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n9 2023 SOLUZIONE UNICA PER TUTTI I TIPI DI LENTI A CONTATTO INCLUSE QUELLE IN SILICONE HYDROGEL.
L’U N I C A PATENT N. 000032156-0002
SU
PA C
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Materiale riservato agli operatori del settore. Rev. 22/11/23
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AINA
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SOLUZIONE UNICA PER LENTI A CONTATTO
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PROGRESSIVA ANIMA DA MATRICE DIGITALE PER OTTENERE UNA VISIONE GLOBALE
n9 2023 Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva
Sommario
Novembre 2023 numero 9
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www.b2eyes.com In copertina Omisan Farmaceutici www.b2eyes.com
n9 2023 SOLUZIONE UNICA PER TUTTI I TIPI DI LENTI A CONTATTO INCLUSE QUELLE IN SILICONE HYDROGEL.
L’U N I C A PATENT N. 000032156-0002
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Materiale riservato agli operatori del settore. Rev. 22/11/23
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SOLUZIONE UNICA PER LENTI A CONTATTO
EDITORE FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it REDAZIONE Strada 4 Milano Fiori, Palazzo Q7 20089 Rozzano (MI) Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it PUBBLICITÀ Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 DIRETTORE RESPONSABILE Angelo Magri a.magri@fgeditore.it GRAFICA E IMPAGINAZIONE FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale REGISTRAZIONE PRESSO il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 022021
editoriale 4 Prima di tutto il paziente-persona attualità 6 Forum presbiopia 2023: formazione, innovazione e dialogo avvicinano ottici e oculisti 8 Progressive: la prescrizione dell’oculista ha un ruolo cruciale 16 Presbiopia: verso un percorso condiviso? 20 Dispositivi medici: un documento Federottica-Anfao al vaglio del ministero della Salute 22 Forum 2023: premi alla carriera e all’eccellenza 24 Zeiss: a Berlino quattro “mondi” a supporto degli ottici 28 Vision Group: nel 2024 un nuovo partner finanziario 32 La moda è di strada
36 l’ottico digitale L’intelligenza artificiale sostituirà l’ottico? 38 in store Una questione di numeri: dal dato all’informazione per il centro ottico 42 lab L’uso dell’aberrometro totale nella pratica clinica quotidiana
lenti oftalmiche 48 Eyezen Expert Talks, quando l’ottico diventa testimonial 50 Zeiss SmartLife Young è su misura per i bambini 54 MiyoSmart, uno studio sui bambini europei 62 Shamir: con Driver Intelligence la guida non sarà più la stessa lenti a contatto 68 Lenti a contatto e miopia: oculistica e ottica si confrontano
Copia omaggio © Copyright FGE srl È vietata ogni riproduzione totale o parziale di testi e immagini
70 A quando un congresso sull’ottico bionico?
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Attualità 6
16 Presbiopia:
Forum presbiopia 2023: formazione, innovazione e dialogo avvicinano ottici e oculisti
verso un percorso condiviso?
24 Zeiss: a Berlino
quattro “mondi” a supporto degli ottici
32 La moda
è di strada
Tech 48 Eyezen Expert Talks, quando l’ottico diventa testimonial
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62
Shamir: con Driver Intelligence la guida non sarà più la stessa
editoriale
Prima di tutto il paziente-persona di Angelo Magri
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europeo sui dispositivi medici e del suo attuale ruolo di adattatore e non più di fabbricante. Lo show educativo, format innovativo per l’ottica, ha esplicitato concetti comunicativi apparentemente lontani, come parafrasi, categorizzazione o metafora, applicandoli all’attività di tutti i giorni, con un gioco di ruolo che ha coinvolto l’intera platea. Questi sono soltanto alcuni degli spunti emersi dalle due intense giornate di lavoro nel capoluogo campano. Ma c’è un termine, anzi un aspetto, che potrebbe essere passato un po’ più in sordina e che in realtà chiarisce bene il messaggio di fondo del Forum presbiopia 2023. L’oculista Danilo Mazzacane ha ribadito più volte che chi entra in uno studio medico e poi si affida a un professionista della visione dovrebbe essere chiamato paziente-persona. Perché, come hanno sottolineato altri esperti intervenuti sul palco dell’evento, nessuno di noi può ormai essere valutato a compartimenti stagni, quando ci sono di mezzo la salute e il benessere. In un ospedale pubblico o in una struttura privata, a un pronto soccorso o a una visita specialistica, come anche in un esercizio commerciale che gravita nella sfera sanitaria, ancora troppo spesso, per varie ragioni, veniamo trattati prevalentemente come pazienti o clienti e poco come persone. Se chi si occupa di vista e di visione si prendesse carico di questo cambio di passo, ne beneficerebbe l’intera filiera. E le persone ringrazierebbero, tornandoci più volentieri.
aziente, cliente, portatore, soggetto, consumatore, utente finale. Sono diversi i termini che utilizziamo per definire chi ha bisogno di una visita medico oculistica e dell’eventuale soluzione visiva: un po’ per diversificare il linguaggio all’interno di un articolo e renderlo più fluente e gradevole alla lettura, ma soprattutto per rispetto delle competenze professionali di chi è coinvolto. Questa molteplicità di definizioni è emersa più volte anche al Forum presbiopia 2023. Il convegno di Napoli di inizio novembre, oltre ad aver fatto registrare un elevato numero di partecipanti, molto vicino ai circa 650 che assistettero alla sua prima edizione, nel giugno 2019 di Firenze, in un’altra epoca per il mondo e per gli stessi eventi congressuali, ha prodotto una serie di contenuti e stimoli di cui si parla ancora a settimane di distanza e che saranno la base di partenza per riflessioni e incontri futuri. Due tavoli interdisciplinari tra oculisti, ottici optometristi e industria hanno dato il via alla possibilità di avviare un percorso condiviso, partendo dalla gestione del presbite. L’annuale ricerca di mercato ha evidenziato quanto la prescrizione dell’oftalmologo sia in grado di motivare fortemente il neopresbite verso un paio di occhiali multifocali, che poi si va a fare nella maggior parte dei casi dall’ottico di fiducia. Il confronto tra i vertici di Federottica e Anfao Gruppo Lenti ha chiarito cosa la filiera intende proporre per tutelare il centro ottico alla luce del nuovo Regolamento
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speciale Forum prespiobia 2023
Forum presbiopia 2023: formazione, innovazione e dialogo avvicinano ottici e oculisti di Francesca Tirozzi
Sono le parole chiave emerse in apertura dell’evento che ha alzato il sipario a Napoli il 5 novembre, presso il Royal Continental, alla presenza di centinaia di delegati provenienti da tutta Italia. Sul palco i rappresentanti dell’intera filiera si sono confrontati su un difetto refrattivo considerato dall’Oms potenzialmente invalidante
I
minale di dialogo anche su argomenti che non sono esattamente di nostra competenza: ci chiedono, ad esempio, di spiegare quanto detto dal medico stesso - ha precisato Afragoli - Per dare vita a una relazione pienamente costruttiva dovremmo poter creare anche la situazione opposta, ossia fare in modo che i nostri clienti diventino pazienti degli oculisti, suggerendo in autonomia una visita oftalmologica, se necessaria». Quanto la presbiopia è il futuro dell’ottica? «È una parte straordinariamente importante, ci giochiamo una fetta del nostro futuro», ha concluso il presidente di Federottica. E anche i numeri lo dimostrano. Sul palco è salito Massimo Barberis, neopresidente di Anfao Gruppo Lenti. «Il dialogo fra area tecnica e medica è di estrema rilevanza insieme alla promozione di innovazione e formazione - ha detto il manager - Tutte le aziende del nostro settore innovano: ciò che è essenziale è accorciare le distanze in modo tale che l’avanguardia possa
l Forum presbiopia 2023 ha riunito alcuni opinion leader della filiera oculistica e ottico optometrica. In apertura Andrea Afragoli ha posto l’accento sulle caratteristiche del dialogo fra le due professioni. «Credo che per la prima volta riusciamo a confrontarci insieme su una tematica centrale nella nostra attività, la presbiopia - ha detto il presidente di Federottica Per questo dobbiamo ringraziare Ferdinando Fabiano che si è speso in tale direzione. Al di là dei ruoli, penso sia fondamentale per oftalmologi e ottici optometristi affrontare la questione dal punto di vista “semantico”: dobbiamo imparare a parlare la stessa lingua, o meglio, a utilizzare due lingue che si comprendono. I tecnicismi caratterizzano sì le nostre professionalità, ma un incontro aiuta a realizzare un rapporto costruttivo e di crescita per noi e soprattutto per i nostri utenti». Ed è già nel centro ottico che si può concretizzare l’obiettivo. «Molte persone vengono da noi con una prescrizione in mano, spesso ci vedono come un ter-
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essere abbracciata da tutti gli attori della filiera, lavorando a stretto contatto con la classe medica». Cosa distingue il mercato italiano da quello dell’Europa? «Rispetto agli altri paesi europei vi illustro i risultati di GfK, relative al sell out del primo semestre di quest’anno - ha spiegato Barberis - L’Italia mostra un mercato resiliente che riesce sempre a reagire bene anche in congiunture particolari: l’Europa ha segnato un +2,2% con la componente oftalmica che pesa per il 60% nel conto economico di un punto vendita; in questo scenario l’Italia pesa per un 18% e per la prima volta sta performando meglio delle altre nazioni, con un incremento del 4,3% e con il segmento oftalmico pari al 50%, mostrando così in tal senso una prima opportunità. Le lenti progressive stanno aumentando la penetrazione con il 22%, un valore significativo, in parte merito anche dell’attività intrapresa dal Forum. E non ultimo sta migliorando il mix di vendita con maggiore attenzione alla qualità del prodotto». Il presidente di Anfao Gruppo Lenti ha sottolineato che ci sono comunque dei gap da colmare. «Dobbiamo essere orgogliosi del nostro comparto: siamo i primi produttori al mondo di occhialeria, secondi esportatori dopo la Cina, primi esportatori nell’alta fascia di gamma e tutto ciò contribuisce all’incremento del Pil - ha concluso Barberis - Mido sarà a tal proposito una vetrina importante: quest’anno occuperemo tutti i padiglioni,
avremo più di 1.100 espositori, sarà un momento di informazione e dialogo». Dopo il punto di vista tecnico ed economico, quello medico si è chiesto se la presbiopia è potenzialmente invalidante. «Lo ha sottolineato l’Oms nel suo report 2019 - ha detto Filippo Cruciani, oftalmologo e consulente Iapb Italia - Ha colto un po’ di sorpresa tutti considerare la presbiopia una disabilità visiva. Venti anni prima si era posto già il problema con i vizi di refrazione: l’Organizzazione Mondiale della Sanità li mise infatti nell’elenco delle cause di cecità e ipovisione. In seguito è stata inserita anche la presbiopia». Possiamo considerarla dunque una malattia? «Teniamo presente che già dal secondo dopoguerra per l’Oms la salute ha una accezione molto più ampia: non è solo assenza di patologia ma il pieno benessere fisico, psichico e addirittura sociale ed è questo l’inquadramento che dobbiamo tenere presente quando parliamo di presbiopia - ha aggiunto Cruciani - Innanzitutto si presenta in termini numerici impressionanti. Come riportato sempre dall’Oms, nel 2015 i presbiti nel mondo erano un miliardo e 800 milioni. Con l’invecchiamento nel 2030 arriveremo a due miliardi e cento. Secondo una nostra stima, in Italia l’1% ha problemi di disabilità visiva dovuta propria alla presbiopia». Numeri che quindi necessitano assolutamente di una attenzione e di una risoluzione.
La platea al Forum presbiopia 2023
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speciale Forum prespiobia 2023
Progressive: la prescrizione dell’oculista ha un ruolo cruciale di Nicoletta Tobia
È uno dei dati emersi dall’indagine online svolta dalla società di ricerca Toluna, presentata in esclusiva al Forum presbiopia 2023, che ha evidenziato come oftalmologo e ottico svolgano una funzione fondamentale e sinergica nel fornire la migliore soluzione visiva al paziente e cliente presbite
O
ottico: una ricerca, come è stato sottolineato al termine della presentazione, condivisa sin da principio con il management dell’industria per individuare gli elementi che la rendessero uno strumento efficace nell’ottica di una collaborazione tra tutte le figure della filiera, per la soddisfazione dei bisogni del paziente e cliente. «Abbiamo voluto analizzare la relazione con l’oculista, con
biettivo dell’indagine, effettuata alla fine del settembre scorso su un campione di italiani dai 40 anni in su, suddivisi abbastanza omogeneamente sia per genere sia per area territoriale, è stato capire l'esperienza di un soggetto presbite che negli ultimi 12 mesi avesse effettuato una visita oculistica e successivamente si fosse recato in un centro La parte di immagine con ID relazione rId3 non è stata trovata nel file.
La visita con il medico oculista viene svolta soprattutto in strutture private, con tempi rapidi sia per attesa che per durata Tempo di attesa da presa appuntamento
Meno di una settimana Tra 7 e 15 giorni circa Tra 15 e 30 giorni circa 1-3 mesi Oltre 3 mesi
Visita presso struttura...
Durata della visita
91
%
Entro 45’’
La parte di imm agin e con ID relaz ione rId2 non è stata trova ta
29
32
%
m
in in media
D10. D11. D12. D13.
33% 28% 15% 13% 10%
68 %
... Privata
... Pubblica
Quanto tempo hai atteso dalla richiesta di appuntamento alla visita? Quanto tempo è durata la visita? Che tipo di problema visivo ha riscontrato l’oculista? Nel corso della visita, l’oculista ha riscontrato altri disturbi / patologie?
8
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PRESBITI
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toriale, che vede una maggiore efficienza al Sud rispetto al Nord nell’eseguire la visita in meno di una settimana (35% vs 30%) e comunque entro i 30 giorni (78% vs. 74%). «A ogni modo il 70-80% degli intervistati nell'arco di un mese riesce a ottenere un appuntamento: ciò è importante, perché molto spesso, anche nella classe oculistica, sembra che effettivamente i tempi siano più lunghi: secondo questi pazienti non è così, questo è il loro percepito, come hanno vissuto tale esperienza», ha sottolineato Nicola Di Lernia durante la presentazione. L’indagine ha evidenziato inoltre delle differenze tra il pubblico e il privato: innanzitutto i tempi di attesa, sensibilmente più rapidi in quest’ultimo, e la durata della visita, che quando effettuata privatamente è percepita dal paziente come mediamente più lunga e potenzialmente più accurata. Nel corso dei controlli specialistici, è emerso poi dall’indagine, al di là dei problemi visivi sono state fatte
l'ottico e anche quella con il prodotto scelto alla fine del percorso di acquisto», ha spiegato Marco Barilli, sales director di Toluna. Sul fronte dell’esperienza con il medico oculista, gli intervistati, il 93% dei quali erano consapevoli di avere un problema visivo al momento della visita oftalmologica, hanno dichiarato che questa è stata svolta principalmente, quasi nel 70% dei casi, presso strutture private e che i tempi di attesa dopo aver preso l’appuntamento sono stati relativamente brevi. «Circa un terzo del campione ha dovuto aspettare al massimo una settimana e due terzi è riuscito a effettuarla entro 15 giorni», ha evidenziato Barilli, precisando che le risposte arrivavano non dall'oculista ma direttamente dal paziente. «Per quanto riguarda la durata della visita, per tutti è stata meno di 45 minuti e nella media generale è stata di poco inferiore alla mezz’ora», ha aggiunto l’esperto, soffermandosi anche sulle differenze di attesa per area terri-
Le lenti multifocali/progressive sono i prodotti più consigliati. La maggior parte dei pazienti riceve una ricetta, ma l’ottico non viene consigliato L’oculista ha consigliato un prodotto nel...
91
1%
Ha consigliato un ottico?
NON RICORDO
7%
%
SI
91%
dei casi
NO
Prodotto consigliato dal medico oculista Due occhiali monofocali
13%
Un occhiale da lettura premontato
40%
Un occhiale progressivo Un occhiale multifocale da usare in ufficio/ da computer Lenti a contatto
La parte di imm agin e con ID relaz ione rId2 non è stata trova ta nel file.
Base: Totale Intervistati n.500
D14. D15. D16.
NET 39%
28%
29%
Ha fatto ricetta?
1%
NON RICORDO
NET 64%
68%
SI
30%
NO
8%
L’oculista ti ha consigliato qualche tipo di occhiale / lente a contatto? L’oculista ti ha consigliato un particolare ottico? L’oculista ti ha anche fatto una ricetta per occhiali / lenti a contatto?
-
FGE
STUDIO
SU
PRESBITI
Mentre chi è in possesso di prescrizione tende a visitare l’ottico entro 7-10 giorni, il follow up è meno probabile tra chi non l’ha ricevuta Visita dall’ottico dopo la visita oculistica
Entro 7-10 gg
68%
Circa 15-30 gg dopo
77%
13%
49%
12%
14%
1-3 mesi dopo
3%
4%
2%
Oltre 3 mesi dopo
1%
1%
2%
Non mi sono recato/a dall’ottico
Entro 30 gg La parte di imm agin e con ID relaz ione rId2 non è stata trova ta
Non in possesso di prescrizione
In possesso di prescrizione
Totale visite
13%
6%
81%
89%
18.Dopo quanto tempo dalla visita oculistica ti sei recato/a dall’ottico? Base: Totale = 500; con prescrizione = 342; no prescrizione = 152
10
31%
63% -
FGE
STUDIO
SU
PRESBITI
Si tende a visitare un solo ottico, e solo una minoranza dei presbiti cerca «l’affare» o l’ottico più convincente Come é avvenuta la scelta del prodotto:
77
Sono andati da un solo ottico
%
Non si rilevano differenze tra sottogruppi
13
%
10
Hanno chiesto vari preventivi per scegliere il prodotto piú vantaggioso
%
Hanno visitato più ottici e scelto quello che più convincente
La 20.Rispetto alla scelta dei tuoi attuali occhiali/lenti, quale di queste affermazioni rispecchia meglio quello che hai fatto? parte di imm agin e con ID relaz ione rId2 nonFase post-vendita. è L’ottico ti ha contattato per sapere come andava? Contatto post stata trova vendita per tipo Acquisto di ta Acquirenti di un prodotto n.424 Multifocale di prodotto nel file. acquistato % NON RICORDO n.183
-
FGE
STUDIO
SU
PRESBITI
Nella fase di post-vendita, il cliente viene contattato dall’ottico soprattutto in caso di acquisto di lenti multifocali
2
17%
SI
81%
SÌ NO
25% 72%
Acquisto di Monofocale n.286
15% 84%
NO
La parte di imm agin e con ID relaz ione rId2 non è stata trova ta nel file.
Base: Buyers
D26.
Dopo il ritiro dei tuoi occhiali / lenti, l’ottico ti ha contattato per sapere come andava? -
FGE
STUDIO
SU
PRESBITI
passaggio dal medico oculista all'ottico è abbastanza veloce: il 68% del campione vi si reca entro 10 giorni dalla visita e il dato aumenta se è stata fatta una prescrizione: questo dà probabilmente una percezione di importanza e di urgenza nel trovare una soluzione a ciò che è stato diagnosticato o accertato», ha precisato l’esperto. «È evidente che la ricetta è un forte motivatore a chiudere il cerchio», ha commentato Di Lernia. Il fatto che, come emerso, il 77% tenda a visitare un unico ottico, è rilevante perché fa capire la capacità di un professionista di essere un punto di riferimento per chi si è sottoposto a una visita oculistica. «Tale risultato mostra una elevatissima percentuale di persone, tre quarti del campione, che in un mondo come quello odierno, in cui continuamente si va a caccia di un'offerta, si reca in un solo punto vendita: sono pochissimi coloro che cercano soluzioni più convenienti o vanno a fare più preventivi per trovare un vantaggio di prezzo - ha messo in luce Barilli - È un dato che evidenzia
anche diagnosi che vanno dall'occhio secco alla cataratta, mentre al 52% del campione, un paziente su due, non sono state riscontrate altre patologie. Nel 91% dei casi lo specialista ha consigliato un prodotto, che per i due terzi degli intervistati (il 64%) è stato un occhiale con lenti progressive o multifocali da usare in ufficio o al computer. «C'è stata dunque una indicazione, rispetto a questo tipo di soluzione, più forte rispetto a quella dell'occhiale premontato o di due occhiali monofocali - ha sottolineato Barilli - Una parte del campione è uscita senza una vera e propria ricetta o prescrizione scritta: questo accade un po' più frequentemente fra coloro cui è stato suggerito un occhiale meno evoluto mentre la hanno ricevuta solitamente i pazienti ai quali è stata consigliata una lente progressiva». Il sales director di Toluna ha quindi illustrato i risultati relativi al vissuto dei consumatori nel centro ottico da loro scelto (che per il 91% del campione infatti non è stato suggerito dallo specialista). «Indicativamente il
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In linea con il tipo di prescrizione fatta dall’oculista, 7 presbiti su 10 scelgono lenti multifocali/progressive Prodotto consigliato da oculista
Prodotto scelto Due occhiali monofocali
14%
Un occhiale da lettura premontato
NET 40% 27%
Un occhiale progressivo
43%
Un occhiale multifocale da usare in ufficio/da computer Lenti a contatto
NET 39%
NET 64%
NET 71%
33%
8%
La 21.Che prodotto hai scelto? parte di imm agin e con ID relaz ione rId2Chi ha avuto un ruolo cruciale nella scelta del prodotto? non è stata trova ta nel file.
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STUDIO
SU
PRESBITI
Il medico oculista ha un ruolo cruciale nella scelta dell’occhiale progressivo
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Il medico oculista
%
34
%
Sia oculista che ottico
La parte di imm agin e con ID relaz ione rId2 non è stata trova ta nel file.
22 %
L’ottico
22. Nella scelta dell’occhiale multifocale/progressivo, diresti che è stato piú determinante il consiglio dell’oculista o quello dell’ottico? Base: acquirenti di lenti multifocali/progressive n= 183
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STUDIO
SU
PRESBITI
alle progressive e multifocali c'è una valutazione positiva del rapporto qualità prezzo di una soluzione servita a risolvere il suo problema - ha concluso l’esperto - Inoltre 7 presbiti su 10 scelgono oggi delle lenti multifocali o progressive: tenuto conto che il 64% dei medici oculisti le consigliavano e che qui siamo di fronte a un dato leggermente più alto, ritengo ciò sia segno della competenza degli ottici, nel momento in cui propongono il prodotto, di trasferirne effettivamente le caratteristiche di efficacia. Il medico oculista guida la scelta in modo importante (44%) verso un occhiale con lenti progressive ma sicuramente l'ottico e l'oculista insieme (34%) sono due influencer fondamentali per quanto riguarda la scelta di una soluzione più evoluta e che richiede un investimento più alto». E questo è un punto di intersezione di particolare rilievo, ha fatto notare Di Lernia. Infine, uno sguardo all’adattamento al nuovo occhiale, che nel caso delle progressive può richiedere qualche tempo ma è percepito come abbastanza veloce e non particolarmente impattante sulla vita di tutti i giorni.
come, rispetto a questi temi, ci sia una sensibilità non legata solo al concetto di costo da parte del consumatore e ritengo indichi un’abilità e competenza da parte della rete degli ottici nel trasferirgli le informazioni che fa sì che non senta il bisogno recarsi in un altro negozio». Tale capacità sembra però essere molto evidente fintanto che il portatore è nel centro ottico, ma nella fase di post vendita emergono delle lacune. «Qui c’è un grande gap da recuperare: il ricontatto è molto raro in generale e soprattutto in quei casi, come le lenti progressive, per cui c'è bisogno di un minimo di tempo di adattamento, in cui avrebbe un valore maggiore e potrebbe aiutare tutta una serie di attività di fidelizzazione e di caring sul cliente, importanti anche a livello di business», ha commentato il sales director di Toluna. Si sono quindi puntati i riflettori sulla relazione del portatore con il prodotto scelto. «In generale c'è grande soddisfazione da parte del consumatore, indipendentemente da ciò che ha acquistato tra i prodotti che gli erano stati consigliati: dai premontati alle monofocali sino
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speciale Forum prespiobia 2023
Presbiopia: verso un percorso condiviso? di Francesca Tirozzi
Alla platea del Royal Continental, nella prima giornata di lavori al Forum 2023, sono stati illustrati i risultati del tavolo tecnico tra area medica e area ottico-optometrica, considerato proficuo per l’impostazione degli obiettivi comuni
I
numeri hanno messo in evidenza che oltre il 52% delle persone che si rivolge a un medico oculista esce dallo studio con una prescrizione di correzione ottica. «È quindi necessario trovare un punto di unione con le nuove tecnologie: pensare di non fare formazione sulla panoramica di prodotti disponibili sul mercato non è possibile - ha sottolineato Petrini - Dall’altro lato, la refrazione è un dato fondamentale del quale nessuna soluzione ottica può fare a meno». Petrini ha infine ricordato l’importanza della partecipazione di tutti al progetto. «Sentitevi coinvolti in prima persona - ha detto - Non possiamo pensare di redigere un percorso comune senza la firma di tutte le associazioni». Danilo Mazzacane ha riportato il focus sul paziente. «Questa proposta, che lo vede come beneficiario, ci consente di dire che solo la collaborazione può condurre a una visione più ampia, ossia offrire la migliore visione possibile - ha esordito l’oftalmologo - Siamo tutti concordi nell’affermare che la prescrizione del medico oculista può necessitare di una modifica nel momento in cui si deve realizzare una lente anche progressiva. L’industria ce lo ha spiegato: possono intervenire delle variazioni indispensabili per appronta-
mpostare un lavoro che per la prima volta avesse una continuità: a margine del Forum 2023, area medica e area ottico-optometrica, alla presenza dei rappresentanti dell’industria, hanno avviato il tavolo tecnico sulla presbiopia, i cui primi esiti sono stati presentati in apertura dell'evento di Napoli. «L’obiettivo era ambizioso e per questo abbiamo deciso di tararne le aspettative - ha detto Daniele Petrini alla plenaria - Di iniziative di questo tipo ne abbiamo viste tante in passato e qui per la prima volta abbiamo avviato qualcosa che potrebbe portare alla costruzione di indicazioni di buona pratica comuni fra le due aree». Petrini è poi passato a illustrare gli spunti emersi, analizzando situazioni di vita reale. «Un aspetto che ci ha trovati tutti d’accordo e dal quale non possiamo distrarci rappresenta il nostro pilastro: l’utente, intorno al quale orbitano professionisti con competenze diverse i quali devono integrarsi fra loro per dare un servizio completo - ha continuato l’ottico optometrista romano - A tal proposito alcuni dati statistici hanno aperto i lavori del tavolo, spunti di riflessione che costituiscono la fotografia dell’utente che abbiamo deciso di mettere al centro del progetto». I
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I portavoce del tavolo tecnico i cui risultati sono stati illustrati domenica 5 novembre: da sinistra, Francesco Bandello, Adriano Magli, la conduttrice Michela Vuga, Daniele Petrini, Danilo Mazzacane e Roberto Pregliasco
re l’ausilio ottico. L’altro aspetto che desidero sottolineare è che per un soggetto il sopraggiungere della presbiopia può rappresentare un’occasione di prevenzione della salute visiva: bisogna dunque avviare una collaborazione con tutte le figure, implementarne la formazione per cercare di sapere il più possibile l’uno dell’altro. Per quanto riguarda noi medici, sicuramente ci è utile conoscere le ultime innovazioni di prodotto». Roberto Pregliasco ha portato l’attenzione sul clima sereno in cui si è svolto l’incontro. «Il piano di azione deve arrivare a un obiettivo: dare indicazioni di buona pratica sia ai medici sia agli ottici optometristi, nel rispetto delle differenti competenze - ha spiegato l’ottico optometrista genovese - La tavola ha messo al centro il cliente: si è cercato di uniformare alcuni aspetti che devono confluire in un modello di comunicazione con il presbite, al quale deve essere chiaro chi è l’oculista e chi è l’ottico. L’oftalmologo che veicola il messaggio “progressive” consente un assist gradito all’ottico e all’industria. Se la ricetta è completa e semplice da leggere, il prodotto finale viene realizzato da un professionista in grado di risolvere anche altre problematiche alle quali il cliente presbite può andare incontro, uscendone soddisfatto. L’oculista deve inoltre sapere che c’è una garanzia di adattamento: solo un’informazione adeguata potrà rendere il per-
Il pilastro del progetto « è l’utente, intorno al quale
orbitano professionisti con competenze diverse, integrandosi fra loro per offrire un servizio completo
»
corso comune ancora più chiaro. L’occhio invecchia e necessita di controlli e, da parte nostra, dobbiamo rappresentare un ponte comunicativo di prevenzione, perché solo così il cliente-utente potrà essere al centro». Pregliasco ha quindi annunciato appuntamenti destinati a dare continuità al progetto: il Congresso Siso-Aimo, svoltosi a Roma dal 16 al 18 novembre, e Mido 2024. «Così vedremo se siamo ancora tutti d’accordo - ha concluso il professionista - Potremmo costruire insieme un esempio di ricetta standard comune a entrambe le professioni». «Il passo successivo sarà cercare di portare avanti il progetto mettendolo in atto in alcuni centri pilota per dimostrarne la validità, attraverso l’utilizzo di una prescrizione standard», ha ribadito Petrini.
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speciale Forum prespiobia 2023
Dispositivi medici: un documento Federottica-Anfao al vaglio del ministero della Salute di Angelo Magri
Lo hanno annunciato Andrea Afragoli, presidente della principale associazione dei centri ottici italiani, e Massimo Barberis, alla guida del Gruppo Lenti dell’organismo che rappresenta l’industria nazionale dell’eyewear, durante la seconda giornata del Forum presbiopia di Napoli
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un’elevata qualità dei prodotti e la relativa sicurezza. Con il Regolamento europeo in questione, se preso alla lettera, il centro ottico, che viene definito point of care, perde molte responsabilità di cui doveva rendere conto, dalla dichiarazione di conformità alla fascicolazione tecnica, ad esempio. «Queste sono ora in capo al fabbricante industriale - ha sottolineato Afragoli - Al tempo stesso, però, il professionista della visione perde pure un po’ del proprio ruolo storico e della propria indipendenza». Da qui sia la necessità di fornire regole più chiare a fronte della nuova normativa sia quella di difendere il canale ottico e salvaguardarne le peculiarità.
opo una serie di confronti con il ministero della Salute, «quest’ultimo ci ha proposto di trovare una posizione comune per fare chiarezza in merito al nuovo Regolamento europeo sui dispositivi medici, che ha trasformato l’ottico da fabbricante in adattatore - ha spiegato Andrea Afragoli alla platea del Forum, lunedì 6 novembre - A settembre abbiamo perciò inviato una lettera congiunta, a firma mia e di Giovanni Vitaloni, presidente di Anfao, per definire formalmente le varie attività che l’ottico dovrà svolgere alla luce del nuovo quadro legislativo. Ora siamo in attesa che il dicastero ci dia una risposta». Le attività proposte nel documento sono ripartite tra quelle preliminari, cioè che sia l’ottico a farsi carico di tutti i passaggi che vanno dalla presa delle misure fino al momento della consegna dell’occhiale, e quella del collaudo del dispositivo stesso. «Come ha ricordato Afragoli, con la nuova normativa l’occhiale da vista diventa un dispositivo medico adattato e non più su misura e l’ottico passa così da fabbricante ad adattatore su indicazioni dell’industria - ha precisato Massimo Barberis - Questa proposta congiunta Federottica-Anfao al ministero della Salute serve quindi non solo per fare chiarezza, ma anche per proteggere il mercato dall’ingresso di eventuali player fuori settore». L’obiettivo delle due associazioni è, quindi, garantire
Da sinistra, Andrea Afragoli e Massimo Barberis sul palco del Forum presbiopia 2023
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speciale Forum prespiobia 2023
Forum 2023: premi alla carriera e all’eccellenza a cura della redazione
L’evento, come nelle ultime due edizioni, è stato l’occasione per consegnare una serie di riconoscimenti a professionisti che hanno speso la propria carriera per migliorare la vista e la vita delle persone e per valorizzare l’ottica e l’optometria in Italia. Quest'anno sono stati assegnati a Francesco Bandello, Paolo Carelli, Francesco Gili, Nicola Di Lernia e Gianmario Reverdy.
Francesco Bandello
Paolo Carelli
Nicola Di Lernia
Gianmario Reverdy
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Francesco Gili
Ottica Barello
Ottica Benetti
Ottica CM Color
Ottica Davoli
Ottica Fabbri
Forlini Optical
Lisi & Bartolomei
Otticamente
Ottica Pregliasco
Schirone Optical Group
Ottica Veneruso
Sono stati ancora una volta assegnati anche i premi eccellenza agli imprenditori ottici che nell’ultimo anno si sono distinti per il miglior servizio nell’ambito delle lenti progressive e multifocali. Il riconoscimento ha l’intento di valorizzare l’impegno di coloro che contribuiscono alla diffusione e al corretto utilizzo di tutte le tipologie di lenti per la risoluzione delle problematiche visive in fase di pre-presbiopia e in tutte le fasi di presbiopia.
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attualità
Zeiss: a Berlino quattro “mondi” a supporto degli ottici di Nicoletta Tobia
Alla convention internazionale, che si è svolta il 18 e 19 ottobre nella capitale tedesca, il gruppo oftalmico ha riunito in diverse macro aree tutte le proposte e le soluzioni che mette a disposizione dei professionisti per rispondere alle esigenze e alle sfide più attuali
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ne, rappresentanti di gruppi e alcuni giornalisti trade e consumer. A inaugurare la due giorni durante una suggestiva cerimonia al Velodrom è stato Sven Hermann, ceo e presidente di Zeiss Vision Care, di fronte a una platea composta da «i migliori ottici e optometristi al mondo, retailer e alcuni oftalmologi», ha detto. Il manager ha ribadito la mission di un’azienda che fa capo a una Fondazione e ha inscritta nel proprio Dna la vocazione sia alla tecnologia e all’innovazione sia alla responsabilità sociale e ambientale. E ha rimarcato l’importanza dell’appartenenza a un gruppo, che investe quasi il 15% del proprio fatturato in ricerca e sviluppo, in cui ogni area può beneficiare delle sinergie con business unit diverse, accedendo ai migliori strumenti di misurazione, a studi e tecnologie originariamente sviluppati per altri settori, «che consentono di dare un supporto unico a chi lavora in questo campo», ha affermato il ceo. Hermann non ha tralasciato soprattutto di sottolineare la volontà di Zeiss di continuare a operare a supporto del business dei propri partner progettando prodotti e servizi innovativi, senza alcun intento di competere con loro entrando nel segmento del retail, e a beneficio del consumatore finale, proprio grazie all’operato dei professionisti della visione, che rappresentano per l’azienda l’elemento chiave per fornire alle persone la migliore attenzione possibile al benessere visivo.
er la quarta volta dopo il 2015, il 2017 e il 2019, la prima dopo la pandemia, la convention internazionale di Zeiss Vision Care si è svolta a Berlino: un evento imponente per numeri e impegno organizzativo, che ha riunito 2.600 partecipanti da 69 paesi, di cui circa 250 dall’Italia tra una sessantina di elementi del team aziendale, professionisti della visio-
A destra, di spalle, Sven Hermann, ceo e presidente di Zeiss Vision Care, e Bryan Adams, intervenuto in veste di fotografo oltre che di musicista, con il quale ha duettato durante la cerimonia di apertura della convention al Velodrom di Berlino il 18 ottobre scorso, di fronte a oltre 2.600 partecipanti, giunti da tutto il mondo
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Una veduta dall’alto del Business World, che ha ospitato l’intero parco strumenti, tool digitali e servizi Zeiss a supporto dell’ottico
Youniverse, invece, ha trovato spazio una panoramica sulla complessa realtà dell’universo Zeiss in termini di prodotti, strumenti e servizi: qui è stato ricreato un percorso esperienziale, sia per l’ottico sia per il consumatore, che si è snodato tra le fasi di pre-acquisto, in store e post-acquisto. Nel Myopia World i partecipanti hanno potuto ascoltare i risultati di alcune delle più recenti ricerche sulla miopia e la sua incidenza illustrati da Padmaja Sankaridurg, professoressa associata della School of Optometry and Vision Science dell’Università del New South Wales in Australia e head of global myopia management Zeiss da agosto scorso, oltre che apprendere le linee guida proposte da Zeiss nella gestione della progressione miopica e conoscere la soluzione specifica sviluppata dall’azienda, le lenti MyoCare, «sulle quali Zeiss Italia è in attesa della validazione degli studi da parte del ministero della Salute per la comunicazione al consumatore finale», spiegano dalla sede italiana di Castiglione Olona. Molto suggestivo, infine, il Business World, al quale i presenti sono stati introdotti da Jesper Wiegandt, chief marketing officer della società, che ha sottolineato come oggi il professionista necessiti di una serie di competenze anche nel campo del marketing, della gestione e dell’ideazione degli spazi del negozio. Qui gli ottici hanno trovato l’intero parco strumenti Zeiss e i tool digitali grazie ai quali poter offrire al cliente finale una consulenza professionale di livello e una consumer experience emozionale: dal check up visivo fino ai servizi post vendita, con un focus sui software e i portali online dedicati ai professionisti della visione.
Nella seconda giornata gli ospiti si sono riuniti nella Funkhaus di Berlino, dove è stato annunciato il lancio di un nuovo e ampio programma di marketing per i consumatori. «Non un’attività una tantum, ma un impegno a lungo termine per consolidare il brand», ha spiegato Zander Hattingh, head of global product management, marketing and training e vicepresidente di Carl Zeiss Vision International. La campagna consumer completamente integrata “Nessuno vede come te” prenderà il via il prossimo anno e coinvolgerà diversi touch point, con l’obiettivo di rafforzare il posizionamento di Zeiss in qualità di fornitore di soluzioni premium per la visione e convertire la brand awareness in maggiore traffico in store. Sarà declinata anche nel nostro paese, adattandola alle specifiche esigenze del mercato italiano, dove la conoscenza del marchio è già molto forte. Successivamente, in un percorso coinvolgente e interattivo gli ottici hanno potuto conoscere e toccare con mano tutta la proposta Zeiss, concentrata in quattro macro aree tematiche corrispondenti a quattro mondi inerenti alla professione in senso stretto, ma anche il marketing, la gestione del business, la formazione e così via. Si è così entrati nel Consumer World, dove è stata proposta una rassegna delle ultime novità di prodotto, prima tra tutte quella annunciata proprio a Berlino: l’ampliamento del portafoglio SmartLife con le nuove Individual 3, ovvero lenti che grazie all’intelligenza artificiale assicurano un livello di personalizzazione più elevato rispetto alla precedente versione, e le Young, sviluppate in base alle esigenze dei bambini e dei ragazzi, disponibili in Italia dal 6 novembre. Nell’area
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attualità
Vision Group: nel 2024 un nuovo partner finanziario di Angelo Magri
Il prossimo anno ci sarà un avvicendamento tra i soci del maggiore network della distribuzione ottica associata in Italia: Arcadia, il fondo di private equity che dal 2014 supporta il gruppo, prenderà beneficio del lavoro svolto vendendo le proprie quote. L’amministratore delegato, Marco Procacciante, svela obiettivi e strategie dell'operazione
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nuovo private equity rimane oggi la soluzione più semplice e coerente. «L’accesso a nuovi capitali ci permetterà di crescere e di sviluppare la nostra visione di player italiano dell’ottica. Siamo nati come ottici indipendenti e i nostri valori restano quelli Marco Procacciante, di sempre: profesamministratore delegato sionalità, tecnologia, di Vision Group made in Italy, nonché la vicinanza alle comunità locali. Che si tratti di diretti o affiliati, i centri VisionOttica puntano a essere gli ottici di fiducia delle famiglie italiane - conclude Procacciante - L’importante acquisizione dello scorso anno, che ci ha portato a quasi 200 centri ottici diretti, ha prodotto una maggiore visibilità alla nostra insegna VisionOttica e benefici economici al gruppo, a vantaggio di tutti gli stakeholder del network. Il nostro prossimo obiettivo è arrivare a 900 centri VisionOttica con un mix virtuoso tra diretti e affiliati: abbiamo un piano territoriale nazionale che prevede di servire l’85% della popolazione, con punti vendita raggiungibili in 15 minuti. Questa operazione finanziaria dovrà essere funzionale alla realizzazione nel lungo termine di tale obiettivo».
lcuni media nazionali hanno recentemente riportato indiscrezioni relative al passaggio delle quote di partecipazione da Arcadia SGR a un nuovo fondo di investimento. «Arcadia si accinge a uscire dopo un decennio di collaborazione: è un percorso naturale per i fondi di private equity e sono lieto che gli investitori beneficeranno di una significativa remunerazione del capitale investito - spiega Marco Procacciante - Arcadia, società di gestione del risparmio, è specializzata nel far crescere le piccole e medie imprese. Infatti, da quando nel 2014 è entrata nell’assetto societario di Vision Group con una quota del 46,3%, il gruppo è cresciuto molto». Oggi Vision Group fattura oltre 160 milioni e conta circa 900 dipendenti su tutto il territorio nazionale. Il prossimo partner si troverà di fronte a una realtà che ha assunto una dimensione multinazionale e potrà supportare finanziariamente il network per le ulteriori fasi di sviluppo. «Abbiamo già diverse controparti interessate e prevedo la finalizzazione dell’operazione nel primo semestre 2024 - precisa Procacciante - Per il management e gli attuali soci non cambierà nulla: resteremo il punto di riferimento per garantire al gruppo la continuità strategica e lo sviluppo del business. La scelta del nuovo partner finanziario passerà dalla condivisione della nostra mission e la governance sarà garantita da un solido patto di sindacato». L’amministratore delegato non esclude un futuro ingresso in Borsa, ma si tratta di un’eventuale prospettiva a medio-lungo termine, mentre l’avvicendamento di un 28
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tendenze
La moda è di strada
Ideatrice del format “Guardaroba Occhiali”, è Eyewear Image Consultant, esperta di tendenze e trainer internazionale per aziende e imprenditori dell’ottica
di Angelica Pagnelli
Ogni giorno le persone invadono le piazze, le vie e i parchi, portando in scena messaggi di individualità attraverso la propria immagine
#02 Essential Soul / occhiali Ray-Ban Felpa, denim e zaino coordinato al colore delle lenti. Una montatura dal design lineare che si abbina al mood total relax
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a strada resta il palcoscenico più bello dove poter interpretare la propria personalità in modo spontaneo, autentico, riconoscibile. È con questa convinzione che è nato e si è consolidato lo Street (eye)wear per Forlini Optical: pensato per lasciare l’impronta in occasione della fashion week primavera estate 2023 e autunno inverno 23-24, con le interviste di Angelica Pagnelli e gli scatti di Ylenia Fabiano l’originale e pionieristico progetto dà voce alla gente delle città in cui l’insegna diretta da Gianni Forlini è presente a oggi con i suoi store. Dopo Ravenna, anche a Bologna e Fidenza il catwalk street si è trasformato in un singolare evento dedicato alla diffusione di cultura eyewear. La sfida è stata proprio questa: vestire lo sguardo di protezione e di stile in giornate d’autunno, non propriamente soleggiate, rendendole colorate e indimenticabili.
#01 Black Brother / occhiali Ray-Ban Giubbino in pelle, jeans e t-shirt. Nessun divieto di essere fashion a ogni età: un iconico modello sun total black che ha fatto la storia, regala l’everyday look effetto wow
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#04 Lord & Lion / occhiali Dolce & Gabbana Lo stile gentile può abbracciare una personalità wild? Nessun pregiudizio nella moda, soprattutto se a dominare è lo spirito creativo. Per regalarsi un’immagine armoniosa, basta indossare un modello in metallo minimal dalle lenti dark
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Y2K Passion / occhiali Gucci
New Retrò / occhiali Ray-Ban
Come un dipinto in una galleria street. La passione grunge in versione cosmopolitan è visibile nel design di una montatura geometrica flat che decora il viso e scopre gli occhi. Un po' punk, un po' romantica, incredibilmente originale
Montatura browline dal profumo vintage con cui interpretare lo stile preppy che evoca il fascino del passato
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#07 Retrò Thought / occhiali Persol Gioco di sguardi dietro la montatura in acetato dalla forma arrotondata che enfatizza la forma dei baffi a manubrio. Un must have nel guardaroba di un uomo che ama lo stile classico d’altri tempi
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Pretty Seventy / occhiali Tom Ford
Sunny Bloom / occhiali Loewe
Silhouette butterfly anni 70 con aste sottili per sdrammatizzare un look glam in chiave rock. L’aria da sognatrice urban dietro le lenti chiare rende vincente l’effetto pelle con la gonna dipinta di stelle
Energizzante il colore della montatura a forma di fiore con lente scura a contrasto. Solo per donne estrose che sanno mettere in scena la propria consapevolezza
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l’ottico del web
L’intelligenza artificiale sostituirà l’ottico? Ottico e ortottista, ideatore del blog Ottico del Web e consulente di personal branding per i professionisti del settore
di Nico Caradonna
Con l’avvento di questa tecnologia si rischia di assistere allo stesso fenomeno epocale della nascita dei motori di ricerca come Google, che hanno stravolto le abitudini di molte persone nell’informarsi, anche sulle soluzioni visive: è necessario che i professionisti si preparino al cambiamento
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esatti delle lenti a contatto da indossare. Chiaramente i portatori meno attenti alla salute dei loro occhi, grazie all’avvento dell’intelligenza artificiale, potranno bypassare il professionista e domandare la conversione direttamente a Chat GPT. Come accade per alcune categorie, come i copywriter, gli illustratori e molti altri, anche noi dovremo considerare la presenza di questo strumento non regolamentato e sempre più performante di fronte alle domande dei consumatori, a loro volta sempre più scaltri. In altre parole l’intelligenza artificiale rischia di diventare per gli utenti un punto di riferimento per l’approfondimento e la risoluzione di molti problemi, anche di salute. Al momento però, interrogando Chat GPT sulla conversione della lente a contatto torica, la risposta è: “mi dispiace, ma non sono un professionista dell'ottica. È importante consultare un ottico o un oculista per ottenere la prescrizione corretta per le lenti a contatto in base alle tue esigenze personali”. Per ora sembra che il professionista della visione non possa essere sostituito dall’intelligenza artificiale, ma sarebbe meglio riflettere e prepararsi a un cambiamento che è già avvenuto e, prima o poi, ci toccherà molto da vicino.
egli ultimi mesi si sente spesso parlare di prompt in relazione a un argomento ancora nebuloso per molti, ovvero l’intelligenza artificiale: si potrebbe definirlo “comando”, un’istruzione che si vuol dare a un modello per ottenere una risposta. In sostanza, quando si invia una richiesta verbale o si inserisce un testo per richiedere un’informazione a un sistema di AI, non si fa altro che impostare un prompt. Un esempio? Scrivere a Chat GPT: “per favore mi dici che lente a contatto devo ordinare online con la mia correzione occhiali di sfera -1.00 e cilindro -2.50 ad asse 160°?”. Questa domanda è sicuramente quella più frequentemente ricevuta via email dagli ottici che hanno un sito o un blog. Succede, ad esempio, quando alcuni professionisti della visione scrivono articoli molto accurati per spiegare le caratteristiche di una lac e, puntualmente, vengono contattati online da utenti intenzionati a reperire l’informazione per poi rivolgersi agli e-commerce più noti e acquistare da questo canale decine di confezioni di soluzioni disposable a prezzi scontati. Normalmente gli ottici non rispondono a tali richieste oppure lo fanno invitando le persone a passare in negozio per stabilire, secondo le regole, i parametri
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in-store
Una questione di numeri: dal dato all’informazione per il centro ottico
Formatore ed esperto in comunicazione
di Marco Brugnola
L’analisi del consumatore rappresenta per il professionista una sfida fondamentale per la gestione della sua attività, che non può più basarsi sull’esperienza e sulle semplici sensazioni: è il concetto del data driven, come ricorda l’analista Gabriele Di Ruvo
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di competenze professionali specifiche, risulta fondamentale per svolgere con rapidità e continuità queste attività. «Fino a pochi anni fa le aziende si rivolgevano ad altre società per acquistare legalmente dati, mentre oggi ne raccolgono autonomamente così tanti che spesso non riescono nemmeno a gestirli - sostiene l’esperto analista Gabriele Di Ruvo - Grazie ai software utilizzati in negozio e agli analytics dei social e del web, per le imprese non è mai stato così facile acquisire in modo legale informazioni sulle attività dei propri clienti e di quelli potenziali. Il problema è trasformare tali contenuti in strumenti utili e utilizzabili: ciò richiede specifiche competenze e un piccolo investimento iniziale, ma grazie alle tecnologie a disposizione oggi ciò è alla portata di tutti e nessun ottico dovrebbe sottrarvisi, per difendere e migliorare il proprio posizionamento di mercato. È la sfida del data driven, os-
ella gestione del moderno centro ottico risulta oggi fondamentale la raccolta sistematica dei dati, la loro organizzazione e trasformazione in informazioni utili a guidare le scelte strategiche e a dare operatività e concretezza alle azioni quotidiane. Si tratta di uno strumento la cui validità è ormai conclamata, poiché il professionista della visione ha compreso il vantaggio di poter basare le proprie decisioni e le proprie azioni su indicazioni certe e attuali e non più solo affidandosi alle sensazioni e all’esperienza maturata. Da qui il diffondersi di tool informatici in negozio e online e il ricorso a esperti e consulenti esterni: tutte soluzioni utili ad affrancare l’ottico dall’esercizio di un compito che di fatto sarebbe difficilmente gestibile sia a livello di tempo sia di know how. L'adozione di strumenti di analisi dati, come software di gestione delle vendite o di analisi finanziaria e di sistemi di Crm, insieme allo sviluppo
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sia concepire un’azienda guidata dai dati, in grado di prendere decisioni basate su fatti oggettivi e non su sensazioni personali». Benché il fiuto dell’imprenditore e del professionista che ogni giorno opera sul campo rappresenti ancora la leva principale nella gestione quotidiana del business, è sempre consigliabile leggere i numeri con attenzione prima di intraprendere qualsiasi nuova azione strategica. L'analisi dei dati per un centro ottico può supportare, infatti, diversi ambiti di attività, dalla gestione del magazzino a quella finanziaria, a seconda delle esigenze specifiche dello store e degli obiettivi dell'analisi stessa. Sicuramente un campo privilegiato in cui quest’ultima può costituire un elemento di forte differenziazione dalla concorrenza è rappresentato dal miglioramento dell'esperienza d’acquisto del cliente: studiandone i dati, è infatti possibile conoscere le sue preferenze e le tendenze nel tempo. Tali informazioni consentono di concentrare le attenzioni solo sulle esigenze reali per offrire un servizio mirato e consigliare, nel momento giusto, prodotti e servizi personalizzati. Ricevere comunicazioni customizzate, sentirsi riconosciuti come singola persona dona un valore specifico al lavoro del professionista
e migliora complessivamente l'esperienza del consumatore e la sua percezione del centro ottico. Al contrario, proposte standardizzate, impersonali o addirittura inopportune sono considerate fastidiose e non sortiscono alcun risultato apprezzabile. Inoltre, nel complesso, l’analisi delle preferenze dei clienti è il vero motore dell’innovazione, poiché riconoscere le linee di tendenza aiuta ad anticipare e aggiornare rapidamente la proposta a partire dalla definizione di una gamma di prodotti e di servizi coerenti con le richieste del mercato. In altre parole il cambiamento, se non è stimolato e supportato da informazioni certe, ma basato solo su semplici sensazioni, si rivela spesso tardivo. L’esempio dell’approccio poco deciso alla proposta delle progressive di alto livello è ancora una volta emblematico. È apparsa subito chiara l’importanza di valorizzarla, sostituendola gradualmente a quella standard. Gli ottici che per primi ne hanno accolto la sfida, posizionandosi sul mercato come punti di riferimento in questo segmento e adottando offerte e servizi specifici, oggi raccolgono i frutti del proprio lavoro. Gli altri, coloro che si sono mossi solo quando la tendenza era ormai evidente e manifesta a tutti, ancora oggi faticano per tentare di recuperare il terreno perso.
Immagine tratta da ©Freepik
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Lenti per occhiali realizzate in Svizzera.
Perfezione fino all’ultimo dettaglio.
lab
L’uso dell’aberrometro totale nella pratica clinica quotidiana
Ottico Optometrista
di Guido De Martin
I nuovi dispositivi, con i relativi software, consentono oggi una più approfondita indagine del fronte d’onda e un maggiore livello di personalizzazione nelle soluzioni correttive
L
aberrazioni disturbanti non lamentano solo di veder poco, bensì di avere anche una visione pesante, disturbata e affaticata. Per questo motivo sarà importante indagare con loro a fondo in anamnesi e riuscire a farci spiegare bene cosa e quando accade loro in presenza di tale problema visivo.
a storia dell’aberrometria e il suo studio arrivano agli eye care professional partendo dalla progettazione dei telescopi astronomici e dalla fisica ottica con cui si studia il sistema solare. “L’entrata nello studio optometrico della tecnologia a indagine wavefront (fronte d’onda, ndr) ha cambiato radicalmente il modo in cui guardiamo all'analisi refrattiva e all'applicazione delle lenti a contatto”, sosteneva lo statunitense Kenneth A. Lebow nel 2008. A distanza di quindici anni da questa affermazione e a seguito da parte mia di un uso quotidiano, ormai da un lustro, della terza generazione dello strumento utilizzato dallo stesso Lebow, non posso che confermare tale pensiero. Il dispositivo con cui lavoro e i cui risultati sono contenuti in questo articolo, è il topoaberrometro Opd Scan3 di Nidek, dove Opd sta per differenza di percorso ottico, che utilizza l'aberrometria retinoscopica a doppio passaggio (Lebow). Il vantaggio di tale misurazione è l’avere un’analisi Opd che va dalla zona centrale fino al limite pupillare in condizione mesopica. I moderni aberrometri totali e i loro nuovi software rendono quindi più efficace la possibilità di trasferire le indicazioni numeriche, pervenute da tale strumento, in soluzioni ottiche pratiche ed efficaci. Come vedremo, i soggetti sintomatici vittime di
Aberrazioni e occhiali In ottica oftalmica si è cercato negli ultimi anni di trasferire in fase produttiva i dati arrivati dagli aberrometri agendo su una correzione customizzata delle superfici stesse. In genere però la soluzione compensativa di ordini superiori al secondo livello Zernike (ad esempio, la Coma), rimane legata a equilibri ottenuti calibrando con estrema sensibilità in fase di esame soggettivo la sfera cilindro e asse. Ciò, resta inteso, non va a correggere, bensì a compensare, riducendone la caustica che si forma in questi tipi di aberrazione (Carnevali). Anche qui esistono studi sull’efficacia del supporto dei software di aberrometri totali in grado di guidare la traduzione dei dati ottenuti nella correzione con lenti da occhiale, attenuando le immagini fantasma solitamente accusate dai soggetti con cheratocono. È proprio per questi casi che tale fase di esame soggettiva, se guidata dall’aberrometria totale, diven-
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ta molto più efficace, veloce e coadiuvata da una serie di dati veramente utili e oggettivi. Generalmente le aberrazioni superiori al secondo grado vengono da tempo compensate tramite lac con moduli o spessori importanti, cercando di sfericizzare la superficie corneale dove solitamente risiede buona parte delle sorgenti aberrometriche. Questo però, come ad esempio nell’uso di lac RGP o similari, non è sempre possibile, tollerato o si rivela insufficiente oppure eccessivo (Chen e Yoon 2008). Lo strumento impiegato ha rivelato anche l’associazione costante alla Coma di un’altra aberrazione solitamente sottovalutata e trascurata: il Tilting. Il Tilting è un’aberrazione di basso ordine, ma, se presente con un valore importante (in casi di cheratocono il triplo del valore della Coma, vedi fig. 2), crea una traslazione e un’inclinazione di immagine non trascurabile. Lo strumento fornisce, oltre alla posizione dell’asse di azione della Coma, anche quella del Tilting stesso e quindi del piccolo prisma compensativo da inserire, che avrà influenza visiva monoculare. Esistono già studi fatti per compensare l’aberrazione residua della Coma inserendo prismi di default a base bassa su lac morbide (Carpena-Torres 2018) e RGP (Carballo-Alvarez 2021), ad esempio in cornee con cheratocono, ma, a quanto sembra, non hanno dato risultati importanti e influenti sulla qualità visiva dei soggetti testati. Queste indicazioni e la valutazione della soluzione indicata dall’analisi guida Opd mi hanno condotto all’uso di prismi di basso potere inseriti tendenzialmente a base alta o, comunque, nell’asse dato con estrema precisione dallo strumento. Ad esempio, in figura 2, si può osservare il peso delle due aberrazioni di Coma e Tilting e il relativo asse di posizionamento sia del cilindro compensativo per la Coma sia del prisma. Tale tecnica compensativa può essere associata, oltre che all’occhiale, anche alle lenti a contatto morbide toriche o sclerali.
Figura 1. Piramide di Zernike
fig1. P
Generalmente le aberrazioni supe Aberrazione sferica compensate tramite con modu La ricerca sull’ottica oculare ha portatolac a considerare fisiologica la presenza di una aberrazione sferica posisuperficie dove solitame tiva (quarto ordine)corneale con un range medio che oscilla tra 0,160 e 0,140 micron. Normalmente nella maggior aberrometriche. Questo però, com parte delle persone tale condizione non ha peso importante, ma in soggetti particolarmente sensibili crea sempre possibile, tollerato o si rive un disturbo visivo, specialmente in visione scotopica o nei cambi repentini di illuminazione ambientale. 2008). La presenza di un’aberrazione sferica importante Lo una strumento impiegato haadrivelat crea sintomatologia visiva disturbante come, esempio, correzione visiva non sempre ottimale, senun’altra aberrazione solitamente s sazione di affaticamento visivo durante varie fasi della giornata, aloni attorno alle luci e difficoltà nella guida Il Tilting è un’aberrazione di basso notturna o in galleria. La valutazione e la lettura dell’analisi riveladi il valore del defocus da dareilal triplo sog(in Opd casi cheratocono del getto in caso di correzione con lac, indicando la scelta della tipologia di ottica asferica in di lenti immagine già presenti sul e un’inclinazione non mercato o nella creazione personalizzata di una superposizione dell’asse ficie asferica di una lente custom made.di azione della piccolo prisma compensativo da in
Figura 2. Peso delle principali aberrazioni e relativi assi di azione di Coma e Tilting: da notare la proporzione tra le due in un soggetto con cheratocono e corrispondenza di assi Figura 2b. Schema della deviazione e traslazione dell’immagine in aberrazione del Tilting (Carnevali)
fig. 2b
fig. 2b
44 fig.2 Peso delle aberrazioni relativi assi azione di di Coma eT fig.2principali Peso delle principali e aberrazioni e di relativi assi azione notare la proporzione tra le due in tra un le soggetto consoggetto cheratocono e corrisp notare la proporzione due in un con cheratoc assi
compensative possono arrivare dall’applicazione di lac multifocali utilizzate in modo mirato per ridurre valori di aberrazione sferica importanti, sfruttando la geometria centro-vicino o lontano a seconda che si voglia ridurre, rispettivamente, un’aberrazione positiva o negativa disturbante. Nelle figure 3a e 3b si possono vedere le mappe Opd in un soggetto sintomatico con un’aberrazione sferica positiva influente che contribuisce a una differenza di percorso ottico tra il centro e la zona pupillare mesopica di 7,42 mm con defocus equivalente di -1,50: da notare l’alonatura del PSF (Point Spread Function) che contribuisce ad alimentare la sintomatologia presente e le curve di contrasto MTF (Modulation Transfer Function) penalizzate in aperture pupillari in illuminazione mesopica. Nelle figure 4a e 4b vediamo l'esame Opd su applicazione di lente a contatto morbida disposable con tecnologia High Definition Optics a riduzione dell’aberrazione sferica di 0,180 micron: da notare come le curve MTF a diametri pupillari più grandi rientrano in range ottimali. In questo caso specifico il giovane sog-
Ad esempio, nel caso avessimo un’aberrazione sferica positiva elevata in un soggetto ipermetrope adulto, la mappa Opd segnalerebbe una riduzione del difetto in zona mesopica ma, in fase di midriasi, la lente dell’occhiale prescritta, con correzione totale, risulterebbe eccessiva perché incrementata dal valore iper-refrattivo della zona periferica del diottro oculare. La soluzione migliore in questi casi può essere ridurre anche di un semplice 0,25-0,50 la correzione ottica dell’occhiale a permanenza; oppure, se necessario, differenziare le due correzioni portate in regime diurno o notturno. Queste sono in genere persone che da sempre riferiscono una difficoltà nella loro vita di ametropi ad aver avuto correzioni visive soddisfacenti. Controllo dell’aberrazione sferica con lac Esiste la possibilità di attingere a lenti a ricambio frequente ove presente una tecnologia, la High Definition Optics, per la riduzione dell’aberrazione sferica positiva oculare. L’analisi Opd e la conoscenza delle soluzioni possibili permettono di avere ottimi risultati con un minimo di attenzione in più. Altre opzioni
fig. fig.3 fig. 33a aa
Figura 3a.
Figura 4a.
fig. 3 a
fig. 4 a fig.4 fig. fig. 4 4a aa
Figura 3b.
Figura 4b.
fig fig fig 33 3bb b fig 3 b
fig 4 b fig fig fig 44 4 bb b 45
Nelle figure 3a e 3b si possono vedere le mappe Opd in un soggetto sintomatico Nelle figure 3aee3b 3b sipossono possono vedere vedere le mappe Opd in un soggetto sintomatico Nelle figure le Opd sintomatico con un’aberrazione sferica positiva influente che contribuisce una differenza di Nelle figure 3a 3a e 3b si si possono vedere le mappe mappe Opd in in un unasoggetto soggetto sintomatico
fig. 5 5a. a Figura
fig. 5 b
Figura 5b.
fig. 5 c
Figura 5c.
Nella figura possiamo la condizione dell’aberrazione di undi soggetto ci estremamente teorici.sferica Lo sviluppo nuovi aberrogetto aveva, con5a le lac abituali invedere uso, difficoltà visive con cheratocono, nel caso specifico il valore totale di partenza rilevato dalloha consentito di metri e soprattutto di nuovi software durante la guida e le lezioni all’università. strumento è un defocus equivalente (ocular) avere di 0,11 dpt. Applicando una lentein schermate un’analisi e un quadro riassuntivo chiare e leggibili, correlate tali da permetterci di tradurre Analisi su lenti sclerali sclerale, fig. 5b, otteniamo una riduzione delle aberrazioni alla porzione di concretamente quanto analizzato. L’aberrometro La caratteristica delle lenti sclerali di mantenere pocornea frontale, ma nello specifico un aumento dell’aberrazione sferica positiva fino inizia a far parte della strumentazione usata a intesizione e centraggio per assenza di movimento pera un defocus equivalente (ocular) di 1,19 dpt,dunque che provocava paradossalmente serie grazione dell’indagine preliminare di un esame visivo: mette di svolgere analisi aberrometriche coassiali su difficoltà durante la guida notturna e in galleria. una volta stabilito come estrapolare numerose inforlente diagnostica applicata. Ciò ci porta a valutare già Nella fig.5c l’aberrazione sferica la riportata iniziali abituali di ci 0,23 dpt di la gestione mazioni, nonché i dati che faciliteranno in partenza la possibilità di far produrre lente cona valori defocus equivalente, ottenuta aggiunta asfericità sullasaremo superficie deldi caso in questione, perciò anteriore in grado di valucurva esterna asferica customizzata pertramite una compendella lente a contatto. tare le soluzioni correttive in una modalità ancora più sazione dell’aberrazione sferica e, quindi, per una mipersonalizzata. gliore qualità visiva. Nella figura 5a possiamo vedere la condizione dell’aConclusioni berrazione sferica di un soggetto con cheratocono, Spesso si era portati a catalogare l’indagine del fronte d’onda come insieme di nel caso specifico il valore totale di partenza rilevato mappe e dati numerici estremamente teorici. Lo sviluppo di nuovi aberrometri e dallo strumento è un defocus equivalente (ocular) di soprattutto di nuovi software hafigura consentito 0,11 dpt. Applicando una lente sclerale, 5b, ot- di avere un’analisi e un quadro riassuntivo Riferimenti bibliografici in schermate chiare e aberrazioni leggibili, tali da permetterci di tradurre concretamente quanto teniamo una riduzione delle correlate alla • R. Carnevali (2011), “Le aberrazioni ottiche”usata a porzione di cornea frontale, ma nello specifico un auanalizzato. L’aberrometro inizia dunque a far parte della strumentazione • C. Carpena-Torres et altri (2018), “Variazione dell’aberrazione del mento dell’aberrazione sferica positiva fino a undideintegrazione dell’indagine preliminare un esame visivo: unaprismatiche” volta stabilito come Coma con Lac morbide focus equivalente (ocular) di informazioni, 1,19 dpt, che provocava estrapolare numerose nonché i•dati che ci faciliteranno la gestione del oculari J. Carballo-Alvarez e altri (2021), “Correzione delle aberrazioni paradossalmente serie difficoltà durante la guida notcon Lac prismatiche RGP negli occhi cheratoconici” caso in questione, saremo perciò in grado di valutare le soluzioni correttive in una turna e in galleria. • J. Marsack e altri (2007), “One-eye performance of custom wavepiù personalizzata. modalità front-guide soft contact lens in a habitual soft Lens wearing keratocoNella figuraancora 5c l’aberrazione sferica riportata a vanic patient” lori iniziali abituali di 0,23 dpt di defocus equivalente, • M. Chen e G. Yoon (2008), “Posterior corneal aberration and their ottenuta tramite aggiunta di asfericità sulla superficie compensation effects on anterior corneal aberration in keratoconic eyes” anteriore della lente a contatto. Bibliografia • K.A. Lebow (2008), “Lenti a contatto e aberrometria del fronte d'on-
R. Carnevali MANCA LA DATA, “Le aberrazioni da: ottiche” una rassegna delle attuali strumentazioni e opzioni di lenti a conConclusioni tatto progettate per il perseguimento di una visione superiore” C. Carpena-Torres altri (2018), “Variazione dell’aberrazione del Coma con Lac Spesso si era portati et a catalogare l’indagine del • L. Benzoni e M.Farioli (2002), “Analisi della qualità dell’immagine in morbide prismatiche” soggetti con cheratocono” fronte d’onda come insieme di mappe e dati numeriJ. Carballo-Alvarez e altri (2021), “Correzione delle aberrazioni oculari con Lac prismatiche RGP negli occhi cheratoconici” 46 J. Marsack e altri MANCA LA DATA, “One-eye performance of custom wavefrontguide soft contact lens in a habitual soft Lens wearing keratoconic patient” NOMI DI BATTESIMO? Chen e Yoon (2008), “Posterior corneal aberration and
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lenti oftalmiche
Eyezen Expert Talks, quando l’ottico diventa testimonial di Angelo Magri
Sette professionisti della visione italiani spiegano con un video le caratteristiche e le potenzialità, visive e professionali, offerte dalla monofocale evoluta di EssilorLuxottica: è il nuovo progetto formativo e informativo del gruppo, partito a novembre e che si protrarrà sino al 2024
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el 2023 EssilorLuxottica ha puntato con forza su Eyezen. A gennaio è stata rinnovata l'immagine di brand e sono stati proposti ai centri ottici partner nuovi materiali multibrand, ai quali si è aggiunto da aprile un kit dedicato esclusivamente a Eyezen Start Stock, un nuovo modo di progettare la linea Start, secondogenita della famiglia dopo la Boost e prima della Kids, che proprio ad aprile era entrata per la prima volta sul mercato interno: una lente dotata di un’area di asferizzazione estesa su tutta la sua superficie anteriore, con l’ulteriore vantaggio di tempi di consegna più rapidi e un prezzo più accessibile. A settembre, poi, ha preso il via la campagna back to school back to work, con una promozione vantaggiosa sulle lenti per bambini e giovani lavoratori valida fino al
Alcune immagini di backstage dei primi tre ottici optometristi che hanno registrato i rispettivi video per questo nuovo progetto di EssilorLuxottica. Da sisnistra, Alfonso Lisi, Elena Romani e Davide Salerno
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30 novembre, una campagna social e un kit dedicato di materiali in store. «Per favorire ulteriormente la notorietà di questo brand, con particolare focus sulle Start, negli ultimi due mesi del 2023 e nel 2024 è in programma la diffusione dei contenuti legati agli Eyezen Expert Talks – dice Carlotta Bordi, business brand manager di EssilorLuxottica – Sulla scia dei positivi riscontri avuti con i Transitions Expert Talks nel 2022, si tratta di un altro progetto studiato e realizzato dalla sede italiana della nostra società, coinvolgendo ancora una volta i professionisti della visione nel ruolo di veri e propri testimonial di questa monofocale evoluta che presenta ulteriori ampi margini di sviluppo: sette ottici optometristi indipendenti, best performer di Eyezen, che l’hanno sperimentata a livello personale e professionale, e che sono ora in grado di illustrarne ai colleghi caratteristiche e potenzialità». Si tratta di Alfonso Lisi, Elena Romani, Davide Salerno, Maurizio del Maestro, Nicola Masina e Irene e Marta Russi. «Ogni video contiene cinque mini pillole su altrettanti temi: perché proporre Eyezen, come raccomandare le Start Rx o le Start Stock, come suggerire le Boost, i consigli e le esperienze avute con Eyezen e,
infine, come è stato coinvolto il team del punto vendita su queste lenti - rivela Bordi - I contributi di tutti gli ottici optometristi selezionati saranno disponibili su Leonardo, la piattaforma di aggiornamento professionale di EssilorLuxottica, andando così ad aggiungersi alle virtual classroom e alle campagne». A proposito di queste ultime, per supportare ulteriormente la comunicazione legata agli Expert Talks tra novembre e dicembre è in programma un’attività social b2b su LinkedIn rivolta a ottici e addetti ai lavori. «Non mancherà una promozione attraverso i principali media di settore», conclude Bordi.
a dicembre «èFino in programma
anche un'attività social b2b su LinkedIn rivolta a ottici optometristi e addetti ai lavori
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lenti oftalmiche
Zeiss SmartLife Young è su misura per i bambini di Nicoletta Tobia
Sono disponibili da novembre le nuove monofocali del portafoglio dell’azienda oftalmica basate sulla tecnologia Dynamic AgeFit, che tiene conto dell’anatomia e delle caratteristiche fisiche in via di sviluppo dei più piccoli, a partire dai 6 anni
T
bambini e adolescenti utilizzano i dispositivi digitali a distanze differenti in base all’età, parametro che abbiamo integrato nel ricalcolo delle lenti - prosegue il manager - Il secondo è che il diametro pupillare aumenta da quando nasciamo sino ai vent'anni e anche tale dato, necessario per ridefinire le zone di visione nitida delle lenti oftalmiche, è stato considerato nella costruzione. Il terzo aspetto è che tra i 6 e i 19 anni le dimensioni del volto, del naso e la distanza tra gli occhi crescono in maniera notevole. Pertanto abbiamo inserito una tecnologia chiamata Dynamic AgeFit, che consente un ricalcolo della lente in funzione di tali parametri, correlati alle differenti età. Il risultato di tutto ciò è un prodotto che garantisce campi di visione fino al 60% più ampi e maggiore stabilità di immagine rispetto alle normali lenti di stock Zeiss, che spesso vengono date ai bambini, ma non sono otticamente ottimizzate per le dimensioni del loro volto». Realizzate di serie con una protezione completa dai raggi UV, sono disponibili anche nella versione BlueGuard per contrastare la luce blu e in quella fotocromatica PhotoFusion X in tutti i colori e con il trattamento specifico antiriflesso ad alta resistenza alle abrasioni, Duravision Kids. «Poiché i ragazzi crescono velocemente, possono aver bisogno di sostituire le lenti non solo per la variazione di potere o la rottura della montatura, ma anche perché la distanza interpupillare non è più corretta come quando hanno fatto gli occhiali: abbiamo perciò inserito le SmartLife Young nel programma Zeiss 4kids, già attivo per le lenti MyoCare, che prevede quattro sostituzioni agevolate nell'arco di altrettanti anni», conclude Briganti.
ra le novità inserite da Zeiss all’interno della rinnovata e ampliata gamma di lenti SmartLife ci sono le monofocali Smart Life Young. «Nella progettazione siamo partiti da due considerazioni spiega Fabio Briganti, product manager lenses di Zeiss Vision Care Italia - La prima è che nel nostro portafoglio non bastava avere una soluzione per la gestione della progressione miopica come MyoCare per soddisfare le esigenze visive delle fasce d’età più giovani. Tra l’altro non tutti i bimbi sono miopi e non tutte le miopie vanno trattate con una lente per il controllo della sua progressione. La seconda è che dall’infanzia all’adolescenza non sono solo i dati anatomici del viso a variare, ma anche dell'intero corpo: ad esempio, si modifica la lunghezza delle braccia e di conseguenza, nel tempo, la distanza di visione del vicino. Per tutti questi motivi è necessario proporre ai ragazzi lenti che non siano state create per le dimensioni tipiche di un adulto e poi adattate, ma che tengano conto di tali parametri specifici già nella fase di costruzione». Zeiss ha così sviluppato le SmartLife Young. «Il vero beneficio è che prendono in considerazione tre aspetti fondamentali nella fase della crescita: il primo è che
Un’immagine di campagna delle nuove monofocali SmartLife Young
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DAI Optical, al Forum presbiopia 2023 con il metaverso
N
L’azienda oftalmica ha partecipato all’evento di Napoli come parte attiva del confronto fra ottici e oculisti: ha inoltre presentato l’ecosistema Metaclass, che comprende il visore di realtà virtuale Eye-Shuttle e la nuova serie di lenti progressive Arya
apoli ha accolto con calore il Forum Presbiopia 2023, ormai giunto alla quinta edizione. L’evento, che ha avuto luogo il 5 e 6 novembre presso il Royal Continental, di fronte a Castel dell’Ovo, ha visto la partecipazione attenta di ottici e medici oculisti da tutta Italia, uniti in un dibattito costruttivo finalizzato a migliorare la collaborazione professionale, a beneficio del paziente-cliente. Questo neologismo ha accompagnato l’interessante confronto, con l’obiettivo di rendere noto il percorso che il neopresbite traccia per raggiungere il benessere visivo. DAI Optical è stata in prima linea fra i rappresentanti dell’industria oftalmica e ha arricchito il tavolo tecnico congiunto mantenendo il focus sulla qualità della vita delle persone. Il suo Centro di Ricerca e Innovazione, infatti, ogni giorno si impegna a perfezionare sempre di più le lenti progressive firmate DAI Optical, protagoniste della vita del presbite, con lo scopo di rivoluzionare l’esperienza visiva del portatore. Gli organizzatori dell’evento, con il contributo di Nicola Di Lernia, hanno presentato i risultati di uno studio condotto su 500 neopresbiti, che hanno risposto alle domande relative al primo approccio con la presbiopia e alla loro esperienza con il medico oculista e l’ottico. I dati della ricerca, raccolti dall’azienda Toluna, sono stati un ottimo punto di partenza per riflettere sulla collaborazione professionale oftalmologo-ottico e su come è possibile rafforzare la rete dei professionisti della vista e della visione. Inoltre, DAI Optical ha partecipato al già citato tavolo tecnico, con l’obiettivo di stilare una “buona pratica” da condividere con le associazioni di
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L’ecosistema Metaclass entra nel mercato grazie a una visione innovativa della personalizzazione delle lenti. Comprende il visore di realtà virtuale Eye-Shuttle, collegato all’omonima piattaforma web dedicata, la nuova serie di lenti Arya e due trattamenti antiriflesso top di gamma, Drive Contrast e AQ3. Eye-Shuttle catapulta i clienti nel metaverso, offrendo, in uno scenario futuristico, un’esperienza visiva unica, durante la quale, grazie ai sensori eye-tracking, vengono registrati i pattern dei movimenti oculari del portatore, con l’obiettivo di studiare l’interazione occhio-cervello per confezionare su misura la lente Arya. Al termine della misurazione, nella piattaforma web è possibile osservare e commentare un grafico, la mappa di frequenza, che riassume il comportamento visivo dell’utente. La lente finale presenta una mappa di potere rifinita e bilanciata sulla base di questa rilevazione, associando così un comfort visivo eccellente a una esperienza d’acquisto d’impatto. Le progressive Arya mostrano comunque performance ottiche eccellenti anche senza l’integrazione con Eye-Shuttle: infatti, sebbene la tecnologia eye-tracking permetta un ulteriore livello di personalizzazione del design progressivo, presentano una mappa di potere innovativa, morbida e confortevole già nella prima fase di calcolo. La famiglia Arya, inoltre, comprende anche una lente monofocale, una a supporto accomodativo e una degressiva compatibili con Eye-Shuttle.
settore, così da avere delle indicazioni comuni sulla gestione del presbite: tra i vari spunti di riflessione emersi dal tavolo tecnico, sicuramente centrale è la comunicazione tra oculista e ottico che, nel rispetto della privacy del paziente-cliente, dovrebbe essere potenziata da un rapporto di più stretta collaborazione, in modo da offrirgli un servizio di maggiore qualità. In occasione del Forum, DAI Optical ha presentato Metaclass: un progetto nato dall’unione fra lo spirito innovativo aziendale e la tecnologia della realtà virtuale e del metaverso, che apre le porte della “produzione evoluta” all’oftalmica.
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lenti oftalmiche
MiyoSmart, uno studio sui bambini europei a cura della redazione
Il team global medical affairs di Hoya sta conducendo un’indagine osservazionale di tre anni nel Regno Unito: l’obiettivo è estendere la valutazione della portata dei benefici della sua lente per il controllo della progressione miopica ai giovani miopi nel vecchio continente
I
completi, fornendo una panoramica dettagliata delle performance delle lenti in diverse fasce di età e valutando eventuali variazioni nel tempo, contribuendo così significativamente alla comprensione di una gestione efficace della miopia nei piccoli soggetti di Alessandra Parodi, diverse etnie e aree education & professional geografiche – agspecialist di Hoya Italia giunge Parodi - Gli studi osservazionali come quello condotto in Europa sono, infatti, essenziali per stabilire una solida base scientifica e promuovere la collaborazione con la comunità medica: forniscono dati concreti sulla sicurezza e l'efficacia delle MiyoSmart in contesti differenti, rafforzando ulteriormente la fiducia nella soluzione Hoya da parte degli oculisti e a formare le decisioni cliniche». L’azienda si aspetta un impatto significativo anche sulla domanda di queste lenti, in Italia e a livello globale. «Dimostrarne l'efficacia in una popolazione diversificata contribuirà a consolidare la loro posizione come soluzione di riferimento nel controllo della progressione della miopia infantile - conclude Parodi - Tali dati forniranno un solido supporto per la consapevolezza e l'adozione di MiyoSmart da parte dei professionisti della vista e della visione, nonché dei genitori, contribuendo così a contrastare questo crescente problema visivo».
risultati del primo anno dello studio, conclusosi a inizio 2023, sono stati presentati nell’aprile scorso alla conferenza dell’Association for Research in Vision and Ophthalmology di New Orleans. «L’indagine coinvolge tre centri universitari del Regno Unito e riguarda 128 bambini di età compresa tra i 5 e i 15 anni: a tutti sono state prescritte le MiyoSmart e ne sono stati seguiti i progressi, con l'obiettivo di valutarne le prestazioni – spiegano in Hoya Vision Care – Gli esiti hanno dimostrato un'efficacia di questa soluzione oftalmica simile nei soggetti europei rispetto a quelli asiatici, in particolare in quelli di età compresa tra gli 8 e i 13 anni». «Abbiamo valutato le performance di MiyoSmart in piccoli portatori europei sotto diversi aspetti, compresa l'efficacia nel rallentare la progressione della miopia e dell'allungamento assiale: in particolare, abbiamo osservato un'adattabilità notevole delle lenti e un’elevata tolleranza tra i partecipanti, con la maggior parte di loro che non ha mostrato più segni di mancato adattamento dopo la prima settimana di utilizzo, evidenziando una rapida accettazione – precisa Alessandra Parodi, education & professional specialist di Hoya Italia - Tali risultati sono paragonabili a quelli ottenuti in studi precedenti condotti in Asia, suggerendo che queste lenti risultano altrettanto efficaci nei piccoli soggetti europei. Inoltre, abbiamo esaminato i loro effetti sulle funzioni visive, confermandone la sicurezza dell’utilizzo». Nel prossimo biennio Hoya si prefigge di completare l’indagine, raccogliendo dati fondamentali per comprendere ulteriormente l'impatto a lungo termine delle MiyoSmart sulla progressione miopica nei bambini europei. «Vogliamo consolidare e pubblicare i risultati
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IO SONO CERT.O della mia qualità. Sempre più Centri Ottici Indipendenti possono affermarlo grazie a CERT.O, la prima certificazione di qualità che li affianca e li sostiene. CERT.O, oltre a garantire elevati standard di servizio, organizza percorsi di aggiornamento e formazione dedicati agli ottici per approfondire diverse tematiche, tra cui lo sviluppo di un proficuo rapporto professionale con i medici oculisti.
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Transitions Specialist: il nuovo programma disponibile su Leonardo
I
n un’epoca caratterizzata da una rapida digitalizzazione, la formazione online è diventata un pilastro fondamentale per garantire l'aggiornamento e la crescita professionale anche nel mondo dell’ottica. Transitions®, il marchio di lenti intelligenti alla luce più venduto al mondo, è presente su Leonardo, la piattaforma digitale di formazione di EssilorLuxottica dove i professionisti della visione possono accrescere le loro conoscenze con numerose risorse in continuo aggiornamento. Da novembre 2021 a oggi, Transitions e Leonardo hanno proposto un ricco calendario di classi virtuali sul marchio e prodotti, masterclass di vendita con esperti e video formativi con ottici opinion leader per fornire ai propri partner suggerimenti su come elevare il proprio protocollo di vendita e raccomandare Transitions con efficacia. Dando continuità all'obiettivo di formazione che il Gruppo si è prefissato, Transitions e Leonardo propongono un nuovo programma composto da moduli interattivi e video con attestato finale chiamato "Transitions Specialist". Il programma, fruibile in qualunque momento, effettuando il login (https://leonardo.essilorluxottica.com/login) e cercando “Transitions Specialist” nel menù di ricerca, approfondisce la luce e la sua gestione grazie alla tecnologia Transitions e offre suggerimenti per proporre efficacemente le lenti intelligenti alla luce durante il processo di vendita. Il programma è articolato in 3 sezioni.
vita: la luce naturale, quando siamo all’aperto, per strada, in spiaggia, al parco, e la luce artificiale quando ci troviamo in ambienti interni, in ufficio, davanti a un tablet o a uno smartphone. La vista inizia quando i nostri occhi vengono raggiunti dalla luce: come dei maratoneti, lavorano costantemente per adattarsi alle diverse condizioni di luminosità. È risaputo ormai che alcune tipologie di luce, in interni o all’esterno, a lungo andare possono essere dannose per i nostri occhi, ma è interessante aggiungere che, secondo recenti ricerche, 9 portatori abituali di occhiali su 10 si dichiarano sensibili alla luce e
1. Esplora il nostro amore per la luce: questa prima sezione offre una valutazione preliminare delle conoscenze e affronta il tema della luce e della sua gestione in ogni situazione. Tutti i giorni i nostri occhi sono esposti a diverse fonti luminose che sono parte integrante della nostra
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altrettanti dichiarano di soffrire di affaticamento visivo1. Due situazioni di discomfort, a volte di profondo fastidio, davvero diffuse, ma spesso sottovalutate. Transitions è la risposta giusta per coloro i quali sono alla ricerca di una soluzione che protegga efficacemente dalla luce a favore di un maggior comfort visivo. 2. Scopri la gamma Transitions: focalizzata sui prodotti chiave del marchio, questa sezione approfondisce le caratteristiche uniche e i vantaggi distintivi delle lenti Transitions. In primis, le lenti Transitions® Signature® GEN 8™, adatte a tutti, qualsiasi sia il livello di sensibilità alla luce, e per chi è attento alla versatilità e allo stile. Sono infatti disponibili in 7 colorazioni: 3 colori iconici - Grigio, Marrone e Verde Grafite - e 4 colori Style - Ametista, Smeraldo, Ambra e Zaffiro. Oltre alle lenti best seller con tecnologia Gen 8TM, Transitions presenta nel proprio portfolio la gamma XTRActive®, costituita da due prodotti appositamente progettati per i portatori molto sensibili alla luce: XTRActive® New Generation, la lente intelligente alla luce xtra-scura2 e xtra-protettiva3, e XTRActive® PolarizedTM, con la tecnologia della polarizzazione dinamica, da chiara - con un tocco di colore protettivo - in interni a xtra-scura4 e polarizzata all’esterno5.
ca, questo modulo offre suggerimenti su come presentare al meglio le lenti e offrire ai clienti la soluzione più adatta alle loro esigenze visive e di stile. In particolare, l’attenzione si concentra sulla forza degli Style Colors - Ambra, Ametista, Smeraldo e Zaffiro - che consentono di creare l’abbinamento perfetto con ogni montatura e rappresentano una leva decisiva per il centro ottico in quanto accelerano l’intenzione d’acquisto di ben 3 volte6. Una vera e propria calamita per i consumatori che si avvicinano così al mondo Transitions. Il 60% di portatori di Style Colors, infatti, ammette di aver acquistato Transitions per la prima volta6. A conclusione del programma, sarà possibile testare la propria conoscenza attraverso un quiz finale e ricevere l'attestato ufficiale di Transitions Specialist. Questo contenuto avvalora l’impegno di Transitions nel fornire ai propri partner suggerimenti e consigli per proporre efficacemente i suoi prodotti e diventare ambassador ufficiali dal marchio.
3. Specialista Transitions in azione: l'ultima sezione del programma si pone come guida per i partecipanti, immergendoli in ciò che realmente significa essere un Transitions Specialist. Attraverso un equilibrato mix di teoria e prati-
1. Fonte: Studio condotto da IFOP nel 2016-2017 in quattro paesi inclusa la Francia 2. Le lenti Transitions® XTRActive® New Generation raggiungono la Cat 3 a 35°C. Test effettuati con la metodologia standard di test di Transitions Optical, su lenti grigie, in policarbonato e 1.5, a 35°C, raggiungendo un livello di trasmissione pari a T<18%. 3. Le lenti Transitions® bloccano il 100% dei raggi UVA e UVB e rispettano tutti gli standard riconosciuti a livello internazionale per il blocco dei raggi UV, così come calcolato utilizzando ANSI Z80.3, ISO 8980-3, EN 1836 and AS/ NZS 1067. La luce blu-viola è compresa tra i 400 e 455nm, come indicato dal ISO TR 20772:2018. 4. Rispetto alla generazione precedente di lenti Transitions. Test effettuati su lenti grigie in policarbonato, fino al 10% più scure a 23° C, fino al 5% più scure a 35°C. 5. Sulla base di test effettuati su lenti grigie in diversi materiali a 23°C secondo standard ISO 12312-1. 6. MSW-ARS, Consumer Brand Tracking, FR/IT/UK, August 2019.
Transitions, il logo Transitions, Transitions Signature e XTRActive sono marchi registrati, Transitions Light Intelligent Lenses, GEN 8, XTRActive e Transitions XTRActive Polarized sono marchi di Transitions Optical, Inc. utilizzati su licenza da Transitions Optical Limited. ©2023 Transitions Optical Ltd. Le prestazioni fotocromatiche e di polarizzazione sono influenzate dalla temperatura, dall'esposizione ai raggi UV e dal materiale della lente.
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Il 2023 di Divel Italia: nuovi macchinari e nuova rete commerciale
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magna opera invece Gerardo Di Muro. In Piemonte continua la sua attività Simone Zanotti Fragonara, mentre la Lombardia viene coperta da Federico Roccatagliata per Milano e provincia e da Fabio Vallerini per le altre province. Il Triveneto è di competenza di Massimo Pietroni. Al sud Italia, Francesco Cesaro si occupa della Puglia, Alessandro Vena della Calabria, mentre Gaetano Caminita è attivo nella Sicilia occidentale. I nostri agenti sono coordinati dagli area manager Mauro Ercolani e Dario Foà. Il direttore commerciale è Ernesto Di Dedda.
onostante la fase delicata che sta affrontando l’economia a livello mondiale, Divel sta per concludere il 2023 in linea con le aspettative. A confermare questo trend di crescita sono state le politiche commerciali e aziendali messe in atto nell’ultimo semestre. In primis con l’espansione della rete vendita in Italia e all’estero, in secondo luogo con l’implementazione di nuovissimi macchinari presso il laboratorio di Milano. Le filiali in Italia In Italia le filiali di Divel sono 11, compresa la sede di Bologna. L’ultima avviata, quella di Ascoli, è guidata dal nuovo agente di zona Luca Sciamanna che copre le aree di Marche, Abruzzo e Molise. Nuovo agente di zona anche per Campania e Potenza, Elia Calveri, e per il Lazio, Leonardo Fusco, che segue Roma, Viterbo e Rieti, province comprese. In Emilia Ro-
Le filiali all’estero All’estero Divel conta 6 filiali: Divel Albania e Divel Marocco, dove sono presenti anche produzioni di lenti Rx oltre ai magazzini per la distribuzione regionale, Divel Shanghai, che si occupa principalmente della realizzazione di
Per visionare tutte le filiali visita https://www.divelitalia.it/it/maps o clicca sul QR code.
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La caratteristica principale di tutti i nuovi macchinari del laboratorio di Milano è la completa integrazione e automazione del processo produttivo che, dal prelievo del semifinito fino al trattamento antigraffio, si muove in completa autonomia, senza necessità di intervento umano, ottimizzando i tempi di produzione e riducendo gli errori. A oggi Divel è in grado di spedire una coppia di lenti finita e trattata in 24 ore con consegna in tre giorni lavorativi dall’ordine.
lenti di serie e solari (Divel possiede infatti due fabbriche oftalmiche in loco) per i mercati cinese ed extra europei, cui si aggiungono 3 siti operativi in Francia, a Lione, in Egitto, al Cairo, e in Ucraina, a Dnipro. Presto verrà inaugurata una nuova sede produttiva in Romania per i mercati dell’Europa orientale. Fuori dall’Italia, inoltre, la distribuzione delle lenti, soprattutto quelle da vista, è supportata dai partner locali presenti in tutto il mondo: il Gruppo Divel, infatti, oggi è presente in oltre 40 paesi nel mondo.
Presso il centro R&D di Divel vengono anche sperimentati i più alti livelli di personalizzazione per i clienti. A livello di costruzione il più recente e avanzato sistema è la lente Eterea, che consente la customizzazione completa della lente progressiva sulla base della montatura scelta dal cliente grazie a un software che ne sviluppa il design in base alla correzione visiva, alla morfologia dell’utente e alla forma dell’occhiale, sfruttando il cloud computing. Dal lato colorazione, in laboratorio vengono gestite 150 colorazioni applicabili su lenti graduate in aggiunta alle tonalità a campione. Infine, grazie agli appositi macchinari, in laboratorio si possono eseguire montaggi e siglature personalizzate per i clienti.
Alcuni numeri Divel opera su base globale producendo all’anno oltre 6 milioni di paia di lenti da vista e 15 milioni di paia di filtri solari per il mercato internazionale, creando un fatturato complessivo di più di 50 milioni di euro con 350 addetti in tutto il mondo. Il nuovo laboratorio di Milano Recentemente Divel ha ultimato la prima fase di profondo rinnovamento presso la produzione di Milano. Questo processo, durato circa due anni, ha comportato la sostituzione del 90% dei macchinari, i quali a oggi sono tra i più avanzati e automatizzati sul mercato. Divel Milano, la filiale che realizza le lenti Rx per Italia ed estero, dalla sua fondazione, i primi anni 2000, ha sempre investito sulla struttura per migliorare la qualità dei prodotti e l’efficienza produttiva. Quest’ultima inizia con un sistema di immagazzinamento e prelievo dei semilavorati completamente robotizzato e gestito in automatico dal programma di inserimento ordini (aperto anche ai clienti per ordini da remoto) e prosegue attraverso due linee produttive collegate tramite nastri intelligenti fino al trattamento indurente.
A Milano l’approccio produttivo è totalmente privo di metalli pesanti e altamente inquinanti, unitamente a un sistema completo di depurazione e riciclo dell’acqua. Inoltre, poiché non è ancora possibile rinunciare alle plastiche nelle fasi produttive, l’azienda cerca di ottimizzare il bilancio di massa utilizzando prodotti riciclati o riciclabili, insieme a packaging di carta sostenibile. Infine è allo studio il progetto di installare pannelli fotovoltaici per sopperire al fabbisogno energetico. Divel è da anni impegnata nella ricerca di materiali e processi produttivi sempre più sostenibili. Se da un lato risulta tra le aziende pionieristiche nell’utilizzo di materiali eco-compatibili e sostenibili grazie alle linee GAIA e DIVEL GREEN LINE, candidata al Silmo d’Or 2023 con la lente RE-LIVE, anche tutti i siti produttivi sono orientati alla salvaguardia del pianeta.
Divel studia internamente, con il supporto di una software house specializzata, le geometrie delle proprie lenti. Divel Milano è infatti anche la sede del centro di Ricerca e Sviluppo del gruppo, dove vengono analizzate e testate tutte le novità di prodotto presentate generalmente negli appuntamenti in fiera. I moderni sistemi di calcolo e di gestione dei processi permettono di avere un controllo molto preciso di ogni fase e quindi di poter intervenire, ottimizzandone ogni aspetto.
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EYEFIT SMART, il sistema di centratura Ital-lenti Parola d’ordine: personalizzazione
Oggi uno degli aspetti fondamentali per ogni punto vendita è la differenziazione dal resto del mercato, per creare una reale fidelizzazione del cliente finale. Ma quali sono le leve da utilizzare per raggiungere questi obiettivi? Sicuramente prioritaria è la personalizzazione dell’equipaggiamento visivo del portatore, soprattutto per quanto riguarda le lenti oftalmiche, che devono garantire il migliore comfort in ogni condizione di utilizzo. Inoltre il centro ottico moderno deve essere costantemente aggiornato e pronto a stupire i propri clienti, offrendo un’adeguata customer experience, con una consulenza di vendita interattiva e personalizzata grazie all’utilizzo di strumentazione hi-tech. Per una completa personalizzazione è ne-
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È possibile acquisire i dati del portatore con la massima precisione: • Semi distanza interpupillare • Angolo pantoscopico • Distanza apice corneale • Angolo di avvolgimento • Dimensioni della montatura (Boxing) Inoltre, grazie all’interfaccia grafica e alle animazioni disponibili nel sistema è possibile illustrare visivamente ai clienti le caratteristiche tecniche di lenti e montature. Questa applicazione semplificherà la spiegazione delle ultime innovazioni tecnologiche nel campo delle lenti, supportando la vendita con maggiore facilità esplicativa. Il sistema EYEFIT SMART è disponibile in 2 versioni: una classica versione “Tower” (eventualmente anche separabile dalla base per applicazione a muro), che permette una centratura in piedi e con postura naturale, e una versione “Desk” con monitor e sistema telecamere a elevazione automatica, che possono essere alzati o abbassati a seconda delle necessità per trasformare il sistema da centratore a un normale tavolo o banco di lavoro, integrandosi perfettamente nell’arredamento del punto vendita. Entrambi i sistemi sono dotati di un ampio monitor touch screen e sono disponibili in diverse colorazioni a richiesta.
cessario valutare i parametri del portatore in funzione della montatura prescelta e della morfologia del volto. Qualora uno o più dei parametri soggettivi risultassero al di fuori dei valori standard, si rende infatti necessaria una customizzazione: quest’ultima è un aspetto fondamentale soprattutto nella costruzione delle progressive. Un accurato sistema di videocentratura consente quindi un preciso e professionale rilevamento dei parametri posturali e di centratura delle lenti in funzione della posizione di utilizzo e della montatura: i centri ottici sono così in grado di fornire prodotti top di gamma individualizzati, migliorando il mix di vendita. Il sistema EYEFIT SMART di Ital-lenti ottimizza il processo di centratura delle lenti grazie alla precisione fornita dalla tecnologia 3D, garantendo una nuova esperienza di acquisto. Con le doppie telecamere 3D e l’evoluto sistema di messa a fuoco automatica si è ottenuta una maggiore qualità dell’immagine e una misurazione più precisa, veloce e affidabile. La ripresa delle immagini viene effettuata da differenti angolazioni e in tempi molto rapidi, mentre la funzione di misurazione non necessita di occhialini di calibrazione ed elimina i rischi di errate posture, che possono verificarsi nella misurazione delle progressive.
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lenti oftalmiche
Shamir: con Driver Intelligence la guida non sarà più la stessa di Angelo Magri
A fine ottobre l’azienda ha organizzato un evento per presentare la sua nuova soluzione oftalmica destinata a tutti gli automobilisti: una cinquantina di ottici italiani sono stati coinvolti in una prova sul circuito La Pista di Arese, alle porte di Milano
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pionatura di 120 posizioni al secondo per 30 minuti dei movimenti delle pupille e del capo. «A questi vanno aggiunti gli innumerevoli riscontri ottenuti dall’indagine di quattro anni su seimila portatori di sei paesi, che nel 2018 ha dato vita alla Autograph Intelligence, progressiva basata già allora sull’intelligenza artificiale, che ha elaborato tutta questa massa di dati: la Driver Intelligence nasce tenendo
a Driver Intelligence di Shamir si compone di una versione Moon, con filtri bianchi per la guida notturna, e di una Sun, con soluzione vista-sole per il giorno, grazie a un pack di due paia di progressive o di monofocali premium che consente al cliente finale di pagare solo una coppia di lenti: il 23 ottobre scorso l’azienda oftalmica, per celebrare la distribuzione partita in quegli stessi giorni presso i centri ottici italiani, ha organizzato per una cinquantina di partner giunti da tutta Italia una presentazione e una prova di guida sicura presso il circuito La Pista di Arese. «Nella nostra vita stiamo al volante mediamente il corrispettivo di quasi quattro anni: Driver Intelligence tiene in considerazione non solo le esigenze dei guidatori, comuni o piloti professionisti come quelli del team Alpine di Formula 1, con cui abbiamo collaborato per realizzarla, ma anche le caratteristiche delle vetture di oggi, che non sono più quelle di una volta e non ancora quelle del futuro», ha esordito Yair Di Segni, country general manager di Shamir Italia. L’azienda israeliana ha perciò realizzato una ricerca su 80 guidatori di ogni genere, su mezzi diversi, con differenti attitudini alla guida e su percorsi di ogni tipo: è stata effettuata una cam-
Le vetture utilizzate durante la giornata di prova organizzata da Shamir Italia
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Daniela Smania, country sales manager della società con sede a Padova, illustra agli ottici intervenuti le caratteristiche delle nuove lenti per chi viaggia in auto
antiriflesso come il Glacier Expression di Shamir, che riduce l’abbagliamento, migliora l’acuità visiva e contiene il cosiddetto “rumore” visivo, favorendo cioè l’aumento della risoluzione visiva e il contrasto della visione attraverso filtri selettivi e trattamenti antiriflesso di nuova concezione. La versione diurna, invece, è composta da filtri per migliorare il contrasto e il riconoscimento dei colori, in aggiunta al trattamento Glacier Sun UV. Le lenti Moon, inoltre, sono state ricalcolate per contrastare la miopia notturna, che all’evento di Arese è stata indicata, sulla base di studi scientifici, come uno dei principali ostacoli alla guida in condizioni mesopiche (è chiamata anche visione crepuscolare, ndr) e scotopiche (o visione notturna, ndr), perché ritarda la visione e il riconoscimento dello scenario di guida, aumentando di fatto i tempi di reazione. «Driver Intelligence offre la possibilità di cambiare la cultura radicata nelle persone, secondo la quale c’è un occhiale unico per tutte le occasioni della nostra vita, mentre esistono lenti adatte a ogni specifica esigenza - ha concluso Smania - Questa soluzione di Shamir si rivela quindi per l’ottico una grande responsabilità, ma anche una altrettanto grande opportunità professionale».
conto di tutto ciò, nonché delle mutevoli condizioni di luce nelle quali abitualmente guidiamo», ha ricordato Daniela Smania, country sales manager di Shamir Italia. Come hanno spiegato i tecnici della società con sede a Padova, oltre che da un design personalizzato sulle necessità visive di chi è al volante, questa lente è costituita, per la versione notte, da un
Da destra, Yair Di Segni, country general manager di Shamir, insieme a Alessandra De Lazzari ed Elisa Schiavon del team marketing, davanti all’ingresso della sede di La Pista ad Arese
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Nikon Lenswear, al via la nuova campagna “I Wear” Un messaggio forte e diretto per aumentare la brand awareness e una pianificazione social diretta al consumatore finale per favorire il drive to store
grande pubblico, raggiungendo diversi target di portatori grazie alla rappresentazione di età, passioni e stili di vita diversi. Il messaggio pone una domanda diretta, portando l’utente a riflettere sulle proprie esigenze visive. Per proseguire anche in store lo storytelling della campagna, il centro ottico viene allestito con uno speciale kit di materiali premium dedicati, come la vetrofania raffigurante la ragazza, volto principale della comunicazione, il totem bifacciale con una coppia di protagonisti e due cubi con tutti e quattro i soggetti. Inoltre, un’intensa amplificazione social, su Facebook e Instagram, live dal 20 novembre al 10 dicembre, favorirà il drive to store. Creata appositamente per i singoli centri ottici partner Nikon Lenswear, l’attività di comunicazione intercetterà gli utenti in target con post sponsorizzati e geolocalizzati. L’immagine con la ragazza sarà il contenuto che accompagnerà la call to action: “Scopri di più in negozio!”, mentre l’apposito pulsante “Indicazioni stradali” aprirà direttamente il percorso per raggiungere il centro ottico più vicino. Un mix perfetto fisico e digitale che parla al cliente e che porta vantaggi al punto vendita. I partner Nikon Lenswear aspettano quindi i consumatori in store per accogliere la loro risposta alla domanda: “Indosso lenti Nikon… E tu?”. E mettono a disposizione la propria professionalità per soddisfare le esigenze visive offrendo prodotti tecnologici tailor made.
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on oltre cento anni di esperienza e tecnologia nell’ottica ad alta precisione, Nikon Lenswear si distingue come realtà innovatrice nel campo delle lenti oftalmiche per materiali, design e trattamenti, oltre che per la modalità narrativa dei propri prodotti, dialogando con il pubblico di riferimento attraverso strumenti ingaggianti. Per aumentare l’awareness delle lenti da vista, Nikon Lenswear ha lanciato a novembre la nuova campagna “I Wear” con un messaggio chiaro e immediato: “Indosso lenti Nikon… E tu?”. L’obiettivo è comunicare come le soluzioni del brand, grazie all’alta tecnologia e precisione, possano supportare i consumatori in tutte le loro attività, sia nella quotidianità sia nel tempo libero. I protagonisti di “I Wear”, infatti, sono quattro: una ragazza e un ragazzo con i loro dispositivi digitali, un appassionato enologo e un’estrosa artista. La campagna parla direttamente al
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INDOSSO
LENTI NIKON ...E tu?
lenti a contatto
Lenti a contatto e miopia: oculistica e ottica si confrontano a cura della redazione
L'educazione a un corretto utilizzo delle lac in età pediatrica è una rete di collaborazione, non solo tra area medica e area tecnica, ma anche con i portatori abituali. Durante il Congresso della Società Italiana di Oftalmologia Pediatrica e Strabismo 2023, svoltosi a fine ottobre a Catania, si è parlato dell'uso di quelle morbide per il controllo della progressione miopica nei soggetti giovani
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ella splendida cornice del Monastero dei Benedettini di Catania si è svolta la 37esima edizione del Congresso della Società Italiana di Oftalmologia Pediatrica e Strabismo. Importanti considerazioni sono emerse anche riguardo l’innovazione dei materiali delle lac, l’uso di questo dispositivo per la compensazione della presbiopia e nella gestione della miopia, alla luce del forte aumento di tale difetto visivo tra i giovani. All'interno della sessione “Il dialogo tra oculista e ottico sulle lenti a contatto per la miopia”, un interessante confronto tra la classe medica e quella ottico optometrica ha fatto emergere spunti di riflessione proprio sul loro utilizzo per il controllo della progressione miopica dei giovani. «L'importanza di affrontare con determinazione il problema della miopia, soprattutto tra i giovani in età scolare, richiede un impegno collettivo e interdisciplinare: in questo contesto l'evento congressuale Siops 2023 ha rappresentato un'opportunità fondamentale per promuovere il progresso della contattologia moderna - ha detto il moderatore dell’incontro, Andrea Lembo, oftalmologo presso l’Ospedale San Giuseppe Multimedica di Milano - Si conferma l'importanza di una cultura condi-
Andrea Lembo, oculista presso l’Ospedale San Giuseppe Multimedica di Milano
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trollo della progressione miopica attraverso il meccanismo del defocus periferico la contattologia sta vivendo una rivoluzione copernicana, superando i limiti gestionali legati al porto notturno e alle caratteristiche della lente stessa – ha aggiunto Lembo - Di pari pasDavid Pietroni, so lo sviluppo delsenior professional affairs la tecnologia per la manager di CooperVision Italia giornaliera anche per altre ametropie o patologie corneali ha permesso un approccio più consapevole da parte dell’utenza a questa tipologia di soluzione visiva: l’uso di una morbida e a ricambio giornaliero sembra essere di più facile gestione per i giovani, che iniziano soprattutto a utilizzarla nell’attività all’aria aperta. Si tratta di un argomento sempre attuale e sfidante, data l’utenza cui si rivolge e viste le ripercussioni a livello familiare che possono verificarsi». Secondo Pietroni, la lac indicata per gli under 18 dovrebbe essere una lente semplice, per via del ricambio giornaliero e per l’azione che si prefigge. «In Italia stiamo continuando la ricerca di ottici optometristi esperti in applicazione di lenti a contatto, proattivi nella collaborazione con la classe medica, volenterosi di iniziare questo tipo di percorso in modo continuo e costante: i portatori vanno insomma accompagnati e seguiti», ha affermato il manager di CooperVision. Era il 2014 quando è iniziata la prima delle tre fasi dello studio clinico sulle MiSight di CooperVision, che si è concluso nel 2022 e i cui esiti sono stati presentati anche all’American Academy of Optometry il 16 ottobre scorso. «I primi risultati dopo tre anni hanno permesso di valutare l’efficacia della lente, la quale ha dimostrato di ridurre la progressione miopica del 59% e l’allungamento assiale del bulbo del 52% nei bambini che hanno indossato MiSight rispetto al gruppo di controllo che ha utilizzato una lac monofocale - ha detto ancora Pietroni - La stessa coorte di partecipanti ha proseguito lo studio per ulteriori tre anni, confermandone la validità continua e costante nel rallentare l’evoluzione miopica. Il gruppo di controllo in fase 2 con una miopia mediamente più alta riporta che l’applicazione in età adolescenziale garantisce un’efficacia del 50%. A sei anni dall’inizio dello studio il 90% dei bambini coinvolti ha risposto in maniera positiva: possiamo dunque dire che, rispetto alla popolazione dello studio, la lente agisce su buona parte dei pre-adolescenti e adolescenti affetti da miopia».
visa sull’utilizzo delle lenti a contatto e di un'approfondita competenza, con l'obiettivo di garantire un accesso facile ma consapevole alle lac: questo approccio intende assicurare che le nuove scoperte e i trattamenti per la miopia siano pienamente compresi non solo dai professionisti, ma anche dai pazienti. Ciò aiuta a preservare la salute visiva e a migliorare la qualità della vita della popolazione giovane e di tutte le fasce di età». David Pietroni, senior professional affairs manager di CooperVision Italia, ha espresso gratitudine da parte dell’azienda per l’opportunità di esplorare il modus operandi della classe medica. «Vogliamo condividere l’importanza di una precisa e corretta comunicazione non solo tra le figure professionali, ma anche rivolta ai giovani pazienti e ai loro genitori», ha detto Pietroni. Il simposio di Catania ha evidenziato quanto sia strategico il ruolo sinergico del contattologo e dell’oculista nella gestione della miopia, soprattutto nei soggetti più piccoli. «Negli ultimi anni è emersa l’importanza di creare una rete professionale di specialisti, fornendo alle persone punti di riferimento territoriali: il gioco di squadra è fondamentale tra l’ottico e l’oculista e trova la sua migliore interpretazione grazie alla contattologia - ha precisato Francesco Aquilina, ottico optometrista catanese, applicatore di lac da oltre trent’anni - Entrambe le figure professionali hanno un ruolo insostituibile nella gestione della lente a contatto per le rispettive competenze. In questa dinamica le aziende svolgono a loro volta un compito essenziale, promuovendo non solo la collaborazione ma, soprattutto, cultura e consapevolezza nella corretta selezione del soggetto, nel controllo del porto della lente e nelle eventuali criticità cliniche che possono insorgere». «Grazie all’introduzione di una lac morbida per il con-
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Se classe medica e area ottico optometrica hanno un ruolo insostituibile nella gestione della lente a contatto per le rispettive competenze, le aziende svolgono un compito essenziale, promuovendo soprattutto cultura e consapevolezza nella corretta selezione del soggetto, nel controllo del porto e nelle eventuali criticità cliniche che possono insorgere
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A quando un congresso sull’ottico bionico?
Docente di ottica e optometria, autore di numerose pubblicazioni inerenti alla professione
di Sergio Cappa
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rabolanti o terrificanti: algoritmo e robotica, androidi e cibernetica vengono frammessi da intenditori specialisti che negli stretti tempi televisivi miscelano funambolicamente rappresentazioni sciagurate e magnetiche. Ma già nel film muto del 1927, Metropolis, diretto dal viennese Fritz Lang, lo scienziato pazzo professor Rotwang è il creatore di un prototipo androide dalle sembianze femminili in grado di sostituirsi in tutto all’uomo: le prime idee sull’Intelligenza Artificiale precedono di molto la tecnologia che le ha rese possibili. Il tema si sta timidamente affacciando ora anche ai congressi del nostro settore, benché raffinati e misconosciuti algoritmi ci “profilino” da almeno un ventennio: in un futuro molto prossimo la nostra professione potrebbe (o potrà) essere irriconoscibile alla generazione che ha fortemente voluto e formato l’optometria che oggi conosciamo. E la scuola continuerà a proporre esercizi sulla lamina e il diottro sferico? L’ottico bionico sarà ancora quello nato negli anni di Metropolis? Avrà ancora un senso la distinzione tra ottico e optometrista? Interrogarsi sin d’ora sul nostro futuro imminente, anche in un evento dedicato, credo sia urgente per combattere il virus dell’incompetenza. Non solo digitale.
A ben vedere il tema del rapporto tra uomo e macchina accompagna l’umanità da millenni. Filone di Bisanzio era un ingegnere e scrittore greco, vissuto nella seconda metà del III secolo a.C.; tra le sue numerose invenzioni c’era un robot di forma umana, noto come servo automatico di Philon, che teneva una brocca di vino nella mano destra. Quando il visitatore metteva una coppa nell’altra mano, lui vi versava l’acqua e il vino, mescolandoli come desiderato”. Questo si legge nel primo capitolo di Intelligenza Artificiale, che l’imprenditore veronese ed esperto di informatica Stefano Quintarelli ha pubblicato per Bollati Boringhieri nel 2020. Gli anni di questa generazione sono destinati a rimodellare ogni aspetto del quotidiano, opera di una tecnologia dalle potenzialità mirabili e portentose ma anche spesso inquietanti e tormentose. L’automazione del secolo XX ha permesso di accrescere come non mai la qualità della vita, annullando l’analfabetismo e migliorando la salute, ma l’attuale rivoluzione digitale appare più veloce della capacità della società di assorbirla e consumarla. In questi ultimi tempi il tema dell’Intelligenza Artificiale sta affannando e/o affascinando il consumatore degli spazi mediatici con prospettive mi-
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La voce dei protagonisti All’evento di Napoli, b2eyes ha raccolto alcune testimonianze su come gestire oggi il presbite attraverso le soluzioni e le opportunità offerte dall'industria
Presbiopia, i tre attori fondamentali insieme a Napoli
Scopri le interviste su b2eyes.com o scannerizza i codici QR
Nucci: l’importanza dell’incontro tra oculisti e ottici Paolo Nucci, professore ordinario di Oculistica Università degli Studi Milano
Bludata: imparare a leggere i dati per migliorare lo stato di salute di un’azienda
Vision Group: i servizi per l’ingaggio e la gestione del presbite
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Dai Optical: da Iself a Metaclass la personalizzazione è ai massimi livelli
EssilorLuxottica e la filosofia delle tre O
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Hoya: con Next Vision un listino personalizzato per il primo presbite
Filab: la fidelizzazione come asset fondamentale di una proposta top
Mario Veneroni, direttore vendite Hoya
Stefano Cazzola, direttore commerciale Filab
Zeiss sceglie il Forum presbiopia 2023 per il debutto delle novità SmartLife
Optovista: un nuovo progetto mette al centro l'interazione tra ottico e cliente
Fabio Briganti, product manager lenti Zeiss
Paolo Pettazzoni, presidente e amministratore delegato Optovista
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