1 minute read

Author Corrado Passi: Cape Winelands

Cape Winelands

Advertisement

Articolo e fotografia di Corrado Passi

Allontanarsi da Cape Town per raggiungere Stellenbosch, nel cuore delle Cape Winelands, significa abbandonare un insieme composito di realtà storiche e architettoniche e percorrere a ritroso, nell’arco di circa quaranta minuti d’auto, un periodo di almeno tre secoli, collocandosi su un palcoscenico paesaggistico idilliaco, dai tratti favolistici, quasi surreali.

La città lascia spazio a un ambiente bucolico dominato da estese coltivazioni, montagne dalle forme bizzarre, fattorie e aziende vinicole secolari,villaggi collocati ai piedi delle montagne: ci troviamo in un luogo suggestivo nel quale si materializzano le infinite potenzialità espressive del paesaggio del Capo attraverso la forza, quasi pittorica, dei suoi rilievi e delle sue valli. I rilievi sono parte della Cape Fold Belt, la cintura tettonica del Capo di natura sedimentaria, che dal tardo periodo paleozoico ha disegnato il panorama geologico di questa zona occidentale del Western Cape. Le Cape Winelands, il nucleo pulsante dell’economia vinicola sudafricana, rappresentano, per il viaggiatore, un’esperienza estetica e culturale: sono il luogo nel quale la storia del Sudafrica ha mosso i primi passi nella colonizzazione dell’entroterra del Capo e celebrano il mondo del vino, la sua storia, la sua forza quale prodotto di eccellenza della nazione.

Il vino sudafricano è stato il motore primo dell’economia della regione del Western Cape: la terra che l’ha generato è la culla di un processo agroalimentare e produttivo che non si è limitato alla coltivazione di vitigni ma ha stimolato architettura, cultura, arte e politica. Stellenbosch, Boschendal, la valle di Franschhoek sono gli insediamenti storicamente più importanti e meglio conservati dal punto di vista architettonico.

Queste terre raccontano il dramma di generazioni di famiglie, prima schiavi, poi lavoratori agricoli, che hanno contribuito a creare e mantenere intatta, nei secoli, l’architettura naturale del paesaggio.

This article is from: