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“Per noi è naturale proseguire con Maurizio Fugatti”

Mattia Gottardi, assessore provinciale agli enti locali presidente de La Civica

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quali si potranno completare nei prossimi mesi?

Sul piano locale delle Giudicarie, il nostro impegno si è rivolto alla soluzione delle annose problematiche legate alle infrastrutture ed alla difesa del nostro ospedale. Dopo decenni di promesse non mantenute, sono state finanziati con un impatto di oltre 200 milioni di euro, la realizzazione delle nuove gallerie di Ponte Pià (tra pochi giorni verrà consegnato l’appalto ed inizieranno i lavori di predisposizione del cantiere), la circonvallazione di Pinzolo (anche in questo caso a settimane verranno consegnati i lavori e dato avvio al cantiere) e la circonvallazione di Comano Terme (è stato nominato il Commissario straordinario

Fra meno di dieci mesi, in autunno, ci saranno le elezioni Provinciali, quale è il bilancio di questa legislatura per il suo partito?

Un bilancio fallimentare. Il

Trentino oggi è più diviso, incerto e debole.

Importanti settori della vita collettiva sono in difficoltà.

Pensiamo alla Sanità, alla Scuola, alle Case di Riposo e alle politiche di Welfare.

Pensiamo alle nostre imprese costrette a resistere alle sfide dei cambiamenti senza un progetto di sviluppo condiviso e organico. Pensiamo ai Comuni, lasciati spesso in una solitudine desolante e costretti alla antica pratica del “cappello in mano”, anche dopo l’eutanasia delle Comunità di Valle, che dovevano dare invece forza e libertà alle nostre valli.

Si sbandierano opere pubbliche decise e programmate dalle Giunte precedenti. Le uniche cose nuove sono quelle legate al Pnnr: ma si tratta di iniziative finanziate da Roma e spesso slegate da una programmazione di sistema.

I rapporti con Bolzano sono ai minimi termini e si parla di Macro Regione del Nord Est. Insomma, vediamo una Autonomia stanca, ripiegata su se stessa, incapace di essere ancora strumento di autogoverno innovativo e lungimirante.

E vediamo anche un uso disinvolto del potere: spesso si confonde il rapporto tra con l’incarico di terminare i lavori entro 6 anni).

Il nostro Ospedale ha visto nelle scorse settimane concretizzarsi i risultati del lavoro di questi anni: il nuovo reparto di cure intermedie, con alcuni posti letto dedicati ad Hospice, il nuovo primario di Ortopedia, il prossimo bando per individuare il Direttore della struttura oltre al miglioramento delle sale operatorie e gli investimenti strutturali. Merita menzionare anche le nuove corse del trasporto pubblico da e per Trento, ogni ora dal mattino alla sera.

In vista delle elezioni provinciali quali sono le linee principali dei programmi che state predisponendo e che verranno presenterete agli elettori per il governo del Trentino nei prossimi cinque anni?

Il lavoro iniziato nel corso di questa legislatura, supportato anche dalla presenza significativa di rappresentanti delle Giudicarie in giunta provinciale ed in consiglio, ha necessità di continuità per essere portato a compimento. Mantenimento e potenziamento dei servizi nelle nostre Valli sono prioritari; massima attenzione alla sanità territoriale; sostegno alle imprese che scelgono di investire sul nostro territo- rio, creando le condizioni di viabilità e di sostegno affinché investano in innovazione; attenzione alla sostenibilità ambientale. Mobilità pubblica e trasporti ancora più capillari e innovativi (di recente sono stati assegnati alle Giudicarie 20 milioni di fondi europei per tale voce). strada maestra. istituzioni con il reclutamento partitico di amministratori e interlocutori sociali.

Dal punto di vista politico, il suo partito sarà in coalizione con altri schieramenti ed è già stato individuato il candidato alla carica di presidente della Provincia?

La coerenza per noi è un valore, siamo parte di una coalizione e ci siamo presi un impegno per non meno di 10 anni: partecipiamo per convinzione e condivisione valoriale e non per convenienza. Per noi non si pone il tema di individuare un candidato perché è naturale la conferma del Presidente Fugatti.

Così l’Autonomia non può funzionare.

Quali sono le iniziative più importanti che avete promosso in questi anni e quali si potranno completare nei prossimi mesi?

Campobase è un soggetto politico nuovo, nato dalla volontà di movimenti politici, realtà civiche e singole persone della società civile che hanno ritenuto di non poter assistere senza reagire a questa deriva della nostra Comunità Autonoma.

In questi mesi abbiamo realizzato incontri importanti sui temi più prioritari; abbiamo costruito una rete nuova di partecipazione politica; abbiamo posto le basi per una organizzazione radicata e capillare. Ai primi di marzo faremo la nostra prima Assemblea Costituente. Pensiamo di poter dare voce alle tante persone che si riconoscono nelle tradizioni popolari, riformiste, civiche e autonomiste. E in una Politica fatta di pensiero, competenza, responsabilità. Ciò che serve al Trentino per affrontare con dignità e fiducia i tempi difficili che lo attendono.

In vista delle elezioni provinciali quali sono le linee principali dei programmi che state predisponendo e che verranno presenterete agli elettori per il governo del Trentino nei prossimi cinque anni?

Vogliamo che la nostra Autonomia Speciale torni ad essere veramente uno strumento di innovazione, come è stata nei periodi migliori, nei quali il Trentino ha superato la sua condizione di marginalità e di povertà e poi ha consolidato un sistema che fino a pochi anni fa era all’avanguardia a livello nazionale ed europeo. Vogliamo che il Trentino sia più unito e più solidale. Più competitivo. Più coerente con il modello alpino. Siamo dentro un cambiamento globale (che riguarda la demografia, le disuguaglianze, le nuove forme di economia, la tecnologia e l’ecologia) e non possiamo pensare che “tutto va bene”. Non è vero. Rischiamo grosso. Ma l’Autonomia ci da gli strumenti per trovare vie nuove, sopratutto per le nostre nuove generazioni. Occorre però una visione, una capacità di coraggio da parte di tutti. In primis della Politica. Altro che slogan. Servono visione e competenza.

Dal punto di vista politico, il suo partito sarà in coalizione con altri schieramenti ed è già stato individuato il candidato alla carica di presidente della Provincia?

Campobase lavora alla Coalizione del Cambiamento. L’esperienza di Alleanza Democratica per l’Autonomia - che alle recenti elezioni per i Senati trentini ha avuto una buona, insperata affermazione - è per noi la

Una alleanza che ripropone le grandi culture politiche che hanno costruito la nostra Autonomia e che si apre al contributo di tante diverse, anche nuove, sensibilità.

Saremo certamente antagonisti alla coalizione della Destra che oggi governa il Trentino. E lo saremo non solo per una questione di valori e di principi, che per noi contano ancora in politica (il sovranismo populista e nazionalista non ci appartiene: non abbiamo dimenticato la lezione di Alcide Degasperi), ma anche perché pensiamo che il Trentino abbia oggi bisogno di una svolta politica. Una svolta che liberi le energie della comunità e riporti la nostra Autonomia nel solco della serietà e della responsabilità. Senza alcuna pretesa di forzatura, abbiamo proposto come possibile candidato presidente il sindaco di Rovereto Francesco Valduga e speriamo che sul suo nome si possa verificare una buona convergenza.

Fra meno di dieci mesi, in autunno, ci saranno le elezioni Provinciali, quale è il bilancio di questa legislatura per il suo partito?

Il nostro bilancio è fatto dal tanto lavoro svolto in questi 4 anni che è facile spiegare con un dato: nonostante avesse un solo rappresentante eletto, il M5S è stato la forza politica più produttiva in TrentinoAlto Adige. Per citare alcuni esempi significativi, a livello regionale abbiamo tenuto alta l’attenzione rispetto all’amministrazione della giustizia e alle nomine politiche nelle società partecipate come A22 o Pensplan ma anche riguardo alla questione degli stipendi dei politici che la maggioranza Lega-SVP-Patt ha voluto aumentare. Non solo, ci siamo impegnati a difendere la Regione dai tentativi di affossarla definitivamente (soprattutto ad opera della SVP). A livello provinciale invece il M5S non primeggia solo in termini di atti presentati ma soprattutto per proposte approvate: 93 gli ordini del giorno approvati (1°), 13 risoluzioni (1°) e 8 mozioni (3°). Tutto questo, si badi bene, da forza di opposizione che per ottenere l’approvazione dei propri atti deve sempre lottare. In entrambi gli ambiti abbiamo lavorato per dotare il Trentino-Alto Adige di strumenti capaci di contrastare le infiltrazioni criminali e la corruzione, per difendere i lavoratori e la sanità pubblica, ridurre il consumo di suolo e garantire ai cittadini energia a buon mercato e incentivi per incrementare l’efficienza energetica delle abitazioni. Il bilancio è dunque positivo nei fatti, poi certo, resta un po’ il cruccio per la difficoltà incontrata nel far emergere il

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