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Dal 1° marzo Andrea Ziglio è il nuovo direttore dell’ospedale di Tione

Andrea Ziglio, nato a Trento nel 1985, si è laureato in medicina e chirurgia all’Università di Verona dove si è specializzato in igiene e medicina preventiva. Ha iniziato la propria carriera nel 2016 nell’ospedale di Rovereto per poi passare a fine 2017 all’Azienda Usl di Modena dove per quattro anni ha ricoperto l’incarico di dirigente medico responsabile della direzione medica di stabilimento dell’ospedale di Carpi. Nel 2021 ha lavorato nella direzione sanitaria dell’Istituto delle scienze neurologiche dell’Ausl di Bologna dove ha ricoperto anche il ruolo di direttore sanitario sostituto.

ca, che ora fanno parte di quel bagaglio di esperienza che metterò a disposizione dell’Apss. Sia a Carpi sia a Bologna ho cercato poi di organizzare gli ospedali e i servizi territoriali in modo tale da creare un approccio integrato dal punto di vista professionale e organizzativo, creando dei percorsi che mettano al centro i bisogni dei pazienti. È un progetto a cui vorrei lavorare anche qui insieme al direttore di distretto. Assumere l’incarico di direttore dell’ospedale di Tione e Arco può rappresentare, sotto il profilo professionale, una sfida?

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della mia comunità. Il fatto poi che il nostro sistema sanitario provinciale, soprattutto in questo momento di grandi cambiamenti, offra molte opportunità professionali, mi ha convinto a rientrare.

In questo periodo la sanità locale è alle prese con un delicato processo di trasformazione, è ipotizzabile una “via trentina” ai servizi sanitari?

Il nostro sistema sanitario provinciale si trova di fronte a grandi sfide, che vanno dalla riorganizzazione della rete ospedaliera secondo il modello dell’ospedale policentrico, alla sua continuità con la rete dell’assistenza territoriale, fino all’integrazione con la Scuola di medicina. Il Trentino poi, proprio in virtù della propria autonomia e grazie al fatto che ha un’azienda sanitaria provinciale unica, ha possibilità che altre Regioni non hanno e può fungere da incubatore dove sperimentare nuovi modelli organizzativi. Sotto il profilo organizzativo quali sono le caratteristiche di un sistema ospedaliero come quello della provincia di Trento, con due ospedali di grandi dimensioni più alcuni ospedali a presidio delle valli?

La provincia di Trento ha un sistema a rete articolato su sette strutture ospedaliere, fortemente integrate con il territorio per garantire la continuità della cura e della presa in carico. Ogni ospedale della rete ha una propria caratterizzazione, complementare e sussidiaria rispetto agli altri, ma tutti garantiscono un’assistenza di prossimità. In un simile sistema tutti gli ospedali possono diventare di riferimento per un determinato ambito di patologia: gli ospedali centrali di grandi dimensioni anche per attività su pazienti molto complessi o critici che necessitano di standard di sicurezza elevati, e gli ospedali più piccoli per funzioni anche di altissima specializzazione su pazienti con un grado di complessità o criticità minore. È un modello per certi versi simile a quello dell’Emilia-Romagna, basato sempre su un sistema a rete con ospedali con funzioni diverse situati in aree sia cittadine sia montane, come ad esempio sull’Appennino.

Nonostante venga a operare in una realtà con caratteristiche territoriali e sociali differenti, quanto pensa possa contare per il suo nuovo incarico l’esperienza maturata fuori provincia?

In Emilia-Romagna, dirigendo due strutture importanti, quali l’ospedale di Carpi e l’”Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico delle scienze neurologiche” dell’Azienda Usl di Bologna, ho acquisito competenze tecniche sul governo dell’ospedale, sia nell’ambito dell’assistenza sia della ricer- le di Tione si porrà come punto di riferimento per sostenere tutta l’attività ortopedica legata al turismo invernale del territorio, oltre che le problematiche ortopediche degli abitanti delle Giudicarie», ha dichiarato il direttore generale dell’Azienda sanitaria Antonio Ferro. La nomina di un responsabile dell’Unità operativa di ortopedia e traumatologia a Tione era attesa da tempo, e il provvedimento è giunto puntuale subito dopo la modifica al regolamento dell’orga- nizzazione dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, che ha istituito tale unità all’interno del dipartimento ortopedico traumatologico. E la scelta è caduta sul dottor Antonio Musetti, una figura di rilievo che vanta una lunga esperienza in questo campo. Un incarico che completa l’Unità operativa di ortopedia e traumatologia di Tione e dà garanzia di continuità nei servizi per l’ospedale del centro delle Giudicarie. La nomina del responsabile, si è detto, era molto attesa e per più di una ragione: prima di tutto per rispondere alla domanda di cure e di assistenza della popolazione del territorio, ma anche per far fronte al consistente aumento della richiesta di interventi di traumatologia nei mesi invernali, quando più intenso è l’afflusso turistico. Il rafforzamento di Tione va letto anche nella più ampia prospettiva dell’ospedale policentrico. Un progetto che prevede, al posto di un sistema centralizzato con un unico grande ospedale di riferimento, una rete ospedaliera diffusa per garantire maggiore prossimità e maggiore integrazione di servizi ospedalieri e cittadinanza, con gli ospedali di valle in grado erogare cure e servizi essenziali in misura via via crescente.

Dirigere due ospedali di riferimento per due aree molto importanti della nostra provincia rappresenta sicuramente una sfida. Sarà per me necessario conoscerli a fondo e ciò richiede di essere costantemente presente sia Tione sia a Arco. Stiamo infatti parlando di strutture estremamente complesse, sia dal punto di vista strutturale e tecnologico sia dal punto di vista delle relazioni professionali. Non sarà quindi facile. Ritengo però che gli ospedali di Tione e Arco siano strutture che hanno una dimensione ideale sia per lavorare bene sia per poter sperimentare nuovi modelli organizzativi, anche innovativi. Penso ad esempio alla progettualità sul nucleo delle cure intermedie a Tione che ha l’obiettivo di favorire la continuità assistenziale tra ospedale e territorio. Oltre a consolidare le attività già presenti, la sfida sarà anche permettere alle due strutture di esprimere al meglio la propria vocazione e caratterizzazione, anche in un’ottica di rete ospedaliera dove, come ho detto prima, ogni struttura è sussidiaria e complementare rispetto alle altre.

L’assessore alla salute Stefania Segnana ha dichiarato al momento della nomina: «Diamo il benvenuto al dottor Antonio Musetti che dal primo marzo prenderà servizio come direttore dell’Unità operativa di ortopedia e traumatologia dell’ospedale di Tione, una figura professionale che porta in dote all’Unità operativa e a tutta la comunità delle Giudicarie una lunga e preziosa esperienza nel proprio settore. L’obiettivo – ha continuato Segnana – è di rendere maggiormente funzionale l’assetto organizzativo della sanità rispetto ai bisogni espressi dal territorio. In questo caso l’esigenza che gli amministratori locali hanno evidenziato era di continuare a valorizzare l’ospedale e, in particolare, il settore di Ortopedia».

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