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Cinque anni trascorsi in un soffio

Le giornate di per sé potranno anche essermi sembrate eterne, tuttavia dando uno sguardo a questi cinque anni, nell’insieme li sento essere trascorsi in un soffio.

Per quanto si cerchi di vedere il lato positivo di certe situazioni, il fatto di lasciare indietro un qualcosa che è parte di noi rimarrà sempre innegabilmente doloroso, a patto che tale esperienza sia collegata a dei bei ricordi. Io adesso è così che mi sento, perché non considerando l’agitazione generale di questo momento, insieme alla febbricitante attesa del “nuovo” e di “quello che sarà”, staccarmi da alcune persone a cui in tutto questo tempo ho confidato così tante cose, mi rattrista. Ed è anche certo che l’ultimo giorno di scuola di quest’anno sarà diverso per noi che stiamo per andarcene, e una volta fuori probabilmente non sapremo bene neanche noi cosa provare. L’unica cosa certa è che scrivere per questo giornale è uno dei tanti tasselli di cui sentirò la mancanza e che, allo stesso tempo, rimarrà sempre con me.

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Sofia Surci

È stata la mia certezza per 5 anni sapere di tornare qui tra le mura di questo istituto e pensare che tra poco non lo farò più un po’ fa stringere il cuore. Il tempo passato qui non lo ricorderò per ciò che ho imparato o studiato, ma per quello che mi ha permesso di provare insieme alle fantastiche persone con cui ho avuto un rapporto, tra cui anche le mie compagne che scrivono con me. Mi mancherà prendere la cioccolata tutte noi “piccole giornaliste” alla fine di ogni incontro perché è tradizione. Mi mancherà non poter ridere e lamentarci tutte insieme, perché questa redazione non è solo un progetto, ma quasi una piccola famiglia. Ringrazio il Guetti per tutto ciò che mi ha permesso di fare e per le persone che mi ha fatto incontrare, ma è arrivato il momento di salutarlo e salutare anche voi, carissimi lettori. È stato un onore per me partecipare a questo progetto e scrivere su questo giornale. È arrivato però il momento di andarsene, uscire dalla comfort zone che in questi cinque anni mi sono creata e andare verso qualcosa che all’inizio può fare paura, ma che poi diventerà ciò che il Guetti adesso è per me. È stato un piacere scrivere per voi cari lettori.

Susanna Vaia

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