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Il genio invisibile
Artroom
IL GENIO INVISIBILE
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by Arch. Cristina Benedettini edit by Giovanna Repossi
Nella professione di architetto d’interni servono molti contributi per un risultato apprezzabile e duraturo. Gli ambienti sono il ritratto del committente, del suo profilo socioculturale e dei suoi sogni, di un’epoca. Per l’ideazione del progetto, la competenza e l’intuito del professionista sono fondamentali, ma a fare la differenza è l’accesso a risorse e manodopera di eccellenza. In Toscana, c’è un mondo di maestri artigiani in grado di soddisfare le richieste della clientela più esigente. Un jolly che ha fatto del made in Italy un brand internazionale, il genio invisibile che fa da cornice al ritratto visibile. La parte più preziosa del quadro è la cornice. Un detto che prendo sul serio per raccontare un antico mestiere fiorentino non abbastanza conosciuto: maestri corniciai che hanno servito la corte dei Granduchi medicei ai tempi che furono. La loro eredità, oggi, è raccolta da giovani di talento, spesso nipoti e figli d’arte. A Firenze, Tommaso Maselli ha poco più di vent’anni, studi artistici, passione e rispetto per l’attività fondata dal nonno Gabriele nel 1955 a cui il padre Paolo lo avvicina da bambino, portandolo “a bottega”. Studente all’Opificio, prosegue l’attività di famiglia senza smettere di formarsi perché – dice – l’innovazione ha bisogno di competenze. È lui che racconta che certe opere d’arte hanno dato problemi di conservazione, poiché gli artisti erano concentrati più sul desiderio di rompere con la tradizione che sull’acquisizione di know-how. E svela che l’arte della cornice richiede competenze multiple: scultura, intaglio, incisione, doratura, finitura, restauro. Nel 2015, in occasione della visita a Firenze di Papa Francesco, i Maselli realizzano la base in legno di noce toscano per il Crocifisso trecentesco attribuito ad Andrea di Cione detto l’Orcagna, su disegno di Tommaso, all’epoca ragazzino imberbe baciato dal genio invisibile. n In the interior architect profession, many contributions are needed for an appreciable and lasting result. The rooms are the portrait of the client, of his socio-cultural profile and his dreams, of an era. For the conception of the project, the competence and intuition of the professional are essential, but what makes the difference is access to excellent resources and manpower. In Tuscany, there is a world of master craftsmen able to satisfy the requests of the most demanding customers. A wild card that has made made in Italy an international brand, the invisible genius that frames the visible portrait. The most precious part of the picture is the frame. A saying that I take seriously to tell about an ancient Florentine profession that is not sufficiently known: master framers who served the court of the Medici Grand Dukes in the old days. Their legacy, today, is collected by talented young people, often grandchildren and children of art. In Florence, Tommaso Maselli has just over twenty years, artistic studies, passion and respect for the business founded by his grandfather Gabriele in 1955 to which his father Paolo approaches him as a child, taking him "to the shop". A student at the Opificio, he continues the family business without stopping training because - he says - innovation needs skills. It is he who says that certain works of art have given conservation problems, since the artists were focused more on the desire to break with tradition than on the acquisition of know-how. And it reveals that the art of the frame requires multiple skills: sculpture, carving, engraving, gilding, finishing, restoration. In 2015, on the occasion of Pope Francis' visit to Florence, the Masellis made the base in Tuscan walnut wood for the fourteenth-century Crucifix attributed to Andrea di Cione known as l'Orcagna, based on a design by Tommaso, at the time a beardless boy kissed by genius Invisible. n 113