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Venerdì 26 Aprile 2019 Corriere del Veneto
VE
Economia
Rimborsi ai truffati, politica divisa «Il rischio è nel decreto Crescita»
● L’editoriale
I nuovi nodi e la tempistica
Sessanta giorni perché diventi legge. «Legare il fondo al Salva Roma è pericoloso» Il crac delle venete L’altro fronte
Ristori e bomba pignoramenti «Fate presto» VENEZIA Fare in fretta con gli
indennizzi del Fondo. Perché l’emergenza non è solo quella dei risparmiatori da risarcire ma anche di evitare, grazie alla possibilità di far fronte con quanto arriverà, a soluzioni estreme sui crediti incagliati. Tipo? «Che la Sga cartolarizzi i crediti al 10%». Aprendo le porte a speculatori che con due lire si porterebbero a casa il Nordest. L’esortazione alla velocità è di Patrizio Miatello, leader dell’associazione Ezzelino da Onara. Perché il tempo in attesa dei risarcimenti passa anche per la Sga, la quale prevede di rimborsare ai liquidatori 2,7 miliardi entro il 2023; e che, in assenza di soddisfazione potrebbe prendere soluzioni meno favorevoli per chi deve restituire i soldi rispetto a quelle permesse se i risparmiatori-debitori fossero almeno in parte risarciti. E siccome la Sga appartiene allo Stato, far funzionare al più presto la macchina del Fir sarebbe un’operazione conveniente per tutti. «Chi non si pone la questione tempo – sostiene Miatello – non si rende conto che il brutto deve ancora arrivare. Con ricadute su tutta la società da far impallidire». A partire dal mercato immobiliare: le associazioni andate l’altro ieri dal prefetto di Treviso, Maria Rosaria Laganà, hanno portato una stima delle ipoteche in pancia alle due ex popolari, 100 mila a Montebelluna e 200 mila a Vicenza. Con i beni immobiliari a garanzia dei finanziamenti che potrebbero essere in Veneto 60 mila. In grado di creare comunque, se pignorati e messi sul mercato, oltre a una bomba sociale, la depressione del mercato. E poi ci sono le posizioni di chi, nell’attesa di vendere le azioni delle due banche, aveva accettato fidi sostituitivi a tassi stracciati. Intanto le azioni si sono azzerate, mentre sui fidi, passati a Intesa, i tassi applicati sono saliti fra il 20% e il 24%. «Finora si limita a mandare gli estratti conto con l’aggiornamento degli interessi – spiega l’avvocato Sergio Calvetti – e non sono stati chiesti rientri. Ci sono le prove di come i responsabili delle agenzie avessero l’ordine di ‘ingannare’ i clienti per non intaccare il patrimonio di vigilanza. Non appena la procura aprirà un’inchiesta pure su questo potremo sostenere l’invalidità di quegli atti». Gianni Favero © RIPRODUZIONE RISERVATA
Bene, ma non benissimo. Le opposizioni danno alla nuova norma sul fondo di ristoro per i truffati delle ex popolari un sei meno meno. E anche i rappresentanti della compagine di governo ammettono: «si è perso del tempo, ora però si parte». Il day after di quella che è, a tutti gli effetti, «la» svolta sulla vicenda infinita dei rimborsi ai risparmiatori traditi di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza, è un coro di distinguo. Andrea Ferrazzi, il senatore veneziano del Pd che più da vicino ha seguito la vicenda commenta così: «Valuto positivamente il fatto che finalmente sia stata rifatta la legge. Ma in questa affermazione c’è già la prima sottolineatura negativa. L’avevamo detto che così come si era tratteggiata la norma in legge di bilancio non avrebbe funzionato. E così altro tempo è voltato via. Ora si ricomincia da zero e i tempi di realizzazione non si annunciano brevi». È quasi inutile ricordare che il decreto Crescita che, fra le altre cose, contiene anche la norma per i ristori, deve passare prima dal Quirinale per poi iniziare l’iter di conversione in Parlamento. Tempo previsto dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: 60 giorni. «Sempre che tutto vada bene alle Camere - avverte Ferrazzi - perché parliamo di un decreto su cui convergono i fondi per la Roma pentastellata e lo spinoso caso del leghista Siri. Ammesso vada tutto liscio, dovranno poi uscire i due decreti attuativi. Insomma, come minimo si va a fine anno». Ferrazzi, infine, introduce un altro elemento: «Penso a quel 10% che passerà il vaglio della Commissione. Se il misselling verrà riconosciuto cosa impedirà ai risparmiatori di pretendere percorrendo le vie legali di una rifusione integrale? E VENEZIA
perché ai piccoli risparmiatori questa via verrà preclusa?». Sempre dai banchi dell’opposizione, il deputato azzurro di Vicenza, Pierantonio Zanettin, riconosce: «Finalmente si è sbloccato l’impasse legato ai rilievi dell’Europa. Bene che sia passato il criterio del doppio binario avanzato dal ministro Giovanni Tria osteggiato da Luigi Di Maio e dalle associazioni più oltranziste di Ugone e Arman, bene, insomma, il bagno di sano realismo». Per Zanettin si sono abbandonate «le posizioni più rigide» e il tentativo di innalzare il tetto dei beni mobili da 100 a 200mila euro è una sorta di ramoscello d’ulivo teso proprio a Ugone e Arman. Parrebbe tutto bene ma Zanettin ammonisce: «Il nuovo testo in astratto si può con-
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Le risorse per il Fondo di ristoro per i crac bancari ammonta a un miliardo e mezzo in tre annualità da 500 milioni l’una. Difficilmente, però, nel 2019 si riusciranno a spendere i 50 milioni previsti nel Def
dividere ma c’è il dubbio che il decreto Crescita rischi molto a causa delle divisioni in seno all’esecutivo». Il sospetto è che la norma sul fondo di ristoro possa diventare una vittima collaterale dello scontro fra Lega e M5S. E la maggioranza che dice? Silvia Covolo, deputato vicentino del Carroccio e membro della Commissione Finanze della Camera non si nasconde dietro un dito e sceglie la franchezza: «Il 9 febbraio a Vicenza, Salvini e Di Maio promisero i decreti attuativi in tempi brevi. Tempi che poi si sono allungati per avere soluzione inattaccabile rispetto all’Europa. Ma non si può attendere oltre. Le risorse in legge di bilancio ci sono e parliamo di 1,5 miliardi reperiti dai conti dormienti. Pazienza se non c’è unanimità nelle associazioni. La responsabilità del governo è di prendere una decisione per il bene di tutti. È doveroso a questo punto dare una risposta». Anche Federico D’Incà, deputato bellunese del M5S e questore a Montecitorio concede: «Ora c’è un momento di tensione con la Lega e su alcune situazioni come il caso Siri saremo assolutamente intransigenti. Dall’altra parte, però, ci sono gli impegni presi con i cittadini per chiudere al più presto il decreto Crescita e chiudere la partita sui rimborsi ai truffati dalle banche. Vogliamo vedere i soldi che tornano a i tanti veneti che hanno subito i crac bancari. Chiaramente avremmo voluto farlo prima ma abbiamo avuto una forte contrapposizione con il commissario Vestager. Ora ci siamo. Anche se con un po’ di ritardo, già entro il 2019 molte persone riavranno finalmente i loro soldi. Martina Zambon
S La vicenda ● Un doppio binario. Alla fine, negli ultimi due giorni, è passata la linea del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria. Per i risparmiatori traditi delle ex popolari con un reddito sotto i 35mila euro e un patrimonio sotto i 100mila euro il rimborso sarà automatico (fino al 30% del prezzo d’acquisto), per gli altri ci sarà una commissione ad hoc ● La norma è inserita nel decreto Crescita che deve essere convertito in legge, a questo seguirà la pubblicazione dei decreti attuativi e si andrà verso fine anno per vedere i primi rimborsi
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«Aivecchisocisololebriciole dopotantepromesseesitoamaro» Berro: «Così riceveranno meno di quanto offrivano le banche» CASTELFRANCO VENETO (TREVISO)«Sì, ho visto le novità...il
primo pensiero va ai risparmiatori più anziani, penso a mio papà, a chi ha acquistato le azioni decenni fa. Per loro il 30% del prezzo d’acquisto sarà meno di quel 15% offerto dalle banche in prima battuta, briciole. Francamente, resta un retrogusto amaro dopo tante battaglie». Paolo Berro, meno di 43 anni, due volte ingegnere, cavaliere della Repubblica per meriti sociali e inventore, è stato in prima linea con i truffati di Veneto Banca. Lui aveva investito circa centomila euro. Parte dei quei risparmi venivano dall’assicurazione dopo il terribile incidente che a 21 anni l’ha inchiodato su una sedia a rotelle. «L’idea era di investirli per potermi garantire l’assistenza di cui ho bisogno» spiega Paolo pacato. Il rammarico maggiore, però, è per quel progetto a cui
SEGUE DALLA PRIMA
Ingegnere Paolo Berro, 43 anni
PREFETTURA DI ROVIGO Bando di gara - CIG 7849522E75 Questo ente indice una Gara europea aperta per l’affidamento del servizio di accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale. Importo: € 10.479.093,25 +iva. Scadenza offerte: 21/05/2019 h 12,00. Pubblicazione sulla GUUE n. S73 del 12/04/2019 e sulla GURI n. 45 del 15/04/2019. Per info: Dr. Salvo Santagati - tel. 0425 428507e-mail: salvo.santagati@interno.it. Il R.U.P. - Santagati
crede ancora, intensamente. Parliamo di un brevetto per una sedia a rotelle universale in grado di salire ed essere ancorata al pavimento di qualsiasi aereo senza costringere il passeggero non in grado di camminare a un faticoso «trasbordo» sui sedili standard dei velivoli. «Il progetto si è arenato per ora» conferma Berro che non dispera arrivino nuovi finanziatori. Nel merito, Paolo Berro valuta così la svolta sul fondo per i truffati delle ex popolari: «Questo governo era partito molto bene in campagna elettorale poi, nella migliore tradizione italica, tutto è stato rimandato più e più volte. Ora si parla di “svolta” ma, onestamente, siamo certi non ci saranno altre sorprese in corso d’opera? Io no. L’iter è ancora lungo e articolato». A preoccupare, però, è proprio una semplice valutazione politica
che è poi il tormentone delle ultime settimane: «Davvero il governo reggerà dopo il prevedibile cambio dei pesi politici delle Europee?». «E se cade il governo - si chiede Berro - dopo la conversione in legge della norma ma prima dei decreti attuativi che succederà?». Le domande superano ancora le risposte. «Mi chiedo anche come mai sulla truffa dei diamanti ci sia stato un risarcimento completo e per i risparmiatori truffati no. Da parte del governo mi sembra una truffa peggiore di quella dei diamanti in sé...». Berro non lesina qualche stoccata all’esecutivo: «Abbiamo ascoltato promesse su promesse ma fino ad oggi niente di concreto. Io voglio credere che sia la volta buona, per carità. Se poi il governo si costituisse parte civile nei processi sarebbe davvero importante». Nessuna esultanza, dunque, per un risultato giudicato tardivo e non ancora al riparo dall’ennesimo ribaltamento. «È come aver corso la maratona ed aver vinto una medaglia di legno» conclude Paolo. M.Za. © RIPRODUZIONE RISERVATA
e a spaventare è la parola «arbitrato», si dovrebbe prima capire cosa significhi quella parola nel nostro caso: se l’Europa ci chiede che una forma di accertamento vi sia, essa senz’altro può esserci – perché averne paura? – se viene ridotta all’essenziale di una verifica sulla base di presunzioni ben scritte, con estensione di competenza ben perimetrata e se quella verifica sia affidata a un organo che abbia organizzazione di uomini e mezzi tale per cui le tempistiche non si rivelino dilatate, addirittura irriguardose nei confronti dei tanti che attendono in condizioni di insopportabile debolezza, per età, per censo, spesso anche per malattia. Se la parola fosse «verifica» (dei «presupposti», oppure di «conformità della domanda»), poco cambierebbe rispetto alla parola «arbitrato». Ci facciamo catturare dal significante o guardiamo al significato? Evidenzio, invece, due profili sostanziali. Il primo è relativo all’estensione dell’intervento a favore dei soci «storici», perché coloro che acquistarono prima degli ultimi aumenti di capitale tecnicamente non possono dirsi vittime di «misselling»: è nei loro confronti che il «vacuum» normativo è totale, giacché essi non furono messi nelle condizioni di conoscere i bilanci (veri), quindi di vendere le azioni (non quotate); per loro la «gabbia» è insuperabile, perché ora la banca è in liquidazione e neppure l’insinuazione, che pure rappresenterebbe davvero l’ultima spiaggia, si profila all’orizzonte. Questa è una situazione giuridica di assoluta unicità. Si dà ora per sicuro che quei soci siano inclusi nell’intervento normativo, ma sulla base di quale valore per azione saranno rimborsati? Il secondo profilo riguarda l’organizzazione di uomini e mezzi: al di là di un ruolo di garanzia che l’istituenda Commissione presso il ministero dell’Economia venga a svolgere, è da chiedersi in concreto come possa essere affrontata una notevole massa d’urto di lavoro. Continuo a pensare che l’Arbitro per le Controversie Finanziarie presso Consob abbia dato buona prova e rappresenti una risorsa che potrebbe essere ingaggiata, foss’anche come «motore» di supporto rispetto alla cabina di regia che s’intende lasciare al Mef. Mi sembra invece da escludere che si parta da zero per costruire una struttura efficiente. Molte mosse devono ancora essere fatte con precisione, senza errori: il tempo – ancora una volta il tempo – non lo consentirebbe. Tommaso Dalla Massara
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Il 25 Aprile
Casellati: «È una festa di speranza e civiltà le istituzioni spieghino cosa fu la dittatura» Padova, la presidente del Senato si commuove parlando del padre antifascista e ricorda il sacrificio degli universitari del Bo Luca Preziusi
la polemica
PADOVA. Si è aperto con le fan-
Cantano “Bella Ciao”, i sindaci di Marcon ed Este si tolgono la fascia
fare per accogliere Elisabetta Casellati, l’inno nazionale (intonato anche da qualche leghista), i messaggi politici di rito, e si è chiuso con “Bella ciao” applaudito da centinaia di cittadini presenti. Il 25 Aprile di Padova è volato così, davanti alla seconda carica dello Stato, che per l’occasione ha rivolto un lungo discorso dedicato ai giovani, commuovendosi poi ricordando il padre poliziotto, condannato a morte per essersi opposto al regime fascista e poi liberato proprio il 25 aprile del 1945. COMMOZIONE E GIOVANI
«Non ebbe mai alcun dubbio – ha sottolineato Casellati –. La sua fedeltà allo Stato, all’Italia, non gli permise di piegarsi e accettare disposizioni che andassero contro i cittadini. Il suo ricordo, il suo esempio, fu per me e per i miei fratelli la migliore educazione alla tolleranza, alla libertà, al rispetto degli altri, alla pace». Il presidente del Senato ha voluto destinare ai più giovani le sue parole: «Il simbolo della Resistenza nella nostra città fu senz’altro l’Università. Ed è proprio con il pensiero rivolto a quella gioventù universitaria che vorrei dedicare la ricorrenza che celebriamo ai giovani, a coloro che rappresentano il presente e il futuro di questa città e dell’intera nazione. Il 25 Aprile è innanzitutto la loro festa, perché i valori che ispirarono i giovani in quelle drammatiche fasi della storia sono gli stessi valori posti a fondamento della nostra costituzione e della vita dell’intera comunità nazionale». Poi l’appello alle istituzioni, che alla vigilia invece avevano polemizzato sull’impor-
Il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ieri mattina a Padova per la celebrazione del 25 Aprile Si è emozionata sul palco ricordando il padre condannato a morte dal regime fascista
tanza del ricordo. L’APPELLO ALLO STATO
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, in questo senso, ha definito il 25 Aprile un «derby tra comunisti e fascisti». «Devono farsi carico di approfondire, spiegare, raccontare cosa significò la privazione della libertà, l’instaurazione della dittatura, la vergognosa politica razziale, la tragica deriva della guerra – ha evidenziato invece Casellati –. La fine dell’occupazio-
ne è stata possibile grazie al sacrificio di migliaia di partigiani e alleati che costrinsero le ultime armate nazi-fasciste ad arrendersi siglando le rese incondizionate, concretizzandone finalmente il definitivo allontanamento». PERSONALITÀ SUL PALCO
Molte le personalità politiche presenti. Oltre al sindaco Sergio Giordani e il vice Arturo Lorenzoni, accompagnati dalle rispettive consorti, anche i senatori Marco Marin
(Forza Italia) e Giovanni Endrizzi (M5S) e l’ex sindaco Giustina Destro. Assenti invece gli esponenti del Pd. A lanciare un messaggio per conservare la memoria anche il sindaco Giordani: «Padova fu uno snodo importante della Resistenza. C’è il rischio che questa memoria si perda, con il passare degli anni e, duole dirlo, con un insegnamento nelle scuole che dedica poco tempo a questo periodo della nostra storia. Eppure è importante sapere
Il sindaco di Marcon Matteo Romanello ha lasciato, come promesso, che l’Anpi intonasse Bella Ciao davanti al monumento ai caduti di piazza IV Novembre, ma non ha cantato l’inno partigiano: è rimasto ad ascoltare in silenzio senza la fascia tricolore, che si era già levato (un caso analogo anche ad Este, nel Padovano, con il sindaco che si è tolto la fascia e ha abbandonato il palco). Romanello ha scelto di non andarsene come accaduto l’anno passato a Quarto durante la celebrazione mandamentale dei tre comuni. Al contrario, è rimasto per rispetto fino alla fine della canzone. Così si è chiusa una vicenda che durava da un anno ed i cui strascichi non si sono ancora sopiti. Quest’anno i sindaci Matteo Romanello (Marcon), Claudio Grosso (Quarto) e Loretta Aliprandi (Meolo) hanno organizzato cerimonie separate. A Quarto, così come annunciato, il gruppo “Bella Ciao cittadini non indifferen-
ti” ha intonato la canzone, cantata con trasporto: il sindaco Grosso con la fascia tricolore ha cantato assieme alla comunità e ha poi stretto la mano al rappresentante del gruppo. Di seguito una delegazione di cui facevano parte l’Anpi di Marcon, i consiglieri di minoranza marconesi Andrea Follini e Arcangelo Varlese, assieme ad una delegazione di Quarto del gruppo Bella Ciao, si è recata a Meolo, dove si sarebbe dovuta svolgersi la cerimonia mandamentale, per cercare di ricostituire una tradizione spezzata. Anche qui è stato intonato il canto. «Dopo le polemiche era doveroso ascoltare», spiega il sindaco Romanello, «Non ho cantato perché non lo riconosco come inno ma come una canzone da troppo tempo usata strumentalmente dai partiti di sinistra per identificarsi sotto una bandiera, perciò mi sono attenuto ai miei principi morali e ho tolto la fascia dal momento che la cerimonia era terminata».
quanto la nostra città fu coinvolta. Ci sono dei momenti in cui ognuno di noi deve decidere da che parte stare. I partigiani e tutti gli italiani che pur non imbracciando le armi decisero di stare dalla parte della libertà, della democrazia e dell’uguaglianza. Il loro sacrificio non può essere sporcato da revisionismi che tendono a mettere tutto sullo stesso piano».
cipato anche i leghisti Alain Luciani e Vanda Pellizzari, dimostrandosi più affini alle posizioni del governatore Luca Zaia che a quelle del ministro Salvini. Pellizzari ha addirittura cantato a squarciagola, con tanto di mano sul cuore, l’inno di Mameli. Spontaneamente poi, dal gruppone piazzato difronte al palco con le bandiere della pace, è partito l’altro inno del 25 Aprile. Buona parte dei presenti si è associato coro “Bella ciao”. —
SFUMATURE LEGHISTE
Alla cerimonia hanno parte-
FERDINANDO CAMON
L’OPINIONE
Salvini a Corleone, un errore che diventa una colpa
S
alvini a Corleone, sentita come il cuore e il simbolo della mafia, invece che in qualche zona sentita come cuore e simbolo della Resistenza, lo giudico un errore. Tanto più che mercoledì sbarcavano a Milano caterve di tifosi della Lazio con lo striscione “Onore a Benito Mussolini”. Li ha mandati a morire in tutte le guerre, le ha perse tutte, e quando toccava a lui di morire scappava in camion travestito da soldato straniero, e loro gli tributano “ono-
re”. Quello di Salvini è un errore che, oltre a una errata valutazione storica e culturale, contiene anche una errata valutazione morale. Quindi è una colpa. Noi abbiamo paesi e città disseminati di lapidi e iscrizioni che ricordano i caduti della Resistenza, ognuno di noi ha dei parenti o dei conoscenti che han pagato a caro prezzo l’opposizione al regime fascista e nazista, che in quel momento formavano un blocco unico, feroce, e si dividevano i
compiti: ai nazisti le stragi, ai fascisti le basse opere. Il 25 aprile quel regime si sfasciò. L’armata tedesca era in rotta, e i fascisti si nascondevano, sperando di farla franca per i giorni più pericolosi, e poi di poter contare sull’oblio. L’armata tedesca in ritirata era immensa. Qualche mese prima avevano fatto le ultime impiccagioni. Al ponte di Bevilacqua (Verona) avevano impiccato un mio parente, partigiano, che non voleva parlare e rivelare gli altri della banda, un
tedesco gli diceva: «Se tu non parlare, noi “piccare”, lui gli tirava un calcio sugli stinchi e rispondeva: “Picchéme!”». Lo hanno impiccato accanto al ponte. Di notte il cadavere oscillava e ruotava nel vento. Si chiamava Giulio. Volete sapere chi era Giulio? Un eroe. Volete sapere chi è un politico che non va dalla Resistenza ma va dalla mafia perché porta più voti? Un vile. Sia chiaro: la Resistenza e la Liberazione sono operazioni interminabili, c’è sempre un fa-
scismo da combattere, un regime iniquo o ingiusto, e ricordare la Liberazione vuol dire anche fare un’opera anti-mafia. La Liberazione era in nuce l’avvio di un’epoca contro il razzismo, contro il classismo, contro il potere dei ricchi, contro le disuguaglianze nella Sanità, nei concorsi, nei processi, contro la proprietà privata dei mezzi di comunicazione, contro la proprietà privata dei partiti, contro i libri di testo imposti dalle autorità politiche, contro la mafia…: grandissima
parte di questo interminabile programma è ancora da compiere, perciò parliamone e ricordiamolo. Dimenticare vuol dire tradire. Io ho scritto sul comandante tedesco che fece impiccare il mio parente, dopo la guerra quel comandante fu scoperto anche grazie ai miei libri tradotti in Germania, fu portato in processo e morì d’infarto. Quando vado al cippo che ricorda quel parente leggo il suo nome e gli dico: «Io ti ho fatto giustizia». Non la mia nazione. La mia nazione è vile. Dove sarebbe dovuto andare ieri Salvini? Dalla Resistenza. E Corleone? Domani. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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PRIMO PIANO
Il 25 aprile
Bagno di folla per il Capo dello Stato al Museo della Battaglia e a destra la croce sopra il Bus de la Lum in Cansiglio
«Bus de la Lum monumento nazionale per riconciliare» Il governatore ha chiesto a Mattarella di tornare a visitarlo «Gesto che non vuole assolutamente dire revisionismo»
Francesco Dal Mas VITTORIO VENETO. «Ho invitato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a ritornare, per visitare la nostra foiba, il “Bus de la Lum”». Così Luca Zaia, presidente della Regione, dopo che il capo dello Stato ha lasciato da soli due minuti Ceneda e il Museo della Battaglia. Mattarella ha accettato, a detta del governatore. Tanti sono stati gli applausi per il suo intervento sul-
la Resistenza, e così intriganti le domande dei giornalisti sulla distanza da Salvini, che il presidente si è sentito in dovere di evocare anche gli altrui drammi, quelle delle vittime dei partigiani. Nell’inghiottitoio carsico del Cansiglio, profondo 225 metri, dove sul fondale, sotto ghiaia e rifiuti, sono stati trovati alcuni resti umani, negli ambienti della Rsi si dice che quei resti appartengano a ben 94 persone, mentre i dispersi si stimano attorno ai 300. L’ex
presidente dell’Anpi di Treviso, Umberto Lorenzoni, recentemente scomparso, ha sempre respinto questa versione, come quella che nella foiba fossero state gettate persone vive, compresa una donna incinta. Un rapporto dei carabinieri di Vittorio Veneto datato 16 luglio 1949 ipotizza che solo il Bus de la Lum possa aver inghiottito almeno 300 salme. A queste ne andrebbero sommate altre, finite in qualcun’altra grotta Cansiglio tanto che a
arrivo alle 11, partenza alle 13
Il bagno di folla tra i vittoriesi in piazza del Popolo e a Ceneda VITTORIO VENETO. È puntuale
il presidente della Repubblica. Alle 10.57 la macchina presidenziale è accolta in piazza del Popolo a Vittorio Veneto da un fragoroso applauso. Poco prima Sergio Mattarella era atterrato con l’elicottero nella pista di atletica di via Consolini, dopo essere arrivato da Roma all’aeroporto di Istrana. Intanto a Vittorio Veneto la gente si assiepava dietro le
transenne, molti tenevano in mano il tricolore. Spunta anche un nugolo di bandiere dell’Europa. La città è baciata dal sole. Sergio Mattarella arriva a passi lenti in piazza. Ad attenderlo il sindaco Roberto Tonon, il governatore Luca Zaia, il presidente della Provincia Stefano Marcon, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito generale Salvatore Farina, in rappresentanza del Governo e del ministro della
Difesa. Attorno alle autorità uno schieramento compatto di tutte le rappresentanze d’Arma e delle associazioni. L’emozione è palpabile. Mattarella, dopo il suggestivo alzabandiera, ha reso omaggio al monumento ai caduti dove ha deposto una corona d’alloro. In piazza del Popolo il primo bagno di folla, con tante mani tese per stringere quella del Presidente. Mattarella trasmette sere-
suo tempo l’ex senatore Antonio Serena ha azzardato che il numero complessivo possa salire a 500. Pierpaolo Brescacin, ricercatore del Srev, ne “Il sangue che abbiamo dimenticato” sostiene per contro che «nel Bus de la Lum non è stata perpetrata alcuna strage», e che in esso «vennero recuperate complessivamente una quindicina di salme», attestando che «nessuna ferocia venne perpetrata nei confronti dei prigionieri, che vennero sempre passati per le armi prima di essere gettati nel pozzo». Il Bus de la Lum è stato dichiarato monumento nazionale; sul ciglio è stata installata una grande croce in legno, con una lapide dei “Caduti senza nome”. Intorno all’apertura della voragine una rete, in condizioni precarie, che non impedisce però di gettarvi sassi e rifiuti, magari i resti dei picnic. «Ecco, questo spettacolo non si deve ripetere», afferma Zaia, «darò mandato a Veneto Agricoltura di fare una staccionata per un’area di rispetto, col divieto di compiervi pic nic. Come rispetto si chiede per il monumento alla Resistenza, lontano qualche centinaio di metri». L’invito a Mattarella perché vi compia una visita «è nel segno della riconciliazione, che non vuol dire revisionismo,
nità e compostezza, cammina lento, sussurra, appoggia la mano sulla mano di chi gliela allunga, accenna sorrisi, incrocia sguardi. Sempre riesce nel piccolo miracolo di stemperare le tensioni, di ammorbidire i toni, trasmettendo a tutti la sensazione che forse è proprio con la tranquillità, non con il furore, che si compiono le grandi imprese. In piazza anche l’associazione islamica Misericordia con il suo presidente e molte famiglie musulmane. «Siamo qui per festeggiare la visita del nostro Presidente e della libertà», dicono con convinzione. La piazza si scalda, c’è gente arrivata da tutto il Veneto. «È la prima volta che vediamo un Presidente della Repubblica», dice emo-
la giornata
I bellunesi a Vittorio Numerose le autorità bellunesi che erano presenti ieri a Vittorio Veneto alle cerimonie legate al 25 aprile e alla presenza di Mattarella. Il Capo dello Stato era accompagnato infatti dal questore della Camera, il bellunese Federico D’Incà. Inoltre ad ascoltarlo c’erano tra gli altri il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, Roberto Padrin, presidente della Provincia, il parlamentare Roger De Menech. Il sindaco di Belluno ha spiegato su Facebook la sua assenza alla cerimonia del 25 aprile a Belluno, proprio per la presenza a Vittorio Veneto.
Le curiosità C’è chi era pronto a contestare, come l’ex sindaco di Resana che si è presentato con una croce e un manifesto: “E’ il lutto della costituzione”. È stato allontanato dalla polizia ma si è solo spostato un po’ in là.
zionata Angela, una ventenne di Possagno venuta col fidanzato, «ci tenevo ad esserci. Mio nonno era partigiano». Non manca anche qualche punta polemica. Gianfranco Longo, 79 anni, sventola una grande bandiera dell’Europa. «Più che all’Italia tengo
Migliaia di persone assiepate dietro le transenne con il tricolore in mano all’Europa», spiega. «Non è la festa dei comunisti ma della Libertà. Il folto gruppo di bandiere europee ha voluto comunicare al Capo dello Stato
ma purificazione degli animi dai rancori per meglio collaborare per lo sviluppo della democrazia e della libertà». Il Bus de la Lum è, ancor oggi, il luogo dei raduni delle camice nere. E questa, probabilmente, è la prima purificazione da fare nei comportamenti. Mattarella ha concluso al Museo della Battaglia la sua visita. All’esterno lo aspettavano un migliaio di persone. Il bagno di folla è stato lungo. Ad applaudirlo un centinaio di bambini di Pieve di Soligo e di Solighetto, accompagnati dall’arciprete monsignor Giuseppe Nadal e dalle maestre, erano in ritiro per la prima comunione. «Fate i bravi», si è raccomandato il presidente, «buona prima comunione». Il Capo dello Stato ha visitato il piano terra del Museo, complimentandosi per le «emozioni» che la struttura sa dare. In 4 minuti l’assessore Barbara De Nardi ha raccontato ogni particolarità dei contenuti. Si è commosso, il presidente, quando ha ricevuto in dono il libro delle foto del padre Bernardo Mattarella, che da ministro visitò Vittorio Veneto. «Questo museo», ha lasciato scritto nel libro d’onore, «ricorda la sofferenza e gli eroismi della grande guerra la cui conclusione è legata a questa città». —
il diffuso sentire europeista di questa terra». «Siamo un po’ delusi», dicono invece Alessandra e Antonio, una coppia di Rovigo, «troppo breve la cerimonia in piazza». Ma il cronoprogramma era studiato al secondo. Mattarella era atteso per un secondo bagno di folla a Serravalle dove poi, al tetro Da Ponte, si è tenuta la solenne commemorazione. Infine la tappa al Museo della Battaglia, in piazza Giovanni Paolo I a Ceneda. Alle 12.59 il corteo presidenziale ha fatto ingresso a Ceneda tra le ovazioni della gente ferma da ore ad aspettarlo. Alle 13.03 entra al Museo della Battaglia. Una visita durata una decina di minuti. — Francesca Gallo
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Il 25 Aprile
il discorso del governatore
Luca Zaia, l’antifascista «Festa di liberazione» «Ma non deve essere l’occasione per nuove battaglie» E il presidente della Regione inneggia a Tina Anselmi
Un momento dell’intervento del governatore Zaia VITTORIO VENETO. Il tempo di
ringraziare il capo dello Stato per l’attenzione al Veneto - e ricorda la strage dei boschi – che Luca Zaia esalta la «festa della liberazione del nazifascismo». Termini tabù di questi tempi per Salvini. E di tutti quei leghisti per cui il 25 aprile resta la festa di San Marco. Da lì, il governatore tesse un inno alla Resistenza. Celebra i partigiani veneti, a partire dal-
la staffetta Tina Anselmi, prima ministra d’Italia, «partigiana prima e dopo». E l’allora rettore del Bo, Concetto Marchesi, che chiamò gli studenti e i docenti a schierarsi. E i parroci come don Faè. E la divisione “Nannetti” attiva sul Cansiglio. Non tralascia il Bus de la Lum, la foiba delle vendette rosse, ma subito ricorda i 5.400 partigiani, di cui 6 mila veneti. Dai morti della Grande
Guerra passa ai sei milioni di ebrei, condannando «i negazionisti, chi vorrebbe far credere che i campi di concentramento non siano mai esistiti». E avverte: «Non è l’occasione per nuove battaglie fra comunisti e fascisti, ma trarre la lezione dall’amarcord, al senso di oggi per guardare la futuro». Così indica il modello del servizio nazionale sanitario del 1978 (altro applauso a Tina Anselmi): «Cura tutti, a prescindere da credi religiosi, paesi di origine e orientamenti sessuali». Lunghezze d’onda inattese. Chiusura con Hemingway: «La guerra è quella cosa dove gli uomini peggiori mandano a morire gli uomini migliori». Pacifismo dello Zaia obiettore. Al di là del profilo istituzionale (e chissà perché adesso c’è chi giura che potrebbe esserci il Quirinale nel suo futuro), il partigiano Zaia ha tenuto banco. «El mondo roverso», ironizza qualcuno, anche nel centrodestra, evocando Salvini. Mai come ora la Lega è una e bina, anche se sa tenere dentro tutto e tutti, da chi canta
“Bella Ciao” ad ex forzanovisti ed ex missini, da fuoriusciti da sinistra ai sovranisti. «È la nostra forza», aveva spiegato un’ora prima Toni Da Re fuori dal teatro, «c’è chi festeggia e chi no, ma noi siamo molto trasversali». E, figlio di partigiani, aveva difeso la Costituzione: «Se siamo arrivati fin qui tanto malfatta non è, mi pare che chi ha cercato di cambiarla sia stato sconfitto». Dal Pd, in primis il segretario provinciale Giovanni Zorzi, il riconoscimento del «senso istituzionale di Zaia, calatosi nello spirito e nel senso della giornata». Altri si stupiscono: «Non pare leghista, visto quel che dice Salvini». Quando glielo riferiscono, il governatore si irrita: «Nessuno deve tirarmi per la giacca, e chi sostiene che uno che dice cose giuste non è
E per portare a casa l’autonomia chiede aiuto direttamente al Presidente leghista, significa che non ha capito nulla della Resistenza» Chiosa scontata: l’autonomia? «Presidente, ci dia una mano per l’autonomia». Così Zaia, a margine, si è rivolto a Mattarella, appello bis dopo Belluno. E il capo dello Stato? Zaia sorride. «Il Presidente sa bene che il Veneto ha presentato richiesta dell’autonomia nel rispetto di Costituzione e leggi, tanto che ha ricevuto il via libera», conclude, «gli ho fatto osservare che le nostre istanze stanno in piedi dal punto di vista tecnico e legale». — A.P. e F.D.M.
le partigiane
L’intervento di Francesca Meneghin, partigiana, al Da Ponte
Meneghin: «La nostra lotta dimenticata nelle scuole e i fascisti rialzano la testa» VITTORIO VENETO. «Presiden-
te, o ci impegniamo a commemorare davvero la Resistenza nelle scuole, dove non s’è parlato più, altrimenti sarà tardi, come dimostra il blitz dei fascisti che inneggiano al Duce». Un grido, quello di Francesca Meneghin, staffetta partigiana amica di Tina Anselmi. Rievocala Resistenza nel Vittoriese. E quando dice «senza noi donne la Resistenza sarebbe stata più lunga e con maggiori lutti», strappa uno dei tre applausi a scena aperta. rievoca Giovanna Faè ed Elisa Perini, la prima sorella del parroco di Montaner salvato dal vescovo, mai tornate dai lager. Di suor Pasqua che con Rina Lo-
renzon inventò la sezione malattie infettive, proibita anche alla X Mas, per nascondere i fuggiaschi. E poi Sofia Gobbo, o la vivacissima Leda «Mariska» Azzalini, cimbra di Vallorch, combattente e sottufficiale sul Cansiglio, 93 anni. Ieri fuori dal “ Da Ponte” Leda raccontava la sua scelta («La cosa migliore nella mia vita»), onorato i morti («Quanti civili, nessuno ne parla») e sepolto il fascismo («Per me è finito allora, non c’è più spazio»), sottolinendo che «La resistenza è di tutti») . Non meno appassionata, Giulia Albanese, docente al Bo di Padova, ha tenuto il discorso storico, esaltando i valori della Costituzione. —
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Il 25 Aprile
quattro momenti
I vittoriesi lo hanno accolto con simpatia Sergio Mattarella, pur con la sua discrezione e i suoi modi non certo roboanti, ha conquistato i vittoriesi, con le sue parole chiare per la «libertà che non si baratta con una promessa di conquiste». Qui da sinistra mentre applaude la partigiana Meneghin in teatro; all’arrivo con Zaia e Tonon; mentre depone la corona di alloro al monumento e abbracciato dalla folla in piazza.
Mattarella “si schiera” con i partigiani «La Resistenza fu il riscatto nazionale» A Vittorio il Presidente omaggia veneti, martiri e combattenti: «Non si scambia la libertà con una promessa di dominio» VITTORIO VENETO. È «festa della libertà», la celebrazione del «riscatto nazionale, la rivolta morale contro il nazifascismo». Segna il ritorno dell’Italia alla «libertà e alla democrazia, dopo 20 anni di dittatura, privazione di diritti e libertà fondamentali, di oppressione e persecuzioni». E anche «fine di una guerra ingiusta, tragicamente combattuta a fianco di Hitler, scatenata per affermare tirannide, volontà di dominio superiorità della razza, sterminio sistematico». Sono le coordinate storiche e ideali del 25 aprile, che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha riaffermato integralmente ieri, 74 anni dopo, a Vittorio Veneto. Il valore attuale – e futuro – della Liberazione di fronte a un’attualità che vede la Lega non celebrare la festa, i neofascisti inneggiare al Duce a Milano, un clima di memoria non condivisa. Ma Mattarella non si è tirato indietro, alludendo chiaramente al presente: «I fondamenti ieri come oggi», dice, «sono dignità umana, rispetto dei diritti politici e sociali, eguaglianza tra le persone, collaborazione fra i popoli, ripudio di razzismo e discriminazioni». Dalle piazze agli stadi,
monito chiarissimo. «Nel ventennio fascista non era così», chiosa ancora, a rimarcare una cesura abissale. «No a terrore e odio». Il capo dello Stato sceglie una città icona della patria per il suo monito. Dal teatro “da Ponte”, prima e dopo aver percorso Serravalle e Ceneda fra due ali di folla. Sono poco meno di 20 mila: il presidente non si sottrae, stringe mani, si fa fotografare. A teatro il prefetto Laganà, il presidente della Provincia, Marcon, pochi parlamentari (Vallardi, Fregolent, De Poli e Baratto) e consiglieri regionali (Possamai e Zanoni): Ma ben 60 trasversali sindaci, consiglieri provinciali e comunali, big di Lega e Pd, come Da Re e Zorzi . E categorie (Piovesana di Unindustria). Mattarella fa scattare tutti in piedi citando il partigiano Olivelli, ucciso a bastonate in un lager: «Sappiamo che la libertà non può essere elargita dagli altri. Non vi sono liberatori, solo uomini che si liberano». Prima aveva elogiato la Resistenza,. «fecondo serbatoio di valori morali e civili», che «czi insegna che oggi come allora, c’è bisogno di donne e uomini liberi e fieri che non chinino la testa di fronte a chi, con violen-
za, terrorismo, e fanatismo religioso vorrebbe farci tornare a epoche oscure, imponendoci un destino di asservimento, terrore e odio». Non l’unico riferimento all’attualità, a spettri antichi e nuovi. «La storia insegna che quando i popoli barattano la propria libertà in cambio di promesse di ordine e tutela, gli avvenimenti prendono sempre una piega tragica e distruttiva», aggiunge. Poteva mancare l’Europa, con le urne dietro
«Fu fine di una guerra ingiusta, combattuta a fianco di Hitler, per la tirannide e il razzismo» l’angolo? «La Resistenza, con forme diverse, fu un lievito comunitario, in molti paesi» E forse replicando a chi sminuisce, se non cancella la ricorrenza, o a chi rialimenta il fascismo e Duce, ribadisce la natura del movimento di Liberazione nazionale. «Molti italiani, donne e uomini, giovani e anziani, militari e studenti, di varia provenienza sociale, culturale, religiosa e politica, maturarono una consapevolezza di
una fiera e ferma rivolta contro il nazifascismo». Segue la geografia dei martiri: le vittime delle Fosse Ardeatine e Marzabotto, di Sant’Anna di Stazzema e altri luoghi d’Italia. Ma anche Cefalonia, i partigiani e militari caduti in montagna e nelle città. E infine, i 600 mila prigionieri deportati nei campi di sterminio, i soldati alleati, morti in Italia «per la nostra libertà». Mattarella conclude una cerimonia toccante, scandita dagli interventi del sindaco di Vittorio, Roberto Tonon, del governatore del Veneto, Luca Zaia, della staffetta partigiana vittoriese Francesca Meneghin, e della storica Giulia Albanese, docente all’università di Padova. E dagli emozionanti canti del coro “col di Lana”, diretto da Sabrina Carraro, omaggiati da Mattarella come i giovanissimi rinforzi. Tributi ai partigiani («La preghiera»), agli ebrei (zKz»), agli alpini («Monte Pasubio»). In apertura, inno di Mameli cantato da tutta la platea. All’uscita, addio protocollo. Matterella saluta personalmente i 60 sindaci, e posa per la foto ricordo. Dopo il picchetto, niente Lancia: ennesimo bagno di folla. — Andrea Passerini
il sindaco
Tonon esalta il ruolo di Vittorio Veneto dal 1848 alla II Guerra VITTORIO VENETO. Piena soddisfazione per la visita del Presidente da parte del sindaco Roberto Tonon. «I gufi non c’erano, dice, chissà perché», è il suo bilancio, «Con il centenario abbiamo registrato più di 250 mila presenze, con Mattarella addirittura 20 mila, secondo i dati della polizia locale. Mancavano tricolori? C’era in piazza e lungo le strade la nostra gente». Molto alto l’entusiasmo per il capo dello Stato, chiamato a gran voce dai cittadini dietro le transenne lungo tutto il percorso. Tonon, nel suo discorso ufficiale al teatro “da Ponte”, ha ripercorso il ruolo centrale di Vittorio nella storia moderna d’Italia, e nella nascita della patria
prima e delle Repubblica poi. Tre le fasi cruciali: Risorgimento (moti del 1848, spedizione dei Mille e fusione Ceneda-Serravalle dopo il plebiscito) fino alla Liberazione, passando per la battaglia finale della grande Guerra nel 1918, quando, «come abbiamo sintetizzato nelle celebrazioni del centenario, “scoppia la pace” ». E ancora nel 1945, «Vittorio Veneto torna protagonista per la libertà della nazione, con un’anima rigorosa ma tollerante, modesta ma rispettosa, e ancora rinasce quell’impegno collettivo di tutti, tenace». E Tonon ravvisa in un «Risorgimento completo, dopo il fascismo», la nascita della Repubblica. Un discorso molto applaudito. — F.D.M.
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I MEDICI SFIDANO LA REGIONE
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Il sindacato: perché non assume i 900 specializzandi già pronti?
EUROPEE, POCHI VENETI IN LISTA PERSO IL DUELLO CON L’EMILIA
TOSATTO / A PAG. 12
SALMASO / A PAG. 13
la visita del presidente della repubblica
Mattarella: la libertà non si baratta Accolto da una folla di ventimila persone a Vittorio Veneto esalta la Resistenza dei veneti Zaia lo invita a visitare anche il Bus de la Lum
Un autentico bagno di folla per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ieri a Vittorio Veneto per le celebrazioni del 25 aprile, segno di grande rispetto per il Capo dello sta-
to. Dopo il momento ufficiale della celebrazione, Mattarella ha passeggiato lungo i portici di Serravella. «La Resistenza, con la sua complessità, è un fecondo serbatoio di valori morali
e civili. Ci insegna che, oggi come allora, c'è bisogno di donne e uomini liberi», ha detto Mattarella. Zaia lo ha invitato al Bus de la Lum. DA PAGINA 2 A PAGINA 7
il 25 aprile a belluno
«Valori da vivere tutti i giorni» la lezione di Reberschak Cerimonie in tutto il Bellunese per il 25 aprile. A Belluno la lectio magistralis di Reberschak sulla Liberazione. DE ROSA / A PAG. 16
L’OPINIONE $".0/ / A PAG. 6
SALVINI SCEGLIE CORLEONE E FA UN ERRORE
S
alvini a Corleone, sentita come il cuore e il simbolo della mafia, invece che in qualche zona cuore e simbolo della Resistenza.
Tantissime strette di mano e molti applausi tra la gente di Vittorio Veneto che ha accolto ieri il presidente Mattarella
piazzola in comune con alleghe
pedavena
Volo notturno in Agordino ora si muove anche Rocca
Masso precipita sulla strada che conduce a Croce d’Aune
Dopo il caso di Livinallongo, anche altri comuni dell’Agordino guardano con interesse alla ipotesi di dotarsi di un servizio di elisoccorso notturno in collaborazione con l’Alto Adige. C’è un ma: servono le
piazzole attrezzate. Rocca Pietore, ad esempio, non ce l’ha. C’è però un progetto per realizzarla sotto il paese a servizio anche di Alleghe. A Falcade serve attrezzarla. FORZIN / A PAG. 17
scontro ad ospitale dentro la galleria grave una donna SCOTTINI / A PAG. 20
calcio - eccellenza
Il San Giorgio deve dire addio al sogno playoff
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estava una piccola speranza al San Giorgio Sedico. Battere il Liapiave e sperare in altri risultati l’ultima giornata. Ma il ko 3-1 di ieri contro il Liapiave (nella foto Marcolin dopo il gol) spegne questa volta in modo definitivo i sogni playoff per i ragazzi di Mauro Fin. PASUCH / A PAG. 32
Una masso di grandi dimensioni è precipitato la notte scorsa sulla strada da Pedavena a Croce d’Aune. CURTO / A PAG. 24
Il masso sulla strada per Croce d’Aune
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enti locali
Si lavora alla riforma delle Province ritorno a elettività, funzioni e risorse Nuovo incontro tra Upi e governo. Politica unanime sui contenuti, ma il calendario è condizionato dalle tensioni Irene Aliprandi BELLUNO. La necessità di riformare le Province diventa un elemento di condivisione tra le forze politiche, almeno a parole. L’occasione arriva da un incontro tecnico, organizzato due giorni fa dal ministero dell’Interno con i rappresentanti dell’Upi e il sottosegretario Candiani. Sul tavolo le linee guida per la revisione profonda della riforma delle Province con proposte comuni in grado di risolvere la complicata situazione di incertezza in cui si trovano ad operare questi enti da ormai 5 anni. Due i filoni da sviluppare: il ritorno all’elettività e la definizione di funzioni e quindi di risorse adeguate. Il prossimo incontro, nel quale dovrebbe essere presentata una bozza di testo, è già stato fissato per maggio, ma difficilmente l’argomento entrerà nell’agenda del governo e in quella parlamentare a breve termine. LA MAGGIORANZA
L’ostacolo principale a una calendarizzazione della riforma sta nei contrasti tra Lega e Movimento 5 Stelle. «Negli ultimi due mesi la situazione si è fatta particolarmente ingarbugliata», conferma il deputato leghista, Mirco Badole. «Non ho idea di quando si comincerà la discussione sulle Province, ma è pacifico che per noi questi enti sono importanti e hanno bisogno sia di giuste risorse che di tornare all’elezione diretta degli amministratori». «Si sta lavorando sulla base di una nostra proposta di legge», aggiunge il senatore della Lega, Paolo Saviane. «Se il M5S cambierà opinione sulle
Province, che considera inutili e da abolire, si potrà andare avanti. Salvini può portare l’argomento all’ordine del giorno del governo, ma è chiaro che gli alleati devono essere d’accordo. Personalmente auspico che accada e che le Province tornino elettive». Che gli alleati non si parlino è chiaro anche dalle parole del deputato 5Stelle e Questore della Camera, Federico D’Incà: «È evidente che occorre mettere mano alle Province e abbiamo già iniziato a farlo nella legge di bilancio, stanziando importanti risorse per
I parlamentari sono tutti d’accordo sul percorso e sugli obiettivi dare ossigeno alle loro funzioni. Con la Lega c’è qualche rallentamento, ma dobbiamo confrontarci su come ripensare le Province. Credo che la parte della legge Delrio che afferma la specialità delle tre Province interamente montane, tra le quali Belluno, debba restare, è un traguardo importantissimo raggiunto da chi ci ha preceduti. Non è vero che il M5S dice no alle Province, noi ci poniamo il problema di cosa fare ragionando con serietà su tutti i fronti. Per Belluno perdere la Provincia sarebbe un grave danno alla comunità. Noi ci siamo e dopo le elezioni potremo parlarne». L’OPPOSIZIONE
Se perfino nella maggioranza sembra esserci univocità di vedute, gli ostacoli non arriveranno di certo dall’opposizio-
il presidente
Padrin: «Nel 2020 i tempi saranno maturi con una visione chiara» BELLUNO. Non era presente
all’incontro di mercoledì, ma anche il presidente della Provincia di Belluno sta partecipando al confronto sulla riforma di questi enti e domani sarà a Roma con i colleghi per un’udienza privata dal Papa. «Mi farò aggiornare dal collega di Treviso Stefano Marcon che era presente e con il quale si è iniziato il percorso mesi fa. La riforma del-
le Province rientra nel più vasto progetto di riforma del testo unico degli enti locali, oltre che del superamento della legge Delrio. A questo proposito, insieme ai colleghi di Sondrio e Verbania, abbiamo chiesto ufficialmente che quanto previsto dalla Delrio sulle Province interamente montane venga mantenuto», precisa Padrin, che spiega su quali filoni ci si sta muo-
I parlamentari bellunesi nelle prime settimane del loro mandato insieme agli amministratori provinciali
ne: «L’idea che le Province diventassero enti di area vasta c’era anche nella Delrio, purtroppo mai attuata», sottolinea il deputato del Partito Democratico, Roger De Menech. «Il lavoro in corso sulla riforma delle Province mi vede d’accordo, sia per l’elettività che per un riordino complessivo degli enti territoriali. In un’operazione di questo tipo noi siamo disposti a collaborare. Uno degli aspetti da aggiusta-
re è quello delle competenze, occorre prevedere l’obbligo per le Regioni di trasferire alle Province alcune deleghe operative come su Genio civile e Servizi forestali». Per Fratelli d’Italia la riforma delle Province è addirittura: «In cima al programma elettorale», precisa il deputato Luca De Carlo, «soprattutto a Belluno, perché qualcuno pensa che ai bellunesi sia sufficiente l’autonomia del Veneto, men-
vendo: «Dare alle Province la dignità che meritano passa per il ritorno all’elezione diretta. Ormai la volontà è generale e io credo che nel 2020 i tempi saranno maturi, ma il testo dell’accordo sarà pronto entro quest’anno». Padrin conferma che la riforma è più generale: «Si lavora anche sui Comuni. Sono passati molti anni dal precedente testo unico e ci sono diverse novità. Bisogna capire qual è il disegno del Paese rispetto agli enti territoriali. Penso ad esempio alle fusioni del Comuni: vogliamo ridurre il numero dei Comuni o lasciamo che queste decisioni passino per la volontà popolare? Io credo che senza visione d’insieme non si faranno passi avanti, la propo-
sta va strutturata con un percorso preciso e definito». Padrin, che è anche sindaco di Longarone evidenzia un tema molto diffuso: «È necessario superare le tante incertezze attuali, soprattutto per quanto riguarda gli enti locali, che sono il primo punto di riferimento dei cittadini. Auspico che si possa delineare una visione chiara». Tra le competenze della futura Provincia potrebbe esserci anche quella di riunire all’interno dell’ente alcune realtà che attualmente hanno una loro indipendenza, ma gravitano comunque a livello provinciale, come gli Ato di acqua e rifiuti: «È giusto», conclude Padrin, «ma con personale e risorse adeguate». —
tre non è così: i bellunesi hanno fatto un altro referendum e vogliono essere autonomi. La Provincia deve tornare elettiva, con una maggioranza e un’opposizione, per uscire dall’attuale sistema dove, per non scontentare nessuno, non si fa niente. Capisco che i 5S pongono dei freni, ma non vorrei che per giustificare la propria inettitudine al governo si scaricasse sempre la colpa sugli altri. In genere Saviane dà
la colpa a me». Dario Bond, deputato di Forza Italia, conclude: «Ho avuto modo di confrontarmi con tanti colleghi e ormai tutti hanno capito che la Delrio, che ha tolto risorse lasciando le competenze, non va bene. Le Province devono tornare ad essere le cornici del sistema territoriale, ma per farlo hanno bisogno di risorse e chi amministra dev’essere eletto e avere uno stipendio». —
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BELLUNO
bando per lo studio di fattibilità
pd domani in piazza dei martiri
Venezia-Monaco e fondi Ue «La Regione si è mossa?» Sernagiotto, candidato alle Europee con Fratelli d’Italia sollecita una risposta «Le categorie bellunesi al tavolo delle infrastrutture chiedono lo sbocco a nord» BELLUNO. «Le categorie bellu-
nesi che attraverso il tavolo delle infrastrutture hanno chiesto a gran voce lo sbocco a nord, aspettano una risposta sul finanziamento per lo studio di fattibilità della Venezia Monaco». A dirlo è Remo Sernagiotto, che il 26 maggio si presenterà nel collegio Nordest per il rinnovo del parlamento europeo nella lista di Fratelli d’Italia – gruppo conservatori e riformisti. Ritenendo strategica la Venezia-Monaco per i territori interessati, tra cui il Bellunese, l’europarlamentare di nuovo candidato alle prossime elezioni europee aveva sollecitato alcune settimane fa le istituzioni regionali a partecipare al bando dell’Unione europea per il finanziamento di studi di fattibilità su nuovi corridoi infrastrutturali fra i Paesi. Il bando, scaduto alla mezzanotte di mercoledì 24, si collocava all’interno di Eusalp (la strategia
alpina) e della Ten-T sulle reti di trasporto transeuropee. «Cosa ha fatto la Regione? Il governatore Luca Zaia e l’assessore alle infrastrutture Elisa De Berti hanno mandato avanti il progetto per lo studio di fattibilità della Venezia-Monaco? Il fronte è silenzioso e spero venga data quanto prima una risposta alle categorie», afferma Remo Sernagiotto. «In queste settimane il territorio bellunese – e non solo – si è mobilitato a favore di un corridoio tecnologico in grado di collegare il Veneto al Centro Europa. La presa di posizione del tavolo delle infrastrutture è stata per certi versi storica, chiara, forte e precisa. Dall’altra parte c’è una Regione ancora troppo cauta», evidenzia. «Mi auguro però che Venezia, seppure in zona Cesarini, abbia inoltrato domanda per lo studio di fattibilità condividendo la linea con i territori limitrofi». — Sco
le riprese fatte il 31 gennaio
Docu-film “CSVlog” sulla canzone benefica “Alziamo la voce” BELLUNO. Belluno alza, ancora, la voce. E lo fa grazie al lavoro del laboratorio “Inquadrati” del Csv di Belluno, che ha prodotto un nuovo docu-film “CSVlog” nato per valorizzare gli oltre 50 artisti del volontariato bellunese che hanno unito voci e strumenti con l’obiettivo comune di aiutare la loro città a ripartire. “Belluno alza la voce. Volontariato e musica per rinascere” è il frutto delle riprese realizzate il 31 gennaio
Alcuni cantanti di Alziamo la voce
domani sera
Camminata notturna per i borghi di Salce BELLUNO. Ritorna anche que-
st’anno «A spasso par i loc», la camminata in notturna tra i sentieri, i boschi, i prati, i borghi di Salce, organizzata dalle associazioni della comunità salcese, giunta alla sua quarta edizione, con un nuovo percorso completamente diverso dagli anni precedenti. Le guide porteranno i partecipanti alla scoperta degli angoli più suggestivi della frazione bellunese, delle sue tradizioni e del-
I dintorni di Salce
L’ex ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda
Il capolista Calenda incontra i cittadini in vista delle elezioni BELLUNO. Tappa bellunese
per Carlo Calenda, che sarà in città domani per intavolare una discussione sulla situazione economica e produttiva della provincia, in vista delle prossime elezioni europee. Il capolista della circoscrizione Nord-Est per la lista unitaria Partito democratico-Siamo europei incontrerà amministratori, categorie, parti sociali e portatori d’interesse nella sala conferenze dell’Astor. Appuntamento alle 9. Terminato il tavolo di lavoro all’hotel, Calenda sarà presente dalle 10 alle 11.30
Il candidato alle elezioni europee Remo Sernagiotto
scorso al teatro Comunale di Belluno in occasione dell’evento “Alziamo la voce”, nel quale sono stati presentati ufficialmente il progetto e la canzone nati a seguito della calamità di fine ottobre. I ricavati della serata sono stati interamente devoluti alla ricostruzione del parco fluviale di Lambioi, grazie al supporto del comitato Gocce di sole onlus che oltre ad organizzare l’evento ha anche gestito la raccolta fondi legata al progetto, in collaborazione con il team di “Alziamo la voce”, la fondazione Teatri delle Dolomiti e con il patrocinio della Provincia di Belluno e del Comune di Belluno. Nel video, i messaggi degli ospiti del gruppo Elio e le storie tese: Rocco Tanica, sostenitore del grande “ac-
la sua storia. L’appuntamento è per domani con partenza dal campo sportivo di Salce. Sono previsti 5 gruppi con partenze scaglionate di mezz’ora in mezz’ora a partire dalle 19 in modo da dare a ciascuno la possibilità di prendere parte alla camminata nell’orario più consono alle proprie esigenze. Sono aperte le preiscrizioni sul sito a-salce.jimdo.com o telefonicamente al numero 334 6757676. L’organizzazione ricorda a tutti gli interessati che è consigliato indossare scarponcini o calzature da trekking. La quota di iscrizione comprende anche la degustazione di piatti tipici all’arrivo. Il ricavato va alla scuola materna Carli di Salce. —
cordo maggiore” dei volontari in aiuto agli altri, e un appello di Elio che, col suo mood ironico, invita i giovani a entrare nel mondo del volontariato. Poi le interviste ad Alessandro Casol, Davide de Faveri, Giampaolo Rossi, tra le menti che hanno dato il via al progetto, e a monsignor Renato Marangoni, vescovo di Belluno. Le fotografie sono di Matteo Crema, mentre la regia, le riprese e il montaggio sono di Roberto Bristot, Lorenzo Giannone ed Emanuele Bunetto. Il video è raggiungibile a partire dalla home page del sito del Centro servizi volontariato Belluno, www.csvbelluno.it, oppure scrivendo su YouTube il titolo “Belluno alza la voce”. — F. R.
al gazebo che il Pd di Belluno allestirà in piazza dei Martiri. Sarà un’occasione per entrare in contatto diretto con le persone, permettendo al candidato capolista della circoscrizione Nord-Est di conoscere le problematiche della gente di montagna. Calenda, da ministro dello sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni è stato protagonista e ideatore del cosiddetto piano industria 4.0 per il rilancio del sistema produttivo, oltre ad aver gestito diverse crisi aziendali. —
IN BREVE Domani e domenica Modifiche al traffico per Belluno balocchi
Primo maggio Le auto lasciano spazio al giro del Castionese
Week-end all’insegna dei giochi e del divertimento. Per lasciare spazio alla manifestazione Belluno balocchi promossa dall’associazione Pomi d’ottone, le vie del centro storico saranno interessate da una serie di modifiche alla circolazione e alla sosta. Domani bisognerà fare attenzione al posizionamento delle strutture e domenica non si potrà parcheggiare in via Matteotti, piazza Martiri, piazza Vittorio Emanuele II, via Roma, piazza mercato, piazza Castello, piazza Duomo e parte di piazza Mazzini.
Arrivano i corridori e i camminatori, si spostano le auto. Per consentire lo svolgimento del 44esimo giro del Castionese il primo maggio dalle 8.30 alle 12.30 circa lungo le vie di Castion, scatteranno una serie di modifiche alla circolazione e alla sosta. Sarà vietato parcheggiare in via Pian delle feste, nell’area di sosta compresa tra i numeri civici 13 e 33 davanti alla scuola elementare. Verrà istituito poi un senso vietato in via Pian delle feste in discesa e i veicoli provenienti da via Mandon-Primo Capraro saranno deviati per via Calle stretta.
Amorevolmente assistito dai suoi cari ci ha lasciati
AUGUSTO GAVAZ di anni 83
Addolorati ne danno il triste annuncio la moglie, i figli ed i parenti tutti. Le esequie avranno luogo sabato 27 aprile alle ore 15 nella chiesa di Sant'Antonio in Forno di Val di Zoldo, proseguendo in autovettura per il cimitero comunale. Si ringrazia sentitamente il Dott. Zoppas, tutto il personale della casa di soggiorno A. Santin, l'assistenza domiciliare per le cure prestate, tutti gli amici che gli sono stati vicino e quanti vorranno onorarne la memoria. Non fiori, ma eventuali offerte a favore del Soccorso Ambulanza di Forno di Val di Zoldo.
Forno - Val di Zoldo, 26 aprile 2019 On.Funebri Vannini, Via Ciamber 10, Val di Zoldo BL - Tel. 339/4638944
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CORTINA
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il soGno oliMPico
Zaia: «Candidatura molto più forte con l’endorsement del Presidente» Il governatore ha ringraziato Mattarella: «Le sue parole hanno reso Milano-Cortina più autorevoli davanti al Cio» CORTINA. Il territorio bellunese, con i suoi problemi ma anche con le sue opportunità, sono nel cuore di Sergio Mattarella. «Signor presidente, grazie per le Olimpiadi». Così Luca Zaia, governatore del Veneto, si è rivolto ieri al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, conversando con lui a quattr’occhi durante la visita a Vittorio Veneto per la festa della Liberazione 2019. «Il capo dello Stato merita un grazie davvero sincero», spiega Zaia, «per l’endorsement verso la nostra candidatura che ha lanciato da Belluno. Credo che quelle parole siano state decisive nella conquista dell’interesse e della fiducia che ci hanno poi accordato i componenti della commissione di valutazione del Cio che hanno visitato i siti sui queli speriamo di poter ospitare i Giochi 2026». Secondo Zaia, dopo la di-
sponibilità anticipato dal Capo dello Stato, «è cambiato tutto per quanto riguarda la candidatura; ora c’è una maggiore considerazione». Per il sindaco di Cortina, Giampietro Ghedina, il governatore ha fatto bene a ringraziare il presidente Mattarella perché, «grazie al suo intervento a sostegno siamo diventati assolutamente più autorevoli agli occhi del Comitato olimpico internazionale». Zaia, per la verità, riferisce di aver parlato con Mattarella anche della tempesta Vaia. «Quelle immagini dall’elicottero, durante la visita a Longarone e a Belluno, gli sono rimaste davvero impresse. Mi ha chiesto lui come sta andando la situazione e gli ho spiegato puntualmente il decorso dei cantieri. Mattarella ha dimostrato tutta la sua soddisfazione». Per quanto riguarda specificatamente le Olimpiadi,
mancano due mesi al 24 giugno, ossia la data nella quale il Cio deciderà a chi assegnare i Giochi nella seduta convocata a Losanna. C’è ottimismo nel Coni, tanto più in Regione e a Cortina. I rumors anticiperebbero che l’Italia sta recuperando i voti che aveva perso con le polemiche internazionali di alcuni esponenti di governo. La commissione di valutazione del Cio è stata favorevolmente colpita, si dice, non solo dalle assicurazioni finanziarie, quanto dalle garanzie di sostenibilità: nessun impianto resterà una cattedrale nel deserto, come è accaduto anche in Piemonte, nel 2006. Fra due settimane circa, il 7 maggio, ci sarà in Australia, a Brisbane, il congresso delle sette Federazioni internazionali degli sport invernali. « Nel segno della sostenibilità e, quindi, anche del risparmio, sia noi e sia gli sve-
Il governatore Luca Zaia
desi abbiamo deciso di non andarci ma di esporre i nostri dossiere via skype», fa sapere il sindaco Ghedina, «avremo un’ora di tempo a testa, sarà l’ultima occasione di presentare quelle che sono le opportunità che saremo in grado di offrire. Il 6 maggio ci incontreremo a Roma per preparare l’appuntamento, come pure per organizzare la spedizione a Losanna di fine giugno».
Il critico culinario Massimo Visintin da piccolo ha frequentato spesso Cortina con i genitori
Cucina nel segno della tradizione per “fare fruttare” i grandi eventi IL PERSONAGGIO
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alerio Massimo Visintin, giornalista del Corriere della Sera, è sicuramente tra i critici culinari più temuti d'Italia ed allo stesso tempo uno dei più curiosi. Nessuno conosce il suo volto a parte la moglie ed i parenti più stretti e questo gli permette di recensire ristoranti senza trattamenti di favore. Dal 2009 si presenta agli eventi pubblici mascherato, con un dress code total black; passamontagna, cappello e occhiali scuri coprono completamente il suo volto. Durante la sua infanzia Visintin ha visitato più
volte Cortina, luogo a cui i genitori erano molto legati. Oggi i ricordi sono quelli di un bambino, ma il legame con la Conca ha spinto il critico a parlare di Mondiali e di Olimpiadi. Cortina ospiterà i Mondiali di sci ed è in corsa per le Olimpiadi, per il settore gastronomico cosa significa? «Al netto delle questione politiche e logistiche, questi eventi sono una manna per chi opera nel settore della ristorazione. Ma non bisogna illudersi, perché la fioritura straordinaria di locali e di ristoranti molto spesso ha vita breve. Moltissime insegne chiudono nel giro di pochi mesi e tante purtroppo hanno anche rapporti
Valerio Massimo Visintin
Nel frattempo continua la caccia ai voti: il 24 maggio la commissione di valutazione del Cio presenterà la sua relazione dopo le ispezioni. Non si sa che valore potrà avere, di sicuro molto peso avranno le relazioni personali; quelle del presidente Giovanni Malagò sono molto quotate. E agli amici Malagò non nasconde che da quando Mattarella e il Governo si sono schierati, lui si sente più
tranquillo. Sia Zaia e sia il sindaco Ghedina – non si sa se per sola scaramanzia – ricordano che la partita non è stata ancora vinta e che quindi bisogna continuare a lavorare pancia a terra. Proprio per questo, aggiungono, è necessario dare dimostrazione della propria capacità fin dalla preparazione del Mondiali di sci 2021 a Cortina. — Francesco Dal Mas
con la malavita organizzata”. La malavita può colpire anche centri come Cortina? «Certo, può investire paesi piccoli perché sono grandi dal punto di vista del turismo. La malavita è dilagante e sempre più radicata: la Camorra, per intenderci, non colpisce solo ristoranti che si chiamano “Vesuvio” o “Bella Napoli”. La cosiddetta agro-mafia muove circa 30 miliardi di euro l'anno». Parliamo allora di cucina: quanto è importante mantenere le tradizioni? «La tradizione va sempre salvaguardata, poi nella ristorazione si può fare tutto; aggiungere, togliere, ammodernare, ma bisogna sempre mantenere l'idea che la missione del cuoco è quella di rendere un servizio al cliente. Riporto un esempio fatto da Oscar Farinetti durante un dibattito; l'80% dei clienti di Massimo Bottura ordinano tortellini con la panna. Quindi le persone che vanno dal più creativo e premiato dei nostri cuochi, scelgono un piatto della tradizione e non creazioni sofisticate». Meglio la cucina stellata
che pesa ogni ingrediente o quella casereccia? «La cucina moderna pone una maggiore attenzione ai valori nutrizionali, ma in realtà se parliamo di ristoranti si tratta di occasioni speciali. Uno non mangia fuori tutti i giorni, quindi non ha senso ricercare un ristorante con il cibo più salubre possibile. Una ricetta con tanto burro, ma che soddisfa palato e gola, va benissimo una volta ogni tanto. Probabilmente io preferirei mangiare i casunziei di Cortina piuttosto che un piatto stellato che non mi dà lo stesso godimento». Per chiudere, un consiglio ai ristoratori bellunesi? «I ristoratori devono tenere sempre un piede nella tradizione, saperla interpretare, perché poi alla fine la gente cerca quello. Uno non viene a Cortina per gli spaghetti alle vongole, cerca i casunziei e gli altri piatti tipici del posto. Poi bisogna stare attenti a tutto: il ristorante è una macchina complessa, ogni suo ingranaggio va tenuto in grande spolvero». — Alessandro Michielli
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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Feltrino
Venerdì 26 Aprile 2019 www.gazzettino.it
«Vogliamo spezzare 20 anni di amministrazione sterile» `Moira
Fiorot illustra le motivazioni e presenta i “suoi” SANTA GIUSTINA Moira Fiorot, candidata sindaco della lista “Orizzonti in comune” per le prossime elezioni, svela i nomi dei dodici candidati consiglieri. «Orizzonti in comune non è una semplice lista - spiega - ma un insieme di persone motivate dalla passione, dalla consapevo-
lezza, dalla conoscenza, dalla determinazione e dal senso civico per rendere i cittadini protagonisti delle scelte amministrative del nostro Comune. E’ nostro desiderio ridare vitalità alla vita pubblica coinvolgendo e dando voce a tutti e in particolare a coloro che con passione già profondono attivamente il loro impegno nella vita comunitaria». Molteplici sono i motivi che hanno spinto questa lista a presentarsi. «Ci candidiamo perché vogliamo dare una svolta vera e significativa ad una sterile gestione amministrativa che dura da
oltre vent’anni, perché crediamo che i cittadini debbano essere protagonisti e partecipare sempre alle scelte amministrative – prosegue la Fiorot -. Ci candidiamo, perché siamo innamorati del tesoro di Santa Giustina, che è la sua vitalità associativa e il suo spirito di comunità. Chi ci ha amministrato finora non si è mai accorto di questo tesoro a cielo aperto ed è riuscito invece, “chiudendo le porte del Municipio”, ad allontanare la nostra cittadinanza dall’associazione più numerosa che tutti insieme vogliamo tornare a condividere: il Comune.
Per questo crediamo sia arrivato il momento di ricostruire la nostra piazza, che oggi è l’emblema tangibile di questa chiusura, non tanto e non solo come luogo fisico di incontro per i nostri concittadini, ma anche e soprattutto come luogo di confronto, di condivisione e di sintesi della nostra comunità: il luogo dove prenderanno forma i nostri Orizzonti in Comune».
LA SQUADRA Ecco i candidati consiglieri: Mauro Alpagotti 56 anni funzionario associazione di categoria; Vania Crozzoli in Bullian 60 an-
Birra artigianale: arriva il festival con 50 varietà
LAMON DE PELLEGRIN TRA ALUNNI E CITTADINI Domani, alle 9, il campione paralimpico di tiro con l’arco, Oscar De Pellegrin, incontrerà gli alunni della scuola media di Lamon. L’appuntamento è nella sede del centro Amo, in via Ferd a Lamon. L’incontro é aperto a tutta la popolazione.
`Appuntamento
FELTRE MURI IMBRATTATI PER IL 25 APRILE Vandali ancora in azione a Feltre. Dopo il recente furto del defibrillatore, lo scempio di alcune panchine in pietra e il danneggiamento del sistema di derattizzazione della città con tanto di spargimento a terra della sostanza velenosa, nella notte in Largo Castaldi, sul muro tinteggiato di fresco di una casa privata è comparsa la scritta “25 aprile sempre” vergata con la vernice rossa (foto). Un danno ingente per i proprietari, una brutta
dal 3 al 5 maggio con i grandi maestri SEREN DEL GRAPPA
PASSO CROCE D’AUNE I massi piombati sulla strada nella notte; Veneto Strade l’ha chiusa al transito
Piovono massi sulla strada che ospiterà il Giro d’Italia La provinciale per Croce d’Aune è stata subito chiusa: dovrà essere rimessa in sicurezza entro il primo giugno `
PEDAVENA
immagine per la città. L’ennesimo segno di inciviltà che, stavolta, sembra però volersi ammantare di valori importanti.
QUERO VAS DONAZIONE DURIGHELLO IN CONSIGLIO COMUNALE L’accettazione della donazione della collezione di libri del maestro Martino Durighello è tra i punti all’ordine del giorno del consiglio comunale convocato per martedì 30 aprile alle 19.30 in municipio. L’assise deciderà anche sull’acquisto di un immobile nella frazione di Santa Maria. Seguiranno le comunicazioni del sindaco e l’approvazione del regolamento per l’utilizzo degli impianti sportivi comunali.
BASSO FELTRINO RENDICONTO 2018 PER L’UNIONE SETTE VILLE In rendiconto della gestione dell’esercizio 2018 sarà al centro del consiglio dell’Unione dei Comuni del Basso Feltrino “Sette Ville” convocato per martedì 30 aprile alle 19.15 nell’aula consigliare del Comune di Quero Vas dalla presidente Amalia Serenella Bogana. In approvazione anche la carta dei servizi sociali dell’Unione.
CANDIDATA SINDACO Moira Fiorot «Ridiamo voce al paese»
ni casalinga; Fabrizio Fontana 44 anni operaio settore privato; Stefano Gris 31 anni project manager Usl 1 Dolomiti; Roberta Luzzatto 72 anni docente in pensione, Tindara Malesi 48 anni funzionario della regione Veneto; Marco Minella 36 anni impiegato amministrativo; Letizia Monestier 25 anni grafica; Federico Paniz 25 anni educatore di doposcuola; Luigi Reato 37 anni statistico/informatico settore privato; Donata Assunta Sanvido 59 anni docente di scuola media; Fabrizio Tonin 46 anni infermiere dell’Usl 1 Dolomiti. E.S.
Grossi massi si sono staccati la notte scorsa dal versante della montagna finendo lungo la provinciale del passo Croce d’Aune, lungo la quale, il primo giugno passerà il Giro d’Italia. Un grattacapo inatteso che ora pesa su uno degli eventi più attesi. Fortunatamente nessuno passava in quel momento e i massi, insieme a terra e detriti, sono finiti sulla carreggiata. Si tratta infatti di una strada molto frequentata, da residenti e turisti. I primi di distacchi si sono verificati già mercoledì sera, ma essendo sassi di piccoli dimensioni nessuno ci ha fato caso. In realtà era il preludio di
quanto è accaduto poche ore dopo con la grossa frana scivolata a valle. Sassi, terra e detriti hanno invaso la strada, costringendo Veneto Strade, che gestisce le strade provinciali per conto dell’Ente, ad ordinarne la chiusura. Tempestivo poi l’intervento degli operai per la rimozione del materiale. «Alcuni sassi sono caduti più a monte tant’è che si sono fermati sulle
IL SINDACO DE BORTOLI «ABBIAMO CHIESTO CHE VENGANO EFFETTUATE INDAGINI PER CAPIRE IL MOTIVO DEL DISTACCO»
reti paramassi che erano state posizionate anni fa – spiega il sindaco di Pedavena, Maria Teresa De Bortoli -. Altri invece si sono staccati nella parte sottostante le reti paramassi finendo sulla strada. Si tratta di massi di grosse dimensioni per questo chiederemo che vengano fatte delle indagini da parte dei tecnici per capire cos’è successo e soprattutto se ci sia il pericolo che ne cadano altri». Un intervento di ripristino che andrà fatto quanto prima, soprattutto in vista dell’atteso evento ciclistico. Le piogge di questi giorni stanno creando più distacchi: solo due giorni fa, un’anolga situazione, si è registrata a Quero Vas con l’inevitabile chiusura della strada di Calnova. E.S.
La birra artigianale arriva a Seren del Grappa. Dal 3 al 5 maggio agli impianti sportivi di Rasai ospiteranno il Seren Beer Festival dedicato alla birra artigianale. Otto tra i più prestigiosi birrifici Italiani, cinquanta birre alla spina, e un ricco programma culturale che promette di attirare amatori ed esperti. Dopo la riuscita edizione dello scorso anno gli organizzatori puntano più in grande con un format molto simile ma rinnovato grazie all’abbinamento di un menù speciale. Promosso dalla Pro Loco di Seren del Grappa con il patrocinio del Comune, l’evento intende dare spazio alla produzione birraria artigianale indipendente, accostandola a laboratori e degustazioni, nonché a cibo genuino: hamburger e wuerstel a chilometri zero, proposte vegetariane e piatti semplici. «Sarà una full immersion nel mondo della birra – afferma Nicola Coppe, uno degli organizzatori ed esperto del settore -: mastrobirrai, esperti, appassionati, homebrewer e semplici curiosi si interfacceranno con laboratori e degustazioni per un confronto costruttivo. L’obiettivo è quello di permettere a chiunque di fare un salto di qualità, di avvicinarsi ad un’idea di consumo etico, proponendo la valida alternativa artigianale al mercato della grande distribuzione». Otto i birrifici ospiti, per oltre una cinquantina di birre al-
la spina: BioNoc’ (Fiera di Primiero), Muttnik (Milano), Retorto (Piacenza), Diciottozerouno (Oleggio Castello), Piccolo birrificio clandestino (Livorno), La Stecciaia (Siena), Bellazzi(San Lazzaro di Savena), Manerba (Manerba del Garda). Oltre a ciò con l’asso in casa non poteva mancare di certo l’acido. Infatti sarà predisposto uno spazio sour-corner dedicato alle birre acide, guidato da Nicola Coppe e Michele Lorelli che negli anni ha avvicinato la cultura sour al pubblico feltrino nel suo piccolo ma curatissimo beer shop.
CORSA E GIOCHI Molte altre le attività collaterali, come la Beerfest Elimination Run, una gara podistica ad eliminazione diretta, fino all’ultimo giro, in cui corridori esperti si sfideranno. Ne resterà soltanto uno. Ma anche i ricchi laboratori in fase di definizione che vedranno di principale importanza la cultura della birra e le sue sfumature. Infine, la domenica, si terranno le “Beer-Olimpiadi” in cui concorrenti diversamente sobri si sfideranno in giochi d’un tempo come tiro alla fune e la corsa coi sacchi e un piccolo mercatino di prodotti locali. Saranno organizzati anche giochi e iniziative per i bambini. Per maggiori dettagli: www.serenbeerfestival.it. E.S.
NICOLA COPPE: «L’OBIETTIVO È DI PROMUOVERE UNA PRODUZIONE E UN CONSUMO ALTERNATIVI»
«Paese pulito, ma tutti collaborino» Grandi pulizie sul Col Melon QUERO VAS «Se si guarda l’ago nel pagliaio si notano delle situazioni dov’è necessario intervenire ma se si guarda con obiettività la situazione del comune possiamo dire che è positiva». Replica così il sindaco di Quero Vas, Bruno Zanolla, alle accuse di degrado, tra erbacce e rifiuti, del consigliere comunale Antonio Mondin. «Ogni segnalazione è ben accetta ma bisogna tenere conto di diverse cose. Il territorio è molto esteso - spiega Zanolla -; facciamo sforzi immani per la manutenzione portata avanti internamente con la nostra forza operai;
posso dire con orgoglio che la cura del verde, delle strade e di tutta la manutenzione non ha nulla da invidiare ad altri, anzi. È chiaro che caldo ed acqua fanno sì che l’erba cresca in maniera rapida e noi non possiamo stargli dietro così rapidamente, però ritengo anche che la situazione non sia così drammatica». È evidente che la collaborazione di tutti è utile. «Facciamo del nostro meglio ma chiediamo una collaborazione anche ai cittadini affinchè tengano in ordine il piccolo tratto davanti alla loro porta di casa. Molti già lo fanno, e ci tengo a ringraziarli» aggiunge il sindaco. Il consigliere di minoranza ha sollevato anche
un’altra polemica, quest’ultima legata all’abbandono dei rifiuti all’esterno delle isole ecologiche. «Da anni stiamo facendo una battaglia contro l’abbandono dei rifiuti – prosegue Zanolla -. Abbiamo portato avanti iniziative di sensibilizzazione nelle scuole, abbiamo installato cartelli e distribuito opuscoli multilingue. Purtroppo però, per un comportamento non corretto di pochi, si vanifica il corretto smaltimento della maggior parte dei cittadini. Sono convinto che, proprio in virtù del fatto che si tratta di pochi maleducati, il problema non si risolve semplicemente con un cambio di metodo di raccolta differenziata». (es)
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«Rimuoveremo gli schianti» PEDAVENA Volontari al lavoro per liberare il Col Melon dagli alberi abbattuti dalla furia della tempesta Vaia di fine ottobre. L’amministrazione comunale ha organizzato una giornata di pulizia in agenda per domani, con ritrovo alle 7.30 davanti al municipio di Pedavena. La squadra sarà composta dalla Protezione civile, da operai del Comune, volontari e dalla ditta Beppiani. «Sarà un intervento di puli-
zia della strada del Col Melon - spiega il sindaco Maria Teresa De Bortoli - anche in vista del Giro d’Italia. Nel corso della mattinata saranno rimosse tutte le piante che sono state abbattute dalla furia della tempesta. Dobbiamo essere pronti ad ospitare la meglio il grande evento». Per permettere l’esecuzione di queste operazioni la strada per il Col Melon sarà chiusa dalle 7 alle 14. Per chi volesse ricevere delle informazioni per eventualmente partecipare all’iniziativa, 0439.319722 o 340.8436721
Belluno Venerdì 26, Aprile 2019
LO STUDENTE E IL 25 APRILE: «LA LIBERTÀ? OGGI SI DA PER SCONTATA»
San Primitivo Nel territorio di Gabi al trentesimo miglio della via Prenestina, san Primitivo, martire
11°C 16°C Il Sole Sorge 6.02 Tramonta 20.16 La Luna Sorge 2.23 Cala 11.30
Corsa su strada
Calcio Esame-playoff: Il San Giorgio “bocciato” dal Liapiave
Piazza dei Martiri La cerimonia di ieri mattina De Donà a pagina II
Cortina fa sua la prima gara del 24° Criterium Cadorino Con la prova di corsa su strada disputata ieri a Calalzo, ha preso il via il 24. Criterium Cadorino: Cortina prima nella classifica a punti.
Pasuch a pagina XIV
Cavallet a pagina XVII
Sanità, Comitati sul piede di guerra Nulla di fatto dal confronto con la V Commissione regionale `L’ex sindaco di Pieve, Ciotti: «Per un anno abbiamo lavorato respinte le istanze presentate da Cadore, Feltrino e Agordino ad una proposta sostenibile per la montagna, non è bastato» `
Non ci sono ancora comunicazioni ufficiali ma la strada sembra imboccata e i comitati annunciano di essere eventualmente pronti anche alle mobilitazioni. La V Commissione regionale, che sta analizzando le schede sanitarie, non avrebbe accolto le istanze del Coordinamento dei comitati di Cadore e Agordino. L’ex primo cittadino di Pieve di Cadore, Antonia Ciotti, spiega: «Per un anno abbiamo lavorato ad una proposta sostenibile per la montagna, non chiediamo l’impossibile: ci basta la reperibilità di un chirurgo e un’ambulanza H24». Prudente il consigliere regionale leghista Franco Gidoni: «Aspettiamo di vedere cosa decidono martedì». Bolzonello a pagina III
Santo Stefano Usato per il trasporto degli alberi schiantati
Pedavena
Arriva il Giro, strada chiusa: caduta massi Grossi massi si sono staccati la notte scorsa dal versante della montagna finendo lungo la provinciale del passo Croce d’Aune, lungo la quale, il primo giugno passerà il Giro d’Italia. Un grattacapo inatteso che ora pesa su uno degli eventi più attesi. Pur essendo una strada molto frequentata, fortunatamente nessuno passava in quel momento e i massi, insieme a terra e detriti, sono finiti sulla carreggiata. Scarton a pagina VIII
LA REFERENTE Antonia Ciotti
La Jaguar sbanda: scontro in galleria
Cortina
Ospitale, in tre finiscono all’ospedale: tunnel chiuso per l’intera mattinata
Espropri per i Mondiali: c’è l’elenco
Una donna estratta dalle lamiere, altri due feriti meno gravi e la statale 51 chiusa per quasi 4 ore all’altezza della galleria di Ospitale di Cadore. È il bilancio dello scontro avvenuto ieri mattina, alle 8.30, in galleria. All’origine dell’incidente ci sarebbe un’invasione di corsia della Jaguar condotta da un 40enne napoletano che stava scendendo verso Belluno. Forse un colpo di sonno, ma le cause e l’esatta dinamica sono al vaglio dei carabinieri di Belluno. Bonetti a pagina XII
Sono stati pubblicati nell’albo comunale gli atti degli espropri di terreni relativi al progetto di viabilità comunale che interessa l’abitato di Gilardon e i progetti che riguardano la zona di Lungoboite, via del Parco, via dei Campi. I proprietari delle aree interessate sono alcune decine. Queste opere di “Miglioramento alla viabilità comunale” rientrano nel piano degli interventi del commissario per i Mondiali di sci 2021. Dibona a pagina XI
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DISTRUTTA Una delle auto coinvolte
Ponte a pezzi: sopra ci passano i Tir PRECARIO Il ponte di legno lungo la strada del Cianà che sale in Val Visdende: ogni giorno viene ripetutamente percorso da grossi camion per il trasporto dei tronchi degli alberi schiantati, ma le sue condizioni sono inquietanti, e la foto lo sta a dimostrare. Toscani a pagina XIII
Cane ucciso, animalisti dall’avvocato Festività pasquali: un paese tra i rifiuti Le associazioni animaliste del territorio hanno dato mandato ad un avvocato di seguire da vicino le indagini sull’uccisione di Kaos, il pittbul ammazzato da tre giovani sabato sera ad Agordo dopo aver aggredito il suo padrone: «Bisogna far piena luce sull’accaduto» e puntano il dito anche contro i sindaci. «I temi del benessere animale siano argomento all’ordine del giorno alla prossima conferenza dei sindaci – dichiarano gli animalisti –, le violenza sugli animali anticipano quelle sugli uomini». Insomma, i Comuni sarebbero colpevoli di non aver mai preso abbastanza sul serio le segnalazioni che arrivano dall’Usl. Trentin a pagina V
Feltre
I liceali del Dal Piaz diventano donatori di sangue e midollo
IL VIDEO Kaos mentre viene ucciso dopo aver aggredito il padrone
La cultura del dono del sangue passa tra i ragazzi. Alcuni giovani donatori del liceo Dal Piaz di Feltre hanno avviato un progetto di sensibilizzazione tra gli studenti dell’istituto per la donazione del sangue. Questa iniziativa ha però dato anche dei frutti inizialmente impensati, ossia l’iscrizione di ben 12 ragazzi nel registro internazionale dei donatori di midollo osseo. Scarton a pagina VII
Il servizio di raccolta dei rifiuti in vacanza, il risultato sono i cassonetti trasbordanti di immondizia. I ponti quest’anno hanno fatto la differenza: da Pasqua al 25 aprile al primo maggio. Invece di essere potenziato, secondo la previsione che ci sarebbe stato un maggior flusso di turisti, sia nelle seconde case che nelle strutture ricettive ancora aperte, non c’è stata una nuova pianificazione. «Si era già parlato - spiega il sindaco di Canale, Flavio Colcergnan - di poter strutturare un calendario della raccolta dei rifiuti in maniera diversificata per l’area Agordina» Fontanive a pagina X
Redazione Belluno: 32100 - Belluno, via Segato 5 - Tel. 0437.940260 - fax 041.665177 belluno@gazzettino.it
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Auronzo
Villagrande al voto: già pronta la lista dei futuri regolieri
I BIDONI Impossibile depositare rifiuti a Canale: tutti stracolmi
A un mese dalle elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione la Regola di Villagrande di Auronzo tira un sospiro di sollievo. Si eviterà la gestione commissariale dell’antica istituzione, che raggruppa oltre 860 famiglie. Il rinnovo è orientato sulla linea della precedente amministrazione, anche se il “marigo” uscente Bepi Monti Fabbro ha dichiarato che non accetterà un altro mandato. Eicher Clere a pagina XII
VI
Padova
Venerdì 26 Aprile 2019 www.gazzettino.it
Vende ma è “proprietario”, un mese al legale pignorante `Avvocata
condannata per falsità ideologica in scrittura privata L’INCUBO ASTE PADOVA Le aste giudiziarie del
tribunale di Padova sono finite nel mirino della Procura, tanto che i casi non regolari di acquisto di immobili e di aste ancora in essere sembrano più di uno. Tra questi è incredibile quanto accaduto a un padovano, che per quasi 20 anni è sta-
to considerato il proprietario di un immobile posto sotto sequestro nella centralissima via San Biagio ai numeri 36 e 38, quando invece lo aveva precedentemente venduto. L’uomo il 23 novembre del 1999 aveva venduto il palazzo all’associazione Aurora, ma per il custode giudiziario e l’avvocato pignorante, la padovana Patrizia Longo di 64 anni, è sempre rimasto il proprietario. L’uomo così è stato costretto a ricorrere alle vie legali e nel 2008, alla fine di un processo civile durato cinque anni, il giudice gli ha dato ragione considerando co-
me unico proprietario del condominio l’associazione Aurora. Ma la situazione non è cambiata perchè ancora il custode e l’avvocato pignorante hanno continuato a considerarlo il proprietario. Allora il padovano ha presentato denuncia al nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza ed è scattata un’indagine. A giugno il legale pignorante è stata condannata a 15 giorni di reclusione per il reato di falsità ideologica, pena che ha commutato in una multa di 3.750 euro. L’avvocato aveva falsamente dichiarato nella nota di trascri-
zione del pignoramento per l’immobile di via San Biagio all’Agenzia delle Entrate che la sentenza del tribunale (processo civile del 2008) aveva dichiarato l’inefficacia dell’atto di compravendita e rogito in data 23 novembre 1999 da parte del padovano, mentre la sentenza aveva riconosciuto la piena validità ed efficacia della compravendita. Ma la giustizia non si è fermata perchè l’avvocata aveva impugnato la sentenza. È partito un nuovo processo, che si è concluso lo scorso 15 aprile con la sentenza a un mese di condanna pe-
I “no tram”: «Coalizione non sente Lorenzoni»
«Sanità ferita, mancano i medici ospedalieri»
`Nicoletto: «Protestano, za dell’ospedale Sant’Antonio
ma l’assessore sapeva tutto del Sant’Antonio»
LA DENUNCIA
IL DIBATTITO
PADOVA «La classificazione de-
gli ospedali, la tipologia dei reparti e delle apicalità e il numero di posti letto, continua a essere il centro del dibattito tra Regione, Comuni, sindacati e associazioni dei cittadini. Eppure la questione Sanità è molto più seria e allarmante delle “schede ospedaliere”, ma sembra che a nessuno interessi o almeno che solo in pochi abbiano coscienza della deriva ormai intrapresa da tempo». A parlare è Giampiero Avruscio, presidente dell’Associazione nazionale primari ospedalieri (Anpo) dell’Azienda ospedaliera. Che racconta di una “Sanità ferita”. «È innegabile che siano sorti ospedali nuovi di zecca in Veneto, che molti ospedali siano in ristrutturazione e che ancora altri di importanti ne stiano sorgendo. Ma a fronte di tanti investimenti sulle strutture pubbliche, si scopre improvvisamente che mancano i medici ospedalieri. E che fine hanno fatto? Da come si sono messe le cose oserei dire una brutta fine! È l’unica categoria - rendiconta Avruscio - a cui non è stato rinnovato il contratto da 12 anni, a cui si chiedono ore e ore aggiuntive al proprio lavoro senza alcuna valorizzazione, a cui si chiedono turni di guardia anche a 60 anni, valorizzate meno di una badante, con tutto il rispetto verso le badanti». Ci si meraviglia che gli ospedalieri ultracinquantenni non vedano l’ora di andare in pensione, si domanda, mentre i giovani specialisti preferiscano altri lidi più convenienti, più attrattivi e meno rischiosi? «A livello nazionale si fa una legge per cui un medico ospedaliero può andare in pensione a 62 anni, ma non può accumulare reddito, perchè altrimenti i giovani medici non troverebbero posto, mentre la Regione del Veneto emana una legge per richiamare a lavorare gli ottantenni medici pensionati perchè non ci sono medici specialisti che vogliono andare a lavorare in ospedale. Regione e Stato dovrebbero avere le idee meno confuse!». E ancora: «L’Università sostiene che bisogna allargare il numero chiuso, così si formano più specialisti e quindi si avrebbero più professori e più cattedre. La Regione sostiene questa ipotesi e annuncia la possibilità di assumere gli specializzandi degli ultimi due anni. Nell’uno e nell’altro caso non si tocca il nodo della questione: la valorizzazione del medico ospedaliero, diventato ormai “medico di clausura”, considerate le molte ore di lavoro soprattutto dei reparti chirurgici». F.Cap.
VIA SAN BIAGIO La palazzina motivo del contendere lungo 20 anni
na sospesa per la legale con l’accusa di falsità ideologica in scrittura privata. Ossia, “per avere falsamente dichiarato nella nota di trascrizione di un pignoramento immobiliare presentato all’Agenzia delle Entrate di Padova”. Intanto il valore della palazzina di 800 metri quadrati, partita da una base d’asta di un milione e 200 mila euro, negli anni è sceso fino a 672 mila euro. Adesso l’incubo per il padovano di 65 anni, costituitosi parte civile con l’avvocato Rodolfo Romito, è finito. Marco Aldighieri
PADOVA «Sono a dir poco ester-
OSPEDALE SANT’ANTONIO Il consigliere regionale Dem Sinigaglia boccia il passaggio in Azienda
«Pochi posti letto, Verona ci straccia»
refatto dalla grande mobilitazione creata intorno alla questione dell’ospedale Sant’Antonio di via Facciolati, in particolare perché anima delle proteste al grido di «salviamo il Sant’Antonio» ho visto manifestare, fra i tanti, anche i consiglieri comunali di Coalizione Civica, lista che fa riferimento al vicesindaco Lorenzoni con il quale, evidentemente, i suoi sostenitori non devono avere un grande dialogo visto che circa un anno fa, proprio il vicesindaco dava il nosocomio per smantellato a breve». Così esordisce Francesco Nicoletto, fondatore del “Comitato No Tram”. «Proprio in uno degli incontri con il vicesindaco sul tema del tram, al quale sottolineo non ho preso parte solo io, avevo chiesto a Lorenzoni come mai poteva concepire di trasformare via Facciolati a senso unico per farvi passare il Sir3, considerata la presen-
- racconta Nicoletto - In quell’occasione a specifica domanda su come poteva immaginare il percorso delle ambulanze che ogni giorno a qualunque ora entrano ed escono dall’ospedale in una via diventata a senso unico, Lorenzoni ha risposto che il problema non si poneva in quanto entro un annetto circa il Sant’Antonio non ci sarebbe più stato perché Padova non ha bisogno di due ospedali. Parole che all’epoca mi avevano suscitato grande stupore, ma che ora trovo surreali considerato che proprio la componente di maggioranza che fa riferimento a lui si sta battendo affinché il Sant’Antonio resti in vita nello stato attuale. Respingono infatti il passaggio all’azienda ospedaliera che porterebbe solo disagi ai cittadini». Infine Nicoletto sottolinea che questa non è l’unica contraddizione della compagine politica che appare divisa anche sul tram: «Dopo l’annuncio della variazione di percorso del Sir 3 spostata nel parco Iris non pochi esponenti di maggioranza hanno manifestato la loro contrarietà al tragitto dentro il parco». Luisa Morbiato
Il consigliere regionale Sinigaglia: «Se il Sant’Antonio passerrà all’Azienda la differenza sarà ancora più larga» `
SANITÀ PADOVA Se nel padovano il nume-
ro di posti letto ospedalieri diminuisce, nel veronese aumenta. È quanto emerge dai dati resi noti da Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Partito Democratico, contenuti nelle schede ospedaliere dell’ultimo Piano socio sanitario in via di approvazione.
IL RAPPORTO Se si confronta l’Ulss 6 Euganea con l’Ulss 9 Scaligera, si nota che nel 2013 Verona aveva 85 posti letto (pubblici e privati) in più rispetto a Padova e nel 2019 salgono addirittura a 253. Una situazione che rischierebbe di peggiorare, nel caso in cui l’ospedale Sant’Antonio passasse nelle mani dell’Azienda ospedaliera di Padova. «Se l’Ulss Euganea non avesse i 292 posti letto del Sant’Antonio sconterebbe un rapporto con l’Ulss Scaligera veramente terribile – ammette Sinigaglia – Così Verona supera di gran lunga il numero di posti letto». Il consigliere regionale dem ancora una volta chiede di fermare la cessione dell’ospedale di via Facciolati all’Azienda ospedaliera universitaria. «Trovo in-
comprensibile ciò che sta succedendo – spiega Sinigaglia nell’appello al governatore Zaia - Il sindaco è intervenuto in Commissione consiliare regionale per chiederle di non fare “fughe in avanti”, visto che il nuovo Polo della Salute di Padova, se tutto va bene, sarà pronto tra dieci anni. La programmazione sanitaria regionale appena approvata durerà dal 2019 al 2023 e quindi c’è tutto il tempo per trovare le idonee soluzioni per l’ospedale Sant’Antonio. Cambierà molto perché l’azienda-università ha vocazione diversa (assistenza, ricerca e didattica) rispetto all’Ulss 6 che deve garantire i Livelli essenziali di assistenza alla popolazione di riferimento».
I NUMERI Dati alla mano, Padova nel 2013 contava 3.082 posti letto in strutture pubbliche e nel 2019 ne
«È INCOMPRENSIBILE QUANTO STA ACCADENDO, VISTO CHE IL NUOVO POLO DELLA SALUTE SARÀ PRONTO TRA 10 ANNI»
conterà 3.078. Verona nel 2013 invece arrivava a 2.570 posti letto pubblici, nel 2019 saranno 2.650. I posti letto privati accreditati a Padova, nel 2013, erano 402 mentre nel 2019 ne vengono riconosciuti 403. A Verona si parla di 999 posti letto privati accreditati nel 2013 e 1.084 nel 2019. Facendo la differenza complessiva, il saldo padovano è negativo. «Il Consiglio comunale di Padova ha chiesto di attivare un processo condiviso. Le chiede di rispettare l’accordo senza forzature. E poi come dice il proverbio, da soli si va inizialmente più veloci, ma assieme si va più lontano e si raggiunge il traguardo». Sempre secondo le nuove schede ospedaliere, nell’Ulss 6 Euganea sono considerate spoke (quindi di riferimento) le strutture di Cittadella, Camposampiero e Schiavonia. Nell’Ulss 9 Scaligera sono Legnago, San Bonifacio e Villafranca. I presidi ospedalieri privati accreditati a Padova non esistono, mentre a Verona c’è l’ospedale Sacro Cuore a Negrar e l’ospedale Pederzoli. «I cittadini di Verona hanno tante possibilità all’interno del territorio, molte di più rispetto ai padovani – aggiunge Sinigaglia – Le due organizzazioni non sono confrontabili». Elisa Fais
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VIA FACCIOLATI Ospedale e tram, è ancora polemica politica
Vendite immobiliari, mobiliari e fallimentari
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VI
Primo Piano
Venerdì 26 Aprile 2019 www.gazzettino.it
La difesa di Venezia LA GRANDE OPERA VENEZIA Ci vuole un terzo commissario, tecnico, per il Consorzio Venezia Nuova. Così i lavori del Mose potranno ripartire e concludersi. Ne è convito anche Mauro Fabris, l’ultimo presidente del Consorzio Venezia Nuova prima del commissariamento. Tre volte parlamentare, più volte sottosegretario, già commissario di governo per il tunnel del Brennero, Fabris, che oggi è vicepresidente di Strade dei parchi, concessionaria delle autostrade Roma-L’Aquila e Teramo-Pescara, continua a seguire le vicende di quella che considera l’opera «più importante d’Italia». «Lo dico da persona che si è sempre occupata di grandi opere - precisa - Il Mose non merita tutta l’infamia che si porta dietro. Una cosa è il malaffare. Un’altra l’opera, fatta dell’ingegno e dell’ingegneria italiana. Sono convinto che una volta che entrerà in funzione, e funzionerà, lo so, si potrà farla fruttare vendendo il know how italiano sul sistema di barriere e sulla gestione della laguna nel mondo».
ANNI DIFFICILI Chiamato dai privati, dopo lo scoppio dello scandalo tangenti, Fabris ha retto il Consorzio per un anno e mezzo. «Periodo molto difficile - ricorda -, in cui comunque riuscimmo a dare un’accelerata ai lavori, arrivando al 92%, facemmo le prove e la Finanziaria, alla fine, ci destinò anche nuovi finanziamenti. Non era scontato. Devo ringraziare il commissario Giuseppe Fiengo che mi definì un “presidente galantuomo”, ma ricordo anche le parole dell’allora procuratore Carlo Nordio che parlò di “commissariamento politico”, che non aveva altre motivazioni. All’epoca fu fatta una scelta che concordammo con Cantone: purché l’opera fosse finita, non ci saremmo messi di traverso. Avevamo più di una ragione per opporci al commissariamento. Ma in quella fase questa scelta non sarebbe stata capita».
LO STALLO DEI LAVORI Dopo il commissariamento, però, i lavori si sono via, via arenati. Problema denunciato anche durante la recente visita della commissione della Camera. In un grafico diffuso dall’onorevole Nicola Pellicani l’andamento dei lavori è chiarissimo: dopo l’arrivo dei commissari, gli importi degli stati di avanzamento lavori precipita-
LA GRANDE INCOGNITA Sul Mose due fazioni: chi dice che sarà un fallimento e chi, come l’ex presidente Mauro Fabris, che riporterà in alto l’ingegneria italiana
Fabris: «Mose, ora serve un commissario tecnico» L’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova: «Va superato l’attuale stato di impasse. Il sistema funzionerà e riporterà in alto l’ingegneria italiana» `
no, da 487 milioni (2015) a 318 milioni (2016), 156 milioni (2017), 90 milioni (2018). E lo stesso provveditore alle Opere pubbliche, Roberto Linetti, lamenta, da tempo, la lentezza del Consorzio, segnalata anche dai lavoratori in stato di agitazione. «Non ho le conoscenze che ha il provveditore per valutare - premette Fabris -. Quello che serve è trovare una sintesi unitaria per portare avanti i lavori. La macchina va rimessa in moto. Mi pare che il Governo, pur senza entusiasmo per l’ope-
ra, ora abbia detto che va finita. I soldi ci sono. I presupposti per concludere ci sono tutti».
LO STALLO DEI LAVORI: «SERVE UNA SINTESI UNITARIA PER RIMETTERE IN MOTO LA MACCHINA A LIVELLO NAZIONALE»
«I PRESUPPOSTI PER COMPLETARE L’OPERA CI SONO TUTTI, A COMINCIARE DAI SOLDI E IL GOVERNO HA PUR DETTO CHE VA FINITA»
IL TERZO COMMISSARIO Ultimamente molti si sono espressi sulla necessità di un terzo commissario. Oggi Fiengo e il collega Francesco Ossola, se non sono d’accordo, cosa che capita spesso, si bloccano. In tre le decisioni verrebbero prese a maggioranza, come avveniva prima delle dimissioni di Luigi Magistro, il terzo commissario che lasciò a inizio 2017. «La
EX PRESIDENTE Mauro Fabris continua a seguire le vicende Mose
scelta di nominare tre commissari aveva un senso e lo ha anche oggi - sottolinea Fabris -. Individuare un terzo commissario, tecnico, potrebbe aiutare molto a riprendere il cammino. Fiengo è bravo, con un altro tecnico molte cose si risolverebbero».
Il NODO COLLAUDO Ma l’ex presidente solleva anche un altro tema. «C’è la grande partita del contenzioso con le grandi imprese - ricorda - che va chiusa, ma per cui ci vorranno tempi lunghi. A breve, però, si porrà il tema del collaudo. Spero si sia sufficientemente riflettuto su questo punto. Se la parte finale di un’opera non viene realizzata da chi l’ha iniziata, la responsabilità finale dell’intera opera a chi va attribuita?». Roberta Brunetti © RIPRODUZIONE RISERVATA
Fanghi inquinati in Laguna, Ghetti: «Protocollo da rivedere» L’INCHIESTA VENEZIA Un’inchiesta del Nucleo ecologico e ambientale dei Carabinieri per verificare il corretto smaltimento dei fanghi in laguna da parte del Consorzio Venezia Nuova nel corso della realizzazione dei marginamenti in barena. È scattata nei giorni scorsi, con il sequestro da parte dei militari di parecchia documentazione nella sede dell’Arsenale. I commissari stessi, nei mesi scorsi, avevano chiesto una perizia a un pool di esperti, in base a una sollecitazione del Provveditorato alle Opere pubbliche del Triveneto. Una consulenza affidata a una squadra composta dall’ex rettore di Ca’ Foscari Pierfrancesco Ghetti, esperto in scienze ambientali, e dai periti Antonio
Marcomini, Giorgio Mattassi, Silvano Foccardi, per tutelarsi da eventuali errori commessi in passato. Perchè la vicenda dei fanghi, che provengono dallo scavo di canali e barene, è un business che movimenta cifre vertiginose. In una laguna che ha costantemente bisogno di ripascimenti, a causa dell’erosione dei sedimenti, i fanghi puliti sono una grande risorsa, tanto quanto rappresentano un costo pesante nel caso invece si tratti di materiale da depurare. E dal documento stilato dai professionisti è emerso che i campionamenti effettuati in località Bastia, su fanghi provenienti dallo scavo dei canali portuali di Chioggia, la quantità di inquinanti era superiore al limite stabilito dal protocollo del
1993 per il reimpiego del materiale. Di qui la segnalazione dei Commissari ai Carabinieri e la successiva inchiesta dell’Arma, che già in passato si era occupata dell’argomento. «Il protocollo sulla classificazione dei fanghi, nato provvisorio, è ormai datato 1993» spiega il professor Ghetti e divideva il materiale in tre categorie, A nel caso di fanghi puliti, B, fanghi contaminati ma trattabili e C in caso di presenza
INCHIESTA DEI CARABINIERI DEL NUCLEO AMBIENTALE PER VERIFICARE LA REGOLARITA’ DEI CONFERIMENTI
AMBIENTE L’ex rettore di Ca’ Foscari Pierfrancesco Ghetti
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marcata di inquinanti. Nel frattempo è entrata in vigore la direttiva europea del 2000, che impone altri limiti, ma in assenza di adeguamenti vale ancora il protocollo del ‘93. «Ci sono due strade per superarlo - prosegue Ghetti - un nuovo decreto legge che recepisca gli aggiornamenti europei, la strada più lunga, oppure una conferenza di servizi tra tutti gli enti che nel ‘93 firmarono il protocollo. Il che non vuol dire un’unificazione tout court delle categorie B e C, ma un’accurata revisione dei parametri, per garantire sicurezza dell’impiego di questi materiali». Nei giorni scorsi il Gruppo metropolitano dei Verdi di Venezia aveva sollevato perplessità su «alcune opere di salvaguardia che ancora vengono proget-
tate e gestite dai soliti noti». In un comunicato si legge: «Si continuano a riutilizzare sedimenti non adeguati per realizzare barene, impiegando quelli che vengono scavati in luoghi altamente inquinati. Forse tutto questo dovrebbe rientrare in un piano strategico, si chiami Piano Morfologico, atteso da almeno 20 anni, ma che ponga come obiettivo primario la salvaguardia della Biodiversità lagunare e la massima attenzione imposta dalle Leggi per evitare la contaminazione con sostanze pericolose. Non vorremmo che questa mancanza di trasparenza portasse solo ad una grande operazione di greenwashing per continuare con metodi già sperimentati per i lavori di salvaguardia». Raffaella Vittadello © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Primo Piano TRA LA GENTE Il presidente Sergio Mattarella a Vittorio Veneto per la festa della Liberazione
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Le celebrazioni
L’invito alla coesione contro i rischi di un voto anticipato Il discorso del Presidente traccia i confini `In caso di crisi pesa infatti il fattore manovra dell’“arco costituzionale”: fuori i nostalgici Legittima difesa, il Colle pensa a un messaggio `
A Milano contestata la Brigata Ebraica Milano, forti contestazioni al passaggio della Brigata Ebraica durante il passaggio del corteo del 25 aprile, da parte dei manifestanti pro Palestina. «Via i sionisti dal corteo» e «Israele Stato terrorista» sono stati gli slogan usati. La contestazione, pur molto accesa, non ha provocato incidenti.
IL RETROSCENA ROMA Celebrando il 25 aprile l’unico possibile riferimento al dibattito politico in corso Sergio Mattarella lo concede nei suoi discorsi quando parla a Vittorio Veneto ricordando che «quando i popoli barattano la propria libertà in cambio di promesse di ordine e di tutela, gli avvenimenti prendono sempre una piega tragica e distruttiva». Nell’era dei sovranismi e della rimozione della memoria collettiva, non è poco anche se molto altro il Capo dello Stato avrebbe forse da dire ad una litigiosissima maggioranza e ad un governo che spesso piega anche le istituzioni che rappresenta ad esigenze da campagna elettorale.
spinsero uomini e donne a resistere alla violenza nazifascista, si rintraccia una sorta di nuovo arco costituzionale che alla fine lascia fuori sparuti gruppetti di nostalgici - magari anche occupanti abusivi - e qualche storico revisionista. Oltre, Mattarella non è voluto andare con i riferimenti al presente e al futuro dell’attuale mag-
gioranza gialloverde. Ammesso, peraltro, che anche al Quirinale sappiano bene cosa intendano fare M5S e Lega dopo le elezioni Europee. I rapporti tra palazzo Chigi e Quirinale sono ottimi, ma lo scontro tra i due contraenti il contratto ha assunto toni altissimi e paradossali sui quali il Quirinale si guarda bene dall’intervenire.
Sfregi Escalation di atti vandalici
LA FINE alle forze tedesche, fino alla Liberazione. In alcuni casi, come in quello di Vittorio Veneto, l’esercito tedesco negoziò direttamente la resa con i capi partigiani».
L’INSEGNAMENTO Fondamentale fu il contributo del mondo della cultura e dell’istruzione, rammenta al riguardo l’inquilino del Quirinale: «L’Università di Padova, unico caso tra gli atenei italiani, fu insignito della medaglia d’oro al valore della Resistenza. Ricordo l’appello, di grande suggestione e di altissimo valore morale, che il grande latinista Concetto Marchesi, rettore dell’università padovana, rivolse ai suoi studenti in piena occupazione nazista, invitandoli alla rivolta». L’eredità della lotta di Liberazione va dunque ben oltre il 1943-1945: «Oggi come allora, c’è bisogno di donne e uomini liberi e fieri che non chinino la testa di fronte a chi, con la violenza, con il terrorismo, con il fanatismo religioso, vorrebbe farci tornare a epoche oscure, imponendoci un destino di asservimento, di terrore e di odio». Un insegnamento che Mattarella vuole portare nella quotidianità, a costo di allungare di mezz’ora i tempi previsti dal cerimoniale e di far spostare le transenne predisposte dall’imponente dispositivo di sicurezza. Il presidente abbraccia sessanta sindaci che in una lettera gli confidano «la pesante condizione di sofferenza in cui versano gli enti locali», stringe centinaia di mani dicendo a tutti e a ciascuno «auguri». Poi nell’albo d’oro di Vittorio Veneto, che gli viene portato all’esposizione del Centenario, l’ospite d’onore firma una dedica che segna definitivamente la rappacificazione dopo lo strappo sul 4 Novembre: «Questo museo ricorda le sofferenze e gli eroismi della Grande Guerra la cui conclusione è legata a questa città». E alla fine, quando il sindaco Roberto Tonon gli dona le foto di suo padre Bernardo nella visita cittadina da ministro, il capo dello Stato un po’ si commuove: «La ringrazio, è un magnifico ricordo, mi fa davvero molto piacere». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ABBRACCIO AI SINDACI, LE STRETTE DI MANO ALLE CENTINAIA DI PERSONE, POI LA DEDICA NELL’ALBO D’ORO
Roma, Forza Nuova: mai più antifascismo Uno striscione con su scritto “mai più antifascismo” e bandiere della Repubblica Sociale: così Forza Nuova e Avanguardia nazionale hanno “festeggiato” il 25 aprile a Roma. La manifestazione di fronte al Tribunale di Roma, «uno dei simboli dell’antifascismo di regime».
Di Maio in sinagoga: oggi niente polemiche «Oggi non è il giorno delle polemiche». Così il vicepremier Luigi Di Maio a margine della cerimonia nella sinagoga romana . «È una grande festa nazionale che tutti dobbiamo festeggiare per ricordare che cosa è successo in Italia e come siamo stati in grado di liberarci da regimi come quello fascista».
Ciò che invece il presidente della Repubblica disegna celebrando la festa del 25 aprile, è un campo largo dentro i quali possono riconoscersi tutte le forze politiche presenti in Parlamento. Quindi anche la Lega che sulla ricorrenza si è divisa, con Salvini a Corleone a parlare di mafia e Zaia a Vittorio Veneto che accoglie Mattarella e si dice onorato di essere conterraneo della staffetta partigiana Tina Anselmi. Il Capo dello Stato vola sopra i “posizionamenti” da campagna elettorale che contrappongono i due vicepremier parlando di «identità della nostra Nazione» ricordando che «la fiera rivolta contro il nazifascismo» coinvolse tutti, «uomini, donne, militari, studenti di varia provenienza sociale, culturale, religiosa e politica». Una «rivolta morale» che ha unito un popolo e nel ricordo di quei giorni e della lotta partigiana alla fine ci si trova anche Salvini quando, in occasione dello striscione di Milano, esprime «tolleranza zero per chi guarda a ideologie sconfitte dalla storia». Nella attualizzazione che fa il Capo dello Stato dei motivi che
Da Nord a Sud, oltraggio al ricordo devastata la lapide della Bolognina Da Milano a Marsala, un’escalation di atti vandalici contro i monumenti e le lapidi posti a ricordo della guerra partigiana. A Bologna è stata sfregiata la lapide (in foto) dedicata agli 11 partigiani della Bolognina caduti in battaglia o fucilati dai nazifascisti nel 1944
«È giusto ricordare le battaglie del passato, ma siamo nel 2019 e fortunatamente non torneranno più i regimi del passato». Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini a Bagheria (Palermo). «Dobbiamo liberare questa terra dalla mafia e da chi sfrutta i clandestini per fare i quattrini».
Che le elezioni Europee siano diventate il traguardo immediato al quale guarda la maggioranza per regolare i conti, è ormai convinzione di tutti. Ma sul dopo le incognite sono molte e non dipendono solo dai risultati elettorali. Ciò che filtra, e non da ieri, è che qualora l’attuale maggioranza dovesse dissolversi non resterebbe che la strada delle urne anticipate. D’altra parte i segnali di una liquefazione dell’esecutivo non mancano, ma oltre al “se” ci sarà la crisi, è importante il “quando”. Dopo le elezioni Europee di maggio l’unica finestra possibile sarebbe quella autunnale. Più volte, in diverse occasioni e altrettanti diversi governi, si sono ipotizzate elezioni anticipate ad ottobre, ma poi non si sono mai tenute. Il motivo è più o meno stato sempre lo stesso e legato all’esigenza di mettere in sicurezza i sempre traballanti conti dello Stato prima di aprire una campagna elettorale. I segnali perchè questo motivo torni d’attualità non mancano ed è significativo che l’attenzione con la quale al Colle segue ormia da settimane l’andamento della nostra economia e dei mercati. Marco Conti
LA POLEMICA
L’OMAGGIO La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati a Padova. Sotto, a sinistra, la cerimonia a Este con il sindaco Roberta Gallana
A ESTE IL SINDACO SI TOGLIE LA FASCIA QUANDO VIENE INTONATA “BELLA CIAO”: «MANCANZA DI RISPETTO STAVO PARLANDO»
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LA FINESTRA ELETTORALE DI OTTOBRE SI SCONTRA CON LA NECESSITÀ DI METTERE I CONTI IN SICUREZZA
sa».
L’OMAGGIO
Salvini: «Liberare la Sicilia dalla mafia»
L’INIZIO
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Casellati, onore al padre e il pensiero ai giovani «Sono loro il futuro» PADOVA «Apparteneva alla Polizia di stato, fu condannato a morte dal regime e liberato proprio il 25 aprile 1945. La sua fedeltà all’Italia non gli permise di piegarsi e accettare disposizioni che andassero contro i cittadini». Nel suo discorso per celebrare il 25 aprile, la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati sceglie di ricordare la figura del proprio padre. Lo fa salendo sul palco in centro a Padova, la sua città: «Il ricordo di mio padre fu per me e per i miei fratelli la migliore educazione alla tolleranza, al rispetto, alla pace. La liberazione è frutto di tante storie come questa». «Nel 1945 - dice la seconda carica dello Stato guardando fieramente l’ingresso del Bo - il simbolo della nostra città fu l’università, presidio di eroica resistenza. Vorrei dedicare la ricorrenza che celebriamo oggi ai giovani, a coloro che rappresentano il pre-
Ieri Salvini è tornato a sostenere che «ad ore» ci sarà la firma del capo dello Stato alla legge sulla legittima difesa. Ciò è possibile, anche perchè domenica scadono i termini. Come è probabile che la firma sia accompagnata ad un messaggio sui contenuti più controversi della legge.
sente e il futuro». Pensa ai giovani anche il sindaco di Padova Sergio Giordani: «C’è il rischio che questa memoria si perda con il passare degli anni e, duole dirlo, con un insegnamento nelle scuole che dedica poco tempo a questo periodo della nostra storia recente. La memoria va trasmes-
Liti e polemiche invece a Este, nella Bassa Padovana: un gruppo di persone (tra cui esponenti del Pd, rappresentanti di Libera, Anpi e associazioni locali) intona “Bella ciao”, il sindaco che stava per prendere la parola si indigna e si toglie la fascia tricolore. «Visto che le mie parole di unità non sono state ascoltate mi tolgo la fascia» dichiara Roberta Gallana alzando la voce al microfono per sovrastare il canto. Lo stesso fa anche il presidente del consiglio comunale Roberto Trevisan, abbandonando la commemorazione. «Hanno mancato di rispetto alle istituzioni presenti cantando mentre io parlavo» afferma il sindaco puntando il dito contro il Pd, che replica contestando il gesto: «Una scena mai vista». Il presidente dell’Anpi Felice Gambarin allarga le braccia: «Non volevamo mancare di rispetto, ma riaffermare il valore di un canto di pace e democrazia. “Bella ciao” è l’inno della Liberazione. Lo abbiamo intonato quando pensavamo che gli interventi fossero conclusi». Gabriele Pipia © RIPRODUZIONE RISERVATA
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La festa della Liberazione LA REGIONE dal nostro inviato
VITTORIO VENETO (TREVISO) Il ritorno a Nordest di Sergio Mattarella avrebbe dovuto comprendere anche il Cansiglio, ma problemi di agenda hanno limitato il viaggio a Vittorio Veneto. A svelare il retroscena è stato ieri Luca Zaia, secondo il quale però «la visita è solo rinviata», anche perché nel frattempo il governatore conta di predisporre un piano per l’altopiano. Un proposito che questa volta non riguarda tanto la foresta da ricostruire dopo la tempesta Vaia, quanto il Bus de la Lum, la cavità carsica che fu trasformata in terribile foiba: «Serve un recupero monumentale di quel sito, è inaccettabile che la gente vada a fare picnic là attorno, oltraggiando la memoria delle vittime».
Zaia: «Basta con i picnic nella foiba del Cansiglio» Bus de la Lum, il governatore punta `«L’odore di costicine e l’abbandono a un piano di recupero monumentale di rifiuti non possono essere accettati» `
convinto che il Bus de la Lum meriti la visita delle scolaresche, per insegnare loro il rispetto e la democrazia, perciò deve diventare il nostro monumento alla rappacificazione».
Tra Veneto e Friuli
L’OBIETTIVO
LA POLEMICA
Con ogni probabilità occorrerà coinvolgere anche il Friuli Venezia Giulia, visto che il luogo ricade nel territorio comunale di Caneva, in provincia di Pordenone. Ed è altrettanto prevedibile che il progetto riaccenderà il dibattito sull’inghiottitoio, già teatro del raduno di commemorazione degli infoibati promosso da reduci e simpatizzanti della Rsi, stigmatizzato dall’Anpi con una contro-chiamata ai sostenitori dell’antifascismo. Ma tant’è, Zaia ha affermato di voler comunque raggiungere l’obiettivo: «Quel posto deve essere valorizzato dal punto di vista dell’architettura e della visita, ponendo una questione di rispetto. L’odore delle costicine o l’abbandono dei rifiuti non possono più essere accettati. Ne parlerò con i miei uffici e soprattutto con Veneto Agricoltura, occorre un minimo di recupero, Soprintendenza permettendo. Sono
Proprio quella che invece ieri è mancata, nel botta e risposta a distanza con Giovanni Zorzi, segretario provinciale del Partito Democratico di Treviso. Al dem, che ha dichiarato di aver apprezzato l’intervento del governatore in quanto «ben poco leghista», Zaia ha replicato in tono piccato: «Lo ritengo un commento offensivo e inopportuno. A casa mia non funziona che quando parli “bene” non sei leghista e quando parli “male” sei leghista, perché vuol dire non essere corretti. Queste parole dimostrano solo la voglia di fomentare lo scontro, tornando sempre alle divisioni antiche, come i Flintstones (gli Antenati, ndr.). Preferisco di gran lunga la posizione dell’Anpi, quando dice che la festa della Liberazione non dev’essere l’occasione per mettere in piedi battaglie tra comunisti e fascisti». Ma qual è il discorso per cui il
SCONTRO CON IL SEGRETARIO DEL PD DI TREVISO CHE HA APPREZZATO «L’INTERVENTO BEN POCO LEGHISTA»
La cavità carsica dentro la foresta Il Bus de la Lum, che letteralmente significa “il buco della luce”, è una cavità carsica situata nella foresta del Cansiglio. Collocato nel territorio comunale di Caneva (Pordenone), il sito sorge al confine tra Friuli Venezia Giulia e Veneto, il cui governatore Luca Zaia ora pensa non a caso a un piano di valorizzazione monumentale. Infatti l’inghiottitoio, profondo 180 metri, fu utilizzato come foiba durante la guerra civile del 1943-1945. In questo posto si tengono le commemorazioni promosse dai nostalgici della Rsi, contestate dall’Anpi e dal mondo dell’antifascismo.
AL MUSEO Luca Zaia scorre l’elenco dei Cavalieri di Vittorio Veneto
Venezia, l’Anpi attacca Salvini: «Indegno» `Jesolo,
l’Associazione carabinieri se ne va prima di “Bella ciao” POLEMICA VENEZIA A Venezia la festa della Liberazione non ha suscitato quei sentimenti di divisione spesso riscontrati in altre parti d’Italia, ma non sono mancate polemiche. Il 25 Aprile in laguna è la festa di San Marco che, come al solito, gruppi venetisti hanno utilizzato per sventolare i loro gonfaloni e fare manifestazioni che in altri momenti dell’anno non sarebbero consentite. Perlomeno in piazza San Marco, dove per volontà dell’amministrazione retta dal sindaco Luigi Brugnaro, si è dato spazio alla festa che alcuni gruppi hanno usato come piattaforma per lanciare slogan indipendentisti.
IN GHETTO Commovente la cerimonia al Ghetto ebraico, dove alcuni studenti del liceo Benedetti-Tommaseo hanno letto lettere di partigiani condannati a morte. Poi, dal presidente emerito dell’Anpi, Carlo Smuraglia, è partito un attacco contro Matteo Salvini e tutti gli altri esponenti del Governo che per
scelta hanno disertato ieri le piazze della Liberazione. «Chi deve ricordarsi del 25 aprile - ha osservato - devono essere per primi gli uomini e le donne delle istituzioni, perché con l’esempio si ricorda la storia e si ritrova il senso di una festa. Se un ministro considera il 25 aprile come un derby tra fascisti e antifascisti, ebbene, c’è da davvero da pensare male. Se poi sa quello che dice, sarebbe indegno di essere ministro». Mentre a Venezia e Mestre “Bella Ciao” è stata eseguita anche più volte, nel territorio metropolitano è andata diversamente. Il sindaco di Marcon, Matteo Romanello ha deciso di togliersi la fascia tricolore nel corso delle celebrazioni del 25 aprile, per protesta contro il “Bella ciao” intonato dai componenti del gruppo locale dell’Associazione nazionale alpini, schierati assieme all’ex sindaco Andrea Follini e ad alcuni consiglieri comunali. «Non canto perché non lo riconosco come un inno istituzionale», ha dichiarato. Polemiche anche a Jesolo, a partire dalla scelta dell’Associazione nazionale carabinieri, che ha partecipato soltanto all’alzabandiera, disertando la seconda parte della cerimonia, che prevedeva l’intervento dei responsabili dell’Anpi e l’esecuzione di “Bella ciao”. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Pd si è complimentato, scatenando la polemica politica? Dal palco della cerimonia, Zaia ha rammentato «i 54.000 partigiani morti, di cui oltre 6.000 veneti», ma non solo: «Lasciatemi ricordare anche i 6 milioni di ebrei che sono stati trucidati. Lo dico anche pensando alla vena negazionista che gira su Internet, dicendo ai nostri ragazzi che i campi di concentramento non sono mai esistiti e che le leggi razziali sono un’invenzione». Dietro le quinte dell’evento, invece, il governatore ha parlato con Mattarella dei tre principali dossier a cui lavora la Regione: «Il presidente della Repubblica mi ha chiesto dei boschi, gli ho detto che si va avanti bene e l’ho ringraziato per il suo fondamentale impulso. Così come l’ho ringraziato anche per le Olimpiadi: l’endorsement che ha fatto a Belluno ci è servito molto. Poi l’autonomia: “Ci dia una mano”, gli ho chiesto, pur consapevole del suo ruolo che non è certo di governo. Ma il capo dello Stato conosce bene questa istanza e sa che tecnicamente sta in piedi».
IL NONNO Al termine della giornata trevigiana, il 25 Aprile ha riservato un’emozionante sorpresa a Zaia. Accompagnando il presidente Mattarella al museo della Battaglia, il governatore ha sfogliato l’archivio dei Cavalieri di Vittorio Veneto trovandovi pure il nonno Enrico, classe 1896: «Mi ha pervaso una fortissima emozione. Ricordo ancora quando il nonno Enrico, come tutti i nonni veneti in tutte le famiglie, ci raccontava il dolore, il sangue, la trincea, i sacrifici, la fame, i patimenti... ma anche l’orgoglio e il riscatto. Con quei racconti sono cresciuto e quei racconti mi hanno forgiato alla vita». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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La festa della Liberazione LA CELEBRAZIONE dal nostro inviato
VITTORIO VENETO (TREVISO) «... l’Italia chiamò, sì!». Ma nell’anniversario della Liberazione, è Vittorio Veneto a chiamare: «Benvenuto presidente!», «Bravo presidente!», «Grazie presidente!». E così Sergio Mattarella risponde: con il sorriso ai diecimila assiepati da Serravalle a Ceneda fra le bandierine italiane e i vessilli europei, con il silenzio mentre accarezza i nastri tricolori sulla corona d’alloro deposta dai corazzieri in piazza del Popolo, con lo sguardo puntato sui reperti della Grande Guerra al museo della Battaglia. Ma soprattutto con le parole della cerimonia al teatro Da Ponte, dove in venti minuti spaccati il capo dello Stato dà il senso e la misura di una ricorrenza che per i veneti è orgogliosamente doppia: «Festeggiare il 25 aprile, giorno anche di San Marco, significa celebrare il ritorno dell’Italia alla libertà e alla democrazia, dopo vent’anni di dittatura, di privazione delle libertà fondamentali, di oppressione e di persecuzioni».
LA RICUCITURA
Mattarella torna a Nordest nella giornata che, da 74 anni a questa parte, nella Penisola è immancabilmente segnata dalla lacerazioni. La paziente ricucitura del presidente della Repubblica comincia con l’omaggio alla città della Vittoria: «Sono davvero lieto di essere a Vittorio Veneto, per celebrare qui la festa della Liberazione, in questo luogo simbolo caro all’Italia, che vide i nostri soldati segnare la conclusione vittoriosa della prima guerra mondiale, sancendo così il compimento dell’unità territoriale italiana. Unità territoriale che corrispondeva all’unità morale e spirituale dell’Italia, all’aspirazione a una patria libera e indipendente. Quella stessa aspirazione, dopo poco più di un ventennio, animò i Volontari della libertà, in queste terre generose e martoriate del Veneto, negli aspri combattimenti contro l’oppressione nazifascista, con tutto il suo carico di sangue, lutti e devastazioni. E con pagine straordinarie di sacrificio, eroismo e idealità, che non possono essere rimosse e che vanno ricordate». Il monito a non riscrivere la storia, scandito alla vigilia sul Colle, riecheggia anche qui, fra le autorità sedute in platea e i coristi delle due generazioni schierate sul palco. Gli alpini del Col di Lana e i ragazzi dell’Officina Vocale 2.0 intonano l’inno nazionale, la preghiera del partigiano, il tributo alle vittime dei Konzentrationslager e ai caduti sul Monte Pasubio. Una riflessione sul passato che si inquadra eloquentemente nel presente: «La storia insegna che quando i popoli barattano la propria libertà in cambio di promesse di ordine e di tutela, gli avvenimenti prendono sempre una piega tragica e distruttiva».
LA RESISTENZA
Ampio il capitolo dedicato al contesto locale. «Nel tessuto sociale del Veneto, permeato dalle cooperative di braccianti e dalle leghe contadine – ricorda Mattarella – la Resistenza germogliò dal basso in modo pressoché spontaneo: gruppi di cittadini, spesso guidati dal clero locale,
IL SINDACO TONON GLI HA DONATO LE FOTO DEL PADRE BERNARDO: «UN MAGNIFICO RICORDO CHE MI FA DAVVERO MOLTO PIACERE»
Mattarella: «No a baratti tra la libertà e l’ordine» Il capo dello Stato in visita a Vittorio Veneto `«Oggi come allora c’è bisogno di donne lancia un monito a non riscrivere la storia e uomini liberi che non chinino la testa» `
che cercavano di mettere in salvo prigionieri alleati, perseguitati politici, ebrei e chi voleva sfuggire all’arruolamento nell’esercito di Salò o alla deportazione in Germania». Il capo dello Stato ricorda le figure-chiave del Vittoriese, a cominciare da “don Galera”: «Spicca la personalità di don Giuseppe Faè, parroco di Montaner, vero cappellano dei partigiani.
Arrestato insieme a collaboratori e familiari e condannato a morte, scampò alla fucilazione per intervento del vescovo. Ma la sorella Giovanna, deportata in un lager nazista, non fece più ritorno». E poi «Ermenegildo Pedron detto “Libero”, Attilio Tonon detto “Bianco” e il giovane sottotenente degli alpini Giobatta Bitto detto “Pagnoca”, che agirono soprattut-
to nella zona del Cansiglio». Ma nella memoria d’Italia e del suo presidente c’è anche il Grappa, con «la terribile impiccagione di 31 giovani agli alberi del corso centrale di Bassano», orrore che indusse la giovane Tina Anselmi a diventare la staffetta partigiana “Gabriella”. «Il bilancio dei rastrellamenti – osserva Mattarella – pesò molto sulla Resistenza ve-
AL TEATRO DA PONTE A sinistra, l’intervento sul palco della staffetta partigiana Francesca Meneghin, ritratta - nella foto a fianco - insieme alla docente universitaria Giulia Albanese
LA CERIMONIA Sergio Mattarella con la corona sul monumento
LA TESTIMONIANZA dal nostro inviato
VITTORIO VENETO (TREVISO) Quando sale sul palco, Francesca Meneghin dice che deve fare una confidenza «a tutti, ma soprattutto al presidente della Repubblica», seduto in prima fila tra i questori (veneti: Antonio De Poli e Federico D’Incà) di Senato e Camera. «Non sono stata partigiana, sarei stata un po’ staffetta...», si schermisce questa ragazza del 1927, che alla Resistenza nella guerra prima e nel sindacato poi ha dedicato tutta la sua vita, quasi più intimorita dagli onori di ora che dai pericoli di allora. Ma la sua è una precisazione che rispecchia in pieno l’indicazione fornita dal Quirinale al Comune di Vittorio Veneto: promuovere una celebrazione del 25 Aprile che rendesse il giusto merito al ruolo delle donne nella lotta di Liberazione, tanto che l’orazione storica è stata affidata alla docente universitaria Giulia Albanese.
neta: in pochi giorni vennero impiccati 171 combattenti per la libertà, 603 vennero fucilati, 804 deportati, oltre tremila fatti prigionieri e centinaia di case vennero bruciate. Ma nella primavera del 1945, rafforzate da nuovi giovani venuti a irrobustire le loro file e dagli aiuti alleati, le formazioni partigiane venete riusciranno a infliggere nuovi, decisivi colpi
Le donne della Resistenza: «Se ne deve parlare a scuola» L’OMAGGIO Inevitabile l’omaggio delle autorità a Tina Anselmo. «Non ho mai avuto la fortuna di conoscerla di persona», si rammarica il governatore Luca Zaia, a cui il presidente Sergio Mattarella si rivolge espressamente con un sorriso per sottolineare un dato biografico che lo differenzia: «Anche per motivi di età, ho avuto l’opportunità e l’onore di lavorare a stretto contatto con lei in Parlamento».
Ma la testimonianza più intensa è quella della signora Meneghin, avvicinata «verso l’autunno del ‘43 da persone della Chiesa per partecipare a riunioni che si tenevano a notte tarda», in un orfanotrofio situato a pochi metri dal comando della Decima Mas («Paura? Sì, tanta»). Racconta l’anziana: «Abbiamo fatto la stessa strada, a Castelfranco lei e a Vittorio io. È stata la mia maestra e la mia amica, fino alla sua morte».
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IN BICICLETTA Meneghin parla senza indugi a Mattarella: «Signor presidente, non mi rimproveri se dico anche a lei che se non ci fossero state le donne, la Resistenza sarebbe stata più lunga e luttuosa. Andare e tornare in bicicletta e a piedi, portando notizie, cibo, vestiario, medicine, sulle strade impervie delle nostre colline e montagne. Partigiane, staffette, eroine senz’armi. Giovanna Faè, caricata su un
mezzo tedesco dal quale non ha più fatto ritorno. Rina Lorenzon, insegnante a Montaner, che insieme a suor Pasqua inventò una quarta sezione ospedaliera per malattie infettive, dove in realtà venivano nascosti i giovani. Leda Azzalini (presente in sala, ndr.), che affrontò i pericoli del Cansiglio. Sofia Gobbo, componente del comitato di divisione “Nino Nannetti”. E ho citato solo quelle della mia zona». Il capo dello Stato annuisce: «Concordo con lei. Per la Resistenza fu decisivo l’apporto delle donne, volitive e coraggiose. In Veneto furono staffette, ma anche combattenti». Alla soglia dei 92 anni, Francesca sente però ancora un’urgenza: «Parlare poco o niente nelle scuole di questa guerra è stato un errore e lo è soprattutto in questo periodo, in cui torniamo a sentire i fascisti che gridano: “Viva il Duce”. Facciamolo presto, ora, con impegno. Contrariamente sarà troppo tardi». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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CONSORZIO DI BONIFICA «L’opera permetterà un rapido deflusso delle acque piovane tutelando il centro storico che finiva spesso allagato»
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Stop agli allagamenti col nuovo canale Ultimati i lavori: il 3 maggio si inaugura ufficialmente l’opera che preserverà la cittadina dal rischio idraulico `
Il costo complessivo dell’importante progetto ammonta a un milione e mezzo finanziato interamente dalla Regione `
CONCORDIA SAGITTARIA
CAORLE GESTIONE PARCHEGGI
Stop agli allagamenti a Concordia Sagittaria. Il centro urbano della cittadina veneta era divenuto vulnerabile ad eventi meteorici anche di non eccezionale entità, soprattutto nei quartieri più bassi, ma grazie ai lavori realizzati negli ultimi anni dal Consorzio di Bonifica Veneto Orientale il rischio di nuove inondazioni è oggi più remoto. Il prossimo venerdì 3 maggio verranno infatti inaugurati i lavori di adeguamento funzionale delle opere idrauliche a servizio delle aree urbane dei bacini Bandoquerelle e Palù Grande. Parteciperanno alla cerimonia, in programma dalle 10, al Piazzale di Vecchia Osteria nonno Ricky di via Spareda 517, Giorgio Piazza, presidente del Consorzio di Bonifica Veneto Orientale, Claudio Odorico, sindaco del Comune di Concordia Sagittaria e Gianluca Forcolin, vicepresidente della Regione del Veneto.
Sarà la Cooperativa Sociale Blu a gestire, dal 1 maggio al 30 settembre, i parcheggi a pagamento custoditi e riservati di Via dell’Astese, dell’area limitrofa al punto di primo intervento di Riva dei Bragozzi e del parcheggio ad anello di Via Ferrara. L’amministrazione comunale ha comunque annunciato che le tariffe rimarranno uguali a quelle dello scorso anno: 450 euro per l’abbonamento stagionale in via dell’Astese e Riva dei Bragozzi, 10 euro di tariffa giornaliera per eventuali posti disponibili e 5 euro per la mezza giornata. L’abbonamento stagionale per il parcheggio riservato di via Ferrara costerà invece 310 euro. (r.cop.)
SAN STINO DOMENICA LA FIERA DEI FIORI
PROGETTO Il costo complessivo del progetto è pari a un milione 500 mila euro, finanziato interamente dalla Regione. I lavori costituiscono il secondo stralcio di un intervento più complessivo dell’importo pari a tre milioni di euro finanziati sempre da Palazzo Balbi. Il primo stralcio, già completato e collaudato lo scorso anno, prevedeva il potenziamento dell’impianto idrovoro Palù Grande. Nel dettaglio era stato realizzato un nuovo impianto da tre pompe da 2500 litri al secondo ciascuna, elevando così la portata complessiva a circa 10 mila litri al secondo. Il nuovo impianto era stato inoltre dimensionato per potervi installare una quarta pompa. I lavori di secondo stralcio hanno invece previsto la realizzazione di un nuovo ampio canale denominato Deviatore Canale delle Basse, con uno scavo di 53 mila metri cubi di terra, e l’ampliamento del canale Fosson per uno scavo di circa 38 mila metri
CONCORDIA Gli effetti di uno degli allagamenti subiti dal territorio concordiese negli ultimi anni
cubi, per un totale di 91 mila metri cubi. Sono stati eseguiti 5 manufatti in cemento armato in opera per la regolazione delle acque e l’attraversamento delle strade o canali con impiego di circa 490 metri cubi di calcestruzzo. Sono stati posati oltre 120 metri lineari di canne quadre in cemento armato prefabbricato delle dimensioni di 3,20 per 2,70 metri e di 4 metri per 2, oltre che altri svariati metri lineari di tubazioni di vario diametro per il ripristino delle scoline. “Il tutto - spiegano i tecnici del Consorzio di Bonifica - permette un rapido svaso delle acque di pioggia provenienti dalle aree del centro urbano del Comune di Concordia, circostanti il centro storico, che subivano spesso vasti allagamenti”. Teresa Infanti © RIPRODUZIONE RISERVATA
Caorle
Imposta di soggiorno, due incontri formativi Si sono svolti due incontri, uno al mattino ed uno al pomeriggio, organizzati dall’amministrazione comunale e da Abaco (concessionario per la riscossione dell’imposta di soggiorno), che avevano l’obbiettivo di continuare la formazione degli operatori del ricettivo per agevolarli nella gestione di tutte le incombenze previste dal regolamento sulla tassa di soggiorno. Particolare attenzione è stata riservata alle modalità di impiego del programma gestionale che l’amministrazione comunale ha voluto introdurre l’estate
scorsa. “Si tratta di un utile strumento – ha detto l’assessore al turismo Alessandra Zusso – che permette agli operatori, con un unico inserimento, di inviare i dati al Comune e di creare direttamente i file che andranno poi inviati all’Istat ed in Questura. Chiediamo, inoltre, agli operatori, di essere più diligenti per quanto riguarda l’osservanza delle scadenze, onde evitare sanzioni”. Risale a pochi mesi fa, infatti, la polemica scatenata per la pioggia di sanzioni che gli operatori ricettivi hanno ricevuto, soprattutto per la ritardata comunicazione del
numero di presenze rispetto ai termini indicati dal regolamento comunale. Proprio in occasione degli incontri di ieri sono state ricordate ad albergatori, gestori di villaggi turistici e titolari di agenzie immobiliari, le scadenze previste dalla normativa vigente: tutte le dichiarazioni relative al numero di presenze ed all’ammontare dell’imposta devono essere inviate entro il giorno 15 del mese successivo alla registrazione dell’ospite, mentre i versamenti vanno effettuati entro 60 giorni dalla fine del mese. (r.cop.)
C’è solo Gasparotto, le elezioni a rischio quorum GRUARO Elezioni comunali, Salaco Stefanuto rinuncia e cresce il rischio che si presenti un solo candidato sindaco, l’uscente Giacomo Gasparotto. Se così fosse, sarebbe necessario raggiungere il quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto per non annullare il voto e consegnare il Comune a un commissario prefettizio. Ieri il sindaco uscente, Giacomo Gasparotto, ha annunciato la sua partecipazione alla competizione elettorale – «La lista è pronta», dice il primo cittadino – ma sul fronte opposto, dopo la già annunciata rinuncia del centrosinistra, è arrivato anche il passo indietro del leghista Sala-
co Stefanuto, candidato sindaco in pectore della componente alternativa di centrodestra a quella del forzista Gasparotto. Pur coinvolto marginalmente dalla denuncia della deputata grillina Arianna Spessotto, l’assoluzione di Gasparotto per gli incarichi professionali ricevuti dal Comune di San Michele al Tagliamento ha turbato Stefanuto per le polemiche sul ruolo svolto, oltre a causare un vero e proprio terremoto in tutta la componente alternativa di centrodestra che fa capo alla Lega. «Questa vicenda giudiziaria degli incarichi professionali a Gasparotto – dice Stefanuto – mi ha turbato fortemente e fatto richiamare ai rischi ed impegni della politica come viene praticata oggi. E’ andato tutto oltre alla
mia volontà e responsabilità, ed ora voglio esprimere soddisfazione per il fatto che Gasparotto sia stato assolto. E’ un mondo, questo attuale della politica, che non mi appartiene. In questo momento per me vale di più la famiglia con le due gemelline di tre anni da crescere. E poi c’è il mio lavoro che richiede un grande impegno». Dopo la rinuncia di Stefanuto,
IL SINDACO USCENTE SI RICANDIDA MA GLI AVVERSARI SI TIRANO INDIETRO: IL LEGHISTA STEFANUTO NON CORRERA’
GRUARO Giacomo Gasparotto
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leghista che fa riferimento a Fabiano Barbisan, si è messo in moto Luca Tollon, segretario territoriale del Carroccio. «Domani (oggi per chi legge) – dice Tollon – come Lega prenderemo ufficialmente posizione sulla presentazione di una lista». Bisogna ricordare che per la validità delle elezioni è necessario superare il 50% dei votanti. «Purtroppo – ricorda Gasparotto – a Gruaro abbiamo il 20% degli elettori residenti all’estero iscritti all’Aire e raggiungere il 50% dei votanti alle comunali è un’impresa molto ardua con una sola lista. Per la vera democrazia bisogna essere almeno in due. L’arrivo del commissario diventa così un rischio concreto». Maurizio Marcon © RIPRODUZIONE RISERVATA
Domenica 28 aprile torna la Fiera dei Fiori, la mostra mercato di fiori e piante di primavera giunta alla 36.esima edizione. L’evento, organizzato dall’ Associazione Fiera dei Fiori San Stino, interesserà tutto il centro storico, offrendo ai visitatori mostre, esibizioni e spettacoli per tutta la giornata. Sarà un caleidoscopio di colori e profumi. Non solo fiori e piante di ogni tipo ma anche attrezzature da giardino. “La festa - spiega Flavio Parpinel, il presidente dell’Associazione - vede ogni anno più partecipanti sia come visitatori che espositori. Si potranno acquistare o osservare fiori e piante. Un’occasione per abbellire i davanzali o i giardini di casa”. Il programma della giornata di festa sarà scandita dai giochi di società in legno per bambini ed adulti, dalla mostra “Turismo Lento” con gli laboratori degli alunni della scuola primaria Rita Levi Montalcini e dalla quarta edizione della camminata dei fiori lungo gli argini della Livenza e del Malgher. (G. Pra.)
SAN STINO LAVAGNA INTERATTIVA ALLA “DON MARTINA” Una lavagna interattiva multimediale alla scuola primaria “Don Michele Martina”. E’ la donazione del Milan Club San Stino Corbolone da sempre impegnato nel sociale oltre che nel tifo per i colori rossoneri e nell’organizzazione di attività sportive e del tempo libero. Andrea Pedron, presidente del Milan Club, ha consegnato la lavagna alla dirigente scolastica Marisa Dariol che era accompagnata dall’insegnante Mariateresa Cuzzolin. (G. Pra.)
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Primo Piano
Venerdì 26 Aprile 2019 www.gazzettino.it
La festa della Liberazione LA REGIONE dal nostro inviato
VITTORIO VENETO (TREVISO) Il ritorno a Nordest di Sergio Mattarella avrebbe dovuto comprendere anche il Cansiglio, ma problemi di agenda hanno limitato il viaggio a Vittorio Veneto. A svelare il retroscena è stato ieri Luca Zaia, secondo il quale però «la visita è solo rinviata», anche perché nel frattempo il governatore conta di predisporre un piano per l’altopiano. Un proposito che questa volta non riguarda tanto la foresta da ricostruire dopo la tempesta Vaia, quanto il Bus de la Lum, la cavità carsica che fu trasformata in terribile foiba: «Serve un recupero monumentale di quel sito, è inaccettabile che la gente vada a fare picnic là attorno, oltraggiando la memoria delle vittime».
Zaia: «Basta con i picnic nella foiba del Cansiglio» Bus de la Lum, il governatore punta `«L’odore di costicine e l’abbandono a un piano di recupero monumentale di rifiuti non possono essere accettati» `
convinto che il Bus de la Lum meriti la visita delle scolaresche, per insegnare loro il rispetto e la democrazia, perciò deve diventare il nostro monumento alla rappacificazione».
Tra Veneto e Friuli
L’OBIETTIVO
LA POLEMICA
Con ogni probabilità occorrerà coinvolgere anche il Friuli Venezia Giulia, visto che il luogo ricade nel territorio comunale di Caneva, in provincia di Pordenone. Ed è altrettanto prevedibile che il progetto riaccenderà il dibattito sull’inghiottitoio, già teatro del raduno di commemorazione degli infoibati promosso da reduci e simpatizzanti della Rsi, stigmatizzato dall’Anpi con una contro-chiamata ai sostenitori dell’antifascismo. Ma tant’è, Zaia ha affermato di voler comunque raggiungere l’obiettivo: «Quel posto deve essere valorizzato dal punto di vista dell’architettura e della visita, ponendo una questione di rispetto. L’odore delle costicine o l’abbandono dei rifiuti non possono più essere accettati. Ne parlerò con i miei uffici e soprattutto con Veneto Agricoltura, occorre un minimo di recupero, Soprintendenza permettendo. Sono
Proprio quella che invece ieri è mancata, nel botta e risposta a distanza con Giovanni Zorzi, segretario provinciale del Partito Democratico di Treviso. Al dem, che ha dichiarato di aver apprezzato l’intervento del governatore in quanto «ben poco leghista», Zaia ha replicato in tono piccato: «Lo ritengo un commento offensivo e inopportuno. A casa mia non funziona che quando parli “bene” non sei leghista e quando parli “male” sei leghista, perché vuol dire non essere corretti. Queste parole dimostrano solo la voglia di fomentare lo scontro, tornando sempre alle divisioni antiche, come i Flintstones (gli Antenati, ndr.). Preferisco di gran lunga la posizione dell’Anpi, quando dice che la festa della Liberazione non dev’essere l’occasione per mettere in piedi battaglie tra comunisti e fascisti». Ma qual è il discorso per cui il
SCONTRO CON IL SEGRETARIO DEL PD DI TREVISO CHE HA APPREZZATO «L’INTERVENTO BEN POCO LEGHISTA»
La cavità carsica dentro la foresta Il Bus de la Lum, che letteralmente significa “il buco della luce”, è una cavità carsica situata nella foresta del Cansiglio. Collocato nel territorio comunale di Caneva (Pordenone), il sito sorge al confine tra Friuli Venezia Giulia e Veneto, il cui governatore Luca Zaia ora pensa non a caso a un piano di valorizzazione monumentale. Infatti l’inghiottitoio, profondo 180 metri, fu utilizzato come foiba durante la guerra civile del 1943-1945. In questo posto si tengono le commemorazioni promosse dai nostalgici della Rsi, contestate dall’Anpi e dal mondo dell’antifascismo.
AL MUSEO Luca Zaia scorre l’elenco dei Cavalieri di Vittorio Veneto
Venezia, l’Anpi attacca Salvini: «Indegno» `Jesolo,
l’Associazione carabinieri se ne va prima di “Bella ciao” POLEMICA VENEZIA A Venezia la festa della Liberazione non ha suscitato quei sentimenti di divisione spesso riscontrati in altre parti d’Italia, ma non sono mancate polemiche. Il 25 Aprile in laguna è la festa di San Marco che, come al solito, gruppi venetisti hanno utilizzato per sventolare i loro gonfaloni e fare manifestazioni che in altri momenti dell’anno non sarebbero consentite. Perlomeno in piazza San Marco, dove per volontà dell’amministrazione retta dal sindaco Luigi Brugnaro, si è dato spazio alla festa che alcuni gruppi hanno usato come piattaforma per lanciare slogan indipendentisti.
IN GHETTO Commovente la cerimonia al Ghetto ebraico, dove alcuni studenti del liceo Benedetti-Tommaseo hanno letto lettere di partigiani condannati a morte. Poi, dal presidente emerito dell’Anpi, Carlo Smuraglia, è partito un attacco contro Matteo Salvini e tutti gli altri esponenti del Governo che per
scelta hanno disertato ieri le piazze della Liberazione. «Chi deve ricordarsi del 25 aprile - ha osservato - devono essere per primi gli uomini e le donne delle istituzioni, perché con l’esempio si ricorda la storia e si ritrova il senso di una festa. Se un ministro considera il 25 aprile come un derby tra fascisti e antifascisti, ebbene, c’è da davvero da pensare male. Se poi sa quello che dice, sarebbe indegno di essere ministro». Mentre a Venezia e Mestre “Bella Ciao” è stata eseguita anche più volte, nel territorio metropolitano è andata diversamente. Il sindaco di Marcon, Matteo Romanello ha deciso di togliersi la fascia tricolore nel corso delle celebrazioni del 25 aprile, per protesta contro il “Bella ciao” intonato dai componenti del gruppo locale dell’Associazione nazionale alpini, schierati assieme all’ex sindaco Andrea Follini e ad alcuni consiglieri comunali. «Non canto perché non lo riconosco come un inno istituzionale», ha dichiarato. Polemiche anche a Jesolo, a partire dalla scelta dell’Associazione nazionale carabinieri, che ha partecipato soltanto all’alzabandiera, disertando la seconda parte della cerimonia, che prevedeva l’intervento dei responsabili dell’Anpi e l’esecuzione di “Bella ciao”. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Pd si è complimentato, scatenando la polemica politica? Dal palco della cerimonia, Zaia ha rammentato «i 54.000 partigiani morti, di cui oltre 6.000 veneti», ma non solo: «Lasciatemi ricordare anche i 6 milioni di ebrei che sono stati trucidati. Lo dico anche pensando alla vena negazionista che gira su Internet, dicendo ai nostri ragazzi che i campi di concentramento non sono mai esistiti e che le leggi razziali sono un’invenzione». Dietro le quinte dell’evento, invece, il governatore ha parlato con Mattarella dei tre principali dossier a cui lavora la Regione: «Il presidente della Repubblica mi ha chiesto dei boschi, gli ho detto che si va avanti bene e l’ho ringraziato per il suo fondamentale impulso. Così come l’ho ringraziato anche per le Olimpiadi: l’endorsement che ha fatto a Belluno ci è servito molto. Poi l’autonomia: “Ci dia una mano”, gli ho chiesto, pur consapevole del suo ruolo che non è certo di governo. Ma il capo dello Stato conosce bene questa istanza e sa che tecnicamente sta in piedi».
IL NONNO Al termine della giornata trevigiana, il 25 Aprile ha riservato un’emozionante sorpresa a Zaia. Accompagnando il presidente Mattarella al museo della Battaglia, il governatore ha sfogliato l’archivio dei Cavalieri di Vittorio Veneto trovandovi pure il nonno Enrico, classe 1896: «Mi ha pervaso una fortissima emozione. Ricordo ancora quando il nonno Enrico, come tutti i nonni veneti in tutte le famiglie, ci raccontava il dolore, il sangue, la trincea, i sacrifici, la fame, i patimenti... ma anche l’orgoglio e il riscatto. Con quei racconti sono cresciuto e quei racconti mi hanno forgiato alla vita». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
VENERDÌ 26 APRILE 2019 IL MATTINO
REGIONE
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Europee, il Veneto “colonia” di Milano Persa la prima sfida con la rivale Emilia A guidare le liste per il voto del 26 maggio i big nazionali Una netta inversione di tendenza rispetto a cinque anni fa Albino Salmaso PADOVA. Il Veneto gigante in
economia che sogna il federalismo stile Baviera, nelle liste elettorali del 26 maggio ha perso il duello di “gara1” con l’Emilia Romagna e torna “colonia” di Roma e Milano, come ai tempi della prima repubblica e di Bossi. I cinque partiti (M5S, Lega, Pd, FI, FdI) che in base ai sondaggi superano il 4% e contano di approdare al Parlamento di Strasburgo, hanno scelto big nazionali nella circoscrizione Nordest, con una netta inversione rispetto a cinque anni fa. La Lega sovranista punta su Salvini, il Pd su Calenda, Forza Italia su Berlusconi, i Cinque stelle sulla giornalista Pinedoli, FdI sulla Meloni. E le piazze d’onore premiano gli emiliani con un mix tra ordine alfabetico e gerarchia istituzionale che relega nelle retrovie i candidati veneti. Fa eccezione Sergio Berlato, numero 2 di FdI e veterano a Strasburgo con 3 legislature, che ha piazzato all’ottavo posto Elisabetta Gardini, new entry da Forza Italia. Cosa vuol dire? A Roma lo dicono senza tanti giri di parole: la battaglia autonomista del Veneto, sostenuta dal fronte referendario del 2017, ha messo in crisi le segreterie nazio-
Calenda e Alessandra Moretti
Elisabeta Gardini e Remo Bondi
Flavio Zanonato
Remo Sernagiotto
Mara Bizzotto al Parlamento Ue
nali che hanno preso le contromisure. Le lezione più dura l’ha impartita Salvini a Zaia con lo stop a tutti i consiglieri e assessori regionali, costretti a restare a palazzo Ferro Fini sine die senza vedere la prospettiva di Bruxelles. Se il candidato di bandiera è il potente segretario Toni Da Re, è altrettanto vero che spetta in primis alla Lega proiettata al 40% difendere gli interessi del Veneto nel cuore
dell’Europa. I fondi per la politica agricola, il bail in delle banche voluto dalla Bce, il trattato di Dublino che regola i flussi migratori sono tre dossier che richiedono altissima competenza, l’esatto opposto del populismo sovranista predicato nei comizi sui social da Salvini. Le decisioni vere sono della Commissione Ue che risponde ai governi e l’esito delle urne sarà decisivo per le poltrone dei “com-
missari-ministri”. L’Italia con il governo Renzi nel 2014 ha strappato la poltrona degli Esteri con la Mogherini, ma è difficile ricordare un provvedimento di peso che porti la sua firma. Mentre dalla Bei nel 2016 sono arrivate le garanzie per il project bond da 830 milioni con cui Cav ha regolato i conti con l’Anas sul Passante di Mestre, tanto per restare alle infrastrutture. Gli ultimi sondaggi vedono
il Rassemblement National di Marine Le Pen superare Renaissance, la lista de La Republique en Marche, il partito di Macron, stando a un sondaggio Opinionway. In Italia, la Lega si conferma in testa con il 31,3% seguita dal M5S che rimonta dello 0,5% rispetto alla settimana scorsa e sale al 23,1%. Segue il Pd con il 22,6%. È quanto emerge dal sondaggio Emg acqua presentato ad Agorà su Raitre. In Veneto, la Lega viaggia invece al 42-45% e punta a fare il pieno con 6 deputati nella gara delle preferenze che si gioca in 4 regioni e 22 province. Più che i like sui social, contano l’indice di notorietà e il radicamento sul territorio con i “corpi sociali intermedi” chiamati a veicolare le tre preferenze, con l’obbligo dell’alternanza di genere. L’ex ministro Carlo Calenda ha già avviato la campagna dei maxi
manifesti e la garanzia del seggio scatta attorno a 50-60 mila preferenze, con la corsa ai vecchi “santini”. C’è da augurarsi che il gioco di squadra ribalti i diktat dalle segreterie nazionali, ma l’individualismo sfrenato dei veneti non aiuta a ricomporre i giochi in un contesto più generale. Tra i big eletti nel 2014 esce di scena Flavio Zanonato, sindaco di Padova per quasi vent’anni, ex ministro dell’Industria con Letta, approdato in LeU con Bersani. Ha scelto una pausa di riflessione. Forza Italia scommette sulla rinascita di Berlusconi, ma in Veneto sarà difficile fare breccia tra i delusi del centrodestra con Irene Pivetti, ex presidente della Camera nel 1994: c’è il rischio che sulla scheda votino Veronica Pivetti, la sorella prof in tv e attrice molto amata. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
il consigliere regionale di fratelli d’italia
Berlato: «I cacciatori mi vogliono a Bruxelles» PADOVA. Sergio Berlato è in autostrada e sta tornando da Bologna. Dice che per la campagna elettorale spenderà 40-50 mila euro, ma è sicuro di approdare a Strasburgo e a Bruxelles per la quarta volta. «Nel 2014 mi hanno escluso dalla lista di Forza Italia con un colpo di mano perché avevo attaccato la cupola degli affari del Mose e qualche settimana dopo il voto chi mi ha cacciato è finito sotto processo e poi condannato. Avevo ragione io. Sono al secondo posto dopo Giorgia Meloni perché lo ha deciso il partito, siamo passati da 1 a tre consiglieri regionali e da 0 a 5 parlamentari. FdI è in forte crescita e vuol diventare la seconda gamba del centrodestra a fian-
Sergio Berlato a caccia
co di Salvini, per questo abbiamo accolto Elisabetta Gardini da FI e stretto un accordo con Fitto per candidare Remo Sernagiotto che rappresenta Direzione Italia. Il Veneto si è fatto rispettare e FdI punta al 6 per cento, mentre vedo il Pd spaccato sui candidati, mentre Za-
ia è stato umiliato perché nessuno dei suoi più stretti collaboratori approderà al parlamento Ue. Cosa voglio fare a Strasburgo? Sconfiggere la burocrazia che detta legge con regole assurde che mettono in ginocchio le nostre imprese e il nostro risparmio. Mi sono candidato a testa alta e posso contare su una rete di associazioni che mi sostiene, i cacciatori mi vogliono ancora in Europa per difendere i loro diritti». Il segreto per fare il pieno di preferenze? «Fare tante assemblee durante l’anno, girare in ogni paese e parlare di caccia e agricoltura. Poi stampare i santini con il nome, io dei social non mi fido», conclude Berlato. —
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FALLIMENTO NR. 209/2016 Curatore: dott. Edoardo Lollo Professionista delegato alla vendita: dott.ssa Sara Ristori di Conegliano (TV). NERVESA DELLA BATTAGLIA (TV) VIA ANNIBALE CARRETTA nr. 34 – LOTTO UNICO – Piena proprietà complesso ex “LAGO TURCHINO e DISCO PALACE” costituito da un ampio appezzamento di terreno con un fabbricato collocato in posizione pressoché baricentrica e parcheggi ubicati su più livelli. Il complesso è raggiungibile agevolmente dalla “strada Panoramica” SP77 a mezzo della via Annibale Carretta (Presa Vl) oppure, sul lato opposto dalla strada dorsale del Montello. Il compendio è costituito da un appezzamento di terreno di una superficie complessiva di 44.890 mq. di cui 2.530 mq. circa occupati dai fabbricati mentre i rimanenti 42.360 mq. sono per parcheggi, bosco, aree a prato, seminativo e per 15.986 mq destinabili a vigneto. Il complesso edificato in un unico insieme, è costituito da due volumetrie principali: un corpo seminterrato adibito a discoteca delle dimensioni in pianta di ml. 35x50 circa ed altezza di ml. 4, con copertura piana ed affacci sui lati estnord-ovest, su quest’ultimo lato è presente anche un piano interrato adibito a magazzino delle dimensioni di circa ml. 28x5,5; un corpo articolato su più livelli costituito dall'ampliamento del fabbricato rurale originario in cui sono stati ricavati il ristorante e due appartamenti, delle dimensioni massime in pianta di circa ml. 21x42 a tre piani fuori terra e, al piano interrato, una cantina sul lato occidentale e una piccola discoteca utilizzata a magazzino sul lato orientale. Vendita in data 19/06/2019 alle ore 15:30 avanti al Notaio Sara Ristori con Studio in viale Giosuè Carducci 27 – Conegliano. Offerte di acquisto presso il medesimo Studio entro le ore 12:00 del 18/06/2019. Prezzo base Euro 589.200,00 offerta minima Euro 441.901,00. Offerte in aumento in caso di gara: Euro 5.000,00. L’Avviso di Vendita contenente tutte le informazioni e modalità per partecipare all’asta, la perizia di stima contenente l’esatta descrizione degli immobili, possono essere reperiti in Tribunale oppure accedendo ai siti internet www.asteannunci.it, www.asteavvisi.it, www.tribunale.treviso.it, sul Portale delle Vendite Pubbliche oppure contattando direttamente il curatore dott. Edoardo Lollo, tel. 0438 941639 email info@studiolollo.com.
10 Economia
L'ARENA
Venerdì 26 Aprile 2019
LESFIDE. Alla giornatadi confrontopromossa da VenetoAgricoltura, rappresentantidi aziendeed enticome Sandro Boscainie DanieleSalvagno
Nuova Pac, taglio delle risorse del 5% Valeria Zanetti
Riduzione della pressione su ambiente e risorse naturali, contrasto al cambiamento climatico e garanzia di un equo tenore di vita per gli agricoltori. Sono queste le sfide che il primario veneto dovrà affrontare nei prossimi anni, evidenziate finora nell’ambito della consultazione pubblica, promossa dall’assessorato regionale all’Agricoltura, che sta interessando oltre trecento associazioni, enti e soggetti rappresentativi del mondo agricolo. Temi di cui la prossima Politica agricola comune (Pac), che partirà dal 2021, non potrà non tenere conto. A preoccupare è anche il taglio delle risorse, quantificate nell’ordine del 5 per cento. «Già l’attuale ciclo di finanziamento comunitario si è dimostrato insufficiente al fabbisogno espresso dalle imprese venete. Ci auguriamo almeno che le minori risorse siano compensate da una governance multilivello, che dia voce in capitolo alle Regioni, semplifichi la gestione delle pratiche e premi la capacità progettuale dei diversi territori», ha evidenziato l’asses-
sore all’agricoltura Giuseppe Pan, intervenuto ad una giornata di confronto promossa nei giorni scorsi dall’agenzia regionale Veneto Agricoltura, alla quale hanno partecipato esperti ed esponenti del mondo produttivo come Sandro Boscaini e Andrea Bertoldi, rispettivamente presidente di Masi Agricola e direttore generale di Brio Spa, Samuele Trestini (università di Padova) e Renzo Rossetto (Veneto Agricoltura), oltre a rappresentanti dell’associazionismo di settore come Lodovico Giustiniani, Confagricoltura Veneto, Daniele Salvagno, Coldiretti Veneto e Verona, Gianmichele Passerini, Cia Veneto. «In Veneto abbiamo le idee chiare su dove e come investire: chiediamo di migliorare i rapporti di filiera, gli strumenti di gestione del rischio, di sostenere le pratiche innovative e l’agricoltura di precisione, di aiutare i giovani a rimanere nei campi e di sostenere l’utilizzo delle terre in quota», ha continuato Pan, che ha anche ricordato come la Regione sia stata in grado di spendere oltre un miliardo dei 1.169 milioni di dote del programma di sviluppo rurale 2014-2020, dimostrando una capacità di programma-
Sistemiagricoli aconfronto
Veneto,piùinvestimenti Calanolesuperficiamais
GiuseppePan
HerbertDorfmann
zione che merita di essere riconosciuta e premiata. La prossima Pac dovrà tenere conto delle indicazioni che arrivano dai territori, ma sarà «confezionata» dagli europarlamentari che verranno eletti a fine maggio. Al momento – è stato ricordato da Herbert Dorfmann, membro della commissione Agricoltura del Parlamento europeo - ci sono ancora dei margini di discussione e d’intervento sul progetto di Pac, che di certo sosterrà giovani e ambiente e supporterà chi davvero vive coltivando o allevando». Con l’occasione Veneto Agricoltura ha presentato un approfondimento intitolato «Agriconfronti. L’agricoltura veneta e le sfide europee» (disponibile online https://bit.ly/2Yk7uRP), che mette a
confronto la situazione del primario Ue, nazionale e veneta. Quasi il 60% della superficie agricola, 173,3 milioni di ettari, lavorata in Ue da 10,5 milioni di aziende, si trova in tre stati: Romania, Polonia e Italia. Nel nostro Paese le imprese sono un milione e 145 mila, -31,8% nel decennio 2007-2016. La dinamica è trasversale (-24,2 per cento nell’Unione europea); più marcata in Veneto (-48%). Le piccole realtà - il 65% non supera i 5 ettari - sono ancora prevalenti. Ma sono in crescita le aziende con estensioni superiori ai 50 ettari soprattutto in Germania e Francia. L’occupazione nel decennio è in calo in Ue (-17,7%). In Italia ha avuto invece un incremento del + 2%; in Veneto del +18%. •
Azioni
valoria52sett. min max
A A.S.Roma ................................. A2A ............................................. Acea ........................................... AcotelGroup ........................... Acsm-Agam .............................. Aedes ......................................... Aedes18-20warr .................. Aeffe .......................................... AeroportodiBologna ............ Alba ............................................ Alerion ....................................... Ambienthesis ........................... Amplifon ................................... AnimaHolding .......................... Aquafil ....................................... Aquafilwarr ............................. Ascopiave .................................. Astaldi ....................................... ASTM ......................................... Atlantia ..................................... AutMerid .................................. Autogrill .................................... Avio ............................................ Azimut ....................................... B
0,5310 1,478 16,020 3,110 1,775 2,070 0,0077 2,945 12,440 N.R. 2,800 0,3780 16,720 3,548 9,680 1,270 3,815 0,7030 22,52 23,62 30,50 8,695 12,680 17,615
2,51 -0,37 1,65 0,65 1,43 0,49 -3,75 0,34 -0,80 — 1,45 — -0,48 0,85 -0,21 — 2,42 -0,57 -1,57 0,55 0,99 0,17 0,48 2,00
-4,87 -9,88 10,64 -34,4 -25,7 — — -2,00 -21,6 — -15,9 1,34 5,62 -39,9 -21,6 -55,6 15,61 -70,7 3,54 -12,3 -8,68 -15,3 -15,3 2,18
0.433 0.569 1.400 1.687 11.187 16.233 2.648 4.995 1.658 2.486 1.082 2.133 0. 0. 2.194 3.398 10.791 16.142 2.711 0.324 13.582 3.197 8.840 0. 2.830 0.428 15.389 17.398 22.641 7.139 10.531 9.393
3.451 0.408 20.418 6.156 13.025 3. 3.805 2.801 24.296 28.427 33.331 11.255 15.912 17.880
BCarige ..................................... BCariger .................................. BDesio-Br ................................ BDesio-Brr ............................... BFinnat ..................................... BIntermobil ............................. BProfilo .................................... BSardegnar ............................ B&CSpeakers ......................... B.F. ............................................. BancaFarmafactoring .......... BancaGenerali ......................... BancaIfis .................................. BancaMediolanum ................. BancaSistema ......................... BancoBPM .............................. Basicnet .................................... Bastogi ...................................... BBBiotech ............................... BE ................................................ Beghelli ..................................... BialettiIndustrie ..................... Biancamano .............................. Biesse ........................................ Bioera ........................................ BorgosRisp ............................. Borgosesia ............................... BPERBanca .............................. Brembo ..................................... Brioschi ..................................... BrunelloCucinelli .................... BuzziUnic r ................................ BuzziUnicem ............................ C
0,0015 50,50 2,060 1,890 0,3320 0,1625 0,1720 9,640 11,850 2,560 5,290 25,22 16,020 6,450 1,650 2,044 5,550 1,020 60,60 1,040 0,2620 0,3150 0,2720 19,550 0,0922 1,370 0,5300 4,173 11,650 0,0766 32,08 13,680 19,445
— — 0,98 2,72 -0,30 0,93 2,08 0,84 1,28 0,79 0,57 2,85 — 0,94 0,61 -0,49 — 2,00 — 1,56 -0,38 -0,63 3,03 0,51 -0,22 -2,84 1,92 1,63 -0,17 -0,52 0,06 -0,73 -0,94
-83,0 -44,5 -12,3 -18,9 -27,8 -55,4 -22,4 46,95 -8,42 0,79 2,62 -6,59 -49,4 -4,02 -26,3 -32,6 44,53 -7,69 11,60 10,40 -34,5 -37,0 -16,1 -56,3 -54,4 -8,67 -8,62 -11,9 -3,32 6,39 14,98 17,32 -5,42
0.001 33.540 1.689 1.673 0.279 0.156 0.156 5.819 10.550 2.082 4.336 17.065 13.744 4.854 1.370 1.546 3.647 0.800 49.467 0.811 0.235 0.286 0.170 16.707 0.056 1.040 0.452 2.945 8.893 0.054 26.875 9.288 14.895
0.010 90.690 2.386 2.350 0.468 0.365 0.229 9.707 13.431 2.632 5.653 27.129 34.379 6.804 2.287 3.062 5.743 1.135 64.907 1.121 0.407 0.517 0.333 46.406 0.202 1.850 0.650 5.138 13.021 0.083 39.850 13.775 22.577
CairoCommunicat ..................
3,555
1,14
-3,92
2.687
4.020
Azioni
L’approfondimentodedicato agli«Agriconfronti», tra sistemiagricoliUe, Italiae Venetoanalizzaanche lo sviluppoditre settori produttivi.Siparte con le superficiela produzionediuva davinonell’Ue, rispettivamente3milioni di ettariecirca 21 milionidi tonnellate(dati2017), concentrateinSpagna,Italiae Francia.In10 annigli investimentisonoscesi del 12,3%;inItaliadel10,9%, in Veneto,sono salitidel 15,3%. Pesantela riduzioneUe delle estensionia mais, scese a8,4 milionidiettari nel2017. L’Italia,con circa650 mila ettariinvestiti, unquarto coltivatiinVeneto, èil Paese conla flessione piùpesante, -38,3%(-37,1%inVeneto). Tuttavia,grazieal
© RIPRODUZIONERISERVATA
BorsaItalianadel 25aprile2019 prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno
Campidi mais:le coltivazioniinVeneto a-37,1% miglioramentodellerese, la produzionetotaleècresciuta a circa65,4 milioniditonnellate, un terzoinpiùrispetto al 2007.Italia eVenetoproducono metàdelloro fabbisognoeper il resto si affidanoalle importazioni. Infine,il biologico.Nel 2017il 24%dei quasi280milaoperatori bioeuropei(+ 55% in10 anni), eranoitaliani, unosuquattro; nel Veneto2.516 dove,a partiredal 2010,il loronumero èpiùche raddoppiato.Ladiffusione del biologicoèperò ancoralimitata.In Italiasitratta del5,6%delle aziende;nellaUe il2,8%; in Venetoil 2,5%. Lasuperficie bio Ueèdi circa12 milionidi ettari:in testalaSpagna con il 17%, seguitadall’Italia, conil 15% (1,8 milionidiettari). Il Venetoèl’1,1% deltotalenazionale,ovvero poco menodi 20mila ettari. Va.Za.
valoria52sett. min max
Caleffi ......................................... Caleffi20warr ........................ Caltagirone ............................... CaltagironeEd. ........................ Campari .................................... CarelIndustries ....................... Carraro ....................................... CattolicaAs .............................. Cembre ..................................... CementirHold ......................... CentraledelLatted'Ital ......... CervedGroup ........................... CHL ............................................ CIA ............................................... Cir ............................................... ClassEditori ............................ CNHIndustrial ......................... Cofide ......................................... CoimaRes ................................ Conafi ........................................ CoseBelled'Italia ................... Covivio ...................................... CrValtellinese ......................... Credem ..................................... CSP ............................................. D
1,445 0,2900 2,470 1,115 8,935 10,620 2,430 8,300 22,80 6,410 2,810 8,720 0,0075 0,1350 1,070 0,2140 9,638 0,5200 7,760 0,3920 0,4880 95,10 0,0697 5,080 0,6960
— — — — 1,36 -1,48 0,41 1,28 1,33 -0,31 — -0,57 1,35 1,50 0,56 0,47 0,19 1,36 2,11 3,70 0,21 1,17 -1,41 0,40 2,35
-2,03 1.333 1.515 -27,5 0. 0. -13,9 2.073 2.953 -13,9 1.012 1.335 44,46 6.163 8.868 — 8.089 10.776 -22,9 1.686 3.674 -6,64 6.806 8.891 -7,13 19.427 27.115 -8,30 4.646 7.312 -14,8 2.618 3.327 -12,2 6.415 10.543 -59,6 0.003 0.019 -28,8 0.103 0.192 -1,29 0.890 1.113 -34,8 0.167 0.332 -1,65 7.786 11.008 5,58 0.424 0.531 -6,73 6.827 8.559 13,52 0.235 0.392 -22,5 0.473 0.628 — 81.411 96.301 -45,1 0.063 0.131 -30,3 4.866 7.305 -27,6 0.663 1.015
D'Amico .................................... D'Amico22 warr ..................... Damiani ...................................... Danieli ....................................... Danielirnc ................................. Datalogic .................................. De'Longhi ................................. DeaCapital .............................. Delclima ..................................... Diasorin ...................................... DigitalBros ............................... Dobank ....................................... DUESERI18/19 warr ............ E
0,0928 N.R. 0,8540 18,060 12,720 22,02 23,20 1,502 N.R. 85,15 6,630 12,620 0,1300
0,11 — — 1,92 1,60 1,38 — 0,81 — -0,70 0,76 -0,63 30,00
-47,3 — -12,9 -19,7 -20,1 -20,2 -5,77 3,34 — 12,96 -27,9 -1,48 —
Edisonr ..................................... EEMS .......................................... El.En. .......................................... Elica ............................................ Emak ........................................... Enav ........................................... Enel ............................................ Enervit ........................................ Eni ................................................ ePRICE ...................................... EquitaGroup ........................... Erg .............................................. Esprinet .................................... Eukedos ..................................... Eurotech .................................... Exor ............................................. Exprivia ...................................... F
0,9940 0,0842 17,590 2,335 1,378 4,810 5,538 3,500 15,506 1,384 3,200 16,120 3,575 0,9700 3,830 59,26 1,184
0,20 0,24 -0,96 — -0,58 -0,58 0,62 0,29 -0,28 -0,29 — -0,62 0,70 -3,00 1,06 -0,27 1,20
4,63 1,45 -46,2 1,08 0,73 7,61 6,58 3,55 -2,17 -26,4 — -10,8 -19,8 -0,82 139,4 -3,49 -13,3
FalckRenewables .................. 3,238 FCA-FiatChryslerAut. ........... 13,732 Ferragamo ............................... 19,800
-0,49 -0,81 -0,23
56,05 1.725 3.446 -28,3 12.400 19.501 -19,2 17.209 25.228
0.081 0.810 14.452 11.324 20.029 21.121 1.207
0.181 1.043 23.266 15.952 32.988 28.348 1.557
69.022 95.568 4.020 10.340 8.771 13.223 0. 0. 0.883 0.046 12.261 1.238 1.163 3.923 4.245 2.968 13.585 1.270 3.068 15.738 3.196 0.860 1.591 46.312 0.819
1.062 0.090 34.355 2.541 1.517 4.894 5.702 3.566 16.768 1.931 3.551 19.817 4.447 1.068 4.331 65.425 1.493
prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno
Azioni
valoria52sett. min max
Ferrari ....................................... Fidia ........................................... FieraMilano ............................. Fila ............................................... Fincantieri ................................. FinecoBank .............................. FNM ............................................ Fullsix ......................................... G
121,70 4,900 4,580 13,680 1,047 11,810 0,5080 0,8620
-0,57 0,31 -1,51 2,40 -0,48 -0,55 -0,20 1,41
20,73 85.297 128.128 -30,2 3.401 7.469 102,7 2.252 5.841 -19,3 12.388 18.656 -19,3 0.921 1.490 19,15 7.979 12.426 -25,3 0.447 0.693 -16,3 0.686 1.056
Gabetti ....................................... Gamenet ................................... GarofaloHealthCare ............. GasPlus ..................................... GediGruppoEditoriale .......... Gefran ........................................ Generali .................................... Geox .......................................... Gequity ..................................... GiglioGroup ............................. GimaTT ..................................... Gpi .............................................. Gpiwarr .................................... Gr.WasteItalia ........................ GrandiViaggi ........................... GualaClosures ........................ GualaClosureswarr .............. H
0,3440 9,100 4,070 2,220 0,3400 7,340 17,060 1,676 0,0410 3,480 6,970 9,180 0,8000 0,0772 1,615 6,640 N.R.
3,61 0,44 0,99 -0,89 -1,31 -0,68 0,29 -0,71 -0,97 -0,29 1,16 0,22 — — -0,31 1,53 —
-6,78 0.204 0.374 -2,47 6.700 9.685 — 3.534 4.120 -13,3 2.112 2.595 -21,1 0.312 0.434 -16,3 5.582 8.980 2,13 13.813 17.186 -40,9 1.073 2.865 -14,6 0.029 0.048 -42,4 2.011 6.000 -58,0 5.732 17.007 — 8.060 9.377 — 0. 0. -3,26 0.078 0.083 -22,7 1.560 2.100 -31,6 5.468 9.810 —
Hera ........................................... I
3,186
0,57
4,80
2.404
3.262
IGD ............................................. illimityBank .............................. Ima ............................................. Immsi .......................................... IndelB ........................................ IntekGroup .............................. IntekGrouprnc ....................... Interpump ................................. IntesaSPaolo .......................... IntesaSPaolo r ......................... Inwit ............................................ Irce ............................................. Iren ............................................. Isagro ......................................... IsagroAzioniSviluppo .......... ITWAY ....................................... Italgas ........................................ Italiaonline ................................ Italiaonlinernc .......................... Italmobil .................................... IVSGroup ................................. J
6,700 9,050 68,65 0,5220 22,80 0,3250 0,3680 33,26 2,277 N.R. 7,445 2,130 2,094 1,465 1,215 0,7360 5,548 2,340 400,00 19,600 10,650
-0,45 0,11 — -0,95 — -0,46 — 1,65 0,09 — — — — 0,69 2,10 2,22 0,43 0,43 — 0,62 -0,47
-14,1 — -15,3 -13,7 -34,5 6,04 -13,2 26,95 -27,8 — 11,79 -19,0 -14,3 -22,8 -2,02 -39,9 7,06 -22,6 25,00 -12,9 -3,18
5.364 7.427 51.407 0.386 20.058 0.286 0.328 24.487 1.893 2.496 5.918 1.743 1.871 1.339 1.135 0.337 4.421 1.919 320.000 17.337 9.866
8.127 9.162 84.572 0.643 34.800 0.398 0.459 33.139 3.172 3.313 8.067 2.763 2.553 1.890 1.357 1.235 5.605 3.022 470.000 22.655 12.239
JuventusFC ..............................
1,286
8,20
109,6
0.598
1.712
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prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno
Azioni
valoria52sett. min max
L LaDoria ...................................... 8,120 LandiRenzo ............................. 1,178 Lazio ........................................... 1,204 Leonardo .................................. 10,515 Luve ............................................ 11,500 LventureGroup ....................... 0,6200 M
0,25 — 0,84 -0,33 0,44 -1,90
-34,6 -21,3 -16,3 8,92 11,65 -0,64
M&C .......................................... M.ZanettiBeverage .............. MaireTecnimont ..................... MARR ........................................ Mediaset .................................. Mediobanca .............................. Mittel ......................................... MolMed ..................................... Moncler ..................................... Mondadori ................................. MondoTv .................................. Monrif ........................................ MontePaschi ........................... Moviemax ................................ Mutuionline ............................... N
0,0412 6,080 3,274 20,85 2,864 9,352 1,700 0,4115 36,93 1,676 1,319 0,1805 1,315 N.R. 17,300
— 0,66 0,12 0,48 0,81 -0,09 — -1,32 -0,57 -0,36 -0,08 2,56 -0,98 — -1,48
-73,7 0.026 0.183 -15,8 5.457 7.495 -23,9 3.064 4.608 -16,2 19.261 26.628 -12,5 2.453 3.378 -8,67 7.233 10.278 0,59 1.610 1.863 -13,9 0.264 0.514 2,30 27.050 42.202 0,96 1.209 1.790 -70,9 0.915 4.889 -23,2 0.136 0.239 -51,1 1.200 3.365 — 8,53 13.066 18.863
NBAurora .................................. 10,200 Netweek ................................... 0,2435 Nexi ............................................ 8,402 NovaRESIIQ ........................... 4,210 O
— -1,02 -1,40 0,48
— -42,1 — -23,1
7.933 10.294 0.199 0.426 8.405 8.524 3.834 5.544
Olidata ........................................ 0,1540 Openjobmetis ......................... 7,290 OVS ............................................ 1,912 P
— -1,49 -0,88
— -37,0 -44,8
0.155 0.155 7.049 12.352 0.745 3.799
Panariagroup ............................ 1,502 Piaggio ....................................... 2,500 Pierrel ........................................ 0,1740 Pininfarina ................................. 2,150 Piovan ......................................... 5,810 Piquadro ................................... 2,100 Pirelli&C .................................. 6,406 Piteco ......................................... 5,200 PLC ............................................. 1,670 PoligrafSF ................................ 5,550 PoligraficiEditoriale ............... 0,2100 PopSondrio ............................. 2,418 PosteItaliane .......................... 9,224 PrimaIndustrie ....................... 20,30 Prysmian .................................... 16,600 R
-0,92 0,40 0,87 0,23 — — -0,56 -2,80 — — -0,24 -1,31 -0,41 0,25 0,09
-59,0 1.415 4.118 11,71 1.733 2.627 -10,8 0.137 0.223 -6,32 2.038 3.455 — 5.764 9.047 11,11 1.635 2.112 -10,2 5.438 7.662 — 3.561 5.464 -37,6 1.565 2.710 -22,1 5.568 7.001 -18,0 0.178 0.278 -38,5 2.283 4.005 16,58 6.081 9.490 -49,3 16.536 42.800 -31,1 14.939 26.680
RDeMedici ................................ RaiWay ..................................... Ratti ........................................... RCSMediagroup ..................... Recordati ................................... Reply .......................................... Restart ...................................... Restart20warr ...................... Retelit ........................................ Ricchetti ................................... Risanamento ...........................
— -0,75 — 0,47 0,08 -0,51 -1,20 1,61 -0,20 — —
-4,86 0.610 1.135 -0,64 3.955 5.062 60,00 2.536 4.169 9,69 0.836 1.489 21,13 27.768 37.161 13,21 42.626 60.615 66,58 0.110 0.729 -80,1 0. 0. -19,0 1.271 1.969 -15,1 0.202 0.253 -10,9 0.018 0.030
0,7040 4,625 4,080 1,290 35,54 58,70 0,4940 0,0063 1,524 0,2140 0,0262
7.807 12.497 0.939 1.603 1.150 1.761 7.567 10.843 9.297 11.857 0.555 0.683
Azioni
prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno
Rosss ......................................... 0,6950 S
PERIODO
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13.027 14.553 16.947 0.699 3.135 40.000 1.258 3.910 1.643 1.461 2.908 22.191 11.051 7.618 0. 3.458 1.361 10.008 0.344 0.060 72.500 10.842
19.930 18.077 23.508 2.907 5.432 41.800 2.541 6.545 2.240 3.815 5.581 31.075 18.381 9.050 1. 4.615 3.394 11.924 0.749 0.173 145.000 22.639
15,440 15,700 22,40 0,7600 4,707 40,20 2,010 6,250 1,644 2,180 3,720 27,65 14,520 8,650 0,9298 4,503 1,554 11,760 0,5400 0,1125 72,50 16,570
-0,64 0,64 0,45 -3,06 -0,70 — -1,28 0,81 -2,43 — 1,64 — -0,34 -1,70 -2,13 1,19 -1,58 0,34 1,50 -1,75 — -1,60
-21,2 -9,46 -0,88 -70,4 49,90 0,50 -11,3 -3,85 -12,9 -40,3 -30,3 2,79 -12,7 — — 15,76 -51,6 3,52 -19,4 -35,0 -50,0 -8,78
Tamburi ...................................... Tamburi20warr ..................... TAS ............................................. Techedge ................................... Technogym ............................... Telecomit ................................. Telecomitr ............................... Tenaris ...................................... TERNA ...................................... TerniEnergia ............................. Tesmec ..................................... Tinexta ...................................... Tiscali ........................................ TitanMet .................................... Tod's .......................................... ToscanaAeroporti ................. TreviFin.Ind. ............................. Triboo ........................................ TXT ............................................. U
6,300 1,259 1,520 5,000 10,920 0,4883 0,4541 12,925 5,410 0,3890 0,4290 10,700 0,0147 0,0636 43,06 15,950 0,3030 1,910 9,300
0,32 2,71 -0,98 2,88 0,37 -0,45 -0,74 -2,12 0,86 -0,26 -0,69 -0,74 — -5,07 1,08 0,95 0,66 0,53 -1,06
3,79 5.304 6.655 -17,2 0. 1. -21,2 1.292 1.958 — 4.200 5.169 7,91 8.507 11.540 -40,9 0.448 0.864 -37,0 0.392 0.749 -15,4 9.187 17.071 10,93 4.444 5.636 -24,5 0.313 0.518 -19,7 0.403 0.552 71,47 5.377 11.199 -52,1 0.009 0.032 -34,0 0.040 0.097 -31,2 37.577 64.231 3,91 13.193 15.919 -30,0 0.240 0.435 — 1.473 2.194 -19,8 7.728 12.985
UBIBanca .................................. 2,705 UniCredit ................................... 12,056 Unieuro ..................................... 14,320 Unipol ........................................ 4,545 UnipolSai ................................... 2,441 UNOSERI 17-22warr ........... 0,0059 V
0,56 -0,45 0,28 0,51 0,78 —
-36,2 -33,2 12,31 4,22 11,61 —
Valsoia ...................................... 13,600 Vianini ......................................... 1,160 W
0,37 0,87
-9,93 10.776 16.291 -11,4 1.065 1.329
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ZignagoVetro .......................... 10,400 Zucchi ......................................... 0,0202 Zucchirnc .................................. 0,2280
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2.149 4.380 9.683 18.158 9.653 15.109 3.283 4.639 1.851 2.442 0. 0.
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Euribor
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Sabaf ......................................... SaesGettrnc ........................... SaesGetters ............................ SafiloGroup ............................. Saipem ...................................... Saipemris ................................ SaliniImpregilo ....................... SaliniImpregilor ..................... Saras .......................................... SeriIndustrial .......................... ServiziItalia .............................. Sesa ........................................... SIAS ........................................... Sit ............................................... Sitwarr ..................................... Snam ........................................... Sogefi ........................................ Sol ............................................... Sole24Ore ............................... Stefanel .................................... Stefanelrisp ............................. STMicroel ................................. T
Wiit .............................................. Z
REGIONE BANDODA200MILA EURO PERRIQUALIFICAZIONE EDILIZIAEAMBIENTALE La Giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale al territorio, Cristiano Corazzari, ha approvato una delibera che promuove il finanziamento, con bando di 200 mila euro, di interventi di riqualificazione per rigenerazione urbana con demolizione di opere incongrue, di elementi di degrado o di manufatti in aree a pericolosità idraulica e geologica, o in fasce di rispetto stradale, con ripristino del suolo.Le domande dovranno essere presentate entro 30 giorni dalla pubblicazione del bando sul Bollettino Ufficiale.
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VITICOLTURA PROROGAAL31 MAGGIO PERLEDOMANDE DIRISTRUTTURAZIONE La Giunta regionale ha prorogato al 31 maggio i termini della domanda per i contributi per ristrutturare e riconvertire vigneti, prevista dal Programma nazionale 2012 di sostegno alla viticoltura. La dilazione dal 30 aprile al 31 maggio, valida anche per le prossime annualità, è stata adottata per accogliere la richiesta di alcune organizzazioni professionali agricole venete. Le risorse ammontano a 13,3 milioni di euro: l’80% dell’importo richiesto sarà erogato come anticipo su fideiussione; il 20% a saldo. Va.Za.
7.792 10.399 0.019 0.027 0.153 0.231
2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi 6 mesi 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 11 mesi 12 mesi
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L’assessorePan:«Ciauguriamo cheleRegionipossanodirelaloro» Traleprioritàtuteladell’ambiente etenoredivitaequodegliagricoltori
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6 Italia
L'ARENA
Venerdì 26 Aprile 2019
DATIDELL’UNICEF. Siamoquinti nella classifica deiPaesi ad altoredditocon ilmaggior numerodei bambini che nonsonostati immunizzati
Morbilloe vaccini,l’Italia non brilla Secondolestatistiche, neiprimi tremesidell’anno nelmondoci sonostati 110milacasi dimalattia L’Iss:«Ènecessarioaumentare lecoperture» Alessandra Moneti ROMA
Nei primi tre mesi del 2019 sono stati registrati più di 110 mila casi di morbillo nel mondo, il 300% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Lo riferisce l'Unicef, in occasione della Settimana mondiale delle Vaccinazioni. Nel 2017, ricorda l'agenzia Onu per l'infanzia, circa 110 mila persone sono morte, per lo più bambini, a causa della malattia, con un aumento del 22% rispetto al 2016. Due dosi di vaccino contro il morbillo sono essenziali per proteggere i minori dalla malattia. Ma in media, tra il 2010 e il 2017, oltre 21 milioni di bambini all'anno non hanno ricevuto neanche la prima dose del vaccino. In questo contesto, non brillano nemmeno i Paesi ricchi: gli Stati Uniti sono in cima alla classifica dei Paesi ad alto reddito con il maggior numero di bimbi che non han-
Intuttoilmondo nel2017morte 110milapersone perlopiùbambini il22%inpiù rispettoal2016
no ricevuto la prima dose di vaccino contro il morbillo tra il 2010 e il 2017, più di 2,5 milioni di bambini. E secondo una stima Cnn è stato raggiunto il numero record di casi di morbillo negli Stati Uniti da quando la malattia fu dichiarata eliminata nel 2000. Per quanto riguarda i minori, ad inseguire gli Usa in questo triste primato Francia e Regno Unito con rispettivamente oltre 600.000 e 500.000 bambini non vaccinati nello stesso periodo. L'Italia è al quinto posto con 435.000 bambini non vaccinati. «Il morbillo è ancora troppo contagioso - sottolinea Henrietta Fore, Direttore generale dell'Unicef - È importante - secondo Fore - non solo ampliare la copertura ma anche mantenere i tassi di vaccinazione alle dosi più adatte per creare un ombrello di immunità per tutti». Nel mondo le vaccinazioni prevengono ogni anno fino a 3 milioni di decessi (7.000 al giorno) e ci proteggono da malattie gravi come il morbillo, la polio, la difterite, il tetano, ricorda l'Istituto Superiore di Sanità (Iss). Tuttavia in Italia, osserva l'Istituto, dal 2013 al 2016 è stata registrata una diminuzione delle coperture vaccinali per diverse malattie preveni-
bili, che ha portato alla legge sull'obbligo. «L'Italia - sottolineano gli esperti dell'Iss - rimane uno dei 10 Paesi dove il morbillo è ancora endemico. Per interrompere la trasmissione endemica del morbillo nel nostro Paese, oltre ad aumentare le coperture vaccinali tra i bambini piccoli è necessario - per l'Iss - mettere in atto strategie e attività supplementari di vaccinazioni indirizzate alle fasce di età suscettibili, soprattutto giovani adulti nati a partire dalla fine degli anni '70». Intanto, nella settimana delle vaccinazioni che si celebra in tutto il mondo e si concluderà il 30 aprile, l'ufficio europeo dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Oms Europa, celebra gli «eroi delle vaccinazioni» e sottolinea quanto «nonostante i progressi nelle coperture, tanto ci sia ancora da fare». Con pragmatismo un'ordinanza del Comune di Rimini ha stabilito una sanzione pecuniaria «da 25 euro a 500 euro, in via breve 50 euro» per ogni giorno in cui i genitori continueranno a portare all'asilo nido o alla scuola dell'infanzia i propri piccoli non vaccinati. Se a livello locale c’è chi prende misure, a livello nazionale le forze politiche continuano a dividersi. •
PANIFICATORIAGRICOLI URBANI. Maestri dell’arte, under 35
Ilritornodel fornaio Mestiereda giovani Trenta«diplomati», il collettivovoluto daLongoni ROMA
Il fornaio torna ad essere un lavoro per giovani, e sono molte le donne che si accingono a fare impresa nell'arte bianca in Trentino Alto Adige come in Sicilia. Lo dimostrano i «Panificatori Agricoli Urbani», una nutrita schiera di maestri dell'arte bianca, under 35, che alla crescente domanda dei consumatori di mangiar sano rispondono mixando la tradizione dei grani antichi e del lievito madre col vivere in città in forni tecnologicamente attrezzati, ad esempio con dei laser che puliscono la macina in pietra. Pane che sta recuperando mercato in Italia grazie alla maggiore digeribilità e lunga conservazione: si compra il sabato e dura una settimana diventando un simbolo anti-spreco a tavola. Gli oltre trenta panificatori del collettivo fondato da Davide Longoni sottolineano la voglia di sperimentare novità come il pane del miscuglio, valorizzare il rapporto col terroir dove vengono recuperate anche varietà antiche di frumento, oltre alla possibilità di permettersi ora una vita meno sacrificata: si inizia alle 6 invece che nottetempo, ma la sera si
stacca col tempo e con l'energia per un cinema o una cenetta in compagnia. Intanto il lievito madre fa il suo corso indisturbato È stato l'incontro «Bread for Change» al Salone del gusto 2018 a dare il là a questa rivoluzione a colpi di segale e farina integrale che vede protagoniste anche molte donne. A «Salumi da Re», la kermesse svoltasi all'Antica Corte Pallavicina a Polesine Zibello, la qualità del pane ha eguagliato quella del companatico. «Il pane dicono Panificatori Agricoli Urbani - nasce dalla terra e conserva un legame molto forte sia con gli agricoltori
che con i mugnai. Attraverso la tracciabilità di filiera, l'esaltazione dell'uso del lievito madre per garantire maggiore digeribilità, l'asticella della qualità dei prodotti da forno è salita molto. E c'è un riavvicinamento degli italiani a questo alimento principe della Dieta Mediterranea, per la crescente attenzione al mangiar sano e il pane artigianale ha nuovo spazio nel mondo della ristorazione, soprattutto nelle grandi città». Al punto che lo chef tre stelle Michelin Niko Romito lo mise nel menu come portata. Si ordinava come si fa per un primo piatto o l'arrosto. •
Rimini,multa peri genitori deibambini noninregola BOLOGNA
Unavaccinazione ANSA
L’OMS. «Fatein modo cheriscoprano il gioco»
Tvvietata sottoi 2anni Direttivaanti obesità ROMA
Passare meno tempo davanti ad uno schermo aiuta i più piccoli a crescere sani e previene l'obesità. È quanto rileva l'Organizzazione mondiale della Sanità in una direttiva sui bambini di meno di cinque anni. Quindi, male portare i piccoli la al ristorante rubando loro preziose ore di sonno, magari lasciandoli se-
duti a giocare con i cellulari. L’Oms giudica estremamente dannoso per un bambino di meno di 5 anni un periodo di sonno insufficiente così come il lasciarlo per ore nel passeggino o davanti ad uno schermo. Per i più piccoli, cioè fino ai due anni, il Pc o la Tv sono assolutamente vietati. Anche quando i bimbi di meno di un anno non stanno ancora in piedi è bene sollecitarli più volte al giorno, ad
esempio con mezz'ora di attività fisica sul ventre. Il sonno deve variare tra le 14 e le 17 ore al giorno fino a tre mesi, e tra le 12 e le 16 ore tra i 4 mesi e l'anno di età. Dal primo anno in poi all'attività fisica non possono essere dedicate meno di tre ore al giorno, mentre il sonno passa tra le 11 e le 14 ore. Tra i 3 e i 4 anni l'attività fisica passa a tre ore al giorno e le giuste ore di sonno diventano tra le 10 e le 13. «Ciò di cui abbiamo realmente bisogno - sottolinea Juana Willumsen, responsabile Oms per la lotta contro l'obesità nei minori - è riportare i bambini al gioco». •
INTOSCANA. Misura«tampone»perovviare alle carenzedi organico
Periprontosoccorso arrivanoineolaureati LaRegione: «Loscopo è evitare ilcollassodel sistemaurgenze» ROMA
IPanificatoriAgricoli Urbani ANSA
L’ORDINANZA
La Regione Toscana ha approvato un provvedimento che permette l'assunzione nei pronto soccorso di giovani laureati in Medicina senza alcuna specializzazione. Si tratta di una misura-tampone per affrontare la carenza di medici. Dopo il Veneto, il Molise, l'Umbria e il Piemonte, che hanno scelto di assumere medici già in pensione o di chiamare camici bianchi dalla Romania, la Regione Toscana ha annunciato di avere approvato misure straordinarie: l'assunzione di laureati in Medicina ancora privi di specializzazione, da formare e assumere con contratti libero professionali-formazione lavoro, nei pronto soccorso in affanno per «grave sofferenza di organico, sia per i medici sia per gli infermieri». «C'è il rischio concreto - è stato sottolineato - che la carenza di organico possa causare inefficienze e interruzione di pubblico servizio nel sistema dell'emergenza urgenza regionale». Duro il commento del segretario nazionale dell'Associazione medici e dirigenti del
Unprontosoccorso ANSA
Ssn Anaao Assomed, Carlo Palermo: «Un giovane laureato in Medicina senza specializzazione assunto in pronto soccorso con contratto libero professionale avrà scarsa protezione contrattuale, nessuna copertura previdenziale e dovrà pagarsi da solo l'assicurazione. I rischi sono tutti a suo carico. Le Regioni si stanno muovendo al risparmio. Stiamo assistendo alla nascita di una Sanità low cost». «Per un laureato in Medicina assunto con queste modalità - ha spiegato - la prospettiva di lavoro è pari a zero. Non si fa altro che creare precariato». Dati alla mano,
Palermo ha inoltre ricordato che in Italia ci sono 10 mila medici specializzati in attesa di chiamata, e altri 6 mila che stanno frequentando l'ultimo anno di specializzazione: «Stiamo parlando di 16 mila medici pronti per essere assunti negli ospedali con un contratto a tempo indeterminato, ma a cui vengono preferiti pensionati e neo-laureati per non spendere. Si preferiscono la Sanità al risparmio». Gli fa eco Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici: «Le misure-tampone sono contro ogni logica. Anziché risolvere i problemi, li alimentano ampliando il problema dei camici grigi, medici tappabuchi senza prospettive». «Il problema è solo politico. Governo e Regioni devono porre la questione Sanità al centro della loro agenda, altrimenti non se ne esce». Intanto in Veneto non ci stanno a farsi bacchettare. All'Anaao risponde direttamente l'assessore alla Sanità della Regione Manuela Lanzarin: «A Carlo Palermo chiedo di presentarci 1.300 medici, quelli di cui abbiamo bisogno e non si riesce ad assumere perché non partecipano alle chiamate. Sarebbe ora di fare squadra e di cercare le soluzioni tutti assieme, invece che dire di no a tutte quelle che gli altri propongono». •
Una multa «da 25 euro a 500 euro, in via breve 50 euro» per ogni giorno in cui i genitori continueranno a portare all'asilo nido o alla scuola dell'infanzia i propri piccoli non vaccinati. Lo ha stabilito il Comune di Rimini, il cui sindaco, Andrea Gnassi, ha firmato una ordinanza con cui, oltre alla sanzione, «si dispone il divieto di accesso ai servizi educativi e alle scuole per l'infanzia comunali, privati e statali dei minori i cui genitori non abbiano presentato la documentazione comprovante l'effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie per legge». Il divieto «resta valido fino a quando i genitori non avranno adempiuto gli obblighi di legge» e l'ordinanza è «valida a tutto il 30 giugno 2019, data di conclusione del calendario scolastico». Ieri, il Comune di Rimini, aveva segnalato dieci casi di inottemperanza alla Procura. Il provvedimento, spiega il Comune, poggia sulla Legge Lorenzin e richiama sia il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 sia il Piano Regionale di Prevenzione Vaccinale 2017. «L'Amministrazione comunale - ha spiegato il Comune - ha informato gli interessati. Ciò nonostante risultano ancora minori non in regola con gli obblighi vaccinali». •
ALLERTAMETEO
Centro-Nord Sonoprevisti fortirovesci etemporali ROMA
Intensi flussi di correnti umide e instabili si concentrano sul Mediterraneo centro-occidentale e sull'Italia, provocando nubi e precipitazioni sulle regioni settentrionali e sull'alta Toscana. La protezione civile per oggi segnala il transito di una perturbazione, che porterà precipitazioni su tutto il Centro-Nord, che saranno più intense e persistenti sui settori alpini occidentali. Sulla base delle previsioni, il Dipartimento della Protezione Civile, d'intesa con le Regioni coinvolte, ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. L'avviso prevede precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Piemonte e Lombardia, in particolare sui settori settentrionali. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di oggi, allerta gialla sui settori settentrionali di Piemonte e Lombardia, su Toscana, Umbria, Lazio e Abruzzo. In Toscana sono previsti rovesci e temporali sparsi, localmente forti, su tutta la regione. Possibili anche «colpi di vento e locali grandinate» come «fenomeni più significativi associati» ai temporali forti. •
16
REGIONE
VENERDÌ 26 APRILE 2019 LA TRIBUNA
la sanità del veneto
Tra medici e Regione ora volano gli stracci Anaao-Assomed: Zaia mente e favorisce la privatizzazione. Lanzarin: voi difendete rendite di posizione a danno dei giovani Filippo Tosatto VENEZIA. Guerra di parole tra medici e Regione. Se la revisione delle schede ospedaliere è valsa ad attenuare la protesta sul versante posti letto e primariati, la volontà di richiamare in servizio camici bianchi in quiescenza o di reclutarli tout court all’estero, infiamma la polemica. Una misura straordinaria che la sanità veneta e i manager delle Ulss giustificano alla luce della scarsità di professionisti in specialità cruciali (chirurgia, radiologia, anestesia, ortopedia in primis) con rischi concreti di paralisi del servizio pubblico. Una scelta inaccet-
tabile, secondo il sindacato Anaao Assomed che, per voce del leader nazionale Carlo Palermo, bolla l’iniziativa come «una provocazione nel segno della sanità low cost, chiaramente legata al progetto di autonomia di Luca Zaia». ASSUNZIONI E CONCORSI
Critiche respinte a musoduro dall’assessore alla salute Manuela Lanzarin: «Mentre ad ogni livello, a cominciare dal Veneto, si lavora per dare risposte alla drammatica carenza di medici negli ospedali, tocca purtroppo prendere atto che gli unici a desiderare ardentemente che nulla cambi sono certi sindacati come l’Anaao Assomed, il cui segreta-
Èquipe in sala operatoria: chirurgia è tra le specialità in sofferenza
rio, Palermo, parla di 16 mila medici pronti per essere assunti con contratti a tempo indeterminato. Gli chiedo di presentarcene 1300, quelli di cui abbiamo bisogno e che non si riesce ad assumere perché non partecipano alle chiamate». Ricapitolato l’andamento deludente dei concorsi - 246 posti bandìti al 15 marzo e appena 118 candidati in graduatoria, disponibilità a contrattualizzare in breve tempo 652 nuovi medici - Lanzarin contesta a Palermo la «profonda ignoranza della situazione veneta» nonché la volontà di «difendere posizioni di rendita acquisite, alla faccia del futuro dei giovani specializzandi che noi, invece, vogliamo inserire a pieno titolo negli ospedali pubblici». LE ACCUSE DI BENAZZATO
MAGGIORI INFORMAZIONI: modalità di partecipazione, perizie, foto, planimetrie, avviso di vendita disponibili su www.tribunale.treviso.it, www.asteannunci.it, www.asteavvisi.it, www.canaleaste.it, www.asteonline.it, www.rivistaastegiudiziarie.it, www.ivgtreviso.it, www.entietribunali.it. Per visitare l’immobile rivolgersi al Custode Giudiziario o Curatore indicati sull’avviso. VENDITE PRESSO A.P.E.T.: Le vendite delegate ai notai si svolgono presso A.P.E.T. – Treviso, Via Camillo De Carlo n. 1, piano 1° (tel. 0422/590556 – fax 0422/411322 e-mail apet@notariato.it). Modalità e termini di partecipazione come da avviso di vendita. Offerte e/o domande di partecipazione da depositarsi presso A.P.E.T. VENDITE PRO.D.ES.: presso il Tribunale di Treviso Aula F. Modalità e termini di partecipazione come da avviso di vendita. Offerte e domande di partecipazione da depositarsi presso PRO.D.E.S in Treviso P.zza Ancilotto 8 (tel: 0422 1847175; fax: 0422 1847176; mail: info@prodestreviso.it). VENDITE DELEGATE ASSET: presso la sede di “Asset – Associazione Esecuzioni Treviso” in Treviso, Viale Appiani n. 26/B. Modalità e termini di partecipazione come da avviso di vendita. Offerte e domande di partecipazione da depositarsi presso la sede di Asset. VENDITE A.A.D.A.V.: presso il Tribunale di Treviso Aula F. Modalità e termini di partecipazione come da avviso di vendita. Offerte e domande di partecipazione da depositarsi presso A.A.D.A.V., in Treviso, Viale Verdi, n. 23/E (tel. 0422/583951- 411394 – Fax 0422/1622336 – e.mail: info@aadav.it). VENDITE TRE.DEL: presso il Tribunale di Treviso Aula F. Modalità e termini di partecipazione come da avviso di vendita. Offerte e domande di partecipazione da depositarsi presso TRE.DEL - ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE, in Treviso, Via Dei Mille 1/D (Tel. 0422/424247 - Fax 0422/424251 - P.IVA - email: info@tredel.it). VENDITE EX-ACTA: presso il Tribunale di Treviso, Primo Piano, Aula C, Viale G. Verdi n. 18. Modalità e termini di partecipazione come da avviso di vendita. Offerte e domande di partecipazione da depositarsi presso lo Studio del Professionista Delegato. VENDITE IN TRIBUNALE: Le vendite si svolgono presso l’Aula F del Tribunale (Esecuzioni Immobiliari) o presso la stanza del Giudice (Procedure Concorsuali); offerte e/o domande di partecipazione in busta chiusa entro il termine indicato nell’avviso presso la Cancelleria Esecuzioni Immobiliari o Fallimentare. VENDITE GIUDIZIARIE: Per gli interessati che volessero pagare il prezzo dei beni aggiudicati alle aste immobiliari usufruendo di mutuo bancario, Unicredit Credit Management Bank s.p.a. mette a disposizione il suo prodotto "Mutuo in Asta". Per maggiori informazioni visitare il sito www.creditmanagementbank.eu.
VENDITE PRESSO A.P.E.T. ABITAZIONI ED ACCESSORI CHIARANO (TV) – Tra Via Chiusurata (già Via della Chiesa e Via Granatieri di Sardegna) e Via Baldizzetta – Lotto unico, piena proprietà per l’intero di complesso immobiliare denominato "Villa Zeno", costituito sostanzialmente da tre edifici e, precisamente: villa a due piani, della prima metà del secolo XVIII, restaurata nella metà dell'ottocento, con corpo centrale rialzato rispetto alle due ali laterali, coronata da timpano con statue e vasi in pietra, barchessa principale (porzione restaurata) ed edifici minori posta a nord-est e barchessa secondaria a sud-ovest (fabbricato a uso agricolo, priva di alcun impianto); con parco, nel quale sono piantumate piante di notevole importanza, fontane, statue del '700 e un piccolo belvedere a pianta ottagonale di tre piani, e circostante terreno agricolo. Libero. Prezzo base Euro 2.250.000,00. Offerta minima per la partecipazione all’asta Euro 1.687.500,00. Vendita senza incanto sincrona mista in data 09.07.2019 ore 11.00. Offerte analogiche in busta chiusa presso la sede A.P.E.T.; offerte digitali tramite modulo precompilato scaricabile dal sito del Ministero della Giustizia e da inviare all’indirizzo PEC offertapvp.dgsia@giustiziacert.it. Delegato alla vendita Notaio Giuseppe Scioli presso A.P.E.T. – Treviso. Custode Giudiziario I.V.G. Treviso-Silea via Internati 1943-45 n. 30 Tel. 0422435022/030 fax 0422/298830, e-mail asteimmobiliari@ivgtreviso.it, sito internet www.ivgtreviso.it. R.G.E. N. 721/2015 SAN FIOR (TV) – Loc. Castello Roganzuolo, Piazza Venezia n. 7/B – Lotto 1, piena proprietà per l’intero di appartamento a uso abitazione al piano secondo (interno 6), composto da: ingresso, soggiorno, cucina, due bagni e due camere; annesso sottotetto, con ripostiglio, stireria, servizio igienico e spazio per scala a chiocciola; annessa cantina al piano interrato; pertinenziale autorimessa al medesimo piano, della superficie di catastali mq. 23. Occupato senza titolo. VITTORIO VENETO (TV) – Borgo Storico di Maren, Via Maren – Lotto 2, piena proprietà per l’intero di edificio rurale, con annessa area di esclusiva pertinenza, in parte censita al Catasto Terreni, di complessivi catastali mq. 1.311, il tutto in stato di abbandono e attualmente non accessibile (vedi perizia). Libero. Prezzi base: Lotto 1 Euro 122.000,00, Lotto 2 Euro 40.000,00. Offerte minime per la partecipazione all’asta: Lotto 1 Euro 91.500,00, Lotto 2 Euro 30.000,00. Vendita senza incanto sincrona mista in data 18.06.2019 ore 10.30. Offerte analogiche in busta chiusa presso la sede A.P.E.T.; offerte digitali tramite modulo precompilato scaricabile dal sito del Ministero della Giustizia e da inviare all’indirizzo PEC offertapvp.dgsia@giustiziacert.it. Delegato alla vendita Notaio Alberta Corsi presso A.P.E.T. – Treviso. Custode Giudiziario I.V.G. Treviso-Silea via Internati 1943-45 n. 30 Tel. 0422435022/030 fax 0422/298830, e-mail asteimmobiliari@ivgtreviso.it, sito internet www.ivgtreviso.it. R.G.E. N. 61/2015 VILLORBA (TV) – Via Montello n. 53 – Lotto unico, piena proprietà per l’intero di casa singola articolata su un piano interrato, con magazzini, ricovero automezzi e locali tecnici, su un piano fuori terra, oltre soffitta, a uso abitazione; area scoperta di catastali mq. 532 e lastrico solare di catastali mq. 103 di pertinenza esclusiva (vedi perizia). Occupato senza titolo. Prezzo base Euro 190.000,00. Offerta minima per la partecipazione all’asta Euro 142.500,00. Vendita senza incanto sincrona mista in data 02.07.2019 ore 11.30. Offerte analogiche in busta chiusa presso la sede A.P.E.T.; offerte digitali tramite modulo precompilato scaricabile dal sito del Ministero della Giustizia e da inviare all’indirizzo PEC offertapvp.dgsia@giustiziacert.it. Delegato alla vendita Notaio Angela Sobbrio presso A.P.E.T. – Treviso. Custode Giudiziario "Aste 33 S.r.l.", con sede in Treviso, Strada Vecchia di San Pelajo n. 20, tel. 0422.693028/fax 0422.316032, e-mail info@aste33.com. R.G.E. N. 629/2015
VENDITE DELEGATE ASSET ABITAZIONI ED ACCESSORI ESECUZIONE IMMOBILIARE N. 296/2015 GE Dott. Marco Saran; Delegato alla vendita Dott. Gianluca Pivato PONZANO VENETO (TV) – Via delle Industrie 37 – LOTTO UNICO, piena proprietà 100% di unità immobiliare costituita da capannone artigianale con corte esclusiva di mq. 1.401. Libero. Prezzo base Euro 181.000,00. Offerta minima Euro 135.750,00. Vendita senza incanto mediante procedura telematica sincrona mista in data 04/06/2019 alle ore 15:00 presso la sede di “Asset – Associazione Esecuzioni Treviso” in Treviso, Viale Appiani n.
26/B. Offerte entro le ore 13:00 del giorno precedente a quello fissato per la vendita: analogiche in busta chiusa presso la sede di Asset, telematiche tramite il modulo precompilato scaricabile dal sito del Ministero della Giustizia e da inviare all’indirizzo PEC offertapvp.dgsia@giustiziacert.it. Informazioni e appuntamenti da concordare con il Delegato e Custode Dott. Gianluca Pivato con Studio in Treviso, Via San Parisio 20, tel. 0422-411361, fax 0422-55190, e-mail gianluca.pivato@duodopivato.it Esecuzione: n. 356/2014 R.G. Giudice: Dott. Marco Saran. Delegato alla vendita: Dott. Danilo Porrazzo. Beni siti in Comune di Treviso, via Gualpertino da Coderta, n. 41. Unità immobiliari facenti parte di un complesso edilizio di edifici storici in condominio denominato “Ponte Dante”. Lotto n. 1, piena proprietà per l’intero: appartamento al secondo e ultimo piano composto da soggiorno, cucina, camera, bagno, ripostiglio, un terrazzino ed il vano scala dal primo piano in proprietà esclusiva; Immobile libero; Stato di conservazione: buono; Prezzo base: Euro 267.500,00 Offerta minima per la partecipazione all’asta: Euro 200.625,00; Rilancio minimo in caso di gara tra gli offerenti: Euro 5.000,00. Lotto n. 2, piena proprietà per l’intero: appartamento disposto ai piani primo (soggiorno-pranzo, cucina, studio, bagno, ripostiglio e C.T.) e secondo (due camere, due bagni e guardaroba), quest’ultimo confinante con l’unità di cui al lotto n. 1, con garage al piano terra accessibile dalla corte condominiale; Immobile libero; Stato di conservazione: scadente; Prezzo base: Euro 730.400,00 Offerta minima per la partecipazione all’asta: Euro 547.800,00; Rilancio minimo in caso di gara tra gli offerenti: Euro 10.000,00. Vendita senza incanto ex art. 573 c.p.c. mediante procedura telematica sincrona mista 2 luglio 2019 h. 11:00 presso “ASSET Associazione Esecuzioni Treviso”, in Viale G. Appiani n. 26/B, Treviso (TV). Offerte di acquisto da depositare entro le ore 13:00 del giorno precedente: se cartacee, previo appuntamento telefonico allo 0422/235034, presso ASSET - Associazione Esecuzioni Treviso, Viale G. Appiani n. 26/b, Treviso (TV), se telematiche, previo accesso al Portale delle Vendite Pubbliche (https://pvp.giustizia.it/pvp/) oppure al sito www.fallcoaste.it. Custode giudiziario: geom. GIORGIO GRANELLO, con studio in Viale della Repubblica n. 253/E - Treviso, tel. 0422.430940 e fax 0422.314701, e-mail custodie@studiogranello.it. Si precisa che la richiesta di visita dell’immobile dovrà essere formulata mediante il Portale delle Vendite pubbliche al Custode. ESECUZIONE IMMOBILIARE N. 416/2014 GE Dott.ssa F. Vortali; Delegato Dott. M. Conte GIAVERA DEL MONTELLO (TV) – Via Schiavonesca n. 95/1 – LOTTO UNICO, piena proprietà (100%) di appartamento residenziale di circa 100 mq, disposto al p. primo di un edificio condominiale, completo di ripostiglio e due garage al p. interrato. L’unità pignorata si compone di soggiorno-cottura, corridoio, camera singola, camera doppia e bagno. Costituiscono parte integrante della proprietà anche i millesimi delle parti comuni secondo le quote stabilite dal regolamento condominiale. Libero. Valore di perizia Euro 89.000,00. Prezzo base Euro 71.200,00. Offerta minima Euro 53.400,00. Vendita senza incanto in data 25/06/2019 alle ore 17:00 presso la sede di “Asset – Associazione Esecuzioni Treviso” in Treviso, Viale Appiani n. 26/B. Offerte di acquisto presso la medesima sede entro le ore 13:00 del giorno precedente a quello fissato per la vendita. Informazioni e appuntamenti da concordare con il Custode, Dott. Mario Conte, con Studio in Castelfranco Veneto (TV), Via degli Olivi 6/a, tel. 0423721722, fax 0423496919, e-mail esecuzioni@contecervi.it. Si precisa che le visite agli immobili dovranno essere prenotate tramite il Portale delle Vendite Pubbliche.
VENDITE TRE.DEL. BENI COMMERCIALI ESECUZIONE IMMOBILIARE N. 698/2014 G.E. Dott.ssa Francesca Vortali; Delegato alla vendita Dott. Marco Maschietto SAN VENDEMIANO (TV) – Via Liberazione n. 46/C – Lotto unico, piena proprietà per l’intero di appartamento al piano terra ed interrato, con annessa corte esclusiva e garage, facente parte di un piccolo fabbricato pluriresidenziale denominato “Gardenia 4”. Occupato da terzi in forza di contratto di locazione ad abitativo non opponibile alla procedura. Prezzo base Euro 86.500,00. Offerta minima per la partecipazione all’asta Euro 64.875,00. Vendita senza incanto con modalità sincrona mista in data 11/07/2019 alle ore 11:45 presso la Sala d’Aste Telematiche del Gestore Edicom Finance Srl c/o Aste 33 Srl in Treviso, Via Strada Vecchia di San Pelajo n. 20. Offerte entro le ore 13:00 del giorno precedente la data della vendita: analogiche in busta chiusa presso la sede di Tre.Del Associazione Professionale, sita in Treviso, Viale dei Mille n. 1/D, tel. 0422.424260, e-mail info@tredel.it, pec info@pec.tredel.it, telematiche tramite il modulo Offerta Telematica scaricabile dal sito del ministero e da inviare alla PEC offertapvp.dgsia@giustiziacert.it. Custode giudiziario Dott. Marco Maschietto c/o Tre.Del
Tagliente la replica di Anaao, affidata stavolta ad Andrea Benazzato, i l segretario veneto dell’associazione: «Queste dichiarazioni la dicono lunga sul livello di ignoranza, arroganza e presunzione della Regione Veneto. L’assessore accusa di ignoranza il dottor Palermo, uno dei più autorevoli e brillanti studiosi di politica
sanitaria e del nostro Paese e non solo; poi scrive ed enfatizza ipotetiche nostre rendite di posizione. Ma quali sono? Dove sono? Ce le dica lei, ce le indichi. Mi chiedo: questi personaggi dove hanno vissuto e dove vivono? Su Marte?». Nel merito: «Oggi in Veneto ci sono circa 450 specializzandi e altri 450 arriveranno con il nuovo anno accademico, a settembre, per un totale di 900 colleghi. Quindi i medici ci sono, perché l’amministrazione Zaia non li assume? Forse vuole che la situazione si degradi sempre più per confezionare un alibi spendibile e continuare il processo di privatizzazione già in corso nella nostra regione e nel Paese». UN DIALOGO TRA SORDI
Muro contro muro, sì. «Prendiamo atto che i toni estremisti degli attuali dirigenti di Anaao impediscono un dialogo costruttivo e danneggiano la stessa categoria medica», è il commento ufficioso di Palazzo Balbi. «Da dieci mesi le nostre organizzazioni sindacali non vengono convocate a Venezia, vergognatevi, non avete un minimo di dignità», rincara furioso Benazzato. —
srilankese arrestato
land art veronese
«Ho una bomba nella borsa» Panico sul bus a Verona
Maxi ritratto di Leonardo tracciato sul terreno
VERONA. Momenti di panico
VERONA. Il 2 maggio prossimo ricorrerà il 500/o anniversario della morte di Leonardo da Vinci. Artista, inventore, scienziato e soprattutto un genio del Rinascimento al quale l’artista italiano Dario Gambarin rende omaggio alle eccezionali qualità di Leonardo con una performance di Land Art su 27 mila metri quadrati di terra in provincia di Verona, ispirata all’autoritratto autografato del maestro risalente al 1515. La performance di 8 ore con trattore e aratro (eseguita liberamente senza marcatori sulla terra), è il più grande ritratto del maestro italiano nel mondo e come lo stesso Gambarin ha osservato: «Considerati gli studi di Leonardo sul volo, sarebbe stato sicuramente molto contento di vedere la sua immagine sulla terra grazie a una macchina volante, concludendo forse: Amor ogni cosa vince». Dario Gambarin è un pittore “land artist” di fama internazionale, riconosciuto per i suoi ritratti di personaggi famosi come Barak Obama, Papa Francesco, John Fitzgerald Kennedy e Martin Luther King. —
a Verona su un autobus della linea urbana di Atv: un cittadino dello Sri Lanka è salito a bordo ed ha cominciato subito a minacciare gli altri passeggeri, mostrando un borsa a tracolla, con frasi sconnesse in varie lingue ha fatto intendere che all’interno era presente una bomba, così ha bloccato così la marcia del mezzo. L’autista nel frattempo, con freddezza e professionalità è riuscito a chiamare il 112 consentendo l’intervento delle pattuglie del Radiomobile di Verona, intervenute assieme a a personale specializzato in trattative di negoziazione e del Nucleo Investigativo. All’arrivo dei militari l’uomo non ha opposto resistenza: dai successivi controlli all’interno dell’autobus e nella borsa non è stato rinvenuto materiale esplosivo ma è stato comunque arrestato. «Un grande esempio di responsabilità professionale quella del conducente di Atv che, con grande sangue freddo, ha saputo gestire l’emergenza sulla sua corsa. La città lo ringrazia per la competenza e la determinazione, e la determinazione, io lo farò personalmente nei prossimi giorni, così come altrettanto efficaci sono stati gli uomini dell’Arma», è il commento di Federico Sboarina, il sindaco di Verona. —
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.DELTA
... Venerdì 26 Aprile 2019
La Voce
TAGLIO DI PO E’ stato celebrato il 25 Aprile. “E’ una festa che deve unire e non dividere”
Siviero: “Ricordiamo la storia” Omaggio all’ultimo combattente e reduce Luigi Schibola, scomparso pochi mesi fa Anna Volpe
TAGLIO DI PO -Anche a Taglio di Po si è celebrato il 74esimo anniversario della Liberazione. Presenti il sindaco Francesco Siviero, il vice Alberto Fioravanti, gli assessori Davide Marangoni e Veronica Pasetto, il capogruppo di maggioranza Enrico Duò con i consiglieri Sara Ruzza e Patrizia Duò, il comandante dei carabinieri Giuseppe Attisani e della polizia locale Maurizio Finessi, il generale americano Richard Tabor, cittadino onorario tagliolese, il gruppo comunale di Protezione civile, associazioni di volontariato, rappresentanti delle associazioni Combattentistiche, alpini, marinai, Bersaglieri, e il corpo bandistico Verdi diretto dal maestro Mario Marafante. La giornata è stata scandita da diversi, significativi momenti, iniziati con la messa, officiata dal parroco fra Maurizio Vanti e proseguita con la deposizione di corone ai monumenti ai Caduti in via Dante, piazza IV Novembre, alla lapide del valoroso concittadino Gesù Crepaldi e ai Caduti di Nassirya in Via Kennedy, sottolineate dal silenzio suonato dalla tromba solista di Filippo Bovolenta, e culminati col discorso celebrativo del primo cittadino Siviero. Che, dopo i ringraziamenti all’intera comunità, ha ricordato l’ultimo combattente e reduce Luigi Schibola, scomparso alcuni mesi fa a 94
Alcuni momenti della giornata del 25 Aprile, celebrata anche a Taglio di Po anni, sempre presente alle ricorrenze ufficiali del 4 Novembre e del 25 Aprile. Il primo cittadino dice: “Io penso che il 25 Aprile sia una festa che debba unire e non dividere, e che sia una tappa per ricordare la nostra storia. Forse ci stiamo dimenticando che le nostre libertà le abbiamo perché abbiamo superato tanti passi. E questo ci ha portato a essere quel che oggi siamo. Ce lo ricordano il gonfalone del comune di Taglio di Po e le tre bandiere che sventolano: quella del Veneto, dell’Italia e dell’Unione Europea, che vivono insieme, insieme crescono, non sono divise dal proprio passato, ma vivono il presente”. Il primo cittadino
n Presente anche il generale americano Richard Tabor
prosegue: “Il ruolo che noi abbiamo come cittadini è quello di ricordare da dove siamo nati e proiettarci verso il futuro,
senza mai dimenticare chi si è sacrificato per noi e farne tesoro. Dobbiamo portare nel nostro cuore che siamo una
comunità, una regione, una nazione e anche Europa. E quando queste bandiere si consumano, le dobbiamo
cambiare per mantenere perenne il ricordo di chi siamo e dove vogliamo andare”. © RIPRODUZIONE RISERVATA
AMBIENTE Il consigliere: “Basta tirare in ballo le altre regioni”
Pfas, Azzalin attacca Zaia
Non si placa il dibattito sui Pfas
“Sull’emergenza Pfas non si possono far suonare campanelli d’allarme indistinti, senza poi dire cosa si ha intenzione di fare. Chi governa ha precise responsabilità e deve stare attento a come usa le parole”. Graziano Azzalin, consigliere del Partito Democratico, replica a distanza al presidente della Regione Luca Zaia che aveva parlato di “caso nazionale” dopo la scoperta della presenza di Pfas di nuova generazione nelle acque del Po. Afferma Azzalin: “Rovigo si trova in mezzo ai due fiumi più grandi d’Italia e quindi vive con apprensione queste vicende. Non è è sufficiente limitarsi a dire che il
Veneto non c’entra, cercando di spostare l’attenzione del problema. In realtà i rilevamenti fatti dalle Lombardia ed Emilia Romagna smentiscono le parole del governatore: in entrambe le regioni la situazione non è assolutamente paragonabile a quella del Veneto. Se c’è un’emergenza, chi governa deve dare risposte ai cittadini sui rischi e su cosa sta facendo per combattere un problema d’inquinamento così grave. Se l’allarme è a ragion veduta si rapporti con le altre Regioni e faccia seguire misure di protezione. Troppo comodo limitarsi a spostare il focus della questione in ambito nazionale. An-
che perché come Partito democratico abbiamo più volte denunciato i ritardi della Regione, che a sua volta ci lanciava accuse di allarmismo”. Prosegue il consigliere regionale: “È sbagliato alimentare confusione, come nel caso dei “limiti zero” nella zona rossa. I limiti cautelativi sono pari a 390 nanogrammi per litro. La Regione faccia tre cose: lavori per ottenere parametri nazionali ben sapendo però che la situazione veneta è più grave che altrove, migliori il sistema di analisi delle acque potabili e infine informi in maniera corretta i propri cittadini”. © RIPRODUZIONE RISERVATA