N102018
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Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Dicembre 2018 numero 10 www.b2eyes.com In copertina Omisan
N102018 Sommario
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di b2eyes magazine
B2TRADE Editoriale Prendiamo in contropiede la presbiopia 3 Attualità Oftalmica, segnali positivi dalle progressive 4 Blackfin, punta di diamante del distretto 6
VisionOttica: l’evoluzione del retail passa dal digitale 8 Essilor, in 1700 al roadshow 10 Optovista, 25 anni da artigiani tecnologici 16 Cecop Italia, il Business Plan diventa realtà 18
Editore FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it Redazione Via Petitti, 16 - 20149 Milano Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it Grafica e impaginazione FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Stampa Giuseppe Lang - Arti Grafiche S.r.l. Via Romairone, 66/N - 16163 Genova Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 18653 Copia omaggio
B2STYLE Moda Borchie 20 Gatto rivisitato 22 Glitter 24 Strass 26 Occhio allo stile Occhiali, una scelta… naturale 28 B2EXPERT Contro-intuitivo Se fosse arrivato il momento di iniziare a vendere? 32 Strategie d’impresa I social media nel business? Una questione di ascolto 34 Legale Fatturazione elettronica, esonero temporaneo per gli ottici 38 Lab Lenti sclerali multifocali: una visione stabile per tutti i presbiti 40 Education Zaccagnini, uno sguardo ancora più internazionale 44 Irsoo, ancora più ricerca nel 2019 46 B2TECH Lenti oftalmiche
Hoya, nuovi strumenti per dialogare con la classe medica 48 Zeiss, la formazione evolve al passo con i tempi 50 Lenti a contatto Desìo e Irsoo, sperimentazione sulle lac cosmetiche 52
Lo gnommero
La menzogna ha il naso lungo (a dispetto di Voltaire) 54
NOVITÀ EDITORIALE Redazione: Via Petitti 16 – 20149 Milano
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Sede operativa: FGE srl − Reg. Rivelle 7/F − 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 – Fax 0141 856013 info@fgeditore.it − www.fgeditore.it
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Editoriale
Prendiamo in contropiede la presbiopia
di Angelo Magri
È
la dura legge del gol, fai un gran bel gioco però, se non hai difesa gli altri segnano e poi vincono. Loro stanno chiusi ma alla prima opportunità salgon subito e la buttan dentro a noi”. Si può parafrasare una delle più originali canzoni di Max Pezzali, La dura legge del gol, per parlare di presbiopia e, quindi, di lenti progressive? Se si individua nella compagine che fa un gran gioco il complesso delle aziende oftalmiche, forse sì. E nel risultato finale la ancora limitata penetrazione del multifocale in Italia, pure. I dati di mercato non mentono: la quota delle progressive sul totale del business oftalmico oggi in Italia si aggira intorno al 20%, in crescita sì, come evidenziato dai dati di mercato disponibili, ma non in maniera tale da parlare di un vero e proprio salto di qualità. E questo nonostante gli innumerevoli e diversificati sforzi da parte, appunto, dell’industria fornitrice. Che cosa le impedisce, allora, di non subire goal e, quindi, di vincere la partita? Si potrebbe pensare alla spinta eccessivamente promozionale sui prezzi di buona parte della distribuzione succursalista o alla necessità di un più elevato livello di aggiornamento professionale per alcuni ottici o, ancora, alla disinvoltura con cui certi oculisti suggeri-
scono ai loro pazienti il premontato come prima scelta. Proprio per capire meglio non soltanto le dinamiche del mercato e gli sviluppi della tecnologia, ma anche (anzi, soprattutto) le ragioni che ancora trattengono a riva il nuotatore presbite, indeciso se tuffarsi o meno nel misterioso e affascinante mare dell’occhiale progressivo, questa testata ha deciso di dedicare il 2019 alla presbiopia e, naturalmente, alle lenti progressive. Metteremo in campo tutti i nostri media, il know how della redazione e degli esperti che la supportano, coinvolgeremo uno per uno gli attori della filiera per un confronto costante e serrato, così da alimentare un ampio dibattito che culminerà in un innovativo evento congressuale la prossima primavera. Ma i grandi protagonisti di questa nuova stagione dell’oftalmica potranno e dovranno essere loro, le aziende. Perché solo così, insieme, si avrà la meglio sulle forze contrarie e verrà ribadito l’orgoglio professionale di chi guarda avanti, per migliorare il benessere visivo delle persone. “Gli altri segneranno però che spettacolo quando giochiamo noi, non molliamo mai. Loro stanno chiusi ma cosa importa chi vincerà, perché in fondo lo squadrone siamo noi”.
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Attualità
Oftalmica, segnali positivi dalle progressive a cura della redazione
Nel primo semestre 2018, pur in un quadro complessivo caratterizzato dal segno meno per i pezzi venduti, sono la merceologia che ha fatto registrare le performance migliori
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lla luce dei Lenti Oftalmiche dati del GfK Panel Market Italia panel di Primo semestre 2018 (Gennaio-Giugno) ottici cui fa riferimento Gfk, la società di ricerche di mercato leader in YTD Giugno 2018 Totale Mercato Lenti Italia nell’ottica, il sell out delle lenti of• a volume -1,8% talmiche sul mercato • a valore +2,9% italiano ha subìto un rallentamento nei primi sei mesi del 2018, con un calo a volume dell’1,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. «Tuttavia, prendendo in considerazione il valore, il mercato è cresciuto del 2,9% rispetto a gennaio-giugno 2017: questo è stato possibile grazie a un incremento di vendite delle progressive che, pur rappresentando il 19,5% delle vendite a volume, sono cresciute in unità dell’1,1%, in contrapposizione al decremento delle monofocali, pari al 2,3% – spiegano in Gfk – Considerando invece il prezzo medio per singola lente, quello per una monofocale, pari a 66 euro, è cresciuto del 5,1%, mentre il prez-
Gennaio-Giugno 2018 vs. anno precedente
Quota a volume per tipologia di lente e relativo trend
Prezzo medio per singola lente e relativo trend
MONOFOCALI ORGANICHE
78,1
-2,3%
MONOFOCALI ORGANICHE
66 EURO
+5,1%
PROGRESSIVE ORGANICHE
19,5
+1,1%
PROGRESSIVE ORGANICHE
196 EURO
+1,0%
2,4
© GfK 2017 - All rights reserved | 11/2017
PRJ 61004 - RG 5003841 - RP 32408509 - ID 526744333
zo medio di una progressiva, pari a 196 euro, è rimasto sostanzialmente in linea con quello dell’anno precedente, facendo segnare un aumento dell’1%».
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Attualità
Blackfin, punta di diamante del distretto di Francesca Tirozzi
Il marchio di Taibon Agordino prevede un futuro “brillante”: dall’ampliamento della nuova sede, pronta per la fine del 2019, che si ispirerà proprio alla pietra preziosa, al raddoppio del fatturato nei prossimi cinque anni
I
l 2018 è stato un anno di evoluzione per Blackfin e, soprattutto, dedicato a porre le basi future e di crescita del brand. «Abbiamo lavorato per circa 18 mesi non solo al prodotto, gli occhiali in titanio, ma anche alla struttura organizzativa, focus che ha raggiunto il culmine con l’avvio dei lavori di ristrutturazione per l’ampliamento della nostra sede - spiega Nicola Del Din, amministratore delegato di Pramaor, azienda di Taibon Agordino, nel bellunese, proprietaria di Blackfin - Due anni e mezzo fa abbiamo inaugurato i nuovi uffici, mentre a fine 2019 avremo un ulteriore edificio». Si tratta di uno stabile di cinque piani, che sorgerà proprio accanto all’headquarter, cui sarà collegato. «La particolarità sarà la copertura esterna in metallo, che rappresenterà una sorta di diamante - afferma l’imprenditore veneto - Allestiremo, inoltre, un giardino di duecento metri quadrati sul tetto, dove riceveremo i nostri clienti». Secondo Del Din, l’edificio rappresenterà alla perfezione quello che il marchio è diventato oggi, dopo un decennio di presenza sul mercato. «Come qualche anno fa lo è stato il nostro stand, anch’esso in metallo, che ci ha accompagnato e accolto nelle varie fiere di settore a livello internazionale, la nuova sede non sarà solo un semplice “contenitore”, ma un vero e proprio testimonial di Blackfin - precisa - Inoltre, sarà il primo edificio del distretto dell’occhiale bellunese e il secondo in Veneto certificato CasaClima Work and Life, ente che si occupa di bioedilizia sostenibile: anche l’approccio al lavoro dei nostri dipendenti seguirà questa linea».
Il rendering della nuova sede di Blackfin, a Taibon Agordino
Anche l’area produttiva e gli uffici amministrativi di Blackfin verranno rinnovati. «Le nostre risorse interne saranno gradualmente incrementate, secondo le esigenze che matureremo - dice ancora Del Din - Il progetto è frutto di una strategia che fa riferimento al piano industriale elaborato per i prossimi cinque anni: siamo molto ambiziosi e puntiamo a un raddoppio del fatturato, che si attestava a circa 10 milioni di euro nel 2017, per arrivare a 18-20 milioni di euro entro il 2023». Il nuovo edificio accoglierà, dunque, i quasi cento dipendenti dell’azienda agordina, cui si aggiunge una rete commerciale capillare, che copre tutto il territoriale nazionale ed europeo. «Contiamo su 32 agenti diretti, oltre ai nostri distributori nel mondo - conclude Del Din - I principali mercati in cui operiamo sono l’Europa e il Nord America».
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Attualità
VisionOttica: l’evoluzione del retail passa dal digitale a cura della redazione
La nuova piattaforma dell’insegna di Vision Group è uno strumento studiato per permettere agli affiliati del primo gruppo di ottica in Italia di allinearsi alle nuove tendenze di consumo e competere in maniera efficace sul mercato
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catalogo digitale e “catturare” l’immagine condividendola sui social media per raccogliere feedback dai propri amici sul modello indossato - commenta Muto – In aggiunta alla prova virtuale, il cuore della piattaforma è costituito da diversi moduli che offrono varie ti- Angela Muto, alla guida del marketing pologie di servizio e della comunicazione di Vision Group all’utente e, di conseguenza, anche ai centri ottici affiliati, grazie al traffico che deriverà dall’utilizzo e dalla promozione dei servizi stessi: la richiesta di appuntamento al punto vendita disponibile nello store locator e in altre sezioni del sito; l’elaborazione della “lista dei desideri” da condividere con il centro ottico per far conoscere le proprie preferenze sulle montature prima della visita in negozio; i coupon promozionali da utilizzare su una selezione di prodotti in store; la prenotazione della “promozione web occhiale completo” che offre all’utente la possibilità di riservare delle soluzioni ottiche “chiavi in mano”. È possibile infatti scegliere tra una selezione esclusiva di montature e lenti a marchio privato, da andare poi ad acquistare nel centro
on vuole essere una normale vetrina online, ma nemmeno una classica piattaforma di ecommerce. Il nuovo portale di VisionOttica, pronto al taglio del nastro nel mese di gennaio, punta ad individuare il complesso equilibrio tra il mondo fisico e quello digitale valorizzando il brand e i suoi prodotti, ma anche e soprattutto il ruolo dei centri ottici affiliati sul territorio. «Si tratta di un’innovativa piattaforma ideata per garantire al consumatore un’esperienza coerente e completa su tutti i canali dell’insegna – spiega Angela Muto, responsabile marketing e comunicazione di Vision Group – Abbiamo lavorato con attenzione per creare un percorso capace di connettere i canali digitali a quello fisico con l’obiettivo di incrementare il traffico nei centri ottici affiliati facendo leva sulla tecnologia, le soluzioni ottiche e i servizi dell’insegna». Il sito, completamente rinnovato nel layout e nei contenuti, permette di far vivere all’utente un’esperienza coinvolgente grazie all’utilizzo della tecnologia di realtà aumentata: con l’introduzione di un catalogo di montature da vista e da sole, sia brand sia prodotti a marchio privato, dà infatti la possibilità di effettuare la prova virtuale dell’occhiale tramite l’esclusivo sistema del VisionOttica Mirror. «Grazie a questo strumento, visionottica.it è il primo sito di ottica in Italia a disporre di questa innovativa tecnologia in modalità live, utilizzabile anche da mobile: uno strumento di forte coinvolgimento dell’utente, che può provare virtualmente gli occhiali del
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Attualità
I device in grado di visualizzare la nuova piattaforma digitale di VisionOttica
ottico più vicino, verificandone con il professionista l’adeguatezza in termini di vestibilità e la corrispondenza con la prescrizione e le esigenze visive prima di chiudere la transazione». «L’obiettivo è quello di incrementare la visibilità del brand VisionOttica online, ma soprattutto di intercettare tutti quegli utenti che navigano per trovare una risposta alle proprie esigenze visive o a bisogni estetici, spesso guidati dalla ricerca di informazioni e, sempre di più, di soluzioni veloci e convenienti che vogliamo anche noi poter offrire per non perderci l’opportunità di trasformarli in clienti una volta entrati in contatto con i nostri professionisti sul territorio - dice ancora la manager - Questo senza dimenticare la professionalità, i servizi e l’attenzione ai temi della visione che vengono affrontati in maniera puntuale dando voce anche ai nostri ottici per sottolineare il posizionamento glocal dell’insegna». Il nuovo approccio web di VisionOttica è frutto e conseguenza della trasformazione subìta dal mondo retail: secondo recenti studi, infatti, per almeno il 70% del business è online che si creano, valutano e finalizzano le scelte di consumo. Se a questo si aggiungono i dati dell’ecommerce, che in Italia, pur rappresentando ancora poco più del 6% del fatturato complessivo, registra tassi di crescita a doppia cifra di anno in anno, il fenomeno non è più trascurabile da chi opera nel mondo del commercio, soprattutto da chi ha la responsabilità, come ad esempio un’insegna,
di fornire risposte e aiuto concreto ai propri affiliati incrementando le loro opportunità di business. «Il lavoro fatto dal nostro gruppo vuole essere un sostegno e una guida agli imprenditori ottici nell’adeguare la propria attività al contesto che cambia e far evolvere il ruolo del punto vendita, rendendolo un luogo in cui i clienti possono trovare risposte a esigenze e bisogni che iniziano quasi certamente online, con il valore aggiunto di far vivere loro un’esperienza di acquisto coerente e appagante», dice Muto. Questo nuovo progetto ha coinvolto sin dall’inizio gli affiliati dell’insegna e li accompagnerà in un utilizzo sempre più consapevole e performante dei canali digitali. «Li abbiamo contattati subito dopo la convention del maggio scorso in Sicilia, quando il sito è stato presentato per la prima volta in anteprima assoluta, con una serie di sondaggi e di verifiche affinché il risultato finale fosse d’appeal per l’utente finale, ma anche aderente alle loro esigenze ed aspettative - conclude Muto - Per i prossimi mesi, inoltre, è in programma un’attività di formazione tramite la Vision Group Academy che renderà sempre più consapevoli i nostri imprenditori delle opportunità e degli strumenti che il gruppo continua a costruire per loro, soprattutto la nuova piattaforma, che diventerà il cuore della strategia di branding di VisionOttica e che ci auguriamo porterà risultati entusiasmanti almeno quanto entusiasmante e sfidante è stato idearla e vederla finalmente online».
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Attualità
Essilor, in 1700 al roadshow di Angelo Magri
Si è conclusa con soddisfazione, in termini numerici e di feeling con i partecipanti, l’iniziativa che ha portato l’azienda oftalmica da nord a sud del paese per due mesi
P
er capirne la portata del successo è necessario partire dal futuro. «In primavera riproporremo un nuovo roadshow, sicuramente diverso nel format, ma con il medesimo obiettivo: mantenere una presenza sul territorio per confermarci vicini agli ottici italiani». Testo e musica di Luca Strigiotti. Tale, infatti, è stata la soddisfazione in Essilor Italia per i riscontri avuti nelle quindici tappe su e giù per l’Italia, tra metà settembre e inizio novembre, che già si pensa al roadshow 2019. «Ben 1.700 persone incontrate, almeno un migliaio delle quali erano ottici, entusiasti del fatto che siamo andati a trovarli a casa loro, al punto da coinvolgere in certi casi non solo una, ma addirittura più persone del proprio staff», commenta il numero uno della
maggiore azienda oftalmica italiana, che è stato tra i protagonisti del format dell’autunno 2018, insieme al vicepresident per l’Italia del Gruppo Essilor, Marco Caccini, e ad altri manager di primo livello della società, il tutto all’insegna della trasparenza (come spiegato nel box qui sotto). «La discussion tra Caccini e me ha sicuramente rappresentato l’aspetto più significativo e seguito con maggiore curiosità dalla platea - spiega Strigiotti - In linea con il tema della trasparenza, appunto, abbiamo lasciato liberi gli ottici di sottoporci, in forma anonima, le domande che ritenevano interessanti e utili per capire meglio caratteristiche, potenzialità e prospettive dell’operazione che ha visto coinvolte Essilor e Luxottica: non è da tutti dare ampio spazio ai clienti su un tema così deli-
L’evento ai raggi X Partita il 17 settembre da Genova, l’iniziativa si è conclusa l’8 novembre a Cosenza. In mezzo, altre tredici tappe: Monopoli, Cagliari, Milano, Civitanova Marche, Roma, Bologna, Firenze, Mogliano Veneto, Trieste, Napoli, Perugia, Giarre e Palermo. Fil rouge di ogni tappa è stata la “trasparenza”, espressa attraverso presentazioni e argomenti a tema: la trasparenza rappresentata da Crizal Sapphire+, la trasparenza nella comunicazione verso i consumatori e i partner ottici con Transitions e il “parlare in trasparenza” attraverso una open discussion su prospettive e futuro del mercato, in particolare sul processo di combination tra Essilor e Luxottica, che si è concluso proprio mentre il roadshow era in corso. Quasi tutte le tappe hanno visto come ospite Bolon Eyewear, brand dell’occhialeria e parte del portafoglio marchi del Gruppo Essilor, presente sul mercato italiano dal 2017.
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Attualità
Luca Strigiotti, direttore generale di Essilor Italia, durante una delle tappe del roadshow
L’area espositiva dell’iniziativa dell’azienda oftalmica
La fase conviviale dell’evento itinerante
cato e strategico per l’ottica non soltanto italiana, ma a livello globale». Strigiotti appare comunque particolarmente soddisfatto anche dei risultati ottenuti sugli altri due temi del roadshow. «Tra settembre e novembre il cento per cento del business sul trattamento Crizal Forte, uscito di gamma, è stato trasferito sul nuovo Crizal Sapphire+, come pure il dieci per cento di Crizal Alizé, nonostante la revisione di prezzo –- sottolinea il direttore generale di Essilor Italia - È piaciuta anche la garanzia a tre anni su Crizal Sapphire+ e l’elevato livello di
trasparenza e di efficienza visiva che è in grado di offrire». E anche su Transitions l’onda lunga del roadshow e delle attività collegate non ha tardato a farsi sentire. «Il riposizionamento del marchio leader nel fotocromatico, grazie alla qualità e all’originalità dei nuovi spot, oltre che alla diffusione sui social di riferimento per i più giovani, Instagram su tutti, ha determinato una crescita ulteriore della sua brand awareness e, nei mesi in cui abbiamo realizzato il roadshow, anche un incremento delle vendite a doppia cifra in valore», conclude Strigiotti.
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Anno nuovo, visione nuova, con 100% Optical Per il 2019 100% Optical promette uno show più grande, più audace e più brillante. La manifestazione britannica avvia il nuovo anno nel calendario fieristico internazionale del settore aprendo le porte un po’ prima in anticipo rispetto alle edizioni passate, tra il 12 e il 14 gennaio, presso il centro ExCel di Londra: il posto giusto per individuare look e tendenze all’avanguardia e scoprire nuovi marchi, innovazioni e interessanti opportunità. «Il nostro show offre ai visitatori un viaggio di scoperta, mettendo in mostra sotto lo stesso tetto un vasto panorama di marchi e fornitori, dando, inoltre, l’opportunità di acquisire importanti crediti formativi all’interno di un programma educational di livello internazionale – dichiara Nathan Garnett, direttore dell’evento – 100% Optical si è ormai consolidata come il luogo d’eccellenza in cui raccogliere informazioni sulle principali novità nell’ottica, seguire le tendenze dell’eyewear con le vivaci sfilate sulle passerelle e scoprire le ultime innovazioni nel campo degli strumenti. Ha anche l’obiettivo di ispirare i visitatori con nuove idee per aiutarli a identificare la loro vision e a lavorare per realizzarla». Quest’anno l’Equipment Hub dedicato alla strumentazione sarà ampliato, in quanto rappresenta una particolare area di crescita e d’interesse per l’industria. Il programma di formazione predisposto dall’Association of Optometrists coprirà una vasta gamma di argomenti, dalle più recenti ricerche sulla miopia all’elettrodiagnostica, dalla panoramica sulle nuove tecnologie all’impatto dell’intelligenza artificiale, passando per le implicazioni dell’emergenza obesità, i moderni approcci all’occhio secco, la gestione dei soggetti con disabilità visiva e gli approfondimenti di visione binoculare da parte di relatori di fama nell’ortottica. Novità assoluta per il 2019, la British Academy of Audiology è diventata un partner ufficiale e organizzerà, insieme all’Aop, un programma di seminari di formazione completo per l‘area dedicata all’audiometria. Tra le ampie opportunità di networking e socializzazione offerte da 100% Optical torneranno anche quest’anno l’“after party”, che si terrà la sera del 12 gennaio presso il bar centrale, e il Rockaoke, che si svolgerà subito dopo presso il Fox Pub.
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Attualità
Optovista, 25 anni da artigiani tecnologici a cura della redazione
L’azienda oftalmica bolognese ha celebrato a fine novembre il quarto di secolo di attività con un elegante evento presso il Museo Enzo Ferrari, a Modena, che ha coinvolto oltre duecento ospiti, in prevalenza ottici partner
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ccellenza del made in Italy, ovvero tradizione, artigianalità, tecnologia avanzata e ricerca. Chi meglio della Ferrari è rappresentativa di questi concetti? Una scelta quindi felice quella di Optovista di festeggiare i 25 anni di attività al Museo Enzo Ferrari di Modena. In pieno centro della città, è costituito da due elementi, un vecchio edificio restaurato che era l’abitazione e l’officina di famiglia e una sorprendente struttura contemporanea a forma di cofano d’auto. La parte vecchia racconta la vita di Ferrari. Attraverso le foto, da quella del 1906 che lo ritrae a 8 anni con fratello e genitori alla prima comunione, fino all’ultima nel 1988, al suo novantesimo compleanno. A raccontarne le opere i motori più significativi. Ed è in questa galleria che sono stati accolti, con un aperitivo di benvenuto, più di duecento ospiti. La cena, curata dallo chef stellato Marta Pulini, è stata, invece, servita nell’immenso salone con pavimento degradante sotto la volta a cofano. Hanno illustrato il tutto, con competenza ed entusiasmo, giovani donne in tuta rossa da
collaudatore. A far gli onori di casa, il presidente e amministratore delegato di Optovista, Paolo Pettazzoni, che dopo un veloce flash sulle prime lenti lavorate dal padre in uno scantinato, ha posto l’accento sull’importanza del fattore umano e del saper fare come insostituibile supporto della tecnologia. «Per un prodotto sempre più personalizzato sulle esigenze del portatore finale», ha dichiarato Pettazzoni. Ad accompagnare l’intervento, un video per evidenziare i quattro punti fondamentali
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Da sinistra, il conduttore Gianmarco Sarcina, il giornalista e telecronista sportivo Guido Meda e il numero uno di Optovista, Paolo Pettazzoni
In queste pagine, alcuni momenti dell’evento Optovista presso il Museo Ferrari di Modena (foto di Francesco Prandoni)
del discorso, commentato dal giornalista e telecronista sportivo Guido Meda, palesatosi poi per un divertente dialogo con il numero uno di Optovista. Interessante, all’entrata del salone, la vetrina con vecchi strumenti d’ottica, foto d’archivio che ritraggono Grace Kelly con le prime lenti colorate e un’installazione artistica realizzata con lenti. «Con un gioco di squadra si può vincere la sfida del futuro», è stata la conclusione del discorso di Pettazzoni. Un’esortazione che ha trovato il consenso negli ospiti della serata, fra cui Giovanni Vitaloni, presidente di Anfao e Mido. A suo parere una serata di quel genere è importante per fidelizzare i clienti e appunto fare squadra. Da tutte le parti d’Italia la provenienza degli invitati, con un’evidente maggioranza di ottici dalla Toscana e dall’Emilia Romagna, che di fatto hanno condiviso e, con la loro presenza, avvalorato tale filosofia. Tra questi la titolare di Ottica Allegri di Busseto, in provincia di Parma, conosciuta da tutti come Rita, premiata per la sua fedeltà, «senza una motivazio-
ne particolare», ha precisato Pettazzoni, ma quasi a rappresentare l’intera, affezionata, clientela. «Il 2018 è stato per Optovista un anno significativo, che ha visto il susseguirsi di diverse iniziative di successo, culminate proprio con questo evento – sottolinea Pettazzoni, a commento dei riscontri ottenuti – Come citato nel breve speech fatto al Museo Ferrari di Modena, Optovista ha nel suo dna il saper fare che nasce da sessant’anni di esperienza nel settore oftalmico, ben coniugato con l’innovazione. Questo binomio ci caratterizza come “artigiani tecnologici”: ci impegniamo, infatti, a plasmare il valore umano con il progresso pensando che nessuno dei due debba prevalere sull’altro. Infine, il valore più grande che abbiamo voluto celebrare con l’evento di Modena è stata la partnership con i nostri clienti, un patrimonio fatto di stima, rispetto e collaborazione che con alcuni dura da diversi decenni e che ci vede uniti nelle sfide che ci porrà il mercato nel prossimo futuro». (Ha collaborato Luisa Espanet)
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Attualità
Cecop Italia, il Business Plan diventa realtà di Nicoletta Tobia
Il gruppo di origine spagnola ha iniziato a implementare presso gli associati il servizio di consulenza nel centro ottico, previsto dal programma Evolution e svolto dall’Optical Business Developer
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nico, ma di gestione del punto vendita in tutti i suoi aspetti, con l’obiettivo di ottimizzare nel dettaglio tutte le potenzialità dell’ottico». Quali sono le fasi attraverso cui si sviluppa tale percorso di consulenza? «Innanzitutto partiamo Ferrario, country da una “diagnosi”, che Enrico manager di Cecop Italia chiamiamo T1 e che già diversi associati hanno svolto, in cui l’Optical Business Developer si reca fisicamente nel punto vendita e valuta nel concreto la situazione e l’operatività, sotto ogni profilo - spiega Ferrario - Alla diagnosi segue il piano di “cura”, detto T2: individuare le diverse aree di miglioramento prendendo per mano l’associato e guidandolo concretamente in tutti gli step necessari per attuarle». Poiché tale fase di transizione è lunga e richiede tempo, la volontà è affiancare l’ottico nell’operatività attraverso un costante percorso di consulenza e una puntuale e periodica verifica dei risultati ottenuti. Tra la fine del 2019 e il 2020 il programma Evolution si completerà con la terza area: un vero e proprio master in Optical Business Management, già attivo in Spagna, per una formazione in aula di livello superiore.
l 2018 di Cecop Italia è stato un anno intenso, coronato dall’annuncio della partnership con Ottici Professionisti. La collaborazione vedrà le due realtà operare congiuntamente, pur mantenendo la propria individualità, per ampliare le opportunità e i servizi per tutti gli affiliati, un migliaio in totale sull’intero territorio nazionale: l’obiettivo è offrire la possibilità agli ottici coinvolti di crescere nel percorso professionale, rafforzando il posizionamento e sviluppandosi come imprenditori di successo. Un obiettivo cui è teso, in forma diversa e complementare, anche il progetto Evolution, nato nel 2017 per favorire un iter di crescita culturale degli associati “da negozio a impresa”. E che, dopo aver puntato l’accento sui training tematici in aula, area ormai consolidata, entra nel vivo di quello che è il secondo “pilastro” su cui si regge: il Business Plan. A tale servizio di consulenza nel punto vendita si dedica la nuova figura dell’Optical Business Developer, esperto di retail ottico con una lunga esperienza di gestione di più negozi, ruolo ricoperto in Italia da Alessandro Garon, cui in prospettiva si affiancheranno altri professionisti. «Lo scopo del Business Plan è migliorare e potenziare tutta l’area di qualificazione della figura dell’ottico, elevandone il livello - afferma Enrico Ferrario, country manager di Cecop Italia - Questo significa aiutarlo a fare meglio il suo lavoro, non da un punto di vista tec-
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XXII CONGRESSO INTERDISCIPLINARE
Bologna 14 e 15 Aprile 2019
L’AMETROPE DEL FUTURO: IL PROFILO DELLA VISIONE CHE VERRÀ
La visione delle nuove generazioni di ametropi seguirà il suo naturale evolversi condizionata, però, da fenomeni sociali ed ambientali che imporranno un sollecito adeguamento delle tecniche di refrazione e di correzione
Come è noto, circa l’ottanta per cento delle informazioni che vengono recepite dal cervello partono dalla vista, pertanto il progressivo prevalere della percezione visiva delle immagini virtuali degli schermi dei devices su quella naturale restringe sempre più, nelle generazioni entranti dopo l’avvento dell’information and communication technology, gli ambiti e i tempi della “nonverbal communication“ che coinvolge anche gli altri sensi e sono il meccanismo su cui si costruiscono e si completano le relazioni interpersonali e quelle sociali. Ciò implica conseguenze non ancora stimabili sul sistema visivo, ma più in generale sulla capacità di costruire relazioni sociali e sui comportamenti delle persone, che richiedono un approccio e una visione interdisciplinare del problema. Il Congresso si articolerà nelle due giornate di Domenica e Lunedi 14 e 15 Aprile prossimi che saranno intense di dibattiti e approfondimenti dei temi introdotti dalla sua headline. I dibattiti, le relazioni e i seminari, previsti dal programma, saranno animati dai molti relatori italiani e stranieri, provenienti da ambiti scientifici e professionali diversi.
Centro Congressi dell’Hotel Savoia Regency Via del Pilastro 2, Bologna
Per informazioni: Segreteria Organizzativa Istituto Zaccagnini, Via Gherardo Ghirardini 17, 40141 Bologna Tel. +39 051 480994, Fax +39 051 481526 congresso@istitutozaccagnini
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Occhio allo stile
Occhiali, una scelta… naturale Un architetto impegnato nella ristrutturazione di un casale immerso nella campagna, in team con ingegneri e arredatori d’interni: quali modelli da sole e da vista indosserà nei diversi appuntamenti che lo vedono in attività durante la giornata?
di Angelica Pagnelli*
Cinquantenne affermato, sportivo, dinamico, appassionato d’arte, molto alto, con viso oblungo e barba. È biondo e indossa l’abito per le occasioni business, ma preferisce un abbigliamento meno formale quando visita i cantieri o entra nei panni di shopping assistant, per accompagnare i clienti ad acquistare arredi e accessori d’interni. I colori caldi valorizzano la sua immagine, aggiungendo valore alla sua comunicazione non verbale. La professione di architetto dovrebbe coniugare competenza e creatività: la coerenza di linguaggio nella comunicazione richiede anche grande cura per i dettagli, visibile in buon gusto e stile riconoscibile. L’utilizzo di occhiali da vista, da sole e cosmetici completa il look. *Angelica Pagnelli è creatrice dei format “Guardaroba Occhiali” e “Swap Party Occhiali”, fondatrice di “Immagine & Modi”, esercita l’attività di consulente e trainer a livello mondiale per aziende e imprenditori dell’ottica e partecipa, in qualità di relatrice, a seminari sul business dell’immagine per professionisti di vari settori.
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Occhio allo stile
È una giornata invernale fredda ma con molto sole: dopo aver lavorato un paio d’ore al pc, l’architetto esce in auto nella tarda mattinata, per incontrare nel suo ufficio l’ingegnere con cui sta progettando il recupero di un prestigioso casale immerso nella natura. Bisogna confrontarsi su come sfruttare le tecnologie nel rispetto dell’ambiente. Il professionista arriva in abito blu, cravatta, scarpa francesina e mascherina Emporio Armani in oro pallido e lente specchiata oro, che indossa con le sue lenti a contatto. Si tratta di un modello boxy, trend della stagione in corso, che sarà sulla scena anche per la prossima primavera estate.
Appuntamento nel pomeriggio con la proprietaria dell’immobile e l’arredatrice d’interni. L’architetto in maniche di camicia, indossa il modello T047 Frank di neubau eyewear. Questo aviator rivisitato, un tartarugato color caramello in versione oversize, armonizza le proporzioni del suo volto. Performanti le lenti progressive di Sel Optical, con cui analizzare i colori pantone da utilizzare per l’arredamento degli spazi che si affacciano su un luminosissimo giardino. E parlando di colori pantone, l’architetto dall’animo trendy anticipa alle signore che la tonalità caramello dei suoi apprezzati occhiali sarà uno dei colori in voga della prossima stagione.
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Occhio allo stile
Prima del tramonto il professionista può finalmente adottare un look un po’ più sportivo e indossare il maglione sulla camicia, per accompagnare la sua cliente in città. Devono visitare una galleria d’arte e fare la conoscenza di un pittore i cui dipinti potrebbero essere utilizzati per arredare il casale. Alla guida l’architetto indossa un paio di occhiali da sole con lenti bicolore progressive di Ital-Lenti. Non avrebbe mai rinunciato all’effetto cromatico sensazionale del verde con l’arancio, che caratterizza il modello iconico e retrò Vinyl Factory, in metallo, dalla forma aviator più arrotondata e doppio ponte, con cui esprimere una verve un po’ più creativa.
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Contro-intuitivo
Se fosse arrivato il momento di iniziare a vendere? Dietro questa apparente provocazione si cela una riflessione su un nuovo trend di mercato che coinvolge anche i negozi di ottica in Italia
All’inizio del nuovo millennio ci affacciavamo sul mercato dell’ottica con occhi nuovi e curiosi. Una delle cose che ci colpì molto e che ritenemmo essere controintuitiva fu una frase di uno stimato operatore del settore, appartenente alla cooperativa Vision Adria in quel di Pordenone: più che ottici che acquistano, dovremmo diventare ottici che vendono. Lì per lì la frase ci lasciò interdetti e non la comprendemmo fino in fondo. La filiera ottica è composta da aziende che vendono i prodotti e di ottici che acquistano i prodotti per rivenderli arricchiti del servizio e della consulenza sugli aspetti della visione. È normale acquistare se
di Michaela Gariboldi e Paolo Valentini*
vogliamo vendere... Ma il dubbio ci rimase. Oggi, a distanza di molti anni, riproponiamo a voi il quesito, soprattutto in questo periodo in cui tiriamo le somme dell’anno che si è appena concluso e in cui stiamo pianificando le azioni di successo del prossimo: se fosse arrivato il momento di diventare davvero ottici venditori? Dall’azienda all’ottico, al consumatore finale Il mercato dell’ottica in Italia è frizzante. Negli ultimi due anni Luxottica ed Essilor hanno dato vita a un’entità unica che sta modificando equilibri e logiche commerciali in tutta la filiera. Il tema rimane lo stesso, ovvero dal produttore all’ottico, fino al consumatore finale, anche se in modi diversi. Un dato tra tutti impone una riflessione: l’ottico avrà due scelte per quel che attiene gli acquisti: subire le logiche dei grandi oppure decidere una strategia di presenza sul proprio mercato, basata sulla scelta attenta dei prodotti e delle fasce di prezzo. In entrambi gli scenari diventa importante spostare la propria attenzione dall’acquisto fine a se stesso alla
* Michaela Gariboldi, socia di Open Source Management, è specializzata in risorse umane e management per le Pmi italiane. * Paolo Valentini, esperto in marketing e gestione delle risorse umane, con un focus pluriennale sul mercato ottico italiano, è titolare di I-Profile Venezia. Open Source Management opera nel mondo della consulenza aziendale. I-Profile Venezia è l’azienda franchisee di Osm per le province di Rovigo e Venezia.
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Contro-intuitivo dichi agli acquisti all’attività di gestione e programmazione delle tue vendite e lo devi fare insieme ai tuoi collaboratori. Ora che inizia un nuovo anno, quanti occhiali venderai nel bimestre gennaio-febbraio? Quante riunioni di vendita con i tuoi uomini farai? Quanti incontri di marketing per promuovere il tuo negozio organizzerai? Che obiettivi ti dai da qui a fine anno?
potenzialità di vendita data dalla tipologia di clienti e dal posizionamento che il negozio ha sul mercato. Un cambio di paradigma Qui inizia, perciò, il nostro ragionamento contro-intuitivo. Troppe volte ci troviamo a dover ragionare su come smaltire occhiali acquistati in eccesso, quando invece la vera leva su cui concentrarsi è la vendita. Siamo capaci di vendere? O meglio, siamo capaci di prevedere quali esigenze di occhiali hanno i nostri clienti, tali per cui approvvigionarci degli occhiali giusti? Anche l’ottico, come tutti gli imprenditori, deve saper vendere le proprie idee e i propri prodotti. Benché ogni giorno nel centro ottico vendiamo, molti ottici sono ancora concentrati più sull’acquisto del prodotto e meno sulla reale opportunità di saperlo vendere. Ogni montatura acquistata dovrebbe essere anche venduta, come accade per le lenti oftalmiche. Perché non succede? Perché non siamo ancora del tutto focalizzati sulla reale opportunità di vendere e di fare uscire dal negozio gli occhiali.
Una ricetta per il 2019 Giunti a questo punto, ecco una semplice ricetta in quattro passaggi per imparare a essere, controintuitivamente, ottici venditori. • Hai chiaro cosa serve al tuo cliente ideale? Questo è il punto fondamentale. Come in ogni attività imprenditoriale, ricordati che siamo sul mercato finché diamo ai nostri clienti e potenziali clienti una soluzione a una loro esigenza. Se ci limitiamo a distribuire una soluzione siamo dei pessimi venditori, se invece intercettiamo le esigenze e le sappiamo soddisfare in maniera superlativa, allora siamo davvero dei grandi venditori. • Hai chiaro cosa serve a te per vincere come imprenditore? Conosci i tuoi numeri? Sai quanti occhiali hai venduto negli ultimi tre anni? Che tipologia di clientela hai servito in questo periodo? E che idea di clientela potenziale hai? L’epoca del tutto per tutti in molti casi è finita: in questa fase di mercato vince chi ha il coraggio di mettere in campo la propria offerta unica di valore. Qual è per il 2019 la tua unicità? In altri termini, io consumatore, perché dovrei scegliere te e non un altro ottico? • Diventa un esperto di vendita. Non solo del prodotto, ma in quanto esperto di comunicazione. Vendere significa saper cogliere esigenze e comunicarle meglio di come saprebbe fare il consumatore. Perciò devi diventare abile a porre domande e ad ascoltare. • Quante riunioni di vendita organizzerai quest’anno con i tuoi uomini? I tuoi uomini sanno vendere? Ti sei mai chiesto se le tecniche che utilizzate siano quelle giuste? Ma, soprattutto, hai scritto il target che vorrai raggiungere nel 2019?
Da ottico acquirente a ottico venditore Quanto tempo dedichiamo nel punto vendita a incontrare i fornitori per la scelta delle montature? Qualche giornata durante l’anno, diverse volte nei vari mesi? Possiamo affermare che si tratta di un’attività che ci impegna almeno una settimana in un anno (tra incontri in fiera, con i fornitori in azienda, ecc). Ma dedichiamo almeno il doppio del tempo con i nostri uomini in negozio per formarci e motivarci nella vendita degli occhiali? Definiamo ogni mese quali sono i pezzi da vendere e i numeri da portare a casa? Come nelle aziende, anche voi ottici dovete diventare abili a vendere e a pianificare le vostre vendite. Ciò che non si misura non può migliorare e ciò che non visualizziamo non può essere ottenuto. Facciamo un esempio. Quante volte vi siete accorti tirando un cassetto che avevate degli occhiali cool e ancora “buoni’ e solo per averli “riscoperti” li avete venduti nei giorni seguenti? Se vuoi avere successo, devi dedicare almeno il doppio del tempo che de-
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Strategie d’impresa
I social media nel business? Una questione di ascolto Delle esigenze, delle aspettative, persino delle emozioni dei propri clienti, per avviare azioni davvero mirate
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el 1999, a 8 anni dalla pubblicazione del primo sito web, Rick Levine, Christopher Locke, Doc Searls e David Weinberger scrissero un documento che ancora oggi rappresenta il più valido riferimento per chi si occupa di comunicazione e marketing digitale. Delle 95 tesi del Cluetrain Manifesto (questo è il nome del testo), la prima è quella che merita una particolare attenzione perché ci dice che “i mercati sono conversazioni”. In effetti, alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non si è affidato a una recensione letta in rete per scegliere un albergo, un ristorante o anche solo un prodotto dal valore di
di Letizia Melchiorre*
poche decine di euro. È evidente: la rete sta sempre più modellando i nostri comportamenti e influenzando le nostre scelte. Ecco perché oggi più che mai per le aziende che intendono seriamente affrontare la rivoluzione digitale e beneficiare della trasformazione del proprio modo di lavorare riuscendo a capitalizzare il massimo del valore possibile, si rende necessaria una strategia impostata sull’ascolto prima dell’azione. Ascolto significa: • Creazione di relazioni durature e aumento di fedeltà al brand: i consumatori di oggi sono sempre più alla ricerca di relazioni umane ed emozionali con i propri brand preferiti e i social media offrono il contesto adatto e gli strumenti per soddisfare questo bisogno crescente. La presenza dei retailer sulle piattaforme social e lo sviluppo di opportune strategie di interazione permettono non solo di consolidare le relazioni a lungo
* Letizia Melchiorre di SocialLAB è consulente marketing e comunicazione digitale: supporta piccole e medie imprese nella progettazione e gestione di spazi di comunicazione online, in particolare sito web e social network.
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Strategie d’impresa termine con i propri clienti, ma anche di incrementare i livelli di brand loyalty. • Gestione del customer service e del customer care: i consumatori si aspettano che i propri brand preferiti siano disponibili nei canali a loro più comodi per ricevere supporto e assistenza. Spesso decidono di entrare in contatto con i retailer sui social media: quale migliore occasione per sfruttare le potenzialità di que-
analizzare correttamente i dati che le piattaforme social mettono a disposizione può rivelarsi utile per generare gli insight di valore che andranno a modellare e per ottimizzare le proprie strategie online e offline. • Pubblicità più mirata: la migliore conoscenza della propria target audience, attraverso un’opportuna analisi dei dati messi a disposizione dei social media, consente di sponsorizzare i contenuti creati targettizzandoli in modo specifico. Questo significa che i propri clienti, o potenziali tali, potranno visualizzare contenuti per loro davvero rilevanti, il che porta a un aumento dell’engagement e delle conversioni. Dobbiamo essere su tutti i canali? A questa domanda la risposta è: hai sbagliato domanda. Quella corretta dovrebbe essere: quali sono i social media più utilizzati dai miei clienti? Il nostro piano di preste piattaforme al fine Il piano di presenza senza sui social medi migliorare il prosui social media non dia, infatti, non può prio customer service può prescindere da due prescindere da due e customer care? Per importanti considerazioni: importanti consiesempio, grazie ai soil tipo di cliente che si vuole derazioni: il tipo di cial media, è possibile sviluppare un chatbot cliente che vogliaraggiungere e gli obiettivi mo raggiungere e integrato alle piattadella presenza stessa gli obiettivi della forme da abbinare (ad su questi canali nostra presenza sui esempio, Facebook social media. I soMessenger) a un team cial network sono in di personale dedicato. • Migliore conoscenza dei propri clienti: i so- grado di influenzare le decisioni di acquisto ed cial media generano ogni giorno una note- è, quindi, importante essere presenti in manievole quantità di dati sui propri clienti. Saper ra strategica e pianificata.
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Legale
Fatturazione elettronica, esonero temporaneo per gli ottici Il 13 dicembre 2018 la Camera dei Deputati ha approvato senza modifiche l’emendamento omnibus proposto dal Senato per la conversione in legge del Decreto Fiscale 2019
Q
uali sono le novità per gli ottici in merito alla fatturazione elettronica, alla luce del Decreto Fiscale 2019? Come già anticipava l’emendamento proposto dal Senato con il DDL n. 886/2018 per la conversione in legge del decreto legge 23 ottobre 2018, n. 119, la novella legislativa ai sensi dell’art. 10-bis prevede definitivamente l’esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica per gli operatori sanitari: in specie è stabilito l’esonero per il periodo di imposta 2019 per i soggetti tenuti all’invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria ai fini dell’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata. Ciò significa che l’esonero vale solo per quelle fatture i cui dati devono essere inviati al predetto portale per la comunicazione delle spese detraibili documentate con la fattura, lo scontrino “parlante” integrato con il codice fiscale del contribuente e le ricevute. La disposizione
di Silvia Stefanelli e Giorgia Verlato
in oggetto potrà così rasserenare una gran parte degli ottici che ancora nutrivano perplessità in merito all’imminente avvio e gestione della fatturazione elettronica. Questa proroga è un’opportunità per i centri ottici? Per rispondere al quesito è fondamentale tenere ben presenti diversi elementi. In primo luogo, si evidenzia come per un centro ottico i dati delle spese detraibili da inviare al Sistema Tessera Sanitaria sono solo quelle spese che rispondono al codice AD (Dispositivi medici con marcatura CE, quali occhiali da vista, lenti a contatto graduate, ecc) e al codice AA (altre spese sanitarie-prestazioni professionali). Ne discende, quindi, stando al testo letterale della legge, che un ottico è tenuto all’obbligo della fatturazione elettronica per tutti gli altri beni non detraibili, nonché per i destinatari di
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Legale partiva IVA. Secondariamente, si deve rilevare che nel rapporto con i propri fornitori gli ottici riceveranno obbligatoriamente la fattura in formato elettronico. Lo scenario, pertanto, che un ottico si appresta ad avere per la fatturazione sarà caratterizzato dall’eventualità di un doppio binario analogico ed elettronico. Un sistema questo che, almeno, sulla carta potrebbe creare non pochi disguidi organizzativi e per il gestionale.
nel provvedimento del 16 novembre 2018 del Garante Privacy, con cui lo stesso aveva fatto emergere diverse criticità e osservazioni in merito alla (poca) sicurezza del trattamento dei dati personali incentrato sul sistema di fatturazione elettronica, raccomandando pertanto l’Agenzia delle Entrate e il Governo a correre ai ripari. In particolare, il Garante ha evidenziato come: • il sistema di interscambio dell’Agenzia dell’Entrate – servizio digitale in cui i dati necessariamente transitano per l’emissione del documento fiscale – non sia by design ai sensi dalla normativa in materia di trattamento dei dati personali; • le modalità di trattamento messe a disposizione dall’Agenzia dell’Entrate per la trasmissione e la conservazione dei dati rileva ingenti profili di criticità per la sicurezza del dato.
Quali motivi hanno portato a questo temporaneo stop della fatturazione elettronica? La ragione principale (e nota) è da ricercare
L’esonero dall’obbligo comporta l’impossibilità di emettere una fattura elettronica? Il testo legislativo, invero, comporta solo l’esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica e non il divieto di fatturazione elettronica: ciò vuol dire che un ottico sembrerebbe poter ugualmente procedere con la sola modalità di fatturazione elettronica. In questo caso sarà però raccomandabile per l’ottico cercare di trattare al minimo e per lo stretto necessario i dati sanitari dell’utenza nei propri adempimenti fiscali. In fondo, nell’anno in cui molti operatori sanitari si sono adeguati al Regolamento Ue 679/2016 sono ormai noti i rischi (anche sanzionatori) che potrebbero essere causati da un’inadeguata infrastruttura informatica per il trattamento dei dati, soprattutto, sanitari.
L’esonero vale solo per «quelle fatture i cui dati
devono essere inviati al Sistema Tessera Sanitaria per la comunicazione delle spese detraibili documentate con la fattura, lo scontrino “parlante” integrato con il codice fiscale del contribuente e le ricevute
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Lab
Lenti sclerali multifocali: una visione stabile per tutti i presbiti Erano gli inizi degli anni 80 quando l’optometrista australiano Donald Ezekiel descrisse per la prima volta i benefici dell’applicazione delle lac sclerali, con materiali a elevata trasmissibilità: da allora sono notevolmente cresciute la loro diffusione e popolarità
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a peculiarità delle lenti a contatto sclerali sta nell’unione tra il loro grande diametro e la rigidità del materiale. Il grande diametro è un fattore importante per l’elevato comfort, perché permette alla lente di scavalcare interamente la cornea e il limbus poggiando sulla sclera, un tessuto meno sensibile della cornea, di avere minore interazione tra il bordo della lente e le palpebre e una maggiore stabilità sull’occhio che consente anche migliori acuità e qualità visive. Grazie alla rigidità del materiale la sclerale non si conforma alla cornea. Tra la lente e la cornea si crea un serbatoio di liquido che agisce come una lente correggendo l’89% dell’astigmatismo regolare e irregolare della superficie corneale anteriore (Douthwaite, 2006) e come lubrificante e umettante per la superficie oculare sottostante, aumentando ulteriormente il comfort, specialmente in casi con occhio secco e patologie della superficie oculare (Nelson et al, 2017). Le sclerali sono indicate principalmente per il ripristino dell’acuità visiva da lontano, soprattutto in casi di irregolarità corneali, e per la protezione della superficie oculare. Spesso però viene trascurato il fatto che i presbiti già portatori di lenti sclerali possano beneficiare delle sue caratteristiche anche per la visione prossimale. Anche i soggetti con cornee normali e senza
di Daddi Fadel
patologie della superficie oculare potrebbero beneficiare delle lenti sclerali multifocali. La prevalenza della presbiopia è molto elevata e in crescita, poiché l’età media della popolazione risulta in aumento. Si stima che nel 2050 due miliardi di persone nel mondo saranno presbiti (Holden et al. 2008). Inoltre, secondo uno studio condotto da Reindel e Edmunds (2003), il 91% dei portatori di lenti a contatto con un’età compresa tra 35 e 55 anni desidera continuare l’uso delle lac. Ma il drop out generalmente avviene nell’età in cui sorge la presbiopia e aumenta dopo i 45 anni a causa della ridotta acuità visiva e del discomfort (Brujic & Miller, 2011). Quest’ultimo è un sintomo associato all’occhio secco. La prevalenza dell’occhio secco, con e senza sintomi, varia da 5% a 50%. Facendo riferimento ai segni clinici, la prevalenza aumenta fino al 75%. La percentuale è maggiore nelle donne rispetto agli uomini e diventa significativa con l’avanzare dell’età. La secchezza oculare ha un impatto negativo sulle condizioni economiche, legate in modo indiretto alla riduzione di produttività, e sulla qualità della vita. Uno studio ha dimostrato che l’uso delle lenti sclerali in casi con occhio secco incrementa il comfort, le funzionalità visive e la qualità della vita (Nelson et al. 2017). La correzione della presbiopia con le lac è una soluzione sempre più diffusa e richiesta dalle persone.
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Lab La monovisione è una delle modalità di correzione della presbiopia con lenti a contatto ed è adottata fin dagli anni 60 (Charman, 2014). Un sondaggio ha rilevato che il 22% dei portatori di lac per la presbiopia è corretto con la monovisione (Morgan et al. 2011). Vari studi però hanno dimostrato che i portatori preferiscono la correzione della presbiopia con lenti a contatto multifocali alla monovisione (Richdale et al, 2006; Situ et al, 2003; Woods et al, 2009). Con la monovisione, correggendo un occhio per lontano e l’altro da vicino, viene indotta un’anisometropia che causa la sovrap-
posizione di un’immagine nitida a una sfocata provocando una soppressione (Schor et al, 1987) e compromettendo la stereopsi (Richdale et al, 2006). Perciò la monovisione potrebbe rappresentare uno stress che influenza le abilità visive causando un rallentamento del processo di elaborazione delle informazioni (Zeri et al, 2018). Oltre a fornire una visione simultanea le sclerali multifocali presentano altri vantaggi. Queste lenti, come già accennato prima, sono molto stabili, anche durante lo svolgimento di varie attività, incluse quelle sportive, perciò la zona ottica, con geometria concentrica o asferica, rimane centrata. Inoltre, il grande diametro consente di progettare zone ottiche più ampie in casi con diametro pupillare grande. Infine, il serbatoio di liquido, oltre a umettare la superficie oculare incrementando il comfort durante l’uso delle lenti, corregge quasi totalmente l’astigmatismo della superficie anteriore della cornea evitando la necessità di un’ulteriore correzione cilindrica nella superficie anteriore della lente. Questo elemento è importante poiché molti presbiti presentano anche l’astigmatismo, la cui correzione insieme alla presbiopia non è semplice con le lac morbide. Quando invece l’astigmatismo interno si manifesta con l’applicazione delle sclerali è possibile correggerlo con una toricità sulla superficie anteriore della lente. In questi casi è necessario stabilizzare la lente con l’integrazione di una toricità posteriore nella zona di allineamento. La visione simultanea è realizzata con geometrie centro vicino, centro lontano o asferiche. Le prime due opzioni potrebbero presentare un cambiamento del potere, da lontano a vicino o viceversa, relativamente brusco, causando a volte la visione di aloni e ombre. La stabilità della lac è fondamentale per consentire un’adeguata visione a tutte le distanze ed evitare un peggioramento dell’abbagliamento e la visione di aloni. Molte lenti multifocali hanno un’asfericità nella superficie anteriore per la correzione della presbiopia. Questa geometria permette un cambiamento del potere graduale. La variazione del potere può essere dal centro, dove è posizionato il massimo positivo, che diminuisce spostandosi verso la periferia, o all’incontrario, con il massimo positivo posto in periferia, che decresce verso il centro (centro lontano). Ogni azienda ha la propria geometria. È importante seguire le istruzioni fornite dal produttore e consultare il professional service per maggiori informazioni e l’ottimizzazione dell’applicazione.
Alcuni suggerimenti per la correzione della presbiopia con queste lac • Valutare le aspettative del soggetto e illustrare potenzialità e limiti delle lenti a contatto sclerali multifocali e la necessità di un periodo di adattamento. • Paragonare il cilindro della refrazione con l’astigmatismo corneale rilevato dai valori cheratometrici per individuare la presenza di un astigmatismo interno e il suo orientamento. • Misurare il diametro pupillare in condizione fotopica e scotopica per determinare il diametro della zona ottica. • Misurare l’HVID per determinare con precisione il diametro del vault, al fine di evitare un decentramento della lente compromettendo l’acuità e la qualità visiva. • Considerare una toricità posteriore per una maggiore stabilità della lente. • Valutare l’acuità visiva ed effettuare la sovrarefrazione, da lontano e da vicino, dopo l’assestamento della lente. • Limitare il valore dell’addizione per una visione adeguata a tutte le distanze; aumentare l’addizione solo quando è necessario, specialmente nell’occhio non-dominante. • Consigliare l’uso di lampade in ambienti con illuminazione soffusa. • Valutare il rapporto tra vantaggi e svantaggi come per ogni applicazione di lac. • Educare adeguatamente il paziente alla corretta manipolazione e manutenzione delle lenti sclerali.
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Education
Zaccagnini, uno sguardo ancora più internazionale a cura della redazione
A dicembre si è svolto nella sede di Milano un corso per funzionari cinesi, mentre a gennaio ne è previsto uno di perfezionamento per operatori svizzeri
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no degli obiettivi che l’Istituto Zaccagnini si dello Zaccagnini sarà ancora una volta ribadita dai era posto nel progettare l’apertura di una contenuti e dai relatori del prossimo Congresso Intersede a Milano era proprio quello di raffor- disciplinare, giunto ormai alla ventiduesima edizione, zare, grazie al ruolo che svolge oggi il ca- in programma a Bologna il 14 e 15 aprile 2019. poluogo lombardo, le sue relazioni internazionali, che Tra le molte novità, anche una conferma. La struttura in passato avevano avuto come riferimento il suo Con- formativa bolognese alla fine di novembre ha pargresso Interdisciplinare e il mondo accademico ingle- tecipato, secondo consuetudine, alla ventinovesima se, con la Aston University di Birmingham in partico- edizione di Job&Orienta, il salone di Verona dedicalare, con la quale ha anche realizzato quattro edizioni to alla formazione e all’orientamento al lavoro, che in di un corso di optometria universitario. «Le opportu- tre giorni richiama circa 75 mila presenze. «Lo stand nità di intrecciare relazioni internazionali offerte dalla dell’Istituto Zaccagnini ha suscitato grande interesse presenza a Milano, la cui sede è stata inaugurata lo e curiosità per la proposta della sua offerta formativa scorso 10 settembre con una cerimonia pubblica, si rivolta sia a chi vuole trovare prospettive di lavoro disono concretizzate rapidamente – commenta il diretto- verse dai canali più in voga e più affollati sia a chi re, Giorgio Righetti – Dal 3 al 7 dicembre, infatti, è stato desidera, per vari motivi, rivolgersi al settore dell’otinaugurato un corso sulla classificazione, sul controllo tica e a quello dell’optometria – spiega Righetti – L’atdi qualità e sulle norme di tenzione di molta parte del produzione dei dispositigiovane pubblico presente vi medici ottici e oftalmici alla manifestazione veroin base alle disposizioni nese è stata attratta dalla internazionali, dedicato a dimostrazione, a opera una delegazione di fundegli studenti del secondo anno del biennio di ottica zionari della Repubblie del corso di specializca Popolare Cinese. Dal zazione in optometria, di prossimo gennaio, inoltre, gruppi di ottici di una realcome venga effettuato il tà svizzera si alterneranno controllo visivo con le soa Milano per seguire un fisticate attrezzature di cui la nostra scuola, l’unica corso di perfezionamento dell’ottica presente a quein optometria e contatto- Gli studenti dell’Istituto Zaccagnini impegnati all’ultima edizione sta fiera, dispone». logia». L’internazionalità di Job&Orienta di Verona
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Congresso P.R.I.S.M.A
IPOVISIONE
SENZA FRONTIERE
e v a S he t
! e t a d
30-31 Marzo 2019 Firenze Partecipazione gratuita alle sessioni plenarie OTTICI-OPTOMETRISTI OCULISTI ORTOTTISTI
Il tema ispiratore del congresso 2019 sarà la condivisione con altre scuole europee delle strategie di gestione e riabilitazione dei pazienti ipovedenti. La condivisione con rappresentanti stranieri è, infatti, una fonte di arricchimento per tutte le figure che lavorano nel campo dell’ipovisione e di questo PRISMA vuole farsene promotore attivo. Si parlerà in più anche di registri elettronici e di condivisione in casa nostra delle esperienze di ogni centro Italiano.
SEGRETERIA SCIENTIFICA Silvano Abati Giovanni Giacomelli Roberto Volpe SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle 7F - 14050 Moasca (AT) Email: a.manassero@fgeditore.it Tel. 0141 170 6694 - Fax 0141 856 013
Una sessione sarà dedicata alla relazione tra lo stile di vita e l’ipovisione con conseguenti considerazioni sul ruolo della prevenzione primaria e secondaria della disabilità visiva. Intorno a tutto ciò ruoteranno numerosi corsi di approfondimento con la formula di successo già sperimentata nelle ultime edizioni. Ci saranno corsi dedicati alle diverse figure professionali ed anche corsi per chi si avvicina a questo mondo per la prima volta.
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Education
Irsoo, ancora più ricerca nel 2019 di Angelo Magri
È l’obiettivo dell’Istituto di Vinci, che ha chiuso un anno soddisfacente sia per l’attività didattica sia per le nuove collaborazioni avviate
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no è, infatti, da anni abbastanza stabile nei numeri, con studenti provenienti tradizionalmente da varie parti d’Italia. Quest’anno anche nei corsi biennali per lavoratori abbiamo raggiunto un buon risultato, soprattutto in quello di optometria: erano apparsi un po’ sofferenti nei numeri negli anni scorsi, principalmente a causa di una maggiore concorrenza, in cui però spesso la qualità della formazione non conta. Un serio colpo alle iscrizioni ai corsi di ottica per lavoratori era già stato portato dall’Ordinanza Giannini, che ha aperto alla possibilità di ottenere l’abilitazione anche senza un adeguato curriculum di studi. Purtroppo le associazioni di categoria non sono ancora riuscite, per mancanza di forza o di volontà, a imporre regole che salvaguardino
rima di parlare delle attività formative ad Alessandro Fossetti preme fare il punto sul congresso che si è tenuto lo scorso ottobre. «È stato il nostro terzo congresso sostanzialmente basato sui risultati delle attività del nostro centro di ricerca», afferma il direttore dell’Irsoo. Come valuta, dunque, il 2018 di Irsoo, alla luce di tutte le attività svolte? Anche questa volta il risultato raggiunto al congresso è stato eccellente, dal punto di vista della qualità degli interventi e del coinvolgimento dei partecipanti, sia nelle sessioni plenarie della domenica sia nei workshop e seminari del lunedì. Argomenti molto attuali, come la gestione ottica del soggetto con cataratta, la riduzione della progressione miopica, la protezione dalla radiazione blu nociva e UV, gli elementi distintivi delle lenti progressive, sono stati particolarmente apprezzati dai partecipanti. E ancora una volta abbiamo dimostrato che si può organizzare un congresso basato sulla sperimentazione fatta in Italia, senza ricorrere sempre a quella proveniente dall’estero. Non intendo promuovere l’autarchia, nella scienza non può esistere, sarebbe un controsenso, ma vorrei che fosse dato più spazio alla ricerca italiana. Per quanto riguarda la didattica, i corsi di ottica e optometria che hanno sede a Vinci continuano a darci molte soddisfazioni sia nei numeri, pur con qualche disomogeneità, sia nei risultati educativi. Il corso triennale di ottica e optometria a tempo pie-
Alessandro Fossetti durante il terzo Congresso Irsoo
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Education
Alcuni momenti di attività pratiche presso la struttura formativa di Vinci
dere che aggiornarsi e studiare è il solo modo per competere con i concorrenti in un mercato che sta diventando sempre più difficile.
in toto la dignità professionale dell’ottico, per cui la categoria si porta dietro da anni questo problema, sempre discusso, mai affrontato veramente. Comunque, c’è ancora chi capisce l’importanza di perseguire una buona formazione e vuole studiare seriamente.
Quali saranno le principali novità per il 2019? Oltre a quelle già citate nell’attività didattica, ci saranno novità, come ogni anno del resto, sui corsi di aggiornamento, alcuni dei quali continuano a darci grandi soddisfazioni: penso, ad esempio, a quello sulle lenti oftalmiche progressive o a quello sul comfort nella correzione ottica o, ancora, a quello sull’optometria pediatrica, per il quale è in programma un corso di secondo livello, già richiesto da molti dei partecipanti al corso di base. Irsoo, tuttavia, non significa soltanto didattica. Nel 2019 abbiamo intenzione di aumentare le attenzioni per il centro di ricerca, che già ha offerto tante opportunità in più sia per l’aggiornamento degli insegnanti sia per le attività sperimentali che gli studenti possono effettuare, compresi quelli del corso di laurea in Ottica e Optometria dell’Università di Firenze, che si tiene nella nostra struttura: potenzieremo le attività sperimentali, prenderemo nuovi collaboratori per la ricerca, soprattutto nel campo dell’ottica oftalmica e dell’ottica della visione, in particolare per lo studio delle aberrazioni di lenti oftalmiche e lenti a contatto. Altri progetti sperimentali riguardano lo studio dei movimenti oculari, come quello in corso con l’Istituto Nazionale di Ottica e con la Clinica oculistica dell’Università di Firenze, e della psicofisica.
Qual è stato l’andamento dei corsi fuori sede? Il 2018 è stato un anno di luci e ombre. In autunno non siamo partiti con il corso di Milano, dove abbiamo comunque fatto ben sei edizioni del nostro corso di optometria per lavoratori, per un totale di oltre 130 iscritti. Forse è il momento di cambiare qualcosa. Così abbiamo iniziato un dialogo con il Centro Studi Leonardo da Vinci di Bergamo, che dovrebbe finalizzarsi entro la primavera 2019 e portare nell’autunno successivo alla realizzazione di un corso di optometria da tenersi per circa due terzi a Bergamo, dove si svolgeranno prevalentemente lezioni teoriche e dimostrazioni pratiche, e per la restante parte a Vinci, dove invece verranno effettuate tutte le attività di pratica clinica a piccoli gruppi. Altre novità importanti per l’optometria fuori sede sono state l’apertura di un corso a Bari e la seconda edizione a Roma, che inizierà a gennaio. I numeri non sono elevati, certamente inferiori a quelli che a suo tempo abbiamo avuto a Milano, ma cerchiamo di diffondere un po’ della nostra optometria nelle regioni del centro sud, sperando di stimolare gli ottici di quell’area ad apprezzare la formazione optometrica di qualità e a compren-
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Lenti oftalmiche
Hoya, nuovi strumenti per dialogare con la classe medica di Angelo Magri
Dopo il positivo debutto dei webinar autunnali l’azienda oftalmica ha in rampa di lancio altre soluzioni per gli Hoya Center che vedono nella collaborazione con l’oculista un’opportunità reciproca
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na media di un centinaio di partecipanti per i cinque webinar organizzati tra ottobre e dicembre: è il soddisfacente risultato raggiunto da Hoya Italia con un’iniziativa nuova non solo per la società di Garbagnate Milanese, ma un po’ per l’intero settore in Italia. «Abbiamo voluto lanciare un segnale importante, successivamente corroborato dagli strumenti presentati al 98esimo Congresso nazionale della Società Oftalmologica Italiana di fine novembre a Roma: il tutto con l’obiettivo di supportare i nostri partner nel dialogo con l’oculista a livello locale». Così Silvano Larcher, responsabile dei rapporti con l’area medica in Hoya Italia, riassume l’iniziativa online dei mesi scorsi e anticipa quanto è già pronto per la prima parte del 2019. «I partecipanti ai nostri cinque webinar si sono rivelati particolarmente interessati a tutti quegli strumenti utili a favorire una maggiore consapevolezza, da parte dell’oftalmologo, dei progressi tecnologici che consentono soluzioni visive sempre più evolute», sottolinea ancora Larcher. Tant’è che, oltre al percorso virtuale con i webinar, Hoya Italia ha preparato una serie di strumenti di comunicazione per la sala d’attesa degli studi oculistici, incentrati sulle criticità della visione
in base alle diverse fasce d’età, ma anche leaflet destinati al consumatore finale e focalizzati proprio su ognuno di questi argomenti, nonché schede tecniche indirizzate al medico oculista che delineano in maniera chiara e professionale le caratteristiche fonSilvano Larcher, responsabile dei damentali dei pro- rapporti con l’area medica dotti oftalmici della in Hoya Italia sua gamma. «Alla luce dei buoni risultati ottenuti non soltanto con il programma di webinar, ma anche con il lavoro svolto durante le giornate del Congresso Soi, siamo intenzionati a proseguire su questa strada per l’intero 2019: vogliamo, infatti, diventare un partner di riferimento in ambito oftalmico sia per la classe medica sia per i centri ottici interessati a un dialogo costante e proficuo, in funzione del miglioramento del benessere visivo per l’utente finale», conclude Larcher.
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Lenti oftalmiche
Zeiss, la formazione evolve al passo con i tempi di Nicoletta Tobia
Quasi 2.500 partecipanti, con un incremento del 27% rispetto all’anno precedente, in rappresentanza di 806 clienti unici, 42 corsi residenziali svolti in tutta Italia in modo capillare e 47 webinar: sono i numeri con cui si è conclusa l’ottava edizione della sua Academy
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e in termini numerici i riscontri appaiono chiari, anche a livello qualitativo i risultati per Zeiss sono stati eccellenti. «L’apprezzamento dei corsi residenziali è stato molto elevato, come emerso dai questionari che invitiamo sempre a compilare al termine degli incontri: in una scala da 1 a 10 il livello di soddisfazione per l’organizzazione degli eventi è stato pari a 9,1, mentre per quel che riguarda gli aspetti legati ai contenuti, la chiarezza espositiva, il livello di approfondimento, il valore aggiunto e il supporto didattico, la valutazione oscilla tra 8,9 e 9,4 – spiegano da Carl Zeiss Vision Italia – Peraltro, nella quasi totalità dei casi i partecipanti hanno dichiarato che le nozioni apprese denotano un’applicabilità nella pratica quotidiana. Questo per Zeiss risulta molto importante: l’obiettivo fondamentale, infatti, è fornire spunti che possano essere messi a frutto nella realtà lavorativa di ogni giorno. La totalità dei partecipanti ai webinar ha poi apprezzato questa modalità formativa, particolarmente utile perché focalizzata di volta in volta su un argomento specifico che viene così approfondito in dettaglio. E, infatti, è cresciuta la percentuale di coloro che si avvicinano a tale modalità, pur senza abbandonare i corsi residenziali, avvalendosi della formula mista». A livello di argomenti, l’ottava edizione della Zeiss
Academy si è focalizzata su tre ambiti tematici: la formazione di prodotto, i workshop tecnici (con il supporto della strumentazione) e il filone relativo a comunicazione e vendite, che comprende contenuti realizzati in un’ottica di servizio, affiancando alla proposta delle lenti un concreto supporto all’attività del professionista. Diversi i corsi offerti per la prima volta nel 2018. «Numerose sessioni sono state dedicate alle grandi novità Zeiss introdotte, ossia le lenti con tecnologia UVProtect e VisuFit 1000, cui è stato dedicato un roadshow attraverso il quale abbiamo voluto fornire input che vanno al di là dello strumento in sé, ma sono utili a far capire cosa si aspetta il consumatore di oggi e in che direzione va il mercato – proseguono dall’azienda – Inoltre, abbiamo dato il via a Sinergie Correttive, che punta l’attenzione su quanto possa essere positivo, dal punto di vista del business, lavorare sinergicamente con i consumatori sia con le lenti oftalmiche sia con le lenti a contatto, e Mkh Fast, molto tecnico e pensato per gruppi ristretti, sulla refrazione soggettiva». Quali sono le novità in serbo per la nona edizione della Academy, partita già nel mese di ottobre? «Obiettivo dei primi tre mesi è proseguire con i webinar, mentre per quel che riguarda gli incontri residenziali abbiamo iniziato andando a copertura
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Lenti oftalmiche
Alcuni momenti della Zeiss Academy 2018, che si è svolta in tutta Italia
territoriale con alcuni corsi, già presenti nell’offerta precedente, che avevano riscontrato interesse, per raggiungere quelle aree che ancora non li avevano ospitati, come appunto Sinergie Correttive e Lens Fit, gestito dai nostri trainer in collaborazione con Gianandrea Ianese – aggiungono da Zeiss – I due temi su cui ci focalizzeremo nel 2019 saranno, innanzitutto, la protezione UV, per offrire nuove angolazioni e spunti di riflessione diversi rispetto a quelli proposti nel 2018. In secondo luogo, alla luce del mercato attuale, sempre più concentrato e competitivo, proporremo ai nostri partner dei corsi su come difendere la redditività del centro ottico, ma anche sul controllo di gestione. È ormai evidente come l’ottico debba iniziare a tenere le redini della propria attività guardando anche agli aspetti con cui ha meno confidenza, acquisendo ad esempio gli strumenti per capire e leggere meglio il proprio conto economico, e avere un maggiore controllo su
quella che è la gestione del punto vendita». Punto di forza di questo percorso formativo, dedicato a un numero ristretto di titolari di centri ottici, è la relatrice, Anna Gatti. «Non un consulente di un altro settore né un docente che parla di realtà lontane dall’ottica, ma una figura nata e cresciuta in questo settore, che segue diverse imprese ottiche sul territorio italiano e quindi sa bene quali siano problemi, opportunità, punti dolenti e aree critiche, con un occhio vigile e sempre aggiornato», precisano da Zeiss. Diversi altri corsi si aggiungeranno successivamente, «nel segno della continuità, visto che la formazione è un solido pilastro dell’offerta Zeiss, che andrà sempre a lavorare nella direzione di offrire dei contenuti di tipo formativo al passo non solo con il lancio dei nostri prodotti, ma anche con l’evoluzione del mercato e della tecnologia», concludono dall’azienda.
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Lenti a contatto
Desìo e Irsoo, sperimentazione sulle lac cosmetiche a cura della redazione
La partnership ha prodotto una ricerca che ha analizzato l’incidenza di eventuali effetti negativi sulla superficie oculare anteriore durante usi occasionali: è stato evidenziato un impatto relativamente modesto sull’omeostasi del film lacrimale e della cornea
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ualimed, proprietaria del brand di lenti a contatto cosmetiche Desìo, in accordo con Irsoo, ha attivato uno studio pilota che si è svolto da aprile a giugno di quest’anno per verificare l’impatto delle lenti cosmetiche Desìo trimestrali e giornaliere sulla visione e sulla fisiologia corneale. «Abbiamo deciso di avviare questa indagine e di affidarne il mandato alla scuola toscana per verificare la biocompatibilità delle nostre lenti cosmetiche giornaliere e trimestrali - spiegano in Qualimed - Sono ancora molti, infatti, sia tra i professionisti sia tra i consumatori finali, a considerate le lac colorate pericolose per il benessere visivo». La sperimentazione è stata realizzata presso il Centro Ricerche in Scienze della Visione dell’Istituto di Vinci. «In letteratura si trovano numerose segnalazioni di problemi relativi alla salute oculare, in modo particolare cheratiti, causati dal porto di lenti a contatto cosmetiche (Bourcier, Sauer
et al, 2010; Sauer e Bourcier, 2011) - si legge nella sintesi dell’indagine di Irsoo - La maggior parte di questi soggetti ha semplicemente acquistato le lenti a contatto cosmetiche senza essere stato sottoposto ad alcun controllo clinico o aver avuto informazioni concernenti la manipolazione o la manutenzione delle lenti a contatto o, ancora, sugli aspetti riguardanti la sicurezza per la salute oculare. Nonostante i vari report relativi alle complicanze vi è una scarsità di studi clinici prospettici sulla valutazione della sicurezza delle lenti a contatto cosmetiche». La ricerca ha coinvolto soggetti emmetropi e ametropi che sono stati sottoposti a una serie di test specifici mirati a verificare l’idonea compatibilità delle lenti cosmetiche trimestrali e giornaliere con la superficie corneale e l’impatto sul film lacrimale. «Sono stati selezionati tra gli studenti dei corsi di ottica e optometria dell’Irsoo 21 soggetti che hanno acconsentito a provare le lenti cosmetiche - prosegue lo stu-
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Lenti a contatto dio - Quindici erano emmetropi e i restanti sei miopi portatori di lenti a contatto abituali o occasionali, con una miopia compresa tra -1.50 D e -3.00 D». Ai soggetti selezionati sono state praticate un’attenta anamnesi e una valutazione strumentale del segmento anteriore oculare, con l’esclusione di coloro che erano stati sottoposti a trattamenti ortocheratologici o a terapie farmacologiche. La linea di lenti a contatto cosmetiche Desìo Il protocollo applicativo è stato equivalente a quello praticato dagli segmento anteriore, in particolare sull’edema ottici e optometristi che si apprestano all’ap- corneale - vi si legge ancora - Per quanto riplicazione di lenti a contatto hydrogel sia tra- guarda il film lacrimale e la superficie oculare dizionali sia in versione disposable. «Il tempo non sono stati rilevati problemi significativi. La di porto previsto era dalle ore 8 alle ore 18, per stabilità del film lacrimale non ha subito variaun totale di 10 ore - precisa la ricerca - Tutti zioni evidenti con il porto delle lenti, sia queli soggetti hanno indossato le lenti per almeno la mensile sia quella giornaliera: le variazioni otto ore, una trimestrale sull’occhio destro e del NIBUT non sono statisticamente significauna giornaliera su quello sinistro. Durante la tive (p>0,05). Iperemia e colorazione epiteliagiornata di porto, con lenti applicate, oltre al le non hanno mostrato variazioni clinicamencontrollo della dinamica e del centraggio delle te rilevanti. Spessore e volume corneali sono lenti, sono state di nuovo rilevate le misure di aumentati dopo il porto delle lenti, un risultato AV a elevato e basso contrasto e l’ampiezza del atteso che nei valori percentuali si attesta a licampo visivo a 180 gradi. Queste misure sono velli di poco superiori a 3-4%». state prese nel primo pomeriggio. Nel tardo po- Lo studio ha, perciò, mostrato che le lenti comeriggio, dopo la rimozione delle lenti, sono smetiche Desìo, nel campione esaminato, hanstati rilevati il NIBUT, lo spessore e il volume no un impatto relativamente modesto sull’ocorneali, poi l’esame in laf per la valutazione meostasi del film lacrimale e della cornea. delle condizioni della superficie oculare». «L’edema indotto dalle lenti è risultato mediaAl termine delle applicazioni i soggetti sono mente compreso tra il 3,4% e il 4,4% per quanto stati sottoposti nuovamente ai test per un’at- riguarda lo spessore centrale, e tra il 3,3% e il tenta verifica che le lenti a contatto cosmetiche 3,4% per quanto riguarda il volume corneale. non avessero generato alterazioni al segmento Questi valori sono prossimi a quelli fisiologici anteriore come infiammazioni oculari, abrasio- che l’occhio presenta al risveglio e sono al di ni corneali e variazioni allo spessore corneale. sotto al valore per il quale si iniziano ad avere «I dati rilevati prima, durante e dopo il porto variazioni consistenti dell’omeostasi corneale. di lenti cosmetiche sono stati analizzati per Non sono state riscontrate differenze statisticauna valutazione dell’impatto di un giorno di mente significative tra lenti trimestrali e giorporto delle lenti cosmetiche sull’omeostasi del naliere», conclude lo studio.
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Lo gnommero
La menzogna ha il naso lungo (a dispetto di Voltaire)
di Sergio Cappa
“Un bugiardo politico ha un genio superiore che consiste nel suo inesauribile patrimonio di menzogne politiche che distribuisce con generosità tutte le volte che parla. A lui non interessa se una sua affermazione sia vera o falsa ma solo se era conveniente in quel momento affermarla o negarla. Come il più mediocre scrittore ha i suoi lettori, così il più gran bugiardo ha i suoi creduloni, e spesso accade che se una menzogna viene creduta anche solo per un’ora essa ha già compiuto il suo lavoro e non deve fare altro. Quando gli uomini capiscono di essere stati ingannati è troppo tardi, la storia ha raggiunto il suo risultato”. Anche questo si legge nel saggio L’arte della menzogna politica, scritto da Jonathan Swift e pubblicato sul numero del 2 novembre 1710 del quotidiano The Examiner che, proprio in quel periodo, lo scrittore angloirlandese era sta-
to chiamato a curare e utilizzare come strumento di propaganda a favore del governo tory guidato da Robert Harley. Tre secoli dopo il saggio è ancora attualissimo, perché la menzogna è un elemento costitutivo del potere al cui esercizio rende talora necessario ricorrervi. Un paese pregiudica la propria rispettabilità non solo quando i politici mentono, ma anche quando i cittadini tollerano quelle menzogne, che può accadere nella speranza che si tollerino poi le proprie. Il 2 dicembre Federottica Milano Acofis, all’interno della rituale festa di Santa Lucia, ha organizzato un encomiabile convegno dall’originale titolo “Le parole dell’optometria”, perché i vocaboli sono un patrimonio pubblico e di libero approccio e non boriosa sottrazione di alcuno. Con leggerezza ma inappuntabile linearità sono state inventariate le parole contese (ricetta, paziente,
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screening, ecc), talvolta utilizzate per la manipolazione del consenso che i detrattori dell’optometria mettono in atto quando la reputazione o l’immagine devono essere sostenute, per preparare la propria storia al pubblico consumo. Riflettere sulla menzogna significa sondare lo scarto che sussiste tra potere e linguaggio nella vita quotidiana, algida geometria del calcolo e bilancio dei suoi effetti. I denigratori compulsivi della professione optometrica sappiano accogliere la tesi di Voltaire che, intendendo sostenere gli ideali illuministi del contrasto ai dogmi e ai principi d’autorità, nel Candide fa dire al precettore tuttologo Pangloss: “essendo tutto quanto creato in vista di un fine, tutto è necessariamente inteso al fine migliore. I nasi, notate, son fatti per reggere gli occhiali: e noi infatti abbiamo gli occhiali”. E l’optometria è la raffinata ed elegante arte che se ne fa carico.
LE LENTI MULTIFOCALI Presente e futuro dell’Ottica Oftalmica
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