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Attualità
APRILE 2022
Truffe, una mano arriva dall’arbitro bancario e finanziario Primi giorni di marzo. Balza all’onore poco onorevole della cronaca un episodio di cui è rimasta vittima una famiglia giudicariese. Il “solito ignoto” si è inserito nel conto corrente bancario dei titolari e con arte (bisogna dire con arte) è riuscito a scucire ai malcapitati qualcosa come cinquemila euro. La scusa usata era semplice: “Siamo dell’inbank, dobbiamo fare dei controlli perché il suo conto è stato hackerato. Facciamo qualche esperimento: passi mille euro al conto di sua moglie. Bene. Riuscito. Ora ne passi quattromila. Bene. Riuscito pure questo. Proviamo con cinquemila?”. Ci avrebbero provato, e ci sarebbero cascati come pere. Per fortuna loro il conto aveva il tetto di cinquemila, perciò non ce n’erano più dopo che i primi cinquemila avevano preso il volo per lidi sereni. Certo, si può discutere sulla dabbenaggine di chi, di fronte a gente suadente con voce professionale e modi cortesi ti abbindola. Ma (come si dice) le vie della truffa sono infinite, e vanno da chi vuole entrare in casa per mettere a posto la canna del gas a chi ti entra nel computer per rubarti la carta di credito, e ce ne sarebbero da raccontare... Vishing, smishing, spoofing: termini ostici e pericolosi. Quando la truffa passa attraverso il telefono, gli sms o le chat dedicate di banche e gestori di sistemi di pagamento. Un caso vinto grazie all’’intervento del Centro di ricerca e tutela dei consumatori
di Giuliano Beltrami
Ad una famiglia giudicariese rubati 5mila euro. I consigli del Centro di ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti per ottenere un risarcimento. e degli utenti (CRTCU) con sede a Trento, con un ricorso all’Arbitro Bancario e Finanziario che ha permesso di risarcire il consumatore. “La casistica relativa alle frodi realizzate attraverso le carte di credito o i bancomat o, più in generale, gli strumenti di pagamento elettronici - spiegano al Crtcu - è in continua evoluzione, ma, opportunamente, dal 2010 è in vigore una legge che addossa le responsabilità delle frodi ai gestori dei sistemi di pagamento, uniche eccezioni, il dolo o la colpa grave del consumatore nell’utilizzo delle carte o nella loro custodia”. In tutti i casi di utilizzo fraudolento delle carte di pagamento, si consiglia di ricorrere all’Arbitro Bancario e Finanziario”, suggerisce Carlo Biasior, direttore del Crtcu. Ecco il caso. “La nostra consumatrice ha ricevuto un sms dall’Intermediario con cui era informata di un accesso anomalo effettuato con la propria carta e il conseguente blocco della stessa: l’sms era collocato nella medesima chat di destinazione degli sms genuini dell’Intermediario. La consumatrice effettuava la procedura di sblocco, inserendo i propri dati personali e quelli della carta. Successivamente riceve-
va la telefonata da un sedicente operatore dell’intermediario, che offriva aiuto nel completamento della procedura, nonché un sms per l’autorizzazione di un’operazione di 1.000 euro con la propria carta. La consumatrice, spronata dall’operatore, ha comunicato il codice OTP. Una volta interrottasi la telefonata, il numero chiamante non era più raggiungibile. Quello che è successo alla nostra consumatrice va sotto il nome di vishing (phishing tramite chiamata vocale), preceduto da alcuni sms truffaldini, che invitano l’utente a contattare il servizio antifrode dell’intermediario. Come evidenziato dall’ABF, di per sé la frode è estremamente diffusa e si struttura su uno schema ricorrente, consistente nell’indurre il titolare dello strumento, a seconda dei casi tramite telefono, email, sms o altri strumenti di comunicazione, a comunicare e/o a inserire su dispositivi o piattaforme informatiche le proprie credenziali personalizzate, solitamente adducendo falsamente l’esistenza di tentativi di accesso abusivo o più genericamente l’opportunità di verificare o implementare caratteristiche di sicurezza”. Schema classico, con un
ulteriore elemento di sofisticazione nel caso specifico. L’sms truffaldino è stato inserito nella chat di cui fanno parte anche tutti gli altri messaggi effettivamente provenienti dall’intermediario. “Ciò significa che il cliente è rimasto vittima di una frode denominata sms spoofing, rispetto alla quale i Collegi dell’Arbitro Bancario e Finanziario sarebbero orientati a escludere la colpa grave del consumatore”, spiega Biasior. Nel caso in cui il contatto truffaldino avvenga via sms si parla di smishing, quando il consumatore clicca sul link contenuto in un sms civetta e comunica il codice OTP nel corso della telefonata con i truffatori. Il CRTCU è a disposizione dei consumatori in caso di utilizzo fraudolento degli strumenti di pagamento telefonando allo 0461984751 o scrivendo all’indirizzo info@centroconsumatori. tn.it e a questo indirizzo https://www.centroconsumatori.tn.it/148d2085. html potete trovare utili consigli per difendervi. ISTRUZIONI PER L’USO Arbitro Bancario Finanziario L’Arbitro Bancario Fi-
nanziario (ABF) è un sistema di risoluzione extragiudiziale delle liti tra i clienti e le banche e gli altri intermediari che riguardano operazioni e servizi bancari e finanziari. L’ABF è un organismo indipendente e imparziale che decide in pochi mesi chi ha ragione e chi ha torto, da non confondere con la conciliazione o con l’arbitrato. Le decisioni non sono vincolanti come quelle del giudice ma se l’intermediario non le rispetta il suo inadempimento è reso pubblico. L’ABF è organizzato in tre Collegi: uno a Roma, uno a Milano e uno a Napoli. Quando ricorrere? Puoi rivolgerti all’ABF solo se l’intermediario non ha risposto al tuo reclamo nel termine di 60 giorni, o nei più brevi termini eventualmente previsti da specifiche disposizioni di legge o dalle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia in attuazione del Titolo VI del TUB (ad es. in materia di servizi di pagamento, per cui è concesso il termine di 15 giorni lavorativi) oppure se ti ha dato una risposta che ritieni non soddisfacente. Ci sono dei termini? Nei casi sopra indicati e
comunque entro 12 mesi dalla presentazione del reclamo alla banca è possibile attivare la procedura avanti l’ABF. Posso sempre andare dal Giudice? Certo, è sempre possibile rivolgersi alla magistratura ordinaria per la soluzione della controversia, anche nel caso in cui l’Arbitro non accolga le istanze del ricorrente. Come si presenta il ricorso e quali costi ha? Collegandosi al portale www.arbitrobancariofinanziario.it e ha un costo di 20,00€. Serve il patrocinio di un avvocato? No, non vi è l’obbligo, la procedura è attivabile direttamente dal consumatore in proprio. In quanto tempo si pronuncia? La durata media dei procedimenti è di 130 giorni. Se l’intermediario non rispetta gli impegni cosa succede? Il suo inadempimento è pubblicato sul sito www. arbitrobancariofinanziario.it, sul sito web della Banca d’Italia e, a spese dell’intermediario, in due quotidiani ad ampia diffusione nazionale.