b2eyes Magazine 9/2015

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N92015 Sommario

B2TRADE Editoriale Retail, si chiude con i fuochi d’artificio 3 Attualità Europa: nel primo semestre è tornato… il sole 4 La sfida progressiva 6 Allison Volta Mantovana, ritorno alle origini 8 Cecop Italia: con Gant un passo avanti per differenziarci 10 In 1.700 al “caffè letterario” dell’ottica 12 VisionOttica Award: poker di donne per la seconda edizione 14 Design Your scioglie ogni dubbio sull’occhiale di nicchia 16 Vision Group, con Expo il gusto di incontrare gli affiliati 18 Pregliasco riparte e rende le lenti protagoniste 20 Il nuovo volto di Opto In 22 VisionOttica: rotta per il Salone Nautico 24 Amarcord Carlo Redaelli, i mille volti di un ottico optometrista 26

B2STYLE Moda Eyes on Christmas 28

B2EXPERT Practice management To buy or not to buy? 34 Il nuovo capitale I numeri della propria azienda a portata di mano 36 Strategie d’impresa Tipologia di vendita: il ruolo di vista, sole e lac 40 Education Congresso Zaccagnini 2016: l’optometria alla ribalta 46 Il nuovo Irsoo: trampolino di rilancio della professione? 48 B2TECH Lenti oftalmiche Zeiss DriveSafe, guida sicuro chi vede bene 50 Lenti a contatto Assottica, il Convegno ha uno sguardo internazionale 64 Mark’ennovy: rafforzeremo la nostra presenza in Europa e in Italia 66

Lo Gnommero Quando un Padiglione Zero dell’ottica e dell’optometria? 71

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Editoriale

RETAIL, SI CHIUDE CON I FUOCHI D’ARTIFICIO di Angelo Magri

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ra iniziato con l’idea dell’occhiale in affitto: stravagante, distruttiva o geniale? È proseguito con l’inaugurazione del primo store Fielmann in Italia, con tanto di code fuori e quei tremila occhiali in un giorno dichiarati che fanno ancora discutere. Ha dato un ulteriore scossone con il punto vendita di matrice austriaca a Padova che prometteva montature a un euro. Sono solo alcuni, forse i più eclatanti esempi di novità nel retail ottico italiano che porta con sé questo 2015. Ma non è finita. L’ultimo scorcio dell’anno ha fatto registrare almeno altri tre progetti per vendere occhiali e svolgere la professione all’interno di format diversi, originali, persino inusuali. Opto In, una delle realtà della distribuzione organizzata più radicate ma anche tra le meno in vista nei suoi oltre trent’anni di vita, ha deciso di far conoscere di più e meglio le potenzialità degli associati e il valore aggiunto della sua produzione oftalmica diretta: via quindi a una campagna di comunicazione al consumatore finale, partita in dicembre, la quale va ad aggiungersi al rinnovamento dell’insegna, abbinando il brand del gruppo a quello dei singoli centri ottici. Che hanno già risposto in quasi un centinaio, qualcuno anche cogliendo l’occasione per rinnovare completamente concept del negozio. Andrea Amedei, manager di lungo corso in Avanzi e con un passato remoto nel food and beverage, dopo l’uscita un anno fa dalla catena di GrandVision ha recentemente dato vita a una liaison molto particolare: caffetteria pregiata e attenta ai valori dell’equo solidale, centro ottico con prevalenza di ricercate private label. Insieme, nello stesso punto vendita, chiamato Andy Tailor, per ora soltanto a Modena, domani chissà. Netcity ha richiamato a metà novembre in una splendida villa toscana un centinaio dei suoi oltre settecento associati per confrontarsi sui primi risultati e, per chi non lo conoscesse ancora, sulle potenzialità del progetto di corner Acuitis: modello leggero, solo un kit di qualche decina di montature da acquistare, poi si consegna l’occhiale chiavi in mano ordinandolo direttamente a Essilor Italia o a Galileo. Chiavi in mano è anche il prezzo: niente preventivi, sconti o promozioni stagionali. E, tra un anno, se tutto filerà liscio, anche i primi passi di una rete di negozi italiani Acuitis in franchising, cercando di coinvolgere persino l’altro settore su cui punta l’insegna della famiglia Abittan: l’audiometria. Anche se per gli addetti ai lavori (e per i lettori online di B2Eyes Today) non c’è bisogno di apparecchi esterni per sentire i “botti”, carichi di novità ed entusiasmo, di questo fine anno.

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Attualità

EUROPA: NEL PRIMO SEMESTRE È TORNATO… IL SOLE Da gennaio a giugno 2015 il mercato dell’ottica nei quattro paesi europei analizzati da GfK ha registrato oltre il +4% rispetto allo stesso periodo del 2014, con i sunglasses tornati al segno più dopo due anni negativi di Angelo Magri

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e la Germania continua la propria decisa marcia, con un incremento dell’8% nei primi sei mesi del 2015, sono Italia e Spagna a far segnare i risultati più sorprendenti: rispettivamente +5% e +10% confrontati al primo semestre dell’anno scorso. Rallenta invece la Francia, che con la propria quota vicina al 36% sul sell out complessivo e l’appe-

na percettibile incremento dell’1%, condiziona i risultati dei quattro paesi, che globalmente nel primo semestre dell’anno hanno realizzato un fatturato di 8,1 miliardi di euro, pari a oltre il +4%. In termini di merceologie, l’80% del mercato rimane appannaggio del vista, che tra montature e lenti oftalmiche ha fatto registrare nel primo

Totale mercato Ottica in Europa primo semestre 2015 GfK Panel Market EU4 (Italia, Francia, Germania, Spagna) Vendite % a valore per paese

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Trend Gen – Giu 15 vs Gen – Giu 14

SPAGNA

12 ITALIA

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GERMANIA

+8%

FRANCIA

+1%

GERMANIA

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ITALIA

FRANCIA SPAGNA

Trend vs anno precedente: oltre il 4% © GfK 2015

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+5%

+10%


Attualità semestre 2015 un aumento combinato del 5%. Lenti a contatto e prodotti per la loro manutenzione ne detengono il 10% e hanno confermato il trend positivo, con un +3%. Ma è stato il sole a mostrare un’inversione di tendenza nei confronti dei primi semestri 2013 e 2014, rispettivamente chiusi a -7% e -1%, con un significativo incremento del 4%. «Nel mercato dell’eyewear, cioè occhiali da sole e montature da vista, un significativo cambiamento rispetto al recente passato si è verificato nelle fasce di prezzo – commenta Gianni Cossar, Global director optics and eyewear di GfK – Se negli ultimi anni i risultati migliori erano pola-

rizzati nel segmento alto e in quello basso, a discapito del medio, nei primi sei mesi del 2015 è stato il top di gamma, quello con occhiali a oltre 280 euro al pubblico, che rappresenta una fetta pari all’8% delle vendite totali, a far segnare il maggior incremento, +11%, avvicinando ulteriormente l’eyewear ai trend degli altri mercati del fashion».

Il presente documento contiene informazioni di proprietà di GfK e tali informazioni sono protette dal diritto d’autore, dal diritto sulle banche di dati e/o come segreto industriale secondo la legge applicabile. La ricezione o il possesso delle suddette informazioni di GfK non include e non trasmette alcun diritto di riproduzione, divulgazione, utilizzo o cessione delle stesse. Le presenti informazioni sono pubblicate su B2Eyes Magazine con l’autorizzazione di GfK, ma qualsiasi altra diffusione, riproduzione, divulgazione o utilizzo delle informazioni di proprietà di GfK, in tutto o in parte, privi di specifica previa autorizzazione da parte di GfK, è vietata.

Totale mercato Ottica in Europa primo semestre 2015

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GfK Panel Market EU4 (Italia, Francia, Germania, Spagna) Vendite % a valore per prodotto

Trend Gen – Giu 15 vs Gen – Giu 14

10 LENTI A CONTATTO & LIQUIDI

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+3%

LENTI OFTALMICHE

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MONTATURE DA VISTA

+5%

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MONTATURE DA SOLE

+4%

Trend vs anno precedente: oltre il 4% © GfK 2015

Totale mercato Eyewear in Europa primo semestre 2015

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GfK Panel Market EU4 (Italia, Francia, Germania, Spagna) Vendite % a valore per fascia di prezzo

Trend Gen – Giu 15 vs Gen – Giu 14

7,4 8 6 21,4 8,2 8 20

>= 280 EUR

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240 – 280 EUR 3%

200 – 240 EUR

3% 150 - 199 EUR 8%

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120 - 149 EUR

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100 - 119 EUR

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80 - 99 EUR

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0 - 79 EUR

-1% 2% 9% 6%

Trend vs anno precedente + 5% © GfK 2015

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Attualità

LA SFIDA PROGRESSIVA Come il segmento più in crescita dell’ottica può essere in grado di far quadrare i bilanci del futuro di Nicola Di Lernia

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Mido 2015 espressi ad alcuni operatori del settore la convinzione che questa esplosione sana di aziende di nicchia dell’occhialeria fosse stata permessa in Italia anche dal cash flow che molti ottici ricevono ancora dalla vendita di lenti oftalmiche. In sostanza l’ottico acquista occhiali diversi e per lo più costosi perché rassicurato che la lente, in particolare quella progressiva, riesce ancora a equilibrare un dare e avere finale che lo storico magazzino montature a volte manda all’aria. Eppure qualcuno dovrebbe farsi un esame di coscienza sul perché le cose vanno benino ma potrebbero certamente andare benissimo nel segmento delle progressive. Il mio imprinting nell’ottica fu la contattologia, nel 1990. Si diceva che il mercato sarebbe partito quando la lente a contatto fosse stata disponibile in tutti i negozi di ottica – e non – e il suo prezzo fosse diventato più accessibile. Alla luce di 25 anni di storia passata molte di queste affermazioni contenevano delle bugie. La stessa cosa pare replicarsi anche nel segmento progressivo. Tutti i centri ottici offrono lenti progressive e da molti anni si parla di primo prezzo per l’occhiale completo (199 euro o giù di lì). Tutto dovrebbe far presagire un boom: eppure non succede nulla di significativo se non una crescita a piccoli gradini costanti. Inoltre si sta costruendo un pubblico di delusi dal loro primo progressivo pericoloso quanto quello delle lenti a contatto di metà anni ’90, che fece alzare le barriere dell’oculista con una frenata che il comparto sta ancora pagando. In questo scenario la

classe medica, infatti, non sta solo a guardare. Lamenta la consueta sete di informazione che viene alleviata da ogni singola azienda separatamente. Inoltre spesso banalizza il rapporto tra presbite incipiente e il suo primo progressivo mandando il paziente dal farmacista per un’automedicazione da occhiale a basso prezzo. Veniamo all’ottico, però. Lasciare al prezzo il timone di un mercato essenziale per il futuro degli ottici mi pare una scelta smemorata rispetto alle tante battaglie perse in partenza. E qui si parla di visione imprenditoriale. Il fatto che il primo progressivo in Italia venga somministrato oltre i 50 anni con poteri accomodativi alti e, quindi, di facile rigetto da parte del cliente finale mi dà indicazioni in questo caso di scarsa pianificazione e ridotta visione professionale. La correzione di rotta che in questo caso sarei in grado di dare a molti di voi si basa sul concetto che nulla si costruisce in un giorno. Tutto nasce dalla consapevolezza che il passato, pur redditizio, può rappresentare un freno a una crescita importante in questo segmento. Servono però poche cose ma concrete, sulle quali bisogna sporcarsi le mani. Abbiamo un pubblico potenziale sia dentro sia fuori il nostro negozio. Dobbiamo guidarne i flussi, le decisioni, le attese e affinare le nostre risposte. È un progetto per il futuro del negozio di ottica, è il 50% del futuro. Fatelo, fatevi aiutare e governatelo. Fra tre anni ne raccoglierete i frutti.

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Attualità

ALLISON VOLTA MANTOVANA, RITORNO ALLE ORIGINI Il nome della storica sede lombarda, in cui a novembre l’azienda di montature si è trasferita da Padova, trova spazio anche nella nuova ragione sociale e nel nuovo logo: segno di un rinnovato impulso verso gli ottici e il consumatore finale di Angelo Magri

L

ì era nata quasi sessant’anni fa, nel 1959. Qui ha voluto riportarla l’attuale proprietà, quasi a simboleggiare un nuovo corso che tocca molti aspetti: produttivo, commerciale, di comunicazione e soprattutto di gestione dei marchi in portafoglio. L’amministratore delegato Jacopo Romano e il direttore creativo Massimiliano Zegna Baruffa anticipano i progetti in cantiere e le modalità per realizzarli. Quali sono i primi obiettivi per la “nuova” Allison? La parola d’ordine della nuova Allison sarà qualità: abbiamo intenzione di investire ingenti risorse per innalzare progressivamente il livello qualitativo sia dei nostri prodotti sia del nostro servizio, verso l’ottico e il cliente finale. Terminato nel 2012 il processo di esdebitazione, tanto che oggi Allison è l’unica grande azienda italiana nell’eyewear senza debiti verso banche, e la contestuale ri-patrimonializzazione, ci siamo dedicati con successo durante il triennio 2013-2015 al consolidamento dei nostri principali mercati: ora riteniamo sia giunto il momen-

Jacopo Romano, amministratore delegato di AVM 1959

Massimiliano Zegna Baruffa, direttore creativo dell’azienda di montature

to di fare un vero e proprio salto di qualità, lo dico con grande umiltà e con la consapevolezza che la “qualità totale” non si costruisce in pochi mesi. Ma abbiamo dimostrato di poter raggiungere traguardi impensati e amiamo le sfide impegnative. Cosa cambia nel rapporto con gli ottici italiani e con la distribuzione all’estero? Vorremmo diventare per i nostri clienti sempre

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Attualità

Il nuovo logo della società e alcuni modelli dell’housebrand Hally & Son

più un punto di riferimento, un partner leale che possa dare il proprio contributo nell’affrontare un mercato difficile e competitivo: i nostri investimenti sulla qualità vanno esattamente in questa direzione. Quale sarà il valore aggiunto della nuova sede a Volta Mantovana? In realtà la sede di Volta Mantovana è tutto fuorché nuova: siamo, infatti, ritornati dove l’azienda venne fondata alla fine degli anni ’50 e dove è rimasta prosperando fino al 2002. I plus di questa scelta sono innumerevoli: un’area stupenda e ricca di storia, una sede di grande fascino che si sviluppa su 18.000 metri quadrati, una sede di proprietà, un posto di lavoro più bello per i nostri collaboratori, il recupero di molte figure professionali altamente specializzate che avevano contribuito ai successi dell’azienda negli anni passati. In fin dei conti si tratta della chiusura di un cerchio aperto molti anni fa, che abbiamo voluto sottolineare con un cambiamento della ragione sociale: da Allison ad AVM 1959, Allison Volta Mantovana 1959, rivedendo anche il logo aziendale. Zegna Baruffa, come si strutturerà il portafoglio marchi, di proprietà e in licenza, a breve-medio termine? Provengo dal tessile e dall’abbigliamento, non mi ero mai occupato di occhiali prima del 2012:

ringrazio, quindi, gli ottici che in questi anni, dando suggerimenti ai nostri agenti, mi hanno permesso di creare prodotti sempre più vincenti proprio perché costruiti sulle loro esigenze. Nell’ultimo triennio abbiamo completamente cambiato la strategia sul portafoglio marchi. Se una volta Allison cercava di ampliare a ogni costo il portafoglio di brand in licenza, perseguendo una strategia di volumi, negli ultimi anni ci siamo orientati verso una progressiva razionalizzazione del nostro portafoglio, concentrandoci sui quei brand che possono esprimere potenziale nell’eyewear. Nel 2015, a fronte dell’uscita da tre licenze, l’unica aggiunta è stata quella di Kiton, la sartoria napoletana conosciuta in tutto il mondo. Quindi pochi marchi ma forti, con prodotto distintivo, ben studiati e ben distribuiti. Per la nostra azienda, tuttavia, il vero cambio di marcia è arrivato con il lancio dei nuovi marchi di proprietà. A oggi più del 50% del giro d’affari scaturisce dai nostri marchi: agli storici Zero Rh+ e Try, infatti, si sono affiancati Opposit, brand giovane, irriverente e modaiolo, Mila ZB, disegnato da mia sorella, Mila Zegna Baruffa e dedicato a una donna elegante e sofisticata, Polygon, nato da una ricerca sulle lenti polarizzanti, e il nostro fiore all’occhiello, Hally & Son, che attualmente è tra i primi marchi dell’azienda.

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Attualità

CECOP ITALIA: CON GANT UN PASSO AVANTI PER DIFFERENZIARCI La filiale italiana del gruppo con casa madre in Spagna ha preso la distribuzione in esclusiva degli occhiali del fashion brand americano per gli oltre 800 centri ottici associati a cura della redazione

I

l debutto di Gant nei punti vendita italiani aderenti a Cecop è stato annunciato in occasione di Expocecop 2015, la convention annuale del gruppo di origine spagnola, che si è tenuta a Roma a inizio ottobre e ha coinvolto circa 120 ottici del nostro paese. Paolo Schieppati, country manager Italia di Cecop, illustra i dettagli dell’operazione. Quando è partita e quanti centri ottici sono coinvolti nella partnership con Gant? La distribuzione esclusiva è partita a inizio novembre. Solo gli ottici aderenti al gruppo sono coinvolti nel progetto, perché il marchio è a disposizione dei punti vendita che hanno scelto Cecop come supporto per la gestione. Che iniziative avete in programma presso i centri ottici per il lancio del marchio? Gant è al centro di una campagna di rilancio che, partita dagli Stati Uniti, è ora approdata in Europa e in particolare in Italia, con una forte presenza sui media sia online sia offline, con uno spot visibile non solo sul web, ma anche in tv. A livello locale Cecop Italia supporterà in maniera personalizzata ogni associato per dare massi-

ma visibilità al marchio e favorirne il sell out, con soluzioni studiate in base alle esigenze del singolo centro ottico. Abbiamo sviluppato Paolo Schieppati, country una grande esperienmanager Italia di Cecop za nella realizzazione di campagne ed eventi nell’ottica, esperienza che è a disposizione dei nostri associati anche in questa occasione. Qual è il valore aggiunto che una partnership con Gant può dare a Cecop Italia? Con la distribuzione esclusiva di Gant Eyewear il gruppo fa un passo avanti nel percorso di differenziazione degli associati. Cecop Italia supporta da sempre gli ottici indipendenti grazie alla partnership con le principali aziende del settore che mettono a disposizione brand noti, facilmente riconoscibili e apprezzati da un ampio pubblico. A questa offerta si è aggiunta nel tempo quella dei prodotti a marchio Cecop, disponibili in esclusiva presso i centri ottici aderenti al gruppo e dal vantaggioso rapporto qualità-prezzo sia per l’associato stesso sia per il consumatore.

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Attualità

IN 1.700 AL “CAFFÈ LETTERARIO” DELL’OTTICA Novanta aziende, 150 marchi, due menti creatrici, Dante Caretti e Cristina Frasca: sono i numeri di DaTE, che si è tenuto dal 10 al 12 ottobre a Milano presso The Mall, location situata nel rinnovato quartiere Porta Nuova a cura della redazione

L’

hanno definito il “caffè letterario” dell’ottica, dove incontrarsi, ma anche fare business. «DaTE è nato per uniformare il modo di vendere occhiali a quello della moda, in termini di tempistica e di modalità – spiega Cristina Frasca – Esistevano già eventi simili in giro per il mondo, dalla Svizzera alla Danimarca, fino al Giappone: noi abbiamo raccolto l’invito di distributori e agenti italiani a colmare questa lacuna nel nostro paese e, grazie al supporto della testata LYF, da me edita e diretta, e all’ultratrentennale esperienza di Dante Caretti nel settore, abbiamo dato vita a DaTE, un luogo d’incontro tra professionisti davvero interessati agli occhiali in mostra e stimolati a muoversi per vedere le novità». A sua volta Caretti ricorda che con l’edizione 2015 DaTE si è confermato «l’unico evento verticale in Italia dell’occhialeria d’avanguardia, che coinvolge esclusivamente marchi, distributori e ottici accomunati da questo tipo di prodotto». Generalmente apprezzata dalle aziende in mostra la location avveniristica e la disposizione degli spazi interni. «Ci siamo ispirati a Mondrian, come era evidente nei cromatismi, abbiamo dato spazio al colore con l’utilizzo di tonali-

Espositori e visitatori a DaTE 2015

tà bianche, nere, blu e gialle – spiega ancora Caretti – Abbiamo voluto avere molto rispetto per chi lavora, perché questo è uno spazio per loro, per vendere e comprare occhiali, e doveva essere facile da visitare. E non abbiamo creato stand di serie A e di serie B, abbiamo voluto che tutti avessero la stessa valenza: è stato il pubblico, l’ottico, l’osservatore ad andare a cercare ciò che lo interessava». Il successo dell’edizione 2015 di DaTE è dovuto anche all’organizzazione, delegata quest’anno a Mido. «L’azienda Mido, oltre a organizzare l’omonima rassegna, è anche una società fornitrice di servizi - dice Francesco Gili, direttore operativo di Mido – Dante Caretti, che è direttore artistico di Mido Design Lab, ci ha chiesto un supporto organizzativo e noi l’abbiamo fornito».

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Attualità

VISIONOTTICA AWARD: POKER DI DONNE PER LA SECONDA EDIZIONE Il 15 ottobre, durante la seduta di laurea in Ottica e Optometria, presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, è stato consegnato, a una rosa di vincitrici tutta al femminile, il premio 2015 a cura della redazione

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l premio viene assegnato da Vision Group in collaborazione con Associazione Laureati Ottica e Optometria, Albo degli Ottici Optometristi e le università italiane con corsi di laurea in Ottica e Optometria e porta il nome di VisionOttica, l’insegna glocal del gruppo, lanciata nel 2008 con l’obiettivo di valorizzare la professionalità e l’alto livello dei servizi offerti alla clientela da parte dei centri ottici affiliati. Al primo classificato è stata assegnata una borsa di studio per un Master in un’Università europea e uno stage retribuito di due mesi presso un centro VisionOttica. Al secondo e al terzo classificato uno stage retribuito di due mesi presso un centro VisionOttica. I neolaureati in Ottica e Optometria che hanno partecipato alla selezione provengono da quattro atenei: Università del Salento, Università degli Studi di Milano Bicocca, Università di Padova, Università di Napoli Federico II. Il primo premio è andato ad Arianna Pierobon (UniPadova), con la tesi su “Prevalenza di difetti visivi di origine non refrattivi in una popolazione di bambini frequentanti la scuola primaria”. Seconda classificata si è piazzata Marica D’Angelo (UniBicocca), con la tesi su “Valutazione comparativa dell’errore refrattivo rilevato attraverso l’optometro e il test soggettivo”. Terza classificata è risultata Sara Polo (UniSalento), con la tesi “Stress visivo da smartphone”, quarta Ilaria Carli (UniBicocca) con la tesi “Lenti a contatto e lattoferrina: studi di citotossicità”. Da regolamento il premio del terzo posto è stato assegnato d’ufficio al candidato Ilaria Carli nella posizione successiva a seguito di una rinuncia al premio dello stage.

La premiazione dell’edizione 2015 di VisionOttica Award. Da sinistra, Antonio Papagni, docente UniBicocca; Marco Procacciante, amministratore delegato Vision Group; Silvia Tavazzi, docente UniBicocca; Ilaria Carli, 4° classificata, UniBicocca; Sara Polo, 3° classificata, UniSalento; Alessandro Borghesi, docente UniBicocca; Arianna Pierobon, 1° classificata, UniPadova; Gianni Rehak, optometrista S.O.E; Giuseppe Longoni, responsabile Vision Group Academy

«VisionOttica Award vuole essere un chiaro messaggio a tutto il settore dell’ottica e dell’optometria: il valore dell’Università nella formazione di oggi è fondamentale e il livello qualitativo raggiunto dalle specifiche facoltà italiane è al passo con le migliori realtà europee – spiega Giuseppe Longoni, responsabile della Vision Group Academy – Da qui la decisione del Cda di Vision Group di premiare i laureati sia con un inserimento lavorativo all’interno dei centri ottici VisionOttica di eccellenza sia con il contributo economico per percorrere una formazione superiore attraverso la partecipazione a un master europeo del più alto livello disponibile». Ogni anno il VisionOttica Award viene dedicato alla memoria di un personaggio del mondo dell’ottica e dell’optometria. Nel 2014 è toccato al canadese Armand Bastien, nel 2015 è invece stata la volta di Jean Thiriart, uno dei personaggi che hanno reso possibile l’optometria in tutta Europa.

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Attualità

DESIGN YOUR SCIOGLIE OGNI DUBBIO SULL’OCCHIALE DI NICCHIA La quarta edizione dell’evento, che si è tenuto il 18 e il 19 ottobre a Bari, presso gli spazi di Impact Hub, ha cercato di chiarire ogni aspetto dell’eyewear d’avanguardia e ha dato alcuni spunti per dare una marcia in più al centro ottico di Francesca Tirozzi

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ondivisione, emozione, passione: sono stati i termini più pronunciati a Design Your che ne hanno ribadito le origini e la natura formativa. «Il nostro obiettivo è trasmettere conoscenza – ha sottolineato Luisa Redaelli, inaugurando l’evento, aspetto che ha poi approfondito nel suo intervento pomeridiano – Per noi di Design Your il designer, come l’architetto, ha una responsabilità civile e sociale: non deve trasmettere un proprio stile, ma deve progettare qualcosa che faccia stare bene le persone, migliorando la funzionalità di un oggetto». Una due giorni, quindi, non solo di esposizione per le oltre trenta aziende presenti: i tradizionali appuntamenti congressuali hanno, infatti, scandito la domenica e i workshop il lunedì. Che differenza c’è tra stile e design? E tra funzione ed estetica? Sono stati i quesiti cui i vari relatori hanno cercato di rispondere. Il design è stato così sviscerato e declinato in tutti gli aspetti che riguardano

la professione di ottico a partire dalla comunicazione. Lo ha fatto in apertura Nico Caradonna che domenica mattina ha spiegato l’utilizzo di blog e social network come nuovi canali di contatto tra l’ottico e i proprio clienti. Ha debuttato alla manifestazione pugliese la contattologia, con l’intervento di Mario Panzieri, che ha cercato di evidenziare quanto le caratteristiche di una lente a contatto, come la funzionalità, la semplicità e la discrezione di questo prodotto siano associabili a un oggetto di design. Laura Rattaro ha spiegato, invece, nei dettagli come realizzare una collezione di occhiali a marchio proprio, mettendo in luce, come nelle diverse fasi di ideazione e progettazione, sia necessario non improvvisare, ma chiarire alcuni punti e fare delle scelte precise in modo tale che il prodotto finale sia in grado di trasmettere una storia. «I sorrisi sui volti dei partecipanti durante tutto lo svolgimento dell’evento sono la nostra soddisfazione più grande, dimostrano che l’obiettivo è stato raggiunto anche quest’anno, confermando Design Your una manifestazione alla ricerca della felicità e della qualità più che dei numeri e delle cifre d’affari, pur avendo registrato un incremento del numero dei partecipanti – dichiarano Sabino Bux, Michele Cassano, Costantino Gesualdo e Luisa Redaelli, ideatori e organizzatori di Design Your – Lo spirito del nostro impegno è vedere le persone serene e sorridenti, offrire uno spazio e un tempo per stare bene insieme, per avere voce e dialogare. Ogni anno è un’esperienza e siamo pronti a migliorare sempre: già abbiamo in mente nuove idee per la quinta edizione che sarà in una scenografia ancora più coinvolgente e speciale».

Un momento dell’edizione 2015 di Design Your

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Attualità

VISION GROUP, CON EXPO IL GUSTO DI INCONTRARE GLI AFFILIATI Oltre trecento i partecipanti all’evento organizzato nella seconda metà di settembre a Milano dal maggiore network italiano di centri ottici, in occasione dell’Esposizione universale, terminata, dopo sei mesi, il 31 ottobre scorso a cura della redazione

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l 20 e 21 settembre gli affiliati Vision Group hanno avuto l’occasione di partecipare all’iniziativa “Il gusto di vederci all’Expo con Vision Group”, presso il prestigioso hotel Meliá Milano. «Un evento come Expo capita in Italia ogni cento anni – ha dichiarato in quell’occasione Marco Procacciante, amministratore delegato del gruppo – Noi, che abbiamo sede proprio a Milano, non potevamo lasciarlo passare inosservato, abbiamo voluto essere presenti e dare ai nostri affiliati la possibilità di dire: io c’ero». Nella prima giornata gli affiliati hanno affolla-

to la sala congressi del Meliá per assistere all’incontro durante il quale sono state illustrate strategie e progetti futuri del gruppo. Sette autobus hanno poi trasferito i partecipanti a Marco Procacciante, amministratore Expo. Il giorno suc- delegato del gruppo, durante il suo intervento al Meliá Milano cessivo è stato dedicato interamente alla visita dell’Esposizione universale. «L’entusiasmo dei partecipanti è stato chiaro subito – ha commentato Arnaldo Sala, direttore operativo di Vision Group – Mi è bastato vedere le foto e i commenti lasciati spontaneamente su Facebook nel gruppo “All’Expo con Vision Group”, che abbiamo appositamente creato per rendere questo evento indimenticabile anche nei giorni a seguire».

Un altro momento dell’evento milanese “Il gusto di vederci all’Expo con Vision Group”

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Attualità

PREGLIASCO RIPARTE E RENDE LE LENTI PROTAGONISTE Dopo l’alluvione che ha colpito Genova il 9 ottobre 2014 e ha sommerso di acqua e fango il suo innovativo centro ottico di via Brera, inaugurato appena un anno prima, il professionista ligure ha davvero temuto di non riuscire più a risollevarsi. Ma oggi il punto vendita ha trovato nuovo slancio, anche grazie a un particolare sistema di proposta dei prodotti oftalmici di Nicoletta Tobia

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uel disastro rimarrà per sempre impresso nei suoi occhi e in quelli dei suoi familiari. «Nel nuovo punto vendita l’acqua è arrivata a un metro e settanta di altezza, il pavimento si è sollevato e gli strumenti galleggiavano impazziti – ricorda Roberto Pregliasco - Una sola sensazione: la totale impotenza. Non era passato neppure un anno dall’inaugurazione e in otto secondi, come abbiamo rivisto dalle telecamere a circuito chiuso, svaniva un sogno e rimanevano solo fango e i debiti per pagare l’arredo e gli strumenti». I giorni seguenti, rammenta ancora il professionista, tantissimi ragazzi, organizzatisi tramite i social network, hanno cercato di togliere il fango anche a mani nude per pulire quanto possibile. «Hanno preso in mano una pala e si sono offerti di aiutare me e tutti coloro che erano in difficoltà: un esempio meraviglioso – prosegue Pregliasco – I giorni successivi sono stati più duri. È disarmante tirare su la saracinesca, trovare il locale distrutto e solo fatture di arredo e strumenti che non si possono

più utilizzare. Ho disdetto immediatamente ogni sorta di contratto, con i collaboratori, le utenze... Non vedevo la minima possibilità di ripartire, Roberto Pregliasco era difficile nell’immediato avere la forza, la testa, le capacità per essere razionale e fronteggiare la situazione». Ma la volontà di rimettersi in piedi Roberto Pregliasco l’ha ritrovata, grazie al calore dei veri amici, all’incomparabile senso di organizzazione di alcuni di loro, all’instancabilità dei suoi genitori, alla tenacia della moglie e delle figlie e al sostegno morale di colleghi che gli hanno dimostrato la loro vicinanza. «Numerosi colleghi e aziende mi hanno fornito un contributo concreto – ricorda Pregliasco – Desidero ringraziare Assopto Genova, Federgruppi Ottica, Federottica, Ottici Associati e Vision Adria. E alcune aziende del settore, in particolare Centrostyle, Dierre, Essilor, Frastema, Italia Independent, Luxottica, Omisan,

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Attualità

L’interno del negozio dopo l’alluvione di un anno fa e com’è ora dopo la riapertura

di forma pentagonale, dove il cliente può provare ogni tipologia di lente proposta. È un metodo di vendita sperimentale, perché stimola l’attenzione, coinvolge e convince verso un acquisto a maggior valore della lente, che ha ricadute positive sulla redditività e, al tempo stesso, si propone di valorizzare e differenziare il centro ottico e di fare cultura anche nel segno della prevenzione visiva». Un approccio innovativo, che ha un riscontro molto positivo presso il cliente finale. «Ho studiato e definito il suo percorso nel punto vendita dall’accoglienza all’esame visivo fino alla consegna dell’occhiale – precisa Pregliasco – Il consumatore è cambiato ed esistono nuovi paradigmi nel retail attuale, anche nel mercato ottico. Oggi è importante ripensare agli schemi di vendita e focalizzarsi sul segmento ad alto valore reddituale rappresentato dal comparto dell’oftalmico». Così Pregliasco ha impostato il rinnovato punto vendita secondo precisi criteri. «Un centro ottico inteso come luogo familiare da scoprire, un laboratorio di idee dove architettura, design e interior design si incontrano in una dimensione innovativa di approccio semplice nella proposta di vendita – conclude l’ottico – La shopping experience è come il visitatore vive il punto vendita, sono le emozioni che lo store determina. È importante offrire idee, soluzioni, raccontare una storia, quella della lente oftalmica. Lasciare spazio al cliente perché provi e apprezzi le differenti soluzioni possibili. Lo scopo della vendita è rendere unica la sua esperienza, far sì che duri nel tempo e valga la pena raccontarla: non deve essere un semplice conto economico estrapolato da listini insignificanti per lui».

S-Tools Informatica, Topcon, Trevi, Vega, Vita Research. Un ringraziamento particolare lo devo all’amica Anna Gatti, consulente con la quale da anni collaboro e condivido una certa cultura d’impresa». Una spinta a ripartire l’imprenditore ligure l’ha trovata anche grazie agli impegni formativi presi nei periodi precedenti l’alluvione. «Mi hanno aiutato a non mollare – commenta – E con piccoli obiettivi quotidiani sono riuscito a far riemergere il mio spirito e la mia tenacia». Soprattutto il professionista ricorda di aver ritrovato la passione e l’entusiasmo, che lo hanno spinto a brevettare Clip System, un sistema di vendita della lente oftalmica introdotto recentemente sui mercati italiano ed europeo, con l’obiettivo di coinvolgere ogni cliente attivamente trasferendo al meglio i benefici dei prodotti proposti, in un percorso verso l’eccellenza. «Un semplice sistema innovativo di proposta della lente oftalmica che nasce per far “vendere meglio” all’ottico le lenti presenti nel listino delle aziende – spiega Pregliasco - Si tratta di un protocollo per rispondere alle difficoltà del cliente che acquista una soluzione visiva e per offrire un’esperienza differente e di qualità, rendendo concretamente visibili i vantaggi delle lenti oftalmiche consigliate e provate». Oggi il punto vendita di via Brera, che ha riaperto sei mesi fa, mantiene le peculiarità per cui si configurava, sin da quando è stato inaugurato, come un centro ottico sperimentale. «Siamo ripartiti da quel viaggio sensoriale in cui il cliente diventa protagonista della scelta della soluzione visiva – conferma l’ottico e optometrista genovese – Ho creato una struttura al centro del negozio

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Attualità

IL NUOVO VOLTO DI OPTO IN Un progetto vetrine, una campagna nazionale, un’identità forte di produttori oftalmici: se i primi due aspetti sono legati ad attività a breve-medio termine, pur dall’elevata visibilità, il terzo è il tratto distintivo dei circa 200 centri ottici aderenti al gruppo, un centinaio dei quali riuniti in un vero e proprio consorzio di Angelo Magri

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ispetto alle altre realtà della distribuzione ottica organizzata presenti oggi in Italia è la produzione diretta e interna di lenti oftalmiche a distinguere Opto In. «Tanto è vero che recentemente abbiamo aggiunto al nostro logo proprio la scritta “produttori di lenti”, per risultare ancora più riconoscibili – spiega Sergio Venturini, amministratore delegato del Gruppo Opto In – Il nostro laboratorio, all’interno della sede di San Giovanni Lupatoto, nell’hinterland industriale di Verona, è in grado di rispondere agli standard più elevati e di offrire così ai punti vendita nostri associati, in prevalenza delle regioni nord e centro orientali del paese, prodotti di qualità per le diverse esigenze dell’utente finale». Nato da un’idea di Giuseppe Perbellini insieme ad alcuni colleghi ottici e attivo ormai da oltre trentadue anni, Opto In ha ritenuto fosse giunto il momento non solo di illustrare meglio le proprie peculiarità e potenzialità al trade ottico, ma di rivolgersi anche al consumatore. Così dalla metà di dicembre è in programma una campagna su alcuni dei principali media nazionali, che abbraccerà radio e carta stampata e darà ulteriore risalto a un’iniziativa già avviata. «Il nostro attuale obiettivo è affiancare il brand Opto In all’insegna del punto vendita associato – dice

Venturini – La campagna media va in questa direzione, ma non sarà un’attività isolata. È già partito, infatti, il progetto vetrine, che di fatto Sergio Venturini, ad del gruppo ci apre la strada verso di San Giovanni Lupatoto il consumatore finale». L’iniziativa rientra tra quelle che coinvolgono il centinaio di centri ottici aderenti al Coir, il consorzio che governa anche le attività di marketing e co-marketing con le aziende, con i relativi benefit di fine anno in base ai risultati delle varie campagne promozionali. «Il progetto vetrine prevede un layout standard della nuova insegna, che metta in evidenza e in abbinamento il nome del negozio e il brand del gruppo: nessuna forma di insegna a marchio, dunque, ma la sinergia tra due realtà vincenti – ricorda ancora il numero uno di Opto In – A oggi sono un’ottantina i centri ottici che hanno aderito: il piano di restyling dei singoli punti vendita è già stato avviato e in alcuni casi, su richiesta dell’imprenditore associato, è andato addirittura al di là del progetto iniziale, come per Ottica L’anima di Piove di Sacco, in provincia di Padova, che alla fine di ottobre ha completamente rinnovato il proprio concept».

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Attualità

VISIONOTTICA: ROTTA PER IL SALONE NAUTICO L’insegna, che unisce oltre 230 centri ottici in tutta Italia, per il secondo anno consecutivo era tra gli sponsor ufficiali in esclusiva per l’ottica della manifestazione, che si è svolta a Genova dal 30 settembre al 5 ottobre a cura della redazione

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ttimismo, partecipazione e grande soddisfazione per l’affluenza di pubblico e per il giro d’affari sviluppato: è quanto si legge nella nota ufficiale di chiusura degli organizzatori dell’ultima edizione del Salone Nautico di Genova. Una soddisfazione che VisionOttica condivide in pieno. «Tra gli sponsor ufficiali del Salone Nautico di Genova in esclusiva per il settore dell’ottica, la nostra insegna ha accolto gli oltre centomila

visitatori di questa edizione per offrire consigli sulle montature da sole tecniche e le soluzioni ottiche più adatte per godersi al meglio il mare – spiegano in VisionOttica – Collocato nell’elegante red wall a fianco di altri prestigiosi brand, lo Un’immagine di campagna di stand VisionOttica VisionOttica, in occasione della presenza al Salone Nautico 2015 ci ha permesso, nel rispetto del nostro posizionamento di attenzione alle tematiche del benessere visivo, di valorizzare l’anima glocal dell’insegna e l’eccellente lavoro effettuato sul territorio dai nostri centri ottici». Durante le sei giornate del Salone Nautico sono stati distribuiti oltre diecimila leaflet per usufruire di uno speciale buono per l’acquisto di occhiali da vista o da sole graduato. «La 55° edizione è stata, inoltre, la più “social” di sempre: straordinari i numeri riportati sul nuovo sito del Salone Nautico e sulla pagina Facebook in cui il marchio VisionOttica ha avuto un grande risalto», sottolineano in VisionOttica.

Lo staff di VisionOttica presso lo stand all’evento genovese

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Amarcord

CARLO REDAELLI, I MILLE VOLTI DI UN OTTICO OPTOMETRISTA Tanto serio e puntiglioso di fronte alle questioni professionali quanto goliardico e gioviale nei momenti ludici. Un vulcano di idee, dentro e fuori il settore. E un sorriso che pochi dimenticheranno di Angelo Magri

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l suo nome è legata soprattutto la nascita cementassero il rapporto tra centinaia di imprenditori di Amici per la Vista, uno dei primi pro- così distanti geograficamente e, talvolta, anche cultugrammi di collaborazione tra area medica ralmente». e area tecnica. E, molti anni prima, quella Carlo Redaelli nasce a Desio nel 1949. Frequenta l’Istidi iniziative editoriali come Ottica Massmedia, per di- tuto tecnico Galileo Galilei e il 27 giugno 1973 ottiene vulgare la conoscenza del benessere visivo su larga il diploma di ottico. Erano i tempi pionieristici ma cariscala, quando ancora la comunicazione di questi ar- chi di entusiasmo in cui un manipolo di professionisti gomenti all’utente finale era appannaggio di pochi. della visione aveva capito quanto sarebbe stato im«Sarebbero davvero tanti i momenti vissuti insieme portante per il futuro elevare il livello formativo e, di a Carlo da raccontare: gli aneddoti simpatici e curiosi, le vittorie ottenute, le battaglie condotte l’uno a fianco dell’altro – dice Jeff Longoni, che con lui ha condiviso quasi quarant’anni di attività professionale, legati da una profonda amicizia prima ancora che dagli obiettivi comuni sotto l’egida di Vision Service e, in seguito, di Vision Group – Preferisco ricordarlo scatenato durante i viaggi con i nostri affiliati, nelle mete Redaelli, il secondo da sinistra, a un momento conviviale con gli amici e colleghi di Vision più esotiche, sempre pronto Carlo Group: davanti a lui Giovanni Dallaglio, a seguire Renato Pogliani, Gianni Cesana, Jeff Longoni, a organizzare iniziative che Marco Procacciante e Sergio Perris

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Amarcord

Carlo Redaelli con la moglie Maria

Al Congresso della Low Vision Academy, nel settembre 2012 a Roma, Redaelli (a sinistra) dialoga con l’oftalmologo milanese Paolo Limoli, responsabile scientifico dell’associazione interdisciplinare

pari passo, spingere per il riconoscimento di un nuovo profilo giuridico. Nascono così le prime scuole regionali di Optometria e Milano diventa una delle capitali di questo fermento: Redaelli è tra i primi, precisamente il numero 216, a guadagnarsi l’attestato di Specializzazione in Optometria, presso I’Istituto di Scienze della Visione della Scuola di Optometria riconosciuta dalla Regione Lombardia, nel 1975. Nel frattempo apre il suo primo punto vendita, Centro Foto Ottica Redaelli, attivo a Desio, una ventina di chilometri a nord di Milano, fino al 1981. L’inizio del nuovo decennio porta a Carlo nuovi stimoli e nuove opportunità professionali, che gli consentono quel salto di qualità tale da farlo diventare una figura di riferimento per la professione non solo nell’area milanese, ma addirittura a livello nazionale. Avvia, infatti, l’Ottica Piceno, in viale Abruzzi, circonvallazione esterna del capoluogo lombardo, alla quale affianca uno studio optometrico poco distante, in via Archimede: uno dei primi esempi di professione e commercio sviluppati in sedi distinte, ma collegate dalla stessa consulenza professionale all’utente finale. Queste due attività lo impegnano per oltre venticinque anni, fino al 2007, quando avvia la consulenza presso l’allora Vision Service, di cui è stato negli anni precedenti anche uno dei fondatori e continua a esserne uno dei soci più ascoltati. Attività che conduce, con entusiasmo e passione, fino agli ultimi giorni della sua vita, nonostante la malattia che lo colpisce. Eppure sono in molti a ricordarlo, nel giugno dello scorso anno, a Malta, alla convention di VisionOttica, pur sofferente, prendere il microfono e, con l’autorevolezza e il sorriso che lo hanno sempre contraddistinto, presentare i premiati per la collabora-

zione con la classe medica, che, al pari dei numerosi ottici e optometristi che l’hanno conosciuto, ne ricorda l’entusiasmo e la professionalità. «Carlo era soprattutto un amico simpatico, brillante, pronto a raccogliere anche i miei più semplici suggerimenti e a farli diventare una valida realtà operativa». Chi parla è Vittorio Picardo, oftalmologo romano, che dei poliedrici aspetti di Redaelli tiene a evidenziare «quel tocco di classe nell’abbigliamento, un look sempre diverso, specie negli occhiali, che gli ho spesso invidiato – dice Picardo – Il tutto corroborato da un’amicizia nata più di quindici anni fa, che si è alimentata da sola per il rispetto e la stima reciproche. A Natale non mancava mai di bussare a casa mia un postino con il logo aziendale su una bella e importante bottiglia di vino pregiato o spumante: ma dentro più che le bollicine spumeggiavano il sorriso, l’amicizia, l’uomo Redaelli. Brinderemo insieme anche questo Natale, Carlo, magari con una pioggerellina frizzante…». Oltre all’ottica e all’optometria, i grandi amori della sua vita sono stati la moglie Maria, il figlio Vittorio e le nipoti Maddalena e Sofia. Marco Procacciante, che ha condiviso con lui oltre vent’anni di lavoro e di vita, ne ricorda il costante entusiasmo, l’inossidabile buon umore e, soprattutto, la disarmante capacità di sdrammatizzare. «Ogni volta che ci trovavamo di fronte a una difficoltà professionale molto complessa e apparentemente irrisolvibile, Carlo usciva con una frase memorabile: non ci hanno fermato nemmeno i mitra tedeschi… – rivela l’amministratore delegato di Vision Group – E tutti noi, dopo quelle parole dette con il suo sorriso, ci sentivamo rinfrancati e pronti a ripartire».

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Moda

EYES ON CHRISTMAS pagine a cura di Nicoletta Tobia

Dai best seller ai modelli iconici rivisitati e personalizzabili fino alle novitĂ assolute, passando per le limited edition e i packaging ad hoc: per Natale le aziende puntano su occhiali preziosi, dal gusto classico, arricchiti da dettagli luminosi o dal forte contenuto tecnologico

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Moda

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Moda

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Moda

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Practice Management

TO BUY OR NOT TO BUY? Nessuno ci ha insegnato a comprare. Pochi hanno avuto l’opportunità di seguire i consigli dei familiari: chi più spende, meno spende, soleva dire la nonna. Pochissimi hanno avuto dei maestri di acquisto nella loro maturità

di Nicola Di Lernia Esperto del mercato dell’ottica

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dai filosofi greci, come un elemento di disturbo alla determinazione di comportamenti virtuosi. I filosofi e gli psicologi moderni tendono a rafforzare questa separazione tra emozione e ragione, privilegiando la prima in quanto sono convinti che i sentimenti interferiscano con la mente consapevole e, quindi, confondono le scelte razionali giudicate ottimali. Quel che si scopre invece studiando il cervello, da cui tutto parte, è che se non fosse per le nostre emozioni la ragione non esisterebbe. Il processo di pensiero esige il sentimento, perché i sentimenti sono ciò che ci permette di capire tutte le informazioni che non possiamo comprendere direttamente. Senza l’emozione non esiste ragione. Probabilmente ora non vi ho insegnato a comprare, ma certamente vi ho aiuta-

n sostanza, comprare è un’azione innata ma spesso irrazionale che nasce da un’esperienza limitata del soggetto. La cosa si complica maggiormente se il soggetto non acquista per se stesso ma per gli altri. In questo caso le scelte sembrano più soppesate in quanto pensate per il cliente. Ma vediamo cosa veramente succede. A noi tutti piace pensare in tal senso di essere razionali. In fondo ciò che distingue l’uomo dagli altri esseri viventi è la capacità riflessiva e logica. I gatti, ad esempio, riescono a contare fino a sette. Si è dunque consolidata l’idea che la bontà di una decisione è direttamente legata alla razionalità del processo logico che sta alla sua base. Ne consegue che le emozioni sono sempre state considerate, in primis

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Practice Management può andare avanti. Siamo passati da una fase in cui il buyer voleva avere tutto a quella dove quest’ultimo vende il magazzino e acquista con parsimonia prodotti di fascia bassa e di bassa qualità. Adesso dobbiamo ridare al buyer un nuovo modello d’acquisto. Prima di tutto la gente oggi acquista la fascia di prezzo. Quindi il buyer deve tracciare su una parete bianca virtuale tante righe quante sono le fasce di prezzo vendute negli ultimi anni e iniziare a mettere i “post it” gialli con i nomi degli occhiali, al fine di valutare quante marche e non ha nelle fasce e se vi sono aree coperte o scoperte. In secondo luogo deve lavorare sulla suddivisione dei materiali, del design e sul valore innovativo della sua offerta. Occhiali in titanio, plastica, legno, effetto legno, leggeri, evidenti... Solo dopo si pensa alla griffe. Ce ne sono poche nell’ottica che attirano la clientela a priori e a volte sono più un guaio che un onore. Quando abbiamo la visione completa della nostra offerta di fascia di prezzo e di materiali e design, possiamo pensare a come la marca o la nicchia o il primo prezzo possono riempire le caselle vuote o sostituire quelle piene ma di marginalità migliorabile. Il cliente nel 90% dei casi acquista quello che gli proponete: quindi, se vi chiede qualcosa che non avete non sentitevi offesi e considerate quanto vi sarebbe costato effettivamente avere quel pezzo per venderlo. Due parole sulla nicchia, questa sconosciuta. La nicchia non è sinonimo di costosa. Deve contenere in sé valori come novità, qualità, buona confezione, for te rappor to qualità-prezzo, elevato design o altamente ar tigianale. Anche nelle nicchie dovete avere tre fasce: sotto i 100, i 200 e i 300 euro. E soprattutto la vostra offer ta di nicchia deve avere il valore dell’internazionalità per il vostro cliente e raccontare per ciascuna una storia, che prima di tutto è piaciuta a voi. Oggi acquistare rappresenta una dura selezione. Vista in par te ora e consumata in negozio quando dovete affrontare a uno a uno i commerciali delle aziende. A molti si deve dare una risposta. Ma il vostro bilancio d’acquisto annuale di pezzi oggi non deve superare le vendite dell’anno precedente di un +10%. Altrimenti rischiate di acquistare ciò che vi piace e gonfiare il magazzino, a meno che non abbiate un’idea nuova per gonfiare il vostro fatturato e la vendita di occhiali completi. (continua nel n.10)

to a chiarire l’eterno duello tra l’emozione e la ragione che serpeggia dentro di voi quando comprate. In ogni caso è l’esperienza a dirvi l’ultima parola sulla qualità dell’acquisto fatto e questa va utilizzata per il prossimo acquisto. Di fatto mai come oggi il comprare è parte essenziale di un’ottica anticrisi. In questi ultimi 3-5 anni ci si è limitati ad acquistare meno, con meno impulso, ma è difficile poter credere che questa sia una strategia e, soprattutto, la strategia migliore per il cliente finale. Così nella linea gialla del nostro pannello di controllo andremo ad analizzare i tre fondamentali del comprare, vendere e marginalizzare bene nell’ottica: buy, sell, storage. Un nuovo modello d’acquisto per il buyer Gran parte delle nostre decisioni d’acquisto sono il frutto di un “tiro alla fune emozionale”. Il calcolo mentale che porta all’acquisto viene semplicemente realizzato mettendo su due piatti della bilancia emotiva le sensazioni piacevoli generate dal nucleus accumbens e le sensazioni negative che discendono dall’attivazione dell’insula a seguito della perdita di danaro connessa al pagamento. La vista di un prodotto desiderato accende il nucleus perché il soggetto immagina il piacere dell’utilizzo. Quando compare il prezzo, e supponendo di avere una quantità finita di moneta da spendere, si accende l’insula che esprime il sacrificio del pagamento. Non lo avevate mai visto così il vostro acquisto di occhiali, vero? In realtà tutto questo succede nel vostro cervello e voi ne cogliete pochi particolari. Ma il vostro cervello consapevole seleziona e inventa le informazioni in modo da trovare una spiegazione razionale per decisioni già prese a livello emotivo. È la nostra memoria positiva che ci aiuta a ripetere. Il cervello emotivo non è tuttavia in grado di prendere buone decisioni quando ci troviamo di fronte a situazioni nuove governate dalla casualità. In questo caso inavvertitamente la mente emotiva valuta molto di più le perdite dei guadagni con il risultato che molte scelte sono dettate più dall’avversione del rischio. Oggi l’ottica anticrisi è in questa nuova fase d’acquisto. Sono crollati molti modelli e stili di vendita dettati dalle griffe degli anni Duemila e chi comprava con facilità ora per molti motivi compra poco o non sa cosa o ha paura di comprare. Così però non si

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Il nuovo capitale

I NUMERI DELLA PROPRIA AZIENDA A PORTATA DI MANO Ne parliamo spesso, ma molte volte non abbiamo l’attenzione su quelli importanti, che fotografano realmente l’andamento di un negozio di ottica

di Micaela Gariboldi e Paolo Valentini*

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opo il primo intervento di consulenza, chiediamo sempre: come va la liquidità? Molto spesso ci sentiamo dare risposte vaghe. Possiamo pertanto condividere subito un dato stabile circa i numeri da tenere sotto controllo in azienda: sappiamo se le entrate superano i costi? Ovvero, come va il vostro flusso di cassa nei mesi dell’anno?

carta o meglio su un foglio excel, saremo solo in balia di sensazioni e prenderemo decisioni dettate più dal luogo comune che dall’analisi precisa. Quindi, scriviamo ciò che succede ogni mese e poi mettiamo a confronto i dati degli ultimi 36 mesi e vediamo quali correttivi apportare o meno alla gestione aziendale. Un altro mito da sfatare è: guardo i dati che mi dà il commercialista? Assolutamente no. Il commercialista vi aiuta a redigere il bilancio fiscale e lo fa in funzione dei dati dell’esercizio precedente. Al massimo ci può dire cosa è successo un anno fa, ma non si possono prendere decisioni aziendali sulla base di ciò che è successo 12 mesi prima. Sarebbe come guidare un’auto guardando solo lo specchietto retrovisore. Per guidare il negozio di ottica occorrono i dati aggiornati di oggi e di ieri, ma non più di un mese fa.

Ciò che non misuri costantemente non migliora Se i numeri non li scriviamo tutti i mesi su un foglio di

* Michaela Gariboldi, socia di Open Source Management, è specializzata in risorse umane e management per le Pmi italiane. * Paolo Valentini, esperto in marketing e gestione delle risorse umane, con un focus pluriennale sul mercato ottico italiano, è titolare di I-Profile Venezia. Open Source Management opera nel mondo della consulenza aziendale. I-Profile Venezia è l’azienda franchisee di Osm per le province di Rovigo e Venezia.

Semplificare e controllare Va scritto ogni giorno su un foglio di carta o su un foglio excel quello che succede rispetto ad alcuni semplici dati. Eccone un elenco.

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Il nuovo capitale significa tagliare: significa darsi da fare affinché le entrate siano superiori alle uscite. Non commettiamo l’errore banale di non investire oppure di tagliare in marketing o in formazione nostra e del nostro personale, solo per fare quadrare i conti. In breve tempo le entrate caleranno drasticamente. La domanda corretta è: cosa devo fare per aumentare da subito le entrate? • L’utile che come imprenditore ci mettiamo in tasca. Sei un imprenditore e devi guadagnare, non accontentarti di lavorare prendendo meno dei tuoi dipendenti. Devi portare a casa un utile, ripartito tra compenso e veri e propri utili (in che forme e in quale percentuale, lo dirà il commercialista), ma devi essere economicamente appagato dal tuo fare impresa. Se così non è, stai sbagliando qualcosa e devi subito metterti in discussione. Devi fare promozione della tua attività, devi imparare a vendere e devi avere intorno a te persone di qualità che ti aiutino a servire clienti soddisfatti.

• Gli incassi, ovvero i corrispettivi, la fonte principale delle entrate del negozio di ottica. Vanno registrate ogni giorno e vanno comparate settimana per settimana ogni mese, non solo nel mese corrente, ma anche con le stesse settimane dell’anno prima. Due spunti. Il primo è che avere un andamento settimanale ci aiuta a raddrizzare il tiro del mese. Se, ad esempio, siamo alla seconda settimana e vediamo che non stiamo incassando tanto quanto vorremmo, siamo ancora in tempo per spingere su alcuni prodotti o su una vendita più mirata. Il secondo spunto è che avendo i dati, anche degli anni precedenti, possiamo capire se vi sono o meno delle stagionalità che possiamo gestire per tempo. Se, ad esempio, ogni anno c’è un calo del lavoro a marzo, a febbraio penseremo di attivare una campagna di comunicazione atta a far sì che vecchi o nuovi clienti vengano in negozio, in modo da stabilizzare l’andamento degli incassi. • I costi che stiamo sostenendo, divisi tra costi di prodotto e costi fissi di gestione. Dobbiamo sapere quali sono le uscite, non solo in termini totali di spesa, ma almeno divise tra queste due macro categorie. Ad esempio, in media, in un negozio di ottica che incassa tra i 300 e i 500 mila euro anno, sappiamo che il costo del prodotto venduto (montature, lenti oftalmiche, lenti a contatto, liquidi, occhiali da sole) si aggira tra il 40% e il 45% degli incassi. Voi siete in linea? Se siete sotto, significa che state acquistando davvero bene; se invece siete sopra, attenzione che forse state esagerando con gli acquisti. Il resto dei costi sono i cosiddetti fissi e rappresentano le spese che sosteniamo per tenere in funzione l’attività: personale, il nostro stipendio, gli oneri, l’affitto, le utenze, le assicurazioni, la formazione, la contabilità, ecc. Tutte queste voci sono davvero importanti? Sapere in dettaglio cosa spendiamo ogni mese, è necessario per capire se stiamo investendo correttamente le nostre risorse o se, invece, vi sono voci di spesa che possono essere controllate. • La differenza tra entrate e uscite, ovvero tra incassi e costi programmati. Questa deve essere sempre positiva, le entrate in un’azienda sana devono essere sempre superiori alle uscite. Possiamo accettare di avere un disequilibrio in questo senso solo per tre mesi di seguito, dopodiché i costi devono essere inferiori agli incassi. Badate bene, non

A che gioco giochiamo? Perché è utile avere sempre sotto controllo le informazioni? Primo, perché non possiamo migliorare se non li abbiamo sotto mano. Secondo, perché diventa molto stimolante lavorare con i propri collaboratori nel vedere quanto possiamo crescere in termini di incassi mese su mese. Lo abbiamo fatto a Bologna con un nostro cliente ottico. Dopo aver ricostruito l’andamento del negozio nei due anni precedenti (in questo caso abbiamo realizzato un excel con gli incassi divisi per categorie di prodotto e per settimane), abbiamo condiviso con i collaboratori il gioco dell’aumento dei fatturati. Sono loro stessi che aggiornano ogni settimana i dati del foglio excel e, quindi, si rendono conto di quanto hanno fatto e di quanto mancava per arrivare all’aumento stabilito. Questo ha permesso che tutti siano molto più consapevoli di come stia andando l’azienda, ma allo stesso tempo ha reso possibile il confronto mensile mediante riunioni ad hoc, in cui vengono analizzate vittorie e sconfitte e messe in campo le azioni vincenti di marketing da portare sul campo il mese successivo. Risultato? Alla fine del settembre scorso eravamo già a +15% medio di incassi rispetto al 2014, in gran parte grazie all’analisi attenta e costante degli incassi, fatta con cadenza settimanale. E voi, a che gioco giocherete nel 2016?

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TIPOLOGIA DI VENDITA: IL RUOLO DI VISTA, SOLE E LAC La strategia vincente è spesso quella che segue strade differenti. Non focalizzarsi su un unico prodotto, un solo brand, un singolo contenuto editoriale può creare le condizioni favorevoli alla buona riuscita del proprio business

di Anna Gatti*

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e volessimo riassumere il concetto con una sola parola, questa potrebbe essere varietà. Varietà di prodotti offerti, varietà di strategie di fidelizzazione verso i nostri clienti, varietà di fornitori, ecc: potremmo continuare così per tutti gli aspetti che riguardano la gestione (e non solo) di un centro ottico. Questo concetto ci guida alla scoperta del primo dei KPI economici, ossia la tipologia di vendita. In questa stessa rubrica ho già breve-

mente definito tale tipologia come composta da una varietà appunto di prodotti, divisibili in tre macro categorie: occhiali completi da vista, occhiali da sole e contattologia. Spesso i clienti mi domandano che valore deve avere tale KPI per fare in modo che il loro business sia soddisfacente. Ebbene, non esistono parametri rigidi: ogni realtà porta con sé una specificità e un’unicità tale che una classificazione rigida potrebbe appiattirla. Tuttavia è possibile stimare delle percentuali di massima, adattabili a ogni tipo di situazione. Tra queste, sicuramente, la vendita di lenti oftalmiche (e la relativa montatura abbinata) deve rappresenta-

* Anna Gatti, consulente aziendale, titolare di A&G Studio di Bologna, specializzato nel controllo di gestione e analisi dei costi.

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Strategie d’impresa

re almeno il 70% del venduto. Le lenti oftalmiche dinamiche (progressive e office) non devono essere inferiori al 20%, mentre le lenti oftalmiche sottoposte a trattamento non devono scendere sotto il 65%. Con percentuali più basse, infatti, è molto difficile prevedere margini di guadagno e di manovra per altre attività importanti su cui il centro ottico deve investire. Questo non significa che le altre due voci che compongono il KPI tipologia di vendita siano trascurabili, anzi: servono principalmente a creare traffico nel negozio, ad attirare clienti, a fare in modo che il bisogno di acquistare un prodotto non chiave per il vostro business (come le lenti a contatto) possa trasformarsi nel desiderio di affidarsi a voi anche per le lenti oftalmiche. Come sempre affidiamoci a un caso reale per capire operativamente come si svolge tale analisi e come si declina nel proprio business. Mi è stato affidato il controllo di gestione di un negozio di ottica localizzato nel centro storico di una città di medie dimensioni, nel nord Italia. Il negozio è di circa 70 metri quadrati e all’interno ci lavorano due dipendenti e il titolare. Quando sono arrivata le percentuali precedentemente citate erano notevolmente diverse. L’obiettivo,

dunque, è stato fin da subito innalzare la vendita di lenti oftalmiche. Ma come? Lavorando sugli altri due business del negozio: vendita di occhiali da sole e di lenti a contatto. Dall’approfondimento e dall’analisi di questi dati ci siamo accorti che il pubblico di quel negozio era un pubblico particolarmente giovane, forse più propenso all’utilizzo di lenti a contatto che di occhiali, ma pur sempre con il bisogno di possederne un modello. Così, insieme al cliente, abbiamo deciso di pianificare una campagna di comunicazione e marketing diretta proprio al nostro giovane target, con l’obiettivo di invogliarlo a recarsi in negozio e a fare una prova di montatura e lente più adatta alle sue esigenze. L’operazione ha prodotto non solo un innalzamento dell’indicatore relativo alle lenti oftalmiche, che è aumentato di qualche punto percentuale, ma anche una soddisfazione nel team di lavoro. A questo si aggiunge il marketing digitale. Come coinvolgere pubblici differenti? Come riuscire a intercettare clienti potenziali? Come elaborare una strategia di comunicazione efficace? Anche qui la risposta è varietà. Sul numero 10 questa rubrica si dedicherà proprio a tali aspetti.

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È NATA SGA SI O-O Come è avvenuto il processo che ha portato alla nascita della Scuola di Gestione Aziendale Il settore dell’ottica ha vissuto per lungo tempo mantenendo regole e percorsi tradizionali e consolidati: negozi gestiti il più delle volte da figli d’arte, punti vendita storici, persone che hanno portato avanti tranquillamente l’attività per anni, conservando le quote di mercato senza necessità di percorsi formativi ulteriori. Oggi, invece, è investito da così tanti cambiamenti e trasformazioni che appare difficile metterli in ordine. In ogni angolo si nasconde un mutamento e non tutti si presentano con caratteristiche rassicuranti. In generale è visibile una rischiosa erosione di quote e di redditività. Ma ancora più preoccupante è l’affacciarsi di consumatori e clienti che sembrano muoversi su altre lunghezze d’onda. Come risposta a molte di queste domande cruciali per il centro ottico, nasce la Scuola di Gestione Aziendale: una nuova realtà creata per volontà di Silvano Abati, direttore di SI O-O, Scuola Internazionale Ottici Optometristi di Firenze, e grazie al lavoro di coordinamento e di sviluppo di Andrea Cappellini che fu suo allievo. La Scuola di Gestione Aziendale si colloca a fianco di SI O-O e va a occupare quelle aree tipiche della gestione, dello sviluppo del business del centro ottico. La Scuola di Gestione Aziendale fa punto e a capo con quanto succede oggi. Resettare, utilizzando il linguaggio del computer, e ripartire. Come? La Scuola di Gestione Aziendale propone un modello che è conosciuto come Lifelong Learning, o apprendimento permanente, ossia un processo individuale di acquisizione di ruoli e competenze continuativo nel tempo. Tale processo ha come scopo costruire, attraverso la formazione sul campo, un sistema di conoscenze che sia in grado di rispondere al meglio alle richieste dei mercati. Dopo la formazione di base, che è stata impartita in ambito professionale, si apre con SGA SI O-O una fase “continuativa”. La volontà di cogliere questo spirito e di andare incontro a quello che il mercato chiede e chiederà è la filosofia di SGA SI O-O, una scuola realizzata per riempire di contenuti le aree di gestione, formazione e comunicazione. Dall’esperienza di Abati, che ha formato in questi anni decine e decine di imprenditori e professionisti che oggi lavorano con successo nel mondo dell’ottica, prende vita un’iniziativa che va ad aprire un orizzonte nuovo. Una filosofia semplice ma concreta, che si fissa in tre azioni: essere, comprendere, agire. Essere per mettere a fuoco quelle che sono le attuali forze e competenze del proprio esercizio; comprendere, per acquisire con lo studio e con l’esercizio nuove conoscenze nella gestione, formazione e comunicazione; agire per attivare in prima persona quanto si è maturato e appreso. La finalità dei master SGA SI O-O, che si rivolgono sia a neodiplomati sia a chi opera da tempo in questo mercato, è di essere non solo competitivi in questo mercato, ma di essere sicuri delle proprie capacità.

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IDRATAZIONE

58%

CURVA BASE

8.80 mm

POTERI

+5.50D~+8.00D (0.50D passi) +5.00D~+0.50D (0.25D passi) ±0.00D -0.50D~-6.00D (0.25D passi) -6.50D~-16.00D (0.50D passi)

DIAMETRO

14.2 mm

SPESSORE CENTRALE

0.07 mm ( -3.00D)

MARCATURA

marcatura: “1Pure2” e “880”

CONFEZIONE

32 lenti per confezione


Education

CONGRESSO ZACCAGNINI 2016: L’OPTOMETRIA ALLA RIBALTA È l’obiettivo della diciannovesima edizione dell’evento interdisciplinare, che si terrà a Bologna, presso l’Hotel Savoia Regency, dal 9 all’11 aprile a cura della redazione

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l rapporto tra fattori ambientali e visione e la partnership con Bcla e Iacle: saranno rispettivamente il tema e l’elemento nuovo del prossimo Congresso dell’Istituto Zaccagnini. «Il filo di Arianna che lega il complesso programma di relazioni e presenze è l’incidenza che ambiente, inquinamento e nutrizione hanno sulla salute dell’occhio e sulla qualità della visione – spiega il direttore dello Zaccagnini, Giorgio Righetti – La novità principale, tuttavia, sarà la partecipazione ufficiale all’evento congressuale di due tra le più prestigiose organizzazioni professionali internazionali dell’optometria: l’International Association of Contact Lens Educators e la British Contact Lens Association». Il presidente di Iacle, Shehzad Naroo, è anche responsabile scientifico del coordinamento generale dell’evento bologne-

se. A sua volta Bcla partecipazione di reè un’associazione a latori tra cui, naturalcarattere educativo mente, alcuni meme scientifico che ha bri di spicco delle la finalità di mantedue organizzazioni nere attivi tra tutti gli professionali». attori della filiera i Sempre nella terza canali di comunicagiornata, a concluzione dei prodotti di sione del Congrescontattologia e della so, si terrà la tavoGiorgio Righetti professione. «Bcla, la rotonda “Il ruolo che dallo scorso dell’optometrista fra anno ha deciso di passare a ca- cura degli occhi e della visione denza biennale con il suo pre- e sistema sanitario in Italia-Il mostigioso evento nel Regno Unito, dello inglese”. «Animata da relarappresenta il player ideale per tori italiani e testimonial dell’opun Congresso che dell’interdi- tometria del Regno Unito, vuole sciplinarietà ha fatto una delle portare alla ribalta e all’attenzioproprie bandiere – sottolinea ne di tutte le componenti scientiRighetti – La presenza di queste fiche, industriali e com merciali due autorevoli organizzazioni che si occupano della visione internazionali si concretizzerà la professione della disciplina e la prima giornata, nello “Iacle delle pratiche optometriche, peEducators Meeting”. Bcla sarà, nalizzata in Italia da decenni di invece, l’animatore del “Con- sterili polemiche sulla fantomatact Lens Day”, in programma tica figura dell’ottico-optometrila terza giornata, con una folta sta», dice ancora Righetti.

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Education

IL NUOVO IRSOO: TRAMPOLINO DI RILANCIO DELLA PROFESSIONE? Ottici e optometristi potranno avere un ruolo molto importante nelle politiche sociali e sanitarie: lo ha evidenziato Stefania Saccardi, assessore alla Sanità della Regione Toscana, in occasione dell’inaugurazione, avvenuta a metà ottobre, del nuovo Istituto di Vinci a cura della redazione

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detta di Saccardi, «in molti settori del servizio pubblico dell’ambito sanitario, compreso quello oculistico, si registrano lunghe liste d’attesa anche per esami che potrebbero benissimo essere svolti dagli ottici optometristi, diminuendo così i costi statali, ma anche avvicinando di più certe funzioni sanitarie al territorio». La sfida che oggi la sanità si trova ad affrontare, secondo l’assessore toscano, è proprio quella dello sviluppo di una rete forte sul territorio, la più vicina possibile ai cittadini. «È già in fase avanzata di sviluppo un progetto con l’ospedale di Careggi, in provincia di Firenze, per realizzare una sperimentazione sul campo e per analizzare come gli ottici e optometristi possano rispondere alle esigenze presenti sul territorio e diminuire così le liste d’attesa con prestazioni sem-

plici, fornite dai centri ottici fiorentini o dell’area metropolitana – ha continuato l’assessore alle Politiche sociali con la delega alla Sanità nel suo intervento – Non l’offerta di un servizio, ma la presa in carico dei problemi dei cittadini, nel complesso delle loro difficoltà e dei loro bisogni. L’investimento di Irsoo in innovazione, ricerca e formazione è anche un investimento sul futuro dei nostri servizi sociosanitari: l’Istituto di Vinci è un luogo nel quale far crescere una professione che potrà avere un ruolo in questo tipo di organizzazione». All’evento inaugurale è intervenuto anche il ministro per le riforme istituzionali, Maria Elena Boschi, che ha posto l’accento su come la nuova struttura sia il simbolo di un paese che riparte, sottolineando che «abbiamo una storia di cui essere orgogliosi, ma ancor più dobbiamo guardare al futuro

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L’assessore toscano Stefania Saccardi in occasione dell’evento che ha celebrato l’inaugurazione del nuovo Centro di Ricerca dell’Irsoo

affinché l’Italia possa essere eccellenza mondiale: un cammino che inizia anche da qui e da coloro che lavoreranno in questi laboratori». Accanto a lei, in rappresentanza delle istituzioni, c’erano anche l’ex sindaco di Vinci, ora parlamentare e segretario regionale del Pd, Dario Parrini, l’attuale primo cittadino Giuseppe Torchia, che ha evidenziato come l’Irsoo da quarant’anni faccia sì che Vinci sia un centro dell’avanguardia nell’ottica, e l’assessore regionale a Istruzione e formazione, Cristina Grieco, che ha definito la struttura un orgoglio per l’intera Toscana, anche alla luce dei termini di occupabilità pari al 100% che produce.



Lenti oftalmiche

ZEISS DRIVESAFE, GUIDA SICURO CHI VEDE BENE Ridotte le aberrazioni laterali nelle monofocali, ampliata l’area del lontano e dell’intermedio nelle progressive: sono solo alcune delle caratteristiche delle nuove lenti che l’azienda tedesca ha lanciato in ottobre, durante un evento internazionale che si è svolto a Berlino di Nicoletta Tobia

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roseguendo nel cammino intrapreso da qualche anno che ha portato prima allo sviluppo delle Digital Lenses per poi passare alla Digital Inside Technology, entrambe dovute all’ampio impiego di dispositivi digitali e che ha visto rivoluzionato tutto il pacchetto di lenti progressive Zeiss, l’azienda propone oggi DriveSafe, nuova soluzione pensata per rispondere alle necessità dei portatori di occhiali che guidano e vogliono sentirsi sicuri al volante. «Dalle ricerche condotte da Zeiss è emerso che i portatori di occhiali, per l’83% automobilisti, hanno principalmente tre problemi visivi durante la guida: scarsa visibilità in condizioni di ridotta luminosità come pioggia, nebbia o di notte, sensazione di abbagliamento dovuta ai fari delle auto che si incrociano nelle ore notturne o ai riflessi che questi producono sull’asfalto bagnato e una

difficoltà di messa a fuoco nel continuo cambio di direzione dello sguardo tra cruscotto, specchietti e strada – spiega Giovanni Guiraud, product manager di Carl Zeiss Vision Italia – Secondo l’indagine, il 72% dei portatori che guidano è interessato a Giovanni Guiraud, una soluzione visiva che product manager di Carl Zeiss Vision Italia possa essere utilizzata continuativamente durante la giornata, ma che sia particolarmente adatta al volante per risolvere queste problematiche». Dal momento che sono utilizzabili per le normali attività quotidiane ma possiedono caratteristiche particolarmente di supporto nella circostanza specifica della guida, le lenti DriveSafe possono essere proposte a un target di consumatori molto ampio. «L’ottico può offrire questa soluzione anche al cliente che avverte tale problematica semplicemente nel quarto d’ora che lo separa dall’ufficio a casa, ma che gli provoca un enorme disagio», conferma Guiraud. Ciò si traduce in un vantaggio per il professionista della visione. «Essendo questa, come posizionamento commerciale, una lente di fascia medio alta, può generare upselling – spiega ancora il manager – Infatti,

In queste pagine, alcune immagini di campagna delle lenti Zeiss DriveSafe

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Lenti oftalmiche

te le altre attività della vita quotidiana». In parallelo, Zeiss, per individuare quale fosse il miglior trattamento per diminuire la sensazione di abbagliamento dovuto ai fari delle auto che si incrociano, ha condotto un’altra indagine, in collaborazione con L LAB, istituto di ricerca tedesco specializzato nell’illuminazione per l’industria automobilistica. «Lo studio – commenta Guiraud – ha evidenziato che la parte dello spettro visibile responsabile dell’abbagliamento è quello, compreso tra i 400 e i 500 nanometri, della luce blu, emesso dai fari delle auto, principalmente con tecnologie xeno e led. La risposta Zeiss è stata il trattamento DuraVision DriveSafe, che riflette in modo parziale tali lunghezze d’onda, in modo da ridurre l’abbagliamento percepito per il 64% dei portatori rispetto ad altri antiriflesso premium». Tutte le lenti DriveSafe, infine, sono basate su una tecnologia che tiene in considerazione le dimensioni del diametro pupillare in condizioni di luce scarsa. «Tanto nelle monofocali quanto nelle progressive è stata ulteriormente sviluppata la Luminance Design Technology – conclude Guiraud – già introdotta con successo nella lente progressiva Individual 2 della linea Precision e che, tenendo in considerazione le diverse condizioni di luce e i conseguenti valori dei diametri pupillari, ottimizza il design della lente per consentire una visione più naturale in ogni condizione di luce. In particolare, considerando un fascio di raggi e quindi un corrispondente diametro pupillare, è stato inserito nell’algoritmo di calcolo del design un valore di 5 mm per le monofocali e di 4,3 mm per le lenti progressive. Questo metodo di calcolo della Luminance Design Technology definisce i poteri diottrici utilizzando l’intero fascio luminoso che attraversa la pupilla dilatata e contrasta la presenza di aberrazioni migliorando la qualità visiva».

dato che il prodotto va incontro alle specifiche necessità di chi guida, l’ottico, dopo aver valutato le abitudini del consumatore, può offrirgli la soluzione al disagio espresso, concludendo una vendita a maggior valore aggiunto rispetto ad un prodotto standard». Vediamo nel dettaglio quali sono le specifiche tecniche che caratterizzano le nuove lenti e permettono di risolvere i principali disagi avvertiti durante la guida, prima delle quali la difficoltà di messa a fuoco. «Individuate le esigenze e le motivazioni alla base dello sviluppo del prodotto, Zeiss ha voluto andare più a fondo e si è avvalsa della collaborazione dell’istituto di ricerca FKFS, uno dei più autorevoli nel campo dell’automotive, associato con l’università di Stoccarda, che ha utilizzato degli eye tracker per monitorare quali siano i movimenti oculari tipici degli automobilisti mentre sono al volante – prosegue Guiraud – I risultati hanno messo in luce che il 97% del tempo chi guida lo dedica a guardare la strada, il 2% il cruscotto e l’1% gli specchietti. Grazie a questi dati è stato ottimizzato il design delle lenti. Per quel che riguarda le monofocali, abbiamo ridotto in maniera ancor più incisiva le aberrazioni laterali, così che la zona periferica risulta ottimizzata per offrire campi visivi privi di distorsioni ancora più ampi e stabili. Nel design delle progressive, invece, abbiamo aumentato l’area del lontano quanto più possibile, fino al 14% in più rispetto ad altre lenti progressive premium di Zeiss, per consentire una migliore visione della strada. Inoltre abbiamo ampliato in tutte le direzioni l’area dell’intermedio fino al 43% in più, per dare più agio alla dinamicità durante i passaggi di visione dalla strada, al cruscotto e agli specchietti mentre si guida. Il tutto mantenendo un’ottima area del vicino, per cui la lente rimane perfettamente fruibile per tut-

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Dai Optical Industries presenta la nuova campagna dedicata alla lente progressiva Super Personalizzata Daitach Iself Innovazione, crescita, informazione: sono i presupposti che guidano Dai Optical Industries nel percorso di sviluppo che vede l’azienda di nuovo protagonista di un’intensa campagna di comunicazione a sostegno del prodotto più innovativo: la progressiva Daitach Iself. Innovazione. Costante investimento in termini di ricerca e di qualità. Il team di esperti del centro Crsi, specializzati nella materia d’impiego, è in continua attività di studio e di progettazione. È una struttura all’avanguardia dal punto di vista strutturale e strumentale. Crescita. «I più grandi successi, ogni uomo li ottiene quando i suoi pensieri sono guidati dall’entusiasmo»*: entusiasmo che si trasforma in lavoro e sviluppo. Informazione. A 360 gradi, informazione e formazione aziendale sono rivolte ai professionisti della visione attraverso Dai Vision Academy. L’informazione è anche dedicata e rivolta all’utente finale. È per questo che nasce la campagna di comunicazione che ha come soggetto la progressiva Daitach Iself. La vista è da sempre il bene più prezioso e, migliorandola, arricchiamo e cambiamo in meglio anche la nostra vita, attraverso lo svolgimento di una serie di azioni, seppur di routine: leggere un libro, guardare il film più atteso del momento, guidare con sicurezza l’auto, riconoscere persone e amici anche a grandi distanze, lavorare in serenità davanti al pc e così via. Proprio da questa riflessione è scaturita la necessità di sensibilizzare l’utente finale attraverso l’informazione e la conoscenza. “La buona visione” è un elemento indispensabile per “la buona vita”: l’occhiale è l’unico “capo” indossato quotidianamente e cambiato con una periodicità tutt’altro che breve e ravvicinata. Ognuno di noi, infatti, possiede diverse paia di jeans, una vasta scelta di t-shirt, di scarpe e, in generale, di outfit da scegliere in base all’occasione, ma dispone di un unico paio di occhiali da “adattare” in base al momento della giornata o dell’azione da svolgere. Per questo motivo Dai Optical Industries ha deciso di attuare una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta all’utente finale, coinvolgendolo nella relazione con l’ottico di fiducia. Cos’è una lente progressiva e quale scegliere per risolvere tutti i problemi legati alle esigenze personali, di lifestyle e ai parametri individuali in relazione alla prescrizione: ecco il messaggio veicolato dalla campagna pubblicitaria. Nello specifico, lo spot tv vede l’interazione dell’ottico di fiducia e del cliente che, esausto, si rivolge al professionista per chiedere aiuto. Il consumatore, stanco di indossare innumerevoli lenti per ciascuna attività (per il lavoro, per lo sport, per leggere, da vicino, da lontano e così via) chiede una soluzione “unica” da ogni punto di vista. Prontamente lo specialista, attraverso un’analisi realizzata mediante la web app dedicata IselfNav, inserendo parametri legati alla prescrizione, informazioni inerenti lavoro, hobby e stile di vita del portatore, progetta, in sinergia con il cliente, la lente personalizzata Daitach Iself, esaudendo, quindi, ogni desiderio del consumatore. Grazie allo spot tv, il consumatore potrà riflettere su quelle che sono le diverse problematiche di visione (avere più paia di occhiali e dimenticarne uno a casa, quindi non poter lavorare bene o avere mal di testa e stanchezza visiva alla fine di una giornata passata davanti al pc e non riuscire a guidare per tornare a casa, ad esempio) ed essere invogliato a recarsi dal proprio ottico di fiducia per informarsi. Poiché non soltanto esiste una lente che consente di svolgere innumerevoli e svariate attività in maniera agevole, ma questa lente è realmente adattiva e garantisce, quindi, una “buona visione” nel medesimo momento in cui viene indossata. Dai Optical Industries, inoltre, ha messo a disposizione dei professionisti e dell’utente finale una vetrina web interamente dedicata alla lente Daitach Iself. Il website è consultabile all’indirizzo www.daitachiself.com: qui è possibile trovare tutte le informazioni relative alla descrizione della lente, alla sua origine e progettazione, alle declinazioni, alla garanzia di adattamento e all’originalità del brevetto. Per il professionista della visione All’ottico è riservata una sezione per la richiesta del materiale adv, per gli ordini della lente e per l’accesso diretto all’IselfNav, l’applicazione che permette, via web, di progettare la lente ad hoc per il paziente. Per il portatore All’utente finale, invece, è dedicato il nuovissimo Store Locator per la ricerca dei Centri Specializzati di analisi e progettazione della lente progressiva Daitach Iself. Sul sito è anche possibile visionare l’intero kit pubblicitario e lo spot tv. La campagna pubblicitaria dedicata alla lente, infatti, abbraccia numerosissimi mezzi di comunicazione, oltre alla tv. * Cit. Corrado De Gennaro

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Acuitis, un concetto forte ed innovativo… Disegnati da Frédéric Beausoleil, questi occhiali sono una bella alchimia di estetica e di tecnologia, raccontano una storia unica, una precisa scelta di gusto da comunicare indossandoli. Acuitis, un progetto di vendita in esclusiva per gli ottici Netcity, per proporre a condizioni accattivanti un occhiale di qualità con lenti del gruppo Essilor. Acuitis, un’iniziativa vincente .

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A CIASCUNO LA PROPRIA TRANSITIONS! Le lenti Transitions XTRActive, offrono ai portatori il massimo controllo della luce, modulandosi alle variazioni dell’intensità luminosa sia in esterni sia in interni. Diventano extra scure in esterni e si attivano in auto. Le lenti Transitions Signature VII garantiscono la massima chiarezza in interni e un comfort costante in ogni condizione di luce. Più reattive alla luce solare indiretta e maggiormente reattive anche alle temperature elevate oltre i 35°. Insieme, Crizal e Transitions offrono la massima protezione dai raggi UV e dall’abbagliamento, resistenza ai graffi, alle impurità, alla polvere e all’acqua. Tutte le lenti Transitions con Crizal, ideali tutti i giorni per tutto il giorno, hanno un E-SPF 25 e proteggono gli occhi 25 volte di più rispetto a chi non indossa lenti. E-SPF è l’indice sviluppato da Essilor e validato da terze parti indipendenti che hanno certificato la protezione UV complessiva di una lente.

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“TRANSITIONS4YOU”: UN PROGRAMMA VINCENTE SU MISURA PER IL CENTRO OTTICO Fino al 31 gennaio 2016 Essilor dedica ai clienti partner un esclusivo programma, già attivo da ottobre, per animare le vendite di lenti Crizal Transitions e incrementare il business. A ogni ordine di lenti monofocali Essilor Transitions e progressive Varilux Transitions trattate gamma Crizal corrispondono dei crediti che automaticamente si accumulano. Al raggiungimento dell’obiettivo individuale i crediti diventano “spendibili” e il centro ottico può selezionare dal catalogo online disponibile sul portale l’articolo che più gli piace, dall’hi-tech al relax, dallo sport alla musica e così via. Per aderire è necessario innanzitutto collegarsi al portale dedicato www.transitions4you.it, accedere all’area riservata e inserire le credenziali (codice utente e password). I crediti iniziano ad accumularsi non appena sottoscritto l’accordo. Ed ecco che ogni lente Crizal Transitions venduta avvicina sempre più all’obiettivo personale.

ADERIRE, UN TRIPLO VANTAGGIO PER IL CENTRO OTTICO • Convertire una lente da chiara a Transitions genera un extra-fatturato importante; • maggiori saranno le vendite di Crizal Transitions (e quindi i crediti accumulati) più alta sarà la possibilità di selezionare articoli di valore; • il 95% dei portatori che indossa lenti Transitions si dichiara soddisfatto e, se i clienti sono soddisfatti, sono felici e fidelizzati. GARANZIA “FACILE” E per il 5% restante? Se il portatore non dovesse essere completamente soddisfatto, si può proporre la Garanzia “Facile”, che prevede di sostituire le lenti Crizal Transitions con una coppia di lenti chiare. Tutti i dettagli su myessilor.it - sezione Vendita > Servizi e Garanzie.

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Hoya, Partner di riferimento dell’innovazione tecnologica, introduce nei Centri Ottici la simulazione visiva in 3D Hoya presenta l’ultima innovazione che renderà ancora più emozionante e coinvolgente l’esperienza d’acquisto del futuro occhiale.

L’esperienza d’acquisto entra in una nuova dimensione! HOYA Vision Simulator, annullando il confine tra reale e virtuale, garantisce al cliente l’esperienza unica della visione 3D per scoprire la soluzione ideale prima dell’acquisto. Per la prima volta, con il Simulatore Virtuale 3D, i clienti vivono sui propri occhi l’esperienza visiva del futuro occhiale. Grazie allo sviluppo di un’esclusiva interfaccia realizzata dai Lens Designer Hoya, l’ottico è in grado di mostrare al cliente le prestazioni delle lenti con la massima accuratezza.

L’ottico farà vivere l’esperienza delle lenti con precisione assoluta, grazie alla prescrizione completa con sfero, cilindro e asse, alla distanza interpupillare, fino ai parametri in posizione d’uso della montatura scelta.

Il più elevato livello di accuratezza. La simulazione virtuale della visione viene utilizzata dalla Ricerca e Sviluppo Hoya da oltre quindici anni per la progettazione di lenti sempre più performanti. Hoya Vision Simulator introduce nel Centro Ottico la simulazione 3D basata sulle reali prestazioni delle lenti.

Professionalità e Valore per il Centro Ottico. Il Centro Ottico si distingue per l’esperienza d’acquisto più innovativa del mercato e propone soluzioni più evolute in modo efficace e coinvolgente, facilitando la vendita di lenti progressive, fotocromatiche e con trattamenti top. Assicura così al proprio cliente, attraverso un processo d’acquisto emozionale e coinvolgente, la massima soddisfazione.

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Galileo: la gamma Premium di lenti progressive Galileo abbandona il tradizionale termine di multifocale per reinventare un nuovo concetto di progressiva che garantisca una visione più naturale anche alla media distanza. Le tradizionali lenti multifocali costringono il portatore a continui adattamenti della posizione del capo per trovare la corretta area di visione. La gamma Premium di Galileo non limita più il presbite ad “abituarsi” alla progressiva, ma fa sì che sia la lente a essere realizzata su misura per il singolo, indipendentemente anche dal tipo di attività svolta. Sofisticati sviluppi tecnologici nel design e la distribuzione su due superfici complesse della progressione hanno portato enormi vantaggi in questa nuova gamma Premium. • Lo sapevate che… • L’area di visione intermedia è utilizzata più di nove ore al giorno da portatori miopi o ipermetropi. Ma è a questa distanza che si sentono maggiormente a disagio. • Con la gamma Premium di lenti progressive Galileo rendiamo loro la libertà visiva che meritano. Una gamma completa di prodotti di elevata qualità che godono di un nuovo design brevettato, per ottimizzare l’area di visione intermedia, senza compromettere le altre zone di visione per lontano e vicino. Basta con i movimenti del capo, ora tutto sarà più immediato. • Due nuovissime lenti progressive vanno ad aggiungersi alla ben nota Sirus Plus, che già gode di queste innovazioni tecnologiche. - Intuitiv® Plus, anche in versione Mio: la sola lente progressiva che si adatta alla postura del portatore considerando la sua lateralità manuale. Design migliorato nella lavorazione e nella ridistribuzione della progressione e dell’inset in funzione dell’anatomia dell’occhio secondo la Tecnologia Biometrica. - Anateo® Plus, anche in versione Mio: nuovo design progressivo che tiene in considerazione le diverse esigenze di miopi e ipermetropi differenziandone il design. Grazie, infatti, alla tecnologia Vision Booster Intermediate utilizzata per Sirus Plus, è stato decisamente ampliato il corridoio intermedio, ridistribuendo la crescita del potere in funzione delle maggiori necessità visive di oggi. • Tutta la nuova Gamma Premium è anche abbinabile ai trattamenti della famiglia Neva Uv, compreso Neva Max Blue Uv, che riduce l’affaticamento degli occhi sugli schermi che emettono luce blu, e Neva Max Secret Uv, trattamento acromatico. Questi ultimi sono da oggi disponibili anche sulle versioni fotocromatiche Transitions Signature VII. • Vediamo più a fondo le caratteristiche e i benefici di queste due nuove lenti: • Anateo® Plus: rispetta i parametri biometrici dell’occhio Questa lente associa, nel suo nuovo e migliorato design, la tecnologia brevettata Vision Booster® Intermediate con cui, grazie a una stabilizzazione della visione intermedia e a nuove asferizzazioni lungo il corridoio di progressione, si ottiene un importante allargamento della zona intermedia, rendendo molto più confortevole l’utilizzo delle lenti progressive. Zone di visione stabilizzate, allargate e riposizionate in base alle esigenze visive dei portatori per un adattamento più semplice e una maggiore libertà di visione: • messa a fuoco naturale in tutte le distanze e posizioni; • nessun movimento del capo per trovare la zona intermedia; • comfort ottimale vicino e lontano, ma anche nella visione intermedia sia statica sia dinamica. • Intuitiv® Plus: considera le abitudini visive dei destri e dei mancini Grazie alle innovative tecnologie Ergonomic Technology e Vision Booster, queste lenti si adattano alla postura, ampliando le aree dell’intermedio e vicino, in funzione della lateralità manuale del soggetto. Le caratteristiche e i benefici dalla gamma Intuitiv Plus sono: • personalizzazione per mancini, destri o ambidestri, per una perfetta visione binoculare; • campi di visione per lontano, intermedio e vicino estremamente ampi; • addizione ripartita su due superfici per una magnificazione del vicino; • poteri ricalcolati in funzione della posizione sul volto e della lateralità manuale; • inset e lunghezza del corridoio personalizzati e riposizionati in funzione Sembrano tutte uguali dell’anatomia dell’occhio; ma solo una porta lenti GALILEO! • versione Mio, ottimizzata per tutti i parametri individuali, la forma della Scopri la nuova gamma di lenti Progressive Premium Galileo montatura e la distanza di lettura. Adattamento immediato per ogni portatore.

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Twice, lente progressiva individuale a doppia superficie Presentata all’ultimo Mido da ITAL-LENTI, dopo pochi mesi già beneficia di un ampliamento della gamma di produzione. Da oggi, infatti, sono disponibili 8 diverse tipologie di materiali utilizzati per la sua costruzione: • Organico 1.67 • Organico 1.6 • Organico 1.5 • Trilogy 1.53 • Transitions 1.67 • Transitions 1.6 • Transitions 1.5 • Transitions Trilogy 1.53. Twice è stata realizzata con un’innovativa tecnologia che permette di aumentare in modo esponenziale l’acuità visiva in tutte le zone di visione, grazie alla distribuzione ottimizzata delle geometrie su entrambe le superfici. Twice offre una visione periferica molto nitida, garantendo la più funzionale e fisiologica correzione visiva e ottenendo un’elevata qualità di visione nelle diverse zone di utilizzo: per vicino, intermedio e lontano. La famiglia di lenti Twice viene realizzata con tecnologia free-form di ultima generazione che ricalcola il potere su tutta la superficie della lente in funzione del fronte d’onda su 107.000 punti di ottimizzazione. Le lenti progressive Twice sono disponibili in 7 canali di progressione da 12 a 18 mm con step di 1 mm e sono totalmente customizzabili in base ai parametri personalizzati del portatore e della montatura, tenendo in considerazione semi distanza interpupillare, distanza apice corneale, angolo pantoscopico, angolo di avvolgimento e distanza di lettura. L’ottimizzazione delle lenti Twice permette di unire un’elevata qualità visiva a un ottimo risultato estetico e funzionale per ogni tipologia d’utilizzo.

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L’ARTIGIANALITÀ DI UN’INDUSTRIA: EXTREME LENSES DI DAI OPTICAL Lavorazione artigianale di estrema precisione per le più impegnative prescrizioni e le più sofisticate richieste

L’eccellenza tecnologica di Dai Optical Industries, unita all’elevata professionalità dei suoi operatori, consente oggi di generare prodotti dall’indiscusso valore “artigianale”. “Ingegneria Italiana - sviluppato e prodotto in Italia” è il nuovo marchio presente solo nei prodotti ad alto contenuto tecnologico che identifica tutte le lenti e i trattamenti, tra cui anche l’intera gamma Extreme Lenses, pensati, progettati e prodotti nei nostri stabilimenti e, quindi, senza alcun acquisto di royalty o software che standardizzano i vari design o servizi. Negli anni è sorta l’esigenza di creare un vero e proprio reparto all’interno del nostro Crsi, Centro di Ricerca Sviluppo e Innovazione, dove, oltre a progettare lenti progressive, viene eseguito uno studio a priori di alcune particolari lavorazioni e di sofisticate richieste realizzate solo dopo un’attenta valutazione di tutti i fattori produttivi e meccanici. Il nome dato a questo progetto è Extreme. Tutte le lavorazioni Extreme vengono isolate dal ciclo produttivo standardizzato e vengono inserite in una ciclica ad hoc che ha come punto di partenza il reparto di progettazione Crsi. Le lenti realizzabili, ormai di collaudato successo, sono molte. Eccone un breve elenco: • POTERI MASSIMI SU MONOFOCALI - Monofocali organiche 1.74: da -31.00 a +16.50; con lavorazione biconvessa +25.00. - Monofocali minerali 1.9: -28.50. • LENTI MULTIFOCALI Tutte le lenti progressive e bifocali free-form sono “uniche” in quanto progettate dal Crsi di Dai Optical. Inoltre, su alcuni prodotti come la Daitach Iself, tramite l’app Iself Nav, l’ottico è in grado di progettare e farsi costruire una lente progressiva in base allo stile di vita del portatore. Tale progressiva diventerà un pezzo unico sul mercato. • LENTI PRISMATICHE È possibile costruire una lente monofocale negativa 1.74 fino a 14 Dt prismatiche. E anche qualsiasi prisma su lenti bifocali tradizionali, Biform (bifocali free-form) e progressive. All’interno dei nostri laboratori è possibile progettare e costruire lenti con Prisma Composto, anch’esso applicabile su monofocali, bifocali tradizionali, Biform (bifocali freeform) e progressive. • DECENTRAMENTO DI LENTI PROGRESSIVE free-form e bifocali free-form (BIFORM) per ottenere diametri elevati, superiori al diametro 80, anche in caso di lenti avvolgenti. • ADDIZIONI SUPERIORI ALLE 4 DIOTTRIE su progressive free-form e bifocali free-form (biform). • LENTI NOVAE Sono lenti free-form, con tecnologia WFRT, raccordate per ottenere riduzioni di spessore al bordo. Pertanto consentono di mantenere un rapporto ideale tra comfort visivo e riduzione di spessore con una zona ottica, chiamata Bowl, variabile da 35 a 50 mm con forma tonda, ellittica o variabile in funzione della montatura. È possibile, quindi, personalizzare la raccordatura scegliendo lo spessore al bordo desiderato e la zona ottica migliore in funzione del lavoro finito. In alternativa si può scegliere tra due tipologie di raccordatura ovvero una “Soft”, con un bordo morbido e meno impattante, e una “Hard”, con un’elevata estetica ma con una spline molto dura.

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È possibile eseguire la raccordatura Novae su lenti negative, positive e avvolgenti. La combinazione tra zona ottica variabile, la tecnologia WRFT e il ricalcolo del potere garantiscono una visione ottimale, compensando le distorsioni generate dall’elevata curvatura delle lenti. • LENTI ABERROMETRICHE È noto che le tradizionali geometrie, sferiche o toriche a seconda delle prescrizioni, in condizioni di refrazione lontana dall’asse primario di visione presentano performance non coerenti con l’approssimazione parassiale e, quindi, errori di potere e astigmatismi indesiderati dovuti anche al diverso comportamento nei due meridiani principali, sagittale e tangenziale. Inoltre, l’aberrazione di un sistema ottico è la differenza tra l’immagine effettiva, reale o virtuale, formata dal sistema e l’immagine che si voleva ottenere. L’immagine consiste in una proiezione geometrica della scena reale sul piano focale del sistema secondo i principi dell’ottica geometrica ideale. Le aberrazioni possono dare (di solito più sulla periferia dell’immagine che al suo centro) scarsa nitidezza, deformazioni dell’immagine, differenze tra le immagini corrispondenti ai diversi colori, non uniformità della luminosità. L’avvento della tecnologia free-form ha dato un notevole impulso alla soluzione di queste problematiche, permettendo la simulazione multipla e specifica delle condizioni di refrazione e l’ottimizzazione complessiva delle superfici e, quindi, una qualità di visione senza precedenti. La possibilità di un’analisi caso per caso della migliore superficie ha permesso anche il coinvolgimento dei dati riguardanti il portatore specifico e la propria montatura, rendendo ogni occhiale assolutamente unico. Dai Optical, da sempre sensibile a queste tematiche e in prima linea nella Ricerca & Sviluppo del settore oftalmico, è stata tra le prime aziende a estendere ulteriormente l’analisi di questi aspetti e a estremizzare ancora di più il concetto di individualità della protesi oftalmica. L’inserimento dell’analisi aberrometrica “completa” il modello, rendendo il sistema oculare “parte attiva” nella valutazione e nell’ottimizzazione della superficie. Grazie ai dati rilevabili dagli aberrometri presenti in commercio è oggi possibile includere nel modello di simulazione e nella successiva ottimizzazione della superficie il sistema visivo del portatore nel suo complesso, minimizzando non solo le tradizionali aberrazioni di ordine inferiore assimilabili ai comuni difetti visivi, ma anche le aberrazioni di ordine superiore che sono sempre più comuni nei diversi soggetti. Lo sforzo è particolarmente orientato alla minimizzazione di aberrazioni quali aberrazione sferica, astigmatismi indesiderati, coma e trifoglio nei rispettivi ordini non trascurabili e permette un miglioramento effettivo, nei soggetti che le presentano, della qualità di visione globale e dei contrasti, in particolar modo in condizioni di pupilla dilatata come la visione di notte o, in generale, in ambienti con scarsa illuminazione. • LAVORAZIONE MISURA È una lavorazione particolare che consente una riduzione degli spessori al bordo poiché non si agisce più sul diametro, ma sulla forma della lente. La particolarissima costruzione della lente si presenta con una forma irregolare, molto simile alla dima dell’occhiale scelto dal cliente, oppure con una forma regolare (ellittica o circolare), ma con diametri orizzontali e verticali inferiori a 49 mm. Il risultato è quello di ridurre ulteriormente gli spessori con un abbattimento di almeno il 35% rispetto a una lavorazione ellittica e del 50% rispetto a una lavorazione circolare. Grazie alla lavorazione precalibrata Misura si ottengono spessori ridotti sia al centro sia al bordo della lente e proporzionalmente anche il suo peso ne risulta notevolmente ridotto.

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Lenti a contatto

ASSOTTICA, IL CONVEGNO HA UNO SGUARDO INTERNAZIONALE Fidelizzare il portatore di lenti a contatto: è l’obiettivo dell’undicesima edizione dell’evento “I LaC YOU”, organizzato dall’associazione che riunisce i principali gruppi di lenti a contatto disposable in Italia, il 29 e il 30 novembre a Roma

a cura della redazione

P

er Assottica mantenere lo sguardo su ciò che succede oltre confine è importante. «Anche per questa edizione confermiamo la presenza di relatori internazionali – racconta Nicoletta Losi, presidente di Assottica – Helmer Schweizer, presidente di Euromcontact, l’associazione delle aziende europee di lac disposable, Heiko Pult dalla Germania e Peter Ivins dalla Gran Bretagna portano le proprie testimonianze, arricchendo le sessioni di lavoro dei partecipanti e offrendoci l’opportunità di uno scambio di esperienze. Una nota particolare è rivolta all’impegno sociale della nostra associazione, che sostiene da tempo Optometry Giving Sight, organizzazione internazionale no profit impegnata in progetti che includono lo sviluppo sostenibile della cura della vista in paesi disagiati. È per noi un onore ospitarne quest’anno il presidente, Juan Carlos Aragon, che presenta i progetti

Nicoletta Losi, presidente di Assottica Gruppo Contattologia

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Lenti a contatto

Un fase della plenaria durante il Convegno Assottica 2013

portati a termine e il lavoro che svolgono quotidianamente in tutto il mondo». Accanto ai colleghi esteri sono presenti docenti italiani di grande spessore professionale tra cui Davide Brambilla, Mauro Frisani, Stefan Ka¯stner e Anto Rosetti che intervengono alla Rapid Fire Session di domenica. Luigi Lupelli e Giancarlo Montani, rispettivamente degli atenei di Roma Tre e del Salento, tengono, invece, il corso “Efficacia e sicurezza della manutenzione” nella mattinata del secondo giorno di lavori, dedicato ai corsi monotematici. «La disciplina contattologica continua a caratterizzarsi per un rapido sviluppo tecnologico: i materiali per lenti a contatto sono oggi numerosi e molti si contraddistinguono per essere di nuova concezione – spiegano Lupelli e Montani – A loro volta le soluzioni di manutenzione sono formulate per essere efficaci sia con i materiali tradizionali sia con quelli più innovativi. Questo implica la presenza di nuove interazioni tra materiale e soluzione, ma anche tra soluzione e superficie oculare». Internazionalità e professionalità, dunque, si confermano elementi trainanti dell’evento. «Il format del Convegno rimane quello vincente sperimentato nella precedente edizione – sot-

tolinea Losi – I lavori si aprono con una sessione plenaria all’interno della quale i temi in programma vengono affrontati attraverso l’esperienza della pratica quotidiana dei relatori. Il giorno successivo prendono il via i corsi di approfondimento che i partecipanti possono scegliere in base all’interesse. Il nostro obiettivo è fornire strumenti innovativi e concreti per il contattologo: il desiderio è che dal giorno successivo al nostro evento siano in grado di implementare con successo quanto appreso». Sono, inoltre, previste iniziative collaterali, sempre finalizzate allo sviluppo della cultura contattologica nel nostro paese. «Tutti i partecipanti possono iscriversi alla nuova campagna educazionale Assottica 2015-2016 “Lenti a contatto: dai libertà alla tua viSta” – spiega ancora Losi – La campagna è mirata a supportare i contattologi fornendo materiali informativi sulle lenti a contatto per coloro che stanno valutando questo mezzo di correzione. Chi si iscrive alla campagna riceve gratuitamente un espositore, una vetrofania e i leaflet da distribuire presso il centro ottico. La comunicazione raggiungerà un vasto pubblico attraverso una campagna web grazie ad attività di ufficio stampa e video virali».

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Lenti a contatto

MARK’ENNOVY: RAFFORZEREMO LA NOSTRA PRESENZA IN EUROPA E IN ITALIA È l’obiettivo di Chris Carter che, proveniente da Bausch + Lomb, a fine giugno è entrato a far parte della società britannica di lenti a contatto in qualità di Marketing & Sales Director

a cura della redazione

C

hris Carter vanta un importante curriculum nel settore dei beni di consumo e dei prodotti per la salute, in grandi multinazionali, tra cui Unilever e Kimberly Clark. In Bausch + Lomb si è occupato della gestione strategica e dello sviluppo del marchio. In merito al futuro di mark’ennovy, che ha scelto di vendere i propri prodotti solo presso i centri ottici e non ai rivenditori online, il manager ha le idee chiare. Cosa porterà in mark’en-

Chris Carter, Marketing & Sales Director di mark’ennovy

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novy della sua precedente esperienza professionale nel campo delle lenti a contatto? Il mio obiettivo come nuovo Marketing & Sales Director è guidare e stimolare il gruppo in vista della prossima fase di sviluppo: mark’ennovy ha, infatti, una significativa opportunità di espandersi rapidamente e di portare il proprio messaggio e la propria offerta a molti altri professionisti. Oggi numerosi ottici semplicemente non sanno che esistiamo o non hanno piena-


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SONO APERTE LE ISCRIZIONI ALL’ANNO SCOLASTICO 2015 / 2016 CORSO ABILITANTE BIENNALE PER OTTICO

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Il Corso abilitante alla professione di Ottico, cui si accede con titolo di scuola media superiore, grazie a metodologie didattiche e programmi attuali, risponde alle reali richieste del mercato del lavoro dell’ottica. Il corpo docente interdisciplinare, i moderni ed attrezzati laboratori e ambulatori consentono di acquisire le conoscenze e le abilità professionali più aggiornate. Anche per il 2015/2016 verrà attivata una sezione riservata a studenti-lavoratori.

BSc in Optometry e Clinical Practice (with Honours)

CORSO ANNUALE DI OPTOMETRIA

CORSO BIENNALE DI OPTOMETRIA dedicato a chi lavora

Il Corso Annuale di Optometria costituisce il naturale e oramai necessario completamento della formazione ottica di base, promuove l’Ottico in Optometrista e, consentendo di acquisire conoscenze e competenze professionali optometriche, fa diventare la sua professionalità fattore competitivo. La frequenza è settimanale.

La laurea inglese in Optometria e Pratica Clinica è conferita dalla Aston University di Birmingham ed è proposta in Italia, in collaborazione con IBZaccagnini Vision Sciences Department di Bologna. Aston è un’Università di vertice del Regno Unito con un primato universalmente riconosciuto nell’insegnamento e nella ricerca in Optometria. Il piano di studi conferisce le conoscenze e le competenze optometriche al più alto livello europeo. La Laurea rilasciata dall’Aston – cod. UCAS B510 - vale 360 crediti universitari equivalenti a 180 crediti ECTS.

Il Corso Biennale di optometria si rivolge a tutti gli Ottici abilitati attivi nella distribuzione ottica che vogliono evolvere da Ottico in Optometrista ed avere nuovi spazi professionali e una qualificazione superiore. Le modalità di frequenza e le metodologie didattiche sono state concepite tenendo conto delle esigenze di chi lavora. Il corso sarà attivato in autunno a Bologna, Torino e Venezia.

CORSO CLINICO DI CONTATTOLOGIA

CORSO SUPERIORE DI VISIONE E POSTURA

Il Corso clinico di Contattologia, che si svolgerà dal 13 al 20 settembre 2015, affronta l’insieme dei temi della contattologia clinica sia teoricamente sia praticamente e presenta le filosofie, le soluzioni applicative più attuali oltre alle evidenze della ricerca nell’ambito delle geometrie, dei materiali e delle tecnologie strumentali.

Il Corso Superiore di Visione e Postura intende offrire ai corsisti sia le conoscenze generali riferite ad ogni ambito recettoriale sia le competenze di clinica optometrica specifiche per l’esperienza visuo-ambientale per individuare la compensazione e il relativo dispositivo ottico che permetta di mantenere la persona in un buon equilibrio e per cooperare con i vari professionisti che si occupano di problematiche posturali. La frequenza è articolata in cinque incontri a cadenza mensile per complessive 10 giornate da novembre 2015 ad Aprile 2016.

Per maggiori informazioni: Istituto Benigno Zaccagnini, Via Ghirardini 17, 40141 Bologna - Tel 051 480994 - Fax 051 481526 segreteria@istitutozaccagnini.it - www.istitutozaccagnini.it


Lenti a contatto mente apprezzato fino a che punto possiamo aiutarli ad aggiungere valore al loro business. Con la mia esperienza ho intenzione di introdurre alcuni concetti e processi fondamentali del marketing e della vendita che permetteranno a mark’ennovy di fare un ulteriore salto per diventare sempre più un valido partner per i professionisti del settore. Quale sarà la strategia futura di sviluppo di mark’ennovy? La prima strategia chiave è la rapida espansione della forza vendita in tutta Europa, supportata da un team globale di ottici del nostro Customer Service, che sono a disposizione per dare tutto il sostegno necessario ai consumatori finali. La seconda è fornire una forte sensibilizzazione professionale al mercato, in modo che i principali opinion leader e applicatori comprendano fino a che punto possono utilizzare l’offerta di mark’ennovy per soddisfare le esigenze del cliente. La terza è mantenere una forte attenzione sui piccoli dettagli che influenzano la brand experience complessiva. Qual è il mercato in cui mark’ennovy ha registrato le migliori perfomance nell’ultimo anno e quali le aree più promettenti? Mark’ennovy ha registrato un’ottima performance in tutti i suoi mercati chiave, di pari passo con la crescita della notorietà e della ri-

Sandro Saggin, Sales Director di mark’ennovy Italia

levanza dell’azienda. Ma non è abbastanza: il potenziale, infatti, continua a essere significativo. I mercati europei rappresentano attualmente territori promettenti, ecco perché cerchiamo di garantire che ogni cliente, che trarrebbe beneficio da una lente a contatto su misura, possa avervi accesso. Una volta raggiunti gli obiettivi prefissati in Europa, rivolgeremo i nostri sguardi più lontano. Lo staff di mark’ennovy sul mercato italiano negli ultimi mesi è cambiato: com’è strutturata oggi la squadra e l’offerta commerciale della vostra azienda? Prevedete ulteriori prodotti e servizi per gli ottici italiani? La nostra offerta sul mercato italiano è la stessa che abbiamo ovunque: una vasta combinazione di parametri, geometrie e materiali, uniti a un focus esclusivo sul professionista della visione, di modo che questi possa soddisfare qualsiasi bisogno del consumatore e mantenere la sua fidelizzazione. L’Italia è un mercato strategico per l’azienda e il nostro impegno è senza compromessi, tant’è che Sandro Saggin ha recentemente accettato di unirsi a mark’ennovy come Sales Director Italia: la reputazione professionale di Saggin sul mercato, unita alla sua enorme conoscenza del settore delle lenti a contatto, rappresenta una dichiarazione decisa delle nostre intenzioni di crescere e di essere presenti in questo paese.

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INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI I dati comunicati in questa sede verranno trattati in conformità alle modalità previste dal Dlgs 196/2003 con le seguenti finalità: fornitura dei servizi e elaborazione delle risposte richieste; invio di comunicazioni e proposte commerciali da parte di FGE S.r.l. riguardanti nuovi prodotti e servizi offerti direttamente o da propri partner commerciali; elaborazione di statistiche; invio di altre pubblicazioni di settore. I dati non saranno comunicati a terze parti, senza specifica autorizzazione. Titolare del trattamento è FGE S.r.l, Reg. Rivelle 7/F, 14050 Moasca (AT), e-mail: info@fgeditore.it. Incaricati del trattamento saranno i membri della direzione e amministrazione, dell’ufficio commerciale, dell’ufficio marketing e dell’ufficio relazioni pubbliche. Potrà richiedere verifica, modifica, cancellazione dei suoi dati dai nostri archivi o l’elenco aggiornato dei responsabili del trattamento contattando la segreteria FGE S.r.l., ai recapiti indicati in questa informativa. RICHIESTA DI CONSENSO Secondo i termini indicati nell’informativa sopra riportata, La preghiamo di esprimere il Suo consenso al trattamento dei Suoi dati personali, ricordandoLe che in mancanza di consenso non sarà possibile erogare nessuno dei servizi richiesti. T acconsento al trattamento dei miei dati personali T non acconsento al trattamento dei miei dati personali Data Firma


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QUANDO UN PADIGLIONE ZERO DELL’OTTICA E DELL’OPTOMETRIA?

di Sergio Cappa

“I più antichi et più soavi scrittori hanno sempre havuto in costume di raccomandare a’ loro scritti i secreti di Dio sotto oscuri velami acciocchè non sieno intesi a coloro i quali (come dice Christo) hanno orecchie da udire cioè che da Dio sono eletti ad intendere i suoi santissimi secreti.” È l’incipit de L’Idea del Theatro, l’opera di Iulio Camillo, nato a Portogruaro attorno al 1480 e disprezzato come ciarlatano, ma anche esaltato come divino dal Machiavelli, che meglio incarna lo splendore dell’arte della memoria che il Cinquecento abbia conosciuto. L’opera presenta quarantanove luoghi che, come una scacchiera della ricordanza in movimento, sono in grado di generare nuovi saperi e significati. Il 31 ottobre si è chiuso, a Milano, Expo e il Padiglione Zero ha ac-

colto i visitatori con l’archivio della memoria ispirato alle enormi biblioteche barocche dei monasteri in cui si conservava il sapere, in un percorso emozionale che da racconto universale sulla memoria dell’Umanità si faceva poi storia delle contraddizioni individuali. L’estetica del disadorno della biblioteca ha incantato chiunque. La frequentazione dei nostri studi professionali testimonia quanto sia episodica e occasionale l’esibizione di una scaffalatura di testi didattici o di aggiornamento, nonostante la copiosa messe di volumi, anche in italiano, disponibile. Si è certi di trovare online la risposta a ogni quesito e si preferisce ostentare macchinari e led, generatori simbolici del valore del denaro. Ma se il multitasking tende a essere la strategia di gran lunga preferita in rete, la sua di-

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pendenza compulsiva tende a ridurre tempi di concentrazione, tolleranza, pazienza e perseveranza, qualità indispensabili per stabilire un ambito in cui ragione e razionalità possono esprimere il meglio di sé. Occorre preservare l’importanza dei libri in quanto oggetti irriducibili a merce, oggetti capaci di fare esistere nuovi mondi, perché il potere ipnoticoseduttivo dell’oggetto informatico, offerto illimitatamente al mercato, sacrifica ogni riferimento alla pratica educativa, enfatizzando il principio di prestazione. Succederà che un’associazione di categoria decida di costruire una biblioteca, ancorché virtuale, dove raccogliere e custodire i testi di ottica e optometria a futuro uso e memoria di generazioni di dipendenti da evanescente e compulsivo autismo digitale?


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I Copertina VEGA OPTIC 28921 Verbania Via G.F.B. Riemann, 3 Tel. 0323 405500 Fax. 0323 405544 info@vegaoptic.it www.vegaoptic.it II Copertina C.S.O. 50018 Scandicci (FI) Via degli Stagnacci 12/E Tel. 055 7221913 Fax 055 721557 support@csoitalia.it www.csoitalia.it III Copertina-IV Copertina-44 SIOO 50121 Firenze Stazione di Santa Maria Novella, binario 1/A Tel. 055 216033 Fax 055 216033 info@scuolaottica.it www.scuolaottica.it

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45 OCCHIOXOCCHIO 44124 Ferrara Via Renata Viganò, 12 Tel. 0532 909537 Fax 0532 900789 info@occhioxocchio.it www.occhioxocchio.it

17 AVM 1959 46049 Volta Mantovana (MN) Via Roma 152/4 Tel. 0376 1718111 Fax 0376 1718222 info@allison.it www.allison.it

47 BAUSCH + LOMB 20050 Macherio (MB) Via Pasubio, 34 Tel. 039 20731 Fax 039 2010081 infovc@bausch.com www.bausch.com

19 SILHOUETTE 22100 Como Via del Lavoro, 8 Tel. 031 525656 office@it.silhouette.com www.silhouette.com

1 OPTOVISTA 40012 Calderara di Reno (BO) Via Commenda, 1/2 Tel. 051 727012 Fax 800 216631 info@optovista.com www.optovista.com

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2 VISION GROUP 20141 Milano Via Ripamonti, 44 Tel. 02 92885300 Fax 02 92885348 info@vision-group.it www.vision-group.it

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61 RODENSTOCK ITALIA 20089 Rozzano (MI) Centro direzionale Milanofiori Strada 7 palazzo T3 Tel. 02 31041 rodenstock.italia@rodenstock.com www.rodenstock.com 67 ISTITUTO BENIGNO ZACCAGNINI 40141 Bologna Via Ghirardini, 17 Tel. 051 480994 Fax 051 481526 info@istitutozaccagnini.it www.istitutozaccagnini.it 69 MONACOFIERE 20126 Milano Via Rucellai, 10 Tel. 02 36537854 Fax 02 36537859 info@monacofiere.com www.monacofiere.com 70 FABIANO GRUPPO EDITORIALE 14050 Moasca (AT) Reg. Rivelle, 7/F Tel. 0141 1706694 Fax 0141 856013 info@fgeditore.it Pagina rigida CARL ZEISS VISION 21043 Castiglione Olona (VA) Via Mazzucchelli, 17 Tel. 800 258327 marketing@vision.zeiss.com www.vision.zeiss.it


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