Oltre il fence 8

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CuriositĂ , Cronache

di

Gara

e

News

dal

Mondo Western

Ph. Delia Grassi

w w w . t e a m p e n n i n g b a s i l i c a t a . I t


Oltre Il Fence Anno 1/ N. 0 in attesa di registrazione Pubblicazione mensile / Novembre 2013

Redazione Giovanna Laguardia / giovlag@hotmail.com Piero Coviello / pierocoviello@libero.it Emidio Filace / emilmcfil@alice.it Grazia AbasciĂ / abagrazia@alice.it Marta Pianta / martapianta@gmail.com Giovanni Allegretti / milvus86@hotmail.com Direttore Editoriale Piero Coviello Direttore Responsabile Giovanna Laguardia Progetto Grafico Marta Pianta Fotografia Giovanni Allegretti Hanno collaborato a questo numero Mariarosaria Manfredonia Per le foto del trekking sulla Sila: Delia Grassi


SOMMARIO EDITORIALE Sempre uniti nel cambiamento I CENTRI Centro ippico Erbanito BAREFOOT Prima di tutto ci vuole semplicità BASILICATA WESTERN STORY Basilicata Country&Co 2008, un successo annunciato… TREKKING In sella su un altopiano da sogno Il maniscalco con il reining nel cuore 4 chiacchiere con Nicola carlomagno VETERINARIA Istruzioni per affrontare correttamente la stagione invernale CON GLI OCCHI DEL GIUDICE Ahi, ahi ahi, se si cade sono guai... PILLOLE DI HORSMANSHIP Quando addestrare diventa un gioco. RITRATTI WESTER LUCANI Intervista a Vittorio Basentini SOUTH ITALY MASTER CUP La finale CAMPIONATO REGIONALE TEAM PENNING La finale COUNTRY MUSIC Jimmie Rodgers: il bluesman bianco CAVALLI CAMPIONI Fp Play Slide Chex: Storia di un campione per caso Campionao barrel racing La finale RADUNI Viaggio tra le località più suggestive dell’appennino Lucano


EDITORIALE Centri ippici altamente professionali: c’è solo l’imbarazzo della scelta

Sempre uniti nel cambiamento

Se il movimento dell’equitazione resta insieme ci sono vantaggi per tutti

Il movimento sportivo legato all’equitazione in Basilicata negli ultimi anni, AGENDA DEL MESE

malgrado la crisi, ha vissuto momenti di grande crescita, sia nel settore che riguarda la monta americana, sia in quello del turismo equestre e

BARREL RACING E POLE BENDING 15/17 novembre Campoionato Italiano e Trofeo delle regioni Fitetrec-Ante C.I .Lo Scoiattolo Pontedera (Pi)

dell’equitazione di campagna. Basta guardarsi intorno per rendersene conto:

TEAM PENNING 17 novembre ore 14.00 2ª tappa campionato invernale Team Penning La Fazenda Alexandra – Crotone

sono ottime quasi ovunque, con box comodi e spaziosi e spesso anche

EVENTI

hanno allargato l’offerta di servizi accessori, con la presenza di istruttori e

17 novembre Dalle 9.30 alle 16.30 Escursione micologica guidata presso il Rifugio Montano “La Faggeta” a Malboschetto (Latronico). domenica

FITNESS domenica 1 dicembre 1° Raduno di Turismo Equestre Cavalcando con i brothers Oliva Scala – Costiera Amalfitana (Sa) FIERE 13/14 dicembre 5° edizione di Country Chritsmas quartiere fieristico pordenone

il numero degli appassionati di queste due branche dell’equitazione non è affatto diminuito e pure le strutture dove praticarle non conoscono crisi. La stragrande maggioranza dei centri ippici della Basilicata ha raggiunto livelli di professionalità elevatissimi. Le strutture per l’accoglienza dei cavalli la possibilità di far trascorrere al proprio cavallo qualche ora al paddock. L’alimentazione è quasi sempre estremamente curata e qualitativa, sia per quanto riguarda il fieno sia per quanto riguarda i mangimi. Molti centri ippici “storici” hanno migliorato ed ampliato le proprie strutture, oppure trainer estremamente qualificati, l’apertura di nuove scuole di equitazione e centri di addestramento per i cavalli nelle varie discipline. I nuovi centri che sono nati nel corso di questi ultimi anni non si discostano da questi standard di qualità. Stando a queste premesse, insomma, sembrerebbe quasi che la Basilicata sia una sorta di piccolo paradiso per gli equini e per i loro proprietari, dove l’unico cruccio che affligge i proprietari nel dare una sistemazione a quattro stelle al proprio equino, è l’imbarazzo della scelta. E in effetti in molti casi è proprio così. I centri ippici sono tanti e tutti belli, i trainer e gli istruttori di equitazione vantano importanti curricula. Orientarsi non è facile. In qualche caso la scelta è determinata dalla propensione verso l’una o l’altra disciplina dell’equitazione. In altri casi a pesare sulla decisione finale di un proprietario è la presenza o meno in un determinato


centro ippico di infrastrutture a cui si ritene di non poter

cose all’interno del proprio maneggio. Per attirare nuovi

rinunciare. Magari un maneggio coperto o magari una

clienti o per recuperare quelli perduti. Ancora di più: in

bella club house, a seconda dei gusti. A volte ad incidere

spinta alla cooperazione con gli altri centri ippici, per

più di tuttto è la logistica: la vicinanza del maneggio alla

l’organizzazione di appuntamenti e circuiti nelle varie

propria casa e quindi la possibilità di stare più tempo a

discipline, il team penning la gimkana western, il pleasure,

contatto con il proprio cavallo. Altre volte la presenza o la

il reining, il turismo equestre e chi più ne ha più ne

vicinanza di amici con cui fare attività comuni. Altre volte

metta. Per creare una vera e propria piccola industria del

semplicemente il feeling personale, maggiore o minore,

divertimento equestre, che tenga legati i vecchi proprietari

del proprietario di cavalli con il gestore della struttura.

di cavalli e che ne attiri di nuovi. Solo così il settore potrà

Tutte motivazioni sacrosante, che però, con il passare del

continuare a prosperare. Perché in questo modo, creando

tempo possono venire meno oppure in parte cambiare. E

occasioni ed appuntamenti, i centri ippici riusciranno a

indurre un proprietario di cavalli a scegliere di trasferirsi in

far felici i propri clienti, che probabilmente continueranno

un altro maneggio. Per cambiare disciplina, per cambiare

a spostarsi da una parte all’altra nel corso degli anni

paesaggio, per risparmiare sul costo della nafta. Ma nella

a seconda delle particolari condizioni ed esigenze del

Basilicata dei piccoli numeri dove, alla fine dei conti,

momento, ma complessivamente rimarranno un bacino

tutti ci conosciamo e siamo tutti amici, un eventuale

di utenza sufficientemente ricco da consentire a tutti i

cambiamento non deve essere motivo di frizione tra chi

centri ippici qualificati di prosperare. Anche con i naturali

se ne va e chi resta o tra il gestore del centro ippico di

“movimenti” di masse che da sempre caratterizzano

partenza e quello del centro ippico di approdo. Certo,

questo settore. Solo così l’equitazione lucana potrà

il gestore accorto non mancherà di interrogarsi su un

crescere e prosperare sempre di più.

eventuale “fuggi fuggi” dal proprio maneggio, per capire

Giovanna Laguardia

se non ci sia sotto qualche magagna imputabile alla suo stesso operato. Può capitare di non riuscire a soddisfare il proprio cliente. Ma questo non deve tramutarsi in astio verso gli altri. Caso mai in spinta a migliorare le


Il Cilento dal cuore country

CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI Erbanito: dal 1999 tutte le sfaccettature CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI dell’equitazione americana CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI CENTRI Il nome ha unCENTRI sound che potrebbe sembrare sudamericano. Ma non èCENTRI all’Argentina oCENTRI CENTRI CENTRI all’Uruguay che Antonio Marmo pensava quando ha battezzato l’azienda di famiglia (dove sono occupati anche il padre Giuseppe e la sorella Raffaella). Più prosaicamente “Erbanito” è il nome tradizionale, tutto cilentano, di una zona pascoliva inclusa nella proprietà. Dal 1999 l’ospitalità del Cilento ha sposato la cultura country americana e l’equitazione western, in un connubio irresistibile. La nuova struttra del maneggio, ricavata da una serie di terrazzamenti, con le eleganti scuderie con 30 box, il tondino coperto e il campo di gara con il pre campo e le gradonate per il pubblico e di fronte lo splendido scenario offerto dal paesino di San Rufo incastonato tra le cime verdeggianti del parco nazionale, è operativa dal 2003, ma fin dall’apertura dell’agriturismo il nome Erbanito è stato legato all’attività equestre: passeggiate, trekking, transumanze. Un naturale corollario alla decisione di investire nell’agriturismo quale attività di sostegno a quella agricola


Barrel racing, team penning, passeggiate, allevamento e agriturismo

tradizionale (nell’azienda di oltre 50

pennig, barrel racing; gimcana western,

inaugurare le manifestazioni equestri

ettari immersa nel Parco Nazionale del

pony games, ma anche momenti di

più importanti con un giro di campo a

Cilento si pratica, tra l’altro, l’allevamento

intrattenimento con spettacoli equestri,

cavallo.

bovino, con le vacche podoliche, ovino e

protagonista Chiarly di Bartolo Messina,

Giovanna Laguardia

caprino). L’agriturismo ha sei camere,

il cavallo più piccolo del mondo,

un caseificio aziendale, la fattoria

riconosciuto dal Guinnes World Records

didattica. Nel centro ippico, numerose

e, per i buongustai, la sagra del vitello

sono le discipline praticate. Il titolare,

allo spiedo. Altro successo del 2013,

Antonio Marmo, si è distinto sui campi

per il gestore del circolo ippico cilentano,

di tutta Italia nel barrel racing, nel pole

l’organizzazione, in tandem con il

bending e nel team penning. Coadiuvato

potentino Piero Coviello, l’organizzazione

da Antonio Durante, Gennaro Libretti e

della South Italy Master Cup, campionato

Pasquale Marmo, porta avanti la scuola

interregionale Sud Italia di team penning.

di equitazione e l’allevamento che contra

Insomma, dall’agonismo all’ospitalità,

fattrici quarter e paint horse di pregio.

alla gastronomia, l’Erbanito di San Rufo

Nel corso degli anni Erbanito è stato

è un centro ippico e un agriturismo in

teatro di numerosissime manifestazione

grado di soddisfare i gusti di tutti. Una

dal sapore country western. Tra le più

menzione speciale, in tal senso, non

riuscite del 2013 Antonio Marmo ricorda

poteva mancare per la signora Raffaella,

con particolare soddisfazione la Night &

la nonna di Antonio Marmo, che oltre

Day, che ha tenuto banco per tre giorni,

a preparare la pasta di casa che viene

dal 19 al 21 luglio di quest’anno: team

servita in agriturismo, ha il vezzo di


P rima di tutto ci vuole semplicità BAREFOOT BAREFOOT BAREFOOT BAREFOOT BAREFOOTBAREFOOT BAREFOOT

Gli insegnamenti di Alberto Barozzi per una corretta alimentazione BAREFOOT BAREFOOT BAREFOOTBAREFOOT BAREFOOT BAREFOOT BAREFOOT BAREFOOTBAREFOOT BAREFOOT BAREFOOT BAREFOOT BAREFOOTBAREFOOT BAREFOOT BAREFOOT BAREFOOT BAREFOOTBAREFOOT BAREFOOT BAREFOOT BAREFOOT BAREFOOTBAREFOOT BAREFOOT BAREFOOT BAREFOOT BAREFOOT Abbiamo già parlato in altri articoli che

vale a dire che si nutre principalmente di

trattano di barefoot horse, di quanto

erba più o meno secca, che assume in

delicato sia l’aspetto gestionale del cavallo

piccole quantità nell’arco della giornata.

che si decide di tenere scalzo. Altrettanto

L’apparato digerente è in grado di

importante è la cura dell’alimentazione

metabolizzare i vegetali trasformando la

del cavallo, che deve essere semplice e

“fibra grezza”, insieme di idrati di carbonio

bilanciata. Per trattare il delicato tema

e di altri composti (cellulosa, pentosani,

dell’alimentazione del cavallo, mi rifaccio

lignina), in sostanza digeribile. L’animale

a quelli che sono gli studi del Dr. Alberto

in natura si muove continuamente alla

Barozzi. Partendo dai concetti generali

ricerca di ciò che gli è più gradito, non

su come funziona l’apparato digerente

disdegna tuberi o radici o cortecce, il

del cavallo, affronteremo in questo breve

tutto in funzione della copertura dei

articolo i concetti basilari per nutrire in

fabbisogni ,guidato dalla fame specifica,

maniera semplice il proprio cavallo.

istinto naturale che spinge il cavallo a

Il cavallo è un monogastrico erbivoro,

trovare vegetali ricchi di un particolare

Barefoot significa anche gestione naturale del cavallo a partire dal cibo


elemento di cui è carente. Peculiare è

delle pareti cellulari dei tessuti vegetali

Di fondamentale importanza inoltre è

il grande intestino, detto fermentatore,

rendendo

ed

una integrazione minerale e vitaminica,

lungo 30 e più metri, vera e propria

estrattivi inazotati contenuti all’interno

chiaramente consigliata dal veterinario,

officina

enzimatica

delle cellule stesse. La fermentazione

su quali minerali e vitamine intervenire.

delle molecole vegetali complesse. Lo

batterica della fibra da luogo alla

E’ importante inoltre che il cavallo possa

stomaco, al contrario, è molto piccolo

produzione di gas, metano e anidride

decidere da solo quando mangiare ed

rispetto alla mole dell’animale, vuoto

carbonica, che vengono espulsi, e di

inoltre è fondamentale che il cibo venga

è circa 2 litri, in grado comunque di

acidi grassi volatili, propionico, butirrico,

assunto a livello del terreno. Secondo

dilatarsi, adatto ad un pascolatore che

acetico, che vengono immediatamente

il Dr. Alberto Barozzi inoltre, un cavallo

impiega molte ore del giorno per nutrirsi.

ossidati dall’organismo. Questo tipo di

per essere sereno ed equilibrato deve

Molto grande è la produzione di saliva,

metabolismo viene messo in crisi nel

avere abbondante spazio all’aperto per

anche Kg 8 in un’ora e fino a Kg 40 al

momento in cui l’uomo crea conflitti

muoversi, avere la possibilità di rotolarsi,

giorno, che ha una funzione di diluizione

nell’alimentazione, ad esempio:

avere la possibilità di una vita sociale

e di ammorbidimento dei cibi; poiché

• poca fibra grezza > distruzione

con i propri consimili possibilmente

contiene pochissima ptialina, non ha

della flora batterica intestinale, poca

non essere mai tosato non essere mai

attività digestiva diretta, in particolare

energia

ferrato non avere mai ferro nella bocca,

nei confronti degli zuccheri e degli amidi.

• troppa proteina > superlavoro

un cavallo sereno ed equilibrato deve

La velocità di transito degli alimenti è

degli enzimi intestinali, pancia gonfia,

poi, avere una sella perfettamente

diversa l’una dall’altra, e va considerata

magrezza

calzata, avere una sella di misura giusta,

nella somministrazione dei cibi. Se le

• cibi troppo molli > problemi di

avere una sella possibilmente treeless

quantità sono elevate e divise solamente

assestamento delle tavole dentarie e

(senza arcione rigido). Continueremo

in 1 o 2 pasti giornalieri, possono

crescita anomala dei denti

nel prossimo numero di Oltre il fence,

insorgere problemi anche gravi. I fieni

• sovralimentazione > crescita

a parlare di razionamenti e fabbisogni

necessitano di tempi maggiori rispetto

anomala del puledro e adipe eccessivo

del cavallo, andando a vedere quelli che

alle granaglie, per cui è buona norma

nell’adulto.

sono i parametri di riferimento.

non somministrarli assieme. Da qui la

Tenuto conto di questi concetti generali

necessità di frazionare al massimo i

su come funziona l’apparato digerente

pasti: per un cavallo sottoposto a sforzi

del cavallo, vediamo ora come nutrire il

notevoli, sono raccomandabili 5 o più

cavallo in modo semplice.

di

demolizione

disponibili

proteine

suddivisioni nell’arco della giornata. L’erba ingerita compie un lungo cammino

Fondamentale è che il fieno sia sempre

all’interno dell’intestino, impiega anche

di buona qualità e sempre disponibile,

5 giorni prima di essere espulsa, e

che il supplemento alimentare sia

man mano rilascia la sostanza attiva e

composto da sole granaglie che le

l’energia di cui dispone. La microflora

granaglie siano intere, asciutte, crude

intestinale provvede alla disgregazione

e che l’ acqua sia sempre disponibile.

Emidio Filace


Basilicata Country&Co 2008, un successo annunciato… BASILICATA WESTERN STORY BASILICATA WESTERNSTORYBASILICATAWEST

Competizioni, seminari al maneggio BASILICATA WESTERNdivertimentoe STORY BASILICATA WESTERNSTORYBASILICATAWEST BASILICATA WESTERN STORY BASILICATAWESTERNSTORYBASILICATAWEST Ferretti di Pantano di Pignola BASILICATA WESTERN STORY BASILICATAWESTERNSTORYBASILICATAWEST E ad un tratto, il silenzio ha coperto tutto. Stand vuoti, qualche cartaccia che svolazza nell’arena, e gli striscioni divelti dalle transenne, a conferma che la manifestazione è terminata. La musica country ha cessato di suonare e gli oltre cento box allestiti per l’occasione, ora sono vuoti. Mi trovo al centro dell’arena del Maneggio Ferretti , in località Pantano di Pignola a pochi chilometri da Potenza. Lo splendido centro ippico ha ospitato la quinta edizione di Basilicata Country&Co 2008. Con una vena malinconica, ripenso alle quattro giornate trascorse, momenti ricchi di appuntamenti, frutto di tanti sforzi organizzativi.

Basilicata Country&Co 2008, non è

Fatiche con un unico fine, quello di promuovere ed affermare in Lucania, la cultura del vivere Country. Tutto ha avuto inizio venerdì 30 Maggio, l’area espositiva ben organizzata, la segreteria operativa ed in frenetico movimento, l’arrivo dei primi visitatori dapprima un po’ smarriti e poi interamente travolti dal clima country. Alcuni stand hanno visto momenti formativi, seminari tenuti da alimentaristi e veterinari, hanno interessato addetti ai lavori e semplici curiosi. Nel campo gara, nel frattempo Amedeo Rea teneva un clinic di Team Penning, rivolto ad una decina di attentissimi cavalieri lucani. Gli istruttori della scuola pony, tenevano invece vivo l’entusiasmo dei bambini delle scolaresche invitate, ma non solo, è stata data la possibilità ai tanti ragazzi che hanno visitato Basilicata Country&Co 2008 di montare in sella a due magnifici pony.

sono state a disposizione dei visitatori che avevano voglia di fare un giro intorno al Lago Pantano di Pignola. Sabato 31 Maggio, tanti i penners in arena pronti ad inseguire la mandria, oggi è la volta della quarta tappa del Campionato Italiano di Team Penning. Senza ombra di dubbio l’evento più atteso dai tanti appassionati che per l’occasione sono venuti anche dalle regioni limitrofe, quali Campania, Puglia e Calabria. Un pubblico impaziente

stata solo equitazione, ma una vetrina rivolta a tutti i settori delle discipline svolte all’aria aperta. Una parete attrezzata è stata messa a disposizione di tutti i curiosi che volevano cimentarsi in una scalata guidata. Dimostrazioni di volo con il parapendio, ma non solo, una coppia di buoi, splendide carrozze,

di veder scendere in arena i migliori


penners della penisola. Lo spettacolo è stato davvero entusiasmante, tanto da mantenere inchiodati sugli spalti un pubblico numerosissimo. Si è proseguito poi sino a notte fonda, lasciandosi trasportare dai balli country, e da qualche buona birra gelata. Domenica 1 Giugno è la volta dello Special Event Basilicata Country&Co 2008. Trentasei i team iscritti, lo spettacolo è assicurato. Il pubblico sempre più numeroso, è attentissimo e pronto a supportare i team, che si lanciano senza alcun indugio, in manovre magistrali ed in spettacolari performance. Oscar Chavez, Gianni Reggiani ed Enrico Filippelli, componenti del team Ruffo Horses Chavez, sono stati i protagonisti indiscussi di questo Special Event Basilicata Country&Co 2008. Coordinazione perfetta in arena, maestria con la mandria e manovre mozza fiato, sono stati gli ingredienti giusti per il team vincente. Un primo e secondo go bellissimi, sei vitelli chiusi in un tempo totale di 63,89 secondi. Davide Di Giacinto, Antonio Tini e

offerto uno spettacolo unico. I sei capi utili chiusi in un tempo totale di 64,67; sono stati frutto di maestria nella mandria, padronanza nel controllo dei vitelli, e coordinazione, elementi che hanno fatto si che il secondo gradino del podio sia stato di loro dominio. Ad aggiudicarsi invece il terzo gradino del podio, chiudendo sei capi nel tempo totale di 69,11 sono stati i bravi componenti del team il Buono il Brutto e il Cattivo, team composto per due terzi dai Lucani Beniamino Straziuso e Nicola Ciani, capeggiati dall’abile penner Laziale Amedeo Rea. Bella gara, un lavoro pulito in mandria, ben coordinato sia nel primo che nel secondo go. Lunedì 2 Giugno è la volta oggi della tappa del Campionato Interregionale dell’ Associazione Team Penning Basilicata. Ventisei i team pronti a sfidarsi nell’Arena del Centro Ippico Ferretti. Concorrenti lucani, campani e laziali hanno faticato non poco per dominare gli agili e scattanti vitelli, di ben tre mandrie combattivissime. Ad aggiudicarsi il gradino più alto

composta da Amedeo Rea, Beniamino Straziuso e Donato Punella, con due go entusiasmanti: le istruzioni del penner laziale ha fatto si che Donato Punella ed il bravo Beniamino Straziuso, siano riusciti a controllare dividere e chiudere ben sei vitelli in un tempo totale di 81,74. A salire sul secondo gradino del podio grazie al tempo totale di 83,59 e a sei vitelli, è stato ancora una volta Amedeo Rea che, fiancheggiato da Lorena Carri e Leonardo Morelli, con il Team Area Performance, è stato protagonista di due go davvero straordinari. Il terzo gradino del podio se lo aggiudica il Team Cutters 1, composto da Nicola Ciani, Carmine Frola ed Antonio Pietrafesa. Sei vitelli utili per il Team Cutters 1, chiusi nel tempo totale di 98,40. Gara molto bella e sentita da parte dei penners. Il mio più grande apprezzamento va a tutti i concorrenti ed alle segreterie dell’ Associazione Nazionale Team Penning Italia, Associazione Team Penning Basilicata e agli organizzatori di Basilicata Country&Co2008.

Cristian Sperandio, componenti del Team Teramo Western Show, hanno

in questa tappa interregionale è stato il Donatone Team. La squadra,

Emidio Filace

Piatto forte della

manifestazione, gli special event e il campionato di team penning


In sella su un

altopiano da sogno

TREKKING TREKKING TREKKING TREKKING TREKKING TREKKING TREKKING Alte pinete, laghi cristallini sentieri sterminati Sila Grande TREKKING TREKKING TREKKINGe TREKKING TREKKINGsulla TREKKING TREKKING TREKKING TREKKING TREKKING TREKKING TREKKING TREKKING TREKKING TREKKING TREKKING TREKKING TREKKING TREKKING TREKKING TREKKING Mercoledì 11 settembre 2013: il caldo sole della Calabria bacia i partecipanti al trekking “Il paradiso non è tutto perduto, c’è la Sila”, organizzato dal club ippico “Gli Amici di Pegaso”, in collaborazione con “Quelli del maneggio”, valevole come sesta tappa del trofeo Italia Trekking equestre, organizzato dal Cite, associazione leader in Italia nell’organizzazione di viaggi a cavallo di alta qualità. Una ventina i partecipanti, che arrivano alla spicciolata a Camigliatello Silano da tutta Italia: Bergamo, Mantova, Salerno, Potenza e, naturalmente, Cosenza. A cena si ritrovano gli amici di tante avventure, si fa conoscenza con le new entry e si pregusta la magnifica cavalcata che avrà inizio l’indomani mattina. Ma in alta montagna, si sa, il tempo è mutevole e il giorno dopo il piacevole e caldo sole del mercoledì si è trasformato in una bruma uggiosa. Per nulla scoraggiati e preparati ad ogni evenienza, i protagonisti del trekking si avviano verso i box dei cavalli, sistemati presso le strutture dell’azienda regionale calabrese di sviluppo agricolo. Da lì si arriverà con i mezzi a motore sulle sponde del lago Cecita, da dove avrà inizio la prima tappa del trekking. Mentre si sellano i cavalli già cadono le prime gocce di pioggia. Ma niente paura. Indossati gli impermeabili, tutti salgono in sella per uno scenografico giro sulle sponde del lago. Di qui si arriva facilmente al centro visiote del Cupone, uno dei più importanti del parco nazionale della Sila, dove una pattuglia del Corpo Foreestale

La calda accoglienza

calabrese per il sesto trekking del Cite


attende la comitiva per scortarla all’interno dell’area protetta. La pioggia comincia a scendere sempre più insistente e copiosa, ma il gruppo continua ad avanzare, protetto dalla chiome degli altissimi pini. Finchè la pioggia non diventa torrenziale e poi si trasforma in un vero e proprio diluvio, con tanto di tuoni, fulmini e grandine. A questo punto, dopo un breve briefing in pineta, si decide di tornare indietro: il rischio di essere colpiti da un fulmine in foresta è troppo alto per proseguire. Salta, così, la visita a Monte Curcio, Monte Scuro e Fago del Soldato, ma non il lauto intermezzo in agriturismo a base di prodotti tipici della Sila che l’organizzazione aveva previsto. La mattina dopo, delusione negli occhi dei cavalieri: il cielo non promette nulla di buono e, anzi, mentre è ancora ora di colazione, i primi scrosci di pioggia non si fanno attendere. Si decide comunque di andare al maneggio. La speranza, si sa, è l’ultima a morire. E in questo caso

i cavalieri hanno fatto bene a sperare, perché il tempo, pur rimanendo incerto, migliora decisamente. Si può partire per la seconda tappa del trekking. Questa volta si parte direttamente da Camigliatello Silano, per arrivare alle piste da sci che hanno reso famosa questa località nel panorama del turismo invernale. Dato il tempo incerto si decide di non fermarsi per la pausa pranzo: il pic ninc sarà consumato dierattemente al rientro, nell’area attrezzata dell’Arsa. La sera grande divertimento con il folklore rivistato in chiave moderna dai Briganti della Sila. Per l’ultima tappa del trekking si riparte nuovamente dal Cupone, per fare una visita ai “Giganti di Fallistro”, saltata a causa della pioggia il primo giorno. Si tratta di una cinquantina di alberi di pino laricio (una varietà calabrese del pino nero) ultracentenari di dimensioni maestose, i cui tronchi formano un perfetto colonnato naturale. Tali tronchi possono innalzarsi fino a 45 metri di

altezza e avere un diametro alla base di oltre due metri, tanto da essere spesso paragonati per dimensioni alle sequoie nordamericane (che però possono arrivare a dimensioni addirittura doppie). Si prosegue per rilassanti sentieri in falsopiano, abitati dai graziosi scoiattolini neri della Sila e da vaste mandrie di vacche podoliche, fino all’ora di pranzo, quando, finalmente di nuovo sotto un caldo sole, si giunge alla meta: un titpico agriturismo dove cavalieri ed accompagnatori possono deliziare il palato con i funghi, le patate, il caciocavallo e tutti gli altri prodotti tipici della Sila, sapientemente rivisitati in un mix di ricette incerdibili. Il tutto, naturalmente, innaffiato da buon vino rosso e al ritmo della tarantella calabrese. Giovanna Laguardia


Il maniscalco

che sussurrava ai cavalli

CALCIA MASCALCIA Nicola MASCALCIA Carlomagno,MASCALCIA dal ferro alMASCALCIA barefoot, MASCALCIA MASCALCIA CALCIA MASCALCIA MASCALCIA MASCALCIA MASCALCIA MASCALCIA MASCALCIA passando per il Parelli CALCIA MASCALCIA MASCALCIA MASCALCIA MASCALCIA MASCALCIA MASCALCIA CALCIA MASCALCIA MASCALCIA MASCALCIA MASCALCIA MASCALCIA MASCALCIA Per prima cosa, il benessere del cavallo. Potrebbe essere questo il motto di Nicola Carlomagno, trentasei anni, di Lauria, horseman per ispirazione e maniscalco per... destino. Nicola, raccontaci come sei diventato maniscalco. In realtà si può dire che sono nato maniscalco, in quanto fin da giovanissimo ho appreso i primi rudimenti del mestiere. Avevo tredici o quattordici anni quando ho cominciato ad andare a bottega dal maniscalco del paese. In realtà facevo soprattutto il reggi piede e qualche volta pareeggiavo qualche cavallo. Si trattava per la maggior parte di cavalli da lavoro, che venivano “ridotti alla ragione” con tutti i mezzi coercitivi possibili e immaginalbili, dai sedativi ai torcinaso alle imbracature più costrittive. Una violenza che per qualche tempo mi ha spinto ad abbandonare completamente il mondo del cavallo. Ma non sei rimasto lontano a lungo dall’equitazione... No. Dopo qualche anno il destino è tornato a bussare alla mia porta sotto forma di un collegamento internet. Un mio cugino aveva acquistato un computer e un modem e navigando in rete incappò in un video del metodo Parelli. Subito mi chiamò per mostrarmelo e naturalmente ne rimasi folgorato. Tanto che, era il 2002, subito partii per il mio primo stage di

Il suo motto è: aggiornarsi continuamente per rispettare il cavallo


Parelli a Piacenza. Alla fine di quell’anno

Come ferri un cavallo da trekking,

avevo già il primo livello. Tornato a casa

un cavallo da barrel racing e un

cominciai a sperimentare il metodo e

cavallo da team penning?

anche a fare un po’ di addestramento,

Il cavallo da trekking ha bisogno di un

più che altro come passatempo. Dopo

buon grip e di una maggiore protezione

un po’ visto che ottenevo dei risultati

del piede, per questo utilizzo ferri di

cominciarono a chiamarmi per lavorare

una lega particolare, di acciao molto

con cavalli difficili. Fra questi ce n’erano

tenero e rigati. Può essere utile anche

molti il cui problema era proprio la

creare, come avviene nel salto ostacoli,

ferratura. Accadeva però che, mentre

alloggiamenti per i ramponi, che così

da me si lasciavano maneggiare i piedi

potranno avvitati e svitati a seconda

senza difficoltà, una volta ritornati dai

delle necessità. Per i cavalli da barrel,

loro maniscalchi, ricadevano negli

invece, utilizzo una ferratura di alluminio

antichi “vizi”. Per questo, mio malgrado,

particolarmente leggera, con un po’ di

ho dovuto riprendere incudine e martello

ho continuato a ferrare, anche alla

sbarchettatura, anche con due o tre

in mano. A quel punto però ne sapevo

luce delle nuove conoscenze acquisite.

chiodi, sempre con la punta corta e

troppo poco per azzardarmi a mettere

Per esempio del fatto che alcuni tipi di

i talloni larghi. Per il team penning e

dei chiodi nel piede di un cavallo e quindi

ferro, come il ferro a banana, simile al

il reining utilizzo gli slider o, nel caso

mi rimisi a studiare, ottenendo l’attestato

ferro rullante, o i ferri a punta quadra,

del team penning, gli slider da cutting,

della Sipe, la Società Italiana di podologia

sono stati ideati proprio sulla base

anche se molto dipende dal terreno dove

equina, della quale frequento tutt’ora

dell’osservazione del piede scalzo.

il cavallo abitualmente lavora.

regolarmente i corsi di aggiornamento.

Ma se un cliente ti chiedesse un

Ferratura a caldo o ferratura a

Tu, però, sei un maniscalco un

consiglio, lo indirizzzeresti verso la

freddo?

po’ particolare. Infatti la tua vera

ferratura o verso il barefoot?

Sicuramente ferratura a caldo, che

“passione” è il piede scalzo...

Oggi come oggi in alcune discipline

consente di far assestare meglio il ferro

E’ vero. Nel 2004/2005 ho cominciato

sportive, come il reining, si assiste

e disinfetta il piede e la linea bianca

ad interessarmi a questa nuova filosofia

alla tendenza a ferrare solo dietro. Il

dove si possono creare infezioni proprio

di gestione del cavallo, prendendo

barefoot è sicuramente più etologico e

a causa della presenza dei chiodi.

anche l’attestato con Luca Gandini. Per

più salutare per il piede del cavallo, ma

Giovanna Laguardia

questo, parallelamente alla mia attività

se l’animale non può essere gestito in

di maniscalco, ho cominciato a mettere

maniera naturale, in primis trascorrendo

alcuni cavalli scalzi e ad utilizzare questo

al maggior parte del tempo al paddock

meto anche nella riabilitazione dei cavalli

con terreno vario ed evitando i mangimi,

affetti da alcune patologie, come la

è opportuno ferrarlo perché altrimenti

laminite e la navicolite. Nel frattempo,

potrebbe

però, visto che il mercato lo richiedeva,

problemi.

andare

incontro

a

dei


Brrrr…che freddo! H ai fatto il cambio di stagione? SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI

Istruzioni per affrontare correttamente la stagione invernale. SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI SOSCAVALLI Ci siamo Amici! L’inverno è lì: tra poco busserà alle nostre porte senza preannuncio. Siamo davvero pronti? E’ davvero sufficiente il cambio del pelo per mettere il cavallo al riparo dai malanni? No. Per comprendere meglio la fisiologia del cavallo, dobbiamo immaginarci cavallo. Proviamo ad indossare una tuta, magari felpata, mettiamoci in spalla uno zaino di un paio di kg e cominciamo a correre per strada. Suderemo molto presto, avremo sete ed avvertiremo la fatica dopo qualche marciapiede che corriamo, se la nostra alimentazione non è adeguata. Tuttavia, a differenza del cavallo, se decidiamo di comprare una bottiglietta d’acqua o di fermarci a riposare (e dove farlo), lo decidiamo noi. Nessuno infatti berrebbe acqua gelata o si fermerebbe nel bel mezzo di una corrente d’aria fredda, senza un giubotto addosso! Eppure con i nostri cavalli dimentichiamo tutto questo e….via con le abbeverate a fontane nel bosco, galoppate a perdi fiato e sosta sulla vetta di una collina a guardare il panorama, con tanto di cavallo sudato, senza una copertina per le soste! Non lamentiamoci poi se il veterinario è caro o se si è costretti a chiamarlo. Facciamo piuttosto in modo di non averne mai bisogno! Non c’è un regime alimentare diverso da seguire in inverno, per fortuna viviamo in un Paese in cui la temperatura scende sì, ma mai al di sotto dei -6/-10°C e non per periodi molto lunghi. Pertanto le coliche che si manifestano soprattutto al cambio di stagione, sono un errore di management del cavallo che può essere evitato. In estate, come in inverno. Proviamo allora a fare una carrellata delle cose cui principalmente dobbiamo stare attenti.


Partiamo dall’acqua. Sia che si cosa accade al cavallo. Per questo tratti dello scorrere di un fiume che motivo, ancora di più nei mesi freddi, attraversiamo durante una passeggiata o è

indispensabile

il

riscaldamento:

una fontana o anche il beverino collegato sia prima dell’allenamento per una ad un pozzo, stiamo estremamente attenti competizione, sia prima di galoppare alla temperatura! Il cavallo è soggetto nei boschi. Non meno di 15 minuti (di alla congestione, proprio come l’uomo e orologio) al passo ed una transizione a nulla valgono frasi del tipo “Eh…ma a sempre graduale dal passo al trotto me stanno sempre fuori, bevono lì e non e da questi al galoppo. Ed anche il è mai successo nulla”: una volta deve defaticamento ed il ritorno all’andatura accadere e poi c’è poco da argomentare del passo. Facciamogli riprendere fiato o chiamare in causa il Destino avverso! gradualmente. Ricordiamoci le pressioni Evitiamo, quindi, di fare abbeverare i che si scatenano a livello alveolare cavalli in situazioni come quelle illustrate durante un esercizio molto intenso e nelle immagini ed anche per l’acqua che l’EIPH o emorragia polmonare da dei box stiamo attenti. L’ideale sarebbe sforzo, è sempre in agguato. Certo, non posizionare un termostato al di sotto si può attribuire al freddo una causa, dell’erogatore principale di tutti i beverini, ma trattandosi di capillari polmonari, se è una scuderia, o dell’unico beverino, più cura ne abbiamo, meglio è. Prima che mantenga la temperatura costante di rimettere il cavallo nel box, questi a 20°C; sia d’estate che in inverno. deve essere completamente asciutto, Se questa è una soluzione troppo non semplicemente steccato con un dispendiosa, con un po’ di fastidio in più, po’ di alcol. Non fermiamolo sudato e/ chiudete i beverini ed abbeverate i cavalli o bagnato. La scelta delle andature da al secchio. Fate riposare un po’ l’acqua tenere in un sentiero coperto di neve è con cui riempite il secchio in modo che importante, non solo perchè il cavallo la temperatura sia molto vicina ai valori soffre gli sbalzi di temperatura, ma anche sopra indicati.

perchè, sotto uno strato di neve che può apparire uniforme, possono nascondersi

Continuiamo con l’allenamento.

buche, sassi, radici ed altri imprevisti

Che succede se in una mattinata molto che

potrebbero

causare

rovinose

fredda, facciamo uno scatto, magari per cadute o storte di qualunque genere. raggiungere il bambino che ha lasciato la Attenzione e prudenza quindi sopratutto nostra mano? Di sicuro lo acchiappiamo, nell’attraversare zone d’ombra poco ma un attimo dopo avremo un crampo esposte al sole dove lo strato soffice del o il principio di uno strappo. Sfiga? No, fondo potrebbe essersi tramutato in un il muscolo era freddo. Bene, la stessa sottile strato ghiacciato sdrucciolevole.


E finiamo con l’alimentazione.

ll nutrimento dei condrociti avviene

Come possiamo aiutare il nostro amico

tramite il fenomeno della diffusione, un

a supererare bene l’inverno, non

processo lento e molto meno efficace

potendo ricorrere ad un bel brodino

della circolazione sanguigna. Le capacità

caldo? O al mitico goccetto di whisky?

rigenerative di questo tessuto sono

Per prima cosa salvaguardiamo le sue

bassissime. Il liquido sinoviale è a diretto

articolazioni. Si è abituati a pensare che

contatto con la cartilagine articolare e

l’artrosi sia una patologia che interessa

oltre ad ammortizzare i movimenti ne

solo i cavalli anziani e pertanto si

assicura il nutrimento. Il liquido sinoviale

sottovaluta e non si cura in nessun caso;

è in continuo scorrimento dentro

salvo ricorrere poi alle infiltrazioni. Eh sì,

l’articolazione: a seconda dei movimenti

perché, nel caso di un cavallo giovane,

e dei carichi viene assorbito o rilasciato

si esclude a priori la possibilità ci sia,

dalle cartilagini e dalle membrane

nel caso del cavallo anziano…tanto è

presenti, che funzionano come delle

anziano…e non si cura. Male, molto

spugne. E’ essenziale perciò, che ce

male. La maggior parte delle zoppie

ne sia sempre in quantità adeguate,

che vedo in giro sono causate proprio

altrimenti i due capi articolari non

dall’artrosi. Cosa è l’artrosi? Chiamata

scivolano uno sull’altro, ma si toccano

anche osteoartrosi, è una malattia

e sanguinano. Causando l’erosione

cronica che colpisce le articolazioni

della superficie articolare e la zoppia

(artropatia), di tipo degenerativo, ovvero

conseguente. Dato che il liquido sinoviale

che porta alla progressiva perdita delle

viene assorbito o rilasciato a seconda dei

componenti anatomiche che formano le

carichi, è facile intuire che non interessa

articolazioni.

soltanto le articolazioni di un cavallo

E, quindi, una patologia degenerativa

anziano, ma anche e soprattutto quelle

della cartilagine articolare.

di un cavallo atleta. Quante volte vi è

La cartilagine articolare è un tessuto

capitato di vedere un cavallo che inizia

elastico di colore bianco perlaceo,

zoppetto e quando si riscalda la zoppia

formato da cellule tondeggianti, i

non si vede più? E’ artrosi. Allora, adesso

condrociti che secernono una sostanza

che iniziano le temperature basse,

costituita da fibre elastiche e collagene.

aiutiamo il nostro cavallo con un ciclo di

E’ formata principalmente da acqua

almeno 20 giorni di integrazione a favore

ed è priva di sali minerali. Il tessuto

delle articolazioni e che sia a base di

cartilagineo è poco vascolarizzato in

collagene di tipo II in combinazione con

quanto carente di capillari sanguigni.

MSM e manganese IPALIGO, oppure di


condroitin solfato, glucosammina solfato

sono già espressa sulle quantità e sulla

(mi raccomando!).

e MSM. Nel primo caso, la presenza

qualità del concentrato in funzione delle

E adesso via! Pronti per affrontare una

del collagene dà anche sollievo ai

diverse discipline equestri, perciò quelle

delle stagioni più suggestive e romantiche

tendini, perciò più indicata se c’è un

restano invariate. Aumentate, invece, la

dell’anno, in sella al nostro Amico, certi

lavoro intenso a carico delle strutture

quantità di foraggio. Sempre di ottima

di non dover temere più nulla!

molli degli arti. Non sottovalutate mai il

qualità e mai di erba medica. Di inverno,

prezzo, e non nel senso che immaginate

il cavallo come tutti i mammiferi, ha più

voi!!!! Ci sono tantissime case produttrici

appetito perché stimolato dalle basse

di integratori, ma solo pochissime

temperature: aiutiamolo aumentando

sono relamente buone. Gli integratori

la quantità di foraggio che gli aumenta

funzionano soltanto in due circostanze:

il senso della sazietà, determinato

se la prescrizione è corretta e se la

dall’ingombro della fibra a livello

concentrazione del principio attivo è alta.

intestinale, e gli permette di mantenersi

E, un integratore ben formulato costa. A

correttamente idratato nonostante la

questo punto non ci resta che passare

temperatura. Se proprio volete dargli un

al regime alimentare quotidiano. Non

piccolo aiutino di energia, 500g al giorno

toccate la razione del concentrato. Mi

(PESATI!) di wafer che sia senza cereali

Mariarosaria Manfredonia


Cosa prevede il regolamento quando cavallo o cavaliere toccano terra

Ahi, ahi ahi, se si cade sono guai...

OLAMENTI REGOLAMENTI REGOLAMENTI REGOLAMENTI REGOLAMENTI Le differenzeREGOLAMENTI tra il regolamento OLAMENTI REGOLAMENTI REGOLAMENTI REGOLAMENTI REGOLAMENTI utilizzato dalla Fise e quelloREGOLAMENTI Sef OLAMENTI REGOLAMENTI REGOLAMENTI REGOLAMENTI REGOLAMENTI REGOLAMENTI OLAMENTI REGOLAMENTI REGOLAMENTI REGOLAMENTI REGOLAMENTI REGOLAMENTI Parliamo in questo numero di Oltre il Fence di una norma del regolamento SEF Italia di Team Penning, vigente dal mese di marzo dell’anno 2013, che riguarda la caduta del cavallo e o del penner. Il regolamento SEF Italia di Team Penning, differisce dal regolamento di team penning utilizzato dalla FISE fino al 2012 in maniera sostanziale, cosa che, soprattutto all’inizio dei campionati reghionale ed interregionale ha ingenerato un po’ di confusione. Il regolamento FISE prevedeva che un cavaliere caduto da cavallo, una volta rialzatosi, poteva fermarsi in un punto dell’arena e seguire lo svolgimento del go senza interagire con i restanti componenti del team, fintanto che il go fosse ultimato, senza che la caduta del cavaliere comportasse il no time. La caduta del cavallo di spalla o di quarto, invece, determinava il no time anche nel regolamento Fise. Dopo il 2012, come tutti i penner sanno, la Fise non è stata più la federazione di riferimento per le discipline western, fatta eccezione per il reining. Il campionato regionale Basilicata di team penning e la South Italy Master Cup si sono svolti


sotto la bandiera di Sef Italia, con un regolamento in alcuni casi diverso da quello precedentemente adottato dalla Fise. Anche SEF Italia nel regolamento di team penning vigente prevede che la caduta del cavallo (anche qui per cavallo caduto si intende il che il cavallo tocchi il terreno con il fianco e con la spalla) determinerà sempre un NO-TIME. Saranno inoltre sanzionate con un NO-TIME tutte quelle situazioni in cui il giudice ritenga che si stiano venendo a meno i criteri di sicurezza (es. difficoltà evidente di un penner nel gestire il proprio cavallo, rifiuto ripetuto del cavallo nel relazionarsi con il campo gara ed il bestiame, minori che perdono totalmente o parzialmente l’abbigliamento protettivo, ecc). Inoltre, diversamente da quanto accadeva con la Fise, per il regolamento Sef Italia anche la caduta del penner da cavallo determina sempre un NO- TIME. Emidio Filace


Quando addestrare diventa un gioco

EMANSHIP HORSEMANSHIP Presentato a HORSEMANSHIP Satriano il libroHORSEMANSHIP HORSEMANSHIP EMANSHIP HORSEMANSHIP HORSEMANSHIP del famoso stuntman lucano HORSEMANSHIP HORSEMANSHIP EMANSHIP HORSEMANSHIP HORSEMANSHIP HORSEMANSHIP HORSEMANSHIP EMANSHIP HORSEMANSHIP HORSEMANSHIP HORSEMANSHIP HORSEMANSHIP EMANSHIP HORSEMANSHIP HORSEMANSHIP HORSEMANSHIP HORSEMANSHIP Addestrare giocando, questo il titolo del libro, che Antonio Di Santo domenica 6 novembre ha presentato al pub Crazy Horse di Satriano di Lucania, adiacente la scuderia del Maneggio Miglionico. Molti gli appassionati che hanno risposto all’invito dell’ASD Country Club, che ha organizzato l’evento in collaborazione con il pub, tante le curiosità a cui lo stuntman lucano, di Francavilla in Sinni, ha risposto. Un libro scritto in maniera molto chiara e comprensibile, che si compone di una premessa che spiega lo scopo della stesura dello stesso, tanti gli argomenti trattati, dalla scelta del cavallo da utilizzare sui set cinematografici al modo in cui capire il cavallo, sino a toccare la domanda più importante: cos’è l’addestramento. Il manoscritto si compone poi di un capitolo che spiega in maniera molto trasparente l’utilizzo del cavallo nello spettacolo e l’addestramento circense, capitolo che si basa sull’esperienza personale dello stuntman che ha preparato diversi cavalli per il cinema, chiamati cavalli attori, e di cavalli che una volta addestrati sono stati impiegati nelle piste dei maggiori circhi Italiani. L’alta scuola spagnola e quella napoletana, lo studio delle figure dei cavalli in natura, ed il lavoro in libertà, l’inchino, come far sdraiare un cavallo il segreto di come far sorridere un cavallo, ed il coreografico passo spagnolo, sono argomenti che rapiscono durante la lettura anche il lettore lontano da questo modo di equitare.Il libro tratta poi argomenti quali la ricerca della leggerezza, dalla preparazione da terra del cavallo, utilizzando i concetti basilari di grandi horseman quali Ray Hunt, Pat Parelli


Esperienze di vita e preziosi consigli nel libro di Antonio Di Santo

e Monty Roberts, tanto per citarne

capitolo del libro che parla dei problemi

sul suo sito internet personale,www.

alcuni, dai quali Antonio Di Santo, ha

comportamentali dei cavalli, partendo

antoniodisanto.com,

tratto dei concetti che ha fatto suoi

da una premessa che va ad individuare

lui è sempre disponibile a rispondere

nel suo metodo d’addestramento. Lo

innanzitutto a chi attribuire la colpa, se al

a domande o curiosità di chi lo vorrà

stuntman lucano spiega l’importanza di

cavallo o al cavaliere. In questa sezione

contattare o sulla pagina facebook

sapersi imporre come leader giocando

del libro si parla di più svariati problemi,

Antonio Di Santo, o lasciando una mail

e mai maltrattando il cavallo, trucco

che interessano tutti gli appassionati di

reperibile dal suo sito personale.

questo che rende questo magnifico

equitazione, da chi impiega il cavallo

animale collaborativo e partecipe.

per i trekking, a chi lo utilizza nel mondo

Durante la presentazione del libro

delle competizioni. Si parla dei cavalli

Antonio, spiega alla platea sempre

che facilmente si spaventano a quelli

interessata e partecipe, quali sono state

che portano la testa al vento, passando

le difficoltà che ha incontrato durante il

per quelli che si incappucciano o che

suo percorso formativo, fatto di sacrifici,

s’impennano o che sgroppano, sino

interminabili ore di lavoro, e della sua

alla gestione di stalloni particolarmente

ostinata voglia di svolgere questo

nevrili, questi solo alcuni degli argomenti

mestiere fatto di pericolo e adrenalina,

trattati in questo meraviglioso capitolo.

ma anche di tante soddisfazioni, tanto

Antonio Di Santo ha salutato poi gli

che nell’albo degli stuntman a cavallo,

intervenuti alla presentazione del suo

Antonio Di Santo è l’unico da Roma in

libro, Addestrare giocando, ricordando

giù. Molto interessante risulta anche il

che il libro è reperibile sia in libreria che

Emidio Filace

ricordando che


Un viaggio lungo venticinque anni

RITRATTI WESTERN LUCANI RITRATTI WESTERN LUCANI Oltre un quarto secolo in sella RITRATTI WESTERN LUCANI RITRATTI WESTERN LUCANI per WESTERN Vittorio Basentini, dal western al trek LUCANI RITRATTI LUCANI RITRATTI WESTERN La Basilicata e l’Italia RITRATTI WESTERN LUCANI RITRATTI WESTERN LUCANI

a cavallo nei racconti dell’esperto cavaliere

Ha cominciato comprando la sella. Anzi, due selle, una inglese e una americana, perché non sapeva bene quale disciplina intraprendere. Poi si è messo a cavallo, oltre 25 anni fa, e non è mai più sceso. Dalle sfide nel barrel racing, agli albori della monta western in Basilicata, è approdato ai lunghi viaggi a cavallo prima in regione e poi in tutta Italia, e oggi è un trekker di primissimo piano nel panorama nazionale della specialità. Il suo prossimo obiettivo è l’America. Stiamo parlando di Vittorio Basentini, cavaliere lucano di lungo corso che ha elevato il trekking a cavallo a filosofia di vita. Quando hai incominciato ad andare a cavallo? La mia è stata una passione dell’età matura. Quando mi sono avvicinato al mondo dell’equitazione ero già adulto e avevo due figli. L’equitazione era uno sport che mi incusriosiva per il suo

spirito di libertà, ma mi sono avvicinato a i cavalli da assoluto neofita, al punto che trovandomi con alcuni amici alla Fieracavalli di Verona e dovendo acqustare una sella ne comprai due, una inglese ed una americana, perché non avevo la più pallida idea di che tipo di cavallo averi voluto comprare e dell’attività che avrei praticato. A proposito del primo cavallo, raccontaci qualcosa di lei... Subito dopo aver comprato la sella, mi misi in cerca di un cavallo. Lo trovai dal compianto Pinucco Marzia. Era una piccola argentina dal mantello ubero fior di pesco che chiamai Pesciolina. Era una cavalla timida e riservata, ma per il suo cavaliere dava l’anima. Come dicevo, quando l’acquistai non avevo assolutamente alcuna esperienza in fatto di cavalli e per di più dopo poco scoprii che era anche incinta e prossima a partorire. Ricordo che i primi tempi io


avevo paura di lei e lei di me. Poi per fortuna è andato tutto bene, anche il parto e lo svezzamento del puledro, che poi vendetti. Quella cavalla mi ha dato tantissime soddisfazioni, non solo nei trekking, ma anche nelle gare. Purtroppo morì abbastanza giovane a causa di una colica. Poi ci sono stati altri cavalli importanti, come Red River Joan, la bellissima quarter horse di origine canadese che purtroppo mi è stata rubata, e Ofelia, anglo araba che mi ha accompagnato in tanti trekking. Oggi c’è un’altra anglo araba, Emmia, con la quale ho conquistato viaggio dopo viaggio un feeling perfetto. Ma naturalmente il primo amore non si scorda mai.... In quegli anni trekker e garisti viaggiavano felicemente a braccetto sotto la bandiera dell’Ante... E’ così. L’Ante era ancora un’associazione che gravitava nell’orbita Fise ma con una sua amministrazione. Si occupava non solo di turismo equestre ma anche di endurance, cross country e delle nascenti discipline western. Sotto la presidenza di Giovanni Brienza l’Ante organizzava in Basilicata raduni di più giorni che riuscivano ad accontentare ogni tipo di cavaliere. Fu in quell’occasione che nacque un’amichevole rivalità tra me e la mia argentina e il rionerese Michele Lauletta, con i suoi quarter, per la conquista del trofeo challenge di barrel racing, che si disputava ogni autunno in occasione del raduno regionale di sant’Andrea di Atella. Nel frattempo cominciavi anche ad impegnarti in prima persona non solo come trekker ma anche come organizzatore di viaggi a cavallo....

Si. All’inizio degli anni ‘90 io e un gruppo di amici, tra i quali voglio ricordare Andrea De rocco, che ci ha lasciati troppo presto, prendemmo in gestione il circolo ippico Sant’Aloja a Tito Scalo e fondammo un’associazione sportiva, la Lucantrek, il cui scopo era quello di promuovere l’immagine turisticosportiva della Basilicata attraverso il cavallo. Cominciammo ad organizzare trekking di più giorni, fra i quali mi piace ricordare il viaggio dal Tirreno allo Jonio, da Sapri a Castellaneta Marina, una sorta di Basilicata coast to coast e oltre, e il trekking Trecchina-Sirino-Pollino, nel 1995 che ebbe una grande eco mediatica e una grandissima partecipazione da parte degli appassionati lucani. Poi ci siamo spostati fuori dalla Basilicata: Cilento, Conero, parco nazionale d’Abruzzo, l’allora parco nazionale della Calabria oggi diventato parco della Sila. Il nostro viaggio di fine agosto era diventato un appuntamento fisso di elite per i trekker del Meridione. Dopo aver girato praticamente l’intera Basilicata a cavallo e molte altre suggestive località italiane, sie andato ancora oltre... Il passo logico successivo è stato il Cite, il Club Italia trekking equestre, che dal 2009 è leader a livello nazionale nell’organizzazione di trekking di alta qualità e che da quattro anni a questa parte organizza il trofeo nazionale trekking equestre, un vero e proprio campionato nazionale per cavalieri e associazioni dediti a questa specialità sportiva. Nel 2010 ho avuto anche la soddisfazione di vincere il trofeo riservato agli organizzatori con un trekking organizzato a Matera

con la collaborazione dell’agriturismo la Bufalara. Nello stesso anno sono anche arrivato al secondo posto nella classifica riservata ai cavalieri. Il mondo del cavallo ti ha già dato tante soddisfazioni. Quali sono i tuoi obiettivi futuri? Come trekker il mio sogno nel cassetto, naturalmente, è visitare la nazione dei cavalli per eccellenza, ovvero l’America. Mi sto già organizzando. Giovanna Laguardia


Cap Officina Brindisi 2 alza la Master Cup

SOUTHITALYMASTERCUP SOUTHITALYMASTERCUP SOUTHITALYMASTERCUP Il team laziale-abruzzese SOUTHITALYMASTERCUP SOUTHITALYMASTERCUP vince il campionato Sef South Italy SOUTHITALYMASTERCUP SOUTHITALYMASTERCUP SOUTHITALYMASTERCUP SOUTHITALYMASTERCUP SOUTHITALYMASTERCUP SOUTHITALYMASTERCUP SOUTHITALYMASTERCUP Una calda e soleggiata giornata, più consona

compromette la puntualità della partenza.

alla fine dell’estate che all’autunno inoltrato,

Suggestiva, come sempre, la cerimonia di

bacia i concorrenti e gli spettatori accorsi

apertura orchestrata da Antonio Marmo, con

al centro ippico Erbanito di San Rufo per

la parata dei concorrenti, le bandiere e gli inni

l’ultima tappa della South Italy Master Cup

d’America e d’Italia. Sullo sfondo, come un

Sef Italia, campionato del Meridione di team

presepe incastonato nella verde montagnma

penning organizzato da Piero Coviello e

cilentana, il paese di San Rufo. Il primo team

dal padrone di casa Antonio Marmo. Oltre

a scendere in campo, verso le ore 13, è il

quaranta i team pronti a scendere in campo

Cap Wor, composto da Alvaro Di Renzo, Piero

per l’occasione, anche se non tutti iscritti al

Coviello e Pierluigi Mollicone, che siglano un

campionato. C’è tensione nell’aria, soprattutto

bel 33”85. Un ottimo tempo, comeprimo team

fra i team che occupano le prime posizioni in

a scendere in campo, che anticipa ciò che il

classifica: pochissime sono le lunghezze che

prosieguo della gara confermerà: le mandrie

separano l’uno dall’altro e sono molti quelli

fornite dall’organizzazione dell’Erbanito sono

che possono ancora ambire alla vittoria finale

ottimamente lavorate e preparate e consentono

o almeno a un buon piazzamento. La gara

ai team in gara performance di alto livello,

dovrebbe iniziare alle 11 ma il duro lavoro della

con tempi estremamente bassi, per la gioia

segreteria (molti non hanno accolto l’invito a

del pubblico rimasto sugli spalti nonostante

inviare le preiscrizioni per posta elettronica),

l’ora tarda. Il miglior tempo sarà registrato,


Nella finalissima di San Rufo trionfano i campani del team Matrix

nel primo go, dal team Western Life

invece, la classifica generale della South

Michele Zotta). “Medaglia di legno” per il

association 4, composto da Massimo

Italy Master Cup, al team Cap Officina

team Zio Pietro di Antonio Marmo, Mirko

Basile, cesare Franchini e Michele Basile:

Brindisi 2, composto da Luca Santltima

Marino e Belisario Tafuri.

tre vitelli in 20”33. Impresa purtroppo

tappa, disputata al circolo ippico Erbanito

La classifica finale e quelle di tappa,

vanificata nel secondo go, quando lo

di San Rufo il team composto da Luca

sono consultabili sul sito

sfortunato team pugliese “becca” un

Santoro, Alvaro Di Renzo e Pierluigi

www.southitalymastercup.it

no time. Alla fine della gara, a salire sul

Mollicone, in testa per poche lunghezze

Giovanna Laguardia

gradino più alto del podio per quanto

alla vigilia dell’ultima tappa, è sufficiente

riguarda la classifica di tappa è il rodato

la tredicesima posizione conquistata

team campano Matrix, composto da

nella finale (due go e sei vitelli in

Alfredo Telese, Silvio Telese e Giuseppe

61”61) per gestire al meglio il vantaggio

Di Cerbo, che archvia la pratica con due

accumulato nel corso del campionato

go validi e sei vitelli nel tempo di 50”94,

e salire sul gradino più alto del podio

seguito dal team Play Off (Giuseppe Di

con un bottino di 84 punti. Reserve

Cerbo, Silvio Telese e Fabrizio Veleziale),

champion della South Italy Master Cup

con il tempo di 52”33. Al terzo posto e

si laurea il team Cap Officina Brindisi

primo dei team iscritti al campionato,

(Luca Santoro, Antonio Pietrafesa e Piero

c’è Cap Officina Brindisi (Luca Santoro,

Coviello) con 81 punti, mentre al terzo

Antonio Pietrafesa e Piero Coviello), con

posto c’è il team di Forenza Horse Point

il tempo di 53”17. Per quanto riguarda,

1 (Vittorio Avigliano, Romeo Avigliano e


Finalissima

sotto il tetto che ... scotta TEAMPENNINGBASILICATA TEAMPENNINGBASILICATA TEAMPENNINGBASILICATA

Grazie al maneggio coperto la pioggia TEAMPENNINGBASILICATA TEAMPENNINGBASILICATA TEAMPENNINGBASILICATA non guasta la festa ai penner TEAMPENNINGBASILICATA TEAMPENNINGBASILICATA TEAMPENNINGBASILICATA TEAMPENNINGBASILICATA TEAMPENNINGBASILICATA TEAMPENNINGBASILICATA Mattinata davvero uggiosa, quella della finale del campionato regionale di team penning, il 6 ottobre scorso. Un giro di telefonate per vedere il da farsi: pioggia e ancora pioggia. Sentiamo Vittorio e ci rassicura che a Forenza il cielo si sta rasserenando, contatto Piero e lui mi dice con la solita sicurezza che lo contraddistingue, andiamo al Horse Point c’è il coperto. In auto riusciamo ad intravedere la valle che contorna Forenza ed effettivamente il cielo è sereno, tiriamo tutti un sospiro di sollievo. La macchina organizzativa si mette subito in moto, il tempo di scaricare dalla vettura il pc portatile e la stampante, e Nicolle è subito all’opera. Saliamo con Carmine presso l’arena coperta e li troviamo l’infaticabile Nicola Russillo coadiuvato dal figlio Piergiuseppe, e dal bravo Stefano Pascale, turn back apprendista, che hanno già numerato la mandria. I penners non si perdono d’animo, indossano gli impermeabili e sfidano la pioggia che ora si è notevolmente affievolita, si danno da fare per sellare

e riscaldare i cavalli, e siamo subito pronti. Lucia si appropria della postazione sul palchetto speaker, si dà una controllata alle distanze del pen e l’ordine di partenza è pronto, ben trentasei i team impegnati per questa finale del Campionato Regionale di Team Penning targato SEF Italia, l’emozione è tanta, oggi si decreterà il team che si aggiudicherà il titolo Regionale. La tensione sul volto dei componenti dei team è evidente, il titolo matematicamente è del team CAP Petrucco Inerti, composto dal bravo Pietrafesa Antonio, dall’indomito Piero Coviello e dallo spumeggiante Fabio Grieco, che comunque hanno voglia di battersela fino in fondo e soprattutto non vogliono concludere il campionato con una brutta gara. Molti i team che si sfidano per il secondo ed il terzo posto, si decide di disputare i due go senza intervallo: la paura è che le condizioni meteo peggiorino. Due go davvero belli, entusiasmanti e tecnici, non privi di quel fattore che spesso ha


Al circolo ippico Horse Point i padroni di casa fanno asso pigliatutto

rovinato le performance di alcuni team, il nervosismo. Horse Point si aggiudica, sotto tutti i punti di vista l’ultima tappa del Campionato Regionale, riesce ad accaparrarsi tutti e tre i gradini del podio, piazzando rispettivamente al primo posto il Team Horse Point, composto da Vittorio Avigliano, Michele Zotta e Carmen Claudia Borrelli, sei capi chiusi con due go validi nel tempo di 56,16. HP2, sale sul secondo gradino del podio, i bravi fratelli Avigliano, Romeo e Vittorio coadiuvati dalla tenace Carmen Claudia Borrelli, riescono con due bei go a chiudere sei capi nel tempo di 57,98. Terzo posto è del Team HP4, ancora una volta i fratelli Avigliano, Vittorio e Romeo, questa volta con il bravo Michele Zotta, riescono a chiudere in due bei go sei capi nel tempo di 61,62. Donato Punella che ha tanto lottato in tutti i team di cui faceva parte deve accontentarsi del quarto posto con il Team La Corte Ranch “Temp la Post”, i fratelli Giuseppe e Nicola Ciani hanno dato il meglio di loro in due go molto belli che li vedono protagonisti della chiusura di sei capi

con due go validi nel tempo di 67,25. La pioggia si è allontanata, stanchi ma soddisfatti passiamo alle premiazioni della quinta tappa, nel frattempo l’infaticabile Nicolle, riesce a stilare anche la classifica generale, ma per motivi logistici della segreteria, non si riescono a premiare in arena i vincitori. Il Team CAP Petrucco Inerti, che con i suoi 102 punti, si è aggiudicato il Campionato Regionale, il Team Horse Point, dei fratelli Vittorio e Romeo Avigliano, e della super cow girl Carmen Claudia Borrelli che con i suoi 81 punti agguanta la medaglia d’argento. Medaglia di bronzo per il Team La Collinetta Fruit, Antonio Pietrafesa, Rocco Laccertosa e Antonio Capece, questi i tre bravi componenti del team che con i 78 punti messi a segno durante le cinque tappe di questo magnifico campionato, sono riusciti a stare avanti al Team CAP Russo Ricambi, che con 76 punti, riesce ad accaparrarsi la medaglia di legno. Grande soddisfazione per il bravo Rocco De Carlo, che al suo esordio nel mondo del team penning, coadiuvato

dai bravi Piero Coviello e Fabio Grieco, spesso è stato determinante per la sua squadra svolgendo davvero un gran bel campionato. Una volta dissellati e sistemati i cavalli, ci siamo ritrovati nella Club House del Horse Point, dove a partire dagli organizzatori e continuando con lo staff tecnico, tutti ci siamo aggiudicati il terzo go, brindando ai penner che hanno vinto e a quelli che si sono divertiti, regalandoci un campionato davvero magnifico. Emidio Filace


Jimmie Rodgers:

il bluesman bianco

COUNTRYMUSIC COUNTRYMUSIC COUNTRYMUSIC COUNTRYMUSIC COUNTRYMUSIC La grande depressione COUNTRYMUSIC COUNTRYMUSIC COUNTRYMUSIC e l’america degli anni 20-30 COUNTRYMUSIC COUNTRYMUSIC COUNTRYMUSIC COUNTRYMUSIC COUNTRYMUSIC COUNTRYMUSIC COUNTRYMUSIC COUNTRYMUSIC COUNTRYMUSIC COUNTRYMUSIC COUNTRYMUSIC COUNTRYMUSIC Negli articoli precedenti abbiamo parlato di Hank

tappe fondamentali della country music. Siamo

Williams e di Johnny Cash . Due personaggi che con

a cavallo tra gli anni 20-30 e l’America inizia a

il loro stile musicale e la loro anima hanno lasciato

respirare le prime note improvvisate del jazz di

un segno indelebile nella storia della musica in

Luis Amstrong.

America e non solo. Certo vi chiederete: perché

L’ Old Time Country e la musica Country del

tutta questa importanza? Perché non collocarli

Sud tradizionale rurale sono sonorità, stili ormai

cronologicamente? Semplicemente perché stiamo

superato. Si respira aria di cambiamento per

parlando di due artisti atemporali, tanto Hank

il Country ( che in quegli anni veniva chiamato

quanto Johnny. Forse solo per un gusto personale

Hillbilly). L’america è grande e le prime radio

o forse solamente perché in giro, in molti locali in

iniziano a suonare nelle case. C’è bisogno

stile, quando sentiamo suonare un pezzo di Johnny

di commercializzare! Jimmie Rodgers fu il

o di Hank ne riconosciamo immediatamente il

primo artista che intuì l’esigenza di cambiare

“sound”e ci entra nelle ossa con un brivido che non

atteggiamento. Con lui l’artista musicale diventa

è nè quello della musica e nè quello del country ma

“La Star”. Nascono le prime string band e le

qualcosa che solo i grandi riescono a trasmettere.

trasmissioni radiofoniche proliferano. Sono gli

Ma ora facciamo un passo indietro e proviamo a

anni della depressione e mentre le vendite globali

ricalcare cronologicamente quelle che

di dischi subiscono una forte flessione per il

sono le


country questo non succede grazie anche e

settembre del 1897. A parte un breve

sconosciuto per la gran parte degli

soprattutto a Jimmie Rodgers che influenzò

periodo in cui fece il cowboy, lavorò nelle

americani. Eppure i suoi dischi erano stati

direttamente o indirettamente un numero

ferrovie (suo padre era un operaio della

venduti in venti milioni di copie, ma il suo

elevato di performers.

Mobile & Ohio Railroad) prima come portatore

stato di salute, che andò progressivamente

Una caratteristica peculiare dello stile di

d’acqua e poi come frenatore (‘brakeman’),

peggiorando fino alla morte, il 26 maggio del

canto di Rodgers era il cosiddetto ‘blue

lavoro che dovette abbandonare nel 1925

1933, appena due giorni dopo la sua ultima

yodeling’. L’origine di questo stile è tuttora

perché colpito dalla tubercolosi. Fino a

incisione in studio, a New York, condizionò

ignota: difficile stabilire se si tratta di una

quel momento le sue esperienze musicali

le sue apparizioni in pubblico.

creazione dello stesso Jimmie Rodgers o sia

erano state rare e non professionistiche.

Jimmie Rodgers lascia un eredità ai

Ma nel 1927 incontra Ralph Peer , famoso

musicisti che verranno dopo di lui di un

discografico dell’epoca. L’ascesa verso

valore inestimabile.

il successo è ormai scritta. La popolarità

La musica dello scorso secolo, semplice e

di Jimmie Rodgers andava crescendo in

naturale ha radici profonde ed è difficile

maniera esponenziale.

da individuare il punto di partenza vero e

Il primo “Blue Yodel” fu “T For Texas” (o

proprio. Rodgers a livello discografico è lo

Blue Yodel n. 1) venne inciso nel 1927 ed

“Start”.

aveva forti connotazioni blues (tre versi di

E’ stato capace di fondere la tradizione nera

cui il secondo ripetizione del primo); ma

con quella bianca ed ha saputo trovare un

alla conclusione del terzo verso la voce si

giusto linguaggio musicale comprensibile a

rompeva nel suo caratteristico yodeling.

tutti.

stato ripreso dallo yodel svizzero o austriaco, da stili di canto dei messicani o dei cowboy, dai ‘field hollers’ o dagli ‘work shouts’. Rodgers, all’età di quattordici anni, aveva cominciato a fare il portatore d’acqua per i lavoratori neri delle ferrovie e potrebbe avere ripreso da loro quelle forme rudimentali di canzoni, simili a grida, che rompevano in un falsetto, nate e diffuse nel Sud tra gli schiavi delle piantagioni. L’influenza del blues fu un fattore fondamentale nella sua musica a tal punto da diventare il suo carattere distintivo. Un mix esposivo: yodeling e blues. Era nato a Meridian, Mississippi, l’8

Nella sua breve carriera Rodgers non incise solo Blue yodel ma anche ballate e cowboy

Marta Pianta

song. Sembra quasi un paradosso che alla sua morte, Rodgers,

fosse ancora uno

Le origini del Country : dall’Hillbilly al blue yodeling


Fp Play Slide Chex di proprietà di Daniele Tammone

Storia di un

campione per caso

CAVALLICAMPIONI CAVALLICAMPIONI CAVALLICAMPIONI Da brutto anatroccolo CAVALLICAMPIONI a outsider vincente nel reining CAVALLICAMPIONI CAVALLICAMPIONI CAVALLICAMPIONI CAVALLICAMPIONI CAVALLICAMPIONI CAVALLICAMPIONI CAVALLICAMPIONI CAVALLICAMPIONI CAVALLICAMPIONI CAVALLICAMPIONI CAVALLICAMPIONI CAVALLICAMPIONI Da piccolino in molti non avrebbero speso un soldo bucato per lui. Per le sue forme non proprio aggraziate era paragonato a un trottatore. Poi è maturato ed ha ripagato con tante soddisfazioni chi ha creduto in lui. Il suo proprietrio innanzitutto, Daniele Tammone, e poi il suo cavaliere Antonio Pietrafesa. Stiamo parlando di Fp Play Slide Chex, che nelle tre gare disputate nella categoria Novice del campionato Acrp Puglia ha ottenuto tre vittorie e soprattutto un giudizio unanimemente positivo da parte degli esperti. Il primo settembre scorso a Mesagne il bel baio, sotto la sella di Antonio Pietrafesa, vince nella categoria Novice Rider, marcando il punteggio di 69,5. Un risultato di tutto rispetto trattandosi della prima gara di reining in assoluto per tutti e due gli elementi del binomio. Risultato che peraltro viene prontamente bissato nella quinta tappa del Campionato Regionale di reining targato Acrp e riconosciuto dall’Irha e dalla Fise, che si è tenuta il 21 e 22 settembre scorsi a Castellaneta nell’arena dell’allevamento Latorre Quarter Horse. Il binomio lucano, infatti, conquista il primo posto nella categoria «Novice Rider», marcando il bel punteggio di 70,5. E siccome non c’è due senza tre Antonio Pietrafesa e Fp Play Slide Chex hanno chiuso col botto il campionato regionale pugliese Acrp di reining aggiudicandosi anche l’ultima tappa della categoria novice rider, che si è disputata a Castellaneta Marina al centro ippico Latorre Quarter Horses. Il binomio lucano ha chiuso la gara con un punteggio di 70 prendendo crediti negli stop e una penalità su un cambio di galoppo ritardato ma ricevendo molti complimenti dai giudici. Abbiamo chiesto a Daniele Tammone di raccontarci la storia di questo “campione per caso”, che ha


esordito sulle scene ufficiali del reining

di casa. Poi, siccome da stallone era

il cavallo fare tre gare solide, grazie ad

alla tarda età di sei anni. “Ho comprato

un po’ caldo, l’ho fatto castrare ed ho

Antonio e a Sergio Di Benedetto che ci

il cavallo – racconta Daniele – quando

deciso di far rifinire l’addestramento da

è stato molto vicino in un ambiente che

aveva solo 18 mesi. E’ figlio di una

Antonio Pietrafesa, che subito si è reso

all’inizio ci ha quasi un po’ intimiditi per

fattrice che aveva Antonio Sorrentino ed

conto del talento del cavallo, tanto che

una apparente freddezza. Probabilmente

è un Buenonic Chex diretto. Da piccolo

mi ha consigliato di portarlo da qualche

faremo un altro paio di appuntamenti

però era davvero bruttino e passava del

trainer importante, ma io ho voluto fare

quest’anno. In futuro, poi, non mi

tutto inosservato. Fu Antonio Pascale

una scommessa non solo sul cavallo e

dispiacerebbe cimentarmi in prima

che per primo gradette nelle possibilità

su me stesso, ma anche sulle qualità

persona nel reining, ma non so ancora

di quel cavallino sgraziato che tutti

di talent scout di Antonio e così siamo

se con questo o con un altro cavallo”.

avevano soprannominato il trottatore, e

andati avanti”. Una scommesa che può

mi convinse a comprarlo e a portarlo a

certamente considerarsi vinta. Ma ci sono

casa. Proprio Antonio Pascale gli dette

altre sfide nel futuro? “Sinceramente

i primi rudimenti di doma. Per tutta la

– dice Daniele – ora come ora non ho le

sua giovinezza ha fatto solo qualche

idee molto chiare sul futuro. Quest’anno

passeggiata ed è stato il coccolone

è stata una bella soddisfazione vedere

Giovanna Laguardia


Barrel racing: il campione regionale in I divisione è Antonio Pascale

le tre giornate di cesare maria mancuso

BARREL RACING BARREL RACINGFortuna BARRELmette RACING BARREL BARREL RACING In sella a BB Franch in riga tuttiRACING a Marsico Nuovo BARREL RACING BARREL RACING BARREL RACING BARREL RACING BARREL RACING BARREL RACING BARREL RACING BARREL RACING BARREL RACING BARREL RACING Terza, quarta e quinta tappa del 21,407 è il bravissimo Romeo Antonino tempo di 16,653. La seconda divisione BARREL RACING BARREL RACING BARREL RACING BARREL RACING BARREL RACING in sella a Ellevi Franch Man Jody. La con il tempo di 17,169 è di Antonino Campionato Regionale Lucano NBHAI,

Barrel Racing e Pole Bending, tappe

seconda divisione è invece di Francesco

Principato, in

concentrate in una tre giorni, 27, 28,

Marchello in sella all’inossidabile MS

Monster, la terza divisione è invece del

29 settembre, dove protagonista è la

Fifty Avenue con un 22,786. La terza

bravo Antonino Romeo che in sella ad

velocità. Ci sono tanti binomi importanti

divisione è invece appannaggio del

Allotta Streak, blocca le fotocellule sul

provenienti dal Lazio dalla Campania

pluridecorato campione della Calabria

tempo di 17,782. Quarta divisione per

dalla Puglia dal Molise, dalla Calabria

Giovanni Adamo che in sella a BB Fritz

Fabio Mancini che in sella a CC Jerry Lee

e dalla Sicilia, i cavalieri delle regioni

Cal Snapper, con uno splendido 23,675

Frost, mette a segno un ottimo 18,165.

limitrofe alla Basilicata hanno l’occasione

lascia l’arena delle Sorgive Ranch con

Scuderizzati i cavalli nei box modulari

di migliorare il proprio punteggio

l’amaro in bocca. Vengono rimossi i

montati

nelle classifiche Nazionali top 15, top

paletti e si prepara il campo per i ben 50

commentata la gara di questa prima

16 e top horse. Location splendida,

binomi del Barrel Racing, campo prova

giornata del lungo fine settimana tra i

le Sorgive Ranch di Marsico Nuovo,

gremito dei tanti cavalieri che riscaldano

tanti van e trailer che hanno letteralmente

organizzazione superba quella dello

i propri cavalli prima di affrontare la

invaso l’intero Centro Ippico di Marsico

staff della NBHAI distretto Basilicata.

gara. Viene letto l’ordine di partenza,

Nuovo. Sabato 28 ore 16,00 circa, si

Condizioni meteo eccellenti, ma veniamo

ed un pubblico coinvolto e partecipe

parte con la quarta tappa del Campionato

ora alla cronaca delle gare, venerdì 27

viene rapito dalle girate di cavalli veloci

Regionale di Pole Bending, quattordici i

settembre, pomeriggio ore 16,00 arena

e precisi che sfilano in traiettorie ben

partenti, ma è Giovanni Adamo in sella

perfettamente livellata, si collocano i

delineate in un campo pesante che ha

a BB Fritz Cal Snapper con lo splendido

paletti ed è subito pole bending, 15 i

creato non poche difficoltà ai cavalli

tempo di 20,643 ad aggiudicarsi la

binomi pronti a sfidarsi, slalom eccellenti,

soprattutto all’uscita dei barili. Si

prima divisione. Antonino Romeo con

perfezione, concentrazione e velocità

aggiudica la terza tappa del campionato

lo splendido tempo di 21,723 in sella

questi gli ingredienti da dosare per

regionale Cesare Maria Mancuso, che

a Ellevi Franch Man Jody, si aggiudica

vincere. Tutti bravi ma ad aggiudicarsi

in sella a BB Franch Fortuna mette

la seconda divisione, mentre il bravo

la prima divisione con il tempo di

a segno con tre girate spettacolari il

Ferdinando La Regina in sella a Ellevi

per

sella a Miss Manster

l’occasione

viene


Red Jet con il tempo di 23,199 si

che in sella a Legancy Cody mette a

Bending, grazie al lavoro preziosissimo

aggiudica la terza divisione. Il pubblico

segno un ottimo 21,219. La Seconda

dell’infaticabile Nicolle che ha gestito in

segue con interesse il frenetico fare dei

divisione con il tempo di 22,678 è Giulio

maniera meravigliosa, come sempre,

bravi addetti di campo dell’accogliente

Pompa ad aggiudicarsela in sella ad un

la segreteria hanno potuto premiare

ed organizzato Ranch Le Sorgive: si

veloce e preciso CC Jerry Lee Frost,

i vincitori del Campionato Lucano di

livella l’arena ed il campo gara è pronto

mentre la terza divisione con il tempo

Barrel Racing e Pole Bending, che con

per la quarta tappa del Campionato

di 23,538 è appannaggio di Vincenzo

grande soddisfazione vengono accolti in

Regionale di Barrel

Racing, ben 53

Distasi in sella a Iris. Passiamo al Barrel

arena dal Giudice Carmine Buono e dai

i partenti, lo spettacolo è assicurato

Racing, ben 54 i binomi, pronti a dare

gestori dell’Agriturismo Vignola e delle

ed è ancora una volta il velocissimo e

il meglio per aggiudicarsi questa Quinta

Sorgive Ranch. Ad aggiudicarsi la Prima

precisissimo Cesare Maria Mancuso

Tappa del Campionato Lucano NBHAI

Divisione del Campionato Regionale di

che in sella rispettivamente a Ms Swett Rosy e BB French Fortuna con i tempi di 16,593 e 16,621 si aggiudica il primo ed il secondo gradino del podio della prima divisione. La seconda divisione è invece di Stefania Ingrosso che in sella allo splendido Ms Fifty Avenue gira i tre barili in modo magistrale nel tempo di 17,106. La terza divisione è invece del Lucano Donato Genovese, che in sella a Dr Gails T Lena, fa fermare le fotocellule sull’ottimo tempo di 17,649. Ludovica Cicoria in sella a Billy, con un ottimo tempo di 18,117 si aggiudica la quarta divisione. Domenica 29 la finale:

targato SEF Italia. Il Bravissimo Cesare Maria Mancuso mette a segno anche il terzo giorno uno splendido tempo, aggiudicandosi anche la Quinta tappa in sella a BB Franch Fortuna, fermando le fotocellule sul tempo di 16,491 , peccato per il bravo concorrente Lucano Antonio Pascale che in sella a Mister Smarty Linx MR, con il tempo di 16,572 si aggiudica il secondo gradino del podio della prima divisione. Cristian Basile in sella a Ellevi Franch Man Jody, si aggiudica la seconda divisione grazie al magnifico tempo di 17,032, mentre la

Pole Bending, è Francesco Marchello in sella a MS Fifty Avenue, mentre la Terza Divisione è del bravo Michele Francesco Pessolano in sella a Shalima. Il titolo di Campione Regionale Lucano di Barrel Racing è invece del bravo Antonio Pascale in sella Mister Smarty Linx MR, mentre il bravo maniscalco di servizio dell’intero

Campionato

Regionale

Lucano NBHAI, Salvatore Caruso in sella a Jd Patch Peppy si aggiudica il titolo di Campione Regionale della Seconda Divisione. Donato Genovese e la sua splendida GF Oki Woth Snap è il Campione Regionale della Terza

è tempo di fare due calcoli e tirare il

terza divisione grazie alle tre splendide

Divisione, mentre Campione Regionale

bilancio, la tensione è percettibile sul

girate dii ARC Mi fi me Out, che blocca

della Quarta Divisione è Michele

volto dei cavalieri, ma l’atmosfera che

le fotocellule sul tempo di 17,500 è della

Francesco Pessolano in sella a Shalima

si respira è eccellente, il divertimento

brava Nicole Di Loreto. Quarta Divisione

Emidio Filace

e l’aggregazione tra i concorrenti è

in fine è del bravo concorrente Lucano

stato l’ingrediente magico di questa

della Val d’Agri Michele Francesco

splendida tre giorni di Barrel Racing e

Pessolano che in sella alla sua cavalla

Pole Bending. Nel Pole Bending, sono

Araba Shalima fa fermare le fotocellule

16 i partenti, tutti bravi, veloci e precisi

sul tempo di 18,097. Tutti molto

ma ad aggiudicarsi la prima divisione

stanchi e soddisfatti gli organizzatori di

di questa quinta tappa è Loris Pamiani

questa tre giorni di Barrel Racing e Pole


Viaggio tra le località più suggestive dell’appennino lucano

RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RAD Ruoti: la carica deiRADUNI sessanta RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RAD RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RAD RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RADUNI RAD Anche quest’anno grande successo per il trekking organizzato dall’Associazione “I cavalieri di Ruoti”. Il 17 luglio scorso si è svolto il raduno di turismo equestre che ha visto coinvolti circa 60 cavalieri ed amazzoni. Si è trattato di un percorso ad anello, di difficoltà media. I cavalieri si sono dati appuntamento domenica mattina in c/da Russelli ( Ruoti) e, dopo una breve sfilata lungo le vie del paese, sono partiti alla volta dei boschi. Oltre a seguire percorsi e sentieri gia tracciati, gli amanti di questa avventura si sono cimentati in brevi percorsi fuori pista per toccare e fare tappa nei luoghi più suggestivi dell’interland, caratterizzati da bosco fitto e grandi aperture su prati. Tra i luoghi caratteristici della zona, sono stati scelti come punti per tappe intermedie il Lago Scuro, la Nevena di Picerno e il Varco del Torno. Durante il percorso, apprezzato da tutti per il grado di difficoltà e per gli scenari paesaggistici, l’Associazione ha organizzato punti di sosta intermedi per poter degustare panini con prodotti tipici e

bibite. Quasi al termine della passeggiata non è mancata l’annunciata pioggia che però non ha in alcun modo rovinato l’itinerario previsto e tanto meno l’umore dei partecipanti. All’arrivo cavalli e cavalieri sono stati generosamente accolti presso l’Agriturismo Nardiello dove per i cavalli erano gia state organizzate alcune poste e per i cavalieri un prelibato pranzo. Quest’anno diverse sono state le manifestazioni organizzate ma vogliamo in qualche modo evidenziare l’importanza di questa di Ruoti non solo per l’attenzione e la scelta del percorso ma soprattutto per l’aspetto emotivo che lo caratterizza e che ha spinto molti a parteciparvi. Il raduno di Ruoti, da diversi anni è organizzato in memoria di Giuseppe Scavone, giovane di 26 anni prematuramente scomparso per un infarto fulminante. Si trattava di un ragazzo con una grandissima passione per i cavalli e la natura tanto da farla


Grande successo per il raduno intitolato a Giuseppe Scavone

DUNI RADUNI RADUNI RADUNI DUNI RADUNI RADUNI RADUNI DUNI RADUNI RADUNI RADUNI DUNI RADUNI RADUNI RADUNI diventare la sua unica passione sportiva. Nella sua pur breve vita è riuscito ad appassionare per la sua semplicità, voglia di ridere e godere dei paesaggi della sua terra, condividendola con chi oggi ha deciso di dedicare a lui questa manifestazione e ricordarlo attraversando luoghi e sentieri a lui cari. Grazia Abascià

i raduni dei lettori

Questa bacheca è dedicata ai vostri raduni. Contattateci e raccontateci le vostre passeggiate a cavallo. Saranno pubblicate nella nostra rubrica curata da Grazia. scrivete a

abagrazia@alice.it


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