3 minute read
Una nuova statua di San Vigilio nella chiesa al Vat
L’antica chiesetta di San Vigilio al Vat sulla riva della Sarca è uno dei simboli che caratterizzano tutta la Busa di Tione, con la sua posizione romantica sovrastante la Sarca e il fascino della sua lunga storia carica di leggenda. La prima chiesetta viene costruita nel ‘500 quando nel luogo dove era stato trovato il corpo di S. Vigilio gettato nella Sarca dai rendeneri che lo avevano ammazzato. Da allora la chiesa è diventata luogo di culto con la costruzione nel 1500 di una chiesa più grande accanto a quella originale. Nei secoli diventa un luogo di culto simbolo per Tione e punto di riferimento in periodi tristi come la pestilenza del colera del 1836 quando fu utilizzata come camera mortuaria e la zona antistante cimitero per i morti di colera. Nel corso dei secoli la devozione alla chiesetta è testimoniata dai numerosi interventi effettuati sia sul piano dell’abbellimento interno con affreschi che a livello di struttura con la costruzione fra l’altro del campanile con una campana. L’ultimo intervento è stato fatto negli anni ’70 recuperando la chiesetta iniziale fino ad allora adibita a sacrestia e restaurando gli affreschi. Purtroppo la chiesa fu più volte visitata dai ladri che portarono via statue, quadri ed oggetti sacri. La notte fra il 4 ed il 5 agosto 1980 venne rubata la statua di S: Vigilio che era posta su una nicchia sopra l’altare. Un’opera di grande valore artistico e simbolico della quale è rimasta solo una stampa. Nella S. Messa del 26 giugno 2022 giorno di ricorrenza di S. Vigilio il parroco di Tione don Celestino Riz lancia l’idea di rimettere al suo posto la statua che per secoli aveva caratterizzato questo luogo sacro. Nelle settimane successive viene convocato un incontro pubblico per verificare la possibilità di dare corso alla proposta. Nasce così un piccolo comitato che si propone di porre una nuova statua nella nicchia dove era collocata la statua rubata. Viene così fatta richiesta ad alcuni professionisti di un’idea progettuale e dei relativi costi. Fra le proposte giunte alla commissione quella più convincente per rapporto qualità prezzo ma anche per il contesto in cui viene prodotta è di Matteo Prinoth originario di Ortisei che ha fondato a Chacas in Perù un laboratorio artistico Artesanos don Bosco nell’ambito dei progetti proposti in Sud America da parte dell’Operazione Mato Grosso. L’atelier si occupa quasi esclusivamente di sculture e pitture sacre in particolare nel restauro e ricostruzione di statue e quadri.
Advertisement
La statua riproduce in maniera fedele quella rubata, con l’aggiunta ai piedi del Santo dello zoccolo e del Vangelo, segni distintivi di San Vigilio martire ed evangelizzatore. La statua ha un’altezza di 129 centimetri dalla base alla punta del mitra con il pastorale che rimane più alto proporzionato all’immagine. La copertura è in foglia d’oro in quanto il colore e la lucidità rimangono invariate nel tempo. Inoltre, riprende l’ori- ginale che non era dipinto ma, appunto, in foglia d’oro. Il prezzo dell’opera è di 8.100 euro.
Lunedi 26 giugno 2023 ci sarà la consegna della statua in una celebrazione che si articolerà in tre momenti e vedrà la presenza dell’Arcivescovo della Diocesi di Trento Mons. Lauro Tisi. Alle 20 ci sarà la S. Messa nella chiesa arcipretale di Tione cui seguirà la processione verso la Chiesa a Vat dove la statua sarà colloca- ta nella sua posizione originale. In quell’occasione ci sarà anche una rievocazione storica della vita della Chiesa dalla sua costruzione fino ai nostri giorni. Il comitato ha aperto una sottoscrizione presso la Comunità Locale per il finanziamento dell’opera. Hanno garantito il loro appoggio economico all’iniziativa il Comune di Tione, la Cassa Rurale, il Comitato Speranza di Vita.
Tempo fa durante la maratona di San Francisco al passaggio sul Golden Gate la struttura del ponte, per il peso dei maratoneti, si abbassò di qualche centimetro, ma in modo elastico ritornò tutto alla situazione di partenza perché le tensostrutture di acciaio erano tarate per reagire al peso eccessivo. Lo stesso succede alla nostra colonna vertebrale che se sollecitata in modo razionale reagisce gestita dai nostri muscoli e svolge le sue funzioni di sostegno in modo corretto. Ma se forzata da atteggiamenti viziati e ripetuti porta all’insorgere di patologie che si cronicizzano e qualche volta guariscono perché curate dal chirurgo. Si sente spesso “ … soffro di mal di schiena “. Le vertebre sono collegate alle spalle tramite il muscolo trapezio e il muscolo dorsale. Se alzo le spalle i muscoli inseriti sulle vertebre le sollevano, staccandole una dall’altra. Il bacino con le inserzioni muscolari e il suo peso tira verso il basso. Se ci appendiamo il peso delle gambe trascina il bacino verso il basso mentre le braccia ancorate alle spalle facendo leva sui muscoli dorsali fanno staccare le vertebre fra loro. Non dimentichiamo inoltre l’esistenza della forza di gravità. Cinquanta milioni di anni fa ci appendevamo come le scimmie poi abbiamo conquistato la stazione eretta perché era più conveniente; in piedi potevamo controllare meglio tutto quello che succedeva intorno a noi. Ma siamo cambiati nel corso del tempo da cacciatori-raccoglitori poi agricoltori, abbiamo lasciato le foreste e oggi siamo quasi tutti “impiegati”. Ci siamo alzati in piedi e ci siamo incamminati e il cervello ha fatto il resto. Ma un nato da un cavallo o da qualsiasi altro animale dopo poche ore è in grado di camminare, noi no! Ci vogliono dieci, dodici mesi per imparare a