gli altri i servizi di rare per il rilancio dell’intera filiera. Ma ci riuscisagomatura a distanza, di assistenza e di manu- remo solo se saremo uniti».

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Attualità

Vita Research: ci sarà ancora più attenzione alle lac di Angelo Magri

Ne sono convinti all’azienda italiana specializzata in prodotti per la manutenzione delle lenti a contatto: l’emergenza da Covid-19 non ha tolto fiducia al portatore, anzi ha consolidato l’importanza delle corrette procedure e dell’igiene

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en lontana dalle pesanti contraCom’è strutturata oggi zioni che hanno caratterizzato Vita Research in termini la maggior parte delle mercedi dimensioni, tipologia ologie dell’ottica nei due mesi di produzione e mercati di lockdown, la contattologia ha comundi riferimento? que dovuto confrontarsi con difficoltà non Da luglio 2019 abbiamo fatto uno spin solo economiche, ma anche psicologiche. off separando la divisione farmaceutiCosì un’azienda come Vita Research, olca da Vita Research, grazie al quale è tre vent’anni di attività alle spalle e una nata VR Medical. Oggi Vita Research specializzazione in prodotti di alta quacommercializza la propria gamma di lità per la pulizia e la cura delle lenti a Fabio Arveni, responsabile prodotti in tutta Europa e in molti pavendite Italia di Vita contatto morbide e specialistiche, è stata Research esi extra europei. In Italia abbiamo vicina agli applicatori italiani con la forun’organizzazione commerciale commazione online e, pur a distanza, con la sua struttura posta da un sales manager, un product specialist commerciale, che ora è pronta a sostenere la ripresa e da undici agenti monomandatari che coprono dell’intera filiera. Di quanto è successo durante l’e- l’intero territorio nazionale. Per i clienti abbiamergenza sanitaria ma, soprattutto, degli obiettivi a mo un servizio di customer service, un reparto di breve-medio termine della società romana parla Fa- controllo qualità e due logistiche, di cui una nel bio Arveni, direttore vendite Italia. nostro paese.

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In questi mesi, tutti abbiamo dovuto cambiare il nostro modo di vivere: adulti, bambini, lavoratori. Persone con stili di vita e abitudini completamente diverse, oggi più che mai, si trovano accomunate da una esigenza visiva primaria: proteggersi maggiormente dalla luce blu nociva. I bambini trascorrono molte più ore davanti a TV e videogiochi, gli studenti fanno lezioni e compiti online, gli smart-workers non hanno più orari e, in generale, siamo tutti connessi H24 alla ricerca di news.

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Attualità Per quanto riguarda la contattologia, come ha affrontato la vostra azienda i mesi di lockdown e quali iniziative intende mettere in campo sul mercato italiano per la fase due e poi per la seconda metà del 2020? Vita Research è rimasta operativa per tutto il lockdown, con l’obiettivo di garantire ai propri clienti il servizio sia in Italia sia all’estero, dove i tempi di chiusura totali si sono avuti in periodi diversi e con modalità più o meno restrittive. Abbiamo organizzato una serie di webinar affrontando tematiche tecnico scientifiche per tenere aggiornati i professionisti del settore: l’iniziativa è stata molto apprezzata e la conferma è venuta dal consistente numero di partecipanti, pari a una media di oltre duecento collegamenti per ogni evento online. Nella fase due vogliamo comunque continuare a effettuare seminari tecnici, alternandoli, non appena sarà possibile, a corsi dal vivo come in passato: del resto il contatto diretto con i clienti per noi rimane un fattore indispensabile. Commercialmente non abbiamo avuto flessioni e, se già a partire da giugno si potrà tornare a una quasi totale normalità, siamo convinti che la nostra azienda uscirà da questa brutta avventura senza aver subito particolari contraccolpi.

La sede dell’azienda ad Ariccia, una trentina di chilometri a sud di Roma, nella zona dei Castelli

di, che se prima non tutti i portatori le seguivano come avremmo voluto, adesso molti di più, se non tutti, avranno un’attenzione maggiore in merito. E quali nuovi comportamentali professionali dovrebbe assumere l’applicatore per rassicurare il portatore e offrirgli servizi ancora più in linea con le attuali esigenze? Abbiamo sempre riscontrato una particolare professionalità e attenzione da parte dei nostri contattologi affinché i portatori rispettassero le norme igieniche necessarie per portare con sicurezza le lenti a contatto. Pertanto non dovranno far altro che proseguire in questa direzione, semmai soffermandosi di più sui rischi di una procedura non corretta e su come evitare eventuali problematiche future e suggerendo prodotti di qualità che possano garantire una migliore disinfezione: questo sicuramente determinerà anche una maggiore attenzione da parte dei loro interlocutori.

Potrebbe cambiare l’approccio del portatore nei confronti delle lenti a contatto alla luce dell’emergenza sanitaria? Sicuramente qualcosa cambierà, ma non sarà nulla di eccezionale. Dal canto nostro, da sempre raccomandiamo una attenta e curata manutenzione con severe norme igieniche da applicare prima, durante e dopo l’utilizzo delle lenti a contatto: riteniamo, quin-

Su quale prodotto in particolare conta di puntare Vita Research nei prossimi mesi? Abbiamo una gamma di prodotti di alta qualità destinata ai professionisti del settore che a loro volta li suggeriscono ai portatori più esigenti e attenti al benessere visivo. Di certo, comunque, la formula esclusiva della nostra soluzione unica Regard rimane il fiore all’occhiello di Vita Research: quest’anno celebra i vent’anni di presenza sul mercato e per l’occasione le abbiamo regalato una veste dai colori più accesi e con un piccolo ritocco grafico. Tra gli ultimi nati spicca Isosol, una soluzione salina monodose senza conservanti con elettroliti bilanciati, particolarmente indicata per lenti sclerali, che è già stata molto apprezzata dagli specialisti del settore.

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Attualità

Centri estetici e parrucchieri: l’ottica può far tesoro delle nuove disposizioni? Con la riapertura del 18 maggio scorso di gran parte delle attività economiche il Governo, insieme a Inail, Comitato tecnico scientifico e Regioni, ha diramato una serie di linee guida per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19

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l centro ottico, che nei mesi di lockdown ha continuato a svolgere la propria attività attenendosi già a precise regole di comportamento, nella fase due riparte con qualche punto di vantaggio rispetto agli esercizi commerciali che hanno debuttato nella nuova normalità. Il motivo è riconducibile alla variabile temporale che ha permesso ai professionisti della visione di metabolizzare e riorganizzare il negozio, facendo altresì leva su una caratteristica psicologica, tanto determinante quanto motivante: aver considerato dal primo momento la professione tra quelle di prima necessità. Tuttavia alcune riflessioni possono arricchire ulteriormente il contenitore di informazioni già a disposizione dell’ottica, a supporto del corretto svolgimento dell’attività da una parte incentrata sulla risoluzione dei problemi visivi e dall’altra sulla creazione dello stile di vita e di visione della persona,

di Angelica Pagnelli*

attraverso l’individuazione di dispositivi medici che sono nel contempo anche accessori. Qui non ci si vuole sostituire ai modelli o alle buone pratiche emanate da autorevoli associazioni del settore. Va peraltro ricordato che quella svolta nei negozi di ottica è di fatto considerata attività di commercio al dettaglio, in cui prevale l’erogazione di un servizio di cura per la persona, orientato verso il miglioramento delle prestazioni visive e dell’immagine: per queste ultime l’attività presenta alcune modalità di interazione simili a quelle di parrucchieri ed estetiste. Ne consegue che i professionisti dell’ottica possono fare tesoro di alcuni suggerimenti utili inclusi nelle nuove disposizioni a beneficio del mercato. In particolare, le indicazioni relative ai servizi alla persona (acconciatori ed estetisti) offrono spunti interessanti nello svolgimento della fase di consulenza in negozio in merito ad alcuni punti. • È necessario consentire l’accesso dei clienti solo tramite prenotazione e mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni - In ottica tale suggerimento è stato considerato come opportunità, ma dovrebbe diventare buona regola e unico modo di assistere la persona, a eccezione

*Angelica Pagnelli è creatrice dei format “Guardaroba Occhiali” e “Swap Party Occhiali”, fondatrice di “Immagine & Modi”, esercita l’attività di consulente e trainer a livello mondiale per aziende e imprenditori dell’ottica e partecipa, in qualità di relatrice, a seminari sul business dell’immagine per professionisti di vari settori.

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Attualità delle vendite veloci di liquidi e lenti a contatto, che potrebbero essere attivate, oltre che con spedizioni a domicilio e ordinazioni online, anche con un apposito servizio di fast track da organizzare in reception. Inoltre la reception, con postazione a ridosso dell’ingresso, preferibilmente limitato da una barriera che può essere individuata in un banco “welcome”, potrebbe mettere in raccordo l’interno e l’esterno del negozio, per tutti quei clienti che hanno necessità di procedere ad acquisti e ritiri veloci, prenotare un appuntamento o restare in attesa a distanza di sicurezza, qualora l’organizzazione del punto vendita consenta opportunità di inserimento del cliente arrivato senza preavviso. Si tratta di attività che richiedono un’organizzazione tattica di back sale, strutturata in modo da verificare le necessità o di crearle con la profilazione del cliente, che viene invitato ed educato alla nuova modalità, tra le quali ad esempio il counter tracing per i centri estetici e i parrucchieri, che può diventare uno strumento di identificazione molto utile. • L’area di lavoro, laddove possibile, può essere delimitata da barriere fisiche adeguate a prevenire il contagio tramite droplet - In particolare l’Inail ha indicato che per le attività di cura del viso e della barba dovranno essere usati anche schermi o visiere facciali. È stato un punto molto discusso anche in ottica e molti professionisti hanno adottato le barriere solo in cassa o in refrazione. La precisazione Inail lascia spazio a interpretazione e sicuramente orienta verso l’adozione di parafiati e visiere degli addetti alle vendite nella fase di “avvicinamento” al cliente (ad esempio, centratura, distanza interpupillare, supervisione del fitting e misura della lunghezza dell’asta). L’Inail stabilisce, inoltre, che molti trattamenti dovranno essere forniti mantenendosi il più possibile alle spalle del cliente. Anche questo è un ottimo spunto per il professionista della visione, abituato a fare consulenza di fronte. In realtà, il metodo di consulenza cromatica che attiene alla consulenza d’immagine in ottica, per chi utilizza lo strumento apposito, prevede l’individuazione dei colori del cliente allo specchio mentre si esegue il draping alle spalle. Si tratta di una tecnica di accostamento di teli colorati davanti al viso, con cui si analizza l’immagine riflessa della persona, che fa anche leva su una tecnica di comunica-

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zione, che è quella di mettere il consumatore al centro dell’attenzione. Anche questo caso può diventare in ottica una modalità consulenziale con cui osservare l’immagine del cliente posizionandosi alle spalle mentre prova gli occhiali, per evitare i droplet e lasciarlo specchiare in intimità. • Eliminare la disponibilità di riviste e materiale informativo cartaceo di uso promiscuo - Si dovrà velocemente procedere con libero accesso all’informazione e all’ispirazione digitale, evitando di mettere a disposizione del pubblico riviste cartacee, materiali promo e coupon o voucher per attivare sconti. Restano gli obblighi ormai consolidati di indossare la mascherina per operatori e clienti, mantenere le distanze, igienizzare strumenti di lavoro, sanificare i locali, usare camici monouso, non utilizzare i condizionatori, arieggiare i locali di frequente. Potrebbe essere adottata in ottica la norma che disciplina la misurazione della febbre all’ingresso per clienti e operatori: qualche professionista si è già organizzato in tal senso. Anche gli ottici, così come i parrucchieri e gli operatori dei centri estetici, potrebbero estendere gli orari di lavoro e rinunciare ai turni di riposo. Potrebbero richiedere il deposito in un sacchetto degli oggetti personali. Potrebbero ispirarsi non solo ai professionisti adibiti alla cura della persona, ma anche alle nuove figure di steward “pensate” per disciplinare l’ingresso in spiaggia, che accoglieranno i clienti, illustrando il percorso da seguire nel rispetto delle norme. Ancora una volta, quindi, si aprono in ottica nuovi scenari, questa volta imposti, che sicuramente porteranno nuovi valori, accelerando il processo di trasformazione manageriale della professione.

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Attualità

CooperVision: la ripartenza per le lac? È “di gruppo” a cura della redazione

L’azienda di lenti a contatto ha organizzato ad aprile una tavola rotonda online che ha riunito i vertici di Cecop, GreenVision, Netcity, Opto In, Oxo e Vision Group con l’obiettivo di delineare gli strumenti necessari per la ripresa delle attività post Covid-19

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uali sono gli elementi fondamentali per far riprendere il business del centro ottico dopo il lockdown? Sicuramente la centralizzazione delle informazioni e le nuove esperienze d’acquisto grazie soprattutto al servizio di centri ottici sempre più professionali. È quanto emerso dal recente incontro online, promosso da CooperVision Italia e moderato dal formatore e comunicatore Roberto Rasia dal Polo, che ha messo a confronto i principali soggetti della distribuzione organizzata dell’ottica in Italia per condividere strategie e nuovi modelli da adottare subito a seguito dell’emergenza da Covid-19. «Il nostro piano di ripartenza è il frutto del confronto con gli attori della filiera sulle criticità e opportunità dello scenario che abbiamo vissuto in questi mesi - ha detto in apertura Andrea Milletti, country manager di CooperVision Italia - È importante sfruttare la frequenza di riacquisto

delle lenti a contatto, che le rende una buona scintilla per riaccendere la ripartenza, oltre che difendere le performance della categoria». Il post Covid-19 vede gli ottici spesso disorientati e indeboliti anche a seguito delle informazioni contraddittorie, circolate in piena pandemia sull’uso o meno delle lenti a contatto. «L’idea di fare squadra sulla filiera è la soluzione migliore per gestire le difficoltà in cui l’economia si è trovata dopo mesi di lockdown – ha ricordato Marco Procacciante, amministratore delegato di Vision Group - In logica solidale, vanno evitati conflitti all’interno delle professioni e una risposta chiara deve venire a livello scientifico e associativo, dove Assottica gioca un ruolo ancora più importante delle singole aziende che ne fanno parte». Intervento di figure super partes e chiarezza del mercato sono gli elementi che per Berenice Narvaez, country manager di Cecop Italia, possono contribuire a dare si-

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Attualità curezza all’ottico e a rasserenare il consumatore. «Per questo alle aziende chiediamo di assumere il ruolo di facilitatore nei confronti della distribuzione, per avere le informazioni tecnico scientifiche necessarie a rassicurare – ha affermato Massimo Barberis, direttore generale di Optocoop Italia-Oxo – In sostanza chiediamo ai produttori di dotarci degli strumenti necessari per poter comunicare efficacemente al consumatore». Non solo. Dalla tavola rotonda è emersa anche l’esigenza di un modello unico Andrea Milletti, country manager di CooperVision Italia di protocollo, che tuttavia quando è partita la fase due non era stato an- il cliente trovi una serie di attività accessorie cora stilato a livello istituzionale per l’attività che vanno dalla prima applicazione alla visita professionale dei centri ottici, a eccezione dei periodica, fino alla consegna a casa, cioè magmodelli o consigli di buona pratica redatti da gior legame e fidelizzazione. Un ripensamento alcune associazioni di categoria. «È necessario del modello di business per andare incontro tutelare gli ambienti, comunicando al consu- alle sfide del web, alzando l’asticella verso una matore che può venire nei punti vendita con sempre maggiore professionalità, verso un’etranquillità», ha commentato Roberto Marlazzi, sperienza di acquisto diversa, innovativa e più presidente di Netcity. Ne consegue l’inevitabi- moderna». Tale trasformazione segnerebbe le trasformazione che sta coinvolgendo i cen- una svolta nei comportamenti e nell’approccio tri ottici e che sta modificando le dinamiche di con il cliente, a favore di entrambi. L’obiettivo gestione del punto vendita: un cambiamento comune è puntare alla professionalità e al serfatto di appuntamenti, di spazi da creare, ma vizio. «Questa pandemia rappresenta l’acceleanche di code e di attese. «Se quello delle lenti ratore per dare un valore fisico ed economico a contatto è un mercato che continua a rispon- al servizio, che sarà sempre più importante a dere e che ha dato subito ritorno, dobbiamo ar- scapito del prodotto - ha commentato Marlazzi marci di pazienza nei prossimi mesi pensando - L’online non può offrire una certa tipologia anche al mercato degli occhiali, che già oggi di servizio, ma il servizio non può essere graha aggiunto nuove modalità e restrizioni che tuito altrimenti non può essere un valore». Per stiamo imparando a utilizzare dall’interno e Procacciante esiste anche un aspetto culturadall’esterno – ha spiegato Fortunato De Gaeta- le. «Il consumatore si sta abituando a logiche no, presidente di GreenVision – In questo caso di consumo più moderne di quelle che sono le un modello unico di protocollo valorizzerebbe logiche di offerta - ha aggiunto l’ad di Vision il lavoro di tutti». Group - Il servizio in store ha perciò cambiato «Dobbiamo mettere in atto un modello di ge- pelle, diventando più moderno: dobbiamo anstione più innovativo – ha sottolineato ancora dare in quella direzione, senza sottovalutare il Barberis - La vendita come servizio, non come salto generazionale dei clienti al quale gli ottiprodotto, così che all’interno del centro ottico ci devono ora allinearsi».

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Attualità

Il personal branding per l’ottico moderno di Nico Caradonna

È sinonimo di marketing di se stessi: significa ottimizzare la propria presenza online e offline, nel nostro settore soprattutto farsi conoscere, ricordare e preferire

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osa significa essere imprenditori illuminati nell’ottica? Prima di rispondere a questa domanda è necessario fare una breve premessa. Molti ottici pensano che, quando si ha un negozio, il marketing non sia poi così indispensabile come alcuni dicono. La convinzione è che le persone, in qualche modo, passano davanti al punto vendita o lo cercano su Google e “il gioco è fatto”. La verità, però, è che al giorno d’oggi il marketing è necessario per tutti, anche per l’ottico moderno. Non è esagerato affermare che senza marketing non può esistere impresa. È fondamentale ancor più fare “marketing di se stessi”, ovvero strutturare il proprio personal branding. Nell’epoca moderna optare per questa tipologia di promozione significa ottimizzare la propria presenza online e offline come professionista. In altre parole, l’ottico moderno dovrebbe promuovere anche se stesso insieme al proprio negozio. Per fare personal branding è necessario conoscersi più a fondo, analizzare la propria posizione professionale e capire in cosa si differenzia dai concorrenti. Il consiglio è fare un’analisi approfondita della propria individualità, attraverso una

lettura o una seduta di meditazione. Dopo questo lavoro emergeranno le specifiche peculiarità e la visione dell’attività professionale che potranno posizionare le prime basi per una strategia personal branding. Risulta altresì importante consideraNico Caradonna è ottico e ortottista, re ogni aspetto per consulente di marketing digitale e trovare il cosiddetto ideatore del blog otticodelweb.it ingrediente speciale e differenziante. La ricerca deve focalizzarsi su quel punto di forza che potrebbe portare potenziali clienti a sceglierci rispetto a tanti altri professionisti della visione. Il modo migliore per fare personal branding è proprio questo: trovare e capire quali caratteristiche mettere in evidenza per promuoversi appieno, attraverso l’immagine professionale. Molti marketer esperti sostengono che l’obiettivo del personal branding sia “sapersi

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Attualità

considerare ogni aspetto per trovare «il Bisogna nostro ingrediente speciale e differenziante,

così da identificare quel punto di forza che porterà il cliente a sceglierci

»

rentina che utilizza il canale per condividere le proprie illustrazioni meravigliose. Nel 2014 e nel 2015 Virginia ha vinto il premio come migliore artista e personaggio dell’anno agli Igers Awards, prestigiosi premi per chi è presente su Instagram. Oggi è seguita da migliaia di persone e marchi e collabora con grandi realtà aziendali che “usano” la sua arte visuale per comunicare i propri valori. Questi personaggi, abbastanza noti nel mondo digitale, sono solo alcuni esempi fra le migliaia disponibili cui ispirarsi. Non importa se appartengono a mondi diversi dall’ottica: anzi, tanto meglio, sono utili per cogliere tecniche di narrazione da adattare alla professione di ottico. L’elemento comune a tutti i casi di successo di personal branding è la capacità di raccontarsi con semplicità attraverso il lavoro, le passioni e, perché no, anche un po’ di vita privata. Il personal branding può rivelarsi una scelta ottima anche per l’ottico moderno che si fa conoscere non solo all’interno del proprio negozio, ma pure online. Questo significa raggiungere più persone e avvicinarsi altresì a nuove possibilità di business, come ad esempio l’e-commerce. Sviluppare una strategia di personal branding è qualcosa che può essere fatto in autonomia o con l’aiuto di un professionista specializzato. La scelta è libera e dipende da quanta conoscenza si ha del marketing online, quanto si è disposti a imparare e quanto tempo si può dedicare a questo tipo di attività. Un imprenditore ottico illuminato, quindi, è colui che ha ben chiara l’importanza del cambiamento e del fattore tempo, soprattutto in un momento come quello attuale. La consulenza con un esperto di personal branding per l’ottico consente di accelerare la realizzazione di una strategia d’azione. Investire su se stessi è il miglior investimento che si possa fare per il presente e il futuro degli imprenditori illuminati nell’ottica.

vendere”, trasmettendo al target di riferimento le proprie potenzialità. Per quanto condivisibile, probabilmente la versione più efficace per i professionisti del mondo dell’ottica potrebbe essere questa interpretazione: farsi conoscere, ricordare e preferire. In ogni caso, però, il punto cruciale rimane lo stesso: capire i punti di forza e le peculiarità, per poi mostrarle al pubblico di riferimento per farsi ricordare e preferire al momento della scelta dell’ottico cui rivolgersi per risolvere un problema visivo. Ma come si fa a mostrare queste caratteristiche? Il web, come sempre, si rivela di grande aiuto, essendo un ottimo mezzo di comunicazione e promozione. Sviluppare la propria identità online e valorizzarla mettendo in luce i punti di forza personali richiede una strategia ben calibrata ed esclusiva. Per trovarla è possibile prendere come riferimento alcuni personaggi di altri settori che, grazie al personal branding, hanno costruito da zero il proprio brand per poi trasformarlo in un’impresa a tutti gli effetti. Manuela Vitulli, ad esempio, è una ragazza pugliese che è riuscita a diventare famosa grazie alla strategia di personal branding. Cosa la rende diversa da altre colleghe? La sua grande passione per i viaggi e il suo modo di raccontarla agli altri: ha creato un blog, un logo e un “tono di voce” unico che adotta su tutte le piattaforme social. Il suo punto di forza è lo storytelling, che usa per raccontare se stessa e la sua passione. Il suo blog, Pensieri in Viaggio, è una sorta di diario online, nel quale racconta ogni viaggio e avventura, costantemente e senza nascondere la propria personalità. Il risultato? Ha migliaia di lettori che la seguono e numerose collaborazioni con aziende importanti. Un altro esempio di personal branding vede come protagonista l’account Instagram Virgola. La proprietaria è Virginia Di Giorgio, una ragazza fio-

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Contro-intuitivo

Liquidità, l’ingrediente per un’impresa sana in tempo di crisi È un aspetto fondamentale in ogni momento della vita aziendale, diventato ancora più importante in questo periodo di difficoltà economiche legate alla pandemia da Covid-19

di Michaela Gariboldi e Paolo Valentini*

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gni imprenditore, ottico e non solo, deve imparare a monitorare costantemente tre indicatori aziendali: fatturato, utili e liquidità. • Il fatturato è il risultato globale dell’attività e rappresenta una prima istantanea dell’impegno imprenditoriale; • gli utili sono i ricavi meno i costi, come ci hanno insegnato già alle scuole elementari, che devono essere superiori a zero: l’attività

deve, quindi, produrre profitto, altrimenti è destinata a chiudere; • la liquidità è quanto denaro abbiamo nei conti correnti e quanto questo denaro è aumentato dopo un determinato lasso di tempo (saldo a inizio periodo + entrate - uscite = saldo finale di cassa): questo valore deve crescere di anno in anno, altrimenti stiamo erodendo liquidità. Periodo di osservazione I dati economici vanno tenuti sotto controllo tutti i mesi, mediante un foglio Excel. È un errore pensare che di tali aspetti debba occuparsi solo il commercialista: questi, infatti, ha il compito di aiutarci per ciò che attiene i rapporti con l’Agenzia delle Entrate, mentre il compito di conoscere i numeri aziendali è dell’imprenditore, che deve assolverlo tutti i mesi. Rielaborando i dati in un grafico sarà

* Michaela Gariboldi, socia di Open Source Management, è specializzata in risorse umane e management per le Pmi italiane. * Paolo Valentini, esperto in marketing e gestione delle risorse umane, con un focus pluriennale sul mercato ottico italiano, è titolare di I-Profile Venezia. Open Source Management opera nel mondo della consulenza aziendale. I-Profile Venezia è l’azienda franchisee di Osm per le province di Rovigo e Venezia.

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Contro-intuitivo

bligatorie come se fossero dei costi. Ecco un esempio: • compenso per vivere 5.000 euro netti al mese; • riserve in piani di accumulo 1.500 euro al mese; • polizze assicurative su infortuni e salute 350 euro al mese. Il valore ora è salito da cinquemila a settemila euro circa. Quanto si dovrà produrre come fatturato per garantirsi settemila euro di compenso netto al mese? Il segreto sta, dunque, nell’alzare il livello di necessità personale.

pertanto semplice valutare l’andamento nel tempo, considerando soprattutto gli ultimi 36 mesi: il trend dovrà essere in aumento, diversamente c’è qualcosa che non va. Il più importante dei tre indicatori Dei tre indicatori il più importante per ogni impresa è la liquidità, mentre al secondo posto viene l’utile. La liquidità è, di fatto, la benzina necessaria per andare avanti. In questo periodo di difficoltà legata all’emergenza sanitaria e al conseguente lockdown è emersa una domanda ineluttabile: quanta liquidità genera oggi un negozio di ottica e quante riserve vanno accumulate per fronteggiare le prossime crisi? È qui fondamentale agire in modo controintuitivo: gli imprenditori lungimiranti prima decidono quanto investire in riserve, poi spendono. Bisogna utilizzare lo stesso criterio e nel farlo occorre pensare in grande. Se, ad esempio, si valuta che cinquemila euro netti al mese siano adeguati a far fronte alle esigenze personali e familiari (non parliamo del fatturato, ma di quanto uno come imprenditore si paga ogni mese), si lavorerà per questo obiettivo. Il consiglio è alzare il livello di necessità, aggiungendo voci di riserva che poi non verranno spese, rendendole però ob-

Costruire da subito le riserve Così come quelle personali, vanno costruite le riserve aziendali. Ogni mese ci si deve imporre di accantonare una percentuale pari al 5-10% degli incassi e di destinare tali importi a fondi che verranno utilizzati per attraversare con serenità le prossime crisi. Bisogna gestire queste riserve come se fossero rate di un leasing, in modo da non avere alibi: ogni mese devono essere accantonate, per cui vanno prodotte con l’attività di imprenditore. Deve dunque essere predisposto subito in tal senso un piano aziendale e personale: quanti soldi si vuole avere come riserve entro dicembre 2020?

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Strategie d’impresa

Il consumatore post Covid? Si rivolgerà ai negozi di prossimità Comprerà meno, sarà più attento alla qualità dell’acquisto e vorrà essere rassicurato: è lo scenario che ci aspetta secondo gli esperti e l’imprenditore ottico deve farsi trovare preparato

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uando il Covid-19 ha iniziato a diffondersi in Italia, nel mese di febbraio, l’offerta del centro ottico era prevalentemente legata allo sconto, con l’obiettivo di recuperare la diminuzione di quota di mercato registrata negli ultimi due anni sia sulle linee da sole sia su quelle da vista. Una situazione già molto complessa da gestire, perché si era sommata alla contrazione delle vendite di lenti a contatto e dei prodotti di manutenzione. Con la fase due il rischio più grande che corrono tutti gli imprenditori è che, se resteranno refrattari all’apprendimento e al cambiamento, si troveranno in difficoltà irreversibili. Di fatto stanno avanzando verso il futuro, ma dandogli la schiena, con lo sguardo rivolto al passato. Ed è anche il rischio che corre l’ottico: non sapere accogliere il nuovo consumatore che tornerà nel negozio del proprio quartiere (prossimità) e che avrà bisogno di soluzioni concrete ai bisogni che gli si sono manifestati nei mesi di isolamento (acquisti di valore). Gli occhi sono stati l’organo maggiormente sollecitato durante il lockdown e la consapevolezza che bisogna avere l’occhiale di scorta è diventata comune. Occorre cogliere questa opportunità, tornando a es-

di Anna Gatti*

sere il negozio di riferimento, offrendo le soluzioni più adatte a ogni utente finale. L’entrata contingentata delle persone permette di potersi dedicare a un solo cliente alla volta e potrà così trasformare la vendita in un’esperienza rassicurante. Prendiamo gli occhiali con lenti oftalmiche trattate per proteggere gli occhi dall’esposizione alla luce artificiale e dei device o quelli da sole con lenti polarizzate: rappresentano un’offerta di valore, finalizzata a soddisfare le nuove condizioni di vita. Inoltre, il mondo scientifico ha dato il proprio placet agli occhiali come strumento utile per contribuire a proteggere gli occhi dal contagio: un’altra occasione professionale da non perdere. E, ancora, va organizzato un delivery pensando ai clienti che durante il lockdown hanno acquistato online: bisogna offrire la consegna a domicilio di lac e liquidi, accompagnata dalla carta dei servizi con i vantaggi dedicati, dalla data del prossimo appuntamento per il controllo visivo e da un piccolo dono per dire grazie. Ci aspettano molti mesi di entrate contingentate, un minor numero di clienti in negozio, meno occhiali venduti e incassi che dovranno essere remunerativi per coprire i costi aziendali. Non bisogna essere resilienti al cambiamento e aspettare che tutto torni come prima: la realtà è mutata e solo l’ottico che l’avrà capito potrà chiamarsi davvero imprenditore.

*Anna Gatti, consulente aziendale, titolare di A&G Studio di Bologna, specializzato nel controllo di gestione e analisi dei costi.

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Elementi di scelta di una progressiva Parte Seconda

Come si determina il canale di progressione? Qual è la montatura ideale con multifocali? Per offrire le soluzione oftalmica adatta bisogna tenere conto anche delle caratteristiche e delle abitudini del soggetto

Il canale di progressione è rappresentato dalla distanza che intercorre fra la croce del montaggio per il lontano e l’area in cui possiamo trovare il potere corretto per la visione ravvicinata. Occorre però fare attenzione perché ogni azienda si comporta in questa definizione in modo differente e la stampigliatura sulla lente potrebbe generare confusione. Spesso infatti il potere del vicino viene a trovarsi all’inizio del cerchietto segnato sulla lente (Figura 1), indicante l’area del vicino, mentre altre volte si trova al centro del cerchietto stesso. Questa differenza non è di secondaria importanza in quanto tale distanza definisce il fit del montaggio, cioè lo spazio minimo che deve intercorrere fra la croce del lontano e il bordo inferiore della montatura. Inoltre, poiché solitamente il diametro di questa stampigliatura è di 6-8 mm parliamo di una differenza di lunghezza del corridoio anche di 3-4 mm. Alcune aziende definiscono poi il corridoio di progressione come la distanza fra la croce del lontano e il punto dove viene raggiunto l’85%

di Gianmario Reverdy

del valore del potere per vicino. Questa situazione si potrebbe giustificare con il fatto che, se il valore dell’addizione è scelto correttamente, la visione avviene raramente utilizzando proprio la parte finale del corridoio, quella cioè con il potere per vicino totale. Il residuo di accomodazione ancora presente “aiuta” il potere mancante. Un altro aspetto importante legato al corridoio di progressione è determinato dallo sviluppo dell’aumento di potere che la lente realizza all’interno del canale. Generalmente, infatti, lo spazio compreso fra la croce di montaggio per lontano e l’asse di simmetria della lente indica un’area dove il potere ha un incremento molto contenuto o addirittura nullo. La crescita della potenza addizionale all’inizio del canale può presentare un aumento molto modesto e ciò consente di poter eventualmente alzare la centratura della lente, nei casi che si ritengono degni di questa operazione, senza modificare in modo inopportuno il potere per la visione da lontano. Nelle lenti di costruzione odierna tale


Speciale lenti multifocali

Figura 1. Metodi diversi di indicazione della lunghezza del canale di progressione

distanza può variare da 0 a 6 mm implicando così sviluppi della progressione fra loro differenti e quindi con diverse applicazioni. Scegliere il canale di progressione: i criteri generali Non esistono regole precise e assolute per la selezione del corridoio di progressione. Possiamo fare riferimento invece a una serie di criteri che bene ci possono orientare nella scelta. Come già detto sono valutazioni che ci aiutano e mai norme assolutamente risolutive. La valutazione sarà sempre a carico del professionista che con la sua conoscenza ed esperienza dovrà decidere in merito. I movimenti della testa e degli occhi Il primo elemento che occorre osservare con grande attenzione si riferisce ai movimenti

del capo e degli occhi del futuro portatore di lenti progressive. Non occorre necessariamente fare test specifici, è sufficiente verificare se l’individuo muove senza difficoltà il capo nel piano verticale e in quello orizzontale, in modo fluido e senza blocchi, realizzando analoghi movimenti sia verso l’alto sia verso il basso, verso destra e verso sinistra. I movimenti che più ci interessano sono ovviamente quelli sul piano verticale, molto spesso resi difficoltosi da dolori al collo o cervicali che possono limitare fortemente una corretta escursione del capo e richiedere maggiori movimenti agli assi visivi. A tale scopo potrebbe essere utile servirsi del semplice test dello specchio (Figura 2), attraverso il quale ci si può rendere conto sia della fluidità dei movimenti oculari sia della estensione del movimento nel passaggio fra la visione a distanza e quella per vicino.

Figura 2. La verifica dei movimenti verticali degli occhi usando il metodo dello specchio


Speciale lenti multifocali

Figura 3. Altezze diverse dei centri pupillari

La postura seduti e in piedi Un altro elemento molto importante, preliminare alla scelta della corretta lente progressiva, è l’osservazione della postura dell’individuo. Notare se il soggetto tende a tenere il capo inclinato verso la spalla destra o sinistra ci sarà utile per decidere poi la centratura della lente. Altrettanto utile sarà l’osservazione dell’eventuale disassamento dei centri pupillari rispetto a una linea orizzontale che contenga uno dei due centri (Figura 3). Per quanto riguarda la postura del soggetto quella che verificheremo in piedi sarà una postura del corpo che potrà risultarci corretta, cioè in asse o “posteriorizzata”, se inclinata all’indietro rispetto all’asse di riferimento, o “anteriorizzata”, se inclinata in avanti (Figura 4). L’asse citato è un’ideale linea che in visione laterale del corpo umano passa per il trago dell’orecchio (protuberanza anteriore al condotto uditivo esterno), il centro della spalla e del bacino e raggiunge la metà della pianta dei piedi. Tale linea deve essere contenuta all’interno del corpo stesso per tutta la sua estensione. Un altro elemento che potremo valutare è legato all’altezza. Normalmente un individuo molto alto tende a tenere il capo lievemente inclinato verso il basso, viceversa gli individui di statura modesta. Anche queste osservazioni potranno indurci ad una scelta del corridoio di progressione che tiene conto delle particolari posture assunte normalmente dall’individuo. Inoltre, l’osservazione del soggetto seduto alla poltrona dello studio ci dovrà dare informazioni su quello che sarà il suo modo di indossare

Figura 4. Una postura “anteriorizzata”(a sinistra) e una postura “posteriorizzata” (a destra)

l’occhiale e di utilizzarlo nelle operazioni di lettura e comunque in visione ravvicinata. Oltre al capo inclinato verso le spalle, si potrà notare l’atteggiamento posturale nella cosiddetta posizione primaria di sguardo. Spesso, ad esempio, nei soggetti affetti da cervicalgia o negli ipermetropi sottocorretti da lontano l’individuo tende ad assumere una posizione del capo inclinato all’indietro, influenzando sia la scelta del canale di progressione sia la centratura delle lenti. Il tipo di ametropia Anche il tipo e il grado di ametropia possono darci indicazioni sulla scelta di un corretto canale di progressione. Infatti ogni tipologia di ametropia presenta dinamiche visive proprie con prevalenza di movimenti del capo o degli occhi nell’atteggiamento visivo. Inoltre occorre ricordare che ogni osservazione di tipo extrassiale produce sull’asse visivo una deviazione prismatica che può favorire od ostacolare la visione dei target interessati, co-


Speciale lenti multifocali stringendo gli occhi ad aumentare o diminuire la propria inclinazione per focalizzare il punto di osservazione. Come è noto, tali deviazioni sono proporzionali al potere della porzione di lente interessata ed alla distanza dal centro ottico dell’area della lente. L’esperienza visiva Un’altra valutazione di estrema importanza, da non trascurare mai, è relativa alle esperienze visive ormai acquisite dal soggetto con l’uso delle lenti progressive o monofocali del vecchio occhiale. Spesso non è agevole verificare il modello di lente in uso e quindi la lunghezza del corridoio di progressione, soprattutto in lenti molto rovinate, ma tutte le volte che queste considerazioni risultano possibili occorrerà non trascurarle, perché potrebbero fornire elementi molto utili per una rapida e indolore accettazione delle nuove lenti. L’utilizzo dell’occhiale Uno dei punti fondamentali nella scelta del corridoio è senz’altro determinato dall’utilizzo dell’occhiale da parte del cliente, che dovrà essere delineato in fase di valutazione iniziale. L’attività svolta dall’individuo, se di tipo sedentario o dinamico, e le richieste visive per un utilizzo a prevalenza lontano-vicino o con un notevole uso dell’area intermedia sono considerazioni che appare sempre molto opportuno tenere presenti. Poche domande sulla professione, l’ambiente di lavoro (se ergonomico o meno) e le attività extralavorative oltre all’osservazione dell’individuo in generale e alle sue aspettative, sono elementi che possono fornirci informazioni per scegliere il canale più adatto. La scelta della montatura E da ultimo, da un punto di vista tecnico forse il meno importante, la scelta della montatura. Il suggerimento è proporre il tipo di occhiale sulla base del corridoio di progressione ottenuto dai parametri qui indicati e non il contrario. La montatura dovrà quindi essere di dimensione congrua al canale scelto e capace di contenere l’area del vicino (o tutto il cer-

Figura 5. Evitare canali di progressione corti su montature ampie

Figura 6. Attenzione a montature con bordi spessi

chietto indicato o una sua notevole parte) secondo la definizione di canale di progressione indicata dall’azienda. È opportuno tenere presente queste due indicazioni: • evitare di scegliere montature molto ampie con canali di progressione corti. Infatti, oltre all’area del vicino, la lente potrebbe avere una progressione di potere “incontrollata” e comunque poco idonea alla visione del vicino, mentre l’individuo potrebbe essere portato a utilizzare anche le aree sotto il cerchio del vicino, vista la dimensione della montatura (Figura 5); • fare attenzione all’uso di montature con bordi spessi, soprattutto in materiale plastico e dove l’area del vicino risulta molto prossima al bordo inferiore della montatu-


Speciale lenti multifocali ra (Figura 6): potrebbe creare disagio nella visione ravvicinata, in quanto l’individuo continua a trovare interferenza fra quello che sta osservando ed il bordo della montatura stessa, soprattutto se di colore scuro e opaco. Caratteristiche dei due canali Lenti a corta progressione di potere (da 10 a 14 mm circa) In linea generale, in queste lenti la progressione del potere addizionale è costante e decisa. Dopo la transizione iniziale che può essere di 2 o 4 o anche 6 mm, fino alla linea di mezzeria della lente, la crescita del potere appare sempre molto decisa, fino all’area definita per il vicino. Questa situazione comporta una maggiore “durezza” delle aree periferiche della lente (la geometria della lente è particolarmente hard) con una presenza più raccolta di astigmatismo di superficie. Solitamente in queste geometrie risulta penalizzata l’area per la visione intermedia, che tende a stringersi, evidenziando astigmatismo di superficie appena ai bordi dell’area stessa. In tali lenti l’area del lontano non presenta generalmente residui di astigmatismo significativi e anche l’area del vicino può risultare ampliata. Tenendo presente che l’astigmatismo di superficie della lente varia con il doppio del valore dell’addizione, alcune aziende sconsigliano la prescrizione di lenti a canale corto nei casi di valori addizionali oltre le 2.00 D (Figura 7). Lenti a lunga progressione di potere (da 15 a 18 mm circa) In queste geometrie la progressione di potere è articolata su una distanza maggiore: ne risulta una crescita del valore addizionale più lenta, che può consentire un migliore utilizzo della lente anche nelle aree intermedie. L’astigmatismo di superficie si stempera infatti in un’area più ampia e la superficie risulta essere più soft consentendo un uso meno problematico delle aree laterali della lente stessa. Anche queste geometrie presentano solitamente un’area del lontano molto ben configurata e con scarsi residui di astigmatismo, una zona per la visione

Figura 7. Configurazione di una lente a canale corto

intermedia più ampia delle lenti a canale corto e un’area per la visione ravvicinata che può risultare più ristretta. Di contro l’utilizzo delle zone “extra aree funzionali” è facilitato dalla presenza di un astigmatismo di superficie meno invasivo e con una crescita più rallentata verso le aree periferiche della lente. Andamento della progressione Gli studi sulla postura condotti in tutti questi anni, favoriti anche da strumentazioni costruite allo scopo, hanno consentito di articolare sempre meglio lo sviluppo della progressione al reale posizionamento del capo e degli assi visivi nei diversi assetti posturali. In linea generale è però evidente che una progressione corta svilupperà un incremento dell’addizione più costante e continuo, mentre in una progressione più lunga abbiamo notato che il grafico dell’aumento dell’addizione avrà una pendenza meno accentuata. Lo sviluppo corretto dell’addizione e la ripetitibilità del suo andamento sono ormai situazioni realizzate in tutte le lenti progressive oggi commercializzate, pur nella differenza di progetto che può tendere a favorire maggiormente la


Speciale lenti multifocali

Figura 8. Andamento di una progressione di potere con un “flesso” nella visione intermedia

progressione della potenza in alcune aree del canale stesso. Oggi possiamo senz’altro escludere che esistano lenti di buona qualità con sviluppi della progressione del potere con la presenza di “buchi” o di zone di “flesso”, non volute, che costringono il portatore alla ricerca del potere corretto per la visione che sta effettuando. L’esempio nella Figura 8 rappresenta una progressione di potere che si stabilizza per un certo tratto su un valore costante nell’area per la visione intermedia, consentendo un allargamento del canale di progressione e una visione più confortevole alle distanze fra 80 cm e circa 2 metri. Conclusioni Ci sono comunque ulteriori valutazioni che il professionista può fare per rendere questa scelta la più adeguata possibile ai comportamenti e all’utilizzo da parte del cliente. Ritengo importanti ancora due riflessioni: • tenere sempre in considerazione le abitudini dell’individuo, soprattutto quando queste sono consolidate da un utilizzo prolungato nel tempo. Verificare cioè sempre quale modello di lente e quindi di progressione il sog-

getto era abituato a portare. In tutti i casi è sempre molto opportuno, se il soggetto non ha manifestato disagi, mantenere lo stesso tipo di progressione e lunghezza di corridoio per evitare “sconvolgimenti” posturali e vanificare le attese visive del presbite; • le regole sopraindicate vanno sempre interpretate e verificate con ciò che emerge dall’osservazione dell’individuo con il quale si ha a che fare. A volte infatti si possono notare posture, atteggiamenti o caratteristiche che, contrariamente a quanto sopra affermato, ci fanno propendere per scelte differenti del modello di progressione da consigliare. Nessuna regola fissa quindi, ma alcuni parametri generali che possono essere utili nella scelta e poi tanta osservazione dell’individuo, la comprensione di utilizzo e aspettative della nuova prescrizione e infine l’esperienza e la riflessione sui vari casi già studiati ci costruiranno un bagaglio di conoscenze utili alla soluzione delle diverse situazioni. Mai, tuttavia, utilizzare come unico parametro per determinare la lunghezza del corridoio le dimensioni della montatura scelta o la tendenza a proporre al cliente sempre gli stessi modelli di lenti senza alcuna differenziazione.


Cinque motivi per

Presbiopia: il business dei giovani ottici si baserà sui “vecchi”? Delle cinque soluzioni proposte per la correzione di questo difetto visivo sicuramente le lenti progressive rappresentano quella su cui il professionista deve puntare maggiormente in termini di marginalità

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on è un segreto che alla base di ogni strategia di marketing ci sia lo studio del comportamento dei consumatori. La maggior parte delle nuove tecnologie, non a caso, è indirizzata alla profilazione di ognuno di noi e l’ottica non fa eccezione. Il primo passo per avere successo, quindi, è tentare di prevedere l’andamento del mercato. In questo senso, per quel che riguarda il nostro settore, bisogna tener presente un dato fondamentale: fra venticinque anni il 44% della popolazione italiana avrà più di cinquantacinque anni e oltre il 50% un’età superiore a quarant’anni. Insomma, che l’Italia non sia un paese di giovani è risaputo, quindi perché non beneficiare di questa opportunità a livello imprenditoriale? Uno dei disturbi più comuni legati alla visio-

di Andrea Astarita Laureato in Ottica e Optometria Vincitore del VisionOttica Award 2019

ne e che inizia a manifestarsi intorno ai quarant’anni è la presbiopia, la quale comporta una perdita progressiva dell’ampiezza accomodativa. A oggi le soluzioni a disposizione del professionista per correggere questo problema sono molteplici, ma nella maggior parte dei casi, in collaborazione con il medico oculista, ci si indirizza secondo cinque linee guida: • lente monofocale specifica per una data distanza; • lente ‘’office’’, strutturata sia per una distanza da computer sia per una distanza da lettura; • lente a supporto accomodativo, solitamente utilizzata dai giovani presbiti; • lente progressiva; • lente a contatto multifocale.

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Cinque motivi per

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Dal punto di vista clinico tutte le soluzioni sono valide ma, dal punto di vista commerciale, il business legato alle lenti oftalmiche progressive è quello che smuove maggiormente gli animi e i fatturati. GfK, multinazionale che effettua ricerche di mercato, in occasione del Progressive Business Forum del giugno 2019 a Firenze, ha svelato i dati relativi al mercato dell’ottica nell’ultimo anno, con focus proprio sulle progressive. La ricerca ha eletto l’Italia come il paese in Europa con il più alto tasso di crescita per vendita di questa categoria merceologica, anche se ancora piuttosto indietro, in termini di valori assoluti, rispetto a Francia e Germania. I dati hanno inoltre evidenziato come il consumatore investa in lenti di qualità sempre più elevata, spendendo di più. In tale contesto si può leggere anche il dato relativo al costo medio di una lente progressiva: in Europa si sta alzando, segnale che l’idea di investire maggiormente sulla qualità piuttosto che sulla

quantità è un trend comune. Perciò le aziende da diverso tempo sensibilizzano il cliente finale all’acquisto di lenti progressive di qualità e formano gli ottici a trattare con estrema serietà il prodotto. In aggiunta il professionista ha a disposizione un ventaglio di prodotti che offrono soluzioni sempre più innovative e adatte alle necessità di tutti. Da qui il ruolo delle lenti a supporto accomodativo, il cui uso, oltre a essere un valido supporto per il giovane presbite, può essere visto come un cammino più soft di adattamento a una progressiva. Per concludere, dobbiamo avere ben chiaro che un consumatore su due con cui entreremo in contatto nella nostra realtà professionale sarà presbite. Tale consumatore avrà necessità della nostra professionalità e del nostro supporto. Dati alla mano, dunque, la situazione che si prospetta appare piuttosto particolare e unica: il business dei giovani ottici si baserà sui ‘’vecchi’’?

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Lab

Coronavirus: cosa cambia nell’attività ottica e optometrica di Mirko Chinellato, Docente Università degli Studi di Padova Master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza, Università degli Studi di Ferrara

In Italia una proposta completa di raccomandazioni di buona pratica è stata stilata dal Tavolo Interassociativo Tiopto, che ha fornito documenti e indicazioni operative condivise per elevare il livello di sicurezza del professionista, dei collaboratori e dei clienti finali

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a pandemia da Covid-19 ha avuto un enorme impatto nella vita di tutte le persone, costringendole a comportamenti forzati atti a contenere la diffusione del contagio. Questo ha portato profondi cambiamenti nei rapporti sociali e nel mondo del lavoro, che ha pure dovuto modificarsi, adattandosi alla nuova realtà. L’attività commerciale dell’ottico non è stata soggetta a sospensione durante la fase di lockdown in quanto il Decreto governativo dell’11 marzo l’aveva prontamente inserita tra le attività necessarie, esponendo di fatto gli operatori ottici a un delicato compito di convivenza con un virus di cui si sapeva poco e in assenza di chiare e precise indicazioni di comportamento, se non quelle di estrema cautela e massima attenzione all’igiene, personale e ambientale. Molti centri ottici, infatti, hanno deciso di sospendere comunque la propria attività, mentre altri hanno ridotto i servizi offerti concentrandosi sulle forniture “da banco” di lenti a contatto e soluzioni oppure sulla realizzazione e fornitura di occhiali solo per condizioni di emergenza. L’attività professionale dell’ottico e dell’optometrista

invece, come ad esempio la misurazione della vista e l’applicazione di lenti a contatto, non rientrava esplicitamente nelle attività permesse dal Decreto. Le istituzioni europee e italiane del settore hanno lavorato per fornire modelli o consigli di buona pratica che, in attesa di specifiche disposizioni da parte delle autorità competenti, rendessero possibile, almeno al termine del lockdown, cioè dal 4 maggio in poi, una ripresa delle attività professionali in ambito ottico e optometrico in modo responsabile e sicuro per l’operatore e per la persona. Innanzitutto è indispensabile adottare delle procedure di selezione preventiva, permettendo l’accesso ai centri ottici e optometrici alle sole persone in buona salute e potenzialmente non contagiose, essendo l’infezione da Covid-19 possibile anche in assenza di sintomi. Questa selezione si può ottenere, ad esempio, modificando il modo in cui si ricevono le persone, invitando la propria clientela a fissare un appuntamento telefonico prima di recarsi nel centro: sarà così possibile eseguire un colloquio preliminare, finalizzato a individuare problemi di salute o contatti con persone

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infette nei giorni precedenti e comunque utile a comunicare le nuove norme di sicurezza adottate. Il metodo migliore per proteggersi dalle infezioni è il distanziamento, ovvero il non venire a contatto con persone infette (non contaminazione), ottenibile in primis con procedure di selezione a distanza e, durante il periodo di interazione, con barriere fisiche e dispositivi di protezione che evitino i contatti diretti tra le persone, come ad esempio mascherine, guanti, occhiali protettivi e camici monouso. È inoltre consigliabile attuare soluzioni che riducano i tempi di contatto con la persona a favore di sistemi di rapporto a distanza. Questo lo si può ottenere investendo in nuovi mezzi di comunicazione digitali, che consentano ad esempio di ordinare prodotti o ricevere consulenze tramite web o telefono, riservando così i momenti di contatto diretto soltanto a quelle attività che lo richiedono in modo imprescindibile, come l’esame della vista, la prova, la consegna, l’educazione all’uso e il controllo del dispositivo. Del resto adottare procedure sistematiche per ridurre le possibilità di contagio nell’ambiente di lavoro non è una questione nuova, in quanto già prevista nelle normative di sicurezza sul lavoro precedenti all’emergenza da Covid-19, anche se oggi vengono richieste maggiori attenzioni e nuovi sistemi. Ora più che mai le persone sono attente alla sicurezza

dell’ambiente che le accoglie e all’adeguatezza dei servizi offerti: risulta perciò importante comunicare al pubblico l’attuazione dei nuovi metodi di lavoro e dei criteri di sanificazione adottati, in modo da soddisfare le aspettative della persona e tutelarsi da eventuali contenziosi. A tal fine è importante registrare le attività di sanificazione effettuate, ordinarie e straordinarie, e dimostrare di aver informato preventivamente il cliente sui processi di sicurezza adottati e di aver ottenuto il suo consenso a effettuare tutte quelle attività che non permettano il rispetto delle norme di distanziamento interpersonale, proprie dell’attività ottica e optometrica. Un altro aspetto importante è la condivisione delle procedure tra i vari centri ottici e optometrici per garantire una uniformità di trattamento al pubblico e un pronto aggiornamento durante le fasi di revisione. In Italia una proposta completa di raccomandazioni di buona pratica per il settore ottico in periodo di emergenza da Covid-19 è stata fornita dal Tavolo Interassociativo Tiopto: attraverso il relativo Registro degli aderenti si è adoperato per fornire documenti e indicazioni operative condivise per elevare il livello di sicurezza dell’attività ottica e optometrica. A questo materiale ogni operatore è tenuto ad allinearsi, per tutelare se stesso, i propri collaboratori e le persone che entrano nei centri ottici e optometrici.

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OMISAN Ecco, per la migliore disinfezione delle lenti a contatto

Le lenti a contatto garantiscono una correzione della vista sicura ed efficace. Tuttavia i portatori rischiano infezioni qualora non le indossino, non le puliscano o non le disinfettino e conservino correttamente. Per raggiungere questo obiettivo Omisan, azienda italiana specializzata nella produzione di gocce oculari e liquidi per lenti a contatto, propone Ecco, un sistema per la disinfezione composto da un disinfettante a base di perossido di idrogeno e da uno speciale portalenti. Il perossido di idrogeno è un liquido incolore e un forte agente ossidante, in grado di inibire la crescita di microrganismi e di eliminarli. Viene usato come antisettico da almeno un secolo, perché capace di eliminare le cellule batteriche, distruggendone la parete cellulare tramite ossidazione. Nei prodotti oftalmici il perossido di idrogeno è perciò utilizzato per garantire una corretta disinfezione delle lenti a contatto. Ma il corretto uso di questa soluzione disinfettante in contattologia dipende anche da quello del particolare portalenti, dotato di un disco di platino. Tale sistema assicura l’innesco della reazione di neutralizzazione del perossido di idrogeno: grazie a questa reazione, infatti, si producono ossigeno e acqua dal perossido di idrogeno. Ne consegue un’efficace pulizia della lente, che è così pronta per una nuova applicazione sulla superficie oculare. Il kit è stato formulato per tutti i tipi di lenti a contatto morbide.

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Galileo lancia FBS OPTIMIS la progressiva per una nuova libertà di visione

Galileo presenta la progressiva FBS Optimis, una lente dalla forte personalità, ideale per essere indossata tutti i giorni, in ogni situazione, con una straordinaria semplicità di utilizzo, nel segno di una assoluta libertà di visione. Un mix di tecnologia e funzionalità per rispondere in maniera efficace alle esigenze dei presbiti moderni, dettate da uno stile di vita multitasking: dinamici, sempre connessi, attivi su più fronti, casa, lavoro, figli e tempo libero. Per loro l’area intermedia delle progressive è sempre stata una “zona grigia”, descritta dai portatori stessi come la zona più limitata delle lenti, generalmente più stretta e con una messa a fuoco non ottimale, tanto da generare anche fastidi al collo a causa dei continui movimenti innaturali della testa. Proprio quest’area intermedia di visione è spesso fondamentale per una serie di attività quotidiane, che vanno dalla guida al lavoro o alla pratica di molti sport. Ecco quindi nascere FBS Optimis, una lente che si presta a tutti i tipi di ametropia, con una grande facilità di adattamento e una visione ottimale in ogni attività, anche nelle distanze intermedie. La nuova progressiva è stata concepita per offrire ai portatori una soluzione che unisce tecnologia e un’elevata qualità visiva, accessibile a tutti. FBS Optimis “rivoluziona” il concetto di controllo dell’astigmatismo di superficie grazie al design Full Back Side che integra sulla superficie interna della lente le tecnologie costruttive più evolute, riservate fino a oggi ai soli design su doppia superficie. Non solo: il design SOFT che caratterizza FBS Optimis rende questa progressiva “universale”, ideale per ogni esigenza visiva e perfetta ogni giorno, in ogni situazione. Una vera e propria sfida tecnologica che Galileo è riuscita a superare grazie a una consolidata expertise costruttiva. Tre le principali tecnologie di FBS Optimis: BACKSIDE OPTICS EQUALIZER, cioè l’equalizzatore ottico di superficie interna, rende più rapido e facile l’adattamento grazie alla riduzione dell’effetto SWIM (ondeggiamento). L’astigmatismo viene bilanciato per ogni prescrizione grazie al cilindro massimo sempre inferiore o uguale al valore dell’addizione, rendendo il design più morbido e ottimizzando i campi di visione. SOFTNESS CONTROL INDEX, cioè l’indice di controllo di morbidezza del design, offre il migliore livello della cosiddetta morbidezza a seconda di ogni prescrizione e assicura comfort visivo ottimale e facile adattamento per tutti i portatori. VISION BOOSTER INTERMEDIATE, la tecnologia esclusiva BBGR, stabilizza la variazione di potere nella media distanza e riduce le aberrazioni, allargando il campo di visione intermedia fino al 53% e senza disturbare le altre aree. FBS Optimis propone un modo di vedere più libero e dinamico, facilitando l’approccio alle lenti progressive.

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ISTITUTO ZACCAGNINI

Dal 1977 un riferimento per il mondo della visione SONO APERTE LE ISCRIZIONI NELLE SEDI DI BOLOGNA E MILANO

La nostra mission Essere produttori di eccellenza di istruzione e formazione, presenti nel mondo della visione, integrati con il contesto scientifico economico e civile, partecipi e protagonisti attivi della vita del settore.

Il nostro impegno Consegnare al mercato del lavoro professionisti con un livello di conoscenze scientifiche e abilità pratiche pronti per inserirsi nella vita delle aziende e della professione.

Per realizzare la nostra mission potenziamo costantemente il nostro corpo insegnante con nuove professionalità, le attrezzature didattiche, i supporti agli studenti, il numero dei laboratori, le dotazioni di attrezzature oftalmiche. SCUOLA PER OTTICI Corso biennale abilitante alla professione integrato in un percorso di avviamento alla professione aperto a tutte le opzioni, attento ai valori dell’imprenditorialità, fatto di contatti con la filiera, di stage e di tirocini. CORSI DI SPECIALIZZAZIONE IN OPTOMETRIA CON CLINICHE completano la formazione professionale dei corsi di ottica. Sono realizzati a Bologna, Milano, Torino e Venezia sia a tempo pieno, sia a tempo parziale per coniugare studio e lavoro. MASTER E CORSI DI ALTA FORMAZIONE PROFESSIONALE IN OPTOMETRIA E CONTATTOLOGIA assecondano la crescita professionale di chi opera in un contesto sempre più complesso. CONGRESSO INTERDISCIPLINARE giunto alla XXIII edizione è sintesi della nostra mission e delle nostre attività.

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Lenti oftalmiche

Zeiss: la sicurezza diventa “visibile” nel centro ottico di Nicoletta Tobia

Dalla formazione alla comunicazione, dalla strumentazione alle iniziative commerciali, passando per il prodotto: l’azienda oftalmica ha ideato un ventaglio di soluzioni per supportare i partner in una fase complessa di ripartenza, in cui è fondamentale rassicurare il cliente finale

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opo mesi in cui ha virtualmente supportato gli ottici con i webinar della Zeiss Academy e con incontri denominati MeetingYou per confrontarsi e capire di cosa avessero bisogno per ripartire, Zeiss ha messo in campo “La sicurezza che si vede”: un programma articolato e dai molteplici obiettivi che vanno dalla formazione sulle principali tematiche che impattano sul business, a materiali per il centro ottico per comunicare in modo chiaro ed efficace le precauzioni messe in campo per la sicurezza, fino a un coinvolgimento con proposte di valore sia nell’ambito della strumentazione Zeiss sia con incentivi all’acquisto per stimolare l’interesse dei clienti finali. Diversi, dunque, i fronti su cui Zeiss ha investito partendo da un intenso programma di aggiornamento professionale proposto negli ultimi tre mesi. «La formazione, oltre a essere uno degli aspetti cui abbiamo sempre dato grande valore, è anche la base di partenza per utilizzare molti dei servizi che forniamo», spiega Roberta Celin, responsabile comunicazione di Carl Zeiss Vision Italia. Sono stati approfonditi argomenti molto diversi fra loro, dalla visibilità online

del centro ottico ad argomenti più tecnici come la refrazione e la centratura, passando per la strumentazione e le lenti, con focus non solo sul nuovo portafoglio SmartLife ma anche, ad esempio, sulle Digital, entrambi prodotti ideali in un momento storico in cui la visione dei dispositivi digitali è diventata preponderante nella vita di ognuno. Sono state poi affrontate tematiche di business, per una gestione più efficiente e una ripartenza sicura. Gettate le “basi teoriche” con la formazione, si è passati al “concreto”: Zeiss ha pensato a come assicurare la ripartenza focalizzandosi sui vari momenti del percorso di acquisto, sulla base del quale ha elaborato una strategia da proporre in tre momenti, denominati Comunico, Preparo e Accolgo. «Nella fase Comunico rientra tutto ciò che viene fatto prima che il cliente entri nel centro ottico - spiega la manager – sfruttando al meglio le opportunità offerte dai mezzi digitali. Come Zeiss abbiamo predisposto un pacchetto di immagini da usare sia per la piattaforma Google MyBusiness sia per il sito internet, ma anche una serie di post e video per i canali social, Dem e sms 2.0 personalizzabili da inviare ai clienti».

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Lenti oftalmiche

Il poster, la vetrofania e il totem igienizzante che fanno parte dei materiali per il punto vendita studiati da Zeiss per comunicare la sicurezza del centro ottico

parco strumenti. «Già da tempo, grazie a Visuconsult 500, sono possibili misurazioni a distanza e senza contatto, poiché l’applicativo interagisce con le apparecchiature e le comanda tramite iPad senza bisogno di essere fisicamente vicini al cliente - spiega la responsabile comunicazione di Carl Zeiss Vision Italia - Oggi questo tipo di approccio rappresenta ancor di più un vantaggio per chi già dispone della strumentazione Zeiss e lo suggeriamo anche a chi sinora non se ne è dotato, fornendo incentivi all’acquisto». Nel caso di strumenti che non possono essere controllati tramite Visuconsult 500, come ad esempio la lampada a fessura, Zeiss ha invece dotato gratuitamente i centri ottici di quello che viene chiamato shield, un apposito scudo protettivo in plexiglas. «Abbiamo cercato di fornire ai nostri partner tutte le soluzioni migliori basandoci sull’assunto che la sicurezza è una priorità per tutti - conclude Celin - Stiamo però mettendo in campo anche importanti iniziative commerciali che consentono di valorizzare la vendita e supportare il cliente finale nell’acquisto di un prodotto di valore. Senza dimenticare il plus rappresentato dal prodotto di qualità: perché la ripresa è possibile solo se c’è anche una valida offerta da proporre».

Quanto alla fase Preparo, Zeiss ha ricordato la web app Il Mio Profilo Visivo, oggi personalizzabile da parte del centro ottico, che consente di iniziare la fase di valutazione delle necessità visive ancor prima che il cliente varchi la soglia del punto vendita, con un duplice vantaggio: riduzione del tempo di permanenza in negozio ed esperienza d’acquisto digitale e coinvolgente per il consumatore. L’azienda ha, inoltre, raccomandato la pianificazione degli appuntamenti, studiando soluzioni concrete per gestire gli accessi e ottimizzare i flussi nel punto vendita. Nella fase chiamata Accolgo, infine, è stato evidenziato il protocollo ideale da seguire nel centro ottico, sia per il personale sia per il cliente che vi fa finalmente ritorno, dandone visibilità attraverso poster e cartelli da banco. A questi si aggiungono supporti di comunicazione che gli ottici possono utilizzare in maniera flessibile a seconda delle caratteristiche dei punti vendita: da barriere in plexiglass e totem per igienizzazione sino a calpestabili da collocare all’interno per mantenere le corrette distanze e gestire i flussi. «L’obiettivo è dare vita a una comunicazione forte e integrata, che possa garantire tranquillità sia a chi opera sia a chi visita il centro ottico», sottolinea Celin. Attenzione particolare è rivolta da Zeiss anche al

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Siamo di fronte a un nuovo contesto che non può prescindere dalla solidarietà e dal sostegno reciproco. Su questi punti si basa il nostro piano di ripresa #FELICIDIRIVEDERCI dedicato ai Centri Ottici Partner. Sono fiducioso che le iniziative messe in campo, disponibili da maggio, strategiche, commerciali e di protezione, possano contribuire a dare un nuovo vigore alla ripresa delle attività e del mercato. BUON LAVORO! Luca Strigiotti, Direttore Generale Essilor Italia

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Rodenstock lancia il nuovo listino lenti e rafforza la presenza nel centro ottico grazie alla innovativa piattaforma digitale Rodenlog

La tradizionale presentazione del catalogo lenti dell’azienda oftalmica, che solitamente avviene nel mese di aprile, a seguito dell’emergenza sanitaria è stata posticipata a fine maggio. Mette a disposizione del punto vendita grandi novità di prodotto e non solo. Inoltre quest’anno gli viene affiancato un importante strumento online a supporto del professionista della visione

Rodenlog, questo il nome della nuova piattaforma, si presenta con una logica e una veste grafica semplici e intuitive per l’utilizzo. È molto più che una versione digitale del listino o un portale B2B: con Rodenlog, Rodenstock ha definito lo step successivo, aggiungendo la “C” di consumer a quella che, oltre a essere una strategia di marketing B2B2C, rappresenta il vero cuore pulsante dei processi di consulenza e vendita. È dedicata infatti all’ottico, che tuttavia può utilizzarla anche per far vivere al cliente finale un’esperienza d’acquisto nuova, più interattiva. Le aree su cui Rodenstock ha lavorato per lo sviluppo della piattaforma sono consulenza, formazione e vendita. La prima viene in supporto all’ottico durante la fase di selezione della lente oftalmica più adatta al portatore. È possibile ricercare la lente, il trattamento e la gamma di appartenenza attraverso filtri intelligenti o semplicemente inserendo i dati della prescrizione. Sia che si scelga l’una o l’altra modalità, l’obiettivo rimane il medesimo: supportare il professionista in fase di consulenza e far vivere un’esperienza d’acquisto ingaggiante al consumatore, all’insegna del valore. L’area consulenza può essere, inoltre, ottimizzata grazie all’impostazione delle scelte di utilizzo che l’ottico inserisce nel proprio profilo e fruita contemporaneamente da più device all’interno del punto vendita. La seconda sezione all’interno di Rodenlog è dedicata alla formazione: una vera e propria finestra formativa e informativa sull’azienda, con molteplici contenuti a disposizione, dalle dispense tecniche alle brochure di prodotto, sino ai tutorial e alle news aggiornate. La parte dedicata alla vendita, infine, si rivolge prettamente all’ottico, tenendolo costantemente aggiornato sulle campagne e le opportunità commerciali proposte dall’azienda. A sua volta il catalogo cartaceo rimane uno strumento fondamentale per il professionista e continua dunque a esserlo anche per Rodenstock, che quest’anno ne ha rinnovato la veste grafica e ha inserito nuovi ed esclusivi prodotti, mantenendo però la struttura funzionale che lo contraddistingue. Le novità contenute riguardano, per le lenti, il completamento della

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gamma Perfection anche nell’indice 1.50; la disponibilità del trattamento Solitaire Protect® Sun 2, oggi estesa anche alle lenti organiche 1.50; la nuova addizione 1.10 (P1.1) per le monofocali a supporto accomodativo, ora disponibile anche per Impression® Mono Plus 2 e Multigressiv® Mono Plus 2. È stato inoltre ampliato il portfolio colorazioni ad alto contrasto SunContrast con nuove varianti cromatiche, anche sfumate per gli indici 1.50, 1.60 e 1.67, e il nuovo programma di colorazioni Medical, specifiche per la protezione oculare. Ma non è tutto. Tra le novità proposte spicca anche l’innovazione e la definizione di un nuovo standard: con la presentazione delle Biometric Intelligent Glasses, le lenti biometriche intelligenti riservate ai possessori di DNEye® Scanner, Rodenstock definisce una nuova era nella tecnologia delle lenti oftalmiche. Così, a chi già possiede lo strumento e il software esclusivo Rodenstock dedica lo speciale listino riservato e separato “Biometric Intelligent Glasses”, che sottolinea l’unicità dell’offerta: al suo interno sono presenti le lenti di ricetta appartenenti ai segmenti Perfection ed Excellence associate a DNEye® PRO. Queste novità si sommano alle altre eccellenze Rodenstock: l’opportunità di ordinare le lenti fino al centesimo di diottria (Maximum Precision), gli esclusivi ricalcoli del cilindro da vicino (EyeModel e Personal EyeModel), la riduzione delle aberrazioni oculari, oltre che geometriche, tenendo conto delle variazioni pupillari alle diverse distanze e condizioni luminose (Pupil Optimization e Individual Pupil Size Optimization) e la possibilità di definire individualmente il design della lente (Flexible Design Technology), qualora i design predefiniti non si addicano totalmente allo stile di vita dei clienti. «Con il lancio del catalogo e della potente piattaforma Rodenlog vogliamo fornire i centri ottici e i professionisti della vista di reali e concreti strumenti a supporto della loro attività professionale e del business commenta Michele Villotti, general manager di Rodenstock Italia - Oggi più che mai abbiamo sperimentato come gli equilibri della nostra attività possano cambiare velocemente. Il nostro modo di lavorare è diverso da prima e molti modelli di vendita conosciuti vanno ripensati e adattati in nuove forme di consulenza e servizio ai clienti. Chi avrebbe mai considerato i fattori “tempo” e “sicurezza” nell’esperienza di consulenza al consumatore o meglio customer journey? Eppure oggi è così. In questo momento ci domandiamo cosa generi differenza e vantaggio competitivo, ossia quali sono gli strumenti giusti e i prodotti esclusivi per far fronte a nuove esigenze del mercato. Rodenlog per noi è questo, uno strumento importante e potente per il centro ottico che, insieme alla fruizione del nuovo catalogo Rodenstock, rappresenta la risposta alla necessità di differenziazione nel valore e ai cambiamenti nei processi di consulenza e vendita».

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Dai Optical: il post Covid-19? Protezione e benessere visivo

È aumentato, nei mesi di lockdown, il tempo trascorso davanti a computer, tablet e cellulari sia per lo smart working sia per le lezioni didattiche a distanza. Sono incrementate anche le ore passate di fronte agli schermi domestici per gioco, intrattenimento, visione di film e serie tv. Questi nuovi stili di vita, amplificati dall’isolamento sociale e dalla necessità di proseguire con i programmi scolastici e con gli impegni lavorativi, potrebbero avere delle conseguenze negative sulla visione, soprattutto nei più giovani e nei soggetti con difetti refrattivi, che subiscono maggiore affaticamento e rischio di accentuazione dei disturbi visivi. Gli schermi e i caratteri di scrittura molto piccoli dei cellulari richiedono attenzione e sforzo maggiore da parte dell’occhio. Ne potrebbero conseguire secchezza e dolenzia oculare, cefalea periorbitaria, bruciore agli occhi e una dilatazione dei tempi di ammiccamento involontario, oltre al peggioramento di difetti visivi come la miopia. L’uso intenso di device sottopone gli utenti anche a una sovraesposizione alla luce blu nociva emessa dagli schermi luminosi. Caratterizzata da una elevata frequenza ed energia compresa fra i 380 nm e i 500 nm, influisce sulla produzione della melatonina, interferendo con l’orologio biologico e il ritmo circadiano. Gli effetti possono essere molteplici e ad ampio spettro: occhi irritati, secchezza oculare e astenopia, ad esempio. A questi si possono aggiungere malesseri generali come insonnia, mal di testa, cali di concentrazione o effetti a lungo termine come maculopatia, cataratta, miopia o il suo peggioramento. L’utilizzo di occhiali con lenti schermanti o con trattamenti protettivi è un prezioso accorgimento che possono adottare sia i portatori di occhiali da vista sia coloro che non presentano difetti visivi. Dai Optical è

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pioniera in materia di protezione da luce blu nociva. È del 2004 Blu Tech, il primo trattamento antiriflesso riposante per videoterminalisti, cui è seguita una continua evoluzione: da Blue Tech 2, trattamento antiriflesso riposante e protettivo dalla luce blu nociva, a Blue Scudo, antiriflesso UV400 nato nel 2015, sino a Blue Light Control. Ai trattamenti è seguita la progettazione della famiglia SAFER, lenti brevettate e realizzate attraverso l’uso di uno speciale monomero scudo contro luce blu dannosa e raggi UV (UV420). Dai Optical ha fatto della ricerca e del know how acquisito negli anni i principali punti di forza, in cui il bagaglio conoscitivo, progettuale, delle risorse umane e della continua formazione si fondono per il raggiungimento del medesimo obiettivo: realizzare soluzioni visive ottimali. In tema di luce blu, è recentissimo il lancio sul mercato dell’ultima lente oftalmica che amplia e completa la famiglia dedicata alla fotoprotezione: Safer Contrast 589. SAFER CONTRAST 589 è stata studiata per bloccare l’abbagliamento diurno e notturno in misura pari a quella ottenuta con normali occhiali da sole. La lente ha una doppia funzione poiché protegge gli occhi dalla luce blu visibile ad alta energia (UV420) ed effettua un taglio selettivo a 589 nm riducendo, quindi, l’impatto della luce alla lunghezza d’onda più abbagliante per l’essere umano, rappresentata dalla luce gialla. Safer Contrast 589 è completamente trasparente, con una leggerissima nuance color cielo: garantisce un’elevata estetica oltre a chiarezza visiva, pulizia e comfort. È consigliata per coloro che cercano una lente che possa proteggere da ogni tipo di abbagliamento, ma non prediligono l’uso dell’occhiale da sole, poiché optano per una lente trasparente, quasi incolore. Safer Contrast UV 589, infatti, a differenza delle lenti colorate, può essere indossata in ogni momento della giornata, anche in assenza di luce o in situazioni particolari di alternanza buio-sole (si pensi ai tragitti in auto e ai passaggi in tunnel o gallerie) in cui cambiare occhiali indossando lenti chiare o scure diventerebbe scomodo. Le lenti Safer Contrast UV 589 sono ottimali anche in caso da fotofobia da affaticamento oculare. Uniscono il comfort e la nitidezza visiva tipica dell’occhio nudo (brillantezza dei colori, trasparenza, ecc) alle caratteristiche protettive e schermanti degli occhiali da sole, assicurando estetica e trasparenza. A completare l’offerta, per rendere più agevole l’uso della mascherina, diventato ormai un dispositivo indispensabile per la protezione di ogni persona, Dai Optical mette a disposizione uno suo prodotto a catalogo, il trattamento antiappannante e antiriflesso GREAT.TECH NOFOG, che garantisce una visione libera dall’appannamento e dalle distorsioni causate dalla condensa.

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Lenti oftalmiche

Seiko: si riparte da formazione, comunicazione e prodotto a cura della redazione

Elementi concreti e utili per aumentare il traffico nel centro ottico e migliorare la proposta commerciale, offrendo prodotti che permettano di differenziarsi: è l’obiettivo del nuovo progetto che il brand oftalmico mette a disposizione dei partner

S

eiko avvia la propria strategia post Covid-19. messo a disposizione MySeiko, Il primo tassello riguarda la formazione, con progetto dedicato al centro ottiuna serie di webinar professionali. «Da metà co per effettuare comunicazione maggio vengono approfondite tematiche tecni- mirata e personalizzata su Faco-manageriali attraverso seminari online con esper- cebook - continua Franzetti - Si ti interni ed esterni - spiega Davide Franzetti, brand tratta di una piattaforma speciamanager di Seiko Italia - Diversi i temi trattati: dalla le ed esclusiva che elabora un comunicazione con i social attraverso la piattaforma piano editoriale consumer dediMySeiko ad argomenti più professionali, come ad cato al social network. Il centro Franzetti, brand esempio il rischio di aumento della miopia legato alla ottico partner riceverà così ogni Davide manager di Seiko Italia digitalizzazione, sino alla presentazione di prodotti, tra mese otto post Seiko dedicati a contenuti quali educazione e benessere visivi, innovacui materiali, trattamenti e lenti progressive». E proprio sul prodotto il brand punta con le sue video zioni di prodotto o eventuali azioni commerciali concorpillole. «Vengono inviate agli ottici partner con new- date, che potranno essere personalizzati e pianificati in sletter dedicate o attraverso l’agente di zona: l’obiet- modo costante ed efficace». «La fase di ripresa delle attivo è fornire un video di tività ci metterà alla prova cinque minuti in cui viene - conclude Franzetti – Ecco spiegato tecnicamente un perché la brand awarness prodotto, con il vantaggio di Seiko, unita al programche i contenuti a disposima formativo, alla piattazione sono fruibili in ogni forma di comunicazione momento». Il secondo tasMy Seiko e alla qualità sello, invece, si prefigge di dei prodotti, costituisce un attirare nuovi clienti in stoimportante supporto per il re e offrire un supporto ai centro ottico». partner Seiko. «Abbiamo La homepage della piattaforma MySeiko

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Divel Italia guarda avanti e riparte dal nuovo listino vista

«Buongiorno, siamo un negozio di ottica, saremmo interessati ai vostri prodotti. Vi scriviamo perché vorremmo implementare l’acquisto di lenti italiane, per supportare le aziende del territorio nazionale» RICOMINCIAMO DA QUI È una delle tante mail recentemente arrivate a Divel Italia. Con queste parole di fiducia l’azienda vuole “guardare avanti” e ripartire. E riparte dall’Italia presentando il NUOVO LISTINO agli ottici partner che vorranno sostenere un’azienda italiana. Una nuova grafica e una nuova struttura: queste le caratteristiche principali del Catalogo 2020 già disponibile, composto da 7 sezioni, ripartite a loro volta in opuscoli e brochure. La prima sezione, COMPANY PROFILE, racconta la storia di Divel Italia, la suddivisione dei reparti di lenti oftalmiche e di filtri solari, dei valori e delle sedi presenti nel mondo. La seconda sezione, TECNICO, raccoglie le informazioni principali sui materiali, sugli indici disponibili, sui trattamenti, oltre alle istruzioni per la telesagomatura e la comparazione delle varie lenti disponibili. Le schede della terza sezione contengono i listini di tutte le lenti MULTIFOCALI di Divel Italia, presentate con approfondite descrizioni, menzionando caratteristiche e consigli di utilizzo. Presente nel catalogo anche la nuova lente progressiva A XP realizzata con tecnologia free form. È stata studiata per ottimizzare il comfort visivo riducendo ulteriormente la zona di aberrazione e ingrandendo le zone di visione intermedia e vicino, tramite un nuovo processo di ricalcolo dei poteri e l’utilizzo di generatori 4.0 in grado di lavorare punti infinitesimali della superficie. Inoltre A XP viene realizzata con appositi semifiniti concepiti specificatamente per questa lente. Ottimizzando le caratteristiche dei semifiniti per la tecnologia di calcolo effettuato per A XP, si ottengono zone di visione massimizzate. La nuova progressiva va quindi ad affiancarsi alle top di gamma di Divel Italia, come A Clear e Gemini. La quarta sezione comprende le MONOFOCALI, tra cui figura la lente Antifatica SERENA indicata per gli studenti, per tutte le persone che in generale leggono molto, per chi utilizza in modo prolungato il tablet o per chi svolge lavori che sollecitano

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parecchio la visione da vicino. Sono presenti anche le lenti della linea HIGH PROTECTION come BLUE NATURAL, che protegge dalla luce blu nociva, e NoUV 400, che protegge dai raggi UV, insieme alle new entry INDICE 1.71 SILKEN LASER-THIN e 1.61 FOTOCHROMA GREY. L’1.71 Asferico SILKEN LASER-THIN è il nuovo materiale in indice 1.71 dal design asferico e super sottile che si colloca tra i già esistenti indici 1.670 e 1.740, unendo le caratteristiche migliori di entrambi: versatilità, efficienza, economicità e resa estetica. Al pari delle lenti in 1.740, l’elevato indice di rifrazione garantisce un risultato estetico migliore rispetto a indici inferiori, pur conservando un’ottima flessibilità di utilizzo al pari delle lenti in indice 1.670. Le nuove lenti FOTOCHROMA GREY in indice 1.61 e colore grigio sono realizzate con tecnologie fotocromatiche d’avanguardia, garantendo la più avanzata reattività dei pigmenti ai cambiamenti luminosi. A differenza della tecnologia standard FOTOCHROMA 1.56, che include i pigmenti fotocromatici nel materiale della lente, le FOTOCHROMA GREY 1.61 sono realizzate con tecnologia SPIN COATING ADVANCED, che consente di depositare un sottilissimo strato di pigmenti fotocromatici sulla superficie della lente. La quinta sezione, TENDENZE VISTA/SOLE, contiene tutti i filtri solari neutri e graduati disponibili per il centro ottico. Oltre a quelli già presenti nel catalogo precedente, come Trend, Speedy, Mat, Bicolor e Sfumati, la collezione è stata arricchita dalle lenti GLITTER, dalle FOTOCOLOR, le fotocromatiche già colorate, e dalle nuovissime POLAR che, disponibili in otto colorazioni, eliminano il riverbero e accentuano i contrasti, garantendo una visione ottimale. La sesta sezione contiene le lenti Remedy, ovvero le lenti medicali di Divel Italia adatte a particolari esigenze oculari. Sono disponibili le progressive, monofocali e i filtri neutri. Per ogni lente viene evidenziata la curva di trasmissione e i colori. L’ultima sezione, la settima, riassume SERVIZI, trattamenti e condizioni di utilizzo. Il listino può essere richiesto alla filiale di riferimento e la versione digitale del catalogo è disponibile su www.divel.it.

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Lo gnommero

C’è un tempo per tutto di Sergio Cappa

“Dicono che c’è un tempo per seminare / e uno che hai voglia ad aspettare / un tempo sognato che viene di notte / e un altro di giorno teso/ come un lino a sventolare. / C’è un tempo perfetto per fare silenzio / guardare il passaggio del sole d’estate / e saper raccontare ai nostri bambini quando / è l’ora muta delle fate.” C’è tempo è una canzone composta da Ivano Fossati contenuta nel suo sedicesimo album in studio Lampo viaggiatore, uscito nel 2003. Il testo è una meravigliosa onda poetica che affascina dal primo arpeggio e che alimenta la mente, invitando alla riflessione sul tempo presente. Dal quattro maggio abbiamo di nuovo avvicinato una parvenza di ritorno al futuro da un passato, peraltro ancora presente, che mai avremmo immaginato: essere protagonisti e interpreti di una pandemia. Con leggerezza eravamo avvezzi a vaporizzare il lemma virale su amenità effimere, futilità salottiere e vanità insipide. Poi abbiamo appreso con sconcerto la

robusta ferale prestanza di uno sconosciuto virus, e la parola ha assunto uno spessore ansioso e belluino. C’era un tempo in cui si portavano i bambini all’agriturismo a conoscere, con il dovuto civico distacco, armenti e mandrie, nominando le differenze e studiandone le abitudini alimentari: ora aspettiamo con trepidazione di essere riconosciuti unico gregge umano, indifferenziato e uniforme, omogeneo e affine ma democraticamente virus-esente. C’era un tempo in cui il nostro ambiente, pubblico e privato, doveva essere pulito, e con dovuta attenzione: ora dibattiti e confronti, suggerimenti e consigli, consulenze e convegni s’infittiscono per disquisire sul sottile discrimine tra sanificare e disinfettare, sterilizzare e purificare, decontaminare e depurare e a quali di quelle metodiche il virus è suscettibile. Pochi avrebbero creduto all’importanza dell’arricchimento lessicologico e della sua ricaduta nel quotidiano professionale, apparentemente

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così distante. C’era un tempo in cui coprirsi il volto era una concessione e un obbligo solo per alcuni riconosciuti professionisti e per le loro mansioni: ora anche in banca devi entrare con maschere calzanti, a norma e bene in vista e il sospetto s’ingenera se non la si indossa. C’era un tempo in cui la visibilità professionale era il focus quotidiano, il cambio d’abito stagionale cui nessuno si sottraeva e dove si giocava la rivalità e l’intercettazione del cliente: nel poi, sarà la credibilità il nuovo costume, simile nelle quattro stagioni, che occorrerà vestire per affermare la propria differenza. Le scelte della vita, qualche volta, si scelgono da sole e ci conducono attraverso percorsi unici e inaspettati, drammatici e inumani o fiabeschi e suggestivi con il destino, immobile nella sua scadenza, che scrive il momento in cui la freccia trafiggerà le stelle: c’è un tempo per tutto ma, nell’attesa della raccolta dei frutti della semina, occorre riempire il vuoto con attimi di poesia e di emozione.


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2020 IL PRIMO EVENTO DIGITALE NEL SETTORE DELL’OTTICA

Di fronte all’epidemia e all’impossibilità di programmare qualsiasi avvenimento “fisico” in un arco temporale comprensibile, FGE e b2eyes intendono realizzare l’edizione del Forum 2020 in un evento unico nel suo genere nel mondo dell’ottica. Una maratona tv, usufruibile da casa, in negozio o in studio via streaming, per poter dare al nostro mercato una risposta esaustiva alle domande, ai timori, ma anche alle aspettative della ripartenza. Un grande evento congressuale in una nuova e affascinante esperienza digitale perché, oggi più che mai, il nostro settore non deve smettere di condividere, ispirare, conoscere per iniziare con successo la fase della ripresa economica.

SOCIAL ROOM Area di chat dove sarà possibile interagire con gli altri partecipanti al congresso

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