Aspetti clinico terapeutici delle patologie vitreoretiniche

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Capitolo 1

ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL VITREO E DELL’INTERFACCIA VITREO- RETINICA Fabrizio Giansanti, Cristina Nicolosi

COMPOSIZIONE MOLECOLARE E STRUTTURA DEL VITREO

Il gel vitreale è costituito principalmente da acqua, proteine solubili, collagene ed acido ialuronico. Ha un volume di circa 4 ml (80% del volume dell’occhio umano). Le poche cellule normalmente presenti nel vitreo si trovano prevalentemente nella corteccia vitreale e comprendono ialociti, fibroblasti e cellule gliali. La concentrazione totale delle proteine nel vitreo umano è compresa tra 0.5 e 1 mg/ml. È stato identificato un gran numero di proteine diverse, un’elevata quota delle quali deriva dal plasma, come l’albumina e le immunoglobuline, che rappresentano più dell’80% delle proteine vitreali 1, 2. La principale proteina strutturale del gel vitreale è rappresentata dal collagene, la cui concentrazione nel vitreo umano è di circa 300 µg/ml, costituendo solo lo 0.5% delle proteine totali 3. In particolare, lo stato di gel vitreale è mantenuto da un network di fibrille di collagene eterotopico, costituito per il 60-70% da collagene di tipo II, per il 20-25 % da collagene di tipo IX e per il 10-15% da collagene di tipo V/XI 3, 4, 5. Il collagene di tipo II e il tipo V/XI si giustappongono in maniera sfalsata e si legano per formare fibrille molto lunghe, non ramificate e sottili, di diametro uniforme, compreso tra 10 e 20 nm. Il collagene di tipo IX è un proteoglicano regolarmente distribuito e legato lungo la superficie delle fibrille di collagene di tipo II e V/XI e contribuisce a mantenerle distanziate, grazie alle sue catene di condroitin solfato 5 (Fig. 1). Le fibre collagene si formano durante il periodo prenatale e il loro numero rimane costante nel corso della vita. Non c’è evidenza che tali fibre vengano metabolizzate nel vitreo adulto e che rigenerino dopo vitrectomia. Tra gli spazi della rete di fibre collagene è contenuta una grande quantità di acido ialuronico, un polisaccaride puro ad alto peso molecolare, altamente idrofilico, fondamentale nel mantenere le fibrille collagene distanziate, grazie alla sua capacità di legare acqua e respingere ioni, minimizzando così lo scattering della luce 6. Nel vitreo sono presenti quantità minori di altri tipi di collagene, come il collagene XVIII, e altre proteine vitreali non collageniche come le fibrilline, le fibuline, il versicano e l’agrina. Vi sono poi proteine con funzione regolatorie, come la proteina opticina 6. Mutazioni nel collagene II e V/XI possono determinare la vitreoretinopatia di Stickler, in cui il vitreo presenta un aspetto liquefatto, con aumentato rischio di distacco di retina a causa della predisposizione alla formazione di grandi rotture posteriori 7. Dal punto di vista macroscopico il corpo vitreo umano ha la forma di una sfera, con una depressione nella porzione anteriore, posteriormente al cristallino. Nella sua struttura è importante distinguere topograficamente la corteccia vitreale, che è lo strato più esterno, un core vitreale centrale e la base del vitreo, che rappresenta la principale zona di ancoraggio del vitreo alle strutture circostanti, a cavallo dell’ora serrata. Nel core centrale del corpo vitreo le fibrille collagene hanno la loro minima concentrazione, mentre la loro massima concentrazione si ha nella base vitreale, che ne rappresenta altresì la sede di 13


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