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“Nelle Rsa di periferia fondamentale è la resilienza”
Dopo un periodo storico segnato dall’emergenza Covid-19, tutt’altro che semplice soprattutto per le professioni sanitarie, c’è chi ha avuto il coraggio di mettersi in gioco, intraprendendo strade che si prefissava da parecchio tempo. Stiamo parlando di Tiziano Poletti, giudicariese ma valsuganotto di adozione, che ha da poco conseguito a pieni voti un master universitario di primo livello in “Gestione del coordinamento nelle professioni sanitarie”.
«Sono originario di Strada - racconta Poletti - ma mi sono spostato in Valsugana nel 2010. Attualmente vivo a Castelnuovo con mia moglie Erika e le mie figlie Giada ed Emily. Da oltre quindici anni sono infermiere: ho lavorato per un breve periodo nel reparto di ortopedia dell’ospedale di Tione, ora da più di un decennio sono in servizio in una Rsa della Bassa Valsugana».
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Nel 2022, precisamente l’8 marzo, si è laureato con 110/110 al termine di un master universitario di primo livello che da tempo era interessato a frequentare.
Ha iniziato questo suo ambito percorso esattamente a quindici anni di distanza dalla sua prima laurea triennale in infermeria. Nel periodo dell’emergenza sanitaria, data la possibilità di poter seguire i corsi online, è riuscito a coniugare la sua impegnativa professione, con lo studio e la famiglia. E quando è arrivato il momento di scegliere l’ar- gomento per la tesi, la decisione è stata immediata: «Ho pensato subito - spiega Tiziano - al difficile momento della pandemia, a come eravamo stati colti impreparati da un evento di così grande portata e a tutti gli errori di gestione che sono stati commessi». Ha preso dunque il via il suo lavoro di approfondimen- to: «Recuperare i materiali, fare ricerca e dividere la letteratura - prosegue - hanno sicuramente costituito il periodo più ostico. Ma alla fine è stato molto gratificante: il mio elaborato è stato apprezzato, tanto che mi è stato consigliato di far divenire la mia tesi una pubblicazione.».
Tiziano Poletti è un infermiere specializzato in gestione del coordinamento nelle professioni sanitarie. Nella sua tesi, l’analisi di quanto fatto nel periodo del Covid per le case di riposo.
Lo scorso 15 giugno l’infermiere giudicariese-valsuganotto è riuscito nell’intento di pubblicare il suo lavoro di ricerca gestionale nell’ambito del management sanitario. Questo libro, pubblicato tramite l’editore trentino Erickson, ha preso forma partendo appunto dai contenuti della sua tesi che ha cercato di far diventare i più divulgativi possibili. «Health crisis management - Esperienze di gestione strategica per le strutture sanitarie» è una pubblicazione che cerca di fornire alcune nozioni fondamentali, descrivendo in modo semplice ed essenziale quali sono gli ambiti da presidiare per gestire al meglio un’organizzazione sanitaria sotto stress. Un centinaio di pagine articolate in tre capitoli. Contiene una parte iniziale dedicata alle principali pandemie ed epidemie susseguitesi nel corso dell’ultimo secolo che sono state in grado di mettere in ginocchio l’intero pianeta. Segue un approfondimento sul processo del Crisis Management, prendendo come modello di riferimento l’operato del Policlinico Gemelli di Roma nei mesi della prima ondata di Coronavirus. Nell’ultima sezione, invece, si affronta il tema della resilienza nelle organizzazioni sanitarie e si sottolinea l’importanza della figura professionale come quella del coordinatore delle professioni sanitarie, ruolo alla quale ambisce ora Poletti. E le strutture sanitarie presenti sul nostro territorio possono mettere in atto politiche manageriali più efficaci? «Nel libro - spiega Poletti - ho parlato del management sia riferito a grandi centri che a nosocomi più piccoli. In zone di periferia, diviene ancor più basilare la resilienza, ossia un qualcosa in più rispetto alla resistenza, la capacità di un’organizzazione di adattarsi in maniera flessibile ed elastica, volgendo lo sguardo verso le risorse anziché al danno subito. Chiaramente essa in un contesto di vallata diventa imprescindibile per la gestione delle risorse e oggigiorno soprattutto di quelle economiche».