Bb2eyes Magazine 6/2018

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I nostri occhi non sono fatti per gli schermi. Le lenti Sync III sì. Trascorriamo 8-10 ore al giorno su schermi digitali e in attività a distanza ravvicinata. Ciò può causare disturbi come occhi stanchi, irritati e visione offuscata. Le nuove lenti Sync III sono progettate per ridurre e prevenire l’affaticamento visivo digitale grazie alla zona potenziata per vicino in tre varianti per esigenze visive specifiche. Una grande opportunità per distinguere il centro ottico.


VisionOttica celebra il suo posizionamento glocal attraverso lo sguardo dei suoi ottici. In occasione del 10° anniversario, VisionOttica racconta la sua attenzione per il benessere visivo dei clienti. In partnership esclusiva con SKY e sui canali web, l’insegna celebra il suo posizionamento con un nuovo spot, capace di valorizzare l’innata vocazione per la propria professione che contraddistingue gli ottici optometristi dei 280 centri VisionOttica sul territorio nazionale.

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Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Giugno 2018 numero 6 www.b2eyes.com In copertina Hoya

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I nostri occhi non sono fatti per gli schermi. Le lenti Sync III sì. Trascorriamo 8-10 ore al giorno su schermi digitali e in attività a distanza ravvicinata. Ciò può causare disturbi come occhi stanchi, irritati e visione offuscata.

N62018 Sommario

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B2TRADE Editoriale Diretti contro affiliati: ci vogliono i supplementari 3 Attualità Luxottica, tra digitalizzazione e tutela dei canali 4 Visionottica celebra il decennale con una nuova campagna 10 Ddl Lorenzin e abusivismo: cosa cambia 14 Il DaTE? “Selezionatore” delle novità per gli ottici 18

Le nuove lenti Sync III sono progettate per ridurre e prevenire l’affaticamento visivo digitale grazie alla zona potenziata per vicino in tre varianti per esigenze visive specifiche. Una grande opportunità per distinguere il centro ottico.

Editore FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it Redazione Via Petitti, 16 - 20149 Milano Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it Grafica e impaginazione FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Stampa Giuseppe Lang - Arti Grafiche S.r.l. Via Romairone, 66/N - 16163 Genova Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 18653 Copia omaggio

B2STYLE Moda Too big 20 Too Little 22 Occhio allo stile Quando gli occhiali fanno politica 26 B2EXPERT Contro-intuitivo Vuoi che la tua azienda diventi grande? Renditi inutile alla tua azienda 30 Strategie d’impresa Un negozio efficiente soddisfa i nostri clienti (e noi) 34 Legale La figura dell’ottico, tra esercizio della professione e abusivismo 36 Education La fresa della Mei alla prova dell’Irsoo 38 Zaccagnini: scuola e relazioni di filiera 40 Lab Raggi UV, come proteggersi? 44 B2TECH Lenti oftalmiche Zeiss: grazie a UVProtect informiamo tutta la filiera 50 Essilor: il cambiamento sulla scia della continuità 52 Hoya: come navigare nel “mare” del mercato 56 Transitions, web e social a supporto delle vendite 58

Lo gnommero Soi ed Ecoo: insieme solo nello spazio e nel tempo? 63

XIX CONGRESSO NAZIONALE DI IPOVISIONE

ROMA 28-29 Settembre 2018 1

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Editoriale

DIRETTI CONTRO AFFILIATI: CI VOGLIONO I SUPPLEMENTARI di Angelo Magri

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ha l’esclusiva per il mercato interno prosegue al momento soltanto sulla strada dei proclami, come quelli fatti all’ultima convention riminese: ma di tutti gli investimenti e i servizi annunciati per ora si è visto solo il negozio pilota di Gallarate, aperto nel novembre scorso e peraltro di proprietà. Fuori dai radar infine le altre due grandi catene presenti oggi in Italia: in GrandVision sulla carta esiste una sorta di ufficio franchising, ma all’atto pratico tutte le aperture del gruppo, che controlla ben cinque insegne diverse, sono sinora dirette. Stessa scelta anche per Fielmann e i suoi più contenuti numericamente, ma così temuti centri ottici già aperti sul suolo nazionale. Nonostante i dati lusinghieri presentati a metà giugno a Roma dal Rapporto annuale di Assofranchising sullo sviluppo di questa formula commerciale nel nostro paese, che ha visto il 2017 come anno record, con oltre 24,5 miliardi di euro di giro d’affari, il 2,6% in più rispetto all’anno precedente, una crescita al sud e soprattutto per giovani e donne, l’ottica non sembra incline ad ascoltare questo tipo di sirene. Così che la partita tra chi ha scelto la gestione diretta dei negozi e quanti preferiscono l’affiliazione si chiude in parità. Per capirne l’evoluzione, serviranno come minimo i tempi supplementari. Sempre che non intervenga il Var, nel nostro caso il consumatore, a determinare il risultato finale.

poco più di un anno dal primo convegno sul franchising nell’ottica, organizzato nel maggio 2017 dall’editore di questa testata a Campi Bisenzio, alle porte di Firenze, tutto o quasi pare cambiato. Quello che sembrava un approdo sicuro per almeno quattro delle sei maggiori insegne oggi presenti in Italia, investire in un progetto di franchising o, termine più mite, di affiliazione commerciale, oggi, come minimo, ha dimezzato le sue potenzialità. Prosegue nell’impegno Nau!, che anzi con le ultime aperture, che hanno portato a superare i 140 negozi tra Italia ed estero, ha riequilibrato il rapporto tra punti vendita diretti e in affiliazione: da 70-30 a 60-40 in termini percentuali. Continua la sua politica anche VisionOttica, l’insegna ormai nazionale di Vision Group, che proprio quest’anno ha festeggiato il decennale di vita: anche grazie al contributo del fondo di private equity entrato nell’assetto societario quattro anni fa, oggi si avvicinano alle 300 unità i suoi centri, una ventina dei quali diretti, con un tasso dichiarato all’ultimo convention siciliana di due o tre aperture al mese. Nel frattempo si sono perse le tracce sulla via del franchising di Salmoiraghi & Viganò e Acuitis. La catena controllata da Luxottica ha di fatto abbandonato questo progetto, privilegiando le aperture dirette e un nuovo approccio al cliente nei suoi store. Il brand francese di cui Netcity

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Attualità

LUXOTTICA, TRA DIGITALIZZAZIONE E TUTELA DEI CANALI Entro la fine dell’anno distribuirà sull’intero territorio nazionale 1.800 schermi per gli ottici italiani. Nel frattempo impone uno stop alla rivendita dei suoi modelli su piattaforme non autorizzate di Angelo Magri

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l progetto di Luxottica prevede la diffusione di diecimila digital screen su scala mondiale, di cui 1.800 per i clienti italiani. «Si tratta di prodotti di varie dimensioni, adatti quindi a diverse tipologie di negozio, dotate di una sim di proprietà di Luxottica, quindi senza alcun costo per il punto vendita: diffonderanno immagini di campagna e prodotto dei nostri brand, all’ottico chiediamo soltanto collaborazione nel posizionamento dello schermo e nella costanza del suo funzionamento», ha spiegato Rossana Loperfido, da un anno e mezzo country manager della multinazionale per il nostro paese, che si occupa dell’intera distribuzione wholesale sul mercato interno, cioè ottici indipendenti e catene, a eccezione di Salmoiraghi & Viganò, in un incontro alla fine di maggio con la stampa trade italiana presso la sede milanese di Luxottica. L’obiettivo di questi schermi, che si integrano con la pubblicità cartacea, è attrarre i clienti e creare traffico nel punto vendita, favorire la sostenibilità e semplificare la comunicazione. L’iniziativa rientra in un più ampio programma di Luxottica lega-

to alla digitalizzazione, che comprende, tra le varie opportunità, MyLuxottica, la piattaforma costantemente accessibile all’interno della quale gli ottici hanno a disposizione un ampio assortimento di prodotti e una serie di servizi online, fra cui l’e-learning, la firma Rossana Loperfido, country manager Luxottica Italia e le valigie digitali, così da beneficiare di campionari fisici ridotti e del catalogo digitale. Nel frattempo Luxottica ha inviato una lettera ai centri ottici partner in Italia per consolidare la politica a protezione dei suoi marchi. Politica iniziata negli anni scorsi con la scelta di puntare esclusivamente su rivenditori autorizzati Ray-Ban, proseguita con Glow, un sistema di tracciabilità che permette di verificare l’autenticità dei prodot-

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Attualità ti e la validità dei rivenditori attraverso un tag incorporato nelle montature, e poi con una prima regolamentazione dei player online tramite un contratto Due esempi dei digital screen che con i rivenditoLuxottica sta per lanciare sul mercato ri stessi. Un agitaliano e su scala globale giornamento di quest’ultima attività è appunto l’e-mail inviata a fine maggio agli ottici italiani, per sensibilizzarli sul fatto che il gruppo autorizza la rivendita dei suoi occhiali esclusivamente su alcuni marketplace. «I clienti potranno vendere gli occhiali Luxottica solo attraverso i propri siti e-commerce o le piattaforme online di terzi che rispettano i criteri qualitativi indicati da Luxottica e sono state pre-approvate da quest’ultima», si legge nella lettera. Inoltre la multinazionale di eyewear chiede ai clienti italiani di «interrompere le vendite di occhiali su piattaforme online di terzi non autorizzate qualora stesse accadendo», concedendo un periodo

di transizione di sei mesi, che scadrà il prossimo 12 novembre. Di volta in volta, cliente per cliente, Luxottica si prefigge di confrontarsi per valutare le caratteristiche dell’attività di e-commerce, al fine di tutelare la qualità dei prodotti e dei servizi coinvolti. Da quello che risulta, comunque, tra i marketplace non allineati a questa politica ci sarebbero anche alcune realtà particolarmente conosciute sul mercato italiano, come Amazon ed Ebay.

Il progetto lenti Ray-Ban? Niente di “disruptive” Aggiungere una proposta senza voler far nulla di sconvolgente per il mercato, anzi di “disruptive”: con questa immagine molto efficace Loperfido ha spiegato ai media di settore le finalità del progetto oftalmico legato al marchio di punta di Luxottica, lanciato poco meno di due anni fa e che fa capo allo stabilimento di proprietà di Sedico. «A oggi l’Italia è il mercato numero uno dell’Emea in questo segmento, con un positivo numero di ottici che hanno aderito, ottimi risultati sul vista-sole, più contenuti invece sul vista, dove incide ancora la fedeltà del centro ottico nei confronti del fornitore oftalmico tradizionale – ha ricordato Loperfido – Sempre all’interno di questo progetto, tra l’altro, sta dando grandi soddisfazioni la rete di negozi Salmoiraghi & Viganò». La manager di Luxottica ha comunque tenuto a precisare che Ray-Ban è sì importante per il gruppo, tanto che è stato avviato un secondo monomarca, questa volta a Roma, il quale va ad aggiungersi a quello di piazza San Babila a Milano, inaugurato nel dicembre scorso e da pop up store trasformato ormai in un punto vendita fisso («Anche se queste aperture non rappresentano lo sviluppo di una catena monomarca, bensì sono tutti flagship del brand», ha precisato Loperfido), ma che anche al resto del suo portafoglio Luxottica tiene molto. «Pensiamo ad esempio a un marchio come Oakley, con il quale serviamo importanti professionisti dello sport e su cui vengono fatti elevati investimenti e altrettanto elevate sono le aspettative, ma pure alle linee del lusso che il gruppo controlla», ha affermato ancora Loperfido.

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Reverchon compie 40 anni e ringrazia!

L’Ottica, grande amore e grande passione. Una scoperta che ci ha stregati

Eccoci, Enrico, Paolo e Luca Reverchon, quarant’anni di Centri Ottica Reverchon e più di cent’anni di storia tra la fotografia e il commercio di occhiali. Prima di tutto grazie a tutti i nostri dipendenti, collaboratori e partner, grazie alla nostra famiglia e all’ottica che ci ha dato la possibilità di esprimerci in tutto. Il legame con il nostro settore nasce dal nonno materno che aprì a Casale Monferrato il primo studio fotografico: oggi il Gruppo Reverchon conta 23 negozi in Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta, con circa 100 addetti. Dal ramo materno abbiamo ereditato la passione per l’ottica, da quello paterno quella per lo sport e per il gioco di squadra. Papà era un noto calciatore professionista negli anni 50 e grazie a lui abbiamo conosciuto il grande Mike Bongiorno sulle nevi di Cervinia. Il nostro legame con lui si consolidò negli anni, sia a livello pubblico, infatti Mike ha presenziato a molte inaugurazioni dei nostri punti vendita, sia privato: tra noi e lui si era creato un solido legame di amicizia.

Da sinistra, Luca, Enrico e Paolo Reverchon in occasione dell’evento organizzato per i 40 anni del gruppo il 16 maggio scorso al Castello di Desana, splendida struttura a pochi chilometri da Vercelli: il successo dell’iniziativa, che ha coinvolto tutti i collaboratori con le loro famiglie, per un globale di quasi 200 invitati presenti, è stato notevole, con una partecipazione totale del gruppo e un grande calore di squadra. L’appuntamento è stato realizzato con la sponsorizzazione di Marchon e Marcolin

Quarant’anni di cambiamenti di mercato, innovazione, ricerca e formazione continua, ma anche di tutti noi, con corsi di ottica e optometria, laboratorio e marketing. Quarant’anni caratterizzati anche da una scoperta casuale. Conservati nel museo di Morez in Francia abbiamo trovato dei testi che raccontano di come a fine 1700 alcuni produttori di lancette per orologi a pendola fornirono alle occhialerie di allora i materiali per costruire le astine degli occhiali. La famiglia Reverchon, ai tempi produttrice di lancette per orologi, è citata tra le prime che le adottarono come astine per sorreggere gli occhiali sul naso. In seguito i Reverchon divennero produttori di occhiali e li commercializzarono in tutto il mondo. L’intuizione della crescita strutturale del nostro attuale gruppo è avvenuta a metà degli anni Novanta e questo percorso ci ha consentito la creazione di un sistema di business, nell’ottica, moderno e pronto allo sviluppo nei prossimi anni. E il futuro del Gruppo Reverchon? Tanti progetti e studio del mercato, i figli che si stanno appassionando e… chissà. Grazie ancora a tutti!

I tre imprenditori ottici in uno dei 23 punti vendita dell’insegna insieme a Rosario Nardi, storico e fraterno collaboratore



Attualità

VISIONOTTICA CELEBRA IL DECENNALE CON UNA NUOVA CAMPAGNA Prosegue la partnership dell’insegna di Vision Group con la principale pay tv in Italia: l’obiettivo è raccontare i valori che accomunano tutti i professionisti dei suoi centri e consolidare il suo posizionamento glocal a cura della redazione

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fine maggio è partita la pianificazione del nuovo spot istituzionale in un formato da 30” che prosegue nella direzione intrapresa da VisionOttica sin dal lancio dell’insegna di cui si è appena celebrato il decennale: valorizzare il Dna del brand degli “ottici di fiducia” della famiglia, i cui asset fondamentali sono il valore umano, la professionalità e la prossimità. Lo spot, ideato da Meloria, storica agenzia di comunicazione del grup-

po, è stato realizzato dalla casa di produzione Alto Verbano, con la regia di Giancarlo Spinelli. «Uno spot dai toni caldi e delicati, che comunica la vocazione di ogni ottico VisionOttica raccontata attraverso la storia di una bimba dall’atteggiamento protettivo e attento al prossimo, che ritroviamo adolescente con la stessa propensione all’accudimento e adulta al timone di un centro ottico a fornire un servizio di assistenza al cliente come solo i professionisti VisionOttica sanno fare: perché essere un ottico VisionOttica è un’attitudine e una passione prima che un lavoro – spiegano in Vision Group – Una melodia esclusiva accompagna lo spot che si conclude con una dichiarazione: “Quando la passione per ciò che fai cresce con te, si vede!”; e un interrogativo fortemente engaging: “Come si chiama il tuo ottico di fiducia?”, per far percepire al telespettatore la caratteristica glocal dell’in-

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novità

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Equilibrio e stabilità in un’innovativa lente progressiva Applicando le più recenti ricerche sulle lenti progressive, basate WYP GSRGIXXS HM HSTTME WYTIVƤGMI IZSPYXE Twice Armonie garantisce un’eccezionale stabilità dell’immagine e ampi campi visivi. Con Twice Armonie, la transizione tra le aree del vicino e del lontano è stata armonizzata per ridurre al massimo le aberrazioni laterali, garantendo al portatore un’eccezionale dinamica di visione. Twice Armonie è realizzata utilizzando la tecnologia Digital Ray Control, un sistema di calcolo che utilizza un innovativo motore di progettazione per ottimizzare la geometria della lente, con una reale simulazione della visione binoculare. Ogni lente diventa “unica” ed è calcolata individualmente per garantire una qualità di visione superiore allo standard in ogni direzione dello sguardo.

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Attualità Crediti Campagna Agenzia: Meloria Comunicazione Direzione Creativa: Livio Gerosa, Andrea Rosagni Copywriter: Ida Mandolini Art Director: Matteo Desogus Account: Christina Tomasi Client Service Director: Alessia Bragalini Producer: Barbara Salmoni

Alcuni passaggi del nuovo spot televisivo di VisionOttica e del backstage delle riprese

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Con i 3 flight pubblicitari del 2017 sono state oltre 370.000 le visite al sito web, più di 1.400 le campagne locali, 1 milione le comunicazioni ai clienti potenziali con un tasso di apertura del 20%, oltre 100.000 i nuovi clienti registrati in anagrafica che hanno visitato i centri

gna e a generare traffico nei centri ottici e sono sostenuti dalle performance ottenute dalle campagne realizzate sui canali Sky lo scorso anno e dalle iniziative di comunicazione sui diversi canali VisionOttica. «Con i 3 flight pubblicitari del 2017 abbiamo ottenuto risultati di comunicazione e vendite che ci hanno dato grande soddisfazione: oltre 370.000 visite al sito web VisionOttica, pari a +130% rispetto al 2016, più di 1.400 campagne locali, 1 milione di comunicazioni ai clienti potenziali con un tasso di apertura del 20% – ricorda Angela Muto, responsabile marketing e comunicazione di Vision Group – Grazie a questa strategia nel 2017 sono stati più di 100.000 i nuovi clienti registrati in anagrafica che hanno visitato i centri VisionOttica, quasi +4% rispetto al 2016, oltre a tutti i clienti già attivi che sono tornati a visitare i centri ottici grazie alle call to action di campagna».

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segna e il valore delle sue persone su tutto il territorio nazionale». Dopo il lancio dello spot istituzionale, la campagna è proseguita in partnership con Safilo con un “codino” su Polaroid. La collaborazione con Sky prosegue anche su extra, il programma di rewarding che premia gli abbonati alla pay tv più fedeli. I nuovi investimenti pubblicitari sono finalizzati ad aumentare la notorietà dell’inse-

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Attualità

DDL LORENZIN E ABUSIVISMO: COSA CAMBIA A fine maggio, presso l’Ipsia Giuseppe Benelli di Pesaro, una serie di esperti ha affrontato il tema nell’ambito delle arti ausiliarie di professione sanitaria, alla luce della nuova normativa di Angelo Magri

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elle intenzioni dei promotori dell’isti- sone, tra studenti dell’istituto professionale martuto professionale marchigiano, “Otti- chigiano, avvocati, odontotecnici e, in numero ci, odontotecnici e abusivismo sanita- molto più contenuto, ottici. rio: cosa cambia con il Ddl Lorenzin?”, «Un evidente giro di vite in contrasto al malcoquesto il titolo del convegno, doveva trattare, stume dell’abusivismo in ambito sanitario verrà con il contributo di esperti, argomenti che avreb- dalle nuove disposizioni contenute nel Ddl Lobero permesso la comprensione dell’evoluzione renzin – sostenevano nella presentazione gli orlegislativa sul concetto di abusivismo sanitario ganizzatori dell’Ipsia marchigiano – Diventa così e le implicazioni pratiche derivanti dall’attuazione della nuova normativa, nonché le indicazioni per affrontare le eventuali criticità. E così, in buona sintesi, è stato. L’evento, che ha avuto il patrocinio dell’Università di Urbino, facoltà di Giurisprudenza, dell’Ordine degli Avvocati della Provincia di Pesaro e Urbino e della Rete Nazionale delle Scuole di Ottica, ha visto la partecipazione Una parte dei relatori durante la giornata di lavori al Benelli di Pesaro: da sinistra, Gemma Gasponi, di una sessantina di per- Marco Vitali, Anna Maria Marinai, Paolo Traù, Silvia Pari e, in piedi, Daniele Martinelli

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Attualità neato che da sempre ci sono aree di contrasto tra quello che possono e non possono fare ottici e odontotecnici e quanto è invece riservato a oftalmologi e odontoiatri: problema che si pone in ogni laboratorio di odontotecnica e in ogni attività di ottica. Infine Daniele Martinelli, presidente dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani di Pesaro, spesso costituitasi parte civile contro gli operatori finiti sotto processo, ha raccolto la volontà di confronto e apprezzato il taglio di analisi del convegno. Chi è intervenuto in rappresentanza dell’area tecnica ha sottolineato come la normativa professionale, risalente a un secolo fa, richieda urgente aggiornamento a seguito delle innovazioni tecnico-scientifiche. In particolare il presidente di Federottica, Andrea Afragoli, ha evidenziato come la presenza di strumentazioni per le valutazioni relative alla misurazione della vista e all’applicaUno scorcio della platea nell’Aula Magna dell’istituto professionale marchigiano zione delle lenti a contatto hanno dato adito a contestazioni. Vitali basi per una maggiore consapevolezza e cono- ha quindi mandato un messaggio al legislatore: scenza del problema e un coinvolgimento della a difesa del cittadino e della qualità del servizio filiera professionale, a tutela dell’attività svolta, è certamente necessario perlomeno ridefinire e degli utenti e della libera imprenditoria», affer- attualizzare le mansioni di ottici e odontotecnici. In platea erano presenti, tra gli altri, anche mavano. Il convegno è stato così vivace e libero nei sin- esponenti della Rete Nazionale delle Scuole di goli interventi e nel confronto emerso al punto Ottica, giunti dall’Istituto De Amicis di Roma, da ipotizzare perfino dubbi di costituzionalità Chiara Sartori (presidente di Assopto Pesaro), sul Ddl Lorenzin. Li ha espressi Gabriele Marra, Franco Cesaroni (presidente dell’Ordine degli docente di Diritto Penale presso l’Università de- Odontoiatri di Pesaro), Silvana Della Fornace gli Studi di Urbino “Carlo Bo”, il quale ha evi- (responsabile territoriale Confartigianato Impredenziato i punti più critici di questa riforma, con se) e Roberto Bornaccioni (presidente regionaparticolare riguardo ai profili di costituzionalità le Odontotecnici Confartigianato Marche). «Un delle pene comminate. Al docente dell’ateneo di punto risulta chiaro a tutti, cioè che la scuola è il Urbino si sono affiancati gli avvocati bolognesi naturale luogo di incontro di categorie professioGemma Gasponi e Silvia Pari, che hanno analiz- nali che condividono, come in questo caso, prinzato la giurisprudenza relativa alle categorie in- cipi ma anche problematiche inerenti il lavoro: teressate dall’evento e portato casi pratici, alcuni un ruolo che l’Istituto Benelli ha saputo assoldei quali nella provincia pesarese: è stata messa vere», ha dichiarato Anna Maria Marinai, diriin luce soprattutto la differenza di trattamento, in gente scolastico della scuola pesarese, la quale termini di pene, tra l’abusivismo in ambito sani- insieme a Paolo Traù, docente del corso di ottica, tario e quello relativo ad altre professioni. A sua ha voluto e organizzato questo appuntamento, volta un altro legale, Marco Vitali, consigliere che potrebbe avere un seguito a ottobre, con un dell’Ordine degli Avvocati di Pesaro, ha sottoli- secondo convegno di rilievo nazionale. urgente rendere capillare e concreta l’informazione verso gli interessati, in particolare gli utenti professionali: per ottico e odontotecnico una legislazione non sempre adeguata o aggiornata, infatti, ha reso incerte ed estremamente pericolose alcune operatività». Da qui la scelta di puntare «sull’esperienza di alcuni legali in materia, sul parere degli esperti e su una libera e aperta discussione fra le parti in causa, per porre così le

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Novità e Innovazione in Presbiopia. Menicon amplia la gamma Miru 1month con Miru 1month Menicon Multifocal, lente morbida progressiva a sostituzione mensile, destinata a portatori presbiti, miopi e ipermetropi.

Multifocal

Menicon è il primo produttore giapponese di lenti a contatto. Miru significa vedere in giapponese ed è il nome scelto da Menicon per la sua nuova gamma di lenti morbide. Che si tratti di lenti giornaliere come Miru 1day Menicon Flat Pack oppure a sostituzione mensile come Miru 1month Menicon, per soggetti miopi e ipermetropi, oppure Miru 1month Menicon for Astigmatism, l'innovazione di Menicon questa volta riguarda la presbiopia lanciando la nuova lente: Miru 1month Menicon Multifocal Qualche cenno sulla presbiopia La presbiopia è la diminuzione della capacità di adattamento dell'occhio dovuta all'invecchiamento. Con l'età la visione da vicino diminuisce. La presbiopia sopraggiunge a metà percorso di vita. È costante, irreversibile e progressiva. Oggi, più del 50% della popolazione è presbite. Molti di loro conducono una vita attiva, possiedono un telefono cellulare, un tablet e/o un computer. Per lungo tempo gli occhiali hanno rappresentato l'unica soluzione, poi sono apparse le lenti a contatto progressive e la chirurgia refrattiva per alcuni. Le lenti a contatto erano quindi un'ottima soluzione per i giovani presbiti, ma offrivano soltanto un compromesso visivo per le presbiopie elevate.

Una tecnologia avanzata Dopo 20 anni di ricerche Menicon ha concepito una lente a contatto che si può applicare a un maggior numero di presbiti: Miru 1month Multifocal. In visione da vicino l'occhio converge verso il naso e la pupilla si restringe. L'innovazione sta proprio nell'aver messo a punto una lente a contatto morbida con una visione da vicino decentrata in posizione naturale di lettura. Questa tecnologia permette così di ottimizzare la visione da vicino, nel caso di forti presbiopie, senza penalizzare la visione da lontano. Queste lenti sono disponibili in due geometrie complementari: LOW e HIGH in funzione della necessità del portatore.

LOW

HIGH

Questa nuova generazione di lenti a contatto morbide consente un'ottima applicazione grazie ad una gamma di parametri estesa (da +6.00 a -13.00). Inoltre, il loro materiale in silicone hydrogel ultra permeabile all'ossigeno, garantisce una massima ossigenazione alla cornea, un'idratazione ed un comfort ottimale per tutto il tempo di porto delle lenti a contatto. (Sono disponibili sia in confezione da 3 che da 6 lenti. Da completare con la manutenzione consigliata con la soluzone SOLOCARE AQUA®).

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Attualità

IL DaTE? “SELEZIONATORE” DELLE NOVITÀ PER GLI OTTICI L’evento, per la seconda volta alla Stazione Leopolda di Firenze, si terrà dal 22 al 24 settembre di Angelo Magri

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attesa per l’appuntamento del 2018 è, se possibile, superiore a quella per l’edizione di un anno fa, che sancì il passaggio da Milano a Firenze. Ne è convinto Dante Caretti, ideatore e fondatore, insieme a Cristina Frasca, dell’evento dedicato all’eyewear di ricerca, giunto alla sesta edizione, di cui oggi è consigliere di amministrazione. «Se lo scorso anno DaTE a Firenze poteva sembrare un azzardo, quest’anno non solo la conferma della location è stata accolta con grande entusiasmo, ma ha anche spinto molte aziende straniere, che prima magari erano presenti solo con il proprio distributore, a parteciparvi in maniera diretta. Sono state, inoltre, confermate tutte le realtà storiche presenti nelle edizioni precedenti, con l’aggiunta di new entry interessanti». Ottimista risulta anche Giovanni Vitaloni, presidente di DaTE. «Abbiamo lavorato nell’ottica di avere una mag-

giore selezione dei partecipanti, stimolando la creatività delle aziende a proporre prodotti sempre nuovi che rispondano a strategie e a progetti ben precisi – dice Vitaloni – Naturalmente la fase di “selezione” è stata molto difficile e abbiamo deciso di condividerla con un gruppo di esperti. Attraverso questa operazione DaTE vuole posizionarsi come il “selezionatore” delle novità a disposizione degli ottici italiani che stanno diventando sempre più esigenti a fronte della crescente necessità di differenziare i propri punti vendita». Quali saranno le novità del 2018? «DaTE è inarrestabile. Lavoriamo costantemente anche al fine di sorprendere i visitatori con nuove idee e suggestioni – sottolinea Frasca, che pure riveste il ruolo di consigliere di amministrazione di DaTE – Rimangono le tre aree espositive fondamentali in cui suddivideremo le aziende partecipanti: Luxury, Millennial e Icons. A queste si aggiunge lo

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Attualità

Nelle foto, alcuni scorci dell’ultima edizione di DaTE, la prima che si è tenuta alla Leopolda di Firenze: svoltasi nel settembre scorso, ha coinvolto oltre 3.500 visitatori unici, il 40% in più rispetto a quella del 2016 presso il The Mall di Milano

confini del format, “coltivare” e aiutare sempre più ottici indipendenti, sostenere piccole aziende a crescere a livello nazionale e internazionale: sono questi gli obiettivi degli organizzatori. «Lo spirito e le visioni di DaTE non cambiano: siamo nati con scopi ben precisi e siamo solo all’inizio del viaggio», commentano Caretti e Frasca. «Puntiamo ad aumentare la qualità di espositori e visitatori e a incrementare la conoscenza di questo specifico segmento di mercato», aggiunge Vitaloni.

spazio Timeless, dedicato alle imprese che creano collezioni dalle forme senza tempo, immuni dai cambiamenti delle mode ma sempre in auge, nel passato, nel presente, nel futuro. Infine, Alcatraz quest’anno diventa uno speciale laboratorio di ricerca e sperimentazione per piccole realtà internazionali che fanno dell’originalità del prodotto il loro leit motiv: DaTE si pone proprio l’obiettivo di aiutare queste piccole realtà a farsi conoscere dal pubblico italiano». Confermare il successo del 2017, allargare i

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Moda

TOO BIG pagine a cura di Francesca Tirozzi

Elie Saab

ChloĂŠ

Lanvin

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Moda

Versace

Valentino

Fendi

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Moda

Silhouette

TOO LITTLE

Marni

Miu Miu

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Occhio allo stile

QUANDO GLI OCCHIALI FANNO POLITICA Cinque donne fanno parte del nuovo governo guidato da Giuseppe Conte, che ha giurato il 1° giugno: quali modelli sono consigliati per una riunione del Consiglio dei ministri o un dibattito parlamentare? di Angelica Pagnelli* Stile: la borsa Bally, lusso ma easy to wear, rigida, dal design lineare e dai toni contrastanti per forma e colore, è l’accessorio giusto da accostare a questo paio di occhiali da vista. Tema fashion comics per la lavorazione giallo ocra, che sembra essere in perfetta combinazione con lo stile rock. Suggerita con le lenti Fashion Tints di Hoya nella colorazione primavera estate 2018 Sacher, ispirata al colore pantone Spiced Apple, nella tonalità sfumata 25% e tocco di flash oro.

Viso/ caratteristiche individuali/fitting: il viso rettangolare con naso importante e bocca carnosa è perfetto con questa forma a metà tra una goccia e un pantos, tanto delicata quanto audace per l’arricchimento con micro stud. Le forme morbide contrastano la forma squadrata del volto, rendono e armonizzano i tratti oltre che il naso, regalando ancora più volume a labbra molto femminili.

Givenchy

Modello: Montatura da vista femminile Givenchy by De Rigo aviator in metallo ultra light impreziosita da una raffinata serie di micro stud. Una sottile linea di colore, declinata in morbide nuance, corre lungo il profilo del frontale. Palette: metallo oro con profilo bordeaux.

Occasione d’uso: le donne politiche dei nostri tempi indossano il rigore anche con l’outfit: questi occhiali sono l’ideale per presenziare a un’importante seduta.

Trend: aviator rivisitato, leggerezza, metallo, effetto rock, rétro. La leggerezza riprende lo stile minimal. Metallo sì, ma effetto rock, con richiamo alle borchie. L’effetto rétro è dettato non solo dal ponte, ma anche dal colore oro.

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Incarnato: la montatura da vista valorizza un incarnato caldo, capelli biondo dorato o rame, con occhio verde o turquoise.


Occhio allo stile

Viso/ caratteristiche individuali/ fitting: il viso quadrato viene valorizzato e addolcito dalla forma soft arrotondata, che rende l’immagine interessante al primo approccio.

Incarnato: freddo, caldo o muted, caratterizzato cioè da entrambe le cromie, per via del bianco, colore non colore che, in versione optical, privilegia gli incarnati freddi. La lente dai toni caldi è, invece, perfetta per le tipologie d’incarnato che si presentano con capelli biondo dorato e pelle ambrata.

Stile: il match con le slip on in feltro multicolor semifoderate in montone, con strap in suede, di Alberto Guardiani esalta l’originalità dello stile e propone un piacevole richiamo cromatico in stile easy chic. Da abbinare alla lente Sensity di Hoya, mantenendo così i toni dell’oro senza rinunciare al sunglasses graduato.

Modello: Sigmund&Carl, edizione limitata del brand austriaco neubau eyewear, di proprietà di Silhouette. Un modello unisex in titanio, acciaio inossidabile e natural PX, dedicato ai celebri psicanalisti Freud e Jung, amanti degli occhiali rotondi e caratterizzanti. Il bianco neve incontra il rosa seta. Trend: pantos rivisitato in chiave creativa, mix materiali, colori trendy bianco e rosa in abbinamento, materiali green. Le forme rotonde rappresentano ormai il must have in ogni guardaroba sia maschile sia femminile. L’utilizzo di materiali green come il PX, ottenuto dalle piante di ricino, è un tema molto sentito oltre che apprezzato.

Occasione d’uso: il colloquio di lavoro per assumere il ruolo di direttore di una prestigiosa galleria d’arte. neubau

*Angelica Pagnelli è creatrice dei format “Guardaroba Occhiali” e “Swap Party Occhiali”, fondatrice di “Immagine & Modi”, esercita l’attività di consulente e trainer a livello mondiale per aziende e imprenditori dell’ottica e partecipa, in qualità di relatrice, a seminari sul business dell’immagine per professionisti di vari settori.

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Occhio allo stile

Viso/caratteristiche individuali/ fitting: il viso rotondo conquista grande slancio, i colori soft e le trasparenze snelliscono anche i volti meno esili.

Stile: l’abito a fascia YNot? nel colore rosso ciliegia, che propone una fantasia della medesima tonalità delle lenti, esalta la bellezza di questi occhiali da sole adatti per essere indossati dalle prime ore del mattino alle ultime del pomeriggio.

Modello: Zasia di Oliver Peoples, housebrand di Luxottica. Forma cat eyes petit in acetato, soft denim e lenti grigie, che evoca lo stile e la sensualità delle celebrities anni 50.

Oliver Peoples

Incarnato: la donna bionda, fredda, con la pelle di porcellana, algida, che non eleva i toni cromatici dell’incarnato con la montatura, ma con i colori della lente, che diventano protagonisti.

Occasione d’uso: una domenica assolata per un raduno di auto d’epoca sulla costa.

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Trend: trasparenze, petit, cat eyes, rétro sono i trend dell’estate 2018, che resteranno protagonisti indiscussi anche del prossimo autunno inverno.


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Contro-intuitivo

VUOI CHE LA TUA AZIENDA DIVENTI GRANDE? RENDITI INUTILE ALLA TUA AZIENDA Il segreto è delegare le attività operative e concentrarsi su quelle meno evidenti: se svolte costantemente, produrranno grandi effetti positivi

di Michaela Gariboldi e Paolo Valentini*

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na delle principali regole che accomunano gli imprenditori capaci di portare la propria azienda al successo? Per farla crescere, hanno smesso di essere indispensabili alla propria azienda e

si sono resi inutili. A prima vista queste parole possono sembrare assurde, contro-intuitive appunto, ma rappresentano in realtà una delle più grandi verità oggetto di questa rubrica. La ruota del criceto Quando hai creato la tua azienda probabilmente eri da solo. E di conseguenza hai dovuto fare tutto da solo. Di necessità hai fatto virtù. Alla lunga però hai inserito altre persone e il fatturato è cresciuto. Molto spesso capita di vedere, nelle aziende, che tu come imprenditore sei ancora il tutto fare della tua attività e non riesci a delegare. Ciò non va bene, perché questa situazione sta drenando una montagna di tempo

* Michaela Gariboldi, socia di Open Source Management, è specializzata in risorse umane e management per le Pmi italiane. * Paolo Valentini, esperto in marketing e gestione delle risorse umane, con un focus pluriennale sul mercato ottico italiano, è titolare di I-Profile Venezia. Open Source Management opera nel mondo della consulenza aziendale. I-Profile Venezia è l’azienda franchisee di Osm per le province di Rovigo e Venezia.

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Contro-intuitivo farlo il tuo migliore collaboratore, non può farlo il tuo commercialista, devi farlo tu; • la gestione del denaro. Non certo i versamenti in banca o i pagamenti, ma le decisioni strategiche sull’utilizzo e il risparmio delle risorse economiche; • la scelta e la gestione delle risorse umane chiave. Insieme, questi tre elementi sono il potere in azienda e non li devi mai delegare. Lo stesso vale per l’attività in cui sei il più bravo. Probabilmente in quell’attività sei il migliore e quando la fai tu, l’azienda fattura davvero parecchi soldi. Sarebbe, quindi, davvero un peccato perdere queste occasioni per mancanza di tempo o perché dedichi il tuo tempo a fare troppe altre cose operative.

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libero e tu ti stai stancando troppo. E il più delle volte lo fai perché, sotto sotto, non ti fidi del tutto dei tuoi collaboratori e pensi: meglio di me gli altri non lo fanno.

Come rendersi “inutili” alla propria azienda Eccoci al punto. Rendersi inutili alla propria azienda significa trovare il tempo per fare le cose importanti, ma non urgenti. Le cose urgenti sono quelle che finiamo per fare quando non abbiamo delegato o non abbiamo l’idea di come fare a delegare e, quindi, siamo sempre in mezzo alle crisi. E tutto, in quello stato, è da svolgere subito. Il vero segreto è imparare a delegare le attività operative, quelle urgenti, e concentrarsi sulle attività meno evidenti, quelle contro-intuitive, che se però tu svolgerai costantemente, produrranno grandi effetti positivi per la tua azienda: • corsi di formazione; • attività di marketing; • pianificazione; • riunioni di coordinamento; • frequentare fiere di settore; • affiancare e formare le persone; • scrivere le procedure operative che faranno una grande differenza per la tua azienda; In sintesi, se vuoi diventare grande, smetti di essere il tutto fare della tua azienda e inizia a delegare.

La prima via al successo Quanto stai delegando oggi? E se deleghi, fai fare agli altri solo le cose banali? Bene, se vuoi crescere e diventare grande, devi creare un’azienda autonoma, che vada avanti anche senza di te. Sembra impossibile e contro-intuitivo, ma se ci pensi bene vedrai che funziona. Quanti imprenditori di successo conosci che passano tutto il tempo a risolvere problemi “operativi” dentro la propria azienda? Di fatto trascorrono la maggior parte del tempo seguendo le persone, organizzando riunioni, partecipando a fiere di settore, a corsi di formazione che li aiutino a migliorarsi. Svolgono le attività operative (che sono importanti) solo quando i propri collaboratori risultano impossibilitati a farlo. Quanto delegare La cosa giusta nella delega è: delega tutto tranne il potere e l’attività operativa che tu sai fare davvero bene. Cosa intendiamo per potere? Intendiamo in particolare tre aspetti: • la strategia aziendale, ovvero dove va la nave. Nessuno può farlo al posto tuo. Non può

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Strategie d’impresa

UN NEGOZIO EFFICIENTE SODDISFA I NOSTRI CLIENTI (E NOI) Per il controllo della gestione occorre rendere il flusso tra input e output il più scorrevole possibile di Anna Gatti*

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li input di un centro ottico sono prodotto, persone, location del negozio e coerenza con i servizi offerti, entità degli investimenti dedicati. Dalla conoscenza e consapevolezza di questi input si deve sviluppare un processo corretto che porti alla vendita del prodotto, alla preparazione del personale addetto, a una comunicazione coerente ed efficace, a una pianificazione degli investimenti necessari e al relativo budget di costi e di ricavi. L’output che si produrrà sarà la soddisfazione dell’ottico e dei clienti, accompagnato da un maggior utile. La domanda che deve porsi l’imprenditore ottico è questa: con quanti input (in termini di costi sostenuti, tempi impiegati, stress generato, ecc) raggiungiamo il risultato migliore? È importante porre l’attenzione ai processi, cioè alla sequenza delle attività svolte che portano a un risultato comune, al confronto tra i nostri processi e quelli svolti dai concorrenti e, infine, all’evoluzione delle attività nel tempo. Il fatturato alto spesso nasconde le fonti di inefficienza, come, ad esempio, magazzini troppo elevati e disomogenei, marketing inefficace, nessun obiettivo di business, prodotto esposto male o personale non formato. Per identificare e riconoscere queste inefficienze bisogna costruire un proprio sistema di gestione: racco-

gliere i dati sulla performance del negozio, come la redditività dei vari business, e analizzare la capacità operativa di ciascuno di essi confrontandola con il flusso di attività dell’intero centro ottico. Ad esempio, se notiamo che la vendita di occhiali da sole è in diminuzione, sarà importante verificare che i collaboratori conoscano le varie linee da vendere e siano preparati per presentarle in modo efficace e completo. Il cliente finale, del resto, apprezza di essere assistito dal personale durante la scelta d’acquisto e desidera trovare un buon assortimento di linee. Confrontare i processi interni al negozio con quelli di un competitor può, inoltre, aiutare a introdurre modifiche al nostro modus operandi, ricordando però che ogni negozio ha le proprie specificità che lo caratterizzano e nessuno è uguale a un altro. Come si possono eliminare le inefficienze? Attraverso la conoscenza dei dati e delle caratteristiche del proprio negozio: ad esempio, conoscendo l’età dei propri clienti, la loro capacità di spesa, la loro frequenza d’acquisto e le loro preferenze di scelta dei prodotti. Ulteriori informazioni relative agli orari di maggiore affluenza del pubblico, al fatturato prodotto da ogni collaboratore e alla coerenza del percorso della merce esposta contribuiranno a definire i momenti da migliorare. Solo grazie a queste informazioni, che devono essere ricche e attendibili, si potrà realizzare una pianificazione realistica e redditizia del nostro centro ottico.

* Anna Gatti, consulente aziendale, titolare di A&G Studio di Bologna, specializzato nel controllo di gestione e analisi dei costi.

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Legale

LA FIGURA DELL’OTTICO, TRA ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE E ABUSIVISMO La “Legge Lorenzin” ha riportato alla ribalta la questione: ecco una sintesi del panorama attuale da parte di chi è intervenuto al recente convegno di Pesaro sul tema

di Silvia Pari Avvocato Studio Legale Stefanelli & Stefanelli

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on la recente approvazione della cosiddetta “Legge Lorenzin” (L. n. 3/2018), entrata in vigore il 15 febbraio scorso, è tornato alla ribalta il tema dell’esercizio abusivo della professione. Se, infatti, la riforma ha lasciato inalterati la struttura del reato e i suoi elementi costitutivi, dal momento che la condotta oggi sanzionata è la medesima del passato, ossia “(…) l’esercizio abusivo di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello

Stato (…)”, a essere profondamente cambiato, in senso peggiorativo, è il regime sanzionatorio. Il nuovo art. 348 c.p. prevede, infatti, quanto segue: “Chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni o con la multa da euro diecimila a euro cinquantamila. La condanna comporta la pubblicazione della sentenza e la confisca delle cose che servirono o

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Legale furono destinate a commettere il reato e, nel caso Il mondo dell’ottica, nello specifico, sconta, poi, in cui il soggetto che ha commesso il reato eserci- un’ulteriore complessità, legata alla circostanza ti regolarmente una professione o attività, la tra- che la relativa figura professionale trova la prosmissione della sentenza medesima al competen- pria regolamentazione in un testo normativo assai te Ordine, albo o registro ai fini dell’applicazione risalente nel tempo (il R.D. n. 1134/1928, poi condell’interdizione da uno a tre anni dalla professio- fluito nel Testo Unico delle Leggi Sanitarie, R.D. ne o attività regolarmente esercitata (…)”. Mentre, n. 1265/1934). Il campo di attività dell’ottico (tradidunque, la previgente disciplina prevedeva un zionalmente chiamato a “confezionare, apprestasistema sanzionatorio più mite e alternativo, con re e vendere direttamente al pubblico occhiali e una pena detentiva (reclusione sino a 6 mesi) op- lenti, soltanto su prescrizione del medico, a meno pure una multa (da 103,00 a 516,00 euro) e nessuna che si tratti di occhiali protettivi o correttivi dei diipotesi di confisca obbligatoria dei mezzi utilizzati fetti semplici di miopia e presbiopia…”, secondo per la commissione del reato (che risultava a di- la definizione che si rinviene nel T.U.L.L.S.S.) si screzione del giudice), oggi, invece, alla pena de- è poi ampliato nel corso del tempo, anche se in tentiva (da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 maniera non sempre chiara e omogenea. Da un anni) si affiancano multe assai corpose (da 10.000 lato, infatti, si è assistito al riconoscimento di nuoa 50.000 euro). La portata più dirompente della ve competenze professionali da parte di provvenuova norma, tuttavia, deve ravvisarsi nell’am- dimenti normativi specifici (ad esempio il D.M. 3 pliamento e nella maggiore afflittività delle san- Febbraio 2003, che riserva all’ottico la vendita e zioni accessorie. Si prevede, infatti, non soltanto l’applicazione di lenti a contatto) ma, dall’altro, si la pubblicazione della sentenza di condanna, ma è altresì dovuto fare i conti con l’introduzione, essenzialmente a opera anche la confisca obblidella giurisprudenza e, gatoria delle “(…) cose Se sotto il profilo formale dunque, in assenza di che servirono o furono la linea di demarcazione una disciplina normadestinate a commettere tiva specifica, di figure il reato (…)”, con confra ottici e oculisti è chiara, “borderline” fra quelseguente perdita della è altrettanto vero che proprietà dei beni pronell’ambito delle competenze la dell’ottico e quella dell’oculista, quale la fessionali (ivi compresi proprie della figura dell’ottico figura del cosiddetto anche gli eventuali imsi scontrano un profilo “ottico optometrista”. mobili di proprietà, traprofessionale vecchio di 90 Se, dunque, è vero che, sferiti al patrimonio del sotto il profilo formale, anni e una serie di approdi, Comune per finalità sociali o assistenziali). soprattutto giurisprudenziali, la linea di demarcazione fra ottici e oculisti In ambito sanitario dinon sempre chiarissimi è chiara (divieto, per i verse sono le professioprimi, di porre in essere ni per le quali esiste un rischio di sovrapposizione e confusione in ordine attività di tipo diagnostico-terapeutico, riservata ai reciproci ruoli e competenze e, dunque, il rischio alla classe medica), è altrettanto vero che nell’amdi incorrere nel reato di esercizio abusivo della bito delle competenze proprie della figura dell’otprofessione: odontoiatra e assistente alla poltrona, tico si scontrano un profilo professionale vecchio odontoiatra e odontotecnico, ottico e oculista, per di 90 anni e una serie di approdi, soprattutto giucitarne alcune. E questo non perché, dal punto di risprudenziali, non sempre chiarissimi, che hanno vista formale, non esista una netta distinzione fra progressivamente riempito di contenuti ulteriori il le competenze che rispettivamente attengono alle profilo professionale stesso ma che hanno, altrediverse figure, ma piuttosto perché, dal punto di sì, lasciato non poche zone d’ombra e altrettante vista operativo, si tratta di professionisti chiamati zone grigie, con tutto ciò che ne consegue in ordia lavorare nel medesimo ambito e a cooperare fra ne all’applicazione della normativa penalistica di cui si è detto. loro, seppur con limiti e finalità differenti.

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LA FRESA DELLA MEI ALLA PROVA DELL’IRSOO La tecnologia proposta dall’azienda bergamasca è sotto l’osservazione di due docenti dell’Istituto di Vinci, che ne stanno esaminando le caratteristiche rilevanti, per un confronto con quelle della molatura automatica tradizionale a cura della redazione

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umerose aziende supportano l’attività del centro di ricerca in scienze della visione dell’Irsoo. Tra queste si è recentemente aggiunta la Mei, società lombarda produttrice di frese per sagomare, bisellare e lucidare lenti organiche di qualsiasi materiale e forma, che ha affidato all’Istituto di Vinci la valutazione delle caratteristiche di una fresa comparandole con quelle delle mole automatiche di ultima generazione. Del resto i temi dell’ottica oftalmica e dell’occhialeria, intesa in senso ampio come realizzazione e adattamento di occhiali da vista, sportivi o protettivi, saranno anche al centro del terzo congresso Irsoo, che si terrà a Vinci alla fine di settembre. Per dare un contributo scientifico al congresso, tra i progetti di ricerca che accompagnano la formazione tradizionale di ottica, di optometria e di contattologia e che ormai sono diventati parte integrante dell’attività della scuola di Vinci, sono state inserite sperimentazioni riguardanti le caratteristiche di alcune lenti protettive e di quelle

progressive presenti sul mercato italiano, le modalità di presa dei parametri utili per il posizionamento delle lenti sull’occhiale e, più recentemente, le operazioni di taglio e sagomatura per l’inserimento delle lenti organiche nelle montature da vista e vista-sole, sportive o protettive. Alcuni di questi lavori sperimentali sono stati già presentati al sesto convegno Antonio Madesani, che si è tenuto a Vinci il 21 maggio, un evento che offre l’opportunità agli studenti del terzo anno del corso di optometria di cimentarsi in una relazione scientifica sulla propria attività di ricerca, che viene esposta ai colleghi dei corsi di ottica e optometria. Quest’anno sono state dodici le relazioni proposte e oltre cento i partecipanti. Nel campo delle lenti oftalmiche e dell’occhialeria si è parlato delle sperimentazioni in corso sulle lenti protettive dalla luce blu e dall’UV, della presa dei parametri per il montaggio delle lenti progressive e dell’uso di lenti progressive in soggetti non presbiti, cioè per un aiuto all’attività visiva prossimale. «La ricerca in questi casi

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A sinistra, alcuni studenti di Irsoo durante una esercitazione con la EzFit di Mei In basso, sagomatura particolare realizzata con la fresa dell’azienda bergamasca

va incontro alle necessità sia delle aziende, che infatti supportano l’attività del centro fornendo i materiali e gli strumenti necessari, sia dei professionisti che sui temi spesso contrastati come quelli della luce blu e dell’aiuto all’accomodazione potranno avere pareri basati sull’evidenza scientifica», ricorda il direttore dell’Irsoo, Alessandro Fossetti. A partire dal mese di maggio l’Irsoo è stato dotato di una fresa automatizzata per il taglio, la bordatura, la bisellatura e la lucidatura delle lenti organiche. La fresa è stata concessa, per un periodo di prova e di valutazione comparativa con le mole automatiche, dall’azienda Mei di Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo. La prova consiste nel sagomare, bordare e lucidare un certo numero di lenti organiche di diverse curvature base, fino a 9, e di diverso potere, per il montaggio su montature da vista, sportive o protettive, siano esse in lastra, in materiale plastico, in metallo, nylor, rimless e con qualsiasi forma. L’operazione viene eseguita da operatori esperti sia con la fresa Mei sia con mole automatiche di ultima generazione, rilevando i tempi di realizzazione del montaggio e la qualità del prodotto finito, sotto molteplici aspetti. Il progetto è appena partito, ma ci sono già le prime impressioni espresse da Massimiliano Iaia e Paolo Sostegni, gli operatori che hanno utilizzato il nuovo sistema di fresatura. Estrema precisione che facilita l’inserimento delle lenti,

modulazione della posizione del bisello sulle lenti di elevato potere per un montaggio perfetto, possibilità di dare la corretta inclinazione ai fori dei glasant in modo da avere sempre le aste con il giusto orientamento: sono le prime caratteristiche rilevanti riportate dai due docenti dell’Istituto di Vinci. «Spiccano anche la rapidità di realizzazione della sagomatura e della lucidatura, con qualsiasi forma di montatura, utile soprattutto nel montaggio degli occhiali sportivi e in quelli da sole con curve particolari, la possibilità di programmare più lavorazioni consecutive mediante l’apposito programma, un sistema di pulizia e manutenzione straordinario che non richiede l’uso di acqua – aggiungono Iaia e Sostegni – Siamo comunque appena all’inizio del progetto: ne sapremo di più quando la sperimentazione della fresa e il confronto con la molatura saranno terminati». «Le sperimentazioni in atto presso il centro di ricerca dell’Irsoo forniranno un contributo significativo al prossimo congresso, come del resto è stato nei due precedenti, a dimostrazione che anche in Italia possiamo fare ricerca e congressi fondati sui risultati che da essa provengono», commenta Fossetti.

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Education

ZACCAGNINI: SCUOLA E RELAZIONI DI FILIERA A maggio è stata attivata, nel cuore della città, la sede di Milano dell’Istituto: i corsi prenderanno il via con il prossimo anno scolastico a cura della redazione

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uali sono state le motivazioni di questa importante, ma impegnativa decisione? Lo spiega il direttore, Giorgio Righetti. «Il nostro arrivo a Milano con il corso biennale per ottici post scuola media superiore, che insegna solo materie professionali, viene a colmare il vuoto di un’offerta formativa assente in città. Attualmente i

corsi disponibili servono a preparare agli esami i candidati privatisti di Istituti che offrono il quinquennio di scuola media superiore per ottico, il quale comporta la ripetizione dello studio delle materie generali a detrimento di quelle professionali dell’ottico – sostiene Righetti – Con la nostra apertura chi ha un titolo di scuola media superiore potrà frequentare un corso abilitante che tratta esclusivamente materie e argomenti concernenti la professione dell’ottico, in modo approfondito e supportato da attività di pratica professionale che tornerà molto utile quando gli studenti entreranno nel mondo del lavoro. Inoltre la sede di Milano sarà dotata di laboratori, ambulatori e aule con una gamma di strumenti oftalmici che per quantità e concezione sono in linea con quella di Bologna e superiore alla media di quelle presenti in Lombardia». Dal punto di vista dei programmi, cosa caratterizzerà l’attività formativa della nuova sede nel prossimo anno scolastico? «Lanceremo due nuovi corsi a forte contenuto innovativo: quello di specializzazione in merchandising, category management e attività commerciali, amministrative e organizzative lo realizzeremo in collabo-

Una “proiezione” della nuova sede di Milano dell’Istituto Zaccagnini, con l’ingresso come si presenta già ora

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Education razione con le industrie e la distribuzione ottica, sarà finalizzato a formare nuove professionalità o a rafforzare quelle esistenti e dedicato alla gestione delle aziende della filiera ottica; quello di ottica oftalmica industriale, invece, vuole creare omogeneità della cultura professionale tra chi produce strumenti di correzione, chi li vende e, cosa molto importante, il consumatore finale», spiega Righetti, il quale ricorda, inoltre, come l’Istituto abbia investito molto nell’informatica «sia per dematerializzare i processi su cui si fonda la gestione scolastica sia, soprattutto, per ottimizzare la didattica e sostenere il miglior apprendimento degli studenti: dagli accessi alla scuola, ai servizi virtuali, dalla piattaforma d’apprendimento al registro di classe e ai sistemi di proiezione connessi con la strumentazione oftalmicodiagnostica per immagini. Tutta la didattica per immagini e tutti i file dei documenti sono, infatti nel “cloud”, nei nostri flussi informativi e ammi-

La palestra della sede milanese che sarà a disposizione degli studenti dell’Istituto Zaccagnini

nistrativi la carta resiste solo dove lo richiede la legge». Da qui scaturisce una serie di risultati gratificanti per la scuola e di vantaggi concreti e apprezzati per gli studenti. «Di fatto tutte le informazioni necessarie agli allievi sono disponibili in tempo reale, allineate alle varie fonti di origine e disponibili in remoto: a casa gli studenti hanno le stesse opportunità di quando sono a scuola, incluso il servizio di tutoring e di coaching tramite il registro e la segreteria online», sottolinea il direttore dello Zaccagnini, secondo il quale una delle conseguenze della globalizzazione è la trasformazione delle relazioni fra imprese che, a vario titolo, operano in un segmento di mercato specifico da unità autonome, collegate da relazioni di affari, in componenti integrate di una filiera in cui è presente un attore che copre tutti i segmenti industriali, commerciali e dei servizi. Ma come vive l’impresa Istituto Zaccagnini questa realtà? «Per rispettare la nostra mission di fornire al mercato professionisti pronti a inserirsi nei contesti operativi, ci integriamo sempre più nel tessuto connettivo della filiera ottica: dal livello dell’imprese, industriali e della distribuzione, con cui collaboriamo storicamente, stiamo passando alla istituzionalizzazione delle relazioni, formalizzandole, come accaduto con l’accordo con Certottica, la partnership con Anfao su alcuni corsi o la collaborazione con la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto», conclude Righetti.

Gli open day raddoppiano Le giornate dedicate alla visita da parte del pubblico interessato a conoscere la realtà dell’Istituto Zaccagnini proseguono fino a settembre, ora sia a Bologna sia Milano. Di seguito le date: Bologna GIUGNO, sabato 9, domenica 10 e lunedì 11 LUGLIO, sabato 7, domenica 8 e lunedì 9 SETTEMBRE, sabato 15, domenica 16 e lunedì 17 Milano GIUGNO, sabato 16, domenica 17 e lunedì 18 LUGLIO, sabato 14, domenica 15 e lunedì 16 SETTEMBRE, sabato 8, domenica 9 e lunedì 10 Continuano anche gli incontri individuali con lo staff di direzione e la visita delle attrezzature, tutto l’anno, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, e il sabato dalle 9.30 alle 12.30, previa prenotazione telefonica o via e-mail con le segreterie scolastiche di Bologna e di Milano.

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ISTITUTO ZACCAGNINI

Dal 1977 un riferimento per il mondo della visione I CORSI SI SVOLGONO NELLE SEDI DI BOLOGNA E MILANO La nostra mission:

Essere produttori di eccellenza di istruzione e formazione, presenti nel mondo della visione, integrati FRQ LO FRQWHVWR VFLHQWLĹľFR HFRQRPLFR e civile, partecipi e protagonisti attivi della vita del settore.

Il nostro impegno

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Lab

RAGGI UV, COME PROTEGGERSI? L’esposizione alla radiazione ultravioletta è stata indicata come uno dei fattori di rischio o la causa della patogenesi di un’ampia varietà di condizioni oculari. Per questo uno tra i ruoli più importanti dei professionisti della vista è far conoscere i rischi evitabili per la salute dell’occhio

di Lucio Buratto e Claudio Savaresi Oftalmologi

S

i definisce radiazione ultravioletta quella porzione dello spettro elettromagnetico di lunghezze d´onda comprese tra 100 e 400 nm (nanometri) o, equivalentemente, tra 0,1 e 0,4 micron. Verso le lunghezze d´onda maggiori, la radiazione UV confina con la luce visibile di lunghezza d´onda più corta, percepita dall´uomo come viola, da cui la denominazione “radiazione ultravioletta”. La radiazione UV è suddivisa in tre bande di differenti lunghezze d´onda: • UVA (400-315 nm): riesce in buona parte, circa il 5560%, a raggiungere la superficie terrestre. • UVB (315-280 nm): viene in buona parte assorbita dall’atmosfera terrestre, ma una percentuale non

trascurabile, circa il 15-20%, riesce a raggiungere la superficie terrestre; • UVC (280-100 nm): la più dannosa a causa del suo alto contenuto energetico, viene completamente assorbita dall’ozono e dall’ossigeno degli strati più alti dell’atmosfera. In generale, la capacità di penetrazione e quindi la “pericolosità” per l’uomo dei raggi UV aumenta al diminuire della lunghezza d’onda e, di conseguenza, all’aumentare della frequenza. Le sorgenti di radiazione ultravioletta Le sorgenti di radiazione ultravioletta possono essere classificate in: • naturali: sole.

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Lab

Figura 1. Lo spettro delle onde elettromagnetiche

• Cheratosi (malattie croniche della pelle che in rare occasioni possono generare lesioni pretumorali). • Scottature. • Cataratta corticale. • Degenerazione maculare. • Pterigio (inspessimento della congiuntiva che porta a opacizzazione della cornea o a una limitazione dei movimenti oculari). • Riattivazione dell’herpes labiale, a causa dell’immunosoppressione indotta dall’eccesso di UV.

• artificiali: lampade UV. Ne esistono svariate tipologie e ambiti di applicazione, le più diffuse sono: le lampade germicide, usate per assicurare la sterilità di utensili e ambienti ospedalieri; le lampade abbronzanti, utilizzate negli istituti di estetica; infine, in campo artigianale-industriale, in cui è frequente l´uso di saldatrici ad arco elettrico e anche di alcuni laser che operano a lunghezze d´onda comprese nell’ultravioletto. Danni da esposizione ai raggi UV Quotidianamente si è esposti a una certa dose di radiazioni ultraviolette; tuttavia, un’eccessiva o non protetta esposizione alle radiazioni UV può provocare degli importanti danni alla salute generale e, inevitabilmente, anche a quella oculare. Sulla base della letteratura scientifica, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha identificato dieci malattie strettamente legate all’esposizione a radiazioni ultraviolette: • Melanoma cutaneo. • Carcinoma squamoso della pelle. • Carcinoma basocellulare (basalioma). • Carcinoma squamoso della cornea o della congiuntiva (raro).

Caratteristiche di assorbimento del tessuto oculare Si riscontrano differenze per quanto concerne l’assorbimento della radiazione ultravioletta da parte del tessuto oculare. La cornea e il cristallino sono i principali tessuti oculari deputati all’assorbimento della radiazione ultravioletta. Al di sotto di 300 nm (UVB), è la cornea ad assorbire la maggior parte della radiazione, mentre il cristallino assorbe principalmente i raggi UVA di lunghezza d’onda inferiore a 370 nm. L’esposizione alla radiazione ultravioletta è stata indicata come uno dei fattori di rischio o la causa della patogenesi di un’ampia varietà di condizioni oculari.

Figura 2. Le differenze nell’assorbimento della radiazione ultravioletta da parte del tessuto oculare

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Congiuntiva La congiuntiva viene facilmente danneggiata dalla radiazione ultravioletta che attiva una complessa serie di reazioni ossidative e percorsi distinti di morte cellulare. Vi è la possibilità che insorgano carcinomi a cellule squamose della congiuntiva che spesso iniziano dal limbus. Esiste una forte evidenza epidemiologica per supportare un’associazione fra l’esposizione cronica ai raggi ultravioletti


Lab e la formazione dello pterigio. Questo ispessimento, a forma di ala sulla congiuntiva e sulla cornea, si manifesta particolarmente nelle persone che vivono in climi soleggiati e in quelle che svolgono attività all’aperto. La prevalenza Figura 3. Componenti dell’UV dello pterigio che si forma sulla congiuntiva nasale è stata spiegata con la focalizzazione periferica della luce terizzata da forte dolore, lacrimazione, blefarospasmo sulla camera anteriore mediale sotto le cellule sta- e fotofobia. L’epitelio corneale e lo strato di Bowman minali corneali limbari. È probabile che le cellule assorbono circa una quantità doppia di radiazione staminali in attiva divisione presentino una soglia di UVB rispetto agli strati posteriori della cornea. Nella danno inferiore rispetto alle cellule epiteliali corneali fotocheratite l’irritazione coinvolge l’epitelio superfiche non hanno capacità mitotica. Un collegamento, ciale. Un’esposizione di un’ora alla radiazione ultrasebbene più debole, è stato trovato intercorrere an- violetta riflessa dalla neve o un’esposizione di sei-otto che fra i raggi ultravioletti e la formazione di pingue- ore alla luce riflessa dalla sabbia a mezzogiorno è cola, con elevata prevalenza nelle popolazioni che sufficiente a provocare una “fotocheratite a livelli di vivono sia in zone con tempo soleggiato sia in am- soglia”. A livelli inferiori possono ancora manifestarbienti nevosi. si lievi sintomi di discomfort oculare. La cheratopatia climatica a droplet, o degenerazione sferoidale, è Cornea una modificazione patologica permanente caratterizL’endotelio corneale (non in grado di rigenerarsi) è zata da un accumulo di lesioni a forma di gocciolina vulnerabile alla radiazione ultravioletta. Un’aumen- sullo stroma corneale superficiale. L’esposizione crotata esposizione alla radiazione UVB reca danno nica ai raggi ultravioletti ambientali viene consideraal meccanismo protettivo antiossidante, provocan- ta un fattore significativo nel suo sviluppo. do lesioni alla cornea e ad altre zone oculari. Una quantità significativa di radiazione UVB viene assor- Camera anteriore bita dallo stroma corneale, così un assottigliamento L’acido ascorbico antiossidante (vitamina C) è presensecondario a cheratocono o a chirurgia refrattiva te in concentrazione elevata nell’umore acqueo. Esso consente a una quantità maggiore di radiazione UVB di raggiungere il cristallino. Non è ancora noto se un assottigliamento stromale chirurgico aumenti o meno il rischio di sviluppare una cataratta. Pur essendo molte le patologie associate all’esposizione alla radiazione ultravioletta a decorso cronico, impiegando dunque anni per svilupparsi, la fotocheratite costituisce un chiaro esempio di risposta acuta alla radiazione UV. Altrimenti conosciuta come “cecità da riflesso della neve”, questa Figura 4. Assorbimento dell’UV da parte delle varie strutture del sistema oculare condizione reversibile è carat-

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Lab è letteralmente in grado di “spazzare” via i radicali liberi presenti nella sostanza acquosa e proteggere contro il danno indotto dalla luce ultravioletta al cristallino. La sua presenza funge da filtro per la radiazione UVA e UVB ed è stato suggerito che svolga un ruolo di protezione nell’ambito della patogenesi della cataratta. I pazienti che soffrono di cataratta evidenziano livelli diminuiti di acido ascorbico nella camera anteriore e una diminuzione significativa di acido ascorbico è stata rilevata nell’umore acqueo in seguito a un’esposizione alla radiazione ultravioletta.

significativa correlazione positiva fra esposizione ai raggi UVB e cataratta corticale; esiste inoltre una possibile associazione con la cataratta sottocapsulare posteriore. Nell’occhio che invecchia sono presenti cromofori gialli legati alla proteina che fungono da filtro che assorbe la radiazione ultravioletta. Quando vengono esposti alla radiazione UVA, i cromofori generano specie reattive dell’ossigeno (ROS). Si ritiene che livelli aumentati di ROS nella lente possano danneggiare il Dna oltreché indurre un cross-linking delle proteine. L’esposizione giornaliera alla radiazione UV e la successiva induzione di ROS provoca la formazione della cataratta.

Cristallino Con il trascorrere del tempo il cristallino ingiallisce e perde la propria trasparenza, essenzialmente a causa delle irreversibili modificazioni delle proteine della lente indotte dal processo di invecchiamento, dall’ereditarietà e dall’esposizione alla radiazione UV. Lo sviluppo della cataratta a seguito dell’esposizione ai raggi ultravioletti è stato dimostrato con esperimenti sugli animali ed è ben riconosciuta l’esistenza di una connessione fra formazione di cataratta ed esposizione ai raggi UV negli esseri umani. In realtà l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che dei 12-15 milioni di persone che ogni anno vengono rese cieche dalla cataratta una percentuale che arriva sino al 20% di questi casi può essere stata provocata o aumentata dall’esposizione solare. Il cristallino assorbe sia la radiazione UVA sia quella UVB. Esso è esposto oltre tre volte in più alla radiazione UVA, ma entrambe recano danno alla lente attraverso meccanismi d’azione differenti. È stata riportata l’esistenza di una

Retina Benché il livello di raggi UV che raggiungono la retina nell’occhio di un adulto sia molto basso, con una protezione fornita dal potere filtrante cristallino (l’1% di raggi UV al di sotto di 340 nm e il 2% nel range 340360 nm), studi hanno collegato il prematuro sviluppo di una degenerazione maculare senile a una aumentata quantità di tempo trascorso all’aria aperta; mentre altri studi non hanno riscontrato alcuna associazione fra questi due fattori. Più recentemente è stato riportato un significativo legame fra l’incidenza a 10 anni di degenerazione maculare senile precoce e aumentata esposizione al sole estivo. Protezione e rimedi Sulla base di quanto detto, è opportuno ricordare che uno tra i ruoli più importanti dei professionisti della vista è far conoscere i rischi evitabili per la salute oculare. Garantire una protezione completa dall’esposizione ai raggi UV può rivelarsi un compito molto complesso in quanto, spesso, ci si limita a considerare unicamente i danni che essi possono arrecare alla pelle, sottovalutando i rischi cui quotidianamente sono esposti gli occhi. Oggigiorno sono disponibili una molteplicità di soluzioni con cui tutelare la salute degli occhi e per questo motivo è molto importante consigliare al paziente di informarsi presso il proprio ottico di fiducia circa l’assorbenza della lente, cioè il suo potere assorbente: quanto maggiore è il suo valore (espresso in termini percentuali) tanto maggiore è il livello di protezione. Condizione ideale è una lente con protezione UV 100%, cioè in grado di assorbire la totalità dei raggi incidenti, oppure con protezione 400, cioè in grado di schermare tutte le lunghezze d’onda ≤ 400 nm.

Figura 5. Si evidenzia come gli UV che incidono sulla superficie anteriore della lente sono bloccati dalla lente stessa, mentre quelli che incidono sulla superficie posteriore non si riflettono grazie a particolari trattamenti effettuati su questa superficie

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Protezione UV completa. Tutto il giorno. Ogni giorno. Lenti ZEISS con Tecnologia UVProtect™.

Le lenti: uno scudo contro le radiazioni UV , UDJJL 89 VRQR XQR GHL SHULFROL PDJJLRUL SHU OD VDOXWH GHJOL RFFKL

&LUFD LO

La luce solare è fonte di vita e benessere, ma alcune sue lunghezze d'onda - tra cui quelle degli UV - possono determinare o favorire il fotoinvecchiamento o lo sviluppo di patologie più o meno gravi agli occhi e all'aree cutanee circostanti.1-8

GHL SRUWDWRUL GL OHQWL RIWDOPLFKH QRQ q DGHJXDWDPHQWH SURWHWWR GDOOH QRFLYH UDGLD]LRQL 89

È quindi fondamentale proteggere gli occhi dagli effetti nocivi dei raggi UV, indossando lenti per occhiali in grado di schermarli efficacemente, così da preservare la salute visiva. 3,6

QP q LO PLJOLRU VWDQGDUG SURWHWWLYR GDL UDJJL 89 La Commissione Internazionale sulla Protezione dalle Radiazioni Non-Ionizzanti (ICNIRP) e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) KDQQR GHİ QLWR D 400 nm lo standard di riferimento per la protezione dagli UV10 1,0 0,9 Irradianza relativa

90%

Irradianza spettrale relativa Irradianza cumulativa

0,8

80%

0,7

70%

0,6

60%

0,5

50%

0,4

40%

0,3

30%

0,2

20%

60%

0,1 0 300

320

40%

340 360 380 Lunghezza d’onda (nm)

10%

0 400

Lo spettro tra 380 e 400 nm rappresenta ~ il 40% dell’irradianza totale delle radiazioni UV in arrivo sulla superficie terrestre

Irradianza totale % sotto ogni lunghezza d’onda

100%

Lenti da sole Protezione UV a 400 nm Standard internazionale definito dalle organizzazioni mondiali ICNIRP e OMS10, in grado di bloccare il 100% delle radiazioni UV.

Lenti da vista Protezione UV a 380 nm Limite superiore di protezione dagli UV stabilito dalla norma ISO 8980-3. Non tutte le lenti oftalmiche WUDGL]LRQDOL RĴ URQR una protezione UV completa.

%LEOLRJUDILD Wang SQ et al. Photoprotection: a review of the current and future technologies. Dermatol Ther 2010; 23 (1): 31-47. Resnikoff s et al. Global data on visual impairment in the year 2002. Bull World Health Organ 2004; 82 (11): 844-851. Rivolta C et al. UV light signature in conjunctival melanoma; not only skin should be protected from solar radiation. J Hum Genet 2016; 61 (4): 361-362. Swaminathan SS et al. Molecular Characteristics of Conjunctival Melanoma Using Whole-Exome Sequencing. JAMA Ophtalmol 2017; 135 (12): 1434-1437. Lucas RM. An epidemiological perspective of ultraviolet exposure-public health concerns. Eye Contact Lens 2011; 37 (4): 168-175. Gichui S et al. Pathophysiology of


L'innovazione ZEISS, protezione completa. =(,66 RUD RIIUH GL VHULH OD PHGHVLPD SURWH]LRQH 89 GHOOH OHQWL GD VROH DQFKH VX OHQWL FKLDUH ILQR D QP Le lenti oftalmiche tradizionali schermano a livelli differenti le radiazioni UV: quelle in alto indice offrono una protezione completa, ma non quelle a basso e medio indice.

360 350

Alto indice

370

1,5

nm

380

Medio indice

390

Nessuna protezione

400

Le lenti organiche ZEISS

Protezione dalle radiazioni UV

340 330

,O SHUIHWWR HTXLOLEULR WUD SURWH]LRQH H WUDVSDUHQ]D /HQWL =(,66 FRQ WHFQRORJLD 893URWHFWŒ

ta Comple e ion protez on Vc dagli U ZEISS ™ tect UVPro

Lo standard del settore è 380 nm

La tecnologia ZEISS UVProtect™ consente di schermare tutte le radiazioni UV dirette sulla superficie frontale della lente. Ma la protezione delle lenti oftalmiche ZEISS non finisce qui: uno strato anti-riflesso applicato sulla superficie interna della lente grazie ai trattamenti DuraVision UV Premium riduce anche le radiazioni UV indirette riflesse dalla superficie posteriore della lente.

Luce indiretta riflessa dalla superficie posteriore della lente.

=(,66 893URWHFWŒ con protezione UV completa. La luce diretta e le radiazioni UV sono bloccate.

7HFQRORJLD =(,66 893URWHFWŒ =(,66 'XUD9LVLRQ 89 3URWH]LRQH 89 FRPSOHWD VX WXWWL L IURQWL ocular surface squamous neoplasia. Exp Eye Res 2014; 129: 172-182. Zhou WP et al. The role of ultraviolet radiation in the pathogenesis of pterygia. Mol Med Rep 2016; 14 (1): 3-15. Yam JC et al. Ultraviolet light and ocular diseases. Int Ophtalmol 2014; 34 (2): 383-400. Liou JC et al. UV-blocking spectable lens protects against UV-induced decline of visual performance. Mol Vis 2015; 21: 846–856. International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection. Guidelines on limits of exposure to ultraviolet radiation of wavelenghts between 180 nm and 400 nm (incoherent optical radiation). Health Phys 2004; 87 (2): 171-186. Dati di mercato ANFAO 2017 relativi alle lenti monofocali.


Lenti oftalmiche

ZEISS: GRAZIE A UVPROTECT INFORMIAMO TUTTA LA FILIERA L’azienda ha dato il via a un piano di comunicazione indirizzato in modo sinergico a tre target distinti ma connessi, ottici, oculisti e consumatori, con l’obiettivo di presentare la tecnologia e trasferire in modo chiaro e completo le corrette informazioni circa l’importanza di difendere gli occhi dall’azione nociva dei raggi ultravioletti di Nicoletta Tobia

«S

ul concetto di protezione dai raggi UV oggi c’è abbastanza confusione: in questo ambito la normativa Iso prevede che la soglia nelle lenti chiare sia 380 nm, mentre per gli occhiali da sole il limite è stabilito in 400 nm, valore condiviso anche dall’Oms – spiega Elena Rubino, direttore marketing di Carl Zeiss Vision Italia – La responsabilità sociale è, da statuto aziendale, uno degli elementi fondanti di Zeiss e UVProtect può essere considerato una presa di posizione importante verso il sociale, rendendo la protezione dagli UV completa a 400nm di serie su tutte le lenti chiare in materiale organico (di stock e di ricetta) e in tutti gli indici e definendo così un nuovo standard nel mercato a beneficio delle persone e del benessere visivo. Il nostro intento è parlare non solo all’ottico, che è la nostra interfaccia con il cliente finale, ma anche al consumatore, per aumentare la sua consapevolezza circa la necessità di proteggere gli occhi dagli UV, e ai medici oculisti per fornire indicazioni chiare. È fondamentale che tutta

la filiera sia correttamente informata». Dal pre lancio di UVProtect allo scorso Mido, la comunicazione è stata indirizzata, in prima battuta, agli ottici cui sono state spiegate l’importanza del tema e le caratteristiche della tecnologia, dotandoli di materia- Elena Rubino, direttore marketing di Carl Zeiss Vision Italia le esplicativo per il centro, oltre che consegnando a più di un migliaio di partner uno speciale tool dimostrativo, l’UV Light Demonstrator, utile per far toccare con mano al cliente quanto una lente protegga effettivamente dai raggi ultravioletti. «Con aprile abbiamo cominciato ad attivare il target consumatore, iniziando dapprima con un’attività di sensibilizzazione sui nostri canali

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Lenti oftalmiche Due frame del nuovo spot dedicato a Zeiss UVProtect

social e avviando da qualche settimana anche una presenza digital su siti in target, che con la fine di giugno va ad arricchirsi – aggiunge Rubino – Anche il restyling dell’app UV Detector si inserisce in questo obiettivo. Da fine giugno, a quanto già stiamo facendo, si aggiunge un nuovo spot che vede una programmazione multicanale in tv, radio e canali digitali. La campagna tv ha un obiettivo di copertura importante sulle principali emittenti, con oltre il 40% dei passaggi concentrato nella fascia di prime time. A supporto, proseguiremo con altre tre settimane di pianificazione radio, con una presenza on air sino alla fine di luglio. Stiamo pianificando anche un’ulteriore ripresa successiva della comunicazione proprio perché UVProtect non è un prodotto legato alla stagionalità». Il nuovo spot punta l’attenzione sull’importanza della difesa dai raggi UV stabilendo un legame con la pelle. «Il concetto viene trasmesso attraverso una carrellata di volti di tante persone diverse per età, professione e situazioni di vita, sottolineando che il sole fa bene, ma può nuocere non solo alla cute, fatto di cui oggi molti sono consapevoli, applicando l’opportuna difesa, ma anche agli occhi: per questo Zeiss ha introdotto la tecnologia UVProtect di serie sulle lenti chiare in modo da avere la “protezione UV, tutto il giorno, tutti i giorni”, come recita il claim», spiega la manager. Il filmato evidenzia anche come la funzione di schermo avvenga senza lo scurimento della lente, sottolineando la differenziazione dalle fotocromatiche, perché «nelle fasi di focus group è emerso che quando si parla di protezione UV in estate le persone tendono a confonderla con quella dall’abbagliamento, invece i raggi ultravioletti sono presenti anche in giornate nuvolose o all’ombra – aggiunge Rubino – L’associazione tra protezione

della pelle e degli occhi è riuscita a far superare il concetto di abbagliamento, consentendo di spiegare in modo chiaro il reale beneficio». A completare il mosaico, Zeiss ha intrapreso anche un’importante serie di azioni di comunicazione sul medico oculista. «Abbiamo iniziato con Mido, organizzando un incontro dedicato alla protezione UV che ha messo a confronto un oculista, un ottico e optometrista e un fisico, e questo progetto è proseguito con la realizzazione di un opuscolo monotematico distribuito, oltre che agli ottici come inserto in B2Eyes, anche agli oftalmologi, in allegato con il mensile ViscoChirurgia – afferma il direttore marketing di Carl Zeiss Vision Italia – A breve diffonderemo anche un kit per la sala d’attesa contenente una locandina e degli opuscoli informativi incentrato su cosa è la luce, quali sono le principali patologie legate all’eccessiva esposizione agli UV, perché è importante salvaguardare gli occhi e, quindi, quali sono le soluzioni che permettono una protezione completa: sintesi semplificata del precedente, l’opuscolo ha ottenuto il patrocinio di Fondazione Insieme per la Vista e sarà distribuito in settemila studi oftalmologici italiani». Infine, l’azienda sta perseguendo un’attività d’informazione medico scientifica in alcune aree del territorio nazionale attraverso una rete di informatori dedicati e sono in programma degli incontri in alcune zone d’Italia con la classe medica. «Nei prossimi mesi, in base ai risultati, valuteremo dove estendere queste attività», conclude Rubino.

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Lenti oftalmiche

ESSILOR: IL CAMBIAMENTO SULLA SCIA DELLA CONTINUITÀ Potrebbe essere il claim che anima l’area professional dell’azienda oftalmica, rinnovata nelle risorse, nei ruoli, ma sempre al servizio dei centri ottici indipendenti di Angelo Magri

C

hiamarli i “fantastici quattro” sarebbe eccessivo: nessun super potere, ma solo tanta voglia di crescere come gruppo a favore di una clientela «sempre più esigente e multitasking, che deve affrontare una realtà più variegata di una volta, per cui necessita di un sopporto all’altezza». Così Alessandra Barzaghi, responsabile marketing di Essilor Italia, fotografa la situazione in cui si muove la rinnovata area professional dell’azienda oftalmica, che a lei riporta. Rinnovata nelle persone, perché da inizio maggio è entrata a farvi parte Sabrina Lotto, figura molto conosciuta dell’ottica in Italia, con un passato quasi ventennale nella contattologia. E rinnovata anche nei ruoli, perché ora Roberto Tripodi, da oltre due decenni nel quartier generale di via Noto a Milano, si occupa esclusivamente dello sviluppo delle relazioni con la classe medica, che già negli ultimi anni è stato

abile a far decollare. A completare il quartetto ci sono una quasi new entry e una veterana: Valentina Pucci Mossotti, in Essilor Italia da un paio d’anni, e Sara Pizzulli, altra risorsa dalla pluridecennale fedeltà aziendale. «Abbiamo voluto avviare un cambiamento dell’area professional sulla scia della continuità delle attività e dei risultati sinora ottenuti da Essilor in merito a ricerca, qualità del prodotto e investimenti in tecnologia: il suo team diventa perciò una funzione sempre più determinante», afferma Barzaghi, che spiega anche il motivo della scelta temporale. «In Essilor l’innovazione appare sempre più forte e significativa, soprattutto su alcune attività, ad esempio il design delle lenti o i nuovi prodotti in arrivo, che riguardano la protezione, l’antiriflesso, il fotocromatico di Transitions e il vista sole». Vediamo una per una le risorse che compongono questa nuova squadra di lavoro. Le abbiamo in-

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Lenti oftalmiche

Il team dell’area professional di Essilor Italia: da sinistra in alto, in senso orario, Sabrina Lotto, Roberto Tripodi, Sara Pizzulli e Valentina Pucci Mossotti

contrate per conoscere meglio la loro storia lavorativa, le loro mansioni, ma anche le aspirazioni che alimentano all’interno del team. «Sono da quasi vent’anni nell’ottica, anche se sempre in imprese di contattologia, in Bausch & Lomb prima e in CooperVision poi: in questo lungo periodo ho conosciuto molti interlocutori, aspetto che mi aiuterà a perseguire l’obiettivo che mi ero prefissata nell’esperienza precedente, cioè far vedere bene le persone, pur cambiando ora il mezzo correttivo – afferma Lotto, head of professional in Essilor Italia – Mi occupo della parte formativa e di prodotto: sono i due elementi che permettono al professionista della visione di svolgere sempre meglio il proprio lavoro. L’obiettivo di fondo della mia attività è massimizzare e strutturare quello che già era presente in questa divisione aziendale. Per quanto riguarda nello specifico il prodotto, porremo sempre maggiore

attenzione non soltanto ai materiali e ai trattamenti, ma anche a nuovi tool di supporto al centro ottico». «La mia attività è rivolta all’oculistica, ma anche a creare sinergie del sapere per una migliore visione dell’utente finale – dice Roberto Tripodi, medical & professional relations manager, che sottolinea come anche in questo caso non si debba tanto parlare di cambiamento, bensì di evoluzione – Continuiamo a proporre strumenti sempre più efficaci che consentano agli ottici di comunicare meglio con l’oftalmologo, da incontri congiunti ad approndimenti scientifici, fino ai materiali informativi e specializzati: Essilor, di fatto, si pone o come apripista nei confronti del medico oculista o come un aiuto a consolidare un rapporto già esistente tra le due figure professionali. In uno scenario che verosimilmente interessa in Italia 7.000 oculisti, 1.650 li abbiamo

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Lenti oftalmiche mettere l’ottico al centro incontrati nel 2017, mentre per portargli innovazione nel 2018 contiamo di por– sostiene Valentina Pucci tarli a un numero superioMossotti, training manager re a 1.750, ai quali si agdell’azienda oftalmica – Il giungeranno per la prima progetto Essilor Academy è volta circa 350 ortottisti: in partito due anni fa, risulta quattro anni siamo passati in crescita e dal 2018 è didall’8% al 25% di copertura ventato anche itinerante: ridegli oftalmologi presenti volto a tutto lo staff del cennel nostro paese». Tripodi tro ottico, ha coperto sino e la stessa Barzaghi sottolialla metà di maggio dieci neano che uno dei punti di città italiane, per un totale forza di Essilor è rappresendi circa 500 professionisti tato dalle evidenze cliniche. coinvolti, e stiamo già lavo«Supportano i claim che il Alessandra Barzaghi, responsabile marketing rando al piano per il secongruppo racconta, dalla prodell’azienda, cui fa capo l’area professional do semestre». Complessivatezione contro la luce blu mente, con tutte le attività a proposte come EyeZen, ad esempio – spiega la responsabile marketing messe in campo da Essilor Italia sono stati oltre della filiale italiana – Si tratta di un tema di uni- 2.100 gli ottici coinvolti sinora nel programma di cità a garanzia del medico oculista, dell’ottico e formazione. «Proponiamo, infatti, pure un tipo di naturalmente del consumatore. E lo si può fare formazione customizzata e stiamo per lanciare, se la Ricerca & Sviluppo è interna e di proprietà, novità assoluta per l’azienda, anche la formaziose un’azienda è solida e sé è in grado di strin- ne online, che sarà operativa nella seconda parte gere rapporti di collaborazione con realtà di alto del 2018, sia con una serie di webinar sia con il profilo scientifico, come ad esempio l’Institut de metodo dell’e-learning, suggerendo però in quela Vision di Parigi. I vantaggi per l’ottico derivano sto caso delle innovazioni per quanto riguarda le da una visione professionale di più ampia pro- modalità digital e l’offerta one to one». spettiva, alla quale arriva chi vuole lavorare se- «Il prodotto è il cuore dell’offerta di Essilor: mi ocguendo questi processi». Tripodi ricorda, inoltre, cupo quindi dello sviluppo di quelli già in portache le evidenze cliniche emergono anche nella foglio e del lancio di quelli nuovi, con particolare collaborazione con l’Ospedale San Paolo di Mila- attenzione al catalogo lenti – spiega Sara Pizzulli, no, «dove è stato sviluppato uno studio clinico de- product & training di Essilor Italia – Il catalogo dicato alle distrofie retiniche, pubblicazione che cartaceo rimane uno strumento fondamentale stiamo divulgando alla comunità medico scienti- per l’attività quotidiana nei centri ottici: l’intenfica. Lo sviluppo di questa attività è il frutto di una zione è renderlo sempre più facilmente fruibile, miscellanea di competenze tecnico scientifiche e anche se il mercato non pare ancora pronto per cliniche. E anche nell’ipovisione abbiamo costrui- una versione totalmente digitale, per quanto la to rapporti ed evidenze scientifiche, collaborando nostra azienda vada in quella direzione». Pizzulli con importanti centri oculistici e di riabilitazione, svolge un altro ruolo delicato all’interno dell’amettendo a disposizione degli utenti finali i nostri rea professional della società milanese: si occustrumenti, ad esempio MyEye Orcam, consenten- pa, infatti, della formazione dei nuovi ingressi in do di far interagire interdisciplinarmente area azienda. «Gestisco, inoltre, le richieste che arrimedica e area tecnica con l’obiettivo di migliora- vano dai nostri siti dedicati al consumatore finale re la qualità della vita delle persone interessate – dice – Alla luce della sempre più intensa e variegata attività web e social di Essilor Italia, tali da minorazioni visive». «Il cuore della formazione sviluppata da Essilor richieste risultano in costante aumento e necessiItalia è la sua Academy, con un unico obiettivo: tano di risposte adeguate».

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Lenti oftalmiche

HOYA: COME NAVIGARE NEL “MARE” DEL MERCATO A inizio giugno 250 ottici e familiari sono saliti sul veliero Club Med 2, in esclusiva per l’azienda oftalmica: un’occasione di incontro e relax, ma anche di formazione e confronto a cura della redazione

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a Nizza a Calvì, in Corsica, facendo tap- dell’acquisto, mentre i boomer, cioè le persone nate pa a Portofino e Saint Tropez: cabine vista tra il Dopoguerra e gli anni Sessanta, volevano essemare, trattamento premium e splendide re ascoltate dall’ottico che aveva l’obiettivo di comescursioni hanno contraddistinto la vita a prenderne i reali bisogni». Diana ha successivamenbordo e reso indimenticabile il viaggio dell’azienda te illustrato i dati a livello europeo sull’andamento oftalmica. «Sono stati giorni di scoperta di luoghi af- delle lenti progressive registrati lo scorso anno. fascinanti, ma come sempre ci sta a cuore la condivi- Ai momenti formativi ha preso parte anche Diego sione – commenta Anna Maria Nicolini, direttore mar- Marangon, docente del Politecnico di Milano, che ha keting di Hoya Italia – Oltre alle escursioni di giorno spiegato alcune modalità di vendita e ha evidenziae agli spettacoli serali abbiamo curato prima di cena to la necessità di far coincidere le caratteristiche del un paio di momenti di riflessione, anche con relatori prodotto con i benefici che questo deve offrire. «Per esterni, sulla gestione del cambiamento e su come re- illustrare l’argomento ha parlato della cosiddetta agire all’evoluzione dei consumatori, che nonostante tecnica dell’hamburger – aggiunge la manager – le centinaia di stimoli devono scegliere il benessere Metaforicamente il pezzo di carne dovrebbe coincivisivo e gli Hoya Center». dere con il prezzo, addolcito dalle due estremità, le Mario Diana, retail director di GfK Italia, ha presen- fette di pane, che invece dovrebbero corrispondere tato un’indagine della società di ricerche di mercato ai benefici del prodotto». leader nell’ottica sull’evoluzione dei mercati e dei A supporto di Marangon, Nicolini ha mostrato le canali di vendita a livello internazionale. «Il mana- iniziative dedicate ai partner Hoya per trasformare ger ha, inoltre, sottolineato il uno sconosciuto in cliente e succambiamento dell’esperienza cessivamente in promotore del d’acquisto da parte dei concentro ottico. «In un contesto in sumatori e il nuovo approccio cui il consumatore può ormai che i professionisti della visiodecidere di acquistare ovunne devono assumere nei conque, i centri ottici Hoya Center fronti dei clienti – dice Nicolini devono essere la prima scelta», – I millennial risultano, infatti, è il messaggio di Maurizio Veropiù preparati, soprattutto perli, presidente e amministratore ché si informano sul web prima Il veliero Club Med 2 che ha ospitato i partner Hoya delegato di Hoya Italia.

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Lenti oftalmiche

TRANSITIONS, WEB E SOCIAL A SUPPORTO DELLE VENDITE A giugno il brand leader nel fotocromatico ha avviato nuove azioni dedicate ai centri ottici, in store e online a cura della redazione

L’

obiettivo di Transitions è far cono- protezione dalla luce blu nociva in interni e in scere la nuova identità della marca, esterni – ricordano in Transitions – E sono lenti che oggi vuole diventare ancora più attente anche allo stile, proponendo la più ampia aspirazionale e lifestyle, al punto da gamma di colori nel fotocromatico». rivolgersi a tutti i portatori. «Un miglior control- Protagonisti della strategia social e digital del lo della luce rimane il focus fondamentale, così brand i nuovi visual che, insieme ai nuovi spot, come i benefici chiave – spiegano dall’azienda – sono disponibili da giugno esclusivamente per I centri ottici ricevono dunque un primo kit di co- gli ottici: si tratta di un’anteprima della campamunicazione che raccoglie strumenti di supporto gna pubblicitaria Transitions che sarà on air da per indirizzare la vendita delle lenti Transitions settembre. ai diversi consumatori, mettendone in evidenza Novità anche per mytransitions.it, il portale detutti i plus che rendono il brand leader nella ca- dicato ai professionisti della visione, completategoria». mente rinnovato nella grafica, ancora più user In arrivo anche una campagna online e social friendly grazie a una registrazione semplificata attraverso i siti a target ottico e Facebook. «L’o- che permette di essere visibili ai consumatori atbiettivo è tenere “top of mind” il rebranding di traverso lo store locator del sito del brand. «La Transitions e rendere gli ottici parte attiva nello piattaforma diventa oggi strumento strategico storytelling ai consumatori attraverso la promes- nell’attività di supporto e di informazione agli ottisa della marca: le ci, che potranno tronostre lenti sono vare video training, sensibili alla luce, si materiali di marattivano dinamicaketing locale e dimente sia all’apergitale, approfondito sia in ambienti menti tecnici e tutto chiusi offrendo una ciò che riguarda il performance visiva mondo Transitions», costante e ottimale, concludono dall’agarantendo elevata Un frame dei nuovi spot, disponibili in esclusiva per gli ottici zienda.

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SOI ED ECOO: INSIEME SOLO NELLO SPAZIO E NEL TEMPO?

di Sergio Cappa

“L’orgoglio è un difetto assai comune. Da tutto quello che ho letto, sono convinta che è assai frequente; che la natura umana vi è facilmente incline e che sono pochi quelli che tra noi non provano un certo compiacimento a proposito di qualche qualità – reale o immaginaria – che suppongono di possedere. Vanità e orgoglio sono ben diversi tra loro, anche se queste due parole vengono spesso usate nello stesso senso. Una persona può essere orgogliosa senza essere vana. L’orgoglio si riferisce soprattutto a quello che pensiamo di noi stessi; la vanità a ciò che vorremmo che gli altri pensassero di noi”. Jane Austin pubblica il suo romanzo più famoso, Orgoglio e Pregiudizio, nel 1813. La protagonista, la ventenne Liza Bennet secondogenita

delle cinque figlie in cerca di marito, sposerà alla fine Mr. Darcy dopo aver superato i pregiudizi su di lui che l’avevano portata a considerarlo orgoglioso e vanitoso oltre che antipatico e arrogante. Il pregiudizio si annida fatalmente nelle nostre conoscenze e anche quando si ammanta di innocenza non cessa di esercitare le sue ragioni con violenza e tutto il sapere del mondo vi rimane comunque impigliato. Andare oltre il “pre-giudizio” significa rendersi responsabili di una visione del mondo che non si limiti a ghettizzare e reprimere, ma che cerca dimensioni integrative e trasformative a partire dal singolo individuo. È tristemente noto, infine, che tentare di smontare una convinzione preconcetta con argomentazioni razionali

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è un’impresa il più delle volte destinata al fallimento. Alla metà del maggio scorso si sono svolti, a Milano e a Pola, il 16° Congresso Internazionale SOI e la 4 th Optometry Conference of Central and South-Eastern Europe, in associazione con l’ECOO. Sullo stesso 45° parallelo correvano contemporaneamente l’orgoglio optometrico delle associazioni italiane neo ammesse al consesso europeo, ALOeO e SOptI, e il datato pregiudizio oftalmologico ormai stinto nella sua preclusione. Fossimo stati a Delfi avremmo chiesto alla Pizia come interpretare tale concursus temporis, se come funesta geremiade o segno celeste di un futuro armonico e consonante, ma il nostro laico disincanto ci consente solo un timido sorriso di apatica noncuranza.


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Redazione: Via Petitti 16, Milano Sede operativa: FGE srl − Reg. Rivelle 7/F − 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 – Fax 0141 856013 e-mail: info@fgeditore.it − www.fgeditore.it

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divelitalia.it


SUPPLEMENTO

Lucio Buratto, Giancarlo Montani, Maurizio Martino

Rischi all’esposizione UV patologie, prevenzione, protezione Coordinamento editoriale Vittorio Picardo


Supplemento al N. 6 • 2018 Registrazione presso il Tribunale di Milano n. 239 del 17-06-2009 © FGE srl - Fabiano Gruppo Editoriale Redazione: Via Petitti, 16 - Milano Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it www.fgeditore.it Coordinamento Editoriale del Supplemento Vittorio Picardo Segreteria di redazione 0141 1706694 f.tirozzi@fgeditore.it n.tobia@fgeditore.it Impaginazione e stampa FGE srl Moasca (AT) Chiuso in redazione maggio 2018

Le principali componenti della luce solare che interessano l’occhio Sorgenti di raggi UV artificiali e naturali Quali strutture dell’occhio assorbono gli UV? Quali danni possono provocare? Strutture oculari e radiazioni dannose L’importanza della protezione con lenti oftalmiche

Si ringrazia ZEISS per il fondamentale contributo alla diffusione della presente edizione. Gli Autori e l’Editore declinano ogni responsabilità per eventuali errori contenuti nel testo. Tutti i diritti sono riservati. È vietata ogni riproduzione totale o parziale.

FGE Srl Redazione: Via Petitti, 16 - Milano Sede Operativa: Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 - info@fgeditore.it - www.fgeditore.it


RISCHI ALL’ESPOSIZIONE UV patologie, prevenzione, protezione

Rischi all’esposizione UV patologie, prevenzione, protezione Le radiazioni luminose sono costituite da onde elettromagnetiche aventi diverse lunghezze d’onda che sono tutte raccolte nello spettro delle radiazioni elettromagnetiche. Nella Figura 1 viene riportato l’intervallo di lunghezze d’onda che copre circa 21 ordini di grandezza. Ad ogni lunghezza d’onda (λ) è associato un diverso contenuto energetico come si può evincere dalla

relazione riportata nella Tabella 1: minore è la lunghezza d’onda, maggiore è il contenuto energetico. Si parte dalle radiazioni meno energetiche, le onde radio, per arrivare ai raggi più energetici, i raggi gamma. La parte più importante dello spettro per l’interazione con l’occhio umano e i materiali per l’oftalmica è costituita dall’infrarosso, il visibile e l’ultravioletto.

TABELLA 1. CONTENUTO ENERGETICO ASSOCIATO ALLE DIVERSE LUNGHEZZE D’ONDA

E=hc/ λ E = Energia del singolo fotone h = Costante di Planck 6.547x10-34 J/s c = Velocità della luce 2.989x108 m/s λ= Lunghezza d’onda

lunghezze d’onde onde radio

microonde

infrarosso

ultravioletto

raggi X

raggi Gamma

spettro nel visibile

Figura 1. Spettro delle onde elettromagnetiche

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SUPPLEMENTO maggio 2018

Focalizzeremo la nostra attenzione sulla radiazione ultravioletta, con un intervallo di lunghezze d’onda che va da 400 a 100 nm, e la sua interazione con i materiali e i tessuti biologici. I danni da esposizione a radiazioni UV vanno distinti in: • danni deterministici o non stocastici: sono presenti con esposizione a brevi periodi e per elevate dosi di radiazioni; solitamente sono reversibili e guaribili. • danni stocastici, ovvero che incrementano la probabilità di contrarre una certa patologia: sono presenti con esposizione a periodi molto lunghi e per basse dosi di radiazioni. Quasi tutte le organizzazioni mediche e scientifiche che definiscono

i raggi UV stabiliscono che il limite superiore dello spettro si estende fino a 400 nm e le organizzazioni di standardizzazione devono decidere una particolare distribuzione dei raggi UV da utilizzare. Ad esempio, lo standard per lenti oftalmiche (ISO 13666: 2012) si riferisce a un spettro solare diurno medio (Figura 2), ma definisce il limite superiore degli UV a 380 nm. Usando questa definizione, il 40% dell’esposizione solare UV sulla superficie terrestre si trova all’interno di una banda spettrale che è ignorata da questo standard. Al contrario, la normativa dell’Australia/Nuova Zelanda (AS / NZS 1067: 2003. Australian/New Zealand StandardTM. Occhiali da sole e occhiali per la moda) porta il limite superiore fino a 400 nm.

TABELLA 2. LE PRINCIPALI COMPONENTI DELLA LUCE SOLARE CHE INTERESSANO L’OCCHIO

1 – RADIAZIONI ULTRAVIOLETTE (UV): non visibili, lunghezza d’onda da 100 nm a 400 nm. 2 – RADIAZIONI VISIBILI: da 390 a 760 nm. a seconda del colore che evocano (ad es. colore viola: 390-435 nm, colore rosso: 640-760 nm) 3 – RADIAZIONI INFRAROSSE (IR): sono radiazioni calde IR.A (tra 700-1400 nm.), possono passare le porzioni anteriori dell’occhio e arrivare alla retina; IR.B (tra 1400-3000 nm.) sono bloccate in gran parte dalla cornea e per la parte residua dall’umor acqueo; IR.C (tra 3000-10.000 nm.) sono assorbite dall’atmosfera: si rinvengono in fonti artificiali quali certi laser, altiforni, archi voltaici. 4


RISCHI ALL’ESPOSIZIONE UV patologie, prevenzione, protezione

Nome

Abbreviazione

Lunghezza d'onda (in nanometri)

Ultravioletto

UV

100 – 400

Energia per fotone (in elettronvolt)

3,10 – 12,4

Note / nomi alternativi

Ultravioletto A

UVA

315 – 400

3,10 – 3,94

Onde lunghe UV, luce nera o luce Wood

Ultravioletto B

UVB

280 – 315

3,94 – 4,43

Onde medie UV

Ultravioletto C

UVC

100 – 280

4,43 – 12,4

Onde corte UV, germicida Intervallo spesso visibile a diverse specie di uccelli, insetti e pesci

Ultravioletto Vicino

NUV

300 – 400

3,10 – 4,13

Ultravioletto Medio

MUV

200 – 300

4,13 – 6,20

Ultravioletto Lontano

FUV

122 – 200

6,20 – 10,16

Tabella 3. Diverse denominazioni e classificazioni delle radiazioni nell’ultravioletto

SORGENTI DI RAGGI UV ARTIFICIALI E NATURALI Tra le sorgenti artificiali ricordiamo: Sorgenti incandescenti: al tungsteno; Sorgenti a scarica di gas: al mercurio (bassa, media, alta pressione), germicide, allo xenon, a idrogeno e deuterio; Sorgenti fluorescenti: fluorescenti, solari e UVB, a luce nera e UVA. Gli impieghi più frequenti di queste sorgenti sono: - lampade germicide a bassa pressione di mercurio (UVC), per

disinfezione dell’aria di ambienti confinati o di liquidi e nella sterilizzazione di materiali; - lampade fluorescenti a bassa, media e alta pressione impiegate in applicazioni di fotochimica, induzione di reazioni e danni sui materiali, polimerizzazione di molecole e induzione di fluorescenza nei materiali; - transilluminatori (312 nm) per la visualizzazione di strutture molecolari, DNA. La più importante sorgente naturale di luce UV è il sole. 5


SUPPLEMENTO maggio 2018

Figura 2. Spettro solare

Come si può vedere nella Figura 2, i raggi UV sono la parte più piccola dell’energia in arrivo dal Sole ma sono la componente solare più energetica e dannosa per gli esseri viventi. Riescono infatti a penetrare in profondità nei tessuti, fino a interferire con il codice genetico contenuto nel DNA delle cellule, con il conseguente sviluppo di forme tumorali, specie della pelle, come il melanoma. La dose di raggi UV che possiamo ricevere è molto variabile e dipende da diversi fattori: altezza del sole: più alto è il sole nel cielo, più alto è il livello della radiazione UV. Quindi i livelli di radiazione variano con l’ora del giorno e nel corso dell’anno; latitudine: più si è vicini alle zone equatoriali e più sono alti i livelli della radiazione UV; altitudine: più si sale in quota, più l’atmosfera si assottiglia e assorbe meno radiazione UV; 6

ozono: assorbe parte della radiazione UV che altrimenti raggiungerebbe la superficie terrestre; riflessione dalla superficie terrestre: le radiazioni UV sono riflesse o diffuse in misura variabile dalle diverse superfici (Tabella 4). Per quantificare il rischio connesso all’esposizione di raggi UV è stato introdotto un indice UV. È possibile conoscere la quantità di radiazione ultravioletta in arrivo su una determinata area della superficie terrestre consultando l’indice C (sigla internazionale UVI, Ultra Violet Index). L’indice UV è stato sviluppato nell’ambito di una collaborazione tra l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP), l’Organizzazione Meteorologica Mondiale e la Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non-Ionizzanti (ICNIRP). Più è alto il valore dell´indice, maggiore è il po-


RISCHI ALL’ESPOSIZIONE UV patologie, prevenzione, protezione

TABELLA 4.

1.

Le radiazioni UV non provocano alcuno stimolo sensoriale, non si vedono e non si avvertono e quindi anche per questo sono pericolose. 2. Il 60% degli UV raggiungono la Terra nelle ore più centrali tra le 10 e le 14. 3. L’occhio ha un sistema di lenti focalizzanti per cui l’energia che arriva sulla retina è da 10 a 100 volte più elevata di quella che colpisce la pelle. Particolarmente a rischio sono i bambini, perché il loro cristallino ha poca capacità filtrante. 4. Quanto più il sole è alto, tanto più il percorso delle radiazioni è breve e quindi l’irradiazione è più alta. Ai tropici gli UV sono 5 volte più alti che nell’Europa del Nord. 5. Più il sole è basso all’orizzonte tanto più lo strato di ozono e di atmosfera è spesso, per cui l’intensità delle radiazioni per l’occhio è minore. 6. Gli UV sono più concentrati d’estate che d’inverno, cioè più alta è l’elevazione del sole, maggiore è la quantità di UV. 7. L’irradiazione UV aumenta con l’altitudine (a 2000 metri è circa il 25% più alta che a livello del mare). 8. Con il cielo sereno, l’irradiazione è massima, le nubi dense fermano tutti gli UV, le nubi leggere ad alta quota limitano l’intensità luminosa e quindi creano una falsa sicurezza ma filtrano poco gli UV. 9. Alcune superfici naturali (neve, acqua, sabbia) provocano riflessione delle radiazioni UV e ne potenziano l’effetto. 10. Le lenti protettive di buona qualità, chiare o colorate, devono filtrare il 100% delle radiazioni UV.

tenziale di danno per la pelle e per gli occhi, minore è il tempo necessario perché detto danno si verifichi. L’Indice UV varia da 0 (durante la notte) a 15 o 16 (ai tropici con sole allo Zenit). Alle nostre latitudini la scala si ferma a 10.

L’interazione della radiazione UV può provocare la degradazione dei materiali irradiati. Le radiazioni luminose agiscono sulle molecole del materiale tramite l’assorbimento di fotoni, che provocano cambiamenti nella struttura 7


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Figura 3. Indice UV

chimica: per esempio le molecole si possono spezzare in parti più piccole (fotodissociazione), oppure ne viene cambiata la forma (ad esempio la denaturazione delle proteine), o infine viene provocata l’aggiunta di altri atomi o molecole (ad esempio l’ossidazione). L’energia della radiazione solare, soprattutto nell’intervallo della radiazione UV, è sufficiente per rompere i legami che tengono insieme gli atomi nelle catene polimeriche, sia in modo diretto che indiretto. Per esempio, un gruppo carbonilico –C=O assorbe radiazione a 310 nm, ma questa energia non riesce a rompere il legame –C=O. È comunque sufficiente per rompere un legame –C-C- e in questo modo spaccare la catena. Nel caso di interazione con tessuti biologici, gli effetti fotochimici si verificano principalmente a intensità comprese tra 10-2 e 50 W/cm2. Durante l’esposizione, le molecole 8

sono otticamente eccitate in modo che le reazioni chimiche possano essere attivate. Sono noti esempi di reazioni chimiche fotoindotte come la fotosintesi nelle piante, lo sbiancamento dei coloranti e l’effetto abbronzante della luce solare sulla pelle umana. Durante il processo visivo nell’occhio umano, la cosiddetta fotoisomerizzazione del pigmento visivo rodopsina in coni e bastoncelli è uno dei primi passi della percezione della luce, in quanto porta all’attivazione dei fotorecettori nel loro complesso. L’occhio è la porta principale d’entrata dell’energia luminosa che va a focalizzarsi sulle strutture oculari più interne, “ostacolata” da una serie di elementi che la natura ha posto a regolarne la penetrazione: l’arcata sopraccigliare, le palpebre, il film lacrimale pre-corneale, il riflesso dell’ammiccamento, l’iride, il diaframma pupillare ed il cristallino.


RISCHI ALL’ESPOSIZIONE UV patologie, prevenzione, protezione

TABELLA 5.

L’O.M.S. ha identificato dieci malattie, cinque delle quali strettamente legate all’esposizione a radiazioni ultraviolette che possono interessare l’occhio: - cheratocongiuntivite attinica - cataratta corticale - degenerazione maculare - pterigio (e pinguecola) - carcinoma squamoso della cornea o della congiuntiva (raro) E altre che interessano altre parti del nostro organismo: - melanoma cutaneo - carcinoma squamoso della pelle - carcinoma basocellulare (basalioma) - cheratosi (malattie croniche della pelle che in rare occasioni possono generare lesioni pretumorali) - attivazione dell’herpes labiale, se già presente nel corpo.

QUALI STRUTTURE DELL’OCCHIO ASSORBONO GLI UV? QUALI DANNI POSSONO PROVOCARE? La cornea e il cristallino sono i tessuti oculari principalmente interessati dall’assorbimento della radiazione ultravioletta. Ma anche la retina può esserne colpita.

La cornea assorbe la maggior parte della radiazione al di sotto di 300 nm (UVB). Il cristallino assorbe principalmente i raggi UVA di lunghezza d’onda inferiore a 370 nm. L’esposizione alla radiazione ultravioletta è uno dei fattori di rischio o la con-causa della patogenesi di un’ampia varietà di disturbi o patologie oculari.

Figura 4. Problematiche indotte dalla componente HEV, alta energia del primo visibile

9


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TABELLA 6. STRUTTURE OCULARI E RADIAZIONI DANNOSE

Cornea: raggi UVB sotto i 300 nm Cristallino: in misura minore raggi UVB oltre alle radiazioni infrarosse A e B Retina: i raggi UV che raggiungono la retina sono pochi e sono quelli non bloccati dal cristallino

CHERATOCONGIUNTIVITE ATTINICA La fotocheratite conosciuta come “cecità da riflesso della neve”costituisce un chiaro esempio di risposta acuta alla radiazione UV. È la luminosità atmosferica molto intensa, soprattutto se riflessa da superfici orizzontali, quali neve e ghiaccio in alta montagna, come la sabbia nel deserto, distese di acqua al mare, che può dare grossi problemi visivi acuti: la neve riflette fino al 90% degli UV, l’acqua il 25%, la sabbia il 15%, l’erba l’1%. L’esposizione a forte irradiazione UV, in assenza di adeguata protezione, produce una rapida ustione del piano corneo-congiuntivale con una iperemia congiuntivale fastidiosa e una diffusa sofferenza dell’epitelio corneale; nella fotocheratite il danno interessa quasi esclusivamente lo strato più superficiale della cornea, cioè l’epitelio. Questa condizione è caratterizzata da forte dolore, lacrimazione, blefarospasmo e fotofobia. Ciò avviene perché l’epitelio corneale e la membrana di Bowman assorbono 10

Figura 5. Cheratocongiuntivite attinica acuta

circa una quantità doppia di radiazione UVB rispetto agli strati posteriori della cornea. Si manifesta dopo una esposizione più o meno prolungata e continua a una sorgente di UV e ha come esempi più semplici nel mondo del lavoro la cheratocongiuntivite attinica del saldatore che non adopera la maschera, nel mondo dello sport e nel tempo libero lo sciatore che pratica senza filtri adeguati o chi si espone sulla spiaggia al riverbero del sole inadeguatamente e a lungo. Un’esposizione di un’ora alla ra-


RISCHI ALL’ESPOSIZIONE UV patologie, prevenzione, protezione

diazione ultravioletta riflessa dalla neve o un’esposizione di sei-otto ore alla luce riflessa dalla sabbia a mezzogiorno può essere più che sufficiente a provocare una “fotocheratite o cheratocongiuntivite attinica”. La patologia si risolve in pochi giorni con adeguato trattamento locale e, pur essendo queste evidenze ben conosciute da tutti, ancora oggi parecchie persone si rivolgono ad un Pronto soccorso oculistico per una visita urgente in conseguenza di questo problema legato alla eccessiva esposizione alla luce ultravioletta. PINGUECOLA È un’alterazione della struttura congiuntivale, e pur essendo una lesione benigna, è esteticamente facile da evidenziare perché nel suo contesto molto spesso i capillari congiuntivali divengono ectasici ed iperemici. L’alterazione della trama congiuntivale, con deposito di materiale adiposo e fibrotico dello stroma, produce a seguito di continue esposizione ai raggi UV un ispessimento dell’area interessata con un aspetto lineare ma rilevato talvolta di colorito rosso vivo. L’attività dei raggi UV stimola e induce questa alterazione del tessuto congiuntivale, ne attiva i meccanismi infiammatori, anche se superficiali, producendo una sensazione di discomfort nella persona affetta da pinguecola, quasi ad ogni ammicca-

Figura 6. Pinguecola

mento per l’evidente sensazione di corpo estraneo. La terapia locale con colliri FANS o steroidei e lacrime artificiali può ridurre l’aspetto flogistico, ma non sempre riesce a contrastare il fattore crescita. In casi estremi, è necessaria la rimozione chirurgica. Questa patologia è abbastanza comune in persone che lavorano all’aria aperta, facilmente e continuamente esposte al danno da raggi UV, oltre che all’irritazione meccanica che vento o polvere possono produrre sulla congiuntiva. PTERIGIO Lo pterigio è una piega della congiuntiva che si accresce verso il piano corneale, solitamente nel canto interno, estendendosi nei casi più avanzati in alto e in basso. Fattori razziali, climatici e anche lavorativi, sono in diversa misura responsabili di questa patologia, solitamente bilaterale. La multifattorialità, tra cui una fre11


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Figura 7. Pterigion esterno

quente e costante esposizione ai raggi UV o ad ambienti climatici o microclimatici sfavorevoli, innescherebbero l’irritazione cronica della congiuntiva, che degenerando a livello del tessuto connettivale sub epiteliale “pseudo elastosi” innesca il meccanismo di riposta flogistica e di crescita tissutale. La progressione è legata quindi al mantenimento di queste fonti irritative, tra le quali i raggi UV hanno un posto privilegiato. L’uso di colliri antinfiammatori non sempre è sufficiente a ridurre la crescita dello pterigio e a limitarne lo stato irritativo. La riduzione o sospensione dell’irritazione silenziosa che i raggi UV possono produrre ha una valenza senz’altro superiore. CATARATTA Sono le radiazioni UVA e UVB (una piccola parte) tra i 300-400 nm e quelle infrarosse A e B che, se superano la barriera corneale, possono causare danni al cristallino: si tratta 12

di un danno indolore, cumulativo, permanente che può accelerare l’insorgenza della cataratta. L’interferenza delle radiazioni UV con la trasparenza del cristallino è stato oggetto di ricerche già da parecchio tempo; lo sviluppo della cataratta a seguito dell’esposizione ai raggi ultravioletti è stata dimostrata in numerosi studi ed è ben riconosciuta l’esistenza di una connessione fra formazione di cataratta ed esposizione ai raggi UV; anche alcuni dati dell’OMS confermano questa informazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità valuta che può essere stato provocato o aumentato dall’esposizione solare circa il 20% dei casi di cataratta, che ogni anno rende cieche 12-15 milioni di persone. Il cristallino assorbe sia la radiazione UVA che quella UVB; esso è esposto tre volte in più alla radiazione UVA, ma entrambe recano danno alla lente attraverso meccanismi d’azione differenti. L’irradiazione UV induce un danneg-

Figura 8. Cataratta in evoluzione


RISCHI ALL’ESPOSIZIONE UV patologie, prevenzione, protezione

giamento del cristallino e ne modifica la struttura e la trasparenza. Al contrario, la mancanza del cristallino nei confronti della retina toglie la protezione naturale e produce un fototraumatismo retinico. Per questo motivo, sia nelle lenti da occhiale che nei cristallini artificiali, per la chirurgia della cataratta si è inserito un trattamento UV block per aumentare la protezione retinica.

Figura 9. Dermatite palpebrale

RETINA La quantità di raggi UV che raggiungono la retina è relativamente bassa grazie alla protezione fornita dal cristallino (1% di raggi UV al di sotto di 340 nm e il 2% nel range 340-360 nm). Ciononostante, vari studi hanno collegato la comparsa di una degenerazione maculare senile a un’aumentata quantità di tempo trascorso all’aria aperta e, recentemente, è stato riportato un significativo legame fra l’incidenza di degenerazione maculare senile precoce e l’aumentata esposizione al sole.

LA CUTE PALPEBRALE La cute in generale, soprattutto quella palpebrale, è sensibile alla maggior parte degli UV (tra 220-440 nm). Poiché è particolarmente sottile e delicata, subisce danni maggiori della cute nel resto del corpo: dall’accelerazione dei naturali processi degenerativi d’invecchiamento, alla formazione di più precoci e profonde rughe cutanee per indurimento del connettivo, dalle scottature (eritemi) fino al temibile carcinoma squamoso (il 10% dei tumori della pelle si sviluppano attorno agli occhi).

Figura 10. Foro maculare da puntatore laser da discoteca

13


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L’IMPORTANZA DELLA PROTEZIONE CON LENTI OFTALMICHE Come è stato evidenziato in precedenza, la sorgente più importante di radiazione UV è il sole e le radiazioni emesse possono incidere a livello delle strutture oculari non solo direttamente ma anche per effetto della loro riflessione su superfici con caratteristiche diverse (es. neve, acqua, sabbia, etc.) o per diffondanza (es. cielo, giornate nuvolose), Figura 11. È quindi fondamentale che la protezione nei confronti dalle radiazioni UV risulti efficace e utilizzata costantemente in tutte le possibili condizioni di esposizione. L’efficacia della protezione è prevalentemente affidata alle caratteristiche della lente ed è caratterizzata dal coefficiente di trasmissione che può essere definito come il rapporto tra il flusso luminoso trasmesso dalla lente o dal filtro e il flusso luminoso incidente: piu è basso il suo valore, più è efficace la protezione ed è indipendente dalla colorazione. La riduzione della trasmittanza per le radiazioni nell’UV possono essere ottenute seguendo diverse procedure: 1. lenti con filtro UV inserito direttamente all’interno del materiale in fase di polimerizzazione 2. lenti con filtro UV realizzato mediante deposizione di un trattamento sulle superfici della lente 3. lenti con filtro UV ottenuto per immersione della lente all’interno di un liquido, che filtra le radiazioni UV utilizzando un processo simile a quello utilizzato per colorare le lenti in materiale organico. L’esposizione alla radiazione solare 14

diffusa diretta

diffusa

riflessa dal terreno Figura 11. Le persone sono esposte ai raggi UV diretti del sole e alle radiazioni ultraviolette riflesse dal suolo e disperse nell’atmosfera (adattamento da CIE 151:2003)

può portare anche a fenomeni di abbagliamento. Al fine di gestire questa condizione, l’intensità luminosa delle radiazioni dello spettro del visibile deve essere ridotta a livello confortevole attenuando le radiazioni luminose visibili, globalmente o selettivamente, con diversi gradi di colorazione della lente ma facendo attenzione a non alterare la percezione dei colori ambientali (è importante ad esempio non alterare il colore delle luci dei semafori) e adeguandosi all’utilizzo che se ne vuole fare. L“abbagliamento” è una situazione assai comune che avviene in occasione di esposizione a radiazioni luminose intense e che provoca manifestazioni soggettive di fastidio, dolore, spasmo palpebrale e altri disturbi oggettivi come riduzione


RISCHI ALL’ESPOSIZIONE UV patologie, prevenzione, protezione

Esposizione anteriore

lo Ridotto ango e n o di esposizi

Esposizione posteriore

n zio golo ne

dell’acutezza visiva, immagini fantasma e alterazione del campo visivo. Per difendersi da questo fenomeno molesto si usano come detto sopra lenti colorate; le lenti colorate riducono il flusso luminoso, ma hanno l’inconveniente di inibire contemporaneamente il riflesso naturale della miosi (la contrazione della pupilla), favorendo in tal modo un’indesiderata dilatazione della pupilla e la penetrazione di altre radiazioni, magari pericolose come gli UV. A titolo d’esempio, un diametro pupillare che passa da 3 a 7 mm moltiplica di 10 volte l’esposizione dei tessuti oculari agli UV; ne deriva quindi che soprattutto le lenti colorate devono filtrare la massima quantità possibile di radiazioni UV. L’efficacia della protezione dipende anche dalla dimensione della lente e dalla sua distanza dal viso, infatti solo una porzione minima di radiazione, circa 5% rispetto a quella che incide diretta-

a io si Amp spo di e

Figura 12. La potenziale esposizione ai raggi UV è maggiore in direzione frontale.

mente sulla lente, può raggiungere le strutture oculari per effetto della riflessione indotta da radiazioni che provengono da dietro il soggetto, riflettendosi sulla superficie posteriore della lente, Figura 12. La necessità di un’efficace protezione in un filtro solare è sancita dalla normativa ISO 8980-3:2013 (Tabella 7) ma come si Intervallo spettrale dell’ Ultravioletto

τV

Valore massimo della trasmittanza dell’UV-A emesso dal sole τSUV-A

Valore massimo della trasmittanza dell’UV-B emesso dal sole τSUV-B >315 nm a 380 nm UV-B

Descrizione del colore

Categoria di trasmittanza luminosa

Da oltre %

A%

>315 nm a 380 nm UV-A

Chiara o con colore tenue

0

80,0

100

τV

Colore tenue

1

43,0

80,0

τV

0,05% τV

Colore medio

2

18,0

43,0

0,5 τV

1,0% assoluto o 0,05% τV a seconda di quale dei due è maggiore

Colore scuro

3

8,0

18,0

0,5 τV

1,0% assoluto

Colore molto scuro

4

3,0

8,0

1,0% assoluto o 0,25% τV a seconda di quale dei due è maggiore

1,0% assoluto

0,05% τV

Tabella 7. Categorie di trasmittanza luminosa e trasmittanza relativa ammissibile per le radiazioni nell’ultravioletto (adattamento da ISO 8980-3:2013)

15


può notare, il riferimento per il limite superiore dell’UVA si ferma a 380 nm e non prevede protezioni particolari per questa parte dello spettro considerando lenti chiare. In assenza di normative specifiche di riferimento la generica definizione “protezione UV” associata a lenti chiare non è sufficiente per capire l’entità e il tipo di taglio che un azienda ha adottato per un suo determinato prodotto. Si ricordi inoltre che i primi procedimenti per aumentare la protezione UVA nelle lenti organiche rappresentavano per le aziende un costo aggiuntivo e spesso si accompagnavano a colorazioni residue e per questo venivano scarsamente utilizzati. In particolare il materiale attualmente più utilizzato in ottica oftalmica, il CR 39 ha un taglio nell’ UVA per lunghezze d’onda inferiori a 360 nm (Figura 13) fornendo una protezione parziale per le ulteriori lunghezze d’onda del rimanente intervallo. Una lente con queste caratteristiche può essere definita con “protezione UV” anche se il suo comportamento nell’UVA è solo parziale. Un occhiale equipaggiato con queste lenti e utilizzato per prolungati periodi di esposizione alla radiazione solare

Trasmittanza relativa spettrale

SUPPLEMENTO maggio 2018

Materiale 1,5 standard Materiale 1,6 standard Policarbonato standard

Lunghezza d’onda (nm)

Figura 13. I materiali standard per lenti fanno passare quantità significative di raggi UV

non è in grado di garantire una protezione efficace agli effetti cumulativi della radiazione UVA. Paradossalmente è stata posta maggiore attenzione nel regolamentare le caratteristiche di protezione per la radiazione UV nel mondo delle lenti a contatto dove il loro effetto si limita esclusivamente alla cornea o alle porzioni di congiuntiva interessate dalla loro area. In questo caso infatti la normativa ISO 18369-2-2017 evidenzia due classi di protezione per la radiazione UVA e UVB, come si può evidenziare dalla Tabella 8. Nell’ultimo periodo si è assitito all’introduzione di lenti con un maggior effetto protettivo nei confronti della

Proprietà

Limiti di Tolleranza

Trasmittanza spettrale nella regione del visibile (τV) da 380 nm a 780 nm

±5% assoluto c

Assorbimento di classe 1 Trasmittanza edia della radiazione Ultravioletta Assorbimento di classe 2

>315 nm a 380 nm UV-B

>315 nm a 380 nm UV-A

τUV-B <1% τV

τUV-A <1% τV

>315 nm a 380 nm UV-B

>315 nm a 380 nm UV-A

τUV-B <5,0 % τV

τUV-A <5,0 % τV

Tabella 8. Limiti di tolleranza della trasmittanza delle lenti a contatto per le radiazioni nel visibile e nell’ultravioletto (adattamento da ISO 18369-2-2017)

16


Trasmittanza relativa spettrale

RISCHI ALL’ESPOSIZIONE UV patologie, prevenzione, protezione

Materiale 1,5 standard Materiale 1,6 standard Policarbonato standard

Lunghezza d’onda (nm)

Figura 14. I materiali di nuova generazione di ZEISS UVProtect fanno passare solo la luce visibile.

radiazione UVA con un taglio a partire da 400 nm senza l’introduzione di colorazioni residue, mettendo a disposizione dei professionisti della visione uno strumento efficace nella prevenzione degli effetti negativi indotti dalle radiazioni UVA (Figura 14), soprattutto per quelle categorie a rischio come riportato in Tabella 9. In conclusione, anche se ancora non esistono normative globalmente recepite che sanciscono i confini della radiazione UVA rispetto alle radiazio-

ni nel visibile e normative nell’ottica oftalmica che stabiliscono i criteri di assorbimento che le lenti non colorate devono avere rispetto a questa parte dello spettro, l’utilizzo di una protezione totale per gli effetti delle radiazioni di lunghezza d’onda inferiori a 400 nm dovrebbe diventare uno standard da seguire così come lo è l’utilizzo delle creme con protezione solare per la pelle. I professionisti della visione, durante la comunicazione con i loro pazienti, dovrebbero sempre ribadire l’importanza di un costante utilizzo della protezione per la radiazione UV, tenendo in considerazione che i danni provocati da queste lunghezze d’onda sono cumulativi. Si comprende quindi la necessità di dotare di questa protezione gli ausili correttivi da utilizzare non solo negli adulti, ma soprattutto nei bambini dove la maggior trasmittanza del cristallino per le basse lunghezze d’onda aumenta la quantità di radiazioni maggiormente energetiche che raggiungono la retina.

TABELLA 9. INDICAZIONI PRESCRITTIVE ALL’UTILIZZO DELLA PROTEZIONE UV In presenza delle seguenti condizioni: cataratta incipiente - degenerazione maculare - pterigio - pinguecola afachia - pseudofachia Durante l’utilizzo delle seguenti sostanze (la lista deve essere considerata a titolo indicativo): sulfonamidi - tetracicline - diuretici - tranquillanti - farmaci per l’ipoglicemia - contraccettivi orali Esposizione alla luce solare nelle seguenti condizioni: in estate dalle 10 alle 14 in ambiente esterno - durante esposizione per lunghi periodi all’aria aperta (specialmente nei bambini) - in montagna e al mare Esposizione a sorgenti di radiazione UV: saldatori (in associazione alla normali maschere protettive) - dentisti e odontotecnici - operatori in industrie che utilizzano sorgenti di radiazione UV 17


Protezione UV completa. Tutto il giorno. Ogni giorno. Lenti ZEISS con Tecnologia UVProtect™.

Le lenti: uno scudo contro le radiazioni UV I raggi UV sono uno dei pericoli maggiori per la salute degli occhi

Circa il

La luce solare è fonte di vita e benessere, ma alcune sue lunghezze d'onda - tra cui quelle degli UV - possono determinare o favorire il fotoinvecchiamento o lo sviluppo di patologie più o meno gravi agli occhi e all'aree cutanee circostanti.1-8

dei portatori di lenti oftalmiche non è adeguatamente protetto dalle nocive 11 radiazioni UV

È quindi fondamentale proteggere gli occhi dagli effetti nocivi dei raggi UV, indossando lenti per occhiali in grado di schermarli efficacemente, così da preservare la salute visiva. 3,6

70%

400 nm è il miglior standard protettivo dai raggi UV La Commissione Internazionale sulla Protezione dalle Radiazioni Non-Ionizzanti (ICNIRP) e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno definito a 400 nm lo standard di riferimento per la protezione dagli UV10 1,0 0,9 Irradianza relativa

90%

Irradianza spettrale relativa Irradianza cumulativa

0,8

80%

0,7

70%

0,6

60%

0,5

50%

0,4

40%

0,3

30%

0,2

20%

60%

0,1 0 300

320

40%

340 360 380 Lunghezza d’onda (nm)

10%

0 400

Lo spettro tra 380 e 400 nm rappresenta ~ il 40% dell’irradianza totale delle radiazioni UV in arrivo sulla superficie terrestre

Irradianza totale % sotto ogni lunghezza d’onda

100%

Lenti da sole Protezione UV a 400 nm Standard internazionale definito dalle organizzazioni mondiali ICNIRP e OMS10, in grado di bloccare il 100% delle radiazioni UV.

Lenti da vista Protezione UV a 380 nm Limite superiore di protezione dagli UV stabilito dalla norma ISO 8980-3. Non tutte le lenti oftalmiche tradizionali offrono una protezione UV completa.

Bibliografia 1. Wang SQ et al. Photoprotection: a review of the current and future technologies. Dermatol Ther 2010; 23 (1): 31-47. 2. Resnikoff s et al. Global data on visual impairment in the year 2002. Bull World Health Organ 2004; 82 (11): 844-851. 3. Rivolta C et al. UV light signature in conjunctival melanoma; not only skin should be protected from solar radiation. J Hum Genet 2016; 61 (4): 361-362. 4. Swaminathan SS et al. Molecular Characteristics of Conjunctival Melanoma Using Whole-Exome Sequencing. JAMA Ophtalmol 2017; 135 (12): 1434-1437. 5. Lucas RM. An epidemiological perspective of ultraviolet exposure-public health concerns. Eye Contact Lens 2011; 37 (4): 168-175. 6. Gichui S et al. Pathophysiology of


L'innovazione ZEISS, protezione completa. ZEISS ora offre, di serie, la medesima protezione UV delle lenti da sole anche su lenti chiare, fino a 400 nm. Le lenti oftalmiche tradizionali schermano a livelli differenti le radiazioni UV: quelle in alto indice offrono una protezione completa, ma non quelle a basso e medio indice.

360 350 340

Alto indice

370

1,5

nm

380

Medio indice

390

Nessuna protezione

400

Le lenti organiche ZEISS

Protezione dalle radiazioni UV

330 Lo standard del settore è 380 nm

La tecnologia ZEISS UVProtect™ consente di schermare tutte le radiazioni UV dirette sulla superficie frontale della lente. Ma la protezione delle lenti oftalmiche ZEISS non finisce qui: uno strato anti-riflesso applicato sulla superficie interna della lente grazie ai trattamenti DuraVision UV Premium riduce anche le radiazioni UV indirette riflesse dalla superficie posteriore della lente.

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ta Comple e n io z prote con V dagli U ZEISS ™ tect UVPro

Luce indiretta riflessa dalla superficie posteriore della lente. ZEISS UVProtect™ con protezione UV completa. La luce diretta e le radiazioni UV sono bloccate.

Tecnologia ZEISS UVProtect™ + ZEISS DuraVision UV. Protezione UV completa su tutti i fronti. ocular surface squamous neoplasia. Exp Eye Res 2014; 129: 172-182. 7. Zhou WP et al. The role of ultraviolet radiation in the pathogenesis of pterygia. Mol Med Rep 2016; 14 (1): 3-15. 8. Yam JC et al. Ultraviolet light and ocular diseases. Int Ophtalmol 2014; 34 (2): 383-400. 9. Liou JC et al. UV-blocking spectable lens protects against UV-induced decline of visual performance. Mol Vis 2015; 21: 846–856. 10. International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection. Guidelines on limits of exposure to ultraviolet radiation of wavelenghts between 180 nm and 400 nm (incoherent optical radiation). Health Phys 2004; 87 (2): 171-186. 11. Dati di mercato ANFAO 2017 relativi alle lenti monofocali.


Protezione UV completa Protezione UV completa Protezione UV completa con lenti da vista chiare conlenti lentida davista vistaZEISS. ZEISS. ZEISS. con Tutti giorni. Tutto giorno. Tuttii iigiorni. giorni.Tutto Tuttoilil ilgiorno. giorno. Tutti Lenti da vista ZEISS con tecnologia UVProtect. Lenti da vista ZEISS con tecnologia UVProtect. Lenti da vista ZEISS con tecnologia UVProtect.

V U V e n U o V i e z U n e o ttzeizoine ta rrto P o e llte P p ta e m a Pro Co p e l p om Cm Co Lenti ZEISS con tecnologia UVProtect. Lenti ZEISS il con tecnologia UVProtect. DaZEISS Aprile nuovo standard per tutte le lenti da vista chiare. Lenti con tecnologia UVProtect. Da Aprile il nuovo standard per tutte le lenti da vista chiare. Da•Aprile il nuovo standard per le lenti da vista chiare. Le radiazioni UV sono sempretutte presenti, radiazioni UV sono sempre presenti, • Le nelleUV giornate nuvolose. radiazioni sono sempre presenti, • Le anche anche nelle giornate nuvolose. •anche Sononelle pericolose per gli occhi, così come per la pelle. giornate nuvolose. • Sono pericolose per gli occhi, così come per di la pelle. Possono agevolare provocare l’insorgenza gravi patologie oculari pericolose per glioocchi, così come per la pelle. • Sono Possono agevolare o provocare l’insorgenza di gravi patologie oculari nel lungo periodo. Possono agevolare o provocare l’insorgenza di gravi patologie oculari nel lungo periodo. •nelLa protezione lungo periodo.UV contro i raggi UV dannosi è consigliata fino a 400 nm. • La protezione UVdelle contro i raggi UV dannosi èItalia consigliata fino a 400 nm. fino al 70% lenti chiare vendute non proteggono • La Ma protezione UV contro i raggi UV dannosi èinconsigliata fino a 400 nm. Ma fino al 70% delle lenti chiare vendute in Italia non proteggono UV70% in modo Madagli fino al delle adeguato. lenti chiare vendute in Italia non proteggono dagli UV in modo adeguato. dagli UV in modo adeguato. Per maggiori informazioni contatta il Responsabile Commerciale ZEISS. Per maggiori informazioni contatta il Responsabile Commerciale ZEISS. Per maggiori informazioni informazioni contatta www.zeiss.it/pro/uvprotect il Responsabile Commerciale ZEISS. www.zeiss.com/uvprotect www.zeiss.com/uvprotect www.zeiss.com/uvprotect


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