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I fiumi atmosferici fra le cause delle calamità emiliane

Il diluvio ha colpito l’Emilia-Romagna causando l’esondazione di 23 fiumi e allagamenti diffusi in 41 comuni con 271 frane. Si è invocato il dissesto idrogeologico come causa principale delle conseguenze che si sono avute. Ma va citato un fenomeno già noto da anni e che sarà la causa principale di futuri disastri : i Fiumi Atmosferici. Sono flussi di aria carica di vapore acqueo spinti verso nord da venti anche molto impetuosi. Possono formarsi in zone anche molto lontane degli oceani e possono crescere in lunghezza larghezza e spessore per molti chilometri. Sono una conseguenza dell’aumento della temperatura globale. Si calcola infatti che 1°C in più comporta un aumento dell’umidità dell’aria del’8° %. in atmosfera. Quando l’aria calda e umida si innalza sopra la terraferma o incontra le montagne viene spinta in alto e si raffredda nel giro di poco ore, come conseguenza si generano delle piogge torrenziali o neve che possono durare anche per molti giorni. Già la tempesta Vaia del 2018 fu causata da un Fiume Atmosferico che giungendo dall’ocea- no atlantico e sfruttando uno stretto passaggio di accentuata umidità trova- to nel nord dell’Africa si caricò nel Mediterraneo di ulteriore vapore acqueo e scontrandosi con le correnti fredde del nord provocò le distruzioni che co- nosciamo. Si prevede che questi fenomeni aumenteranno in futuro perché aumenterà il riscaldamento globale e di conseguenza l’umidità atmosferica del 40% se non ci fermeremo prima del fatidico 1,5. Gli esperti hanno già messo a punto una scala di valutazione dei Fiumi Atmosferici che va da 1 a 5 nella possibilità di prevedere non solo l’arrivo del fenomeno ma anche la quantità di pioggia attesa. E’ chiaro alla scienza ma non ai decisori che siamo al limite del rischio e che questi fenomeni saranno sempre più frequenti. (G.A.)

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