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Rischio green washing per l’ottica?

no scorso abbiamo lanciato Hoya Faculty, percorso di formazione focalizzato sulla progressione miopica, che intendiamo replicare sulla presbiopia». Perché l’Italia non riesce a raggiungere il 30% di penetrazione? «La bassa incidenza delle progressive è dovuta all’autodiagnosi e al ricorso al premontato da parte dell’utente finale - ha concluso Veroli - Pubblicità e comunicazione possono fare molto, insieme ad altre categorie, dedicate ad esempio alla progressione miopica e alla protezione, grazie alle quali il professionista può entrare in contatto con le famiglie, fornendo a tutti i componenti una soluzione visiva adeguata». Rodenstock: personalizzazione, dialogo e conoscenza per crescere Personalizzazione è la parola che identifica la strategia di Rodenstock per i prossimi anni nel segmento presbiopia. Un termine che l’azienda vive nella sua accezione completa partendo dal bisogno del consumatore e che coniuga con l’innovazione, la quale «è un driver per il retail, per creare differenziazione in un mercato che si sta progressivamente banalizzando, per generare valore, interesse e soprattutto un rapporto continuativo con i clienti: si parla tanto di acquisirne di nuovi, ma è determinante la fidelizzazione», ha detto Massimo Barberis. Occorre però maggiore vicinanza anche con la classe medica. «Risulta fondamentale innescare un

dialogo con gli oculisti a beneficio del cliente: vuol dire trasferire valore sul consumatore - ha aggiunto l’amministratore delegato di Rodenstock Italia - A luglio inizieremo un programma di informazione medico scientifica con una divisione dedicata e tra l’altro come Italia siamo unità pilota per l’Europa, con l’obiettivo di incentivare proprio il dialogo all’interno della filiera». Ma come eseguire questa strategia? Sul fronte retail grazie alle leve della formazione, che Barberis ha definito un vettore per innescare la crescita, attraverso l’AcaMaurizio Veroli, Hoya Italia demy, e del servizio, che deve essere efficiente e di qualità. «Sul fronte consumer andrà invece rivista la comunicazione: siamo molto bravi a fare prodotti, ma meno a comunicarli - ha aggiunto il manager - Infine, l’esperienza d’acquisto: ecco perché abbiamo realizzato il primo concept store di Rodenstock». Optovista: trovare un buon bilanciamento fra top di gamma ed entry level Come si confronta Optovista con un mercato globalizzato? «Il mercato è sfidante, ma sono convinto che anche nelle progressive una realtà indipendente e italiana possa fare la propria parte - ha detto Paolo Pettazzoni - Siamo in grado di offrire soluzioni per la presbiopia grazie a un duro lavoro in termini di ricerca e di qualità, concetti fondamentali che si traducono in scelta dei materiali, dei disegni e del controllo finale. La lente progressiva non è un prodotto di serie: anche la verifica qualitativa è importante e va eseguita pezzo per pezzo». Per incrementare la vendita di tale segmento, il presidente e amministratore delegato della società oftalmica propone la propria visione. «Esiste un’offerta di qualità anche in una proposta che non sia top di gamma - ha spiegato - Optovista investe, infatti

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Massimo Barberis, Rodenstock Italia Paolo Pettazzoni, Optovista

,anche in prodotti entry level: spesso si pongono in questa fascia lenti ormai superate, mentre per noi devono essere comunque tecnologicamente avanzate. Ritengo dunque che per il raggiungimento del 30% di incidenza delle progressive dobbiamo trovare un buon bilanciamento fra top di gamma ed entry level, soprattutto per i giovani presbiti che si avvicinano a tali lenti. Vedo duro un passaggio immediato dall’uso dei premontati alle progressive, se l’utilizzo dei primi è consolidato: forse consigliare lenti ad uso accomodativo potrebbe condurre i neopresbiti a entrare a pieno titolo nel mondo di questo segmento oftalmico».

Filab: il metodo di lavoro è la chiave di tutto «Il metaverso non è una strategia, ma un punto di partenza per Filab che ha svelato negli ultimi tre anni il proprio percorso di crescita». Stefano Cazzola ha commentato così il lancio di Anima, il nuovo sistema della società oftalmica per realizzare una progressiva in realtà virtuale. «Come azienda italiana ci consideriamo un’officina di produzione che offre la garanzia di quello che realizza: questa scelta ci ha dato molte soddisfazioni - ha affermato il direttore commerciale di Filab - I clienti hanno capito qual è il nostro sentiment e proporre prodotti di qualità ha fatto registrare riscontri nei volumi di lenti vendute. Con Anima rendiamo semplice la proposta di un prodotto di valore attraverso un dispositivo di realtà virtuale che non toglie nulla alla professionalità dell’ottico, poiché i dati raccolti dallo strumento vanno abbinati alla refrazione e alla personalizzazione del portatore». Mancava però un tassello. «Tale elemento è per noi fondamentale, ossia il metodo di lavoro - ha precisato Cazzola - A tal proposito Filab ha in programma un percorso di formazione itinerante rivolto agli ottici partner che ha come focus la capacità del professionista di individuare la lente ideale adatta alle esigenze dell’utente finale».

Transitions: protezione e stile per superare le barriere all’ingresso dei giovani presbiti La protezione degli occhi dei clienti finali dalla luce è diventata già uno standard nel mercato? «La situazione è variegata - ha detto Alessandra Barzaghi - Da un lato c’è un bisogno non completamente soddisfatto del consumatore in questo campo, dall’altro un contesto molto cambiato in cui l’esposizione alla luce blu nociva dei device digitali è aumentata, senza contare quella emessa dal sole, dieci volte più potente. Chi ha integrato la salvaguardia degli occhi dalla luce nel suo percorso di vendita oggi è un best practicer e fidelizza molto bene la clientela, ma non è così in tutti i casi. Siamo, per dirla con Dante, nel mezzo del cammin di nostra vita». In questo viaggio di crescita, Transitions punta anche sul piacere di indossare un prodotto alla moda. «Gli italiani, pure nel consumo quotidiano, hanno una forte inclinazione al bello: avere, all’interno di un prodotto tecnico come la fotocromatica, anche un aspetto di colore fashion è interessante - ha spiegato la country director Transitions Italia - Un occhiale con un ottimo abbinamento fra montatura e lente protettiva multifunzionale, esteticamente piacevole, può essere per il giovane presbite e per il professionista un modo per aiutarlo a superare quella barriera di sconforto circa l’invecchiamento e la necessità di portare le progressive». Nel proporlo, è importante riuscire a meravigliare. «Abbiamo sviluppato un protocollo in tre step, domanda, proponi e stupisci: l’effetto wow rappresenta un elemento di consumer experience forte, perché avviene in un momento di massima emozionalità nel percorso di vendita, in cui il cliente è già molto propenso», ha sottolineato Barzaghi.

Stefano Cazzola, Filab Alessandra Barzaghi, Transitions Italia

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