Visioni Italiane. Architettura e design verso un ambiente sostenibile. Allegato a Domus

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Sommario/Summary

VISIONI ITALIANE architettura e design verso un ambiente sostenibile A cura di / Curated by Mario Occhiuto Comitato scientifico / Scientific Committee Mario Occhiuto, Angelo Bucarelli, Marta Francocci, Laura Ghiara, Gruppo Bandello Comunicazione

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Massimo Martinelli

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Corrado Clini

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Mario Occhiuto Architettura e design verso un ambiente sostenibile/Architecture and design towards a sustainable environment

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Stefano Boeri Domus visionaria/ Visionary Domus

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Luigi Spinelli Domus, una storia italiana/ Domus, an Italian story

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Il progetto dell’allestimento Exhibition design

Concept della mostra / Exhibition concept Mario Occhiuto, Gruppo Bandello Comunicazione Con il contributo di / With the cooperation of La Triennale di Milano, ADI Organizzazione / Organization mOa - Mario Occhiuto Architetture, Elisa Crivellone nell’ambito della

Sino-Italian Green Week The Sino-Italian Cooperation for Environmental Protection and Sustainable Development Beijing July 3/6 2006 in cooperazione con Ambasciata d’Italia China Academy of Social Sciences Istituto Nazionale per il Commercio con l’Estero Ministero per i Beni e le Attività Culturali Ministry of Science and Technology of China National Development and Reform Commission of China Beijing Municipality Tsinghua University / Beijing Venice International University Venezia AGROINNOVA / Università di Torino

Progetto di allestimento / Exhibition Design Mario Occhiuto, Gruppo Bandello Comunicazione, Angelo Bucarelli Progetto grafico / Graphic Design Gruppo Bandello Comunicazione Illuminazione a cura di / Lighting by iGuzzini Realizzazioni video / Video production In Iride Sfoggio, Giorgio de Finis e Marta Francocci Fotografia / Photography Giorgio de Finis Contributi audio / Audio contributions Simone Rocchini Contributi grafici / Graphic contributions Aldo Presta Progetto Supporti Video / Video support design Gruppo Bandello Comunicazione, Ico Thieme Trasporti e Logistica / Transport and logistics Capital Logistic

Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio in cooperazione con Ministero per i Beni e le Attività Culturali Ambasciata d’Italia in Cina Istituto Nazionale per il Commercio con l’Estero China State Environmental Protection Administration China Academy of Social Sciences presenta la mostra

VISIONI ITALIANE architettura e design verso un ambiente sostenibile Pechino 3-28 Luglio/July 2006 Si ringraziano / With thanks to B&B, Corraini Editore, Ferrovie dello Stato, Fondazione Musica per Roma, Fondazione Piaggio, Fratelli Guzzini, Ghisamestieri, Jacopo Foggini, Luna Rossa Challenge, Muba, Museo Alessi, Piaggio, Play+Reggio Children, RFI, Sartoria Farani, Spazio Italia/MKE, Torino 2006 - Comitato per l’Organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali, Trenitalia, Vespa©, Accademia di Costume e Moda, Architetto Amedeo Schiattarella, Architetto Andrea Bruno, Architetto Guido Canali, Architetto Maria Iole Gambardella, Architetto Massimiliano Fuksas, Architetto Massimo Pica Ciamarra, Architetto Paolo Desideri, Architetto Renata Bizzotto, Boeri Studio, Città della Scienza, DAAP, Dong Shanfeng, Fabio Castelli, Federabbigliamento-Roberto Polidori presidente, Giuliana Occhiuto, ICET Studios, RPBW, Studio Sartogo Architetti Associati-P. Sartogo e N. Grenon, Studio Valle Progettazione Il Curatore desidera ringraziare la dottoressa Yanan Ding, Responsabile dell’ufficio di Pechino del Programma Italo Cinese di Protezione Ambientale, per l’aiuto indispensabile fornito nell’ideazione, preparazione e realizzazione del progetto e per la sua continua capacità di trovare soluzioni ai problemi, senza la quale l’idea, forse, sarebbe naufragata sul nascere; il dott. Massimo Martinelli della Commissione Tecnico Scientifica del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, per aver sempre sostenuto e stimolato il lavoro, contribuito all’efficacia dell’organizzazione ed aver dato un supporto sempre affettuoso, costante e creativo. Un particolare ringraziamento va al dottor Corrado Clini, Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio per aver fornito spunti preziosi e utili suggerimenti per l’ideazione della Mostra, dedicando parte del suo tempo a discuterne i contenuti e l’impostazione generale.

Catalogo a cura di / Catalogue edited by Luigi Spinelli Art director Giuseppe Basile Grafici / Graphic designers Fabio Grazioli, Franco Miragliotta Segreteria / Administration Miranda Giardino di Lollo (responsabile), Valeria Bonafé Traduzioni / Translations Barbara Fisher, Annabel Little, Rodney Stringer, Wendy Wheatley

12 AMBIENTE ENVIRONMENT 15 ABITARE Villa HOUSING Villas 18 ABITARE Popolare HOUSING Council Housing 20 ABITARE Condominio HOUSING Apartment Block 22 ABITARE Recupero HOUSING Renovation 23 Il premio ADI Compasso d’oro The ADI Compasso d’oro Award 24 Collezione permanente del design Italiano La Triennale di Milano Il design in mostra Exhibition shows design 25 CULTURA/CULTURE 28 COMMERCIO/COMMERCE 31 CULTO/RELIGION

Allegato a / Published with Domus 894 Luglio-Agosto / July-August 2006

34 SPORT/SPORTS

Direttore responsabile / Editor Maria Giovanna Mazzocchi Bordone

37 GUSTO & TEMPO LIBERO/ TASTE & LEISURE

Direttore / Editor in Chief Stefano Boeri

40 LAVORO/WORK

Fotolito / Prepress Editoriale Domus

43 INFANZIA/CHILDHOOD

Stampa / Print BSZ, Mazzo di Rho (MI)

46 VIAGGIO/TRAVEL

Editoriale Domus S.p.A. Via Gianni Mazzocchi 1-3 20089 Rozzano (Milano) Tel. +39 02 824721 Fax +39 02 82472386 E-mail: redazione@domusweb.it www.domusweb.it Registrazione del Tribunale di Milano n.125 del 14/8/1948. È vietata la riproduzione totale o parziale del contenuto della rivista senza l’autorizzazione dell’Editore © 2006 Editoriale Domus S.p.A. Rozzano (MI)

49 Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Il Programma di Cooperazione Italo Cinese per la Protezione dell’Ambiente/The Sino-Italian Cooperation Programme for Environmental Protection


Massimo Martinelli Commissione Tecnico Scientifica del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio

Techno-Scientific Committee, Ministry for Environment and Protection of the Territory

In Cina il gesto dello scambio dei biglietti da visita rappresenta l’inizio di ogni relazione ed è qualcosa di più di un semplice atto formale è, quasi, un primo momento di conoscenza. È importante anche perché, in un paese dove si incontrano continuamente persone nuove, consente di aiutare ad associare un volto ad un nome, ad un’azienda, ad una nazione. Però per esser meglio ricordati è anche importante riuscire a trovare elementi di caratterizzazione, dei tratti distintivi. In attività come quelle legate alla cooperazione, e quella in campo ambientale non costituisce certo una eccezione, la capacità di caratterizzare in modo corretto il proprio Paese è fondamentale e consente spesso di evitare aspettative mal riposte, malintesi e delusioni. Per questo le attività di comunicazione e di conoscenza, in senso lato, che accompagnano queste attività, sono preziose per il successo delle iniziative. Ad esempio nel caso della cooperazione in campo ambientale con la Cina, l’essere riusciti in questi 6 anni di attività, a portare in Italia più di 1500 funzionari, scienziati ed esperti cinesi, per i Corsi di formazione che svolgiamo insieme con la Venice International University e l’Università di Torino, è stato uno strumento di successo formidabile. Per questo stesso motivo in questi anni più volte ho rimpianto di non aver a disposizione strumenti di comunicazione che consentissero di far capire meglio ai miei interlocutori le ragioni di un certo approccio ai problemi, di un modo di operare diverso ad esempio da quello dei Giapponesi e di altri Paesi Europei. Tanto per citare un ricordo personale, anni fa, all’inizio dell’attività di cooperazione ambientale con la Cina, dopo un incontro con la stampa a Guanzhou (Canton) una giovane giornalista di un giornale locale mi chiese: “Voi italiani volete venire a lavorare qui, ma quali sono le tecnologie che volete portare, quelle in cui siete più forti?” Io ricordo che la domanda mi diede fastidio perché sapevo che la mia risposta non avrebbe potuto essere che generica e sicuramente insoddisfacente. Non avevo a disposizione in quel momento strumenti di comunicazione adeguati a comunicare, a spiegare che non si trattava tanto di questa o di quella tecnologia quanto di un approccio, di un modo diverso di fare le cose usando al meglio le tecnologie a disposizione con ingegno e spesso con creatività, rispettando nel contempo il contesto in cui si opera, e che questa capacità italiana veniva dalla nostra storia, dalla nostra cultura La mostra di architettura e design Visioni Italiane, che si terrà a Pechino per tutto il mese di Luglio, si propone, anche, di illustrare questi caratteri delle nostre attività in Cina. La mostra è uno degli eventi collaterali organizzati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio per la settimana della Cooperazione Italia-Cina per la Protezione dell’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile, nell’ambito dell’Anno dell’Italia in Cina. La mostra, in un antologico percorso nel Paesaggio, tra Oggetti ed Architetture, credo riesca a rendere bene l’importanza del momento creativo per stabilire armonia tra la funzione e la forma, tra il costruito e l’ambiente. Non c’è solo il “bello e l’utile” nella mostra, ci sono anche criticità e contrasti, ma alla fine, come per l’abbattimento di Punta Perotti, l’happy end trionfa e possiamo ritornare nella dimensione bella e armoniosa di oggetti e forme che ci sono abituali. C’è un punto infine che vorrei sottolineare: uno dei capisaldi del Governo Cinese, spesso sottolineato dal Presidente Hu e dal Primo Ministro Wen, è la ricerca, per la Cina, di uno “sviluppo armonioso”; io spero che questa Mostra possa far scorgere ai nostri amici cinesi, pur tra contrasti e zone d’ombra, delle modalità, dei sentieri da percorrere insieme verso questo obiettivo.

2 Visioni Italiane

In China, the exchanging of calling cards marks the beginning of all new *relationships. It is something more than a simple formality. It can be considered the first phase of getting to know someone. In a place where one continuously makes new acquaintances, it is an important gesture that helps to associate a face with a name, a company or a country. But in order to be better remembered, it is useful to find characteristic qualities and distinctive traits. Initiatives linked to international cooperation and environmental protection are no exception to this rule. The ability to appropriately characterize one’s country is fundamental, and often allows us to avoid incorrect expectations, misunderstandings and frustrations. For this reason, communications activities and, on a broader plane, the knowledgeability that accompanies these activities, are precious requisites for successful initiatives. As for environmental cooperation with China, the accomplishment of having brought more than 1500 Chinese government officials, scientists and other experts to attend the courses that we organize with the Venice International University and the University of Turin, is a tremendous example of success. For this same reason, during recent years, I have frequently regretted not having communications tools at my disposal that would allow me to better explain to my interlocutors the reasons behind a certain approach to a problem or different way of working from, say, the Japanese or certain European countries. I will describe a personal experience that I had years ago, at the start of our environmental cooperation initiatives with China. After a meeting with the press in Guangzhou (Canton), a young journalist of a local paper asked me, “You Italians want to come work here, but what technology are you planning to bring with you? Are they the ones you excel in?” I remember that I was bothered by this question because I knew that my answer could only be generic and unsatisfying. At that moment I had no access to communications tools that would help me to explain that it wasn’t about a certain type of technology, but about a different way of doing things that would use the best of the technology at hand. And that this was a specifically Italian capacity that had its roots in our history and culture. One of the aims of the architecture and design exhibition “Visioni Italiane”, to be held in Beijing during the whole month of July, is to illustrate this aspect of our activities in China. The show is one of the collateral events organized by the Italian Ministry for Environment and Protection of the Territory during the Week of Sino-Italian Cooperation in Environmental Protection and Sustainable Development, organized within the ambit of the Year of Italy in China. The exhibition is an anthology of landscape-related topics, objects and architecture, and I believe it makes clear the importance of the “creative moment” in establishing harmony between form and function, between buildings and environment. The concept of the “beautiful and useful” is portrayed in the exhibition alongside some critical and contrasting points, but like happened with the demolition of Punta Perotti in Bari, happy endings triumph and we return to the attractive and harmonious dimension of objects and shapes that we know and love. There is one last point that I would like to underline. One of the cornerstones of the Chinese government that is often mentioned by President Hu and Prime Minister Wen is the seeking of “harmonious development” for China. My hope is that this exhibition may lead our Chinese friends to discover, despite the contradictions and shadowy areas, the roads that we can travel together towards this objective.


Corrado Clini Direttore Generale, Direzione per la Ricerca Ambientale e lo Sviluppo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio

Managing Director, Direction for Environmental Research and Development, Ministry for the Environment and the Safeguarding of the Territory

Sino-Italian Green Week, nel cui ambito è stata organizzata la Mostra Visioni Italiane è una manifestazione che si svolge a Pechino dal 3 al 7 luglio, dedicata ad illustrare nei suoi vari aspetti la cooperazione Italo Cinese in campo ambientale. Fin dal 2000 infatti, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio in collaborazione con l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (SEPA), l’Accademia Cinese delle Scienze Sociali (CASS), il Ministero delle Ricerca e della Tecnologia (MOST), il Ministero delle Risorse Idriche, l’Amministrazione Forestale di Stato, la Commissione Nazionale per le Riforme e lo Sviluppo (NDRC), le Municipalità di Pechino, Shanghai, Tianjin, Xi’an e Suzhou, le Università Tsinghu di Pechino e Tongji di Shanghai, ha sviluppato un programma di cooperazione nel cui ambito sono stati sviluppati fino ad oggi più di 50 progetti finalizzati al monitoraggio e alla gestione dell’ambiente, al rafforzamento delle istituzioni cinesi a livello nazionale e locale, alla protezione e conservazione delle risorse naturali, alla gestione delle risorse idriche, alla valorizzazione energetica dei rifiuti, allo sviluppo delle fonti rinnovabili e della efficienza energetica, alla pianificazione urbana sostenibile, alla protezione dell’ambiente nelle aree più povere, allo sviluppo di tecnologie e sistemi di trasporto a basse emissioni, alla ”agricoltura sostenibile”, alla protezione della biodiversità, alla gestione delle foreste. I progetti sono stati individuati nell’ambito degli obiettivi e dei programmi previsti dalle Convenzioni e dai Protocolli delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, sulla protezione della fascia di ozono, sulla protezione della biodiversità, sulla eliminazione delle sostanze chimiche organiche persistenti, sulla lotta contro la desertificazione. L’attuazione del programma è affidata a una task-force italo-cinese, con due sedi permanenti a Pechino e Shanghai, composta da oltre 60 esperti del Ministero italiano, delle Agenzie e Ministeri cinesi, di Istituzioni scientifiche e Università italiane e cinesi. Al fine di coinvolgere nel programma di cooperazione le imprese italiane, e valorizzare le potenzialità delle nostre tecnologie, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ha affidato all’Ufficio ICE di Pechino il ruolo di project manager del programma di cooperazione. Nel corso della Green Week saranno presentati i risultati del lavoro realizzato attraverso sessioni plenarie e seminari tematici dedicati ai vari temi oggetto della nostra attività. Dalla “Sicurezza energetica della Cina e del sistema climatico globale”, all’ “agricoltura sostenibile”; dalla “valutazione degli impatti ambientali e socioeconomici della diversione delle acque dal Fiume Azzurro al Fiume Giallo” alle “Olimpiadi Verdi di Pechino del 2008” fino alla “formazione della nuova classe dirigente cinese” ed allo “sviluppo sostenibile delle aree urbane” In questa cornice abbiamo ritenuto che la Mostra Visioni Italiane potesse fornire ai partecipanti alla Green Week una ulteriore chiave di lettura del lavoro svolto fornendo alcuni cenni al nostro background culturale. Ovviamente tante altre mostre antologiche su Design ed Architettura avrebbero potuto essere organizzate. Questa assume un punto di vista peculiare, legato all’occasione in cui è nata, e tuttavia cerca di offrire ai visitatori motivi generali, fili conduttori che possano invitare sempre più a lasciarsi andare a queste Visioni Italiane.

Sino-Italian Green Week, as part of which the exhibition Visioni Italiane has *been organised, is an event that will be held in Peking from 3 to 7 July, dedicated to illustrating various aspects of cooperation between Italy and China in the field of the environment. Since 2000, Minister for the Environment and the Safeguarding of the Territory in collaboration with the State Environmental Protection Agency (SEPA), the Chinese Academy for Social Sciences (CASS), the Ministry of Science and Technology (MOST), the Ministry of Water Resources, the State Forestry Administration, the National Development and Reform Commission (NDRC), the city councils of Peking, Shanghai, Tianjin, Xi’an and Suzhou, the Tsinghu University of Peking and Tongji of Shanghai, have been developing a programme of cooperation within the context of which more than 50 projects have been developed to date aimed at monitoring and managing the environment, reinforcing Chinese institutions at a national and local level, protecting and conserving natural resources, managing water resources, making energy from waste, developing renewable resources and energy efficiency, sustainable urban planning, the protection of the environment in poor areas, the development of low emission technologies and transport systems, “sustainable agriculture”, the protection of biodiversity, the management of the forests. The projects have been identified within the context of the aims and programmes laid down by the United Nations Conventions and Protocols regarding climatic changes, protection of the ozone layer, protection of biodiversity, the elimination of persistent chemical organic substances and the struggle against desertification. Carrying out of the programme is an Italian-Chinese task force, with two permanent offices in Peking and Shanghai made up of over 60 experts from the Italian Ministry, Chinese ministries and agencies, Italian and Chinese universities and science institutions. With the aim of involving Italian businesses in the programme of cooperation and exploiting the potential offered by Italian technology, the Minister for Environment and the Safeguarding of the Territory has assigned the ICE office in Peking the role of project manager for the cooperation programme. During Sino-Italian Green Week the results of the work carried out in plenary sessions and thematic seminars dedicated to various subjects concerning our work will be presented. From “Energy safety in China and the Global Climatic System” to “Sustainable Agriculture”, “Evaluation of environmental and socioeconomic impact in the diversion of the waters of the Yangtze River and Yellow River”, “Green Olympics in Peking 2008” up to “educating the new Chinese management classes” and “sustainable development of urban areas”. Within this framework the exhibition Visioni Italiane seemed to us to be able to supply a useful educational tool for the participants inSino-Italian Green Week. Obviously many other anthological exhibitions on Design and Architecture could have been organised has given rise to it and attempts to offer visitors general patterns, significant threads that can invite one to increasingly let oneself go with these Visioni Italiane.

Visioni Italiane 3


Mario Occhiuto Curatore della mostra

Exhibition curator

Architettura e design verso un ambiente sostenibile È mai possibile comunicare a distanza forme, rappresentazioni e figurazioni dell’Italian style, dalla continuità del passato all’evoluzione del presente, dalle tracce di una storia che trova nella memoria, passata e più recente, le proprie radici e nella realtà di oggi, spesso frammentaria e frammentata, nuove sperimentazioni? E qual è il canale di conduzione e la materia aggregante per la sostenibilità che, nell’architettura, si esprime nella capacità di dialogare con il contesto, esaltandone essenzialità e specificità, nel tentativo di cogliere tutte le implicazioni e metterle a frutto, nella volontà di mettersi all’ascolto per tentare un’interpretazione empatica dei luoghi? Queste stimolanti e febbrili domande ci hanno accompagnato nell’ideazione della mostra, intrecciando una ricerca di intenti e una assonanza di linguaggi espositivi e rappresentativi che già nella scelta stessa del rapporto spaziinstallazioni-contesto esprimono una contiguità e la contaminazione culturale. L’idea espositiva di immaginare dei corridoi aperti su Piazza Tian An Men e sulla Città Proibita crea uno scambio – che non è solo di percezione visiva ma è di sfondamento culturale - tra dentro e fuori che apre la mostra al contesto. Architettura e design italiani sono due modulazioni della stessa voce e di quella creatività che si esprime attraverso colori, morfologie e materiali innovativi e sensibili. La stella danzante di Nietzsche continua a far parlare l’Italia attraverso progetti che raccolgono e raccontano la bellezza stravolgente e alcune volte stravolta del paesaggio italiano, introducono e presentano le città nella loro armonia generata dalla storia, modellano edifici e ne arricchiscono gli usi nella vita quotidiana. In questo continuo vibrare l’architettura e il design italiani s’intrecciano senza sosta per trovare nuove espressioni progettuali, frutto di una reciproca contaminazione e integrazione. Una progettualità dialogante tra le esigenze degli individui che abitano le città ed il contesto natura, la ricerca ostinata e determinata di un punto di equilibrio con il paesaggio e con il patrimonio architettonico del passato che deve coesistere con le trasformazioni e le aggiunte richieste dalla contemporaneità. Il percorso proposto dalla mostra rimanda a questo modus tutto italiano che riscuote successo a livello internazionale, e cerca di comunicare la capacità e ricerca continua di architetti e designers italiani di riuscire a coniugare con efficacia architettura, design con la tendenza verso uno sviluppo sostenibile. Una mostra non è una semplice esposizione – sia pure grandiosa - di progetti e di modelli; noi l’abbiamo pensata come un percorso emozionale ideato con l’intento di trasmettere in maniera immediata ed empatica le produzioni della creatività italiana eliminando la sovrastruttura e la retorica dell’installazione. Ci interessa comunicare la tendenza verso il concetto di sostenibilità perché lo sviluppo futuro, nell’architettura così come nell’ecosistema, deve essere modulato attraverso interventi armonici, in equilibrio vitale tra i diversi sistemi antropici e naturali ogni volta coinvolti. Le ragioni L’esposizione vuole essere una carrellata emotiva di paesaggi, progetti, architetture e oggetti che comunichi l’essenza dello stile e della creatività italiani. Il dialogo che si vuole instaurare con il pubblico - prevalentemente di non addetti ai lavori - rimanda ad esempi significativi dell’architettura, del costume, della produzione industriale italiana e propone una possibilità di lettura a più livelli, capace di suggerire e stimolare approfondimenti e suggestioni. Ad esempio, alcune criticità del territorio Italia offrono un momento di riflessione sulle problematiche della contemporaneità che ostacolano il raggiungimento dell’equilibrio tra natura e uomo. Ma gli stessi problemi spronano la ricerca di soluzioni con nuovi equilibri eco-architettonici, attraverso progetti che valutino l’insieme di relazioni, composto dalle attività umane, la loro dinamica e l’ambiente, e l’impatto ambientale e sociale degli interventi sulla natura. Il filo conduttore della mostra è racchiuso nell’idea di approccio sostenibile come concetto portante della progettualità, nella sua accezione di attenzione al luogo ed alle sue caratteristiche e di scelta di azioni verso la costruzione di edifici e città, tenendo ben presenti i criteri dell’efficienza allocativa di lungo termine e distributiva, il benessere di chi vi abita, l’equità ambientale intra e inter-generazionale e di partecipazione.

4 Visioni Italiane

Le suggestioni e i contrasti La mostra si muove attraverso la lettura di alcuni progetti di architettura e oggetti emblematici di design, simbolo dell’Italian Style per comunicare ai visitatori l’essenza stessa della creatività italiana, il quid che ci distingue nel mondo per la capacità di unire in una sintesi originale la serialità con la singolarità. Insomma, una vetrina sulla qualità della produzione italiana contemporanea e sui paesaggi che si sono determinati, in positivo e in negativo, nel corso del tempo. Si solleva, quindi, il tema della qualità ambientale ed anche estetica nell’architettura, nello sviluppo delle realtà urbane e nella formazione dei paesaggi, non più semplici contenitori ma simbolo dell’evoluzione della società. Il percorso conduce il visitatore dal paesaggio, che si impone come il vero protagonista dell’esperienza spaziale, agli agglomerati urbani, dalle città agli elementi che compongono le realtà urbane. L’Italia è anche scenario di contrasti, di paesaggi spettacolari stravolti da interventi aggressivi. E la mostra non tace di quegli esempi di progettazioni italiane che si allontanano dai criteri di bellezza estetica e sostenibilità, concretizzandosi in esempi critici e criticabili di disfunzioni territoriali che ignorano il fragile equilibrio tra natura e intervento. Il tema rimane la questione ambientale considerando che il concetto stesso di sostenibilità nasce a partire dalle problematiche di degrado globali al quale oggi si contrappone una forte volontà di modificare i progetti in corso e di invertire le tendenze. Le visioni La mostra declina alcuni grandi temi dei quali offre una lettura complessa e articolata attraverso una visione emotivamente coinvolgente e addizionalmente sensoriale che sceglie di utilizzare allestimenti molto differenziati - proiezioni, disegni architettonici, fotografie, oggetti fisici, estratti di libri e riviste, pubblicità, spezzoni di filmati - per catturare l’attenzione del visitatore. Il percorso comincia con la proiezione di un contrasto: paesaggi italiani deturpati da costruzioni aggressive e paesaggi ancora intatti e magnificamente suggestivi. Segue una sezione dedicata alle città italiane che rappresentano il palcoscenico più eclatante di dinamiche globali e locali, dei processi di crescita della popolazione e del consumo di risorse e del problema della qualità ambientale. Si passa poi alla scoperta di alcune piazze italiane riviste attraverso filmati realizzati con telecamera fissa che consentono l’osservazione della modificazione simbolica e funzionale nelle diverse ore della giornata. Emerge qui il concetto della sostenibilità intesa come benessere dei cittadini. L’architettura concretizza l’immaginario dell’incontro tramite le piazze, luoghi che modellano gli usi ed i costumi collettivi attraverso una forte relazione tra sistema architettonico e ideologia sociale. Si entra, quindi, nella sezione dedicata agli argomenti di dettaglio, suddivisi in luoghi -i luoghi dell’abitare, della cultura, del gusto, dell’infanzia, del lavoro, del commercio, del viaggio, dello sport, del culto. Qui, la capacità italiana di creare coniugando architettura, design con l’aspirazione di tendere ad uno sviluppo sostenibile, filo conduttore della mostra, viene scomposta, analizzata e declinata nelle sue molteplici rappresentazioni. Il dialogo che si intreccia con il visitatore è un tentativo di condurre ad un concetto di sostenibilità che si richiama all’estetica della bellezza, ed in questa direzione il palinsesto delle creazioni d’Italia rappresenta un consistente deposito della memoria dove ogni generazione firma il proprio passaggio stabilendo con il passato un rapporto di sviluppo, di conservazione, di sacralizzazione e di rispetto dello spirito dei luoghi in una prospettiva armonica. L’appartenenza al luogo e la caratterizzazione ambientale e culturale dell’opera è il messaggio che ci auguriamo possa contaminare i visitatori, attraverso suggestioni e diverse in una profonda innovazione di pensiero progettuale.


Architecture and design towards a sustainable environment Is it possible to communicate, from a distance, the shapes, representations and figurations of Italian style, from the continuity of its past to the evolution of its present, from the traces of history that have taken root in past and recent memory, to the new experimentation going on in today’s often fragmentary and fragmented conditions? And which is the conduction channel and aggregating matter for sustainability that, in architecture, is expressed by its ability to relate to the context, emphasizing its essential and specific qualities in an attempt to gather all its implications and bring them to fruition, based on the desire to listen closely in order to try to give an empathetic, site-specific interpretation? These stimulating and feverish questions stayed with us throughout the conception of the exhibition, interweaving our research of intent with a consonance of expositional and representational languages. Our decision to imagine corridors that open onto Tian An Men Square and the Forbidden City creates an exchange (not just one of visual perception, but of a cultural break-through) between inside and out, opening up the show to its physical context. Italian architecture and design are two modulations of the same voice, and of the kind of creativity that is expressed in colour, morphology and materials that are innovative and sensitive. Nietzsche’s “dancing star” continues to make Italy speak through projects that gather and recount the disturbing (and sometimes disturbed) beauty of the Italian landscape, that introduce and present cities in all their historygenerated harmony, that model buildings and enrich their uses for daily life. In this continuous vibration, Italian architecture and design interweave nonstop in order to find new design expressions that are the fruit of reciprocal intermingling and integration. It is a way of designing where the needs of the individuals that live in the cities relate to the natural environment. It is the persistent and determined search for a point of balance between the landscape and architectural heritage from the past that must co-exist with the transformations and additional requirements of contemporary life. We sought to show the continuous search of designers and architects for congruity and sustainability; we wished to portray their effort to bring the physical structure of objects, buildings, spaces, streets and cities, back to the cultural dimensions of existence. An exhibition is not just a display of projects and models, however grandiose it may be. We approached it like a pathway of emotions conceived to transmit in a direct and emphatic way the production of Italian creativity by eliminating the additional structure and rhetoric of an installation. We are interested in communicating the trend toward the concept of sustainability, because future development, in architecture as well as in the ecosystem, needs to be modulated by harmonious intervention, vital balance, among the different natural and human systems that are involved each time. The Reasons The exhibition aims at being an emotional tracking shot of landscapes, projects, buildings and objects that communicate the essence of Italian style and creativity. The message that we want to send out to the public (prevalently non-experts) is shown in significant examples of Italian architecture, life style and industrial production and is accessible from different levels of interpretation that suggest and stimulate the need to know more and make suggestions. For example, some critical points of Italy’s territory offer a moment of contemplation on contemporary issues that block the attainment of balance between nature and human kind. Critical issues themselves enhance research for innovative solutions with a new eco-architectural equilibrium through the realization of projects that take into account the entirety of relationships between human activities, their dynamics, and the environment. The thread of the exhibition lies in the idea of sustainable approaches as the all-bearing concept of design that centralizes focus on site-specificity. The sustainable concept must always direct choices and actions towards the construction of buildings and cities that favour the well-being and comfort of their inhabitants, and the criteria of long-term allocational and distributional efficiency. It must weigh intra- and inter- generational environmental equity and the access it gives to participation.

Suggestions and Contrasts The exhibition offers interpretation of a series of architectural projects and objects that are emblematic in their design, the symbol of Italian style, so as to communicate to visitors the very essence of Italian creativity, what it is that distinguishes us from the rest of the world, and allows us to unite in original synthesis seriousness and singularity. Indeed, it is a showcase of the quality of contemporary Italian production and of the landscapes that have become positive or negative over the course of time. And so the subject of environmental and aesthetic quality is brought up, in architecture, urban development and landscape formation, which are no longer simple containers, but the symbol of evolution of society. This course guides visitors from the landscape to urban areas, from cities to the elements that make up the urban context. The focus is still on the landscape, which remains the true protagonist of the spatial experience. Italy is a stage for contrasts, too, of spectacular countryside that is ravaged by aggressive building. And this exhibition does not hide those examples of Italian design that distance themselves from the criteria of aesthetic beauty and sustainability. They have become examples of critical and criticism-evoking territorial dysfunction that ignores the fragile balance between nature and construction. The subject is still the environmental issue, in consideration of the fact that the very concept of sustainability originated in the problems of global degradation of natural resources, counterbalanced by the desire to modify projects that are under construction and invert their shortcomings. The Visions The exhibition is divided into several broad themes of which it offers a complex and articulate key by means of exciting visuals and sensorial experiences in highly differentiated displays that capture visitors’ attention: projections, architectural drawings, photographs, physical objects, excerpts from books and magazines, advertisements and movie clips. The show starts with the projection of a contrast: Italian landscapes destroyed by aggressive buildings versus magnificent landscapes that are still intact. Then there is a section about the Italian cities that best represent the stage for global and local dynamics, population growth and resource consumption. The exhibition continues with the discovery of a series of Italian piazzas, seen in films that were made with stationary cameras that allow us to observe the symbolic and functional changes that occur at different times of day. Here the concept of sustainability emerges as the well-being of citizens. Architecture is made to embody the imagination and usage of a community by menans of the piazzas, meeting places that mould collective use and ways of life by means of a strong relationship between architectural surroundings and social ideology. After this, we enter the section that explores the details, subdivided into different types of places: places for living, places for culture, places for taste, places for children, places for work, places for commerce, places for travel, places for sport, places for worship. The Italian ability to create by joining architecture and design with an aspiration towards sustainable development the key thread to this show - is dissected, analyzed and classified in all its multiple representations. The connection sought with visitors is an attempt to conduct them toward a concept of sustainability that refers to the aesthetics of beauty, and in this direction the overview of Italy’s creations represents a substantial accumulation of memory where each generation shapes its own passage, establishing with the past a relationship of development, preservation, sacralization and respect of the spirit of places in a harmonious perspective of sustainable modification. The importance of belonging to a place and making projects with environmental and cultural connotations is the message that we hope visitors will receive, thanks to suggestions, all in the name of a profoundly renewed design-related mindset.

Visioni Italiane 5


Stefano Boeri

Domus visionaria

Visionary Domus

Nel corso della sua lunga e nobile storia, Domus ha vissuto periodi molto diversi, ondate e correnti che l'hanno di volta in volta caratterizzata come una raffinata rivista multidisciplinare, come uno strumento di approfondimento delle tecniche di progettazione, come un grande almanacco visivo di novità dal mondo. O come tutte queste tre cose insieme. Ma nel corso di questo continuo cambiamento di carattere, Domus è sempre rimasta unica. Una rivista ineguagliabile e distinta dalle altre. Grazie soprattutto alla persistenza di 4 aspetti: il grande formato delle pagine e delle copertine; l’osservazione costante dello spazio fisico e della superficie formale della vita quotidiana; l'attenzione verso l'individualità e la natura artistica delle opere progettate per modificarlo; e infine una forte propensione ad offrire di tutto questo una lettura "visiva", una lettura per immagini. Domus è sempre stata una rivista vidsionaria; un testo verbo-visivo prevalentemente per immagini (siano esse fotografie, schizzi, disegni, fotoromanzi, dipinti, fumetti). Domus è riuscita a tradurre questa propensione verso la visualizzazione critica del mondo in una esperienza di lettura complessa e su più livelli. Un vero e proprio "film" capace di stupire, raccontare e far pensare un pubblico molto vasto - non solo di specialisti su quella parte del nostro mondo che si muove e si riflette nello spazio fisico, minerale; negli spazi domestici, nelle piazze e nelle strade, nel territorio. Domus è stata fin dalla sua nascita insieme una rivista di settore e una rivista multidisciplinare e onnivora. Basti pensare ai grandi periodi coincidenti con le direzioni di Gio Ponti e Alessandro Mendini. Una rivista impaziente e curiosa, che è sempre stata attenta a interpretare e visualizzare l’attualità della vita quotidiana. (Non dobbiamo dimenticare che l’editoriale Domus è stata la culla di un periodico italiano straordinario come l’Europeo).

During its long and noble history, Domus has spanned some very different periods, waves and streams that have characterised it as an elegantly multidisciplinary magazine, a tool for the exploration of design techniques, and a major visual almanac of novelties from the world. Or as all these three things together. But in the course of this continual changing of character, Domus has always remained the same. An unparalleled magazine distinct from others. Thanks above all, to the permanence of 4 aspects: the large format of its pages and covers; its constant observation of the physical space and formal surface of everyday life; its attention to individuality and to the artistic nature of the works designed to modify it; and finally, its marked propensity to offer a “visual” view of all this, a view by images. Domus has on the other hand always been a visionary review; a verbalvisual publication expressed prevalently by images (be they photographs, sketches, drawings, photo-stories, paintings, or comic strips). Domus has succeeded in translating this inclination for a critical visualisation of the world into a complex and multifarious experience of interpretation. It has projected a veritable “film” - with the capacity to amaze, to recount and to stir the minds of a very wide and not only specialized readership - showing the part of our world that moves and is reflected in physical, mineral space: in homes, in squares and streets, across the land. Domus has been since its foundation both a trade journal and an all-embracing, omnivorous magazine. Suffice it to think of the great periods covered under the editorships of Gio Ponti and of Alessandro Mendini. It is an impatient and curious organ, that has always taken care to interpret and to visualize news of everyday life. (Nor should it be forgotten that the Domus publishing house was also the cradle of the outstanding Italian periodical that was L’Europeo).

Il modo con cui Domus tratta l’architettura parte dal presupposto che l’architettura non sia solo destinata a realizzare spazi di vita, ma anche a raccontare come la vita scorre negli spazi. Per questo nelle pagine di Domus si alternano progetti di architettura a ricerche sulla trasformazione degli spazi quotidiani, domestici e urbani. Per questo, Domus utilizza lo sguardo di architetti e designer, ma anche di protagonisti di altre discipline: il cinema, l’antropologia, il fumetto, la fotografia, la geografia, la letteratura e naturalmente l’arte contemporanea, che continua a suggerire nuovi modi di pensare allo spazio. Domus in questi anni ha cercato di intercettare i nuovi processi di trasformazione del territorio abitato italiano. L’Italia urbana si è in questi ultimi decenni enormemente dilatata. Mentre attorno alle grandi città si formavano immense masse pulviscolari, nel suo corpo nascevano conurbazioni reticolari che ricalcavano i distretti produttivi e le zone più dinamiche. Configurazioni instabili, dal profilo incerto, perché come accade per i fenomeni tellurici lo spazio italiano è scosso da sommovimenti composti da una miriade di piccoli spostamenti, piuttosto che da grandi correnti omogenee. Eppure il territorio italiano é oggi un campo straordinario di studio e di sperimentazione. È un paesaggio alla mercé di forze selvagge ed eccentriche, che ne hanno umiliato molti tratti; ma é anche la culla di esperienze di vita urbana proiettate nel futuro. Accanto all’invasione caotica delle residenze unifamiliari, all’imperialismo delle grandi macchine commerciali, all’omologazione turistica delle città d’arte, troviamo in alcuni centri storici forme avanzatissime di coabitazione etnica, incontriamo nella città diffusa comportamenti abitativi liberati dalla specializzazione funzionale, scopriamo panorami di inconsapevole bellezza nei punti di contatto casuale tra luoghi storici e infrastrutture. È un modello di città originale, un territorio che appare a volte desolante, a volte fertile, ma sempre incredibilmente eterogeneo.

The way Domus deals with architecture starts from the assumption that the purpose of architecture is not only to realise spaces for life, but also to recount how life is led in those spaces. For this reason in the pages of Domus, architectural projects alternate with news of the transformation of everyday, domestic and urban spaces. That is why Domus relies on the eyes of architects and designers, but also of prominent figures in other disciplines: cinema, anthropology, comic strips, photography, geography, literature and naturally, contemporary art, which continues to suggest new ways of thinking about space. In recent years Domus has tried to intercept the new processes of transformation of Italian inhabited land. Urban Italy has in these past decades enormously expanded. Meanwhile, around its major cities, immense pulverized masses have formed, and in its body reticular conurbations have sprung up in response to its industrial districts and most dynamic zones. These are unstable configurations with uncertain profiles, because, as happens with telluric phenomena, Italian space is shaken by the upheavals of innumerable minor shiftings, rather than by large-scale homogenous movements. And yet Italy is today an extraordinary expanse of study and experimentation. It is a landscape at the mercy of wild and eccentric forces, that have humiliated many parts of it. But it is also the cradle of experiences of urban life projected into the future. Next to the chaotic invasion of one-family homes, to the imperialism of vast commercial enterprises and to the tourist sameness of its art cities, we find, in some of the country’s historic centres, highly advanced forms of ethnic cohabitation. And in the diffused city we encounter living patterns freed from functional specialisation; we discover panoramas of unconscious beauty in points of random contact between historical places and infrastructure. It is the model of an original city, a territory that appears at times desolate, at times fertile, but always incredibly heterogeneous.

I temi per la nuova architettura italiana, che Domus in questa esposizione ha sollevata attraverso una selezione dei progetti più interessanti e migliori, stanno tutti in questa nuova condizione urbana: nella capacità di inventare nuovi spazi per le tipologie della città emergente; nella cura dei nuovi spazi collettivi temporanei ed erratici; nel tentativo di usare la potenza economica di alcuni processi edilizi per produrre un plusvalore simbolico che li riscatti dal loro egoismo. La città, i suoi edifici, le loro facciate, i materiali di rivestimento non sono infatti solo entità fisiche, minerali. Sono scrigni di memorie private, di pensieri distratti, di improvvise e impreviste associazioni.Se li osserviamo con attenzione, noteremo che essi fungono anche da specchi – per quanto opachi e distorti nel tempo - dei comportamenti e dei bisogni di chi li abita. Che riflettono e risentono nel loro corpo edilizio i desideri e le idiosincrasie di chi li ha voluti, di chi li ha pensati, di chi li ha abitati e cambiati; o magari abbandonati. Le città, gli spazi abitati sono forse la migliore metafora della nostra società. La migliore metafora dell’Italia contemporanea. Un mondo che Domus continuerà a scrutare, con il suo sguardo indistinguibile e sofisticato, anche nei prossimi decenni.

The issues of new Italian architecture, which Domus has raised in this exhibition through a selection of the most interesting and best projects, all relate to this new urban condition: to the capacity to invent spaces for typologies of the emerging city; in the attention to new temporary and erratic collective spaces; in the attempt to use the economic power of certain building processes to produce a symbolic plus value which redeems them from their egoism. The city, its buildings and façades, and material claddings, are not in fact only physical, mineral entities. They are treasure-troves of private memories and distracted thoughts, sudden and unexpected associations. If we observe carefully, we will note that they also act as mirrors – albeit opaque and distorted in time – of the behaviour and needs of the people who inhabit them. Reflecting and echoing in their built structures the desires and idiosyncrasies of those who wanted and thought of them, of those who have lived in them and changed them; or perhaps even abandoned them. Cities, and inhabited spaces, are perhaps the best metaphor of our society. The best metaphor of contemporary Italy. A world which Domus will continue, in the coming decades too, to scrutinize, through its indistinguishable and sophisticated eye.

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Domus, una storia italiana Domus, an Italian story

Luigi Spinelli

PONTI 1928 - 1940

BEGA 1941-1944

PONTI 1948-1976

BURKHARDT 1996-2000

BONTEMPELLI 1941-1942

PAGANO 1941

ULRICH 1942-1943

ROGERS 1946-1947

CASATI 1976-1979

MENDINI 1979-1985

BELLINI 1986-1991

V. M. LAMPUGNANI 1992-1996

SUDJIC 2000-2003

BOERI DAL 2004

La realtà della più famosa rivista italiana di architettura e design nasce dall’incontro tra Gianni Mazzocchi, arrivato nel 1927 a Milano a ventuno anni, e Giovanni Ponti che, da giovane disegnatore per la fabbrica di ceramiche Richard Ginori, viene presentato dallo scrittore Ojetti a Padre Semeria, un religioso che insegna il mestiere tipografico agli orfani di guerra ed è alla ricerca di una rivista dedicata alle arti. Ponti, con alcuni amici e l’aiuto finanziario dei genitori, fonda “Domus”, che esce nel gennaio 1928 al prezzo di 10 lire. Sarà Gianni Mazzocchi, che lavora alle vendite della rivista, a risolvere i problemi iniziali di distribuzione e far decollare il numero degli abbonamenti. Accettando la proposta di Ponti di associarsi, firmerà la nascita dell’Editoriale Domus l’11 luglio 1929 a Milano, con un capitale iniziale di 200.000 lire. Fino al 1940 Ponti sarà presidente e consigliere delegato, “in funzione di bandiera culturale”, e Mazzocchi direttore amministrativo con il 75% della società, acquistando nel 1934 anche la diretta concorrente “La Casa Bella” e affidandola a Giuseppe Pagano. La Domus dei primi anni, sottotitolata “l’arte nella casa”, affronta già discipline diverse. In formato più piccolo dell’attuale – fino al 1923 - ha copertine con una unica immagine incorniciata al centro della pagina su un disegno costante che cambia colore ogni mese. Negli editoriali Gio Ponti inquadra gli obiettivi della rivista – “La casa all’italiana”, “La casa di moda” - rivendica l’importanza dell’ estetica e dello stile nel campo della produzione industriale, affida a brevi ma incisive didascalie pagine con immagini estremamente espressive, firmandosi apertamente o attraverso pseudonimi. La rivista costruisce presto un pubblico di lettori fedeli con le rubriche dedicate alla conduzione domestica e alla coltivazione della educazione e del gusto borghese, come ricette gastronomiche, consigli su come ricevere gli ospiti, curare fiori e piante o allevare animali da cortile, scegliere i dischi per la villeggiatura o il prossimo film da vedere al cinematografo. Accanto a questo vi sono aperture improvvise verso le nuove espressioni della moderna architettura europea, verso il modello americano, e discipline nuove come la fotografia artistica e la grafica editoriale e pubblicitaria. L’attenzione del direttore non trascura gli aspetti macchinistici dell’abitare moderno, pubblicando interni di navi da crociera e aeroplani civili, così come i nuovi fenomeni del paesaggio urbano - insegne pubblicitarie e illuminazione notturna, infrastrutture - definiti “aspetti della vita d’oggi”, e i materiali nuovissimi e durevoli. Le pagine della rivista negli anni Quaranta non riescono a nascondere difficoltà economiche e sociali come l’isolamento della cultura italiana dalle avanguardie internazionali, il ripiegamento del moderno su risorse autarchiche e sul tema più espressivo della “mediterraneità” e dell’architettura spontanea. Nel 1939 l’immagine occupa l’intera dimensione della copertina, con acquarelli o tempere di Gio Ponti, come per la casa al mare nell’agosto 1940. Due anni dopo, in piena guerra, Domus chiede agli architetti di presentare la propria “casa ideale”, con differenti e contraddittori risultati, mentre, in seguito al bombardamento dell’agosto 1943 su Milano che colpisce gli stabilimenti tipografici, il tenore delle pubblicazioni mostra situazioni di reale emergenza. Consumato il divorzio tra Gio Ponti e Gianni Mazzocchi, dal gennaio del 1941 è Melchiorre Bega a reggere le sorti della rivista, con co-direttori che si alternano frequentemente al suo fianco, come Massimo Bontempelli (gennaio 1941- gennaio 1943), Giuseppe Pagano (gennaio 1941- agosto 1942) e Guglielmo Ulrich (ottobre 1942 - ottobre 1943). La situazione economica generale causerà l’interruzione delle pubblicazioni per tutto il 1945. L’anno seguente e la fine della guerra segnano una svolta importante per Domus, un significativo rinnovamento nella grafica e nei contenuti con la direzione di Ernesto Nathan Rogers, il primo editoriale del quale mostra come la “casa all’italiana” di Ponti sia significativamente diventata “la casa dell’uomo”. Il direttore riallaccia un filone di continuità culturale con gli anni migliori avvalendosi di firme come Nelo Risi per il cinema, Riccardo Malipiero per la musica, Alfonso Gatto per la

poesia. Accanto al dibattito su come ricostruire il patrimonio edilizio perduto, in prima fila il Teatro alla Scala, l’emergenza casa porta alle prime ingenue soluzioni di prefabbricazione per i centri per senzatetto o per chi ritorna dallo sfollamento nelle campagne. Dopo non molto queste immagini verranno sostituite da quelle delle case private degli stessi architetti, garanti di stile, dai sempre più numerosi oggetti della produzione industriale dal disegno di qualità nelle case della gente comune, come la radio, il grammofono, il mobile bar. Nell’ufficio moderno, sul modello dei grattacieli americani, si allineeranno macchine da scrivere e calcolatrici, telefoni e lampade da tavolo a braccio. Alla fine del 1947, dopo una serie irregolare di uscite, l’editore annuncia che la direzione verrà ripresa da Gio Ponti. Inizia una seconda fase della sua direzione, avviata faticosamente nel 1948 con numeri bimestrali per poi riprendere una costante cadenza mensile, contrassegnata dall’attenzione ai modelli esteri e all’innovazione nei materiali e nelle tecnologie, contro il ripiegamento regionalistico e neorealista di gran parte della cultura architettonica italiana. La nona Triennale di Milano del 1951 registra una ripresa di interesse in tutte le discipline all’attenzione di Domus. Molti protagonisti di questa edizione – e Ponti fa parte del Direttorio della manifestazione – saranno spesso presenti sulle pagine della rivista negli anni immediatamente seguenti: i BBPR, Angelo Mangiarotti, José Antonio Coderch, Tapio Wirkkala, Lucio Fontana, Bruno Munari, Robin Day. Il progetto degli interni e della produzione industriale si divide equamente tra il panorama americano, con Richard Neutra, Charles Eames e George Nelson, e quello dei paesi nordici, con Ralph Erskine e Arne Jacobsen. Un fenomeno assolutamente isolato è quello inquieto e geniale di Carlo Mollino, le cui architetture, interni e mobili sono pubblicati ripetutamente e coraggiosamente per tutti gli anni Cinquanta. Tutto il resto è assorbito dalla onnicomprensiva e instancabile attività di architetto, scrittore e insegnante, designer, artista e ceramista, talent-scout, di Ponti, che trascorre giorno e notte nello studio-redazione-scuola in una ex-autorimessa nel cortile della sua casa milanese di via Dezza. Nel 1954, in coincidenza con il ritorno alle pubblicazioni di Casabella, l’Editoriale Domus affianca alla rivista madre una testata trimestrale dedicata all’industrial design, Stile Industria, affidata ad Alberto Rosselli, genero di Ponti, e contemporaneamente nasce il premio La Rinascente-Compasso d’Oro con l’intenzione di promuovere la qualità nel design. Nel febbraio del 1955 la redazione di Domus si sposta da viale Coni Zugna alla sede della casa editrice in via Monte di Pietà. La struttura - Ponti con tre redattori uno dei quali è la figlia Lisa - rimane invariata dal 1955 al 1961, premessa per uno dei periodi più equilibrati e coerenti nella storia della rivista. Dal marzo 1955 Domus è sottotitolata “architettura, arredamento, arte”; le copertine sono affidate ad artisti; gli articoli principali sono introdotti da un testo teorico su una bandella in carta colorata, mentre la presentazione fotografica su carta lucida è accompagnata da lunghe didascalie descrittive. Le pagine degli anni Sessanta sono caratterizzate dal boom di un nuovo materiale come la plastica, che in tutte le sue declinazioni e con i suoi colori pieni compare nei mobili e nelle sedute, negli oggetti per la casa e gli elettrodomestici da soggiorno, nei blocchi tecnologici dei servizi o addirittura in abitazioni completamente di materia plastica. L’architettura annovera una sequenza di episodi che costruiranno la storia dell’architettura italiana del dopoguerra: il negozio Olivetti in piazza San Marco a Venezia di Carlo Scarpa, protagonista anche del Museo di Castelvecchio a Verona e del negozio Gavina nel centro storico di Bologna; l’edificio della Rinascente a Roma di Franco Albini e Franca Helg; la casa in piazza Carbonari a Milano di Luigi Caccia Dominioni; la “chiesa sull’autostrada” vicino a Firenze di Giovanni Michelucci; la villa “La Saracena” di Luigi Moretti a Santa Marinella. Due fascicoli sono quasi interamente dedicati alle più

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famose realizzazioni di Ponti, la villa Planchart a Caracas e la Torre Pirelli a Milano, raccontate dall’autore stesso. Nel marzo del 1963 – numero 400 - Gillo Dorfles compare nel ruolo di vice-direttore, fino al settembre dello stesso anno. In dicembre vengono presentati gli “obelischi” di Domus, premi che la redazione assegna a protagonisti delle discipline del settore. L’anno successivo, concludendo quello che chiamerà “il periodo del grande rinnovamento” Gianni Mazzocchi venderà Casabella. L’agosto del 1964 vede il primo reportage dalla Biennale di Venezia del critico Pierre Restany, una figura importante nella storia della rivista, che per quarant’anni sarà l’inviato speciale dal mondo dell’arte. L’”immaginazione al potere” gridata nelle piazze negli anni ’60 sembra contagiare anche le pagine della rivista, nelle installazioni degli artisti e nelle strutture fantastiche delle esposizioni universali; in architettura e nel design le forme conquistano una libertà propria finora soltanto all’arte. Oggetti portatili di uso comune e dal design di successo, familiari alla generazione degli anni ’60, frequentano i soggiorni privati, i locali pubblici, le spiagge. Dilagano i fenomeni formali dell’”optical”, del gonfiabile, del fantascientifico. Per promuovere attività di ricerca nel campo della produzione industriale l’Editoriale Domus fonda, con le aziende Arflex e Boffi, Domusricerca, società che realizza un appartamento sperimentale progettato dal Gruppo 1 e presentato alla mostra pilota sulla casa moderna Eurodomus. La prima edizione della mostra alla Fiera di Genova diventa un appuntamento fisso negli anni successivi. Nel 1966 la rivista apre il Centro Domus, un luogo di informazioni e incontri per i lettori delle pubblicazioni dell’editoriale nel centro di Milano, progettato da Carlo Pagani, mentre quattro anni dopo saranno inaugurati – e pubblicati su Domus - i reparti magazzini, archivi e laboratori e il museo storico della rivista Quattroruote a Rozzano, primo stadio di interventi successivi. Il numero 501 della rivista – agosto 1971 - è un’antologia di pagine storiche delle pubblicazioni precedenti, mentre il 1973 vede l’apertura di una mostra al Musée des Arts Décoratifs del Louvre di Parigi sui 45 anni compiuti da Domus. All’inizio degli anni Settanta le pagine della rivista sembrano invase da una esplosione coloristica che aveva già mostrato avvisaglie nel decennio precedente. Molte delle foto di copertina sono virate in colore, come le pagine di critica d’arte in fondo ai fascicoli, quelle di recensione dei libri e delle mostre, o delle rassegne dei prodotti. Nei contenuti di questo periodo la tecnologia si diffonde, non solo nei campi finora tradizionalmente esplorati dalle riviste d’architettura, ma anche in quello delle comunicazioni. In edilizia dominano le strutture metalliche e dal 1975 e per almeno tre anni i numeri della rivista sono aperti da servizi dedicati al fenomeno della prefabbricazione ed alle migliori tra le realizzazioni, quasi tutte di Angelo Mangiarotti. L’edificio che incarna più di ogni altro l’immagine di questo trionfo tecnologico è il Centre Pompidou di Parigi, al quale è dedicato l’intero numero di gennaio del 1977. L’inevitabile rigetto di questa ubriacatura tecnologica porta a fenomeni come le case solari, il ri-uso, le città dai modelli sociali alternativi. Nel luglio 1976 Cesare Casati è direttore responsabile, mentre a Ponti rimane la nomina di direttore, che avrà fino alla morte nel 1979. La redazione è in viale del Ghisallo, all’ingresso dell’autostrada dei Laghi. Le pagine sono fitte di testo su quattro strette colonne, dove l’inglese accompagna ormai dovunque l’italiano, affiancate da titoli a grandi caratteri disposti in verticale e in più lingue. Gli articoli, molti, sono in sequenza serrata attraverso discipline diverse, su carta lucida per le immagini a colori, carta più pesante per il bianco e nero, carta leggera colorata per le pagine di servizio. Tra le rubriche interessanti di questo decennio, le “Memoires di panna montata”, diario di viaggio di Ettore Sottsass, e le “Lettere” al mondo dell’arte di Pierre Restany. Il 1979 è un anno movimentato nella storia della rivista. Dopo una mostra in marzo per i 50 anni di Domus al Palazzo delle Stelline a Milano, nell’editoriale di giugno Cesare Casati annuncia di essere obbligato ad interrompere il suo mandato in seguito ad un contrasto con l’editore su scelte di politica editoriale. Il numero seguente Gianni Mazzocchi annuncia l’incarico ad Alessandro Mendini. Il 16 settembre muore Gio Ponti, celebrato da un delicato omaggio di Mazzocchi: “Le pietre, i marmi, i vetri, le

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stoffe, le ceramiche, le pitture, le pagine di libri e riviste, racconteranno per molto tempo la multiforme attività di quest’uomo, di questo geniale artista che è stato soprattutto un Maestro.” La effettiva direzione di Mendini, con una rivista ridisegnata da Ettore Sottsass, con la storica cimosa a dentelli bianchi e rossi, le copertine con i ritratti fotografici elaborati da Emilie van Hees dei protagonisti del numero ai quali il direttore si rivolge nell’editoriale, e un unico fascicolo per i mesi di luglio e agosto, abitudine invariata sino ad oggi, ha inizio dal gennaio del 1980. Nel frattempo la “Via Novissima” alla mostra “La presenza del passato” alla prima Biennale di Architettura veneziana segna l’affermazione del post-moderno: uno degli esempi sarà il nuovo quartier generale dell’Editoriale Domus a Rozzano, progettato dallo Studio Nizzoli nel 1982. Nello stesso periodo Maria Grazia Mazzocchi, Valerio Castelli, Alessandro Guerriero e l’Editoriale Domus fondano Domus Academy, una scuola tesa alla formazione di progettisti e manager del prodotto di design, la cui direzione didattica è affidata ad Andrea Branzi. In redazione, guidata da Marianne Lorenz, redattrice per trentadue anni a Domus, Pierre Restany inventa le sue “Restanystory” in forma di fotoromanzo e Lisa Ponti, vice-direttore, mantiene i rapporti con gli artisti delle avanguardie. Dal 1982 Domus rivolge l’obiettivo al settore degli interni e dell’arredamento. Dal marzo 1985 la scritta “Domus Moda” in copertina annuncia contenuti legati al progetto dell’abito. Il 24 ottobre 1984 scompare Gianni Mazzocchi, che viene ricordato sul numero di novembre dal nuovo direttore per “il suo intuito e la sua apertura intellettuale e ideologica” e, in modo più naif, da Pierre Restany con “L’aerorazzo da Marte viaggia con una settimana di ritardo”, sulle doti di rapidità e anticipazione progettuale dell’editore. Dal numero successivo, editore di Domus è Giovanna Mazzocchi Bordone. La direzione di Alessandro Mendini si conclude improvvisamente con il numero di luglio 1985. Lisa Licitra Ponti, in qualità di “Vice-direttore responsabile”, rimane alla conduzione della rivista fino al febbraio dell’anno seguente. La nuova direzione di Mario Bellini, designer di livello internazionale, segna nel marzo 1986 un altro sostanziale cambio di immagine della rivista, con un ricco ed elaborato progetto grafico di Italo Lupi che costruisce la rivista come un architettura, fatta di molte sezioni, con tipi di carta e caratteri tipografici diversi. Le copertine sono collage con parti forate, i nomi dei protagonisti di ogni numero corrono sulla costa laterale della rivista, una pagina è dedicata alle biografie e alle foto di questi personaggi. Vittorio Magnano Lampugnani, prima consulente poi vice-direttore, cura personalmente i saggi che ogni numero affida ad un personaggio della cultura del progetto. Anche la composizione della redazione, organizzata per discipline e rubriche, è sostanzialmente rinnovata. I fascicoli che escono in edicola all’inizio degli anni Novanta raggiungono anche lo spessore di due centimetri, specchio di un solido successo editoriale. Il bilancio finale che il direttore affida all’editoriale di dicembre del 1991 sottoscrive “una direzione “leggera”, con un direttore senza scrivania impegnato in un esercizio di equilibrio instabile durato sei lunghi anni, che ha rapidamente raggiunto e consolidato i suoi obiettivi”. Il passaggio di testimone nel gennaio 1992 a Vittorio Magnago Lampugnani, giovane storico dell’architettura e in quegli anni direttore del Museo di Francoforte, avviene senza strappi. La grafica di Italo Lupi, chiamato a dirigere un’altra testata, viene integrata dall’incarico di ogni copertina ad un artista sempre diverso, e all’inizio del 1994 sostituita dal progetto di Alan Fletcher, con una presentazione dei progetti che supera la tradizionale partizione per discipline e intensifica la ripresentazione di architetture storiche. All’attenzione del nuovo direttore è soprattutto il progetto, inteso come paziente mestiere artigianale supportato da un bagaglio di conoscenze tecniche e, nei casi migliori, destinato a diventare opera d’arte, restituendo a questo una dimensione non solo estetica, ma anche etica. In questi anni Domus coltiva una generazone di giovani architetti che sta diventando quella dei protagonisti dei nostri giorni, come Eduardo Souto de Moura, David Chipperfield, Jacques Herzog e Pierre De Meuron, Steven Holl, Rem Koolhaas, Jean Nouvel.

Dopo quattro anni di direzione Lampugnani è sostituito nel febbraio 1996 dal critico e storico svizzero François Burkhardt, già direttore del Centre de Crèation Industrielle del Centre Pompidou di Parigi. Questi sovrappone alla redazione operativa una equipe di redattori internazionali come il catalano Juli Capella per il design e l’austriaco Dietmar Steiner per l’architettura, affida a Pier Luigi Capucci la nuova sezione disciplinare della comunicazione e dei nuovi media, apre una nuova rubrica dedicata ai giovani talenti e conferma rubriche ormai “storiche” come le recensioni dei libri, la rassegna della produzione e gli itinerari di architettura. I progetti continuano ad essere presentati indipendentemente dalle discipline di appartenenenza e le copertine affidate ogni mese ad artisti diversi, tra i quali David Byrne, Helmut Newton, Pedro Almodóvar. Gli obiettivi sono piuttosto la trasversalità disciplinare e lo sforzo di coagulare gli argomenti di ogni numero attorno ad un tema, come ad esempio l’immagine del potere, gli stili di vita, il progetto anonimo, il nuovo nomadismo. Questa direzione di fine millennio è caratterizzata da una serie di eventi: il numero 800 della rivista, dedicato alla previsione di un futuribile centesimo anniversario, con numerosi contributi internazionali; uno spettacolo teatrale affidato al regista americano Robert Wilson sulla storia di Domus in occasione dei suoi 70 anni, intitolato 70th Angels on the Façade e rappresentato al Piccolo Teatro di Milano all’inizio di dicembre del 1998; l’installazione per due anni successivi di strutture chiamate Domus Totem e progettate da Ron Arad e Eric Miralles nelle strade di Milano in occasione del Salone del Mobile. Il passaggio al nuovo millennio vede i fascicoli di dicembre 1999 e gennaio 2000 accomunati tra loro da una struttura ambivalente dell’impaginazione, da sfogliare e leggere in orizzontale, e il progetto di un sito Internet con i contenuti della rivista. Nel settembre 2000 François Burkhardt passa il testimone ad un altro direttore straniero, il critico e storico londinese Deyan Sudjic, affiancato dalla vice-direzione di Stefano Casciani e dal progetto grafico di Simon Esterson, che ribalta l’ordine tradizionale della rivista aprendo con le recensioni e portando in una sezione finale, chiamata Post Script i testi più teorici e l’editoriale del direttore. L’attenzione di Sudjic spazia dalle logiche “in cui la moda crea l’immaginario” al “modo in cui le città prendono forma”, al “persistente significato dell’oggetto anche al cospetto del nostro mondo sempre più dematerializzato”, con frequenti immagini fotografiche a piena pagina. La scomparsa di Pierre Restany il 29 maggio del 2003 lascia nella storia di Domus un vuoto sensibile, e l’Editoriale dedica al critico francese un libro sul suo lavoro. Il primo mese del 2004 segna l’inizio della direzione del giovane architetto e urbanista milanese Stefano Boeri, attualmente in corso: una svolta nei contenuti che apre ad aspetti inediti per la storica rivista, come la componente politica e sociale nell’urbanistica, le logiche di mercato e geografiche nella produzione industriale dell’oggetto di design, gli eventi di cronaca nelle loro ripercussioni sul paesaggio e sul territorio. Boeri si avvale di un gruppo di consulenti esterni e di editorialisti internazionali e del nuovo progetto grafico di Mario Piazza, con rivoluzionarie copertine orizzontali piegate a tre lembi che ospitano il pensiero del direttore, in alternativa al tradizionale editoriale, un fascicoletto interno dedicato alle interviste di Hans Ulrich Obrist a personaggi dell’arte e della comunicazione, invenzioni nella presentazione dei progetti come il fotoromanzo e il fumetto, e la complementare presentazione dei contenuti sul sito Internet domusweb. Gli eventi ai quali Boeri affida le occasioni di immagine esterna oltre alla rivista – tradizionalmente legati all’appuntamento di aprile del Salone del Mobile di Milano - sono situazioni multimediali nelle quali far reagire artisti di estrazione e discipline diverse con il luogo di incontro: Transient, un concerto di suoni e immagini con il musicista Ludovico Einaudi e il fotografo Armin Linke in un capannone industriale dismesso; Circular, una notte di performance artistiche nello stadio di calcio di San Siro; Free Zone, il racconto cinematografico di un viaggio con le fotografie di Gabriele Basilico, i filmati del regista Amos Gitai e la colonna sonora di Ennio Morricone. Nel 2006 l’Editore decide di affidare un numero speciale all’anno, chiamato Domus d’autore, ad un architetto internazionale, aprendo l’iniziativa con l’incarico all’olandese Rem Koolhaas.


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Italy’s most famous architecture and design magazine originated in the encounter between Gianni Mazzocchi, who had arrived in Milan at the age of 21 in 1927, and Giovanni Ponti, a young designer at the Richard Ginori ceramics factory. The writer Ugo Ojetti introduced him to Father Semeria, a clergyman who taught typography to war orphans and was looking for a magazine on the arts. With a few friends and the financial aid of his parents, Ponti founded Domus, the first issue of which came out in January 1928 at the price of 10 lire. Gianni Mazzocchi, who worked on the magazine’s sales, was the one to solve the new venture’s distribution problems and make the number of subscribers increase. Favourable as he was towards Ponti’s proposal of becoming associates, he signed the founding of Editoriale Domus on July 11th 1929 in Milan with an initial capital of 200,000.00 lire. Until 1940 Ponti was president and managing director, “acting under the flag of culture”. Mazzocchi was CEO with 75% ownership of the business. In 1934 he acquired the magazine’s direct competitor La Casa Bella, hiring Giuseppe Pagano as its chief editor. In the first years, Domus was subtitled “Art in the Home” and covered an array of subjects. Until 1923 the format was smaller than today’s and featured covers with a single picture framed in the centre of the page, with a unitary design that changed colour each month. In his editorials, Gio Ponti would describe the magazine’s objectives (“The Italian-style House”; “The Fashionable House”) and underline the importance of “aesthetics” and “style” in the field of industrial design. He used short but incisive captions on page layouts with extremely expressive images, signing them either with pseudonyms or with his own name. Soon the magazine built up its readership with columns about housekeeping and the cultivation of etiquette and bourgeois taste, such as the regular features on gastronomy, advice on how to receive guests, take care of flowers and plants or raise poultry, choose which records to take on vacation or which movies were worth seeing at the cinema. In addition, there were unexpected openings towards the new expressions of modern European architecture, towards the American way, and towards new disciplines such as artistic photography, and editorial and commercial graphic design. Chief Mazzocchi did not shun the machinery-associated side of modern living, and published the interiors of cruise liners and civil airplanes. He also portrayed the new phenomena of urban landscapes (advertising billboards, nocturnal illumination, infrastructural design) defined as being “aspects of today’s world”, and the most recent and most durable new materials. The pages of the magazine during the ‘40s did not succeed in hiding the country’s economic and social difficulties, such as the isolation of Italian culture from the international avant-garde movements, the falling back on autarchic resources and on the more expressive side of Mediterranean culture and spontaneous architecture. In 1939 the cover started featuring watercolours and tempera paintings by Gio Ponti that bled to the edge of the page, such as for the August 1940 issue on houses by the sea. Two years later, in the middle of the war, Domus asked a series of architects to design their “ideal house”, and received responses that were varied and contradictory. Following the bombing of Milan in August 1943, which destroyed the printing houses, the tone of the issues covered situations of real emergencies. Starting in January 1941, after Gio Ponti and Mazzocchi had gone their separate ways, Melchiorre Bega was the one to guide the magazine’s destiny, with a frequently changing string of co-directors at his side: Massimo Bontempelli (January 1941 – January 1943), Giuseppe Pagano (January 1941 – August 1942) and Guglielmo Ulrich (October 1942 – October 1943). Generalised economic havoc interrupted publication for all of 1945. The next year and the end of the war marked an important change of course for Domus. Under Ernesto Nathan Rogers’s direction there was a considerable renewal of the magazine’s graphics and contents. His first editorial explained how Ponti’s “Italian-style House” had significantly become the “House for Humankind”. Rogers reconnected with the cultural continuity of better years taking on reputable men like Nelo Risi as movie critic, Riccardo Malipiero for music reviews and Alfonso Gatto for poetry. In addition to the debate on how to reconstruct the buildings that had been destroyed (the Scala opera

house was first in line), the housing emergency led to the first ingenuous prefabricated constructions for centres for the homeless or for those who had sought refuge in the country and were now returning to the city. After a short while, these images were replaced by those of style-icon architects’ private homes and pictures of the increasingly numerous quality industrial design products that had found their way into the homes of ordinary people, such as radios, gramophones and liquor cabinets. In modern offices that took the American skyscraper setting as their model, typewriters, calculators, telephones and hinged desk lamps became part of the interior. At he end of 1947, after a series of irregularly published editions, the magazine’s editor announced that its direction would be once again led by Gio Ponti. And so the second phase of his direction began, laboriously starting out in 1948 with bimonthly issues, then finally taking on a constant monthly publishing pattern. There was interest for foreign models and for the innovation in materials and technology, against the regionalist and neorealist focus that was mainstream in most of Italy’s architectural culture at that moment. The 9th Triennale held in Milan in 1951 showed renewed interest for all the disciplines covered by Domus. Many of this event’s exponents (and Ponti took part in the direction of the Triennale) would be frequently featured in the magazine over the following years: the BBPR group, Angelo Mangiarotti, José Antonio Coderch, Tapio Wirkkala, Lucio Fontana, Bruno Munari and Robin Day. Interior design and industrial production was divided equally between American coverage, with Richard Neutra, Charles Eames and George Nelson, and an overview of the Nordic countries, with Ralph Erskine and Arne Jacobsen. An absolutely unique phenomenon was the restless and brilliant Carlo Mollino, whose architecture, interiors and furniture were repeatedly and bravely published all throughout the ‘50s. All the rest was absorbed by the all-encompassing and tireless activity of that architect, writer, teacher, designer, artist, ceramist, talent scout Gio Ponti, who spent his days and nights in the studio/editorial office/school in a former garage in the courtyard of his Milanese house in Via Dezza. In 1954, corresponding with the resumption of the publishing of Casabella, Editoriale Domus decided to flank its main publication with a magazine on industrial design, Stile Industria, the direction of which was entrusted to Ponti’s son-in-law Alberto Rosselli. At the same time an award called La Rinascente-Compasso d’Oro was founded with the intention of promoting quality design. In February 1955, the editorial offices of Domus moved from Viale Coni Zugna to the headquarters of the publishing house in Via Monte di Pietà. This set-up, which saw Ponti assisted by three editors, one of which was his daughter Lisa, remained unchanged from 1955 to 1961, which is considered to be one of the most balanced and coherent periods of the magazine’s reputation. From March 1955, Domus was subtitled “architecture, interiors, art”. Its covers were designed by artists; the main articles were introduced by a theoretic piece of writing on a coloured paper strip, and photographic presentations were printed on glossy paper and accompanied by long, descriptive captions. The pages of the ‘60s are characterised by the boom in new materials such as plastic, which was presented in all its types and strong colours in furniture, chairs, domestic objects and electrical appliances for the living room, in the technological units for kitchen and bathroom facilities, and even homes that were entirely made of plastic. Architectural initiatives included a series of episodes that were to compose the history of Italian architecture in the postwar period: the Olivetti showroom in Piazza San Marco in Venice by Carlo Scarpa, also the designer of the Castelvecchio Museum in Verona and the Gavina shop in Bologna’s historical centre; the La Rinascente building in Rome by Franco Albini and Franca Helg; the Piazza Carbonara house in Milan by Luigi Caccia Dominioni; the “church on the highway” near Florence by Giovanni Michelucci; and the “La Saracena” villa at Santa Marinella by Luigi Moretti. Two issues were almost entirely dedicated to the most famous buildings by Gio Ponti: the Planchart villa in Caracas and the Pirelli tower in Milan, both presented by the author himself. In March 1963 (issue number 400) Gillo Dorfles appeared in the role of vice-director until September of the same

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year. In December the Domus “obelisks” were awarded: special prizes that the editorial staff gave to exponents of different design disciplines. The next year, in conclusion of what he called the “period of great innovation”, Gianni Mazzocchi sold Casabella. August 1964 saw the first report on the Venice Biennale by art critic Pierre Restany, who would become an important figure in the history of the magazine during his 40 years as an envoy of the art world. The “power to imagination” that was shouted at rallies during the ‘60s seemed to be contagious for the pages of the magazine, in artists’ installations and in the fanciful constructions for the World Fairs. In architecture and design, shapes acquired a freedom that up until then had only been a prerogative of art. Portable objects of common use and of successful design, which were familiar to the ‘60s generation, began appearing in living rooms, public venues and on the beach. The phenomena of “op art”, inflatable objects and science fiction-connected design became popular. In order to promote research in the field of industrial design, Editoriale Domus founded Domusricerca together with the companies Arflex and Boffi. It was an organisation that built an experimental apartment designed by Gruppo 1 and was presented at the pilot exhibition on modern living called Eurodomus. The first show at the Fiera di Genova became a fixed rendezvous in the following years. In 1966 the magazine opened Centro Domus, an information and meeting point for readers of the publisher’s magazines. It was located in the centre of Milan and designed by Carlo Pagani. Four years later, the publisher’s warehouses, archives, workshops and the historical museum of the Quattroruote magazine were inaugurated in Rozzano, outside Milan, and published in Domus. These buildings were the first step of successive construction. Issue 501 of the magazine (August 1971) was an anthology of historical pages from preceding years, and in 1973 the Louvre’s Musée des Arts Décoratifs in Paris hosted an exhibition portraying the 45th anniversary of Domus. In the early ‘70s, the magazine’s pages were invaded by a colour explosion that had been waiting to happen in the previous decade. Many of the cover photographs were colour toned, as were the art criticism pages at the back of the magazine, the book review and exhibition pages and the product overviews. The contents during this period embraced technology, not only in the fields that up until then had been a traditional part of architecture magazines, but also in communications. Building constructions were dominated by metallic structures, and from 1975 for at least three years, issues opened with specials on prefabrication and its foremost examples, almost all of them designed by Angelo Mangiarotti. The building that embodied more than any other the image of this triumph of technology was the Centre Pompidou in Paris, to which the entire January 1977 issue was dedicated. Unavoidably, the rejection of this technological overexposure leads to the phenomena of solar houses, re-use and cities based on alternative social models. In July 1976, Cesare Casati became the magazine’s managing director, and Ponti remained director until his death in 1979. The editorial unit was located in Viale del Ghisallo 20, at the beginning of the northbound highways out of Milan. The pages featured dense text divided into four narrow columns, and English translations accompanied the Italian articles throughout. The columns were flanked by titles with large characters, vertically laid out in both languages. The many articles were presented in rapid succession through the different disciplines. Glossy paper was used for the colour pictures, heavier paper for black-and-white, and lighter, coloured paper for the special features. The most frequent columns of this decade were Ettore Sottsass’s travel diaries, called “Whipped Cream Memoirs” and Pierre Restany’s “Letters” from the art world. 1979 was an eventful year in the history of Domus. After having inaugurated an exhibition on the magazine’s first 50 years at the Palazzo delle Stelline in Milan, Cesare Casati’s June editorial announced his obligation to end his term due to differences with the publisher on editorial strategy. The following issue announced Gianni Mazzocchi’s decision to replace Casati with Alessandro Mendini. On September 16, Gio Ponti died and was commemorated in a sensitive homage by Mazzocchi: “The stone, the marble, the glass, the fabrics, the paintings, the pages of magazines and books, will recount for many

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years to come the multifarious talents of this man, this brilliant artist who above all, was a Maestro.” January 1980 marked the effective beginning of Mendini’s direction, with a magazine that was restyled by Ettore Sottsass, with the famous red-and-white blocked upper edge, the covers featuring photo portraits reworked by Emilie van Hees of the exponents inside the issue and addressed in the director’s editorial, and a single issue for the months of July and August, an ongoing tradition today. Meanwhile, the “Via Novissima” at the exhibition “La Presenza del Passato” hosted by the first architecture Biennale in Venice, marked the affirmation of postmodernism. The new Editoriale Domus headquarters in Rozzano, designed by Studio Nizzoli in 1982, was to become one of its examples. In these same years, Maria Grazia Mazzocchi, Valerio Castelli, Alessandro Guerriero and Editoriale Domus founded the Domus Academy, a school specialised in training students to become designers and product managers, headed by Andrea Branzi in the role of educational director. The magazine’s editorial staff, led by Marianne Lorenz, who worked as an editor for 32 years at Domus, included Pierre Restany, who invented his “Restany Story” column based on a photojournalism format, and Lisa Ponti, vicedirector who maintained contacts with artists from the avant-garde movements. From 1982, Domus started focusing on interiors and furniture. From March 1985 the “Domus Moda” title on the cover announced contents on fashion design. On October 24th 1984, Gianni Mazzocchi died and was remembered in the November issue by the editor in chief for his “intuitive sense and intellectual and ideological openness”, and in a more naïve way by Pierre Restany with the words: “The rocket ship to Mars is running a week late”, referring to the publisher’s talents in rapidity and design anticipation. The following month, Giovanna Mazzocchi Bordone became publisher. Alessandro Mendini’s stint as editor in chief ended abruptly with the July issue of 1985. Lisa Licitra Ponti, managing vice-director, headed the magazine until February of the following year. The new direction by Mario Bellini, an internationally renowned designer, marked another substantial change for the magazine in March 1986, with a richly elaborated graphic design by Italo Lupi that “built up” the magazine like a piece of architecture, made up of many sections, all with different types of paper and typographic characters. The covers became collages with cutout parts; the names of the design exponents inside were run on the side binding, and a page of biographies and photographs of these personalities was included. Vittorio Magnano Lampugnani, first as a consultant and then as vicedirector, edited the essays that were commissioned each month from a design personality. The editorial staff was also substantially renewed, and separated into different departments. The issues published at the beginning of the ‘90s reach thicknesses of up to two centimetres, mirroring solid editorial success. The yearly balance drawn up by the publisher for December 1991 endorsed “a light-handed direction, with a deskless chief editor committed to an unstable balancing act lasting for six long years, who rapidly reached and consolidated his objectives.” The changing of the guards in January 1992 with Vittorio Magnano Lampugnani, a young architecture historian and then director of the Frankfurt Museum, happened smoothly. The graphics by Italo Lupi, who had been recruited to direct another magazine, were changed on the cover, which was given to a different artist each month. Then at the beginning of 1994 they were substituted by Alan Fletcher’s proposal, which presented the projects in a non-traditional way, doing away with the separation between disciplines and intensifying the featuring of historical architecture. The attention of the new chief editor went out to design, which he saw as a patient craft supported by technical knowledge, and, in the best cases, destined to become a work of art. He focused not only on design’s aesthetic dimension, but also on its ethical side. These were the years in which Domus cultivated the generation of young architects that are now becoming present-day protagonists: Eduardo Souto de Moura, David Chipperfield, Jacques Herzog and Pierre De Meuron, Steven Holl, Rem Koolhaas and Jean Nouvel. After four years of Lampugnani, substitution came in the form of the Swiss art critic and historian François

Burkhardt in February 1996. At the time he was already the director of the Centre de Création Industrielle of the Centre Pompidou in Paris. His arrival led to an internationalised editorial staff, such as the Catalan Juli Capella for design and the Austrian Dietmar Steiner for architecture. Pier Luigi Capucci was asked to join for the new discipline of communications and new media, and a new column was devised to cover young talent. “Historical” monthly features such as book reviews, product overviews and architectural itineraries were continued. Projects continued to be presented independently of the type of discipline they belong to, and each month the covers were given to different artists, such as David Byrne, Helmut Newton and Pedro Almodóvar. The objectives were a transversal disciplinary nature and the effort to gather the subjects of each issue around a central theme, such as the image of power, lifestyle, the anonymous project, or the new nomads. Burkhardt’s endof-the-millennium editorship was characterised by a series of events: issue 800, dedicated to predicting the magazine’s upcoming 100th anniversary, with numerous international contributions; a theatre performance by American stage director Bob Wilson on the history of Domus on occasion of its 70th anniversary, entitled “Seventy Angels on the Facade”, performed at Milan’s Piccolo Teatro at the beginning of December 1998; and the installation for two consecutive years of structures called “Domus Totems” in the streets of Milan, designed by Ron Arad and Eric Miralles during the Furniture Fair. The arrival of the new millennium was marked by the issues of December 1999 and January 2000 being linked by a two-fold layout, to be read and leafed through horizontally, and the devising of the new Website featuring the magazine’s contents. In September 2000, François Burkhardt passed his role to another foreign chief, London-based art critic and historian Deyan Sudjic, assisted by vice-director Stefano Casciani and the graphic design of Simon Esterson, who reversed the traditional order of the magazine, making it open with reviews and positioning a section called “Post Script” at the end, with the chief editor’s editorial and his more theoretic articles. Sudjic’s focus ranged from logical explorations of how fashion creates images, to the way cities take form, to the persistent meaning of objects in reference to our increasingly dematerialised world, accompanied by fullpage photographic images. Pierre Restany’s death on May 29th 2003 left a considerable void in Domus’s history, and Editoriale Domus went on to publish a book of the French critic’s work. The first month of 2004 marked the beginning of the chief editorship for young Milanese architect and urban planner Stefano Boeri, currently running its course. A change in contents was directed towards topical aspects that were never approached by the historical magazine, such as the political and social sides of urban planning, marketplace logic, geographical aspects of the industrial production of design objects, and news events that have repercussions on the landscape and territory. Boeri uses a team of external consultants and international columnists, and has obtained a new graphic layout from Mario Piazza with revolutionary horizontal covers folded in three, featuring the chief editor’s thoughts, instead of the traditional editorial. A removable booklet inside the magazine is used for interviews by Hans Ulrich Obrist with personalities of art and communication. Piazza also gave shape to inventions for the presentation of projects such as photojournalism and comic strips and the complementary presentation of the magazine’s contents on the domusweb Internet site. Boeri’s events to promote the magazine’s image, beyond the magazine itself, are traditionally linked to the Milan Furniture Fair. Multi-media performances are staged for site-specific interaction on behalf of artists from different specialisations and backgrounds. “Transient” was a concert of sound and images, with music by Ludovico Einaudi and photos by Armin Linke in a former industrial warehouse; “Circular” was a night-long string of artistic performances in the soccer stadium of San Siro; “Free Zone” was a photojournalistic voyage with photos by Gabriele Basilico and excerpts from movies by film director Amos Gitai, with a soundtrack by Ennio Morricone. In 2006, the publisher began a once-a-year series of special editions called Domus d’Autore on the work of international architects, the first one being written on Dutch architect Rem Koolhaas.


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Il progetto dell’allestimento Exhibition design Visioni Italiane è un viaggio in un secolo di ambiente, architettura e design. Visioni Italiane is a journey across a century of environment, architecture and design.

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Il progetto di allestimento accompagna i visitatori in un viaggio ideale che ha inizio dall’ambiente e procede, scendendo di scala, attraverso città, piazza fino ai diversi spazi della vita quotidiana: abitare, commercio, sport, viaggio, cultura, culto, lavoro, gusto/tempo libero e infanzia.

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The design of the exhibition takes the visitor on a journey of ideas that begins with the environment and continues, reducing in scale, across the city, the piazza and then a number of spheres: housing, commerce, sports, travel, culture, religion, work, taste/leisure and childhood.

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Ambiente. Un tunnel con grandi immagini video dedicate al rapporto tra costruito e ambiente in Italia: da casi virtuosi di relazione equilibrata uomo-ambiente a casi che hanno visto importanti frammenti di territorio soccombere agli interessi immobiliari, all’abusivismo ed alla mancanza di programmazione: la speranza nel futuro viene dalle immagini della recente demolizione di alcuni scempi paesaggistici. Environment. A tunnel with large video images showing the relationship between buildings and the environment in Italy, from virtuous cases with a balanced relationship between man and the environment to cases that have seen important areas of land surrender to development interests, illegal buildings and a lack of planning: the hope for the future comes with the images of the recent demolition of a number of environmental disasters. 1

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Città. Uno spazio con visioni aerofotogrammetriche accompagnate da video di nove città italiane, una ricognizione nella grande tradizione della città italiana con la sua marcata differenziazione di architetture, paesaggi e atmosfere. Cities. A space with aerial views accompanied by videos of nine Italian cities, documenting the great tradition of the Italian city with its marked differences in architecture, landscapes and atmospheres. 2 Piazza. Tre telecamere fisse documentano, con proiezioni a terra, lo scorrere del tempo in tre importanti piazze storiche italiane come luoghi di scambio, interazione e convivialità. Piazza. Three fixed cameras document with floor projections, the passing of time in three historical piazzas in Italy that are important places for exchange, interaction and conviviality. 3

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Abitare, commercio, sport, viaggio, cultura, culto, lavoro, gusto/tempo libero e infanzia. Uno spazio dedicato ad una rassegna dell’eccellenza di un secolo di architettura e design italiano suddiviso per luoghi e tempi della vita. L’abitare in cent’anni di evoluzione della casa, con sezioni specifiche su case unifamiliari, condomini, quartieri di edilizia popolare, casi di recupero a fini abitativi, accompagnato da arredi e oggetti di uso quotidiano della Collezione Permanente della Triennale di Milano. Agli altri ambiti tematici viene dedicata un “cubo” che riporta all’esterno esempi di grande valore qualitativo ed all’interno un’installazione riferita al tema. Housing, commerce, sports, travel, culture, religion, work, taste/leisure and childhood. A space dedicated to a collection of the best in Italian architecture and design divided into categories regarding places and moments of life. Housing is explored across a hundred years of evolution, with specific sections on single family dwellings, apartment blocks, council housing, rehabilitation projects along with furniture and everyday objects taken from the Permanent Collection of the Triennale in Milan. A “cube” is dedicated to each of the other themes, illustrating examples of significant value and quality on the outside and an installation based on the particular theme on the inside. 4 5

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Galleria Domus. La visita termina con una lunga galleria dedicata alla storia di Domus, grazie al cui archivio è stata costruita la lettura storica delle architetture, e di cui sono presentate tutte le copertine dei quasi 900 numeri usciti dal primo del 1928 ad oggi. Galleria Domus. The exhibition ends with a long gallery dedicated to the history of Domus, thanks to whose archive the historical view of architecture has been constructed, a presentation of the covers of the almost 900 issues that have published from the first in 1928 up to today. 6


AMBIENTE ENVIRONMENT

PAESAGGIO LANDSCAPE



CITTÀ CITIES

DEGRADO OBSOLESCENCE

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ABITARE HOUSING VILLA VILLAS

Villa Malaparte a Capri (NA) Villa Malaparte in Capri (NA) Adalberto Libera 1938-40 Domus n. 605 aprile/April 1980

The transformation of Italy over a century of architecture and design is particularly *visible if one takes a journey through the transformation of the home and ways of living, though the evolution of furniture and everyday objects. The density with which the Italian territory has been occupied over the centuries has lead to construction mostly in blocks. As a result the prevailing building type is the apartment block, although the single family house is a characteristic of some suburban areas, certain contexts and holiday resorts. The dwelling was the terrain of experimentation par excellence of the architects of the 1930s, with acclaimed buildings by Terragni and Lingeri in Como and Milan, by Figini and Pollini in Milan, by Ponti. A totally new approach was taken to space, furniture, ways of living. The plan opened up and became fluid, the living functions of the home separated and came together in new ways; furniture and everyday objects were simple, clean and linear. The great season of the 1950s and 60s evolved and completed this process of renewal in terms of ways of living, accompanying the economic and cultural evolution of the country. The demands of post war construction in Italian cities, the demographic boom, the territorial migrations presented new and difficult design challenges. The city apartment block underwent a rapid evolution in terms of both technology and form generating examples of rare elegance: the many designs of Mangiarotti, Magistretti, Gardella, Ponti, Zanuso, Caccia Dominioni still constitute

La trasformazione dell’Italia in un secolo di architettura e design è particolarmente leggibile se si compie un viaggio nella trasformazione della casa e dei modi di abitare, nell’evoluzione degli arredi e degli oggetti d’uso. La densità di antropizzazione della maggior parte del territorio italiano ha determinato nei secoli la costruzione prevalentemente per isolati. E’ quindi prevalente la tipologia del condominio di appartamenti, sebbene la casa unifamiliare sia caratteristica di alcune realtà periferiche, di particolari contesti territoriali e di abitazioni per le vacanze e il tempo libero. L’abitazione è il terreno di sperimentazione per eccellenza degli architetti negli anni ’30, con le celebri realizzazioni di Terragni e Lingeri a Como e Milano, di Figini e Pollini a Milano, di Ponti. Il rinnovamento dello spazio, dell’arredo, del modo di vivere è totale. La pianta si apre e diviene fluida, le funzioni abitative della casa si separano e si riaggregano in modi diversi; gli arredi e gli oggetti d’uso sono lineari, nitidi, semplici. La grande stagione degli anni ’50-’60 evolve e porta a compimento il processo di rinnovamento nei modi dell’abitare, accompagnando l’evoluzione economica e culturale del paese. Le esigenze di ricostruzione post-bellica delle città italiane, il boom demografico, le migrazioni territoriali pongono sfide progettuali nuove e difficili. La tipologia del condominio di appartamenti in città assiste ad una rapida evoluzione tecnica e formale con esempi di rara eleganza: i molti progetti di Mangiarotti, Magistretti, Gardella, Ponti, Zanuso, Caccia Dominioni costituiscono

Casa sul colle a Carimate (CO) House on the hill at Carimate (CO) Vico Magistretti 1965 Domus n. 444 novembre/November 1966

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Villa detta “La saracena” a Santa Marinella (Roma) Villa known as “La Saracena” at Santa Marinella (Rome) Luigi Moretti 1954 Domus n. 419 ottobre/October 1964

Casa per vacanze a La Maddalena, località Punta Cannone, Sardegna Holiday home at La Maddalena, Località Punta Cannone, Sardinia Cini Boeri 1966-67 Foto/Photo Jacopo Faggioni

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Complesso residenziale a Framura (SP) Housing development in Framura (SP) Vico Magistretti 1964-67 Domus n. 866 gennaio/January 2004

Casa sul barcone a Ossuccio, lago di Como House on the barcone at Ossuccio, Lake Como Studio BBPR 1962 Domus n. 394 settembre/September 1962

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ABITARE HOUSING POPOLARE COUNCIL HOUSING ancora oggi frammenti di un tessuto urbano di qualità, modernità ed equilibrio. La casa unifamiliare in questo stesso periodo viene interpretata con una libertà tutta nuova, e con nuove relazioni interno-esterno e di inserimento ambientale. La celeberrima casa Malaparte di Libera a Capri ne è forse l’esempio paradigmatico; ma anche casa Miller di Mollino e la villa Saracena di Moretti sono esempi interessanti e innovativi, come pure, successivamente, le case a La Maddalena di Cini Boeri. La costruzione dei quartieri di edilizia economica e popolare racconta la storia di una nuova sfida dimensionale e della necessità di costruire rapidamente un grande numero di alloggi per la nuova popolazione dei ceti proletari urbani. Qui la sfida difficilmente è riuscita a salvaguardare un rapporto equilibrato con l’ambiente e il paesaggio, salvo alcuni casi virtuosi come le realizzazioni di Ridolfi, Libera e Bottoni. Gli esempi più recenti raccontano spesso storie di degrado ambientale e sociale di rara gravità, come documenta la case history del Corviale a Roma, di Punta Perotti recentemente demolita, delle Vele di Secondigliano, del quartiere ZEN a Palermo. Una sfida che certamente attende il nostro paese nel prossimo futuro è la riqualificazione architettonica e sociale dei quartieri periferici e la realizzazione di nuove abitazioni di edilizia pubblica che riescano a coniugare qualità ed economicità. Un esempio virtuoso della fine degli anni ’80 è il quartiere Marianella di Purini e gli interventi misti a Venezia di Cino Zucchi e Gino Valle.

“Unità di abitazione orizzontale” al quartiere Tuscolano II°, Roma “Horizontal unité d’habitation” in the Tuscolano II° district, Rome Adalberto Libera 1950-54 Domus n. 318 maggio/May 1956

Quartieri popolari IACP IACP low-cost housing districts architetti vari/ several architects anni ‘50/1950s Domus n. 270 maggio/May 1952

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fragments of urban fabric of quality, modernity and balance. The single family dwelling in this period was interpreted with a completely new freedom with new relationships between inside and outside and with the surrounding environment. The famous Casa Malaparte by Libera at Capri is perhaps the paradigmatic example although Casa Miller by Mollino and Villa Saracena by Moretti are interesting and innovative examples, as are the houses built later at La Maddalena by Cini Boeri. The construction of areas of cheap council housing tells the story of a new challenge and of the necessity to rapidly construct a large number of dwellings for a new population of the urban working classes. Here it has been difficult to safeguard a balanced relationship with the environment and landscape, apart from a number of virtuous cases such as buildings by Ridolfi, Libera and Bottoni. The more recent examples often tell stories of particularly serious environmental and social decay such as the case history of Corviale in Rome documents, or the recently demolished Punta Perotti, the Vele at Secondigliano, the ZEN neighbourhood in Palermo. A challenge that certainly awaits Italy in the near future is the architectural and social rehabilitation of areas on the edge of the city and the building of new council houses that manage to combine economy with quality. A good example from the end of the 1980s is the Marianella area by Purini along with the various interventions in Venice by Cino Zucchi and Gino Valle.


Insediamento IACP al Corviale, Roma IACP settlement at Corviale, Rome Mario Fiorentino 1973-81 Domus n. 617 maggio/May 1981, n. 886 novembre/November 2005

Isolato residenziale a Napoli-Marianella Residential street block in Naples-Marianella Franco Purini, Laura Thermes 1983-88 Domus n. 693 aprile/April 1988


ABITARE HOUSING CONDOMINIO APARTMENT BLOCK

Casa Finocchiaro a Villa Ciambra, Monreale (PA) Casa Finocchiaro at Villa Ciambra, Monreale (PA) Pasquale Culotta e/and Giuseppe Leone Architetti Associati 1992 Domus n. 755 dicembre/December 1993

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Torre “Velasca” per uffici, abitazioni e negozi, Milano “Velasca” tower - offices, apartments and shops, Milan Studio BBPR 1958 Domus n. 335 ottobre/October 1957


Casa ad appartamenti in piazza Carbonari a Milano Apartment building in piazza Carbonari in Milan Luigi Caccia Dominioni 1963 Domus n. 403 giugno/June 1963

Casa bifamiliare a Pozzovetere (CE) Two-family house in Pozzovetere (CE) Beniamino Servino 2001-2004 Domus n. 877 gennaio/January 2005

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ABITARE HOUSING RECUPERO RENOVATION

Ampliamento degli uffici e magazzini arredamenti Tacchini, Seveso (MI) Extension of Tacchini offices and furnishing warehouses, Seveso (MI) Roberto Grossi, Architettura Laboratorio Prj 2005 Domus speciale Progetto e materia 2, n. 887 dicembre/December 2005

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Casa in una torre del ‘200 a Pisa House in a 13th-century tower in Pisa Gabriella Ioli Carmassi 1983 Domus n. 642 settembre/September 1983


Il premio ADI Compasso d’oro The ADI Compasso d’oro Award Dal 1954 il più prestigioso riconoscimento dedicato al design, all’innovazione ed al merito. 50 anni di storia, XX edizione, la più ampia collezione di design storico del mondo

Since 1954 the most prestigious acknowledgement dedicated to Design, product research and merit. 50 Years of History, XX Edition, the widest Design Historical Collection in the world.

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Collezione permanente del design Italiano La Triennale di Milano

Sedia Superleggera Superleggera chair Gio Ponti per/for Cassina, 1957

Sgabello Mezzadro Mezzadro stool Achille e Pier Giacomo Castiglioni per/for Zanotta, 1954

Archivio Fotografico / Photo Archives Collezione Permanente del Design Italiano La Triennale di Milano Foto/Photo Amendolagine-Barracchia

Archivio Fotografico / Photo Archives Collezione Permanente del Design Italiano La Triennale di Milano Foto/Photo Amendolagine-Barracchia

Poltrona Joe Joe armchair Jonathan De Pas, Donato D’Urbino, Paolo Lomazzi per/for Poltronova, 1971 Archivio Fotografico / Photo Archives Collezione Permanente del Design Italiano La Triennale di Milano Foto/Photo Amendolagine-Barracchia

Lampada a sospensione Falkland Falkland ceiling lamp Bruno Munari per/for Danese, 1964 Archivio Fotografico / Photo Archives Collezione Permanente del Design Italiano La Triennale di Milano Foto/Photo Amendolagine-Barracchia

Televisore Algol 3 Algol 3 television Marco Zanuso, Richard Sapper per/for Brionvega, 1964

Lampada da tavolo Tizio Tizio table lamp Richard Sapper per/for Artemide, 1972

Orologio da tavolo Cifra 3 Cifra 3 table clock Gino Valle per/for Solari, 1966

Archivio Fotografico / Photo Archives Collezione Permanente del Design Italiano La Triennale di Milano Foto/Photo Fabrizio Marchesi

Archivio Fotografico / Photo Archives Collezione Permanente del Design Italiano La Triennale di Milano Foto/Photo Amendolagine-Barracchia

Modello in legno di / Wooden model by Giovanni Sacchi,1963

Modello in legno di / Wooden model by Giovanni Sacchi, 1970

Archivio Fotografico / Photo Archives Collezione Permanente del Design Italiano La Triennale di Milano Foto/Photo Fabrizio Marchesi

Archivio Fotografico / Photo Archives Collezione Permanente del Design Italiano La Triennale di Milano, Courtesy Regione Lombardia Foto / Photo Tony Nicolini

Archivio Fotografico / Photo Archives Collezione Permanente del Design Italiano La Triennale di Milano Courtesy Regione Lombardia Foto/Photo Tony Nicolini

Il design in mostra Exhibition shows design

Trenitalia: nuovo Pendolino vista esterna, Giorgetto Giugiaro Trenitalia: external view of the new Pendolino train designed by Giugiaro Trenitalia, 2006

Piaggio: Vespa del 1949, Vespa GTS 250 Piaggio: 1949 Vespa, Vespa GTS 250 Si ringraziano Fondazione Piaggio e Piaggio & Co Spa With thanks to Fondazione Piaggio e Piaggio & Co Spa

Corraini Editore: Bruno Munari, “Nella nebbia di Milano” Corraini Editore: Bruno Munari, “Nella nebbia di Milano” © Bruno Munari, 1968

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Ass. Culturale daap delle Arti Applicate: Costumi Ass. Culturale daap delle Arti Applicate: Costumes per / for “Il Vangelo secondo Matteo” di / by Pier Paolo Pasolini, 1964 daap delle Arti Applicate, Roma

Reggio Children: atelier scuola comunale dell’infanzia Diana Reggio Children: workshop of the Diana municipal infants’ school Reggio Emilia © Scuole e Nidi d’infanzia – Istituzione del Comune di Reggio Emilia/ a city of Reggio Emilia institution

iGuzzini: Lampada AM/AS iGuzzini: AM/AS lamp Design Albini, Helg, Piva, 2005 Riedizione della lampada del 1969 Restyling of the 1969 luminaire iGuzzini illuminazione spa www.iguzzini.com

Alessi: caffettiera La Cupola, Alessi: La Cupola coffee pot, Design Aldo Rossi, 1988


CULTURA CULTURE La modernizzazione del paese stimola nel corso del novecento un notevole impegno pubblico rivolto alla costruzione di edifici per la custodia e la promozione delle arti. Un importante esempio degli anni ’3O è la Triennale di Milano, uno straordinario edificio di Muzio che ospita una prestigiosa istituzione volta alla promozione della cultura architettonica, delle arti e del design. Le distruzioni belliche e la necessità di restaurare musei storici sono l’occasione per la realizzazione di capolavori moderni, tra i quali i lavori di Scarpa, di Albini, dei BBPR che, a quarant’anni dalla loro realizzazione, regalano la stesse emozione a chi li visita, ne scopre i dettagli più intimi e segreti, ne sente vibrare i colori. Gli anni recenti vedono la realizzazione di importanti edifici come il recupero del Teatro Carlo Felice a Genova, il Museo della Pilotta a Parma, la ristrutturazione del Castello di Rivoli. Un recentissimo esempio di sintesi formale di rara eccellenza e originalità è l’Auditorium a Roma di Piano. Una menzione speciale per l’inserimento in contesti ambientali particolari e per la difficile opera di recupero e di ricucitura meritano gli interventi di De Carlo a Urbino e di Pica e Ciamarra a Bagnoli.

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The modernisation of Italy during the 20th century generated a notable public commitment in terms of the construction of buildings to safeguard and promote the arts. An important example from the 1930s is the Triennale in Milan, an extraordinary building by Muzio housing a prestigious institution aimed at promoting architecture and the arts. Wartime destruction and the need to restore historic museums offered a chance to create modern masterpieces, including those by Scarpa, Albini and BBPR which, forty years after their creation offer the same emotions to those who visit them, discover their most intimate and secret details, feel the vibration of the colours. No less so in recent years with major projects such as the restoration of the Teatro Carlo Felice in Genoa, the Museo della Pilotta in Parma and the conversion of Castello di Rivoli. A recent example of synthesis of form of particular excellence and originality is the Auditorium in Rome by Piano. A special mention for their setting in particular environmental contexts and for the difficult restoration work should go to projects by De Carlo at Urbino and by Pica and Ciamarra at Bagnoli.

Università di Urbino University of Urbino Giancarlo De Carlo 1952-60 Domus n. 364 marzo/March 1960 Nuova Facoltà di Economia a Urbino New Faculty of Economics in Urbino Giancarlo De Carlo 1986-99 Domus n. 826 maggio/May 2000

Teatro del Mondo a Venezia Teatro del Mondo in Venice Aldo Rossi 1979 Domus n. 602 gennaio/January 1980

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Nuovo Teatro Carlo Felice a Genova New Teatro Carlo Felice in Genoa Ignazio Gardella, Aldo Rossi, Fabio Reinhart, Angelo Sibilla, Mario Valle Engineering 1983-1990 Domus n. 719 settembre/September 1990

Restauro e allestimento del Museo di Castelvecchio, Verona Restoration and interior design of the Museo di Castelvecchio, Verona Carlo Scarpa 1956-60 Domus n. 369 agosto/August 1960

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Auditorium Parco della Musica, Roma Auditorium Parco della Musica in Rome Renzo Piano 1995-2005

Nuovo Piccolo Teatro a Milano New Piccolo Teatro in Milan Marco Zanuso, Pietro Crescini 1980-97 Domus n. 795 luglio-agosto/July-August 1997

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COMMERCIO COMMERCE I luoghi del commercio rappresentano il punto di incontro tra la tradizione produttiva e i riti di consumo e sono investiti di un importante ruolo rappresentativo e di immagine. E’ proprio in questi luoghi di effimera modernità che si sperimentano originali sintesi tra architettura, interni e comunicazione con una libertà d’azione che ha visto, negli anni, virtuosi sodalizi tra imprese e autori. Un caso precoce è rappresentato dagli interventi di Terragni per Vitrum, raro esempio di linearità e coerenza. Ricchi di qualità nella concezione degli spazi, nei dettagli, nell’uso della comunicazione, sono poi i punti vendita di Scarpa per Gavina e Olivetti. Una case history particolare è quella di La Rinascente, testimonianza di modernità rivoluzionaria nel modo di consumare all’avanguardia nell’Italia degli anni ’60 con le realizzazioni di Albini. L’evoluzione dell’architettura per il commercio negli anni racconta lo sviluppo e i cambiamenti nella composizione sociale, nei modi di vivere e di consumare: fioriscono i centri commerciali, gli ipermercati, le fiere merceologiche. Queste ultime recentemente sono state un banco di prova delle innovazioni formali più estreme ed originali: la nuova Fiera di Milano a Rho-Pero di Fuksas e la nuova Fiera di Roma di Tommaso Valle si propongono come istituzioni trasparenti e futuribili inserite nell’ambiente e volte a un rinnovamento celebrativo e simbolico del rapporto con i consumatori.

Negozio Olivetti, Venezia Olivetti shop, Venice Carlo Scarpa 1957-58 Domus n. 362 gennaio/January 1960

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Negozio Gavina, Bologna Gavina shop, Bologna Carlo Scarpa 1961-63 Domus n. 395 ottobre/October 1962

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Places for shopping represent the point in which the manufacturing tradition encounters the rituals of consumerism and are invested with an important role in terms of image and representation. In fact it is precisely in these places of ephemeral modernity that original combinations of architecture, interiors and communication are tried out with a exemplary freedom of action that has seen over the years, valuable partnerships between manufacturers and designers: an early case is represented by the work by Terragni for Vitrum. Rich in quality of spaces, details, the use of communication, are the shops by Scarpa for Gavina and Olivetti. A particular case history is that of La Rinascente, a testimony of avant garde consumerism in Italy in the 1960s, with works by Albini. The evolution of architecture for shopping over the years describes the development and changes in social composition, lifestyles and forms of consumerism: places for shopping are not just about the traditional shop, shopping centres, hypermarkets, trade fairs have also mushroomed. These latter categories have been a testing ground for the most extreme and original innovations: the new Milan Fiera at Rho-Pero by Fuksas and the new Rome Fiera by Tommaso Valle propose transparent and futuristic institutions set in the environment and aimed towards a celebrational and symbolic renewal of the relationship with consumers.


Grandi magazzini La Rinascente a Roma La Rinascente department store in Rome Franco Albini, Franca Helg 1957-61 Domus n. 389 aprile/April 1962

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Nuovo Polo Fiera Milano New Polo Fiera in Milan Massimiliano Fuksas 2001-2005 Costruire la cittĂ degli scambi, Editoriale Domus, 2005

Ferrari Store, Milano Ferrari Store, Milan Massimo Iosa Ghini 2005 Domus speciale Progetto e materia 2, n. 887 dicembre/December 2005

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CULTO RELIGION Il culto è un aspetto della cultura e della società italiana che storicamente ha contribuito con grande influenza alla costruzione di architetture e spazi urbani, basti pensare ai capolavori del passato. Questa influenza è progressivamente diminuita con la secolarizzazione della società nel novecento, con investimenti minori e di rilevanza sul piano della determinazione di spazi urbani di qualità. Ciononostante, la storia dell’architettura recente vede alcuni casi di sintesi di eccellenza progettuale e di sensibilità spirituale che reggono il confronto con i celebri esempi del passato. La “Chiesa sull’Autostrada” di Michelucci, un’icona di architettura moderna ben visibile dalla principale arteria infrastrutturale del paese, è un esempio ineguagliato. Il lavoro di Scarpa per la cappella funeraria Brion raggiunge una sintesi simbolica, essenziale e spirituale di rara intensità. Il cimitero di Modena di Rossi, i molteplici lavori di Ponti a Milano e a Taranto, infine gli esempi più recenti come la chiesa a Roma di Nemesi Studio testimoniano una ricca linea di ricerca su un tema al contempo intimo e sociale. I costumi del film “Il Vangelo secondo Matteo” di Pasolini all’interno di questa sezione della mostra rappresentano un magnifico esempio di arte e artigianato italiano al servizio dell’industria del cinema.

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Religion is an aspect of Italian culture and society that has historically had great influence on the construction of architecture and urban spaces, it is enough to think of the invaluable masterpieces of the past. This influence has certainly progressively diminished with the secularisation of society in the twentieth century, with less investment and relevance in terms of the determining of quality urban spaces. Despite this, the recent history of architecture offers a number of cases of design excellence and spiritual sensitivity that sustain comparison with celebrated examples from the past. The “Chiesa sull’Autostrada” by Michelucci, an icon of modern architecture that is highly visible from Italy’s major motorway, is an unparalleled example. The work of Scarpa for the Brion funeral chapel attains a symbolic, essential and spiritual synthesis of rare intensity. The Modena cemetery by Rossi, the many works by Ponti in Milan and Taranto, and finally more recent examples such as the church in Rome by Nemesi Studio bear witness to a rich line of experimentation on a theme that is both intimate and social.The costumes of the film “Il Vangelo secondo Matteo” by Pasolini included in this section of the exhibition are a magnificent example of Italian art and craft at the service of cinema industry.

Chiesa di San Giovanni Battista sull’Autostrada del Sole, Firenze Nord Church of San Giovanni Battista on the Autostrada del Sole, Firenze Nord Giovanni Michelucci 1960-64 Domus n. 413 aprile/April 1964

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Cimitero di San Cataldo a Modena San Cataldo cemetery in Modena Aldo Rossi 1971-78 Archivio Domus/Domus Archive

Cimitero e Tomba Brion a San Vito d’Altivole (TV) Cemetery and Brion tomb at San Vito d’Altivole (TV) Carlo Scarpa 1970-72 Mostra 28/78 Architettura per i 50 anni di Domus 28/78 Architettura exhibition celebrating 50 years of Domus


Chiesa di S. Maria della Presentazione al Quartaccio, Roma Church of S. Maria della Presentazione al Quartaccio, Rome Nemesi Studio, Michele Molè 1996-2003 Foto/Photo Luigi Filetici

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SPORT SPORTS Gli spazi per lo sport offrono nel secondo dopoguerra uno straordinario campo di sperimentazione di nuove forme. I moltissimi impianti sportivi realizzati da Nervi in varie città italiane sono tra gli esempi più significativi di questa ricerca di modernità e di sintesi strutturale e formale. Il Palazzetto dello Sport all’EUR è tra tutti una vera icona. Allo stesso tempo i canbiamenti nella vita della classe media, la nascita del concetto di tempo libero, di villeggiatura, creano nuove occasioni di progetto nelle quali eccellono gli architetti degli anni ’50 e ’60: gli impianti montani di Mollino e Albini, quelli termali di Moretti sono solo alcuni esempi. In anni più recenti, gli investimenti pubblici nello sport si concentrano prevalentemente in occasione di grandi eventi internazionali: il campionato mondiale di calcio del 1990 e le Olimpiadi invernali di Torino di quest’anno ci hanno regalato alcune infrastrutture di grande valore architettonico: lo stadio di Bari di Piano, gli interventi di Aulenti, Zoppini Associati e Camerana a Torino. Lo sport rappresenta un tema aggregativo di grande importanza sociale in Italia: il calcio, la pallacanestro, lo sci, la vela sono ambiti sportivi che investono le relazioni sociali, il design, la moda, il costume. Tra tutti un progetto estetico globale è certamente rappresentato dal progetto Luna Rossa Challenge.

Palazzetto dello Sport a Roma Palazzetto dello Sport in Rome Pier Luigi Nervi, Annibale Vitellozzi 1957 Mostra 28/78 Architettura per i 50 anni di Domus 28/78 Architettura exhibition celebrating 50 years of Domus

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Spaces dedicated to sport offered architects after the war an extraordinary field for experimentation with new forms. The large number of sport centres built by Nervi in various Italian cities are amongst the most significant examples of a search for modernity and synthesis between structure and form. The Palazzetto dello Sport at EUR is a true icon from this point of view. At the same time changes in middle class lifestyle, the birth of the notion of leisure time created new opportunities for excellence in design for architects of the 1950s and 60s. Structures in the mountains by Mollino and Albini, health spas by Moretti are just a few examples. In more recent years, public investment in sport has concentrated mostly on major international events. The Football World Cup in 1990 and the Winter Olympics in Turin this year have provided Italy with a number of structures of great architectural value; the stadium at Bari by Piano, buildings by Aulenti, Zoppini Associati and Camerana in Turin. Sport represents a strongly felt theme of major social importance in Italy: football, basketball, skiing, sailing are sports that influence social relationships, design, fashion, customs. Of these, Luna Rossa Challenge certainly represents a global aesthetic project.


Stadio di calcio e atletica leggera “San Nicola” a Bari San Nicola football and athletics stadium in Bari Renzo Piano Building Workshop 1987-90 Domus n. 716 maggio/May 1990

Albergo per ragazzi Rifugio Pirovano a Cervinia (AO) Rifugio Pirovano children’s hotel in Cervinia (AO) Franco Albini 1948-51 Domus n. 271 giugno/June 1952

America’s Cup-Luna Rossa America’s Cup-Luna Rossa

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Piscina per Ettore Tagliabue a Monza (MI) Swimming pool for Ettore Tagliabue in Monza (MI) Giulio Minoletti 1951 Domus n. 262 ottobre/October 1951

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Stadio-isola per Giacomazzi s.p.a. a Genova An island-stadium for Giacomazzi Spa in Genoa Boeri Studio (Stefano Boeri, Gianandrea Barreca, Giovanni La Varra) 2004


GUSTO & TEMPO LIBERO TASTE & LEISURE L’arte della tavola e la centralità dei luoghi del gusto sono tra gli aspetti del vivere italiano più conosciuti internazionalmente. E’ una tradizione che affonda le radici nella cultura dei caffè, delle cantine, dei luoghi di ristoro come estensione della convivialità casalinga, un caposaldo della qualità della vita e della cultura civica italiana che, con lo sviluppo di nuovi modelli di vita in parte ispirati a mode d’oltreoceano, risente di un brio sperimentale e giocoso che ritroviamo nei progetti di Castiglioni, Sottsass e Mollino. In seguito alla progressiva internazionalizzazione della cultura italiana e alla celebrazione dell’eccellenza della produzione agricola e vinicola (anche con il successo del modello “Slow Food”), i luoghi del gusto si moltiplicano e si specializzano. Si assiste quindi alla realizzazione di imponenti ed innovativi edifici destinati ad ospitare cantine vinicole, un nuovo laboratorio di sperimentazione architettonica e di inserimento in contesti ambientali – quelli delle coltivazioni – di grande bellezza paesaggistica sedimentata nel tempo. Contemporaneamente nelle città le enoteche, i bar, i ristoranti, gli alberghi riflettono un culto per la buona tavola che nel design e nell’architettura di interni ispira sintesi progettuali concepite come scenografie del ben vivere che ritroviamo con particolari declinazioni territoriali in ogni angolo del paese, da Venezia fino a Catania.

Cantine Marchesi Antinori a Bargino di San Casciano Val di Pesa (FI) Cantine Marchesi Antinori in Bargino di San Casciano Val di Pesa (FI) Marco Casamonti – Archea Associati 2005-08 Domus n. 883 luglio-agosto/July-August 2005

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The art of dining and the centrality of places for eating are amongst the most well known aspects of Italian living. It is a tradition rooted in the culture of cafes, wine cellars, places for eating and leisure as an extension of home conviviality, a cornerstone for quality of life and Italian culture which, with the the development of post-war new lifestyles partly inspired from across the Atlantic, undergoes an experimental and playful brio to be found in the designs for bars, cafes and dance halls by Castiglioni, Sottsass and Mollino. With Italian culture becoming increasingly international and the celebration of excellence in the production of food and wine (including the success of the “Slow Food” model), places for eating have multiplied and become increasingly specialised. This has brought about the building of imposing and innovative buildings for wine production, a new laboratory for architectural experimentation and insertion into environmental contexts – the vineyards – of great beauty that have evolved over time. At the same time in the cities, bars, wine bars, restaurants and hotels reflect a cult for eating that in the field of design and interior architecture inspires designs conceived as settings for good living that we find repeated with regional interpretations in every corner of the country, from Venice to Catania.

Sala da ballo Lutrario a Torino Lutrario dancehall in Turin Carlo Mollino 1959 Domus speciale Convivialità, n. 880 aprile/April 2005

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Cantine Feudi di San Gregorio (AV) Cantine Feudi di San Gregorio (AV) Hikaru Mori, ZITO+MORI 2004-05 Domus speciale Convivialità, n. 880 aprile/April 2005

Progetto per la Città del Cibo e del Vino Project for the Città del Cibo e del Vino Massimiliano Fuksas, Doriana Mandrelli 2005-06 Domus speciale La cucina sensibile, n. 891 aprile/April 2006

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Enoteca “Cafhè” a Catania Cafhè wine cellar in Catania Maria Giuseppina Grasso Cannizzo 2004 Domus speciale Progetto e materia 1, n. 884 settembre/September 2005

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LAVORO WORK Nel novecento l’Italia raggiunge la piena industrializzazione e quindi una successiva terziarizzazione. La storia degli edifici e degli spazi per il lavoro di questi anni racconta la stagione delle fabbriche d’avanguardia: il Lingotto, l’Olivetti, le realizzazioni di Mangiarotti; dei primi grattacieli, come il Pirelli, di importanti palazzi per uffici come il Palazzo del Lavoro di Nervi: le orgogliose testimonianze del boom economico degli anni ’60 con realizzazioni esemplari pubbliche e private, sfide tecnologiche e strutturali, utopie industriali. La progressiva terziarizzazione del paese si accompagna alla trasformazione di importanti aree ex-industriali come il progetto Bicocca a Milano. La progettazione si dedica prevalentemente a palazzine di uffici, a infrastrutture particolari come la sede ENEL di Boeri e a edifici industriali di eccellenza come il Ferrari Research Center di Fuksas o il Calzaturificio Prada di Canali nei quali, alle tradizionali componenti progettuali di questi spazi si aggiunge una costante ricerca di benessere ambientale dei fruitori. L’evoluzione del mondo del lavoro è poi testimoniata dal vorticoso progresso degli oggetti e delle macchine da calcolo. Immensa è infatti la distanza tra l’immaterialità e la miniaturizzazione dei palmari di oggi e le sperimentazioni di Nizzoli e Bellini per le macchine da scrivere e da calcolo nella intensa stagione progettuale di Olivetti.

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In the twentieth century Italy attains full industrialisation and subsequently transforms into a prevalently tertiary economy. Architecture of working spaces in this period documents the season of great avantgarde factories: the Lingotto, Olivetti, the many factories by Mangiarotti, the first skyscrapers such as the Pirelli by Ponti, office blocks such as the Palazzo del Lavoro by Nervi. They are proud witnesses to the economic boom of the 1960s with exemplary public and private buildings, technological challenges, industrial utopias. With the country becoming an increasingly tertiary economy, accompanied by the transformation of important ex-industrial areas such as the Bicocca in Milan, design has concentrated on office blocks, special infrastructures such as the ENEL headquarters by Boeri and industrial buildings like the Ferrari Research Center by Fuksas of the Calzaturificio Prada by Canali in which to the traditional design issues related to these spaces is added a continual search of environmental wellbeing. The evolution of the world of work is then witnessed by the whirling progress of objects and machines for calculation. An immense distance lies between the immateriality and miniaturisation of palms and computers today and the experimentation of Nizzoli, Bellini and Sottsass for typewriters and calculators in the height of Olivetti’s design season.

Torre Pirelli a Milano Torre Pirelli in Milan Studio Ponti Fornaroli Rosselli, Studio Valtolina Dell’Orto (strutture/structures) con/with Pierluigi Nervi e/and Arturo Danusso 1956-60 Domus n. 379 giugno/June 1961

Mensa per i dipendenti Olivetti a Ivrea (TO) Canteen for Olivetti employees in Ivrea (TO) Ignazio Gardella 1953 Domus n. 376 marzo/March 1961

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Edificio per uffici Snaidero a Maiano del Friuli (UD) Snaidero office building in Maiano del Friuli (UD) Angelo Mangiarotti 1978 Domus n. 591 febbraio/February 1979

Edificio della “The Chase Manhattan Bank�, Milano The Chase Manhattan Bank building, Milan Studio BBPR 1975 Mostra 28/78 Architettura per i 50 anni di Domus 28/78 Architettura exhibition celebrating 50 years of Domus

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Centro Sviluppo Prodotto Ferrari, Maranello (MO) Centro Sviluppo Prodotto Ferrari, Maranello (MO) Massimiliano Fuksas 2001-04 Allegato Domus Ferrari La fabbrica della velocitĂ , n. 872 luglio-agosto/July-August 2004

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Stabilimento calzaturiero Artisans Shoes, Montegranaro (AP) Artisans Shoes footwear factory, Montegranaro (AP) Canali Associati Srl: Guido Canali e Mimma Caldarola 1997-2000


INFANZIA CHILDHOOD L’Italia racconta un’esperienza di progettazione di ambienti ed oggetti per bambini di eccellenza ed originalità riconosciute internazionalmente. Partendo dalle esperienze pionieristiche di Terragni e dei BBPR, questo percorso si consolida con l’attività multidisciplinare di Bruno Munari nel dopoguerra, con i lavori di Enzo Mari, con le innovazioni pedagogiche di Loris Malaguzzi che danno il via alla creazione del sistema dei nidi e delle scuole comunali di Reggio Emilia, un’esperienza di spazio relazionale dedicato all'infanzia di eccezionale qualità. In anni recenti queste ed altre importanti ricerche contribuiscono alla nascita di luoghi destinati ai bambini che non siano solo asili nidi e scuole, ma anche spazi culturali di apprendimento interattivo, tra i quali i musei dei bambini, parchi tematici, come il Parco di Pinocchio a Collodi. Fiorisce poi la progettazione di asili nido aziendali, a varie scale, destinati ai bambini di dipendenti di grandi e medie aziende, nel tentativo di semplificare e rendere più armoniosa la gestione del tempo delle famiglie. I luoghi dell’infanzia acquistano una sempre maggiore centralità, in quanto ambienti destinati alla crescita dei cittadini di domani, il cuore della comunità, il futuro. Come insegna la ricca esperienza del progetto “Città sostenibili delle bambine e dei bambini” del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, i bambini sono la migliore cartina al tornasole della sostenibilità e della vivibilità ambientale delle nostre città: una città a misura di bambini lo è sicuramente per tutti, ma non così al contrario.

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Italy’s experience in the design of environments and objects has pursued an internationally renowned path of excellence and originality. Starting with the pioneering work of Terragni and BBPR, this experimental path consolidated itself with the multi-disciplinary work of Bruno Munari, with work by Enzo Mari and with the pedagogical innovations of Loris Malaguzzi that brought about the creation of a system of high quality nurseries and state schools in Reggio Emilia. In recent years these and other important research projects have contributed to the creation of cultural spaces for interactive learning, such as children museums, theme parks, such as the Parco di Pinocchio at Collodi. Recently design has also concentrated on company crèches at various scales for the children of employees in large or medium size companies, in an attempt to simplify the lives of families and bring about an increased harmony. There is a growing focus on places for children, seen as environments that care for and stimulate the growth of the citizens of tomorrow, the heart of the community, the future. As the rich experience of the project “Sustainable Cities for Children” of the Minister for the Environment and Safeguarding of the Territory, children are the best litmus test for the sustainability and environmental liveability of our cities, a city made for children is a city for everyone whereas the opposite is not so.

Villaggio del Fanciullo a Trieste Villaggio del Fanciullo in Trieste Marcello D’Olivo 1949-52 Domus n. 275 novembre/November 1952

Asilo d’infanzia nel rione Sant’Elia, Como Kindergarten in Rione Sant’Elia, Como Giuseppe Terragni 1936-37 Domus n. 868 marzo/March 2004 Foto/Photo Paolo Rosselli

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Scuola Media a Broni (PV) Junior-high school in Broni (PV) Aldo Rossi 1979-81 Domus n. 639 maggio/May 1983

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Il “labirinto dei ragazzi” alla X Triennale di Milano The “children’s maze” at the 10th Triennale in Milan Studio BBPR 1954 Mostra 28/78 Architettura per i 50 anni di Domus 28/78 Architettura exhibition celebrating 50 years of Domus


Asilo nido aziendale, Verona Company kindergarten, Verona Antonio Citterio and Partners 2005 Domus n. 892 maggio/May 2006

Scuola materna a Cassano Magnago (VA) Nursery school in Cassano Magnago (VA) Carlo Moretti 1975 Domus n. 553 dicembre/December 1975

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VIAGGIO TRAVEL Le infrastrutture dedicate al viaggio sono uno dei grandi temi della progettazione di opere pubbliche sviluppatisi in Italia a partire dal secondo ottocento per poi consolidarsi e specializzarsi a partire dagli anni ’30. Le primissime sperimentazioni degli anni ’30 si esercitano su temi specifici come gli interni delle grandi navi da crociera, ma è dal secondo dopoguerra che vediamo fiorire nelle principali città italiane progetti di stazioni ferroviarie che sono autentici capolavori di architettura moderna: S. Maria Novella a Firenze di Michelucci e Termini a Roma di Nervi. Sono soluzioni strutturali e architettoniche innovative e grandiose, che vogliono connotare le nuove grandi istituzioni pubbliche dedicate alla mobilità. La Metropolitana Milanese negli anni ’60 è l’occasione per un progetto integrato di architettura e comunicazione di Albini e Helg di grande coerenza e modernità. Progressivamente, con il crescente sviluppo economico del paese, le infrastrutture e i luoghi ad esse deputati si moltiplicano e si specializzano. La sfida dell’Alta Velocità è un’occasione per un rinnovamento integrale dei principali nodi ferroviari, veri e propri hub che organizzano i flussi dei viaggiatori e divengono centri multifunzionali per il tempo libero ed il commercio. Le esigenze di rinnovamento danno origine a concorsi internazionali per le stazioni della nuova epoca, tra queste la nuova Stazione Tiburtina a Roma di Paolo Desideri.

Stazione ferroviaria di Milano Certosa Milano Certosa railway station Angelo Mangiarotti 1983-91

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Interni della nave “Conte di Savoia” Interiors of the “Conte di Savoia” ship Gustavo Pulitzer 1927-32 Domus n. 63 marzo/March 1933

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The design of infrastructures dedicated to travel is one of the major themes in the design of public works that underwent major development in Italy starting in the nineteenth century and moving on to consolidate itself and specialise in large scale projects beginning in the 1930s. The first experiments in the 1930s addressed specific themes such as the interiors of great cruise ships, but it was after World War II that design for railway stations in the main Italian cities produced authentic masterpieces of modern architecture, such as S. Maria Novella in Florence by Michelucci and Termini in Rome by Nervi. They were innovative and grandiose structural and architectural solutions, aimed to characterise the great new public institutions dedicated to mobility. The construction of the Metropolitana in Milan in the 1960s was an opportunity for a highly coherent integrated architecture and communication project by Albini and Helg. Progressively, with the growing economic development of the country, transport infrastructures multiplied and specialised. The challenge of the high speed trains was a chance to renew the main railway stations, true hubs that organise the flow of travellers and become multifunctional centres for leisure and shopping. The need for renewal has given rise to international competitions for stations for a new era, such as the new Stazione Tiburtina at Roma by Paolo Desideri.


Progetto per la Stazione Tiburtino a Roma Design for Tiburtino railway station in Rome ABDR: Maria Laura Arlotti, Michele Beccu, Paolo Desideri, Filippo Raimondo 2001-06

Stazioni della linea 1 e 2 della Metropolitana Milanese Lines 1 and 2 stations of the Milan underground Franco Albini, Franca Helg, Bob Noorda (grafica/graphics) 1962-63 Domus n. 438 maggio/May 1966


Aeroporto Internazionale “Leonardo da Vinci”, Roma Fiumicino International Airport “Leonardo da Vinci”, Rome Fiumicino Studio Valle Progettazioni 1991-99

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Pullman “Nube d’argento” per Agipgas “Nube d’argento” coach for Agipgas Carlo Mollino 1954 Mostra 28/78 Architettura per i 50 anni di Domus 28/78 Architettura exhibition celebrating 50 years of Domus


Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio

Il Programma di Cooperazione Italo Cinese per la Protezione dell’Ambiente. Luglio 2006 Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Italiano ha iniziato il suo Programma di cooperazione nel settore ambientale con la Repubblica Popolare Cinese a partire dal 2000. Questo Programma è sviluppato in collaborazione con molte istituzioni cinesi quali l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (SEPA), l’Accademia Cinese delle Scienze Sociali (CASS), il Ministero della Ricerca e della Tecnologia (MOST), il Ministero delle Risorse Idriche, l’Amministrazione Forestale di Stato, la Commissione Nazionale per le Riforme e lo Sviluppo (NDRC), le Municipalità di Pechino, Shanghai, Tianjin, Xi’an e Suzhou, le Università Tsinghuà di Pechino e Tongji di Shanghai. Nell’ambito del programma sono stati sviluppati fino ad oggi più di 50 progetti finalizzati al monitoraggio e alla gestione dell’ambiente, al rafforzamento delle istituzioni cinesi a livello nazionale e locale, alla protezione e conservazione delle risorse naturali, alla gestione delle risorse idriche, alla valorizzazione energetica dei rifiuti, allo sviluppo delle fonti rinnovabili e della efficienza energetica, alla pianificazione urbana sostenibile, alla protezione dell’ambiente nelle aree più povere, allo sviluppo di tecnologie e sistemi di trasporto a basse emissioni, alla “agricoltura sostenibile”, alla protezione della biodiversità, alla gestione delle foreste. I progetti sono stati individuati nell’ambito degli obiettivi e dei programmi previsti dalle Convenzioni e dai Protocolli delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, sulla protezione della fascia di ozono, sulla protezione della biodiversità, sulla eliminazione delle sostanze chimiche organiche persistenti, sulla lotta contro la desertificazione. Inoltre, i progetti sull’efficienza energetica, sull’energie rinnovabili, sulla valorizzazione energetica dei rifiuti, sulla gestione delle foreste sono finalizzati a generare crediti di emissione, secondo quanto previsto dal Clean Development Mechanism (CDM) del Protocollo di Kyoto. L’attuazione del programma è affidata a una task-force italo-cinese, con due sedi permanenti a Pechino e Shanghai, composta da oltre 60 esperti del Ministero italiano, delle Agenzie e Ministeri cinesi, di Istituzioni scientifiche e Università italiane e cinesi. Al fine di coinvolgere nel programma di cooperazione le imprese italiane, e valorizzare le potenzialità delle nostre tecnologie, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ha affidato all’Ufficio ICE di Pechino il ruolo di project manager del programma di cooperazione. Dal 2001 ad oggi il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ha co-finanziato i progetti con 108 milioni di Euro , attraverso contributi diretti e mediante l’impiego dei Trust Funds istituiti presso World Bank e Fondi Multilaterali. Al co-finanziamento dei progetti partecipano le Istituzioni Cinesi con 24 milioni di Euro, le imprese italiane che hanno aderito al programma di cooperazione con 25 milioni di Euro, la United Nations Foundation, le Agenzie delle Nazioni Unite - UNEP, UNDP, UNIDO-, Global Environment Facility, World Bank e Fondo Multilaterale del Protocollo di Montreal per la Protezione della Fascia di Ozono con 29 milioni di Euro. Il programma comprende, fino ad oggi, progetti per circa 190 milioni di Euro. Nel 2005 il Governo Cinese ha voluto riconoscere il valore della collaborazione italiana con il prestigioso Premio Internazionale per la Scienza e la Tecnologia assegnato al direttore generale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Corrado Clini. Descrizione dei progetti attualmente in corso PROGETTI PER IL RAFFORZAMENTO DELLA GOVERNANCE AMBIENTALE E DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA CINA 1. Valutazione dello stato dell’ambiente nelle province centrali della Cina (Ecological Survey). Il programma consente la caratterizzazione ambientale e territoriale delle principali problematiche ecologiche di 6 aree pilota della Cina Centrale per un’area totale di circa 200,000 Km2 , attraverso l’interpretazione di immagini telerilevate, integrata da dati esistenti e da osservazioni raccolte mediante indagini in sito. E’ stata conclusa la realizzazione di un Sistema Informativo Geografico (GIS), contenente tutte le informazioni relative alla mappatura e copertura del suolo e all’analisi dei cambiamenti intercorsi. E’ stato quindi prodotto un atlante tematico e di rapporti tecnici specifici sulle aree indagate e sugli studi eseguiti. Il progetto è stato sviluppato in maniera tale che le tecnologie e tecniche di “remote sensing” possano essere trasferite dagli esperti italiani a quelli cinesi. La seconda fase del programma, in fase di progettazione, prevede la creazione di un “Centro Nazionle per il remote sensing”. 2. Monitoraggio e gestione della qualità dell’aria nelle citta’ cinesi. Un consorzio tra CNR e tre imprese italiane ha completato la sperimentazione nella città di Souzhou di un sistema pilota innovativo per il monitoraggio e la gestione della qualità dell’aria. Il progetto è finalizzato alla standardizzazione e certificazione in Cina di tecnologie e procedure che possano essere utilizzate dalle autorità municipali cinesi per controllare la qualità dell’aria secondo i parametri delle direttive europee. Per lo sviluppo del progetto, sarà favorita la creazione di joint-ventures italo-cinesi per la produzione e applicazione del sistema di monitoraggio nelle maggiori aree urbane della Cina; la prima Joint venture Sino Italiana è stata formata nell’estate del 2004. 3. Training sulla gestione ambientale e sullo sviluppo sostenibile, destinato ai quadri delle amministrazioni pubbliche ed agli esperti delle imprese private cinesi Il programma, avviato dal 2003 in collaborazione con la Venice International University di Venezia, fino ad oggi ha coinvolto oltre 1800 dirigenti ed esperti cinesi che hanno partecipato al programma di training “in aula” presso la Venice University ed alle visite “in campo” presso istituzioni e imprese italiane. Il programma si colloca in una prospettiva di lungo periodo con l’obiettivo di facilitare l’inserimento attivo e responsabile della nuova classe dirigente cinese nella dimensione globale dello sviluppo e della protezione dell’ambiente. Si tratta del piu’ importante programma di cooperazione in campo universitario mai realizzato prima con la Cina. Un risultato “collaterale” del programma e’ rappresentato dalla adesione alla Venice International University della Tsinghua University di Pechino. 4. I programmi di formazione per studenti e professori

della Tongji University di Shanghai per lo sviluppo sostenibile. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e l’Universita’ Tongji, insieme alla Venice International University, hanno firmato sempre nell’aprile 2006, un accordo di cooperazione per la promozione di programmi di formazione in materia di sviluppo sostenibile, per studenti e professori dell’Universita’ Tongji, che verranno invitati a frequentare seminari e dottorati di ricerca presso la Venice International University. Con la sigla di questo accordo il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio si e’ impegnato a finanziare fino ad totale di 27 borse di studio nei prossimi tre anni sostenendo supportando la partecipazione di studenti e professori dell’ateneo cinese a corsi e lezioni presso la Venice International University. I PROGETTI PER LE OLIMPIADI “VERDI” DI PECHINO Le Olimpiadi del 2008 rappresentano l’occasione e la sfida per la trasformazione di Pechino da metropoli congestionata e inquinata a città “sostenibile”. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio contribuisce al grande impegno della Municipalità di Pechino con 14 progetti innovativi che valorizzano le competenze e le tecnologie italiane. 5. Pianificazione urbana sostenibile 5.1 Sono in fase di elaborazione le linee guida per la pianificazione urbana sostenibile destinate sia alla progettazione ex novo di insediamenti urbani periferici alla città di Pechino (Small Towns) che alla riqualificazione dei vecchi insediamenti abitativi nel centro della città 5.2 il progetto per l’elaborazione del master plan della nuova small town di Huai Rou che sorgerà a 50 Km da Pechino. Huai Rou New Town, che sarà disegnata sul “modello italiano”, dovrà essere “energeticamente efficiente” e ambientalmente sostenibile. 5.3 Il concetto di efficienza energetica guiderà il recupero del distretto storico degli Hu Tong nel cuore di Pechino. 6. Riqualificazione dei parchi urbani Un progetto chiave per la riqualificazione urbana di Pechino è il recupero ambientale del lago Beihai al centro dell’area “di svago” e turistica della capitale cinese. Il progetto consentirà il ripristino della circolazione di “fresh water” nel lago e, nello stesso tempo, la depurazione delle acque con sistemi biologici. 7. Protezione e conservazione delle risorse idriche La protezione e la gestione ambientale del Miyun Reservoir, la maggiore fonte di approvvigionamento idrico della città di Pechino, è un altro progetto strategico per assicurare una risposta sostenibile alla crescente domanda d’acqua della capitale cinese anche in vista delle Olimpiadi del 2008. 8. Prevenzione e controllo delle tempeste di sabbia su Pechino. La prevenzione delle tempeste di sabbia è un obiettivo “critico” per le Olimpiadi: le tempeste di sabbia infatti rendono impossibile lo svolgimento dei giochi all’aperto Il progetto prevede: la rivegetazione di aree aride e semidesertiche del deserto di Ashlan, da dove hanno origine le tempeste; l’ottimizzazione delle risorse idriche

nelle stesse aree; il rafforzamento delle barriere arboree, le “cinture verdi” di Pechino; l’utilizzazione di sistemi satellitari per il “remote sensing” dei fenomeni. Il progetto è stato selezionato dal Comitato della Scienza e della Tecnologia della Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta alla Desertificazione, come caso studio per lo sviluppo dei Sistemi di Allerta (Early Warning System): in questo contesto hanno aderito al progetto Giappone e USA. 9. Laboratorio avanzato per il controllo delle emissioni dagli autoveicoli. Nel 2005 è iniziata la costruzione a Pechino, con tecnologie italiane, di un laboratorio avanzato per il controllo delle emissioni dagli autoveicoli. Il Laboratorio consentirà, per la prima volta in Cina, di testare l’efficienza ambientale delle autovetture e dei veicoli commerciali secondo gli standards più recenti dell’Unione Europea. In questo modo verrà assicurato un contributo significativo alla riduzione delle emissioni da traffico. 10. “Intelligent Transport System”-ITS, per la regolazione del traffico urbano e la riduzione dei consumi e delle emissioni. In un’area centrale di Pechino è in fase di realizzazione un sistema di “Intelligent Transport System” per la regolazione del traffico urbano finalizzata alla riduzione dei consumi e delle emissioni. Il progetto pilota, sviluppato sulla base delle competenze e delle tecnologie italiane, aprirà la strada alla realizzazione ed utilizzazione di ITS su larga scala per regolare sia il traffico nell’area urbana, sia gli accessi a Pechino. 11. Autobus a basse emissioni A partire dal 2004 hanno cominciato a circolare a Pechino i primi autobus dotati di motori a gas naturale ad alta efficienza e bassissime emissioni, prodotti dall’industria italiana. La progettazione, lo sviluppo e la fornitura gratuita di 300 motori fanno parte dell’accordo con la Municipalità di Pechino finalizzato alla realizzazione di un sistema “sostenibile” di trasporto nell’area urbana di Pechino da completare in tempo per le Olimpiadi del 2008. La fornitura gratuita dei motori ha aperto la strada ad un accordo tra l’industria italiana e l’impresa pubblica di trasporto di Pechino per la costruzione in Cina di autobus a bassissime emissioni da utilizzare a Pechino e nelle altre metropoli cinesi che hanno messo al bando i vecchi bus a gasolio e benzina per combattere l’inquinamento urbano: solo a Pechino entro il 2007 dovrà essere rinnovata una flotta di almeno 10.000 veicoli. 12. Emissioni zero per il trasporto nel villaggio olimpico Una flotta di motocicli elettrici, autoveicoli ibridi ed a idrogeno, di produzione italiana, sarà messa a disposizione dell’organizzazione dei giochi per il trasporto degli atleti. L’impiego dei mezzi di trasporto innovativi costituirà una “vetrina” mondiale per il design e le tecnologie di punta che le imprese italiane hanno già sviluppato. 13. Energia solare per le Olimpiadi Gli edifici del villaggio olimpico saranno dotati di sistemi solari, forniti da un’impresa italiana, per la generazione di acqua calda e il raffrescamento interno. 14. Monitoraggio della qualità dell’aria nel villaggio olimpico di Pechino e nell’area dei giochi. Sono in fase di realizzazione un laboratorio ed un sistema di monitoraggio, progettati dagli esperti italiani, finalizzati al controllo della qualità dell’aria negli impianti sportivi e nell’area dove saranno ospitati gli atleti. La garanzia di “aria pulita” è una condizione essenziale per il regolare svolgimento dei giochi olimpici, e pertanto il progetto italiano ha un ruolo chiave nella gestione delle Olimpiadi. 15. Il “Padiglione Italia” nell’Università tecnologica di Tsinghua. A luglio 2006 sara’ inaugurato il “Padiglione Italia” nel cuore della più prestigiosa Università cinese. Il Padiglione rappresenta un modello di edificio “eco-intelligente”, al quale fare riferimento per l’impiego e la diffusione nell’edilizia cinese di materiali e tecnologie ad alta efficienza energetica e ambientale. Il padiglione e’ stato realizzato interamente con tecnologie italiane, ed è stato pensato come una “show room” delle imprese e dell’innovazione italiane nei settori dei materiali per l’edilizia, delle facciate efficienti dal punto di vista energetico, della produzione decentrata e della conservazione dell’energia, della conservazione e riciclo delle acque. Il progetto è finalizzato alla introduzione nella industria cinese dell’edilizia, che ha uno sviluppo tumultuoso, di standard e regole di efficienza per ridurre i consumi di energia e di acqua. 16. L’Educazione e la comunicazione ambientale. E’ stata avviata la costruzione di un Centro per l’educazione ambientale nella zona Fucheng men wai Dajie di Pechino (Beijing Public Educational Center for Environment and Sustainable Development). Il Centro ha l’obiettivo di disseminare le informazioni sull’ambiente nell’area urbana di Pechino. Nel Centro avrà sede uno show room permanente dedicato alla promozione della cultura e delle tecnologie italiane per la protezione dell’ambiente. I PROGETTI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DI SHANGHAI IN PREPARAZIONE DI EXPO 2010 “BETTER CITY,BETTER LIFE” Shanghai ospiterà nel 2010 l’Esposizione Universale dedicata alla qualità della vita negli ambienti urbani, “Better City, Better Life”. In questa prospettiva, la municipalità di Shanghai ed il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio hanno definito un programma finalizzato alla realizzazione di progetti chiave per lo sviluppo sostenibile della metropoli cinese e per la partecipazione di Shanghai alle sfide globali della protezione del clima e della elimina-

zione delle sostanze chimiche pericolose. 17. Prevenzione e controllo dell’inquinamento atmosferico. E’ in fase di progettazione un sistema innovativo di monitoraggio delle sorgenti inquinanti nell’area urbana di Shanghai, finalizzato sia alla riduzione delle emissioni, attraverso un programma di interventi sulle fonti, traffico e industrie, sia alla protezione della salute della popolazione. 18. Pianificazione e gestione del traffico urbano. Il progetto prevede l’estensione all’area urbana di Shanghai dell’Intelligent Transport System in fase di realizzazione a Pechino. 19. Promozione dell’efficienza energetica nel settore industriale di Shanghai. E’ in corso di realizzazione un progetto finalizzato alla messa a punto e sperimentazione di un modello di diagnosi energetica ed ambientale delle attività industriali di Shanghai finalizzato alla promozione dei sistemi di gestione e delle tecnologie per l’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni. 20. Realizzazione di produzioni agricole “verdi” nell’entroterra di Shanghai E’ stata avviata una linea progettuale per il trasferimento di tecnologie e know-how italiani per la promozione di produzioni agricole “verdi” nell’entroterra di Shanghai, attraverso la riduzione dell’uso delle sostanze chimiche e lo sviluppo di colture compatibili con le caratteristiche dei terreni. 21. Sviluppo sostenibile dell’isola di Chongming, la terza isola più grande della Cina. Il programma è finalizzato alla progettazione dello sviluppo sostenibile dell’isola di Chongming, situata nell’estuario del fiume Azzurro, di fronte a Shanghai, che il governo cinese e la Municipalità di Shanghai intendono presentare come modello di sviluppo urbano in vista di EXPO 2010. Il progetto affidato al Ministero italiano prevede l’integrazione della pianificazione urbana e infrastrutturale con la conservazione delle risorse naturali, la compatibilita’ della gestione delle coste e dei corpi idrici con lo sviluppo della pesca, la produzione di energia da fonti rinnovabili, la realizzazione di sistemi e tecnologie di trasporto intelligente. Al progetto partecipano il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente-UNEP e l’Agenzia delle Nazioni Unite per lo Sviluppo –UNDP. 22. Promozione delle tecnologie innovative dell’idrogeno, delle nuove fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. In collaborazione con il Ministero della Scienza e della Tecnologia, con l’Universita’ Tongji di Shangai, con la Regione Lombardia, il Parco scientifico e tecnologico di Venezia – VEGA, e un gruppo di imprese italiane, sono stati avviati 5 progetti per lo sviluppo e la prova di tecnologie avanzate per lo sviluppo e la sperimentazione delle “energie pulite”: 22.1 Installazione di un sistema di celle a combustibile con tecnologia Molten Carbonate Fuel Cell (MCFC) nello Shanghai Expo Park Energy Centre durante la World Expo 2010. 22.2 Hydrogen automotive infrastructure in Shanghai: lo scopo del progetto e' valutare la fattibilita' di un sistema di stazioni di servizio per il rifornimento di veicoli alimentati ad idrogeno. Sono previste tre linee di studio: 1) Stazione per il rifornimento di veicoli ad idrogeno nell' Expo Park, 2) Stazione di rifornimento multi-fuel a Shanghai, 3) creazione di una stazione di servizio ad idrogeno da riconversione di una stazione GPL gia' esistente. 22.3 Studio di fattibilita' per il riutilizzo di CO2 allo scopo di produrre olefine attraverso la sintesi di metanolo. 22.4 Studio della gasificazione del carbone nell'ambito di processi Integrated Gasification Combined Cycles (IGCC) nei gassificatori alimentati a secco; stesura di una analisi economica di confronto tra IGCC e supercritical power plants al fine di definire le linee guida e le modalita' di introduzione della tecnologia IGCC in Cina. 22.5 Applicazione di tecnologie ad energie rinnovabili e low-energy nel settore delle costruzioni. Lo scopo del progetto e' l'individuazione di linee guida per la stesura di best practices da applicarsi nella progettazione di edifici a basso consumo energetico (low-energy) con enfasi sullo sfruttamento delle energie rinnovabili. 23. Il centro di ricerca italo-cinese per la mobilita’ urbana sostenibile ed il trasferimento di tecnologie. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e la Tongji University di Shanghai hanno sottoscritto un Memorandum of Understanding per la realizzazione del Centro Italo-Cinese per la mobilita’ urbana sostenibile ed il trasferimento di tecnologie eco-compatibili. In particolare, nel quadro di questo accordo: verra’ installata a Shanghai, nel campus della Tongji University, la prima micro-turbina ad alto rendimento per la trigenerazione, risultato della cooperazione tra istituzioni scientifiche, imprese italiane e cinesi, e destinata a rappresentare una risposta innovativa e pulita alla crescente domanda di energia della Cina. Esperti italiani e cinesi di universita’ e imprese realizzeranno studi di fattibilita’ per la realizzazione e commericalizzazione di veicoli ibridi innovativi, le cui emissioni saranno drasticamente ridotte rispetto ai veicoli convenzionali. La tecnologia italiana per la produzione di avanzatissimi veicoli a due ruote sara’ integrata nella rete di trasporto cinese e testata nell’ambito del Espozione Mondiale di Shanghai del 2010. 24. Trasporto pubblico sostenibile E’ stata avviata la produzione locale di “gasolio bianco”, una emulsione acqua-gasolio (GECAM),da impiegare “come carburante di transizione” per ridurre le emissioni dagli autobus del sistema di trasporto urbano.

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La prima fase del progetto è terminata con una serie di test sulla tecnologia Gecam diesel bianco. Questi test sono stati condotti su una flotta di autobus della prima compagnia di Shanghai, il secondo gruppo di trasporto pubblico più importante della Municipalità di Shanghai. La seconda fase del progetto coinvolgerà l’uso e il test di filtri speciali per catturare il particolato e ridurre le emissioni dagli autobus. I PROGETTI PER LO SVILUPPO DELLE FONTI RINNOVABILI, DELL’EFFICIENZA ENERGETICA E DELL’IDROGENO La sicurezza energetica della Cina e la riduzione delle emissioni inquinanti rappresentano i due obiettivi della strategia per la diversificazione delle fonti energetiche. Questa strategia è sostenuta da importanti iniziative finanziate dalla Banca Mondiale, dalla Global Environment Facility e dall’Asian Development Bank. In questo contesto si inseriscono i progetti avviati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica e dell’idrogeno. 25. Il progetto pilota “Solar Village” per la elettrificazione rurale nelle province dell’Inner Mongolia e della Cina occidentale mediante l’impiego di fonti rinnovabili in sostituzione del carbone, è un progetto “faro” della cooperazione ambientale italo-cinese. Per la realizzazione del progetto e’ stata data priorità all’impiego dei prodotti della Zhejiangin Sino-Italian Photovoltaic, costituita nel 2001 con un cofinanziamento del Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio che ha realizzato la prima fabbrica cinese per la produzione di wafers multicristallini. Verranno installate 100 KWp di energia fotovoltaica entro il 2005 per fornire energia a 191 famiglie dislocate in tre villaggi e insediamenti sparsi. 26. Recupero e impiego energetico del biogas prodotto dalle discariche. Si tratta di un ampio progetto la cui fase pilota viene realizzata nella provincia di Ningxia in collaborazione con una azienda municipalizzata, ed è finalizzata alla captazione di biogas da discariche e di gas metano originato dalle deiezioni animali, ed alla sua utilizzazione per la produzione di elettricità. Il progetto consentirà inoltre la messa a punto della metodologia per il riconoscimento dei crediti di emissione nell’ambito del Clean Development Mechanism. 27. Sfruttamento dell’energia geotermica e applicazione della tecnologia per la “re-iniezione” nell’area di Tianjin e in Tibet. Il progetto è finalizzato alla valutazione delle potenzialità energetiche e delle problematiche ambientali connesse all’utilizzo dell’energia geotermica nell’area termale di Tianjin. 28. Tecnologie innovative per produrre energia e idrogeno dai rifiuti in cocombustione con il carbone E’ in corso di realizzazione un progetto pilota per la produzione di gas di sintesi dal trattamento dei rifiuti, utilizzabile direttamente per la produzione di energia o in via intermedia attraverso la produzione di idrogeno. E’ stata effettuata una valutazione sulle potenzialita’ tecniche e sulle modalità finanziarie per la realizzazione di un programma su vasta scala per la produzione di “syn gas” dai rifiuti, mediante l’impiego di tecnologie ad alta efficienza e bassissimo impatto ambientale. Sulla base dei risultati di questa prima valutazione è in fase di elaborazione un progetto finalizzato alla costruzione di un impianto pilota in un sito da individuare. 29. Utilizzazione delle biomasse per la produzione di energia Sono stati completati gli studi di fattibilità relativi alla progettazione e realizzazione rispettivamente di un impianto di cogenerazione con gasificazione delle biomasse, e di un impianto di cogenerazione con combustione completa di biomasse. E’ attualmente in fase di completamento il progetto industriale. 30. Sviluppo di sistemi ibridi fotovoltaico-idrogeno. E’ in corso di realizzazione un progetto pilota per l’impiego combinato delle più avanzate tecnologie del fotovoltaico e delle fuel cells per la realizzazione di un impianto innovativo di generazione elettrica a motori ibridi (10-100 kw) che verrà impiegato nel villaggio olimpico. 31. Promozione e diffusione delle energie rinnovabili in Tibet. Il progetto, in corso di realizzazione, prevede l’istituzione a Lhasa di un Centro italo-cinese, finalizzato ¸ alla progettazione e sviluppo delle migliori opzioni tecnologiche per l’uso dell’energia solare, dell’energia geotermica, dell’energia idroelettrica ed eolica; alla formazione dei tecnici tibetani; alla promozione di joint ventures tra imprese italiane e imprese locali nei settori di riferimento. 32. Monitoraggio della qualita’ dell’aria e inventario dei gas ad effetto serra a Lanzhou. Il progetto, elaborato in collaborazione con il CNR-IIA nella municipalità di Lanzhou prevede la fornitura di una rete di tre centraline fisse più una mobile per il monitoraggio della qualità dell’Aria (AQMS). La compilazione di un inventario dei gas serra, realizzato secondo criteri standard in Cina, sara’ utilizzato come attivita’ pilota per la redazione degli Inventari Municipali di GHG nell’ambito della strategia sul Clima in Cina. 33. Promozione dell’efficienza energetica negli usi civili e industriali. E’ stato completato un progetto pilota di assistenza alle municipalità ed alle imprese cinesi per la predisposizione di piani energetici locali finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni. E’ stato inoltre completato il progetto di massima in municipalità pilota quali Jinan, Suzhou e Taiyuan per la dif-

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fusione di tecnologie e “best practices” per il recupero di calore ed energia negli impianti siderurgici con la riduzione delle emissioni. 34. “China CDM Study Project”. Nell’ambito del progetto, sponsorizzato dalla World Bank, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e il Ministero della Scienza e della Tecnologia cinese hanno realizzato uno studio finalizzato alla promozione di progetti Clean Development Mechanism in Cina nel settore energetico. Il progetto ha consentito la messa a punto di una metodologia su due settori chiave dell’economia cinese, la siderurgia e l’edilizia. Per entrambi i settori sono stati individuati i progetti “tipo” che consentono la generazione di crediti nell’ambito del Clean Development Mechanism. I PROGETTI PER L’ELIMINAZIONE DELLE SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE PER L’AMBIENTE E PER LA FASCIA DI OZONO 35. Elaborazione del Programma Nazionale della Cina per l’eliminazione delle sostanze chimiche controllate dalla Convenzione delle Nazioni Unite sulle sostanze organiche persistenti (POPs). E’ stato completato il programma finalizzato ad assistere la Cina nella stesura del “Piano di Implementazione Nazionale per l’attuazione della Convenzione di Stoccolma sui POPs. Il programma e’ articolato in tre “progetti”: - in collaborazione con UNDP, per la sostituzione dei fitofarmaci in agricoltura; - in collaborazione con World Bank, per la sostituzione dei PCBs nell’industria; - in collaborazione con UNIDO, per la riduzione della produzione non intenzionale di diossine e furani. 36. Progetto dimostrativo sulla distruzione del PCB. E’ stato approvato dalla GEF un nuovo progetto dimostrativo, che prevede il co-finanziamento del Ministero dell’Ambiente e della Banca Mondiale, per l’identificazione, recupero e distruzione di rifiuti e apparecchiature contaminate da PCB nella provincia dello Zhejang: il raggiungimento di questo obiettivo servirà come “dimostrazione” delle metodologie tecniche e gestionali utilizzate, che potranno quindi essere replicate nelle altre province cinesi. 37. Eliminazione del bromuro di metile in agricoltura. E’ in corso di svolgimento un programma per il trasferimento di tecnologie italiane per l’eliminazione dell’uso di bromuro di metile, messo al bando dal Protocollo di Montreal per la protezione della fascia di ozono, impiegato in grandi quantità in Cina per la fumigazione dei terreni agricoli. Il programma, che rientra nell’accordo con il Ministero dell’Ambiente cinese, è sviluppato dall’Università di Torino in collaborazione con le Università cinesi, e coinvolge le imprese italiane leader del settore delle produzioni vivaistiche e dell’assistenza tecnica in campo agricolo. Il progetto ha dimostrato con successo l’efficacia e la fattibilità nel mercato Cinese di tecnologie alternative come gli innesti su varietà resistenti, combinazioni di metansodio, l’uso dei film impermeabili e altre alternative. Il prosieguo delle attività sarà finanziato attraverso il Fondo Multilaterale del Protocollo di Montreal. 38. Eliminazione dei CFC Una impresa italiana di medie dimensioni, in collaborazione con la più grande società cinese del settore, realizzerà gli impianti e fornirà i prodotti sostitutivi per l’eliminazione dei CFC, messi al bando dal Protocollo di Montreal per la protezione della fascia di ozono, nella produzione di schiume espanse da impiegare nell’industria del freddo, degli elettrodomestici, dell’automobile, dell’arredamento, dell’edilizia. Il progetto, cofinanziato dal Fondo Multilaterale per la protezione della fascia di ozono e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, è destinato a consolidare il ruolo della tecnologia italiana nel più grande e dinamico mercato mondiale di questi prodotti. I PROGETTI PER L’AGRICOLTURA SOSTENIBILE, LA RIFORESTAZIONE E LA PROTEZIONE DELLA BIODIVERSITA’ 39. Sviluppo di un’agricoltura sostenibile Sono in fase di completamento due progetti per la sperimentazione e diffusione delle migliori tecniche e pratiche per lo sviluppo di una agricoltura sostenibile. I progetti intervengono nei settori agricolo, forestale e della lotta alla desertificazione nelle regioni dello Xinjang (nord ovest) e della Mongolia Interna (centro nord), tra le aree rurali cinesi maggiormente depresse e con seri problemi di desertificazione, sulle quali il governo cinese ha in programma di investire ingenti risorse nel periodo 2001-2005. I progetti prevedono, con la collaborazione dell’Università di Torino e di imprese italiane leader del settore, il trasferimento “in campo” di tecniche di coltivazione innovative e sostenibili. Sono inoltre previste attività di assistenza tecnica e training per tecnici e agricoltori locali, nonché attività di formazione per funzionari governativi. 40. Forestazione e afforestazione. In collaborazione con l’Amministrazione Forestale di Stato cinese e con l’Università della Tuscia sono stati avviati due progetti nella Mongolia Interna, finalizzati a combattere la desertificazione e rafforzare la protezione della biodiversità, attraverso attività di forestazione e afforestazione, impiego di tecnologie innovative e corsi di formazione alle popolazioni locali, rivolti in particolare ai giovani. 41. Attivita` di ricerca e di sviluppo sostenibile nel settore delle biotecnologie applicate alla salvaguardia dell`ambiente e delle biodiversità (Anni 2005-2007).

Nel luglio del 2005, il “Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Biologia Molecolare delle Piante” e l’Accademia delle Foreste ed il Ministero dell’Educazione di Pechino, hanno avviato una collaborazione scientifica finalizzata alla conservazione della biodiversità e ad incrementare il trasferimento di know-how tra l’Italia e la Cina nel settore delle biotecnologie. Il piano operativo prevede il miglioramento genetico del pioppo coltivato e l’analisi della biodiversità del riso selvatico e della vite selvatica. I benefici attesi nei settori agricolo, commerciale ed ambientale sono il miglioramento delle performances agronomiche, l’istituzione di strutture di ricerca comuni ed il trasferimento reciproco di informazioni e competenze scientifiche e tecnologiche. 42. Biodiversity Conservation Partnership Program In collaborazione con SEPA e UNDP, il Ministero dell’Ambiente e del Territorio ha finanziato la preparazione di un progetto GEF sulla biodiversità in Cina. Il programma prevede azioni a livello nazionale con attività di capacity building, la formulazione di una strategia nazionale per la conservazione della biodiversità, la ripartizione delle responsabilità politiche e programmazione degli investimenti a livello locale per condurre attività dimostrative. Tra i Partner del progetto “The Nature Conservancy” (TNC), the “World Wildlife Fund” (WWF), the World Bank e varie NGO. La partecipazione italiana consentira’ un inserimento di progetti inerenti promossi da IMET e un coordinamento con le iniziative in corso da parte degli altri soggetti cinesi, multilaterali e bilaterali, coinvolti nella Partnership. I PROGETTI PER LA GESTIONE INTEGRATA DELLE ACQUEE LA PROTEZIONE DELLE COSTE 43. La gestione delle coste E’ stato avviato un progetto triennale per la gestione integrata e la protezione ambientale delle zone costiere cinesi- DESTINY (Design of an integrated coasts and river basin management system for the East China and Yellow Sea). Il progetto è finalizzato alla realizzazione di un sistema di osservazione e modellistica per monitorare le correnti costiere dalla piattaforma del Mare Giallo e del Mare della Cina Orientale fino all’area costiera della Baia di Bohai. Il progetto consentirà di integrare i sistemi di monitoraggio in tempo reale delle correnti marine e dei regimi fluviali con la modellistica previsionale dell’ecosistema marino e del trasporto dei sedimenti 44. La diversione delle acque Sud-Nord In collaborazione con l’Accademia delle Scienze Sociali di Pechino e con il Ministero cinese delle risorse idriche, è in fase di elaborazione la valutazione ambientale, economica e sociale del progetto Cinese di diversione delle acque Sud – Nord, dal bacino del Fiume Azzurro al bacino del Fiume Giallo. Lo studio, che riguarda uno dei più grandi progetti idraulici mai concepiti finalizzato a riequilibrare l’apporto idrico tra il sud della Cina e il Nord affetto da siccità, e’ stato avviato con un Forum internazionale, che si è tenuto a Pechino nel giugno 2004, al quale hanno partecipato i responsabili della gestione dei più grandi bacini idrici del pianeta, le maggiori agenzie internazionali impegnate in campo ambientale, la Banca Mondiale, la Commissione Europea. Sulla base dei risultati del Forum è stato avviato un progetto pilota, “SWIMER” che consentirà di applicare su un’area rappresentativa dell’intero progetto di diversione un modello integrato di programmazione e valutazione della migliori tecniche di trasferimento e gestione delle risorse idriche. 45. La gestione integrata delle acque. In collaborazione con con il Ministero delle Risorse Idriche cinese, e’ stato istituito un comitato congiunto, italo–cinese, per l’identificazione di progetti ed attività di cooperazione nei settori della gestione delle risorse idriche, della protezione delle riserve d’acqua, della fornitura di acqua potabile in zone rurali, dell’applicazione di tecnologie innovative nei progetti di conservazione delle risorse idriche e dei sistemi di gestione delle emergenze legate a inondazioni. PROGETTI PER LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE E LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE 46. Il recupero urbano di Tianjin E’ stato avviato un progetto, in collaborazione con la Municipalita’ di Tianjin, per il recupero e lo sviluppo dello storico quartiere di HAI HE, costruito dall’Italia all’inizio del secolo scorso. Il progetto integra le misure per il recupero del patrimonio storico culturale del quartiere con l’applicazione di tecnologie innovative energetiche ed ambientali, per il restauro degli edifici e per la riqualificazione dell’area urbana. I PROGETTI CO-FINANZIATI CON I FONDI EUROPEI 47. Agricoltura biologica: aspetti etici, sociali, economici, scientifici e tecnici in una prospettiva globale Il progetto, cofinanziato con i fondi comunitari del Programma Asia-Link del 2005, ha l’obbiettivo di supportare attività di formazione sull’agricoltura biologica dedicate al contesto educativo cinese. Le principali attività previste quali l’organizzazione di seminari, visite all’estero, mobilità di studenti di dottorato, campi estivi dedicati per professori e studenti, serviranno a promuovere lo scambio di conoscenze tecniche, sociali, economiche ed etiche sull’agricoltura biologica e a condividere l’esperienza europea in questo settore. I partners del progetto sono: Università di Torino - Cen-

tro di Competenza per l'Innovazione in campo agroambientale (IT) - come capofila; Università degli Studi di Tuscia (IT); Rheinische Friedrich-Wilhelms-Universität Bonn (DE); Wageningen University (NL); China Agricultural University (CN); Northeast Agricultural University (CN); Zhejiang University (CN); Qinghai College of Animal Husbandry and Veterinary Medicine (CN) 48. “Euro-Asian research and training in CLImate change MAnagement (CLIMA)” Il progetto, cofinanziato dal Programma CE Asia Link per la promozione di partenariati multilaterali tra istituti superiori di educazione europei ed asiatici, si propone di sviluppare un approccio integrato scientificoeducativo alle problematiche dei cambiamenti climatici, per contribuire a colmare il gap tra Europa ed Asia in termini di competenze tecniche. Attività principale di CLIMA è lo svolgimento di un programma di training scientifico sui cambiamenti climatici dedicato a un gruppo di partecipanti accademici scelti tra professori, ricercatori e studenti post-laurea appartenenti agli atenei del partenariato di CLIMA. Scopo ultimo del progetto è quello di dar vita ad un Programma di Master a distanza sulle tematiche dei cambiamenti climatici e dello sviluppo sostenibile, lanciato congiuntamente dai partner accademici, attraverso la formazione di curricula specifici e la creazione di una piattaforma web di condivisione delle conoscenze. Partner accademici in CLIMA sono, oltre alla capofila Università Ca’ Foscari di Venezia, l’Università di Padova, l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, la Free University di Amsterdam, l’Università di Karachi e le Università Renmin e Tsinghua di Pechino. Partner istituzionale, oltre al MATT, è la National Development & Reform Commission della Repubblica Popolare Cinese. Il progetto, iniziato a marzo 2006, avrà una durata di tre anni. FONDO FIDUCIARIO ITALIANO PER LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE IN CINA PRESSO LA BANCA MONDIALE Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio italiano, in collaborazione con il Governo cinese e la Banca Mondiale, attraverso l’Unità per lo Sviluppo Ambientale e Sociale della regione Asia dell’Est e Pacifico, ha istituito nel luglio 2004 il Fondo fiduciario italiano per la protezione dell’ambiente in Cina. Tale Fondo si propone di supportare la strategia cinese di lungo termine, per il raggiungimento dell’equilibrio tra crescita economica, uso sostenibile della risorse naturali e gestione dell’ambiente attraverso attivita’ di assistenza tecnica, co-finanziamento di progetti e preparazione di progetti, con particolare attenzione all’impatto dei cambiamenti climatici. 49. Studio sulla Contabilità Ambientale Eseguito dall’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente cinese (State Environmental Protection Agency, SEPA) con il supporto di esperti italiani ed internazionali, il progetto si propone di elaborare le linee-guida per la valutazione dei costi ambientali derivanti dall’inquinamento marino ed atmosferico sia a livello nazionale che regionale, definendo così uno schema di riferimento per l’utilizzo del sistema della contabilità ambientale in Cina e redigendo un libro bianco sull’argomento. 50. Strategia nazionale sui cambiamenti climatici, Il progetto, elaborato dalla Commissione per lo Sviluppo Nazionale e le Riforme cinese con il supporto di esperti italiani ed internazionali, coadiuva il Governo cinese nello sviluppo del programma nazionale sui cambiamenti climatici (NCCP), che sarà utilizzato al fine di garantire il raggiungimento di obiettivi di sviluppo sociale ed economico in maniera ambientalmente sostenibile. La formulazione del programma nazionale sui cambiamenti climatici renderà la Cina capace di incrementare le proprie attività di mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici, di diffusione dell’educazione ambientale presso l’opinione pubblica, e rappresenterà la guida politica di riferimento per la lotta ai cambiamenti climatici nel Paese 51. Schema politico e legale per la promozione dell’economia circolare, Lo studio, realizzato da SEPA e dal Congresso Nazionale del Popolo cinese con il supporto di esperti italiani ed internazionali, elaborerà raccomandazioni di carattere istituzionale e politico per la promozione dell’economia circolare su scala nazionale. Dando attuazione a tali raccomandazioni, la Cina migliorerà la propria efficienza nell’utilizzo delle risorse naturali, promuoverà il riuso e il riciclo dei rifiuti, e svilupperà modelli sostenibili di produzione e consumo. 52. “Heilongjiang Dairy Product Project” Il Ministero, attraverso un contributo di 5.5 milioni di dollari ha co-finanziato lo sviluppo della componente ambientale del progetto nella provincia di Heilongjiang. Tale contributo si è aggiunto al prestito erogato dalla Banca Mondiale alla stessa provincia di Heilongjiang. Il progetto si propone di testare l’utilizzo di tecnologie innovative nei campi dell’allevamento del bestiame e della ricostituzione degli eco-sistemi naturali al fine di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra ed aumentare la capacità di stoccaggio del carbonio.


Ministry for the Environment and Territory

The Sino-Italian Cooperation Programme for Environmental Protection. July 2006 The Italian Ministry for the Environment and Territory started its cooperation programme for environmental protection with the People’s Republic of China in the year 2000. This programme is developed in collaboration with many Chinese institutions, including the State Environmental Protection Administration (SEPA), the Chinese Academy of Social Sciences (CASS), the Ministry of Science and Technology (MOST), the Ministry of Water Resources, the State Forest Administration, the National Development and Reform Commission (NDRC), the Municipalities of Beijing, Shanghai, Tianjin, Xi’an and Suzhou, the Tsinghua University of Beijing and the Tongji University of Shanghai. So far, the programme has developed over 50 projects aimed at environmental monitoring and management, the strengthening of both local and national Chinese institutions, the protection and preservation of natural resources, water resources management, waste-to-energy conversion, the development of energy efficiency and renewable energy, sustainable urban planning, environmental protection for poverty-stricken areas, the development of technologies for and systems of low-emission transportation, sustainable agricultural practices, the protection of biodiversity, and forest management. The projects were chosen in view of the objectives and programmes of the United Nations International Conventions and Protocols regarding climate change, the protection of ozone layer, the protection of biodiversity, the elimination of persistent organic chemicals, and the fight against desertification. In addition, the projects undertaken that target energy efficiency, renewable energy, waste-to-energy conversion, and forest management are aimed at obtaining carbon credits and emission credits as described by the Clean Development Mechanism (CDM) in the Kyoto Protocol. Project formulation is executed by a Sino-Italian task force that has two permanent headquarters, in Beijing and Shanghai. This group is made up of over 60 experts from the Italian Ministry for the Environment and Territory, Chinese Ministries and Agencies, scientific institutions, and Italian and Chinese universities. In order to involve Italian companies in the cooperation programme, and enhance the potentiality of our technology, the Italian Ministry for Environment and Territory gave the Italian Trade Commission (ICE) of Beijing the role of project manager. From 2001 to 2006, the Ministry co-financed projects for an amount of 108 million Euros through direct contributions and the use of Trust Funds instituted by the World Bank and Multilateral Funds. Chinese institutions co-funded projects for an amount of 24 million Euros. The United Nations Agencies (UNEP, UNDP, UNIDO), the Global Environment Facility, World Bank and the Multilateral Fund for the Implementation of the Montreal Protocol on Substances that Deplete the Ozone Layer funded projects for an amount of 19 million Euros. So far, the programme contains projects worth190 million Euros. In 2005, the Chinese government recognized the importance of the Italian collaboration by awarding the prestigious International Science and Technology Prize to the Director General of the Italian Ministry for the Environment and Territory, Mr. Corrado Clini. Description of Projects Currently in Progress PROJECTS FOR THE STRENGTHENING OF ENVIRONMENTAL GOVERNANCE AND SUSTAINABLE DEVELOPMENT OF CHINA 1. Evaluation of the environmental status in China’s central provinces (Ecological Survey). The programme allows for the environmental and territorial description of the principal ecological problems of six pilot areas in Central China, covering an area of 200,000 km2. The survey uses interpretation of photographic data combined with existing data and on-site observation. A Geographic Information System (GIS) was completed that contains all information relating to mapmaking, type of ground coverage, and the analysis of changes that took place. Subsequently, a thematic atlas was produced with specific technical reports on the surveyed areas and the studies carried out. The project was developed in such a way as to allow for the transferral of Remote Sensing technologies and techniques from the Italian experts to their Chinese counterparts. The second phase of the programme, currently being formulated, will create a National Centre for Remote Sensing. 2. Monitoring and management of air quality in Chinese cities In the city of Souzhou, a consortium made up of Italy’s National Research Council (CNR) and three Italian companies completed the experimentation of an innovative pilot system for the monitoring and management of air quality. The project is aimed at standardization and certification in China of technology and procedures that can be used by Chinese municipalities to check their air quality according to the parameters of European directives. For the development of the project, the creation of SinoItalian joint ventures will be promoted, so that the monitoring system can be produced and put to use in China’s largest urban areas. The first of these joint ventures was formed in summer 2004. 3. Training in environmental management and sustainable development for public administrators and experts from privately owned Chinese companies This project commenced in 2003, in collaboration with Venice International University. So far, it has involved over 1800 participating Chinese administrators and experts who have received theoretical training at the Venice University and practical training in Italian institutions and companies. This is a project with long-term aspirations aimed at facilitating the active and responsible integration of the new Chinese administrative leaders into the global dimension of development and environmental protection. This project is the most substantial university-based cooperation programme ever realized between Italy and China. One of the project’s collateral results is the partnership that originated between Venice International University and the Tsinghua University of Beijing. 4. Courses in sustainable development for students and professors of the Tongji University of Shanghai

In April 2006, the Italian Ministry for the Environment and Territory, together with Tongji University and Venice International University, ratified a cooperation agreement for the promotion of educational programmes for sustainable development for students and professors of Tongji University, who will be invited to take part in seminars and doctorate research courses at Venice International University. Under this agreement, the Ministry for the Environment and Territory will allocate funds for the financing of 27 scholarships over the next three years to allow Chinese students and professors to attend courses at Venice International University. PROJECTS FOR THE “GREEN” OLYMPICS IN BEIJING The 2008 Olympics represent an opportunity and a challenge to transform Beijing from congested, polluted metropolis to sustainable city. Italy’s Ministry for the Environment and Territory is contributing 14 innovative projects to the Beijing Municipality’s Olympic commitment. These are projects that highlight Italian expertise and technology. 5. Sustainable Urban Planning 5.1 Guidelines are currently being formulated for sustainable urban planning to be applied both to new construction of urban settlements on the outskirts of Beijing (Small Towns), and the renewal of aging residential areas in the city centre. 5.2 There will be the formulation of the master plan for the new Small Town of Huai Rou, which will arise 50 kilometres from Beijing. Huai Rou New Town will be designed based on an Italian-style model and be characterized by energy efficiency and environmental sustainability. 5.3 The principle of energy efficiency will guide the restoration of Hu Tong, a historical district in the heart of Beijing. 6. Renewal of Urban Parks One of the key projects in the urban renewal of Beijing is the environmental preservation of Beihai lake, located at the centre of the capital’s recreational and touristfriendly area. The project will refurbish the fresh-water circulation of the lake and install biological purification systems. 7. Protection and Preservation of Water Resources The protection and environmental management of the Miyun Reservoir, the water supply Beijing depends on most, is another strategic project to ensure a sustainable response to the increasing water demand in the Chinese capital, especially in view of the 2008 Olympics 8. Prevention and Control of Beijing Sandstorms The prevention of sandstorms is of critical importance for the Olympic Games, as they would prevent outdoor games from taking place. This project would provide replanting of vegetation in the arid and semi-desert areas of the Ashlan Desert, where the storms originate; optimization of the water resources in that area; reinforcement of Beijing’s tree barriers (Great Green Walls); the use of satellite systems for Remote Sensing of the storms. The Committee on Science and Technology (CST), es-

tablished by the United Nations Convention to Combat Desertification (UNCCD), has selected this project as a study case for the development of Early Warning Systems, which connects it to a network of similar research in Japan and USA. 9. Advanced Research Laboratory for Vehicle Emissions Control In 2005, construction began on an advanced laboratory for vehicle emissions control, equipped with Italian technology. The laboratory will, for the first time in China, test both private and commercial vehicles’ environmental efficiency following the most recent European Union standards. This will be a significant contribution to the reduction of traffic emissions. 10. Intelligent Transport System (ITS) for urban traffic regulation and reductions in both consumption and emissions. In central Beijing, an Intelligent Transport System is being installed to regulate city traffic. It aims at reducing consumption and emissions. This pilot project was developed using Italian expertise and technology, and will pave the way to widespread manufacturing and usage of ITS to regulate the traffic inside the city of Beijing as well as on its access roads. 11. Low-Emission Buses The first natural gas-powered buses began driving in Beijing in 2004, built by Italians and equipped with highly efficient motors producing extremely low emissions. The design, development and cost-free delivery of 300 motor units are part of an agreement with the Beijing Municipality that aims at realizing a sustainable transportation system in the Beijing area, to be completed in time for the 2008 Olympics. The cost-free delivery of the motors paved the way to an agreement between Italian industry and the Beijing public transportation office for the China-based construction of buses with extremely low emissions. These buses will be used in Beijing and other cities that retire their old gasoline and diesel powered buses to combat urban pollution. By 2007, in Beijing alone, a fleet of 10,000 vehicles is planned to be replaced. 12. Zero emissions for transportation inside the Olympic Village A fleet of electric motorcycles, hybrid vehicles and hydrogen vehicles built by Italians will be offered to the Games organization for the transportation of athletes. The use of innovative vehicles will constitute a worldwide “showcase” for design and cutting-edge technology developed by Italian companies. 13. Solar energy for Olympic Games The buildings of the Olympic Village will be equipped with solar panels supplied by an Italian manufacturer, for the generation of hot water and the cooling of the interiors. 14. Monitoring of air quality in the Olympic Village of Beijing and the Games area. A laboratory and monitoring system (both designed by Italian experts) are being produced for the quality control of air in the sports arenas and the areas where athletes will be staying. The guarantee of “clean air” is essential in order to properly conduct the Olympic Games, making the Italian project a key requisite in the Olympic management. 15. The Italian Pavilion at the Tsinghua Institute of Technology In July 2006, the Italian Pavilion will be inaugurated at the heart of this prestigious university. The Pavilion represents a model of eco-intelligent building, serving as a reference model for the use and distribution of energy-efficient and environmentally friendly materials and technology in Chinese construction. The pavilion was entirely built with Italian technology. It was designed to be a “showroom” of Italian knowhow and manufacturers of construction materials, showing energy-efficient façade types, decentralized production, energy reduction, water reduction and water recycling. The aim of the project is to introduce the Chinese construction industry, which is currently experiencing unrestrained growth, to efficiency standards and rules that reduce energy and water consumption. 16. Education and Environmental Communications Construction has begun on the Beijing Public Educational Centre for Environment and Sustainable Development in the Fucheng Men Wai Dajie district of Beijing. The Centre’s objective is to provide environmental information in the urban Beijing area. The Centre will have a permanent showroom for the promotion of Italian culture and technology dealing with environmental protection. PROJECTS FOR SUSTAINABLE DEVELOPMENT OF SHANGHAI IN PREPARATION OF EXPO 2010 “BETTER CITY, BETTER LIFE” In 2010, Shanghai will host a World Exposition on the quality of life in urban environments: “Better City, Better Life”. With this in mind, the Municipality of Shanghai and the Italian Ministry for the Environment and Territory have defined a programme aimed at the realization of key projects for the sustainable development of this Chinese metropolis, allowing Shanghai to participate in the global challenges of climate protection and the elimination of dangerous chemical substances.

18. Traffic Planning and Control in Urban Shanghai This project will extend the use of the Intelligent Transport System, now being developed for Beijing, to the urban area belonging to Shanghai. 19. Promotion of Energy Efficiency for Shanghai Factories A project is underway to fine-tune and experiment with a diagnostic model for energy use and environmental impact by Shanghai factories. Its aim is to promote management systems and technologies that reduce emissions and are energy efficient. 20. Realization of “Green” Agricultural Cultivation in Shanghai’s Hinterlands A design draft has been made for the transferral of Italian technology and know-how to promote “green” agricultural cultivations in the Shanghai hinterlands through the reduction of the use of chemical substances and the development of soil-compatible crops. 21. Sustainable Development of Chongming Island, China’s Third Largest Island A project aimed at designing a sustainable development plan for Chongming island, located in the estuary of the Yangtze river, across from Shanghai. The Chinese government and the Shanghai Municipality plan to present this project as a model of urban development at Expo 2010. The project given to the Italian Ministry includes the integration of urban and infrastructural planning with the preservation of natural resources, the compatibility of management of the coast and water bodies with the development of fishing, the production of renewable energy, and the realization of systems and technologies for intelligent transportation. The United Nations Environment Program (UNEP) and the United Nations Development Program also participate in this project. 22. Promotion of Advanced Hydrogen Technology, New Types of Renewable Energy, and Energy Efficiency In collaboration with the Ministry for Science and Technology, the Tongji University of Shanghai, the Lombardy Region, the Venice Gateway for Science and Technology (VeGa), and a group of Italian companies, the following five projects were implemented for the development and testing of advanced technology leading to the development and experimentation of “clean energy” types: 22.1 The installation of a Molten Carbonate Fuel Cell (MCFC) system in the Shanghai Expo Park Energy Centre during the World Expo 2010. 22.2 Feasibility study for the creation of an infrastructure for hydrogen-fuelled automobiles in Shanghai. A system of service stations would be needed to refuel hydrogen-powered vehicles. Three lines of study will be followed: 1) A service station for refuelling hydrogen vehicles at the Expo park, 2) A multi-fuel service station in Shanghai, 3) The conversion of an existing LPG service station into a hydrogen fuelling station. 22.3 Feasibility study for the reuse of waste carbon dioxide for the production of olefins by means of synthesis of methyl alcohol. 22.4 Study of Integrated Gasification Combined Cycles (IGCC) using dry-fed gasifiers. The drafting of an economic analysis comparing IGCC with Supercritical Power Plants, in order to determine the guidelines and procedures of bringing IGCC technology to China. 22.5 The application of technology for renewable energy and low-energy technology in the building sector. The aim of this project is to formulate guidelines for “best practices” to be applied in designing buildings with low energy consumption, with an emphasis on the use of renewable energy sources. 23 A Sino-Italian Research Centre for Sustainable Urban Mobility and Technology Transferral The Ministry for Environment and Territory and the Tongji University of Shanghai have endorsed a Memorandum of Understanding for the realization of a SinoItalian Centre for Sustainable Urban Mobility and the Transferral of Eco-Compatible technologies. In particular, this agreement will lead to the Shanghai installation, on the Tongji campus, of the first micro-turbine for a high-efficiency trigeneration power plant, the result of cooperation between scientific institutions and Italian and Chinese companies that will exemplify an innovative and clean response to the increasing energy demand in China. Also, Italian and Chinese experts from universities and companies will make feasibility studies of the manufacturing and commercialization of new hybrid vehicles with emissions that are dramatically less compared to conventional vehicles. Italian technology for the production of highly advanced two-wheeled vehicles will be integrated into the Chinese transportation system and tested in the ambit of the Shanghai World Expo 2010. 24. Sustainable Public Transportation Local production of GecamTM “white diesel”, a waterdiesel emulsion, has been started. It will be used as “transition fuel” to reduce the emissions of buses belonging to the public transportation system. The first phase of the project ended with a series of tests pertaining to the technology of GecamTM white diesel. These tests were conducted on a fleet of buses belonging to the biggest Shanghai bus company, the second largest public transportation group of the City of Shanghai. The project’s second phase involves the using and testing of special filters to trap particles and reduce bus emissions.

17. Prevention and Control of Atmospheric Pollution An innovative monitoring system is being design to trace the sources of pollution in Shanghai’s urban area. Its aim is to reduce emissions by means of an actions programme connected to pollution sources (traffic and industry) and protect citizens’ health.

PROJECTS FOR THE DEVELOPMENT OF RENEWABLE ENERGY SOURCES, ENERGY EFFICIENCY AND HYDROGEN ENERGY Reliable energy for China and reduction of polluting emissions represent the two objectives of the strategy for diversification of energy sources.

Visioni Italiane 51


This strategy is supported by substantial initiatives financed by the World Bank, the Global Environment Facility and the Asian Development Bank. This is the context within which the projects pertaining to development of renewable energy sources, energy efficiency and hydrogen energy are organized by the Ministry for Environment and Territory. 25. The pilot project “Solar Village” for the electrification of rural regions in Inner Mongolia and Western China by means of renewable energy sources that substitute coal. This project is a cornerstone of the SinoItalian environmental cooperation. For its realization, priority was given to the use of products manufactured by the Zhejiangin Sino-Italian Photovoltaic company, founded in 2001 and co-funded by the Ministry for the Environment and Territory. It was the first Chinese factory to produce multi-crystalline wafers. A 100 kWp (kilowatt peak) photovoltaic system will be installed to furnish power to 191 families living in three villages and different scattered settlements. 26. Recovery and Energy-Reuse of Biogas Produced by Wasteyards This is a vast project for which the pilot project will be run in the province of Ningxia in collaboration with a municipalized company. Its aim is the recovery of biogas (carbon dioxide gas) from wasteyards and methane gas from animal excreta for the production of electricity. In addition, the project will be an opportunity to finetune the recognition methodology for emission credits as described in the Clean Development Mechanism. 27. Accessing of Geothermal Energy and Application of Flashed Steam and Reinjection Technique in the Tianjin and Tibet areas. This project is aimed at the evaluation of the energy potential and environmental problems connected to the use of geothermal energy in the hot spring area of Tianjin. 28. Innovative technologies for the production of energy and hydrogen from solid waste in co-combustion with coal A pilot project is being carried out for the production of synthesis gas from solid waste treatment, which is either used directly, for the production of energy, or indirectly, for the production of hydrogen. An evaluation was made of the technical potential and financing process for the realization of a wide-scale programme for the production of synthesis gas (syngas) from solid waste by means of high-efficiency technology with extremely low environmental impact. On the basis of the results of this first evaluation, a project is being formulated for the construction of a pilot plant in an as yet undecided location. 29. Use of Biomass Gasification for Energy Production Feasibility studies were completed on the design and construction of a cogeneration plant for biomass gasification and a cogeneration plant for biomass combustion. The industrial project of this project is currently in its final stage. 30. Development of Hybrid Photovoltaic-Hydrogen Systems A pilot plan is being realized for the combined use of the most advanced technology of photovoltaic and fuel cells. This will lead to the construction of an innovative power-generating plant using hybrid motors (10-100 kW) that will be operational in the Olympic Village. 31. Promotion and Distribution of Renewable Energy in Tibet A Sino-Italian Centre is in the process of being instituted in Lhasa. Its goals are: 1) The design and development of the best technological options for the use of solar, geothermal, hydroelectric and wind energy 2) The training of Tibetan technicians 3) The promotion of joint ventures between Italian and local companies related to these types of energy. 32. Monitoring of Air Quality and Greenhouse Gas (GHG) Accounting in Lanzhou This project was formulated in collaboration with the Institute for Atmospheric Pollution (IIA) belonging the National Research Council (CNR). It aims at supplying the Lanzhou Municipality with a network of three permanent stations plus a mobile one for the monitoring of air quality (AQMS). The reporting on greenhouse gases is formulated according to Chinese standards, and it will be used as a pilot activity for the drafting of a Municipal GHG Accounting System that will be used in China’s climate strategy. 33. Promotion of Energy Efficiency in Civil and Industrial Applications A pilot project was completed to assist municipalities and Chinese companies with the programming of local energy plans that aim to reduce energy consumption and emissions. PROJECTS FOR THE ELIMINATION OF CHEMICALS THAT ARE DANGEROUS FOR THE ENVIRONMENT AND THE OZONE LAYER 35. Elaboration of a National Programme for China for the elimination of chemicals that are controlled by the United Nations Convention on Persistent Organic Pollutants (POPs) Completion was reached of the programme to assist China in the drafting of its “National Implementation Programme” to comply with the Stockholm Convention on POPs. The programme has been articulated in three projects. 1) Collaboration with the UNDP for the substitution of chemicals used on crops in agriculture 2) Collaboration with the World Bank for the substitution of polychlorinated biphenyls (PCBs) used in industry 3) Collaboration with the UNIDO for the reduction of unintentionally produced dioxins and furans.

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36. Project Demonstrating How To Destroy PCBs The Global Environment Facility (GEF) approved a new demonstrational project for the identification, recovery and destruction of waste and machinery contaminated by PCBs in the province of Zhejang. The project will be co-financed by the Ministry for the Environment and Territory and the World Bank. The reaching of the project’s objective will serve as a “demonstration” of the technical and organizational methodologies used, so that it may be replicated in other Chinese provinces. 37. Elimination of Methyl Bromide in Agriculture A programme is being followed for the transferral of Italian technology in order to eliminate use of methyl bromide, banned in the Montreal Protocol on Substances that Deplete the Ozone Layer. Methyl bromide is widely used in China for the fumigation of agricultural soils. The programme, part of the agreement with the Chinese State Environmental Protection Administration (SEPA), is developed by the University of Turin in collaboration with Chinese Universities. It involves Italy’s foremost companies for nursery production and technical agricultural assistance. The project has successfully demonstrated the feasibility and effectiveness for the Chinese market of alternative technology such as grafting on to resistant varieties, combinations of metam-sodium, the use of virtually impermeable film (VIF) and other alternatives. The subsequent initiatives will be financed by the Multilateral Fund for the Implementation of the Montreal Protocol. 38. Elimination of Chlorofluorocarbons (CFCs) In collaboration with a medium-sized Italian company, China’s largest specialized company will be constructing the facilities and supplying substitute products for elimination of CFCs (banned in the Montreal Protocol on Substances that Deplete the Ozone Layer) that occur during the production of polyurethane foam used in the refrigeration industry, in household appliances, in automobiles, in furniture and in the building industry. The project is co-funded by the Multilateral Fund for the Implementation of the Montreal Protocol, and by the Ministry for the Environment and Territory. It will consolidate the role of Italian technology in the largest and most quickly evolving market in the world for these products. PROJECTS FOR SUSTAINABLE AGRICULTURE, REFORESTATION AND PROTECTION OF BIODIVERSITY 39. Development of Sustainable Agriculture Two projects for experimentation and diffusion of the best techniques and practices for the development of sustainable agriculture are currently in their final phase. The projects pertain to agriculture, forestry and the fight against desertification in the regions of Xinjang (northwest) and Inner Mongolia (centre-north). These rural areas are among the most depressed in China and show serious problems of desertification. The Chinese government is heavily investing in alleviating this problem. In collaboration with the University of Turin and the foremost Italian companies specialized in this field, the projects will transfer innovative and sustainable cultivation techniques to applied use. In addition, technical assistance and the training of technicians and local farmers will be provided, as well as informative courses for government administrators. 40. Forestation and Reforestation In collaboration with China’s State Forest Administration and the University of Tuscia, two projects were begun in Inner Mongolia, aimed at fighting desertification and strengthening the protection of biodiversity by means of forestation and reforestation, the use of innovative technologies and informative courses for the local population, especially for the young people. 41. Research and Sustainable Development Activities in the Field of Applied Biotechnology for the Preservation of the Environment and Biodiversity (2005-2007) In July 2005, Italy’s “Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Biologia Molecolare delle Piante”, China’s State Forest Administration and the Ministry of Education of Beijing began scientific collaboration aimed at the preservation of biodiversity and the increase of know-how transferral between Italy and China in the field of biotechnology. The action plan calls for genetic improvement of poplar tree cultivars, and the analysis of biodiversity of wild rice and wild grape. Expected benefits for agriculture, commerce and environment are the improvement of agronomic performance, the instituting of structures for common research and the reciprocal transferral of information, and scientific and technological know-how. 42. Biodiversity Conservation Partnership Program In collaboration with China’s State Environmental Protection Administration (SEPA) and the UNDP, the Ministry for the Environment and Territory has financed the preparation of a Global Environment Facility (GEF) project on biodiversity in China. The programme calls for action at a national level with capacity-building activities, the formulation of a national strategy for preservation of biodiversity, the sharing of political responsibilities and the programming of local investments in order to carry out demonstrative activities. Among the partners of the projects are The Nature Conservancy (TNC), the World Wildlife Fund (WWF), the World Bank and a variety of Non-Government Organizations (NGOs). Italian participation will allow for the insertion of related projects promoted by IMET, and coordination with existing initiatives of other Chinese institutions, both multilateral and bilateral, that are involved in the Partnership.

PROJECTS FOR INTEGRATED MANAGEMENT OF RIVER BASINS AND THE PROTECTION OF COASTS 43. Coast Management A three-year project has been launched for the integrated management and environmental protection of China’s coastal zones, called DESTINY (Design of an Integrated Coasts and River Basin Management System for the East China Sea and the Yellow Sea). The project aims at creating an observation system and building modelling systems to monitor coastal sea currents moving along the shelf seas East China Sea, Yellow Sea and Bohai Sea. The project will provide real-time integration of monitoring systems of sea currents and river discharge regimes by means of forecast models for the marine ecosystem and sediment transport. 44. The South-North Water Diversion Project In collaboration with the Academy of Social Sciences of Beijing and the Chinese Ministry of Water Resources, evaluation is being of the environmental, economic and social impact of the Chinese project for South-North water diversion, from the basin of the Yangtze River to the basin of the Yellow River. The South North Water Diversion Project is the biggest hydraulic project ever designed worldwide. It is meant to balance the nation’s water supply between the south and the drought-prone north. The study of this project started with an International Water Forum held in Beijing in June 2004. Participants included management experts of the planet’s largest water basins, the foremost international agencies involved in environmental protection, the World Bank, and the European Commission. The Forum’s results led to a pilot project called SWIMER (Sustainable Water Integrated Management of the East Route in the South North Diversion Project in China), which will apply to an area that is representative of the whole project an integrated model of programming and evaluation of the best transferal and management techniques for these water resources. 45. Integrated Water Management In collaboration with the Chinese Ministry of Water Resources, a Sino-Italian committee was instituted for the identification of cooperation projects and activities in the fields of water management, preservation of water resources, the supply of potable water to rural areas, the application of innovative technology in projects of water preservation, and flooding-related emergency management systems. PROJECTS FOR ENVIRONMENTAL PROTECTION AND CULTURAL HERITAGE CONSERVATION 46. Urban Renewal of Tianjin In collaboration with the Municipality of Tianjin, a project has been launched for renewal and redevelopment of the historical district Hai He, built by Italy at the beginning of the 20th century. The project combines measures for the renewal of the historical and cultural patrimony of the district with the application of innovative energy-related and environmental technology for the restoration of buildings and redevelopment of the urban area. PROJECTS CO-FINANCED WITH EUROPEAN FUNDS 47. Organic Agriculture and its Ethical, Social, Economic, Scientific and Technical Aspects in a Worldwide Perspective Co-financed with funds from the Asia-Link 2005 Programme, the project’s objective is to support educational initiatives in organic farming aimed at the Chinese educational sphere. The main activities, including the organization of seminars, trips to foreign countries, travel for doctorate-degree students, and summer camps for professors and students, will be aimed at the exchange of expertise in the technical, social, economic and ethical aspects of organic agriculture, and the sharing of European experiences in this field. The project’s partners are: The University of Turin (Centro di Competenza per l'Innovazione in Campo Agroambientale) (Project leader, Italy); the University of Tuscia (Italy); Rheinische Friedrich-Wilhelms-Universität Bonn (Germany); Wageningen University (The Netherlands); China Agricultural University (PRC); Northeast Agricultural University (PRC); Zhejiang University (PRC); Qinghai College of Animal Husbandry and Veterinary Medicine (PRC) 48. Euro-Asian Research and Training in CLImate change MAnagement (CLIMA) This project is co-funded by the Asia-Link Programme (an initiative of the European Commission) for the promotion of regional and multilateral networking between higher education institutions in EU Member States and eligible countries in Asia. The project will develop a combined scientific and educational approach to the problems of climate change, in order to contribute in bridging the gap between Europe and Asia in terms of technical expertise. CLIMA’s main activity is a programme of scientific training on climatic changes. The training is meant for a group of participating academics (professors, researchers and post-graduate students) from universities that are CLIMA partners. The final scope of the project is to found a long-distance Master’s degree programme on climatic change and sustainable development. This Master’s programme is to be jointlaunched by the academic partners by means of the formulation of a specific curriculum and the creation of a Web platform for knowledge sharing. CLIMA’s academic partners are:

The Ca’ Foscari University of Venice (project leader); the University of Padua; l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales of Paris; the Free University of Amsterdam, the University of Karachi, the Renmin University of Beijing; and the Tsinghua University of Beijing. CLIMA’s institutional partners are: The Ministry for the Environment and Territory (Italy), and the National Development & Reform Commission (PRC). The project was started in March 2006, and will last for three years. ITALIAN TRUST FUND FOR ENVIRONMENTAL PROTECTION IN CHINA ADMINISTERED BY THE WORLD BANK In July 2004, the Italian Ministry for the Environment and Territory, in collaboration with the Chinese Government and the World Bank, through its Environment Strategy for the East Asia and the Pacific (EAP), instituted the Italian Trust Fund for Environmental Protection in China. The Fund aims at supporting China’s long-term strategy towards reaching a balance between economic growth, sustainable use of natural resources and environmental management by means of technical assistance, the co-funding of projects, and the preparation of projects with a specific focus on the impact of climatic change. 49. Study of Environmental Accounting With support from Italian and international experts, China’s State Environmental Protection Agency (SEPA) is following a programme to formulated guidelines for the evaluation of environmental costs deriving from marine and atmospheric pollution, on national and regional levels. SEPA will define a reference scheme for the use of the environmental accounting system in China and will draft an official government report on the topic. 50. National Strategy for Climatic Change With support from Italian and international experts, China’s National Development and Reform Commission (NDRC) formulated this project that assists the Chinese Government in the development of the national climatic change programme (NCCP), which will be used to guarantee the reaching of objectives of social and economic development in an environmentally sustainable way. The formulation of the national climatic change programme will allow China to increase its activities in reversing environmental degradation and adaptation to climatic change, increase the public opinion’s notion of environmental education, and represent a political reference guide for the fight against the nation’s climate changes. 51. Political and Legal Scheme for the Promotion of Circular Economy With support from Italian and international experts, SEPA and the National People’s Congress carried out this study, which will lead to institutional and political advice for the promotion of circular economy throughout the nation. In following this advice, China will increase its efficiency in the use of natural resources, promote the reuse and recycling of waste, and develop sustainable production and consumption models. 52. Heilongjiang Dairy Product Project To mitigate the impact of dairy production on climate change, the Italian Ministry has given a 5.5 million dollar grant to be used toward the development of a dairy project in the province of Heilongjiang. This funding is added to a loan by the World Bank in order to test the use of innovative technology in dairy-herd improvement and the re-establishment of the natural eco-system in order to reduce greenhouse gas emissions and increase carbon sequestration capacities.


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