Il corpo dell'immagine - thesis portfolio

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Nero non è un gruppo. Non è nessuna delle molteplici identità che lo compongono. Nero si genera come altro in base alla situazione in cui si trova; svela la complessità che vi è in un evento e chiede se questa realtà data per unica e unitaria sia realmente l’unica possibile. L’obbiettivo è mantenere aperta la strada allo sviluppo del senso, non affermarne semplicemente uno.


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Performance che mette il corpo in una siituazione di tenisione in un luogo inusuale come una finetsra aperta. La persona agisce come un filtro, un guardare attraverso ed essere contemporaneamnete all’interno all’esterno dello spazio.


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f e b b r a i o 2 0 0 9 Il titolo è solo un indicazione: la lente come strumento che osservaanalizza ed esclude. Con questi autoscatti ho voluto “guardare” con l’obiettivo fotografico le parti del mio corpo accessibili ad esso. Mi sono voluta “esplorare”, ma in pose di tensione e innaturali. Durante la fase di scelta delle foto ho voluto sottolineare e accentuare le macchie della pelle, le imperfezioni, i nei, la massa grassa; ho reso me stessa meno gradevole allo sguardo. Solitamente, le foto in bianco e nero che ritraggono corpi nudi richiamano alla mente la danza, l’eleganza fisica, la tonicità e bellezza del corpo.. io ho voluto fare l’opposto senza però perdere quella che è la forzatura delle posi- zioni assunte. Un intreccio di gambe, braccia, mani, piedi, schiena, addome, collo.. Autoscatti che mi appartengono che mi ritraggono con una luce diversa, come una lente.


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f e b b r a i o 2 0 0 8 Uno studio “socialeâ€? compiuto attraverso l’archiviazione di diversi scatti foto- grafici di prodotti alimentari presenti nei vari mercati e negozi cinesi, giapponesi, indiani, dello Sri-Lanka, lungo tutta Via Piave di Mestre; zona molto nota per la numerosa diversitĂ di etnie che la popolano.


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s c u l t u r a f o t o g r a f i c a m a r z o 2 0 0 9 Con queste immagini ho voluto trattare le azioni mattutine di un'anziana signora come il ripetersi di un rito; l’analisi vuole simboleggiare questi gesti accomunando le fotografie con un uso particolare della luce e soprattutto con dei colori appositamente desaturati. I gesti della donna, ripetuti in un'intera vita, sembrano sospesi sul tempo che passa, nonostante siano i testimoni del suo avanzare inesorabile. Protagoniste delle immagini sono piĂš spesso le mani, che compiono con delicatezza gesti semplici e indispensabili della vita quotidiana: mani che vestono, mani che prendono gli occhiali (necessari per relazionarsi con l'ambiente esterno, con l'alteritĂ ) mani "vanitose", che impugnano la boccetta di profumo e allacciano il filo di perle, che chiudono con delicatezza i bottoni della vecchia camicetta, mani "religiose", fra le cui dita scorre il rosario d'argento.. La valenza di rito che sottolineo è l'elemento chiave per leggere queste fotografie, che sottolineano la grazia di gesti compiuti, l’eleganza di una per- sona, la bellezza di un tempo velata negli occhi e nel sorriso; serena presa di coscienza del loro esistere ancora e sempre.


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s e t t e m b r e 2 0 0 9 Ai volti i quali ho scattato al fotografia, ho chiesto di gurdarmi ma chiudendo gli occhi, come se fosse il formato e la parvenza di una fototessera ma senza che gli occhi fissino lo spettatore che ne incrocia lo sguardo. Successivamente, il lavoro si è sviluppato stampando le foto in un formato inusuale, quello dei cartelloni pubblicitari appesi pubblicamente e attaccando le stampe sui muri di alcuni luoghi di Venezia. La mia opera potrebbe valersi il titolo di pubblic-art in quanto, l’intento dato è stato quello di “spostare” l’attenzione di fotografie semplici come ritratti anche in un luogo inusuale come la strada e non in un ambiente artistico specifico come una galleria. Il fatto che i soggetti abbiano gli occhi chiusi, provoca un senso di spaesamento, solitamente un ritartto appare con gli occhi fissi e quello sguardo da sicurezza, invece gli occhi chiusi danno la percezione che il soggetto sia senza vita.


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f e b b r a i o 2 0 1 0 Il lavoro che la Raffaello Sanzio mi ha ispirato cerca l'emulazione ispirata da alcune immagini fotografiche reperite, da considerare come una scusante di "sperimentazione". L'approccio che uso tenere verso le cose è quello dell'imitare, per capirne i metodi compositivi che danno corpo alla struttura intera della cosa ma, allo stesso tempo, mi permette di avere delle possibilità circa l'utilizzo del mio corpo come strumento artistico.




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