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Murray & Franklin

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Finalmente Donna

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Artroom

MURRAY & FRANKLIN

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Amonth ago, I had the pleasure to take a field trip to New Haven, Connecticut. The trip was planned in honour of a very important ambassador of design — Murray Moss. My colleagues and I travelled from New York City to hand deliver a special artwork to him. Little did I know that Moss had moved many years ago with his partner Franklin Gretchell to a beautiful “red castle” in New Haven. We started the day on the wrong foot — the hour and a half drive from New York had abruptly turned into a three hour odyssey with too many people escaping the city for a weekend in the country. Half of our party gave up on the endeavour and turned around. Two colleagues and I pursued the challenge and ventured on. After a long drive through refreshing hills and lush forests, we stumbled upon a lovely dark red colonial house atop a hill overlooking the grounds of Yale University. We were greeted by the Moss himself who quickly introduced us to the marvellous living area of the house — a designer’s dream. Gretchell entered the room, graciously ensuring that we were all comfortable. As soon as everybody was settled, we carefully unfolded an omage to Moss produced by the Maestro Un mese fa ho avuto il piacere di fare una gita fuori porta a New Haven, nel Connecticut. Il viaggio è stato organizzato in onore di un “ambasciatore” del design molto importante: Murray Moss. I miei colleghi e io abbiamo viaggiato da New York per consegnargli un'opera d'arte speciale. Non sapevo che Moss si fosse trasferito molti anni fa con il suo partner Franklin Gretchell in un bellissimo "castello rosso" a New Haven. Abbiamo iniziato la giornata con il piede sbagliato: l'ora e mezza di macchina da New York si era improvvisamente trasformata in un'odissea di tre ore con un vero e proprio esodo di persone che scappavano dalla città per un fine settimana in campagna. Metà del nostro gruppo ha rinunciato al viaggio e ha girato i tacchi. Due colleghi ed io abbiamo continuato imperterriti la sfida e ci siamo avventurati. Dopo un lungo viaggio attraverso colline rinfrescanti e foreste lussureggianti, ci siamo imbattuti in una deliziosa casa coloniale rosso scuro in cima a una collina che domina i terreni dell'Università di Yale. Siamo stati accolti dallo stesso Moss che ci ha portati rapidamente alla meravigliosa zona giorno della casa, il sogno di un designer. Gretchell entrò nella stanza, assicurandosi che fossimo tutti a nostro

by Alessandro Byther edit by Giovanna Repossi

agio. Non appena tutti si sono sistemati, abbiamo aperto con cura un omaggio a Moss prodotto dal Maestro Gaetano Pesce per celebrare la mente visionaria del suo caro amico. L'opera è una “tapparella” italiana che funge da supporto per un ritratto dipinto a mano di Moss con il suo diploma al posto dell'occhio. Gretchell ci riunisce tutti per una foto di gruppo e leggiamo la dedica sul retro. È un momento emozionante, le parole di Gaetano sono profonde e oneste. Dovremmo essere tutti grati a Murray per la sua capacità di aprire gli occhi e quindi anche molte menti offuscate. È il pioniere originale dell’art-design e finalmente ho avuto l'opportunità di parlare con lui di persona. I miei occhi sono cascati improvvisamente attratti dalla sedia Rietveld a zigzag nero carbone posizionata idealmente proprio accanto al caminetto. Racconto a Moss come ci fu una volta a Milano che ho quasi acquistato l'intera collezione bruciata MOOOI. Ho continuato a raccontare, facendo una figura da ignorante, quanto questa sedia Rietveld bruciata mi ricordasse MOOOI. Non sapevo che mi trovassi faccia a faccia con il prototipo che che venne sviluppato in quella stessa collezione. Dopo una breve risata, Moss ha continuato a spiegare come aveva collaborato creativamente con Maarten Baas alla sua collezione bruciata. Moss ha condiviso un aneddoto particolarmente divertente riguardo un pianoforte a coda Steinway del 1930 bruciato da Baas (successivamente messo all'asta a Los Angeles nel 2007). "Ovviamente la fabbrica di pianoforti inizialmente non voleva avere niente a che fare con l'assemblaggio di un pianoforte distrutto da un incendio", ha spiegato Moss, "ma dopo che il piromane Baas fece la sua magia nessuno ci poteva credere ma il suono non era stato alterato". Steinway promuove i suoi pianoforti come top della gamma in parte grazie alla qualità delle loro strutture in legno. Il pianoforte di Baas suona altrettanto bene dopo che è stato bruciato, resinato e rimontato! Gretchell ci ha mostrato il vaso “fiamme” di Pesce che preferiscono in cucina e poi siamo andati rapidamente al campus di Yale per ammirare l'architettura e gli splendidi dintorni. È stato il giorno più lungo e ricco di eventi che posso ricordare da qualche anno a sta parte. Indipendentemente da ciò, tornerei indietro e rifarei tutto in un baleno. I più sentiti ringraziamenti a Murray e Franklin per essere state delle persone così meravigliosi e accoglienti! n Gaetano Pesce in celebration of his dear friend’s visionary mind. The work an Italian “tapparella” (roller shade) which serves as a support for a hand-painted portrait of Moss bearing a diploma in place of his eye. Gretchell gathers all of us for a “Kodak moment” and we read the dedication on the back. It’s an emotional moment — the words of Gaetano are profound and honest. We should all be grateful to Murray for his ability to open our eyes and therefore also many obfuscated minds. He is the original pioneer in art-design and I finally had the opportunity to speak with him in person. My eyes were drawn to the beyond-black zigzag Rietveld chair placed ideally right beside the fireplace and I tell Moss how I once almost purchased the entire MOOOI burnt collection. I proceeded to make a fool of myself by saying how much this burnt Rietveld reminded me of MOOOI. Little did I know that I was standing face to face with the prototype that developed into that same collection. After a short laugh, Moss proceeded to explain how he had collaborated with Maarten Baas on his burnt collection. Moss shared one particularly fun anecdote about a 1930 Steinway baby grand piano burnt by Baas (later auctioned off in Los Angeles in 2007). “Obviously the piano factory initially didn’t want to have anything to do with assembling a piano destroyed by fire,” Moss explained, “but after all was said and done, nobody could believe that the sound wasn’t altered.” Steinway promotes its pianos as top-of-the-line in part due to the quality of their wooden structures. Baas’ piano plays just as well after it was burned to a crisp and reassembled! Gretchell showed us the favourite Pesce vessel in the kitchen and then we were quickly off to the Yale campus to take in the architecture and the beautiful surroundings. On the drive home, we unfortunately were involved in a fender-bender that left us without a car, riding the train back to New York City at 1:00am. It was the longest and most eventful day that I can remember to date. Regardless, I would go back and do it all over in a heartbeat. Deepest thanks to Murray and Franklin for being such wonderful and welcoming human beings! n 115

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