le Specia Progressive Business Forum
Gruppo Visione Indipendente: un protocollo per il presbite di Francesca Tirozzi
È uno dei prossimi obiettivi dei sette ottici indipendenti che sul palco del Progressive Business Forum 2021 hanno portato la propria esperienza e la volontà di andare oltre i sistemi tradizionali di vendita
U
n sogno nel cassetto: cambiare i paradigmi del mondo dell’ottica. «Il primo è legato al cliente, che non può essere considerato un numero per fare fatturato, ma un partner del quale cerchiamo di capire le necessità e con cui condividiamo gioie e soddisfazioni - ha spiegato Gianni Greco, due punti vendita a Ravenna – Inoltre, non riteniamo più i centri ottici soltanto come negozi, ma laboratori della visione dove studiamo servizi. Infine, non consideriamo la nuova generazione come il futuro del nostro settore né il vecchio ottico come il suo contrario: i giovani ottici optometristi possono dare un valore aggiunto se si rendono conto che anche noi della vecchia guardia abbiamo qualcosa da insegnare». Gruppo Visione Indipendente, avviato quest’anno, appare un vero e proprio movimento. «Si tratta di un movimento di opinione, nato attraverso una rete di amici che ha trovato sinergie e un protocollo comune: ciascuno con un proprio metodo e che condividiamo, portando ognuno il nostro valore aggiunto attraverso suggerimenti ed esperienze - ha detto Marco Pastorelli, attivo con la figlia Chiara a Novi Ligure - In particolare abbiamo deciso di realizzare un protocollo per la gestione del soggetto presbite». Catene retail, grande distribuzione, ricerca dei numeri e del profitto: Gruppo Visione Indipendente mira ad andare oltre. «Intendiamo essere persone che hanno relazioni con altre persone, vogliamo essere professionisti che conoscono tutti i prodotti sul mercato – ha aggiunto il varesino Pietro Villabuona
I cinque dei sette ottici di Gruppo Visione Indipendente intervenuti all’evento dell’Allianz Cloud di Milano il 19 settembre scorso con Nicola Di Lernia, conduttore dell’evento
- Vogliamo rappresentare il rapporto umano contro numeri e cifre, anche per questo creiamo location accoglienti dove il cliente si possa sentire ascoltato e capito: l’utente in cerca di informazioni deve scegliere noi al posto della tastiera». E in questo contesto l’agilità, ossia quella capacità imprenditoriale di cogliere l’attimo, gioca un ruolo importante. Lo ha spiegato Claudio Aldegheri, del veronese Gruppo Benetti. «Nei nostri progetti abbiamo voluto metterci il cuore e la faccia, il che significa essere credibili al pubblico e su questo punto abbiamo lavorato sui nostri figli diventati riconoscibili attraverso i mezzi di informazione e i social, aumentando così la fiducia presso i clienti», ha detto Aldegheri. E nel futuro? «Siamo partiti in sette: l’intenzione è allargare questa realtà con tutti coloro che hanno la capacità di andare oltre il banco, colleghi indipendenti che in sostanza hanno la nostra stessa visione, un servizio a 360 gradi per il nostro cliente davvero su misura, un po’ fuori dagli schemi», ha affermato Fabrizio Beltrami di Langhirano, in provincia di Parma.
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