w w w . t e a m p e n n i n g b a s i l i c a t a . I t
CuriositĂ , Cronache
di
Gara
e
News
dal
Mondo Western
Ph. B. Straziuso
e n z
Giovanna
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Piero
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Emidio
a
Oltre Il Fence Anno 1/ N. 0 in attesa di registrazione Pubblicazione mensile / Marzo 2014
Direttore Editoriale Piero Coviello
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e
Giovanni
Marta
Direttore Responsabile Giovanna Laguardia Progetto Grafico Marta Pianta
a
Fotografia Giovanni Allegretti
l
Grazia
Redazione Giovanna Laguardia / giovlag@hotmail.com Piero Coviello / pierocoviello@libero.it Emidio Filace / emilmcfil@alice.it Grazia AbasciĂ / abagrazia@alice.it Marta Pianta / martapianta@gmail.com Giovanni Allegretti / milvus86@hotmail.com
Hanno collaborato a questo numero Mariarosaria Manfredonia Lorella Esposito
SOMMARIO EDITORIALE Le ragioni di un cambiamento Calendario GARE 2014 I CENTRI D’Arago Ranch BAREFOOT Cinquemila anni quasi sempre a piedi scalzi BASILICATA WESTERN STORY Quattro passi al galoppo nella storia EVENTI & TRADIZIONI La foresta che cammina TREKKING Il sentiero del vento ALLA RICERCA DEL GRANDE SPIRITO Enzo Braschi: un paninaro tra gli indiani RITRATTI WESTERN Intervista a Antonio Marmo SLIDING STOP, CHE PASSIONE Secondo clinic di Reining di Sergio Di Benedetto IPPOTERAPIA: OLTRE L’EQUITAZIONE Il cavallo fa bene, ecco perchè COUNTRY MUSIC Il Nashville Sound CAVALLI CAMPIONI Stylish Little John, un gigante a tutto gas SOS CAVALLI Dossier sulla setola - II parte RADUNI Arriva la primavera tutti in sella
EDITORIALE Un progetto ambizioso per superare tutte le diversità
Le ragioni di un cambiamento La South Italy Master Cup indossa la
casacca Fitetrec-Ante
AGENDA DEL MESE TEAM PENNING domenica16 Marzo Team Penning Sef-Italia -Categoria Open15pt iscrizioni 180€ a team rimborso spese 50% -Categoria Limited 9pt iscrizioni 120€ a team rimborso spese 50% Scuderia Vizzaccaro Quarter Horse Piedimonte San Germano (Fr) reining 17 Marzo Clinic con Max Ruggeri Horse Point Forenza salto ostacoli 21, 22 e 23 Marzo Stage di Salto ad Ostacoli tenuto da Giordano Cattapan, Cavaliere Internazionale, Istruttore di III° livello Fise e Chef de Piste. Allevamento delle Fiocche Serre (Sa) mostre 15 e 16 Marzo Radunbo supplementare stalloni cavallo Haflinger Centro di selezione equina Monticchio del Corpo Forestale dello Stato Sant’Andrea di Atella
Gli ultimi quattro anni spesi ad organizzare il campionato regionale di team penning, in solitudine o coadiuvato da un comitato organizzatore, ma sempre supportato dal migliore staff che avrei mai potuto desiderare, mi hanno fatto maturare la convinzione che la linea che stavamo seguendo negli ultimi anni non andava bene ed avrebbe portato il movimento da noi creato ad un implosione. Il movimento sarebbe imploso, nonostante gli sforzi di chi si è speso tanto per crearlo, sotto le spinte divergenti di veti, regole ed esigenze personali, necessari al fine di rendere possibile ed alla portata di tutti uno sport bellissimo e divertente . Negli anni trascorsi insieme ci siamo accorti che lo spirito di partenza che ci accumunava ha assunto sfaccettature diverse: chi ha continuato ad avere uno spirito puramente goliardico e partecipativo, dal quale peraltro è nato tutto, chi ha trovato stimolo nella competizione scervellandosi su come fare, chi pensa che a questo movimento è giusto partecipare perché ha interessi economici nel mondo cavallo. Tutte motivazioni giuste da uno
musica 15 Marzo Seconda gara di organetto Organizzato dall’associazione Il mondo dell’Organetto San Brancato di Sant’Arcangelo
o piu’ punti di vista.
22 Marzo Blue Cat Blues * Woods & Figs Tour 2014 * Move The Frog * Al Faro Village Via Carlo Armellini, 85100 Potenza
mi è stato illustrato e presentato da una persona entusiasta e capace,
Pero’ tante diversita’ vanno governate, ed è davvero difficile trovare una mediazione giusta ed equa ogni anno! Da organizzatore ho capito che non sempre ci sarei riuscito ed ho cercato rifugio in un progetto ambizioso che chiamata a dare una visione con regole piu’ eque (assicurandosi che vengano rispettate) al movimento piu’ importante in termini di seguito e di entusiasmo della monta americana in Italia.
Il progetto è ambizioso perché consiste nel mettere regole
eventuali nuovi comitati organizzatori.
uguali per tutti i campionati e special event, regolando
Saluto con l’augurio al referente Stock performances
l’assegnazione dei rating con un automatismo (fine delle
Fitetrec-Ante che queste scelte servano ad unificare il
interpretazioni e scuole di pensiero), limitando gli ingressi
movimento, perché solo uniti otterremo qualcosa
di cavalli per un maggior rispetto del benessere animale
Piero Coviello
(basta vedere cavalli stremati dopo 20 go), individuando categorie predefinite uguali
per tutti i campionati
(stimolando le regioni a comporre squadre competitive entro tali limiti al fine di trovarsi pronti per la coppa delle regioni) , mettendo un limite agli ingressi per cavaliere in ogni categoria, creando, insomma, un perimetro naturale che consentira’ di elevare il livello delle competizioni dando a tutti pari opportunita’. Lo spirito che mi ha spinto a cambiare idea su come dovesse essere organizzato il campionato South Italy è dettato dalla volonta’ di dare un contributo ad un progetto da me valutato in maniera positiva, progetto che credo, se si riuscira’ a portare a termine, dara’ lunga vita e soprattutto riciclo generazionale a questo sport. Ho rimesso il mandato ad organizzare il campionato regionale, perché queste sono valutazioni personali, ed il percorso fatto fino ad oggi è stato frutto di valutazioni condivise con altri operatori del settore. Non volevo costringere nessuno a seguirmi in maniera forzata, lasciando campo libero ad
Giovanna Laguardia
I centri
Quel ranch
nel cuore del
Texas lucano
Centro ippico D’Arago, fra trekking e horsemanship
.
C’è un piccolo ranch in Val d’Agri, proprio nel cuore del Texas Lucano. E’
il centro ippico D’Arago, fondato circa tre anni fa da Giovanni D’Arago, trekker, horseman ed allevatore di Viggiano. Il centro, che ha sede in contrada Maglianese a Viggiano, è dotato di un campo all’aperto di 30x50 metri, di un campo coperto di 30x20, di una ventina di box e di alcune capannine con paddock. Giovanni D’Arago, titolare del centro, ha i brevetti di istruttore e formatore della Fitetrec Ante, ma da alcuni anni si è dedicato con grande passione all’aproccio etologico con il cavallo e con l’equitazione e segue il metodo Parelli, con l’obiettivo di conseguire il titolo di istruttore. Al D’Arago Ranch, in ogni caso, si segue con la stessa passione e motivazione qualsiasi branca dell’equitazione (a patto, naturalmente, di applicare i metodi etologici di doma
ed addestramento), dall’equitazione di
possesso del terzo livello, che si terrà
campagna, alle discipline americane,
dall’11 al 15 aprile. Un percorso, quello
fino al salto ostacoli. “L’attività
della doma etologica, che D’Arago ha
principale – spiega Giovanni D’Arago
intrapreso già da diversi anni e che
– è quella di organizzare trekking sulle
ora si sta concretizzando sempre di
montagne dell’Apennino Lucano, ma
più grazie ai frequenti contatti con Gigi
non è certo l’unica. Qualche anno fa ho
Pini. Ma le attività del D’Arago Ranch
anche preparato alcune allieve per il
non finiscono qui. Giovanni, infatti,
salto ostacoli e per due anni di seguito
ha anche un piccolo allevamento di
ho organizzato una corsa sul quarto di
cavalli Sella Italiani, di cui la puledra
miglio in contrada Cotura a Viggiano,
Black Magic è la punta di diamante,
con la partecipazione di trentacinque
avendo conquistato alla rassegna
cavalli. Un vero successo”. Giovanni si è
circoscrizionale Unire (Unione nazionale
cimentato anche nel team penning. Poi,
incremento razze equine), di Catanzaro
naturalmente, ci sono i corsi Parelli con
nel 2011 il terzo posto nella rassegna
l’istruttore certificato Gigi Pini. A metà
morfologica per i soggetti di un anno
dello scorso gennaio al D’Arago Ranch
e mezzo.
si è tenuto un corso che si è sviluppato
aggiunti gli altri prodotti del piccolo
dal primo livello (lavoro con il cavallo da
allevamento, Alexander e Sirius, che
terra) al terzo livello (lavoro in sella in
fanno tre anni quest’anno
free style, ovvero senza imboccatura). In primavera l’esperienza si ripeterà con un corso di secondo livello (da terra e in sella) e un programma di “colt start”, ovvero il primo approccio ai puledri, riservato ai cavalieri già in
.
A Black magic si sono
“
La struttura è dotata di due campi, box e capannine
”
Emidio Filace
BAREFOOT
Cinquemila anni
quasi sempre a piedi scalzi
Le basi storiche del barefoot secondo Carlo Faillace
.
Spinti dal desiderio di far conoscere la profonda cultura del professor Carlo Faillace, di
cui abbiamo già parlato in un precedente numero di Oltre il fence, abbiamo ritenuto opportuno ritornare su questa magnifica figura di studioso, pubblicando un articolo da lui scritto, tratto dal sito della BHI (Barefoot Horse Italy) di cui è stato cofondatore ed ispiratore, per illustrare le basi storiche della teoria del barefoot. <Da quando venne addomesticato, circa 5000 anni fa, il cavallo è stato adoperato dall’uomo, per la maggior parte di questo tempo, senza ferri. Markus Junkehnann, nel terzo volume della sua opera “Die Reiter Roms” (I Cavalieri di Roma) scrive: “Le grandi distanze percorse dalle cavallerie degli Sciti, dei Persiani, dei Macedoni e dei Cartaginesi durante le loro campagne militari (basti pensare alle battaglie di Alessandro Magno) dimostrano che la cavalleria, anche senza ferri, è capace di grandi imprese.” L’antichità greco-romana ignora l’uso del ferro inchiodato al piede. L’ipposandalo, tenuto al piede da lacci, ha funzione protettiva nei casi di lesioni agli zoccoli ed è da considerarsi come uno strumento della veterinaria di uso limitato a scopi terapeutici.
Non permetteva al cavallo altra andatura
2000 metri del Kentucky Derby ai 3.200
godevano in tutto l’impero le corse nel
se non il passo.
metri della Melbourne Cup. Siamo ben
Circo giustifica la quantità di ippodromi
Le dimensioni dell’arena del Circo
lontani, quindi, dalle distanze sulle quali
non solo costruiti a Roma, che da sola
sulla quale i cavalli correvano era di
erano costretti a correre i cavalli in epoca
ne contava cinque, ma ad Antiochia, ad
circa 650x220 metri. La “spina”, che
romana. Le corse moderne, inoltre, si
Alessandria, a Cesarea, a Bisanzio, in
la divideva in senso longitudinale,
svolgono su un fondo migliore. E’ chiaro
Nord Africa, in Spagna e in Portogallo.
separando le due piste, era lunga 233
che per partecipare a queste corse i
Il solo Nord Africa contava più di due
metri. Le iniziali dieci corse, che venivano
cavalli, allora come oggi, dovevano essere
dozzine di circhi. In Spagna e in Portogallo
disputate ad ogni riunione, divennero 24
preparati e allenati. Venivano sottoposti,
ce n’erano 21. Una iscrizione della metà
con Caligola e passarono da 30 a 48
perciò, a un notevole uso e logorio.
del secondo secolo d.C. (ILS, 5287)
sotto i Flavi. Ogni corsa comprendeva
Nella sua Ars Veterinaria, dedica diversi
riassume la carriera dell’auriga Diocle,
sette giri. Ciò significa che nel migliore
capitoli alle cure delle varie patologie
che, nell’arco di 24 anni, accumulò 1.462
dei casi i cavalli percorrevano una
e lesioni dei cavalli, specialmente di
vittorie su 4.257 corse. Dei vari cavalli
distanza di 3.200 metri. Questa, peraltro,
quelli adoperati nelle corse. Parla di
che adoperò nove ne fece vincitori di
è una ipotesi di perfezione impossibile
spalla, di gambe, di schiena, di strappi
cento corse ciascuno e uno di duecento.
da attuarsi. In realtà un buon auriga
muscolari, di garretti e di tendiniti. Di
Un suo contemporaneo, Aulus Teres, ha
riusciva a percorrere una distanza che si
problemi dei piedi non dice quasi nulla,
elencato 42 cavalli vincitori sulle mura
avvicinava ai 4.500 metri.
a meno che, come nel capitolo XV, non
dell’Adrianeo (Castel Sant’Angelo). Ci
Un auriga meno bravo, costretto sempre
parli delle cure necessarie a un piede
dice pure che ha portato due cavalli,
all’esterno della pista, percorreva anche
(zoccolo) che è stato lesionato da una
Callidromos e Hilarus, rispettivamente a
6.000 metri.
ruota. Ciò dimostra che il problema dei
100 e a 1000 vittorie. Pelagonio scrive
Le più importanti corse in piano moderne
piedi di per sé non era un problema. E’
che i migliori cavalli partecipavano
si svolgono su distanze che variano dai
chiaro che un piede forte e resistente è
ancora alle corse a 20 anni di età (Ars
caratteristica fondamentale di un buon
Vet. I).
cavallo, sia esso destinato alle corse
Oltre a questo uso “sportivo” del
che alla guerra o al trasporto. Senofonte
cavallo, c’era, naturalmente , l’utilizzo
suggerisce il metodo per mantenere
ben maggiore che se ne faceva in
solidi i piedi dei cavalli e così fa anche
guerra e nel lavoro dei campi. Le gesta
Columella, ma né loro né altri scrittori
della cavalleria romana o persiana o
come Catone o Varrone, che trattano del
sassanide, numidica ecc. dovrebbero
cavallo, sembrano essere preoccupati
essere note, almeno per sentito dire,
dalla fragilità come caratteristica del
anche a chi è meno colto. E’ inutile
piede.
soffermarcisi in questo momento. E’
La grandissima popolarità della quale
utile, invece, ricordare il Cursus Publicus
“
Una ricerca dello studioso pubblicata sul sito della Bhi
”
, cioè il servizio di corrieri istituito da
sicuro per combattere. Dai ritrovamenti
stabulazione nel castello in condizioni
Augusto, che si svolgeva su una rete
archeologici risulta che le prime staffe
restrittive e non naturali impediva al
stradale estesasi a 85.000 chilometri
erano in uso in Cina intorno al 322 d.C.
piede del cavallo dei nobili di funzionare
al tempo di Diocleziano. A distanze
In occidente la staffa non è in uso prima
in maniera ottimale. Ne conseguì un
stabilite erano collocate le “poste”
del VII secolo. La civiltà cinese, come
sistematico deterioramento del piede in
per il cambio dei cavalli. Erano di due
quella del mondo occidentale antico,
tutta l’Europa feudale. Altri aggiungono
tipi: le mansiones, distanziate tra loro
non sente la necessità di “inventare” la
che l’utilità del ferro stava nel fatto
da 32 a 48 chilometri, che offrivano
ferratura.
che i chiodi, che lo reggevano al piede
cavalli freschi e pernottamento, e le
Sembra quasi di udire il rimbombo della
del cavallo da battaglia, sporgevano in
mutationes, distanziate tra loro da 12 a
terra percossa dagli zoccoli sferrati
fuori, nella parte anteriore dello zoccolo,
20 chilometri, che servivano solo per il
di milioni e milioni di cavalli che per
come dei rostri, creando così ulteriori
cambio dei cavalli.
migliaia di anni hanno trasportato l’uomo
danni al nemico investito. Un’altra teoria
La nostra arroganza occidentale ci fa
in guerra, in caccia, in gare, in giochi, e
sostiene che la scoperta della cavalleria
spesso dimenticare le altre grandi civiltà
quant’altro. Se l’utilizzo del cavallo fosse
come grande forza d’urto grazie all’uso
che fanno parte della storia dell’uomo,
stato così condizionato da un piede
della staffa, che permetteva appoggio
come quella della Cina, che ha fatto
soggetto a facile logorio, come oggi
e stabilità in sella, fu causa di una
anch’essa grandissimo uso del cavallo
una mentalità ignorante e conservatrice
grande richiesta di cavalli. La grande
nella sua evoluzione storica. E’ alla
vorrebbe far credere, è veramente strano
produzione fu fatta a scapito della
Cina, infatti, che si devono tre delle
che il mondo antico non abbia cercato la
selezione e si dovettero usare cavalli con
più importanti invenzioni di carattere
soluzione di un così grave problema. La
difetti morfologici, che probabilmente
equestre: la staffa, il pettorale e il collare.
verità è che il problema non c’era e il
l’antichità avrebbe scartato, ai quali
Il sistema di bardatura cinese fu il primo
piede del cavallo non presentava altro
i fabbri medievali cercarono di porre
a utilizzare la forza del cavallo senza
cruccio oltre a quello di una normale,
rimedio. Non c’è alcuna prova, inoltre,
ostacolarne la respirazione, grazie al
periodica cura e manutenzione.
che vi siano stati allevamenti selettivi
collare rigido che poggiava sulle spalle
Quando nell’Alto Medioevo il ferro
per il mercato “cavalleresco” prima del
dell’animale e permise lo sviluppo di
chiodato fu introdotto, la sua adozione
1341.
veicoli a stanghe trainati da cavalli di
avvenne con estrema lentezza, il
Sta di fatto che i cavalli dei nobili
gran lunga più progrediti ed efficienti di
che dimostra che non fu visto come
furono i primi ad essere ferrati e non
quelli occidentali. Ci vollero, infatti, molti
l’invenzione da tutti attesa o la panacea
è difficile capire come, nel tempo,
secoli prima che il sistema di bardatura
dei problemi dei piedi dei cavalli. Venne
questa usanza, per scimmiottamento,
a pettorale e collare rigido arrivasse
dapprima applicato ai piedi dei cavalli dei
sia diventata una moda, che nessuno
in Europa. L’invenzione della staffa fu
“cavalieri” e solo a quelli che “il signore”
si è preso la briga di contestare fino
altrettanto importante: per la prima
adoperava in guerra. Una teoria sostiene
al diciannovesimo secolo. Nel 1809,
volta il cavaliere aveva un appoggio
che ciò avvenne perché una lunga
infatti, il dottor Bracy Clark, considerato
come una delle maggiori autorità di tutti i tempi nel campo della cura del piede del cavallo (vedi ciò che scrive di lui il dottor Doug Butler, una colonna della scienza veterinaria moderna, nella sua opera Principles of Horseshoing) scrisse: “Per oltre mille anni l’attuale pratica di ferrare i cavalli è stata seguita senza che la gente si rendesse conto che in essa potesse esservi qualcosa di sbagliato e di dannoso, anche se correttamente
eseguita.
Sebbene
incidenti e inequivocabili manifestazioni di sofferenza l’accompagnassero di continuo e fossero ben visibili agli occhi di chiunque, nessuno volle correre il rischio di riflettere su un argomento che appariva così astruso. Se qualcuno si azzardava a farlo si esponeva a dissenso e insolenze. I danni che da essa derivano sono sempre stati ignorati o negati e si è cercato di vincerli in ogni modo tranne che in quello giusto e naturale: quello, cioè, di rimuovere la causa. La quale causa è stata ugualmente incompresa sia dai più semplici che dai più istruiti. (Clark, Bracy: Podophtora.
.
Demonstration of a Pernicious Defect in the Principle of the Common shoe. Royal Veterinary College Library, London, 1829, p.2) “>
Emidio Filace
BASILICATA WESTERN STORY
Quattro passi
al galoppo nella storia
.
Lo spettacolo portato in scena nel 2007 da Giampiero Lancellotti
Agosto 2007: al Lancellotti Ranch, ad Agropoli assisto ad uno splendido spettacolo dal titolo
Pomeriggio Western. In questa breve cronaca il ricordo di una splendida domenica dove i cavalli e lo spettacolo da loro offerto hanno allietato il magnifico centro ippico campano. Tra il 535 e 553 con la guerra greco-gotica , i Bizantini alla ricerca di un luogo sicuro a sud di Salerno, dove poter difendersi, fortificarono Agropoli, ponendovi una loro roccaforte. Il borgo prese così il nome di Acropolis, ossia città posta in alto. Ed è in alto ad Agropoli, che è collocato il Lancellotti Ranch, proprio come una roccaforte. Contornato dal verde sgargiante della macchia mediterranea e dalle colture di ulivi, e vigneti. Il mare di un blu indaco e la spiaggia sabbiosa rendono il sito dove sorge il centro ippico molto affascinante. L’arena dove si svolge la manifestazione che vede il cavallo come unico indiscusso protagonista, viene innaffiata e l’odore che rilascia è simile a quello consegnatoci dal bagnasciuga. Senza neanche accorgermene, vengo catapultato in un’atmosfera quasi surreale: ragazzi e ragazze, vestiti
“
L’avventura millenaria
dell’uomo e del cavallo al lancellotti Ranch
”
da indiani nativi del Nord America,
un puzzle che armonicamente è
ad un pubblico di grandi e piccini.
gladiatori, una biga posizionata vicino
arrivato a tracciare un solco nella storia
Inseguendosi nell’arena, mimano un
ad un trailer, un buttero ed in fondo in
che unisce l’uomo ed il cavallo.
combattimento, ed alcuni dei cavalli
una recinzione poco distante, vedo dei
Una biga scortata da due centurioni
si coricano, facendo da scudo per
vitelli, ed un cowboy con il suo rope
a cavallo fa ingresso in arena, il
scherzare con una ragazza in abito
sottofondo musicale è in perfetta
da ballo spagnolo. Mi posiziono sulle
sintonia con la scena, le musiche
gradinate, mi viene dato il programma
sono quelle del film, il Gladiatore. Una
della giornata, e mi rendo conto che
scelta legata alle origini romane , che
tutti questi personaggi ci raccontano
tra il I secolo a.C. e il V secolo d.C.
come nei secoli il cavallo abbia sempre
erano presenti ad Agropoli, quando
accompagnato l’uomo dal lavoro nei
un piccolo porto era utilizzato anche
campi e con le mandrie, conducendolo
dalla vicina Paestum. Il pubblico
alla conquista di nuovi continenti.
numeroso applaude, nel frattempo altri
la volta di una prova di Barrel Racing
Difficile in poche ore raccontare con
personaggi si preparano a fare ingresso
e Pole Bending, da parte del giovane
uno spettacolo, la magia che ci lega al
in campo e riesco a scorgere un gruppo
ed abile Carlo Ariete. Si continua
cavallo, ma Giampiero Lancellotti, con
di cavalli e cavalieri vestiti da indiani
nello stile old west e chi meglio del
non pochi sforzi, è riuscito a comporre
nativi del Nord America, sfilare dinanzi
mitico cowboy Giuseppe Di Cerbo, che
sfuggire ai proiettili dei conquistadores, l’atmosfera si tinge ora di west e si respira l’aria delle praterie nord americane. Con tempismo e maestria la scena cambia di volta in volta, ed in un intermezzo, alcuni passi di line dance ci vengono offerti dai ballerini della Roland School di Agropoli. Ora è
insieme al bravo Antonio Pietropaolo
Le melodie di Enia, introducono in arena
scuola Spagnola, da sempre hanno
e Sibilla Castaldo, entusiasmano un
uno dei maggiori allevatori di cavalli
affascinato Giampiero Lancellotti, che
pubblico incantato dalla maestria dei
arabi, Bartolo Messina che fa ingresso
sfida se stesso, addestrando lo stallone
lanci del preciso rope che non sbaglia
con il suo HS Iboo, cavallo che in un
di razza Argentina, Ico de Plata, ed oggi
un colpo sui veloci vitelli messi a
numero davvero spettacolare riesce
in un magnifico spettacolo con la brava
disposizione del Lancellotti Ranch.
ad incantare il numeroso pubblico. Lo
ballerina Luana Lanza, entusiasma
Tocca ora ad un cavaliere, del sud della
stallone Arabo Egiziano, su comando
il pubblico che ammira ballare il
nostra penisola, ed alla sua cavalla
dell’istruttore, si inginocchia e poi si
cavallo, in perfetta sincronicità con la
di Persano, razza questa oggi in via
capovolge mostrandoci il suo ventre,
danzatrice di flamenco.
d’estinzione, Giovanni Pierri, ci mostra
sul quale Bartolo Messina si adagia.
A far mantener il fiato sospeso al
come questi splendidi animali hanno
Numero molto difficoltoso perché il
pubblico ci pensa il bravissimo Andrea
in passato, accompagnato nel lavoro
cavallo una volta rovesciato tende a
Andreuzzi, stuntman di fama nazionale,
con il bestiame i Butteri di Persano,
perdere il controllo.
che con i suoi cavalli in acrobazie al
ormai scomparsi del tutto. La voglia
Fa il suo passaggio in arena Borsalino
limite dell’equilibrio riesce a far saltare
di conservare una razza autoctona
Jei, un magnifico stallone Arabo che
i cavalli con delle corde infuocate,
e preservare le tradizioni che fanno
ci mostra le sue movenze, orgoglio
cavalca in piedi su ben due cavalli ed
parte del nostro patrimonio nazionale,
della VD Arabians di Sala Consilina.
ancora volteggia con estrema sicurezza
assolutamente non dovranno perdersi
Protagonista in questo momento il
sul suo cavallo Atos. Il silenzio del
nel tempo, ma vanno tutelate e
patron della manifestazione, Giampiero
pubblico, richiesto dallo speaker,
valorizzate in manifestazioni come
Lancellotti e Denny, il cavallo di razza
introduce in arena Safari, una zebra
queste.
Argentina, che indietreggia tra paletti
che addestrata dal bravo Giampiero
A dimostrazione sempre della bellezza
senza toccarli e mostra al divertito
Lancellotti si lascia cavalcare, stupendo
del cavallo salernitano, il Brigadiere
pubblico come sia bravo nel risolvere
l’incredulo pubblico del Lancellotti
dei Carabinieri Nicola Agresta, ci ha
semplici esercizi algebrici. Sempre
Ranch. Davvero un’impresa al limite
dato prova della versatilità di questa
allevato e domato dal bravo Bartolo
del reale, solo l’amore per questo
razza, nel salto ad ostacoli. A voler
Messina,
Cordobez,
animale, secondo il mio modesto
ricordare le incursioni dei Saraceni,
magnifico stallone Spagnolo Cartujano,
avviso, è l’ingrediente principe di
ad Agropoli, che realizzarono un ribàt,
cavallo che dà dimostrazione dell’alta
questa
ossia una potente base fortificata, ora
Scuola Spagnola.
di come un uomo possa entrare in
sulla scena fanno ingresso i cavalli
Le evoluzioni che vedono impegnati
sintonia perfetta con un animale
arabi, magnifici nelle loro movenze.
cavalli e cavalieri negli esercizi di alta
selvaggio come una zebra. E’ questo
fa
ingresso
magnifica
dimostrazione,
il numero finale di uno spettacolo che spazia nel mondo equestre a trecentosessanta gradi, ho respirato durante questo show, la voglia di fare, ed ho visto negli occhi dei protagonisti la soddisfazione per un lavoro, che li vede impegnati al fianco dei cavalli, tutti i giorni dellâ&#x20AC;&#x2122;anno, protagonisti di duri allenamenti e momenti di
.
scoramento, che solo il calore del pubblico li ha saputi ripagare, dando lo stimolo a questi artisti della sella, di fare sempre meglio
Emidio Filace
EVENTI & TRADIZIONI
La foresta che cammina
Un esercito di 131 Rumit’ al carnevale di Satriano
.
Ritenuto il più caratteristico, suggestivo e misterioso della Basilicata,
il Carnevale di Satriano è un’antica festa popolare, l’unicità di questo rito carnevalesco è data dalla presenza di tre maschere tipiche: l’orso, la quaresima e l’eremita. La maschera che più caratterizza la sfilata di questo carnevale che ambisce ad essere considerato il carnevale del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, è u’ rumito, ovvero l’eremita. Avvolto e cosparso di foglie, rampicanti e tralci d’edera è una maschera molto importante e rappresentativa, simbolo di povertà e penuria. Raffigura quel satrianese che, nonostante non sia in ottime condizioni economiche e per questo indigente, è rimasto fedele alla sua terra natia e ha provveduto autonomamente a costruirsi un rifugio al di fuori del centro abitato, nel bosco. Sin dal mattino del giorno di carnevale, gira di casa in casa chiedendo l’elemosina, con in mano un bastone al cui vertice vi è un ramo di pungitopo o di ginestra per bussare alle porte. Considerato come uno degli ultimi riti arborei sopravvissuti nella loro integrità il carnevale di Satriano
degli organizzatori è stato quello di
e boscaioli, tutte maschere derivanti
creare una vera e propria foresta che
dalle origini contadine degli abitanti
cammina. Il risultato è stato splendido,
dei paesi del Parco dell’Appennino
difatti ben 131 rumiti, hanno dato vita
Lucano,
ad un corteo di alberi che dalla foresta
queste magiche maschere lungo le
si sono mossi sino alle vie del paese
vie del bellissimo centro storico di
per sfilare in maniera silenziosa,
Satriano di Lucania, rendendo giustizia
creando un’atmosfera indescrivibile e
agli organizzatori dello sforzo compiuto
molto suggestiva. Hanno preso parte
di anno in anno, per organizzare
alla sfilata anche le altre maschere
questo evento che a pieno titolo
richiama il tema dell’emigrazione
tipiche del carnevale quali l’orso (l’urs)
merita d’essere il carnevale del Parco
attraverso
rappresentazione
che con la sua mole imponente incute
dell’Appennino Lucano, e il rumito,
folcloristica rimasta intatta nel corso
timore nei confronti della persone che
la maschera simbolo del parco. Tanti
degli anni. Durante il carnevale, a
osservano sfilare, questi uomini vestiti
i turisti, provenienti da varie regioni
Satriano di Lucania nel Parco Nazionale
di pelli conciate di pecore o capre, e
della penisola, che hanno raggiunto la
dell’Appennino Lucano, gli uomini, da
dall’atteggiamento minaccioso, rude
cittadina del Melandro, per prendere
tempo immemore, si vestono da alberi.
e selvaggio, proprio come il luogo in
parte al carnevale che li ha coinvolto
cui risiedono, il bosco. Altre maschere
a trecentosessanta, rendendo il turista
simbolo di questo carnevale sono
non solo un semplice e soddisfatto
la Quares’m , coperta da un manto
visitatore, ma un protagonista che ha
nero di stoffa o (più raramente)
vissuto dalla vestizione delle maschere
cotone, porta sul capo una culla che,
appena descritte, ai festeggiamenti
secondo la leggenda, rappresenta il
che si sono protratti sino a tarda sera
carnevale ormai finito. Questa figura
con balli folcloristici e tanta buona
è interpretata da sole signore che
cucina fatta dei piatti della tradizione
in tempi passati usavano portare il
contadina lucana, ed ovviamente non è
bucato o i secchi sulla propria testa,
mancato l’ottimo vino e la birra prodotta
con solo una pezza che li manteneva.
in un birrificio lucano che utilizza
A differenza dell’orso e del romita,
solo prodotti biologici, a segnalare
e in cambio di un buon auspicio dona
la figura della quaresima è piuttosto
l’importanza del chilometro zero e
qualcosa (fino a qualche decennio fa
statica: procede lungo le vie del paese
dell’importanza di parchi naturalistici
generi alimentari, ora pochi spicci).
con passo lento e malinconico, senza
in una terra come la Lucania ricca di
La novità dell’edizione 2014, è stata
accenno di cambiamento, può ritenersi
tradizioni contadine, che si perdono
quella di aver dato la possibilità a chi ne
questa la principale caratteristica
nella notte dei tempi
avesse avuto voglia di prendere parte
del personaggio. La sfilata, ha visto
alla sfilata vestito da rumito, l’intento
altre figure quali contadini, mulattieri
“
Le altre maschere storiche sono l’Urs e la Quares’m
”
una
L’origine della tradizione si è persa nel corso dei secoli. Impossibile e inutile scoprire chi per primo è diventato rumito, uomo vegetale, albero vagante. Maschera silente che l’ultima domenica prima del martedì grasso gira tra le strade del paese strusciando il fruscio (un bastone con all’apice un ramo di pungitopo) sulle porte delle case. E’ il suo modo di bussare. Chi riceve la visita del rumito rispetta il suo silenzio
che festosi hanno seguito
.
Emidio Filace
TREKKING
Il sentiero del vento Suggestioni invernali dell’Appennino Lucano
.
A volte è un sibilo quasi impercettibile, altre volte trasporta con se suoni lontani, emettendo
boati e sbuffi fragorosi, si muove come una biscia lungo il canyon, pronto ad esplodere in tutto il suo vigore nella valle, scompigliando gli ordinati campi e le organizzate viuzze, poi, come il tratto di una spatola, tenuta dalla mano esperta di un bravo pittore, dipinge, seguendo la morfologia dolce dei colli e spigolosa dei monti, filando lungo la rettilinea pianura. Del bosco ne è il principe, lui impetuoso, trasporta via con se i rami secchi e le foglie, che in un ultimo abbraccio vengono strappate via dall’albero, il tronco si flette sotto la sua pressione, quasi in segno di riverente sottomissione, strappa e trasporta con se i tanti profumi della montagna e della foresta, miscela i pollini dislocandoli lontano, verso altre terre, è invisibile all’occhio, ma percettibile all’udito, il vento, ristoratore ma anche devastante, è messaggero di timide piogge o di gravi perturbazioni. La sua prepotenza soffia via le nubi, rasserenando il cielo, o come nel nostro caso, trasporta pesanti nuvole grigie, premonitrici di violenti acquazzoni. Le orecchie della mia cavalla sono tese verso l’orizzonte, attente scrutano i rumori lontani, i suoi occhi sono vigili, l’animale predato è sempre molto cauto, il mio orecchio non riesce a percepire i rumori portati dal vento, la sento irrigidirsi e proseguire ad un passo molto cauto, di quelli che
“
Dalla Torre di Satriano
alle cantine di Sant’Angelo
”
possono finire con una bella scartata
colti di sorpresa e per circa venti minuti
SUD le pesanti nubi, trascinando con
o con un galoppo inaspettato. Lo fa
si è accanita sui nostri impermeabili,
se l’inattesa acqua. Senza perdere
quando avverte il pericolo, ho fiducia
siamo inzuppati, ci invitano ad entrare
ulteriore tempo prezioso, dopo aver
in lei, sono concentrato in sella; al mio
al caldo, accettiamo subito e di buon
ringraziato per l’ospitalità resaci,
seguito, altri escursionisti a cavallo,
grado. Allentiamo le cinghie dei
decidiamo di partire alla volta di
si proteggono il volto dalle folate che
sottopancia, cerchiamo di asciugare
località Campo di Venere, asciughiamo
risalgono il pendio su cui si snoda il
il manto dei nostri cavalli con della
le nostre selle, togliamo le cavezze per
sentiero che dalla Torre di Satriano
paglia, la tettoia è al riparo dal vento e
far posto alle imboccature, e dopo aver
conduce sino all’agro di Tito. La quota
dall’acqua, non ci resta che attendere
dato una stretta ai sottopancia, siamo
si aggira intorno ai novecento metri e
per proseguire, un fuoriprogramma
di nuovo in sella, percorriamo un breve
considerando che è il mese di Febbraio,
inaspettato
sommato
tratto di strada asfaltata, decidiamo
l’aria è rigida e tagliente come la lama
gradevole, il fuoco gioca nella bocca
poi di immetterci in un tratturo che
del mio Opinel. Avvertiamo le prime
della stufa a legna, ci troviamo stretti
costeggia la strada statale, il terreno
pesanti gocce d’acqua, cadere sulle
intorno a lui cercando di riscaldarci,
è bagnato, pesante, lasciamo bene
nostre mani, il cielo diviene sempre
gustiamo una tazza di caffé bollente,
impresse nell’argilla le orme degli
più grigio e decidiamo di proseguire
offertaci dal proprietario dell’azienda
zoccoli, le pozzanghere trattengono
sino a Contrada Isca Pantanelle,
agricola, la fiamma tirata verso l’alto dal
l’acqua e calpestate dal ripetersi dei
dove cercheremo scampo in qualche
vento ci spinge in racconti di escursioni
passi dei nostri cavalli, emettono un
masseria,l’accoglienza
genti
passate, dove un improvviso temporale,
suono simile a quello che producono le
Lucane è una certezza. Una stalla, un
o delle nevicate inaspettate ci hanno
ali del germano reale quando spicca il
ovile, un fienile provvisto di una lunga
teso un’imboscata. Mi affaccio dalla
volo da uno stagno, costeggiamo alberi
tettoia, l’ideale per ripararci, i nostri
piccola finestra del locale foresteria,ed
di ulivo, qualche vigna, ma i campi sono
corpi sono infreddoliti, l’acqua ci ha
osservo il vento che spinge verso
prevalentemente coltivati a foraggio e
delle
ma
tutto
cereali, proseguiamo in fila indiana,
pesanti massi. La montagna appare
sono gelosamente custoditi salumi
ed in religioso silenzio osserviamo
profondamente spaccata e dissestata,
formaggi e dell’ottimo vino. Un vecchio
una lieve nebbiolina sollevarsi.
In
ciò a dimostrazione che Madre Terra è
sentiero, di quelli utilizzati ancora oggi,
lontananza, ammiro il verde dei pini,
viva, gli eventi catastrofici come frane
dai pochi pastori e contadini, lungo il
che si contrasta al grigio contorno del
e terremoti, fenomeni geologici che
quale siamo letteralmente avvolti dalla
cielo, alti e sfilati, posti ordinatamente
hanno profondamente caratterizzato
potenza generatrice: i colori invernali
lungo il pendio di un colle, hanno una
l’abitato, sono la conferma che ciò che
si fondono ai manti dei nostri cavalli,
forma molto elegante, ed il vento li
si trova sotto i nostri piedi si evolve
avverto le fragranze del faggio e del
fa ancheggiare come sassofonisti
cambia aspetto, nulla può rimanere
cerro, l’odore del muschio calpestato
di una jazz band, sembrano seguire
eterno, giunti nel paese ammiriamo lo
dagli zoccoli delle cavalcature, scorre
un ritmo dettatogli dal vento, che
spettacolo unico offertoci dalle cantine
senza fretta l’acqua della recente
accarezzandoli, li attraversa modulando
ricavate dagli smottamenti che hanno
pioggia lungo i solchi, ed io vengo
la frequenza delle oscillazioni dai rami
originato delle gravine, luogo dove
travolto dal rilassante rumore che essa
della cima a quelli della base, il tutto
la natura, ha dato il meglio della sua
produce. Un sentiero, questo, dove è
in una armonia che sembra dettata da
creatività, ci troviamo immersi in un sito
possibile ammirare tutta la bellezza
un grande compositore, che io credo
incontaminato. Qui il silenzio è sovrano,
dell’Appennino Lucano. Siamo a quota
essere il Tankaschila.
la quiete viene rotta dal fischio prodotto
1300 metri, mi trovo di fronte ad una
Giungiamo alla base del versante di
dal vento che gioca tra le rocce cariate,
distesa a perdita d’occhio, i campi sono
un imponente massiccio calcareo,
continuando con la sua infaticabile
seminati, ma la presenza dell’uomo è
riusciamo ad intravedere
l’abitato
costanza ad erodere questi magnifici
pressoché nulla; siamo giunti a Campo
di Sant’Angelo le Fratte, sembra
testimoni delle passate ere geologiche.
di Venere, regno incontrastato del
quasi essersi fatto posto tra i
Le cantine sono il vanto degli abitanti
vento, riesco a vederlo mentre solleva
di questo magnifico paese, in esse
le foglie, spazza i campi ed i sentieri,
la sua voce, riesce a comunicarmi emozioni che scendono giù sino al mio cuore, un trekking entusiasmante ricco di piacevoli imprevisti, luoghi che conservano tutto il loro fascino primordiale, fatti di gente accogliente, capace di vivere rispettando i ritmi della natura in uno stile di vita quasi arcaico, nel rispetto di Madre Terra, il modo migliore di conoscere questi sentieri, gustando a pieno la carezza del vento ed il tocco vellutato dell’acqua, è a cavallo.
.
Da Campo di Venere intravedo ora Contrada Monte, stiamo per chiudere il cerchio dell’armonia, non perdete questo nuovo trekking, ricco di storia e natura, sul prossimo numero
“
NOME DEL PERCORSO IL SENTIERO DEL VENTO
DIFFICOLTà PERCORSO MEDIO ALTA DURATA CIRCA CINQUE ORE SENZA IMPREVISTI! PARTENZA ED ARRIVO TORRE DI SATRIANO
”
Emidio Filace
ALLA RICERCA DEL GRANDE SPIRITO
Un “paninaro” tra gli indiani
Enzo Braschi, attore comico e grande esperto dei Nativi
.
Uno degli autori italiani che meglio ha saputo descrivere la cultura dei Nativi d’America, Enzo
Braschi, Genovese, si laurea in Filosofia con una tesi sulla spiritualità dei Nativi americani delle Grandi Pianure. Negli anni sessanta si avvicina al mondo dello spettacolo suonando nelle prime formazioni beat e rock ed esibendosi qualche anno dopo come cabarettista nel mitico Club “Instabile” della sua città. Attore televisivo e cinematografico, è uno dei protagonisti della nuova comicità televisiva inaugurata nel 1984 dal programma Drive In, con personaggi quali il Paninaro, il Cucador, il Soldato di leva, e proseguita in trasmissioni quali Striscia la Notizia, Paperissima e numerosi altri programmi televisivi. All’attività di attore affianca quella di scrittore e autore di due documentari: Il cerchio sacro dei Lakota (Canale 5), e La vera storia di ombre rosse (Rai Tre). Dal 1996 al 2003 prende parte alla Danza del Sole - la cerimonia più sacra dei Nativi delle Grandi Pianure del Nord America - nelle Riseve dei Lakota dei Cheyenne River e Rosebud, e nelle Black Hills, le mitiche “Colline Nere” del sud Dakota. Il suo impegno civile e culturale nei confronti dei Popoli nativoamericani viene pubblicamente riconosciuto dall’Ordine dei Frati Minori, commissione Giustizia e Pace e Salvaguardia dell’ambiente, con la seguente motivazione: “Riconoscimento all’attore e scrittore
“
Tra i suoi libri più famosi “Il popolo del Grande Spirito”
”
Enzo Braschi per aver contribuito alla
Gleshka, l’emissario del Grande Spirito
indiane, conclusesi col massacro di
giustizia e pace con solidarietà e alla
sulla Terra. A partire dal 2000 si produce
Wounded Knee del 1890, la costituzione
salvaguardia della cultura indigena del
in un’assidua attività di conferenze e
delle riserve, la famigerata politica del
Popolo d’America attraverso i suoi libri e
conduttore di seminari sulla cultura dei
“Termination”, l’Indian Reorganization
la sua persona”.
Nativi americani, sui cerchi nel grano,
Act, la creazione della Native American
Dopo aver ricevuto una visione, nel
sulle Nazioni delle Stelle (quelli che noi
Church e dell’American Indian Movement,
1999, dal capo della Nazione Blackfoot,
chiamiamo gli alieni), sulle profezie Hopi
il nuovo Wounded Knee del 1973.
Rufus Goodstriker (Seen from Afar),
e Maya relative al 2012, sia nel nostro
Altro libro magnifico, sempre edito da
riceve il suo nome indiano, Iniumahka,
Paese sia all’estero.
Mursia, del 1995 ,è “Sono tra noi”,
“Bisonte che corre”. Dal leader spirituale
Tra i suoi libri che trattano delle tradizioni
una sorta di atlante delle varie forme di
Bruce Starlight (Nazione Blackfoot) gli
dei Nativi e delle problematiche che
“acculturazione” perpetrate dall’invasore
viene inoltre concesso di poter pregare
affliggono al giorno d’oggi gli Indiani
bianco nei confronti del nativo americano
con la Chanunpa, la “Sacra Pipa”,
d’America, ricordiamo “il Popolo del
a partire dalla scoperta del Nuovo Mondo.
il più alto simbolo della spiritualità
Grande Spirito” edito da Mursia nel
Proseguendo lungo la strada tracciata
degli Indiani d’America, donata loro
1986, Libro che nella prima parte è
dai conquistadores spagnoli scopriamo
da “Donna Bisonte Bianco” in tempi
dedicato alla cultura dei Nativi d’America,
la storia di Pocahontas, dei Pequots,
remoti. Dall’apache Mescalero Danny
racchiude tutte le sacre cerimonie di
della Confederazione delle Sei Nazioni
“Many Horses” Rael, nel 2001, riceve
Lakota, Cheyenne, Arapaho, Kiowa e
degli Irochesi, della deportazione dei
il suo secondo nome, Chè Toka Se
Comanche, le più note tribù delle Grandi
Cherokee, del massacro del Sand Creek,
Eèhi, “Uomo il Cui Spirito si Solleva al
Pianure. La seconda riguarda invece la
della battaglia del Little Bighorn, della
di Sopra delle Nuvole”, e due penne
cosiddetta epopea del “Far West”. Come
fine di Cheyenne, Nez-Percès, Modoc,
d’aquila, l’espressione più spirituale per
in un film assistiamo così allo scorrere
Kiowa, Comanche, Utes, Apaches, della
i Nativi americani, l’equivalente di due
delle immagini che hanno caratterizzato
Danza degli Spiriti... fino ad approdare
medaglie d’oro, essendo l’aquila, Wanbli
gli anni della “Frontiera” e delle guerre
alla speranza di una nuova indianità i cui
frutti si cominciano a vedere solo ora.
Idea Libri, che ha per tema un’odierna
che ancora offriva approdi, certezze,
Dopo
parte
caccia all’indiano. La vicenda (un
una consapevolezza di esistere che
dell’autore alla sua prima Danza
caso di omicidio che vede come
oggi appare sempre più frantumata e
del Sole, nel 1996, presso i Lakota
principale indiziato un Lakota) coinvolge
irrecuperabile. In tal senso, è un raffronto
Miniconjou della Riserva di Cheyenne
incidentalmente un uomo bianco. Tale
tra il nostro vivere “civile” e l’antica
River (Sud Dakota). Enzo Braschi dà vita
assunto dà vita a un formidabile rapporto
cultura – e quel che ne rimane – degli
alla sua opera il, “Il cerchio senza fine”,
di solidarietà e profonda amicizia
Indiani d’America.
che si basa sulla reale esperienza sul
che vede i due fuggitivi vittime di un
Il titolo allude, in realtà, a quello che
“campo” della spiritualità dei Nativi delle
sistema che punisce sempre e in ogni
dovremmo essere e non siamo: Esseri
Grandi Pianure. Il mondo dei cosiddetti
caso chiunque osi sfidarlo. All’interno
del Tuono; ovvero, per dirla al modo
medicine men, o meglio wicasa wakan
della storia si sviluppa un drammatico
della tradizione occidentale: Figli della
– Uomini Sacri - quali: Archie Fire Lame
discorso sulle sorti del nostro pianeta,
Luce... Questo libro è uno specchio
Deer, Wallace Black Elk, Rolling Thunder,
la nostra “casa”, la Madre di tutti noi, a
e siete tutti invitati a vedere la vostra
Leonard Crow Dog, Bear Heart, ecc.;
prescindere dal colore della nostra pelle
immagine e a farvi un profondo esame
nonché quello dei Kachinas (Hopi), dei
o del nostro credo religioso.
di coscienza. Cosa faccio veramente per
“Contrari” (Heyoka), e di riti quali l’Inipi,
Una splendida lettera scritta dall’autore
migliorare me stesso? E se non faccio
lo Yuwipi, Iktomi Lowanpi, e via dicendo,
alla figlia, ma in senso più lato a tutti i
nulla, come posso pretendere di aiutare
intessono ogni pagina di questo lavoro
figli di questa generazione, da vita nel
il mondo? Siamo tutti invitati, attraverso
davvero unico nel suo genere, edito
2004 ad un magnifico libro edito Idea
il libro di Braschi, innanzitutto a cercare
Mursia nel 1997.
Libri dal titolo, Figli del Tuono.
di cambiare il nostro microcosmo e ad
Nel 2000 Enzo Braschi, pubblica uno
E’ una lettera accorata nella quale un
averne realmente rispetto. Solo dopo
splendido romanzo dal titolo “Questa
padre racconta se stesso, parla del
questo
Terra è la madre di tutti”, edito da
suo mondo, di un tempo non lontano
rivolgere i nostri sforzi al mondo esterno.
la
partecipazione
da
processo
potremo
davvero
Nel 2006, edito da Barbera, Enzo Braschi,
Un regista che leggesse questo libro
tra noi. In proposito, il CUN (Centro
pubblica un altro splendido romanzo dal
non dovrebbe farsi sfuggire una simile
Ufologico Nazionale) scrive: “... con il
titolo “Di Terra e di Luce”.
occasione. Enzo Braschi ci apre, con un
nuovo libro “Il sentiero del cielo” l’autore
All’età di nove anni James vede morire in
profondo e godibile romanzo, le porte di
affronta, con mirabile capacità narrativa,
un tragico incidente l’amica Sarah, poco
una verità che cerchiamo da tempo.
la conoscenza “segreta” degli Indiani e di
più giovane di lui. Una morte di cui si sente
Nel 2012 l’autore pubblica un altro
questi esseri provenienti dalle Pleiadi, da
responsabile e il cui ricordo lo inchioda
splendido libro edito questa volta da
Sirio, da Aldebaran, e da altri sistemi. Nel
anche ora che è un brillante professore
Verdechiaro editore, dal titolo “La
testo emerge chiaramente come siano
universitario. Finché un giorno, come
conoscenza
naturali per i Lakota, gli Hopi, i Maya le
spinto da una voce interiore, decide
d’America”.
associazioni della vita quotidiana con
di mollare tutto e partire per il South
Figlio ideale di “Vicini alla Creazione”,
le conoscenze e gli insegnamenti degli
Dakota, determinato a raggiungere il
avendo ereditato dal “padre” certe
esseri provenienti dal cosmo, i cosiddetti
Crazy Horse Memorial, il monumento a
suggestioni che nel precedente lavoro
Popoli delle Stelle, sbarcati molte volte
Cavallo Pazzo, che ha visto poco prima
erano state solo sfiorate, Il sentiero del
sui continenti americani, portatori di
in una trasmissione televisiva. Viaggia
cielo si focalizza sulla figura dei cosiddetti
conoscenze astronomiche e di concetti
tutta la notte, attraversa tre stati, si
“Contrari”, “Uomini Sacri” che vivevano,
sull’origine extra-terrestre della vita sul
ferma solo per fare il pieno di benzina
pensavano, e agivano al contrario di tutti
pianeta, o che tutte le specie terrestri
e di caffè. Arrivato a destinazione, si
gli altri. Che li si chiami Heyoka, Chifone,
ed extra-terrestri siano un tutt’uno con
imbatte in Wanbli Chante, un “medicine
Koshare, Hoxnoka, Koyemsi, i “Contrari”
l’universo. Per chi ama i misteri delle
man” lakota che dice di averlo visto in
rappresentavano il fulcro delle culture
antiche civiltà, della paleoastronautica,
una visione e di essere arrivato fin lì
tradizionali nativo-americane, avendo il
degli extraterrestri e degli UFO, una simile
solo per incontrarlo. Sotto la guida di
compito di tenere in equilibrio la realtà
opera non può mancare davvero.”
Wanbli Chante e attraverso un lungo
attraverso un comportamento che solo
Altri due libri del bravo autore genovese
apprendistato James compirà una vera e
in apparenza si mostrava illogico o
che trattano tematiche riguardanti gli
propria discesa dentro se stesso e finirà
assurdo. Poiché il loro potere derivava
extraterrestri, sono 2012 l’anno del
per ritrovare Sarah, anche se non gli
dagli Wakinyan, gli “Esseri del Tuono”,
contratto e l’Albero di Nuvola.
sarà facile riconoscerla a prima vista. Ma
essi avevano assoluto controllo sugli
Libri davvero molto affascinanti capaci
finirà anche per scoprire molto di più... La
agenti atmosferici ed erano anche potenti
di rapire il lettore, che viene rapito
rivista Area 51 così parla del libro: “Enzo
guaritori. Speciale attenzione viene pure
in un viaggio dai magnifici paesaggi
Braschi, sotto l’apparenza di un romanzo
rivolta agli Winkte, gli “Uomini-donna”, e
che ci fa conoscere il vero volto di un
con il fascino dell’ignoto e dell’esotico,
alle “Donne con Due Facce”, altre figure
popolo da troppi anni discriminati e
ci rivela dei segreti custoditi per millenni
di spicco in seno alle culture tradizionali
ghettizzati
dai nativi americani. Altro che Codice Da
degli Indiani dell’America del Nord. Per
Vinci: le verità contenute nel romanzo
accezione più ampia, Il sentiero del
“Di terra e di luce” sono, senza mezzi
cielo sviluppa il tema dei “Contrari” del
termini, molto più incisive e coinvolgenti.
mondo di sopra, i “Popoli delle Stelle”,
La sceneggiatura per un film di grande
dei cerchi nel grano e di tutti quei segnali
levatura è già tutta contenuta nel testo.
che ci stanno annunciando il loro ritorno
segreta
degli
indiani
.
Giovanna Laguardia
RITRATTI WESTERN
Un campione burbero dal cuore d’oro
Antonio Marmo: carattere esplosivo, tecnica e tanta grinta
.
Il suo carattere impetuoso lo ha
portato talvolta, suo malgrado, agli
Antonio a raccontarlo ai lettori di Oltre il Fence.
onori delle cronache televisive nazionali. Ma il suo grande cuore ne ha fatto un
A che età hai iniziato ad andare a
personaggio amato e popolare nel
cavallo?
mondo degli speed events e delle stock
Prestissimo, avevo circa sei anni. E’ stata
performances. In entrambi i mondi,
una passione che ho ereditato da mio
quello della velocità e quello dei vitelli,
nonno, che faceva il raccoglitore di latte
Antonio Marmo si è conquistato un
ed utilizzava per lavoro un carro trainato
posto di primo piano a suon di vittorie.
da cavalli. Oltre a questo si dilettava nel
Ultimi successi, in ordine di tempo, quelli
commerciare qualche cavallo da sella.
conquistati nel 2013 ai futurity Fitetrec
Mio padre, invece, ai cavalli non si è mai
Ante e Sef Italia di team penning. Gli
interessato.
ultimi di una lunga serie che hanno lanciato questo giovane ma espertissimo
Raccontaci del tuo primo cavallo
cavaliere del Sud ai vertici italiani. Ma
Avevo circa dieci o dodici anni. Andai
quali sono stati gli inizi? Sarà lo stesso
a comprarlo accompagnato da mio
zio perché i miei genitori non volevano nella maniera più assoluta assecondare questa mia “mania”. Comunque lo scelsi da solo. Era una femmina, non era una cavalla di razza, ma probabilmente era un incrocio tra un argentino e un paint. Aveva un colore molto particolare, era quasi albina . Con lei ho fatto soprattutto passeggiate e poi organizzavamo corse fra ragazzi, una specie di quarto di miglio un po’ alla buona. Quando, invece, hai cominciato a
dedicarti
in
maniera
hai
iniziato
piacere? Sicuramente la vittoria nei campionati regionali campani di barrel racing del 2006, che mi permise di staccare ilbiglietto per i mondiali in America. Quell’anno vinsi il campionato di pole bending con Jafla e il campionato di barrel con Crazy Eyed Doll, un maschio quarter molto forte che poi morì. Il mio primo quarter da barrel invece è stato Sonny Bar Keen, che tutt’ora corre sotto la sella di Rosy Ariete.
seria
all’equitazione? La mia prima esperienza “strutturata” con l’equitazione è stata con Giampiero Lancellotti, ad Agropoli, dal quale comprai la mia cavalla araba Jafla, che oggi ha 17 anni e che ho tutt’ora. Giampiero la usava soprattutto come fattrice, aveva già fatto qualche puledro. Con me nel pole bending è stata sempre vincente a livello regionale e nazionale. Quando
Le vittorie che ricordi con maggior
con
l’agonismo? Ho iniziato con la gimkana western e il quarto di miglio, poi, dal 2003 al 2010 ho fatto soprattutto barrel racing e pole bending, con qualche puntatina nel team penning. Poi i miei interessi agonistici sono cambiati per merito di un altro cavallo: circa quattro anni fa comprai Kaboon, lo stallone paint che ho tutt’ora, che era un cavallo che aveva fatto cow horse, e così mi appassionai al mondo delle stock performances.
Quali sono i tuoi progetti per quest’anno? Innanzitutto, l’America. Fra qualche giorno partirò per Dallas per vedere un po’ di cutting e un po’ di cavalli. Poi, oltre ad organizzare la South Italy Matser Cup di Team Penning insieme a Piero Coviello e a partecipare alle manifestazioni regionali campane di team penning, Mi piacerebbe fare un salto di qualità cimentandomi nel cow horse, con Arc Montana Whiz, la quarter con cui ho vinto il futurity lo scorso anno, oppure con Kaboon, che è un cavallo che ha già esperienza in questa disciplina
.
“
Una carriera sempre al vertice, dal barrel al team penning
”
CLINIC REINING
Giovanna Laguardia
Sliding stop, che passione Secondo clinic di reining di Sergio Di Benedetto
.
Torna per la seconda volta in Basilicata nell’arco di cinque mesi il trainer pugliese
di reining Sergio Di Benedetto. E la pattuglia dei suoi allievi diventa sempre più nutrita. Dall’autunno del 2013 all’inverno del 2014, infatti, gli aspiranti reiner sono passati da nove a dodici, e questa volta c’era anche una buona rappresentanza femminile tra le new entry. Ancora un successo, dunque, il secondo clinic di reining organizzato dal centro ippico La Collinetta di Tito Scalo durante l’ultimo fine settimana di febbraio. Al clinic hanno partecipato dodici tra cavalieri ed amazzoni, tutti lucani: oltre alla sottoscritta, Matteo Torzulli, Antonio Pietrafesa, Donato Punella, Antonello Biscaglia, Luigi Roma, Antonio Capece, Lorella Esposito, Lorenza Rizzo, Sante Di Bono, Daniele Tammone e Piero Coviello. Al precedente clinic, alla fine del mese di settembre del 2013, avevano partecipato Antonio Pietrafesa, Piero Coviello, Rocco De Carlo, Luigi Roma, Antonio Capece, Daniele Tammone, Antonello Biscaglia, Gianni
Dolce, Rocco Laccertosa. Nonostante
stata cancellata. E visto che la fortuna
di galoppo, non sono poi mancati i
le cattive previsioni meteo della
aiuta gli audaci, alla fine l’ottimo
momenti di relax nella splendida dimora
vigilia, tutto è andato per il meglio.
drenaggio del campo ha consentito
storica della famiglia Coiro-Lecaldane
Nei giorni precedenti il clinic, infatti, il
anche di provare gli sliding stop,
sede del circolo ippico la Collinetta,
tempo non era stato particolarmente
senz’altro la manovra più spettacolare
dove, sotto gli alti archi, i cavalieri ed
clemente e fino alla fine si era temuto
del reining.
i loro amici si sono rifocillati dopo le
di dover rinviare l’evento, soprattutto
“scivolare”, comunque, i cavalieri e le
per le condizioni del campo, che non
amazzoni partecipanti al clinic hanno
sembrava potessero permettere di
avuto modo di familiarizzare con tutte
svolgere una parte del programma
le altre manovre del reining cerchi lenti
di allenamento, ed in particolare gli
e cerchi veloci, spin, cambi di galoppo,
stop. Alla fine, tutti i partecipanti si
e soprattutto hanno avuto un assaggio
sono dichiarati daccordo nel non voler
degli esercizi utili a preparare il cavallo
perdere l’opportunità di due lezioni con
per portarlo nella condizione atletica
Di Benedetto, anche se non si fosse
più adatta a questa disciplina. Tra un
riusciti a stoppare e così la data non è
cerchio veloce, un rallenty e un cambio
Prima di arrivare a
.
fatiche del campo
“
Dodici i partecipanti alla manifestazione de La Collinetta
”
IPPOTERAPIA: OLTRE L’EQUITAZIONE
Lorella Esposito
Il cavallo fa bene: ecco perché
Come agisce la riabilitazione equestre sulla psiche e sul fisico
.
Gli animali giocano un ruolo significativo nella vita degli uomini fin dall’inizio dei tempi… Non a
caso sono presenti nelle nostre fiabe, nelle leggende, nelle rappresentazioni simboliche ed artistiche. Oltre a ciò, sono stati fondamentali per la stessa sopravvivenza dell’uomo ed in particolare il cavallo ha accompagnato il progresso dell’essere umano. L’intuizione del valore terapeutico degli animali risale all’antichità e nel corso dei secoli ha assunto sempre più importanza. Già Ippocrate, 2400 anni or sono, valutava gli effetti benefici che si traevano da una lunga cavalcata e la consigliava per combattere l’insonnia e ritemprare il fisico e lo spirito in situazioni che oggi definiamo di “stress”. Oggi, gli effetti benefici della terapia a mezzo del cavallo, la Riabilitazione Equestre (RE), sono riconosciuti a livello internazionale e gli studi sull’efficacia sono condotti con rigore scientifico in abito universitario e sanitario, anche in Italia. Dagli studi condotti dalla Cattedra di Neuropsichiatria infantile dell’Università di Firenze, ad esempio, risulta che la RE sia indicata sia nelle forme esito, come paralisi cerebrali infantili (PCI), esiti di traumi, sia progressive, grazie alla particolare postura assunta a cavallo e alle peculiarità del movimento dell’animale. I risultati delle osservazioni condotte su pazienti con disabilità neurologica e/o neuromotoria hanno dimostrato che la posizione assunta mentre si monta a cavallo ha già di per sé una valenza terapeutica, rappresentando una vera e propria correzione degli schemi posturali patologici che caratterizzano molti di questi disturbi: in particolare lo schema in iperestensione (tronco, testa e arti sono in estensione massima - contrario di flessione) , adduzione (avvicinamento degli arti, o parte di essi, alla linea mediana del corpo, chiusura - contraria ad abduzione) ed intrarotazione (rotazione dell’arto verso l’interno - contrario di extrarotazione) che ingabbia il soggetto in una postura
“
destabilizzante, in quanto sospinge alla
del piede tende ad essere rivolta verso
caduta indietro ed è quindi contraria
il basso e la deambulazione avverrà
alla statica (stare in piedi), alla
con l’appoggio della punta al terreno),
deambulazione, alla postura seduta,
ove presente.
all’utilizzo delle mani, dello sguardo.
Ma, gli studi hanno messo in evidenza
L’ampiezza della base d’appoggio, cioè
che il principale strumento terapeutico
del dorso del cavallo, determina, infatti,
della RE è proprio il
nel momento in cui ci sediamo in sella,
del
l’abduzione (“apertura”) obbligata delle
tridimensionali, latero-laterali (destra-
e gli esercizi proposti durante il lavoro
anche associata alla semiflessione ed
sinistra), antero-posteriori e verticali,
a cavallo permettono di lavorare
alla extrarotazione (rotazione verso
che derivano dalle sue andature. Le
sull’orientamento
l’esterno dell’arto),
oscillazioni ed il tapping(pressione
sulla lateralizzazione, sui tempi di
alla flessione delle ginocchia e delle
intermittente) .
attenzione e di vigilanza, ecc…
caviglie
Quest’ultimo
(triplice
che insieme flessione:
anca,
cavallo,
grazie
I risultati degli studi condotti dall’Università di Firenze
”
movimento alle
spinte
particolarmente
Infine,
le
spazio-temporale,
operazioni
di
cura,
ginocchio, caviglia) contrastano la
accentuato al trotto), determinano
accudimento, pulizia, insellaggio e
tendenza all’estensione, all’adduzione
molteplici
specie
disselaggio del cavallo (ove possibile
e all’intrarorazione, con caduta in
propriocettive, che favoriscono in
in base alla patologia), oltre a favorire
una “postura flessoria”, che ha una
particolare:
le abilità fini-motorie (motricità fine,
connotazione funzionale positiva.
• la mobilizzazione del bacino;
fa riferimento all’uso delle mani, cioè
• la regolarizzazione del tono
la capacità di afferrare, stringere e
muscolare;
manipolare un oggetto con una certa
• l’allineamento e la stabilizzazione
precisione)
posturale;
programmazione
• la stimolazione e il rinforzo dei
stimolano la RELAZIONE con l’animale,
meccanismi di raddrizzamento;
il senso di responsabilizzazione e
• il miglioramento delle reazioni di
del “del prendersi cura di”. In questo
equilibrio;
articolo ho fatto cenno dei principali
• il controllo dei movimenti involontari;
meccanismi e benefici alla base della
Inoltre, l’aumento della base d’appoggio
• la coordinazione e programmazione
RE in particolare per quanto riguarda
della postura seduta con stabilizzazione
dell’atto motorio;
l’aspetto “fisico”, ovvero nella terapia
del bacino, dovuta all’inforcatura,
• la regolarizzazione della
delle patologie neuromotorie. Ma
pone le premesse per un possibile
temporizzazione dell’atto motorio;
questo tipo di trattamento risulta
raddrizzamento del tronco; mentre,
• la riduzione in frequenza ed intensità
altrettanto efficace a livello psicologico,
l’introduzione del piede nella staffa, con
dei così detti pattern sabotatori,
quindi nel trattamento delle patologie
conseguente flessione o semiflessione
ovvero schemi di movimento che
psichiche, un tema vasto e complesso
dorsale dello stesso, inibisce il piede
intervengono in maniera involontaria
che tenterò di affrontare nel prossimo
equino (il piede equino è una deformità
e che interferiscono con il movimento
articolo
in cui l’asse del piede forma con l’asse
volontario del soggetto;
della gamba un angolo superiore
• e altro…
all’angolo retto. In altri termini, la punta
In più, i cambi di velocità, di direzione
afferente,
.
e la coordinazione e dell’atto
motorio,
Marta Pianta
COUNTRY MUSIC
La nascita del Nashville sound e il rinnovo del country
Gli anni 50 e la standardizzazione dello stile country
.
Siamo negli anni 50 e l’america impazzisce per il movimento pelvico di Elvis. Nasce il
rock and roll, nascono nuovi idoli che rinnovano l’immaginario degli americani, nascono nuove esigenze, nuovi miti e per forza di cose un nuovo Country. Fino a quel momento il Country si era impregnato di stili come il jazz, il blues e il gospel. Ma in questo particolare periodo, in cui il movimento musicale emergente ha delle connotazioni troppo forti e dei personaggi destinati a rimanere icone di stile, il country deve trovare una nuova identità , un nuovo modo di essere e di apparire per poter durare per sempre. Inizia un processo di involuzione musicale, una sorta di standardizzazione di stile: Il NASHVILLE SOUND non è altro che una soluzione commerciale studiata a tavolino per contrastare sì il rock and roll ma anche per accontentate chi non voleva essere travolto dall’onda di Elvis e company. Molti la definiscono musica noiosa, slavata piatta ma fermiamoci un attimo e pensiamo al pop commerciale di oggi: non è forse una sorta di omogeneità stilistica della musica con ritmi e melodie riconoscibili e forse anche delle volte simili tra di loro? Io credo di si.
“
Il Rock and Roll mette in crisi musicisti e produttori
”
Ma ritorniamo al Nashville Sound e
produttore Elvis Presley e altri. Insieme
oltre 40 hit in una quindicina di anni.
cerchiamo di capire come si evolve e
a Owen Bradley, è considerato
Ovviamente non tutti i musicisti
quali sono i meccanismi che lo faranno
l’inventore del Nashville sound. Atkins
del country si rispecchiavano nelle
rimanere vivo fino ai giorni nostri
non è solamente ritenuto il pioniere
sonorità e nella trovata commerciale
riconoscendo la popolarità a molti
del Nashville sound, ma anche della
del Nashville sound.
musicisti e facendoli diventare vere e
tecnica tapping . Per tale invenzione
Molti furono i musicisti influenzati
proprie Stars.
e per la creatività dei suoi album è
dall’energia del rock and roll. Infatti
Superata la crisi del rock’n roll, Nashville acquisisce a partire dagli anni Sessanta la sua «nicchia di mercato» e torna ad essere la capitale della musica conservatrice destinata a quella fetta di pubblico non abituato alla scompostezza del Rock and roll. Il “Suono di Nashville” porta la firma di tre personaggi chiave: Chet Atkins, chitarrista di grande talento che si affermò a livello internazionale grazie
ritenuto uno dei più grandi chitarristi di ogni epoca. La rivista specializzata Rolling Stone lo colloca al 21º posto nella lista dei 100 migliori chitarristi di tutti i tempi. La cantante Anita Kerr che stabilì gli stili di canto e il produttore Owen Bradley che oltre ad essere il responsabile di innumerevoli incisioni di successo favorì il successo della
in California parallelamente si faceva strada uno stile, chiamato Bakerfields, che teneva in considerazione le novità interpretandole in maniera originale e personale senza farsi trascinare dall’onda
“Nashville”.
Certo
era
destinato ad essere uno stile di nicchia ma sicuramente contribuì a far rimanere viva la passione dei veri amanti del country, quelli che favorirono un altro tipo di cambiamento,
.
al suo stile eclettico ed alla sua tecnica
prima grande star al femminile Patsy
sicuramente meno convenzionale che
fingerstyle. Nell’arco della propria
Cline dotata di una voce calda che
portò, per esempio, dal “Bluegrass”
lunga carriera, ha pubblicato oltre
fece innamorare un pubblico molto
al Newgrass, ma di questo parleremo
ottanta album da solista, collaborando
vasto che andava oltre gli amanti del
nel prossimo articolo
con artisti quali The Everly Brothers,
genere country.
Les Paul, Jerry Reed, Mark Knopfler
La star maschile piu amata dal pubblico
e Tommy Emmanuel; è stato inoltre
invece fu Jim Reeves responsabile di
Giovanna Laguardia
CAVALLI CAMPIONI
Un gigante a tutto gas Stylish Little John, mito del barrel racing
.
Dietro un grande cavaliere c’è sempre un grande cavallo. Quello con cui si forma il
Binomio, con la B maiuscola. Come è stato, ad esempio, nel salto ostacoli, per Hickstead ed Eric Lamaze o, andando più indietro nel tempo, per Jappeloup e Pierre Durand, Paul Shockemole e Diester. Così è stato anche per Vittorio Avigliano e Stylish Little John, il cavallo che gli ha dato fama nazionale, europea e mondiale nell’allora nascente grande circo del barrel racing. Il grosso baio sfacciato, classe 1984, è arrivato a Forenza negli anni della sua maturità ed ha regalato al cavaliere lucano, che lo ha saputo comprendere, rispettare e “ricostruire”, grandissime soddisfazioni, prima di andare in pensione all’età di circa 20 anni, quando ancora mente e fisico gli consentivano di dire la sua nelle competizioni regionali e nazionali di barrel racing. In realtà è stato proprio grazie al mitico Little John, cavallo da passeggiata... mancato, che Vittorio Avigliano è
approdato dai trekking alle più alte vette
“era diventato ingestibile. Farlo entrare
il cavaliere lucano è riuscito nell’impresa
del barrel racing. Come ha raccontato lo
in campo per gareggiare era impossibile.
di vincere la prima edizione della coppa
stesso Vittorio ai lettori di Oltre Il Fence,
Per me fu una sfida recuperarlo”. Una
delle nazioni, competizione a squadre
infatti, il cavallo fu acquistato nel Nord
sfida che Vittorio ha vinto, portando negli
inseriate nel calendario dei mondiali
Italia dopo essere stato proposto come
anni 2000 il nome della Basilicata in alto
per la prima volta proprio quell’anno.
cavallo da trekking, probabilmente per
sui podi di tutta Italia e oltre. Il recupero,
Il quartetto italiano era composto
via della taglia grande e della tempra
come racconta sempre Vittorio, arrivò
da Avigliano, Bandiera, Bergamini,
robusta. Fin dalle prime prove, però, il
soprattutto grazie a lunghe passeggiate
Siniscalchi. Infine, nel 2006 anche per
cavallo dimostrò di che pasta era fatto.
solitarie, per fare tanto fiato e relax. Alla
il grande e combattivo Little John, arriva
Altro che passeggiate. Per il grosso
fine, prova oggi e prova doman i, barile
la pensione sulle dolci colline di Forenza,
baio la competizione era sempre dietro
dopo barile, Little John ritrova tutto il suo
dove ancora oggi, più che trentenne,
l’angolo e non c’era verso di farlo stare
smalto. E con lo smalto arrivano anche
pascola tranquillo.
tranquillo insieme agli altri cavalli.
i risultati: Nel 2000 reserve champion
Insomma, il nostro Vittorio scopre di
italiano Fiew, nel 2001 campione
avere tra le mani un campione di Quarto
europeo e nel 2005 primo al campionato
di Miglio e di barrel. Ma completamente
nazionale in quarta divisione. Un titolo
distrutto dal punto di vista psicologico.
che consente a Vittorio Avigliano di
Come già avuto modo di spiegare lo
partire per i mondiali ad Augusta in
stesso Vittorio ai lettori di Oltre Il Fence
Georgia, dove, come tutti i lettori sanno,
.
“
Nel 2004 e nel 2005 titolo europeo ed italiano
”
Mariarosaria Manfredonia
SOS CAVALLI
una grande sfida per ogni maniscalco E se a fratturarsi è proprio la muraglia?
Dossier setola: come si origina, come si cura - II parte
.
Nella prima parte di questo dossier, pubblicata sullo scorso numero di Oltre il
Femce, abbiamo visto cosa sono le setole e come possono originarsi. La seconda parte del dossier riguarda le possibili correzioni. Esempi di correzione e risoluzione della setola Le setole in punta interessano più spesso gli arti anteriori e provengono da difetti dell’asse sagittale dello zoccolo (lunghezza relativa punta-talloni) o da laminiti.
Corretto l’asse pastoro-ungueale tramite pareggio è opportuno un ferro rullante, centrato dietro la punta dell’unghia, per scaricare la punta dai carichi statici e dinamici e la setola va suturata con punti obliqui o incrociati, onde bloccare i movimenti relativi nelle quattro direzioni.E’ possibile scavare uno zufolo a “M” (lo zufolo è una cavità praticata per togliere carico alla setola. Le setole ai quarti e ai talloni interessano indifferentemente le unghie anteriori o le posteriori.
La regola generale per il trattamento delle setole, vuole che sia tolto il carico dalla regione della setola attraverso la creazione di uno zufolo (vedi figura), sia attraverso il pareggio funzionale. La figura a sinistra mostra il metodo classico di praticare lo zufolo e il blocco prossimale della setola. Lo zufolo deve essere praticato in modo che i detriti non possano accumularvisi e divaricare la setola. Lo zufolo a “M” scavato obliquamente (figura di destra) risolve il problema. Nell’immagine è ancora raffigurato il metodo di blocco prossimale della setola. Le linee parallele rappresentano le “raspature” praticate dal maniscalco, nel tentativo di bloccare la setola in senso prossimale: tali raspature non raggiungono la profondità desiderata e deturpano esteticamente e funzionalmente la muraglia. Il blocco prossimale andrebbe invece effettuato con una fresa, come nella figura di destra. Questo metodo permette un’adeguata profondità e quindi una maggior efficacia.
Come accennato, per togliere il carico dalla regione della setola è anche necessario il pareggio funzionale. Nel caso di una setola al quarto è possibile scaricare il peso sul quarto controlaterale dello stesso zoccolo, attraverso pareggio funzionale o l’interposizione di una soletta a “cuneo”. Naturalmente il lato spesso è posto sotto la setola, previa pratica dello zufolo. Al contrario, per quanto riguarda le setole ai talloni, è possibile effettuare l’avulsione del tallone e calzare un ferro a “G” (vedi figura), al fine di reclutare il fettone, a condizione che quest’ultimo non risponda positivamente al sondaggio (compressione con sonda da piede). Il ferro a “G” serve a scaricare il peso dalla regione della setola.
Il ferro a “G” può essere calzato anche senza una completa avulsione del tallone. In caso di setole ai talloni, per le quali è indicato il ferro a “G”, è sufficiente praticare un abbondante zufolo “obliquo” (figura C).
Dopo aver praticato lo zufolo e prima di
usare i materiali sintetici, mentre per le
aria al ferro”, ovvero abbassare l’unghia
mettere il ferro, è opportuno suturare la
setole purulente è opportuno aprire la
nella regione interessata dalla setola fino ai
setola al fine di favorire la crescita di corno
setola con fresa, posizionare una piattina
talloni compresi, in modo da non far toccare
sano. La piccola immagine sopra mostra
avvitata, senza versare alcun materiale di
muraglia e ferro. Questa tecnica è, tuttavia
come la sutura con punti perpendicolari
riempimento nella cavità.
sconsigliata da alcuni, poiché lo spazio
alla linea di frattura, non blocchi il
creatosi implicherebbe un movimento
movimento relativo del tallone rispetto
Ferrature correttive
di sforbiciata della scatola cornea. Altra
all’unghia. Questo movimento avviene in
Le finalità del pareggio e della ferratura in
possibilità consiste nell’applicazione di ferri
fase di appoggio. I punti di sutura obliqui
corso di setole sono quelle di scaricare il più
a 3/4 che proteggono il quarto e tallone
o incrociati bloccano i movimenti in tutte
possibile dalle pressioni le zone di muraglia
affetto. I ferri a 3/4 sono ferri normali a cui
le direzioni. Possono essere usati diversi
lesionate e, possibilmente, di diminuire i
viene tagliato il ramo dal lato della setola
metodi: con piattine a due o più fori, con
movimenti dei margini. In caso di setole in
e all’altezza di questa. Colahan consiglia,
filo d’acciaio, con chiodi (metodo russo).
punta, il trattamento consigliato è quello
poi, l´utilizzo di cuscinetti ammortizzanti,
Il metodo è scelto in base allo spessore
di abbassare la superficie d´appoggio su
parziali o completi, mentre Stashak
della muraglia: una muraglia fine non
ogni lato della setola di 3,5 cm, in modo
indica nella forgiatura di due barbette ai
permette la trapanazione tangenziale per
da scaricare la zona dalle pressioni. E´
lati della setola un ulteriore aiuto nella
l’applicazione del filo metallico.
anche consigliato il posizionamento di
terapia. Riguardo alle setole ai talloni, il
due barbette sui margini della lesione,
trattamento è simile a quello delle fratture
impedendo così un’eccessiva dilatazione
ai quarti. Stashak ritiene che di fronte a
degli stessi durante l´appoggio. Questa
queste setole basta “dar aria al ferro” ed
tecnica richiede però una pulizia giornaliera
eseguire una pulizia giornaliera dai detriti,
dello spazio scavato tra muraglia e ferro
e Castelijns consiglia, in caso la setola
per evitare che, il riempirsi di terra o altri
ai talloni interessi anche la barra, di fare
detriti, ne vanifichi l’effetto. Altra possibilità
una resezione radicale di tutta la porzione
Una variante alla sutura con filo metallico
è pareggiare il piede abbondantemente in
di muraglia posteriore alla setola fino alla
è la sutura con chiodo, peraltro molto
punta e applicare un ferro sbarchettato in
corona. Loree descrive un trattamento
usata. Se si usano chiodi da mascalcia,
modo da facilitare lo stacco e diminuire
consistente nello scaricare tutte, o in
è necessario appiattirne la testa. La
le pressioni a livello della punta. Il ferro
parte, le pressioni dalla muraglia alla suola,
testa normalmente è piramidale e
sbarchettato viene ottenuto da un normale
ottenendo la scomparsa delle setole senza
provocherebbe un effetto cuneo nella
ferro lavorato in modo tale da sollevarne
l´utilizzo di grappe, barbette o adesivi.
muraglia. Il beneficio di mantenere la testa
leggermente la punta, creando sullo
Il trasferimento di pressioni sulla suola
piramidale è dato dall’effetto compressivo
zoccolo una depressione corrispondente.
può essere ottenuto, o con un notevole
che questa esercita sulla linea di frattura.
Per quanto concerne il pareggio e la
pareggio della muraglia oltre il limite
Nel trattamento delle setole, è possibile
ferratura in corso di setole ai quarti, sono
inferiore della suola, con la precauzione di
utilizzare anche materiali sintetici quali
due i tipi di ferro: i ferri a mezza traversa,
far camminare il cavallo su terreni molto
resine acriliche (metilmetacrilato), previa
con la traversa che deve premere sul
soffici, o con l’ispessimento artificiale della
apertura della setola con fresa. La fresa
fettone ed i ferri a cuore che permettono di
suola. Secondo Loree, queste tecniche
dovrà creare un opportuno spazio nel
scaricare dalle pressioni i talloni e i quarti
permetterebbero una ripartizione delle
quale sarà versata la resina. In caso di
sia mediali che laterali.
pressioni dal 100% sulla muraglia, al
setole sanguinanti è meglio evitare di
In entrambe le ferrature è consigliato “dar
50/50% tra muraglia e suola, al 100%
sulla suola. L’ispessimento artificiale cui
che portino ad una tenuta e stabilità
devono essere comunque associate ad
si riferisce è un sistema da lui inventato e
immediate dei due margini della lesione.
una tempestiva correzione delle cause
utilizzato, il 5S Equine Sole Support System,
La stabilizzazione dei margini ha la duplice
predisponenti. Ovviamente ad una terapia
costituito da una pasta (polivinilsiloxano)
funzione di diminuire il dolore, bloccando
di tipo correttivo, va sempre associata una
che aderisce uniformemente a tutte le
l´azione compressiva dei margini sui tessuti
cura adeguata a base di biotina, zinco
cavità della suola. Questa pasta, una volta
sensibili, e di interrompere l’ampliamento
e metionina per stimolare la crescita di
asciutta, fornisce un supporto di gomma
e approfondimento della setola. Bloccando
un’unghia che sia più sana e, perciò, di
e una superficie piana di appoggio. A
il movimento dei margini, si permette agli
consistenza più elastica e più versatile
copertura questa pasta si utilizzano due
strati germinativi, posti a livello di corona
rispetto al terreno. Le complicazioni più
suolette realizzate in un materiale simile
e di lamine epidermiche secondarie, di
comunemente riscontrabili in corso di
alla gomma dei pneumatici, che, con la
riprendere una corretta cheratinizzazione,
setole, ma limitatamente a quelle in cui c’è
parte centrale copriranno la suola ed il
indispensabile alla formazione della nuova
l’interessamento delle strutture sensitive,
muraglia, in sostituzione di quella lesa.
sono le infezioni da batteri e l’instabilità
Una corretta rigenerazione dello zoccolo
della muraglia, dovuta al movimento della
corneo, oltre che a portare ad una rapida
parete posteriormente alla lesione che può
e completa guarigione, permette di evitare
portare alla formazione di un cheratoma.
conseguenze, come per esempio infezioni,
Colture eseguite su campioni prelevati
emorragie o formazione di cheratomi.
dalla setola di un puledro hanno rilevato
Riguardo alla forza di tenuta del trattamento,
una popolazione mista di batteri tra cui
questa è direttamente correlata alla stabilità
Escherichia Coli, Staphylococcus aureus e
dei margini. Inevitabilmente, una tenuta
alcune specie di Streptococcus. Altrettanto
lassa non può impedire il movimento dei
comune è la semplice infiammazione
margini della setola durante i movimenti
dei tessuti sensibili dello zoccolo. La
di appoggio e levata. Altra finalità del
complicazione più grave è la formazione
trattamento è la protezione della soluzione
di un ascesso in seguito ad infezione: gli
di continuo. Tale protezione ha come
ascessi, infatti, può creare una fistola e
scopo evitare l’instaurasi di un´infezione,
drenare fino alla corona o alla linea bianca.
proteggendo la lesione dal contatto con
Curare gli zoccoli considerandoli un vero
fettone, inserendosi nella circonferenza interna del ferro, mentre con la porzione periferica si fisseranno tra zoccolo e ferro. Le due solette si distinguono per il loro spessore. Infatti, una arriva allo stesso livello del ferro normale, mentre l’altra lo supera. Non è sempre possibile spostare tutto il peso sulla suola, soprattutto per lunghi periodi, dovendo valutare anche la qualità dei terreni. La scelta di una tecnica rispetto ad un’altra dipende da molti fattori: - Sede e tipo di lesione; - Instabilità dei margini della frattura; - Presenza d´infezione; - Tempi di recupero; - Presenza di emorragia; - Attitudine e carichi di lavoro cui è sottoposto il cavallo; - Tempi
l’ambiente esterno, coprendola con uno dei
e proprio organo che deve agire e reagire
richiesti per il trattamento; - Trattabilità del
numerosi materiali acrilici a disposizione
con il terreno, essere elastico assorbendo
paziente; - Costo del trattamento. Valutate
e associando un trattamento medico
e distribuendo le forze di spinta che da
queste variabili, la tecnica utilizzata deve
topico. Nella stabilizzazione dei margini,
esso riceve è la chiave di volta per non
basarsi sugli stessi principi guida utilizzati
è utile affiancare all’intervento diretto
avere problemi di setole e potersi godere
nel trattamento delle fratture ossee, ovvero:
sulla setola un corretto bilanciamento del
il cavallo in tutte le stagioni e su tutti i tipi
riduzione, stabilizzazione e mantenimento
piede, scaricando, se possibile, la porzione
di terreno. Come fare a rendere lo zoccolo
della funzione. Spesso il problema più
di muraglia danneggiata da pressioni e
un organo elastico? E soprattutto, che
grosso nel trattamento delle setole, è che
concussioni. Per ottenere buoni risultati,
differenza c’è tra uno zoccolo elastico ed
i cavalli devono riprendere il più presto
la stabilizzazione dei margini e la corretta
uno “ingrassato”? Chiedetelo al vostro
possibile l’attività, e in questi casi la scelta
tenuta dell’impianto, uniti ad un corretto
maniscalco di fiducia!
della tecnica deve ricadere su trattamenti
pareggio ed una adeguata ferratura,
.
Grazia Abascià
RADUNANDO
Arriva la primavera, tutti in sella
Pronti per una nuova stagione da raccontare sulle nostre pagine
.
Temperatura sopra le medie stagionali, sole alto e caldo, ore di luce che
ogni giorno aumentano sempre di più….. e la mente vola! Finalmente ci stiamo lasciando alle spalle l’inverno e la passione prende sempre più corpo attraverso i ricordi e le possibili iniziative per questa nuova stagione di equitazione. Gli odori dell’erba bagnata di gelo del primo mattino, i colori degli alberi che iniziano a fiorire, i raggi del sole che scaldano cavalli e cavalieri che si preparano per affrontare una nuova stagione di passeggiate, riportano alla memoria le scorse avventure e ad immaginare nuove strade sterrate e tratti di boschi sconosciuti e da esplorare. Questa l’attività a cui i cavalieri delle Basilicata si stanno dedicando in questo periodo. Nei maneggi e tra le associazioni il fermento è forte, le “sfide” e le promesse dello scorso anno fanno da sprono per l’organizzazione di questa nuova primavera. Si cerca di pensare a percorsi sempre nuovi ed entusiasmanti, a passeggiate di un
i raduni dei lettori
“
Questa bacheca è dedicata ai vostri raduni. Contattateci e raccontateci le vostre passeggiate a cavallo. Saranno pubblicate nella nostra rubrica curata da Grazia. scrivete a abagrazia@alice.it
Tante le aspettative per il turismo equestre in Basilicata
”
solo giorno per avvicinare i neofiti che,
da offrire e all’accoglienza di amici
per provare sensazioni ed emozioni.
dopo un inverno trascorso in maneggio,
lontani. Ci si proietta nel faggeto, tra
Inoltre, la collaborazione e la vicinanza
non vedono l’ora di sperimentarsi e
le querce secolari della nostra terra,
con la nuova organizzazione Fitetrec
cimentarsi sulle vie della Basilicata.
lungo i corsi d’acqua accompagnati
Ante Basilicata, che sta cercando di
Si immaginano trekking più impegnativi,
dalla musica incantevole della fauna…
rilanciare il settore trekking oltre alle
magari week end o addirittura viaggi
ed i sensi si acutizzano tanto da avere
altre discipline di propria competenza,
di più giorni, per accontentare gli
l’impressione di avvertirli ora, mentre
ci fa ben sperare per un inizio di
esperti che attendono di conoscere il
si narrano le storie e si progettano
una splendida stagione che colmi le
territorio in compagnia dei fidati amici
giornate.
anime ed i cuori di tutti i cavalieri ed
cavalli. Ci si incontra a bordo campo,
Tante le aspettative, i progetti e la
dopo aver montato in un pomeriggio
voglia di immergersi nella natura, nella
assolato, si organizzano convivi per
nostra terra sconosciuta a tanti. Tanti
parlare di desideri da realizzare in sella
i buoni propositi delle associazioni
e si ricordano le sensazioni che hanno
presenti sul territorio che hanno sempre
segnato il cuore e l’anima dei cavalieri
organizzato eventi e dei singoli che,
ed amazzoni, “ricordi quel giorno
in modo autonomo, si sono cimentati
a…”, “che bello il panorama di….”,
negli scorsi anni, in passeggiate alla
“ho provato un’emozione quel giorno
ricerca della bella avventura.
che….” E tutto si spande e si estende
L’augurio del nostro magazine, per
verso la primavera!
chiunque organizzi eventi, è quello
Qualcuno racconta di posti visitati
di riuscire per questo nuovo anno a
in altre occasioni, altri pensano al
promuovere ed ampliare il ventaglio
territorio e alla sua promozione al
delle giornate da trascorrere tra
di fuori dei confini, goliardicamente
amici , natura e cavalli con lo spirito
si assaporano i gusti dei prodotti
di chi fa di una passione un motivo
amazzoni della Basilicata e di quanti da fuori regione vorranno esplorare la nostra Lucania, terra sconosciuta e ricca di bellezze paesaggistiche inimmaginabili.
Che
naturalmente
.
siamo pronti a raccontare sulle pagine di Oltre Il Fence, nella nostra rubrica dedicata ai raduni dei lettori.
Scriveteci, amici!
w w w . t e a m p e n n i n g b a s i l i c a t a . I t