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from Tempo lontano
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Ciao!
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<Io per esempio non dico più “ciao” dopo che ho letto chissà dove che deriva dal dialetto veneziano e sta per “servo tuo”.> (Alessandro Giuli) Non so se tale derivazione sia scientificamente provata, ma per quantone so la cosa potrebbe essere verissima e, intesa così, dire “ciao” può sembrare umiliante e servile. In effetti dalle mie parti oltre al “ciao” esisteva sciao (pr. s'ciao) e sciao è chiaramente una forma veneta per “schiavo”, servo. Qualcuno usava sciao anche per salutare, ma generalmente per salutare si diceva “ciao” mentre sciao stava per “beh, pazienza”, “non è importante”, “è fatta!”, “è finita!” o cose del genere: dipendeva dal tono con cui si diceva. Ora tutti usano “ciao” per salutare tutti, non so se è perché ritengono che lo si possa usare con tutti o perché sono in confidenza con tutti e danno del tu a tutti e con nessuno usano le cosiddette “formule di cortesia”. Ai miei tempi e nella mia terra mai e poi mai si sarebbe salutato con “ciao” qualcuno con cui non si aveva confidenza, persone cui si dava del lu o ela (del “lei”) o del vu (del “voi”). Ritengo quindi molto probabile che quel sciao stesse sì per “servo tuo” ma visto che, almeno ai miei tempi, lo si usava solo con chi si aveva familiarità, probabilmente era un “servo tuo” del tutto scherzoso e canzonatorio, per niente servile e umiliante. Io penso che sia così e se non lo fosse … “sciao”.