Eco-sostenibilità del progetto

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eco-sostenibilità del progetto

Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Ministero della Protezione Ambientale

dalle caratteristiche proprie dei luoghi dei criteri insediativi dei materiali e i loro metodi d'impiego fino all'uso di tecniche e tecnologie avanzate

direttore responsabile editor Marco Casamonti

editore publisher Il Sole 24 ORE Business Media s.r.l. presidente: Eraldo Minella ammin. delegato: Antonio Greco direttore editoriale: Mattia Losi direttore divisione building: Fabio Franzoni sede legale: Il Sole 24 ORE Business Media s.r.l. via Patecchio, 2 - 20141 Milano tel +39 02 396461 N. Iscr. Reg. Imprese 00081580391 REA CCIAA MI n. 1769869 capitale sociale € 10.000.000,00 i.v. Partita IVA-Cod. Fiscale 0008158039

supplemento di area n°106 anno XIX 2008 luglio/agosto rivista bimestrale bimonthly magazine autorizzazione Tribunale di Milano n. 306 del 1981 08 08 R.O.C. n° 6357 del 10 dicembre 2001 spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. 27/02/2004 n°46) art.1 comma 1, DCB Milano abbonamenti Italia: abbonamento annuo € 75,00 una copia € 12,00 Foreign subscription by priority mail: €114,00 customer service tel +39 02 4587010 fax +39 02 30225402/30225406 servizioclienti.periodici@ilsole24ore.com amministrazione vendite fax +39 02-06 30225402-5406 associato a

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Programma di collaborazione Italo-Cinese per la protezione dll’ambiente. Ministero dell’ambiente e della tutela del Territorio e del Mare Direzione Generale per la Ricerca Ambientale e lo Sviluppo Direttore generale Corrado Clini

Program Management Office Oriental Kenzo - Office Building Room 25 a-d 48 Dongzhimen Waidajie, 100027 Beijing, P.R. China tel 0086 10 5160666 fax 0086 10 84476455 www.sinoitaenvironment.org info@sicppmo.org

Sino-Italian Cooperation Program for Environmental Protection Program Management Office 4C Building, 6 Floor 5, Hou Ying Fang Hu Tong Ji Shui Tan Qiao Xi Xi Cheng District, Beijing, P.R.China tel 0086 10 82268788 fax 0086 10 82200587

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introduzione Corrado Clini

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cos'è la sostenibilità? Massimo Martinelli

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eco-compatibilità del progetto Francesco Ventura

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la voce dei progettisti Intervista a Mario Occhiuto Intervista a Sandro Favero

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la voce delle aziende Intervista a AGF Flat Glass Intervista a Ariston Termo Group Intervista a I Guzzini

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progetti SIEEB Sino-Italian Ecological and Energy Efficient Building / Mario Cucinella Architects Citi Data Centre / Arup 4C Building / Mario Occhiuto Architetture Sede della Regione Alsazia / Chaix & Morel et Associés Green Energy Laboratory - GEL / Strudio Archea Associati Elpark green urban quarter / Bucholz McEvoy Architects

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costruire la sostenibilità Favero & Milan Ingegneria Mario Occhiuto Architetture

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la normativa energetica Ennio Menotti

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schermature passive solari Sergio Fabio Brivio 3


introduzione

Corrado Clini

windows & lighting HVAC

prius of buildings: exploiting the interfaces between sub-systems to reduce energy consumption.

building materials appliances

Steven Chu, Ministro dell’Energia dell’Amministrazione Obama, in occasione della riunione del Forum delle maggiori economie mondiali a Washington il 26 aprile 2009, e successivamente al Meeting G8 dei Ministri dell’Energia di Roma il 24 maggio, ha presentato il Padiglione Italia “Sino-Italian Eco Efficient Building” nell’Università Tsinghua di Pechino come esempio dell’edilizia “eco intelligente” che deve essere sviluppata per ridurre i consumi, migliorare la qualità degli ambienti urbani e dare una prospettiva concreta alla “green economy”. Il Padiglione, realizzato nel 2006 dal Ministero dell’Ambiente italiano con l’impiego delle migliori tecnologie, associa un design innovativo alle più avanzate soluzioni tecnologiche. L’edificio, che è il simbolo della cooperazione ambientale dell’Italia con la Cina, è un modello della nuova generazione di costruzioni che la Cina sta programmando e realizzando sia per rispondere alla domanda di sviluppo sostenibile che emerge dall’interno della dinamica economia cinese sia per promuovere la crescita economia interna. Il riconoscimento del Ministro USA conferma il valore internazionale ed il successo della visione dell’Italia, che ha identificato da tempo nella promozione dell’edilizia eco efficiente e della trasformazione sostenibile degli ambienti urbani un driver globale per la green economy. La costante di migrazione demografica dalle aree rurali verso le città è una tendenza globale,che oggi coinvolge oltre la metà degli abitanti del pianeta. Il “successo” inarrestabile del modello insediativo urbano ha avuto e ha impatti significativi sull’ambiente a livello locale come su più larga scala. La capacità di modificazione dell’ambiente che le città sono in grado di produrre è in gran parte legata ai modelli e ai consumi di risorse naturali e di energia per alimentare le economie urbane. Nelle economie urbane il settore edilizio riveste un ruolo rilevante nella catena del consumo di materie prime: basti pensare che il settore assorbe oltre il 40% dei consumi mondiali di energia, ai quali corrisponde oltre un quarto delle emissioni globali di anidride carbonica. La modificazione eco intelligente del patrimonio edilizio urbano esistente, la progettazione dei nuovi edifici e la creazione di infrastrutture energetiche urbane per l’uso efficiente dell’energia e l’impiego delle fonti rinnovabili, sono gli obiettivi e i capisaldi delle nuove politiche urbane e degli investimenti per la ripresa economica nelle grandi economie mondiali. In questo contesto la cosìddetta architettura eco sostenibile è un fattore di riferimento per la crescita economica a livello globale e nazionale, e deve essere sostenuta da politiche, regole e incentivi adeguati, e l’iniziativa dello Studio Archea è un utile strumento di “disseminazione” e comunicazione. 4

At the Forum of the Major Economies in Washington on April 26, 2009, and then at the G8 Meeting of the Ministers of Energy in Rome on May 24, Steven Chu, Secretary of Energy in the Obama Administration, gave the Italian Pavilion “Sino-Italian Eco Efficient Building” in the University Tsinghua in Beijing as an example of “eco-intelligent” building the likes of which needs to be developed to reduce consumption, improve the quality of urban environments and give a real future to the “green economy”. The Pavilion, built in 2006, by the Italian Ministry of the Environment, using top technologies, combines innovative design and cutting-edge technologies. An emblem of environmental cooperation between Italy and China, the building is a model for the new generation of buildings that China is planning and building, in response both to the demand for sustainable development emerging within its dynamic economy and to promote internal economic growth. The recognition by the United States’ Secretary is evidence of the international quality and success of Italy’s approach, which has long seen promoting eco-efficient building and the sustainable development of urban spaces as global drivers of the green economy. The global trend of continuing migration from rural areas to the cities means that currently half of the planet’s inhabitants live in cities. The inexorable “success” of the urban development model has had and continues to have major impact on the environment, both locally and on a large scale. The ability that cities have to modify the environment is closely connected to models and consumption of natural resources and energy to feed the urban economies. In urban economies, the building industry plays a significant role in the chain of raw material consumption, considering the fact that the industry absorbs over 40% of worldwide energy consumption, to which over a quarter of global carbon dioxide emissions can be attributed. The eco-intelligent modification of our existing urban spaces, the design of new buildings and the creation of urban energy infrastructures for the efficient use of energy and the use of renewable sources are the objectives and lynchpins of new urban policies and investments in the economic recovery of the world’s major economies. This situation means that “eco-sustainable architecture” is an essential factor for global and national economic growth and one that needs to be supported by appropriate policies, rules and incentives. Archea’s project is a useful communication and “dissemination” tool.

natural ventilation indoor environment onsite power & heat

building design software tools to design new buildings with embedded energy analysis

thermal & electrical storage

building operating platform sensors, communication, controls, real-time optimization

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cos’è la sostenibilità?

Massimo Martinelli

Cos’è la sostenibilità? E’ l’“equilibrio fra il soddisfacimento delle esigenze presenti senza compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie“1. Non c’è ormai attività umana o ambito sociale al quale non è stato applicato (su scala locale o globale, a breve o a lungo termine) l’aggettivo sostenibile. Oggi parliamo comunemente di sviluppo sostenibile, ma anche di agricoltura sostenibile, energia sostenibile, mobilità sostenibile, progettazione sostenibile, architettura sostenibile e si potrebbe continuare. Si deve osservare a questo punto che per tutte coppie sostantivo-aggettivo sopra ricordate il termine che dà senso alla coppia è l’aggettivo, cioè in tutti i casi l’attività indicata dal sostantivo è svolta “mantenendo l’equilibrio fra il soddisfacimento delle esigenze presenti senza compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie“. In questa introduzione farò una serie di considerazioni a partire dalla mia esperienza personale come coordinatore di una serie di Progetti di Architettura Sostenibile sviluppati nell’ambito del Programma di Collaborazione Italo Cinese per la Protezione Ambientale del Ministero dell’Ambiente Italiano e del Ministero per la Protezione dell’Ambiente della Repubblica Popolare Cinese, un programma di vaste proporzioni iniziato nel 2000 e ancora in corso con la partecipazione di numerose altre Istituzioni Cinesi. Nell’ambito del Programma sono stati sviluppati numerosissimi progetti su diversi temi, individuati in base agli obiettivi e ai programmi previsti dalle Convenzioni e dai Protocolli delle Nazioni Unite, in particolare quelli sui cambiamenti climatici e sulla protezione della fascia di ozono. Visto il grande contributo che danno ai consumi energetici (e quindi alla produzione di gas-serra) il settore edilizio e quello dei trasporti nel Programma di Collaborazione, i progetti relativi alla pianificazione urbanistica sostenibile e quelli sulla progettazione e realizzazione di edifici sostenibili hanno avuto una grande importanza. Si tratta in generale di progetti pilota che possono avere un carattere paradigmatico per la soluzione di diversi problemi urbanistici o per diverse tipologie di edifici. Una prima considerazione riguarda i progetti di tipo urbanistico: nel Programma sono stati completati due progetti urbanistici e un altro è in corso. La progettazione della nuova città di Huai Rou2 (nel Comune di Pechino, a circa 50 km dal centro della città) ha riguardato un’area di circa 870 ettari, mentre il progetto SMIC3 (Sustainable Master Plan of the New Intelligent City in Dongli CSD Area) è relativo al recupero di una grande area industriale (circa 9 km2)) contiguo al centro di Tianjin con gravi problemi sia urbanistici che ambientali. I due master plan sono stati completati, ma nonostante l’apprezzamento per la qualità del lavoro svolto sono stati sostanzialmente disattesi dai proprietari dei terreni. Questi risultati certamente insoddisfacenti (e le ampie ed approfondite discussioni che li hanno preceduti) permettono di fare delle considerazioni generalizzabili: esistono dei preconcetti radicati riguardo alla Pianificazione sostenibile. Il primo è che i criteri di sostenibilità pongono troppi vincoli alle opportunità di sviluppo dell’area ed il secondo è che l’implementazione di un master plan sostenibile costa di più. Nonostante le analisi, valutazioni, dimostrazioni attraverso esempi non c’è stata alcuna possibilità di superare questi preconcetti4. Attualmente è in corso la progettazione di un quartiere residenziale in collaborazione con il Ministero Cinese della Scienza e della Tecnologia5, denominato 3 E Village (Energy- Efficient Ecological Village). In questo caso la situazione si sta sviluppando in modo estremamente favorevole 6

What is sustainability? Sustainability is the balance between meeting “the needs of the present without compromising the ability of future generations to meet their own needs”1. There is no human pursuit or social realm to which the adjective sustainable has not been applied (on the local or global scale, in the short or long term). Today we regularly talk about not only sustainable development, but sustainable agriculture, sustainable energy, sustainable mobility, sustainable design, sustainable architecture and the list goes on. It’s worth noting here that for all the adjective-noun pairs above, it’s the adjective that gives the meaning. In other words, in all these cases, the activity described by the adjective is directed at maintaining the balance between meeting “the needs of the present without compromising the ability of future generations to meet their own needs”. For this introduction, I’d like to offer a number of thoughts based on my personal experience as coordinator of a series of sustainable architecture projects developed within the Sino-Italian Cooperation Program for Environmental Protection of the Italian Ministry of the Environment and the Ministry for Environmental Protection of the People’s Republic of China. This very extensive program was started in 2000 and is still underway with the participation of many other Chinese institutions. A great many projects on various topics have been developed as part of the program, based on the objectives and plans set by the United Nations’ conventions and protocols, particularly those regarding climate change and the protection of the ozone layer. Given the major impact of the building and transportation sectors on energy consumption (and therefore greenhouse gas production), much importance was given in the cooperation program to projects for sustainable urban planning and the design and construction of sustainable buildings. These are generally pilot projects that could serve as a model for solutions to various urban planning problems and different building types. First, regarding the urban planning projects, the program included two completed urban planning projects and another one underway. The design of the new Huai Rou2 city (in the Municipality of Beijing, about 50 km from the city center) concerns an area of about 870 hectares; the SMIC project3 (Sustainable Master Plan of the New Intelligent City in Dongli CSD Area) pertains to the restoration of a large industrial area (about 9 skm) ), adjacent to the center of Tianjin, with serious urban planning and environmental problems. The two master plans were completed, but, though the quality of the work was appreciated, they were essentially disregarded by the owners of the land. These decidedly unsatisfactory results (and the long, in-depth discussions that proceeded them) give us a chance to make a general observation: there are deep-rooted preconceptions about sustainable planning. The first preconception is that sustainability criteria place too many restrictions on the area’s development opportunities, and the second is that implementing a sustainable masterplan costs more. Despite studies, assessments and demonstrations by example, there was no way to overcome these preconceptions4. Currently, a design for a residential district is underway, in cooperation with the Chinese Ministry of Science and Technology5, called 3 E Village (Energy- Efficient Ecological Village). Here, the situation is developing very favorable, and now the project is being “Chinesified” to be able to start the authorization project for its construction.

e al momento si sta “cinesizzando” il progetto in modo da poter iniziare il processo autorizzativo per la costruzione. Le differenze fondamentali rispetto ai casi citati prima sono: • la piena accettazione da parte italiana e cinese del carattere sperimentale e dimostrativo del progetto; • la partecipazione cinese a tutte le fasi di sviluppo del progetto (che consente un continuo controllo dei costi); • il progetto è interamente pubblico e il MOST non ha alcun interesse economico legato al progetto. Completamente diverso è il caso della progettazione/costruzione di singoli edifici. Nelle schede progettuali riportate in seguito sono illustrati tre casi di successo: il SIEEB (nell’Università Tsinghua a Pechino, inaugurato nel 2006), il 4C Building (Sede del Ministero dell’Ambiente cinese, sempre a Pechino, inaugurato nel 2009) e il Progetto GEL (Università Jiao Tong a Shanghai, avvio dei lavori fine 2009). In questi casi è stato determinante per il successo l’atteggiamento estremamente proattivo delle Istituzioni cinesi partner dei progetti. Queste realizzazioni si prestano ad alcune considerazioni generali sul tema dell’Architettura Sostenibile. I tre edifici sono estremamente diversi sotto il profilo architettonico eppure sono tutti e tre edifici sostenibili in modo documentato. A conferma che la sostenibilità non né uno stile né una scuola, ma è semplicemente una modalità di progettazione che non limita assolutamente la fantasia e la creatività dell’Architetto. Tuttavia richiede anche la riscoperta di alcuni saperi “antichi” ad esempio una diversa sensibilità per i materiali a cui si dovrà richiedere non solo un contributo estetico ma anche prestazionale dal punto di vista della sostenibilità. Infine non si può non citare la forte potenzialità di innovazione che è insita nel vincolo della sostenibilità. I progetti cinesi che menzionavo sono pieni di tecnologia e materiali italiani innovativi: non sarebbe mai stato possibile ottenere un risultato così fondamentale per la promozione di questi prodotti italiani in Cina se non fossero stati utilizzati in progetti di Architettura Sostenibile. note 1 World Commission On Environment and Development: Our Common Future (Rapporto Bruntland), (1987). 2 Mario Occhiuto, Verso la città sostenibile: L’esperienza cinese di Huai Rou, Edizioni Electa (2007). 3 Progettisti DFS engineering e Studio Archea 2008. 4 Addirittura nel caso di Huai Rou siamo arrivati al paradosso che anche la Municipalità di Pechino e la società immobiliare incaricata dello sviluppo dell’area era favorevole al nostro piano perchè valorizzava maggiormente l’area, ciò nonostante il Distretto di Huai Rou, proprietario del terreno non ha voluto dar seguito al piano. 5 Progettisti Studio mOa e Favero&Milan, con la collaborazione di MGM International. Negli accordi tra Ministero dell’Ambiente Italiano ed il MOST si dice che: “According to the Agreement, the 3 E Village should be designed and built in order to become a model of sustainable residential building, and a showcase of a CDM Program of Activities for the reduction of greenhouse gas emissions in the Chinese housing sector.”

The basic differences with the cases we discussed above include: • full acceptance by the Italian and Chinese parties of the project’s experimental, showcase nature; • chinese participation in all phases of the project’s development (which allows for ongoing cost control); • the project is entirely public and MOST has no economic interest tied to the project. The situation of the design/construction of individual buildings is quite different. The project descriptions below illustrate three successful cases: the SIEEB (in the Tsinghua University in Beijing, opened in 2006), the 4C Building (Headquarters of the Chinese Ministry of the Environment, also in Beijing, opened in 2009) and the GEL Project (Jiao Tong University in Shanghai, construction starts in late 2009). The highly proactive approach of the projects’ Chinese partner institutions was decisive to the success of these projects. These projects let us make some general observations about sustainable architecture. The three buildings are very different in terms of their architecture, though all three are documented sustainable buildings. This demonstrates that sustainability is not a style or school. It is simply of a way of designing that in no way limits the architects’ creativity. Yet, it does require a rediscovery of some “old” knowledge, such as about materials’ different qualities, as they are asked to provide performances from the perspective of sustainability beyond their contribution to appearance. Lastly, we cannot overlook the powerful potential for innovation inherent in the sustainability restraint. The Chinese projects that I mentioned are full of innovative Italian technologies and materials. It would have never been possible to achieve these results in promoting these Italian products in China if they weren’t used in sustainable architecture projects.

note 1 World Commission on Environment and Development: Our Common Future (Bruntland Report), (1987) 2 Mario Occhiuto, Verso la città sostenibile: L’esperienza cinese di Huai Rou, Edizioni Electa (2007) 3 Architects: DFS engineering and Studio Archea 2008 4 In the case of Huai Rou, we came up against the paradox of the Municipality of Beijing and the development firm in charge of the area’s development supporting our plan because it increased the area’s value, while the District of Huai Rou, which owns the land, did not want to implement the plan. 5 Architects: Studio mOa and Favero&Milan, with the collaboration of MGM International. The agreement between the Italian Ministry of the Environment and MOST says: “According to the Agreement, the 3 E Village should be designed and built in order to become a model of sustainable residential building, and a showcase of a CDM Program of Activities for the reduction of greenhouse gas emissions in the Chinese housing sector.”

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eco-compatibilità del progetto

Francesco Ventura

Alcune scienze della natura hanno tratto dal greco oíkos il suffisso “eco-” sul quale si va costruendo una terminologia il cui senso di fondo indica un certo modo di guardare l’ambiente come sistema di relazioni tra organismi e tra questi e il loro spazio di vita. La parola greca significa infatti “dimora”, “casa”, ma anche “famiglia” o “casata”. Sicché, il greco chiamava oikodomiké téchne (“arte di costruire la dimora”) ciò che oggi chiamiamo “architettura”. Le scienze naturali hanno dunque esteso il senso dell’abitare dagli umani all’insieme degli esseri viventi. E tuttavia ogni opera edificatoria, in quanto è un corpo, sta in un qualche luogo. Leon Battista Alberti considera infatti il contesto o ambiente in cui necessariamente si va a collocare qualsiasi edificio quale uno dei sei principi della progettazione, chiamandolo regio, che significa “luogo” o “regione”, ma anche “limite” o “relazione” (i rimanenti cinque principi sono: area, partitio, murus, tectum e apertio). L’opera d’architettura si pone necessariamente in rapporto a un qualche ambiente, non può non essere concepita se non in un sistema di relazioni che oggi chiamiamo “ecologiche”. Ma se questa consapevolezza sembra essere così antica, in che senso oggi ci poniamo il problema di una “eco-compatibilità del progetto”? Nella tradizione, la ”forma” che l’architetto impone alla ”materia” è – dice Alberti – ”opera dell’ingegno” (ab ingenio produceretur), perciò richiede ”una mente raziocinante”, mentre è la ”natura” che ”si fa carico” di fornire la ”materia” (a natura susciperetur) e per questa si pone solo il problema del ”reperimento e della scelta”. La regio, che è uno dei modi con cui la natura si manifesta, deve essere un ambiente sicuro, che non presenti pericoli, un luogo comodo, adatto agli usi voluti e dall’aspetto gradevole. La regio pone un problema di reperimento e di scelta, perché la natura non esibisce solo ambienti desiderabili, ossia scevri da pericoli, scomodità e sgradevolezze. Dal suo divenire, al contrario, emergono ovunque rischi imprevedibili. La téchne è la capacità che l’uomo ha di porsi al riparo da questi pericoli. Per millenni l’arte di edificare è tra le massime espressioni della téchne. Ma per millenni questa potenza si presenta infinitamente inferiore a quella della natura. Ecco perché l’ambiente è regio, ossia essenzialmente “limite” che s’impone di necessità. È solo in ristretti e invalicabili confini che l’uomo può dar forma alla materia e tentare con l’esperienza di sceglier luoghi sicuri, adattandovi la propria oíkos fin tanto che non vi emergano imprevedibili insidie. Ma allo sguardo del pensiero contemporaneo, in relazione all’agire tecnico,

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CSPE (Centro Studi Progettazione Edilizia), Meyer Pediatric Hospital, Florence, 2006.

Some natural sciences have obtained, from the Greek oíkos, the suffix “eco-”, on which a terminology has been built that essentially indicates a certain way to see the environment as a system of relations between organisms and between them and their living space. The Greek word actually means “place of abode”, “home”, but also “family” or “clan”. And the Greek therefore used the expression oikodomiké téchne (“art of building the dwelling”) for what we today call “architecture”. The natural sciences have therefore extended the sense of living from humans to the aggregate of living beings. And yet every building, being a body, is located somewhere. Leon Battista Alberti in fact considered the context or the environment in which any building is necessarily placed as one of the six principles of design, calling it regio, which means “place” or “region”, but also “limit” or “relation” (the other five principles are: area, partitio, murus, tectum and apertio). An architecture necessarily relates to some environment, it cannot be conceived except within a system of relations which we today call “ecological”. But if this awareness seems to be so ancient, in what sense do we pose ourselves the problem of the “ecocompatibility of architectural design” today? According to tradition, the “form” the architect imposes on the “material” is – as Alberti puts it – “work of intelligence” (ab ingenio produceretur), and it therefore calls for a “reasoning mind”, while it is “nature” which “takes it upon itself” to supply the “material” (a natura susciperetur) and it therefore only poses the problem of “obtainment and selection”. The regio, which is one of the ways in which nature manifests itself, must be a safe environment, free from dangers, a comfortable place, suited to the intended uses and with a pleasant appearance. The regio poses a problem of supply or selection, because nature not only offers desirable environments, that are in other words free from dangers, discomforts and unpleasantness. On the contrary, unpredictable risks may develop everywhere. Téchne is Man’s ability to protect himself from these dangers. Over the millennia, the art of building is among the greatest expressions of téchne. But for thousands of years this power has proven greatly inferior to that of nature. This is why the environment is the regio, or in other words essentially the “limit” imposed by necessity. Only within limited and insurmountable borders can Man give form to the material and attempt, on the basis of experience, to choose safe places, adapting them to his own oíkos as long as unpredictable perils do not emerge there. But the contemporary approach to technical measures is not conditioned by

i limiti ambientali si mostrano contingenti e non necessari. La razionalità scientifica del nostro tempo va pro-vocando sempre più in profondità ed estensione la contingenza dei limiti in modo da averli nel proprio dominio concettuale e operativo. Non si tratta più di scegliere quale sia la regio più sicura dove adattare la dimora, ma di liberare da ogni condizionamento la volontà di porsi scopi, potenziando indefinitamente la disponibilità di mezzi per perseguirli. Non è più il progetto a prender forma “compatibile” alla regio, quanto piuttosto quest’ultimo a esser posto nel dominio della volontà progettante. È l’ambiente che va rendendosi “compatibile” concettualmente e operativamente alla progettazione di scopi. Nella perentoria affermazione di Le Corbusier in Urbanisme (1925) ”La ville est la mainmise de l’homme sur la nature”, dove mainmise è alla lettera un “mettere le mani sulla natura”, se si evita la banalità di un’ingenua riprovazione etica, si può cogliere una grande lungimiranza. La volontà progettante dell’architetto è andata ben oltre i confini della ville: è da tempo ingaggiata nel governo del territorio, si ingegna di architettare il paesaggio, tende alla pianificazione dell’intero ambiente. La crescita della potenza tecnica guidata dalla razionalità scientifica, se non dà più spazio a un’etica, libera tuttavia il proliferare di una molteplicità di etiche, tra le quali quelle ambientaliste, senza che nessuna possa ragionevolmente aspirare a prevalere sulle altre. L’emergere della contingenza dei limiti, che ne mostra l’esistenza e insieme l’annullabilità, lascia allo scontro tra etiche e ai loro esiti temporanei le deliberazioni momentanee se superarli e meno. E la molteplicità delle ricerche tecnico-scientifiche si muove con grande libertà sia nella direzione del futuro, verso l’innovazione tecnologica, sia verso il recupero e l’attualizzazione dei saperi tradizionali e locali, perché anche il passato non è più un limite intangibile, lo si può ormai strappare dalla sua tradizionale immutabilità per condurlo nel dominio della trasformabilità del presente. Ma il divenire è assoluta imprevedibilità, e in quanto presupposto dell’agire tecnico non è da questo dominabile. La tecnica non può liberare in modo incontrovertibile dall’angoscia dell’imprevisto. Di qui tutta l’incertezza e le inquietudini che pervadono il nostro tempo e che si manifestano anche in varie forme di ostilità verso la tecnica. Qui basti avvertire che la tecnica in quanto tale non può costituire pericolo, pericoloso è il suo uso ideologico. Un tema cruciale, ma che esula dagli scopi di questo supplemento col quale s’intende solo offrire all’attenzione del lettore una selezione ragionata di progetti eco-compatibili idonea a fornire alcune indicazioni sullo stato dell’arte e delle buone pratiche.

environmental limits, which prove incidental and not necessary. The scientific rationality of our age is pro-voking, more and more deeply and extensively, the contingency of the limits, to keep them within its own conceptual and operational dominion. It is no longer a matter of choosing which is the safest regio which may be turned into a place of abode, but to free the desire to fix objectives from every limit, indefinitely increasing the availability of means to pursue them. The project no longer assumes a form that is “compatible” with the regio; rather, the latter is subjected to the will of the architect. It is the environment which is becoming “compatible”, conceptually and operationally, to the planning of purposes. In Le Corbusier’s peremptory assertion in Urbanisme (1925) “La ville est la mainmise de l’homme sur la nature”, where mainmise is, literally, a “laying one’s hands on nature”, if one avoids the banality of a naive ethical reproof, one may perceive great foresight. The design intention of the architect has gone well beyond the borders of the ville: it has for some time been employed in the government of the territory, it strives to plan the landscape, it aims to plan the entire environment. While the growing power of technique, guided by scientific rationality, no longer allows room for ethics, it nevertheless frees the proliferation of a great many ethics, including environmentalist ones, without anyone being reasonably able to aspire to prevail on the others. The surfacing of the contingency of the limits, which reveal their existence and at the same time their cancellability, leaves to the conflict between different ethics and their temporary results the momentary resolutions the decision as to whether they should be crossed or not. And the multiplicity of the technical-scientific researches proceed very freely both towards the future, towards technological innovation, and towards the recovery and updating of traditional and local knowledge, because even the past is no longer an intangible limit, one may by now rescue it from its traditional immutability and subject it to the changeability of the present. But becoming is absolute unpredictability, and as a premise of a technical approach, cannot be dominated by the latter. Technique cannot incontrovertibly free us from the anguish of the unexpected. Hence, all the uncertainty and disquiet which pervade our age, and which are also manifested in various forms of hostility towards technique. It here suffices to admonish that technique, as such, cannot represent a danger; what is dangerous is its ideological use. A crucial theme which however goes beyond the purpose of this supplement, which only aims to provide the reader with a reasoned selection of ecocompatible projects that may give some indications on the state of the art and on positive initiatives.

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la voce dei progettisti

intervista a Mario Occhiuto mOa Studio / www.occhiuto.it

“Non ha senso parlare di bioarchitettura [...]: l’architettura è sempre legata alla vita, del presente e del futuro. L’architettura, o è sostenibile o non è architettura.” “It makes no sense to talk about green architecture [..]: architecture is always related to life, in the present and in the future. Either architecture is sustainable, or it is not architecture.”

Come progettista poiché il tema del risparmio delle risorse energetiche appare non ulteriormente separabile dalla pratica del progetto, quali sono gli aspetti che lei considera fondamentali di un’architettura e di un progettare attento alle esigenze dell’ambiente? Negli ultimi anni si sente parlare di sostenibilità sempre più frequentemente. Ma la sostenibilità, che oggi sembra essere diventata una moda, nasce da una concezione antica dell’architettura. Le innovazioni tecnologiche del XX secolo, se pure hanno contribuito a migliorare il comfort abitativo, hanno prodotto la perdita della cultura del progetto. Si è pensato che le nuove possibilità offerte dalla tecnologia fossero di per sé sufficienti a garantire ambienti confortevoli, e che le regole diffuse relative al costruire potessero essere abbandonate senza conseguenze. Evidentemente è stato un grosso errore. Paradossalmente oggi viviamo in case energivore, che non rispondono né ai criteri di salubritas di vitruviana memoria né tantomeno ai principi di sostenibilità ambientale, e per di più sono inserite in contesti urbani sempre più invivibili. L’architettura (e l’urbanistica) riveste un ruolo essenziale nel condizionare gli equilibri ambientali ed esercita un’influenza diretta sulla qualità della vita. In altre parole, l’architettura è fondamentale nella costruzione di scenari di sviluppo sostenibile, in cui la sostenibilità è intesa nella sua accezione più ampia, che contempera obiettivi ambientali, sociali ed economici. Il risparmio delle risorse energetiche ha un peso notevole nella ricerca di sostenibilità del progetto. Ma non è il solo aspetto da considerare. L’architettura è arte applicata alla vita, nel senso che è pensata in funzione della vita e, allo stesso tempo, contiene la vita. Il progetto di architettura deve perciò essere calibrato sulle esigenze dell’uomo, inteso come individuo e come parte della collettività. L’attenzione alle utenze più deboli, la tutela dei diritti delle generazioni future sono contenuti etici indispensabili per il progetto. Non ha senso parlare di bioarchitettura, architettura sostenibile, architettura funzionale: l’architettura è sempre legata alla vita, del presente e del futuro. L’architettura, o è sostenibile o non è architettura. L’attenzione al contesto è il presupposto necessario di ogni progetto. Il contesto, inteso come insieme delle risorse ambientali e culturali che caratterizzano un sito, assieme alla percezione stessa che gli abitanti hanno di quel sito, è la materia prima dell’architettura. 10

As a designer, inasmuch as the issue of energy resources savings is no longer separable from the practice of design, which are the aspects that you consider fundamental to an architecture and design that is attentive to environmental demands? In recent years we hear ever more frequent talk of sustainability. But sustainability, which now seems to have become a fashion, was born of an early conception of architecture. Twentieth century technological innovations, although they have helped improve living comfort, have produced the loss of design culture. It was thought that the new possibilities offered by technology would be in themselves sufficient to guarantee comfortable environments, and that the given rules of construction could be abandoned without consequences. Apparently it has been a big mistake. Paradoxically, today we live in energy-hungry houses, which meet neither the criteria of salubritas of Vitruvian memory nor even the principles of environmental sustainability, and furthermore are inserted in ever increasingly unbearable urban environments. Architecture (and urban planning) plays an essential role in influencing the environmental balance and exerts a direct influence on quality of life. In other words, architecture is fundamental in building scenarios for sustainable development, in which sustainability is understood in its broadest sense, providing for environmental, social and economic goals. The saving of energy resources is weighted heavily in the search for sustainability of the project. But it is not the only aspect to consider. Architecture is art applied to life, in the sense that it is designed on the functions of life and, at the same time, it contains life. Architectural design must therefore be tailored to the needs of man, understood as an individual and as part of the community. Attention to the weakest users, protection of the rights of future generations are necessary ethical design considerations. It makes no sense to talk about green architecture, sustainable architecture, functional architecture: architecture is always related to life, in the present and in the future. Either architecture is sustainable, or it is not architecture. Attention to context is the necessary precondition of any project. The context, understood as a set of environmental and cultural resources that characterize a site, together with the very perception that the inhabitants have of that site, is the raw material of architecture. 11


design and environmental restoration of former industrial buildings within the Urban Best Practices Area, Shanghai World Exposition 2010, China. previous page: preparation of “the Italian garden in Tianjin“ in the 11th International Architecture Exhibition of Venice Biennale with the collaboration of Mimmo Paladino.

Le nuove tecnologie devono essere parte integrante del progetto sin dalla sua prima impostazione. Proprio dall’uso di soluzioni tecnologiche innovative possono provenire impulsi anche di tipo formale. Pensare sin dall’inizio a quali sistemi adottare per utilizzare energia pulita, naturalmente in funzione delle caratteristiche del sito, è un’ottima soluzione sia per minimizzare le emissioni di CO2, sia per controllare l’esito finale dell’architettura, che non dovrà essere deturpata da superfetazioni collocate a posteriori. L’attenzione al tema del risparmio energetico pone oggi la necessità di un sempre più stretto rapporto tra architettura e ingegneria, una forte integrazione e relazione tra progettazione architettonica, progettazione strutturale e progettazione impiantistica. Alla luce delle sue esperienze è corretto sostenere che il ruolo dell’architetto sia radicalmente trasformato richiedendo conoscenze e competenze un tempo considerate semplici saperi specialistici. È evidente che il progetto di architettura richiede oggi un bagaglio di conoscenze molto più vasto che in passato, per coordinare i diversi settori ingegneristici e mantenerli ancorati alle idee di sviluppo del progetto, che formano la sua stessa essenza. Ma se il tipo di conoscenze richiesto è probabilmente nuovo, deve invece essere antico, e anzi va recuperato l’approccio al progetto. Spirito matematico, sensibilità artistica e conoscenze tecniche erano i requisiti indispensabili per poter esercitare la professione dell’architetto in passato, quando più dei titoli certificati aveva importanza ciò che realmente si era in grado di fare. Ancora oggi dovrebbero formare la base della conoscenza di ogni architetto, al di là delle competenze specifiche che nei singoli casi si rendono necessarie. Se le nuove tecnologie devono essere parte integrante del progetto sin dalla sua impostazione iniziale, l’architetto non può esimersi dal comprenderne i principi e le possibili applicazioni. Credo che oggi più che mai dobbiamo essere estremamente ricettivi rispetto alle sollecitazioni provenienti dai settori limitrofi all’architettura, per realizzare, alla maniera antica, architetture innovative.

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New technologies must be an integral part of the project from its first inception. Indeed, just from the use of innovative technological solutions can come also formal impulses. Thinking from the beginning which system to adopt for clean energy use, naturally depending on the characteristics of the site, is an optimal solution to minimize CO2 emissions, as well as to control the final outcome of the architecture, which should not be disfigured by superfetations placed afterwards. The attention to the issue of energy savings today poses the necessity for an ever closer relationship between architecture and engineering, a strong integration and relationship between architectural design, structural design and plant engineering. In light of this experience is it fair to say that the role of the architect is radically transformed by requiring knowledge and skills once considered mere specialized knowledge? It’s evident that the architectural project of today requires a wealth of knowledge much wider than in the past, to coordinate the different fields of engineering and still retain the ideas of project development, which form its very essence. But if the type of knowledge required is likely to be new, it must instead be ancient, and indeed this approach to the project must be recovered. Mathematical spirit, artistic sensitivity and technical expertise were the indispensible prerequisites to be able to exercise the architectural profession in the past, when more important than certificate titles was that you really were able to do it. Even today, they should form the basis of knowledge of each architect, beyond the specific skills that are needed in individual cases. If the new technologies must be part of the project from its initial inception, the architect can not fail to understand the principles and possible applications. I believe that today more than ever we must be extremely receptive to requests from areas adjacent to architecture to carry out, in the ancient way, innovative architecture.

Questi concetti e metodologie progettuali richiedono nella fase attuale un maggior costo di costruzione. Quali sono a suo giudizio i riscontri della committenza? Esiste una consapevolezza e disponibilità in questa direzione, oppure occorre un più rigido e severo apparato normativo che imponga a imprese immobiliariste e operatori un cambio di atteggiamento culturale? Il progetto sostenibile non richiede maggiori costi di costruzione. Anzi. La progettazione bioclimatica, che pone l’architettura in un rapporto di simbiosi con le risorse naturali presenti nel sito, consente di ottimizzare il funzionamento degli impianti – di climatizzazione, per esempio – talvolta rendendoli addirittura superflui. Certo, un buon progetto di architettura costa. Per l’impossibilità di riciclare soluzioni standardizzate, per esempio, per la necessità di un continuo aggiornamento tecnico, per l’attenzione richiesta nel controllo di ogni singola fase di sviluppo. Quanto alla committenza, noto che negli ultimi anni qualcosa è cambiato nella nostra mentalità. L’attenzione all’ambiente, che si deve porre nella vita quotidiana oltre che nei progetti, per fortuna si sta diffondendo rapidamente. Capita sempre più spesso di imbattersi in committenti privati che manifestano una grande sensibilità verso questi aspetti. E comunque la committenza va sensibilizzata verso le tematiche ambientali; noi architetti abbiamo un ruolo importantissimo in questo. Lo sviluppo delle nostre città è stato condizionato molto più dalla ricerca del massimo profitto economico che dalle teorie urbanistiche. Questo ha prodotto la speculazione edilizia che è sotto gli occhi di tutti, e che ancora oggi continua, nonostante tutto. Le amministrazioni comunali hanno una notevole responsabilità quando non pongono freni all’avidità dei costruttori. Le norme ci sono e sono abbastanza valide. Potrebbero comunque essere migliorate, per esempio offrendo indici di premialità a chi costruisce secondo criteri di sostenibilità, come già accade in alcune realtà locali. Ma le norme vanno applicate, e soprattutto vanno fatte rispettare. Anche su questo, gli uffici tecnici hanno una grande responsabilità e un grande onere.

These design concepts and methodologies required at this stage require a higher construction cost. What in your opinion is the feedback from clients? Is there an awareness and willingness in this direction, or is there is a more rigid and strict regulatory apparatus that requires real estate companies and operators to change their cultural attitudes? Sustainable design does not require greater construction costs. Bioclimatic design, which places architecture in a symbiotic relationship with natural resources on the site allows the optimization in the functioning of the plant – of air conditioning, for example – sometimes even making them redundant. Certainly, a good architectural project costs. For the impossibility to recycle standardized solutions, for example, for the need for constant technical updating, for the attention required in the control of each stage of development. As for the client, I have noticed in recent years something has changed in our mindset. Concern for the environment, which must be placed in everyday life as well as in projects, fortunately is spreading rapidly. It happens more often that you run into private clients who show a great sensitivity to these issues. Anyway, the client must be sensitized to the environmental issues; we architects have a major role in this. The development of our cities has been influenced much more by the quest for maximum profit than by urban theories. This has produced building speculation that is seen by everyone, and that still continues today, despite everything. The municipalities have an important responsibility when they don’t curb the greed of contractors. The rules are there and are quite valid. They could still be improved, for example by providing indices of reward to those who build according to sustainability criteria, as already happens in some local situations. But the rules should be applied and especially should be enforced. And also for this, the technical departments have a great responsibility and big burden.

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la voce dei progettisti

intervista a Sandro Favero Studio Favero & Milan Ingegneria / www.favero-milan.com

C+S Associati, ABACO Associati, Favero&Milan Ingegneria, school centre in Santa Maria di Sala (Venice), 2008.

“Il progettista oggi deve avere conoscenze tecniche maggiori del progettista di un tempo...“ “The designer of today has to have more technical knowledge than designers of the past...“

Come progettista poiché il tema del risparmio delle risorse energetiche appare non ulteriormente separabile dalla pratica del progetto, quali sono gli aspetti che lei considera fondamentali di un’architettura e di un progettare attento alle esigenze dell’ambiente? La progettazione deve essere tesa non solo a creare un oggetto architettonico esteticamente valido ma deve considerare il comfort ambientale delle persone che andranno ad abitare l’edificio. Il progettista oggi deve avere conoscenze tecniche maggiori del progettista di un tempo, perché il comfort interno e la riduzione del consumo di energia vengono raggiunti attraverso l’applicazione di tecnologie edilizie, materiali e dotazioni di impianti, che non venivano applicati, fino a poco tempo fa. Lo scopo della progettazione e dell’attività del progettista, non è solo quello di raggiungere alti livelli estetici, ma deve tenere conto di queste nuove necessità, nel costruire nuovi edifici, rispettosi dell’ambiente e del contenimento dei consumi energetici necessari per la gestione dell’edificio. L’attenzione al tema del risparmio energetico pone oggi la necessità di un sempre più stretto rapporto tra architettura e ingegneria, una forte integrazione e relazione tra progettazione architettonica, progettazione strutturale e progettazione impiantistica. Alla luce delle sue esperienze è corretto sostenere che il ruolo dell’architetto sia radicalmente trasformato richiedendo conoscenze e competenze un tempo considerate semplici saperi specialistici. Certamente le nuove esigenze definiscono un nuovo ruolo nella figura professionale del progettista, in particolare dell’architetto. Quest’ultimo deve essere tecnicamente informato sui nuovi materiali eco-compatibili, sulle nuove tecnologie di isolamento e sui nuovi sistemi impiantistici. Conseguenza dell’evoluzione dello stile di vita dei nuovi utenti degli edifici e del progresso tecnologico, oltre a una rinnovata sensibilità nei confronti del rispetto e dell’educazione ambientale.

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As a designer, inasmuch as the issue of energy resources savings is no longer separable from the practice of design, which are the aspects that you consider fundamental to an architecture and design that is attentive to environmental demands? The design must be aimed not only to create an aesthetically valid architectural object, but must consider the comfort of the people who will live in the building. The designer of today must have more technical knowledge than designers of the past because interior comfort and the reduction of energy consumption are achieved through the application of building technologies, materials and plant equipments, which were not applied until recently. The purpose of the project and the activity of the designer is not only to achieve a high aesthetic level, but also to take into account these new needs, in the construction of new buildings, respecting the environment and reducing the energy consumption required for the management of the building. The attention to the issue of energy savings today poses the necessity for an ever closer relationship between architecture and engineering, a strong integration and relationship between architectural design, structural design and plant engineering. In light of this experience is it fair to say that the role of the architect is radically transformed by requiring knowledge and skills once considered mere specialized knowledge? Certainly the new requirements define a new role in the professional designer, in particular the architect. The latter must be technically informed of new ecofriendly materials, new insulation technologies and new technical systems, the consequences of the evolution of the lifestyle of new users of buildings and technological progress, along with a renewed respect for and sensitivity to environmental education. The design assumes a working group which, since its inception, must address the various aspects and all the problems of building. The design team must have the figures of the architect and engineer as synergistic professionals, in continuous exchange and collaboration. The engineer must therefore not be restricted to

La progettazione presuppone, un lavoro di gruppo che a partire dal suo inizio deve affrontare i vari aspetti e tutte le problematiche del costruire. Il team di progettazione deve avere le figure dell’architetto e dell’ingegnere come professionisti sinergici, in continuo scambio e collaborazione. L’ingegnere dunque non deve limitarsi al solo ruolo di consulenza, limitatamente a un settore di specializzazione, ma deve entrare nel merito della progettazione di dettaglio dell’architettura. Ognuno di questi professionisti deve avere conoscenze e sensibilità tali da ottenere sinergicamente un buon progetto, il quale sarà la risultante, di un lavoro di alta specializzazione. Questi concetti e metodologie progettuali richiedono nella fase attuale un maggior costo di costruzione. Quali sono a suo giudizio i riscontri della committenza? Esiste una consapevolezza e disponibilità in questa direzione, oppure occorre un più rigido e severo apparato normativo che imponga a imprese immobiliariste e operatori un cambio di atteggiamento culturale? I nuovi concetti di sostenibilità che sempre più si applicano alle nuove costruzioni per ora costano maggiormente rispetto a soluzioni edilizie più tradizionali. D’altra parte il mondo delle costruzioni si sta evolvendo e i nuovi prodotti certificati come sostenibili, stanno continuamente aumentando. Quando queste tecnologie saranno applicate in larga scala e diventeranno di uso comune, i prezzi diminuiranno. Si fa notare che si registra una sempre maggiore sensibilità anche da parte della Committenza, oltre agli utilizzatori dei nuovi immobili, in quanto un buon comportamento energetico dell’edificio costituisce un maggior valore commerciale per l’edificio stesso. È pur vero che questo processo di innovazione del costruire e il continuo miglioramento del sistema deve essere spinto anche da un’opportuna normativa, che deve precisare, indirizzare e premiare con incentivazioni, le nuove soluzioni costruttive, l’utilizzo di materiali compatibili e le strategie energetiche virtuose.

a purely advisory role, limited to a field of specialization, but must go into the detail design of the architecture. Each of these professionals must have the knowledge and sensitivity to obtain a good project synergistically, which will be the result of a highly specialized work. These concepts and design methodologies at this stage require a higher construction cost. What do you think is the client feedback? Is there an awareness and willingness in this direction, or is there a need for a more rigid and strict regulatory apparatus that requires real estate companies and operators to change their cultural attitudes? New concepts of sustainability that are increasingly applied to new construction, for now cost more than more traditional building solutions. On the other hand, the construction world is evolving and new products certified as sustainable are constantly increasing. When these technologies are applied on a large scale and become commonplace, the prices certainly will decrease. A continually growing sensitivity has been noted also on the part of the client, in addition to the users of the new buildings, as much as a good energetic performance of the building represents a greater commercial value to the building itself. It is true that this process of construction innovation, and the continuous improvement of the system must be driven also by appropriate legislation, which must specify, guide and reward with incentives, new construction solutions, the use of compatible materials and virtuous energy strategies.

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la voce delle aziende

intervista a AGC Flat Glass Domenico Molina, Sales Manager Italia / www.agc-flatglass.eu

Il tema del risparmio delle risorse energetiche appare non ulteriormente separabile dalla pratica del progetto architettonico e pertanto il mondo della produzione è chiamato a fornire al progettista gli strumenti, ovvero prodotti e soluzioni tecnologiche innovative, che consentano di realizzare opere attente alle esigenze dell’ambiente. In che modo la vostra azienda si è evoluta e trasformata per rispondere a queste richieste sempre più specifiche? AGC è da sempre impegnata nello sviluppo di tecnologie e prodotti innovativi che permettano la realizzazione di progetti architettonici eco-compatibili. AGC investe con continuità al fine di sviluppare presso il proprio centro di ricerca e sviluppo di Jumet prodotti che possono rispondere alle esigenze dei progetti più complessi ed ha installato in tutto il mondo impianti all’avanguardia per la produzione di vetri con rivestimenti magnetronici e pirolitici (prodotti ideali per la realizzazioni di progetti architettonici a basso impatto ambientale). Quali sono in questo momento, nell’ambito dell’ecosostenibilità, le tipologie di prodotti sui quali l’azienda sta investendo maggiormente? AGC sta investendo fortemente nello sviluppo e produzione di vetri con rivestimenti ad alte prestazioni. A testimonianza di quest’impegno alla fine del 2008 AGC ha installato, presso lo stabilimento di Cuneo, la prima linea di produzione in Italia di vetri bassoemissivi magnetronici I-Top e Top 1.0. Questi prodotti permettono elevate prestazioni in termini d’isolamento termico, luminosità negli ambienti interni e protezione solare. Grazie ai moderni vetri con coating di AGC è possibile quindi: isolare dal freddo, illuminare in maniera adeguata, ottimizzare il condizionamento estivo degli edifici e sfruttare al massimo gli apporti energetici gratuiti. AGC sta inoltre sviluppando specifici vetri per migliorare il più possibile la redditività di alcuni moderni sistemi per la produzione di energia rinnovabile: solare termico, fotovoltaico, etc. L’attenzione al tema del risparmio energetico pone oggi la necessità, oltre ad una forte integrazione e relazione tra 16

It appears that the issue of energy resources savings is no longer separable from the practice of architectural design and therefore the production world is called on to furnish designers with the tools, or products and innovative technological solutions that allow us to carry out projects while being attentive to environmental demands. In what way has your company evolved and transformed to respond to these ever more specific demands? AGC has long been committed to developing innovative products and technologies that enable the creation of eco-compatible architectural projects. AGC invests continuously in order to develop at its research and development center in Jumet products that can respond to the needs of more complex projects, and has installed worldwide systems that are at the forefront in the production of glass with magnetronic and pyrolytic coatings (products which are ideal for the realization of architectural projects with low environmental impact). Which are, in this moment, in the area of eco-sustainability, the types of products in which the company is mostly investing? AGC is investing heavily in the development and production of glass with high performance coatings. As evidence of this commitment, at the end of 2008 AGC installed at its plant in Cuneo the first production line in Italy for low-emission glass, I-Top and Top 1.0. These products enable high performance in terms of thermal insulation, indoor lighting, and sun protection. Thanks to modern glass with AGC coating is possible therefore to: isolate against the cold, illuminate properly, optimize the summer conditioning of buildings and to maximize free energetic contribution. AGC is also developing special glass to improve as much as possible the profitability of some modern systems for the production of renewable energy: solar thermal, photovoltaic, etc.

Massimiliano Fuksas, Nardini Distilliries, Bassano del Grappa, Italy, 2003.

progettazione architettonica, progettazione strutturale e progettazione impiantistica, di un sempre più stretto rapporto tra il mondo della progettazione e il mondo della produzione: come avviene, all’interno della vostra azienda, la collaborazione con i progettisti nello sviluppo di nuove soluzioni in grado di coniugare qualità estetica ed efficienza funzionale? Da oltre dieci anni AGC Flat Glass mette a disposizione dei progettisti un team tecnico di esperti del vetro (IBP team – International Building Project team), al fine di dare una consulenza a 360° su tutte le possibili problematiche. Questo team lavora su tutto il territorio italiano ed internazionale, supportando tutti i prescrittori del settore durante l’iter progettuale: dalla fase puramente concettuale fino alla fornitura in cantiere. Dal punto di vista commerciale, questa nuova generazione di prodotti nati dall’esigenza di contribuire al rispetto dell’ambiente attraverso una maggiore efficienza energetica degli edifici, comportano necessariamente un maggior costo.

The attention to the issue of energy savings today poses the necessity, beyond a strong integration and relationship between architectural design, structural engineering and plant engineering, of an ever closer relationship between the worlds of design and production: as inside your company, is the collaboration with designers in the development of new solutions able to combine aesthetic quality and functional efficiency? For over ten years AGC Flat Glass has offerered to designers a technical team of glass experts (IBP team – International Building Project Team), in order to give advice at 360 degrees on all possible problems. This team works in all of Italy and also internationally, supporting all prescribers in the sector during the design process: from the purely conceptual stage through to work site supply. From a commercial perspective, this new generation of products born from the need to contribute environmentally through greater energy efficiency in buildings, necessarily entail a greater cost that impacts, increasing the building construction cost.

Alla luce della sua esperienza, esiste secondo lei una consapevolezza da parte della committenza e quindi una disponibilità da parte della committenza? Ritiene sia necessario un più rigido e severo apparato normativo che imponga a imprese immobiliariste e operatori un cambio di atteggiamento culturale? In tutto il mercato dell’edilizia si percepisce sempre più la materializzazione di una reale coscienza ecologica. La committenza si rende conto dell’importanza di realizzare edifici “ecologici” ed è disponibile ad effettuare investimenti sempre maggiori. Si rileva infatti un forte interesse da parte della committenza ad utilizzare prodotti che migliorino l’eco-compatibilità dei moderni edifici. Siamo comunque solo all’inizio di un processo che vedrà la sua massima maturità nei prossimi anni. Esistono già importanti apparati normativi (vd. Dlgs 192 e 311), che stanno positivamente influenzando il “modus operandi” della committenza. Si rileva, infatti, una forte evoluzione dei prodotti utilizzati per la realizzazione dei recenti progetti. Siamo sicuramente solo all’inizio, ma le premesse per il futuro sono molto positive.

In light of your experience, do you think an awareness exists on the part of the client and therefore a willingness on the part of the developer? Do you believe that a more rigid and strict regulatory apparatus is necessary, that requires real estate companies and operators to make a change in cultural attitude? In the entire construction market there is perceived more and more the embodiment of a real environmental conscience. The client realizes the importance of constructing “ecological“ buildings and is willing to always effect a greater investment. A strong interest can be seen, in fact, on the part of the client to use products that improve the eco-compatibility of modern buildings. We are still only at the beginning of a process that will see its full maturity in the coming years. There exist already important rules (see Decree No. 192) that are positively influencing the “modus operandi“ of the client. We note, in fact, a strong evolution of products used for the implementation of recent projects. We are certainly only the beginning, but the indicators for the future are very positive.

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la voce delle aziende

intervista a Ariston Termo Group

solar thermal plant realized for the Beijing 2008 Olympic Games.

Paolo Merloni, Managing Director/www.aristonthermo.com

Il tema del risparmio delle risorse energetiche appare non ulteriormente separabile dalla pratica nel progetto architettonico e pertanto il mondo della produzione è chiamato a fornire al progettista gli strumenti, ovvero prodotti e soluzioni tecnologiche innovative, che consentano di realizzare opere attente alle esigenze dell’ambiente. In che modo la vostra azienda si è evoluta e trasformata per rispondere a queste richieste sempre più specifiche? Per Ariston Thermo Group l’efficienza energetica è il frutto di una sinergia tra comfort ottimale, risparmio per l’utente e beneficio per l’ambiente. Nel corso degli anni abbiamo sviluppato un portfolio prodotti sufficientemente ampio da garantire la più elevata efficienza energetica e il maggior comfort possibile in qualsiasi situazione, dalle installazioni sostitutive, con tutti i limiti imposti dalle strutture già esistenti, agli impianti in edifici di nuova costruzione, che offrono maggiori opportunità. Tutti i nuovi prodotti sono concepiti come componenti di sistemi integrati in cui i vari elementi interagiscono per garantire un grado di efficienza ottimale. Abbiamo continuato ad investire nello sviluppo di soluzioni che utilizzano le energie rinnovabili e continueremo a puntare sull’innovazione dei nostri prodotti. L’impegno concreto di Ariston Thermo Group nelle energie rinnovabili trova riscontro nel recente centro di competenza europeo per il solare termico che abbiamo creato nelle Marche, a Serra de’ Conti. Qui abbiamo realizzato un sito produttivo e un centro di ricerca e sviluppo che è il punto di riferimento del Gruppo per l’Europa nel settore del solare termico, dove operiamo coi marchi Ariston, Chaffoteaux ed Elco. Il centro di competenza italiano coordina fra l’altro anche le attività di ricerca e produttive di Cina e India. In aggiunta teniamo a ricordare il maxi impianto solare termico che abbiamo sviluppato per il Villaggio Olimpico in occasione delle passate Olimpiadi 2008, così come la recente commessa ottenuta per la fornitura dell’impianto solare termico per il riscaldamento dell’acqua del Padiglione Italiano per l’Expo di Shanghai 2010.

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The issue of savings of energy resources is not separable from further practice in architectural design, and therefore the production world is called to give the designer tools, or products and innovative technology solutions that enable us to carry out works to a more environmentally conscious. How does your company has evolved and transformed to respond to these demands ever more specific? Ariston Thermo Group for energy efficiency is the result of a synergy of comfort, savings for the user and benefit the environment. Over the years we have developed a product portfolio broad enough to ensure the highest efficiency and the greatest comfort possible under any circumstances, the replacement facilities, with all the limitations imposed by existing structures, installations in new buildings, which offer more opportunities. All new products are designed as components of integrated systems in which the various elements interact to ensure optimal efficiency. We continued to invest in developing solutions using renewable energy and will continue to focus on the innovation of our products. The positive commitment to Ariston Thermo Group in renewables is reflected in the recent European competence center for solar heat that we created in the Marches, in Serra de ’Conti. Here we made a manufacturing site and a center for research and development that is the point of the Group for Europe in the field of solar thermal systems, operating with brands Ariston, Chaffoteaux and Elco. The center of competence Italian coordinating among other research and production in China and India. In addition we would like to mention the giant solar thermal plant that we have developed for the Olympic Village during the past Olympics in 2008, as the recent order intake for the supply of the solar thermal for heating water for the Italian Pavilion to the Expo Shanghai 2010.

Quali sono in questo momento, nell’ambito dell’ecosostenibilità, le tipologie di prodotti sui quali l’azienda sta investendo maggiormente? Benché le fonti di energia rinnovabili siano la via del futuro, i sistemi ibridi – in cui vengono combinati fonti convenzionali e rinnovabili – già offrono vantaggi indiscutibili. Il nostro Gruppo si pone alcuni obiettivi principali per il futuro: da un lato continuare a migliorare l’efficienza dei prodotti tradizionali come caldaie e scaldacqua, dall’altro sviluppare nuove soluzioni utilizzando energie rinnovabili quali il solare termico e le pompe di calore elettriche. Per quanto riguarda i progetti del futuro stiamo investendo molto nello sviluppo di sistemi di microcogenerazione e nelle pompe di calore a gas. L’attenzione al tema del risparmio energetico pone oggi la necessità, oltre ad una forte integrazione e relazione tra progettazione architettonica, progettazione strutturale e progettazione impiantistica di un sempre più stretto rapporto tra il mondo della progettazione e il mondo della produzione: come avviene, all’interno della vostra azienda, la collaborazione con i progettisti nello sviluppo di nuove soluzioni in grado di coniugare qualità estetica ed efficienza funzionale? Dal punto di vista commerciale, questa nuova generazione di prodotti nati dall’esigenza di contribuire al rispetto dell’ambiente attraverso una maggiore efficienza energetica degli edifici, comportano necessariamente un costo maggiore che incide, incrementando il costo di costruzione dell’edificio.

Which are at this moment, in eco-sustainability, the types of goods on which the company is investing more? Although renewables are the way of the future, hybrid systems - in which conventional and renewable energy sources are combined - already offer clear advantages. Our Group is has put some main targets for the future: on the one hand continuing to improve the efficiency of traditional products such as boilers and water heaters, the other to develop new solutions using renewable energy such as solar thermal and electrical heat pumps. As for future projects we are investing heavily in the development of micro-cogeneration systems and heat gas pumps. The attention paid to the subject of energy saving today requires, in addition to a profound integration and relation between architectural design, structural design and system planning, an increasingly close relationship between the world of design and that of production: how is the collaboration with designers managed by your company, within the context of the development of new solutions capable of combining aesthetic quality and functional efficiency? From a commercial point of view, this new generation of products, the result of a need to contribute to the respect for the environment through more energyefficient buildings, necessarily entails higher costs which in their turn increase the construction costs of buildings.

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la voce delle aziende

intervista a iGuzzini

Esempi calzanti di come sia possibile illuminare meglio le città, consumare meno energia e meno soldi, rispettare l’equilibrio del pianeta, e scoprire il vero valore della luce, possono essere apparecchi come Archilede (sviluppato con Enel Sole), il sistema Lavinia, o i nuovi Cut Off: l’innovativa ottica stradale LED, combinata a sistemi di gestione e controllo che accendono, spengono, variano l’intensità luminosa e segnalano le esigenze di manutenzione, consentendo una riduzione di oltre il 40% rispetto alle tradizionali sorgenti al sodio. Più genericamente, negli ultimi anni grande attenzione è stata dedicata allo sviluppo di nuovi apparecchi con tecnologia LED, sia negli interni che negli esterni. Diversi anche i prodotti presenti già in gamma ripensati ex novo e modificati per abbandonare le sorgenti più obsolete ed evolversi in soluzioni più efficienti.

Adolfo Guzzini, Chairman/www.iguzzini.com

Il tema del risparmio delle risorse energetiche appare non ulteriormente separabile dalla pratica del progetto architettonico e pertanto il mondo della produzione è chiamato a fornire al progettista gli strumenti, ovvero prodotti e soluzioni tecnologiche innovative, che consentano di realizzare opere attente alle esigenze dell’ambiente. In che modo la vostra azienda si è evoluta e trasformata per rispondere a queste richieste sempre più specifiche? Quali sono in questo momento, nell’ambito dell’ecosostenibilità, le tipologie di prodotti sui quali l’azienda sta investendo maggiormente? Le parole “evoluzione” e “trasformazione” fanno parte di un percorso naturale all’interno di un’azienda sana: un cambiamento che attraversa costantemente l’impresa e che la porta a rispondere – se non addirittura anticipare – alle richieste del mercato. Lo sviluppo di una coscienza sostenibile ha radici profonde nel nostro gruppo. Sono oltre trent’anni che ci chiediamo cosa può fare un’azienda che produce apparecchi di illuminazione nell’ambito di un’emergenza energetica. La nostra risposta è stata sempre nel progetto di qualità, nell’uso intelligente della luce e delle tecnologie che la realizzano. Già dal 1982 le nostre campagne di comunicazione promuovevano un uso consapevole della luce e operavano per sensibilizzare l’opinione pubblica su temi come l’inquinamento luminoso e il risparmio energetico. Oggi è evidente quanto l’innovazione stia cambiando il modo di fare illuminazione e come il futuro dell’energia sia da ricercare nelle fonti rinnovabili. In quest’ottica solo pochi mesi fa, abbiamo presentato in Triennale Milano un sistema eolico progettato da Stefano Boeri con proiettori di Mario Cucinella. Il presente però è nella riduzione dei consumi e in questa direzione – al di là di un progetto illuminotecnico in grado di integrarsi con le diverse architetture esprimendosi nella giusta quantità e nel giusto momento – le chiavi di sviluppo da noi individuate ruotano intorno ad apparecchi innovativi, dalle performance eccellenti, pensati per accogliere sorgenti ad alta efficienza energetica, con ottiche di elevato rendimento e componenti elettronici in grado di connettere gli impianti ai sistemi di lighting management. 20

It appears that the issue of energy resources savings is no longer separable from the practice of architectural design and therefore the production world is called on to furnish designers with the tools, or products and innovative technological solutions that allow us to carry out projects while being attentive to environmental demands. In what way has your company evolved and transformed to respond to these ever more specific demands? Which are, in this moment, in the area of eco-sustainability, the types of products in which the company is mostly investing? The words “evolution“ and “transformation“ are part of a natural pathway to a healthy company: a change that constantly runs through the company and that forces it to answer – if not even to anticipate – the demands of the market. The development of a sustainable consciousness has deep roots for us. It has been more than thirty years, in fact, that we have been asking ourselves what a company that manufactures lighting equipment can do in the area of emergency power. Our response has always been quality design, the intelligent use of light and of the technologies that realize it. Already since 1982 our communication campaigns have promoted conscious use of light and worked to sensitize public opinion on issues such as light pollution and energy saving. Today it is evident how much innovation is changing the way of creating lighting and how the future of energy will come from the search for renewables. On this theme, only a few months ago, we presented at the Milan Triennale a wind farm designed by Stefano Boeri, with the projectors by Mario Cucinella. The present, however, is in the reduction in consumption and in this direction – beyond a lighting project that is capable of integrating with diverse architectures, expressing in the right quantity and at the right moment – the development keys that we have identified which revolve around innovative equipment and from excellent performance, designed to accommodate high-efficiency energy sources, with high-performance optical and electronic components capable of connecting the lighting management systems facilities. Good examples of how it can be possible to better illuminate the city, consuming less energy and less money, respecting the equilibrium of the planet, and discovering the true value of light, may be equipment such as Archilede

L’attenzione al tema del risparmio energetico pone oggi la necessità, oltre ad una forte integrazione e relazione tra progettazione architettonica, progettazione strutturale e progettazione impiantistica di un sempre più stretto rapporto tra il mondo della progettazione e il mondo della produzione: come avviene, all’interno della vostra azienda, la collaborazione con i progettisti nello sviluppo di nuove soluzioni in grado di coniugare qualità estetica ed efficienza funzionale? Lo sviluppo di un prodotto illuminotecnico richiede sempre e comunque una stretta collaborazione fra progettazione e produzione. Insieme alla soluzione estetica, a quel design in grado di accogliere la tecnologia e di esaltarne le prestazioni, vanno infatti considerati diversi fattori che dalla fotometria passano alla dissipazione del calore, dalla resistenza agli eventi atmosferici, agli atti vandalici, o alla semplice usura del tempo, e che arrivano alla facilità o meno di installazione e manutenzione. Dar vita ad un nuovo apparecchio di illuminazione è un processo lungo e articolato. Questo ci ha portato nel tempo a collaborare con architetti e designer con esperienza nel settore dell’illuminotecnica, consapevoli delle problematiche legate allo sviluppo di tali prodotti e in grado di trovare quel giusto compromesso fra estetica e funzionalità, creando una luce di qualità. Dal punto di vista commerciale, questa nuova generazione di prodotti nati dall’esigenza di contribuire al rispetto dell’ambiente attraverso una maggiore efficienza energetica degli edifici, comporta necessariamente un costo maggiore che incide, incrementando il costo di costruzione dell’edificio. Alla luce della sua esperienza, esiste secondo lei una consapevolezza da parte della committenza e quindi una disponibilità da parte della committenza? Ritiene sia necessario un più rigido e severo apparato normativo che imponga a imprese immobiliariste e operatori un cambio di atteggiamento culturale? Del sensibilizzare i nostri committenti al vero valore della luce noi abbiamo compiuto una vera e propria missione. La luce è per la nostra vita come l’aria e come l’acqua: essenziale. Influisce sul nostro benessere fisico e psichico, sulla salute degli animali e delle piante, sul modo in cui viviamo i luoghi di lavoro, gli spazi collettivi, le città. Se una migliore qualità della luce può migliorare la qualità della vita, negli interni come negli esterni, avere consapevolezza del suo ruolo già in fase di progettazione semplifica tutti quegli aspetti ergonomici, di percezione visiva, di gestione degli impianti e di consumo energetico che contribuiscono a rendere un’architettura più o meno di qualità. Esiste già un’evoluzione nel modo di guardare a questo elemento, un cambio di atteggiamento che porta ad andare oltre l’oggetto lampada per raggiungere il concetto di progetto. Una sempre maggiore presenza di lighting designer nei grandi studi di architettura o a loro supporto ce lo conferma. L’idea però non è massificata e necessita di una costante attività di diffusione presso tutti quei committenti pubblici e/o privati in qualche modo coinvolti. Da parte nostra, con tale obiettivo da alcuni anni abbiamo trasformato i tanti showroom iGuzzini in giro per il mondo in luoghi in cui poter capire la luce, entrare nelle tematiche illuminotecniche, comprenderne effetti e potenzialità. Sempre in quest’ottica stiamo realizzando a Recanati “i laboratori della luce”: un nuovo edificio destinato ad accogliere quanti interessati alla cultura della luce, pensato sostenibile e realizzato per il sostenibile.

(developed with Enel Sole), the Lavinia system, or the new Cut Off: the innovative LED street light, combined with the management and control system that powerson, powers-off, varies the light intensity and signals maintenance requirements allowing for a reduction of over 40% compared to traditional sodium sources. More broadly, in recent years great attention has been devoted to developing new devices with LED technology, both indoors in the outdoors. Also already present are diverse products in a range rethought from scratch and modified to abandon the more obsolete sources, and to evolve in more efficient solutions. The attention to the issue of energy savings today poses the necessity, beyond a strong integration and relationship between architectural design, structural engineering and plant engineering, of an ever closer relationship between the worlds of design and production: as inside your company, is the collaboration with designers in the development of new solutions able to combine aesthetic quality and functional efficiency? The development of a lighting product always requires close collaboration between design and production. Along with the aesthetic solution, to that design that can accommodate technology and enhance its performance, several factors are in fact considered; just to name a few, from photometry to the dissipation of heat, from resistance to atmospheric events, to acts of vandalism, or to the simple wear and tear over time, arriving to the ease of installation, maintenance. Giving life to a new lighting fixture is a long and articulated process. This has led us over time to collaborate with architects and designers accustomed to lighting, aware of the issues related to the development of these products and able to find that right balance between aesthetics and functionality that is expressed in a quality light. From a commercial perspective, this new generation of products born from the need to contribute environmentally through greater energy efficiency in buildings, necessarily entail a greater cost that impacts, increasing the building construction cost. In light of your experience, do you think an awareness exists on the part of the client and therefore a willingness on the part of the developer? Do you believe that a more rigid and strict regulatory apparatus is necessary, that requires real estate companies and operators to make a change in cultural attitude? We have made a real mission of sensitizing our clients to the true value of light. Light is for our life like air and water: essential. It affects our physical and psychic well-being, the health of animals and plants, the way we experience our work places, community areas, and cities. And if a better quality of light can improve the quality of life in the interior as in the exterior, to already have an awareness of its role in the design phase then simplifies all aspects of ergonomics, visual perception, management of facilities and energy consumption that help to make architecture more or less of quality. There is already an evolution in the way of looking at this element, a change of attitude that leads you to go beyond the lamp object to reach the design concept. An ever increasing presence of lighting designers in the major architectural firms or their support confirms this. But the idea is not standardized and requires a constant activity of dissemination to all those public and/or private clients in some way involved. For our part, with such an objective for some years we have transformed many iGuzzini showrooms around the world in locations in which to understand light, to get into lighting issues, understand the effects and potential; and with this always in mind we are building in Recanati “light workshops“: a new building made to accommodate those interested in the culture of light, designed and built for the sustainability.

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SIEEB Sino-Italian Ecological and Energy Efficient Building

Mario Cucinella Architects Beijing, China, 2006

location Tsinghua University, Beijing, China client Ministry of the Environment and Land Protection of the Italian Republic Ministry of Science and Technology of the People’s Republic of China project leader Politecnico di Milano, Dipartimento Best, Prof. Federico Butera design project Mario Cucinella Architects M. Cucinella, E. Francis, D. Hirsch, G. Altieri engineering and project management Favero & Milan Ingegneria S. Favero, F. Zaggia, G. Lenarduzzi, L. Nicolini China Architecture Design & Research Group construction Management Impregilo Spa design 2003 completion time 2005-2006 total area 20.000 sqm total costs 20,5 millions euro photo by Daniele Domenicali

Il progetto SIEEB (Sino-Italian Ecological and Energy Efficient Building), il nuovo centro italo-cinese per la ricerca sull’efficienza e la compatibilità ambientale applicata all’edilizia, nasce dalla cooperazione tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio della Repubblica Italiana e il Ministero della Scienza e della Tecnologia della Repubblica Popolare Cinese. All’interno di un organismo architettonico complesso traduce le più avanzate tecnologie in termini di risparmio energetico e abbattimento delle emissioni dannose per l’ambiente, coniugando soluzioni impiantistiche sofisticate a scelte strutturali e architettoniche votate al conseguimento di risultati tecnico-prestazionali di eccellenza. La tecnologia diventa linguaggio, viene esplicitato il processo costruttivo, la statica dell’edificio così come la sua ingegneria impiantistica diventano segno, quasi a tradurre in forme compiute la necessità di comunicare il funzionamento di un sistema nel suo complesso. A partire dall’assetto insediativo a corte aperta verso sud, per giungere alla scelta del trattamento delle facciate, differenziate secondo l’esposizione, tutto l’organismo si pone in costante relazione dialettica con il potenziale fruitore, stimolando l’attenzione su ogni parte del sistema architettonico. La facciata nord, l’accesso principale dal campus, è progettata in modo da risultare quasi del tutto opaca e altamente isolata, per proteggere l’edificio dai freddi venti invernali. Diversi sistemi di facciate ventilate sono utilizzati per la pelle interna che si affaccia sul giardino e per l’involucro esterno sui lati est e ovest. Le facciate sud, ombreggiate dai piani e dalle strutture a sbalzo, sono trattate in modo da risultare più trasparenti. I lati esterni est e ovest dell’edificio sono rivestiti con una doppia pelle composta da una semplice struttura a facciata continua con un gioco di moduli opachi/ trasparenti e una facciata serigrafata esterna. Per le facciate est e ovest, a causa della loro esposizione critica all’irraggiamento solare, sono stati introdotti componenti speciali come elementi orizzontali riflettenti (light shelf) e avvolgibili interni per controllare il riverbero e massimizzare la diffusione della luce diurna. La struttura frangisole è composta da lamelle in vetro riflettente che hanno angoli di inclinazione diversi per controllare l’irraggiamento solare.

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The SIEEB project (Sino-Italian Ecological and Energy Efficient Building), the new Italian-Chinese center for research on efficiency and environmental compatibility in building came out of a collaboration between the Ministry of the Environment and Land Protection of the Italian Republic and the Ministry of Science and Technology of the People’s Republic of China. Within a complex architectural structure, it uses state-of-the-art techniques for energy savings and lowering emissions that damage the environment, joining sophisticated engineering with architectural and structural choices that ably achieve excellent technical performances. Technology becomes language; it is expressed in the construction process, the building’s statics, along with its system engineering, become its mark, as if to convey the need to communicate the functioning of a system as a whole through its completed forms. From the southward facing open courtyard layout to the choice of façade treatment, differing according to the entire structures’ exposure, it is in a constant dialectical relationship with the potential user, calling attention to each part of the architectural system. The north façade was designed to appear almost completely opaque and is very highly insulated to protect the building from cold winter winds. Different systems of ventilated façades are used for the internal “skin” that faces the garden and for the external envelope on the east and west sides. The southern façades are shaded by the floors and projecting structures and are treated to appear more transparent. The building’s east and west external sides are clad with a “double skin” of a simple curtain wall with a design of opaque/ transparent modules and a screenprinted external façade. Because of their critical exposure to sunrays, the east and west façades include special complements like inside and outside light shelf elements and interior blinds to control reflection and optimize the spread of daylight. The sunbreaker structure is made of reflecting glass blades that are inclined at different angles to control the sunrays and light’s penetration in the offices spaces.

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section detail of the faรงade

fifth floor plan

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Citi Data Centre

Arup

Frankfurt, Germany, 2008

location Frankfurt client Citigroup design project Arup Associates completion year 2008 surface 9000 sqm photo by Christian Richters

Citi, la compagnia mondiale di servizi finanziari, ha aperto il suo nuovo centro dati a Francoforte progettato dallo studio inglese Arup Associates. Il Frankfurt Data Center è un esempio di edificio ecosostenibile, già insignito di molteplici premi e certificazioni. Costruito ad Am Martinszehnten a circa 10 km di distanza dal centro di Francoforte la struttura si estende su una superficie di circa 9000 metri quadrati è il primo edificio in Germania che otterrà il certificato LEED . Il progetto prevede l’utilizzo di una serie di misure per il rispetto ambientale che consentono la massima sostenibilità dell’edificio senza comprometterne la funzionalità. Dal punto di vista estetico il design del complesso è una combinazione intelligente di grandi spazi verdi. La luce naturale degli ambienti interni e la loro ventilazione è fornita da una serie di facciate vetrate dotate di brise-soleil in legno chiaro di quercia che contrastano con la facciata metallica. Sul lato est una parete vegetale di 55 metri lunghezza per 12 di altezza che utilizza il riciclaggio di acqua piovana per la sua irrigazione, mimetizza la mole della struttura principale. Essa completa l’esteso tetto verde fornendo un habitat a specie vegetali tipiche della zona. Le maggiori innovazioni del progetto sono comunque nascoste all’interno di una struttura che è progettata per restare in funzione 24 ore al giorno 7 giorni su 7. Un ritmo consentito grazie all’uso di una combinazione di sistemi energetici superflui o in esubero. Il centro utilizzerà solo il 30% dell’energia richiesta per strutture analoghe e solo il 40% di energia di riscaldamento. Con il risultato di una riduzione di emissioni di CO2 di 11,750 t/a. Anche le tecniche di costruzione sono state raffinate per ridurre sprechi economici e temporali. Gli elementi prefabbricati hanno giocato un ruolo fondamentale nel progetto e sono stati utilizzati, dove possibile, per ridurre scarti di materiale e velocizzare la costruzione. La griglia strutturale è stata ideata con un alto grado di regolarità in modo da ridurre il numero di elementi strutturali e adattarlo a un sistema di rivestimento in pannelli prefabbricati.

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Citi, the global financial services company, has opened its Arup Associates designed New Data Centre in Frankfurt. The Frankfurt Data Centre is a landmark green building awarded of many prize. Built at Am Martinszehnten, some 10 km from Frankfurt city centre, the 100,000 sqft nett European Data Centre is the first building in Germany that will achieve LEED accreditation. The building incorporates a raft of environmental measures that achieve maximum sustainability with no compromise to operation or reliability. From an aesthetic perspective, the design of the complex is a combination of intelligently designed inhabited spaces and extensive green planes, the latter facilitating in the reduction of rain water run off via harvesting ponds. The offices feature natural day lighting and ventilation via glazed façades with external louvres of White Oak as a renewable resource. These timber louvres contrast with the metallic external façade of the technical facility. To the east a bio diverse green wall has been installed, designed to subtly camouflage and reduce the mass of the main data centre, utilizing recycled rain water for its irrigation. This extends across the façade for some 55 m, standing12 m high. It complements the extensive green roof by providing a natural habitat for indigenous plant species and wild life; maintaining the green ecology of the site. However, the most radical green innovations, and those that have the most impact on the data centre’s environmental performance, are mostly hidden. The facility is designed to operate continuously delivering critical services 24 hours a day, 7 days a week and 52 weeks a year. This is achieved by using a combination of redundant or standby energy systems or ‘live’ duplicate provisions of service. However, the buildings’ energy use is greatly reduced in relation to similar centres of the same type. The Frankfurt Centre will use only 30% of the power required for services that a conventional data centre would utilize and only 40% of the heating energy. This results in an overall annual CO2 emission reduction of 11,750 t/a. Construction techniques have also been refined to reduce waste and save time/ costs. Prefabrication plays a big part, and is embraced wherever possible in order to speed up the build and greatly reduce waste. The structural grid was developed with a high degree of regularity to minimise the number of different structural elements, and to suit a pre-fabricated cladding panel system.

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East elevation

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4C Building

Mario Occhiuto Architetture Beijing, China, 2009

location Beijing, China engineering Favero & Milan Ingegneria total area 6754 sqm total surface: 29.290 sqm heated volume 102.000 mc start of works July 2006 end of works April 2009 completion year September 2009 photo by Shu He

Il 4C Building nasce come un edificio completamente sostenibile, un progetto che ha previsto una attenta valutazione del contesto urbano nel quale si inserisce, cercando di valorizzare le identità locali. L’edificio per uffici ospiterà centinaia di cittadini di Pechino, che dovrebbero trovarsi a proprio agio nei suoi spazi interni, progettati con estrema attenzione e cura. La forma dell’edificio, la sua posizione nel contesto urbano, la corretta disposizione delle aperture e la scelta dei materiali ha consentito la massimizzazione della sua efficienza energetica, un altro principio fondamentale del programma di progettazione. Ogni parte dell’edificio contribuisce alla generazione di una struttura dinamica, orientata alla efficienza bioclimatica e al massimo risparmio energetico. Anche relativamente al rapporto con il contesto, sono state effettuate una serie di scelte strategiche al fine di perseguire gli obiettivi di adattabilità all’ambiente circostante e di efficienza energetica: la chiusura verso nord, deriva dalla necessità di schermare la costruzione dalla grande rete stradale, per proteggere dai freddi venti invernali che soffiano da nord e nord-ovest, e dal desiderio del cliente di conferire un aspetto solenne a questo lato della struttura; l’apertura verso sud, sud-est crea un rapporto diretto con i quartieri residenziali, e consente di sfruttare al massimo le radiazioni solari per il riscaldamento in inverno e la ventilazione naturale in estate. Molteplici elementi del progetto tendono al raggiungimento del massimo risparmio energetico e gli conferiscono uno specifico carattere formale, espressione stessa dell'architettura sostenibile, una pianta composta da due ali: quella occidentale risulta compatta e si articola attorno ad un cortile interno di forma rettangolare, con la facciata sud curvilinea che va a fondersi con la copertura; l’ala orientale ha una forma ondulata con la facciata meridionale aperta da cortili che si fondono totalmente con la facciata est, che presenta un rivestimento esterno in grado di filtrare le variazioni di temperatura nonché una copertura che fa penetrare i raggi solari fornendo energia. I due cortili interni e il semi-cortile esterno, che produce una frattura nel corpo dell’edificio aprendolo verso sud, creano una frammentazione della facciata e la connettono formalmente e visivamente al quartiere residenziale “hutong Houyingfang“; i cortili, una reinterpretazione dei tipici hutongs cinesi, consentono la ventilazione e l’illuminazione diretta di tutte le aree di lavoro nonché la regolamentazione del microclima interno.

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The 4C Building takes shape as a building that is sustainable in all senses of the term; it was born from a comprehensive assessment of the context and of its elements, which we attempt to evoke by pursuing the objectives of adaptability to the urban context and the environment and recognizability in the civic landscape, thereby expressing our intent to valorise local identities. The building will be the workplace of hundreds of city dwellers, who should find it effortless to use, and it will be without sources of danger or fatigue. The shape of the building, its position in the urban context, the correct arrangement of apertures and a proper use of materials permit maximization of its energy efficiency, another fundamental principle of the design program. Each constituent part contributes to the generation of a dynamic, collaborative structure geared towards the building’s efficient bioclimatic behaviour and hence the maximum possible energy savings. Regarding the relationship with the context, a number of strategic choices were made with a view to pursuing the objectives of adaptability to the environment and energy efficiency: the closure to the north, arising from the need to screen the building from the large road network, to protect it from the cold winter winds blowing from the north and north-west, and from the need-expressed by the client - to confer an element of solemnity to this front; the aperture to the south, south-east, which permits a direct relationship with the residential quarters for natural ventilation and illumination, to exploit solar radiation for heating in winter and natural ventilation in the summer. Moreover, a number of the building’s ingredients contribute to maximum energy savings and they also endow it with a specific formal character, so that it becomes an expression of sustainable architecture the composition of the building plan, consisting of two wings: the western wing, compact in form and built around an interior rectangular courtyard, with the south façade curved high up, merging with the roofing; the eastern wing with its undulating design and the southern façade opened up by means of courtyards and folded back to merge completely with the east façade; this presents an external envelope characterized by adaptability to climatic changes and a roofing package which contributes towards internal lighting and the supply of energy. The two internal courtyards and the external semi-courtyard, which produces a fissure in the body of the building and opens it out towards the south, thereby fragmenting the façade and placing it in a visual and formal relationship with the residential quarters of “Houyingfang hutong”; the courtyards – a reinterpretation of a typological scheme typical of the city of the hutongs, permit the direct ventilation and illumination of all the work areas and aid the regulation of the building’s microclimate.

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West elevation

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sede della Regione Alsazia

Chaix & Morel et Associés Strasbourg, France, 2005

project Maison de la Region Alsace location Strasbourg client Région Alsace design project Atelier d’architecture Chaix & Morel et associés, Philippe Chaix, Jean-Paul Morel, Rémy van Nieuwenhove, Walter Grasmug, Rémi Lichnerowicz architecte associés construction management SESA, SODEREC completion time 2003-2005 surface 24 674 sqm cost 33,3 M euro photo by Hervé Abbadie, Christian Richters

A few hundred yards from the European Parliament, in the Wacken district, the seat of the region lends structure to a formerly unorganized site, at the corner of two streets where the oblique perspective of the boulevard de Dresde comes to its culmination. Within this strictly orthogonal frame, the parallel organization of the office blocks is carried out by a diagonal slippage in a third direction, indicated by the oblique line of the boulevard de Dresde, whose perspective is closed by the plaza in front of the building. It houses specific organizations, public or reserved: the Regional Council, the administration, commissions, restaurant. The base of the ground floor concentrates the deliberative spaces open to the public. Notched on the right side of the entryway by the plaza, the building contains the circular council chamber whose presence is manifested by a glass cupola. At this first level, a full-height interior street cuts perpendicularly through the office wings that it ties together. Like a light and airy crown, the last level is occupied by the restaurant and large terraces overlooking the city. The roof cladding brings together the fragmented volumes in a single entity of tempered monumentality. An intensive environmental approach to light control and energy management has oriented the architectural choices. The cutout plan in twelve-meter-wide strips was suggested by the optimum level of natural lighting. The oblique orientation of the assemblage favors the north-south orientations and limits the eastern and above all western exposures. The walls, constituted of a skin of glass protecting panels of wood, are equipped with different sunbreakers for each orientation. The cladding of the shade roof with carefully disposed perforated aluminum strips serves to regulate the contribution of the natural light for each specific situation. The climate control of the interior environments, essentially by way of heating and cooling ceilings, is fed by groundwater and by a heat pump. Solar panels on the terraces supply 75% of the hot-water needs for the kitchens. The absence of any technological bravado for this high-performance building lends it a classically contemporary presence that refuses to be imposing, in order to be more welcoming.

Christian Richters

A poche centinaia di metri di distanza dal Parlamento Europeo, nel distretto di Wacken, la sede della Regione sorge su un sito poco strutturato, all’angolo tra due strade, dove converge la prospettiva obliqua del boulevard de Dresde. Entro la trama strettamente ortogonale, l’organizzazione parallela degli isolati adibiti a uffici è ottenuta tramite uno slittamento diagonale nella direzione data dalla linea obliqua del boulevard de Dresde, la cui prospettiva è chiusa dalla piazza antistante. L’edificio ospita organismi specifici, pubblici o più riservati: il Consiglio Regionale, l’amministrazione, le commissioni, un ristorante. Il livello del piano terra concentra gli spazi deliberatamente aperti al pubblico. Sul lato destro dall’entrata nella piazza, l’edificio accoglie la sala consiliare circolare la cui presenza è avvertita da una cupola di vetro. Al primo livello, una strada a tutta altezza taglia perpendicolarmente e collega le ali degli uffici. Come una corona luminosa e ariosa, l’ultimo livello è occupato da un ristorante e grandi terrazze con vista sulla città. Il rivestimento della copertura unifica la frammentazione dei volumi in un’unica entità dalla monumentalità modesta. Un intensivo approccio ambientale al controllo dell’illuminazione e gestione energetica ha indirizzato le scelte progettuali. La pianta a pettine, suddivisa in fasce di 12 metri è stata suggerita dall’ottima esposizione della luce naturale. La disposizione obliqua del complesso favorisce l’orientamento nord-sud e limita l’esposizione a est e soprattutto quella a ovest. Le pareti, costituite da una pelle di vetro che protegge pannelli in legno, sono dotate di brise-soleil diversi per ogni orientamento. Il rivestimento della schermatura in copertura, in fasce di alluminio perforato serve a regolare l’ingresso della luce naturale per ogni situazione specifica. Il controllo della climatizzazione degli ambienti interni, soprattutto per mezzo dell’impianto di riscaldamento e raffreddamento posto nel soffitto, è alimentato da acque sotterranee e da una pompa di calore. I pannelli solari posti sulle terrazze forniscono il 75% dell’acqua calda necessaria per la cucina. L’assenza di qualsiasi spavalderia tecnologica di questo edificio ad alte prestazioni, offre una percezione classica, contemporanea che rifiuta di imporsi, al fine di essere più accogliente.

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HervĂŠ Abbadie

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longitudinal section

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Green Energy Laboratory - GEL

Archea Associati Shanghai, China, 2009

location Minhang Campus of Shanghai Jiao Tong University client Italian Ministry for the Environment, Land and Sea; Shanghai Jiao Tong University design Favero & Milan Engineering in cooperation with ARCHEA ASSOCIATI and TIFS Ingegneria S.r.l site area 4855 sqm total gross area 1500 sqm maximum height 20.1 m completion year September 2010

Nel novembre 2007, Shanghai Jiao Tong University e il Ministero Italiano dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare hanno siglato un accordo di collaborazione per la costruzione di un centro di ricerca, analisi e divulgazione di tecnologie a bassa emissione di carbonio nel settore edilizio e residenziale, L’edificio, chiamato “Green Energy Laboratory (GEL)”, sorgerà nei pressi del campus Minhang della Shanghai Jiao Tong University. GEL è pensato come un tipico edificio compatto a corte, con un sistema distributivo anulare, adottando una delle soluzioni più funzionali in termini di distribuzione e di ottimizzazione energetica. L’immobile è composto da tre piani, per un totale di 1500 mq di superficie fuori terra e un’altezza massima di 20.1 m. I primi due piani ospiteranno i laboratori, sale riunioni, una sala controllo, aule per studenti e uno spazio espositivo; ogni spazio gode di doppio affaccio, verso l’esterno e verso la corte interna. Il terzo piano ospita la simulazione di uno spazio residenziale suddiviso in due appartamenti indipendenti, rispettivamente configurati in bilocale e trilocale. Il livello sarà una piattaforma per test su spazi di tipo residenziale e per prove su impianti e materiali edilizi ad elevata efficienza energetica. L’orientamento dell’edificio e la semplice forma rettangolare, insieme alla facciata e alla corte interna vetrata, sono stati pensati per massimizzare la ventilazione naturale e il controllo all’esposizione solare, al fine di ottenere il migliore comfort interno con il minimo dispendio di energie. La corte è coronata da un lucernario vetrato apribile, in base al ciclo stagionale. I pannelli fotovoltaici, collocati sulla copertura del terzo piano, sono integrati efficientemente nella morfologia architettonica. La facciata, elemento caratterizzante dell’edificio, è composta da una doppia pelle: uno strato interno in cellule vetrate che garantiscono l’impermeabilizzazione e la coibentazione, e uno esterno in gelosie di cotto che funge da brise-soleil, per la schermatura e regolazione dell’illuminazione all’interno degli spazi lavorativi. Il sistema HVAC verrà progettato considerando un sistema principale (CHPC/WHP) e impianti dedicati di minor dimensione, intercambiabili in base ai test e alle ricerche condotte nei diversi laboratori.

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On November 2007, Shanghai Jiao Tong University and the Italian Ministry for Environment, Land and Sea signed an agreement of cooperation for the construction of a research centre, testing and dissemination of efficient and “low carbon” technologies in building and housing sectors. GEL “Green Energy Laboratory” will be built in a plot located in the Minhang Campus of Shanghai Jiao Tong University. The building is designed as a typical courtyard house, with an internal circular corridors system. This is actually one of the most functional solutions in terms of internal circulation and energy optimization. The building is composed by three floors above the ground, with a total surface of 1500 sqm and a maximum height of 20.1 m. The first two floors will host laboratories, meeting rooms, a control room, student rooms and an exhibition hall. Each room is double facing, towards outside and inside the courtyard. The third floor is designed like a residential space, divided into two independent apartments: a two-rommed flat and a threeroomed one. The area will be used as a platform to simulate residential living conditions and to perform tests on energy efficient facilities and envelopes. The orientation of the building and the simple and compact rectangular shape, together with the façade and the internal glazed courtyard, are designed to maximize the natural ventilation and the solar control, in order to get the maximum internal comfort allowing the minimum energy consumption. The internal courtyard is covered by a removable glazed skylight, according to the cycle of the season. Photovoltaic panels are located on a canopy above the 3rd floor, to integrate them efficiently with the architectural design and the morphology of the building. The façades consist of two skins: an internal weatherproof insulated glazed layer and an outer glazed cotto brick skin. The cotto texture is designed as a sun shading system in order to optimize the internal illumination at daytime and to control the natural ventilation. The HVAC system will be designed considering a main system (CHPC/WHP) and smaller dedicated plants, according to the tests and research to be performed in the different laboratories.

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scheme of the faรงade in glazed cotto brick with sun shading system function.

elevations

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elmpark green urban quarter

Bucholz McEvoy Architects Dublin, Ireland, 2008

project Elmpark Low Energy Mixed-Use Development location
Dublin, Irland client Radora Developments Ltd design project
Bucholz McEvoy Architects contractor Michael McNamara and Company structural engineers O' Connor Sutton Cronin & Associates Ltd construction period August 2004-April 2008 total surface 100.000 sqm photo by Micheal Moran Photography

Il nuovo quartiere urbano Elmpark di Dublino, progettato dallo studio Bucholz McEvoy Architects, della superficie complessiva di 100.000 mq, è uno spazio urbano ad alta densità, basso consumo energetico e ad uso misto; esso comprende un centro ospedaliero privato, uffici, residenze private e sociali, un hotel, bar caffè e locali, collocati in un contesto progettato riccamente come un grande parco e caratterizzato dalla varietà di funzioni nel corso dei giorni, delle stagioni e degli anni. Gli edifici hanno un’impronta compatta al suolo per minimizzare l’impatto sul terreno e per ridurre al massimo gli impedimenti alla visuale verso il paesaggio montano circostante. Un ricco e articolato mix di destinazioni d’uso assicura un continuo flusso di vita e attività in tutto il quartiere; questo tappeto urbano è inoltre arricchito da una rete di nuovi percorsi, intersezioni e punti nodali sulla sua superficie che creano diverse nuove possibilità per attraversare il quartiere a piedi. Il complesso ha un bisogno energetico molto ridotto, e grazie alla sua conformazione specifica spinge le persone a instaurare un nuovo rapporto con l’ambiente, per incoraggiarle a pensare in modo diverso. Gli edifici sono orientati secondo l’asse nord-sud, consentendo ai prospetti est e ovest di essere liberi di sfruttare al massimo la luce naturale del giorno di mattina e pomeriggio e aprendo il quartiere alla vista delle vicine montagne e del mare. Il legno riciclato è stato largamente utilizzato per caratterizzare il progetto dal punto di vista della sostenibilità e delle qualità sensoriali degli edifici, impiegato sia per le strutture che per i rivestimenti. La minimizzazione dell’utilizzo di energia è ottenuto attraverso il progetto degli edifici nel contesto in termini di orientamento, altezza, impiego delle strutture e delle facciate come parte fondamentale nel progetto della ventilazione, convogliando l’energia eolica fornita dai venti dominanti.
La ridotta richiesta energetica è dovuta anche all’adozione dell’energia condivisa: il mix di destinazioni d’uso del quartiere fa sì che l’energia sia utilizzata di giorno dagli uffici e di sera delle abitazioni. Tutti gli edifici sono provvisti di ventilazione naturale secondo gli schemi più innovativi in termini di tecnologie e materiali. Gli uffici sono dotati di controllo climatico senza dover ricorrere all’utilizzo di ventilazione meccanica o di aria condizionata. Le facciate ventilate sono in armonia con l’ambiente, con le stagioni e con la vita.

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Elmpark Green Urban Quarter is a new upmarket quarter of over 100,000 sqm in Dublin designed by Bucholz McEvoy architects. Elmpark is a low energy, high density mixed-use project comprising a private hospital, hotel, offices, apartments and housing for senior citizens, a creche and leisure centre along with cafes all provided in a richly landscaped park-like setting on 8ha. From the first sketch the main idea was to minimize the energy demand, maximize density, flexibility, and mix of use while creating an elegant and expressive environment. The buildings have an impression compact in place to minimize the impact on the ground and to minimize the impediments to the visual to the surrounding mountain landscape. A rich and articulate mix of uses ensures a continuous flow of life and activity throughout the district which is also urban carpet enriched by a network of new routes, intersections and junctions on its surface which creates several new opportunities for through the neighborhood on foot. Elmpark has a greatly reduced energy footprint, and as an environment actively puts people in a new relationship with the environment, encouraging them to think about it differently. Orientation of buildings is along the north-south axis, giving a clear east, and west elevation, providing for maximum constant daylight to the buildings in the morning and afternoon, opening the site to the views of the nearby mountains and the sea – the natural landscape. Timber from renewable sources has been used for sustainable and sensorial qualities. Minimizing energy use is about minimizing energy consumption through design of the built environment – by means of orientation, building height, width, employing the building’s structure and façades as part of the ventilation strategy which harnesses the energy of the winds of the significant prevailing winds. The reduced energy demand then benefits from a shared solution to energy generation; the mix of use means that energy is used during the day by the offices and in the evenings by the residences. All buildings are equipped with natural ventilation, according to the schemes more innovative in terms of technologies and materials The office buildings are climate controlled without the use of mechanical ventilation. Ventilated façades are in harmony with the environment, with the seasons and the life.

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residential block 2 residential block 1 office block C office block B office block A hotel hospital day care senior citizen housing

mixed use scheme

ventilation system

cross section

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0

2

5

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costruire la sostenibilità

Favero & Milan Ingegneria Mario Occhiuto Architetture

Sostenibilità Sono tre gli aspetti che usualmente vengono considerati per uno sviluppo immobiliare sostenibile: sociale, economico ed ambientale. La sostenibilità ambientale è essenzialmente legata allo sfruttamento delle risorse naturali e le tematiche principali sono la produzione ed utilizzo dell’energia, l’impatto ecologico, l’utilizzo dell’acqua, la produzione di rifiuti e l’inquinamento. Il successo di un’iniziativa immobiliare è normalmente misurata dal rapporto tra l’investimento iniziale ed il ritorno economico; una visione di lungo periodo, la valutazione del ciclo di vita completo dell’immobile possono portare, a fronte di investimenti iniziali eventualmente maggiori, a ritorni economici più remunerativi. Nuovi sviluppi immobiliari hanno infine importanti impatti sulle strutture ed attività sociali. Tenere in considerazione le implicazioni sociali aiuta ad assicurare la sostenibilità dei nuovi interventi.

Sustainability Three aspects of sustainable building development are generally considered: social, economic and environment. Environmental sustainability is primarily about the use of natural resources. Major issue areas involve the energy production and use, ecological impact, water use, waste production and pollution. A real estate project’s success is normally measured by the relationship between the initial investment and the economic return; a more long-term view, with an assessment of the property’s entire life cycle, can lead to more profitable economic returns after possibly greater initial investments. New building developments have significant impact on social structures and activities. Keeping social implications in consideration helps to ensure that new projects are sustainable.

un notevole inquinamento, per portare i cittadini all’uso degli spazi collettivi urbani. Oltre alla riduzione dell’inquinamento cittadino aumenta la vivibilità degli spazi aperti della città che può essere continuamente popolata.

La sostenibilità dei nuovi interventi urbani e di nuove costruzioni si ottiene attraverso l’applicazione di idonee strategie e di specifiche tecnologie, applicate secondo una corretta progettazione, sia a scala urbana sia a scala architettonica.

The sustainability of new urban projects and new buildings is achieved by applying good strategies and specific technologies, following a suitable design approach, even in urban scale to architectural scale.

> Creare spazi verdi in aree urbane per migliorare il clima I nuovi spazi urbani, come anche quelli esistenti ristrutturati, devono poter contenere nuovi spazi verdi per migliorare, attraverso il nuovo microclima, le condizioni climatiche generali.

Per urbanistica sostenibile si intende l’attuazione di interventi urbani, attraverso modelli di utilizzazione del territorio, che tengano conto degli aspetti ambientali. Gli “interventi urbani sostenibili” devono considerare: la crescente espansione delle periferie verso le zone rurali, il numero elevato di edifici inutilizzati, il degrado di alcune aree dismesse, la localizzazione delle infrastrutture, la conservazione e il potenziamento del sistema del verde urbano. Per edilizia sostenibile si intende la modalità di costruzione degli edifici con tecnologie e materiali opportuni, che permette la salvaguardia della salute dei singoli e del patrimonio ambientale di tutti, senza spreco di risorse. 1. Progettazione urbanistica Linee guida per la progettazione urbanistica sostenibile I siti urbani su cui sorgono gli edifici contengono una gran quantità di infrastrutture, che non devono essere dimenticate dalla progettazione urbana, per esempio, sistemi di controllo dell’acqua piovana a scala urbana, fognature, sistemi per l’approvvigionamento idrico, reti energetiche di approvvigionamento degli edifici e le reti di telecomunicazione. La progettazione urbanistica sostenibile propone soluzioni di interventi urbani che perseguono i seguenti obiettivi: > Organizzazione del mix funzionale urbano Progettazione e studio del mix funzionale urbano costituito da spazi commerciali, direzionali e funzioni urbane collettive per favorire l’aggregazione e la socializzazione, entro distanze contenute, raggiungibili a piedi e senza l’ausilio di mezzi inquinanti. > Riconoscibilità e l’identità dei luoghi La progettazione urbana deve tenere conto e valorizzare gli elementi urbani prevalenti, nel rispetto della qualità estetica e dell’arredo urbano, che attrezzando gli spazi pubblici, ne permette la vivibilità da parte dei cittadini. Nella progettazione urbanistica è importante identificare i punti di maggior riconoscibilità del tessuto urbano esistente e di nuova configurazione, affinchè siano creati punti focali che identificano, distinguono le diverse aree per le loro attività e caratteristiche intrinseche, creando una vivibilità estesa e fruibile. Le piazze o i punti di incontro, offrono aggregazione culturale e sociale agli utilizzatori. > Valorizzazione delle risorse locali Il territorio di intervento deve essere sempre il soggetto principale della progettazione sostenibile che deve rispettarne gli elementi naturali e culturali per valorizzare l’identità stessa dell’intervento. > Massimizzazione dell’uso del trasporto pubblico Attraverso il potenziamento del trasporto pubblico si riduce il traffico veicolare privato che determina

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Sustainable urban planning refers to the implementation of urban projects through land use models that keep environmental issues in mind. “Sustainable urban projects” should consider: the growing expansion of urban peripheries towards rural areas, the high number of unused buildings, the degradation of some abandoned areas, the location of infrastructures, and the preservation and improvement of the system of urban green spaces. Sustainable building refers to modes of building with the right technologies and materials to help protect the health of individuals and our shared environmental heritage, without wasting resources. 1. Urban planning Guidelines for sustainable urban planning The urban sites where buildings are located include many infrastructures that the urban plan should keep in consideration, such as systems for controlling rainwater on an urban scale, sewers, water supply systems, building energy supply systems and telecommunication networks. Sustainable urban planning offers urban project solutions that pursue the following objectives: > Organization of mix of urban functions Planning and development of mix of urban functions, including retail spaces, administrative spaces and public urban functions to encourage gathering and socializing, within short distances that can be reached by foot without using polluting transportation means. > Recognizability and identity of places Urban design should keep in consideration and develop dominant urban elements with respect for their aesthetic quality and the urban furnishings in public spaces to make them livable for city dwellers. It is important that an urban design identifies the most recognizable points in the existing and newly built urban fabric to create focal points that distinguish different areas by their activities and inherent features to create extensive, practical livability. Squares and meeting points give city dwellers places of cultural and social cohesion. > Developing local resources The project area should always be the main subject of a sustainable design, which must respect its natural and cultural elements to develop the project’s identity. > Maximize use of public transportation Improving public transportation reduces private vehicle traffic that causes considerable pollution to carry the public to collective urban spaces. In addition to reducing urban pollution, public transportation enhances the livability of the city’s open spaces, letting it be continuously populated. > Minimize zoning by combining varied functions New expansion areas should be designed with respect for the comprehensive system of urban functions in which new connection points for public functions should foster social relationships. Urban hubs should

> Minimizzare la zonizzazione integrando diverse funzioni Le nuove zone di espansione devono essere progettate tenendo conto del quadro complessivo delle funzioni urbane in cui i nuovi nodi di collegamento delle funzioni collettive devono favorire le relazioni sociali. I nodi delle zone urbane devono essere identificati da un elemento funzionale-urbano riconoscibile. Il piano urbanistico generale e le esigenze delle singole sottozone devono individuare i punti di nodo, l’identità e le funzioni specifiche.

> Riutilizzo e risparmio delle acque: L’uso razionale dell’acqua si rivolge sia alle acque piovane che a quelle potabili: – acque meteoriche: la raccolta delle acque piovane (nella superficie delle coperture) per il loro impiego nella irrigazione delle aree verdi, permette una sensibile riduzione dei consumi di acque potabili – acque potabili: nei servizi igienici degli edifici si prevede l’inserimento di tutti i dispositivi destinati a limitare l’utilizzo delle acque potabili.

be identified by a recognizable urban or functional element. The general urban plan and the needs of individual sub-areas should identify hub points, their distinctive identity and specific functions. > Creating green spaces in urban areas to improve the climate New urban spaces, as well as renovated existing ones, should accommodate new green spaces to improve overall climate conditions through a new microclimate. > Saving and reusing water: The rational use of water pertains both to rainwater and potable water: – rainwater: collecting rainwater (on roof surfaces) to irrigate green areas considerably reduces the consumption of potable water. – potable water: in toilet facilities in the buildings, devices should be installed to limit the use of potable water. > Using dense swaths of plant life The separation between different urban functions and protection from industrial or small business areas or various kinds of traffic ways, can be achieved through bushes or green paths that improve the city’s livability. > Creating Pleasant, Safe Paths For Pedestrians And Cyclists Increases in safe pedestrian and cycling paths help further reduce city vehicle traffic for the small distances that can be traveled without using polluting vehicles and causing less stress for the user.

> Utilizzare dense cinture di vegetazione La separazione tra funzioni urbane diverse, e la protezione da zone industriali o artigianali, o di viabilità di varia natura, può essere effettuata attraverso siepi, o percorsi verdi che contribuiscono favorevolmente al miglioramento della vivibilità cittadina.

> Rehabilitating abandoned areas for new buildings Urban planning should consider reusing abandoned areas before building in new, non-built parts of the area. Rehabilitated areas have the advantage of returning no longer used spaces to the community, saving new land and creating less waste and unhealthy areas in the city.

> Creare percorsi piacevoli e sicuri per pedoni e ciclisti L’intensificazione dei percorsi pedonali e ciclabili sicuri, permettono un’ulteriore riduzione del traffico veicolare cittadino, per le piccole distanze che possono essere percorse senza l’uso di mezzi veicolari inquinanti, con minor stress per l’utente.

> Improving historic center areas Historic centers should go back to being the “center” of the city’s life and be reachable by public transportation, renovating existing properties and creating focal points of gathering.

> Riqualificare le aree dismesse per le nuove costruzioni La progettazione urbanistica deve tener conto del riutilizzo di aree dismesse prima di intervenire in nuove fasce di territorio non costruito. Le aree riqualificate hanno il pregio di ridare alla collettività spazi non più sfruttati, il risparmio di nuovo suolo edificato e minor quantità di rifiuti e zone malsane nei quartieri cittadini. > Valorizzare le aree dei centri storici I centri storici devono poter tornare al “centro” della vivibilità cittadina, potendo raggiungerli con mezzi pubblici, riqualificando i beni immobiliari esistenti e creando punti focali di aggregazione e di incontro. > Studio e ottimizzazione della mobilità cittadina La mobilità, e le conseguenti accessibilità alle strutture edilizie, deve derivare dalla attenta analisi delle interferenze tra i tracciati viari e infrastrutturali ottimizzando: intersezioni e scambi intermodali, tra mezzi pubblici e privati. (*)

> Planning and optimization of city mobility Mobility and the resulting accessibility to building facilities should be the result of a thorough analysis of the interactions between traffic and infrastructural routes, optimizing intersections and intermodal hubs between public and private transportation. > Infrastructural rehabilitation The infrastructural network should be optimized for traffic flows from main routes (residential and manufacturing) without wasting agricultural land. > Planning of urban connections Urban interchange connections between different city functions schould foster the use of public transportation to improve enviromental quality.

> Riqualificazione infrastrutturale La rete infrastrutturale deve essere ottimizzata per i flussi derivanti dai circuiti principali (della residenza e delle attività produttive) senza spreco di territorio agricolo. (**) > Studio delle connessioni urbane Le connessioni urbane di interscambio, tra diverse funzioni cittadine, devono favorire l’uso dei mezzi pubblici per migliorare la qualità ambientale.

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”Prestazione energetica di un edificio” quantità annua di energia effettivamente consumata o che si prevede possa essere necessaria per soddisfare i vari bisogni connessi ad un uso standard dell’edificio, compresi la climatizzazione invernale e estiva, la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, la ventilazione e l’illuminazione. Tale quantità viene espressa da uno o più descrittori che tengono conto della coibentazione, delle caratteristiche tecniche e di installazione, della progettazione e della posizione in relazione agli aspetti climatici, dell’esposizione al sole e dell’influenza delle strutture adiacenti, dell’esistenza di sistemi di trasformazione propria di energia e altri fattori, compreso il clima degli ambienti interni, che influenzano il fabbisogno energetico.

2. Criteri e strategie per la progettazione architettonica L’architettura del XX secolo era dedicata alla progettazione di ‘macchine per abitare’, ora la sfida dell’architettura nel XXI secolo sarà progettare ‘organismi per abitare’.

2. Criteria and strategies for architectural design Architecture in the 20th century was about the design of “machines for living”. Now the challenge for architecture in the 21st century will be designing “systems for living”.

I progetti sostenibili sono progetti di “sistemi” che aiutano a risolvere simultaneamente problemi economici sociali ed ambientali, fondati sui seguenti principi: – progettare per rafforzare la relazione tra il progetto, il sito, la comunità e l’ecologia in quanto il principale obiettivo è quello di causare cambiamenti minimi al funzionamento del sistema naturale, di rafforzare ed avere cura delle caratteristiche naturali specifiche del luogo – progettare con le risorse e per gli obiettivi che per secoli hanno mantenuto sostenibile quel luogo – progettare per le future generazioni, rispettando gli insegnamenti delle generazioni passate, ovvero secondo il principio del “long life, loose fit“.

Sustainable designs are “systems” that simultaneously help solve social, economic and environmental problems: – designing to strengthen the relationship between the plan, the site, the community and ecology. The main objective is to minimize the changes caused to the working of the natural system, to reinforce and take care of the specific natural characteristics of a place – designing with the resources and for the objectives that have kept the site sustainable for centuries – long life, loose fit: designing for future generations, respecting the lessons of previous generations.

Obiettivi Un progetto sostenibile crea la forma e la pelle della struttura in modo da catturare, immagazzinare, e distribuire le energie presenti localmente. In quest’ottica la progettazione architettonica sostenibile, nella ricerca di nuove forme e del soddisfacimento funzionale, si deve porre i seguenti obiettivi specifici: > rispetto per il luogo e per gli abitanti

Objectives A sustainable project creates the form and skin of a structure in order to capture, store and distribute the energy present on site. From this perspective, sustainable architectural design should set itself the following objectives in seeking new forms and fulfilling functions: > respect for the place and its inhabitants > decrease polluting emissions in the air, water and ground

> diminuzione delle emissioni inquinanti in aria, acqua e suolo

> save energy

> risparmio dell’energia

> use renewable natural resources

> utilizzo delle risorse naturali rinnovabili

> improve comfort and create healthy environments

> incremento del comfort e della salubrità degli ambienti

> use materials that do not damage the environment or people

> utilizzo di materiali non novici all’ambiente e all’uomo Partendo da un’accurata analisi del sito, il progetto ecosostenibile deve porsi i seguenti obiettivi:

analisi del sito irradiamento solare umidità dell’aria campi elettromagnetici

analyses of the site

obiettivi

emissioni inquinanti

energia vento

rumore

salvaguardia dell’ambiente e l’uso razionale delle risorse nella fase di produzione dei materiali, degli elementi tecnici e componenti prefabbricati utilizzati per la realizzazione del complesso insediativo ed edilizio

ciclo produttivo fuori opera

salvaguardia dell’ambiente nelle fasi di esecuzione, manutenzione e demolizione del complesso insediativo ed edilizio

ciclo produttivo in opera

salvaguardia delle risorse climatiche ed energetiche, della salubrità dell’aria, delle risorse idriche, del suolo e del sottosuolo, del paesaggio e del sistema del verde, delle risorse storico-culturali, ed inoltre l’uso razionale dei rifiuti solidi e liquidi, delle risorse idriche e delle risorse climatiche ed energetiche per la realizzazione del risparmio energetico

uso razionale dei rifiuti e delle risorse idriche climatiche, energetiche e storicoculturali per la realizzazione del benessere ambientale e del risparmio energetico

air humidity electromagnetic fields

wind

noise ciclo funzionale complesso insediativo ed edilizio

Deve essere posto in evidenza come la definizione degli obiettivi di salvaguardia dell’ambiente durante la vita del complesso insediativo, sia strettamente correlata alla conoscenza dei fattori ambientali posti in rilievo dall’analisi del sito. Allo stesso modo, per garantire la salvaguardia e l’uso razionale delle risorse, è necessaria l’acquisizione dei dati sui fattori climatici, che diventano dati progettuali, ricavabili anch’essi dall’analisi del sito.

protection of the environment and a rational use of resources during the phase of production of the materials, the technical elements and the prefabricated components used in the construction of the urban area and the building complex protection of the environment during the phases of construction, maintenance and demolition of the urban area and building complex

polluting emissions

energy

benessere ambientale degli utenti (benessere igrotermico, visivo, acustico), igiene e salute

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objectives

solar radiation

protection of climatic and energy resources, of the healthiness of the air, the water resources, the ground and the underground, the landscape and the flora, the historicalcultural resources, as well as a rational use of solid and liquid refuse, water resources and climatic and energy resources in order to save energy

a rational use of refuse and water, climatic, energy and historical-cultural resources to assure environmental wellbeing and energy saving

Per stabilire la sostenibilità di un progetto bisogna porsi le seguenti domande: • l’edificio è abitabile senza l’uso di combustibili fossili? • il progetto contribuisce a migliorare l’intorno? • se il clima esterno è confortevole, il progetto approfitta del benessere gratuito e sostenibile? • se c’è luce naturale sufficiente, le luci restano accese? È necessario? • l’acqua piovana è incanalata in un sistema sotterraneo, o resta nel sito per i bisogni futuri migliorando intanto il microclima del sistema naturale e arricchendo l’esperienza sensoriale del passante? • per l’irrigazione viene usata acqua potabile trattata col cloro ? • i servizi igienici funzionano quando manca l’energia? • c’è sufficiente ventilazione naturale? • il benessere viene controllato personalmente? Linee guida per la progettazione architettonica sostenibile Un’analisi approfondita del sito aiuterà a determinare i caratteri del progetto architettonico:

> decrease waste production

> riduzione della produzione dei rifiuti

Il progetto architettonico sostenibile contemporaneo deve rispondere ai seguenti criteri: • deve essere sviluppato all’interno dei confini urbani esistenti e della distanza a piedi dalle opzioni di trasporto. I nuovi progetti dovrebbero preferibilmente essere costruiti su aree dismesse bonificate • deve usare l’energia naturale per funzionare anche durante un disastro naturale, un blackout o una siccità • deve essere costruito con materiali che hanno una vita più lunga del ciclo di vita dell’edificio e che devono essere riutilizzabili dopo la demolizione (ogni progetto deve essere un magazzino di materiali per un altro progetto) • non deve usare più acqua di quanta ne raccolga il sito • deve inserire impatti e rifiuti dell’edificio nei cicli utili presenti nel sito e nell’ambiente circostante • il progetto stesso deve essere parte di un ciclo.

production cycle beyond the project

production cycle within the project

overall functional cycle of urban area and building

environmental (hygrothermal, visual, acoustic) wellbeing of inhabitants, hygiene and health

More specifically, the objectives of an eco-sustainable project should ensure: It should be emphasized that setting objectives for protecting the environment during the life of the development complex is closely tied to understanding environmental factors brought to attention during the site analysis. Likewise, to ensure the protection and rational use of resources, data should be gathered on climate factors, which can be used as design data and are also garnered from the site analysis.

> Fattori climatici I fattori climatici agiscono come un campo di forze sull’organismo edilizio e riguardano i diversi “climi” presenti nel sito che sono ad esempio il clima igrotermico, luminoso, acustico, etc. I fattori climatici sono raggruppabili in ambiti di analisi che riguardano: • clima igrotermico e precipitazioni (impatto sole-aria, etc.) • disponibilità di fonti energetiche rinnovabili (sole, vento, acqua etc.) • disponibilità di luce naturale (tipo di cielo, ostruzioni, etc.) • clima acustico, campi elettromagnetici. La conoscenza di questi “agenti”, che sono dei veri e propri dati di progetto, insieme alla definizione degli obiettivi, permette di operare scelte progettuali opportune, trovando la giusta combinazione fra orientamento dell’edificio, caratteristiche morfologiche, dimensionali, distributive e tecnologiche, risparmiando e usando razionalmente risorse energetiche ed ambientali, e proteggendo gli abitanti dell’organismo edilizio dai diversi tipi d’inquinamento, attraverso un corretto rapporto con il sole, il vento, l’acqua ed il verde. > Forma L’efficienza energetica di un edificio dipende anche dalla sua forma. In inverno si riscalda l’intero volume, ma parte di questo calore si perde attraverso le superfici dell’involucro esterno. La compattezza dell’edificio, cioè il rapporto tra superficie e volume, incide quindi sul fabbisogno energetico. Angoli, sporgenze e rientranze, aumentano sensibilmente la superficie dell’involucro. > Orientamento Attraverso i software dedicati alla analisi climatica, sono possibili verifiche e simulazione dell’intero edificio collocato nel contesto climatico di futuro inserimento, per analizzare in dettaglio l’apporto energetico solare che dovrà ottimizzare. Il tempo di soleggiamento della facciata e il tempo necessario all’onda di calore (generata sulla faccia esterna dell’edificio dal soleggiamento, principalmente nel periodo estivo) di passare (smorzata grazie all’effetto isolante dei giusti materiali) all’interno dell’ambiente abitato, è chiamato “sfasamento” e la sua caratteristica fisica è la t (tau). Possiamo quindi determinare, grazie al numero di ore necessario al calore per passare all’interno (solo parzialmente) e alla fascia oraria del soleggiamento relativo alle varie inclinazioni delle facciate, come disporre gli ambienti abitati in relazione al loro tipo d’uso: dormire, lavorare, studiare, etc. > Involucro L’involucro edilizio costituito dalle facciate esterne e dalla copertura che delimitano lo spazio interno da quello esterno, ha il principale compito di sicurezza degli utenti e di efficienza termica ed energetica dell’edificio. L’efficienza dell’involucro è data dalla capacità di reagire in maniera flessibile alla variabilità delle condizioni ambientali, minimizzando le dispersioni termiche nel periodo invernale e limitando l’innalzamento della temperatura in quello estivo, con il conseguente miglioramento del comfort abitativo e della qualità ambientale.

“Energy performance of a building” the annual quantity of energy which is actually consumed or which one predicts may be necessary to meet the various needs associated with a standard use of the building, including air conditioning in winter and summer, the preparation of hot water for hygienic and sanitary needs, ventilation and illumination. This quantity is expressed by one or more descriptive terms which take into account installation, the technical characteristics and those related to the installation, planning and positioning in relation to the climatic aspects, the exposure to the sun and the influence of adjacent structures, the existence of own energy transformation systems and other factors, including the climate of the interiors, which influence the energy requirement.

Contemporary sustainable architectural design should meet the following criteria: • it should be developed within an existing urban boundary and in walking distance from transportation options. New projects should preferably be built on rehabilitated, abandoned areas • it should use natural energy to continue to function during natural disasters, blackouts or drought • it should be built with materials with a long life span beyond the building’s life cycle and should be reusable after demolition (every project should be a warehouse of materials for another project) • it shouldn’t use more water than is collected on site • it should include the building’s impact and waste in the cycles on the site and surrounding environment. • the project itself should be part of a cycle The following questions should be asked to establish a project’s sustainability: • can the building be inhabited without the use of fossil fuels? • does the project contribute to improving the surroundings? • if the outside climate is comfortable, does the project make use of the free, sustainable comfort? • if there is enough natural light, do the lights stay on? Do they need to? • is rainwater channeled in an underground system or does it stay on site for future needs, thereby improving the natural system’s microclimate and adding to the sensorial experience of passers-by? • is potable water treated with chlorine used for irrigation? • do the toilet facilities work if there is no energy? • is there enough natural ventilation? • is comfort level individually controlled? Guidelines for sustainable architectural design A thorough site analysis helps define the architectural design’s characteristics, including: > Climate factors Climate factors act as a field of forces on the building system, involving the site’s different “climates”, which include the hygrothermal, light and acoustic climates. Climate factors can be grouped in the following areas of analysis: • hygrothermal climate and precipitation (sun-air impact, etc) • availability of renewable energy sources (sun, wind, water, etc.) • availability of natural light (type of sky, obstructions, etc.) • acoustic climate, electromagnetic fields. Knowledge of these “agents”, which are important project data, along with setting objectives, helps us make appropriate design choices, finding the right combination between the building’s orientation and its physical, size, distribution and technological features, saving and economizing energy and environmental resources, and protecting the building system’s inhabitants from various kinds of pollution, through a proper relationship with the sun, wind, water and plant life. > Form A building’s energy efficiency depends partly on its form. Though the entire volume is heated in the winter, part of this heat is lost through the surface of the external envelope. The building’s compactness, i.e. the relationship between surface and volume, affects its energy needs. Corners, projections and recesses considerably increase the envelope’s surface. > Orientation Software for climate analysis can perform assessments and simulations on the entire building, placed in the climate context in which it will be set for a detailed analysis of the affect of solar energy, which is to be maximized. The façade’s time of sun exposure and the time needed for the heat wave (generated on the building’s external face by the sun exposure, mainly in the summer) to enter the living space (attenuated through the insulating effect of proper materials) is called the “thermal time constant”; its representation in physics is the t (tau). Through the number of hours needed for the heat to enter (only partially) and the time period of sun exposure in relationship to the façades’ various inclinations, we can determine how to arrange the home spaces based on their type of use, i.e. sleeping, working, studying and so forth. > Envelope The building envelope, which consists of the external facades and the roof that separates the internal space from the external space, has the primary task of providing safety for users and ensuring the building’s thermal and energy efficiency. The envelope’s efficiency comes from its ability to react flexibly to the variability of environmental conditions, minimizing heat dispersion in the winter and limiting the increase in temperature in the summer, with resulting improvement in comfort and environmental quality. > Natural light New building envelopes should optimize the use of natural light while still considering the need for screening from correlated summer thermal loads.

> Luce naturale I nuovi involucri edilizi dovranno ottimizzare lo sfruttamento della luce naturale, compatibilmente con le necessità di schermatura dai carichi termici estivi correlati.

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3. Materiali e metodi di costruzione La scelta dei materiali da costruzione deve necessariamente tener conto della valutazione dell’intero ciclo di vita degli stessi, dalla loro creazione fino all’utilizzo ed al loro smaltimento. La valutazione dell’impatto del ciclo di vita di un materiale sull’ambiente deve considerare i seguenti aspetti: > estrazione della materia prima > manifattura, energia impiagata per la trasformazione > eventuale impiago di imballaggi > trasporto in cantiere > energia impiegata per il montaggio > produzione di altri materiali secondari necessari per il montaggio > manutenzione del bene costruito > demolizione del bene costruito > smaltimento.

3. Construction materials and methods The choice of construction materials must consider their entire life cycle, from manufacture to use and disposal. The assessment of the impact of a material’s life cycle on the environment should consider the following aspects: > extraction of raw material; > manufacturing, energy used for processing; > use of packaging; > transportation to construction site; > energy used for assembly; > production of other secondary materials for assembly; > maintenance of the building; > demolition of the building; > waste disposal.

Per una scelta sostenibile di un determinato materiale conviene: > considerare il ciclo di vita > dare priorità all’utilizzo di materiali riciclati o riciclabili > scegliere materiali prodotti localmente > considerare l’energia interna (embodied Energy) che misura l’energia complessiva richiesta per produrre il materiale fino al punto di utilizzo > evitare materiali tossici (minimo VOC – Volatile Organic Compounds) > preferire materiali estratti da risorse rapidamente rinnovabili (bamboo, linoleum, sughero, etc.) > riutilizzare i materiali provenienti da demolizioni.

To make a sustainable choice for a specific material, we should: > consider the life cycle; > give priority to the use of recycled and recyclable materials; > choose materials made locally; > consider the embodied energy, which measures the total energy required to make the material up to its moment of use; > avoid toxic materials (minimal VOC– Volatile Organic Compounds); > favor materials made from quickly renewable resources (such as bamboo, linoleum and cork); > reuse materials from demolitions.

Anche i sistemi di costruzione possono influire per migliorare la sostenibilità di un progetto. Moderni metodi di costruzione consentono di ridurre l’inquinamneto prodotto durante il cantiere, i tempi di costruzione ed aumentare la sicurezza, garantendo alti livelli e prestazionali. Si possono citare: > prefabbricazione completa > prefabbricazione di moduli e/o componenti edilizi (cellule bagno, ad esempio) > sistemi di assemblaggio a secco (senza impiego di acqua) > sistemi di pre-assemblaggio di componenti edilizi (partizioni, facciate, pannelli preisolati, etc.).

Construction systems can also help improve a project’s sustainability. Modern building methods help decrease pollution created during construction, reduce construction times and increase safety for better quality and performance levels. Examples include: > total prefabrication: > prefabrication of modules and/or building components (such as bath units); > dry assembly systems (without using water); > pre-assembly systems for building components (such as partitions, facades and pre-insulated panels).

4. Impianti energeticamente efficienti Gli impianti tecnologici nei nuovi edifici devono garantire la massima efficienza nella resa nel rispetto del consumo di combustibile fossile e significative riduzioni di CO2 in atmosfera. Le tecnologie per la produzione del caldo e del freddo oltre ai sistemi per l’illuminazione artificiale degli edifici devono far parte integrante del progetto complessivo e delle strategie rivolte al contenimento dei consumi energetici. In generale la prestazione energetica degli edifici viene influenzata dai seguenti fattori: a. clima esterno e interno b. caratteristiche termiche dell’edificio c. impianto di riscaldamento e di produzione di acqua calda sanitaria d. impianto di condizionamento dell’aria e di ventilazione e. impianto di illuminazione f. posizione ed orientamento degli edifici g. sistemi solari passivi e protezione solare h. ventilazione naturale i. utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, di sistemi di cogenerazione e di riscaldamento e condizionamento a distanza. Illuminazione artificiale I nuovi involucri edilizi dovranno ottimizzare lo sfruttamento della luce naturale e calibrare la luce artificiale per raggiungere il livello di illuminamento necessario agli utenti in funzione anche della

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4. Energy efficient systems New buildings’ technological systems should ensure maximum efficiency in their performance regarding the consumption of fossil fuels and significant reductions of CO2 in the air. Technologies for producing heat and cooling as well as artificial lighting systems for buildings should be an integral part of the comprehensive project and strategies to limit energy consumption. In general, the energy performance of buildings is influenced by the following factors: a. external and internal climate; b. the building’s thermal characteristics; c. system for heating and producing sanitary hot water; d. air conditioning and ventilation system; e. lighting system; f. position and orientation of buildings; g. passive solar systems and solar protection; h. natural ventilation; i. use of renewable energy sources, cogeneration systems and distance heating and cooling systems. Artificial lighting New building envelopes should optimize the use of natural light and calibrate artificial light to achieve the lighting level that users need based on their actual presence in the building. The lighting system

loro presenza nell’edificio stesso. Il sistema di illuminazione dovrà essere integrato ad un sistema di controllo e gestione dati che attraverso l’automazione permette il controllo e l’eliminazione degli sprechi, esercitando così un diretto risparmio energetico. Ventilazione naturale L’edificio deve essere progettato in modo da sfruttare il più possibile la ventilazione naturale attraverso lo studio della forma e dell’orientamento e l’inserimento di opportune aperture, eventualmente regolabili, che consentano l’ingresso dell’aria esterna. La ventilazione naturale, permette di garantire delle buone condizioni di comfort ambientale durante i periodi di mezza stagione, anche in assenza di impianti di climatizzazione: questo permette di contenere i consumi energetici derivati dal loro mancato utilizzo. In molte occasioni, la ventilazione naturale viene affiancata ed integrata da un sistema di ventilazione meccanica, essenziale per garantire il comfort agli occupanti. Il giusto equilibrio tra ventilazione naturale e uso ponderato degli impianti, permette un corretto e un elevato comfort interno, sia per i luoghi di lavoro che per le residenze. Raffrescamento / riscaldamento Gli impianti tecnologici devono essere concepiti a partire dal principio del massimo sfruttamento delle fonti energetiche, rinnovabili e non rinnovabili. Per il riscaldamento le caldaie ad alta efficienza, ad esempio quelle a condensazione, migliorano l’uso di fonti energetiche non rinnovabili, riducendo il quantitativo di energia necessaria al soddisfacimento dei valori di confort interno richiesti. L’efficienza degli impianti di riscaldamento è strettamente connessa con l’architettura del sistema di produzione (utilizzo di pompe di calore, cogenerazione, strategie di recupero energetico, ecc.). La scelta dell’architettura dell’impianto di produzione frigorifera (elettrocompressori alternativi, a vite, centrifughi, macchine ad assorbimento, ecc.), ha una elevata incidenza sui costi gestionali da valutare in modo approfondito con considerazioni sia qualitative che quantitative. Attraverso la scelta della tipologia dei terminali, per la diffusione in ambiente del caldo e del freddo, si possono creare combinazioni tecnologiche orientate alla massima efficienza e al minor consumo energetico, raggiungendo ottimi livelli di comfort interni. Gli ambienti interni possono risultare estremamente confortevoli grazie all’uso della ventilazione meccanica controllata con recupero di calore, che garantisce il rinnovo dell’aria all’interno dell’ambiente, con conseguente rimozione dei gas tossici, pur consentendo il risparmio energetico, ottenibile riutilizzando l’energia già impiegata per l’aria esausta di cui è prevista l’espulsione per riscaldare l’area in ingresso, a vantaggio di un minore uso di nuova energia. Come diretta conseguenza dell’uso di impianti ad elevata efficienza, il risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti rinnovabili, si ottengono i seguenti vantaggi: • eliminazione delle emissioni di CO2 in atmosfera in quanto per la produzione del caldo e del freddo si utilizzano apparecchiature alimentate esclusivamente ad elettricità, escludendo completamente l’alimentazione del gas metano all’edificio • incremento di sicurezza per gli occupanti nel caso in incendio specialmente con riferimento a luoghi ad alto affollamento (auditorium) • riduzione dei consumi medi stagionali per la climatizzazione estiva ed invernale dell’edificio interessato • minori costi di installazione in quanto si elimina completamente la centrale termica e frigorifera accorpando il tutto in una unica macchina (con una macchina di riserva) e non occorre realizzare tutta la rete di distribuzione di alimentazione del gas metano • eliminazione del serbatoio di accumulo inerziale a corredo del gruppo frigorifero nel progetto a base di gara; le pompe di calore ad alta efficienza utilizzate, infatti, non necessitano di un serbatoio di accumulo esterno per il corretto funzionamento • riduzione dei costi di manutenzione in quanto, con l’eliminazione delle caldaie a condensazione, non occorrerà prevedere il costo annuale delle operazioni di manutenzione ordinaria • una sensibile riduzione di emissioni in atmosfera di quantità di gas inquinanti.

should be integrated in a data management system, which uses automation to control and eliminate waste, directly leading to energy savings. Natural ventilation The building should be designed to use natural ventilation as much as possible by planning the form and orientation of suitable openings, which may be adjustable to let outside air in. Natural ventilation provides high interior comfort levels during the fall and spring, including without the use of climate control systems, which therefore lowers energy consumption. In many cases, natural lighting is supported and supplemented by a mechanical ventilation system essential for the occupants’ comfort. The right balance between natural ventilation and the well-considered use of climate control systems allows for a good, high level of indoor comfort, both for work places and homes. Cooling / heating Technological systems should be conceived starting from the principle of the maximum use of energy sources, both renewable and non-renewable. High efficiency hot water boilers, such as condensing boilers, improve the use of non-renewable energy sources, considerably reducing the amount of energy needed to meet required indoor comfort levels. The heating systems’ efficiency is closely tied to the structure of the production system (use of heat pumps, cogeneration, energy recovery strategies and so forth). The choice of structure of the cooling production system (alternative electric compressors, screw system, centrifuges, absorption machines and so forth) has a great effect on the operational costs, which are to be assessed in depth, considering both quality and quantity issues. By choosing the type of terminal for dispersing heat and cooling in the room, technological combinations can be created to maximum efficiency and use the least energy, achieving optimal levels of indoor comfort. Interior spaces can be made very comfortable through the use of controlled mechanical ventilation with heat recovery. This refreshes the air in the space, with the result of removing toxic gases, while saving energy, which is made possible by reusing energy already used for the exhaust air, which is expelled to heat the entrance area, decreasing new energy use. Direct advantages from using high efficiency systems, saving energy and using renewable energy sources include: • Elimination of CO2 emissions in the atmosphere as equipment is used to produce heating and cooling is exclusively powered by electricity, completely eliminating methane gas fueling in the building; • Increased safety for occupants if there is a fire, especially for places accommodating large crowds (such as auditoriums). • Lower average seasonal costs for summer and winter climate control for the building; • Lower installation costs as the thermal and cooling central systems are completely eliminated, incorporating everything in a single machine (with a back-up machine), and there is no need to build methane gas’s distribution network; • Elimination of inertial storage tank supporting the cooling unit in the building design; the highefficiency heat pumps that are used do not need an external storage tank for proper operation. • Reduction in maintenance costs as, having eliminated condensing boilers, there is no need to bear the annual cost of regular maintenance. • A considerable reduction of polluting gases emitted in the atmosphere.

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Fonti energetiche rinnovabili I progetti edilizio ed impiantistico, possono promuovere l’auto produzione di energia elettrica, attraverso l’installazione di apparecchiature in grado di ricavare energia da fonti rinnovabili, ad esempio, le “fonti energetiche rinnovabili non fossili”: > eolica > solare > geotermica > del moto ondoso > maremotrice > idraulica > biomasse (ovvero la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura – comprendente sostanze vegetali ed animali – e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali ed urbani) > gas di discarica > gas residuati dai processi di depurazione e biogas. Sono già disponibili tecnologie mature che consentono di convertire l’energia del sole, della biomassa e quella geotermica per un crescente numero di usi finali, per contribuire a ridurre in modo economicamente efficace le emissioni di gas serra ma anche per alleviare la dipendenza dai combustibili fossili ed aumentando così la sicurezza degli approvvigionamenti energetici. Alcune tecnologie sono ancora in via di sviluppo e potranno aumentare in modo considerevole questo potenziale nei prossimi decenni, anche con costi relativamente bassi per quanto riguarda il costo per tonnellata di emissione di gas serra evitata. L’energia solare è una fonte inesauribile di energia pura, disponibile per tutti, che attraverso la conversione fotovoltaica può produrre energia elettrica disponibile nel punto di consumo ed integrabile nell’architettura dell’edificio. Inoltre, l’energia solare non fa rumore, non produce scorie e non emette cattivi odori. > Il fotovoltaico è un processo che consente di trasformare direttamente la luce solare in energia elettrica in corrente continua, sfruttando il cosiddetto “effetto fotovoltaico”. Questo effetto si basa sulla proprietà che hanno alcuni materiali semiconduttori, opportunamente trattati di generare energia elettrica quando vengono colpiti dalla radiazione solare. L’energia elettrica viene generata direttamente sul punto di consumo evitando perdite dovute al trasporto ed ai cambi di tensione. L’impianto ha durata di vita superiore ai 30 anni, ha costi di manutenzione inferiori a tutte le altre fonti energetiche (rinnovabili e non) in quanto tecnologia a stato solido e priva di parti in movimento. > Gli impianti solari termici sono costituiti da collettori solari, che permettono un accumulo di energia termica, derivata dalla luce solare, che attraverso un circuito idraulico trasportano l’energia dai collettori all’accumulo. Il collettore solare trasforma l’energia solare incidente in energia termica con il più alto grado di efficienza possibile. A questo scopo varie tecniche costruttive e vari materiali vengono utilizzati per produrre pannelli solari che possono definirsi: pannelli scoperti, pannelli piani vetrati, e pannelli a tubi sottovuoto. I sistemi solari termici a circolazione naturale sono così chiamati perché sfruttano la proprietà dei corpi caldi di salire in modo naturale. I sistemi termici forzati sono la soluzione ideale quando si vuole produrre acqua calda in quantità anche elevate. La cogenerazione è una tecnologia che consente di raggiungere elevata efficienza energetica, in quanto permette di sfruttare la medesima quantità di combustibile per la produzione contemporanea di energia elettrica ed energia termica. Mediante un motore, che può essere alimentato a gas naturale, ma che può anche essere a biomassa, come ad esempio olio di palma, si realizza un processo meccanico che genera energia elettrica. Questo processo ha come effetto collaterale la produzione di calore, che può facilmente essere recuperato e utilizzato per il riscaldamento dell’edificio. Grazie alla cogenerazione è possibile utilizzare in modo altamente efficiente il combustibile di partenza. Mediante l’affiancamento al cogeneratore di una macchina ad assorbimento (trigenerazione) è possibile sfruttare il calore prodotto dalla cogenerazione anche durante il periodo estivo, in quanto grazie a tale tipo di macchina è possibile produrre fluidi termovettori freddi per la climatizzazione recuperando il calore ottenuto dalla cogenerazione.

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Renewable energy sources Building and system design can support the self production of electric energy by installing equipment that draws energy from non-fossil fuel renewable energy sources, including: > wind > solar > geothermal, > wave motion > sea energy > hydraulic > biomass > exhaust gas > residual gas from purification processes and biogas. Mature technologies are already available that can convert the energy of the sun, biomass and geothermal into energy for a growing number of end uses, inexpensively and effectively helping reduce greenhouse gas emissions, as well as lessen dependence on fossil fuels and thereby increase the security of energy supplies. Other technologies are still developing and may considerably increase their potential in upcoming decades, including those with relatively low costs in relationship to the cost per ton of avoided greenhouse gas emissions. Solar energy is an inexhaustible source of pure energy, available to everyone. Through photovoltaic conversion, it can produce electric energy available at the point of use and can be integrated into the building’s architecture. Solar energy makes no noise, produces no waste and does not create bad odors. The photovoltaic process can directly transform sunlight into electric energy with a continuous current, making use of the “photovoltaic effect”. This effect is based on properties that some appropriately treated semiconductor materials have to generate electric energy when hit by solar radiation. Electric energy is generated directly at the point of use, preventing losses due to transportation and changes in voltage. The widespread generation of many photovoltaic systems reduces loads on the electric system. Photovoltaic systems have a lifespan of over 30 years and lower maintenance costs than all other (renewable or non-renewable) energy sources, as its solid technology has no moving parts. Solar thermal systems consist of solar collectors that accumulate thermal energy from sunlight, and they convey energy through a hydraulic circuit from the collectors to storage. The solar collector turns incident solar energy into thermal energy with the highest possible level of efficiency. A variety of construction techniques and materials are used to make solar panels for this purpose. The panels may be exposed panels, flat plate panels or vacuum tube panels. Natural circulation solar thermal systems are named for their exploitation of heated bodies’ propensity to rise naturally. Forced thermal systems are the best solution when hot water must be produced in large amounts in buildings with very high water use. Cogeneration technology can achieve high energy efficiency as it can use the same amount of fuel to produce electric and thermal energy simultaneously. Through a motor that can be powered by natural gas or by a biomass such as palm oil, a mechanical process is created that generates electric energy. This process’s side effect produces heat, which can be easily recovered and used to heat the building. Cogeneration lets the original fuel be used extremely efficiently. There are motors that can achieve total efficiencies of over 90%. By supporting the cogenerator with an absorption machine (trigeneration), heat produced by cogeneration can be used even during the summer. This type of machine can produce cold heat-carrying fluids for cooling, recovering the heat obtained from cogeneration. Building management system Home automation and digital systems create an interaction between the envelope and its systems to ensure that the building system is efficient. They offer an enormous source of potential energy savings.

Bulding management system La domotica e l’automazione digitale sono modalità che creano una interazione tra l’involucro e le sue dotazioni impiantistiche per garantire l’efficienza del sistema edilizio. Costituiscono un enorme fonte potenziale di risparmio energetico. Acqua L’impiantistica idraulica di un progetto sostenibile deve prevedere un utilizzo razionale della risorsa idrica, riducendo quindi il consumo di acqua potabile prelevata dall’acquedotto, che si può ottenere attraverso i seguenti accorgimenti: > recupero acque meteoriche e riutilizzo delle stesse per irrigazione aree verdi e sciacquoni bagni; il sistema sarà composto dall’assemblaggio di un deviatore acque di prima pioggia, da un filtro autopulente, e da un serbatoio pre-assemblato da interrare. > cassette di risciacquo WC dotate di tasto stop erogazione e doppio tasto 3/6 litri > rubinetterie costituite da dispositivo frangigetto composto da spirale che imprime all’acqua un movimento circolare aumentandone la velocità ed un sistema di retine e fori che sfruttando la forza dell’acqua stessa per miscelarla con aria aumentando il volume del getto. Questo dispositivo applicato alla parte finale di un normale miscelatore monocomando potrà consentire un risparmio d’acqua fino al 40%. Rifiuti I rifiuti possono essere sfruttati come fonte energetica: attraverso l’incenerimento è possibile ottenere energia elettrica e fare teleriscaldamento. Trattandosi di una costante problematica sociale, le tecnologie devono evolvere e tenere conto di strategie, che siano al tempo stesso soluzione ad un problema ambientale e fonte energetica. 6. I costi della sostenibilità Costruire ecologicamente significa programmare, progettare, realizzare, utilizzare, riciclare e smaltire opere edilizie in maniera sostenibile per l’uomo e l’ambiente, razionalizzando i flussi materiali ed energetici ed evitare l’uso di sostanze tossiche. Il costo delle costruzioni nell’ambito dell’architettura sostenibile è un problema annoso: la maggior parte delle fonti specializzate stima una maggiorazione sul costo complessivo variabile tra il 7 ed il 15% per il costruttore e dal 4 all’8 % per l’utente finale, incrementi che corrispondono ad una migliore qualità in termini di materiali impiegati e di impiantistica ma anche ad una ancora scarsa diffusione di questi prodotti sul mercato. 7. Educazione e comunicazione agli utenti L’educazione ambientale/educazione allo sviluppo sostenibile costituiscono un impegno ed un’opportunità che può coinvolgere tutte le fasce sociali, chiamate a diversi livelli e con competenze pluridisciplinari a definire obiettivi, strategie, azioni per attività integrate, in grado di produrre una crescita culturale, tale da riflettersi, mediante modifiche permanenti di atteggiamenti e comportamenti, sulla qualità ambientale e sulla nostra società nel suo divenire. L’educazione e la comunicazione agli utenti, riferita non solo al mondo della scuola ma anche ad un’utenza adulta, può perseguire l’obiettivo di un’istruzione permanente per divenire parte integrante delle strategie sostenibili rivolte al miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente. Anche le scuole possono costituire dei laboratori in cui analizzare, inventare, costruire e realizzare progetti attraverso la partecipazione, per passare dall’educazione ambientale all’educazione allo sviluppo sostenibile. Le modalità di trasmissione ed educazione alla sostenibilità ambientale possono essere profuse attraverso varie forme di comunicazione, indirizzate in particolare alle nuove generazioni, attraverso il teatro, la pubblicità, arti visive, convegni a libera partecipazione, etc.

Water The hydraulic system of a sustainable project should plan for the rational use of water resources, reducing the use of potable water drawn from the water system. This can be achieved through the following devices: > recovery and reuse of rainwater for irrigating green areas and for toilet flushes; the system is made of a storm water diverter, a self-cleaning filter and a pre-assembled tank to be buried. > toilet tanks equipped with a stop fill control and a 3/6 liter double control > faucet fixtures with a flow-reduction device, consisting of a spiral that forces the water into a circular movement, increasing the speed and a system of small screens and holes that make use of the force of the water to mix it with air, increasing flow volume. This device, applied to the end of a normal singlecontrol mixer, can save up to 40% of water. Waste Waste can be used as an energy source: through incineration, electric energy can be made for remote heating. As this is an ongoing social issue, technologies must develop and keep up with strategies that are both a solution to an environmental problem and a source of energy. 6. The costs of sustainability Building ecologically means planning, designing, making, using, recycling and disposing of built works in a way that is sustainable for people and the environment, carefully planning flows of materials and energy and avoiding toxic substances. Building ecologically brings many advantages both environmentally and economically over a property’s life span and use. The cost of construction for sustainable architecture is a long-standing issue. Most specialized sources estimate an increased cost between 7% and 15% for the builder and 4% to 8% for the final user, related to the better quality of materials and systems used, as well as the products’ scarcity on the market. 7. Education and communication to the public Environmental education/sustainable development education is an important responsibility and opportunity to involve all parts of society, participating at different levels and with multi-disciplinary knowledge to set objectives, strategies and plans for integrated projects that can increase understanding, through which permanent changes in attitudes and behaviors can be made, affecting the environmental quality and our society as it develops. Education and communication to the public, both for young people in schools, and adults with the goal of continuing education, become an essential part of sustainable strategies to improve the quality of life and the environment. Schools can also be laboratories in which to analyze, invent and create projects through participation, to make the step from environmental education to sustainable development education. Modes for educating about environmental sustainability can move through various forms of communication, directed specifically at new generations, through theatre, advertising, visual arts, conferences open to the public and so forth. An eco-sustainable approach requires a profound change in practices and behaviors and requires professionals involved in the building process to think and work together to translate objectives into integrated design choices.

L’approccio ecosostenibile richiede quindi una vera e propria rivoluzione nelle prassi e nei comportamenti, ed obbliga gli operatori del processo edilizio a ragionare e lavorare in maniera concertata per tradurre in scelte progettuali integrate i diversi obiettivi.

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year 2008 – under construction location Beijing, China site area 83.000 mq residential surface 125.000 mq housing units 1056 public services 11.000 mq client: Ministero dell’Ambiente (Italy), Ministero della Scienza e della Tecnologia – MOST – (China) china executive authority: Housing Center, Government Offices Administration of the State Council project 1 e 3 (engineering): Favero-Milan Ingegneria (F&M) Ing. Sandro Favero, Ing. Federico Zaggia, Arch. Sebastiano Baldan, Arch. Armina Pilav project 1 and 3 (architecture) mOa Architetture: Arch. Mario Occhiuto, Arch. Massimo Baragli, Arch. Alessandro Izzo, Arch. Anna Onesti, Ing. Francesco Converso project 3 (systems) Studio TI Project 3Team Chinese Design: China Academy of Building Research project 2 (cdm project development) MGM International

3E Village: un esempio Nel 2008 il Ministero dell’Ambiente Italiano insieme con il Ministero della Scienza e della Tecnologia Cinese (MOST), un Programma di Attività per la riduzione delle emissioni di gas serra nel settore dell’edilizia residenziale in Cina. Il programma è costituito da tre diversi Progetti tra di loro collegati: 1. l’elaborazione di nuovi standard e linee guida (a livello di progettazione, costruzione e gestione degli edifici) per l’efficienza energetica e la tutela ambientale nel settore dell’edilizia residenziale, con particolare riferimento alle pratiche internazionali. La “Costruzione della Sostenibilità” rappresenta una sintesi dei principali risultati del Progetto 1. 2. lo studio del potenziale di abbattimento dei gas serra del settore dell’edilizia residenziale cinese, con particolare riferimento allo sviluppo dei CDM Program of Activities, in linea con l’evoluzione del Protocollo di Kyoto, e alla loro implementazione pratica. 3. lo sviluppo, come dimostrativo delle prime due attività, della progettazione e costruzione di un complesso residenziale dimostrativo (Energy Efficient Ecological Village: 3E Village). Descrizione del Progetto 3: Progettazione e realizzazione del 3E Village (Energy-Efficient Ecological Village) Il 3E Village è un progetto a scala urbana che prevede la costruzione di circa 1100 unità abitative nella periferia nordest di Pechino, nelle immediate vicinanze del V anello. L’obiettivo è quello di sviluppare un nuovo modello di quartiere sostenibile, in cui la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti sia associata alla massimizzazione del confort e della vivibilità. Nella sua realizzazione verrà fatto largo uso di tecnologie/materiali Italiani al fine di favorire la loro penetrazione nel settore edilizio cinese. L’intervento prevede la costruzione di 11 blocchi di abitazioni con due altezze tipo di 6 e 8 livelli fuori terra. Il quartiere è interamente pedonale e cinto da un percorso carrabile che garantisce l’accesso ai parcheggi interrati degli edifici. La forma allungata del lotto è movimentata dall’andamento sinuoso dei due percorsi a terra, mentre l’andamento monotono e ripetitivo degli edifici nel contesto circostante è corretto dalla disposizione organica e irregolare dei nuovi edifici. La linea morbida si avvolge su se stessa e assume l’aspetto del DNA, con le due eliche che si intrecciano e individuano i tre punti nodali dell’insediamento. Le aree comprese tra le eliche costituiscono i principali spazi pubblici, ovvero tre piazze, collegate tra loro in una sequenza strada-piazza che ricorda gli schemi urbani tradizionali italiani. Gli spazi pubblici per essere attrattivi durante tutto l’anno saranno a clima mitigato. Il verde rappresenta un elemento strutturale del progetto che dagli spazi aperti si diffonde in tutto il lotto d’intervento. La forma degli edifici deriva dal loro orientamento, e gli involucri si differenziano in funzione dell’orientamento. È stato progettato un nuovo involucro tecnologico, che realizza intorno all’edificio un sistema bioclimatico modulare di pareti selettive (diverse in funzione dell’orientamento), in modo da ottimizzare gli scambi termici dell’edificio con l’ambiente esterno. Tutte le soluzioni proposte sono caratterizzate da costi contenuti e da un elevato rendimento energetico e semplice replicabilità.

3E Village: an example In 2008, the Italian Ministry of the Environment, with the Chinese Ministry of Science and Technology launched an Activity Program to reduce greenhouse gas emissions in China’s residential building industry. The program consists of the following three different, interconnected Projects: 1. the development of new standards and guidelines (on the level of building design, construction and operation) for energy efficiency and environmental protection in the residential building industry, with focus on international practices. The “Construction of Sustainability” summarizes the main results of Project 1. 2. Study of the potential to decrease greenhouse gas emissions in the Chinese residential building industry, with focus on the development of the CDM Program of Activities in keeping with the development of the Kyoto Protocol, and their practical implementation. 3. development, as a demonstration of the first two activities, of the design and building of a showcase residential complex (Energy Efficient Ecological Village: 3E Village). Description of Project 3: Design and construction of the 3E Village (Energy-Efficient Ecological Village) The 3E Village is an urban scale development including 1100 residential units, in the north-west suburbs of Beijing, in an area located in the surroundings of the V ring. Its construction will make wide use of Italian technologies and materials to foster their diffusion in the Chinese building industry. The project proposes a new model of sustainable building, where reducing energy consumptions and polluting emissions are associated with maximizing comfort and liveability. The Project 3 counts 11 building blocks between 6 and 8 storeys maximum. The village is designed as entirely pedestrian and green island, edged along its perimeter by a service road which distributes the access to the underground car parks of each building block. The elongated shape of the plot is enlivened by the winding ground tracks, while the unexciting and repetitive appearance of the buildings in the surrounding context is corrected by the organic and irregular placement of the new buildings. The soft line winds up on itself and takes up the aspect of DNA, with two helixes that interlace and mark the three nodal points of the village. The areas included between the helixes constitute the main public spaces, which are the three squares, connected to one another in a road-square sequence that reminds Italian traditional urban schemes. Public areas to remain attractive during the whole year will be mitigated. Green areas are a structural element of the project that from open spaces spreads into the whole intervention plot. The buildings shape originates from their orientation, such as the envelope is different according to orientation. A new technological envelope has been devised, creating a modular bioclimatic system of selective façades (different depending on the orientation), thus optimizing thermal exchanges between the building and the environment. All building solutions are low cost, have high energy performance and are easy to replicate.

fourth floor plan 54

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la normativa energetica

Ennio Menotti

Premessa L’evoluzione normativa a livello europeo (Direttiva CE 2002/91/CE) in materia di risparmio energetico ha comportato la necessità di aggiornamento della legislazione italiana, ferma ancora alla Legge 10/91 e ai suoi decreti attuativi. È cresciuta, contestualmente, una maggiore sensibilità sulle tematiche ambientali ed energetiche, sviluppatasi attraverso un’ampia gamma di iniziative individuali, locali e a carattere volontario, come il protocollo CASACLIMA, il SACERT, il protocollo ITACA, le Disposizioni inerenti all’efficienza energetica in edilizia della Regione Lombardia, la Delibera dell’Assemblea Regionale n°156/08 del’Emilia Romagna,ecc. Il quadro normativo > Ambito comunitario Il tema del risparmio energetico e del contenimento dei consumi è stato affrontato a livello europeo attraverso la promulgazione di linee programmatiche da recepire all’interno della legislazione degli Stati membri, contenenti misure atte a migliorare i rendimenti energetici dei fabbricati di nuova costruzione ed esistenti. La direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sul rendimento energetico nell’edilizia del 16 dicembre 2002, pubblicata sulla G.U.C.E. del 4 gennaio 2003, relativa al rendimento energetico nell’edilizia, fissa una serie di linee-guida, cui i diversi Paesi membri dovranno adeguarsi promulgando un’apposita legislazione o adeguando quella esistente nei seguenti ambiti di intervento: • il clima; • le tipologie edilizie; • le tecnologie e le pratiche costruttive; • la sensibilizzazione dei cittadini; • le abitudini e l’atteggiamento dei consumatori; • il quadro legislativo esistente e la sua articolazione nazionale-regionale-locale. Rientrano nel campo di applicazione tutti gli edifici di nuova costruzione e quelli esistenti con l’esclusione di: - edifici storici ad alto valore artistico, - poli industriali, i luoghi di culto, - edifici agricoli non residenziali, - fabbricati indipendenti con metratura inferiore a 50 mq. La direttiva introduce il concetto di “Certificazione Energetica” quale strumento di fondamentale importanza per il monitoraggio delle prestazioni energetiche del panorama edilizio nuovo ed esistente e demanda agli Stati membri le modalità applicative e le metodologie di calcolo del rendimento e dei fabbisogni energetici. > Ambito nazionale Di seguito, dunque, si riporta sinteticamente un panorama delle leggi e/o regolamenti nazionali, regionali e/o locali. > Dlgs.192/05 – Dlgs.311/06 L’Italia ha recepito quanto sancito dalla suddetta direttiva 2002/91/CE, emanando il Dlgs.192/05 “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia”. Tale decreto, integrato successivamente dal Dlgs.311/06, rappresenta il quadro di riferimento dei principi di valutazione energetica di un edificio, demandando al D.P.R n° 59 del 25 Giugno 2009 il compito di stabilirne le specifiche di attuazione. Rientrano nel campo di applicazione del suddetto decreto, tutti gli edifici sia di nuova costruzione sia quelli esistenti da ristrutturare con esclusione degli edifici storici ad alto valore artistico, i poli industriali, i luoghi di culto, gli edifici agricoli non residenziali e i fabbricati indipendenti con metratura inferiore a 50 mq. Il D.L.G.S fissa le caratteristiche termiche minime dei componenti costituenti l’involucro edilizio nonché i rendimenti minimi di impianto. Una delle principali innovazioni introdotte in materia di rendimento energetico è costituita dalla certificazione energetica; che fissa l’obbligo di allegare il certificato energetico (o attestato di qualificazione energetica) nei contratti di compravendita e/o di locazione a cura dei proprietari dell’immobile. In mancanza di tale adempimento il contratto stipulato è ritenuto nullo. • Il “Certificato Energetico” è redatto dal “certificatore”, soggetto terzo alla progettazione e realizzazione dell’immobile abilitato secondo quanto definito dalle singole regioni. La certificazione energetica è requisito indispensabile per poter accedere a qualsiasi tipologia di finanziamento e incentivo pubblico;

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Introduction Regulations regarding energy savings on a European level (CE Directive 2002/91/CE) led to the need to update the Italian legislation, as it had stopped with Law 10/91 and its implementation decrees. At the same time, sensitivity has increased about environmental and energy issues, developing through a large array of individual, local and voluntary initiatives, such as the CASACLIMA protocol, the SACERT, the ITACA protocol, the provisions for energy efficiency in building of the Region of Lombardy, the resolution of the regional assembly no. 156/08 of Emilia Romagna, and so forth. Regulatory framework > European Union The issue of energy savings and consumption control has been addressed on the European level by issuing programmatic guidelines to be received within the legislation of Member States. These guidelines include measures that aim to improve the energy performance of new and existing buildings. The 2002/91/CE Directive of the European Parliament and Council on the energy performance of buildings from December 16, 2002, published in the G.U.C.E. of January 4, 2003 about energy performance in construction, establishes a series of guidelines to which the Member States must adhere, enacting specific legislation or adapting their existing legislation in the following areas: • climate; • building types; • building techniques and practices; • public awareness; • consumer habits and attitudes; • existing legislative framework and its national-regional-local organization The field of application applies to all new and existing buildings, excluding: - historic buildings with special architectural merit, - industrial sites, places of worship, - non-residential agricultural buildings, - stand-alone buildings with a total useful floor area of less than 50 sqm. The directive introduces the concept of “Energy Certification” as an essential tool for monitoring energy performance in new and existing buildings. It delegates to Member States the implementation modes and methods for calculating energy performance and needs. > National Below is a brief overview of national, regional and/or local laws and regulations. > Dlgs.192/05 – Dlgs.311/06 Italy received the above-mentioned Directive 2002/91/CE by issuing Dlgs.192/05 “Implementation of Directive 2002/91/CE regarding energy performance in buildings”. This decree, which was later supplemented by the Dlgs.311/06, is a guiding framework for the principles of the energy assessment of a building, assigning to D.P.R no. 59 of June 25 2009 the establishment of the implementation specifications. The application field of this decree includes all buildings, both new and existing buildings to be renovated, with the exclusion of historic buildings with high architectural merit, industrial sites, places of worship, non-residential agricultural buildings and stand-alone buildings less than 50 sqm in area. The D.L.G.S. sets the minimum thermal performance of components of the building envelope as well as the minimum performance of the system. One of the primary innovations introduced in the area of energy performance is energy certification, which makes it mandatory to include an energy certificate (or energy qualification declaration) in sales and leasing contracts at the responsibility of the property owners. The contract is void without this certification. • The “Energy Certificate” is prepared by a “certifier”, a third party not involved in the design and construction of the property, whose qualification is determined by the individual regions. Energy certification is an essential requirement to access any kind of public financing or incentive; Dlgs.192/05 and Dlgs.311/06 (Appendix I point 12) introduce the requirement to use renewable energy sources, such as: • solar thermal, to cover at least 50% of annual energy needs to make sanitary hot water; • photovoltaic; however, it does not establish the application method, minimum specifications, technical and construction characteristics of systems of these requirements, delegating this information to the publication of specific implementation decrees that have not yet been issued.

Il Dlgs.192/05 e il Dlgs.311/06 (Allegato I punto 12) introducono l’obbligo di utilizzo di fonti energetiche rinnovabili quali ad esempio: • il solare termico, per la copertura di almeno il 50% del fabbisogno annuo per la produzione di acqua calda sanitaria; • il fotovoltaico; senza stabilire, però, le modalità applicative di tali obblighi, le prescrizioni minime, le caratteristiche tecniche e costruttive degli impianti e demandando tali informazioni alla pubblicazione di specifici decreti attuativi non ancora emanati. > Finanziaria La Legge Finanziaria del 2007, il relativo Decreto Attuativo del 19/02/2007 e la Legge Finanziaria del 2008/2009, introducono una serie di iniziative volte al risparmio energetico (Art.344-345-346347-348-349-350-351-352-353) quali ad esempio, la detrazione fiscale del 55% per gli interventi di ristrutturazione edilizia, l’installazione di caldaie a condensazione su impianti esistenti, la sostituzione di elettrodomestici in classe A e incentivano l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili quali il solare termico ed il fotovoltaico. Nella Legge Finanziaria del 2008 si prescrive, ai fini del rilascio del permesso di costruire, l’obbligo di installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica in tutti gli edifici di nuova costruzione in ragione di una produzione non inferiore a 1kW per ciascuna unità abitativa e/o 0,5 kW ogni 100 mq di edificio ad uso terziario (uffici, etc.). > Esperienze autonome volontarie A) La Provincia di Bolzano ha fatto della propria iniziativa volontaria (Casaclima) un regolamento obbligatorio a livello locale con procedure di classificazione energetica molto restrittive e vincolanti basate su: • costruzioni edili energeticamente efficienti; • ridotte perdite di calore; • uso passivo dell’energia solare; • utilizzo di un’impiantistica efficente. È importante evidenziare che la suddetta categoria energetica non viene assegnata solo sulla base del progetto architettonico ed impiantistico dell’edificio in oggetto, ma sull’edificio realizzato, attraverso una serie di sopralluoghi, campionamenti e test sull’involucro edilizio disperdente. B) SACERT Sulla scia della sempre più crescente consapevolezza nella Regione Lombardia del rispetto dell’ambiente e delle risorse energetiche disponibili, è nata un’altra iniziativa volontaria denominata SACERT. A differenza di altre iniziative già presenti da tempo a livello nazionale, il SACERT non certifica direttamente gli edifici ma crea le condizioni affinché la certificazione energetica diventi operativa attraverso il coinvolgimento di tutti gli operatori del processo edilizio. C) L’Assessorato “Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile” della Regione Lombardia ha redatto un documento intitolato “Disposizioni inerenti all’efficienza energetica in edilizia”, tuttora vigente e obbligatorio, che mira a promuovere un ulteriore significativo passo verso la certificazione energetica degli edifici e le lore prestazioni. Si dà avvio alla certificazione energetica a decorrere dal 1° settembre 2007 con gradualità temporale a seconda dell’intervento sul fabbricato; tale certificazione potrà essere redatta da tecnici appartenenti ad un elenco esclusivamente regionale di professionisti abilitati. E) La Regione Emilia Romagna ha pubblicato una Delibera dell’Assemblea Regionale il 04/03/2008 sancendo i criteri fondamentali e obbligatori per il patrimonio edilizio sia di nuova costruzione che esistente. F) Regolamento di Bioedilizia del Comune di Rimini. Molti altri comuni hanno emanato analoghi regolamenti che prevedono incentivi di varia forma, dall’incremento delle superfici utili alla riduzione degli oneri di urbanizzazione per interventi che presentano determinate qualità prestazionali. > Ambito internazionale La sempre più crescente sensibilità sulle tematiche ambientali ed energetiche ha portato 25 nazioni in tutto il mondo a collaborare attraverso un processo internazionale nato nel 1996 denominato “Green Building Challenge”, meglio conosciuto con l’acronimo GBC. Il GBC ha come obiettivo lo sviluppo e l’aggiornamento costante di uno standard per la valutazione della sostenibilità ambientale del costruito a livello internazionale; tutte le nazioni appartenenti al GBC,

> Financial The Financial Law of 2007, the related Implementation Decree of 19/02/2007 and the Financial Law of 2008/2009, introducing a series of initiatives for energy savings (Art.344-345-346-347-348-349350-351-352-353), such as the 55% tax deduction for renovation projects, installing condensing boilers on existing systems, replacing home appliances with class A appliances and incentivizing the use of renewable energy sources such as solar thermal and photovoltaic. The Financial Law of 2008, in order to receive a building permit, sets the requirement to install photovoltaic panels to produce electric energy in all new buildings for a production of no less than 1kW for every residential unit and/or 0.5 kW for every 100 sqm of utility buildings (such as offices). > Autonomous, voluntary initiatives A) The Province of Bolzano designed its own voluntary initiative (Casaclima), a regulation that is mandatory on the local level with energy classification procedures that are very stringent and binding, based on: • energy-efficient buildings; • reduced heat loss; • passive use of solar energy; • use of efficient systems. It should be emphasized that this energy category is not assigned only on the basis of the concerned building’s architectural and system design; it is also based on the completed building, through a series of site inspections, samplings and tests on the dispersions of the building envelope. B) SACERT In the wake of growing awareness in the Region of Lombardy regarding respect for the environment and available energy resources, another voluntary initiative called SACERT was established. Unlike other initiatives that have already been in effect nationally, SACERT does not directly certify buildings, but creates conditions for energy certification to become operative through the involvement of all players in the building process. C) The Council of “Networks, Public Utility Services and Sustainable Development” of the Region of Lombardy published the document, “Regulations regarding energy efficiency in building”, which is still in effect and mandatory, with the objective of encouraging a further important step towards energy certification of buildings and their performances. It implemented energy certification starting September 1 2007 with gradual application based on the construction on the building; this certification can be provided by specialists on an exclusively regional list of qualified professionals. E) The Region of Emilia Romagna published a decision of the Regional Assembly on 3/04/2008, establishing the basic, mandatory criteria for both new and existing buildings. F) Green Building Regulation of the Municipality of Rimini. Many other municipalities have issued similar regulations that provide various forms of incentives, from the increase in net useable area to the reduction of city fees for projects that have specific performance qualities. > International Growing awareness of environmental and energy issues has led 25 nations around the world to work together in an international process launched in 1996 called the “Green Building Challenge” better known by its acronym “GBC”. The GBC’s aim is to develop and maintain a standard for assessing the environmental building sustainability on an international level; all nations participating in the GBC have used a research process to develop an assessment tool called the “SB Method”, which can evaluate the environmental impact of a building during the various phases of its lifecycle by giving a performance score and resulting ranking on a quality scale. This method’s “international” character has allowed the individual participating nations to adopt analysis and energy certification tools in a completely autonomous way unique to them, adapted to each nation’s buildings and people, while maintaining common guidelines and environmental assessment and analysis criteria that are unequivocal and universally shared. > Certification organizations a) IISBE (International Initiative for a Sustainable Built Environment) Organization that manages and updates the SB Method. This is a non-profit organization whose objective is to disseminate the policies, methods and tools for promoting a sustainable built environment, in which public and private organizations participate,

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solar contribution

internat heat

ventilation

dispersions

winter energy consumption

hanno elaborato, attraverso un processo di ricerca, uno strumento di valutazione denominato “SB Method” che consente di effettuare la valutazione di impatto ambientale di una costruzione durante le diverse fasi del ciclo di vita attraverso l’attribuzione di un punteggio prestazionale e la successiva classificazione in una scala di qualità. Il carattere “internazionale” di questa metodologia ha consentito negli anni, alle singole Nazioni aderenti, di adottare strumenti di analisi e certificazione energetica in maniera del tutto autonoma e peculiare, ovvero adattata alle caratteristiche del proprio costruito e della propria popolazione, pur mantenendo linee guida comuni e criteri di analisi e valutazione ambientale univoci e universalmente condivisi. > Le organizzazioni di certificazione a) IISBE (International Initiative for a Sustainable Built Environment) Organizzazione che gestisce e aggiorna l’SB Method. È un’organizzazione non-profit volta alla diffusione di politiche, metodologie e strumenti per la promozione di un ambiente costruito sostenibile in cui partecipano organizzazioni pubbliche e private, quali, ad esempio, istituti di ricerca, università, costruttori, etc.) ; b) SBC (Sustaninable Building Council) L’applicazione dell’SB Method al territorio italiano è condotta da SBC Italia con la partecipazione ed il controllo di IISBE Internationale ed IISBE Italia; tale associazione, anch’essa non-profit ha l’obiettivo di gestire il sistema di certificazione della sostenibilità ambientale degli edifici, applicando l’SB Method al mercato immobiliare italiano, al fine di migliorarne il livello di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. SBC Italia è il Council Nazionale per l’edilizia sostenibile nato per l’iniziativa di rappresentanti di organizzazioni pubbliche e private di primo piano nell’ambito dell’edilizia sostenibile (Regioni, ITC CNR, Intesa San Paolo, ANCE, iiSBE Italia). SBC Italia, unitamente a CNR ed ITC, ha sviluppato il sistema di certificazione della sostenibilità delle costruzioni, denominato “Protocollo SBC”. SBC Italia fa parte della Sustanaible Building Alliance, neonata organizzazione a livello internazionale che funge da piattaforma tecnico scientifica per il mutuo riconoscimento dei sistemi di certificazione della sostenibilità ambientale a livello internazionale. In ambito internazionale sono già stati creati e consolidati diversi modelli di certificazione energeticoambientale, di cui i principali sono: • BREEAM (sistema britannico); • HQE (sistema francese); • DGNB (sistema tedesco); • VERDE (sistema spagnolo) • LEED: Leadership in Energy and Environmental Design adottato in USA dal Marzo 2000 esperienza dell’SB Method applicata al territorio statunitense e canadese, prevede un sistema di schede check list che porta ad una valutazione finale a punti; il sistema prevede modelli diversi a seconda del futuro utilizzo dell’edificio. In conclusione, dunque, certificare un edificio secondo il protocollo SBC equivale ad ottenere una certificazione riconosciuta dal BREEM, dall’HQE, dal DGNB e VERDE. > Sb method e protocollo sbc L’SB Method e quindi il Protocollo SBC si basa sul principio che la sostenibilità ambientale degli edifici debba consistere non esclusivamente sul consumo energetico annuo dovuto al riscaldamento invernale bensì su un’analisi dei suddetti edifici, tesa a minimizzare l’impatto del costruito sull’ambiente naturale in rapporto al territorio. Tale analisi, dunque, implica un’attenzione particolare mirata all’utilizzo delle risorse energetiche e delle materie, alla riduzione dei rifiuti e delle emissioni di CO2 in atmosfera, al recupero delle acque piovane e delle acque grigie. L’SB Method consente di effettuare la valutazione dell’impatto ambientale di una costruzione durante le diverse fasi del ciclo di vita attraverso l’attribuzione di un punteggio di prestazione e la successiva classificazione in una scala di qualità. È possibile certificare edifici con qualsiasi destinazione d’uso poiché la prestazione viene valutata rispetto alle principali problematiche relative alla sostenibilità del costruito dette “Aree Tematiche”,

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including research institutions, universities and builders. b) SBC (Sustainable Building Council) The application of the SB Method to Italy was effected by SBC Italia, with the participation and control of IISBE Internationale and IISBE Italia; this association, which is also non-profit, aims to manage the certification system of environmental sustainability for buildings, applying the SB Method to the Italian real estate market in order to improve the level of environmental, social and economic sustainability. SBC Italia is the national council for sustainable building founded on the initiative of representatives from public and private organizations active in sustainable building (including the Regions, ITC CNR, Intesa San Paolo, ANCE and iiSBE Italia). SBC Italia, together with CNR and ITC, developed a system for certifying the sustainability of buildings called the “SBC Protocol”. SBC Italia is part of the Sustainable Building Alliance, a newly-formed international organization that serves as a scientific and technical platform for the mutual recognition of environmental sustainability certification systems on an international level. Internationally, various models of energy/environmental certification have been created and developed. Some of the main ones are: • BREEAM (British system); • HQE (French system); • DGNB (German system); • VERDE (Spanish system) • LEED: Leadership in Energy and Environmental Design, adopted in the U.S. from the March 2000 application of the SB Method to the U.S. and Canada. It entails a system of checklists that lead to a final assessment score; the system includes different models according to the building’s future use. Certifying a building according to the SBC Protocol means obtaining a certification recognized by BREEM, HQE, DGNB and VERDE. > Sb Method and SBC Protocol The SB Method and, therefore, the SBC Protocol is based on the principle that buildings’ environmental sustainability should not be based only on annual energy consumption for winter heating, but rather on an analysis of the buildings that aims to minimize the impact of the building on the natural environmental in relationship to the local area. This analysis entails a specific attention to the use of energy resources and materials, reducing waste and CO2 emissions in the atmosphere, and recovering rainwater and gray water. The SB Method can assess the environmental impact of a building during the various phases of its lifecycle by attributing a performance score to it and resulting classification on a quality scale. Buildings for any type of use can be certified, as their performance is assessed in relationship to the primary problems of the building’s sustainability, called “Issue Areas,” which are: • impact on site; • resource consumption; • environmental loads; • quality of indoor environment; • quality of service; • socio-economic aspects.

ovvero: • impatto sul sito; • consumo di risorse; • carichi ambientali; • qualità dell’ambiente indoor; • qualità del servizio; • aspetti socio-economici; L’edificio può essere certificato nelle fasi di: a) progetto preliminare; b) progetto esecutivo; c) costruzione (As-built); d) esercizio (a distanza di 1 anno dal regolare utilizzo dell’edificio) A seconda della prestazione rispetto ad ogni criterio e/o sottocriterio, l’edificio riceve un punteggio che può variare da -1 a + 5; lo “0” è il benchmark, ovvero la perfomance minima accettabile determinata con norme, leggi nazionali e regionali, regolamenti locali, etc., oppure alla prassi costruttiva standard. Nella scala dei punteggi il “3” rappresenta la migliore pratica costruttiva disponibile, mentre il “5” l’eccellenza.

The building can be certified in the phases of: a) preliminary design; b) final design; c) construction (as-built); d) operation (within a year after the building’s regular use). Depending on the performance for each criteria and/or subcriteria, the building receives a score that can vary from -1 to +5; 0 is the benchmark, or the minimal performance acceptable determined by standards, national and regional laws, local regulations, etc., or by best building practices. On the scale of scores, “3” is the best available building practice and “5” is excellent.

-1

represents performance inferior to the norm and current best practice.

0

represents the minimum performance acceptable defined by existing laws or regulations, or if there are no pertinent regulations, by current practices.

1

represents a moderate improvement in performance compared to existing regulations and current practices.

2

represents an improvement in performance compared to existing regulations and current practices.

3

represents a significant improvement in performance compared to existing regulations and current practices. Considered the current best practice.

-1

rappresenta una prestazione inferiore allo standard e alla pratica corrente.

0

rappresenta la prestazione minima accettabile definita da leggi o regolamenti vigenti, o in caso non vi siano regolamenti di riferimento rappresenta la pratica corrente.

1

rappresenta un moderato miglioramento della prestazione rispetto ai regolamenti vigenti e alla pratica corrente.

4

represents a moderate increase over the current best practice.

2

rappresenta un miglioramento della prestazione rispetto ai regolamenti vigenti e alla pratica corrente.

5

represents a considerably advanced performance compared to the current best practices, of an experimental nature.

3

rappresenta un significativo miglioramento della prestazione rispetto ai regolamenti vigenti e alla pratica comune. È da considerarsi come la migliore pratica corrente.

4

rappresenta un moderato incremento della pratica corrente migliore.

5

rappresenta una prestazione considerevolmente avanzata rispetto alla pratica corrente migliore, di carattere sperimentale.

Le attività di certificazione sono interamente gestite da IISBE Italia con il supporto tecnico-scientifico di ITC e CNR. > Protocollo Itaca La metodologia dell’SB Method applicata agli edifici residenziali è denominata “Protocollo ITACA”. Il “protocollo ITACA” attualmente è: • strumento di valutazione di riferimento per il Piano Casa della Regione Piemonte e della Regione Marche; • linea guida per la valutazione della sostenibilità ambientale della Regione Toscana, Friuli Venezia Giulia e della Basilicata; • identificato come strumento di certificazione energetico ambientale della Regione Marche; • utilizzato in numerose applicazioni sia nell’ambito pubblico che privato per la realizzazione di nuovi edifici.

The certification is completely managed by IISBE Italia with the technical support of ITC and CNR. > ITACA Protocol The SB Method applied to residential buildings is called the “ITACA Protocol”. The “ITACA Protocol” is currently: • the standard assessment tool for the Housing Plans of the Region of Piedmont and the Region of Marche; • the guideline for assessing environmental sustainability for the Regions of Tuscany, Friuli Venezia Giulia and Basilicata; • identified as the tool for environmental energy certification for the Region of Marche; • used in many applications in public and private realms for building new buildings.

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schermature passive solari

Sergio Fabio Brivio

Fig 1 - Window without sun shading: summer

Uv (w/mq*K°)

Rs v

Ts v +

qi tot

qa

}

gv >50%

UNI EN 10077, UNI EN 410

Fig 3 - Window with external sun shading: summer

Uv (w/mq*K°)

Intro Non vi è ombra di dubbio circa il fatto che l’epoca attuale, in architettura, possa essere definita “l’era della trasparenza”. Negli edifici adibiti ad uso terziario e commerciale, soprattutto, il processo tecnologico di trasformazione della facciata, a scapito del ruolo e funzione classici, introduce a problematiche del benessere abitativo sempre più complesse. L’eccessivo ricorso ad ampie superfici vetrate, facciate continue con vetrate riflettenti, mina seriamente la qualità del comfort abitativo degli occupanti, costretti ad occupare spazi progettati per il lavoro o lo studio, spesso troppo caldi ed abbaglianti in primavera-estate e troppo male illuminati in inverno. Le normative vigenti, direttamente derivate da specifiche direttive Europee, quali la EN 12464 oppure il recentissimo D.P.R. 58/09 in attuazione dell’art.4 del 311/06, la Uni TS 11300 in recepimento della EN 13790, affrontano il tema del comfort e del risparmio energetico, anche sotto gli aspetti della riduzione dei carichi solari estivi, della distribuzione della luce diurna. Indicano al progettista le linee guida per una progettazione non solo più consapevole verso il fabbisogno d’energia dell’edificio ma soprattutto nell’intento di migliorare la qualità abitativa derivante da un benessere termico e luminoso più naturale per l’uomo e maggiormente sostenibile per l’ambiente.

Intro There is not a shadow of doubt that the current era, in terms of architecture, can be defined “the era of transparency”. In buildings, above all, used for tertiary and commercial purposes, the technological process of transforming the façade, to the detriment of classical role and function, introduces increasingly complex problems in terms of domestic wellbeing. The excessive resort to vast glazed surfaces, continuous façades with reflecting glass, seriously undermines the quality of comfort of the inhabitants, who are forced to occupy spaces designed for work or study, often too hot and bright in the Spring and Summer months and badly lit during Winter. The regulations in force, derived from specific European directives like the EN 12464 or the recent D.P.R. (Decree by the President of the Republic) 58/09, established by art.4 of 311/06, the Uni TS 11300 according to EN 13790, tackle the theme of comfort and energy-saving, also in terms of reducing summer solar load and distributing daytime light. They provide the architect with guidelines to a form of design that is not just more aware of a building’s need of energy, but above all, which aims to improve the quality of living through thermal comfort and light that is more natural to man and much more sustainable for the environment.

Prestazioni e parametri Per comprendere il comportamento di uno schermo solare occorre analizzare la situazione tipica di una vetrata investita dalla radiazione solare. Dato che non esistono vetri completamente trasparenti, quando una vetrata viene investita dalla radiazione solare si verificano tre fenomeni nell’ordine: la riflessione (Rs) di una parte, l’assorbimento (As) di un’altra porzione ed infine la trasmissione (Ts) diretta di una quota della radiazione solare. Il guadagno solare “solar heat gain” della vetrata è allora il risultato della somma tra due componenti della trasmissione energetica: la trasmissione primaria (Ts) ovvero la parte di radiazione trasmessa direttamente attraverso il vetro, e la trasmissione secondaria (qitot) dovuta all’energia assorbita (As) e ri-emessa (e) nell’infrarosso verso l’interno, come si evince dalla formula (1) e dallo schema di Fig.1. (1) gv = Tsv + qiv Il guadagno solare passivo si misura con il g value che si esprime in % o in frazione decimale compresa tra 0 e 1. Analogamente al vetro, anche per misurare le prestazioni termiche e luminose delle schermature solari, si utilizzano dei coefficienti: RsB,RvB,TsB,TvB, AsB (B sta per blind=tenda). Inizialmente questi valori venivano definiti e misurati secondo la stessa normativa1, ma in seguito alla crescente importanza raggiunta dai dispositivi di schermatura solare dal 2008 vengono definiti secondo la UNI EN 145002. La prestazione solare di un dispositivo di schermatura, viene individuata dal gtot, parametro che si calcola partendo dal gv del vetro abbinato, e dalle proprietà di riflessione, trasmissione ed assorbimento del materiale con cui è costruito il telo3 , combinate nelle formule della EN 13363.1-24. Questa norma, individua 3 diverse condizioni dello schermo rispetto alla vetrata: 1. tenda esterna 2. tenda interna 3. tenda integrata Grazie alle formule normalizzate della EN 13363, si riesce a determinare il gtot della combinata schermo+tenda, purchè parallelo al vetro. Pertanto non risulta corretto utilizzare tali formule, per calcolare il g tot di uno schermo inclinato rispetto al vetro o in proiezione d’ombra5. La norma infine prescrive anche che quando per pubblicare i valori prestazionali di un telo, questi debbano necessariamente sempre fare riferimento anche alle caratteristiche della vetrata utilizzata in combinazione6. Le schermature esterne, sono quelle che offrono la prestazione migliore, raggiungendo valori di g tot inferiori a 0,1 (tipicamente compresi tra 0,15-0,2). Questo perchè come si evince dallo schema in fig. 3, la tenda posta davanti al vetro non solo intercetta prima la radiazione solare, ma riesce a disperdere in larga parte la quota di energia assorbita dal telo (qi tot) ri-emettendola nell’ambiente esterno. Una schermatura interna, posta invero dietro la vetrata, presenta invece valori di g tot tipicamente superiori a 0,4. Questa differenza, è dovuta al fatto che l’energia assorbita dal telo (qitot) viene ri-emessa nell’ambiente interno, innalzando il guadagno solare passivo. (fig. 4) In inverno di giorno e di notte (fig.5), invece una schermatura solare può rappresentare un valido aiuto a ridurre le dispersioni termiche attraverso i vetri7. Infatti lo schermo, posto in vicinanza al vetro, crea di fatto uno strato d’aria isolato, che riduce la dispersione termica. In questo caso una tenda interna si rivela più performante rispetto ad una esterna.

Performance and parameters In order to understand the behaviour of a sunscreen, we must analyse the typical situation of a window through which the sun radiates. Given that there do not exist completely transparent windows, when sun radiates through a window three phenomena occur in the following order: the reflection (Rs) of a part, the absorption (As) of another portion and lastly the direct transmission (Ts) of a part of solar radiation. The solar heat gain is therefore the result of the sum of two components of energy transmission: primary transmission (Ts), or rather the part of radiation transmitted directly through the glass, and secondary transmission (qitot) due to the energy absorbed (As) and re-emitted (e) in the infrared towards the interior, as illustrated by the formula (1) and in Fig.1. (1) gv = Tsv + qiv Passive solar heat gain is measured with the g value, which is expressed in % or in decimal fractions included between 0 and 1. Analogously, in order to measure thermal and light performance of sunscreens, the following coefficients are used: RsB,RvB,TsB,TvB, AsB (B stands for blind=canopy). Initially these values were defined and measured according to the same regulations1, but as a result of the growing importance achieved by sunscreen devices of 2008, they are defined according to the UNI EN 145002. The solar performance of a screening device is identified by the gtot, a parameter which is calculated starting from the gv of the glass, and by the properties of reflection, transmission and absorption of the material which the screen3 is made out of, combined in the formulae of the EN 13363.1-24. This regulation singles out 3 different conditions of the screen in relation to the window: 1. external blind 2. internal blind 3. integrated blind Thanks to the standardised formulae of the EN 13363, it is possible to determine the gtot of the combined screen+blind, as long as it is parallel to the glass. Therefore, it is not correct to use such formulae to calculate the gtot of a screen that is tilted in relation to the glass or projecting to provide shade5. The regulations also stipulate that when publishing the performance values of a screen, these must always refer also to the characteristics of the glazing used with it6. The external screens are those which offer the best performance, reaching values of g tot below 0.1 (typically ranging between 0.15-0.2). This is because, as we can see in fig.3, the blind placed in front of the glass not just intercepts solar radiation earlier, but disperses a large amount of energy absorbed by the fabric (qitot), re-emitting it into the outside environment. An internal screen placed behind the glass, on the other hand, presents gtot values typically higher than 0.4. This difference is due to the fact that the energy absorbed by the fabric (qitot) is re-emitted inside, increasing passive solar heat gain. (fig.4) In winter (fig.2), during both day and night (fig.5), a solar screen can instead represent a valid contribution to reducing thermal dispersion through windows7. In fact, the screen, placed near the window, creates a layer of insulated air, which reduces thermal dispersion. In this case, an internal blind appears to be more effective than an external one.

Rs ß

Rs v

Ts tot +

qi tot

qva

}

gtot

Risparmio energetico potenziale con le schermature Il vetro float8 chiaro, in uso comune in Italia, ha valori tipici di Ts pari a 85%, As 3% e Rs 12%, con un gv del 75% ed una trasmittanza termica di circa U 2,9 W/mq*K°. In estate una vetrata non può rappresentare da sola una buona soluzione di controllo solare (fig. 1). Data l’elevata trasparenza alla radiazione solare, è necessario accoppiare uno schermo adeguato da attivare al momento opportuno, riducendo l’apporto passivo responsabile dell’incremento della temperatura. In inverno invece quando il guadagno passivo solare diurno può contribuire ad aumentare la temperatura interna, riducendo il ricorso al riscaldamento artificiale, deve essere possibile liberare la vetrata dallo schermo. Pertanto la scelta di utilizzare vetrate chiare (g value > 0,7) accoppiate a dispositivi di schermatura mobile (tende) installate esternamente, permette di raggiungere un buon grado di protezione solare in estate (gtot <= 0,15) con la tenda abbassata, e di massimizzare il guadagno solare (gtot > 0,7) e luminoso in inverno con la tenda alzata. Tramite l’applicazione di adeguati dispositivi di schermatura solare si possono raggiungere significative riduzioni di fabbisogno energetico per il raffrescamento estivo. Alla latitudine di Roma ad esempio, l’installazione di tende esterne permette di ridurre di circa l’80% il ricorso alla climatizzazione artificiale, con un risparmio di circa 40Kwh/mq*a9. Laddove sussistono invece vincoli od ostacoli tecnici all’installazione delle schermature esterne, può sempre essere utile ricorrere ai dispositivi integrati nel serramento od alle tende interne, il cui contributo in termini di abbattimento dei fabbisogni energetici, pur se di minore grandezza è sempre utile e significativo. Non va infine dimenticato che spesso può rivelarsi vincente utilizzare due strati di schermatura, uno più esterno per regolare il calore entrante dalla facciata, l’altro interno per regolare adeguatamente il flusso luminoso naturale, riducendo quindi il ricorso all’illuminazione artificiale diurna.

<25%

L’importanza delle schermature nella ricerca dell’efficienza e risparmio energetico in edilizia, è stata sancita anche nella legislazione nazionale e regionale. Il recente DPR 59/09 relativo alle disposizioni per l’attuazione dell’art. 4 del Dlgs. 311/06 detta infatti al comma 19 per le nuove realizzazioni, e al comma 20 per le ristrutturazioni, la necessità per il progettista di provvedere a valutare puntualmente i dispositivi schermanti esterni od interni. Il decreto però equipara alle schermature solari i sistemi filtranti e le vetrate riflettenti (con gv < 0,5)10. Questi sistemi di riduzione del carico solare alternativi alle tende, filtrano staticamente la radiazione solare per mezzo di film polimerici o pellicole colorate e riflettenti, da applicare direttamente sulla superficie vetrata. Il risultato progettuale in termini di benessere e comfort non può essere lo stesso. La capacità schermante delle vetrate riflettenti o selettive esistenti, può raggiungere valori di abbattimento del guadagno solare interessanti in estate (gv < 0,4) ma a totale discapito della trasparenza luminosa (Tv < 0,6). Il fattore schermante così ottenuto, modificando permanentemente la natura della vetrata, rimane statico rispetto al mutare delle condizioni ambientali (angolo solare, condizioni meteo, stagionalità), e potrebbe rivelarsi inadeguato nei mesi invernli caratterizzati da angoli solari bassi e radenti. Ciò nonostante il Decreto attuativo, lascia al progettista la possibilità di sostituire le schermature, soprattutto nelle ristrutturazioni, purchè in presenza di vetrate esistenti ad elevata protezione solare (gv <0,5).

>40%

Potential energy saving with sunscreens The clear float8 glass, commonly used in Italy, has typical values of Ts equivalent to 85%, As 3% and Rs 12%, with a gv of 75% and thermal transmission of about U 2.9 W/sq.m * K°. During the summer, a window cannot represent alone a good solution for solar control (fig.1). Given the high transparency to solar radiation, it is necessary to combine an adequate screen that can be put into use when needed, reducing the passive supply that is responsible for temperature increase. During the winter, on the other hand, when the daily passive solar heat gain can contribute to increasing the inside temperature, reducing the need to resort to artificial heating, there must be the possibility of freeing the window from the screen. Therefore, the choice of using clear glazing (g value > 0.7) combined with mobile screening devices (canopies) installed externally, allows a good degree of solar protection during the summer (gtot <= 0.15) with the canopy lowered, and the maximisation of solar heat and light gain (gtot > 0.7) during winter with the canopy raised. By applying adequate sunscreen devices, it is possible to achieve considerable reductions of energy for cooling down during summer months. At the latitude of Rome, for instance, the installation of external canopies reduces by about 80% the probability of resorting to air-conditioning, with saving of about 40Kwh/sq.m*a.9 On the other hand, where there are technical obstacles to installing external screens, it can be useful to use devices integrated into the windows, or internal blinds whose contribution in terms of reducing energy requirements is still significant. Often effective is the use of two layers of screening, an outer one to regulate the heat entering from the façade and an internal one to adequately regulate the natural flow of light, hence avoiding the need for artificial light during the daytime.

UNI EN 13363-1

Fig 4 - Window with internal sun shading: summer

Rsv qva

Rs ß

Ts tot +

qi tot

}

gtot

UNI EN 13363-1

Fig 5 - Window with internal sun shading: winter, night

Uv (W/mq*K°)

The importance of sunscreens in the quest for efficiency and energy-saving in building has also been ratified in national and regional legislation. The recent DPR 59/09 relative to the provisions for putting into effect article 4 of Dlgs. 311/06 dictates in paragraph 19 for new projects, and in paragraph 20 for restoration work, the designer’s need to accurately assess external or internal screening devices. The decree, however, equalises sunscreens to filtering systems and reflecting windows (with gv < 0.5)10. These systems of reducing solar load, alternatives to canopies, statically filter solar radiation through means of polymeric or coloured and reflecting membranes, to be applied directly to the glazed surface. The result in terms of wellbeing and comfort cannot be the same. The screening capacity of the existing reflecting windows can reach interesting values of reduction in solar heat gain during summer months (gv < 0.4), but greatly to the detriment of light transparency (Tv < 0.6). The screening factor thus obtained by permanently modifying the nature of the window, remains static in relation to the changing environmental conditions (solar angle, weather conditions, seasons), and could be inadequate during winter months when the sun is low in the sky. Nevertheless, the current Decree offers the designer the possibility to substitute screens, above all in restoration projects, as long as there are existing windows with high solar protection (gv < 0.5).

UNI EN 10077

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Louvers in Canadian red cedar, New Street Sq., London, 2006 Studio Bennetts & ass. on the right: screen with oriented louvers, Gasper Highschool Bressanone (Bz) 2008, Studio Keller; glass integrated Venetian curtain.

Tipologie esistenti La differenziazione principale riguarda la loro installazione rispetto alla vetrata, e si possono suddividere in: schermature esterne, schermature interne e integrate nel serramento. Soluzioni esterne • sistemi fissi: brise-soleil a pale orizzontali, griglie e sporti • sistemi mobili: frangisole a lamelle orientabili, poste in verticale od in orizzontale, tende avvolgibili a caduta, guidate, a bracci estensibili • coperture tessili, tenso-strutture e pergole Soluzioni interne • sistemi a lamelle orientabili, alla veneziana o verticali • sistemi avvolgibili, oscuranti o filtranti, guidate • sistemi a caduta, pacchetti, plissettate • sistemi a traslazione, arricciate e pannelli scorrevoli Soluzioni integrate nel vetro • sistemi a micro-lamelle orientabili alla veneziana • sistemi avvolgibili

Existing typologies The main differentiation regards their installation in relation to the window. They can be divided into: external sunscreens, internal sunscreens and integrated into the window. External solutions • fixed systems: brise-soleil with horizontal louvers, grilles and projections • mobile systems: screens with louvers that can be orientated, positioned vertically or horizontally, rolling canopies on sliding guides, with extendable arms • fabric coverings, tensile structures and pergolas Internal solutions • systems with louvers that can be orientated, Venetian blinds or vertical louvers • rolling, filtering systems on sliding guides • systems that can be pulled down vertically, pleated • systems with sliding panels Solutions integrated into the window • Venetian blinds with micro-louvers that can be orientated • Rolling systems

Conclusioni Il parco edilizio europeo, e quello italiano in particolare, sono responsabili del 40% dei consumi di energia primaria, e di conseguenza delle emissioni di gas serra. In un’ottica di contenimento delle emissioni, per mitigare le dinamiche clima-alteranti in atto, e alla ricerca di un ri-equilibrio tra le fonti di energia disponibili e gli impieghi primari, il miglioramento dell’efficienza energetica in edilizia è divenuta parte integrante della politica energetica della UE prima e dell’Italia poi. La direttrice primaria dell’azione di contenimento dei consumi, appare ancora troppo sbilanciata verso il contenimento delle dispersioni, frutto dell’eredità culturale Nord europea, prevalentemente premiante gli interventi strutturali a vantaggio dell’isolamento (vetrate isolanti, cappotti, sottofondi). Comincia comunque da qualche tempo a prendere corpo un approccio culturale e progettuale attento alla riduzione dei carichi solari, unitamente alla consapevolezza che una buona quota di recupero di efficienza, può avvenire attraverso il miglioramento del rapporto tra superficie vetrata e guadagno solare passivo sia in estate che in inverno. Le schermature solari, e più in generale i dispositivi di protezione solare, esterni e dinamici11, che siano in grado di controllare la quantità di radiazione solare incidente sull’involucro, rappresentano quindi la migliore risposta per il progettista impegnato nel controllo delle dinamiche solari e luminose dell’edificio.

Conclusions The European building sector, and the Italian one in particular, are responsible for 40% of primary energy consumption, and consequently the emissions of greenhouse gas. With a view to containing the emissions, mitigating the dynamics of the changing climate and pursuing a re-equilibrium between the available energy sources and primary uses, improving energy efficiency in building has become an integral part of the EU’s and subsequently Italy’s energy policies. The primary policy of containing consumption still appears a little too unbalanced with regard to containing dispersion, a result of North European heritage, predominantly rewarding structural interventions orientated towards insulation (insulating windows, external insulation, insulation packages). What starts to take shape, therefore, is a cultural approach that is attentive to the reduction of solar load, achieved by improving the rapport between the glazed surface and passive solar gain both during summer and winter. Sunscreens, and more generally, external and dynamic sun protection devices, which are able to control the quantity of solar radiation on a building’s outer shell, therefore represent the best option for a designer in his or her endeavour to control the building’s dynamics in terms of luminosity.

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Riferimenti Normativi UNI EN 13659:2009 Chiusure oscuranti – Requisiti prestazionali compresa la sicurezza UNI EN 13363-1:2008 Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate – Calcolo della trasmittanza solare e luminosa – Parte 1: Metodo semplificato UNI EN 13363-2:2006 Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate – Calcolo della trasmittanza solare e luminosa – Parte 2: Metodo di calcolo dettagliato UNI EN 14501:2006 Tende e chiusure oscuranti – Benessere termico e visivo – Caratteristiche prestazionali e classificazione UNI EN 13561:2004 Tende esterne – Requisiti prestazionali compresa la sicurezza. Norma ritirata e sostituita da UNI EN 13561:2009 UNI EN 14500:2008 “Tende e chiusure oscuranti – Benessere termico e visivo” – Metodi di prova e di calcolo UNI TS 11300: 2008- 1 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale“ Uni EN 410:1998 “Vetro per edilizia - Determinazione delle caratteristiche luminose e solari delle vetrate.” Note 1 UNI EN 410: 1998 “Vetro per edilizia - Determinazione delle caratteristiche luminose e solari delle vetrate”. 2 UNI EN 14500:2008 “Tende e chiusure oscuranti – Benessere termico e visivo” – Metodi di prova e di calcolo. 3 Il telo è il corpo schermante vero e proprio, sia tessile che solido (lamelle, stecche, lastre). 4 EN 13363.1-2 Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate; calcolo della trasmittanza totale e luminosa, metodo di calcolo semplificato-metodo di calcolo dettagliato. 5 Per una valutazione qualitativa della prestazione delle schermature inclinate o in aggetto, vedasi la UNI EN 14501: 2006, all. A. 6 Tipicamente sono 4 le vetrate individuate, per una loro descrizione completa vedasi UNI EN 13363-1 all. A. 7 UNI EN 10077-1: 2007 “Prestazione termica di finestre, porte e chiusure oscuranti - Calcolo della trasmittanza termica - Parte 1: Generalità”. 8 Float, da floating (fluttuante in inglese) termine che si riferisce alle tecniche di produzione delle lastre di vetro piano su un bagno di piombo fuso. 9 ESCORP, Risparmio Energetico Potenziale dalle Schermature Solari nella UE 25,Physibel dr. P.Standaert per Es-So 2006, disponibile su www.es-so.com e in versione italiana su www.assites.it. 10 D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59 Regolamento di attuazione dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n.192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia. Commi 19 e 20. 11 “Dispositivi di schermatura solare dinamici sono in grado di modificare i parametri di risposta al variare delle condizioni di irraggiamento, durante il giorno, i mesi e le stagioni”. Dlgs. 311/06, All.A.

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Sergio Fabio Brivio

Sergio Fabio Brivio

BRIVIO CAMBIO

Regulations UNI EN 13659:2009 Sunscreens – Requisites in terms of performance including safety UNI EN 13363-1:2008 Sun protection devices combined with windows – Calculation of solar and luminosity transmission – Part 1: Simplified method UNI EN 13363-2:2006 Sun protection devices combined with windows – Calculation of solar and luminosity transmission – Part 2: Detailed method of calculation UNI EN 14501: 2006 Canopies and sunscreens – Thermal and visual wellbeing – Characteristics of performance and classification UNI EN 13561: 2004 External canopies – Requisites in terms of performance including safety. Regulation withdrawn and substituted by UNI EN 13561:2009 UNI EN 14500:2008 “Canopies and sunscreens – Thermal and visual wellbeing” – Methods of trial and calculation UNI TS 11300: 2008-1 Performance in terms of building’s energy – Part 1: Determining the need for thermal energy in the building for air-conditioning during summer and winter UNI EN 410:1998 “Glass in building – Determining the window’s characteristics in terms of luminosity”. Note UNI EN 410: 1998 “Glass for building – Determination of light and solar characteristics of windows.” UNI EN 14500:2008 “Blinds and shutters – Thermal and visual wellbeing” – Testing and calculation methods. 3 The screen may be fabric or solid (lamellae, louvers, plates). 4 EN 13363. 1-2 solar protection devices to apply to windows; calculation of total light transmission, simplified calculation method-detailed calculation method. 5 For a qualitative evaluation of the performance of tilted or projecting screens, see UNI EN 14501: 2006 attchmt. A. 6 There are typically 4 types of windows. For a complete description of them see UNI EN 13363-1 attchmt. A. 7 UNI EN 10077-1: 2007 “Thermal performance of windows, doors and blinds – Calculation of thermal transmission – Part 1: Generalities”. 8 Float, a term which refers to the techniques of producing glass plates on a bath of melted lead. 9 ESCORP, Potential Energy Saving with Sunscreens in the EU 25, Physibel dr. P. Standaert for Es-So 2006, available on www.es-so.com and in the Italian version on www.assites.it. 10 D.P.R. 2nd April 2009, no.59 Regulation of article 4, paragraph 1, lettera a) and b), of the decree of 19th August 2005, no.192, concerning directive 2002/91/CE on energy efficiency in building. Paragraphs 19 and 20. 11 “Dynamic Solar Shading devices are able to change parameters of response to changing conditions of irradiation, during the days, months and seasons“. Dlgs. 311/06, All.A. 1 2

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