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Nostalgia
from Tempo lontano
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Vecchiaia
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Continuo a pensare che vecchi siano quelli nati almento dieci anni prima di me, ma devo ammettere che non sono giovane. Più si è vecchi più sono i ricordi e meno le persone con cui condividerli. Meno persone e magari con meno memoria.
Non siamo in molti a ricordare la Domenica di Passione, la Prima domenica di Passione che precedeva la Domenica delle Palme, unificate dopo il Concilio Vaticano II. Nelle ultime due settimane di Quaresima c’era il triste ricordo della Passione di Cristo, le quarant’ore di adorazione, la velatura di croci e immagini, la “legatura” delle campane, il crepitare delle ràco·e (raganelle). Nella domenica di Passione veniva recitato il Passio, dal parroco e due cappellani. Non c’era bisogno di fedeli a fare da voce narrante e dei personaggi, c’erano preti a sufficienza.
C’era la domenica delle Palme e la benedizione dei rami d’ulivo, immancabili nelle case. In caso di temporali, quando c’erano lampi, tuoni, pericolo di grandine (temutissima) le foglie di ulivo venivano bruciate affinché il fumo salisse al cielo come preghiera per scongiurare i danni che ne potevano derivare. E, come ora, c’era la lavanda dei piedi, l’adorazione della Croce e le altre cerimonie della settimana santa.
La domenica delle Palme era solo un intermezzo gioioso prima delle liturgie della Settimana Santa. E al sabato si “scioglievano” le campane che con gioia annunciavano la Resurrezione. E, naturalmente, poi c’era Pasquetta.