Il Dr. Lucio Buratto è un medico oculista specializzato nella chirurgia della cataratta e nella chirurgia refrattiva (tecnica che corregge la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia); in ambedue i settori ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale ed ha pubblicato numerosi trattati di tecnica chirurgica. Si occupa inoltre della terapia chirurgica e non chirurgica (cross linking) del cheratocono. In breve ecco le sue principali tappe professionali. Tra i primi in Europa ha cominciato ad effettuare la facoemulsificazione, la tecnica di estrazione della cataratta che a tutt’oggi è la metodica più sofisticata di intervento; contemporaneamente ha iniziato ad utilizzare i cristallini artificiali da camera posteriore da impiantare dopo facoemulsificazione. Ha pubblicato il primo trattato italiano sulla moderna chirurgia della cataratta che per numerosi anni è stato considerato la “Bibbia” italiana della chirurgia della cataratta; negli anni successivi ha pubblicato numerosi altri trattati sull’argomento e sulla correzione della miopia leggera e forte con laser e con cristallini artificiali. Ha proposto ed utilizzato, primo assoluto a livello mondiale, il laser ad eccimeri all’interno della cornea per il trattamento della miopia elevata (tecnica ora chiamata LASIK). È stato anche uno dei primi a livello internazionale a trattare la miopia lieve con le tecniche di superficie (PRK). Ha ricevuto il massimo riconoscimento internazionale per un chirurgo refrattivo, il premio “Barraquer” per le sue ricerche ed innovazioni sulla chirurgia refrattiva con laser, al Congresso Internazionale di Dallas dell’American Academy of Ophthalmology. Successivamente ha avuto dall’American Academy of Ophthalmology, l’Award Certificate. Durante la sua vita professionale ha organizzato e diretto 53 congressi ed ha partecipato come relatore e docente a 386 congressi nazionali ed internazionali ed ha pubblicato 53 trattati di tecnica operatoria, alcuni tradotti, oltre che in inglese, anche in spagnolo, russo e altre lingue. È membro di dodici Società Oftalmologiche internazionali. A tutt’oggi ha eseguito molte migliaia di interventi chirurgici di cataratta e di chirurgia refrattiva. www.buratto.com – www.camospa.it – e-mail: office@buratto.com
ISBN 978-88-89629-91-8
Euro 20,00
Lucio Buratto Valerio Verrecchia
Occhio e Guida
Fabiano Editore
Copyright 2011 Lucio Buratto Piazza della Repubblica, 21 - 20124 Milano e-mail: office@buratto.com Impaginazione e stampa: Fabiano Group srl Reg. San Giovanni 40 – Canelli (AT) Si ringrazia Medicongress per la preziosa collaborazione.
Gli Autori e l’Editore declinano ogni responsabilità per eventuali errori contenuti nel testo. Tutti i diritti sono riservati. È vietata ogni riproduzione totale o parziale. Questa pubblicazione è stata resa possibile grazie al contributo essenziale di:
Fabiano Editore ISBN 978-88-89629-91-8 Finito di stampare: Maggio 2011
A mio fratello Fidia. Una persona che si è sempre distinta per la sua professionalità , onestà e purezza d'animo. Lucio Buratto
Agli amici e alla vita. Valerio Verrecchia
Gli Autori Il Dott. Lucio Buratto è un medico oculista specializzato nella chirurgia della cataratta e nella refrattiva (tecnica che corregge la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia). In ambedue i settori ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale tra cui, al Congresso dell’American Academy, il massimo riconoscimento internazionale per un chirurgo refrattivo. Dott. Lucio Buratto Piazza della Repubblica 21, Milano – Tel. 02 6361191
Il Dr. Valerio Verrecchia è un medico chirurgo che frequenta l’ultimo anno della Scuola di Specializzazione in Oftalmologia presso l’Ospedale S. Salvatore dell’Aquila. Si occupa di diagnosi e terapia della cataratta, glaucoma e patologia vitreo-retinica. Ha partecipato come relatore a 9 congressi dedicati ai trapianti di cornea e alla diagnosi e terapia del glaucoma.
Indice 9
Introduzione
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Informazioni e statistiche
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Anatomia e fisiologia dell’occhio
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Consigli generali per una guida sicura
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Alcol, droga e guida
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Sviluppi futuri
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Visita oculistica e guida
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Conclusioni
Introduzione
Circa la metà della popolazione mondiale presenta problemi alla vista, che corregge utilizzando occhiali oppure lenti a contatto. Numeri riscontrabili anche in Italia, dove il 48% della popolazione corregge il proprio difetto visivo con occhiali e il 6% con lenti a contatto*. Ma quali sono i principali difetti visivi o vizi di refrazione che, se non corretti, possono dare problemi alla guida di veicoli? Primi tra tutti la miopia: è un difetto di refrazione che provoca una visione sfocata da lontano, mentre la visione da vicino è buona. È il difetto della vista più frequente al mondo: solo in Italia ne è affetto il 25% della popolazione e gli italiani miopi sono circa 14 milioni**. Con una correzione adeguata la vista può diventare nitida e chiara e consentire una guida ottimale. Il secondo difetto per numero di persone affette (circa sei milioni*) è l’ipermetropia. È un vizio di refrazione che, se lieve, spesso non dà particolari sintomi, in quanto l’occhio, attivando alcune sue particolari muscolature interne, compensa naturalmente. Al contrario se il difetto è moderato o elevato occorre una correzione, altrimenti insorgeranno sintomi quali astenopia (stanchezza visiva), dolore frontale, rossore agli occhi e lacrimazione e di conseguenza problemi alla guida. L'astigmatismo è un difetto visivo molto comune (si stima che in Italia vi siano circa 5 milioni di astigmatici***. Nell'astigmatico l'occhio vede un po’ allungato, fa fatica a mettere a fuoco correttamente, si stanca e di conseguenza ha limiti visivi che poi si ripercuotono sulla guida. La presbiopia, infine, è un disturbo della vista caratterizzato dalla perdita graduale, progressiva e irreversibile della capacità di mettere a fuoco da vicino. Colpisce le persone dopo i 40 anni: in pratica l’occhio perde gradualmente la sua elasticità e, più in generale, il sistema di messa a fuoco perde di efficienza; in generale è un difetto compatibile con l’atto della guida senza correzione a meno che non coesista qualcuno dei vizi refrattivi prima elencati. Ed inoltre, considerando il tasso di longevità della popolazione italiana, la cataratta sta assumendo sempre di più un ruolo dominante tra le affezioni oculari che contrastano con una guida sicura e disinvolta. Ed infine altre patologie che possono, se scompensate, dare
*
Da “Lenti a contatto-benessere della vista”, Convegno Milano marzo 2010. ** Fonte Istat 2000. *** Fonte Thea 2010.
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problemi visivi e quindi di riflesso alla guida sono il diabete e l’ipertensione per la retinopatia conseguente ed il glaucoma per il danno indotto sul nervo ottico, come di seguito meglio specificato. Questa pubblicazione è divisa in una prima parte, statistica, con cui si vuole impattare sull’animo del lettore su quanto sia importante, da punto di vista sociale, avere una buona vista alla guida di veicoli. Si continua, poi, con un breve excursus sull’anatomia e fisiologia dell’occhio umano; seguono i criteri necessari per una buona vista adattata ad una guida sicura ed i consigli al cittadino-automobilista per avere una guida sicura anche nelle varie condizioni ambientali o sotto l’uso di sostanze, con riferimenti al Nuovo Codice della Strada. Si conclude con il trattare gli sviluppi futuri sia dal punto di “vista” del guidatore che delle automobili, delle strade e delle leggi. Lucio Buratto Valerio Verrecchia
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Informazioni e statistiche Sovente le persone si recano dall’Oculista per la prescrizione di una correzione lenti o per una visita lamentando scarsa visione alla guida dell’automobile o perché è stato negato loro il rinnovo della patente. È colpa dell’esaminatore della scuola guida o della Motorizzazione Civile troppo severo oppure, al contrario, scrupolosamente è stato rilevato un problema visivo, per cui l’atto della guida dell’automobile può diventare un rischio serio non solo per il conducente? Quante volte ci capita, da automobilisti, di imprecare contro il conducente dell’automobile che ci precede per la sua guida lenta, indecisa e “centrale”, perché non riusciamo a sorpassare … e ci chiediamo: “ma chi te l’ha data la patente?!”; e poi nel momento in cui finalmente sorpassiamo ci viene quasi da sorridere (sorriso amaro!) quando ci rendiamo conto che a guidare è un anziano con la tipica postura alla Mr Magoo! Allo stesso modo quante volte ci capita, da oculisti, di ricevere a visita un ultra ottantenne che ci dice che gli hanno negato il rinnovo della patente e che vorrebbe un occhiale “più grande” per riottenerla: in fin dei conti “usa l’automobile solo per andare al bar del paese o per andare a prendere i nipotini a scuola!”. E tu lì davanti ad 1/10 per occhio non migliorabili con ulteriori correzioni cerchi di fargli capire che la patente con una cataratta così evoluta non la riavrà mai a meno che non si faccia l’intervento e che è pericoloso guidare in queste condizioni, specialmente con bambini a bordo, e nello stesso tempo pensi “ma finora come avrà fatto a guidare? A fiuto, forse? E pensi anche, da Oculista, che una tale cataratta non l’ha sviluppata certo in due o tre anni (tempo intercorso dall’ultimo rinnovo della patente), o per lo meno è improbabile, e rifletti su quanto possano essere illogiche e azzardate certe visite mediche! La sicurezza stradale è un tema molto sentito ed attuale in Italia come ovunque nel mondo. Basti pensare alle cifre che rimbalzano sui giornali od in televisione. Secondo le stime pubblicate nel 2009 dall’OMS nel “Global status report on road safety”, ogni anno i morti sulle strade sono circa 1,3 milioni e le persone che subiscono incidenti non mortali sono tra i 20 e i 50 milioni (informazioni dal Centro Nazionale di Epidemiologia, sorveglianza e promozione della Salute Epicentro): una vera e propria carneficina!
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Lucio Buratto, Valerio Verrecchia
Gli incidenti sono un problema di salute pubblica molto importante, ma ancora troppo trascurato. Per l’OMS sono la nona causa di morte nel mondo fra gli adulti, la prima fra i giovani di età compresa tra i 15 ed i 19 anni e la seconda per i ragazzi dai 20 ai 24 anni. Si stima, inoltre, che senza adeguate contromisure, già nel 2010 rappresenteranno la terza causa globale di morte e disabilità (Epicentro, Centro Nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute). Secondo il rapporto 2009 “European status report on road safety”, dell’OMS Europa, ogni anno circa 120 mila persone muoiono a causa di incidenti stradali nella regione europea dell’OMS, mentre 2,4 milioni rimangono infortunate (Epicentro, Centro Nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute). Secondo il rapporto ISTAT-ACI relativo gli incidenti stradali avvenuti in Italia nel 2008, si sono verificati circa 220 mila incidenti stradali, che hanno causato oltre 310 mila infortuni e quasi 5 mila decessi (Epicentro, Centro Nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute); le città sono i luoghi in cui avviene la maggior parte degli incidenti in Italia. Nel 2008, infatti, il 76,8% degli incidenti mortali si è verificato su strade urbane, causando oltre 228 mila feriti (il 73,5% del totale) e oltre 2 mila morti (43,9% del totale). Nel 2008 la punta massima di incidentalità si è registrata alle ore 18, con altri due picchi distribuiti tra le 8 e le 9 e le 12 e le 13. Diverso il discorso per la mortalità, che si mantiene superiore alla media dalle ore 21 alle 7 del mattino e raggiunge un picco alle ore 5 (6 decessi ogni 100 incidenti). In sostanza di notte si verificano meno incidenti, ma più pericolosi e mortali. In particolare, tra il venerdì e il sabato avvengono il 44% degli incidenti, il 45,1% dei decessi e il 47,2% delle lesioni (Epicentro, Centro Nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute). Le persone maggiormente colpite sono i conducenti dei veicoli coinvolti (il 69,8% dei morti e il 69,2% dei feriti). I passeggeri trasportati rappresentano il 16,5% dei morti e il 24,1% dei feriti, mentre per i pedoni i dati sono fortunatamente più bassi (6,6% di feriti e 13,7% dei morti). Il dato più allarmante, in comune con altri Paesi, si conferma anche in Italia: sono i giovani tra i 25 ed i 29 anni la categoria più colpita dalle conseguenze degli incidenti stradali, mentre i conducenti feriti sono più frequenti tra i 30 ed i 34 anni. Tra i passeggeri la frequenza più elevata di morti si inserisce nella fascia compresa tra i 15 ed i 19 anni, mentre tra i pedoni i più colpiti sono gli anziani.
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Occhio e Guida
Secondo una ricerca condotta dall’Università Bicocca di Milano su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 960 persone il 18,6% dei volontari sottoposto ai test ha rivelato un’acutezza visiva inadeguata, l’1,9% una visione cromatica inadatta, il 2,3% un campo visivo al di fuori dei limiti della norma, il 24,5% una visione notturna insufficiente e il 3,2% una visione binoculare impropria. Tutti, naturalmente, erano regolarmente muniti di patente di guida. Cifre allarmanti, che lo studio mette in correlazione con un altro dato importante: il 59,13% degli incidenti stradali sarebbe dovuto a cause direttamente o indirettamente attribuibili alla “scarsa capacità percettiva” del guidatore; si va dal mancato utilizzo di lenti appropriate, all’abbagliamento, all’elaborazione non ottimale delle “informazioni” raccolte attraverso gli occhi, gli orecchi ed altro. Rientrerebbero in questa casistica, per esempio, molti degli incidenti imputati nei verbali delle forze dell’ordine a comportamenti come “guida distratta o indecisa”, ma anche il numero di quelli dovuti ai segnali di “stop” non rispettati ed alle “precedenza a destra” non osservate, nonché gli investimenti di pedoni sulle strisce (fonte: Quattroruote Febbraio 2010). È proprio recente la proposta di un nostro deputato, nonché Presidente della Commissione Trasporti della Camera, di fissare un’età limite di 80-85 anni oltre la quale non sarà più possibile guidare l’auto; per ora questa è solo un’idea che deve far riflettere… Comunque per ora, secondo il Nuovo Codice della Strada entrato in vigore nell’agosto del 2010, l’ottantenne che intende rinnovare la patente deve sottoporsi ad una visita della commissione medica locale (ASL) come chi è affetto da gravi patologie (disabile, handicap motorio, epilessia, etc). Il compito di stabilire l’idoneità alla guida è quindi affidato ad un pool di tre medici (tra i quali non è compreso lo Specialista Oculista); la durata della patente è di due anni dopo di che per essere rinnovata ha ancora necessità di eguale visita. Ad oggi non esiste una legge che pone limite di età per la guida; teoricamente è possibile guidare anche fino a 100 anni o più. L’11 gennaio 2011, invece, è entrato in vigore il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 30 novembre 2010, che recepisce la direttiva 2009/112/CE sui requisiti fisici ed i relativi accertamenti medici per ottenere il rilascio o il rinnovo della patente di guida per i soggetti con patologie dell’apparato visivo diagnosticate e documentate, per i diabetici e per gli epilettici.
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Va subito sottolineato che l’accertamento dei requisiti visivi richiesti di questo Decreto si applica solo a soggetti “con patologie a carico dell’apparato visivo” e non a tutti i soggetti che volessero chiedere il rilascio o il rinnovo della patente di guida. Non si possono chiudere gli occhi davanti alle cifre riportate dall’ANIA (Associazione Nazionale fra Imprese Assicuratrici) che rilevano che il 30% degli incidenti è causato da una guida distratta, con un costo sociale di 31 miliardi di euro. Cifra enorme! Senza contare il dolore dovuto ai lutti ed ai sogni infranti di migliaia di persone. E per guida “distratta” non si intende solo l’uso illecito di telefoni cellulari o navigatori, di computer di bordo o uso di I-Pod o altro. Ma anche la mancanza di attenzione dovuta ad un rallentamento psico-motorio che la vita fisiologicamente impone con l’avanzare degli anni. In realtà l’età avanzata è solo un fattore di rischio, in quanto si può essere poco vigili e pronti nei riflessi a 65 anni così come essere lucidissimi a 80 anni. Una proposta sensata potrebbe essere quella di rinnovare anno per anno la patente di guida dopo una certa età e comunque rilasciarla dopo aver ricevuto un certificato medico anche oculistico specialistico che attesti l’abilità e l’idoneità visiva alla guida, (la legge attuale passati i 70 anni richiede il rinnovo ogni tre anni). Occorre comunque accettare l’idea che nel 2018 saremo il Paese più vecchio d’Europa (fonte: Corriere della Sera) e che l’aspettativa di vita è di 78 anni per gli uomini e di 84 anni per le donne. “Dobbiamo prendere atto” spiega Sandro Salvati, Presidente della Fondazione Ania, “che siamo un Paese di vecchi … E che le visite mediche per il rinnovo della patente spesso sono solo sulla carta”. Secondo recenti statistiche dal Royal National Institute of Blind, un automobilista su tre non è stato sottoposto a visita oculistica negli ultimi due anni e quindi potrebbe essere a rischio di incidente d’auto (fonte inglese: car accident claim). Insomma, vederci bene per chi guida è fondamentale, ma il “processo visivo” è influenzato da molti fattori: la luminosità dell’ambiente, le caratteristiche dell’oggetto osservato, la capacità visiva del soggetto, il suo stato psicofisico e molto altro ancora. Il problema è che ciò viene tenuto in scarsa considerazione dalla normativa italiana per il rilascio e il rinnovo della patente. E questo, tenendo conto anche del progressivo invecchiamento generale della popolazione (e quindi della riduzione generale delle prestazioni psico-fisiche), può costituire un fattore di rischio non trascurabile.
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Occhio e Guida
I dati su citati sono impressionanti, tanto da poter definire gli incidenti stradali delle vere e proprie stragi, che però con opportuni accorgimenti si possono evitare o quantomeno ridurre drasticamente. Le cause prevalenti degli incidenti sono ben note: distrazione, alcool, stupefacenti, ed in più alterate situazioni delle strade, avverse condizioni atmosferiche, mezzi automobilistici inidonei ed altre. A tutte queste però, come detto, se ne aggiunge una forse troppo spesso sottovalutata: si ignora, infatti, che una delle più accertate cause di incidenti stradali è la vista non ottimale di chi guida: ben il 59% degli incidenti infatti, sarebbe causato, direttamente o indirettamente, proprio da questo fattore (fonte: Automobili e Quattroruote 2010). Gli occhi, dunque, al centro del problema: occhiali o lenti a contatto non appropriati o non utilizzati, difetti visivi non corretti, abbagliamento, scarsa percezione dei colori comportano la non corretta lettura delle informazioni sulla strada, sulla
L’abbagliamento può costituire un grosso problema durante la guida
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Lucio Buratto, Valerio Verrecchia
Un fatto importante è che almeno un automobilista su dieci non sa di avere problemi di vista. Si evidenzia, quindi, l’opportunità di sottoporsi ad un periodico esame di controllo oculistico per verificare le condizioni della propria vista. Gran parte delle informazioni necessarie alla guida e riguardanti il traffico stradale vengono fornite dalla vista
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cartellonistica e sul comportamento degli altri automobilisti. Demonizzare tutte le altre cause di incidente è doveroso; specialmente alcol e droga, ma non va ovviamente dimenticato che un incidente stradale può essere causato anche da altre situazioni. E la vista è, senza dubbio, una di queste. L’importanza dell’informazione stradale di tipo uditivo, che l’utente automobilistico può utilizzare, si è andata pian piano riducendo perché meno efficace considerando il tasso di inquinamento acustico delle nostre città, nonché il grado di disattenzione alla guida per l’uso di strumenti radio o telefoni cellulari. Con un visus normale, naturale o corretto, in autostrada un cartello è ben leggibile da 100 m; già soltanto con una diottria di miopia in meno, invece, si riesce a leggerlo solo da appena 25 m di distanza. Questo significa che viaggiando a 120 km/h, anziché 3 secondi si hanno solamente 75 centesimi di secondo per leggere un cartello, elaborare l’informazione e reagire di conseguenza. La differenza non è poca! Un fatto importante è che almeno un automobilista su dieci non sa di avere problemi di vista e ciò è tanto più preoccupante se si pensa che le informazioni necessarie alla guida sono fornite per il 90% dagli occhi e che particolari condizioni esterne e meteorologiche (nebbia, pioggia, alba, crepuscolo, entrata e uscita dalle gallerie, ed altro) rappresentano momenti critici a causa di una significativa riduzione/alterazione delle capacità visive. Ciò nonostante gli italiani sembrano curare meno del dovuto la propria efficienza visiva, come confermano dati statistici che attestano al 42% la percentuale di coloro i quali portano dispositivi correttivi contro una media generale europea del 48-50%. A lanciare questo allarme è la Commissione Difesa Vista, che ha avviato una significativa campagna informativa dal tema "La vista e la guida: la sicurezza della vista in vista della sicurezza" per sensibilizzare i media e il grande pubblico sull’importanza della perfetta efficienza visiva. Alla luce di queste considerazioni si evidenzia, quindi, l’opportunità di sottoporsi ad un periodico esame di controllo oculistico per verificare le condizioni della propria vista; in quest’ottica viene altresì proposta l’istituzione obbligatoria di un certificato specialistico oculistico per ogni candidato al rilascio o al rinnovo della patente di guida (da” l’Osservatorio Sicurezza Giovani dell’Aci, l’Etra SpA, la Commissione Difesa Vista e la Provincia di Milano”). Dunque, gran parte delle informazioni necessarie alla guida e riguardanti il traffico
Occhio e Guida
Esame della refrazione e dell’acuità visiva
stradale vengono fornite dalla vista. Gli occhi, infatti, consentono di raccogliere la luce dall’ambiente, trasformarla in rapidissime sequenze di impulsi nervosi che vengono inviati alla parte posteriore del cervello dove sono collocate le aree occipitali deputate al processo della visione. L’immagine vista è composta da una miriade di singole informazioni (intensità luminosa, colore, posizione etc ), che possono essere considerate simili ai pixel delle fotocamere. Come nelle fotocamere, quanti più pixel abbiamo, tanto migliore sarà l’immagine. In questo modo il guidatore ha possibilità di vedere e trarre informazione dalla cartellonistica e segnaletica stradale, di vedere i semafori e di impostare o modificare, di conseguenza, la modalità della propria marcia. E poi vedere male può costare molto caro: meglio farsi controllare regolarmente che pagare i danni di un incidente: infatti gli incidenti conseguenti esclusivamente a problemi di vista sono più frequenti di quanto non si pensi. L'ADAC (Automobil club tedesco) calcola che in Germania siano in media 160.000 all'anno gli incidenti dovuti alla vista difettosa. I danni, naturalmente, sono molto consistenti e non solo per le compagnie di assicurazione … però queste ultime hanno una via di
Chi guida dovrebbe essere sottoposto a visite oculistiche regolari e periodiche
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