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Gran carnevale di Storo, vince il gruppo Mary Poppins

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Nella classifica dei carri esterni, trionfa, come a Tione, il carro del gruppo dei Revers di Borgo Lares con «L’avaro è come il porco».

Dopo un silenzio durato troppi anni, Storo è tornato a risplendere concedendosi una 54° edizione memorabile del Gran Carnevale di Storo. La rassegna carnevalesca organizzata come di consuetudine dalla Pro Loco di Storo «Mati Quadrati» è tornata ad essere quella di un tempo: bellissima e super partecipata. Oltre al carnevale dedicato a bambini e ragazzi e alla festa di apertura, i due momenti clou sono state le sfilate con i carri messe in scena il martedì grasso e il primo sabato di Quaresima lungo il classico percorso ad anello nel centro abitato. Protagonisti indiscussi della manifestazione quattro interni ed un gruppo mascherato alla quale sabato se ne sono aggiunti altri otto esterni e un altro gruppo in maschera per un totale di circa seicento figuranti. Con le loro esibizioni, incentrate principalmente su temi di satira locale e gossip di attualità, tanto hanno divertito il numeroso pubblico presente rivisitando con ironia fatti recenti e regalando così attimi di pura allegria e spensieratezza. Coreografie, costumi, personaggi e balli tutti curati minuziosamente hanno messo in difficoltà non di poco la giuria, chiamata all’arduo compito di assegnare i vari punteggi ai diversi sfidanti. Moltissimi gli spettatori accorsi a Storo arrivati per godersi gli spettacoli sia dal Trentino, sia dalle regioni vicine, che i responsabili hanno stimato in circa 3.000 presenze il martedì, mentre quasi 7.000 persone il sabato. Insomma, dei numeri da record: forte emblema della voglia di ripartire dopo i tre anni di stop forzato causato dalla pandemia. Una delle novità di questo carnevale 2023 riguardava le classifiche. Non sono stati resi noti infatti i punteggi accumulati dai carri di provenienza storese il martedì, ma tutto è rimasto segreto fino a sabato quando è stata stilata un’unica classifica sommativa delle due giornate svelata allo scoccare della mezzanotte. È stato lo storico gruppo Mary Poppins guidato da Flavio Zocchi ad alzare il trofeo al cielo sul palco di StoroE20 con il carro dal titolo «Il paese dei matocchi» (1104 punti). Medaglia d’argento per «AvaDars», del gruppo

Sbandati (1079 punti) seguito sul terzo gradino del podio dagli Ex-Combattenti con «Il Rambambana» (1059). Quarto posto invece per la compagnia Mlom al diaol (dal dialetto storese “liberiamo i diavolo”) con lo spettacolo nominato «Tutto fumo?» (821 punti). Nella sezione dei gruppi mascherati, 468 punti per Cai da l’Hermann con il «Centro Malessere Mani di Fata» che si è aggiudicato anche il «Trofeo Hermann», premio dedicato a Zontini: una delle anime principali del carnevale storese degli esordi, scomparso troppo giovane. Secondo quanto decretato dalla giuria invece, a sbaragliare il campo tra i partecipanti esterni è stato il gruppo dei Revers di Borgo Lares con «L’avaro è come il porco», vincitore anche del Gran Carnevale Giudicariese che ha totalizzato 985 punti. In seconda posizione Tione con «L’era ora de cambiar» (934), poi «Carro Bollette» del Bleggio ad un solo punto di distanza. Infine, «Space Jam: alla conquista della Fiii…ana!» di Bondo (930), «Viva la… diga» di Daone e di Bersone (782), Roncone con «30 e 10 vinti el famoso Cap de Bet» (654), «Morti al banco» di Tiarno di Sopra (621) e «Le principesse de Tiarn» di Ledro (579). Come gruppo mascherato esterno «Bloody Mary» di Arco Iris Dance ha totalizzato 403 punti. Uno splendido sole quasi primaverile ha premiato in entrambe le occasioni gli sforzi di tutti i numerosissimi volontari che si adoperano ogni anno per la riuscita di una così grande iniziativa: i giovani della Pro Loco, i vigili del fuoco, gli ambulanzieri, le forze dell’ordine, le pubbliche istituzioni, i cuochi ed i vari collaboratori giovani e meno giovani, uomini, donne del posto e non accomunati da una forte passione e da uno stretto legame con il carnevale.

La conoscenza della famiglia Lodron si arricchisce di un nuovo capitolo. È quello dedicato ad Anna Lodron sorella del più famoso Ludovico Lodron e moglie prima del condottiero Georg Frundsberg – il “padre” dei Lanzichenecchi – e poi del ministeriale Erasmus Schenken. Una nobildonna capace, determinata ma anche accorta e tollerante di cui poco era arrivato a noi, quantomeno finora. Se conosciamo qualcosa in più di lei lo dobbiamo prima di tutto alla ricerca storica e alla conseguente pubblicazione – in lingua tedesca – del prof. Reinhard Baumann, studioso dei temi del tardo medioevo e della prima età moderna, attento conoscitore delle opere e delle iniziative condotte in Trentino sulla famiglia Lodron. Lo dobbiamo, più recentemente, al volume edito dal Centro Studi Judicaria che riprende la ricerca di Bauman, traducendola in italiano e contestualizzandola al territorio della Valle del Chiese, grazie al minuzioso lavoro di Gianni Poletti studioso della fami-

Un ricordo per non lasciare che l’esperienza, anzitutto umana, che la Rsao di Tione ha vissuto durante la pandemia da Covid cada nel dimenticatoio. O peggio, di essa si ricordi solo qusto morbo sconosciuto capace di fermare i mondo intero e non la grande risposta che il mondo sanitario, scientifico e ognuno nel suo piccolo è riuscito a dare davanti ad un evento imprevisto e di questa portata. Nel piccolo grande mondo della Rsao di Tione ne sono successe tantissime di cose, la quotidianità è stata arcata dal Covid e quella della struttura giudicariese è la storia di tanti altri luoghi simili dove l’umanità e l’empatia sono state capaci di superare la difficoltà. Il libro di immagini e parole dei protagonisti che il dottor Gianni Ambrosini e il grafico Alessandro Togni hanno preparato è tutto questo e molto di più: un ringraziamento e un riconoscimento a chi tanto ha dato e si è messo in gioco in un momento difficile per l’umanità. Un tenere salda la memoria di passaggi importanti non solo per le famiglie che li hanno vissuti in prima persona, ma per una comunità intera che, per definizione, ogni giorno è in cerca della propria identità e di conferme

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