mAXImagazine n. 01 - 2016

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n.01 10 febbraio 17 febbraio

2016

stagione 2016 si riaccendo i RIflettori sull’enduro italiano

prima tappa a lignano sabbiadoro


Sommario n.01 Rubrica

matteo bresolin

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10-17 febbraio

2016

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campionato italiano assoluti d’italia prima tappa a lignano sabbiadoro

di

DAKAR 2017 ? SĂŹ, ma dove...

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Fabio Mossini

sotto la

lente

di Elisabetta Caracciolo

giubileo dei motociclisti tutte le informazioni



Foto: Gimbattista Scribano

Rubrica

matteo bresolin Ciao a tutti ragazzi, appassionati di motori e competizioni! È la prima volta che scrivo qui su mAXImagazine ..... Che dire! Dopo aver chiuso con dei risultati soddisfacenti anche se un po’ altalenanti il 2015, il 2016 si prospetta pieno di cambiamenti e novità. Ringrazio molto Ktm Italia e il Team Italia FMI che mi hanno seguito e fatto crescere fino ad oggi, ed il team GP MOTORSPORT, che ha sempre soddisfatto le mie esigenze . Dopo il mio ottimo finale di stagione, stato contattato da Jarno Boano per correre nel Mondiale Junior e Assoluti d’Italia con la Beta 300 e con molta felicitò ho accettato la sua proposta.

Foto: Gimbattista Scribano

Mi sono trovato subito a mio agio con Jarno, ed il clima all’interno del team con i compagni Deny Philippaerts, Luis Correia e Joni Kovalainen, i meccanici Tino e Marco, mi piace molto! La novità tecnica sostanziale è che sono passato da guidare un Ktm 250 4t ad un Beta 300 2t ! Una moto che mi piace molto e con cui sono sicuro di poter far bene. La sfida più grande sarà ripetermi e segnare ancora dei migliori tempi nella classifica assoluta degli Assoluti d’Italia!


Foto: Gimbattista Scribano

Oramai siamo agli sgoccioli, mancano ormai pochi giorni alla prima gara della stagione. Per affrontarla al meglio, mi sono allenato due settimane in Sicilia con Deny (Philippaerts ndr) e Joni (Kovalainen ndr) e mi sento pronto! Ho voglia di cominciare! La prima tappa di campionato sarà a Lignano Sabbiadoro; una gara piuttosto crossistica, indirizzata per attirare pubblico, con una prova spettacolo al sabato sera sulla spiaggia illuminata davvero emozionante! Correrò nella classe Junior dove gli avversari più temibili saranno Giacomo Redondi e Davide Soreca. Partirò fin da subito staccando per cercare di portarmi a casa più punti possibili per il campionato! Vi aspetto a Lignano! @matteobresolin

Data di nascita: 26/01/1994 Nazionalità: Italiana Numero Gara: 79 Ranking: 29,45 Moto: Beta 300 2t Team: Beta Boano Motoclub: Granozzo con Monticello




campionato ita

assoluti d’ital assoluti d’italia/coppa italia 13-14 febbraio - lignano sabbiadoro

stagione 2016: si riaccendo i riflettori sull’enduro italiano

prima tappa a lignano sabbiadoro

E’ ancora forte l’adrenalina che ha coinvolto tutti gli appassionati dell’Enduro tricolore lo scorso anno, quando a Lignano Sabbiadoro si riaccendevano, dopo diversi anni, i riflettori dell’offroad. Si ritornava nella location della leggendario “12 ore di Lignano” che ha visto sfidarsi grandi campioni del nostro amato sport, ma questa volta sotto una luce diversa. Era il 21-22 febbraio 2015 e il Campionato Italiano Enduro Maxxis si apprestava a tagliare il nastro di una nuova stagione, ma con una nuova tipologia di gara. Formula nuova e vincente per il tricolore che ha visto prendere via, per la prima volta, una prova senza trasferimento, basata sulle sole prove speciali alle quali veniva sommata una prova spettacolo in notturna il sabato sera che ha richiamato a sé un folto numero di pubblico. Oltre 3.000 le persone presenti per assistere allo show dei campioni offroad, che non hanno certamente disatteso le aspettative. Forte del successo del duemilaquindici, il Comitato Enduro, la FMI, il promoter e, non certamente per ultimo, il Motoclub Sabbiadoro hanno deciso di riprovarci anche per questo duemilasedici, organizzando la prova inaugurale sempre nella splendida spiaggia della città friulana.


aliano enduro

lia/coppa italia

Cambia leggermente la formula del weekend rispetto al 2015; l’apertura ufficiale del paddock è fissato per giovedì 11 febbraio, mentre le O.P. si svolgeranno venerdì dalle ore 13.00 alle ore 16.30 (17.00 per le tecniche).

La gara scatterà ufficialmente alle ore 10.00 di sabato 13 febbraio: due le prove speciali che gli oltre 150 iscritti dovranno affrontare e che saranno percorse per quattro giri. Oltre la spettacolare prova sulla sabbia, sviluppata su 8 km lungo la spiaggia di Lignano Sabbiadoro, si andrà ad affrontare la prova del Luna Park, dove saranno posizionati alcuni ostacoli enduristici come pietraia e tronchi.


Terminati i quattro passaggi, moto in parco chiuso prima di riaccendere i motori alle ore 19.00, per la fase notturna della gara. Manche di cross animeranno la serata per uno spettacolo unico e mozzafiato che si ripeterà anche nella giornata di domenica; la novità 2016 infatti prevede una seconda prova “Enduro Country” la domenica pomeriggio a partire dalle ore 13.00, che sarà anticipata dalla prova classica con inizio alle ore 8.30 e sviluppata, per questa seconda giornata, su tre giri. Alla regia il Motoclub Sabbiadoro di Silvio Plozzer, supportato dai Motoclub Carnico, Trieste, Pedemontano, Carso, Tagliamento, Polcenigo, Gemona, l’associazione I Moctus di Ovaro oltre a numerosi appassionati coordinati da Ferruccio Degano.



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Nel weekend del 13-14 febbraio vedremo dunque nuovamente animarsi le vie di Lignano con i migliori piloti del palcoscenico mondiale; numerosi infatti gli atleti di livello internazionale che parteciperanno, non solo alla tappa inaugurale della stagione, ma a tutto il Campionato Italiano Enduro Maxxis 2016 tra cui i campioni iridati Eero Remes, da anni presente al tricolore, e la new entry Jamie Mccanney, vincitore della Junior all’Enduro World Championship 2015. Mccanney vestirà i colori del Team Miglio, che schiererà anche al via Mikael Persson, campione della Youth Cup 125 2t 2015. Tra gli stranieri vedremo anche gli ex crossisti Nathan Watson, supportato dal Team Farioli, e Pascal Rauchenecker, del Rockstar Energy Husqvarna Factory Team; non mancheranno i consolidati Johnny Aubert, in sella alla Beta 300 2t, e Matthew Phillips, ritornato sotto l’ala di Fabrizio Azzalin dopo il titolo mondiale conquistato nel 2013, questa volta però in sella a una Sherco 450 4t.

Davide Guarneri - foto Instagram Guarneri

Nathan Watson

Alex Salvini - Foto Dario Agrati

Tra gli italiani attesa per Alex Salvini che a Lignano farà il suo debutto ufficiale in sella alla Beta: un binomio tricolore che sta già facendo sognare in molti. Un altro debutto sarà quello di Davide Guarneri (Honda Redmoto), passato dal Mondiale Motocross all’Enduro a tempo pieno. I rumors che parlavano di un passaggio del “Pota” alle due ruote artigliate con faro c’erano fin dal suo esordio alla Sei Giorni dello scorso settembre, ma l’ufficialità del passaggio è arrivata solamente a novembre; sarà davvero interessante vedere Guarneri alle prese con mulattiere e prove in linea, anche se in questa prima prova della stagione lo stile crossistico della gara lo renderà uno dei grandi protagonisti del weekend. Sotto la tenda Honda Redmoto vedremo inoltre Davide Soreca e Giacomo Redondi, oltre al confermato Alessandro Battig, pronto a difendere il titolo italiano della E1, classe che non vedrà al via Oscar Balletti, operato dopo la frattura a tibia e perone della scorsa settimana. In bocca al lupo Oscar, ti aspettiamo!


Nicolò Mori

Contro Battig, ci sarà, come nel 2015, Simone Albergoni che però dovrà fare i conti con tre costole fratturate durante un allenamento in Sardegna. Nonostante l’infortunio infatti, Albergoni sarà al via della prima prova 2016. Tra i protagonisti Jonathan Manzi (BBM Husqvarna Motorcycles), Rudy Moroni, ritornato in KTM, Gianluca Martini (KL Kawasaki Lunigiana Enduro) e Nicolò Mori (KL Kawasaki Lunigiana Enduro), che passa in E1 dopo diversi anni in E2. E2 che sarà sicuramente dominata dalla sfida Salvini-Guarneri, al quale si aggiungono Deny Philippaerts e Manuel Monni, che abbandonano la E3 per approdare in questa nuova categoria in sella rispettivamente a una Beta 400 4t e una TM 300 4t. Occhio di riservata anche per Jacopo Cerutti, grande protagonista della Dakar 2016 dove ha ottenuto una brillante dodicesima posizione, risultando il miglior italiano in classifica.

Manuel Monni


Nella E3 sfida tra le Fiamme Oro: al via Thomas Oldrati e Maurizio Micheluz, entrambi su Husqvarna 300 2t e 500 4t, ai quali si aggiungono i due portacolori Gas Gas Luca Marcotulli, tricolore Senior, e Andreas Pfeifer, vincitore della Coppa Italia Senior 2015. Mirko Spandre

Maurizio Micheluz

Jacopo Cerutti - Foto AP Photosport

Patrick Grigis

Molti anche i giovani al via: nella Junior, come abbiamo citato prima, ci saranno i due alfieri Honda Davide Soreca e Giacomo Redondi, i quali non dovranno rilassarsi troppo dagli avversari, tra cui Matteo Bresolin, in forze al Team Beta Boano, Michele Marchelli (Honda) e la rivelazione 2015, Matteo Rossi. La Youth sarà popolata da giovanissimi esordienti come Claudio Spanu, Andrea Verona, Matteo Menchelli, che però dovranno ben vedersela con il detentore del titolo, Mirko Spandre in sella alla KTM 125 2T.

Rudy Moroni


Sull’onda del successo delle prime due edizioni, anche per il 2016 torna il Trofeo X-Cup associato quest’anno ai marchi Maxxis e Honda Redmoto. Il Trofeo X-CUP Maxxis – Honda Redmoto eleggerà il miglior pilota Xtreme agli Assoluti d’Italia; ad ogni gara verrà stilata una speciale classifica estrapolando i tempi della sola prova estrema degli Assoluti d’Italia e Coppa Italia. Ai primi 15 classificati di ogni prova verrà assegnato un punteggio, pari a quello del Campionato Italiano; a fine anno il pilota con il punteggio più alto verrà eletto Campione X-CUP!

Il duemilasedici vedrà al via anche il Trofeo Fiat Professional Six Days, che si svolgerà all’interno dei Campionati Italiani Enduro Coppa Italia, Under, Senior e Major, con una prova finale di “Super Campione” che si svolgerà al di fuori delle prove di Campionato e raggrupperà tutti i piloti dei quattro tricolori in una sfida, il “sesto giorno”. Per iscriversi al Trofeo, gratuitamente, basta compilare il modulo presente sul sito http:// www.italianoenduro.com/trofeo-fiat-professional-six-days/ o presso il gazebo Fiat Professional, all’interno del Paddock gara.



di

Fabio Mossini

Hola amici di mAXIagazine…BENTORNATI!!! Inizia una nuovo ciclo, nuovo anno, nuova stagione, e il mio terzo anno in Cile. Già perchè il 2016 sarà ancora in terra sudamericana, legato alla marca Honda. E sono contento di poter stare ancora in contatto con tutti voi, anche attraverso questa rubrica. Cosa ho fatto in questi ultimi mesi? Bhe, la stagione passata si è conclusa con il mio titolo nel campionato nazionale, e dopo un pò di riposo, con l’arrivo dell’estate ho ripreso i miei allenamenti sulla sabbia in vista del cross-country. Però alla seconda gara, è arrivato il mio stop, a causa di un piccolo infortunio alla spalla e alla caviglia che mi hanno tenuto fermo tre settimane. Allora come d’obbligo in estate, mi sono concesso un periodo di vacanza, per staccare un attimo. Niente tocca e fuga in Italia, per cause logistiche e di tempo, così abbiamo scelto di rimanere qui, e conoscere un’altra parte del Cile che ne io ne Valentina non avevamo mai visto, uno dei meravigliosi laghi del sud nella terra dei vulcani. Zero contaminazione, e contatto totale con la natura, chiaramente il mio occhio da endurista, ha anche captato una conformazione del territorio


ideale per andare in moto, quasi uguale ai nostri boschi del nord, che tanto mi mancano, ma adesso, so dove andare in caso di malinconia estrema. A parte la vacanza relax, abbiamo anche cercato un pò di origini italiane, e per questo un giorno ci siamo ritrovati a passare da un piccolo “pueblo” chiamato Capitan Pastene, fondato nel 1904, da una colonia composta da diverse famiglie di Modena, emigrate in sud America in cerca di una vita migliore. Qui abbiamo potuto degustare alcuni sapori tipici emiliani. Infatti la discendenza italiana, segue con passione e tradizione, nella produzione di prosciutto, coppa, salame, anche culatello…che non è come quello di Zibello, ma niente male per essere non autoctono!

Dopo questa parentesi culinaria, il nostro viaggio ha ripreso il cammino verso la capitale, per poter riprendere la routine, e preparare la prossima gara che sarà questo fine settimana. Devo dire che come alcuni miei colleghi, vedi Balletti e Albergoni, grandi amici ai quali mando un grande augurio per una pronto recupero, la mia preparazione per la stagione non è stata al 100%, ma come sappiamo è parte del gioco. Per questo adesso a concentrarsi sulla prossima gara sabbiosa, in vista della prima del campionato nazionale di enduro, che sarà la prima domenica di Marzo. Questa nuova stagione mi vedrà schierato nella categoria della piccola E1, con la nuova CRF 250 R. Vi dico che ho proprio voglia dopo tanti anni di 450, di tornare con una moto di piccola cilindrata. Prima di salutarvi, volevo augurare un grande in bocca al lupo a tutti per la prima di Assoluti a tutti! Che sia una stagione “exitosa”!! Alla prossima, Moss #83



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sotto la

lente

di Elisabetta Caracciolo

DAKAR 2017 ? Sì, ma dove... Il percorso della prossima edizione metterà la società organizzatrice davanti ad una serie di interrogativi non semplici. I piloti sono stufi e hanno voglia di cambiare destinazione e tracciato.

Parlare di Dakar 2016 oggi, a quasi un mese di distanza dalla sua conclusione non avrebbe molto senso perchè è stato davvero già detto tutto ed anche di più, in termini di classifica, di percorso, di vittorie e di ritiri. Non si è parlato molto invece, della prossima Dakar, quella del 2017, che verrà probabilmente svelata a grandi linee a fine marzo come ormai ASO ci ha abituati a fare negli ultimi anni. L’interrogativo sulla location però, è veramente enorme perchè ci sono tanti, forse troppi, aspetti da prendere in considerazione e bisogna vedere se ASO avrà voglia, e intenzione, di farlo. Come ormai tutti sanno la Dakar 2016 si è svolta su un percorso che prevedeva la sola Argentina e la sola Bolivia: 11 giorni in Argentina e due in Bolivia. Il tutto perchè il Cile per primo e il Perù per secondo hanno rinunciato per il 2016 a fare parte del percorso della Dakar per indiscutibili problemi economici che hanno spinto i due Paesi a non investire tanti milioni di dollari – 4 la richiesta di ASO – in questo evento sportivo. Il percorso, ed anche questo lo sanno ormai tutti, è stato davvero brutto, privo di interesse sportivo, e soprattutto molto più adatto ad un rally su terra che non ad una Dakar, che dovrebbe essere, o forse è il caso di dire, era, la gara più complicata, dura, difficile del pianeta. La navigazione praticamente non c’è stata, la fatica vera e propria solo in parte e le speciali lunghe sono state sostituite da lunghi trasferimenti con un percorso totale di circa 8700 chilometri di cui oltre 4500 di soli trasferimenti!

Toby Price, vincitore Dakar 2015

Gli iscritti al via erano solo 347 quest’anno e non vi devono sembrare tanti, perchè rispetto al passato sono davvero pochi. Vogliamo tentare un confronto? Cominciamo dal 2014, con 431 equipaggi al via, proseguiamo con i 448 del 2013, quando la gara partiva dal Perù, i 443 del 2012 quando la Dakar si concludeva in Perù, i 540 del 2009, primo anno in Sud America. Inutile parlare di Africa, e dei 603 per esempio del 1988 – sì, avete letto bene, 603 – oppure dei 511 dell’ultima Dakar sul suolo africano nel 2007. I numeri sono calati non per effetto della crisi, o almeno non solo per quella, tanto è vero che c’è una lista di attesa bella lunga prima del via della Dakar, soprattutto per quello che ri-



guarda moto e quad. Sono calati piuttosto per due ragioni. Perchè ASO ne prende di meno per gestire meglio la logistica, ma sono calati anche – soprattutto i camion – perchè il percorso non piace più a nessuno, e se ASO non lo capirà e proseguirà con queste speciali piatte, veloci e tutte dritte in Argentina, sempre meno piloti si presenteranno al via. Già quest’anno in molti avevano detto no, preferendo altre gare – per esempio l’Africa Eco Race che non decolla per altri motivi – o semplicemente scegliendo di stare a casa. Perchè il deserto e la sabbia fanno parte, nell’immaginario collettivo e non solo, della Dakar e del suo percorso. Quest’anno non c’è stato né l’uno né l’altra, e l’unica tappa che poteva far classifica è stata tagliata perchè faceva troppo caldo, con una solenne arrabbiatura da parte di tutti quei piloti professionisti che si erano preparati proprio per questo genere di tappe.

Dakar 2014 Dakar 2007

Restando in termini numerici forse, l’errore è di puntare un po’ troppo sulle nuove leve e l’arrivo di Marc Coma alla direzione sportiva di questa gara potrebbe forse, e speriamo, cambiare le cose. Stimarsi perchè ci sono tanti debuttanti alla Dakar – quest’anno 70 su 347 il che significa circa il 20 % - da una parte è un bene, dall’altra è un male. E richiedere a queste persone un buon curriculum non sempre basta. Aver fatto una gara in Africa, oppure essere partito – e già perchè molte volte il pilota è partito ma non è neanche arrivato in fondo – non è certo un requisito alla base della selezione. La Dakar, come ripeto spesso, è un punto di arrivo, non di partenza. Chi ha corso qualche gara di fuoristrada, sa navigare, ma non ha mai fatto un vero rally, uno serio, in un altro continente, non può andare a fare la Dakar. Stare 12 ore ed anche in più in sella non è cosa da tutti. Dormire tre/quattro ore per notte, per 15 giorni, magari nel sacco a pelo, in tenda, in mezzo ad un bivacco rischiarato a giorno dalle fotoelettriche e con tutti i rumori possibili immaginabili non è semplice. Svegliarsi tutte le mattine alle 4 per partire un’ora dopo, al buio, per

Despres in sella alla Yamaha nella Dakar 2014 Foto: Marcelo Maragni-Red Bull Content Pool


Dakar 92 - Foto pbase

trasferimenti di 400 chilometri e più, alla media imposta di 110 km/h, a volte di 90 km/h, non è facile. Passare dai -2° ai +45° nello stesso giorno sempre in sella alla propria moto, non è un gioco da ragazzi. La Dakar è una gara mentale, che si vince prima di tutto con la testa, e poi con il fisico. Il percorso dunque, è importante, eccome se lo è. Un’altra Dakar come quella del 2016 – sempre ammesso che il nuovo governo argentino sia ancora interessato – non piacerà a nessuno e si rischia davvero si scendere sotto i 300 concorrenti se si ripercorreranno queste stesse piste ! Spostarsi però non è semplice. Il Cile, si dice, vorrebbe rientrare, ma non al prezzo di 4 milioni di dollari: ne darebbe la metà, ma ASO è disposta a dimezzare le sue richieste? Il Paraguay aspetta da anni – visto che organizza il Desafio Guarany che fa parte delle Dakar Series – di entrare di diritto nel percorso della Dakar, ma gennaio è la stagione delle piogge per il Paese a nord dell’Argentina – Uruguay compreso - e tracciare un percorso lassù non è semplice. Ci sono Ecuador e Columbia che sono interessati e lo hanno sempre detto, ma se si vuole restare comunque con partenza o arrivo in Argentina non c’è modo di andarci perchè bisogna comunque attraversare il Perù e il Cile o la Bolivia, che è l’unica al momento ad aver confermato la sua presenza, o almeno la sua disponibilità, per il 2017. Qualcuno aveva parlato di Centro America, con partenza dalla California, passaggio in Arizona ed arrivo in Mexico, ma gli americani stessi dicono che è una previsione un po’ “spinta”. La porta che sembra sempre più spalancata invece, è quella del Sud Africa, ma in questo caso, a mio modesto parere, si pensa almeno al 2018-2019.

Dakar 92 - Foto Mitsubishi

La partenza, anche per la ovvia necessità di un porto di sbarco per i mezzi partecipanti, avverrebbe proprio dalla Repubblica Sud Africana e un ipotetico anello potrebbe venire tracciato coinvolgendo anche i Paesi del Botswana e dello Zimbawbe. In Sud Africa la Dakar ci era già andata nel 1992, con la Parigi-Città del Capo, ma in quell’epoca si attraversò tutta l’Africa tenendosi sulla costa ovest, passando da Angola e Namibia, fino ad arrivare in Sud Africa, appunto. I tempi sono cambiati, ma il sogno di ritornare in Africa, soprattutto nella zona a sud, è sempre stato una delle ambizioni di Roger Kalmanovitz – ancora presente sull’attuale Dakar, ambasciatore della gara con la famiglia Sabine, e rappresentante presso tutti i Governi e con le autorità dei Paesi ospitanti. Un sogno di tanti in realtà, che potrebbe non essere più così lontano visto che a Rosario, all’arrivo della Dakar 2016, sono state viste diverse autorità di quei Paesi a colloquio con Etienne Lavigne, direttore generale della Dakar.


giubileo dei motociclisti tutte le informazioni

Con l’approssimarsi dell’Udienza Giubilare del prossimo 20 febbraio p.v. si informano tutti coloro che hanno provveduto ad inviare il modulo di prenotazione che la Prefettura Pontificia ci ha inviato in data odierna le seguenti comunicazioni: Conferma che la sede di svolgimento dell’Udienza Giubilare sarà in Piazza San Pietro (e non nell’aula Paolo VI come precedentemente comunicatoci), unitamente ad altre organizzazioni di volontariato; L’orario di inizio dell’udienza è stato anticipato alle ore 10:00 L’accesso a P.zza San Pietro è previsto dalle ore 7.00 sino alle ore 9.30 Sono previsti posti a sedere a libero accesso per tutti i partecipanti in possesso di biglietti, ma non sono previsti spazi o settori dedicati; Successivamente all’orario sopra indicato non sarà garantito l’accesso alle sedute ma si potrà assistere all’Udienza dai lati della piazza. Si ricorda che l’accesso all’Udienza può avvenire esclusivamente se in possesso dei biglietti Per coloro che arriveranno al venerdì, i Referenti dell’Evento, già indicati alla Segreteria Organizzativa potranno ritirare le buste presso la sala 2 del Palazzo delle Federazioni Sportive sito in viale Tiziano 70 a Roma dalle ore 10.00 sino alle ore 21.30. Nella giornata di sabato sarà predisposto un punto ritiro, operativo fin dalle ore 6.00, in prossimità di piazza San Pietro, di cui forniremo successivi dettagli, non appena avremo ottenuto le necessarie autorizzazioni.


Non è solo ciò che provi nel momento in cui sei al massimo della forma, la cosa veramente importante è la passione che ti ha spinto a mangiare polvere per anni per vivere questi momenti



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