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Il Vitra Design Museum
Artroom
Basel. Extremely beautiful. A few kilometers north of Weil am Rhein, which is already German territory. A small, anonymous rural town was it not for the presence of one of the largest design museums in the world: the Vitra Design Museum, founded in 1989. Vitra is a Swiss company based in Basel founded in 1950 that produces furniture and furnishings. The architectural complex consists of three parts: a factory for constructing furniture with offices; a small museum for the furniture collection; a general plan for the site, which includes a new access road and the plan for the possible factory expansion. The Vitra D.M. is dedicated to the research and culture of design and architecture. The project is by the Californian architect Frank Gehry and the German colleague G. Pfeifer. Historians frame it in the deconstructivist style, an architecture without geometry, details, and structures that are the traditional references. Basilea. Bellissima. A pochi chilometri a nord Weil am Rhein, che è già territorio tedesco. Un piccolo paese rurale anonimo se non fosse per la presenza di uno dei più grandi musei di design del mondo: il Vitra Design Museum, fondato nel 1989. Vitra è un'azienda svizzera con sede a Basilea fondata nel 1950 che produce mobili e arredamenti. Il complesso architettonico si compone di tre parti: uno stabilimento per la costruzione di mobili con uffici; un piccolo museo per la collezione di mobili; un piano generale per il luogo che comprende una nuova strada di accesso e il piano per l'eventuale espansione della fabbrica. Il Vitra D.M. è dedicato alla ricerca e alla cultura del design e dell'architettura. Il progetto è dell'architetto californiano Frank Gehry e del collega tedesco G. Pfeifer. Gli storici lo inquadrano nello stile decostruttivista, ossia un'architettura senza geometrie, senza particolari e strutture che sono i riferimenti tradizionali.
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IL VITRA DESIGN MUSEUM
by Maurizio Signorini - www.signoriniarchitetto.com
Architetture fantastiche dove ordine e disordine convivono, materiali che si torcono, spazi che si compenetrano, Geometrie instabili, con forme scomposte e disarticolate, parti asimmetriche, tagli, assenza di canoni estetici tradizionali: è il caos il nuovo soggetto ordinatore? Come se dei volumi regolari esplodessero e si disperdessero. Si può sempre intravedere il fabbricato originale ma il rivestimento stravolge la quieta geometria. L'architettura viene così “ decostruita”, sembra incoerente ma rivela invece un diverso fascino. Paul Heyer, storico dell'architettura descrive così il museo: un continuo turbinio di forme bianche sull'esterno, apparentemente senza relazione con l'altro, con i suoi interni un'interazione dinamicamente potente, a sua volta direttamente espressiva delle convulazioni esterne. Come una totalità si risolve in un coerente insieme tracciato. Nelle opere di Gehry non architetture ma sculture. È il gesto artistico che prevale. n Fantastic architectures where order and disorder coexist, materials that twist, spaces that interpenetrate, Unstable geometries, with broken and disjointed shapes, asymmetrical parts, cuts, and absence of traditional aesthetic canons: is chaos the new ordering subject? As if regular volumes explode and disperse. You can always see the original building, but the cladding distorts the quiet geometry. The architecture is thus "deconstructed"; it seems inconsistent but reveals a different charm. Paul Heyer, an architectural historian, describes the museum as follows: a continuous whirlwind of white forms on the outside, apparently unrelated to the other, with its interiors a dynamically powerful interaction, in turn directly expressive of the external convolutions. As a totality, it resolves itself into a coherent set outlined. In Gehry's works, not architecture but sculptures. It is the artistic gesture that prevails. n 115