b2eyes Magazine 5/2017

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Lenti ZEISS EnergizeMe. À! T I V NO ori

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Lenti a contatto o lenti per occhiali? Ogni portatore di lenti a contatto possiede anche un occhiale e questo viene utilizzato molto più spesso di quanto si immagini. “Generazione &” è il nostro modo di chiamare questo gruppo di portatori che sceglie di indossare entrambi i prodotti e che ama passare dall’uno all’altro. ZEISS ha creato una lente proprio per loro, andando a rispondere ai loro bisogni e alle sfide visive del mondo digitale moderno.

ZEISS EnergizeMe. Le lenti per occhiali create per portatori di lenti a contatto. Una nuova soluzione per dare sollievo agli occhi riducendo l’affaticamento visivo e offrendo una visione nitida e confortevole

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Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Maggio 2017 numero 5 www.b2eyes.com In copertina Safilens

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Scarica l’APP B2TRADE Editoriale Firenze, Padova, Vinci: il triangolo del futuro? 3 Attualità

di b2eyes magazine

Franchising, un mezzo per solcare le acque del mercato? 4 Siamo tutti portatori sani di franchising 8 Progetto Andasibè: oculisti e ottici insieme in Madagascar 12

SPECIALE LAC Editore FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it Redazione Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it Grafica e impaginazione FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Stampa Giuseppe Lang - Arti Grafiche S.r.l. Via Romairone, 66/N 16163 Genova (GE)

Mercato, un altro anno all’insegna delle daily 18 Safilens, un partner anche per l’ottico di domani 20 Contattologia: un ruolo crescente per la professione 24 Come tornare all’applicazione personalizzata di lac morbide 28 Lente ibrida su cornea modificata post-cheratotomia radiale 32 Il lungo cammino della contattologia morbida 38

B2TECH Lenti oftalmiche Zeiss VisuStore: tutto il flusso di lavoro “in una stanza” 44 Catalogo Essilor: come innovare, differenziarsi e personalizzare 60

Lo Gnommero L’optometria come la borghesia del XIX secolo? 63

CONVEGNO NAZIONALE

Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 18653 Copia omaggio

IL FUTURO DEL COMMERCIO DELL’OTTICA SARÀ IN FRANCISING?

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Editoriale

FIRENZE, PADOVA, VINCI: IL TRIANGOLO DEL FUTURO? di Angelo Magri

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l 22 maggio, in perfetta concomitanza, si svolgevano tre eventi: quello sul franchising a Campi Bisenzio, di cui viene dato ampio risalto nelle pagine successive di questo numero, la quinta edizione del Meeting di Ottica e Optometria all’Università di Padova e il quinto appuntamento con il Convegno Madesani dell’Irsoo. Tre iniziative solo apparentemente diverse. È vero che nel primo si è discusso soprattutto di retail, con un parterre d’eccellenza e argomenti che finalmente sono stati spiegati all’imprenditore ottico in maniera chiara e concreta. È altrettanto vero che nel secondo si sono affrontati temi professionali di alto livello, dedicati quest’anno alla presbiopia. Ed è pur vero che nel terzo si è dato spazio ai giovani usciti dal corso di optometria con lavori di ampio spettro. Ma un sottile, impalpabile, delicato filo li accomunava. «Molti ottici nascevano prima come imprenditori e poi diventavano professionisti, con la formazione optometrica. Ma oggi molti giovani che ho occasione d’incontrare partono dalla professione, spesso con formazione universitaria, e si trovano a dover far fronte a una scelta imprenditoriale: il franchising potrebbe essere un’opportunità in questo senso». Così si

è espresso Andrea Afragoli, intervenendo al convegno di Campi Bisenzio. Già il fatto che il presidente di Federottica abbia partecipato a un evento in cui era presente, tra i relatori e nel pubblico, una parte molto rappresentativa della distribuzione associata e succursalista, è una notizia. E una notizia positiva, per il settore. Inoltre le sue parole hanno reso molto più forte e stabile quel filo che idealmente legava i tre simposi: non può esserci professione senza impresa per il mondo dell’ottica e dell’optometria. O, almeno, non si può trascurare una o l’altra componente, persino nelle sue forme più “estreme”, come ad esempio l’opportunità che può offrire l’affiliazione commerciale, ai giovani e non solo. Secondo gli ultimi dati di Assofranchising, l’associazione di categoria del comparto, quasi il 40% del totale dei franchisee in Italia è rappresentato da donne. E, come ha ricordato all’appuntamento fiorentino Armando Garosci, editore di Largo Consumo, un terzo dei Millennials nel nostro paese non ha origini italiane, ma la loro attitudine all’intraprendenza commerciale appare superiore alla nostra. Fattori sociali, culturali ed economici apparentemente diversi, ma legati da un unico, sottile, impalpabile e delicato filo.

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Attualità

FRANCHISING, UN MEZZO PER SOLCARE LE ACQUE DEL MERCATO? Il 22 maggio a Spazio Reale di Campi Bisenzio, nell’hinterland nord ovest di Firenze, si è svolto il primo convegno nazionale sul tema, che ha richiamato oltre 150 operatori da tutta Italia di Angelo Magri

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ino a prima della crisi del 2008 il mercato dell’ottica in Italia poteva essere visto come il canottaggio: sport di grande fatica, ma su acque placide. Da quella linea di demarcazione in poi, è diventato come il rafting: si deve remare velocemente per stare a galla ed evitare gli ostacoli. Con questa originale metafora Fabrizio Valente, founder partner di Kiki Lab, ha introdotto i lavori del convegno «Il futuro del commercio dell’ottica sarà in franchising?», promosso dalla Sga-Sioo in collaborazione con

questa testata e Assofranchising, Confcommercio Toscana e la stessa Kiki Lab. Tra le “correnti” che hanno notevolmente agitato le acque del business c’è sicuramente l’e-commerce, che, come ha ricordato ancora Valente, oggi in Italia rappresenta sì solo il 5% degli acquisti, ma è controbilanciato dall’incremento dell’infocommerce, cioè la crescente corsa a informarsi su prodotti e servizi tramite internet. «Il futuro non sarà o negozio fisico o negozio virtuale, ma le due formule insieme, cioè la multicanalità», ha sottolineato il consulente, ricordando un caso specifico proprio nell’ottica, per quanto all’estero: Mister Spex nasce nel 2007 come provider esclusivamente online, ma nel 2016 apre il suo primo punto vendita fisico, a Berlino, con un’impronta molto digital e innovativa. «L’affiliazione oggi è soprattutto un’opportunità e serve per liberare all’ottico tempo prezioso, così che possa dedicarsi alla cosa più importante che ha: il suo cliente», ha concluso Valente. Dopo gli interventi del numero uno di Kiki Lab e di altri esperti e professionisti, con testimonianze anche di casi di affiliazione commerciale di

Un momento dei lavori a «Il futuro del commercio dell’ottica sarà in franchising?»

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Attualità successo extra settore, nel pomeriggio l’evento ha ospitato le aziende che oggi detengono la fetta più ampia del mercato del franchising o affiliazione commerciale dell’ottica in Italia, cioè Nau!, Salmoiraghi & Viganò e VisionOttica, o che ambiscono a entrarvi, come nel caso di Netcity con Acuitis: il loro management ne ha sviscerato numeri, obiettivi e anche difficoltà, grazie soprattutto a un’animata tavola rotonda coordinata dall’editore di Largo Consumo, Armando Garosci, che ha coinvolto la platea. Al convegno fiorentino Assofranchising, che tra le varie attività organizza la rassegna fieristica Franchising&Retail Expo, giunta alla seconda edizione, ha portato una sintesi del suo annuale rapporto: nel 2016 erano circa 750 mila le attività commerciali complessive in Italia, di cui quasi 51 mila in franchising, per una quota del 6,8% sul totale. Sempre nel 2016 l’affiliazione commerciale nell’ottica avrebbe sviluppato in Italia un volume d’affari vicino ai 500 milioni di euro, per un’incidenza sul fatturato complessivo di questa tipologia distributiva del 2%. Alla luce dei numeri comunicati al convegno di Firenze sono attualmente circa 350 i centri ottici, tra Italia ed estero (i 6 di Nau!) delle tre realtà già operanti sul mercato del franchising, in attesa degli sviluppi del progetto Acuitis nel nostro paese.

I numeri dei big player Acuitis Netcity, il network di circa 900 centri ottici sul territorio italiano che nel 2015 ha stretto una partnership con l’insegna creata dai francesi Daniel e Jonathan Abittan, ha già avviato 120 corner Acuitis. Tra Francia, Lussemburgo, Svizzera e Gran Bretagna sono 50 le “maison” Acuitis, con un fatturato medio di 750 mila euro all’anno che comprende anche l’audiometria, uno dei punti di forza del brand. In Italia si prevede l’apertura di 8 punti vendita Acuitis in franchising entro un anno. Nau! Sono 119 gli store aperti dal 2005 a oggi del primo brand italiano con negozi monomarca: 74 diretti, 39 in franchising in Italia e 6 all’estero, per un totale di 17 imprenditori affiliati, il 50% dei quali detiene da 2 a 13 punti vendita Nau! e il 30% si sta avviando verso il secondo negozio. Nel giro di un anno il brand conta di avviare altri 20 store, almeno uno al mese dei quali sarà in franchising. Salmoiraghi & Viganò L’insegna italiana di ottica che più affonda le proprie radici nel tempo, con i suoi 150 anni di vita celebrati nel 2016, conta oggi 301 punti vendita complessivi, di cui 254 diretti e 47 in franchising. Per i prossimi dodici mesi conta di avviarne tra i 10 e i 12 in affiliazione.

Da sinistra: Armando Garosci di Largo Consumo, Andrea Rendina, responsabile sviluppo e franchising di Salmoiraghi & Viganò, Marco Procacciante, amministratore delegato di Vision Group, Fabrizio Brogi, presidente di Nau!, e Laurent Schmitt, amministratore delegato di Netcity

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VisionOttica L’insegna glocal nata nel 2008 per iniziativa di Vision Group, il maggiore network italiano della distribuzione associata oggi in Italia, con circa 2.100 centri ottici, ha finora avviato 268 punti vendita, di cui il 4% centri pilota diretti e il 96% tramite affiliazione commerciale: di questi ultimi il 15% sono nuove aperture e l’85% centri ottici storici. Entro l’anno conta di inaugurarne altri 48 in affiliazione, in linea con la media attuale di 4 al mese.

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franchising@nau.it


Attualità

SIAMO TUTTI PORTATORI SANI DI FRANCHISING E sapete perché? Perché ognuno di noi crede nel suo modello, di vita o di lavoro, e tende a proporlo o a imporlo agli altri, parenti, amici, colleghi che siano di Nicola Di Lernia Esperto del mercato dell’ottica

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er questo sono andato al convegno sul franchising di Firenze ad affrontare un tema difficile, specialistico, con relatori di eccellenza. Perché sono attratto dal modello e dalla sua moltiplicazione. Dall’arte di Keith Haring e di Andy Warhol, che dalla singola opera hanno inventato il multiplo e fatto del loro mondo di geni il mondo di tutti e non di pochi.

mio breve viaggio con voi fatto di quattro momenti. Resta il fatto che questo 2% di ottica, dopo un recente affaticamento nel 201314, sta iniziando a crescere: per il sell out generale dell’ottica è pari quasi al 20%. Tanto, poco: lo deciderete voi alla fine. We are Family Ricordate il film Il vizietto con Ugo Tognazzi? Una famiglia perbene e borghese si trovava di fronte a una dura realtà. La figlia avrebbe sposato di lì a poco il figlio di un uomo che aveva lasciato la moglie, madre del figlio, per un altro uomo. Uno scontro tra il passato e il futuro della famiglia pieno di ironia ma anche di preveggenza. L’ottico degli anni 80 rappresentava di fatto una categoria borghese, ortodossa, figlia di rendite di posizione ed ereditarietà. L’ottico proveniva

Franchising a chi? Ma cos’è l’ottica per il franchising? Il 2% del volume d’affari che tutto il franchising genera ogni anno in Italia. Quasi 500 milioni di euro. Se fosse un cocktail, il franchising, sarebbe un Martini Cocktail (food) con un’anima di gin (l’ottica). Ma si sa che le anime a volte contano più del loro peso specifico e da qui parte il

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Attualità

In queste pagine, alcune fasi dell’evento congressuale sul franchising del 22 maggio scorso a Campi Bisenzio. In basso, da sinistra: Armando Garosci, Silvano Abati, Andrea Afragoli, Marco Brugnola

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da un altro ottico o fotografo se non gioielliere. Era tra le persone più conosciute e apprezzate del paese o del quartiere. I figli andavano a studiare ottica, le mogli se non erano ottiche erano le regine del banco. Il miglior dipendente era indirizzato all’apertura del nuovo negozio se non lo erano prima i cugini e i nipoti dell’ottico. “We are family”, una famiglia chiusa, soddisfatta di se stessa che non metteva in discussione nulla perché nulla era da cambiare. Il “vizietto” nell’ottica arrivò nel 92, con i primi discount e la vendita a pacchetto delle lenti a contatto. I primi sintomi di rottura con il passato borghese. Ma ancora oggi, come direbbe Don Corleone, per l’ottico la famiglia è importante, come le mura del negozio per l’80% di proprietà. E se avete fotografato bene ciò che vi ho disegnato sarete d’accordo con me nel credere che vendere un modello nuovo di ottica, non è facile per nessuno. Adoro Jack Séguéla, un grande pubblicitario francese degli anni 80, l’ideatore dello slogan

“La forza tranquilla” che permise a François Mitterand di diventare Presidente della Repubblica francese (Macron avrà imparato da qui). Séguéla era il mio idolo: scrisse un libro il cui titolo fu il modo migliore per spiegare ai miei futuri suoceri che lavoro facessi: Non dite a mia madre che faccio il pubblicitario, lei mi crede pianista in un bordello. Ma Séguéla fu anche l’inventore dello “star system”, ovvero usare una metafora per rappresentare un prodotto o un’azienda. La sua domanda chiave era: se la vostra azienda fosse un’auto che tipo di auto sarebbe? Sapete quanti ottici hanno risposto a questa domanda nel corso dei miei coaching? Beh potremmo farla anche ai titolari del franchising per sapere direttamente da loro che auto “vendono”. Allora pensando alla domanda del convegno mi è venuto in mente il “gigante buono”, quello della Ferrero per intenderci. Il gigante interviene nel paese quando Joe Condor rompe l’armonia con uno dei suoi attacchi aerei improvvisi.

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Attualità lo fa diventare un’opportunità snella e concreta. Una sorta di movimento in grado di sdoganarsi dal partito diventando più popolare a tutti. Mi hanno insegnato che non si possono mettere i pannelli solari a una casa senza fondamenta, per cui il franchising all’ottica non serve a imparare un mestiere, come nel food ad esempio con i gelatai dell’ultima ora. Il franchising deve rispettare l’ottica e dare il meglio di sé sopra un sistema che va rigenerato offrendogli un futuro più compatibile ai cambiamenti in atto. È una fusione, di servizi o di prodotti che siano, dove va premiata non solo l’intelligenza ma anche l’empatia del franchising nei riguardi di una categoria difficilmente sostituibile, per il ruolo che sostiene nella vita sociale e all’interno del negozio e dello studio. A mio avviso manca ancora la soluzione finale a questa storia. Alcuni si stanno avvicinando ma la chiave giusta, tra l’ottico attuale e il suo franchising, la stanno ancora formando. Non è un male, perché se gli attori sapranno valutare questo problema in tutti i suoi dettagli è probabile che da qui a dieci anni anche il nostro mondo possa cambiare, come è cambiato quello delle farmacie dove campeggiano tante insegne di franchising fino a dieci anni fa sconosciute. Quindi, per trasformare un ni in un sì sta al franchisee trovare la chiave del cuore dell’ottico, perché non sono solo i numeri che vincono nel nostro settore, c’è anche quel qualcosa che si mette nella Coca Cola e di cui pochi sono a conoscenza. E per quanto mi riguarda la parola magica non è tanto franchising quanto affiliazione commerciale. I nostri troverebbero più feeling sul mercato se partissero da questa base che è quella da cui, 25 anni fa, sono nati i gruppi d’acquisto.

A chi piace il franchising oggi? Piace all’oculista che realizza progetti insieme alle catene e ai franchisee e dispensa patrocini dove il prezzo è vantaggioso per il suo cliente e il sistema di vendita e il livello professionale sono adeguati (per lui no risk) e soprattutto ben distribuiti in tutta Italia. Gli oculisti sono rassicurati dal franchising dell’ottica. Piace alle aziende, paradossalmente una si è comprato il franchising più storico, perché lavora con loro sulle private label, sulle esclusive e sugli house brand. Lì sul franchising c’è solo da crescere e si “vende” una sola volta all’anno, scusate la banalità. Piace alle concessionarie di pubblicità perché i budget dell’ottica stanno anche lì tra le catene e il supporto agli affiliati. E anche qui c’è solo da crescere in futuro. Piace al cliente finale, ma certo, quello della pubblicità, delle promozioni, che cerca un negozio dagli spazi moderni, dallo staff che sta al suo posto, con una professionalità snella e veloce e una soluzione che parte da un prezzo dichiarato per poi conformarsi più tradizionalmente alle esigenze del cliente. Poi c’è il nome, la brand awareness, e la maggior certezza (almeno sulla carta) di un post vendita senza sorprese. Ma piace anche all’ottico? Sembra di sì o quantomeno si intravedono i primi ammiccamenti. Gli anni passano anche per Don Corleone. Piace all’ottico che vuole diversificare, a quello che vuole dare uno sbocco a un dipendente bravo, al curioso che vuole mettere un chip per “vedere”, a quello che scappa da un negozio o dal modello dei genitori e cerca un compagno di stanza. A volo d’uccello Ma il franchising sarà davvero il futuro dell’ottica, come si domanda il titolo del convegno? Qui permettetemi di usare la mia arma segreta. La mia venezianità. L’arte della diplomazia che ha permesso alla mia città natale di vivere oltre mille anni senza un vero esercito a difenderla se non la sua laguna e la lingua delle cortigiane. Mi metto il mantello di ermellino e vi dico ni. È un no, rispetto ai numeri di oggi, ma può essere un sì se il franchising intercetta quell’insieme di insoddisfazione che serpeggia nella categoria e

P.S. Se voi ancora vi considerate il Michael Jordan dell’ottica perché siete i migliori, i più forti, gli indimenticabili, non dimenticate cosa diceva lo stesso fuoriclasse del basket riguardo la sua vita di sportivo: un fuoriclasse può vincere una partita o più, una squadra il campionato. E il campionato 2018-19 dell’ottica sarà uno dei più difficili degli ultimi 30 anni.

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Attualità

PROGETTO ANDASIBÈ: OCULISTI E OTTICI INSIEME IN MADAGASCAR È una delle missioni realizzate da Vision+ Onlus, associazione che promuove e sostiene iniziative di prevenzione e sensibilizzazione sulle malattie oculari e la cecità, con il contributo di Vision Group di Francesca Tirozzi

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ltre 600 mila perché formato da alcuni persone hanno tra i più prestigiosi oculisti beneficiato deldella Lombardia, che si rile iniziative del unisce due volte all’anno Progetto Andasibè, che ha e fornisce le linee guida preso vita grazie alla collada seguire». La mission di borazione nata fra Vision+ Vision+ Onlus è contribuiOnlus e Vision Group, sore a risolvere il problema cio non rotariano dell’assodella cecità evitabile attraciazione. «Vision+ Onlus è verso progetti nazionali e stata costituita nel 2005 dai internazionali. «Facciamo Rotary Club Milano Est e da un lato informazione e Milano San Babila, dal Diprevenzione sia sul territostretto 2040 del Rotary Interrio lombardo sia nazionanational e da un gruppo di le, dall’altro organizziamo soci rotariani – spiega Demissioni all’estero: la nometrio Spinelli, presidente stra penultima iniziativa è Massimo Moretti effettua uno screening visivo dell’associazione e direttore stata avviata in Messico, ad Andasibè della Struttura Complessa dove abbiamo allestito un di Oculistica degli Istituti Clinici di Perfeziona- laboratorio ottico, mentre da tre anni curiamo la mento di Milano – Ha un consiglio d’amministra- parte di oculistica di un piccolo ospedale che si zione e un comitato scientifico molto importante, trova nel nord del Madagascar, a circa 300 chi-

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Attualità tore, un nuovo frontifocometro lometri dalla capitale, Antanadigitale, un riunito con lampanarivo». da a fessura, un proiettore per Ed è proprio in Madagascar ottotipi e uno strumento per l’eche il Progetto Andasibè ha cografia oculare». realizzato importanti risultaDurante le proprie esperienze in ti. «L’iniziativa si è sviluppata Madagascar, Moretti ha operato dall’incontro con l’associaziosempre con un paio di colleghi. ne Change Onlus, che da anni L’obiettivo è ora formare risorse opera in questo paese avviando locali, facendole studiare per strutture sanitarie, e si è condiventare ottici. «Qui è stata cretizzata e ampliata grazie individuata una persona di afall’incontro con Vision Group, fiancamento agli ottici durante con il quale è stata stretta una le missioni perché acquisisca collaborazione di sostegno ecole competenze necessarie per nomico e di logica di volontaassemblare gli occhiali – spieriato professionale», aggiunge ga – L’idea è riuscire a trovare Spinelli. Numerosi gli obiettivi una scuola in Madagascar, farimportanti raggiunti nell’isola L’area del Madagascar in cui è attivo il Progetto Andasibè la abilitare e assumerla nel lasituata nell’Oceano Indiano: nel boratorio». 2013 è stata acquistata una vetMoretti chiede ora un aiuto ai colleghi. «Serve il tura per il trasporto di medici e pazienti lungo le strade del Madagascar, nel 2014 è stato definito supporto di tutti – precisa Moretti, che ha preso e attivato un programma di formazione sia per parte anche alla prima missione del 2017, che si la parte medico oculistica sia per la parte ottica, è svolta tra la fine di febbraio e i primi di marl’anno successivo è stata inaugurata la sala ope- zo, durante la quale sono stati effettuati oltre 250 ratoria oculistica, mentre nel 2016 è terminato esami della vista e 14 operazioni di cataratta – l’allestimento dell’ambulatorio e del laboratorio. Innanzitutto è inutile inviare strumenti e dispoPerché anche gli ottici fanno parte del Progetto sitivi non funzionanti: non è facile aggiustarli e Andasibè? «Come medico oculista sono sempre ancora più difficile smaltirli in loco. Quello che stato convinto che è necessaria una collabora- sarebbe estremamente utile è realizzare la claszione fra oftalmologi e ottici – precisa Spinelli – sica raccolta in denaro oppure chiedere alle Intanto perché qui gli ottici forniscono un impor- aziende un supporto come la donazione di strutante supporto all’oculista durante le visite e poi mentazione». perché, avendo un laboratorio di ottica, messo La prossima missione è prevista tra luglio e agoin piedi grazie a Vision Group, è necessaria una sto e si prefigge circa 250 interventi chirurgici. figura che insegni ai giovani locali a montare gli occhiali». Tra gli ottici che hanno preso parte al progetto Andasibè c’è Massimo Moretti, titolare di VisionOttica Moretti di Agrate Brianza. «Ho partecipato per la prima volta tre anni fa – dice il professionista lombardo – Mi sono recato in Madagascar dove abbiamo realizzato oltre duemila screening visivi e assemblato un migliaio di occhiali. Qui è stata organizzata una parte ospedaliera dove vengono eseguite le visite oculistiche e le operazioni e un laboratorio di ottica in cui vengono assemblati gli occhiali e dove è disponibile una mola nuova con relativo centra-

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Speciale LAC 18 Mercato, un altro anno all’insegna delle daily

20 Safilens, un partner anche per l’ottico di domani

24 Contattologia: un ruolo crescente per la professione

28 Come tornare all’applicazione personalizzata di lac morbide

32 Lente ibrida su cornea modificata post-cheratotomia radiale

38 Il lungo cammino della contattologia morbida

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MERCATO, UN ALTRO ANNO ALL’INSEGNA DELLE DAILY Dopo il positivo risultato del 2015, in Italia anche il 2016 ha fatto segnare un incremento generale delle vendite di lenti a contatto, in particolare per le giornaliere di Angelo Magri

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el 2016 le lenti a contatto giornaliere e le bisettimanali-mensili non colorate hanno fatto registrare un aumento complessivo del 3% di fatturato rispetto al 2015 sul mercato italiano. «Come l’anno precedente, principali protagoniste di questa crescita sono state le lenti giornaliere (+7% a valore), mentre per

le lenti a frequenza di sostituzione bisettimanalemensile si è evidenziata una frenata (-2%) – commenta il team specializzato nell’ottica di GfK, società leader in Italia nelle ricerche di mercato per il settore – Entrando nel dettaglio di materiale, il silicone hydrogel continua a essere particolarmente importante per le lenti bisettimanali-mensili, tanto

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che il contributo di queste vendite rimane positivo per tutte le categorie (sferico, torico e multifocale). Qui la tendenza è netta: +5% a favore del silicone hydrogel contro un decremento del -14% inerente all’hydrogel tradizionale». Più peculiare appare, tuttavia, la dinamica all’interno delle lenti giornaliere. «Il silicone hydrogel pesa solo il 27%, ma si è incrementato del 21% a valore – spiegano in GfK – L’impulso è dato soprattutto dalle lenti sferiche (+22%), grazie anche all’assortimento proposto dai vari produttori. Le lenti giornaliere toriche e multifocali sono invece cresciute soprattutto nel materiale tradizionale: questo dipende soprattutto dal fatto che le versioni in silicone hydrogel non sono ancora diffuse e rappre-

sentano “la sfida” per i prossimi lanci di prodotto». Per quanto riguarda, infine, i liquidi per la manutenzione, rimangono sostanzialmente stabili le soluzioni uniche per le lenti morbide (+2%) e quelle per i trattamenti delle lenti rigide (+1%). «I colliri invece crescono notevolmente (+8%), soprattutto grazie all’impulso dei prodotti dedicati all’affaticamento visivo e alla reidratazione», affermano sempre in GfK.

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SAFILENS, UN PARTNER ANCHE PER L’OTTICO DI DOMANI Il direttore vendite Italia, Massimiliano De Vita, rivela risultati e aspettative dell’azienda di contattologia di Angelo Magri

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l recente lancio della giornaliera torica, il consolidamento delle afocali, la penetrazione del mercato consumer con una campagna tv, radio e web. Safilens scavalca la metà di questo 2017 con riscontri positivi e obiettivi ancora più prestigiosi.

te efficace, immediata ed estremamente confortevole. Caratteristiche che sono proprie, insieme alla praticità, del nostro segmento 1day e sono quelle che l’utilizzatore cerca. Il nuovo design SleekForm garantisce una superficie estremamente regolare e spessori inferiori alle attuali offerte del mercato, il Quali sono gli obiettivi tectutto arricchito dalla brevettata e nici e commerciali che Saficollaudata fusiontechnology, sostilens si prefigge con il prossituti lacrimali naturali per un’espemo lancio della giornaliera rienza di porto ancora migliore. La torica? lente, disponibile in Italia a fine Alla BCLA Conference and Exhiestate, fornirà un ulteriore contribition di Liverpool a inizio giugno Massimiliano De Vita, direttore buto alla già importante crescita presentiamo in anteprima la nuo- vendite Italia di Safilens di Safilens, che negli ultimi anni va giornaliera, che va a completaha portato notevoli soddisfazioni re la famiglia fusion 1day: dopo la sferica e la anche in quei mercati che in passato si sono dipresbyo abbiamo sentito la necessità di svilup- mostrati più difficili da approcciare. pare una lente torica che fosse allineata all’ele- Qual è invece il bilancio sulle presbyo, vato livello delle altre due. Fusion 1day astigma in particolare sul mercato italiano? è figlia di un lungo percorso di sviluppo che ci La lente afocale merita un discorso a parte, si ha portati a un nuovo design, tanto semplice tratta indubbiamente di uno step cruciale nelquanto efficace. Il nostro reparto R&D, guidato la storia di Safilens e di qualcosa di particolare da Alessandro Filippo, ha perfezionato una len- nella contattologia. Il bilancio a circa due anni

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Speciale LAC Sotto, la confezione della nuova daily torica A destra, un passaggio della recente campagna televisiva dell’azienda

e mezzo dal lancio è estremamente positivo: Safilens ha affrontato un segmento come quello per la presbiopia con un prodotto che si differenzia e si distacca dai normali approcci in fatto di multifocali e di progressive. Nonostante le difficoltà nel presentare un design che i professionisti del settore ignoravano, perché semplicemente non esisteva nulla del genere, sono stati in molti a convincersi immediatamente del potenziale qualitativo e commerciale delle lenti presbyo. In Italia, dove siamo presenti con la nostra forza vendita e anche grazie alla collaborazione con alcuni tra i principali gruppi nazionali quali Coi-GreenVision, Vision Group e Oxo, la nostra penetrazione nel segmento specifico è andata ben oltre le aspettative in un tempo decisamente breve, tanto che la nostra lente afocale è divenuta probabilmente la lac morbida di riferimento per la presbiopia. Dopo la campagna TV e radio, quali altre iniziative di marketing Safilens ha in programma per afocali, torica o altre lac? È ancora presto per fare delle valutazioni, la campagna televisiva su Mediaset e Sky è appena terminata e quella radiofonica su RadioRai e Radio24 appena partita. Ovviamente continueremo con la nostra comunicazione agli utenti finali che, soprattutto sui social, si dimostrano molto interessati alle lenti a contatto a causa di una spesso scarsa conoscenza dell’argomento. In tal senso è la divulgazione la chiave per poter collaborare proattivamente con gli ottici.

Come si sta evolvendo il rapporto tra Safilens e il retail ottico italiano, indipendenti, gruppi e catene? Da sempre siamo molto attenti alle esigenze di tutti i nostri clienti e alle evoluzioni del mercato, cui abbiamo imparato a rispondere con prontezza, flessibilità ed efficacia. Da ormai molti anni lavoriamo con i principali gruppi nazionali, ma anche con catene e gruppi locali senza dimenticare il grande numero di indipendenti che trovano in Safilens un partner commercialmente ideale. È un dato di fatto che l’intero comparto ottico italiano stia cambiando pelle, sia per una normale evoluzione dello stesso sia come risultato di dinamiche commerciali quali acquisizioni, fusioni, espansioni e vendita online. Fortunatamente abbiamo esempi in Europa dove questo processo è già avviato da anni e con scenari molto meno catastrofici di quelli dettati dalla diffidenza al cambiamento tipicamente italiana. Il ruolo di Safilens in questo contesto è, soprattutto, fornire gli strumenti che consentano di valorizzare le professionalità, puntando sulla qualità del prodotto e il livello di servizio al cliente. Cercando di cogliere in questo cambiamento le opportunità e di condividere questa prospettiva con i nostri interlocutori. Siamo convinti che gruppi, catene e indipendenti sufficientemente lungimiranti abbiano già chiara quale sia la strada per affrontare l’evoluzione: il nostro ruolo è, come in passato, quello di affiancarli in questo percorso e prevedere le loro esigenze.

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PROMOZIONE ESTATE 2017 Con l’arrivo della bella stagione aumenta la richiesta di lenti graduate colorate. 3HU RÎ?ULUH LO PLJOLRU VHUYL]LR DL SURSUL 3DUWQHU &RPPHUFLDOL ΖWDO /HQWL SUHVHQWD OD QXRYD JDPPD GL LENTI COLORATE per il Vista-Sole PRONTE A MAGAZZINO QHJOL LQGLFL H FRQ H VHQ]D WUDWWDPHQWR LQWHUQR QHOOH WRQDOLW¢ GL FRORUH *ULJLR Marrone e Verde. 3HU PDJJLRUL LQIRUPD]LRQH VXOOD JDPPD YLVLWD LO QRVWUR VLWR ZHE ZZZ LWDOOHQWL FRP ZZZ LWDOOHQWL FRP


Speciale LAC

CONTATTOLOGIA: UN RUOLO CRESCENTE PER LA PROFESSIONE Lo dimostra l’ampiezza dell’intervento didattico e delle pratiche professionali, richieste dalla disciplina, che l’Istituto Zaccagnini di Bologna propone di Ario Terzi

I

n principio era l’occhiale, poi vennero le lenti a contatto. Questo potrebbe essere l’incipit della storia degli strumenti di correzione della vista che contribuiscono a risolvere il vitale bisogno di vedere e, possibilmente, vedere bene, che affligge da sempre il genere umano. Nel corso dei secoli, da quando di oggetti che nel tempo assumeranno la forma e la tipologia di occhiali si cominciano ad avere notizie e testimonianze, provenienti da più aree e paesi del mondo, gli occhiali sono stati l’unico strumento di correzione della vista in costante progresso di prestazioni oftalmiche e di utilizzo e barriera contro la cecità. Come sanno le persone che si occupano dei problemi dell’occhio, molti degli scienziati che nel tempo si sono dedicati ai problemi della vista (fisici, medici, oculisti, ottici, chimici, ecc) avevano intuito che la correzione dei difetti visivi, fisiologicamente ottimale, sarebbe stata quella che avrebbe accostato la lente all’occhio. Nonostante le conoscenze dell’ottica geometrica prima e di quella fisica poi progredissero, una barriera insormontabile rendeva ardua la soluzione auspicata: la disponibilità di un materiale refrattivo che potesse aderire alla pupilla. Anche se in letteratura la primogenitura delle lenti a contatto viene attribuita ad A.G Fick, che alla fine del 1800 applicò a un ametrope una lente sclerale in vetro, l’inizio di una nuova era per la correzione della vista avvenne a opera di un chimico, ricercatore dei polimeri dell’ex Repubblica ceco-

slovacca, Otto Wichterle, che nel 1951 mise a punto la prima lente a contatto ottenuta da un polimero. Da quel momento e sotto la spinta degli investimenti in ricerca delle major del farmaco, che intuirono da subito il potenziale terapeutico di questo nuovo strumento di correzione, si è giunti nella seconda metà degli anni 60 alle lenti gas permeabili e alla loro diffusione per un numero crescente di impieghi e di performance ottiche fino alla conquista della correzione dei presbiti, la più grande popolazione mondiale di ametropi bisognosi di correzione. Optometria e contattologia Più o meno nello stesso lasso di tempo l’optometria, nata molto tempo prima nell’alveo dell’oculistica e dell’ottica, uscì da una sorta di prolungato letargo e ottenne il riconoscimento ufficiale come disciplina e professione a iniziare dai paesi di lingua e cultura anglosassone per poi essere presente in tutti i paesi industrializzati, come attestato dal World Council of Optometry, l’organizzazione che sostiene lo sviluppo dell’optometria a livello globale, facendo da ponte fra tutti i soggetti coinvolti (industrie, optometristi, ottici, oculisti) allo scopo di garantire lo standard delle pratiche optometriche e il miglioramento della salute degli occhi e della qualità della visione. Con l’espandersi dell’uso delle lenti a contatto si afferma il ruolo della contattologia, disciplina portante dell’optometria, che, oltre al contributo specifico all’impiego delle lenti

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Speciale LAC ISTITUTO ZACCAGNINI, BOLOGNA DOTAZIONE DI STRUMENTI PER USO DIDATTICO E PER ESERCITAZIONI DI LABORATORIO DI CONTATTOLOGIA STRUMENTO Lampada a fessura (biomicroscopio con telecamera digitale) (versione senza telecamera digitale) Topografo corneale Aberrometro totale Oftalmometro Banco di applicazione delle lenti a contatto Lampada di Wood Tear Lab (laboratorio di contattologia) Polaris Tear Scope Set di prova

FUNZIONE PREVALENTE Osservazione della superficie oculare in funzione dell’applicazione delle lenti a contatto

PRODUTTORE CSO, Takagi, Nikon, Huvitz e altri

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Esame della conformazione della cornea e il rilevamento delle caratteristiche ottiche Calcolo delle aberrazioni ottiche del bulbo oculare Misurazione della curvatura della superficie esterna della cornea

CSO, Optikon 2000, Medmont

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Optikon 2000, Visionix

2

CSO

6

5

6 Osservazione della superficie oculare Misurazione del componenti e dell’osmolarità del liquido lacrimale Analisi del film lacrimale Misurazione del menisco lacrimale inferiore e altro. Analisi del film lacrimale Misurazione del menisco lacrimale inferiore e altro Set di prova di lenti a contatto corneali e sclerali

Vari

5 1

CSO

Vari

COLLOCAZIONE E UTILIZZO Aule e ambulatori didattica ed esercitazioni Aule e ambulatori esercitazioni Aule e ambulatori didattica ed esercitazioni Aule e ambulatori didattica ed esercitazioni Ambulatori esercitazioni Aule e ambulatori didattica ed esercitazioni Ambulatori esercitazioni Aule e ambulatori didattica ed esercitazioni

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Ambulatori esercitazioni

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Ambulatori esercitazioni

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Ambulatori esercitazioni

OPTOMETRIA E CONTATTOLOGIA: IL PERSONALE DIDATTICO DEDICATO DISCIPLINA O MATERIA • Valutazione delle condizioni oculari pre e post applicazione • Uso della strumentazione oftalmica • Lettura ed interpretazione delle evidenze e dei dati strumentali • Applicazione

DIDATTICA

PERSONALE DIDATTICO

Teoria: lezioni frontali Simulazioni/dimostrazioni in aule attrezzate

1 coordinatore 4 docenti

Esercitazioni/pratiche di laboratorio Tutoraggio per lo studio e le pratiche

1 responsabile 3 tutor 2 responsabili con Laurea In BSc Optometry – Aston University 11 docenti, di cui 3 impegnati a tempo pieno nelle attività cliniche

a contatto, partecipa a un’evoluzione complessiva di tutte le conoscenze dell’ottica e della funzionalità visiva nel senso più ampio. In particolare la contattologia, attraverso le conoscenze apportate agli esami della superficie dell’occhio e all’applicazione delle lenti, ha sviluppato l’accertamento delle abilità visive contribuendo a un più efficace esame della vista e a una migliore prescrizione degli strumenti di correzione. Nel nostro paese l’optometria diventa nel 1992 materia di studio per il conseguimento dell’abilitazione alla professione ottica e conquista un favore crescente presso i professionisti che ne fanno, attraverso l’ampliarsi della sua conoscenza, uno strumento base per la soddisfazione della clientela ametrope e di successo personale. Per approfondire, nel concreto dell’esercizio della professione, come si apprendono e si aggiornano le conoscenze e le pratiche della contattologia,

TEMPI DI IMPEGNO • 780 ore di aula per anno • 660 ore di pratica di applicazioni e uso della strumentazione • 80 ore di corsi di specializzazione in contattologia

ci siamo rivolti all’Istituto Zaccagnini di Bologna, che è stato fra i primi in Italia a occuparsi di contattologia e optometria ed è attivo come creatore di cultura specifica attraverso le oltre venti edizioni del suo Congresso Interdisciplinare e le esperienze, anche internazionali, compiute con la Aston University di Birmingham, concretizzate nel primo corso universitario di optometria inglese in Italia, e che ha certificato (ISO 9000/2015) le sue attività e le pratiche specifiche. Nei box in queste pagine riportiamo la consistenza e la qualità delle attrezzature e degli strumenti a disposizione della scuola e della formazione di ottica e di optometria dell’Istituto nello specifico campo dell’insegnamento della contattologia e la composizione del corpo dei docenti e del monte di ore dedicato alla materia: si può dedurre il peso e l’importanza che la contattologia ha acquisito negli ultimi anni per la professione.

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Attitude: idee di «seduzione»

La nuova collezione di LAC giornaliere Attitude by Desìo è pensata per la donna cosmopolita che vuole sorprendere ogni giorno “indossando” una luce diversa negli occhi. Le quattro tonalità della linea illuminano la naturale bellezza del viso con un impercettibile tocco di intensità ed eleganza trasformando ogni occasione in modo discreto ma inequivocabile: Rebel Grey, Delicious Honey, Wild Green e Romantic Blue. Ogni astuccio contiene 12 lenti disponibili sia nella versione plano sia in quella per ametropi con un’offerta di poteri diottrici molto ampia: da 0.00 a -6.00, in step da 0.25 per miopie medio-basse, da -6.00 a -13.00, in step da 0.50 per miopie elevate, da +0.50 a +6.00, in step da 0.25 per ipermetropie. Grazie alla sua finissima texture la nuance della lente si fonde perfettamente con il colore naturale dell’iride, creando una tonalità unica e dal sorprendente effetto naturale. Qualche esempio applicato alle principali tipologie di colore degli occhi:

Per schiarire

Per trasformare

Uno sguardo più brillante, più determinato. Il verde vibrante agisce come uno strumento di seduzione irresistibile.

Elegante e sofisticato, un blu riservato a coloro che sanno trasformarsi senza perdere la propria genuinità.

Occhio castano chiaro

Wild Green su occhio castano chiaro

Occhio castano scuro

Romantic Blue su occhio castano scuro

Per affascinare

Per stupire

Il segreto del successo si nasconde dietro una sfumatura di grigio: uno sguardo spontaneo con una punta di malizia.

Anche chi ha gli occhi chiari a volte desidera stupire… Un tocco di miele dorato per ottenere uno sguardo magnetico.

Occhio verde o nocciola

Rebel Grey su occhio verde o nocciola

Occhio blu

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Delicious Honey su occhio blu


DIETRO AL SUCCESSO DI UNA DONNA C’E’ LEI STESSA

LA CONFEZIONE DI ATTITUDE

L’ESPOSITORE DA BANCO

IL TRIAL BOX

come quelle dei prodotti delle altre linee Desìo, si presenta come un piccolo elegante cofanetto dai toni argentei impreziosito dalle stampe a caldo; contiene 12 lenti giornaliere e un vademecum con le combinazioni delle nuances disponibili.

grazioso come la cornice di un quadro ma allo stesso tempo pratico per le operazioni di riassortimento, ripropone la declinazione della campagna pubblicitaria del brand con le sue quattro belle protagoniste.

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Speciale LAC

COME TORNARE ALL’APPLICAZIONE PERSONALIZZATA DI LAC MORBIDE Con più di 14 miliardi di occhi sul pianeta, quanto è probabile che un’unica curvatura e un solo diametro possano andare bene per tutti? È la domanda posta da mark’ennovy a una recente tavola rotonda nella sede di Madrid, in occasione del suo ventesimo anniversario a cura della redazione

L’

incontro dello scorso aprile ha riunito alcuni professionisti europei per affrontare un’importante sfida: come ritornare all’applicazione personalizzata delle lenti a contatto morbide. Le presentazioni dei partecipanti hanno dato vita a un vivace confronto. Per Eef van der Worp, docente presso la Maastricht University, nei Paesi Bassi, «la vendita in rete e i test visivi online, disponibili anche tramite App, hanno indotto il consumatore finale a pensare che ottenere un paio di lenti a contatto sia molto facile: l’applicazione delle lenti morbide come scienza è stata sottovalutata negli ultimi vent’anni». James Wolffsohn, docente presso l’Aston University di Birmingham, nel

Regno Unito, ha condiviso l’opinione che le lenti a contatto siano considerate come prodotto da banco. «Non solo abbiamo dequalificato l’applicazione delle lac, ma abbiamo anche perso interesse per la loro applicazione», ha osservato il professionista inglese. Secondo van der Worp, ci sono alcuni fattori legati al drop out e al comfort su cui i professionisti possono fare poco. «Ma su altri, come la scelta corretta dei parametri che meglio si adattano al profilo del segmento anteriore o la scelta del materiale in funzione delle caratteristiche del film lacrimale, l’applicatore può fare la differenza – ha detto il docente olandese – E per fare la differenza gli obiettivi principali sono misurare la morfologia del segmento anteriore nei dettagli e progettare la migliore

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Speciale LAC condo Christian Kempgens, docente alla Beuth Hochschule für Technik di Berlino, anche la profondità sagittale ha limitazioni e, perciò, non è un parametro molto preciso, «ma è il migliore parametro singolo che abbiamo», ha detto. Per realizzare un’applicazione ottimizzata i professionisti ricorrono ad alcuni strumenti: dalla tavola rotonda è, infatti, emerso che è fondamentale conoscere il diametro della cornea. Questa misura può essere effettuata considerando diversi metodi: ad esempio, Giancarlo Montani, docente presso l’Università del Salento a Lecce, A sinistra, Giancarlo Montani usa un sistema durante il suo intervento fotografico per registrare i diametri forma di lente possibile dell’iride orizzonper quell’occhio». tale, verticale e La curva base potrebbe obliquo, mentre essere il punto di parGarcía Rubio ha tenza. Lo ha sostenuto affermato di utiElena García Rubio, lizzare un autodocente dell’Instituto refrattometro. Gli Nacional de Optomealtri misurano tria, di Madrid. Gillian semplicemente Bruce della Cameron l’HVID in mm con Optometry di Edimburun righello. La tago, nel Regno Unito, era vola rotonda ha, Alcuni relatori dell’evento organizzato a Madrid da mark’ennovy: d’accordo. «In passato quindi, evidenda sinistra, James Wolffsohn, Patricia Wagrez e Gillian Bruce utilizzavamo solo il vaziato che è neceslore delle curve base e sario cambiare le letture cheratometriche, come veniva inse- atteggiamento. Per Montani è giunto il momengnato alcuni anni fa durante i corsi di contat- to di modificare l’approccio all’applicazione tologia, e ciò era dovuto alla mancanza di al- di lenti morbide. «L’interazione fra il materiale tre informazioni relative alle lenti o alla forma delle lenti e il film lacrimale è considerata una dell’occhio, ma la ricerca ha dimostrato che non delle cause più importanti del discomfort e di c’è alcuna relazione tra parametri corneali cen- conseguenza del drop out, ma è necessario ritrali e il comportamento di una lente morbida cordare che il discomfort può essere associato sull’occhio», ha commentato la docente inglese. anche alla relazione fra lente e segmento ante«Elevazione, altezza sagittale e angoli tangenti riore – ha detto – Ed è per questo che dobbiamo sembrano essere diventati il nuovo standard per rivalutare il rapporto tra i due elementi, dando l’applicazione di lenti morbide – ha detto van importanza all’adeguato movimento e alla cender Worp – L’altezza sagittale media della super- tratura della lac». Montani ha poi analizzato i ficie oculare da un punto di vista clinico potreb- fattori che influenzano il comfort associato all’ube essere calcolata 3.750 micron per un occhio tilizzo di lenti morbide, con riferimento alle linee normale considerando una corda orizzontale di guida pubblicate come risultati del TFOS Inter15 mm, con una variabilità di 900 micron». Se- national Workshop on Contact Lens Discomfort

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Speciale LAC

Un momento della tavola rotonda: in piedi, Eef van der Worp

nel 2013. Il docente italiano ha suggerito un semplice approccio con tre domande relative al tempo di utilizzo confortevole, l’intensità e la frequenza dei sintomi. Dovrebbe inoltre essere registrata la natura del fastidio: ad esempio, secchezza, bruciore o irritazione. La discussione è quindi tornata all’applicazione delle lac e a quanto può essere semplice utiliz-

zare un set di lenti di serie per ottimizzare il tempo impiegato. Per Wolffsohn, non è necessario fornire un qualcosa che «calzi come un guanto – ha precisato – Quattro diametri e tre curvature, ossia 12 combinazioni, possono essere sufficienti per l’applicazione su occhi di giovani e adulti o nove combinazioni per occhi adulti: è sufficiente misurare l’HVID, aggiungere 2 mm per selezionare il diametro appropriato, applicare la curvatura centrale e, a seconda di ciò che si trova, salire o scendere per trovare l’applicazione ottimale». Ma molte altre combinazioni sono necessarie per l’applicazione su tutte le morfologie del segmento anteriore e le prescrizioni: i responsabili di mark’ennovy presenti alla tavola rotonda hanno ricordato che al momento l’azienda offre 86 combinazioni di curva di base e diametri e oltre 1,4 miliardi di opzioni per lente singola, inclusi tutti i parametri, Una fase della discussione: da sinistra, Elena García Rubio, Giancarlo Montani le geometrie e i materiali. e Christian Kempgens

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LENTE IBRIDA SU CORNEA MODIFICATA POST-CHERATOTOMIA RADIALE Le difficoltà che ci troviamo ad affrontare nell’applicazione di lac su una cornea modificata sono molte: ecco un caso pratico risolto con successo di Alfredo Mannucci Ottico, optometrista, ortottista assistente in oftalmologia, docente Sioo

I

l 70% dei pazienti sottoposti a chirurgia della cornea presenta dislacrimie soprattutto a discapito dello strato mucoso, dovute a un’irregolarità della superficie, alla ridotta sensibilità corneale e all’inevitabile uso di farmaci necessari dopo l’intervento. La sensibilità corneale sarà, dunque, notevolmente ridotta a causa della recisione delle terminazioni nervose a livello corneale. In fase di applicazione bisogna evitare che la lente appoggi in manieFigura 1

ra eccessiva nella zona delle cicatrici e, nello stesso tempo, che sia in grado di assicurare una buona ossigenazione e un adeguato ricambio lacrimale per scongiurare una neo-vascolarizzazione delle stesse. Cornee oblate ed estremamente irregolari rendono molto difficoltosa l’applicazione delle normali lac RGP (Figura 1). In questi casi ci potremmo trovare di fronte a lenti a contatto con appoggio irregolare, con un eccessivo movimento e nessuna stabilità, rendendo così impossibile l’applicazione. L’unico modo di stabilizzare la lac e tenerla lontana dalla cornea è utilizzare una geometria ibrida sclerale. In questo modo la lente, appoggiando sulla sclera, garantirà ottimo confort, ottimo centraggio e stabilità alla parte RGP, con i relativi benefici in termini di acuità visiva. Prendiamo un esempio concreto (Figura 2): • Donna, 46 anni. • Miopia pre-intervento: OD 3,00 dt, OS 5,00 dt. • 1992: sottoposta a cheratotomia radiale nel tentativo di correggere la miopia. • OD: 4 incisioni, OS: 6 incisioni. • Sovracorretta, diventata ipermetrope, inoltre riferi-

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Speciale LAC ci, a procurare i disturbi di visione maggiori al soggetto. In entrambi gli occhi abbiamo scelto di applicare le lenti ibride: grazie alla loro geometria inversa oblata, permettono alla lente RGP di adattarsi alla conformazione delle cornee e di non entrare in contatto con le cicatrici, le zone più sensibili e delicate, che non devono assolutamente entrare in contatto con il bordo della lac RGP (Figura 4). Sovrarefrazione e acuità visiva con lac: • OD: sf + 0,75 dt AV 10/10. • OS: sf - 0,75 dt AV 09/10. Quali sono le impressioni personali della portatrice? La portatrice ha riferito immediatamente un ottimo confort, che andava peggiorando con il tempo. L’acuità visiva notevolmente migliorata le permetteva di svolgere con più naturalezza tutte le attività giornaliere, da leggere chiaramente il cellulare a guidare in sicurezza. La visione notturna appare ancora scarsa, a causa della zona ottica risparmiata dalle incisioni troppo piccola (non correggibile con lenti a contatto). L’applicazione e la rimozione delle lac avviene in maniera del tutto naturale, essendo la paziente già abituata al porto di lenti morbide.

Figura 2

sce fin dai primi giorni uno spiccato fastidio nell’osservare fonti di luce diretta e notevole disagio in visione notturna. • 2004, refrazione: OD sf + 1,25 cil +0,50 ax 65 AV 8/10, OS sf +2,25 AV 7/10. • 2010, acuità visiva naturale: OD 5/10, OS 4/10, OO 5/10; • refrazione: OD sf +2,25 cil +2,50 ax 160 AV 6/10, OS sf +3,00 cil +1,50 ax 180 AV 5/10. I quadri topografici (Figura 3) evidenziano chiaramente quanto le incisioni abbiano “trazionato” la cornea appiattendola eccessivamente e facendole assumere una geometria oblata. Inoltre le incisioni hanno indotto un astigmatismo estremamente irregolare di valore 3,6 dt nell’occhio destro e 2,4 dt nel sinistro, in piena zona ottica. È proprio questo astigmatismo, unito alla diffrazione prodotta dalle cicatri-

Figura 4

(Le foto sono state gentilmente concesse dall’autore per la pubblicazione)

Figura 3

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Vita Research: formule innovative e nuovi strumenti per una contattologia di qualità

Uno degli obiettivi che la linea Vision Care di Vita Research si è prefissa fin dai primi tempi è stato realizzare prodotti per la contattologia che abbiano caratteristiche tali da consentire una gestione prospettica delle problematiche che potrebbero insorgere in seguito all’uso prolungato di dispositivi per la visione. Tutta la gamma è stata pensata al fine di offrire a ottici e optometristi degli strumenti (soluzioni per lenti a contatto, sostituti lacrimali, lenti, integratori e test per la valutazione del film lacrimale) che permettano di supportare il portatore sotto diversi punti di vista. La sensibilità aziendale su questo tema ha fatto sì che fossero messi a disposizione prodotti che tutelassero il portatore a lungo termine, evitando che, in seguito a un uso sistematico di prodotti conservati, i conservanti stessi si deponessero progressivamente sull’epitelio corneale. Sono state perciò progettate delle linee per la contattologia dalla tecnologia specifica. A soluzioni umettanti monodose non conservate si affiancano soluzioni multidose sia per la manutenzione delle lac sia umettanti e pulenti, conservate con tecnologia OxyChlorite®, molecola complessa e autostabilizzante che all’uso si scinde nei componenti fisiologici per l’occhio, al fine di prevenire quei fenomeni legati all’accumulo progressivo di conservanti sulla lente e sulla superficie corneale ed evitare, in questo modo, l’insorgenza a lungo termine di fenomeni di ipersensibilizzazione.

LINEA PER LA CURA E LA MANUTENZIONE DI LENTI A CONTATTO MORBIDE E RGP Regard® e Regard® K RGP sono soluzioni multifunzione per la disinfezione di lenti a contatto morbide e rigide gas permeabili che si avvalgono del sistema OxyChlorite® come innovativo metodo per la disinfezione delle lac. La molecola OxyChlorite®, subito dopo aver agito, si dissocia in acqua, sale e ossigeno (componenti del tutto fisiologici) rendendo l’ambiente oculare totalmente privo di conservanti ed evitando, in questo modo, un loro progressivo accumulo sull’epitelio. La molecola complessa e autostabilizzante OxyChlorite® ha dimostrato di avere elevate prestazioni in termini di efficacia, sicurezza, praticità nell’utilizzo (la soluzione può essere instillata direttamente nell’occhio), comfort e qualità della visione. Questo offre ai professionisti del settore uno strumento valido per orientarsi nella molteplicità di prodotti esistenti e rispondere, con soluzioni più confacenti, alle Figura 1. Regard® e Regard® K RGP, soluzioni multifunzione cura e la manutenzione delle lenti a contatto morbide e RGP diverse esigenze della vasta moltitudine dei portatori.

per la

LINEA UMETTANTI La linea umettanti di Vita Research è composta da prodotti umettanti e lubrificanti atti alla gestione di diverse tipologie di portatore. Le gocce oculari multi dose a doppia azione Reset® permettono sia un’azione pulente sia umettante restituendo all’occhio, con indosso una lente, quella freschezza e quella chiarezza nella visione che inevitabilmente può vedersi ridotta man mano che passano le ore, a causa del progressivo deposito di lipidi e proteine sulla superficie della lac. La progressiva

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ADV deposizione di residui organici può, inoltre, fungere da innesco per la formazione di ulteriori legami con agenti esterni sia di natura biologica (microorganismi) sia inorganica (polvere, conservanti presenti nei sistemi di disinfezione classica, ecc.) con conseguenze sul comfort, sulle prestazioni e sulla sicurezza del dispositivo lente. La soluzione oftalmica protettiva a tripla azione Vera Tears® può essere un valido aiuto in caso di discomfort correlato all’uso di lenti a contatto. Grazie ai suoi componenti, contribuisce a mantenere lo strato acquoso (per mezzo dell’acido ialuronico), a svolgere un’azione lubrificante (PEG) e a supportare il mantenimento dell’epitelio corneale (elettroliti essenziali). Indicata per l’uso con o senza lenti a contatto, dona sollievo immediato e protratto dalle sensazioni di secchezza, Figura 2. Reset®, gocce irritazione e stanchezza oculare non causate da condizioni patologiche, ma provocate da fattori oculari ad azione pulente esterni quali aria climatizzata, polvere, inquinamento, fumo e dall’esposizione prolungata agli e umettante schermi video. I flaconcini multi dose di Reset® e Vera Tears® si avvalgono della tecnologia OxyChlorite® per la conservazione. Wet® e Wet® Therapy, umettanti monodose non conservati a base di acido ialuronico, sono indicati nella gestione quotidiana delle lenti a contatto. Sono integratori lacrimali con formulazione a base di acido ialuronico ad alto peso molecolare a diverse percentuali, rispettivamente allo 0,10% e allo 0,15%: queste diverse concentrazioni permettono un uso specifico per portatori con particolare lacrimazione e/o con specifica tipologia di lente (la quale che può essere una discriminante per l’utilizzo di un dosaggio di acido ialuronico rispetto all’altro). Wet® Therapy è arricchito di elettroliti essenziali, utili in quei casi in cui l’epitelio corneale abbia bisogno di un particolare supporto. L’acido ialuronico ad alto peso molecolare utilizzato per questi prodotti consente un tempo di permanenza maggiore della soluzione oftalmica nell’occhio permettendo, in questo modo, di prolungare la sensazione di comfort per il portatore e di garantire un tempo di idratazione maggiore tra un’applicazione e l’altra, consentendo altresì un’ulteriore riduzione dei tempi di stress a cui un occhio con indosso una lac può essere sottoposto.

LENTI A CONTATTO Innovativa anche la recente proposta di lenti a contatto morbide giornaliere Revisa® Vitamin. Il portatore può, con un unico gesto, ripristinare quotidianamente una buona visione e apportare, allo stesso tempo, nutrienti utili per cornea e film lacrimale. Le lenti Revisa® Vitamin sono arricchite con vitamina E/B6/B12 e acido ialuronico, tutti elementi necessari per il buon funzionamento di un occhio sano in quanto apportano benefici in termini di idratazione, equilibrio, supporto al metabolismo oculare, protezione dai radicali liberi (azione antiossidante) e accelerazione dei processi riparativi della cornea. Le nuove lenti Revisa® Vitamin sono in grado di offrire quotidianamente i benefici delle vitamine e dell’acido ialuronico instillati a piccole dosi, supportando il metabolismo del segmento anteriore dell’occhio.

Figura 3. Revisa® Vitamin. Lenti a contatto morbide giornaliere con vitamina E/B6/B12 e acido ialuronico

STRUMENTI ACCESSORI PER LA GESTIONE E LA VALUTAZIONE DELLA FUNZIONALITÀ LACRIMALE Agli strumenti base per la visione, lenti e soluzioni, l’ottico e optometrista può affiancare ulteriori utili mezzi per la gestione dell’occhio secco. In particolare: • un integratore alimentare che possa supportare la funzionalità visiva “dall’interno” grazie ai componenti fortemente sinergici costituenti la sua formulazione. I componenti di Dhala®, acido alfa lipoico (ALA), acido docosaesaenoico (DHA), vitamina C ed E, forniscono infatti all’apparato visivo sia supporto neurotrofico (sostegno e nutrimento per nervo ottico e retina) sia antinfiammatorio, antiossidante e protettivo; • un test per la valutazione della funzionalità lacrimale, il Vita Test™, con il quale il professionista può valutare rapidamente, in soli 5 secondi, efficacemente, in modo semplice e non invasivo la quantità del film lacrimale del soggetto esaminato e orientarsi, di conseguenza, sui prodotti per la contattologia più idonei al suo cliente.

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Speciale LAC

IL LUNGO CAMMINO DELLA CONTATTOLOGIA MORBIDA Come è cambiata dal 1972 a oggi e quali sono i possibili scenari futuri di Alessandro Fossetti Direttore Irsoo

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a prima vera rivoluzione nelle lenti a contatto è stata realizzata con l’introduzione delle lenti morbide, avvenuta nel 1972. Le nuove lenti promettevano grandi cambiamenti, grazie alla rimozione del maggior ostacolo all’uso delle lac in quel periodo: lo scarso comfort delle lenti rigide. Sono passati quasi 50 anni e ancora oggi il comfort (questa volta delle lenti morbide) è al centro delle attenzioni di clinici e ricercatori. Vediamo i passi principali fatti nella contattologia lungo il cammino verso il miglioramento del comfort e quali sono le prospettive future.

non soltanto il campo dei portatori, ma anche quello degli applicatori, sempre meno preparati se non addirittura improvvisati. Se prima le conoscenze anatomico-strutturali e quelle fisiologiche e optometriche apparivano vincolanti, in seguito hanno cominciato a essere considerate se non inutili, quantomeno non indispensabili. Non si è capito che la professionalità serviva ancora, solo che doveva essere indirizzata ad altri aspetti dell’applicazione: il mantenimento dell’omeostasi corneale, la prevenzione dei disturbi della superficie oculare e degli eventi avversi. Tutto ciò ha portato all’inatteso aumento di un fenomeno quasi sconosciuto con le lenti rigide e poco diffuso con le lenti morbide tradizionali: il drop out.

L’avvento delle disposable L’introduzione delle lenti disposable, nel 1987, ha portato a una grande modifica nel comportamento degli applicatori. Non più attenti alla progettazione delle lenti, con il miglioramento della loro confortevolezza iniziale e l’introduzione della disponibilità di lenti di prova, piano piano si sono adattati a una sorta di routine, in un certo modo senza più porre attenzione al perché fanno certe cose o al modo in cui le fanno. Non a caso negli anni 90 c’era chi diceva che le lenti usa e getta avevano rovinato il mercato della contattologia, che non c’era più la professionalità, che le lenti a contatto erano banalizzate, ecc. In parte forse era vero, ma non a causa delle lenti. In realtà la disponibilità di prodotti molto performanti aveva allargato

L’illusione delle silicone idrogel Nel 1999 sono apparse le lenti in silicone idrogel. Grandi le attese per queste lenti: la riduzione dell’ossigenazione era considerata la causa della maggioranza delle problematiche legate al porto delle lenti, prima tra tutte la cheratite microbica. L’avvento di una lente in silicone idrogel con un’elevata trasmissibilità di ossigeno si pensava avrebbe risolto i problemi, a cominciare da quelli che riguardavano il porto continuo. Non è andata esattamente così. Le cose sono parzialmente migliorate, almeno per certi tipi di problemi, come l’arrossamento bulbare e pericheratico, i fenomeni legati all’ipossia; ma non è sta-

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In alto, profilo di una lente a contatto morbida durante la misura del raggio di curvatura A destra, misura del diametro di una lente a contatto morbida

to ridotto significativamente il drop out. Nonostante i miglioramenti apportati dall’avanzamento della tecnologia, il consumo totale di lenti nel mercato mondiale sembra ancora oggi essere stagnante: evidentemente il numero di portatori di lenti a contatto non è cambiato considerevolmente (Nichols et al, 2013). Apparentemente il numero dei nuovi portatori è bilanciato da quelli che abbandonano le lac. Dunque sembra che fare lenti che danno più ossigeno, sono più sottili, sono più bagnabili in superficie, mantengono di più l’idratazione, sono meno sottoposte alla formazione di depositi, non sia servito a sconfiggere definitivamente il drop out né a ridurlo in maniera significativa. Il tema fondamentale rimane quello del discomfort, che il Workshop della Tear Film Ocular Surface Society (TFOS, 2013) ritiene avere cause multifattoriali. Da sottolineare come, tra i vari fattori individuati, quali contenuto acquoso, ionicità, trasmissibilità, modulo, disidratazione, bagnabilità, depositi e coefficiente di frizione, solo per quest’ultimo è stato possibile dimostrare una correlazione con il discomfort da lenti a contatto. Il futuro? Più diametri e profondità sagittali Sembra oggi che sia giunto il momento di rivedere qualcosa anche negli aspetti geometrici relativi all’applicazione, un po’ abbandonati con l’avvento delle lac disposable. La contattologia è iniziata con la misura dei raggi centrali della cornea, ma già a partire dagli anni 80 si è cominciato a dare importanza anche alle curvature della periferia della cornea. D’altra parte ci sono evidenze che il raggio centrale, ma anche quello periferico, hanno poco a che

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ZEISS VISUSTORE: TUTTO IL FLUSSO DI LAVORO “IN UNA STANZA” È disponibile la nuova applicazione web per l’inserimento degli ordini che dà accesso a una serie di servizi e che si integra con la strumentazione dell’azienda per l’ottico di Nicoletta Tobia

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l nuovo tool di inserimento degli ordini di lenti oftalmiche è stato rilasciato poche settimane fa e va a sostituire progressivamente LogOn, l’attuale sistema dedicato di Zeiss in uso presso gli ottici. «Uno dei principali obiettivi di questo progetto è proporre ai nostri clienti uno strumento che possa divenire anche il riferimento di mercato per tale tipo di applicazione», afferma Angelo Ossola, Digital Ordering Systems Product Manager di Carl Zeiss Vision Italia. Le caratteristiche principali di VisuStore possono essere riassunte in quattro parole: veloce, semplice, intelligente e completo. «Veloce perché, ad esempio, permette di effettuare ordini di lenti di stock in meno di 30 secondi – spiega Ossola – Semplice poiché il flusso di inserimento dati è assolutamente intuitivo, aspetto di cui abbiamo avuto conferma già durante i primi giorni di rilascio. Intelligente perché importa la visualizzazione 3D degli spessori, consentendo di simulare la comparazione di due offerte differenti,

e il rendering delle aree di visione: con queste due funzionalità può essere utilizzato dall’ottico anche come strumento di vendita al portatore finale, attraverso cui mostrare a quest’ultimo le reali caratteristiche di ciò che gli sta offrendo

Il nuovo Zeiss VisuStore consente all’ottico di controllare gli strumenti, fare l’ordine e monitorarne lo stato semplicemente utilizzando l’iPad

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Lenti oftalmiche come soluzione ai suoi problemi visivi. Infine è completo, poiché riassume in un unico ambiente i plus di tutte le nostre attuali soluzioni, integrandoli in una singola applicazione». Un altro vantaggio di VisuStore è che integra la connessione completa di tutta la strumentazione Zeiss per l’ottico, per cui il professionista può, da un’unica interfaccia, controllare gli strumenti, effettuare l’ordine e monitorarne lo stato. «Questo offre al nostro cliente un’esperienza di utilizzo davvero unica – commenta il manager – Inoltre VisuStore può essere usato su qualsiasi sistema collegabile a internet e dà la possibilità di gestire la connessione con i tracciatori dall’iPad. Perciò con il solo tablet l’ottico è in grado di eseguire le misurazioni, utilizzare ad esempio i.Profiler Plus per la refrazione oggettiva, il centratore elettronico i.Terminal 2 e così via, trasmettere tutti i parametri raccolti attraverso il server i.Com a VisuStore, connettere la formula che riceve dal tracciatore all’ordine, inviarlo e verificarne lo stato di avanzamento tramite Webtracking». Il fatto che l’applicazione sia controllabile totalmente dall’iPad è, secondo il manager, un plus notevole: il professionista può muoversi liberamente nel negozio con il proprio cliente, mostrandogli semplicemente, stando al suo fianco, il risultato estetico, dal punto di vista degli spessori e delle aree di visione, delle lenti che gli sta proponendo, esattamente sulla montatura che ha scelto. Viene così coinvolto il portatore, per un livello di esperienza di acquisto superiore. «L’introduzione di questa novità, dunque, raggiunge il duplice obiettivo di razionalizzare il lavoro dell’ottico inserendolo in un unico flusso logico e di rimandare al cliente finale un’immagine più professionale e tecnologicamente avanzata – aggiunge Ossola – Sono alcune settimane che stiamo rilasciando l’applicazione e facendo dei webinar con i clienti. I primi feedback sono entusiastici: proseguiremo contattando tutti gli ottici che oggi utilizzano LogOn per farli migrare sulla nuova piattaforma, quindi proporremo anche dei training frontali per il primo utilizzo. Inoltre VisuStore nei prossimi mesi si rinnoverà con altre importanti novità: sarà infatti uno strumento in evoluzione continua, sulla base

EnergizeMe, relax per gli occhi dei portatori di lenti a contatto Da una ricerca di mercato commissionata recentemente da Zeiss sugli utilizzatori di lac in Italia, Stati Uniti, Germania e Cina è emerso che il 61% del totale le indossa per più di otto ore al giorno e l’88% soffre di affaticamento visivo, soprattutto dovuto all’incrementato uso quotidiano di dispositivi digitali. Nel 65% dei casi la lente a contatto è sostituita dagli occhiali da vista per svolgere attività quali leggere, guardare la tv o continuare a utilizzare i device tecnologici anche di sera. A livello italiano la percentuale di questi ultimi si alza fino al 92%. Da qui nasce la definizione di “Generazione &”, con cui si indicano coloro che prediligono le lac quando cercano estetica e comfort, ma non disdegnano l’occhiale per terminare la giornata. Le lenti EnergizeMe di Zeiss nascono per dare risposta a questi clienti, fino a oggi considerati un target marginale per le lenti oftalmiche, offrendo una soluzione ad hoc per soddisfare le loro specifiche esigenze visive. Il portatore di lac trascorre la sua giornata senza i limiti visivi connessi all’uso dell’occhiale: i movimenti di capo e collo infatti sono molto più dinamici.ll design delle lenti EnergizeMe tiene in considerazione tali abitudini e le incorpora nella costruzione della geometria della lente. A ciò si aggiungono l’applicazione della tecnologia Digital Inside, che ottimizza le aree di visione considerando sia la lettura di stampati sia di dispositivi digitali, e il trattamento DuraVision BlueProtect, per schermare parte della luce blu e ridurre l’affaticamento visivo tipico di chi usa per molte ore i device tecnologici.

sia delle nostre idee circa le modalità con cui supportare i partner nel migliorare il loro lavoro quotidiano sia dei feedback che riceveremo dagli ottici».

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Le lenti progressive contengono aberrazioni che generano immagini sfocate e distorsioni nelle zone periferiche. Queste aberrazioni: • Limitano il campo di visione nitida. • Deformano la percezione dello spazio. • Disturbano la visione binoculare. Il sistema visivo ha la capacità di compensare una parte degli effetti di tali aberrazioni con uno sforzo di adattamento.

Lo stress visivo si avverte quando il sistema visivo impiega troppe energie per compensare gli effetti di queste aberrazioni.

COME FUNZIONA IL NOSTRO SISTEMA VISIVO? Il nostro sistema visivo si comporta come una macchina fotografica. Nikon, grazie al suo know-how nell’ottica di alta precisione, fornisce nuove prospettive nell’ottica-oftalmica per una qualità dell’immagine precisa e realistica.

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L’effetto prismatico delle lenti progressive crea una percezione distorta dello spazio e una deformazione delle immagini. Deformation Tuner di Nikon controlla le distorsioni introdotte dagli effetti prismatici, nelle aree di visione laterali, riducendo l’effetto «onda» e offrendo una visione senza stress per ogni direzione di sguardo.

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DESIGN OTTIMIZZATO GRAZIE AL POTERE DI NODE Nikon Optical Design Engine è un sistema sviluppato da Nikon specializzato nel calcolo delle superfici ottiche. È impiegato da Nikon per 2 specifici scopi: la ricerca e sviluppo di fotocamere, e delle altre attrezzature di precisione, e per il calcolo real-time delle lenti oftalmiche.

Quando lo sguardo è rivolto lateralmente, gli occhi non osservano attraverso la stessa porzione di lente. Le immagini percepite dall’occhio destro e dall’occhio sinistro, quindi, sono differenti e devono essere ricongiunte per facilitare la fusione da parte del sistema visivo. Binocular Tuner ottimizza il design non solo nell’area centrale della lente ma, soprattutto, nell’area periferica.

NODE prende in considerazione i parametri del portatore, valuta le aberrazioni e gli effetti prismatici a ogni giro di calcolo ripetendo calcoli in loop fino a ottenere il design ottimizzato per ciascuna prescrizione. Obiettivo: ridurre le aberrazioni e ottenere il design ottimale, definito inizialmente dagli ingegneri Nikon attraverso le 3 tecnologie di Presio Master Infinite.

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Rodenstock Road Sun, la lente da sole ideale al volante e nelle attività outdoor Le lenti Rodenstock Road e Road Sun rappresentano una soluzione ottimizzata per la guida, ma idonea anche per ogni altra attività quotidiana. Nella versione Sun, inoltre, sono le piacevoli e fidate compagne nei viaggi, nelle vacanze o durante le attività outdoor in pieno sole. Scegliendole, si sceglie la forza di 4 principali elementi utili alla performance visiva.

1. Ampi campi visivi per favorire i rapidi cambiamenti di messa a fuoco I portatori di progressive o di monofocali di potere medio-elevato possono riscontrare una zona “annebbiata” guardando lateralmente attraverso la lente. I design Rodenstock Road offrono più ampi campi visivi senza alcuna penalizzazione in visione periferica e un’elevata stabilità delle immagini. Quest’ultimo elemento agevola i rapidi cambiamenti di sguardo, rendendo più semplice passare dalla visione della strada al cruscotto, allo specchietto. Oltre a una puntuale visione da lontano, le persone presbiti avranno accesso all’intero cruscotto grazie al campo visivo extra-large per le distanze intermedie. 2. Visione nitida e contrastata nelle diverse condizioni luminose La presenza di aberrazioni di alto ordine (HOA) produce un decremento sia dell’acuità visiva sia del contrasto. In particolare tale effetto si manifesta tanto a basse luminanze, come al crepuscolo o di notte, quanto di giorno, soprattutto con l’utilizzo di lenti da sole. Le lenti Rodenstock Road e Road Sun, nei segmenti Perfection ed Excellence, riducono sensibilmente gli effetti indotti dalle HOA attraverso: • Pupil Optimization, un modello di ottimizzazione che riduce la presenza dell’aberrazione sferica oculare, tenendo conto dell’influenza del diametro pupillare a tutte le distanze e nelle diverse condizioni luminose. • DNEye (riservato ai possessori di DNEye Scanner), un sistema che riduce i disturbi indotti dalle diverse HOA determinate individualmente attraverso l’aberrometro. La specifica colorazione marrone 75% ad alto contrasto offre un’adeguata protezione solare, senza mai essere troppo scura. 3. Riduzione dell’abbagliamento Se alla sera i nostri occhi sono disturbati sia dai fari delle auto che procedono in senso opposto sia dai riflessi provocati dalle luci dei veicoli che giungono posteriormente, durante il giorno e in pieno sole, i nostri occhi si trovano spesso a dover affrontare un eccesso di abbagliamento. Le lenti Rodenstock Road Sun, grazie allo specifico trattamento Solitaire Protect Road Sun 2, riducono l’abbagliamento offrendo un maggior comfort e sicurezza sia alla guida sia nell’utilizzo outdoor.

1. Più ampi campi visivi con Rodenstock Road Sun

2. Maggior contrasto con Rodenstock Road Sun

3. Minor abbagliamento con Rodenstock Road Sun

4. Visione spaziale ottimizzata per una migliore stima delle distanze Una buona stima delle distanze, particolarmente importante nelle manovre, nei parcheggi e nei sorpassi, richiede una buona visione spaziale. La frequente presenza di differenze diottriche tra i due occhi potrebbe generare campi visivi asimmetrici, compromettendo proprio tale visione. Per ovviare a questo disagio, le lenti Rodenstock Road sincronizzano i campi visivi dei due occhi, anche in caso di anisometropia. Con la stagione estiva alle porte, è importante ricordare al pubblico quanto conti essere consapevolmente equipaggiati e protetti dall’azione solare. Oltre alla colorazione, diventa importante considerare la scelta di una geometria che possa offrire le migliori performance. Rodenstock Road Sun, grazie alle sue esclusive caratteristiche, può rappresentare la risposta ai bisogni di molti consumatori che desiderano una maggiore sicurezza e comfort in pieno sole, sia alla guida diurna sia nell’utilizzo outdoor. N5 2017 56

4. Migliore stima delle distanze con Rodenstock Road Sun



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Corriere DAI summer edition: la novità DAI OPTICAL INDUSTRIES dedicata a tutti i clienti DAI OPTICAL propone il CORRIERE DAI SUMMER EDITION, un calendario di promozioni dedicate agli ottici che abbraccia tutto il periodo estivo. Le iniziative, in vigore sino alla fine di agosto, saranno dedicate ad alcuni dei prodotti più funzionali, efficienti e richiesti dell’azienda oftalmica. SAFER TWENTY, valida sino al 30 giugno. Acquistando due lenti Safer 1.6 di serie con Blue Scudo il professionista della visione avrà diritto allo sconto cliente più un ulteriore sconto del 20% su qualsiasi tipologia di lente Safer (da 1.56 a 1.67). SAFER TWENTY è, inoltre, cumulabile con SAFER SUMMER SMILE, la promo valida sino al 31 luglio, dedicata alle Safer 1.6 di ricetta con colorazione a un prezzo davvero speciale. A giugno saranno in promozione anche le lenti progressive DIVA IAD con ottimizzazione per destrimani e mancini DSX a un prezzo eccezionale! A giugno e luglio, oltre alla SAFER SUMMER SMILE, cumulabile con SAFER 20, è attiva la promozione per COLOR MIRROR XTRA, un nuovo trattamento sulle fotocromatiche Transitions Xtractive che unisce specchiature glamour e trattamento antiriflesso Decor interno. Per i clienti più esigenti, per le consegne urgenti è attivo QUICK COLOR, il servizio di produzione e consegna veloce. Ordinando, entro le 16, una lente di ricetta con indice 1.5 colorata, la lente sarà costruita e l’ordine sarà evaso in giornata. Il tutto a un prezzo super light. Per luglio e agosto DAI OPTICAL propone, inoltre, POLARIZZATI 2017: acquistando una lente polarizzante l’ottico avrà diritto allo sconto cliente più un ulteriore sconto del 50% sull’altra lente. Per ogni coppia di lenti polarizzanti acquistate, il professionista della visione riceverà, gratuitamente, la nuova CARD TESTER da consegnare ai propri clienti. La card, oltre a garantire l’autenticità del prodotto, consente all’utente finale di testare immediatamente l’efficacia delle lenti polarizzanti attraverso l’apposito watch box. A completare il ventaglio di servizi e opportunità messe a disposizione dall’azienda a tutti i professionisti della visione, il TESTER DA BANCO Polara, da esporre nel proprio centro ottico e da utilizzare come ausilio di vendita per consentire a ciascun cliente di “toccare con mano e vedere” il funzionamento della lente. Il tester è in promozione a luglio e agosto con la promo POLARTESTER: acquistando una lente Polara, si potrà richiedere il Polara Tester con l’aggiunta di una piccola differenza di prezzo (promo cumulabile con POLARIZZATI 2017 e viceversa). 58

www.daioptical.com N5 2017


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Lenti oftalmiche

CATALOGO ESSILOR: COME INNOVARE, DIFFERENZIARSI E PERSONALIZZARE Sono i valori del listino 2017, in vigore dal 27 aprile a cura della redazione

I

l catalogo racchiude un’offerta ampia ed è la forza delle novità in campo». stato concepito per permettere a ogni cen- È proprio la ricca gamma di innovazioni a essere tro ottico di trovare il giusto mix nella pro- l’elemento di novità di rilievo dell’edizione 2017. pria offerta al cliente finale. «Una ricerca «Prima fra tutte le rivoluzionarie Varilux X Seriche si concentra sulle nuove esigenze visive del es, rese disponibili in anteprima esclusiva dal 3 portatore e che si riflette nei maggio per i Centri Specialitre valori fondamentali che sti Varilux Eyecode e i Centri Essilor Italia pone a supporto Specialisti Varilux – spiega del canale ottico: innovazione, Barzaghi – Ovvero le nuove differenziazione e personalizlenti pensate per una moderzazione – afferma Alessandra na generazione di presbiti, la Barzaghi, marketing manager Generazione X, nata tra il 1965 di Essilor Italia – Penso che le e il 1980, particolarmente dinovità e le promozioni contenamica e sempre connessa». nute nel Catalogo Lenti 2017 Una lente che introduce un siano uno strumento unico per nuovo criterio di riferimento supportare i nostri partner nel per le progressive, il “volume rispondere alle sfide che oggi di visione”. «Grazie alla nuova il mercato ci pone di fronte. tecnologia Xtend che rimodelUno strumento che porta con la una nuova zona di visione sé anche uno sguardo al futunella lente, quella del volume Alessandra Barzaghi, marketing manager ro senza pari, che deriva dalda vicino, i presbiti sperimendi Essilor Italia

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Lenti oftalmiche

La copertina del Catalogo Lenti 2017 e la sezione dedicata alla Varilux X Series

della lente, grazie a una disponibilità potenziata di geometrie: di serie per i design Varilux S e Varilux E Series, le Varilux Physio 3.0 e le monofocali evolute Eyezen, è invece, opzionale per le nuove Varilux X Series, le Varilux Comfort 3.0, le Essilor 360° e le monofocali di costruzione». Debuttano nel Catalogo anche i due nuovi design dedicati alla guida: Varilux Road Pilot II, destinata ai presbiti, ed Essidrive, per gli ametropi. Entrambi beneficiano del nuovo trattamento specializzato Crizal Drive, che può ridurre fino al 90% i riflessi durante la guida notturna. «Novità anche per il mondo vista-sole, per dare la possibilità ai centri ottici di rispondere alle richieste sempre più esigenti dei portatori – aggiunge la manager – Le colorazioni Physiotints, realizzate con pigmenti naturali, brevetto esclusivo Essilor, già disponibili con numerose combinazioni tra tinte, intensità e sfumature, si arricchiscono del nuovo colore Blu Ink, uniforme e degradante, pronto a cogliere le ultime tendenze colore anche per le lenti vista-sole. Nuove specchiature leggere flash, Blue Shadow e Bronze Shadow, si uniscono alla Silver Shadow per offrire nuovi punti luce alle colorazioni Physiotints e Beauty Eyes». Particolare attenzione anche per le lenti dinamiche Transitions XTRActive, nella versione Flash To Mirror, con l’apertura ai design Varilux S, Varilux E, Varilux Physio 3.0 e Varilux Comfort 3.0 e alle monofocali di costruzione, nei materiali Ormix 1,6 e Orma 1.5.

teranno una visione nitida a una molteplicità di distanze per la stessa direzione di sguardo, per catturare ogni dettaglio nella distanza dal vicino all’intermedio, anche in movimento – precisa la manager – È evidente che all’interno del catalogo un posto d’onore è dedicato a questa straordinaria lente che offre, inoltre, due livelli di personalizzazione esclusivi Essilor: Varilux Xclusive 4D e Varilux X track, per dare forma e posizionare il volume di visione grazie ai parametri Near Vision Behavior, che racchiudono aspetti comportamentali e posturali, unici per ogni portatore». Un importante aggiornamento interessa la gamma delle Varilux con Varilux Physio 3.0, Varilux Comfort 3.0 e Varilux Liberty 3.0. «Un upgrade tecnologico con l’obiettivo di migliorare sensibilmente lo stile di vita di chi già indossa lenti progressive e di chi vi si approccia per la prima volta – prosegue Barzaghi – Si amplia anche il raggio d’azione di Eye Protect System, per un perfetto equilibrio tra protezione avanzata dalla luce nociva (Blu-Viola e Raggi UV) ed estetica

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L’OPTOMETRIA COME LA BORGHESIA DEL XIX SECOLO?

di Sergio Cappa

“Con il tifo accade questo. L’individuo sente nascere in sé un malessere psichico che si aggrava rapidamente e si trasforma in una estenuata disperazione. Nel frattempo si impadronisce di lui una spossatezza fisica che si propaga non soltanto ai muscoli e ai tendini ma anche alle funzioni degli organi interni, non ultime quelle dello stomaco che rifiuta il cibo con disgusto…”. Siamo alle battute finali del corposo Buddenbrooks Verfall einer Familie, il primo romanzo dello scrittore tedesco Thomas Mann, Nobel per la Letteratura nel 1929, pubblicato a ventisei anni, nel 1901. Descrive la progressiva rovina di un’agiata famiglia della borghesia mercantile di cereali, fondata da Johann Buddenbrook nel 1768 a Lubecca, nel corso di quattro generazioni, ritraendo lo

stile di vita e i valori morali della borghesia anseatica. Mann trasse profonda ispirazione dalla propria storia familiare e dal milieu sociale che frequentò in gioventù. Brillantissima ed estrema sintesi della narrativa realistica dell’Ottocento nella quale all’etica luterana originale, improntata al lavoro e al dovere da cui originava il lustro politico e mercantile, subentra una progressiva inquietudine e indolenza che emergono definitivamente nella fragilità dell’ultimo rampollo, Hanno. Rappresenta magistralmente la metafora del declino della borghesia europea del secolo XIX, la sua caducità piena di malinconia ma anche di grazia. Nelle settimane scorse hanno cominciato a “prender forza a poco a poco come auretta

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assai gentil” (Gioachino Rossini, Il Barbiere di Siviglia) delle indiscrezioni sempre più convergenti sulla sospensione o addirittura dissoluzione dell’OEP, l’Optometric Extencion Program, e della SOE, la Società d’Optometria d’Europa. Comunicati ufficiali non se ne hanno ma rumors sempre più allineati sembrano confluire. Se fossero confermati rappresenterebbero anch’essi la metafora dell’optometria che abbiamo conosciuto. Il secolo XX l’ha vista nascere e crescere ma la maturità definitiva, nel secolo XXI, sarà necessariamente diversa e alle nuove leve “sedute sulle spalle dei giganti” (Isaac Newton, Lettera a Barrow) è affidato l’orgoglio di individuarla e interpretarla al meglio.


I PARTNER B2EYES N52017

16 ESPERIALAB 20020 Arconate (MI) Via della Scienza, 32 Tel. 0331 461879 info@esperialab.it 41-42-43 ESSILOR ITALIA 20141 Milano Via Noto, 10 Tel. 02 535791 Fax 02 53579270 marketing@essilor.it 55 FABIANO GRUPPO EDITORIALE 14050 Moasca (AT) Reg. Rivelle, 7/F Tel. 0141 1706694 Fax 0141 856013 info@fgeditore.it

35-52 HOYA 20024 Garbagnate Milanese (MI) Via Zenale, 27 Tel. 02 990711 Fax 02 9952981 hoya@hoya.it www.hoya.it

IV copertina CARL ZEISS VISION 21043 Castiglione Olona (VA) Via Mazzucchelli, 17 Tel. 800 258327 marketing@vision.zeiss.com www.vision.zeiss.it

53 IRSOO 50059 Vinci (FI) Piazza della Libertà, 18 Tel. 0571 567923 Fax 0571 56520 info@irsoo.it www.irsoo.it

57 C.S.O. 50018 Scandicci (FI) Via degli Stagnacci 12/E Tel. 055 7221913 Fax 055 721557 support@csoitalia.it www.csoitalia.it

23 ITAL-LENTI 32015 Puos d’Alpago (BL) viale Alpago, 222 Tel. 0437 454422 Fax 0437 46751 prima@itallenti.com www.itallenti.it

21-58 D.A.I. OPTICAL INDUSTRIES 70056 Molfetta (BA) Via dei Calzaturieri, 9 Z.I. Tel. 080 3974278 Fax 080 3973431 www.daioptical.com

47 ISTITUTO BENIGNO ZACCAGNINI 40141 Bologna Via Ghirardini, 17 Tel. 051 480994 Fax 051 481526

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56 RODENSTOCK ITALIA 20089 Rozzano (MI) Centro direzionale Milanofiori Strada 7 palazzo T3 Tel. 02 31041 rodenstock.italia@rodenstock.com www.rodenstock.com

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I copertina SAFILENS 734079 Staranzano (GO) Piazza Risiera San Sabba, 7 Tel. 0421 272616 Fax 0421 770614 safilens@safilens.com www.safilens.com

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45 FORMELLI 1945 40033 Casalecchio di Reno (BO) Via Cerioli, 23 Tel. 051 590911 info@formelli1945.it 13 BLUDATA INFORMATICA 31030 Breda di Piave (TV) Via delle Industrie, 10 Tel. 0422 445442 Fax 0422 699318 info@bludata.com www.bludata.com

31 MARK’ENNOVY Casella postale n° 42 Via Milo Burlini, 39 31050 Ponzano Veneto (TV) Tel. 800 785183 Fax 800 7885 184 servizio.clienti@markennovy.com www.markennovy.com

9 NETCITY 59100 Prato (FI) Via Rimini, 49 Centro Direzionale Leonardo da Vinci Tel. 0574 21460 Fax 0574 600542 www.netcityitalia.com 48-49 NIKON LENS WEAR Tel. 800 194321 Fax 02 95441766 servizioclienti@nikonlenswear.it www.nikon-lenswear.it Pagina rigida OCCHIOXOCCHIO 44124 Ferrara Via Renata Viganò, 12 Tel. 0532 909537 Fax 0532 900789 info@occhioxocchio.it www.occhioxocchio.it 39-50 OFTALMICA GALILEO 20122 Milano Corso di Porta Romana, 6 Tel. 02 243441 Fax 02 24344834 info@galileoitalia.it www.galileoitalia.net 26-27 QUALIMED 21052 Busto Arsizio (VA) Corso Sempione, 176 Tel. 0331 162 99 10 Fax 0331 183 8472

II copertina LUXOTTICA 20123 Milano Piazzale Luigi Cadorna, 3 Tel. 02 863341 info@luxottica.com www.luxottica.com/it

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2 SALMOIRAGHI & VIGANÒ 20138 Milano Via Mecenate, 90 Tel. 800 882233 partnership@salmoiraghievigano.it www.salmoiraghievigano.it 62 SEIKO OPTICAL 20013 Magenta (MI) Via F.lli di Dio, 2 Tel. 02 15494120 Fax 02 1542816 info@seiko-optical.com www.seiko-optical.com III copertina SGA Scuola di Gestione Aziendale www.scuolagestioneottica.it 59 SIOO 50121 Firenze Stazione di Santa Maria Novella, binario 1/A Tel. 055 216033 Fax 055 216033 info@scuolaottica.it www.scuolaottica.it 51 TRANSITIONS OPTICAL www.transitions.com www. mytransitions.it 5 VISION GROUP 20141 Milano Via Ripamonti, 44 Tel. 02 92885300 Fax 02 92885348 info@vision-group.it www.vision-group.it 33-36-37 VITA RESEARCH 00040 Ariccia (RM) Via Variante di Cancelliera, 40 Tel. 06 934980 Fax 06 9345037 info@vitaresearch.com www.vitaresearch.com


Novità e Innovazione in Presbiopia. Menicon amplia la gamma Miru 1month con Miru 1month Menicon Multifocal, lente morbida progressiva a sostituzione mensile, destinata a portatori presbiti, miopi e ipermetropi.

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Menicon è il primo produttore giapponese di lenti a contatto. Miru significa vedere in giapponese ed è il nome scelto da Menicon per la sua nuova gamma di lenti morbide. Che si tratti di lenti giornaliere come Miru 1day Menicon Flat Pack oppure a sostituzione mensile come Miru 1month Menicon, per soggetti miopi e ipermetropi, oppure Miru 1month Menicon for Astigmatism, l'innovazione di Menicon questa volta riguarda la presbiopia lanciando la nuova lente: Miru 1month Menicon Multifocal Qualche cenno sulla presbiopia La presbiopia è la diminuzione della capacità di adattamento dell'occhio dovuta all'invecchiamento. Con l'età la visione da vicino diminuisce. La presbiopia sopraggiunge a metà percorso di vita. È costante, irreversibile e progressiva. Oggi, più del 50% della popolazione è presbite. Molti di loro conducono una vita attiva, possiedono un telefono cellulare, un tablet e/o un computer. Per lungo tempo gli occhiali hanno rappresentato l'unica soluzione, poi sono apparse le lenti a contatto progressive e la chirurgia refrattiva per alcuni. Le lenti a contatto erano quindi un'ottima soluzione per i giovani presbiti, ma offrivano soltanto un compromesso visivo per le presbiopie elevate.

Una tecnologia avanzata Dopo 20 anni di ricerche Menicon ha concepito una lente a contatto che si può applicare a un maggior numero di presbiti: Miru 1month Multifocal. In visione da vicino l'occhio converge verso il naso e la pupilla si restringe. L'innovazione sta proprio nell'aver messo a punto una lente a contatto morbida con una visione da vicino decentrata in posizione naturale di lettura. Questa tecnologia permette così di ottimizzare la visione da vicino, nel caso di forti presbiopie, senza penalizzare la visione da lontano. Queste lenti sono disponibili in due geometrie complementari: LOW e HIGH in funzione della necessità del portatore.

LOW

HIGH

Questa nuova generazione di lenti a contatto morbide consente un'ottima applicazione grazie ad una gamma di parametri estesa (da +6.00 a -13.00). Inoltre, il loro materiale in silicone hydrogel ultra permeabile all'ossigeno, garantisce una massima ossigenazione alla cornea, un'idratazione ed un comfort ottimale per tutto il tempo di porto delle lenti a contatto. (Sono disponibili sia in confezione da 3 che da 6 lenti. Da completare con la manutenzione consigliata con la soluzone SOLOCARE AQUA®).

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SGA SIO-O nasce con la finalità di supportare la crescita del Centro Ottico fornendo gli strumenti manageriali indispensabili ad affrontare le sfide dei prossimi anni. In un mercato sempre più esigente e competitivo ci occupiamo di formare l’ottico imprenditore sui temi strategici della gestione dell’attività: saper comunicare con i propri clienti, pianificare e monitorare l’attività economica, gestire le risorse aziendali, sviluppare campagne di marketing e web marketing professionali.

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Lenti a contatto o lenti per occhiali? Ogni portatore di lenti a contatto possiede anche un occhiale e questo viene utilizzato molto più spesso di quanto si immagini. “Generazione &” è il nostro modo di chiamare questo gruppo di portatori che sceglie di indossare entrambi i prodotti e che ama passare dall’uno all’altro. ZEISS ha creato una lente proprio per loro, andando a rispondere ai loro bisogni e alle sfide visive del mondo digitale moderno.

ZEISS EnergizeMe. Le lenti per occhiali create per portatori di lenti a contatto. Una nuova soluzione per dare sollievo agli occhi riducendo l’affaticamento visivo e offrendo una visione nitida e confortevole

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