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Attualità
APRILE 2022
I bambini in marcia per la pace Un corteo colorato, rumoroso e festoso ha attraversato le strade di Lodrone, Storo, Condino e Pieve di Bono: è la Marcia della Pace organizzata dall’Istituto Comprensivo del Chiese «Don Lorenzo Milani». Alla luce del tragico evento bellico che stiamo vivendo, i quasi ottocento alunni dei vari plessi e i loro docenti hanno scelto di mettersi in marcia nella giornata di mercoledì 16 marzo. Un’ iniziativa organizzata per gridare un grandissimo no ai combattimenti, alla violenza e ai soprusi, non solo in Ucraina ma in tutto il mondo, marciando insieme senza schieramenti, senza appartenenze politiche. «In questo periodo - spiegano gli insegnanti - i nostri studenti, anche quelli più piccoli, hanno capito quello che sta succedendo e fanno molte domande: sono preoccupati. Qualcuno ha visto immagini strazianti in tv, altri hanno parenti che vivono in zone interessate alla guerra. Qualcun altro ancora teme che il proprio papà possa essere chiamato a combattere. Abbiamo cercato quindi di dare risposta ai loro numerosi quesiti e dubbi attraverso attività didattiche, differenziate in base all’età degli alunni, che ci hanno permesso di riflettere insieme sull’articolo 11 della Costituzione e di soffermarci su concetti come la non violenza, la solidarietà,
Matilde Armani
Organizzata dall’istituto Comprensivo del Chiese ha attraversato Lodrone, Storo, Condino e Pieve di Bono
l’accoglienza, la fratellanza e il dialogo.». Poi, la decisione di organizzare il corteo pacifista: «Dopo due anni
di pandemia trascorsi senza poter uscire dalle nostre aule- proseguono dall’istituto- ci premeva dedicare un
momento per “fare rumore”, far sentire la nostra voce e rendere visibile il nostro pensiero anche al di fuori
A vent’anni in missione in Perù È ritornata durante le prime 3 settimane dello scorso febbraio, nella sua Madice, piccola frazione di Santa Croce del Bleggio Superiore, Mariachiara Brena di 20 anni, che dallo scorso luglio fino alla fine dello scorso gennaio, è stata come volontaria alla missione dell’operazione matto grosso a Yanama che si trova a Nord del Perù a 3500 metri d’altitudine, sulla catena montuosa delle Ande, in una zona abbastanza impervia, ma allo stesso tempo un luogo molto naturale e silenzioso. E per Mariachiara, che fra l’altro ha respirato fin dalla più tenera età fra le sue mura domestiche, un continuo e costante clima di solidarietà e di altruismo verso il prossimo, è stata un’esperienza proprio a tu per tu con le persone più povere di quello sperduto villaggio, infatti era impegnata innanzitutto presso la parrocchia di Yanama, nell’ascolto delle persone, che le esponeva-
no le loro molteplici problematiche, chiedendo sopratutto aiuti concreti, per riparare il tetto della propria casa ad esempio, o farsi accompagnare all’ospedale più vicino, che dista da quel villaggio parecchie decime di chilometri, ricompensando sempre con della verdura o della frutta, coltivata nel proprio orto. Oltre a questo, durante i fine settimana, Maria-
chiara era impegnata nell’oratorio di Yanama, all’interno del quale faceva l’animazione per e con i bambini e i ragazzi,di quelle zone, animazione che si svolgeva più o meno così; dopo l’accoglienza la giornata iniziava con un momento di preghiera, l’attività principale di quell’oratorio ha se vogliamo del paradossale, ma squisitamente educativa e propensa all’apertura di questi ragazzi poveri verso verso i più poveri, infatti con Mariachiara e con gli altri animatori, si recavano alla casa di un povero o di famiglia povera e insieme a loro, facevano dei utili e semplici lavori domestici, come ad esempio prelevare l’acqua dai pozzi, aiutare a pulire e riordinare le proprie case, a cucinare e ad accudire gli animali. Le giornate all’oratorio di questi ragazzi, si concludevano in bellezza, con canti, giochi e tanta allegria. Mariagrazia Fusari
delle mura scolastiche come hanno fatto anche in molte altre città.». Ed è andata alla grande: una giornata ricca di momenti toccanti. È stato un appuntamento che ha richiamato l’intera comunità a non restare indifferenti: «La Marcia della Pace ha costituito un significativo spunto di riflessione, è stata a tutti gli effetti un momento educativo “sul campo”, in piena coerenza con le attività didattiche proposte nell’ambito dell’educazione civica.». La giornata è stata divisa in due momenti. Al mattino hanno preso parte alla manifestazione gli scolari delle scuole primarie, mentre nel pomeriggio i protagonisti sono stati i ragazzi delle scuole medie di Storo e Pieve di Bono, tutti uniti ed entusiasti indossando t-shirt e mascherine con i simboli e i colori della pace che hanno realizzato con grande impegno nei giorni precedenti. Gli studenti di Lodrone hanno raggiunto la chiesa dell’Annunziata, a Storo grandi e piccini si sono alternati occupando piazza Unità d’Italia, piazza Europa, piazza Cortella, piazza Malfer ed il sagrato della Chiesa di San
Floriano. A Condino, invece, si è saliti fino al convento San Gregorio mentre a Pieve di Bono oltre a rimanere nel cortile esterno alla scuola, le classi si sono recate al nuovo centro di aggregazione giovanile ed al di fuori della pieve di Santa Giustina. A riceverli nei diversi punti di ritrovo e ad unirsi alla loro marcia c’erano il dirigente Romeo Collini, il presidente del Consiglio dell’Istituzione Johnny Beltrami, molti genitori, i sacerdoti locali, alcuni carabinieri in servizio, i sindaci, gli assessori e i consiglieri dei vari Comuni. Tra i saluti e gli applausi di approvazione dei residenti affacciati dai balconi, dei commercianti e dei passanti, c’è stato tempo per musica e canti, poesie e momenti di riflessione, balli e girotondi, alcune classi, inoltre, si sono disposte nei piazzali in modo da formare la scritta pace ed il suo simbolo. Nei cartelloni e nei lavori allestiti all’interno dei vari plessi e portati tra le vie dei centri abitati tanti messaggi di speranza per un “mondo migliore”, “senza guerre” con un grandioso desiderio lanciato da alcuni tra i più piccoli: “Vogliamo diventare tutti contagiosi, contagiosi di pace!”. «Naturalmente - afferma il dirigente in un appello rivolto agli studenti - questo grido di pace non si fermerà qui, ma continuerà. Sarà ripreso nella tradizionale Giornata della Pace che il nostro istituto organizza anche quest’anno per venerdì 20 maggio».