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I nostri occhi non sono nati per gli schermi
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Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Giugno/Luglio 2019 numero 6 www.b2eyes.com In copertina Hoya
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Sommario
B2TRADE Editoriale Nella città dei Medici un trionfo di popolo 3 2019 Anno della Presbiopia
di b2eyes magazine
La filiera al completo per il Progressive Business Forum 4 In Italia crescono solo le progressive 8 Il cliente di multifocali: fedele, soddisfatto, ma… 12 Progressive? Una risposta di valore 14 Multifocali: performanti, ma non proposte bene 16 Presbiopia: nota e inevitabile, ma ancora sottovalutata 18
Editore FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it Redazione Via Petitti, 16 - 20149 Milano Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it Grafica e impaginazione FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Stampa Giuseppe Lang - Arti Grafiche S.r.l. Via Romairone, 66/N - 16163 Genova Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 18653 Copia omaggio
Attualità Stagionalità o no? Come l’ottico può adeguarsi 20 Hoya: insieme a ottici optometristi e oculisti contro l’affaticamento digitale 22 “Nuove Generazioni”: con chi avremo a che fare quando arriveranno nei negozi? 24 Zeiss: 50 anni fa la luna divenne un “obiettivo” raggiungibile 26 VisionOttica Award 2019, premiati a Milano i vincitori 28 Safilens: le lac settimanali e per presbiopia fanno da traino 30 Ottica Ginocchio: il legame con Nikon va oltre la qualità del prodotto 32 Divel Italia offre una seconda vita alle lenti 36
B2STYLE Occhio allo stile Occhiali per far “sbocciare” lo sguardo 38 B2EXPERT Contro-intuitivo Progressive, l’emozione della vendita 42 Strategie d’impresa Finita l’epoca dell’ottico, è iniziata quella del centro ottico 44 Lab Non solo progressive: le opportunità delle alternative multifocali 48 Education L’optometria? Uscita dalla porta della professione rientra dalla finestra delle specializzazioni 52 Miopia, non ci sono soluzioni senza formazione 54 Strumenti Hoya e Luneau Technology insieme per il centro ottico 56
B2TECH Lenti oftalmiche Seiko SmartZoom: la soluzione “smart” per le esigenze digitali 60 Lo gnommero L’optometrista con gli L30? Non piacerebbe solo ai fratelli Coen 64
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1/27/2018 10:24:33 AM
Editoriale
Nella città dei Medici un trionfo di popolo
di Angelo Magri
nati di questo mestiere, che hanno dedicato un weekend estivo a più di otto intense ore di plenaria. Alla luce dei riscontri a caldo e di un articolato questionario di gradimento inviato nei giorni successivi dagli organizzatori la maggior parte di loro è tornata nei propri negozi o studi soddisfatta dell’iniziativa e, ancor di più, arricchita da una serie di contenuti sulle opportunità di un segmento strategico come quello della presbiopia e delle sue soluzioni, oftalmiche in primis, mai riscontrati in un’unica sessione di lavoro. Numeri e valutazioni positive a parte, il primo, grande successo dell’evento fortemente voluto dall’editore di questa testata a coronamento di un più ampio progetto che ha coinvolto e ancora animerà area ottica, classe medica, stampa consumer e utenti finali, è un altro: essere riusciti a organizzare un convegno destinato a molti e non a pochi, a quella che in altri ambiti verrebbe chiamata la base o, spingendosi ancora più in là, il popolo. Un popolo, quello della filiera ottica, capace di trionfare nella città della più grande signoria del nostro Rinascimento.
Quante volte ci è successo, a un convegno, meeting o altro, di voltarci indietro per calcolare il numero di persone presenti, per riconoscere eventuali volti noti, per studiare i loro atteggiamenti. Spesso, purtroppo, nel nostro settore e non solo, lo sguardo torna al punto di partenza deluso o perplesso: dagli annunci degli organizzatori, dalle informazioni uscite sui media ci si aspettava molta più gente. Chi ha partecipato in una torrida giornata di fine giugno fiorentina al Progressive Business Forum queste sensazioni non le ha vissute. Le file dell’auditorium del Palazzo dei Congressi erano stipate pressoché in ogni ordine di posti, al punto da ospitare, nei momenti clou dell’evento, fino a quasi 700 persone. Ma non è stata solo la quantità dei delegati a stupire i presenti. Ottici di lunga data con i loro figli, mogli e mariti, ma anche fratelli e sorelle che abitualmente dividono i banchi di vendita o la sala refrazione di un centro ottico, professionisti del nord a fianco di quelli del centro e del sud Italia: una folta e variegata massa di esperti della visione e soprattutto di appassio-
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2019 Anno della Presbiopia
La filiera al completo per il Progressive Business Forum di Nicola Di Lernia
Non è stato un convegno, molti l’hanno definito uno spettacolo, tanti si sono perfino divertiti. Di certo l’evento del 30 giugno ha potuto avvalersi della presenza - reale o virtuale - di tutti i protagonisti dell’oftalmica. Un record da eguagliare, per chiunque
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o ammetto: disegnare il Business Forum, accudirlo nel suo percorso, realizzare una ricerca consumer in quarantacinque giorni e infine condurlo non è stata una fatica da poco. Ho percepito subito l’intensità e l’ampiezza del viaggio che mi accingevo a compiere. Come in un giro del mondo in 365 giorni, considerando il primo vagito del Business Forum al Mido 2019, sono convinto che il pubblico abbia potuto assistere allo spettacolo più completo che il settore oftalmico gli potesse concedere in una giornata. In uno dei miei ultimi saluti dal palco ho chiesto alla telecamera di inquadrare un piccolo foglietto, compilato pochi minuti prima, in cui avevo riassunto i dodici argomenti trattati dal Business Forum tra il mattino e il pomeriggio. A un ritmo incessante ma necessario a “fermare” la platea al suo posto e con la massima attenzione, insieme al supporto fondamentale della giornalista scientifica Michela Vuga, ho potuto osservare come il nostro mondo rispon-
da positivamente agli stimoli di alto livello elaborati con un trattamento meno retorico e più concreto, oltre che spettacolare. Una ricetta per tutti? Non credo. Una ricetta difficile perché gli ingredienti non sono alla portata quotidiana e la fase di cottura è particolarmente lunga e delicata. Però un tentativo lo possiamo fare. Snocciolare i dodici ingredienti di questo Business Forum e lasciare a voi la facoltà di decidere. Il Business Forum per prima cosa si è avvalso del sostegno delle principali associazioni di categoria: Federottica, Assogruppi e Anfao. In sostanza il sindacato, il retail e l’industria. I presidenti di ciascuna associazione hanno aperto i lavori fornendoci un ventaglio a 180 gradi del mercato, cui si sono aggiunti nel tempo i rimanenti 180. Grazie all’interessamento di Anfao abbiamo potuto assistere a una relazione sul mercato delle lenti progressive realizzata da GfK con un taglio dedicato al Business Forum. Un quadro molto interessante in cui abbiamo
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2019 Anno della Presbiopia
I dodici argomenti chiave del convegno al Palazzo dei Congressi di Firenze, presentati da Nicola Di Lernia in chiusura di lavori
toccato con mano che il valore medio di una lente progressiva si è mantenuto stabile dagli ottici indipendenti (200 euro), mentre nelle catene questo importo è passato in pochi anni da una media di 140 a 180 euro. Se nei prossimi due-tre anni si arrivasse a un pareggio, la situazione potrebbe sovrapporsi a quella presente in Germania, dove il prezzo medio della lente progressiva è oltre i 250 euro nonostante una presenza massiccia delle catene. Subito dopo, ecco il neo acquirente di occhiali progressivi: 504 interviste online realizzate ai primi di giugno per un risultato lampo che ha generato forte emozione tra il pubblico. Il consumatore è molto o abbastanza soddisfatto del suo rapporto con l’ottico che gli ha fatto l’occhiale, ma con due allarmi in corso: il budget di spesa elevato rispetto alle attese e il mancato recall post vendita da parte dell’ottico per sapere se va tutto bene con l’occhiale. Dal consumer al retail. Prima con l’extra settore e poi con l’ottica. Fabrizio Valente ha offerto spunti molto interessanti sul futuro del nostro modo di comprare e consumare. Abbiamo scoperto, ad esempio, che in Messico chi è in coda in auto può ordinare un hamburger e vederselo consegnare direttamente al finestrino; ma soprattut-
to che il cliente online, pur apprezzando molti degli aspetti di questo acquisto, inizia a farsi domande scontate sul suo rapporto con chi gli vende il bene a distanza: offrendo, quindi, una benedizione al fatto che un occhiale progressivo rientrerà difficilmente tra le first choices di chi compra via internet. Nel Business Forum non sono mancati i salotti, momenti di dialogo tra i protagonisti del settore che hanno interpretato con precisione il loro ruolo di “integratori”. Spazio quindi all’industria e ai suoi “capitani”, controbilanciati dal salotto del Retail rappresentato dai tre gruppi italiani che insieme fanno il 30% circa del mercato e allo stesso tempo danno corpo e vita ad Assogruppi, il cui progetto Cert.O, la prima certificazione del mestiere dell’ottico, è stato presentato dal presidente Fabrizio Vettore, che ha spiegato come nel loro protocollo attuale il follow up del cliente sia un dovere oltre che un’opportunità. A finire la mattinata l’intervento di Francesco Gili, chief operating officer di Mido, che ha ricordato come la più grande fiera al mondo dell’ottica e dell’occhiale compia nel 2020 cinquant’anni e, pur non dimostrandoli, li festeggerà tutti. Dal mattino al pomeriggio. Dal mercato alla
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2019 Anno della Presbiopia
Giancarlo Montani
rivolto non solo ai protagonisti del filmato, ma soprattutto all’ottica e all’optometria in generale. Con Fadel, invece, abbiamo fatto il giro del mondo e intervistato quattro optometristi di Stati Uniti, Australia, Libano e Regno Unito. Questa apertura internazionale ha permesso di confrontarci con chi vive l’optometria in modi diversi a causa di mercati e relazioni differenti dalle nostre. Non poteva mancare però la figura dell’oftalmologo e dal salotto condotto da Vuga con Francesco Bandello, primario di Oculistica all’Ospedale San Raffaele di Milano, sono emerse considerazioni molto importanti. Bandello ha più volte rimarcato che nella sua categoria non c’è nessuna preclusione per la lente progressiva e che lui stesso le porta con grande soddisfazione. Tutto ciò mentre sullo schermo era proiettata una dichiarazione del presidente della Società Oftalmologica Italiana, Matteo Piovella, in cui affermava che l’occhiale premontato non è la panacea, perché tutti hanno bisogno di poteri diversi sui due occhi. Eccoci alla fine. Non potevano mancare, in questo grande spettacolo fiorentino, due momenti di chiusura piacevoli e allo stesso tempo riflessivi. Il primo, che ha concluso i lavori in plenaria, è stato il salotto delle donne dell’oftalmica: le direttrici marketing dell’industria delle lenti hanno parlato con cognizione di causa dei disagi e delle attese delle neo presbiti. Una pennellata di colore particolarmente preziosa, se utilizzata con intelligenza nel dialogo con il cliente. Infine, il nostro “happy together”, ovvero l’aperitivo di chiusura che ha riportato gli attori del Business Forum su un piano più conviviale a festeggiare quello che ritengo un evento come non si era ancora visto nel nostro settore.
Silvano Abati
tecnica. L’intervento di apertura del presidente di Federottica, Andrea Afragoli, si è rivolto alla figura attuale e futura dell’ottico e optometrista: un accorato appello a mantenere e far rispettare i valori della professione. Dal presidente ai professori: Silvano Abati e Giancarlo Montani, rispettivamente per le lenti oftalmiche e le lenti a contatto. Entrambi hanno realizzato una presentazione tecnica abbinata a un questionario a risposte multiple per misurare in maniera anonima la preparazione della platea sugli argomenti. Dalle risposte c’è ancora molto da lavorare, ma il momento è risultato particolarmente gradito perché ha messo in luce delle anomalie con estrema delicatezza. In tutto questo, però, mancavano ancora due aspetti: il negozio e il respiro internazionale. Mi sono fatto aiutare da due professionisti: Fabrizio Beltrami e Daddi Fadel. Nel primo caso sono andato a trovare Beltrami nel suo negozio-studio di Langhirano, un paese di diecimila abitanti vicino a Parma, famoso per il prosciutto. Gli spettatori del Business Forum hanno potuto osservare in dodici minuti la vita in diretta di questo centro ottico, esplodendo in un applauso spontaneo alla fine del video
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2019 Anno della Presbiopia
In Italia crescono solo le progressive di Angelo Magri
È uno degli aspetti più significativi emersi dai dati commissionati da Anfao a GfK, relativi all’ultimo anno, presentati in occasione del Forum
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rezzi in crescita e prodotti sempre mico. Allargando lo sguardo ai paesi europei più high level: è l’identikit del merca- abitualmente presi in considerazione da GfK, to delle lenti progressive in Italia da Francia, Germania e Spagna, il sell out totamaggio 2018 ad aprile 2019, come ha le è risultato invece leggermente in crescita illustrato all’attenta platea di ottici, imprendi- (+0,4%). tori, manager e addetti ai lavori Fabrizio Marazzi, head of market insight di GfK Italia. In questo lasso di tempo le progressive hanno fatto segnare un incremento intorno al 6% in valore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, contribuendo all’incremento complessivo dell’oftalmica (+1,3%), nonostante il calo delle monofocali (-2%). Nella sua totalità il mercato italiano dell’ottica ha registrato una contrazione dell’1%, con tutte le categorie merceologiche negative a eccezione, appunto, del comparto oftal- Fabrizio Marazzi di GfK Italia durante il suo intervento all’auditorium del Palazzo dei Congressi di Firenze
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2019 Anno della Presbiopia Italian Optics Market in value EUR
CONTACT LENSES+CARE
16,6
19,8
SPECTACLE LENSES
-1%
CONTACT LENSES+CARE
May 2018 - April 2019
FRAMES SUNGLASSES
By Channel INDEPENDENTS
2,9
18,5
Value %
17
-1,3%
-0,9%
FRAMES
Bio. EUR
1%
-4%
-1,0% vs PY
CHAINS
83
SPECTACLE LENSES
SUNGLASSES
45,1
-3%
1
1,3Miliardi €
Lenti Oftalmiche Italia
+1,3%
Trend a Valore
13,9
Price €
89€
Milioni Unità -3%
May 17-Apr 18
93€
May 18-Apr 19
Maggio 18-Aprile 19 2
Prezzo Medio
May 17 – Apr 18
Growth Rate Prezzo
May 18 – Apr 19
MONOFOCALI
64
65
2,1
PROGRESSIVE
191
200
4,9
Valore May 17-Apr 18 May 18-Apr 19
May 17-Apr 18 : May 18-Apr 19
-2% MONOFOCALI
55,9
54,1
PROGRESSIVE Others
6%
40,9 3,2
Mio. +/- % PY
1.281,8 -1,4
42,7 0% 3,2
1.298,5 1,3 3
Fonte: GfK per ANFAO
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Marazzi ha, inoltre, evidenziato quelle che potrebbero rivelarsi ulteriori opportunità per il business delle multifocali nel nostro paese: la popolazione che invecchia, l’esposizione ai device, la qualità e la semplificazione. Se i primi due fattori sono facilmente spiegabili e noti ai più, per gli ultimi due bisogna fare un passo indietro. Il manager di GfK ha, infatti, ricordato che oggi in Italia cresce un empowerment individuale, cioè la consapevolezza di sé e l’autodeterminazione, senza precedenti, da cui nascono consumatori più liberi, informati, critici e soprattutto disintermediati, ma al tempo stesso infedeli, ondivaghi, molto difficili da prevedere e anche da trattenere. “Preferisco acquistare meno prodotti, ma di qualità più alta”: oggi questa affermazione coinvolge il 39% dei consumatori italiani, il 5% in più rispetto a quattro anni fa. E addirittura quasi uno su due, il 49%, cioè il 6% in più rispetto al 2015, per sé “compera solo cose di ottima qualità”. Da qui la frase: “sono sempre alla ricerca di prodotti che mi semplifichino la vita”, accolta dal 47% degli italiani, ben il 7% in più rispetto alla media dei cinque principali paesi europei. “Se un prodotto non è semplice da usare, smetto subito di usarlo”: su questo punto concorda il 49% dei consumatori del nostro paese contro il 42% di quelli europei.
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2019 Anno della Presbiopia
Il cliente di multifocali: fedele, soddisfatto, ma… a cura della redazione
L’editore di questa testata ha commissionato a una società specializzata nei sondaggi online una ricerca di 21 domande chiuse a 504 persone che hanno acquistato negli ultimi sei mesi un occhiale con lenti progressive: i risultati sono stati illustrati all’evento di Firenze
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erché un sondaggio sul consumatore e perché presentarne gli esiti proprio al Progressive Business Forum? L’evento di Firenze ha voluto tratteggiare il quadro della situazione sul mercato delle soluzioni per la presbiopia, oftalmiche e non solo, individuando ciò che funziona ma soprattutto ciò che potrebbe funzionare meglio. Gli organizzatori e FASE PRE ACQUISTO
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2.5
35% 38% 31%
le principali aziende dell’oftalmica che hanno sostenuto l’evento, inserito all’interno del più ampio progetto “2019 Anno della presbiopia e delle lenti progressive”, hanno perciò condiviso l’opportunità di trovare un punto di convergenza comune, da cui partire per raggiungere insieme ai partecipanti del convegno fiorentino una nuova meta di mercato. Da qui lo stimolo a dare vita a un’indagine sull’utente finale, iniziativa più unica che rara nella filiera dell’ottica italiana, il OTTICI IN MEDIA VISITATI PRIMA DELL’ACQUISTO cui obiettivo era valutare le intenzioni e la soddisfazioHA PRESO IN CONSIDERAZIONE L’ACQUISTO ne del cliente prima, duranONLINE PRIMA DI COMPRARE te e dopo l’acquisto. «In un contesto positivo, in SI STAVA INFORMANDO PER IL PRIMO OCCHIALE cui i clienti si dichiarano PROGRESSIVO soddisfatti della propria esperienza di acquisto e SI STAVA INFORMANDO PER IL SECONDO OCCHIALE PROGRESSIVO del prodotto che hanno acquistato, emergono alcuni
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2019 Anno della Presbiopia
FASE DI ACQUISTO
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L’OTTICO
57%
HA FATTO SUFFICIENTI DOMANDE CIRCA LO STILE DI VITA E L’USO CHE SI FA DELL’OCCHIALE
57%
È MOLTO SODDISFATTO DELLA SUA CORDIALITÁ
L’ESPERIENZA D’ACQUISTO
93%
SI DICHIARA MOLTO O ABBASTANZA SODDISFATTO DELL’ESPERIENZA D’ACQUISTO DELL’OCCHIALE A LENTI PROGRESSIVE
FASE POST ACQUISTO
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IL PREZZO
!
L’USO E ADATTAMENTO
MONTATURA
€
29%
È MOLTO SODDISFATTO DEL RAPPORTO QUALITÁ PREZZO
58%
HA DICHIARATO CHE IL PREZZO FINALE ERA PIÚ ALTO DI QUELLO CHE AVEVA IN MENTE
47%
È MOLTO SODDISFATTO DELLE INFORMAZIONI RICEVUTE SULL’USO E ADATTAMENTO DEGLI OCCHIALI
31%
L’OTTICO HA CONTATTATO PER SEPERE L’ADATTAMENTO A SEGUITO DELL’ACQUISTO
49%
!
È MOLTO SODDISFATTO DELLA MONTATURA DELL’OCCHIALE ACQUISTATO
FASE POST ACQUISTO
3
ATTUALE QUALITÀ DELLA VISTA
L’OTTICO
MOTIVAZIONI DELLA SCELTA
43%
SI DICHIARA MOLTO SODDISFATTO DELLA QUALITÁ DELLA VISTA ATTUALE
74%
QUALITÁ DELLA VISTA É MIGLIORATA
79%
RITORNEREBBE DALLO STESSO OTTICO
60%
CONSIGLIEREBBE L’OTTICO A UN AMICO
70%
PROFESSIONALITÀ PERCEPITA DELL’OTTICO
52%
ASSORTIMENTO DI MODELLI DI MONTATURE
In queste pagine, la rappresentazione grafica di alcuni dei principali risultati emersi dall’indagine sui consumatori
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punti da tenere in considerazione: il canale online risulta ancora piuttosto marginale per l’acquisto di lenti progressive, mentre l’ottico detiene il ruolo di attore principale nel consigliare la lente, nel fornire indicazioni circa la sua manutenzione e il suo utilizzo, nel fidelizzare i clienti al riacquisto presso il medesimo punto vendita». È quanto si evince dalle risposte dei 504 italiani over 45 intervistati, uomini e donne, che negli ultimi sei mesi hanno comperato un paio di occhiali con lenti progressive. «I dati raccolti mettono in evidenza due aree passibili di miglioramento: da un lato, il tema pricing, che risulta essere superiore rispetto alle aspettative di più del 50% dei clienti finali, quando sollecitati sull’argomento; e, dall’altro, il fatto che solo 1 ottico su 3 fornisce un servizio di customer care post vendita, area che potrebbe essere implementata in virtù della fidelizzazione dei clienti», si legge nella sintesi dei risultati del sondaggio. Se dunque il 93% degli intervistati si dichiara molto o abbastanza soddisfatto dell’esperienza d’acquisto dell’occhiale con lenti progressive, il 58% ha tuttavia riferito che il prezzo finale era più alto di quello che aveva in mente e solo il 31% di essere stato contattato dopo l’acquisto per sapere dell’adattamento all’occhiale.
2019 Anno della Presbiopia
Progressive? Una risposta di valore di Angelo Magri
A Firenze le aziende che rappresentano la maggior parte del business oftalmico in Italia si sono confrontate su dinamiche congiunturali e problematiche strutturali
È
tutta una questione di domande e di risposte. Le domande sono le tante che l’ottico dovrebbe fare al proprio cliente, che oggi si mostra molto più consapevole, grazie alla costante navigazione sul web prima di un acquisto, per informarsi ma anche per cercare lo store locator, come ha sottolineato Luca Strigiotti di Essilor Italia. Dopo le domande, tuttavia, il professionista della visione deve dare delle risposte all’utente: per esserne all’altezza, occorre investire in formazione, frontale ma anche con gli strumenti digitali oggi a disposizione, come ha ricordato Pietro Speroni di Carl Zeiss Vision Italia, il quale ha anche sottolineato che bisogna comunicare bene le varie caratteristiche dei prodotti nel pre nonché nel post vendita, così da tenere ingaggiato il cliente. Quest’ultimo, inoltre, va educato anche sulla percezione del prezzo: un paio di occhiali con lenti multifocali è caro o costoso? Lo ha provocatoriamente chiesto alla platea Michele Villotti di Rodenstock Italia, secondo cui il costo presuppone un valore che si deve creare nella vendita, mentre la percezione al momento dell’acquisto di certi prodotti, ad esempio nella filiera del “bianco”, è spesso quella della banalizzazione. Le risposte al sondaggio online degli oltre 500 consumatori intervistati e i dati di sell out delle progressive negli ultimi dodici mesi, commissionati da Anfao a GfK, non devono, tuttavia, far dimenticare quello che a detta di Maurizio Veroli di Hoya Italia è il nodo principale, cioè i presbiti semplici, quelli che prima della soglia critica dei 45 anni sono entrati in un centro ottico magari solo per comprare un paio di occhiali da
Da sinistra: Paolo Pettazzoni, presidente di Anfao Gruppo Lenti, Michele Villotti, general manager di Rodenstock Italia, Maurizio Veroli, amministratore delegato di Hoya Italia, Luca Strigiotti, direttore generale di Essilor Italia, e Pietro Speroni, direttore commerciale di Carl Zeiss Vision Italia
sole: va quindi approcciato quel mercato dei cinque milioni di premontati stimati che ogni anno vengono acquistati in Italia, puntando su monofocali a supporto accomodativo, nonché elevando la percezione del valore con un’ampia gamma di prodotti che abbiano tutti un buon rapporto prezzo-qualità. Del resto, come ha spiegato Paolo Pettazzoni, presidente di Anfao Gruppo Lenti, quei cinque milioni di utenti non passeranno facilmente e direttamente alle progressive: per ovviare a questo, esistono prodotti “intermedi”, come le digressive ad esempio. Inoltre tutti dovrebbero ragionare sul segmento medio delle multifocali, quello dai 150 ai 250 euro, che deve avere contenuti importanti: ampliando i volumi di vendita in questa fascia si potrà fare il salto di qualità auspicato, anche perché poi l’utente ingaggiato potrà attuare un upgrade del proprio occhiale multifocale, riducendo così un altro dei problemi identificati, il tasso di rotazione, ancora penalizzante per il mercato italiano.
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visionottica.it
l’evoluzione del retail passa dal digitale.
2019 Anno della Presbiopia
Multifocali: performanti, ma non proposte bene di Francesca Tirozzi
I numeri uno di Netcity, Oxo e Vision Group, un totale di circa 3.400 centri ottici in tutta Italia, sono saliti sul palco del Forum fiorentino per fornire la visione del retail italiano sulle lenti oftalmiche progressive
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ati rivelatori. L’indagine di mercato online «potrebbe rappresentare un grande cambiamento effettuata dagli organizzatori del conve- culturale per il nostro settore», ha aggiunto. gno di Firenze su oltre 500 consumatori, Altro punto dolente i giovani presbiti, che mediacontattati entro sei mesi dall’acquisto di mente sarebbero in crescita di oltre un milione di una montatura con lenti progressive, ha evidenziato, soggetti, non sono adeguatamente equipaggiati e tra gli altri, un importante elemento: se da un lato l’u- appaiono spaventati dal costo del prodotto anche tente finale è soddisfatto del prodotto (il 93%), non lo è solo per una piccola correzione. Il suggerimento di altrettanto del centro ottico (si scende al 79% e al 60% Laurent Schmitt, amministratore delegato di Netcisull’eventuale consiglio del punto vendita ad amici ty, è aprire al pubblico i laboratori del centro ottico. e parenti). «Questo gap è indicativo: significa che il «Mostrate quello che fate e le varie fasi di lavorazioprodotto c’è, ma non viene proposto adeguatamente ne di una montatura con lenti progressive», ha coned è un aspetto sul quale dobbiamo lavorare», ha sigliato il manager. detto Marco Procacciante, amministratore delegato E sullo spauracchio internet? «Se dal sondaggio onlidi Vision Group. ne risulta che il web non è il canale attraverso il qua«Questa analisi va letta come un bicchiere mezzo le l’utente acquista lenti progressive, sicuramente è vuoto che deve spronare al cambiamento - ha com- il principale mezzo con cui cerca informazioni - ha mentato Massimo Barbeaffermato Procacciante ris, direttore generale di Nel centro ottico bisogna Optocoop Italia-Oxo - Tropuntare alla customer vo singolare, ad esempio, journey: devono esserci che dall’indagine emerga tutti gli elementi che metcome solo un consumatano il professionista nelle tore su tre venga richiacondizioni di offrire la lenmato nel post vendita: la te giusta con l’adeguata distribuzione oggi deve strumentazione e il conpresidiare tutti i punti di sumatore di percepire i Da sinistra: Fabrizio Vettore, presidente di Assogruppi, Laurenti Schmitt, contatto con il cliente, pribenefici che può ottenere, delegato di Netcity, Massimo Barberis, direttore generale di ma e dopo l’acquisto». E amministratore il reale valore del prodotto Optocoop Italia-Oxo, Marco Procacciante, amministratore delegato di Vision l’uso sistematico del Crm Group, e Fabrizio Valente, fondatore e amministratore delegato di Kikilab e il lavoro che c’è dietro»
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2019 Anno della Presbiopia
Presbiopia: nota e inevitabile, ma ancora sottovalutata di Francesca Tirozzi
È emerso in occasione della conferenza stampa legata al progetto “2019 Anno della presbiopia e delle lenti progressive”, che si è tenuta in giugno a Milano per sensibilizzare la stampa consumer e trade e, di conseguenza, l’utente finale sul tema
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a presbiopia rappresenta per gli italia- convincere le persone a fare qualcosa per miglioni un problema visivo ancora poco ac- rare la propria qualità di vita soprattutto con una cettato, seppure, come ha sottolineato soluzione visiva adeguata: oggi non è possibile in apertura dei lavori descrivendolo nel andare in giro con cinque paia di occhiali perché dettaglio Luigi Mele, medico chirurgo oculista molto scomodo e non è consigliabile adottare un presso l’Università degli Studi della Campania premontato poiché quasi sempre gli occhi hanno Luigi Vanvitelli di Napoli, «tutti dopo i quarant’an- un potere diverso l’uno dall’altro». Piovella ha, ni sono destinati a diventare presbiti». Mele ha infine, ricordato che quando compare la presbiocosì introdotto le lenti progressive, anche dal pun- pia è obbligatorio eseguire una visita oculistica to di vista tecnico, illustrandole come la soluzione di controllo. Vuga ha poi introdotto come principer vedere a tutte le distanze, «a differenza de- pale soluzione alla presbiopia le lenti progressigli occhiali premontati, ve. Ne ha parlato Paolo che consentono solo di Pettazzoni, presidente vedere a 40 centimetri di Anfao Gruppo Lenti, di distanza», ha preciche ha messo in luce sato l’oftalmologo nasoprattutto l’importanpoletano. za della personalizza«E cosa succede quanzione delle multifocali. do si diventa presbiSeppur esistano queti?», ha chiesto Michela ste soluzioni, infatti, gli Vuga, giornalista scienitaliani non conoscono tifica e moderatrice ancora bene la possidell’evento, a Matteo bilità di dotarsi di lenti Piovella, presidente progressive personadella Società Oftalmolizzate o perché non le logica Italiana. «Sulla Area medica e area tecnica a confronto all’Hotel Diana Majestic di Milano, sede conoscono o conoscono presbiopia c’è molta di- della conferenza stampa del 19 giugno: da sinistra, Michela Vuga, moderatrice, solo quelle di vecchia Marco Procacciante, ad di Vision Group, gli oculisti Luigi Mele, dell’Università sinformazione - ha det- degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli di Napoli, e Matteo Piovella, generazione. A riveto Piovella - Dobbiamo presidente della Soi, e Paolo Pettazzoni, presidente di Anfao Gruppo Lenti larlo i dati introdotti da
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2019 Anno della Presbiopia Marco Procacciante, amministratore delegato di Vision Group. «Le persone che nel mondo portano occhiali per correggere la presbiopia sono 2,2 miliardi, mentre in Italia sono circa 28 milioni i presbiti - ha detto il manager milanese - Nel nostro paese il numero di progressive che si vendono in rapporto al numero totale di lenti è intorno al 20%, la Francia per esempio è sopra il 40%, mentre la
media europea è del 31%. Come interpretare questo dato? Significa che in Italia si utilizzano ancora soluzioni troppo semplici o superate rispetto alla tecnologia attuale che oggi, grazie alla personalizzazione, tenendo conto di prescrizione, montatura e condizioni di utilizzo, e insieme alla professionalità di tutti gli attori della filiera, consente di rendere unico un occhiale».
Ora il consumatore lo sa Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Vanity Fair, Libero, Affari Italiani: sono soltanto alcune delle testate, generaliste e specializzate, nelle versioni cartacee oppure online, che hanno dato spazio e visibilità ai temi della conferenza stampa milanese sulla presbiopia, organizzata a poche settimane di distanza da quella di Roma in occasione del Congresso Soi, in cui pure si era parlato di presbiopia, raggiungendo così l’obiettivo dei suoi promotori: arrivare al consumatore finale, informandolo e suggerendogli i modi per compensare questo problema visivo, lenti progressive in primis. Sul sito di Vanity Fair la giornalista Lorena Sironi ha messo in luce come a 40 anni una donna sia nell’età in cui ha raggiunto la consapevolezza di se stessa, ma per leggere debba allontanare il giornale. Il pezzo spiega i motivi di questo fatto e anche come sia possibile correggere la presbiopia, consigliando soprattutto le multifocali, di cui descrive i benefici. A sua volta Monica Virgili, dalle colonne di Corriere Salute, ogni giovedì all’interno del Corriere della Sera, è entrata nel vivo dell’argomento, cui viene dedicata un’intera pagina, corredata da un’infografica, sui dettagli “da sapere prima di mettere gli occhiali”, per un’idea generale degli elementi che l’utente finale deve prendere in considerazione quando decide di adottare lenti progressive, supportati da dati e percentuali. Anche liberoquotidiano.it e affaritaliani. it hanno riportato i temi caldi della conferenza stampa di Milano: a loro si aggiunge una serie di siti specializzati in medicina e benessere, che hanno ripreso la notizia e fornito informazioni di servizio ai propri lettori. Tra questi spicca Sanità24, portale de Il Sole 24 Ore, che, a firma dello stesso Luigi Mele, ha sintetizzato i punti chiave dell’incontro di Milano, con il titolo “Presbiopia: dalle nuove frontiere della tecnologia le lenti progressive personalizzate”.
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Attualità
Stagionalità o no? Come l’ottico può adeguarsi di Luisa Espanet
Se n’è discusso all’evento del primo luglio a Firenze: al centro, il rinnovamento e l’esigenza di adeguarsi ai tempi, anzi di prevederli e anticiparli
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l convegno L’ottico che verrà sono emerse subito dopo la sfilata acquistare un capo senza aspetsituazioni da tenere sotto controllo, panora- tare che sia nei negozi, dopo i canonici sei mesi. Così miche da definire, strategie da introdurre. È l’uomo può avere una giacca dell’inverno seguente stato evidenziato, tra i vari temi, il rapporto già a gennaio. Quella dell’estate dell’anno dopo, a moda ed eyewear, per dare agli ottici gli strumenti per giugno. E la donna avere a febbraio-marzo un abito che sarà nei negozi a settembre. E a settembre-ottobre essere sempre in sintonia. Uno degli aspetti cui si è dato rilievo è la stagionalità acquistarne uno che sarà in vetrina ad aprile-magdella moda o, meglio, la non stagionalità. Non esistono gio. La formula non sempre si è rivelata un successo. più le stagioni, potrebbe esserne la sintesi. Infatti, per Alcuni sostengono che la moda è anche un po’ sogno, quanto le collezioni siano proposte due volte l’anno, aspirazione, per cui poter avere immediatamente un per il prêt-à-porter femminile e maschile e per l’alta oggetto del desiderio toglie quel plus. moda, di fatto sulle passerelle non si vedono più gran- In tutto questo come si muove l’ottico, che a settembre di differenze. E non è certo per gli estremismi del biki- propone nei negozi la collezione invernale e a marzo ni di visone in estate o dell’abito sottoveste in inverno. quella estiva? Come può coordinarsi con la moda, dal È per una serie di capi che rispondono alle esigenze momento che prepara le collezioni un anno prima, di chi la mattina si trova con 40 gradi a Bangkok e il esattamente come gli stilisti fanno per l’abbigliamenpomeriggio a Chicago con meno 20. Per cui diventa to? Con la differenza che per l’abbigliamento esistono prioritaria la ricerca di tessuti e materiali sempre più le fiere dei tessuti e dei filati che un anno prima produttili. In più, a complicare il panorama di tendenze e pongono le tendenze, cui si adeguano poi gli stilisti. Per essere aggiornato l’ottico proposte, si aggiungono per la deve fare un lavoro di scoudonna le “collezioni crociera”, ting attento, che non significa presentate poco prima della solo seguire direttamente o moda autunno inverno femin streaming le sfilate e dominile di febbraio-marzo, con cumentarsi sulle riviste di capi molto leggeri, per una moda, che precedono l’usciclientela che si concede nei ta nei negozi delle collezioni. mesi freddi una vacanza al Ma fiutare l’aria, controllare sole. O ancora, varie maison e seguire il digitale, dove i hanno adottato da qualche tempo il see now buy now. blogger hanno già acquisito Una fase del convegno L’ottico che verrà, organizzato Con questa formula, si può dalla Sga-Sioo e dall’editore di questa testata i trend.
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Attualità
Hoya: insieme a ottici optometristi e oculisti contro l’affaticamento digitale di Francesca Tirozzi
Con un evento, organizzato a giugno presso la Terrazza Martini a Milano, l’azienda oftalmica ha voluto portare all’attenzione di classe medica, area ottica e stampa le problematiche legate al largo uso dei moderni device tecnologici, anche in prospettiva futura
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l mondo oggi è diverso da quello di dieci anni fa. Maurizio Veroli, amministratore delegato di Hoya Italia, ha aperto così l’incontro. «Le persone trascorrono circa 8-10 ore davanti a uno schermo – ha detto il manager – Si tratta di uno stile di vita che non possiamo ignorare e comporta una serie di conseguenze». È in questo contesto che s’inserisce ed è stata presentata alla stampa Sync, la soluzione oftalmica che previene e riduce l’impatto determinato dall’uso dei device sul sistema visivo, lanciata qualche mese fa da Hoya, che ha invitato sul palco quattro medici oculisti del calibro di Francesco Bandello, Lucio Buratto, Germano Genitti e Luigi Marino, oltre ad Andrea Pirotta, ottico optometrista e docente presso il corso di laurea in Ottica e Optometria dell’Università di Milano Bicocca. Marino, direttore dell’Istituto Europeo dell’Occhio secco di Milano, ha evidenziato dati e tendenze sull’intensità e la frequenza della secchezza oculare e degli altri disturbi associati alla sindrome da affaticamento visivo digitale. Buratto, fondatore e direttore del Centro Am-
brosiano Oftalmico di Milano, oltre a sottolineare l’affaticamento visivo cui è sottoposto l’occhio, non solo durante le attività lavorative ma anche in quelle di svago, ha illustrato la diffusione della miopia e le possibili implicazioni che la digitalizzazione concorrerà a generare. Buratto ha presentato uno studio internazionale da cui è emerso che nel mondo la popolazione miope passerà dal 25% attuale al 60% nel 2050. «Il nostro occhio non è abituato all’uso da vicino, iniziato invece con la diffusione della stampa e dell’alfabetizzazione e oggi intensificatosi con l’introduzione degli strumenti digitali - ha spiegato - Il consiglio, soprattutto per quanto riguarda i bambini, è passare anche del tempo all’aria aperta». Bandello, direttore della Clinica oculistica del San Raffaele di Milano, ha affrontato il tema dell’impatto degli schermi digitali sulla retina. «Non sono state ancora scientificamente dimostrate le conseguenze della luce blu sull’occhio umano: le ricerche richiederebbero anni di studi e di monitoraggio, sono quindi impossibili da eseguire perché necessiterebbero di un’e-
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Attualità sposizione cronica - ha sottolineato Bandello Perciò ci si basa sui modelli, ossia analisi su cellule o su animali da laboratorio che a oggi hanno già evidenziato come la porzione dannosa della luce blu abbia un impatto negativo a carico della retina». A chiusura dell’evento Pirotta ha sottolineato che, tra le varie difficoltà che si riscontrano a causa della digitalizzazione, ci sono i disturbi legati all’accomodazione. «L’uomo non è “progettato” per mantenere lo sguardo a distanza ravvicinata per periodi prolungati di tempo - ha detto il docente – Mal di testa, sfocatura intermittente di ciò che stiamo osservando da vicino e difficoltà di concentrazione sono tra i segnali dello stress visivo: pensiamo che negli Stati Uniti, secondo uno studio del 2016, il 40% degli adulti e l’80% dei teenager soffre di questo disagio». Per questi casi Pirotta suggerisce una lente positiva alla distanza ravvicinata che contribuisce ad alleviare tale sintomatologia. «Si può avere questo supporto accomodativo nella parte bassa della lente per ridurre lo sforzo – ha
Il tavolo dei relatori alla conferenza stampa che si è svolta a Milano il 10 giugno scorso: da sinistra, il docente Andrea Pirotta, i medici oculisti Germano Genitti, Francesco Bandello, Lucio Buratto, Luigi Marino e l’ad di Hoya Italia, Maurizio Veroli
concluso – La lente sarà funzionale allo scopo se, in assenza di patologia, verranno eseguiti dei test per valutare in maniera adeguata la flessibilità della risposta accomodativa del singolo soggetto e prescrivere così il corretto profilo addizionale».
Sync: uno studio rivela come riduce il discomfort visivo Una ricerca diretta da Germano Genitti, direttore della Banca degli Occhi e di Microchirurgia oculare dell’Aquila, si è focalizzata sul porto delle lenti a supporto accomodativo e su come riducono e prevengono l’affaticamento oculare dovuto all’uso di dispositivi digitali. Per l’indagine sono stati selezionati 64 pazienti con discomfort visivo, dai 14 ai 50 anni, cui sono state prescritte lenti Sync. Sono stati divisi in due gruppi: persone dai 14 ai 35 anni, con sintomi da affaticamento visivo, e soggetti con oltre 40 anni, caratterizzati da riduzione dell’abilità visiva. «Stiamo parlando di pre-presbiti, che vedono il primo carattere in maniera naturale, ma che, dopo una giornata passata sui dispositivi digitali, riferiscono sintomatologia da stress visivo, con vista offuscata e sensazione di corpo estraneo nell’occhio – ha detto l’oftalmologo – Su entrambi i gruppi è stata effettuata una visita oculistica con un’accurata anamnesi, oltre a una visita ortottica, per valutare eventuali anomalie dell’attività oculare o deficit di convergenza». Dopo mediamente tre mesi dall’utilizzo i pazienti sono stati ricontattati ed è stato sottoposto loro un questionario. «È stato chiesto il grado di soddisfazione delle lenti Sync, della loro utilità nella gestione dei sintomi da affaticamento visivo e una valutazione nel complesso, dal punto di vista sia dell’adattamento sia per le prestazioni visive - ha concluso Genitti - Il 92% degli intervistati ha dichiarato di essere rimasto soddisfatto o molto soddisfatto, il 94% ha, in particolare, affermato che le lenti Sync hanno aiutato a ridurre i sintomi da affaticamento visivo, mentre il 95% ha riferito di ritenere le lenti Sync performanti per l’uso dei dispositivi digitali, mantenendo comunque confortevole la visione nell’area da lontano. Seppure condotto su un numero limitato di persone, ritengo che questo studio abbia messo in evidenza che le lenti a supporto accomodativo possono essere notevolmente utili nei soggetti che presentano discomfort visivo».
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Attualità
“Nuove generazioni”: con chi avremo a che fare quando arriveranno nei negozi? di Danilo Fatelli
L’attenzione del mondo economico e dei media è concentrata sempre più su questo interrogativo
L’
analisi dei grandi cambiamenti che sono intercorsi dall’inizio del nuovo secolo si è arricchita, per così dire, del contributo che al tema ha dato la crisi che si è manifestata fra il 2007 e il 2008, lunga undici anni, non ancora confluita, almeno per il nostro paese sempre in difficoltà nel trascinarsi sulle spalle un debito pubblico enorme, in una vera ripresa, che ha impoverito tutti, ma soprattutto le generazioni entranti nella vita sociale negli ultimi trent’anni. In questo contesto economico problematico è avvenuta la rivoluzione dei sistemi di comunicazione: iniziata cinquant’anni prima con la creazione di internet, espansa fuori dai circuiti aziendali nel 1980 con la nascita del world wide web, entrata nelle case delle persone nel 1992, si è progressivamente palesata con tutta la sua forza rivoluzionaria a seguito della diffusione planetaria dei device e dell’e-commerce. Di questo e di altro si è discusso a metà aprile scorso nel-
la tavola rotonda che si è tenuta nell’ambito del XXII Congresso Interdisciplinare dell’Istituto Zaccagnini, cui hanno partecipato esponenti di tutti i segmenti della filiera ottica. Lo sconvolgimento, creato dal susseguirsi di processi di involuzione economica, delle conseguenti trasformazioni sociali e degli scenari competitivi, ha determinato nuovi modelli di comportamento e di valori rispetto al passato che hanno assunto diverse configurazioni a seconda delle generazioni o classi di età presenti nella società. Ai due estremi temporali del fenomeno “Nuove Generazioni” si pongono prima, quelle definite in sociologia, ma soprattutto nel marketing, “Silent Generation e Baby Boomers” dei nati fra il 1945 e il 1960, mentre, all’altro estremo, troviamo i nati tra la fine degli anni 90 e quelli nell’ultimo decennio, durante i quali sono nate tre generazioni, i “Millennials”, i “Centennials” e infine gli ultimi arrivati, la “Generazione Alpha”. Gli aspetti che più differenziano queste generazioni rispetto alle precedenti sono i loro comportamenti e le loro scelte in materia di
Fonte: elaborazione Consulter su dati OCSE
Fonte: elaborazione Consulter su dati ISTAT e altre fonti
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e la connessione sui social e sul web. che sostituisce la vita reale con
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LE TENDENZE DEL BRANDING DELLE NUOVE GENERAZIONI NUOVE GENERAZIONI: LE TENDENZE DEL BRANDING I leader logo”inseguiti abbandonano loro logo La del”solo fuga dai brand dai “no ilogo”
LE NUOVE GENERAZIONI SONO STATE PROIETTATE NELLA RIVOLUZIONE DELL ’INFORMATION and COMMUNICATION TECHNOLOGY ciò che le accomuna
ciò che le accomuna - dai 35enni ai bambini con - dai 35enni ai bambini di 10 anni conmeno meno di 10 anni èè l’uso l’usodei dei devices device e lalaconnessione e connessione sui e sul sul web. web sui social social e che sostituisce la vita reale che sostituisce la vita reale con con quella virtuale
quella virtuale
La scelta del difforme
“Se analizzi bene i dati di una persona, riesci a leggere la sua faccia” AmbrogioFerrario, Nike
: IL NO LOGO
l’etnico
FRESHIIVE - USA
quella virtuale
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Fonte: Consulter LE TENDENZE DEL BRANDING DELLE NUOVE GENERAZIONI I leader del”solo logo” abbandonano i loro logo
Fonte: Consulter
consumi, relazioni interpersonali e stile di vita, ma ciò La scelta del difforme che, viceversa, le accomuna (ne fanno parte persone dai 35 anni fino a bambini con meno di 10) è il ruolo che nella loro vita sta avendo la connessione sul web e quello dei device, costantemente up to date, che la consenl’etnico tono. Le conseguenze provocate dai loro comportamenti : economici e LOGO sociali si sono inserite in un ciclo “disrupIL NO tive”, così definito Clayton Christensen, top thinker FRESHIIVE da - USA autore di “Disruptive innovation”, e si sono diffuse con un aggettivo proprio: virale, toccando sempre più tutti gli aspetti della nostra vita.
la salvaguardia dell’ambiente, sono tendenzialmente vegetariani o vegani, non amano l’automobile in netto contrasto con i loro genitori, sono continuatori della corrente “no logo” che non ama i brand, le griffe e le mode che non provengono dal web. Per completarne un profilo di massima, aggiungiamo che non leggono i giornali, ma vedono la televisione; e che il loro legame con la società è affidato a Facebook, Instagram, ecc. Le conseguenze sul mondo della visione e degli occhi Inevitabilmente anche il mondo che si occupa a vario titolo della visione e degli occhi è coinvolto in questo fenomeno, sia per le implicazioni derivanti dal cambiamento delle modalità di comunicazione interpersonali sia per effetto dell’uso intensivo degli schermi dei device. Il trasferimento progressivo delle relazioni dal mondo reale a uno di sole immagini ne annulla tutte le componenti “non verbal”, odori, suoni, variazioni di luce, ecc, proponendo nuove frontiere alla percezione visiva e a quella intellettiva, che producono modifiche importanti nei tempi e nei modi in cui i difetti visivi si manifestano. In questo contesto è nato un nuovo target group che sta arrivando nei negozi di ottica con il bagaglio dei comportamenti che abbiamo cercato di sintetizzare. Quando le “Nuove Generazioni” si troveranno ad acquistare occhiali e lenti a contatto di plastica oppure brand e griffe ad alto costo (smart, glamour, trendy sono parole che non figurano nel loro vocabolario) o dovranno scegliere se acquistare via web o nei negozi specializzati, come reagiranno? Rispetto a questo è inevitabile chiedersi se i vari segmenti della filiera ottica e le aziende che li compongono si sono predisposti ad affrontare Il complesso scenario qui riassunto e quanto sono pronti ad accettare la sfida del cambiamento, quale esso sia, che inevitabilmente comporta.
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Una deriva trasversale: il fenomeno dei Neets I comportamenti delle “Nuove Generazioni” sono al centro di osservazioni di varia natura e in tutti i settori della vita civile, ma prevalenti risultano quelle che riguardano il marketing. Da questo punto di vista la domanda più frequente che viene posta è: cosa compreranno, dove e in base a quali criteri di scelta? Ma quella più importante è: a quale studio o lavoro sono interessati, o a una carriera o a un impegno politico? La risposta più sorprendente e preoccupante è quella che scaturisce da una tipologia di giovani che è stata identificata dal neologismo NEET, acronimo di Not (engaged) in Education, Employment or Training, che connota giovani fra i 16 e i 34 anni e indica persone che non sono impegnate nello studio, nel lavoro o nella formazione e neppure queste cose le cercano. Fenomeno presente in tutta Europa, riconosciuto ed esaminato dai maggiori organismi internazionali, vede l’Italia ai primi posti di questa poco gratificante classifica. Andando oltre tale categoria estrema di persone, le tendenze e i comportamenti propri della generazione cui appartengono convergono su alcuni temi comuni:
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Attualità
Zeiss: 50 anni fa la luna divenne un “obiettivo” raggiungibile a cura della redazione
Dietro le iconiche immagini dell’allunaggio, di cui quest’anno ricorre il cinquantenario, e delle missioni che lo precedettero e lo seguirono, c’è la tecnologia sviluppata dal reparto di progettazione ottica per le fotocamere del gruppo tedesco. Per celebrare la ricorrenza, la sede italiana ha avviato una serie di iniziative con i planetari di Torino e Milano Il 20 luglio 1969 è una data epocale, di cui i più fortu- stati tra i protagonisti di questa incredibile conquista nati sono stati trepidanti spettatori incollati davanti al è per noi motivo di orgoglio e soddisfazione», comtelevisore, ma che anche le generazioni successive menta Michele d’Adamo, amministratore delegato ricordano grazie a immagini divenute ormai stori- del gruppo Zeiss in Italia, che per essere parte attiva che. In quel giorno, con Neil Armstrong e Buzz Aldrin dell’importante ricorrenza ha avviato collaborazionella missione Apollo 11, l’uomo mise per la prima ni con il Planetario di Torino e con quello di Milano, volta piede sulla luna, realizzando quello che sino ad che a luglio e successivamente a novembre hanno allora era stato solo un grande sogno. Tra quanti con- offerto e offriranno la possibilità di saperne di più tribuirono a renderlo realtà sulla missione Apollo 11 e c’è anche Zeiss, con i suoi sulle incredibili sfide che lo obiettivi fotografici sviluppaspazio riserva ancora oggi. ti ad hoc per l’uso nello spa«Vedere oltre e andare oltre zio. Fu proprio all’azienda rappresenta per noi molto tedesca infatti che si rivoldi più di uno slogan: è un se la Nasa, allorché si rese approccio che applichiamo conto dell’importanza della ancora oggi a tutte le nostre fotografia nella preparazioinnovazioni e tecnologie – ne e nella conduzione delle aggiunge D’Adamo - Ogni missioni spaziali, chiedendo giorno lavoriamo cercando ai suoi esperti di progettare di superare i limiti conosciusistemi fotografici con cati, per raggiungere traguarratteristiche tecnologiche di sempre più ambiziosi: per che li rendessero adatti per Il 20 luglio 1969, con la missione Apollo 11, l’uomo mise piede per questo reinvestiamo oltre il la prima volta sulla luna: Neil Armstrong e Buzz Aldrin scattarono affrontare lo spazio e le sue centinaia di fotografie, con l’obiettivo grandangolare Biogon 5.6/60 10% del fatturato in ricerca e condizioni estreme. «Essere appositamente progettato da Zeiss sviluppo».
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Attualità tografie della superficie lunare con eccellente contrasto e massima definizione. La fotocamera era dotata di una lastra di vetro che creava marcatori a croce sulle immagini durante l’esposizione: questi segni distintivi consentirono di calibrare distanze e altezze per calcolare le proporzioni degli oggetti sulla luna. 1972 Tra le finalità della missione Apollo 16 c’era quella di continuare gli esperimenti sull’acquisizione di fotografie della terra e della luna utilizzando la luce nello spettro dell’ultravioletto. Gli astronauti utilizzarono gli obiettivi Zeiss UV Sonnar 4.3/105, che visualizzavano le dimensioni atmosferiche e l’influenza della luce solare UV sulla terra: vennero impiegati quattro filtri per suddividere la luce UV in diverse lunghezze d’onda. In base alla lunghezza d’onda filtrata, la terra e la luna erano visibili con diversi livelli di dettaglio e contrasto. Nello stesso anno, durante la missione Apollo 17, l’ultima delle dodici fotocamere utilizzate sulla luna fu abbandonata con l’obiettivo puntato verso lo zenit, di modo che, se un astronauta fosse tornato sul punto di atterraggio, sarebbe stato possibile effettuare analisi sull’obiettivo per determinare l’impatto della radiazione solare cosmica. Furono in totale otto i modelli di obiettivo impiegati nel programma Apollo. Un’impresa monumentale che richiese di affrontare le ardue sfide poste al loro uso nello spazio, affinché, ad esempio, resistessero a fluttuazioni di temperatura estreme all’esterno del veicolo spaziale, fossero stabili anche in condizioni di gravità zero, prevenissero i riflessi durante lo scatto di oggetti all’esterno e potessero essere utilizzate anche con gli spessi guanti delle tute spaziali. Tali risultati furono resi possibili dal lavoro di Erhard Glatzel, matematico e responsabile del reparto ricerca e sviluppo degli obiettivi Zeiss a Oberkochen, in Germania, e del suo team, il quale ricevette, come riconoscimento del successo nella progettazione di obiettivi speciali per le missioni lunari, l’Apollo Achievement Award.
L’obiettivo Zeiss Planar 2.8/80, che permise di catturare per la prima volta immagini della terra dall’alto durante la missione Mercury Atlas 8 del 1962
Il contributo di Zeiss non fu circoscritto “solo” all’allunaggio, ma si sviluppò anche lungo le missioni preliminari e successive. Ecco alcune delle tappe salienti. 1962 Tutto ebbe inizio con la missione Mercury Atlas 8, quando in orbita assieme agli astronauti fu portata una fotocamera di medio formato con un obiettivo Zeiss Planar 2.8/80, che permise di catturare per la prima volta immagini della terra dall’alto. 1965 Tre anni più tardi, con la missione Gemini 4, una fotocamera Zeiss Ikon Contarex Special 35, con obiettivo Planar 2/50 fissata a un propulsore a gas, che consentiva all’astronauta di manovrarla mentre galleggiava in condizioni di gravità zero, permise di acquisire immagini di alta qualità che non solo ebbero una enorme risonanza mediatica, ma fornirono importanti informazioni sul nostro pianeta per quanto riguarda i continenti, il clima e i modelli meteorologici. 1968 Il 21 dicembre partì l’Apollo 8, la prima missione con equipaggio, che lasciò l’orbita terrestre per viaggiare verso la luna con l’obiettivo di orbitarvi attorno, fotografare il paesaggio lunare e individuare siti di atterraggio idonei. Il 24 dicembre, quando il veicolo spaziale emerse dal lato oscuro della luna, accadde qualcosa di inaspettato: gli astronauti videro la terra salire sopra l’orizzonte lunare e scattarono, con un obiettivo Zeiss Sonnar 5.6/250, la prima foto a colori del nostro pianeta dalla luna. 1969 Il 20 luglio, con la missione Apollo 11, per la prima volta l’uomo mise piede sulla luna. Furono 500 milioni le persone in tutto il mondo a guardare in diretta questo primo passo. Per l’allunaggio Zeiss progettò l’o- La fotocamera Zeiss Ikon Contarex Special utilizzata nella missione Gemini 4 del 1965: fissata a un propulsore biettivo grandangolare Biogon a gas, consentiva all'astronauta di manovrarla mentre 5.6/60. Lo scopo era ottenere fo- galleggiava in condizioni di gravità zero
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Fonte delle immagini in queste pagine: Nasa
Attualità
VisionOttica Award 2019, premiati a Milano i vincitori a cura della redazione
La consegna della sesta edizione del riconoscimento è avvenuta lo scorso giugno presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca, dove si sono svolte le due giornate congressuali di Aloeo
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d aprire la cerimonia di premiazione è stato Marco Procacciante, amministratore delegato di Vision Group, che ha posto l’accento sull’importante novità di quest’anno: il coinvolgimento nel VisionOttica Award 2019 di tutte le sette Università italiane con corso di laurea in Ottica Optometria, che hanno avuto il diritto di indicare un docente nel corpo giudicante per valutare le tesi del concorso. La classifica finale è stata quindi stilata secondo il giudizio dei tredici membri della nuova giuria, presieduta da Giuseppe Longoni, ideatore del premio, che li ha voluti personalmente ringraziare della passione per la professione del benessere visivo e per il tempo e l’impegno nella valutazione e selezione delle tesi. Ospite della premiazione è stato Armando Rattaro, genovese, tra i pionieri dell’optometria in Italia: in un suo breve excursus storico, particolarmente apprezzato dal giovane pubblico, ha ricordato come la professione sia nata grazie a una solida volontà di far valere determinati principi che oggi hanno portato al riconoscimento del corso di laurea nei sette atenei italiani. Sono state poi premiate le tre tesi di laurea vincitrici del VisionOttica Award, discusse nell’anno solare 2018, di particolare interesse scientifico legato al mondo dell’ottica, dell’optometria, della contattologia, del visual training e della visione in generale: nell’ordine, come era stato reso noto all’ultimo Mido, Andrea Astarita dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, che ha realizzato uno studio sulla valutazione dei parametri
La premiazione dei VisionOttica Award 2019 avvenuta il 10 giugno a Milano. Da sinistra: Armando Rattaro, Beatrice Gignoli, Anna Capasso, Vittoria D’Antoni, Marco Procacciante, Andrea Astarita e Giuseppe Longoni
di attenzione e meditazione e una nuova proposta di training nel tiro libero a canestro, Vittoria D’Antoni dell’Università di Firenze e Beatrice Gignoli dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. La giuria ha, inoltre, assegnato una menzione speciale alla tesi di Anna Capasso dell’Università di Napoli su “Lenti a potere variabile secondo la tecnologia di Alvarez”. La prossima edizione del VisionOttica Award, indetto da Vision Group in collaborazione con AdooFederottica, Aloeo e le sette Università italiane con corsi di laurea in Ottica e Optometria, vedrà l’introduzione di nuove e importanti regole per le tesi in concorso. In particolare la giuria riceverà le tesi in forma anonima, così che la loro valutazione non risulti condizionata da alcun fattore esterno che non sia la qualità dei lavori in oggetto.
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CARRERA 189
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Attualità
Safilens: le lac settimanali e per presbiopia fanno da traino a cura della redazione
L’head of professional services Sergio Momini sintetizza i risultati finora raggiunti nel 2019 e analizza le linee strategiche dell’azienda italiana di contattologia
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l focus sulle lenti a contatto settimanali, una strategia sempre più volta all’internazionalizzazione del mercato, l’impegno nelle iniziative di formazione per gli ottici e di informazione per i medici oculisti. Safilens archivia la prima parte del 2019 con riscontri positivi, confermati dal buon andamento delle vendite.
no, in termini di igiene e praticità, molto vicino alle lenti a uso quotidiano. La famiglia delle lac morbide Fusion 7days a rilascio di acido ialuronico più tamarind seed polysaccharide è composta da lenti per la correzione di miopia o ipermetropia (fusion Sergio Momini, head 7days) e astigmatismo (fu- of professional services sion 7days astigma) e per di Safilens la compensazione della presbiopia (fusion 7days presbyo): tutte e tre le categorie uniscono le caratteristiche di innovazione e comfort che caratterizzano la linea Fusion ai vantaggi funzionali, igienici ed economici propri di una lente settimanale.
Quali sono le caratteristiche tecniche e i vantaggi delle lenti a contatto a ricambio settimanale e come si compone questo segmento? Safilens ha da sempre mostrato molta attenzione per i prodotti a ricambio frequente. Il suo brevetto di rilascio del principio attivo acido ialuronico più tamarind seed polysaccharide ne determina la modalità di utilizzo: dopo una settimana il gel contenuto all’interno della matrice delle lenti si esaurisce e come conseguenza il comfort e la performance visiva ne risentono in termini negativi. Oggi la frequenza di sostituzione delle lenti a contatto morbide sembra premiare in maniera crescente le lenti daily disposable: sono sempre più numerose, infatti, le persone che abbandonano l’uso di lenti a ricambio più lungo per motivi di igiene e comfort. Il plus delle morbide settimanali Safilens è che si colloca-
Qual è il bilancio di Safilens a chiusura della prima metà dell’anno? Come sta andando il mercato italiano e come si inserisce nel contesto internazionale? Questo 2019 si è aperto all’insegna dell’internazionalizzazione del mercato per l’azienda: il progetto appena lanciato di Safilens UK con una propria rete vendita, il potenziamento di custo-
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Attualità
La famiglia delle lenti a contatto morbide Fusion 7days
mer service e logistica, gli accordi con importanti gruppi di ottici indipendenti in Austria e Svizzera e gli ultimi passi della registrazione prodotto alla Food and Drug Administration negli Stati Uniti. In Italia le vendite ci stanno dando conferme: in un contesto diffici l e dal punto di vista del mercato e sin troppo competi tivo in termini di prezzo, per via soprattutto della concorrenza di canali alternativi a quello ottico, piattaforme online in primis, la proposta dei prodotti Safilens a più elev ato valore aggiunto, come il segmento 7days o le lenti per presbiopia, si sta rivelando un traino presso i centri ottici, in controtendenza, in termini di interesse, rispetto al mercato delle lenti disposable sferiche.
casioni la teoria è poi abbinata ad applicazioni su neo portatori o utilizzatori di lenti a contatto che vogliono provare la nostra tecnologia. Proseguiremo con tale impegno anche nei prossimi mesi, con appuntamenti che sono in via di definizione. Qual è il rapporto di Safilens con la classe medica? Come vi approcciate all’oculista con i vostri nuovi prodotti? Nel recente passato abbiamo ritenuto importante informare i medici oculisti sulla tecnologia di rilascio presente nelle nostre lenti, con meeting dedicati in collaborazione con Bruno Farmaceutici, proprietaria di Safilens, e tramite la partecipazione al Congresso della Società Oftalmologica Italiana. Il nostro brevetto prevede il rilascio di acido ialuronico più tamarind seed polysaccharide a ogni ammiccamento, grazie alla temperatura corporea e alla pressione della palpebra. L’insieme di queste sostanze naturali è ben conosciuto dal medico oculista in quanto è presente anche in umettanti farmaceutici prescritti per le problematiche da occhio secco: l’abbinamento con le lenti a contatto ha, quindi, suscitato un certo interesse, accrescendo le loro informazioni in merito alle lac stesse. Riteniamo fondamentale e utile per tutta la nostra industria includere tra i destinatari della formazione che possiamo proporre anche il mondo medico scientifico, che troppo spesso non riceve, purtroppo, informazioni “di prima mano”, ovvero direttamente dai produttori.
Che feedback avete avuto dalle varie iniziative di formazione realizzate presso i centri ottici italiani insieme ai vostri “professional”? Ne sono previste altre nei prossimi mesi? Safilens partecipa a congressi e meeting nazionali e internazionali con lo scopo di far conoscere i propri prodotti, ma in particolare la propria tecnologia e i propri progetti, che spesso riescono ad anticipare le evoluzioni del mercato. Oltre a me, i colleghi Safilens sul territorio sono in buona percentuale ottici e optometristi, quindi spesso vengono organizzati incontri e giornate formative direttamente presso i punti vendita che ritengono importante aggiornarsi e aggiornare i propri collaboratori. In molte oc-
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Ottica Ginocchio: il legame con Nikon va oltre la qualità del prodotto di Nicoletta Tobia
Un approccio non guidato da logiche puramente commerciali, ma calibrato sulla sua esigenza: così Roberto Rehak, quarta generazione della famiglia di imprenditori a capo della storica attività di Tortona, in provincia di Alessandria, che quest’anno taglia il traguardo dei cent’anni, sintetizza il motivo per cui ha scelto nel 2016 di introdurre il brand oftalmico nel proprio centro ottico
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l punto vendita fu aperto nel 1919 da Andrea Ginocchio e nacque come negozio di fotografia, arte da lui appresa durante la Grande Guerra. Dopo alcuni anni, però, su consiglio di un primario di Oculistica dell’ospedale di Tortona, che gli insegnò a fare le refrazioni apprezzandone bravura e precisione, Ginocchio si avvicinò all’ottica e ottenne l’abilitazione, per così dire, sul campo. Fu poi il nipote, Gianni Rehak, a pieno titolo uno dei pionieri dell’optometria italiana, a trasformare negli anni 70 il negozio focalizzandolo solo sull’ottica. «Io poi ho affiancato papà nell’attività agli inizi degli anni 90, lavorando mentre facevo gli studi serali di ottica per conseguire il diploma al Meucci di Genova – racconta il figlio Roberto - L’avvicinamento alla professione è avvenuto in maniera naturale: la domenica mio padre Gianni girava l’Italia prendendo parte ai congressi e insegnando a fare la refrazione e noi della famiglia eravamo con lui. Posso dire di essere cresciuto così, con le lenti in mano e tra i controlli della vista. Inoltre, quando ero ragazzino, passavo buona parte dell’estate in negozio, osservandolo occuparsi dei controlli e di riabilitazione visiva e trascorrendo il mio tempo in laboratorio».
Roberto Rehak al lavoro nella sala refrazione di Ottica Ginocchio, situato in via Emilia a Tortona
Roberto Rehak ha ereditato dal padre non solo la passione per l’ottica e l’optometria, ma anche una precisa concezione della politica da perseguire in store. «Entrambi abbiamo sempre cercato di dare un ruolo di primo piano alla parte professionale, puntando sulla formazione e facendo scelte in ogni ambito, dall’occhiale alle lenti oftalmiche sino alla contattologia, in base alla qualità e all’esclusività, a discapito
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Attualità di griffe, marche e aziende che non hanno la stessa come me che sono appassionato di fotografia». nostra impronta - prosegue Roberto - In questa vo- In generale Rehak ritiene che il valore aggiunto dei cazione alla qualità abbiamo deciso di orientarci su prodotti e servizi Nikon sia deducibile fin dal listino, una proposta di nicchia, selezionando prodotti ben molto snello e completo. «È un’offerta già selezionata fatti e non inflazionati, anche per quanto riguarda in partenza e su un certo standard qualitativo: anche la parte oftalmica». La scelta di Nikon Lenswear è noi facciamo a monte una scelta di questo tipo per stata dettata proprio da questa filosofia. «Conoscevo i nostri clienti - afferma Rehak - Inoltre ci vengono già il marchio, per via delle macchine fotografiche, messi a disposizione strumenti che aiutano a proporre al meglio i prodotti, ma quando nel 2016 mi come i vari kit di prova hanno presentato il proe i tool dimostrativi». Tra dotto oftalmico, i servizi questi l’ottico tortonese e la politica commerciale ritiene di particolare efdell’azienda, ho deciso ficacia il Trial Lens Predi introdurlo nella nostra sio Master, una cassetta proposta - continua il prodi prova che consente di fessionista piemontese far testare al consuma- Mi ha colpito l’approctore le progressive con cio meno commerciale e la sua prescrizione pri“numerico”, che prende ma dell’acquisto. «Nella in considerazione le nevendita cerco di dedicacessità dell’imprenditore re molto tempo alla lente partner, calibrato più suloftalmica senza lasciarla le mie esigenze che sui per ultima e spiegandone soli obiettivi di vendita. Il Trial Lens Presio Master, la progressiva top di gamma di Nikon le caratteristiche tecniche Ritengo che Nikon infatti favorisca il centro ottico, sostenendolo, ad esempio, e i benefici: appena finito il controllo della vista chiese vuole fare campagne mirate su alcuni prodotti per do al cliente cosa si aspetta, che stile di vita ha, faccio cui fornisce materiali e supporto, ma anche tutelan- tante domande e tengo i vari dimostratori nello studo il brand evitando di inflazionarlo, con una distri- dio, per aiutare il portatore a capire quale soluzione sta scegliendo dal punto di vista della soluzione ofbuzione selettiva sul territorio». Questa percezione iniziale ha trovato conferma per talmica - spiega il professionista - Il Trial Lens Presio Rehak l’anno scorso al momento del lancio di See- Master fa percepire immediatamente la dinamica di Coat Bright, quando Nikon ha organizzato un focus funzionamento delle progressive e la qualità visiva group durante il quale è stato presentato in ante- che si può ottenere e i clienti restano stupiti, quando prima il suo innovativo trattamento premium antiri- riescono a leggere e a vedere lontano, cosa che fino flesso. «In quell’occasione ci venne fornita una cop- a pochi minuti prima non riuscivano a fare». Quepia di lenti di prova e ci fu chiesto come secondo noi sto è di grande supporto nella vendita e risulta più andava presentato e proposto questo tipo di trat- efficace e semplice di tante parole, soprattutto per tamento: ho apprezzato molto l’essere direttamen- un segmento molto importante per Ottica Ginocchio te coinvolto anche nello sviluppo della strategia e come quello delle multifocali. «Una buona parte del l’approccio dimostrato dall’azienda, che ha voluto nostro business è concentrata nelle progressive, perricevere dai professionisti sul campo una loro valu- ché rappresentano la soluzione ottimale per dare tazione pure su questo aspetto. Del SeeCoat Bright, beneficio sia dal punto di vista visivo sia di benesseperaltro, sono diventato un testimonial entusiasta re pratico nella quotidianità - conclude Rehak - Ed è perché è l’unico trattamento con cui ho avuto una proprio questo che cerchiamo di fare: l’occhiale non percezione visiva e dei colori diversa, molto forte, è soltanto moda o un bell’accessorio che valorizza, di grande nitidezza. Per questo lo propongo spesso prima di tutto deve essere una soluzione funzionale a quanti, ad esempio, lavorano molto con i colori, che migliora la qualità della vita».
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Attualità
Divel Italia offre una seconda vita alle lenti di Francesca Tirozzi
L’azienda oftalmica partecipa a un’iniziativa della facoltà di Architettura di Palermo, nell’ambito del corso di laboratorio di Disegno industriale, con un progetto finalizzato a utilizzare gli scarti per ridurre l’impatto ambientale
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gni anno vengono scartate circa centomila lenti che non hanno superato i test di qualità. Quest’ultima può essere compromessa da problematiche legate all’applicazione di trattamenti o finiture che determinano il mancato adeguamento agli standard previsti. Come si possono utilizzare gli scarti per ridurre l’impatto con l’ambiente? Divel Italia ha cercato di rispondere a questa domanda insieme agli studenti del terzo anno del corso di Disegno industriale della facoltà di Architettura di Palermo, partecipando a Design e Territori, mostra lanciata lo scorso anno nel capoluogo siciliano e caratterizzata da progetti universitari per aziende destinati alla commercializzazione, che si terrà per la seconda edizione a Torino, in novembre. Insieme ad altre nove realtà imprenditoriali l’azienda oftalmica ha proposto alcuni brief ai sessanta studenti del corso che, suddivisi in gruppi e supportati da tutor, hanno deciso di seguirne uno di carattere etico, “La seconda vita di una lente”. I ragazzi si sono così cimentati nella finalizzazione di un prodotto di design originale ed ecosostenibile, guidati dai
Federica Ditta e Cristiano Pesca, tutor del progetto all’interno dell’ateneo palermitano
tutor universitari Federica Ditta e Cristiano Pesca, indicati da Dario Russo, docente presso lo stesso ateneo, che spiegano nel dettaglio l’idea e ciò che è stato realizzato. Come è nato il vostro progetto? Nasce dalla visione e dalla volontà di Russo di avviare nel territorio siciliano un corso di disegno industriale con una formula innovativa e di instaurare collaborazioni virtuose tra università, aziende, professionisti esterni e studenti sotto il brand “Design e Territori”.
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Attualità quindi ci siamo concentrati sul tentativo di utilizzare lo scarto preservandolo, senza aggiungere lavorazioni, tagli, fori, incisioni che avrebbero prodotto ulteriori scarti. Ma soprattutto ci siamo focalizzati su come allungarne al massimo la vita, in modo tale che non diventasse in poco tempo qualcosa di cui disfarsi.
Siamo stati così invitati dall’insegnante a partecipare in qualità di tutor. Divel Italia ha deciso di sostenere questo percorso innovativo con il progetto “La seconda vita di una lente”, sulla base del quale abbiamo stilato tre proposte che sono state accolte, avviando la collaborazione.
Quali gli spunti Le vostre opere da cui ha preso avranno una finalità vita l’idea? d’uso specifica? Insieme agli studenti Il nostro tentativo è stato ci siamo focalizzati sul creare un oggetto emoconcetto di scarto e sulle zionale più che decoraqualità emozionali celativo o funzionale: se gli te di una lente: si tratta Lo studio degli effetti di luce realizzato dagli studenti abbellimenti sono fini a di un prodotto comunque performante, nonostante gli impercettibili di- se stessi e la funzionalità cui un’opera risponfetti tecnici di produzione che lo rendono, ap- de si modifica, i messaggi di sensibilizzaziopunto, uno scarto. Abbiamo quindi cercato di ne permangono. Da qui lo spunto per cominfare luce sul problema ambientale, in quanto è ciare a considerare un materiale di scarto, quasi impossibile da riciclare con le tecnologie che può distruggere o compromettere l’amattuali. A partire da queste riflessioni abbiamo biente, come qualcosa che può emozionare analizzato l’interazione delle lenti con la luce e e trasferire un concetto. In sostanza il nostro le caratteristiche della luce stessa, riflessione, progetto funge soprattutto da riflessione: non rifrazione, diffusione e diffrazione, e come da ci interessava tanto ideare l’ennesima lamqueste caratteristiche nascano fenomeni ottici pada, ma renderla fonte di sensibilizzazione, come l’arcobaleno, le caustiche, la cintura di perché gli scarti stanno saturando il nostro pianeta. Si sente sempre parlare di plastica e Venere, l’aurora. si additano bottiglie, bicchieri e gli usa e getta: tuttavia noi non eravamo mai stati inforCome rivivranno le lenti mati dell’enorme problema dello smaltimento di Divel Italia? Abbiamo deciso di realizzare delle lampade, delle lenti oftalmiche. Ringraziamo perciò Dicon la linea “Highlight”, in grado di riprodurre vel Italia per aver intrapreso questo percorso gli effetti ottici sopracitati, e oggetti luminosi, che si spera possa essere d’esempio per altre con la gamma “Fossili 2000”, realizzati con gli aziende in questo settore, ma soprattutto che porti l’utente finale a un acquisto più consascarti di ritagli di sagomatura delle lenti. pevole quando è interessato a sostituire i propri occhiali. La collaborazione con la stessa Quali le difficoltà incontrate Divel Italia continuerà con altre due iniziatinella realizzazione materiale? Riguardano sicuramente l’approccio al mate- ve in fase di progettazione, perché abbiamo riale stesso: ci siamo sentiti impotenti di fronte compreso che si può fare ancora molto con all’impossibilità, di fatto, di poterlo riciclare, questo prezioso materiale.
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Occhio allo stile
Occhiali per far “sbocciare” lo sguardo Gli spostamenti casa lavoro, l’attività in negozio per creare composizioni originali e artistiche, le consegne a domicilio per recapitare bellissimi bouquet alle spose: quali modelli indosserà una giovane fiorista napoletana, creativa nella professione e nello stile, che ogni giorno vive la sua città apprezzandone la luminosa bellezza?
di Angelica Pagnelli*
Una graziosa ragazza di Napoli, che con il suo fidanzato ha aperto in città un negozio di fiori. Il fiorista è una figura professionale che sa esprimere estro e creatività attraverso creazioni floreali, le quali rappresentano vere e proprie opere d’arte, in occasione di cerimonie ed eventi: dal bouquet della sposa a composizioni anche più grandi e adatte a decorare chiese e location per occasioni speciali. L’ottima scelta dei materiali, la cura sartoriale e le idee originali rendono unico e molto apprezzato il lavoro, che in tempi moderni richiede anche la gestione del sito web e dei canali social. La giovane professionista, viso a cuore, corporatura esile, bella nei suoi colori freddi, non ha problemi visivi rilevanti, solo una leggerissima miopia e indossa gli occhiali da vista in negozio. Ama molto gli occhiali da sole, li utilizza non graduati e li cambia spesso, perché, come tutte le persone creative, ha bisogno di interpretare ogni giorno uno stile diverso. Si dice che i fiori siano gli occhi con cui guardare la natura: scopriamo con quali occhiali la nostra protagonista guarderà la bellezza che la circonda.
*Angelica Pagnelli è creatrice dei format “Guardaroba Occhiali” e “Swap Party Occhiali”, fondatrice di “Immagine & Modi”, esercita l’attività di consulente e trainer a livello mondiale per aziende e imprenditori dell’ottica e partecipa, in qualità di relatrice, a seminari sul business dell’immagine per professionisti di vari settori.
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Occhio allo stile
Attraversare ogni giorno a piedi la città ricca di storia dell’arte e dell’architettura per andare in negozio è sempre piacevole e fare colazione fuori con sfogliatella e caffè è un bel viaggio emozionale ricco di tradizioni, soprattutto di fronte a un panorama mozzafiato. La creatività della bella fiorista non sale sul palco solo per “disegnare” creazioni floreali, ma è una vera e propria attitudine personale, che allena proponendo un suo stile originale e riconoscibile. In questa stagione è di moda l’accostamento di diversi tessuti e il gioco di colori che fa esplodere visivamente l’estate. Abito bianco lungo in cotone, sneaker e camicia in jeans in abbinamento con occhiali da sole Defender di Fendi. È così che lei indossa l’accessorio must have di stagione del brand, che presenta linee geometriche nette e un giocoso motivo a pois bicolor, riflesso sulle superfici shiny. Le aste presentano un ricercato connubio di Optyl e metallo, mostrando un effetto grafico unico.
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Occhio allo stile
La quotidianità di un fiorista non prevede solo il confezionamento per un regalo: molte persone acquistano fiori per abbellire la propria casa. In negozio lei indossa i suoi occhiali da vista multilayer di Alain Mikli. L’applicazione di più strati di acetato rappresenta uno dei trend particolarmente in voga per la stagione. Tutti gli acetati del famoso designer franco armeno sono insoliti e spettacolari, declinati in combinazioni cromatiche d’effetto: la montatura sfoggia un finale d’asta asimmetrico nelle tonalità simbolo del brand. Il colore è caldo e regala un’immagine rétro, ma è il match con lenti Fashion Tints “ninfa di mare” di Hoya a rendere questi occhiali davvero fashion e originali. Il colore pantone neo mint, che caratterizza i due terzi della lente, e il living coral s’incrociano in un gioco di cromie singolare. Con questi occhiali, monofocali personalizzati, la vista è più rilassata durante il giorno, nonostante la luce del luminosissimo negozio, ma lo è anche la sera sotto le luci artificiali.
Quando c’è da fare qualche consegna, la fiorista si alterna con il suo fidanzato e socio, ma se si tratta di un bouquet di fiori confezionato per un matrimonio, preferisce occuparsene di persona e uscire in moto, per evitare il traffico delle auto in città. Spesso, dopo la pausa pranzo, cambia outfit e naturalmente anche occhiali. Un look pratico e stiloso: pantaloncini fiorati molto femminili e comodi per salire in sella e occhiali da sole Furla super femminili con frontale a mascherina, valorizzato da un sottile profilo in metallo che prosegue sulle aste. La mascherina, anche in tonalità un po’ più soft della lente, è una tendenza che va affermandosi sempre di più, per il giusto compromesso tra comfort, eleganza e originalità. La città di ‘O sole mio non può che ispirare bellissimi occhiali da sole o da vista con lenti colorate che proteggono gli occhi da tanta luminosità.
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Dai più valore alla tua professione
OPTOMETRIA: A VINCI, PADOVA E ROMA CORSO BIENNALE DI OPTOMETRIA Pensato per gli ottici che già hanno un’attività avviata, si articola in 25 incontri distribuiti in due anni, con frequenza la domenica e il lunedì, a cadenza trisettimanale/mensile. Il corso garantisce l’acquisizione di competenze e abilità operative per esercitare l’optometria secondo le indicazioni della giurisprudenza e migliorare la qualità del servizio reso alla propria clientela. L’organizzazione didattica è ottimizzata per coniugare l’attività lavorativa con lo studio. I corsi attivati a Padova e Roma prevedono 4 incontri annuali a Vinci dedicati alle attività clinico pratiche nei laboratori dell’IRSOO.
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Contro-intuitivo
Progressive, l’emozione della vendita Dopo una corretta “anamnesi” del cliente e delle sue esigenze visive è il momento di entrare in empatia con lui e di presentare il prodotto e il servizio più adatti
di Michaela Gariboldi e Paolo Valentini*
Nel numero 4 di questa rivista abbiamo affrontato la vendita delle lenti multifocali per quanto riguarda l’importanza sia di questa tipologia oftalmica in generale sia del saper porre le giuste domande alla persona che si rivolge a noi per risolvere un suo bisogno. Ora analizziamo l’aspetto più emotivo, ovvero la capacità di cogliere i motivi meno logici, ma emozionali, che portano all’acquisto
progressive. Non possiamo vendere quello che noi stessi non conosciamo. Il secondo aspetto importante è ricordarsi che non possiamo parlare subito di prodotto, ma dobbiamo innanzitutto focalizzare l’attenzione sulla persona che si rivolge a noi: questa fase della vendita viene definita “approccio”. In altre parole, se è alla sua prima visita presso il negozio di ottica la persona deve acquistare fiducia in noi. Il terzo punto ha a che fare con la nostra capacità di saper porre domande: quelle migliori, come abbiamo visto proprio nel numero 4 di questo magazine, sono le domande aperte, ossia quelle che ci permettono di entrare in vera sintonia con il nostro potenziale acquirente. Se sviluppiamo bene questi tre punti, abbiamo sicuramente già svolto metà del lavoro: il cliente si fida di noi, ha capito che siamo degli esperti, abbiamo iniziato a comprendere buona parte delle sue esigenze.
Tre punti per partire Il primo aspetto di cui dobbiamo occuparci parlando di vendita è la conoscenza della soluzione da proporre: in questo caso, le lenti
* Michaela Gariboldi, socia di Open Source Management, è specializzata in risorse umane e management per le Pmi italiane. * Paolo Valentini, esperto in marketing e gestione delle risorse umane, con un focus pluriennale sul mercato ottico italiano, è titolare di I-Profile Venezia. Open Source Management opera nel mondo della consulenza aziendale. I-Profile Venezia è l’azienda franchisee di Osm per le province di Rovigo e Venezia.
Dall’approccio alla stimolazione Ora che conosciamo le esigenze del nostro potenziale cliente, dobbiamo diventare de-
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Contro-intuitivo gli esperti della soluzione lente progressiva. Come? Innanzitutto riepilogandogli quello che abbiamo capito rispetto alle sue esigenze: • perché si è rivolto a noi; • qual è il motivo che lo ha spinto a richiedere una lente progressiva; • qual è il suo stile di vita; • qual è la sua eventuale esperienza con le multifocali; • quali altri tipi di lenti sta eventualmente utilizzando. In buona sostanza, in questa fase dobbiamo parlare alla persona sintetizzando in maniera chiara ciò che abbiamo compreso attraverso le domande e, dopo averlo fatto, dobbiamo chiedere conferma se è o meno d’accordo con quello che gli diciamo. Qualora emergessero dei punti su cui la persona non fosse d’accordo, dobbiamo continuare a fare domande e a sintetizzare, utilizzando frasi del tipo: “se ho ben capito, lei mi ha detto che...”. Questa fase viene chiamata “stimolazione”, perché andiamo a riepilogare quella che abbiamo compreso essere l’esigenza del cliente, mettendo in evidenza allo stesso tempo anche elementi che, in base alla nostra esperienza, potrebbero essere davvero utili per il suo benessere visivo. Facciamo un esempio: se il soggetto ci dice che ha 50 anni e trascorre la maggior parte del suo tempo in ufficio con il pc ma, parimenti, si relaziona anche con delle persone, probabilmente è il caso di far presente che non sarà una lente progressiva tradizionale la migliore soluzione, bensì una lente cosiddetta office.
rappresenta la corretta risposta all’esigenza espressa dalla persona. Nel fare questo, è utile seguire alcuni suggerimenti: • spiega che per aiutare la persona a risolvere il suo problema (e qui vanno usate le sue stesse parole) la migliore soluzione è questa; • ricordati che chi hai davanti non conosce tutto il bagaglio tecnico, per cui utilizza parole semplici e illustrane il significato; • fai esempi per spiegare i vantaggi del prodotto o servizio che stai proponendo; • non dire più cose di quelle che sono necessarie per soddisfare la sua esigenza: non devi dimostrare che sai tutto, limitati a mettere in evidenza le opportunità di cui beneficerebbe. Seguendo questi semplici suggerimenti, avrai successo nella presentazione della soluzione lente progressiva. In sintesi, se completi bene i passaggi elencati e se soprattutto poni la tua attenzione unicamente sulla persona e sulle sue esigenze, arriverai quasi senza rendertene conto ad avere già concluso una buona vendita. Nel prossimo numero di questa rubrica, invece, affronteremo l’ultimo aspetto importante: la gestione delle eventuali obiezioni della persona.
È il momento di parlare del prodotto Solo ora dobbiamo parlare della soluzione, ovvero del mix di prodotto e servizio che
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Strategie d’impresa
Finita l’epoca dell’ottico, è iniziata quella del centro ottico Il Progressive Business Forum del 30 giugno a Firenze è stato un convegno interessante, ben condotto, con ospiti preparati e protagonisti del nostro mondo: al centro, la presbiopia come opportunità di business per il nostro retail di Anna Gatti*
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l sondaggio online sul consumatore finale presentato durante l’evento di Firenze ha evidenziato due aspetti del rapporto con il cliente sicuramente migliorabili: il prezzo dell’occhiale progressivo risulta essere superiore alle attese di spesa del cliente finale; solo un ottico su tre richiama il cliente dopo la consegna dell’occhiale progressivo. Analizziamo ora il bacino di utenza di questo tipo di prodotto. Mai come oggi il consumatore è informato e consapevole delle proprie necessità e di conseguenza si sente libero, informato, critico, ma anche infedele, ondivago, quindi molto difficile da prevedere e trattenere. Il pubblico intervistato vuole soluzioni facili e comode. In un mercato dell’ottica con segno negativo, le lenti progressive sono in crescita (+5.7%, secondo i dati Anfao-GfK), e anche i loro prezzi risultano in crescita e i prodotti più venduti sono sempre più high level. Si intravedono così grandi opportunità che nascono dall’aumento dell’età media della po-
polazione, dall’uso dei device, dalla ricerca di qualità e di semplificazione di utilizzo. Di fronte a questo scenario la soluzione consigliata è dedicarsi con maggiore continuità ai propri clienti, creando un post vendita di valore, finalizzato a fidelizzarli, portandoli così a effettuare acquisti più frequenti. Il target più maturo intervistato, over 65, ha dichiarato fedeltà al proprio centro ottico, ma sono i più giovani, il target 45-54 anni, che hanno dimostrato un approccio di acquisto maggiormente ponderato: infatti il 39% visita più negozi e il 44% considera anche l’acquisto online. Ne emerge che il cliente finale ha un ruolo centrale e anche il post vendita assume un ruolo determinante e strategico rivolto a rafforzare l’immagine del centro ottico per sostenere la fidelizzazione e la soddisfazione, che porterà al riacquisto da parte del consumatore. È necessario creare cultura nell’utente finale per diminuire il tempo di riacquisto e l’occhiale progressivo è proprio l’occasione giusta per affrontare i temi “benessere visivo/ prevenzione/stile di vita” e farne uso per gestire al meglio il post vendita. Gli ottici devono imparare a parlare più spesso ai loro clienti e, soprattutto, a chi ha scelto un occhiale progressivo, perché sarà utile verificare il benessere che quell’acquisto gli sta portando, per accompagnarlo al riac-
* Anna Gatti, consulente aziendale, titolare di A&G Studio di Bologna, specializzato nel controllo di gestione e analisi dei costi.
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ISTITUTO ZACCAGNINI
Dal 1977 un riferimento per il mondo della visione
I CORSI SI SVOLGONO NELLE SEDI DI BOLOGNA, MILANO E LONGARONE La nostra mission
Essere produttori di eccellenza di istruzione e formazione, presenti nel mondo della visione, integrati con il contesto scientifico economico e civile, partecipi e protagonisti attivi della vita del settore.
Il nostro impegno
Consegnare al mercato del lavoro professionisti con un livello di conoscenze scientifiche e abilità pratiche pronti per inserirsi nella vita delle aziende e della professione.
Per realizzare la nostra mission abbiamo potenziato il nostro corpo insegnante con nuove professionalità, le attrezzature didattiche, i supporti agli studenti, il numero dei laboratori, le dotazioni di attrezzature oftalmiche.
SCUOLA PER OTTICI
Corso biennale abilitante alla professione integrato in un percorso di avviamento alla professione aperto a tutte le opzioni, attento ai valori dell’imprenditorialità, fatto di contatti con la filiera, di stage e di tirocini. Nell’A.S. 2019-2020 il corso si svolgerà anche a Longarone (BL) presso la sede di Certottica.
CORSI DI SPECIALIZZAZIONE IN OPTOMETRIA CON CLINICHE in Italia e Regno Unito
completano la formazione professionale dei corsi di ottica.
MASTER E CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE IN CONTATTOLOGIA E OPTOMETRIA assecondano la crescita professionale
di chi opera in un contesto sempre più complesso.
CORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN MERCHANDISING E CATEGORY
prepara a lavorare nell’industria delle montature e nella distribuzione specializzata ottica.
CORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN OTTICA OFTALMICA applicata ai processi produttivi e commerciali dell’industria oftalmica e delle montature prepara a lavorare nell’industria
delle lenti oftalmiche, dei filtri e delle montature da vista e da sole.
CONGRESSO INTERDISCIPLINARE
giunto alla XXII edizione è sintesi della nostra mission e delle nostre attività.
Per saperne di più contattaci, visita il sito www.istitutozaccagnini.it e partecipa agli Open Day
Via Gherardo Ghirardini 17, 40141 Bologna - telefono: +39051480994 - fax: +39051481526 Via Daniele Crespi 9, 20123 Milano - telefono: +39028372000 - fax: +39028358369 e-mail: segreteria@istitutozaccagnini.it - www.istitutozaccagnini.it
Come si fa CRM in ottica? Costruzione DB
Raccolta dati
Strategie d’impresa
Attivita automatizzabili postvendita realizzate mediante i canali autorizzati dal cliente
Team
di Come si fa CRM in ottica? vendita
Costruzione Costruzione DB DB Business Intelligence & Analytics
Business Business Intelligence Intelligence & Analytics & Analytics
Raccolta Raccolta dati dati
Analisi
Analisi Analisi
Follow-Up on Sale – Mktg. Automation
Marketing Follow-UpManagement on Sale – Mktg. Follow-Uped onesecuzione Sale – Mktg. Pianificazione di attività Automation Automation di comunicazione mirate, obiettivo, Attivita automatizzabiliper post-
Reporting & metriche Team Team di di vendita vendita
Attivita automatizzabili post-i segmentando il targetmediante vendita realizzate
vendita realizzatedal mediante canali autorizzati cliente i canali autorizzati dal cliente
Interventi
Marketing Management Marketing Management Pianificazione ed esecuzione di attività
Reporting Reporting & & metriche metriche
Pianificazione ed esecuzione di attività di comunicazione mirate, per obiettivo, di comunicazione mirate, per obiettivo, segmentando il target segmentando il target
Interventi Interventi
Copyright © 2019 Anna Gatti All rights reserved
quisto in tempi più brevi. Grazie alle domande fatte dall’ot- il fatturato in calo proponendo uno sconto non crea feeling tico riguardo lo stile di vita e l’uso corretto dell’occhiale e neppure valore. Consiglio di mandare dei messaggi disi costruisce un data base che permetterà di conoscere versi a clienti diversi: ad esempio, al nuovo cliente scriverò meglio il cliente, così da migliorare la comunicazione e le ringraziandolo Copyright © 2019 Anna Gatti All rights reserved di avermi scelto, il cliente abituale invece Copyright © 2019 Anna Gatti All rights reserved strategie di marketing. lo ringrazierò per l’acquisto fatto e gli riconoscerò la sua Conoscere il comportamento dei propri clienti è un ele- fedeltà. La conoscenza del dato ha permesso agli ottici di mento essenziale per migliorare e accelerare il processo di pensare a nuovi servizi dedicati: quando l’ottico conosce il attrazione del consumatore e, non meno importante, fide- proprio cliente può creare una proposta “su misura” che lizzarlo nel tempo. Le aziende con una forte cultura basata sarà sicuramente più apprezzata, produrrà più valore e vi sui dati hanno un vantaggio competitivo, perché possiedo- renderà unici. Così facendo, concentrerete le risorse sui no le informazioni necessarie a scoprire opportunità per vostri clienti, comunicando messaggi interessanti, offrendo acquisire clienti più velocemente e creare una customer loro i migliori prezzi, mantenendo la comunicazione stimoexperience personalizzata. Grazie alla raccolta del dato di lante e variegata. vendita si possono fare analisi, definire strategie e quindi La conoscenza del dato obbliga a pensare ai propri cliencreare delle azioni. L’utilizzo dei dati raccolti si chiama fare ti con maggior attenzione. Al Progressive Business Forum Crm, che sta per Customer Relationship Management, os- anche le aziende di oftalmica e alcuni tra i più importanti sia coltivare la relazione tra l’ottico e la propria clientela gruppi di acquisto hanno consigliato il Crm come chiave in una prospettiva di vantaggio reciproco: qualifica, infatti, per il futuro e un nuovo spazio da colmare sul punto vendil’ottico come un partner affidabile e permette di rimanere ta. Il cliente finale apprezza innovazione e consapevolezza, presenti nella mente del consumatore attraverso un dialogo la prossimità non risulta più determinante e così il post venattivo pensato e creato ad hoc per le sue esigenze e antici- dita deve essere proattivo, dando valore al cliente finale. pando le sue future necessità, facendolo sentire importante Gli ospiti sul palco hanno ricordato come i clienti abbiano e riservandogli le migliori opportunità di acquisto. Il valore risposto che l’80% è rimasto soddisfatto dal prodotto, ma di un Crm efficace dipende dalla qualità della comunica- solo il 65% dall’ottico: è finita l’epoca dell’ottico ed è inizione che verrà utilizzata, dall’attenzione e conoscenza dei ziata quella del centro ottico. Grazie alla tecnologia queste propri clienti, dalla varietà e interesse dei testi utilizzati. attività sono facilmente realizzabili: i gestionali presenti sul Penso sempre alle amiche che mi chiamano una volta ogni mercato sono funzionali e aiutano l’ottico a fare post vendita tanto e, quando hanno bisogno, sono gentili ma non rie- e Crm. Usate, dunque, la tecnologia per dare valore alle voscono a trasmettermi una sensazione di affetto e vicinanza: stre vendite e ricordate Steve Jobs che ne vedeva l’utilizzo l’ottico che non si fa mai sentire e manda un sms quando ha come “biciclette per la mente”.
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Lab
Non solo progressive: le opportunità delle alternative multifocali di Gianmario Reverdy
Ad addizione o a digressione di potere e indoor: sono le principali categorie di lenti in grado di garantire, in determinate condizioni, una valida visione alle varie distanze
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opo aver trattato nei due numeri precedenti di questa rivista le premesse tecniche e funzionali alla base dei prodotti oggi presenti sul mercato e le differenti tipologie di geometrie che li caratterizzano, si conclude l’analisi con i vari tipi di lenti “alternative” alle progressive.
• u n ’ a s i m m e t r i a orizzontale che consente una visione binoculare integrata dei due occhi con un disegno specifico differenziato fra occhio destro e sinistro, favorendo quindi la sovrapposizione costante dell’immagine retinica dei due occhi. La geometria multifocale, con addizione così modesta, fa sentire poco i propri effetti negativi (effetto onda, che può invece essere avvertito all’inizio con una lente progressiva). La lente nell’area per lontano è una normale monofocale con costruzione spesso asferica e addizione lungo il meridiano verticale. Le zone di visione sono ampie e prive di distorsione in tutta l’area del lontano. Al di sotto della croce di centratura inizia l’aumento di potere che nell’arco di circa 15 mm raggiunge il suo massimo valore, da 0.5 a 0.9 D di addizione.
Lenti ad addizione di potere Da anni sono sul mercato queste lenti che presentano dal centro della croce di montaggio per lontano verso l’area bassa una lieve addizione di potere prefissata. Denominate in prima istanza col termine “defaticanti”, avevano lo scopo di alleggerire l’impegno accomodativo quando si passava dalla visione a distanza a quella ravvicinata, soprattutto se per un tempo prolungato. Vediamo la geometria delle lenti ad addizione. La struttura di queste lenti è simile a quella di una lente progressiva, a progressione verticale esterna con basso potere addizionale, fra 0.5 e 0.9 D, con valori massimi di 1.25-1.50 D. Presentano, inoltre: • una progressione di potere che si sviluppa in 14 o 15 mm;
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Lab Oggi, all’interno di questo tipo di lenti, la tecnologia propone: • un modello standard, riconducibile a una monofocale nella quale è stato creato l’aumento di potere; • un modello top realizzato con tutte le caratteristiche di una progressiva moderna: costruito con la tecnologia free form, può essere ottimizzato sulla prescrizione o personalizzato sul suo reale utilizzo (con la richiesta di tutti i parametri della montatura e della centratura). Quali sono i vantaggi di queste lenti? L’accomodazione risulta più rilassata e la visione permane nitida e precisa anche alle distanze ravvicinate. Inoltre si riducono l’affaticamento visivo e i sintomi a esso collegati (bruciore o senso di pesantezza oculare, mal di testa, ecc).
re, a partire dall’area del vicino (la parte bassa della lente) verso l’area superiore della lente. La digressione di potere è fissa e in funzione dell’addizione richiesta: • per prescrizioni con addizione fra 0.75 e 1.75 la digressione può essere di 0.50-1.00 D; • per prescrizioni con addizione oltre le 2 D la digressione può arrivare fino a 1.50 D. E la qualità della visione? In queste lenti si privilegia la geometria dell’area del vicino che risulterà ampia e con scarse aberrazioni. Nella maggioranza dei casi il portatore percepisce poca differenza di visione nel vicino rispetto a una normale lente monofocale. Alzando lo sguardo riuscirà poi a focalizzare fino a una certa distanza con un campo simile a quello che si può riscontrare all’inizio dell’uso di una lente progressiva con bassa addizione. Anche per questo tipo di lenti troviamo oggi sul mercato diversi modelli: ecco come si possono classificare. • Standard: queste lenti sono solitamente realizzate in due range di digressione in funzione dell’addizione che viene richiesta. Ovviamente se utilizzo una lente a digressione elevata per un’addizione di basso valore, potrò ottenere uno scadimento della qualità della visione e un restringimento dei campi visivi, perché all’aumento del valore digressivo si assocerà sempre un peggioramento della geometria della lente con un conseguente deterioramento delle performance visive. La digressione di potere si realizza in circa 24 mm, consentendo pertanto di ottenere una geometria della superficie soft, quindi con un impatto visivo generale molto buono. • Top di gamma: per prescrizioni particolarmente complesse o per la richiesta di performance visive di alto profilo. Queste lenti sono realizzate con una costruzione asim-
Lenti a digressione di potere Anche nelle lenti utilizzate per la visione da vicino in questi ultimi anni si è assistito a un proliferare di nuove geometrie, tese tutte a migliorare le performance visive soprattutto in particolari situazioni d’uso. Vedere sempre meglio e con sempre minori limitazioni è divenuto, infatti, un imperativo della nostra società, che richiede agli occhi prestazioni sempre più esigenti, soprattutto da vicino con l’uso generalizzato degli strumenti digitali. In questo panorama sono nate le cosiddette lenti a digressione di potere, con l’intento di essere un’alternativa alle normali lenti per la visione da vicino. Possiamo dire che queste lenti tendono a realizzare due importanti obiettivi: • consentono di aumentare lo spazio di visione nitida nella visione ravvicinata, evitando che piccoli spostamenti del piano di lettura diano luogo a una sfocatura dell’immagine; • abituano l’individuo a una dinamica visiva tipica di una prescrizione progressiva, con il vantaggio di utilizzare superfici a bassa variazione di potere. Vediamo la geometria di una lente a digressione. Il concetto di costruzione è sempre quello di una progressiva, però “costruita al contrario”. Infatti, attraverso una variazione del raggio di curvatura di una superficie diminuisce il pote-
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Lab metrica, favorendo la visione binoculare e le performance visive generali. Le lenti a digressione nascono per aumentare la profondità di campo e permettere, quindi, una visione continua e rilassata alle distanze ravvicinate. Oggi si sono molto evolute e vengono costruite anche nelle versioni personalizzate e a geometria interna. In realtà si possono utilizzare anche per esigenze di ufficio, calcolando opportunamente gli intervalli di visione risultanti, tenendo conto delle richieste d’uso del soggetto.
gi di tipo posturale e visivo che spesso si devono sopportare. L’utilizzo potrebbe migliorare lievemente con lenti a corridoio di progressione corto (10-13 mm.) almeno all’inizio della presbiopia. In queste lenti, infatti, i poteri necessari per la visione del monitor (60-80 cm) e tastiera (25-40 cm.) si trovano più ravvicinati; • lenti progressive per addetti ai videoterminali, nelle versioni standard o personalizzate. Utili soprattutto nei casi di presbiopia consolidata o quando l’utilizzo del videoterminale assorbe un tempo notevole nel lavoro quotidiano: queste lenti, infatti, sono studiate e costruite appositamente sugli spazi e i posizionamenti dell’ambiente di un ufficio;
Le lenti “indoor” o lenti per ufficio Il raggiungimento di prestazioni elevate e di un comfort nell’utilizzo continuativo di videoterminali necessita di lenti idonee in grado di portare al raggiungimento dei risultati richiesti. Risulta quindi indispensabile orientare il proprio cliente verso i prodotti più moderni, appositamente studiati e costruiti per la soluzione di questi problemi visivi: se vuole prestazioni di sicuro successo, con scarse difficoltà d’uso, deve utilizzare per ogni situazione i prodotti più adatti. Negli ultimi anni sono perciò nate diverse geometrie di lenti strutturate per un’agevole e idonea visione nel cosiddetto “spazio ufficio”, utilizzando in modo opportuno i principi di funzionamento delle geometrie multifocali. Le soluzioni che oggi si possono utilizzare sono così sintetizzate: • lenti progressive tradizionali, con i disa-
• lenti a digressione di potere, molto valide soprattutto per i primi approcci alla presbiopia o per un utilizzo casalingo del pc, soprattutto se portatile, dal momento che è possibile in questi casi variare con facilità il suo posizionamento. Tali lenti possono essere ben utilizzate come lenti da ufficio, scegliendo il modello adatto in funzione dell’uso e dell’accomodazione residua dell’individuo. Possono, inoltre, rappresentare un’ottima soluzione soprattutto per il periodo iniziale della presbiopia, quando la capacità accomodativa è ancora rilevante.
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LENTE PROGRESSIVA AD ALTE PERFORMANCE
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Facilità di adattamento per un maggiore comfort
Minori aberrazioni per un ampio campo di visione
Una lente su misura per una visione ad alta definizione
La rivoluzionaria lente BiFree a doppia superficie diventa ULTRA HD, una speciale tecnologia che annulla la quasi totalità delle aberrazioni periferiche. Il risultato è un adattamento più rapido alle varie distanze, una maggiore profondità di dettaglio e contrasti più marcati.
Una nuova esperienza visiva.
Education
L’optometria? Uscita dalla porta della professione rientra dalla finestra delle specializzazioni di Ario Terzi
I corsi di specializzazione migliorano la soddisfazione dei clienti ametropi, ma non garantiscono sempre quella di chi li frequenta
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materie core della disciplina oggetto del corso: pertanto, stando ai riferimenti mostrati e
all’esperienza diretta con educativi in cuicataratta la professione dell’optometrista è er ripercorrere la storia del mancato riconoroquei di sistemi interventi della e di chirurgia laser, preregolamentata, si può affermare che, in concreto, la consistenza di un corso di specializzazione in scimento in area sanitaria dell’optometrista, cocità delamanifestarsi della miopia e della presbiopia, optometria non può essere inferiore 500 ore complessive. dopo alcuni decenni di lunga, Anche mal motivata come hanno illustrato i recentiufficiale, Congressi interdisciplise in Italia la professione non ha avuto un riconoscimento si è formata una categoria di docenti, con basi culturali ed esperienze diverse, anche estere, in grado di assicurare ed inefficace pressione esercitata dalle asso- nari dell’Istituto Zaccagnini, ha sempre più bisogno di a livelli prossimi a quelli accademici l’insegnamento di tutte le discipline connesse con ciazioni di categoria degli ottici, così come sui ripetuti cure primary rapide e a costi l’optometria, incluse naturalmente quelle ottiche, portatrici di unacontenuti. tradizione ultra quarantennale che nei casi di alcune (inLarga realtà, molto poche) istituzioni e formative hanno comeultimi tentativi di resuscitare la diatriba ricorrendo a soluzioni parte degli ottici scolastiche che si sono abilitati negli riferimento il BSc in Optometry di tradizione anglosassone. D’altra parte, poiché questi corsi non basate su escamotage formali e distantirilasciano dai veri vent’anni e chetitoli, hanno l’opportunità conosceun inte“pezzo di carta” che conferisce perchéavuto farne uno “taroccato”, chedi magari costa un po’ meno e serve a poco o niente? ressi o diritti delle migliaia di ottici che la esercitano di re i principi dell’optometria e di apprenderne le best fatto ogni giorno, nonché sulle ragioni della opposizione practice nel corso del proprio ciclo scolastico, quando della classe medica, sarebbe necessaTavola di comparazione delle ore di studio, esercitazioni e attività cliniche dell'optometria e delle rio un chiarimento a livello nazionale professioni che si occupano di difetti visivi e salute degli occhi in diversi percorsi formativi del tipo di quelli con cui si affrontano in Francia, con il termine “Grenelle” Attività Attività di Lezioni di Percorso di studio Totale ore di Qualifica Optometria laboratorio cliniche Professione optometria internazionale (ad esempio sull’ambiente), temi di ore ore ore Titolo Anni interesse generale in cui sono in gioOttico Diploma 2 400 160 140 700 Ottico co molte categorie di persone direttarefrazionista abilitante mente implicate, inclusi i consumatori. L’optometrista, nella configurazioOptometrista Optometrist 3 400 100 250 750 BSc UK* ne professionale che è prevalente Optics and espressione del mondo anglosasOptometrista Optometrist optometry 4 400 260 450 1110 sone, definita dal World Council of degree Spain 4 Optometry, la massima autorità inOttico Attestato di ternazionale in materia, è l’anello di Optometrista specializzato specializzazione 1 o 2 250 200 50 500 congiunzione, professionale e sociale, in optometria IT tra ottico e oculista: la sua utilità è rafOrtottista Ortottista Laurea 3 200 0 1400 300 forzata sempre più dall’evolvere della platea degli ametropi che, nel giro * in UK l'optometrista abilitato deve essere membro del College of Optometrists all'interno del GOC. Perché ciò avvenga, conseguita la laurea con punteggio superiore a 8/10, occorre svolgere due anni di attività clinica sotto la supervisione di un di poco più di un decennio fra invecoptometrista abilitato. chiamento della popolazione, nume- Fonte: Istituto Zaccagnini e Consulter
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Education I corsi possono essere di aggiornamento o di specializzazione, anche di un solo segmento della materia che trattano (ad esempio, la refrazione) o di addestramento all’uso di apparecchiature particolari o, ancora, di semplice informazione complementare a persone che posseggano titoli scolastici o professionali contigui (ottici, ortottisti, medici, tecnici dell’industria oftalmica, ecc) e desiderano, sul piano della propria cultura professioI corsi di specializzazione in optometria: nale, saperne di più. Qualora, viceversa, si proponga cosa sono e quanto devono durare Al fine di dare dei parametri di riferimento per espri- un corso di specializzazione post scolastico superiore a mere un giudizio di valore sui corsi di specializzazione persone già in possesso di un titolo di studio post scuola in optometria e apportare un contributo di chiarezza e media superiore professionalizzante, che si riferisce a trasparenza a chi vi partecipa o intenda parteciparvi, un intero settore disciplinare composto da più materie ecco un quadro comparativo degli aspetti quantitativi - nel caso dell’optometria queste non sono mai meno di (numero di ore) e qualitativi (presenza di attività, quali 15-18, integrate da pratiche di ambulatorio e cliniche le pratica di ambulatorio optometrico e le cliniche) che - il programma del corso deve trattarle tutte, sia pure sono il fondamento scientifico professionale e l’elemen- con approfondimenti diversi, ad esempio solo ripassi o to distintivo dei corsi scolastici o universitari in cui si in- aggiornamenti delle materie già studiate nel corso per segna optometria. Le ore di lezione, di esercitazione e ottico; ma deve comprendere, comunque, una trattadi altre attività didattiche che compongono un corso di zione completa delle materie core della disciplina ogformazione, quale è quello che viene proposto da più getto del corso: pertanto, stando ai riferimenti mostrati parti agli ottici come “corso di specializzazione in opto- e all’esperienza diretta con quei sistemi educativi in metria”, non rilasciando titoli scolastici o professionali, cui la professione dell’optometrista è regolamentata, possono essere quantificate e strutturate come meglio si può affermare che, in concreto, la consistenza di un crede opportuno chi li offre al pubblico, purché defini- corso di specializzazione in optometria non può essere inferiore a 500 ore complessive. sca correttamente la funzione didattica che svolgono. Anche se in Italia la professione non ha avuto un riconoscimento L’ITER FORMATIVO DELLE PROFESSIONI OTTICHE E OPTOMETRICHE NEL SISTEMA INGLESE ufficiale, si è formata una categoria di docenti, con basi culturali Funzioni: Livello 1 – Certificato in tecnologie e tecnologia ottica, vendita e riparazione degli occhiali. ed esperienze diverse, anche screening oftalmici Attrezzatura diagnostica. Esame per i problemi della vista. estere, in grado di assicurare a liTrattamento delle lenti con un addestramento supplementare. velli prossimi a quelli accademici Livello 2 – Funzioni : servizi visivi in relazione al diploma di ottico o Livello 2 – l’insegnamento di tutte le discidiploma di ortottista o ottico addetto alle vendite o di tecnico degli diploma di pline connesse con l’optometria, Ottico strumenti per l’ipovisione. Questo livello prevede la Ortottista refrazione e l’applicazione delle lenti a contatto con un incluse naturalmente quelle ottiaddestramento supplementare. che, portatrici di una tradizione Livello 3 - Laurea breve in Optometria, Funzioni: diagnostica oculare. Bachelor (*) ultra quarantennale che nei casi È il livello dell’optometrista che include l’uso di farmaci Il Corso prevede l’uso di medicinali di alcune (in realtà, molto poche) diagnostici e la diagnosi oculare diagnostici istituzioni scolastiche e formative Livello 4 – Laurea Magistrale in SPECIALIZZAZIONI hanno come riferimento il BSc in Optometria (With Honours) Il livello prevede il trattamento dei problemi visivi minori, Specializzazione in lenti a contatto, Optometry di tradizione anglol’applicazione di lenti a contatto speciali e la gestione del ipovisione, patologia, pediatria, ortottica, glaucoma, delle malattie del diabete dell’occhio, l’occhio sassone. D’altra parte, poiché farmacia secco ecc questi corsi non rilasciano un “pezzo di carta” che conferisce DOTTORATO MASTER DI RICERCA titoli, perché farne uno “taroccato”, che magari costa un po’ (*) per esercitare la professione sono necessari due anni di tirocinio e un esame finale. meno e serve a poco o niente? incontrano la realtà del rapporto professionale con gli ametropi clienti sentono il bisogno di approfondire quanto vi hanno appreso e si iscrivono a corsi di perfezionamento che, in quanto non regolamentati, non sono sottoposti ad alcuna regola e, quindi, non offrono alcuna garanzia di qualità.
Fonte: Istituto Zaccagnini e Consulter
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Education
Miopia, non ci sono soluzioni senza formazione Ne sono convinti all’Irsoo, che da alcuni anni pone lo studio del controllo della progressione miopica al centro dei propri corsi
a cura della redazione
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n rapporto presentato dalla World Health Organization con il Brien Holden Vision Institute afferma che nel 2050 la prevalenza della miopia raggiungerà il 50% e quella della miopia elevata il 10%: quest’ultima si ha convenzionalmente quando il difetto refrattivo supera le -5.00 diottrie. L’allungamento del bulbo provocato dalla miopia elevata può causare gravi danni alla retina. Secondo il rapporto, la degenerazione maculare miopica è una delle principali conseguenze dell’elevata miopia, ma vengono aumentati anche i rischi di cataratta, glaucoma e distacco di retina. Queste ultime due complicazioni patologiche portano a condizioni invalidanti e spesso difficili da trattare, con significative conseguenze anche dal punto di vista dei costi a carico della comunità. «Si capisce, dunque, perché l’interesse verso tutti gli interventi che possano ridurre la progressione della miopia sia enormemente aumentato negli ultimi anni e sia oggi oggetto degli studi di cliniche, università e centri specializzati di tutto il mondo: la ricerca scientifica ha, infatti, dimostrato che alcuni interventi riducono sensibilmente l’aumento progressivo della miopia: tra questi, i più efficaci sembrano essere l’atropina a basso dosaggio, usata ovviamente in campo medico, e l’ortocheratologia, utilizzata principalmente in campo optometrico - dice Alessandro Fossetti, direttore dell’Irsoo - Vi sono però altri interventi di tipo ottico che si sono rivelati sufficientemente efficaci, utilizzabili da optometristi e contattologi: ad esempio, la correzione con lenti oftalmiche bifocali e l’uso di lenti a contatto morbide multifocali. In quest’ultimo ambito la ricerca sta facendo passi avanti non indifferenti, tanto che sono state messe a punto numerose geometrie di lac
Attività pratiche durante un corso presso la scuola di Vinci
morbide con “defocus incorporato”, ovvero con zone periferiche di sfuocamento, che stanno mostrando una efficacia prossima a quella dei trattamenti più validi». Ottici, optometristi e contattologi possono, quindi, svolgere un’utile azione di prevenzione contro l’aumento della miopia, a supporto o a integrazione di quella degli oculisti. «Abbiamo però bisogno di professionisti preparati, che possiedano le competenze specifiche per mettere in pratica le strategie di contrasto alla miopia, dall’informazione ai propri clienti alla determinazione degli interventi appropriati per ogni singolo caso, con occhiali o con lenti a contatto - afferma Fossetti - L’Irsoo lavora da anni al rafforzamento della formazione optometrica e alla propagazione della formazione continua, a Vinci e fuori sede, come a Roma, Milano e Padova, proponendo corsi di optometria dove si deve studiare e si può fare anche pratica clinica, con docenti in costante aggiornamento e che fanno ricerca. Il tema del controllo della miopia, affrontato ampiamente nei corsi, è anche parte di un progetto di ricerca avviato cinque anni fa, centrato sulla refrazione periferica oculare e recentemente focalizzato sulle già citate lenti a contatto morbide a “defocus incorporato”».
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Strumenti
Hoya e Luneau Technology insieme per il centro ottico a cura della redazione
L’accordo prevede la collaborazione sul mercato interno tra il produttore di mole e dispositivi a marchio Briot, Weco e Visionix e l’azienda di Garbagnate Milanese per i suoi centri ottici partner
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atene in espansione e sempre più orientate al consumatore finale, ecommerce in progressivo sviluppo: sono soprattutto questi i fattori che, secondo Hoya Lens Italia e Luneau Technology Italia, «rendono fondamentale per il centro ottico distinguersi elevando la propria professionalità». Da questa attenzione all’ottico e optometrista indipendente è nata la volontà delle due realtà di stringere una partnership sul mercato interno. «La strategia voluta dai due colossi mondiali dell’oftalmica e della strumentazione elettromedicale è sostenere il centro ottico per farlo evolvere grazie alla tecnologia, sia nella strumentazione sia nelle lenti - sottolineano ancora dalle due filiali italiane - Il percorso iniziato vuole essere l’unione di due esperienze ben distinte, che tali rimarranno, ma che, lavorando in sinergia, potranno proporre la soluzione tecnica e commerciale migliore per sottolineare la professionalità dell’ottico optometrista. La customer experience del portatore, infatti, è al centro delle attenzioni delle due aziende, partendo dalla sala refrazione fino alla consegna dell’occhiale montato con lenti Hoya».
Maurizio Veroli, amministratore delegato di Hoya Italia, e Paolo Lunghi, direttore generale di Luneau Technology Italia
La collaborazione, già visibile all’ultimo Mido, è ora operativa sul mercato interno: i partner di Hoya Italia potranno così usufruire di condizioni particolari sull’offerta della strumentazione di tutto il catalogo Luneau, azienda in grado di offrire una gamma completa per il negozio di ottica con i brand Briot, Weco e Visionix.
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Galileo: strumenti high level e innovativi Protagonista nel 2019 è EyePerformance 4.0: grazie a questo sistema la presa misure si avvale del 3D
In fatto di soluzioni high level Galileo è in prima linea con Galileo Instruments per supportare l’attività quotidiana del centro ottico con strumenti di misurazione, molatura e tracciatura per ogni fase di esecuzione, dalla presa misure sino al montaggio degli occhiali. Protagonista della gamma strumenti 2019 è il sistema EyePerformance 4.0 (EyeP4.0), lo strumento di centratura che fa della precisione e rapidità i propri punti di forza. Sviluppato da IVS ActiVisu, EyeP4.0 è nato dall’evoluzione di EyePad e presenta nuove funzionalità, ottimizzate tecnicamente per agevolare la presa misure dell’ottico, riducendo i passaggi e il tempo d’uso. Infatti, grazie a un pratico flash attivato automaticamente via bluetooth e a una clip da applicare alla montatura, la presa misure di centratura e di personalizzazione delle lenti si esegue con due semplici fotografie, da posizione frontale e con inclinazione 3/4 (20°-25°). È poi il sistema a effettuare in maniera autonoma la ricostruzione 3D della posizione reale di occhi e lenti. Una soluzione molto pratica e dal minimo ingombro, fruibile da iPad, che racchiude numerose funzionalità per la gestione completa del profilo cliente. EyeP4.0, infatti, offre suggerimenti nella scelta dell’inset, della lunghezza del corridoio per le lenti progressive e della montatura e archivia poi in modo puntuale i dati, condivisibili anche via email. Fiore all’occhiello del brand è Eye Partner, la colonna top di gamma per la videocentratura che integra hardware e software in un design moderno e dal minimo ingombro, il tutto celato da un funzionale specchio. La presa misure avviene tramite video, di cui vengono selezionati automaticamente i fotogrammi migliori per effettuare poi la ricostruzione 3D e calcolare tutti i parametri necessari. Eye Partner è, inoltre, in grado di eseguire simulazioni interattive con proposte di lenti (spessori, campi di visione, trattamenti antiriflesso, ecc), trasferire i dati al gestionale e completare la consulenza direttamente al banco di vendita. Per fornire un supporto professionale personalizzato e coinvolgere i consumatori Galileo ha inoltre sviluppato i corner per l’allestimento del centro ottico: nuove pareti tecniche modulari accompagnano il consumatore in un percorso con la proposta di soluzioni visive specifiche per ogni necessità, creando un’area a supporto della professionalità dell’ottico per un’esperienza coinvolgente, tecnologicamente avanzata e con sistemi digitali sempre aggiornati. Galileo Instruments garantisce agli ottici partner la possibilità di usufruire dell’incentivo fiscale con l’iperammortamento al 270% per l’acquisto di nuovi beni digitali o ad alto valore tecnologico, valido fino al 31 dicembre 2019.
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CHE LA PRESBIOPIA TI RALLENTI
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Mark’ennovy, fornitore indipendente leader di lenti a contatto di precisione, e il Brien Holden Vision Institute, organizzazione non profit di fama mondiale dedicata allo sviluppo di soluzioni innovative per la cura della visione, si sono uniti per sviluppare EDOF, una nuovissima lente a contatto morbida per la compensazione della presbiopia. La lente mensile in silicone idrogel, prodotta individualmente con la tecnologia brevettata Extended Depth of Focus del Brien Holden Vision Institute, colma tutte le carenze delle altre lenti a contatto multifocali.
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Lenti oftalmiche
Seiko SmartZoom: la soluzione “smart” per le esigenze digitali a cura della redazione
La nuova lente oftalmica del brand vuole rispondere alle esigenze dei portatori moderni e offrire ai centri ottici un’opportunità per elevare la loro professionalità e fidelizzare il cliente
S
martZoom è una monofocale evoluta a supporto accomodativo studiata per le esigenze moderne, che vedono le persone sempre connesse a dispositivi digitali. Ecco perché Seiko ha scelto un evento all’avanguardia e di successo come il Progressive Business Forum di Firenze per lanciarla. «La nuova gamma di lenti è stata pensata proprio per queste nuove necessità visive - spiega Davide Franzetti, brand manager di Seiko Optical Italia - Le Seiko SmartZoom, infatti, sono realizzate per supportare l’uso degli smartphone, da cui la prima parte del nome, Smart, e l’accomodazione che è necessaria, da cui la seconda parte, Zoom, garantendo così una visione senza compromessi». Seiko ha voluto portare nello sviluppo delle SmartZoom le tecnologie dei propri prodotti top di gamma. «Si tratta di Optimum Convergence Design e di Balance Zone Technology - prosegue Franzetti - Queste tecnologie offrono prestazioni visive e un risultato estetico elevati». La gamma è composta dalle addizioni 0.5-0.75-1.0-1.25 e da un’ampia proposta di materiali, dall’indice 1.50 all’1.74, abbinabili con tutti i trattamenti. Inoltre, essendo una lente studiata per l’uso quotidiano, è stata sviluppata anche nelle ver-
La campagna dedicata a SmartZoom
sioni fotocromatiche, Sensity e polarizzate, per un totale di circa 720 combinazioni possibili. «L’utilizzo di SmartZoom in alternativa alla monofocale tradizionale agevolerà il portatore durante tutte le attività e sarà un’importante opportunità per i centri ottici, per elevare la propria professionalità e fidelizzare il cliente», aggiunge Franzetti. Per i centri ottici partner Seiko, oltre alle tradizionali brochure e ai materiali per il punto vendita, è disponibile anche un kit dedicato per supportarli nella vendita di SmartZoom sia durante la fase di valutazione delle esigenze visive del consumatore in sala refrazione sia durante il test dinamico con l’occhiale di prova.
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LE LENTI MULTIFOCALI Presente e futuro dell’Ottica Oftalmica
NOVITÀ EDITORIALE
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Lo gnommero
L’optometrista con gli L30? Non piacerebbe solo ai fratelli Coen di Sergio Cappa
“Qual è la cosa più grossa che hai perso a testa o croce? - Non lo so – Scegli - Per cosa? - Scegli e basta - Dovrei almeno sapere che cosa c’è in ballo - Devi scegliere tu non posso scegliere io per te, non sarebbe onesto - Ma non mi sono giocato niente - Sì invece te lo stai giocando da quando sei nato solo che non lo sapevi - ”. Questo è un tratto dell’opprimente dialogo in una stazione di servizio texana tra il cupo e spietato killer Anton Chigurh e il pavido gestore, nel film dei fratelli Coen Non è un paese per vecchi, girato sul confine tra Messico e Texas nel 2007, e vincitore di quattro premi Oscar. Il film è tratto dall’omonimo libro di Cormac McCarthy, il riconosciuto interprete letterario dei mutamenti del mondo del
West e della frontiera messicana, un assolato e ansioso universo fuori dal tempo ma non dalla Storia. Un intreccio di violenza che termina con uno sceriffo che sceglie la via del pensionamento, amaramente prostrato e avvilito dalla propria inadeguatezza a fronteggiare il cambiamento dei tempi. Qualche settimana fa il giovane Mark Zuckerberg ha annunciato la creazione prossima ventura di Libra, la sua criptovaluta su modello del Bitcoin ma senza oscillazioni di valutazione, con la quale si potranno acquistare merci e trasferire danaro su scala planetaria, direttamente da uno smartphone. La fibrillazione che si coglie dei corridoi del Fondo Monetario Internazionale, dopo la presentazione
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da parte dello stesso Tobias Adrian, capo della divisione mercati, conferma l’attenzione dell’universo bancario internazionale e il disorientamento commerciale. In Italia, dopo cinquant’anni e molti tentativi di nobilitare la professione optometrica, si va ventilando ora la credibile prospettiva dell’inserimento nella classe L30 dell’Optometrista, con i laureati in una delle sette università italiane: sarebbe la coronazione postuma del sogno dei visionari padri della professione, ai quali gli inguaribili romantici vorrebbero plaudire, riconoscendo loro meriti e debiti di gratitudine. Se le associazioni di categoria si impegneranno in tal senso, il sequel dei fratelli Coen non sarà una storia italiana.
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63 LIONS Progetto Sight for Kids www.sfklionsitalia.it 59 MARK’ENNOVY Casella postale n° 42 Via Milo Burlini, 39 31050 Ponzano Veneto (TV) Tel. 800 785183 Fax 800 7885 184 servizio.clienti@markennovy.com www.markennovy.com
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coMitato Scientifico Paolo Carelli (Napoli), Federico Bartolomei (Bologna), Mario Bifani (Napoli), Rocco Di Lorenzo (Palermo), Maria Rosaria Franco (Lecce), Roberto Iazzolino (Milano), Paolo Giuseppe Limoli (Milano), Luigi Mele (Napoli), Marcella Nebbioso (Roma), Marco U. Morales (Nottingham), Sergio Zaccaria Scalinci (Bologna), Lucia Scorolli (Bologna), Enzo Maria Vingolo (Roma)
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