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“La situazione dei Comuni è migliorata rispetto al passato”
Quale è il bilancio della sua attività come Assessore agli Enti Locali, trasporti e mobilità, al termine di una legislatura particolarmente difficile, iniziata con la tempesta Vaia seguita da un periodo di prolungata siccità, per poi passare alla pandemia del Covid 19, e che sta per terminare con le preoccupazioni legate alla gestione degli orsi?
Il bilancio di questa legislatura è stato, nonostante le grandi criticità legate ad eventi di dimensione mondiale che hanno investito anche la nostra Provincia, certamente positivo.
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In particolare, dal punto di vista delle competenze a me assegnate, posso affermare con soddisfazione che la situazione dei nostri Comuni è oggi migliorata rispetto al passato. Dopo anni di blocco, i Comuni sono tornati ad assumere per erogare servizi in favore dei cittadini, hanno stabilizzato i bilanci con risorse di parte corrente maggiori ed oggi dispongono di vera Autonomia gestionale.
I Comuni sono la base fondante della nostra Autonomia sul Territorio e forniscono quei servizi di presidio e prossimità che risultano insostituibili per mantenere vive le nostre vallate, consentendoci di restare qui e vivere bene. Ora Comuni e Provincia sono sullo stesso livello, non in posizione di vassallaggio come in passato.
Dal punto di vista di mobilità e trasporti, con un importante investimento di 2 milioni l’anno, è stato introdotto un cadenzamento orario da e per Trento dal mattino presto sino alle 22, ogni giorno, tutto l’anno. Un investimento “silenzioso”, quasi invisibile, ma che ha reso competitivo l’uso del mezzo pubblico anche per i lavoratori. Altre misure degne di note sono la tessera gratuita di libera circolazione per gli over 70, che lo scorso anno hanno effettuato quasi 1 milione di corse, nonché l’aver ridotto a 20 euro anno l’abbonamento annuale per gli studenti, quando di media, fuori trentino il costo è di oltre 100 euro mese. Questa tessera scolastica, inoltre, non limita agli spostamenti casa/scuola/casa ma è di libera circolazione in tutta la Provincia, come incentivo all’abitudine al muoversi con i mezzi pubblici. Una misura all’insegna della sostenibilità.
Di recente, sono felice di poter comunicare ai lettori che, dopo un lavoro durato oltre due anni, il nostro Territorio è risultato destinatario di 20 milioni di euro di contributi europei, di cui la metà provenienti da Roma e l’altra metà a bando su fondi FSE e FESR destinati a progetti di mobilità innovativa, pubblica e privata. Una sorta di “patto territoriale” declinato nel 2023 e seguenti.
La scorsa estate il Consiglio provinciale ha approvato la Riforma Istituzionale con la conferma delle Comunità di Valle e con l’introduzione del Consiglio dei Sindaci quale organo di indirizzo dell’Ente. A quasi un anno di distanza come valuta l’impatto della riforma che Lei ha proposto?
La riforma dopo la fase di costituzione degli organi ha già dimostrato il suo valore pratico: i Sindaci si confrontano quasi settimanalmente, su temi di area vasta, programmando non sul singolo Municipio ma in una logica di “buon” investimento. Con il Protocollo di finanza locale 2023 sono stati sbloccati fondi pari a 40 milioni per le Comunità di valle, utili a realizzare opere di interesse comuna- le e sovra comunale, con una decisione da prendersi nel Consiglio dei Sindaci e quindi con la massima condivisione. Dalle Comunità, oggi strumento dei Comuni, sono giunte richieste di maggiori spazi amministrativi, con l’attivazione di nuovi servizi in favore degli Enti, uno su tutti il nuovo Servizio Appalti, che consentirà, localmente, di gestire gli appalti più complessi cui il singolo Comune non è in grado di attendere. Devo dire che sono risultati importanti, frutto del lavoro fatto insieme, Territorio per Territorio e poi impreziosito dal voto (quasi) unanime del Consiglio Provinciale. Inoltre le decisioni della Comunità in materia di investimenti sono diventate molto più rapide, dovendosi esprimere il solo Consiglio dei Sindaci. Oggi i Comuni si identificano nella Comunità e non la sentono come qualcosa di “lontano”. Allo stesso tempo i servizi vengono erogati in favore dei cittadini con grande capillarità e qualità.
Quale sarà in futuro il ruolo dei Comuni, quali sono le principali problematiche che stanno attraversando? La presenza di liste uniche in molti Comuni non pensa sia un campanello d’allarme?
Il futuro dei Comuni passa prima di tutto dal senso di appartenenza dei propri cittadini, dall’identità unica che ogni vallata trentina esprime per differenza con la valle vicina e che, sommate, portano all’Identità trentina che ci distingue da ogni altro territorio alpino ed italiano.
Il Comune dal punto di vista amministrativo è immaginato non come un centro di costo e quindi da “razionalizzare” diminuendone i servizi, bensì un centro di
Mattia investimento economico, sociale ed umano utile ad arricchire, con la propria presenza, la Comunità tutta residente.
Allo stesso tempo il Comune è vivo quando si creano le condizioni, a partire dal volontariato, dalle nostre preziose associazioni, pro loco, Vigili del Fuoco volontari, per costruire quelle esperienze di servizio alla collettività che insegnano che servire gli altri da più soddisfazione che farsi servire e che, ognuno di noi, con il proprio piccolo o grande contributo, può fare del bene.
Da qui si parte per nuovi cicli di partecipazione anche elettorale: nessuno si inventa amministratore locale; servono preparazione ed esperienza che si acquisiscono solo sul campo.
Le liste uniche nei Comuni sono la dimostrazione che negli ultimi anni, finito il ciclo degli amministratori nati nelle scuole di partito dei grandi partiti del ‘900, è molto più difficile costruire in continuità generazioni amministrative.
Vedo però che nell’ultima tornata elettorale dei Comuni nel 2020 sono stati eletti, anche in Giudicarie, moltissimi consiglieri comunali under 30 e questo lascia ben sperare per il futuro.
Per favorire questa crescita, durante il mandato, come Assessore agli enti locali, ho dato avvio alla prima Acca- le risorse ingenti di cui stiamo beneficiando. A queste risorse di natura straordinaria, si sommano ulteriori 40 milioni all’anno per il budget dei Comuni, oltre a circa altri 30 milioni di fondi a richiesta suddivisi tra Fondi di riserva e Fondo di sviluppo provinciale. Uno stock di risorse molto importante che dimostra l’attenzione che la Provincia ha verso il Territorio ed ogni singola Vallata. demia dei giovani amministratori proprio per consentire ai neo eletti di acquisire competenze di qualità.
Veniamo alla Giudicarie, quale è la situazione attuale dal punto di vista socioeconomico e dei Comuni?
Quali sono gli interventi principali avviati in questa legislatura e quelli che potrebbero essere realizzati nella prossima?
Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza arriveranno anche per i Comuni fondi aggiuntivi che si aggiungono a quelli già stanziati dalla Provincia. Quale è la situazione relativa agli investimenti nei Comuni?
Il PNRR rappresenta allo stesso tempo una sfida ed uno stimolo per i Comuni trentini: sfida per i tempi molto ristretti per le procedure burocratiche e di gara, uno stimolo per migliorare e migliorarsi sempre. Posso dire che, al momento, il sistema trentino ha raccolto tutte le occasioni che il Piano metteva a disposizione. A titolo d’esempio verranno investiti quasi 30 milioni di euro per la digitalizzazione di tutti i Comuni; circa 6 milioni sono stati ricevuti per la messa in sicurezza di scuole; 34 milioni per asili nido e scuole dell’infanzia e circa 77 per ristrutturare o costruire nuove scuole cui si aggiungono circa 20 milioni ulteriori di risorse provinciali. In più ci sono progetti ammessi ed al momento non ancora finanziati, sugli acquedotti comunali (di cui molti giudicariesi, predisposti da Geas), per circa 100 milioni di euro che stiamo negoziando con Roma. Questo per rendere evidenti
Le Giudicarie in questi 5 anni hanno ricevuto attenzioni e investimenti per centinaia di milioni di euro, opere lungamente promesse stanno oggi partendo con i lavori o con l’assegnazione degli appalti: le nuove Gallerie di Ponte Pià con le vecchie che diventeranno ciclabili, con inizio lavori previsto in autunno così come la Circonvallazione di Pinzolo, recentemente appaltata, mentre la Variante di Ponte Arche per cui ad oggi sono stati impegnati circa 70 milioni di euro, finita la progettazione sarà pronta per l’appalto a metà prossima legislatura. Questo per citare le più grandi che da sole pesano oltre 250 milioni di euro sul bilancio provinciale. Circa 10 milioni di euro sono stati assegnati ai Comuni che ne hanno fatto richiesta sul Fondo di riserva per acquedotti, fognature, viabilità comunale e servizi essenziali. Il nostro ospedale è stato infrastrutturato sia con nuove sale operatorie che con ambulatori per il day surgery, sono arrivati a Tione numerosi nuovi specialisti ed è stato trasformata in reparto di cure intermedie la RSAO a tutela della qualità e delle continuità dell’offerta sanitaria e socio assistenziale, fondamentale per un Ospedale di qualità. Questa attenzione e il monte investimenti dovrà rimanere all’altezza delle aspettative delle Giudicarie anche per gli anni a venire poiché per troppo tempo il nostro Territorio è stato ai margini delle decisioni provinciali ed ora è il momento di rivendicarne la centralità e la strategicità, come avvenuto negli scorsi 5 anni di legislatura.