CENTRI COMMERCIALI

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Evoluzione dei centri commerciali Fenomeni di dissoluzione urbana La grande dimensione Iconografia Diagrammi

Politecnico di Milano FacoltĂ di Architettura Ambientale a.a. 2007_2008 miriam carretta 202344 prof. alessandro rocca


EVOLUZIONE DEI CENTRI COMMERCIALI

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Nella struttura urbana, gli spazi dedicati al commercio hanno subito in epoca contemporanea, un profondo processo di mutamento, iniziato nella prima metà degli anni „20 negli Stati Uniti e poi esportato in Europa, Asia e Australia.

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Il primo centro commerciale è stato costruito a Kansas City, nel Missouri nel 1924 e venne chiamato “Country Club Plaza”

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Al “Country Club Plaza� seguirono molti altri centri dello stesso stile:

1928 Avenue Shopping Center, Columbus

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1931 Highland Park Village, Dallas

1951 Valley Plaza, North Hollywood, California


Tuttavia il concetto di shopping mall, come lo conosciamo oggi, appare negli anni â€&#x;50.

Il pioniere di questa idea fu un architetto, austriaco di nascita, emigrato in America,

Victor Gruen

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La sua ideazione più famosa fu il Southdale Center, a Edina: Conteneva 72 negozi e 2 grandi magazzini. Southdale era “introverso”: Le pareti esterne dei negozi erano cieche e tutta l‟attività era focalizzata all‟interno. Egli concepì di mettere l‟intero complesso sotto un unico tetto, con aria condizionata per l‟estate e riscaldamento per l‟inverno. Posizionò i negozi su due livelli, collegati da scale mobili e accessibili da un parcheggio a due livelli. Al centro sistemò una specie di piazza urbana, un “cortile-giardino” sotto un lucernario.

IL RISULTATO FECE SCALPORE

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VIDEO 1 _ EVOLUZIONE STORICA DEI CENTRI COMMERCIALI

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DISSOLUZIONE DELLA CITTA‟

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Lo spazio cosĂŹ fluido crea un proprio centro nello shopping mall, che si propone come luogo di vendita nonchĂŠ di aggregazione, ingloba in seâ€&#x; tutte le funzioni di un centro urbano e non solo.

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VIDEO 2 _ LA CITTA‟ GENERICA

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<In contrasto con quanto dichiarano i critici,tuttavia, l’“urbano senza luogo” non ha distrutto lo spazio pubblico, è diventato difficile da vedere. Quando si vede è difficile da comprendere, data la sua crescente complessità e frammentazione. Allo stesso tempo, le reti di comunicazione e trasporto che producono frammentazione ci rendono più coscienti della sua esistenza.> Marco Cenzatti, Spazi pubblici e mondi paralleli, , in “Casabella”, numero monografico Il disegno degli spazi aperti, n.597/598,1993,p.35

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LA GRANDE DIMENSIONE

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I centri commerciali si sono caratterizzati, fin dagli esordi, da architetture molto grandi che racchiudono sotto un unico tetto diverse servizi, interiorizzando tutte quelle attivitĂ che generalmente venivano svolte allâ€&#x;esterno.

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VIDEO 3 _ BIGNESS: LA GRANDE DIMENSIONE

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<Un solo centro commerciale è oggi il lavoro di generazioni di organizzatori dello spazio, riparatori e tecnici, come nel medioevo: E’ L’ARIA CONDIZIONATA A SORREGGERE LE NOSTRE CATTEDRALI>.

Rem Koolhaas, Junkspace, Quolibet, 2006 miriam carretta 202344


RIPETITIVITA‟, ANONIMATO, IDENTITA‟.

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Il centro commerciale tipo è anonimo e standardizzato nelle sue parti cosÏ come i prodotti nei loro marchi. Le tasche dei consumatori ben studiate e ispezionate, ora e nel tempo, dettano le regole del gioco.

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AEROPORTO Riconosciuti da sempre come un non-luogo, oggi si configurano come l‟estensione dello shopping mall urbano. Anche la progettazione rispecchia quella di un centro commerciale. Si serve degli stessi modelli elastici, flessibili e addizionali e degli stessi materiali. Inoltre tiene conto della più o meno capacità di contenere i flussi di entrata e di uscita e dei tempi di permanenza dei passegeri. Nell‟aeroporto c‟è l‟universalità delle culture e dei bisogni. Ha un‟identità indeterminata. miriam carretta 202344


VILLAGGI TURISTICI Realtà macroscopiche in cui tutti i desideri dei vacanzieri sono stimolati e realizzati. Il villaggio turistico conforta lo stress, da‟ serenità e aliena l‟uomo moderno dalle ansie e dalle insicurezze. Offrono servizi in cui la ricerca in un altro ambito sottoporrebbe ad ansia e nervosismo. Sono proporzionati al tipo di clientela a cui si propongono. Sono, di solito, avulsi dalle città circostanti e quindi dalle culture caratterizzanti e locali.

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PARCHI A TEMA

Offrono un‟ esperienza totalizzante Si servono delle tecniche cinematografiche per creare una serie di eventi. Ricrea una propria piazza cittadina C‟è un forte legame tra il piacere e l‟acquisto.

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OUTLET DI MANTOVA

OUTLET DI VALMONTONE

OUTLET DI MOLFETTA

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ECONOMIA DELL‟EXPERIENCE Lo shopping mall persuade il consumatore all‟acquisto mediante un coinvolgimento emozionale ed esperienziale e mediante la teatralizzazione dell‟offerta.

Daniel Libesking, Centro Commerciale Westside,Berna miriam carretta 202344


ICONOGRAFIA Dalla Pop Art allâ€&#x;Architettura

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Nel gusto degli USA degli anni ‟50 si assiste al rifiuto delle geometrie bianche razionaliste dell‟ architettura europea e dello stile Bauhaus. Il fenomeno radicalmente nuovo della neoavanguardia post-bellica fu la Pop Art.

Claes Oldenburg

La Pop Art è un‟iconografia di immagini e oggetti attraenti e brillanti, così come appaiono nella realtà.

Andy Warhol miriam carretta 202344


<La Pop Art ha dimostrato come il banale sia spesso la principale sorgente dell’occasionale vitalità e varietà del paesaggio urbano, e come all’origine della banalità e della volgarità dell’intero panorama non sia la banalità o la volgarità intrinseca dei singoli elementi, ma piuttosto le relazioni contestuali, sia spaziali che di scala.>

Robert Venturi, Complessità e contraddizione in architettura, Dedalo, 1984.

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VIDEO 4 _ LEARNING FROM LAS VEGAS

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Njiric + Njiric Ipermercato BAUMAXX, Maribor

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DIAGRAMMI: Strumento per governare la complessitĂ di un centro commerciale

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I centri commerciali sono uno dei tipi maggiormente legati alle dinamiche relative alla città dell‟automobile. Le relazioni tra la condizione della mobilità veloce e la dilatazione dello spazio urbano hanno prodotto numerose nuove considerazioni sull‟adozione di strumenti progettuali più idonei alla realtà.

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<(…)La profondità di campo delle prospettive classiche è stata sostituita, fin dal principio del XX secolo, dalla profondità di tempo delle tecniche avanzate. Dall’ estetica dell’apparizione di un’immagine stabile, presente per la sua statica, all’estetica della sparizione di un’immagine instabile, presente per la sua fuga, abbiamo assistito ad una trasmutazione delle rappresentazioni(…)>.

Paul Virilio, Lo spazio critico,pp. 23

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Gli studi americani sui caratteri degli spazi della velocitĂ avventa negli anni sessanta costituiscono ancora oggi un valido supporto per la progettazione

1960 Kevin Lynch Image of the city 1965 Donald Appleyard, John Myer e Kevin Lynch The view from the road

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La struttura del viaggio. In questo schema relativo alla Northeast expressway di Boston, sono localizzate le varie intersezioni che la strada incontra miriam carretta 202344

Diagramma visivo e del movimento spaziale in riferimento alla Northeast expressway di Boston. Il viaggio avviene in senso antiorario.


Contributi piĂš recenti legati allâ€&#x;intenzione di unâ€&#x;innovazione nelle tecniche rappresentative sono quelli di:

Rem Koolhaas Progetto per Lille

Vittorio De Feo

Progetto vincitore per una stazione di servizio Esso miriam carretta 202344


<Sono molto interessato al caos perché è l’esito ultimo di tutta una serie di volontà di immaginare un ordine che, generalmente, si sfalda all’ultimo momento. L’architetto non può contribuire al caos perché il senso ultimo, la definizione stessa della sua professione consistono nel fondare un ordine; tuttavia si sa che il proprio sforzo è condannato al fallimento. E’ a causa del fallimento che si contribuisce al caos, e non è un argomento interessante per un architetto.>

Rem Koolhaas, Atlanta, Parigi, Singapore, in La Ville: sei interviste, a cura di Odile Fillon, in “Lotus” n.84, 1995.

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