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L’immaginazione al potere in Provincia
Quando 5 anni fa il centro destra andò al potere in Trentino le speranze erano molte. Ci si aspettava non certo la rivoluzione ma un modo di progettare il futuro un po’ diverso dai moduli imposti in tanti anni dal centrosinistra e da Dellai. E’ andata così? Francamente, non ci sembra. Diciamo, per sintetizzare, che al centro destra e al suo condottiero Fugatti è mancata l’immaginazione, quell’immaginazione al potere che fu lo slogan di battaglia di Marcuse e del ’68. Non ci sono stati segni di discontinuità nella gestione del potere, non ci sono state grandi intuizioni sul Trentino che verrà, si è preferita una gestione “alla via così “, come direbbero i marinai.
di Ettore Zampiccoli
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Secondo qualche osservatore Fugatti sarà ricordato per due sole cose: il concerto di Vasco Rossi, che fortissimamente volle (doveva essere, secondo gli annunci di quei giorni il “nuovo modello di turismo del Trentino”…no comment) e la crisi sempre più profonda dalla sanità trentina affidata a mani infeconde. Basti pensare che nei 5 anni fugattiani il Trentino nella classifica Creasanità è sceso dal primo al quinto posto quanto a servizi ed efficienza. Se
Il Giornale delle Giudicarie
Mensile Di Informazione E Approfondimento
Anno 21 giugno 2023
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Stampato il 31 maggio 2023 da Athesia - Bolzano
Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129 è così, non deve meravigliare ora l’impasse nella quale si trova il centro destra a proposito di candidati per le elezioni provinciali di ottobre.
Il panorama è assai confuso e preoccupante. Da una parte Fugatti e una parte della Lega che chiede il rinnovo della candidatura Fugatti, dall’altra Fratelli d’Italia che ha lanciato in pista Francesca Gerosa, personaggio che fino a qualche mese doveva essere anche gradita a Fugatti se è vero – come è vero – che l’ha collocata in importanti enti (Autobrennero, RFIferrovie, Itea della quale è presidente ). Poi però la donna ha deciso di scendere in campo proprio contro Fugatti. Guarda dove va finire la gratitudine in politica! E ora come andrà finire? Manca ancora qualche mese e gli scenari possono mutare: quel che è certo è che Fratelli d’Italia è forte di tutti quei voti che nel 2018 garantirono il successo a Fugatti e che ora sono attratti dalla Meloni. La Lega nel 2018 aveva raggiunto il 17 per cento dei voti, ora viaggia sull’8 per cento. Fratelli d’Italia si attesta sul 25 e oltre. Se Fugatti come amministratore non avesse deluso qualche chance potrebbe comunque averla, ma col campo poco arato che si lascia alle spalle non pare abbia molta forza.
A complicare le cose ci sono anche i giochi interni alla Lega. I pontieri della Lega, quelli che non vogliono Fugatti e pare siano parecchi, si sono già messi al lavoro in quel di Roma per chiedere che si superi il binomio Fugatti-Gerosa lanciando il nome di un altro candidato, che nel caso specifico potrebbe essere Sergio Divina, già parlamentare, politico dotato di una notevole autorevolezza. La partita è aperta: o i due partiti, FDI e Lega, raggiungono un accordo e quindi trovano un candidato nuovo oppure si presentano separati agli elettori trentini. Si riprodurrebbe un “caso Verona “, dove FDL e Lega litigarono facendo vincere il candidato sindaco della sinistra e in questo caso Francesco Valduga, candidato del centro sinistra, avrebbe via libera. Oppure trovano un accordo su un nome nuovo ed allora la battaglia tra centro destra e centro sinistra potrebbe essere all’ultimo voto. Parliamo di un nome nuovo perché allo stato attuale pare difficile che uno dei due, Fugatti o Gerosa, si ritirino spontaneamente e di propria volontà. Ormai il loro cammino è quotidianamente segnato da polemiche e dispetti e quindi pare assai difficile che uno dei due si faccia da parte. Si vedrà.
Una cosa è certa per quanto riguarda il centro destra: autonomia o non autonomia la parola
LAVORA CON NOI finale spetterà a Roma e in particolare a Meloni e a Salvini. Per dirla in altri termini: oggi come oggi Fugatti non è certo per la sua riconferma, la Gerosa nemmeno ed il centro destra naviga un po’ a vista in acque, tra l’altro, contaminate dalle ultime macerie del Patt. Tutto questo potrebbe portare un po’ di respiro al centro sinistra ed in particolare al suo candidato Francesco Valduga, che peraltro non è che si “senta” molto in questa campagna elettorale appena avviata. Sembra un po’ come l’Araba Fenice: ognun sa che c’è, ma nessun sa dov’è. Beh, intanto auguri a tutti i candidati, quelli di oggi e quelli di domani.
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