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Per maggiori informazioni chiedi al tuo Responsabile di Zona o scrivi a hoyatiinforma@hoya.it
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Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Ottobre 2019 numero 8 www.b2eyes.com In copertina Omisan
N82019
Editore FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it Redazione Via Petitti, 16 - 20149 Milano Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it Grafica e impaginazione FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Stampa Giuseppe Lang - Arti Grafiche S.r.l. Via Romairone, 66/N - 16163 Genova
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Sommario
di b2eyes magazine
B2TRADE Editoriale Controllo della progressione miopica, la Greta Thunberg della visione 3 Attualità Occhiali made in Italy, primo semestre a due facce 4 Monopoli, dalla progressione miopica all’acuità visiva 6 Perché un convegno “cooperativo” 10 Divel Italia: internazionale, capillare e sostenibile 14 Velati-Desìo, la consulenza professionale sposa quella estetica 18 Festival del Cinema di Venezia: anche gli occhiali hanno un ruolo 20 Ottico e prodotto: scegliere è un’azione di responsabilità 26 B2STYLE Moda Is it a triangle? 30 B2EXPERT Strategie d’impresa Nessuna azienda può garantire un posto di lavoro. Solo il cliente può farlo 32 Contro-intuitivo Vendete benefici, non prodotti 34 Lab Il viaggio delle lenti a contatto: dall’uso allo smaltimento 36 Education Scuole professionali: anno nuovo, problemi antichi 42 Miopia, un decalogo per il suo controllo 44 B2TECH Lenti oftalmiche
Hoya, autunno all’insegna delle progressive 48 Zeiss, l’offerta degli ottici si arricchisce con le snow goggles 52
Lo gnommero La formazione va impressa nella memoria (scritta) 62
Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 18653 Copia omaggio
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Editoriale
Controllo della progressione miopica, la Greta Thunberg della visione di Angelo Magri
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uasi mille operatori, tra ottici e optometristi, in primis, ma anche oftalmologi, uomini d’azienda, giornalisti e altri addetti ai lavori. Tante sono state le persone coinvolte in due soli eventi, il Congresso di Monopoli e il Meeting di Padova, entrambi in ottobre, separati da pochi giorni di distanza l’uno dall’altro e soprattutto accomunati dal medesimo tema: come ritardare l’insorgenza o, almeno, frenare lo sviluppo della miopia. Tema di grande attualità per la filiera della vista e della visione su scala mondiale, un po’ come quello del rispetto dell’ambiente e della difesa del pianeta, che vede in Greta Thunberg la paladina più conosciuta. Il controllo della progressione miopica è un argomento complesso, non nuovo a chi fa ricerca e attività clinica, ma oggi particolarmente seguito per via delle abitudini delle nuove generazioni, sempre meno disposte a trascorrere il tempo libero en plein air, anzi sottoposte alle ripercussioni visive causate dalle lunghe ore di “sottomissione” a device e strumenti tecnologici di vario genere. Un argomento che ha appunto indotto gli organizzatori di due importanti eventi congressuali del nostro settore a chiamare a raccolta i professionisti e le aziende per un confronto scientifico e concreto al tempo stesso. Senza
dimenticare l’interessamento da parte di scuole, istituti, università o associazioni. L’industria è risultata determinante per rilanciare il tema, proponendo, soprattutto nella contattologia, prodotti studiati per rispondere a questa problematica. E anche l’oftalmica sta valutando le opportunità in tal senso, con lenti di nuova generazione o sottolineando i benefici di alcuni fiori all’occhiello della sua gamma nel contrasto alla progressione della miopia. Così, se la prima metà del 2019 è stata caratterizzata dall’attenzione alla presbiopia e alle sue soluzioni compensative, sempre in un’ottica interdisciplinare, con il punto più alto nel Progressive Business Forum di Firenze a fine giugno, la seconda parte di quest’anno, che si chiude con un evento come il Convegno Assottica, appare contraddistinta dal dibattito sul controllo della miopia. Ma le due questioni, pur diverse, sono di così ampio respiro che terranno sicuramente banco anche nei prossimi mesi e saranno protagoniste ancora nel 2020. Perché la soluzione di certi argomenti, così come la tutela del nostro ecosistema, non può considerarsi alla stregua di una tendenza passeggera. E perchè in entrambi i casi, con Greta e i ragazzi dei Fridays for Future da una parte e i giovani miopi dall’altra, è coinvolto il futuro delle prossime generazioni.
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Attualità
Occhiali made in Italy, primo semestre a due facce di Angelo Magri
I dati Anfao evidenziano come l’export, che rappresenta il 90% del fatturato dell’industria italiana dell’eyewear, abbia ricominciato a correre, mentre il motore del mercato interno continui a battere in testa
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econdo i dati Anfao relativi al periodo gennaio-giugno 2019, le vendite all’estero di montature sole e vista hanno fatto segnare un incremento del 7,4% in valore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre il sell out in Italia ha fatto registrare un calo dell’1,4% in valore rispetto ai primi sei mesi del 2018. «La prima metà del 2019 per l’occhialeria italiana rappresenta una boccata d’ossigeno importante e rimpolpa la crescita contenuta con cui avevamo chiuso il 2018 - è il commento del presidente di Anfao, Giovanni Vitaloni - Sicuramente l’euro debole e i dazi Usa sui beni cinesi possono aver contribuito in parte a questo risultato, non dobbiamo dimenticare però che l’export da sempre è il core business dell’occhialeria italiana, pari a oltre il 90% della nostra produzione, e che tutti lavoriamo in questa direzione». Nel dettaglio la crescita in valore è stata del 10,3% per le montature da vista e del 5,7%, per gli occhiali da sole. Per quanto riguarda invece le aree geografiche, +4,4% per l’Europa, +6,1% per l’Asia e un aumento a doppia cifra, +12,3%, in America, trainato dagli Stati Uni-
ti, primo mercato di riferimento per il settore con una quota di circa il 27%, con un complessivo +12,7%, declinato in +9,3% per gli occhiali da sole e +22,8% per le montature da vista. In Europa, invece, spiccano Germania Giovanni Vitaloni, dal 2017 presidente Anfao e di Mido, la fiera internazionale (+12%), Spagna di dell’ottica e dell’occhialeria, (+5,3%) e Fran- che l’associazione di categoria organizza cia (+0,8%), con alla fine di febbraio a Milano una contrazione soltanto nel Regno Unito (-6,3%). Per quanto riguarda, nello specifico, il mercato francese, «sembra pesare ancora sulle nostre esportazioni il cambio legislativo che ha ridotto i rimborsi assicurativi: a fronte di un positivo +2% fatto segnare dagli occhiali da sole nel primo semestre del 2019, si contrappone un leggero calo tendenziale delle montature da vista
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Attualità (-0,8%) - dicono in Anfao - Decisamente positivo l’andamento dell’export degli occhiali da sole italiani in Germania e Spagna, dove registriamo rispettivamente +14,7% e +6,8% sullo stesso periodo del 2018». Il mercato interno resta invece fiacco, con consumi ancora negativi. «A livello di prodotto continua a essere l’occhiale da sole a soffrire maggiormente, mentre a livello di canale è l’ottico indipendente a essere più sollecitato rispetto alle catene», spiegano, alla luce del sell out monitorato da GfK, dall’associazione di riferimento per le aziende italiane di occhialeria e di oftalmica. Quali, dunque, le prospettive per i prossimi mesi? «È difficile poter fare una previsione perché l’incertezza a livello internazionale, che è sempre il nemico principale con cui dobbiamo combattere, resta alta e il nostro mercato sta cambiando molto velocemente, forse più di quanto le aziende, soprattutto medie e piccole, siano in grado di adeguarsi. Speriamo che l’export continui a viaggiare su questi livelli e che il mercato interno, spinto da un miglior clima complessivo e da una auspicata stabilità politica, possa finalmente recuperare», afferma ancora Vitaloni, che ricorda anche l’importanza del programma di internazionalizzazione e dei nuovi servizi predisposti da Anfao, che fa parte
Il Fashion District, l’area della fiera dedicata ai big player dell’occhialeria, a Mido 2019
di Confindustria Moda, primo tra tutti un piano di formazione rivolto alla forza vendita delle aziende in collaborazione con Sda Bocconi sul versante commerciale e marketing e la nascita del politecnico dell’occhiale con Certottica sul fronte della formazione tecnica e di prodotto.
Noi siamo piccoli, ma cresceremo... Se i primi sei mesi del 2019 hanno fatto registrare un trend complessivamente positivo, già a partire dai principali sbocchi esteri dell’occhiale made in Italy, ancora di più si sono rivelati performanti quei mercati ancora nella fascia dei cosiddetti minori, ma che la stessa Anfao definisce «potenzialmente interessanti» per l’industria italiana dell’eyewear. A cominciare dall’Europa, con Polonia (+15,9% rispetto allo stesso periodo del 2018), Svezia (+74,9%), Ungheria (+11,1%), Croazia (+7,1%) e Russia (+16,4%), per la quale l’associazione di categoria parla di un export «in netto recupero». Passando a quelli tradizionalmente definiti paesi emergenti, vanno segnalati i gratificanti risultati delle vendite in Messico (+20,3% rispetto a gennaio-giugno 2018), Emirati Arabi (+11,9%), Brasile (+14,6%), Sud Africa (+9,6%) e Arabia Saudita (+18%). «Va detto che, benché in termini assoluti il potenziale sia alto, a livello di quote di mercato i numeri sono ancora poco significativi», precisano in Anfao, dove ritengono che un discorso a parte meriti invece la Cina, «paese che, oltre a essere un grosso bacino di approvvigionamento, assorbe ormai circa il 5% in valore delle esportazioni dell’occhialeria italiana: nel primo semestre del 2019 l’export complessivo del settore ha fatto segnare un +6,9%».
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Attualità
Monopoli, dalla progressione miopica all’acuità visiva di Angelo Magri
Capire come il professionista del futuro dovrà utilizzare al meglio tutti gli strumenti a disposizione per andare oltre la semplice misurazione dell’acuità visiva: sarà l’obiettivo del Congresso 2020, in programma sempre nella località pugliese e sempre nel secondo fine settimana di ottobre, come annunciato dal suo responsabile scientifico, Giancarlo Montani
E
ntrato nel secondo decennio di vita, il altre regioni del sud, ma da diverse zone del Congresso su Aggiornamenti in con- centro e anche del nord Italia, facendone così tattologia e ottica oftalmica fa ormai un evento di respiro nazionale. A questo si registrare numeri di tutto rispetto: per aggiunge un panel di relatori italiani e interl’undicesima edizione, svoltasi lo scorso ottobre, è stata superata quota 40 aziende espositrici, con una decina di debutti assoluti, e 400 professionisti iscritti, provenienti da più parti d’Italia. Tant’è che a Mery Veneziani, responsabile dell’organizzazione dell’evento, la definizione di appuntamento locale ormai sta stretta: il Congresso di Monopoli richiama delegati non soltanFoto di gruppi dei relatori al Congresso 2019 su Aggiornamenti in contattologia e ottica oftalmica to dalla Puglia e dalle
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Attualità nazionali di chiara fama, introdotti anche quest’anno da Nicola Di Lernia: da quelli che tradizionalmente salgono sul palco ad alcune new entry, scelte proprio per la specificità di un argomento come il controllo della progressione miopica, cuore dell’edizione 2019. «Sono infatti intervenuti, tra gli altri, un guru della professione e della comunicazione come Brian Tompkins, ricercatori di fascia top nella contattologia come José Manuel Gonzalez-Meijome o Edward Mallen, esperte Uno scorcio della platea in plenaria all’evento di Monopoli che già lavorano da anni al controllo della progressione miopica, quali rivestita dagli insegnanti. «Il controllo della Elena Garcia Rubio e Karin Teuben, o una figu- progressione miopica è uno degli argomenti ra molto attiva su web e social per sensibilizza- che nell’ultimo periodo hanno fatto registrare re il pubblico sul controllo miopico, come Pascal la maggiore attenzione, anche grazie all’imBlaser, protagonista della plenaria della secon- pegno delle aziende di contattologia in questo da giornata, che quest’anno è stata strutturata ambito - aggiunge Montani - Senza dimenticain modo diverso: accanto ai tradizionali corsi di re che pure l’industria oftalmica si sta attivando approfondimento delle tematiche scientifiche e in tale direzione, con una serie di test di prodottecniche trattate la domenica, infatti, il lunedì ti soprattutto in Asia, dove è più elevata la conmattina ampio spazio è stato dato al confronto centrazione di soggetti miopi. Inoltre la miopia su argomenti complementari al controllo del- è un argomento, oltre che di interesse continla progressione miopica, puntando soprattutto gente, anche ricco, considerando ad esempio sulla comunicazione, con presentazioni meno i fattori di rischio che si accompagnano allo tecniche ma legate a elementi altrettanto im- sviluppo miopico e soprattutto dei più giovani: portanti - dice Montani - La questione, del re- non si può, infatti, avere risultati efficaci inisto, va valutata a 360 gradi e affrontata quin- ziando un trattamento per il controllo miopico di da più angolazioni, ecco perché durante la a 18-20 anni, quindi al Congresso si è discusseconda giornata dei lavori abbiamo proposto so anche della necessità di mettere in atto le anche una tavola rotonda per un confronto sul- diverse procedure disponibili nei bambini in le principali esperienze europee al riguardo». età scolare. Rallentare la progressione miopiIl tema scelto per il Congresso 2019 di Monopoli ca, infine, può contenere l’entità della miopia, è di grande attualità scientifica e tecnica per stabilizzandola al di sotto di valori oltre i quali, la filiera della vista e della visione: come ha ri- invece, aumentano i rischi di sviluppare patocordato Di Lernia introducendo i lavori, appare logie retiniche: ecco perché i vari argomenti oggi più che mai necessaria una sorta di con- trattati a Monopoli sono stati affrontati, come in vivenza pacifica tra le figure dell’oftalmologo, ogni edizione, tenendo in considerazione tutte del pediatra, del medico di base e dell’ottico le figure professionali interessate nella gestiooptometrista, al riguardo, oltre all’importanza ne del soggetto miope».
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Attualità
Perché un convegno “cooperativo” a cura della redazione
L’evento, tenutosi a metà settembre a Mestre e curato congiuntamente da Vision Adria e Oxo, oltre ad aver ottenuto un risultato positivo in fatto di pubblico e partner, ha lanciato un chiaro messaggio al mercato: la cooperazione tra realtà affini è non solo necessaria, ma anche vincente
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età settembre, Mestre, Padiglio- precedenti convegni scientifici Vision Adriane Rama dell’Ospedale dell’An- Banca degli Occhi del Veneto. Oltre al prestigelo. Dal 2016 è attiva la part- gioso panel di aziende partner, rappresentanership tra Vision Adria e la tive dell’intera filiera, con i loro relatori, i 150 Fondazione Banca degli Occhi del Veneto, congressisti intervenuti, equamente riparticonnubio vincente per il nord est dell’ottica. Nel 2019 Vision Adria ha voluto condividere con Optocoop ItaliaOxo il proprio percorso congressuale, aperto non soltanto ai soci, con un’iniziativa atipica per il mercato cooperativo dell’ottica: Value4Vision, un convegno di management dedicato a Crm e customer care. Gli organizzatori hanno coinvolto nella regia Nicola Di Lernia, Nicola Di Lernia, curatore di Value4Vision, durante il suo intervento già curatore dei due
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Attualità Carnegie School Italia, Valeria Angella, su customer care e Crm a uso dell’ottico. «Oxo e Vision Adria rispondono a un mercato in mutamento ed evoluzione con un progetto che mette al centro la qualità, la professionalità e nuovi strumenti per comunicare: il tutto a beneficio dei centri ottici del futuro». Così Massimo Barberis, direttore generale di Optocoop Italia, spiega Da sinistra: Marco Carminati, presidente di Optocoop Italia-Oxo, Igino Franceschetto, presidente cosa ha condotto alla realizdi Vision Adria, Massimo Barberis, direttore generale di Optocoop Italia-Oxo, e Nicola Di Lernia zazione di un evento come quello di Mestre. Gli fa eco Marco Carminati, presidente della medesima cooperativa, che rappresenta circa 440 punti vendita sull’intero territorio nazionale. «Il desiderio di comprendere o scoprire quali strumenti e azioni possano portare al controllo dei processi di vendita ha spinto molti ottici a partecipare a un evento unico nel panorama del nostro settore, con un consequenziale beneficio dei clienti degli imprenditori presenti», commenta Carminati. A sua volta Igino Uno scorcio della platea al convegno di Mestre Franceschetto, presidente di Vision Adria, che dà voce ti tra le due cooperative e i non soci, hanno a una quarantina di negozi di ottica nel nord potuto ascoltare due esponenti di livello sul est del nostro paese, ricorda come «la volontà tema consumatore: una case history da parte di affrontare preparati un mercato in continuo del responsabile del marketing Crm di Nis- cambiamento ci ha convinto a offrire agli ottici san Auto Italia, Massimiliano De Blasi, che Oxo, Vision Adria e non solo argomenti di quaha introdotto il tema della delocalizzazione di lità per poter intercettare i mutamenti ed essere, questa strategia, ovvero come i concessionari quindi, sempre più preparati e professionali nel della casa automobilistica siano stati respon- rispetto dei nostri clienti - afferma Franceschetsabilizzati con successo nella gestione auto- to - Il tutto in una location unica come la Fonnoma delle azioni di Crm, e un doppio inter- dazione Banca degli Occhi del Veneto, nostro vento della senior corporate trainer di Dale partner da oltre tre anni».
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ivel Italia sta raccogliendo risultati positivi sia in termini di prodotto, grazie alla continua ricerca interna all’azienda, sia in termini di vendite, nonostante la delicata congiuntura economica. È, inoltre, in programma una serie di ulteriori iniziative e strategie commerciali per rafforzare il gruppo, che ha la sede principale alle porte di Bologna, sul mercato interno e su quello internazionale. Le anticipa Brando Marraccini, direttore generale di Divel Italia.
le stagnazione delle vendite nel primo semestre, dettata da un calo generale delle vendite nell’eyewear, soprattutto nell’export. Tuttavia Silmo 2019 ha aperto nuove collaborazioni e le collezioni presentate hanno avuto ottimi riscontri da parte dei nostri clienti: questo ci porta a prevedere un secondo semestre positivo come base per il 2020, in cui si consolideranno i risultati.
Quali sono gli elementi di novità dei prodotti vista e sole introdotti all’ultimo Come è andato il primo semestre Silmo? 2019 e quali sono i primi feedback In Francia siamo presenti con una filiale locale sull’andamento delle vendite del semestre che fornisce servizi sia ai fabbricanti, con i filtri soin corso? lari, sia agli ottici con le lenti graduate, soprattutto I primi sei mesi di quest’anno sono stati positivi per colorate. Alla fiera parigina ci concentriamo soliquanto riguarda le vendite delle lenti tamente soprattutto sulle lenti da sole, da vista, con una sostanziale crescipoiché sul mercato francese operano ta rispetto allo stesso periodo del 2018. alcuni dei migliori brand dell’occhialeL’incremento era atteso ed è dovuto sia ria. Quest’anno abbiamo presentato tre a una risposta agli investimenti di marnuove linee: Dark Glam, lente caratteketing effettuati sia alle strategie messe rizzata da trattamenti che danno come in atto dalla nostra direzione commerrisultato una specchiatura molto soft e ciale, guidata da Ernesto Di Dedda. raffinata, nei colori oceano, ruggine, Questo trend si sta confermando anche sabbia e smeraldo; Decoprint, upgrade nel semestre in corso e siamo fiduciosi della tecnica con cui vengono stampache le politiche adottate porteranno a ti disegni e decori in alta qualità sulla riscontri concreti anche per il prossimo lente con precisione molto accurata nei anno. Nel comparto dei filtri solari abdettagli; e NoHEV, lente con tecnologia Brando Marraccini, biamo, invece, registrato una sostanzia- direttore generale di Divel Italia anti-luce blu, la quale, attraverso l’uso
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Attualità combinato di materiale ad assorbimento UV 420 e tinte scure, offre una elevata protezione sui filtri solari. Per quanto riguarda le lenti bianche, grazie all’introduzione di nuovi macchinari nei laboratori di Milano e ai continui investimenti in tecnologia e sviluppo, abbiamo lanciato Serena: si tratta di una monofocale free form antifatica, progettata per ridurre lo sforzo dell’occhio durante le situazioni in cui lo sguardo passa continuamente dalla visione da lontano a quella da vicino e viceversa. Tutti i nuovi prodotti vista e sole sono oggetto della nuova campagna pubblicitaria che sarà online nei prossimi mesi, in particolare sulle app di meteo.it e TgCom. All’estero quali attività sono in programma per rafforzare il brand? Il business dei filtri solari ha raccolto significativi riscontri all’estero da parte dei player internazionali dell’eyewear che ci permettono di interagire con il settore a livello mondiale. Stiamo, inoltre, lavorando molto bene anche nel segmento oftalmico, grazie alla continua collaborazione e a investimenti diretti nello sviluppo dei mercati locali attraverso i nostri partner. Abbiamo rafforzato la nostra presenza in Africa, in Medio Oriente e in Europa Orientale, sfruttando soprattutto la produzione diretta della nostra sede asiatica Divel Shanghai. Per rafforzare queste partnership ogni anno investiamo buona parte del budget di marketing in attività di supporto alla crescita del brand in fiere, convegni e roadshow cui partecipa personalmente il nostro staff e attraverso i quali presentiamo e rafforziamo l’immagine dell’azienda agli ottici locali. La spinta che stiamo dando al marketing nel mercato estero è notevole e i risultati ci stanno premiando.
L’ultima campagna di Divel Italia
sempre più efficienti agli ottici italiani, si rivela fondamentale per il nostro progetto di crescita: recentemente abbiamo inaugurato una nuova filiale nei pressi di Rimini, che copre tutto il territorio della Romagna, compresa la Repubblica di San Marino. La filosofia di Divel Italia si fa sempre più eco-friendly. Sono previsti progetti di sostenibilità ambientale? Quali sono gli obiettivi? Divel Italia da tempo si impegna nella ricerca di prodotti e tecnologie di produzione sostenibili. I progetti che abbiamo concluso e che stiamo affrontando in questo periodo sono volti a perseguire questo obiettivo. Recentemente siamo partiti con l’iniziativa “La seconda vita di una lente”, in collaborazione con l’Università degli studi di Palermo, che è sfociata nella progettazione della serie di lampade Highlight. Siamo sempre più motivati a indirizzare la nostra mentalità e il nostro operato verso il rispetto dell’ambiente e la riduzione degli scarti. Il nostro approccio eco-friendly sarà pienamente visibile a Mido 2020 e interesserà allestimenti, packaging e prodotti.
Per gli ottici italiani avete in serbo progetti concreti a breve e medio termine? I partner italiani rimangono sempre al centro della nostra attenzione li supportiamo attraverso proposte contrattuali personalizzate e attività di marketing ad hoc. I nostri clienti hanno a disposizione un catalogo mediakit, attraverso il quale possono ordinare gratuitamente materiale pubblicitario da esporre nei propri negozi a supporto della vendita. Inoltre, a breve verrà avviato il progetto Divel Club, che permetterà agli ottici aderenti di godere di numerosi vantaggi, oltre alla possibilità di essere presenti sullo store locator del nostro sito, che sarà presto online. Inoltre aumentare la capillarità dell’azienda, offrendo servizi di laboratorio e consegna
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Attualità
Velati-Desìo, la consulenza professionale sposa quella estetica di Francesca Tirozzi
Lo storico centro ottico di Gallarate, in provincia di Varese, nei mesi scorsi ha ospitato, in collaborazione con il brand di lenti a contatto colorate, una delle tante iniziative in cui alla professionalità del suo staff affianca la qualità di prodotto del partner industriale
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niziative, con il supporto dei propri fornitori, con taglio esclusivamente professionale: è l’obiettivo di Ottica Velati che insieme a Desìo, alla fine di giugno, ha organizzato un appuntamento, uno dei tanti realizzati durante l’anno. «La nostra insegna collabora soltanto con realtà che sposano questa filosofia - spiega Laura Velati, che per l’omonima impresa familiare si occupa della gestione di eventi, della comunicazione e delle risorse umane - Desìo è fra queste: con l’azienda di contattologia abbiamo studiato una formula innovativa per la nostra attività». Nello storico centro ottico di Gallarate è, infatti, presente uno studio, situato al secondo piano dei locali di via Mazzini, nel cuore della località lombarda, per l’applicazione e la consulenza di lenti a contatto. «Generalmente questa attività si svolge in uno spazio riservato: con Desìo abbiamo invece voluto trasferirla all’ingresso del nostro centro ottico, in modo che fosse visibile al pubblico - dice la manager - L’appuntamento è iniziato nel pomeriggio per terminare a sera inoltrata, intorno alla mezzanotte, poiché si è svolto in concomitanza con la Notte Bianca cittadina». Nell’area vendita è stata, quindi, ricreata una zona per l’applicazione con l’assistenza di due ottici optometristi dello staff di Ottica Velati, che offrivano una prova delle lac colorate di Desìo, «mostrando l’intera palette di colori, proprio come se fosse un trucco
- precisa Velati, che per la serata ha personalmente indossato le lenti a contatto dell’azienda Una fase dell’evento di Ottica Velati di Busto Ar- in collaborazione con Desìo sizio, in qualità di “testimonial” - La consulenza era innanzitutto estetica ma, contestualmente, veniva fornito un supporto professionale per far comprendere all’utente come doveva essere applicata e rimossa una lente a contatto: abbiamo, quindi, unito l’alta qualità del prodotto alla nostra professionalità». Molte le persone incuriosite che sono entrate in negozio, attirate non soltanto dall’insolita postazione, ma anche dal dj set e dall’open bar messo a disposizione dal punto vendita. Laura Velati tiene a sottolineare che in occasione di questo tipo di iniziative non si vende nulla. «Eventualmente viene effettuato un ordine da parte del consumatore - afferma - Nel caso di Desìo gli ordini sono stati copiosi e altrettanto numerose le necessità refrattive dei partecipanti, molti dei quali hanno prenotato per i giorni successivi un più approfondito controllo visivo presso il nostro centro ottico».
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Attualità
Festival del Cinema di Venezia: anche gli occhiali hanno un ruolo di Luisa Espanet
Perfeziona un personaggio, mette in risalto un dettaglio, un’azione: l’eyewear da sempre può avere una funzione di completamento dell’opera. Ne sono un esempio alcuni film presentati alla 76esima edizione della Mostra internazionale d’Arte cinematografica
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i può parlare di tendenze nel cinema? Considerato il vasto panorama di proposte sembra una domanda destinata a rimanere senza risposta. E invece si può, specie se si considera un campione rappresentativo del cinema. Come potrebbero essere i film presentati a inizio settembre alla 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, molti già nelle sale, altri che stanno per arrivarci, alcuni visibili su Netflix e altri che avranno una distribuzione limitata o non l’avranno affatto. Si sta parlando di un cinema di livello, non importa se film in concorso, fuori concorso o nelle sezioni minori. Basta considerare quelli che, premiati o no, hanno fatto parlare, per vedere come tutti i generi siano contemplati. Ma c’è un fil rouge, se così si può dire, che li tiene legati. Qualcuno sostiene che nei film di Venezia deve esserci la “sfiga”, oltre naturalmente a elementi assoluti come la buona fotografia, l’ottima recitazione, eccetera. Può sembrare una visione semplicistica. Ma non lo è. Sottintende che anche nel film d’azione o con effetti speciali sono presi in considerazione i sen-
timenti, l’interiorità, le sfumature del carattere. Che spesso rivelano disagi della personalità, difficoltà di rapportarsi agli altri, un’infelicità molto lontana dal concetto di “happy end” e più vicina a quello, appunto, di “sfiga”. Anche dove non si aspetta. È il caso di Ad Astra, debutto nella fantascienza di James Gray, con un inizio spettacolare. Brad Pitt, nei panni dell’astronauta Roy Mc Bride, è mandato in missione per localizzare il padre,
Il regista di Ad Astra, James Gray
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Attualità Da sinistra, Johnny Depp e Mark Rylance in Waiting for the Barbarians
Da sinistra, Robert De Niro e Joaquin Phoenix in Joker (Credits: Nico Tavernise)
Da sinistra, Jean Dujardin e Louis Garrel in J’accuse
anch’egli astronauta, disperso nello spazio e ritenuto pericoloso, per neutralizzarlo. L’azione c’è, ma altrettanto in evidenza sono i tormenti di Roy, incapace di avere relazioni normali, proprio per aver vissuto infanzia e adolescenza con un padre assente. Il film Leone d’oro Joker, per quanto d’azione con scene forti e violente, è uno studio attento del personaggio di Arthur Fleck, uno straordinario Joaquin Phoenix, che diventa una specie di Amleto americano, rovinato dai dubbi, che fanno crollare le poche certezze che aveva e lo trasformano in un mostro assassino (foto di schiena con Robert De Niro nella parte del conduttore televisivo Murray Franklin).
È interessante notare come da parte di registi e sceneggiatori ci sia voglia di guardare da altri punti di vista. Come attraverso invisibili occhiali, che vanno in fondo alle situazioni e alle persone. Sono veri, invece, gli occhiali che porta Johnny Depp nel ruolo dello spietato colonnello Jol, in Waiting for the Barbarians del colombiano Ciro Guerra, liberamente tratto dall’omonimo romanzo del premio Nobel John Maxwell Coetzee. Sono occhiali massicci, scuri, metallici con una forma tale, come ha commentato in un’intervista lo stesso attore, che mettono soggezione e intimidiscono. foto Perfetti, quindi, per meglio definire il cattivo Jol. Ma questo non è l’unico film di Vene-
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Attualità Catherine Deneuve in La verité (Credits: L.Champoussin)
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zia dove gli occhiali sono fondamentali per completare una descrizione e per fare uscire un lato, anche oscuro, di un personaggio, che è appunto la tendenza su cui insiste il cinema attuale. Un altro esempio si ha nel film premiato con il Leone d’Argento J’accuse di Roman Polanski, nelle sale italiane a fine novembre con il titolo L’ufficiale e la spia. Racconta con lo stile avvincente di un thriller il famoso caso Dreyfus. La maggior parte degli attori nel ruolo di militari, avvocati, giudici indossano occhiali scuri o tartarugati comunque pesanti, che fanno apparire chi li porta più severo e autoritario, mentre Dreyfus, interpretato da un convincente Louis Garrel, ha dei piccoli occhiali metallici senza le aste. Qualcosa di leggero, fragile, dietro cui non si vuole nascondere o sembrare altro di quello che è (foto con Jean Dujardin nella parte del colonnello Picard). Non sono solo un accessorio, ma completano il personaggio quelli di Kristen Stewart nel ruolo di Jeanne Seberg (nella foto Jean Seberg) per il biopic Seberg di Benedict Andrews. Sono i classici grandi da sole tipici delle dive, ma pure con lenti da vista, proprio come
li portava l’attrice anche nel famoso bacio con Jean Paul Belmondo in A bout de souffle. Anche il mettersi o il togliersi gli occhiali può diventare un gesto rivelatore. Così in Vivere, curato lavoro di Francesca Archibugi fuori concorso, Massimo Ghini nel ruolo dell’importante professoremedico Marinoni ha occhiali cerchiati di nero, ma quando il suo colloquio, sempre alla scrivania, con Susi, la bravissima Micaela Ramazzotti, prende un tono più confidenziale li toglie, quasi volesse avvicinarsi di più alla persona, non mettere barriere fra loro. Non hanno un significato invece, ma sono solo un accessorio da diva quelli di Catherine Deneuve, in La verité del regista giapponese Kore-Eda Hirokazu, con la pelliccia di leopardo, che l’attrice ha rivelato essere sua. Un complemento da spiaggia anche gli occhiali da sole di tutti i tipi che indossano le ragazze in bikini sulla spiaggia dell’Excelsior dove cammina Jude Law, in slip bianchi, nel nuovo episodio di The new Pope di Paolo Sorrentino. Occhiali molto diversi da quelli portati da quasi tutti gli alti cardinali che circondano il papa.
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Attualità
Ottico e prodotto: scegliere è un’azione di responsabilità L’assortimento è un lavoro scientifico, non può essere fatto “di pancia”: alcune regole fondamentali per gestire meglio il magazzino ed essere al passo con le tendenze, mantenendo la propria identità
In ottica poter “scegliere” è una delle caratteristiche che distingue il punto vendita indipendente dalle catene e dai franchising, in cui il prodotto viene invece accuratamente selezionato dai buyer secondo una strategia condivisa. Esistono anche negozi indipendenti che appartengono a gruppi o sono in partnership con aziende che producono collezioni eyewear: di base autonomi nelle scelte, risultano però legati alla ricezione di una parte del prodotto secondo accordi stabiliti. A ogni cambio di stagione, l’ottico indipendente deve approcciarsi alla selezione intelligente degli assortimenti, da integrare con la merce acquistata nella stagione precedente e rimasta invenduta, con il magazzino ed eventualmente con le collezioni inviate di default dai fornitori partner.
di Angelica Pagnelli*
Scegliere è un’azione di responsabilità. Il professionista che affronta il momento del sell in con questo approccio sviluppa l’opportunità di: • favorire un apprezzabile sell out; • conquistare la fiducia dei clienti; • diventare un ottimo punto di riferimento per il settore. La pagella di eccellenza del punto vendita non coinvolge solo le pareti architettoniche del negozio, l’esistenza di una vetrina perfettamente allestita ogni mese, il reclutamento di commessi preparatati, l’elevata competenza in materia oftalmica e contattologica, la capacità di essere recettivi alle tendenze moda e la forte e attiva presenza social. Oggi, anche in ottica, la comunicazione rappresenta uno degli elementi imprescindibili e ha inizio con la consapevole selezione dei prodotti. Due elementi concorrono innanzitutto alla definizione di assortimenti “centrati”: • l’attivazione di una corretta individuazione dei target; • la creazione di una strategia di vendita vincente.
*Angelica Pagnelli è creatrice dei format “Guardaroba Occhiali” e “Swap Party Occhiali”, fondatrice di “Immagine & Modi”, esercita l’attività di consulente e trainer a livello mondiale per aziende e imprenditori dell’ottica e partecipa, in qualità di relatrice, a seminari sul business dell’immagine per professionisti di vari settori.
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Attualità
La prima si fonda sull’individuazione dei clienti esistenti da fidelizzare e nuovi da conquistare. La seconda, invece, riguarda l’allineamento del team sui contenuti da comunicare in tutte le fasi di vendita: • prima: promo on e offline, attraverso i canali social e la logica espositiva, gli eventi in store e l’attività di networking; • durante: utilizzo nel processo di vendita di argomentazioni sul problema visivo, performance del prodotto, valori del brand e caratteristiche estetiche del cliente; • dopo: attenzione nella fase di congedo, call post vendita e analisi della customer experience.
scia di mercato che fa riferimento alla massa, certamente bisognerà analizzare quali sono i brand che possono soddisfare tale esigenza, senza snaturare l’essenza della propria realtà. Per fare ciò è necessario avere una cultura profonda dei marchi esistenti sul mercato, sia commerciali sia di nicchia. Importante risulta anche non avere pregiudizi e non escludere a priori. Ad esempio, negli anni scorsi, molti negozi hanno deciso di impostare il proprio business sul design, eliminando completamente i brand commerciali. Alla luce dei trend di mercato, che favoriscono attualmente l’appartenenza al marchio, a seguito della diffusione di una cultura, contestabile o meno, attivata dall’universo di fashion blogger, non si possono scartare a priori alcune label che attirano una determinata tipologia di consumatore finale dalle caratteristiche interessanti, predisposto all’acquisto e al passaparola.
Le new entry in negozio Prima di tutto è importante l’utilizzo corretto del proprio gestionale, che consente la lettura degli indici di rotazione. Si suggerisce certamente l’analisi dei dati su base annuale, con occhio al semestre per i marchi introdotti per la prima volta nel riassortimento precedente. Realizzare una lista in base al segmento di prodotto, lusso, premium o diffusion, è fondamentale, ma occorrono le conoscenze e la formazione adeguata che consentono di procedere alla classificazione. Se, ad esempio, dall’elenco stilato si evince una prevalenza di prodotti della categoria lusso, ma s’intende coprire anche la fa-
Occorrono anche i normal seller Lo studio dell’area geografica in cui il centro ottico risiede e l’idea di rivolgersi a un pubblico più ampio aggiungono valore al tipo di pianificazione da attivare. Dopo aver individuato i target, gli obiettivi economici e l’impostazione lusso, premium o diffusion con cui allestire lo store, che dovrà essere visibile non solo negli assortimenti, ma anche nell’ambientazione e
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Attualità nell’esposizione, si procede con i brand da dismettere, su cui attivare campagne promozionali (restyling e trasformazione di montature da vista in sole e viceversa, proposta di utilizzo di lenti cosmetiche, vendita online, campagna secondo occhiale, ecc), e con quelli che saltano il giro del sell in per svariate altre ragioni (modello continuativo, cambiamenti corporate importanti dell’azienda produttrice, indice di rotazione basso, esperienza negativa per quanto riguarda l’assistenza, ecc). A questo punto prende forma l’inserimento del prodotto nuovo, inteso come rinnovamento dei modelli di marchi già selezionati o nuovi brand da introdurre. La conoscenza delle tendenze di stagione consente la selezione di modelli all’interno delle collezioni che possono essere di attrazione per la propria clientela: bisogna perciò essere attivi e diffondere il trend, per non correre il rischio di averlo in negozio quando sta già scemando. La tradizionale frase dell’agente di zona “questo va, questo non va” fa riferimento ai best seller che è positivo includere negli assortimenti, ma servono anche i normal seller, i modelli senza tempo, facilmente indossabili e graduabili, che possono essere proposti senza riferimento stagionale, oltre ai modelli image maker, che catalizzano l’attenzione in vetrina e diventano oggetto del desiderio per chi ama osare.
costruire. E deve quindi stabilire quanti pezzi possano essere ritenuti pochi, tanti o moltissimi. Lavorare senza un piano non favorisce un assortimento adeguato. A inizio stagione deve sempre essere definito il budget da investire in prodotto: spesso, invece, si procede con ordini “emotivi”, che necessitano successivamente di razionalizzazione e, di conseguenza, inducono a effettuare resi o a programmare ordini dilazionati. Accade altresì che il prodotto arrivi in negozio, su richiesta dell’ottico, a cavallo tra le due stagioni: questo rappresenta un errore tipico, perché i trend hanno una dinamicità che non consente di rinviare l’adesione. A loro volta i brand di design hanno termini di consegna più lunghi e questo è un altro dettaglio da prendere in considerazione. L’obbligo del quantitativo dei pezzi impone una revisione ultima delle collezioni da acquistare: anziché tenere un marchio invenduto, è meglio infatti rinunciarvi e dedicarsi con entusiasmo alla vendita di quelli su cui è possibile argomentare, per esaurirli. Solo questo consente di elevare il budget da destinare al prodotto. Infine, non dimentichiamo che la vera arte risiede oggi nel riciclare, reinventare, riutilizzare: è la customizzazione a rendere il punto vendita competitivo e a trasformare il professionista in un concentrato di abilità. Insomma, la definizione degli assortimenti è un lavoro scientifico da affrontare con tutto il team, nel timing giusto, e con i consulenti esperti del settore, capaci di introdurre know how e continui aggiornamenti: in ottica l’assortimento non va a nozze con il sentimento.
Quanti pezzi bisogna acquistare Ogni centro ottico, in base a fatturato e spazi espositivi, deve avere chiaro il quantitativo da ordinare, secondo una classifica interna da
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Moda
Blackfin
Is it a triangle? di Francesca Tirozzi
Coach
Jimmy Choo
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Moda Moschino
Angel Chen
Made in Cadore
neubau eyewear
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Strategie d’impresa
Nessuna azienda può garantire un posto di lavoro. Solo il cliente può farlo La frase fa riferimento al pensiero di Jack Welch, nel libro Marketing metrics: il marketing che conta, pubblicato da walmart.com, e si addice all’attuale situazione di mercato dell’ottica indipendente in Italia di Anna Gatti*
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metà settembre, a Mestre, presso la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto, nella giornata dedicata al practice management,organizzata da Oxo e Vision Adria, si è parlato di Crm e di valore della vendita nella costruzione del rapporto con il cliente. I contributi sono stati tutti di grande valore: in particolare, Valeria Angella di Dale Carnagie School Italia e Massimiliano De Blasi, Crm manager di Nissan Auto Italia, hanno illustrato in modo efficace l’importanza della relazione con il cliente nel mondo del business. In quello dell’ottica, dove il cambio dell’occhiale avviene mediamente ogni quattro anni, è indispensabile che l’ottico mantenga tale relazione nel tempo. La tecnologia è molto utile per interagire con l’utente finale, ma è la persona che conta, perché rende proficua nel tempo questa relazione. Risulta opportuno presidiare tutte le fasi della sua esperienza d’acquisto, dalla conoscenza alla selezione, per arrivare alla soddisfazione e alla fedeltà, fino alla creazione di “ambassador” che parlino bene del negozio e, appunto, della loro esperienza d’acquisto. È stato illustrato come la competenza del personale di vendita, l’orientamento al cliente attraverso empatia e disponibilità e la determinazione a fornire e comunicare valore aggiunto nel momento della vendita portino necessariamente a conquistare la fiducia del cliente finale, che la dimostrerà attraverso ripetizioni di acquisto, passaparola positivo, aumenti di fatturato.
Il venditore ottiene la fiducia del cliente quando: • ascolta per comprenderne i bisogni; • rispetta il tempo del cliente; • è preparato e ha un atteggiamento sicuro e positivo; • ha messo il cliente al centro della vendita e lo ha fatto sentire protagonista. Questo è il momento di cogliere la sfida del cambiamento per uscire dalla omologazione e banalizzazione dell’offerta. Bisogna comunicare il valore del centro ottico e il Crm rappresenta una strada da percorrere. Di seguito vengono evidenziati gli elementi di comunicazione su cui concentrarsi. • Coerenza, non parlare sempre di sconto, ma identificare i valori che si vogliono trasmettere: la coerenza rafforza la professionalità dell’ottico. • Rilevanza, fornire informazioni utili e parlare di miglioramento della qualità della vita: vendere valore e valori. • Coinvolgimento, un ottico è un consulente e non un venditore: spiegare e offrire servizi. Sarà importante gestire i processi e l’obiettivo del Crm dovrà essere quello di ingaggiare il cliente per migliorare la conversione e la fedeltà al marchio. Questo significa comunicare al cliente giusto, nel momento giusto, con il canale giusto e con il messaggio giusto, per raggiungere ogni cliente e farlo sentire davvero importante. Da anni parliamo di tali argomenti, ma adesso il tempo dell’attesa è finito. Oggi i competitor più pericolosi per l’ottico indipendente sono le catene leader della grande distribuzione. E loro tutto questo lo fanno già.
* Anna Gatti, consulente aziendale, titolare di A&G Studio di Bologna, specializzato nel controllo di gestione e analisi dei costi.
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Vendete benefici, non prodotti Il consumatore acquista la soluzione a un suo preciso bisogno: si tratta di un concetto basilare nella vendita di articoli di valore, ad esempio le lenti progressive. Ecco perché diventa fondamentale capire cosa sia associato al bisogno del cliente che vuole essere soddisfatto
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olte volte ci poniamo questa domanda: ma lui, il nostro cliente, cosa vuole davvero? In molti casi le risposte sono guidate dall’intuito, in altri dalla logica. E non sempre sono quelle corrette. Esiste un modo semplice e infallibile per trovarle: chiedilo a lui.
di Michaela Gariboldi e Paolo Valentini*
matori con lo scopo di capire da loro cosa desiderano e come vorrebbero che comunicassimo quello che intendiamo proporre loro. In definitiva, anche nel nostro negozio di ottica dobbiamo realizzare un’indagine. Non sono solo le grandi aziende che possono chiedere, ma anche noi piccoli imprenditori possiamo utilizzare questa tecnica efficace per comprendere al meglio cosa vogliono i nostri potenziali clienti. Vediamo come. • Identifichiamo il prodotto o l’ambito commerciale: nel nostro caso, le lenti progressive. • Capiamo quali sono i prodotti o servizi che vorremmo spingere di più. • Scriviamo una lista di benefici che questo prodotto offre a chi lo utilizza: per le progressive personalizzate, ad esempio, il campo di visione ampio, la lente più sottile, ecc.
Diventare intervistatori I sondaggi e le ricerche di mercato altro non sono che un’intervista a un gruppo di consu-
* Michaela Gariboldi, socia di Open Source Management, è specializzata in risorse umane e management per le Pmi italiane. * Paolo Valentini, esperto in marketing e gestione delle risorse umane, con un focus pluriennale sul mercato ottico italiano, è titolare di I-Profile Venezia. Open Source Management opera nel mondo della consulenza aziendale. I-Profile Venezia è l’azienda franchisee di Osm per le province di Rovigo e Venezia.
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Contro-intuitivo • Formuliamo domande atte a raccogliere questi dati: quale beneficio sarà il più importante, quale terminologia sarà più proficua per colpire l’attenzione di chi ancora non le utilizza? Un esempio concreto: le elenco alcuni vantaggi che le lenti progressive le offrono, mi indichi da 1 a 5 quanto ciascuno di essi è importante. • Selezioniamo 80 clienti, chiamiamoli al telefono e intervistiamoli. • Una volta fatta l’intervista, mettiamo i dati in un file Excel e vediamo quale beneficio ha avuto le maggiori risposte: sarà quello su cui dovremo spingere.
Come utilizzare queste informazioni nel marketing e nella vendita Ora che conosciamo le parole che accendono la curiosità del consumatore, dobbiamo farne un utilizzo importante sia nelle nostre comunicazioni marketing sia nella vendita del prodotto. Oggi il marketing necessita di contenuti, di storie: i social ne sono l’esempio migliore. Gli esperti mondiali ci dicono che oggi vincono le aziende presenti nel mondo digitale (se non esisti nella prima pagina di Google, è come se non esistessi) e in grado di dare ai potenziali clienti contenuti di qualità. In altre parole, io consumatore, prima di fidarmi di te, ho bisogno che mi racconti quali benefici avrò nell’utilizzare te e i tuoi prodotti. Un esempio concreto per promuovere correttamente le lenti progressive mediante i social è stilare un programma di contenuti, come il seguente. • Settimana 1: cosa ti succede se lavori al pc. • Settimana 2: alcuni consigli per non affaticare troppo gli occhi davanti al pc. • Settimana 3: perché non tutte le lenti sono uguali. • Settimana 4: come puoi vedere meglio grazie alle lenti multifocali. • Settimana 5: un controllo adeguato dell’efficienza visiva. In definitiva, non parliamo mai di prodotto, parliamo di quello che occorre al consumatore per essere informato, acculturato, in grado di rivolgersi a noi facendoci le domande giuste e apprezzando ciò che abbiamo da offrire. Una volta che il consumatore si è rivolto a noi in negozio, dobbiamo continuare questa magia: non dobbiamo, quindi, andare solo ed esclusivamente sul prodotto, bensì indagare con le domande circa il suo bisogno, come vive il disagio visivo, come una lente migliore potrebbe aiutarlo a vedere meglio e così via. Una volta fatto questo, punteremo sempre sul già citato beneficio numero uno, emerso dal sondaggio.
Cogliere le parole dei clienti e usarle con loro Quindi, cosa dobbiamo proporre: prodotto o beneficio? Avete mai sentito dire da qualcuno: oggi sento proprio il desiderio di avere una lente progressiva con un campo di visione ampio? Evidentemente no. I clienti esprimono il proprio desiderio in questo modo: mi piacerebbe vedere meglio con un’unica lente. Fare un sondaggio, in sostanza, significa cogliere le parole che i clienti utilizzano per poterle a nostra volta usare il più possibile nella nostra comunicazione. Qualsiasi consumatore pone la propria attenzione su concetti come vedere meglio, un unico occhiale ti permette di vedere bene, anche in ufficio vedi bene davanti al pc, perché è ciò che pensa. Non capisce del tutto se, invece, le parole utilizzate sono: lente progressiva di ultima generazione, lente sottile, geometria, in quanto sono termini tecnici legati al prodotto. In pratica la comunicazione verso il consumatore deve evidenziare i benefici, non il prodotto. E per fare questo, dobbiamo conoscere quali siano i vantaggi importanti per il nostro target di clienti. Ricordiamolo bene: le persone non acquistano un paio di lenti progressive, acquistano una migliore visione, una migliore qualità di vita.
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Il viaggio delle lenti a contatto: dall’uso allo smaltimento a cura della redazione
Uno dei temi oggi più importanti è il rispetto dell’ambiente, il riciclo e il trattamento dei rifiuti. La gestione corretta delle lac una volta finite di utilizzare e il suo positivo impatto sul pianeta sono al centro di una recente tesi di Silvia Arenghi, curata da Davide Brambilla, per la specializzzaione in optometria presso il Centro Studi Leonardo Da Vinci di Bergamo
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livello mondiale si registra un crescente numero di utilizzatori di lenti contatto, intese come microplastiche, e dunque un crescente rischio legato al loro errato smaltimento. Se informati e ben istruiti, però, i portatori possono contribuire a ridurre l’inquinamento dei nostri mari dalle microplastiche. La consapevolezza di cosa possa fare una piccolissima lac nel suo viaggio dopo la rimozione, a favore o a discapito del vasto mondo acquatico e per la qualità di vita del pianeta, è già una buona presa di coscienza del problema. La tesi parte con una domanda fondamentale: un portatore di lenti a contatto si pone l’interrogativo di come e dove gettare le lac una volta terminato il porto? In quest’ottica è molto importante considerare i materiali di cui sono fatte. Il tema della contattologia è molto complesso, in quanto coinvolge molteplici aspetti di carattere ottico e optometrico
e si intreccia con conoscenze di natura fisica, chimica, fisiologica, anatomica e patologica. L’applicazione di una lente a contatto obbliga il professionista, sotto la propria responsabilità, a fornire all’utente specifiche informazioni per la corretta gestione del dispositivo. Negli ultimi anni lo sviluppo tecnologico e dei materiali ha introdotto svariate tipologie di lenti a contatto, sempre più performanti e confortevoli. Variano per materiale (rigide o morbide), per dimensioni (corneale, corneo-sclerale, mini-sclerale, sclerale), per modalità di sostituzione, definita secondo la registrazione ministeriale del prodotto come quotidiana (monouso, giornaliera), reusable (quindicinale o mensile), programmata (trimestrale, semestrale, annuale o a lungo termine) e in rapporto a elementi più tecnici per le lac su misura, legati alla particolarità e destinazione dell’applicazione e al tipo di manutenzione.
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Lenti a contatto a struttura flessibile Le lenti morbide sono costituite da polimeri flessibili a base di idrossi-etil-metacrilato (HEMA 38% H2O) e copolimeri, da silicone e da altri materiali compositi. Questi componenti polimerici sono idrofili (massimo 80% di acqua) e garantiscono una buona permeabilità all’ossigeno e bagnabilità della lente, offrendo così un miglior comfort generale. Le lenti a contatto morbide sono più facili da manipolare e indossare, ma non sempre forniscono il migliore risultato refrattivo. Esse si adattano alla forma dell’occhio e tendono a rimanere bene in sede, quindi sono una buona scelta per sport e vita attiva: i vantaggi sono migliore comfort a breve distanza dall’impianto e porto più lungo; tra gli svantaggi, a mero titolo esemplificativo, troviamo la minore durata (ossia, la vita della lente), l’incapacità di correggere alcuni difetti di visione, il maggiore rischio di contaminazione microbica in relazione all’idratazione del polimero. L’avvento dei materiali in silicone hydrogel ha permesso di ottenere elevati valori di permeabilità (Dk) e trasmissibilità all’ossigeno (Dk/t), garantendo diretti vantaggi alla salute oculare del portatore. Di contro, la presenza del silossano (Si) nella matrice
del polimero ha introdotto alcune problematiche di bagnabilità, mediate con trattamenti di superficie e con l’impiego di elementi idrofilici e agenti umettanti, e minori livelli di elasticità (modulo di Young) in relazione alla percentuale di silossano nella struttura del materiale: lenti con modulo più alto sono meno comprimibili e deformabili, quindi risultano leggermente “rigide” e percepite dall’ametrope. In generale tutte le lenti a contatto morbide, sia hydrogel sia silicone hydrogel, vengono sostituite più rapidamente rispetto alle RGP, cioè le rigide gas-permeabili, e ciò obbliga il portatore a gestire con maggiore attenzione lo smaltimento del dispositivo. Il tempo di vita media di una lac morbida dipende dalle caratteristiche fisico-chimiche del polimero, dallo spessore della gomma e dai sistemi di manutenzione. In generale il mercato delle lenti morbide è caratterizzato da un’altissima diffusione di prodotti più commerciali e di facile utilizzo, come le one day, cioè le giornaliere, che rappresentano quasi il 50% del mercato in Italia, le lenti bisettimanali e quelle mensili. Pertanto, dal punto di vista dello smaltimento, le lenti flessibili rappresentano la fonte di maggior potenziale inquinamento se non correttamente gettate.
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Lab Lenti a contatto a struttura dura Le rigide sono lac costituite da materiali plastici di derivazione vetrosa, composti da polimeri a base di: poli-metilmetacrilato (PMMA) le gas impermeabili, ormai in disuso; silossano metacrilato (SMA), fluoro-silossano-acrilati (FSA) e fluoro-polimeri (FP) quelle gaspermeabili (RGP). Entrambe le tipologie sono di più impegnativa applicazione, richiedono particolare attenzione alla tecnica applicativa e alla selezione di parametri e geometrie in funzione della morfologia corneale e sclerale. Sono adatte a compensare la totalità dei difetti visivi e, in particolare, risultano essere la scelta migliore in caso di ametropie, semplici o composte di alta entità, di astigmatismi irregolari, in quanto consentono di raggiungere una visione superiore rispetto alle lenti morbide. In relazione all’elevato modulo di Young risultano meno confortevoli rispetto alle lenti a struttura flessibile e richiedono un periodo di adattamento. I parametri fisiologici per il rispetto del metabolismo corneale e dell’anatomia del tessuto hanno portato il mercato e i professionisti coinvolti nell’applicazione di lenti ad abbandonare le lac realizzate in PMMA, in quanto causa di una serie di eventi clinici avversi, e a impiegare per la costruzione e l’adattamento solo polimeri plastici altamente gas permeabili. Nell’ambito delle attività cliniche più specifiche e tecniche le lenti rigide gas-permeabili sono la miglior soluzione per la gestione ottica di gravi forme di cheratocono, astigmatismo irregolare e alcune malattie della superficie oculare. Offrono una visione più nitida, favoriscono in rapporto alla loro dimensione (diametro totale) un elevato scambio o flusso lacrimale
e rispetto alle morbide riducono il rischio di infezioni oculari. Tutte le lac a struttura rigida hanno una vita di molto superiore a quella delle lenti morbide, in quanto le plastiche sono soggette a tempi di invecchiamento più lunghi e i fattori legati all’usura del dispositivo, intesi come procedure di manipolazione, pulizia e manutenzione, impattano meno sull’integrità e sulla “salute” della lente stessa. I tempi medi di sostituzione di una lente RGP sono di 1824 mesi, con un massimo di 36 mesi come life time del prodotto. Quando non si può più usarle, dove si devono gettare? Tutte le lenti a contatto, una volta trascorso il periodo di tempo indicato sulla confezione, non vanno più indossate perché potrebbero mettere a rischio la salute degli occhi. Sono in molti a domandarsi dove debbano essere gettate, soprattutto coloro che utilizzano le cosiddette “usa e getta” e tutti i giorni devono quindi preoccuparsi del loro smaltimento. In Italia la normativa per lo smaltimento dei rifiuti è molto complessa: dal 1997, con l’entrata in vigore del D. Lgs 22/97 e successive modifiche, meglio noto come Decreto Ronchi, non solo la coscienza dei singoli individui, ma anche la legge italiana si è finalmente adeguata alle normative europee legiferando in materia. Dal 3 aprile 2006, data di entrata in vigore del D. Lgs 152/06 recante “Norme in materia ambientale”, la normativa nazionale ha subìto una profonda trasformazione. Il provvedimento ha riformulato l’intera legislazione interna sull’ambiente e ha sancito l’abrogazione del precedente Decreto 22/97.
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Le nuove regole sono contenute soprattutto nella “Parte Quarta” del testo 152/06 che è composta da 89 articoli e 9 allegati.
per la conservazione dentro un blister. Il liquido può essere versato nel lavandino senza alcun problema, mentre il blister, essendo composto da plastica, va gettato nel bidone apposito. La parte in alluminio che chiude il blister deve essere smaltita secondo le regole che ogni comune adotta (alcuni lo assimilano alla plastica, altri al vetro, altri ancora come residuo). Le lenti a contatto invece vanno gettate nel residuo: qualora invece finissero negli scarichi, per le loro caratteristiche di flessibilità e resistenza andrebbero in mare superando alcuni dei filtri fisici sparsi lungo i canali di smaltimento delle acque e successivamente passando negli impianti dove alcuni microorganismi ne altererebbero la struttura, trasformandole in microplastiche altamente nocive per l’ambiente marino e non solo. (continua nel numero 9)
Rifiuti urbani o rifiuti speciali? A seconda dell’origine i rifiuti sono classificati in urbani o speciali, mentre in base alle caratteristiche di pericolosità sono classificati in pericolosi o non pericolosi. All’interno della normativa la confezione delle lenti a contatto si riconosce se la si considera suddivisa nelle sue varie componenti, poiché lo smaltimento delle stesse avviene in modi diversi proprio per la tipologia di materiale di cui sono fatte. Un pacchetto di lac è costituito da una confezione esterna, generalmente di cartoncino, che può essere tranquillamente riciclata e smaltita insieme alla carta. Le varie lenti sono poi immerse in un liquido
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Education
Scuole professionali: anno nuovo, problemi antichi di Ario Terzi
In parallelo all’inizio dell’anno scolastico 2019-2020 sono partite le offerte agli ottici per la partecipazione a corsi di specializzazione in optometria o di aggiornamento vario: quali garanzie offrono?
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itualmente, ogni anno tra settembre e otto- seguenza, il numero di persone che necessitano di bre, tutto l’insieme di realtà che compongo- correzioni e la tipologia delle stesse in funzione dell’eno il complesso, variegato e problematico voluzione consequenziale dei difetti visivi, tema noto “universo scuola” si rimette in moto e af- e oggetto di numerose ricerche epidemiologiche. Per fronta, oltre ai problemi istituzionali, pure quelli rela- effetto di questo processo demografico è diminuito il tivi al contesto sociale ed economico in atto, anche in peso delle classi di età ante presbiopia, la sua soglia relazione a quanto accade nel mercato dei prodotti d’ingresso si è abbassata ed è, più che proporzionalottici, che è l’oggetto e la ragione di essere della di- mente, aumentato il peso di quelle di età superiore. stribuzione ottica specializzata e nel quale sono occu- Per avere nozione delle conseguenze derivanti da pati la stragrande maggioranza degli ottici abilitati queste mutazioni demografiche è sufficiente confronche dalla scuola professionale provengono. tare il numero di ametropi potenziali all’interno delle A prescindere dalle condizioni generali entro le quali questo mercato agisce e riferendoci più precisamente all’incontro concreto fra la domanda (l’insieme degli ametropi e delle correzioni di cui hanno potenzialmente bisogno) e l’offerta rappresentata da tutti i prodotti e i servizi che attraverso l’imbuto della distribuzione al dettaglio gli vengono offerti, non v’è dubbio che nel corso dell’ultimo decennio la composizione e le dinamiche del mercato siano profondamente cambiate. Il primo e ineluttabile cambiamento riguarda la composizione per fasce d’età, Un gruppo di studenti durante le esercitazioni in ambulatorio presso l’Istituto e non solo, della popolazione e, di con- Zaccagnini di Bologna
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Education punto di vista, inevitabilmente comporta da 0 a 10 da 11 a 20 da 21 a 34 da 35 a 54 totale rispondono i corsi di 2019 5.666.186 5.790.059 8.973.727 17.881.862 38.311.834 specializzazione di 2010 6.240.030 5.817.594 10.214.163 18.467.446 40.739.233 optometria e quelli di variazione del numero aggiornamento nelle -573.844 -27.535 -1.240.436 -585.584 -2.427.399 di individui 2019 vs 2010 materie base dell’otvariazione 2019 vs 2010 tica, il cui apprendidel peso % delle classi -9,2 -0,5 -12,1 -3,2 -6,0 di età mento è lasciato al peso della classe di senso di responsabilità età sul totale della 9,4 9,6 14,9 29,6 63,5 professionale, sempre popolazione più diffuso, dei singoli ottici, che proprio per TOTALE POPOLAZIONE IN ETÀ DA 55 E OLTRE questo sempre più nuTotale dei due da 55 a 64 da 65 a 75 76 e oltre totale segmenti di merosi vi partecipano. popolazione Se si analizza l’offerta 2019 8.264.132 7.270.639 6.512.941 22.047.712 60.359.546 del mercato della for2010 7.394.625 6.741.444 5.465.026 19.601.095 60.340.328 mazione professionale variazione del numero specifica, per valutar869.507 529.195 1.047.915 2.446.617 19.218 di individui 2019 vs 2010 ne la qualità e la convariazione 2019 vs 2010 gruità, si deve constadel peso % delle classi 7,8 19,2 12,5 0,032 11,8 tare come non segua di età parametri misurabili, peso della classe di età sul totale della 13,7 12,0 10,8 36,5 100,0 né per la quantità di popolazione temi e materie trattate 2019-2010 Le variazioni della composizione per classi di età della popolazione. Confronto fra il peso né per i metodi didatdelle classi di età da 0 a 54 anni e da 55 anni e oltre, totale Italia tici usati e neanche Fonte: Elaborazione Consulter su dati Demo-Geodemo Istat 2019 per la durata dei corsi classi d’età caratteristiche anche a distanza di soli die- in giornate di studio e ore di aula o esercitazione; e ci anni e prenderne atto. Di riflesso anche le patologie che quindi lascia il campo a un’anarchia che è l’equidell’occhio e le terapie hanno assunto dinamiche e valente di nessuna garanzia. Se la specializzazione peso diverso: si pensi a quanti interventi di cataratta o viene perseguita in funzione della ricerca della soddi chirurgia laser vengono fatti oggi rispetto al recente disfazione del consumatore-cliente ametrope, quale passato o a quale livello di età si sia spinta l’età pen- garanzia di aver acquisito gli strumenti adatti con la partecipazione ai corsi di specializzazione in optosionabile e la domanda di correzioni adeguate. Anche gli stessi prodotti per le correzioni, cioè lenti metria o simili hanno i professionisti che vi investooftalmiche e lenti a contatto, sono il frutto di evoluzio- no tempo e denaro? L’offerta di corsi di formazione di ne concettuale, progettuale e produttiva, soprattutto qualsiasi tipo è una “offerta al pubblico”, in cui preznella direzione della loro personalizzazione e, quindi, zo richiesto e servizio debbono avere un misuratore sono nuovi e diversi rispetto al passato. Proprio i cam- di congruità anche perché, come sempre, vale la legbiamenti cui si faceva cenno richiedono una maggio- ge di Grisham, banchiere inglese del XVI secolo, che re precisione nella loro ricettazione e accuratezza, sosteneva che la moneta cattiva scaccia la buona. I percorsi di aggiornamento professionale (in campo non solo oftalmica, della refrazione. Rispetto a tutto questo ci si deve chiedere come è scientifico e specialmente quelli di area sanitaria), cambiata la preparazione professionale di chi ha il ma soprattutto i corsi di specializzazione (che aggiuncompito di offrire le correzioni più opportune dispo- gono, o dovrebbero farlo, nuove competenze e abilità nendo di tecnologie di indagine di recentissima con- professionali a quelle già in possesso delle persone) cezione. Alla carenza di preparazione che l’abilitazio- sono come il caffè corretto: se il liquore è cattivo, il ne all’esercizio della professione di ottico, da questo caffè peggiora e costa di più. Allora, perché berlo? TOTALE POPOLAZIONE IN ETÀ DA 0 A 54 ANNI
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Miopia, un decalogo per il suo controllo a cura della redazione
All’Irsoo “sposano” una serie di indicazioni pratiche proposte dall’organismo britannico che rappresenta l’area optometrica: alla base comunque rimane la necessità di un aggiornamento professionale di qualità
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imandare l’insorgenza della miopia o almeno ridurne la velocità di progressione sono le due grandi sfide di un futuro che è gia presente e che vede l’area tecnica impegnata tanto quanto quella medica, su scala mondiale. «Rispondere concretamente a queste due sfide potrebbe avere un impatto molto positivo sul futuro delle popolazioni: ritardare l’avvento di questo difetto visivo, infatti, può portare grandi vantaggi, poiché la velocità di allungamento del bulbo oculare, causa della miopia, è tanto più elevata quanto prima insorge», spiega Alessandro Fossetti, direttore dell’Irsoo, che già nel numero 6 di questa rivista aveva affrontato l’argomento, con particolare attenzione al ruolo della formazione. Ma cosa possono concretamente fare già oggi i professionisti della visione? «Una risposta sta in alcuni punti delle linee di comportamento sostenute dal College of Optometrists inglese, che, dopo una tavola rotonda con clinici e ricercatori tenuta lo scorso anno per valutare le attuali evidenze sul controllo
e sul trattamento della miopia nei bambini e negli adulti, ha raggiunto un consenso su ciò che può essere inserito nella pratica clinica, perché supportato dall’evidenza scientifica corrente», ricorda Fossetti. Ecco i punti in questione: • c’è la necessità di interventi per la gestione della miopia e, al contempo, esiste l’evidenza che l’aumento della miopia e della lunghezza assiale può essere rallentato di circa il 50% con diversi tipi di intervento; • non ci sono attualmente sufficienti evidenze per sostenere la diffusione generalizzata delle procedure di controllo miopico per tutte le persone miopi o a rischio di diventarlo: sono, infatti, necessarie ulteriori ricerche per sostenere qualsiasi cambiamento nella pratica clinica di routine; • non esistono prove sufficienti per determinare quali interventi funzionano per le singole persone; • gli interventi di controllo o gestione della miopia di tipo prettamente ottico non necessitano di elevata qualificazione;
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Education grado di spiegare ai giovani miopi e ai genitori cosa si può fare per gestire il problema, sulla base dell’evidenza scientifica - precisa ancora Fossetti Per usare questi mezzi di intervento non occorre, infatti, una specializzazione elevata, ma risulta assolutamente indispensabile essere preparati e soprattutto mantenersi aggiornati, facendo formazione continua». Da qui, secondo il direttore dell’Istituto di Vinci, emerge la necessità di un’offerta in termini di aggiornamento professionale e di ricerca clinica all’altezza. «Il nostro Istituto, che cerca sempre di essere sintonizzato sull’innovazione proveniente dalla ricerca e dall’evidenza scientifica, è impegnato da anni a sensibilizzare i propri studenti sul controllo della miopia - aggiunge Fossetti - Si tratta di un argomento specifico inserito nei nostri corsi di optometria da oltre un quinquennio: sono state realizzate, ad esempio, diverse tesi di ricerca sull’ortocheratologia, alcune delle quali trasformate in poster presentati a congressi scientifici internazionali. Del resto ottici e optometristi italiani, e non solo coloro che praticano l’ortocheratologia, sono chiamati a essere protagonisti nel contrasto all’aumento della diffusione della miopia nel mondo, che vede già impegnate diverse associazioni optometriche, università e centri di ricerca. Saremo in grado di rispondere adeguatamente? Sì, ma solo se tutti gli attori della filiera ottica, oftalmica e optometrica daranno maggiore importanza alla formazione continua e a quella di qualità in particolare: senza un costante aggiornamento, infatti, la forza dell’optometria si spegne».
Attività negli ambulatori dell’Irsoo a Vinci
• offrire un intervento per il controllo della miopia è relativamente poco rischioso, pur con alcuni avvertimenti; • è ugualmente etico offrire o non offrire un intervento per il controllo della miopia; • ci sono comunque evidenze sufficienti per mettere a punto linee guida su come rispondere alle domande di miopi e genitori sui punti chiave del controllo e della gestione della miopia; • è necessario l’esplicito consenso del miope o del genitore; • il controllo della miopia e la sua gestione costituiscono un’attività che deve essere continuamente revisionata e aggiornata dai professionisti della salute oculare e della visione che la praticano. «In sostanza, abbiamo i mezzi per controllare la miopia, possiamo utilizzarli oppure no, ma sarebbe almeno opportuno essere in
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Lenti oftalmiche
Hoya, autunno all’insegna delle progressive a cura della redazione
Sino a fine anno è attiva la promozione “Vedi di più”, che stimola i centri ottici italiani a offrire maggiore valore ai clienti finali con le soluzioni multifocali nel portafoglio dell’azienda, ora arricchito di un nuovo prodotto di fascia top
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ino al prossimo 31 dicembre è attiva la promozione “Vedi di più”: acquistando lenti multifocali con trattamento Super Hi-Vision, LongLife, Blue Control o UV Control in tutti gli indici, Hoya Italia sostiene i partner nella proposta della geometria superiore per migliorare il mix. «Con l’iniziativa “Vedi di più” i centri ottici italiani possono comunicare i benefici delle progressive Hoya con tecnologia più evoluta, per soddisfare le esigenze visive dello stile di vita moderno», spiegano dalla sede di Garbagnate Milanese. La promozione riguarda MyStyle V +, totalmente personalizzata; LifeStyle 3 individuale, personalizzata sullo stile di vita e sui parametri della montatura scelta; e LifeStyle 3, con messa a fuoco precisa e senza sforzo, profondità di visione e stabilità di immagine. «L’iniziativa è semplice da proporre e comunicare al cliente finale, il quale, passando a una tecnologia più evoluta, usufruirà di un vantaggio immediato - ricordano in
Due immagini di campagna di “Vedi di più”, la promo autunnale 2019 di Hoya Italia
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Lenti oftalmiche Hoya Italia - Con questa e le altre attività previste per l’autunno i nostri partner hanno così strumenti concreti e vincenti per attrarre persone e incrementare il passaggio nel centro ottico, trasformarle in clienti e “ambasciatori” per crescere e diventare il punto di riferimento del benessere visivo, valoriz-
zando la professionalità e distinguendosi sul mercato». A ulteriore conferma dell’attenzione da parte dell’azienda nei confronti delle soluzioni multifocali spicca il recente lancio sul mercato italiano di un nuovo prodotto dalle elevate potenzialità: Hoyalux iD MySelf.
Hoyalux iD MySelf, così personalizzata che… non ti accorgi di indossarla La nuova lente progressiva di casa Hoya nasce dalla combinazione di tecnologie pionieristiche basate sul comportamento umano: si chiama Hoyalux iD MySelf (nella foto, l’immagine di campagna) ed è la lente top più personalizzata nella gamma dell’azienda giapponese, progettata per assicurare le migliori prestazioni nelle attività di una vita dinamica e digitale. Oggi, infatti, la maggior parte dei portatori di progressive dichiara di desiderare benefici semplici: semplicità di passaggio da lontano a vicino, di adattamento e di messa a fuoco a tutte le distanze. Hoyalux iD Myself assicura prestazioni visive elevate in tutte le attività, grazie alle nuove ed esclusive 3D Binocular Vision e AdaptEase Technology. «Con la 3D Binocular Vision vengono controllati in particolare gli effetti prismatici laterali della lente: questo consente al portatore di beneficiare di un’importante riduzione delle distorsioni periferiche e della sensazione di ondeggiamento - dicono in Hoya Italia - Con Hoyalux iD MySelf, grazie alla AdaptEase Technology, l’ampiezza dei campi visivi da vicino e intermedio conquista livelli eccezionali, preservando le elevate prestazioni della visione da lontano. Questa lente consente, inoltre, una notevole facilità di passaggio tra le varie aree, ampi campi visivi a tutte le distanze e, quindi, un adattamento più agevole. Infine, si fonda su tecnologie che hanno portato la visione binoculare a un livello top: gli esclusivi brevetti della superficie e del calcolo free form insieme alla Binocular Harmonization Technology, già alla base di Hoyalux iD MyStyle V+». «Oltre il 90% dei portatori di lenti multifocali si affida alla raccomandazione dei professionisti della visione e, con il consiglio della migliore soluzione progressiva, l’ottico optometrista è realmente in grado di migliorare la qualità e il comfort visivi dei propri clienti: MySelf può essere perciò creata su misura delle esigenze e dello stile di vita dei singoli clienti - afferma Maurizio Veroli, amministratore delegato di Hoya Italia - Con il nuovo iDentifier, infatti, l’esclusivo sistema di consultazione per lenti totalmente personalizzate, si tiene conto della valutazione generale e della storia del portatore, dell’eventuale nuova prescrizione, della montatura scelta e dello stile di vita». Secondo il numero uno di Hoya Italia, la personalizzazione rappresenta un fattore fondamentale in termini di servizio e di business. «Crea infatti coinvolgimento e massima soddisfazione: due leve molto importanti per fidelizzare il cliente al centro ottico e aumentarne l’immagine di professionalità», sottolinea Veroli.
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Lenti oftalmiche
Zeiss, l’offerta degli ottici si arricchisce con le snow goggles di Nicoletta Tobia
Per dare visibilità alle proprie maschere da sci, l’azienda sarà sponsor della Scuola Sci Cortina per le prossime due stagioni invernali, mettendo a disposizione dei maestri alcuni modelli della collezione, che quest’anno punta sul design innovativo del modello Cilindrica
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viluppare soluzioni che consentano agli ture sia gli elastici e dotandola delle più recenti ottici partner di differenziarsi e offri- innovazioni in termini di lenti. re ai propri clienti qualcosa di diverso Per il 2019-2020 il pezzo forte della collezione è è un obiettivo che Zeiss Vision Care si sicuramente Cilindrica, un modello con montaprefigge non solo con le lenti oftalmiche, core tura poco visibile e lente con effetto bombato che business dell’azienda, ma anche con la gamma rappresenta la vera protagonista dell’offerta. di maschere da sci, sviluppata dalla divisio- Disponibile in tre varianti, con lente specchiata ne Sunlens, che viene distribuita rossa, viola o silver ed elastico blu, esclusivamente attraverso il canala cilindrica va ad affiancarsi alla le ottico. collezione Junior, in quattro combiForte dell’expertise maturata con nazioni di colori ed elastici, adatta la produzione di lenti da sole e di non solo a bambini e ragazzi ma maschere da sci per diversi brand anche a chi ha il viso minuto. Inoldel settore sportivo, come Dainetre, la gamma include nove modelse, Poc, Rossignol o Salice, Zeiss li della linea Intercambiabile, dal Sunlens ha creato le proprie colledesign molto sottile e leggero, brezioni, completamente made in Italy, vettato da Zeiss, che offre elevate ampliando negli anni la modellistiperformance grazie all’estensione ca, adeguandola costantemente, del campo visivo. Questa colleziograzie alla stretta collaborazione ne ha, infatti, in dotazione due ticon i propri partner, ai trend della pologie di lenti intercambiabili: stagione invernale di riferimento Sara Plaga, marketing specialist una con la specchiatura, che viene sport category leader di Zeiss per quel che riguarda sia le monta- Sunlens utilizzata in condizioni di forte lu-
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Lenti oftalmiche tecnologico, inserito nel listino Zeiss, che, sebbene fortemente legato alla stagionalità, è in grado di trasmettere un’immagine altamente professionale del centro ottico. Per dare visibilità a questa gamma, e avvicinare i consumatori all’acquisto, a partire dalla stagione invernale ormai alle porte, Zeiss ha avviato una sponsorizzazione biennale con la storica Scuola Sci Cortina, che si protrarrà sino al 2021. «Forniremo le maschere a tutto il team dei maestri: è un’ottima opportunità non solo per far conoscere i nostri modelli, che sono un prodotto di fatto esclusivo avendo come unico canale di vendita l’ottico, ma anche per avere un feedback da parte degli insegnanti che li testeranno - aggiunge Plaga - Sempre per garantire visibilità al brand e costruire anche uno storytelling, quando apriranno gli impianti insieme ai maestri realizzeremo dei video destinati ai nostri canali social: saranno dei filmati in cui li vedremo impegnati in performance sulla neve, ma anche mini interviste in cui racconteranno la loro storia ed esperienza». A Cortina Zeiss sarà presente anche con una serie di appuntamenti per coinvolgere turisti e sciatori che si recheranno nella località per il weekend dell’Immacolata: dal 6 all’8 dicembre, infatti, verrà allestito sulle piste un gazebo in cui le maschere saranno disponibili per una prova pratica su pista. Mentre nella piazza centrale di Cortina, solo per il 6 dicembre, l’azienda tornerà a sensibilizzare sul tema dei raggi UV e sulla necessità di proteggere gli occhi, anche in inverno, quando la radiazione ultravioletta è presente e amplificata dal riverbero della neve. «Ai partecipanti verranno consegnati dei voucher per effettuare controlli della vista gratuiti nei centri ottici partner Zeiss e approfondire l’argomento e le caratteristiche della tecnologia UVProtect, oggi disponibile di serie, senza costi aggiuntivi, in tutte le lenti da vista chiare Zeiss», dicono dalla società di Castiglione Olona.
Il nuovo modello Cilindrica delle maschere da sci Zeiss
minosità, e la lente Sonar, speciale tecnologia di colore brevettata dall’azienda, dalla tonalità arancione, studiata per aumentare i contrasti e facilitare l’identificazione di dislivelli e ostacoli sulla neve in condizioni di scarsa visibilità. «Le maschere da sci sono un articolo che forse il consumatore non si aspetta di trovare dall’ottico ma rappresentano per il professionista un’ottima opportunità per distinguersi dalla concorrenza con un prodotto “stagionale” da proporre ai propri clienti, molto ricercato da chi pratica sport invernali e ha necessità di correzione - spiega Sara Plaga, marketing specialist sport category leader di Zeiss Sunlens Abbiamo infatti realizzato come accessorio un inserto ottico che viene posizionato nella maschera, si adatta alle diverse forme ed è dotato di due alloggiamenti in cui montare le lenti da vista: così l’utente finale può farla personalizzare all’ottico di fiducia in base alle proprie esigenze specifiche e sciare con la certezza di avere la migliore visione possibile sulle piste, in qualunque momento e in ogni condizione meteo». Un prodotto quindi dall’alto contenuto
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Nikon: per l’ufficio design specifici e tecnologie contro la luce blu nociva Tutte le soluzioni del brand oftalmico a disposizione del centro ottico partner per i portatori alla ricerca di una visione ottimizzata sulle attività indoor, di alleviamento dello stress visivo e di protezione Diversi studi dimostrano che ciascuno di noi passa fino al 90% del proprio tempo indoor1, in casa o in ufficio. Nikon Lenswear propone un ampio ventaglio di soluzioni per ottimizzare le performance visive al lavoro e per ridurre stress e affaticamento oculare ciascuna per soddisfare le diverse esigenze visive dei vari profili del portatore. Per le persone tra i 20 e i 45 anni che durante l’impegno professionale lamentano bruciore e rossore agli occhi, visione annebbiata o emicrania Nikon propone Relaxsee Neo Series, la lente monofocale da indossare tutto il giorno: oltre a correggere la visione per lontano, allevia lo stress prodotto dall’osservazione continua a distanza ravvicinata. Grazie alla Twin Technology, Relaxsee Neo Series è caratterizzata da una variazione di potere nelle due aree di visione: l’area “clear” per una visione nitida e definita da lontano e l’area “relax” per una visione confortevole e rilassata da vicino. La gamma comprende le versioni 0.50 D,
Sollievo dall’affaticamento visivo a tutte le età. Età 15~30
Twin Technology
Incremento potere in visione da vicino 0.37D
LONTANO: VISIONE NITIDA E PRECISA
CLEAR ZONE
INCREMENTO POTERE MAX 0.50D
VICINO: VISIONE RILASSATA E CONFORTEVOLE
Età 30~40
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Lenti Monofocali per il sollievo dall’affaticamento visivo
Incremento potere in visione da vicino 0.54D INCREMENTO POTERE MAX 0.75D
Età 40~45 Incremento potere in visione da vicino 0.74D
Relaxsee Neo utilizza l’esclusiva "Twin Technology" per fornire una visione ampia da lontano e rilassata da vicino.
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ADV 0.75 D e 1.00 D ed è disponibile negli indici 1.5-1.6-1.67-1.74, Visione per vicino Visione per vicino anche in versione Transitions, BlueSecure e personalizzata in e dell’area ufficio e fino a 4 metri base ai parametri della montatura, morfologici e posturali. Per chi necessita di correzione per vicino, in fase di presbiopia, Nikon ha sviluppato due design specifici: Home & Office e Soltes Wide. Home & Office è la soluzione che va incontro ai nuovi stili di vita, dinamici e iperconnessi: una lente dal design ideale per i portatori che trascorrono molte ore in interni, in grado di fornire una visione nitida e confortevole di tutto l’ambiente fino a 4 metri e di ottimizzare soprattutto le aree di visione da vicino e a distanza intermedia, consentendo così di vedere perfettamente il computer, leggere, lavorare e al tempo stesso muoversi agilmente nello spazio senza dover • Per lettura e lavoro • Per giovani presbiti togliere o cambiare • Indicata per l'utilizzo in ufficio • Per portatori che svolgono attività indoor Single Vision Lens occhiali. Soltes Wide è ideale per chi è impegnato molte ore alla scrivania: consente una visione ampia e nitida da vicino, fino a una distanza intermedia estesa. Con queste lenti è possibile, infatti, consultare i documenti alla scrivania, guardare il monitor e tenere una conversazione con i colleghi accanto comodamente seduti alla propria postazione. A seconda dell’esigenza del portatore, l’ottico può scegliere tra quattro profili di degressione (1.00 D-1.50 D-2.00 D-2.50 D) e garantire al soggetto visione nitida fino alla distanza desiderata. La proposta Nikon include inoltre materiali e trattamenti hi-tech in grado di proteggere dai raggi UVA-UVB e di filtrare la luce blu nociva. Oggi, infatti, i I TUOI OCCHI SONO SENSIBILI, dispositivi digitali sono utilizzati quotidianamente da tutti per un tempo PROTEGGILI DAGLI EFFETTI NOCIVI prolungato2 e, a causa dell’emissione diretta di luce blu-viola, contribuiscono DELLA LUCE BLU. ad aumentare lo stress visivo3. Per proteggere gli occhi da radiazioni e luce blu nociva, Nikon ha ideato due soluzioni disponibili per tutti i suoi prodotti: BlueSecure, la tecnologia per lenti chiare che assorbe la luce blu-viola grazie a molecole integrate direttamente nel materiale, lasciando la lente trasparente priva di riflessi, e SeeCoat Blue UV, il trattamento contro la luce blu nociva che rende le lenti antiriflesso, antigraffio, idrorepellenti e oleofobiche.
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1. Fonte: “2007 Healthy Living”, Health Canada, Canada; “2001 The National Human Activity Survey”, University of California, USA 2. Fonte: Età 18+, Emarketer, aprile 2015 (USA) - Basato su una media di 16,4 ore di veglia al giorno 3. Fonte: 2015 The Vision Council survey (USA). Età: 19-34 = 68%; 35-50 = 63%; 51-69 = 57%
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Seiko SmartZoom: elevano la professionalità e fidelizzano il cliente
La nuova gamma di lenti monofocali evolute a supporto accomodativo di Seiko, SmartZoom e SmartZoom Xceed, è progettata per le esigenze moderne che ci vedono sempre connessi, a distanze ravvicinate e sempre inferiori. Sono realizzate per l’uso degli smartphone, da cui la prima parte del nome, “Smart”, e per conferire l’accomodazione necessaria, da cui la seconda parte, “Zoom”, garantendo una visione senza compromessi. Seiko ha voluto applicare nello sviluppo delle SmartZoom le tecnologie dei propri prodotti top di gamma, Optimum Convergence Design e Balance Zone Technology: entrambe offrono prestazioni visive per le nostre esigenze digitali e un buon risultato estetico, anche con ametropie molto elevate. Le SmartZoom Xceed, oltre ad alleviare l’affaticamento visivo, offrono un comfort eccezionale grazie alla massima personalizzazione. Sono disponibili in quattro supporti accomodativi, 0.50-0.75-1.0-1.25, in un’ampia proposta di materiali, dall’indice 1.50 all’1.74, e nelle versioni fotocromatiche. Sono inoltre abbinabili a tutta la gamma di trattamenti. SmartZoom, se utilizzata in alternativa alla monofocale tradizionale, agevolerà il portatore durante le attività quotidiane e risulterà un’importante opportunità per i centri ottici, per elevare la propria professionalità e fidelizzare il cliente. Seiko supporterà i propri partner nel proporre al meglio la sua nuova linea di lenti attraverso attività di comunicazione e materiali per il punto vendita. È stato, inoltre, sviluppato un demo tool dedicato per far percepire al cliente finale il vantaggio del supporto accomodativo.
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Lo gnommero
La formazione va impressa nella memoria (scritta)
di Sergio Cappa
“Riprendo in altri termini la differenza posta da Aristotele tra cose necessarie e cose buone, laddove le prime vengono amate per causa di altro in quanto servono alla vita (ex. il denaro), mentre le seconde vengono amate per se stesse, anche qualora non ne derivi qualcosa di diverso (ex. il mare) e per questo devono essere dette buone in senso proprio”. Questo si legge nelle prime righe del saggio del teologo Vito Mancuso Il bisogno di pensare, uscito nel 2017 per Garzanti. È una guida capace di orientarci in tutti quei momenti in cui siamo chiamati a scegliere se resistere o arrenderci al flusso travolgente della vita “che tutti vivono ma non molti conoscono” (Johann Wolfgang Goethe, Faust, v.168). Viviamo un tempo chiassoso
e tumultuoso, in un empirismo che ci distrae con forza dalle occupazioni che possono dare un senso alla nostra esistenza. Eppure questa alienazione costante dalle fonti essenziali può essere riconquistata ripristinando alcune semplici abitudini. La principale è senz’altro la feconda arte della riflessione. Un esercizio cui dedichiamo sempre meno energie e che proprio per questo impoverisce anche il nostro vissuto emotivo. Ma se gli ingredienti del pensiero sono, citando sempre l’opera di Mancuso, sensazioni, percezioni e concetti, tale architettura si armonizza con la lettura pervicace di libri, scritti, articoli, testi, tomi, giornali, raccolte, volumi con argomento monotematico o ad ampio spettro d’indirizzo. Chi scrive saggi scientifici cono-
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sce l’amara realtà dell’invidia e della gelosia e chi quei testi li stampa si confronta con la piaga delle fotocopie e della cultura nazional-popolare di Wikipedia. Noi non abbiamo una memoria puntuale e i libri ci aiutano a recuperare quei vuoti che si vanno creando con il tempo. L’attività meritoria dei meeting aziendali di ragguaglio tecnico o dei congressi associativi di approfondimento scientifico sono impalpabili velature di conoscenza ed erudizione se non vengono impresse nella memoria scritta di pagine, che possono ingiallire ma non invecchiano. Lo studio e la lettura devono divenire ostinata assuefazione del professionista, ancor più quando la scuola sembra mostrare segni di smarrimento didattico e/o evaporazione dottrinale.
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