Maximagazine n.10 - 2015

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n.10 22 aprile 29 aprile

2015

campionato italiano major esordio positivo a castel di tora

cile 2015 il mondiale parte in quarta!

unde23/senior l’enduro italiano arriva in puglia


22 aprile 29 aprile

Sommario n.10 2015

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Rubrica

rudy moroni

voce al tassello

di @francesconadile

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campionato italiano major esordio positivo per il tricolore major

campionato mondiale enduro cile 2015: il mondiale parte in quarta!

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Mondiale Enduro in Cile Prestazione positiva del Team Italia con Bresolin

8 18


22 aprile 29 aprile

Sommario n.10 2015 campionato italiano unde23/senior l’enduro italiano arriva in puglia per il secondo appuntamento 2015

Il Motoclub Leaquile di Pietramontecorvino Il paese di Pietramontecorvino

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34

38-40

Riparte il campionato italiano FMI Cross 2015

Dakar 2016 Perù-Bolivia – Argentina

48

sotto la

lente

di Elisabetta Caracciolo

cavi di acciaio contro i motociclisti: la fmi coinvolge il corpo forestale dello stato

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la fmi respinge l’ennesimo attacco demagogico del cai

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la rubrica

Foto Ortega Suazo

rudy moroni


Ciao ragazzi, Permettetemi di dire “di male in peggio”… Sono rientrato dalla prima trasferta mondiale che si è corsa in Cile, a Talca, il 18 e 19 aprile e il mio umore è basso, o forse, bassissimo… I giorni antecedenti la gara ho visionato a piedi le prove speciali, fin dall’inizio sapevo non erano a me congeniali, ma non credevo di essere così lontano, come dimostrato successivamente, rispetto ai miei avversari della classe E1… Il sabato il mio osso duro è stata l’Extreme Test; la domenica, invece, il terreno viscido è stato il mio primo avversario, considerata l’abbondante pioggia che si è abbattuta a Talca nella notte.

Voglio tornare dalla doppia trasferta iberica con il sorriso, non pretendo il podio ovviamente, ma io e la mia super SHERCO vogliamo entrare nella top five. Ci credete?! Mi supportate?! Ora il mio programma prevede hard training di qui al 4 maggio, data in cui volerò a Jerez de la Frontera, in Spagna, per la seconda delle sette tappe mondiali a calendario. E’ come se il mio mondiale partisse da lì, tutto quel che è successo in Cile, resta in Cile, un po’ come “tutto quel che succede a Las Vegas, resta a Las Vegas!”. RESET. Alla prossima, spero con notizie migliori!

Premetto che è stata una gara pressoché anomala, in Cile presumo non piovesse da mesi, le prove speciali sono state disegnate “a mo’ di Sudamerica”, strette, ma strette strette, insomma… ho deciso di archiviare quei due noni posti ottenuti in gara perché sono dell’idea che “con i se e con i ma ci sono pieni i cimiteri”, quindi ora bisogna lavorare per non ripetersi in Spagna e Portogallo!

@bomber90

Foto Heneiquez

NCS: NON CI SIAMO!


voce al tassello Ciao ragazzi!

di @francesconadile

La stagione 2015 è entrata a pieno nel periodo hot, questo vuol dire che nel weekend appena trascorso si sono svolti: MOTOGP, MONDIALE CROSS, MONDIALE ENDURO. Nella GP Rossi ha fatto cose “valentiniane” e a tutti noi rimane impresso il sorpasso su Marquez, nel mondiale motocross ad Arco di Trento Cairoli otteneva un secondo posto a pari punti con Nagl, ma noi ricordiamo la “bomba” di Villopoto nel testa a testa con Desalle, poi arriva l’attesissimo mondiale Enduro che parte dal Cile e vede i nostri in alto, cosi in alto come Alessandro Battig che vince nella Junior il day 2! Mentre tutto ciò andava in scena, io mi trovavo però a casa e con casa non intendo mura domestiche, ma intendo nella mia cittadina ovvero Cassano Magnago e non a caso perché era tempo della sedicesima edizione del Green Pistons, prima manifestazione che ho avuto l’opportunità di commentare 8 anni orsono e prima manifestazione che ha portato l’enduro vero nelle nostre terre ad opera di alcuni folli appassionati tra cui uno su tutti: Mario Giani, una persona che rimane impressa per l’energia che trasmette e per la determinazione che lo contraddistingue, che poi ha brillantemente trasmesso ha tutto il suo gruppo: GREEN PISTONS.


Una manifestazione che ci da la connotazione di quanto possa essere efficace portare il fuoristrada davanti agli occhi del pubblico, gratuitamente ed in una location affacciata su una delle vie principali, quindi ha portata di tutti, il pubblico ancora una volta ha risposto positivamente e le migliaia di persone viste lungo le transenne dell’estrema mi hanno letteralmente emozionato e caricato. L’enduro in queste manifestazioni è l’elemento di aggregazione, ed è in questi contesti che si assapora al meglio l’ambiente enduristico. Emozioni anche per gli oltre 350 iscritti tra cui Alex Botturi e altri forti piloti della scena nazionale, tra cui anche il vincitore ovvero Andrea Di Luca, un pilota a noi vicino geograficamente e umanamente che, dopo un brutto infortunio, si toglie la soddisfazione di vincere in casa e annoverare il suo nome nell’albo d’oro insieme a Merriman, Ahola, Botturi e Salvini (giusto per citare qualche nome). Il bilancio del weekend è quindi molto positivo, spesso non serve avere un mondiale per attirare pubblico ed avvicinare chiunque ad una disciplina, il percorso di Cassano Magnago ha esaltato neofiti e non ed ha visto in scena anche i mini per una demo che ha lasciato tutti a bocca aperta soprattutto per i 50 monomarcia che come sempre regalano sorrisi e stupore per chi non ha mai visto i nostri piccoli. A condire questo week anche la ricerca di un sound particolare, che a mio avviso rappresenta il futuro dei nostri eventi, spesso anche la giusta base musicale messa in sottofondo sulla concentrazione del pilota prima del via svolge un ruolo determinante per trasmettere agli spettatori quella tensione che ogni pilota possiede quando deve battere avversari o solo il cronometro. E voi?? Avete la vostra base?? Lo scopriremo magari in pista insieme. Buona lettura!

Francesco Nadile a.k.a. Skippy


campionato ital

m

Castel Di Tora (RI), 19 aprile 2015

esordio positivo per il

tricolore major di Monica Mori Foto: ABMLAB

E’ partito ufficialmente il campionato Italiano Major 2015. Nella splendida Castel di Tora, in provincia di Rieti, si sono sfidati i campioni Over34, regalando le prime, entusiasmanti, sfide della stagione. Battaglie all’ultimo secondo e continui cambi ai vertici hanno movimentato la gara d’esordio del tricolore Major scattata domenica 19 aprile, alle ore 8.30. Due le prove speciali che hanno proclamato i primi verdetti dell’anno; un cross test e un panoramico enduro test disposto nei dintorni del Lago di Turano, hanno impegnato i 197 piloti al via per tre giri. Sei le prove speciali totali, affrontate sotto un caldo sole prima-


liano enduro

major verile, abilmente tracciate dagli uomini del Motoclub Valturano, all’esordio nella direzione di una gara a carattere nazionale. I ragazzi di Daniele Rossi, presidente del club laziale, hanno portato a casa una prova bella e divertente che ha raccolto i consensi dei partecipanti. Preziosa la collaborazione di Motoclub d’esperienza come il Mc I Mirmidoni e il Mc Terremoto, che hanno supportato l’eccellente lavoro del Valturano. Gara regolare, svolta tra gli incantati panorami di Castel di Tora, cornice perfetta per un grande evento come quello del Campionato Italiano Major. I piloti al via hanno potuto godere di una prova non troppo impegnativa ma comunque divertente, che ha aperto le danze a un tricolore che vedrà toccare alcune delle più belle località d’Italia. Il prossimo appuntamento è per il 10 maggio a Matelica (MC), mentre per il giro di boa gli alfieri Over34 raggiungeranno la patria dell’Enduro, la provincia di Bergamo, con Sarnico, che vedrà tingersi di verde, bianco e rosso il 7 giugno prossimo. Un mese più tardi la sfida per la conquista dei titoli nazionali si sposterà a Ceva, nel cuneese, mentre per la tappa conclusiva del campionato dovremmo attendere ottobre, quando a Mansuè (TV) andrà in scena l’atto finale di un tricolore che già della sua gara inaugurale ha riservato battaglie all’ultimo secondo.




Il weekend si è aperto come di consueto nella giornata di sabato con le operazioni preliminari; il briefing pre gara con il responsabile di percorso Mario Rinaldi ha proiettato tutti nel vivo della manifestazione. Un momento conviviale ha coinvolto tutto i partecipanti subito dopo il briefing con un piatto di pasta e un buon bicchieri di vino offerti dal Motoclub organizzatore in collaborazione con la Lega Navale, delegazione del Turano. Il miglior tempo assoluto di questo primo round è stato fatto registrare da Roberto Bazzurri, che si impone con 31 secondi di vantaggio su Federico Mancinelli. Sul gradino più basso del podio Daniele Tellini che riesce a strappare la terza posizione a Luca Uccellini per pochissimi centesimi proprio all’ultima speciale! Ricche di patos anche le lotte nelle varie categorie, tra colpi di scena e sorpassi in classifica dell’ultima curva.


La Master1 ha visto subito fuori dai giochi uno dei suoi principali protagonisti, Maurizio Casartelli (Honda), fermato da noie meccaniche dopo la prima speciale. Con Casartelli out, la prima parte di gara ha visto alternarsi al comando Matteo Guastini (KTM-TNT Corse) e Paolo Dalla Zuanna (KTM). Qualche errore di troppo nel secondo passaggio in linea ha allontanato Dalla Zuanna dai vertici della classifica, regalando a Guastini la prima, meritata, vittoria della stagione. Alle spalle del pilota toscano concludono nell’ordine Giorgio Alberti e Maurizio Lenzi (TNT Corse), rispettivamente alla guida di Honda 250 4t e KTM 125 2T.

Anche la Master2 non ha risparmiato colpi di scena. I pronostici sono stati rispettati e i due campioni italiani in carica Daniele Tellini (KTM TNT Corse) e Angelo Maggi (Honda Norelli BG) hanno dato subito grande spettacolo. Maggi parte bene e fa registrare il miglior tempo nella prima prova speciale; Tellini è a dieci secondi di distanza ma la gara è ancora lunga. Nelle prove successive il pilota toscano recupera sempre più secondi preziosi scalando la classifica provvisoria fino a raggiungere la seconda piazza alle spalle dello stesso Maggi a meno di due secondi di distacco. Davanti a loro l’ultimo Enduro Test da affrontare; al termine della linea il cronometro da ragione a Tellini che vince per 1”63 e aggancia così il primato del campionato. Il pilota della Scuderia Norelli BG termina con il secondo posto, mentre gradino più basso del podio viene occupato da Giovanni Gritti (KL Kawasaki Norelli BG), sempre più incisivo speciale dopo speciale.


La Master3 ha visto la corsa solitaria di Federico Mancinelli (KTM TNT CorseNorelli BG). Ad impensierire il rider umbro c’ha pensato, nelle prime fasi della gara, Glauco Ciarpaglini (Husqvarna), che però si è dovuto arrendere nel corso della giornata a Mancinelli che accumulava secondi importanti per la corsa alla vittoria finale. In questo primo appuntamento stagionale, Ciarpaglini si deve accontentare, si fa per dire, della seconda posizione. Più imponente il divario che separa il terzo classificato, Cristian Natta (Beta Mc Vittorio Alfieri), con oltre un minuto di ritardo dal primo classificato. Nella Expert1 sale sul gradino più alto del podio Pierluigi Surini (KL Kawasaki Mc Sebino) al termine di una gara segnata dall’intensa lotta con Marco Feltracco (Husaberg TNT Corse). I due sono stati sempre vicinissimi per tutta la giornata; dopo il secondo Enduro Test Feltracco prende il comando della generale provvisoria mettendo alle sue spalle lo stesso Surini di quattro secondi. Il pilota lombardo nella prova successiva, il Cross Test, risponde all’attacco di Feltracco recuperando subito il gap che lo aveva rilegato al secondo posto. Nell’ultima prova speciale Surini si è confermato il più veloce andando a vincere la gara con sei secondi su Feltracco. Terza piazza per Ubaldo Mastropietro (KTM), partito con il miglior tempo del primo fettucciato, perde il contatto con i primi nelle fasi successive della gara.


Come nel duemilaquattordici la Expert2 porta la firma di Roberto Bazzurri (Beta Team Graffignano). Il 48enne umbro sta dimostrando che il polso destro sa ancora dire la sua e rifila quasi due minuti di distacco al secondo classificato, il triestino Andrea Cabass (Honda), che con la manopola del gas non è certo alle prime esperienze. Partito subito all’attacco, il “Bazzu” fa segnare un gap sempre maggiore speciale dopo speciale. Conclude con il terzo posto di categoria la prima prova del campionato Renzo Ravagli (Beta) che beffa all’ultima speciali Massimiliano Luzi (Honda), fuori dal podio per cinque secondi.

Anche la Expert3 ha avuto un solo protagonista, Luca Uccellini (Husqvarna Team Graffignano). Primo alla prima speciale della giornata, Uccellini non ha più abbandonato la vetta del podio andando a vincere la gara d’esordio della stagione con un distacco di 1’16”17 da Riccardo Giannettoni (Beta). A completare il podio Guido Chiavelli (Husqvarna), che ha fatto sentire il fiato sul collo per tutta la gara a Giannettoni senza riuscire a dare la zampata conclusiva per aggiudicarsi la piazza d’onore.


Passando alla Veteran il colpo di scena della gara arriva proprio all’ultima speciale. Nelle cinque prove precedenti al comando della categoria riservata ai piloti nati dal 1966 al 1964, si sono alternati Sergio Calvi (Honda) e Enzo Michelis (Honda) che però hanno dovuto cedere la vetta del podio proprio sul rush finale di gara a Roberto Cesareni (Husqvarna MC Sebino), vincitore di tappa. Sergio Calvi scivola cosi al terzo posto, mentre la seconda posizione viene occupata da Fabrizio Hriaz (Honda), protagonista di una bella rimonta. Scivola nelle retrovie Enzo Michelis a causa di una caduta che gli ha fatto perdere secondi preziosi compromettendo cosi il podio di giornata.

La sfida per la vittoria finale della SuperVeteran ha visto contrapporsi per tutte e sei le prove speciali Renato Pegurri (Husqvarna) e Giancarlo Moscone (Yamaha). I due si sono alternati per tutta la giornata la vetta del podio con distacchi impercettibili; parte bene Moscone che vince il primo cross test. Gli avversari sono li a pochi secondi e cosi nella seconda speciale di giornata perde il primato passando il testimone a Pegurri. Nel secondo e terzo giro il copione si ripete fino all’ultima prova in linea dove in soli quattro secondi viene completato il podio di giornata. Il miglior tempo porta la firma di Renato Pegurri seguito da Lucio Chiavini (Beta Team Graffignano) e da Giancarlo Moscone che per pochissimi centesimi è costretto a cedere la piazza d’onore a Chiavini.


La classe UltraVeteran è sotto il segno di Bazzurri, ma questa volta stiamo parlando di Sergio (Honda). Agganciata la prima posizione fino dalla prima speciale di giornata, Bazzurri domina la categoria aggiudicandosi tutte le prove. Alle sue spalle conclude Remo Fattori (Husqvarna Norelli BG), mentre in terza posizione si piazza Giuliano Piccinini (Honda) che fa registrare il terzo miglior tempo superando proprio all’ultima speciale Francesco Berardi, fuori dal podio per soli due secondi. Nella classifica riservata ai Club vince il Ragni Racing grazie a Roberto Bazzurri, Luca Uccellini, Lucio Chiavini e Sergio Bazzurri. Completano il podio riservato alle squadre la Scuderia Norelli BG (Fattori, Maggi, Mancinelli, Mazzoleni) e il Motoclub Trieste (Chiavelli, Corrent, Cabass, Hriaz). Stesso punteggio tra i Team Indipendenti; al primo round stagionale sia il Team TNT Corse che il Team Graffignano conquistato 57 punti, risultato che ci fa giù pensare che quello 2015 sarà un campionato molto combattuto.


I L IA D N O M I N IO EMOZ di Matteo Solinghi

di Matteo Solinghi

Talca (Cile), 18/19 aprile 2015

cile 2015: il mondiale parte in quarta!

Lotte all’ultima speciale nelle combattutissime categorie dell’EWC, che ha preso il via lo scorso weekend a Talca. A Nambotin la E1 (ma non domina), a Meo la E2 (domina, eccome!), a Seistola la E3 e a Jamie McCanney la Junior davanti ai nostri Redondi e Battig, autori di un GP da urlo.

Foto: Enduro ABC


Ci sono gare che vengono ricordate per le difficilissime condizioni meteorologiche, altre per le impegnative speciali e i controlli orari tirati, altre ancora per il panorama mozzafiato del trasferimento. Poi ci sono le gare belle, quelle fatte bene, con i ritmi giusti e con il pubblico caloroso che si sbraccia a bordo speciale per incitare i piloti a dare il massimo. Ecco, il Gran Premio del Cile 2015 è una di queste gare. La stagione Mondiale apre i battenti a Talca, in Sud America. Il terreno è sabbioso, ci sono tre prove speciali, ma una attira l’attenzione di tutti: l’Extreme Test, un inferno da oltre 11 minuti per i più veloci che si snoda tra i pendii cileni, con salite e discese da capogiro. Penserete: “Grazie, è il Mondiale!”. E avete ragione, sì. È proprio lui, il tanto atteso e citato Mondiale che non ci ha fatto chiudere occhio nei giorni precedenti alla gara da tanto che eravamo con la testa già in speciale a prendere i tempi. I giorni della gara, come ben sapete, sono frenetici, tutti hanno fretta in tutto e il tempo passa talmente in fretta che neanche mi accorgo che sono già di ritorno dal Cile. Il bello delle gare sono le emozioni che si vivono al momento, ma anche i ricordi, tanti, tantissimi, che rimangono nella mente per anni e anni. E allora, cosa ci può essere di meglio che battere due righe per salvare per sempre quei ricordi? Foto: Enduro ABC

Foto: Enduro ABC

Foto: Enduro ABC


Foto: Enduro ABC

Pronti via: verifiche tecniche, fonometrica, test nell’area training ed eccoci al SuperTest del venerdì. Tronchi, sassi e un ponticello stretto stretto sotto il quale i piloti devono passare sono gli ostacoli che più esaltano i 4.000 spettatori giunti a Talca per assistere all’anteprima della prima giornata di Mondiale. Si va in ordine inverso, dando spazio per primi ai più giovani. Sorprende sin da subito Josep Garcia, lo spagnolo dell’Husqvarna che corre nella EY125. A dirla tutta la EY è piuttosto scarna dopo il passaggio dei vari Soreca, Elowson, Borjesson, Bresolin alla Junior, ma la situazione peggiora se pensiamo che, per svariati motivi, principalmente economici, tanti team europei hanno deciso di non schierare i piloti della 125.

È la volta della categoria Junior: Giacomo Redondi (Beta Factory) parte subito col piede giusto e ha la meglio su Jamie McCanney (Bel-Ray Husqvarna Factory) nel testa a testa, facendo registrare il miglior tempo della categoria. E poi via con E1, E2 ed E3. È proprio la categoria dove dominano le 300 2T a scapito delle 500 4T nella quale si registrano i tempi migliori, con Matthew Phillips (KTM Farioli) e Mathias Bellino (Bel-Ray Husqvarna) davanti a Matti Seistola (Sherco CH Racing) e tutti gli altri. Cala il Sole, tutti a dormire presto. La mattina l’aria che si respira nei paddock è di tensione, agitazione, trepidazione. Tutto si scioglie in un attimo quando inizia la prima PS. Analizziamo classe per classe, unendo i due giorni di gara.


e1: nambotin non è imbattibile Il Campione del Mondo in carica Christophe Nambotin (KTM Farioli) parte concentrato il sabato, ma gli avversari sono più tosti del previsto. Solo dopo il secondo giro il suo gap sugli inseguitori si fa consistente, con il connazionale Marc Bourgeois (Yamaha) incredibilmente 2° al suo rientro nel Mondiale (la competitività di Marc non ci è sconosciuta, si pensi solo allo scorso GP di Francia 2014 dove terminò sul gradino più basso del podio). Passato dal Team Beta Boano a quello ufficiale Husqvarna, dopo la conquista del titolo iridato Junior Daniel McCanney (il maggiore dei due fratelli) convince anche tra i grandi sulla piccola FE 250, con la quale dimostra una guida parecchio diversa da quella che aveva col 300one. Solamente 4° il vice-Campione del Mondo 2014 Eero Remes (TM Racing), mentre il migliore della pattuglia italiana è ancora una volta Simone Albergoni (Kawasaki KE Moto), 7°, mentre Rudy “Bomber” Moroni sfiora l’ottava piazza per soli 0,01 secondi… Sfiga pura. Foto: TM Racing

Foto: PolePositionCommunication

Il giorno seguente la pioggia rimescola le carte in gioco, giocando brutti scherzi nella mattinata a Nambotin, addirittura fuori dalla top5 a metà gara, ma PS dopo PS il francese rimonta fino alla seconda posizione. Questa volta Remes e la TM di Pesaro sono davvero inavvicinabili. McCanney conferma il terzo posto, Bourgeois scende dal podio, Albergoni sfiora la top5. In ascesa Gianluca Martini, pilota ufficiale Yamaha Miglio Racing Yamalube al quale è stato affidato il compito, insieme a Cristobal Guerrero, di far esordire la nuovissima WR250F 2015. Ecco, forse mi sarei aspettato qualcosa in più dallo spagnolo, ma il livello in E1 quest’anno è davvero alle stelle!


e2: meo super competitivo La sfida a quattro tra Antoine Meo, Pierre-Alexandre Renet, Alex Salvini e Johnny Aubert va all’alfiere KTM Farioli, in grado di approfittare degli errori del “cugino” dell’Husqvarna Factory quando questo era in testa alla corsa. Un infortunio ad un dito della mano rimediato in una caduta nel SuperTest impedisce ad Aubert (Beta Factory) di lottare per la vittoria, mentre Salvini (RedMoto Honda Zanardo) è tagliato fuori dalla battaglia per il gradino più alto del podio per i troppi errori in speciale. Le cose si replicano il giorno seguente, con Meo che amplifica il suo vantaggio a oltre 1 minuto sugli altri 3 e Salvini si gioca la seconda posizione con due cadute. Partito molto bene la domenica (4° in alcune speciali davanti a Renet), Nicolò Mori è il migliore dei nostri nonostante nel finale perde posizioni. Ottimo esordio comunque per lui in E2, che completa la top 10 davanti ad un Deny Philippaerts (Beta Boano) con 50 cc in meno rispetto allo scorso anno.

Foto: Honda Redmoto/Agrati

Foto: Beta Boano/Morello


Foto: Enduro ABC


Foto: Sherco/Agrati

e3: seistola is back! Certi miti tornano. Così come Valentino Rossi torna a vincere in MotoGP dopo il periodo buio in Ducati e un periodo continuamente dietro a Marquez, Pedrosa e Lorenzo, anche Matti Seistola torna a vincere (almeno un GP) nel Mondiale Enduro. Congratulazioni al Team tutto italiano di Fabrizio Azzalin, capace di stare ai vertici dell’EWC anche dopo il passaggio da Husqvarna a Sherco. Per il finlandese un secondo posto il sabato e la vittoria di giornata la domenica non possono altro che confermare la costanza e la velocità messe in mostra da Matti agli Assoluti d’Italia 2015. Note dolenti per KTM, con Matthew Phillips incapace di trovare il guizzo decisivo in momenti importanti della corsa e Ivan Cervantes in pessima forma (sofferente per una recente operazione alla spalla) addirittura 12°, praticamente ultimo dei partecipanti fissi della E3. Bella “sorpresa” si rivela invece Mathias Bellino con l’Husky 300 2T ufficiale, vincitore del sabato e 4° in rimonta la domenica dopo una partenza a rilento. Thomas Oldrati (Husqvarna BBM Italia) è il migliore azzurro in E3, a pari punti con Jeremy Tarroux (Sherco Factory), quest’ultimo 5°. Gara sottotono per Manuel Monni (TM Racing), insoddisfatto della trasferta cilena, con PS che non gli si addicevano. Primo podio iridato per l’ex crossista della MX1 Jonathan Barragan (Gas Gas Pons).

Foto: Husqvarna

Foto: Enduro ABC

Foto: TM Racing


ej: emozioni tricolori Foto: Honda Redmoot/Agrati

È la categoria dedicata ai giovani talenti dell’Enduro, è la categoria di Giacomo Redondi e della sua Beta 300 2T Factory. È l’anno della verità, in cui il bergamasco deve dimostrare di avere la stoffa per vincere dopo due stagioni chiuse al 2° posto dietro Phillips nel 2013 e McCanney (Danny) nel 2014. Sul percorso di Redondi quest’anno c’è un altro McCanney: si tratta del fratello minore di Danny, già pilota ufficiale Husqvarna lo scorso anno, ma per lui il Mondiale si era concluso anticipatamente a causa di un infortunio. È maturato il piccolo McCanney e nel Day1 lo dimostra a pieno: 20 punti conquistati a scapito del favorito e carico a molla per il Day2. La pioggia evidenzia le doti di guida di Battig, che PS dopo PS si avvicina al duetto di testa dopo non essere salito sul podio il sabato per soli 1,44”. Tutto si decide all’ultima, infinita, speciale di 11 minuti. Redondi fa un buon tempo nonostante le due cadute; McCanney esce con un tempo altissimo. Redondi è davanti! Ma ecco Battig che non sbaglia niente e balza davanti ad entrambi per una manciata di decimi! Battig è al suo secondo podio iridato in carriera, ma è la prima vittoria, meritata, di giornata, bravissimo! La classifica parla chiaro: McCanney 35, Redondi 34, Battig 33. Che Mondiale!

Foto: Beta Motor/Morello

Foto: Husqvarna


Foto: Beta Boano/Morello

Interessante e divertente anche la lotta per la top 10, che vede protagonisti i nostri Matteo Bresolin (KTM GP Motorsport) con la 250 4T e Davide Soreca (Beta Boano) con la 250 2T. Matteo, alfiere del Team Italia, sorprende per la velocità e costanza, tanto da battere il connazionale, solitamente più veloce di lui, e sfiorare la top 5. Davide invece è meno a suo agio tra le speciali del GP del Cile, tanto che me lo aspettavo con i primi della classe mentre fatica a conquistare il 9º posto. Il passaggio dal 125 al 250 2T è un passo importante e uno scalino alto per ogni pilota. Si può già parlare di rottura tra Soreca e il duemmezzo duettì? Non credo, in fondo capita di non riuscire bene in una gara. D’altronde, “Show” è 2º negli Assoluti d’Italia categoria Junior ed è salito anche sul gradino più alto del podio in un’occasione. Tempo al tempo. Ecco completato il ricordo, salvato per sempre nella memoria di tutti gli appassionati di off-road! Ricordate, io Vivo x l’Enduro, e voi? Alla prossima.

Foto: Enduro ABC


Foto: Enduro ABC


IL PENSIERO DEI RIDERS Antoine Meo (KTM Farioli-E2): “Vincere il Day1 è un ottimo modo per iniziare bene la stagione. Le condizioni erano estremamente asciutte, ma mi sentivo sempre più forte ad ogni giro che passava. Sono rimasto sorpreso di essere ugualmente veloce all’ultima prova speciale così come lo ero alla prima. Normalmente Renet è più veloce di me quando è bagnato e scivoloso, ma ho conquistato subito un grande vantaggio e mi sentivo meglio prova dopo prova. Il mio feeling con la mia moto è veramente buono, abbiamo lavorato molto questo inverno per ottenere un buon set-up. Inoltre, ho fatto un sacco di allenamenti durante l’inverno dopo il mio infortunio dell’anno scorso. Sembra che siamo sulla buona strada”.

Alex Salvini (RedMoto Honda Zanardo-E2): “Non è andata molto bene perché domenica, senza le tre cadute dove ho perso circa 50”, avrei potuto lottare per la vittoria. Sabato stessa storia: ho attaccato, ma cadendo al primo Cross Test ho perso contatto con i primi. I due terzi posti ottenuti qui in Cile hanno confermato solo in parte le mie ambizioni perché avrei sicuramente potuto fare meglio, ma diciamo che ho centrato l’obiettivo di salire sul podio ed essere tra i protagonisti della mia classe. Voglio ringraziare la squadra e il mio tecnico personale Toni Specia per il lavoro svolto e per aver reso possibile preparare la moto con un set-up ottimale lavorando tante ore durante questo weekend. Questo è comunque un risultato buono che credo sia solo un punto di partenza per il futuro”. Johnny Aubert (Beta Factory-E2): “Il weekend è partito subito male con una caduta durante il Prologo e un piccolo infortunio alla mano sinistra. Sabato invece sono partito bene con il miglior tempo nel primo Cross Test ed Extreme Test, poi purtroppo ho commesso alcuni errori ed ho gettato all’aria il secondo posto. Anche domenica ho provato a salire sul podio ma sono caduto nell’Enduro Test e ho compromesso la gara. Dopo le prove incolore

agli Assoluti torno a casa felice perché qui ho ritrovato una buona velocità, ma anche con il rammarico di non essere salito sul podio perché con tutto il team abbiamo lavorato molto bene, siamo comunque sulla buona strada”.


Thomas Oldrati (Husqvarna BBM Italia-E3): “Ho chiuso entrambe le giornate di gara in sesta posizione. La E3 è una delle categorie più combattute, perché tutti stanno andando davvero molto forte. Pur finendo sesto, ho avuto la reale possibilità di andare molto vicino al podio. Il terreno duro con pietre e tanta polvere non era sicuramente uno dei miei preferiti, ma domenica, data la forte pioggia caduta nella nottata di sabato, le caratteristiche del fondo sono cambiate ed ho potuto difendermi meglio. Posso dire di essere abbastanza soddisfatto dei risultati ottenuti, anche se mi sarebbe piaciuto finire tra i primi cinque della mia classe. Siamo appena all’inizio del Mondiale e arriveranno altre gare più favorevoli. Il campionato è ancora molto lungo e possono cambiare tante cose. Volevo fare i miei complimenti a Maurizio Micheluz, che ha saputo gestire bene la gara alla sua prima esperienza come track inspector del Mondiale. Ringrazio Matteo Boffelli, il mio meccanico: per lui è stata la prima gara oltre Oceano, ha svolto un grande lavoro. Un grazie anche al Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro e ai miei sponsor, che mi hanno sostenuto anche per questa prima gara del mondiale 2015”. Alessandro Battig (RedMoto Honda Zanardo-EJ): “Sono molto contento di questo risultato: è stata la mia prima vittoria nel Mondiale Junior dopo essere salito sul terzo gradino del podio lo scorso anno in Italia ed è veramente incredibile avercela fatta alla mia seconda stagione nell’enduro (Alessandro ha avuto una carriera da crossista prima di approdare all’enduro, n.d.r.). Non mi aspettavo di essere già così competitivo alla prima gara, per cui è davvero una sensazione fantastica. Un grazie a tutta la squadra che ha fatto un grandissimo lavoro questo inverno, ed io devo tanto a loro. Ringrazio anche Guerrino Zanardo che mi ha voluto e supportato in questa grande squadra e che mi ha aiutato a crescere e mi ha insegnato tante cose; quindi questa mia prima vittoria iridata lo dedico tutto a loro.”

Giacomo Redondi (Beta Factory-EJ): “Sono partito bene nel Prologo vincendo la classe e staccando un ottimo tempo assoluto mentre sabato ho fatto troppi errori anche se non hanno compromesso l’esito della gara perché il mio rivale McCanney è stato più veloce di me. Domenica invece io, Battig e McCanney siamo stati vicini per tutta la gara. All’inizio ero io in testa, poi è passato McCanney e alla fine la gara l’ha vinta Battig. Un altro buon secondo posto, pensiamo positivo e alla trasferta Iberica”.


classifica campionato 2015 MONDIALE ENDURO 2015, E1 – CLASSIFICA CAMPIONATO 1. Christophe Nambotin (KTM) 37 punti 2. Eero Remes (TM) 33 3. Marc Bourgeois (Yamaha) 30 4. Daniel McCanney (Husqvarna) 30 5. Cristobal Guerrero (Yamaha) 22 6. Simone Albergoni (Kawasaki) 19 7. Lorenzo Santolino (Sherco) 19 8. Gianluca Martini (Yamaha) 14 9. Edward Hubner (KTM) 14 10.Rudy Moroni (Sherco) 14 MONDIALE ENDURO 2015, E2 – CLASSIFICA CAMPIONATO 1. Antoine Meo (KTM) 40 punti 2. Pela Renet (Husqvarna) 34 3. Alex Salvini (Honda) 30 4. Johnny Aubert (Beta) 26 5. Victor Guerrero (KTM) 20 6. Jaume Betriu (Husqvarna) 19 7. Loic Larrieu (Sherco) 19 8. Oriol Mena (Beta) 16 9. Romain Dumontier (Yamaha) 15 10.Nicolò Mori (KTM) 12 MONDIALE ENDURO 2015, E3 – CLASSIFICA CAMPIONATO 1. Matti Seistola (Sherco) 37 punti 2. Mathias Bellino (Husqvarna) 33 3. Aigar Leok (TM) 28 4. Matthew Phillips (KTM) 23 5. Jeremy Tarroux (Sherco) 20 6. Thomas Oldrati (Husqvarna) 20 7. Antoine Basset (Gas Gas) 18 8. Manuel Monni (TM) 17 9. Jonathan Barragan (Gas Gas) 15 10.Luis Correia (Beta) 14 MONDIALE ENDURO 2015, EJ – CLASSIFICA CAMPIONATO 1. Jamie McCanney (Husqvarna) 35 punti 2. Giacomo Redondi (Beta) 34 3. Alessandro Battig (Honda) 33 4. Diogo Ventura (Gas Gas) 25 5. Luis Oliveira (Yamaha) 23 6. Benjamin Herrera (TM) 22 7. Matteo Bresolin (KTM) 17 8. Kirian Mirabet (KTM) 17 9. Davide Soreca (Beta) 14 10.Esteban Lanz (Yamaha) 12


Foto: Enduro ABC


mondiale enduro in cile

prestazione positiva del team italia con bresolin

Venerdì 17 aprile a Talca, il KTM SuperTest del GP del Cile ha aperto la stagione iridata dell’Enduro. Al debutto mondiale il Team Italia Enduro è stato rappresentato nella categoria Junior da Matteo Bresolin; assente invece Jordi Gardiol, in fase di recupero per un problema al polso che lo sta rallentando in questo inizio stagione. Bresolin ha ottenuto un buon settimo posto in questo primo appuntamento del campionato iridato, che ha riservato ai piloti due giornate davvero impegnative e completamente differenti tra di loro. Se il sabato il sole e la polvere sono stati i protagonisti della gara, la domenica un’abbondante pioggia caduta durante la notte ha costretto gli organizzatori e lo staff FIM ad optare per la cancellazione della prova estrema e la modifica dell’Enduro Test.

Nella prima giornata il portacolori Team Italia ha concluso la sua prova con un ottavo posto a 2’48’’ secondi dal britannico Jamie Mccanney, vincitore di questa prima prova stagionale. Decisamente più positiva la gara di domenica dove Bresolin ha conquistato la settima posizione a 1’12’’ dal connazionale Alessandro Battig, alla sua prima vittoria iridata. Cristian Rossi: “Sicuramente un buon esordio per Matteo Bresolin in una gara davvero difficile. Alcuni dei suoi avversari lo hanno preceduto di pochi secondi e ora possiamo puntare a guadagnare qualche posizione nelle prossime tappe del Campionato”.



campionato ita

under2

22 aprile 2015

l’enduro italiano arriva in

puglia di Monica Mori

Per la prima volta nella storia del fuoristrada, una gara di Enduro tricolore sbarca in provincia di Foggia. A tenere a battesimo questo grande evento che vedrà uno dei più bei territori d’Italia protagonista delle due ruote tassellata sarà la cittadina di Pietramontecorvino. Alla direzione lavori il Motoclub Leaquile di Pietramontecorvino, club nato nel 2011 e capitanato da Alessandro Lombardi, pronto a cogliere, con i suoi uomini, la sfida tricolore del Campionato Italiano Under23/Senior. Preziosa la collaborazione dei Motoclubs Falchi Dauni e Foggia e dei gruppo San Paolo Offroad Group e San Severo Enduro Team, pronti a dare una mano agli amici del club foggiano.


aliano enduro

23/senior


Quello di questo fine settimana non sarà l’entrata ufficiale della provincia di Foggia nell’albo d’oro delle manifestazioni enduristiche a carattere nazionale, ma segnerà il grande ritorno della regione Puglia in un evento tricolore. Era infatti il 2006 quando a Martina Franca si svolgeva il Campionato Italiano Major; questa volta si parte dai più giovani, dal futuro dell’Enduro italiano. Duecentoquarantacinque gli iscritti che stanno raggiungendo in queste ore Pietramontecorvino. Ad attenderli due prove speciali, dislocate nei 50 km di percorso puramente offroad. Si parte domenica mattina alle ore 8.30; dopo appena due chilomentri ci sarà già il primo responso cronometrico con la prova fettucciata disegnata su un grande campo prevalentemente pianeggiante e lunga circa 5,5 km. Al suo interno qualche passaggio in contropendenza impegneranno i riders al via. A seguire un lungo trasferimento di 35 km accompagnerà i conduttori nei pressi del C.O., situato in località Monte Sanbuco. Da qui altri 10 km di sentieri prima di spalancare il gas all’interno dell’Enduro Test; oltre sette chilometri di linea guidata nel sottobosco foggiano, con tratti tecnici in pietraia. Terminata la prova si prosegue fino al paddock, per la conclusione del giro. Tre i passaggi che impegneranno gli atleti; all’ultimo giro, prima di mettere le moto in parco chiuso verrà affrontato per la quarta volta il Cross Test per un totale di sette prove speciali cronometrate.


L’Entusiasmante weekend marchiato Under23/ Senior aprirà le danze già da venerdì; alle ore 20.00 l’appuntamento è con la “Festa dell’Endurista” in prossimità del paddock. Prodotti locali e musica allieteranno i presenti per un momento conviviale prima di “fare sul serio”. Sabato mattina al via le operazioni preliminari. Consueti controlli amministrativi e tecnici prima di lasciare il proprio mezzo all’interno del parco chiuso. A seguire il tradizionale briefing di gara con Mario Rinaldi! Le battaglie non si faranno certamente attendere; dopo la prova inaugurale di Ottobiano con un Enduro “atipico” siamo pronti a tornare alla vecchia regolarità. I risultati del primo round saranno confermati o ci saranno dei capovolgimenti ai vertici? Per saperlo basta raggiungere Pietramontecorvino o seguirci con il Live Timing su live.axiver.com!


LE AQUILE DI PIETRAMONTECORVINO UNA REALTA’ NEL SUD ITALIA Quattro anni fa ‘L’Endurista’ (pubblicazione LuglioAgosto 2011 n.11) si è interessato all’attività promossa dal Motoclub ‘Le Aquile’ in occasione della ‘1° Motocavalcata di Sant’Alberto’: da allora è stato un continuo susseguirsi di iniziative condivise e apprezzate da tantissimi piloti del Sud Italia, e non solo. Oramai il Motoclub ‘Le Aquile’ di Pietramontecorvino è una stupenda realtà. La sua sede è in Pietramontecorvino, una ridente cittadina di circa 2.800 anime, munita di bandiera arancione e facente parte dei borghi più belli d’italia, adagiata su una collina a circa 40 Km da Foggia, contornata da centinaia di ettari di bosco e, verso valle, con estese pianure che giungono sino ai piedi del Gargano. L’attività agonistica del Motoclub ‘Le Aquile’ è iniziata nell’agosto del 2010 quando un gruppo di ‘Enduristi’ di Pietramontecorvino decise di organizzare una manifestazione del tutto nuova per la nostra zona: una gara di Enduro Indoor in notturna e fu un successo inaspettato di pubblico e partecipanti. Sull’onda dell’entusiasmo è stato costituito il Motoclub ‘Le Aquile di Pietramontecorvino’, capeggiato dall’avv. Alessandro Alberto LOMBARDI (Presidente), coadiuvato da Gianni DE MATTEIS (Vice Presidente), Nicola MANTUANO (Segretario), Vincenzo DI PAOLA, Antonio DI GENOVA, Donato DEL GROSSO e Giuseppe DE LUCA (Consiglieri). La prima uscita ‘ufficiale’ del Motoclub è stata appunto l’organizzazione della 1a Motocavalcata di Sant’Alberto (22 maggio 2011) e nel mese di Agosto sempre dello stesso anno la ‘2a Edizione della manifestazione Enduro Indoor Sotto Le Stelle’: quest’ultima manifestazione è diventata un vero e proprio ‘EVENTO’ che ha visto la partecipazione di tantissimi piloti che partecipano al Campionato Nazionale (ed alcuni si sono venuti ad allenare sullo stupendo tracciato per prepararsi al campionato mondiale sia di Enduro che di Motocross). In occasione di ogni manifestazione di ‘Enduro Indoor Sotto Le Stelle’ il Motoclub ha sempre deliziato il pubblico con la presenza di famosi piloti di FREESTYLE: CICCIO WHITE – VANNI ODDERA – DANIELE SERBLIN, tanto per citarne alcuni.


pietramontecorvino

Altra chicca che viene simpaticamente ‘invidiata’ dagli altri Motoclub è la presenza costante dello ‘Staff Femminile’ (le signore ‘Aquilotte’) che seguono il Motoclub nelle trasferte e sono impeccabili nell’organizzare in tempi brevissimi ottimi manicaretti che poi mettono a disposizione di Tutti ricevendo gratitudine e applausi in ogni paddock. Chi ha buona memoria (volendo può fare ricerche su internet), ricorderà senz’altro che Pietramontecorvino è stata la culla del Motocross Pugliese negli anni 70-80: sulla vecchia, indimenticabile pista di Motocross intitolata a Italo Longo (pioniere del motocross nel sud Italia) hanno girato campioni del calibro di Corrado Maddii, Rustignoli, Perfini e tanti altri che ad oggi, a distanza di anni, ricordano ancora con gioia e commozione Pietramontecorvino.

motoclub le aquile di

Per quanta riguarda le ‘Motocavalcate’ o le gare di Enduro il Motoclub ‘Le Aquile’ è in grado di predisporre percorsi di centinaia di chilometri con asfalto “zero”: i boschi e le pinete che circondano Pietramontecorvino sono pieni di tratturi e mulattiere usate negli anni trenta dai boscaioli o da coloro che preparavano il carbone nel bosco. Gli ‘Aquilotti’ del Motoclub sono in grado di riscoprire detti percorsi, raccordarli e proporli riscuotendo successo da parte di tutti i partecipanti alle varie manifestazioni. Sono stati scritti fiumi di elogi da parte dagli Organi Federali della Puglia (Co.Re.Puglia FMI) circa l’operato del Motoclub ‘Le Aquile’: il Presidente F.M.I. Puglia Mino Costabile, il responsabile Enduro F.M.I. Puglia Massimo Caroli sono sempre presenti a ogni evento organizzato dal Motoclub ‘Le Aquile’ di Pietramontecorvino. A meno di 4 anni dalla sua fondazione il Moto Club ‘Le Aquile’ ha avuto il giusto riconoscimento Nazionale: infatti il prossimo 26 aprile 2015 il detto Moto Club organizzerà la 2° prova del Campionato Nazionale Enduro (categoria Under 23 e Senior). Chicca del Moto Club è stata finora la manifestazione ‘Enduro Sotto Le Stelle’ che ha tagliato il traguardo della 5° edizione consecutiva. L’operato del Motoclub ‘Le Aquile’ in questi anni ha avuto meritati riconoscimenti: basti pensare che al detto Motoclub sono iscritti ben 38 piloti: tutti regolarmente muniti di licenza, iscritti al campionato Regionale Enduro e che primeggiano nelle loro rispettive categorie .


pietramont pietramont

Pietramontecorvino, con i suoi 2.750 abitanti, sorge nel Subbappennino dauno a 456 mt. s.l.m., su uno sperone roccioso che domina il Guado degli Uncini, una vallata percorsa dal torrente Triolo, affluente di destra del Candelaro. Il territorio comunale ha un’ altimetria variabile fra i 153 e i 950 m s.l.m. con una superficie complessiva di 71,16 km², insignito di Bandiera Arancione e facente parte dei 100 Borghi più Belli d’Italia. La struttura urbanistica parte dal Centro Storico di origine Medioevale e si nota che con il passare del tempo essa si è gradatamente adeguata ai tempi. Pietramontecorvino si scrive tutto d’un fiato ma per capire la storia di questo bel paese appenninico, occorre dividere il suo nome almeno in tre parti. Pietra sta ad indicare proprio la roccia: Il nucleo originario del paese, infatti, sorge su un grosso macigno roccioso nato ad opera

di pastori e contadini nel XII secolo. Monte Corvino è invece il nome di una antica città che sorgeva a cinque chilometri dall’abitato odierno fondata nell’XI secolo e abbandonata definitivamente quattro secoli dopo. Lì, purtroppo, sono visibili soltanto i ruderi della cattedrale e una parte dell’antica torre. Oggi Pietramontecorvino è un paese che ha saputo fare della cultura una delle voci portanti della sua battaglia per lo sviluppo. A cominciare proprio dal suo straordinario centro storico, chiamato “Terra Vecchia”, cui si accede oltrepassando un bellissimo arco gotico (“Port’Alta”). Qui l’impianto architettonico e urbanistico medievale ha subito solo qualche trasformazione ma nell’insieme lo spettacolo che si offre al visitatore è di grande fascino e suggestione. Dell’antica Chiesa di San Biagio, purtroppo, resta solo un bell’arco (del 1312). Molte case costruite su originarie grotte sono invece le stesse di quel tempo e


tecorvino tecorvino la straordinarietà di questo centro storico sta nel fatto che è davvero un tutt’uno, seppure completato in tempi diversi. Anche visto dall’alto, ci si accorge - per l’appunto - che il Palazzo Ducale del 1500, l’alta Torre Normanna e la Chiesa Madre (iniziata nel 1300) appartengono ad un unico complesso architettonico. Bella da vedere anche la Chiesa del SS Rosario (della seconda metà del 1500) che presenta un interessante altare barocco e, soprattutto, un bel soffitto a cassettoni. Sant’Alberto, che visse a Monte Corvino, è il Patrono di Pietra. Come per tanti altri bei centri del Subappennino Dauno, anche Pietramontecorvino presenta luoghi di interesse naturalistico e ambientale. Nelle sue immediate vicinanze non mancano i boschi e il territorio è intersecato da piccoli torrenti - pioggia permettendo! - che contribuiscono a rendere il paesaggio vario e distensivo.


Riparte il campionato italiano di Elisabetta Caracciolo Foto Cinzia Francolino

FMI Cross 2015

Quad e sidecar di nuovo in pista quest’anno per la stagione crossistica, cominciata sulla pista X Park di Savignano sul Panaro.

La primavera tarda ad arrivare, o quanto meno non arriva a Savignano sul Panaro, in provincia di Modena. Due gare e due volte freddo e pioggia. La prima con il Campionato Italiano Quad, la seconda con il Campionato quad e sidecar cross, un mese dopo. Per fortuna che in questo caso la pioggia si è concentrata nella giornata del sabato, e domenica i piloti hanno trovato solo – si fa per dire – fango e freddo. Nonostante que sto però la gara, organizzata alla pista X Park il Pianello dal Moto Club Migliori, e per la prima volta affidata al promoter FX Action di Roberto Bianchini che seguirà tutta la stagione, è stata davvero bellissima e lo spettacolo in pista non è mai

mancato. 58 i piloti al via in una gara ricca di colpi di scena e di sorpassi tiratissimi ed emozionanti, fin dalle sue prime fasi. Ad aprire le sfide in pista, in Gara 1 la JF250 – la vecchia junior per capirci - e il Trofeo Centro Nord che per il cross aveva richiamato al via solo 4 piloti. Le due classi hanno corso insieme per un cancelletto di 7 piloti: al via Fabio Giaretta su Ktm (Trofeo) scattava davanti a tutti e il giovanissimo Grigore Vieru (JF250) teneva il suo passo davanti a Marco Sabbadini (Suzuki), Paolo Galizzi (Can Am) che per un problema al motore non aveva potuto disputare le prove cronometrate alla mattina - Gregorio Ciceri (Yamaha) e Luca Agnelli, mentre Mattia Angeli per


la JF250. A fine giornata Galizzi era primo nella JF250 davanti a Vieru e Agnelli, mentre nel Trofeo vinceva Gregorio Ciceri davanti a Giaretta e Mattia Angeli terzo in Gara 2 e terzo di giornata.

un problema alla frizione era costretto al ritiro dopo un solo giro. Giaretta per il Trofeo e Vieru per la JF250 vincevano Gara 1 ed alle loro spalle Ciceri prendeva il terzo posto, secondo per il Trofeo, davanti a Galizzi che superava Sabbadini proprio sul finire della gara. Nella seconda manche Gregorio Ciceri infilava tutti in partenza e conduceva per i primi tre giri perdendo poi la prima posizione a favore di Galizzi. Grigore Vieru era terzo ma a metà gara lo passava Giaretta e Vieru si trovava a combattere con Mattia Angeli. Il colpo di scena arrivava all’ultimo giro quando Galizzi finiva lungo in un passaggio e Ciceri ne approfittava superandolo e portandosi in testa. Ciceri vinceva Gara 2 per il Trofeo e Galizzi per

La Veteran ha portato in pista quest’anno per la prima prova ben 18 piloti e tutti, senza distinzioni, hanno corso alla grande. Cristian Pinoli, Ktm, vincitore lo scorso anno del titolo italiano nella stessa classe, ha fatto gara a sé in entrambe le manches, ma i piloti alle sue spalle si sono divertiti disputando praticamente un’altra gara. Una volta stabilito che davanti c’era solo Pinoli, primo in entrambe le partenze, e poi vincitore con un distacco sul secondo di oltre 20 secondi, la battaglia si è concentrata alle sue spalle coinvolgendo Alessandro Fontanazzi che ha cercato disperatamente di tenere il ritmo del primo: alle spalle di Fontanazzi viaggiava un trenino formato da Nelli, Gigli, Sette e Silvano Grola con Alfaroli, Bernardoni e Giusti un po’ più indietro con il ceco, new entry nel campionato, Jaroslav Faktor intento ad attaccare Marco Giusti. Al quarto giro Grola era terzo davantii a Nelli e Gigli che continuavano a lottare da vicinissimo mentre Tiziano Sette controllava a distanza e alle sue spalle Arrighi rimontava su Bernardoni. Al traguardo, mentre Sette rompeva il motore,


Pinoli vinceva su Fontanazzi (23â€? di distacco) Grola, Gigli, Nelli, Arrighi, Bernardoni, Faktor, Alfaroli e Giusti. Al via di Gara 2 di nuovo Pinoli apriva la strada ma era bravo Grola ad infilarsi in uno spazietto minuscolo lasciato aperto alla prima curva e si infilava in seconda posizione davanti ad un Fontanazzi quanto mai combattivo. Fra Nelli e Bernardoni sempre alla prima curva la spuntava Nelli. Dopo 4 giri Fontanazzi sul panettone dopo il via riusciva a passare Grola mentre Nelli si ritrovava alle spalle Arrighi che si era giĂ liberato di Bernardoni e avanzava. Coltello in mezzo ai denti per tutta la gara e quando veniva esposto il cartello degli ultimi due giri Pinoli era sempre primo su Fontanazzi e Grola, ma in quarta posizione si trovavano Bernardoni, davanti a Nelli, Gigli, Faktor e Arrighi. Negli ultimi minuti il ceco rimontava ben due posizioni e attaccava Luca Bernardoni bravo a tenere la posizione e al traguardo arrivava quarto davanti a Faktor, Nelli, Gigli. La classifica di giornata è praticamente scontata: Pinoli, Fontanazzi, Grola. Quello che nella Veteran fa Pinoli nella Sport fa Mattia Papa (Yamaha) che almeno ogni tanto, e solo ogni tanto, sbaglia le partenze e lascia un po’ di spazio anche agli altri piloti della categoria.


In Gara 1 davanti a tutti parte Simone Scroglieri, veloce al via ma non ancora in grado di reggere poi lo stesso ritmo per tutta la gara. Scroglieri è primo davanti a Papa e Sciolfi ma non è ancora finito il primo giro che Gianmarco Monaci ha rimontato su Papa e alle loro spalle gomito a gomito ci sono Sciolfi, Fulgeri, Testa, Nicholas Angeli e Marco Barbagli. In due giri Papa è primo, con un sorpasso all’esterno del curvone al termine del rettilineo da manuale, e se ne va mentre Sciolfi e Fulgeri combattono per il secondo posto che premia Christopher Fulgeri. I minuti passano e i distacchi aumentano: Papa gira sotto i due minuti mentre gli altri sono a 29” dal leader: ci sono Fulgeri, Sciolfi, Testa, Angeli e Scroglieri mentre Simone Mangia dopo due capitomboli cerca di recuperare con difficoltà. Gara 1 assiste al trionfo di Papa seguito da Fulgeri, Davide Sciolfi e Maicol Porracin che negli ultimi due giri si era fatto sotto attaccando il gruppetto degli inseguitori. Proprio sotto la bandiera a scacchi mentre Francesco Testa chiude il gas Porracin lo infila e gli strappa la quarta posizione nonostante le braccia a pezzi.


In Gara 2 Papa azzecca la partenza e si piazza in testa divertendosi sulla sua pista di casa con tanto di quad di traverso sui panettoni, con movenze da perfetto free styler. Fulgeri (Yamaha) è secondo davanti a Monaci e Scroglieri, già in fase discendente, con Angeli alle spalle in recupero su Porracin. Quando inizia il terzo giro dalle retrovie fa la sua comparsa Marco Barbagli che sembra indemoniato. Guadagna posizioni giro dopo giro con sorpassi epici. Dopo 10 minuti di gara è terzo davanti a Monaci e Angeli e se non fosse calata la bandiera a scacchi dopo poco forse avrebbe tentato anche l’attacco a Fulgeri: la classifica di Gara 2 vede Papa, Fulgeri, Barbagli, Monaci autore anche lui di bellissimi sorpassi – e Sciolfi, primi cinque mentre la classifica di giornata identica nei primi due posti, vede Davide Sciolfi (Honda) terzo su Angeli e Porracin.

Dulcis in fundo la classe regina a chiudere come sempre le due gare: la Elite internazionale ha portato in pista 10 piloti a Savignano ed il livello è stato altissimo in entrambe le manche. In Gara 1 Andrea Cesari Jr autore di una partenza al fulmicotone si è portato subito in testa sul campione Nicola Montalbini e il portoghese Joao Vale. Alle loro spalle l’altro gruppetto con lo spagnolo Daniel Vila, e i due italiani Simone Mastronardi e Mauro Perazzolo. Le battaglie si sono sviluppate su questi due fronti per tutti i 15 minuti, più due giri, con sorpassi e gomiti che quasi si toccano per tutto il tempo. Al traguardo poi arriva Cesari per primo su Vale e Montalbini mentre Mastronardi all’ultimo conquista il quarto posto davanti a Vila e Perazzolo. In Gara 2 Nicola Montalbini di potenza brucia tutti gli avversari al via e si porta in testa su Vale e Cesari che cercano già il sorpasso uno sull’altro. Subito dopo il via si capotano Mario Cinotti e Mauro Perazzolo, per fortuna senza grosse conseguenze fisiche, ma mentre Cinotti riesce a ripartire Perazzolo è costretto allo stop ed esce dalla pista a zero punti. Mentre Vale cerca di infilare a destra e sinistra Montalbini, controllando anche gli attacchi di Cesari, alle loro spalle c’è un gruppetto formato ancora da Mastronardi, Vila, Nicola Ciceri e il russo Daniil Vlason che fa spettacolo. Quando il tempo sta per scadere e mancano i due giri finali Montalbini si ferma nell’area meccanici e controlla il forcellone del suo Suzuki. Sta cedendo e non finirà la gara e allora il marchigiano rallenta, e lascia sfilare gli avversari. Joao Vale lo guarda mentre si ferma, quasi incredulo e poi spalanca il gas e va a vincere su Cesari e Mastronardi che proprio alla fine con una manovra da maestro e una prontezza di riflessi non indifferente passa Dani Vila. Montalbini è quinto davanti a Ciceri e Vlason. A fine giornata sul podio salgono il portoghese davanti a Cesari e Mastronardi.


Discorso a parte meritano i sidecar che scendono in pista per il loro campionato italiano cross proprio con i quad. 12 i mezzi in pista per questa prima sfida di Campionato FMI. Nessuno è voluto mancare al primo appuntamento che fin dalle prove cronometrate della mattinata, di ben 25 minuti, ha subito chiarito che lo spettacolo in pista sarebbe stato di altissimo livello. E così è stato. La sorpresa è arrivata subito quando Simone Costa e Lemuel Ravera, non sono riusciti a disputare le prove per un problema al carburatore del loro WSP Zabel. Tanto lavoro nei paddock e poi al cancelletto di Gara 1 si presentano tutti puntuali e al via proprio loro schizzano per primi ritrovandosi a combattere fianco a fianco con Gamba Beraldo. Costa Ravera vanno in testa e ci rimangono staccando tutti giro dopo giro e vincendo con 31 secondi di vantaggio su Compalati Piana in battaglia per tutta la prima manche con il debuttante, crossista, Nicola Tramaglino affiancato da Marco Ceresa che in attesa della guarigione del suo pilota, Hotmar Pozzi, operato al polso, ha affiancato il pilota rookie nei sidecar. Padre e figlio Bernardini in Gara 1 hanno chiuso terzi dopo lunga altalena con Tramaglino Ceresa mentre Costa Pedroni se la sono dovuti vedere con Gamba Beraldo e gli scatenati Righi Santolini. In Gara 2 tocca a Nicola Tramaglino scattare davanti a tutti al via mentre Righi Santolini e Compalati Piana fianco a fianco superavano tutto il rettilineo ed il curvone della partenza praticamente paralleli. Ma Costa Ravera, rinvigoriti dalla vittoria di Gara 1, si sono sistemati nella scia di Tramaglino superandolo un po’ prima del metà gara imponendo di nuovo un ritmo forsennato. Tenevano bene il passo Compalati Piana che staccavano il buon Tramaglino di una ventina di secondi mentre Bernardini Bernardini erano quarti fino al traguardo. Pacche sulle spalle e mani che si stringono sono l’immagine più bella al termine della gara fra questi equipaggi capaci di regalare emozioni senza fine in pista con dei mezzi potenti, splendidi da vedere nei sorpassi, in curva e sui salti. Per tutti ora il prossimo appuntamento con il Campionato Cross sarà a Ponte a Egola il 10 maggio.


sotto la

lente

di Elisabetta Caracciolo

Perù - Bolivia – Argentina La Dakar 2016 dopo il ritiro del Cile presenta il suo nuovo percorso con il ritorno in terra peruviana ed arrivo a Rosario nella città che la guardò partire nel gennaio 2014.

Foto ASO

La Dakar 2016 torna in Perù. Questa è la prima grande notizia che riguarda la competizione più famosa e dura del pianeta – come amano dire i sudamericani – mentre la seconda, che già in parte si conosceva, è che non farà parte del percorso di questa ottava edizione il Cile, per la prima volta da quando la gara si corre in Sud America. Le inondazioni nel nord del Paese e le conseguenti spese che lo Stato ha dovuto e dovrà affrontare per ricostruire le zone colpite dal fenomeno hanno convinto il Governo e rinunciare alla Dakar, un po’ la stessa cosa che due anni fa aveva fatto il Perù.

Adesso però la decisione è presa. La Dakar 2016 partirà da Lima il 3 gennaio e finirà a Rosario, in Argentina il 16 gennaio, dopo aver attraversato, per la prima volta tutti insieme, la Bolivia. E già perchè fino ad oggi in Bolivia erano andati solo i piloti, moto e auto, ma né i camion né l’assistenza e tutto l’entourage della Dakar ci aveva mai messo piede, per evidenti problemi logistici. La conferenza stampa di Parigi, lo scorso giovedì, ha cercato di far luce su un percorso che in realtà non è ancora stato tracciato, e che è attualmente allo studio anche se in questi ultimi anni le equipe di ricognizione di ASO - società che organizza la Dakar- -


hanno lavorato guardando al futuro, tracciando per l’edizione di quell’anno sì, ma facendo tesoro anche di piste e zone per le Dakar del futuro. Al momento del percorso si sa poco: 4 giorni in Perù, con le verifiche nei giorni 1 e 2 di gennaio – dove ancora non si sa – poi 3 giorni in Bolivia attraversando la frontiera fra i due Paesi a 3800 metri, passando dal lago Titicaca, il più grande del Sud America. Poi tre giorni in Bolivia per tutti e facilmente una tappa marathon in uscita da questo Paese. Il ritorno in Argentina avverrà passando da Salta che ospiterà il 10 gennaio la tappa di riposo, per tutti gli equipaggi, e poi via per le ultime sei tappe, sempre sul territorio argentino, di nuovo al caldo potente delle zone più centrali, dopo essere scesi dalle montagne e dalle Ande. Rosario, da cui la Dakar era partita nel 2014, accoglierà la carovana al rientro, e sarà sempre il monumento alla bandiera che nel 2014 aveva ospitato la partenza a salutare i ‘superstiti’ della competizione. In tutto più o meno 8600 chilometri, ha anticipato Etienne Lavigne, direttore della Dakar, ed una buona metà saranno di prove speciali. Foto Gigi Soldano

Di più sul percorso non si sa: le tappe saranno ancora differenziate, fra moto e auto, percorsi diversi, forse tappe marathon diverse, ma è ancora troppo presto per dirlo. L’equipe scouting è già al lavoro ma ha perso uno dei suoi elementi fondamentali, David Castera che se n’è andato a lavorare anche lui nel team Peugeot privando tutto il gruppo dei ricognitori e dei disegnatori del road book dell’unico elemento che andava – seriamente – in moto. Le iscrizioni alla gara si apriranno come sempre il 15 maggio chiudendosi poi a inizio luglio per moto e quad e a inizio novembre per auto e camion, oltre che per le assistenze. Le date da tenere a mente sono quelle che riguardano l’imbarco dei mezzi, sempre a fine novembre e poi lo sbarco in Perù a fine dicembre.


cavi di acciaio contro i motociclisti: la

fmi

coinvolge il

corpo forestale dello stato Dopo aver denunciato e condannato fermamente il recente e grave attentato avvenuto a Crocetta, nel bergamasco, il Presidente FMI, Paolo Sesti, ha sensibilizzato e coinvolto sul caso anche il Corpo Forestale dello Stato. Nei prossimi giorni potrebbe infatti essere avviata un’altra inchiesta tramite il comando provinciale di Bergamo della Forestale che incontrerà Daniele Consonni, l’appassionato motociclista che ha trovato i cavi di acciaio lungo una mulattiera, un episodio che avrebbe potuto avere risvolti drammatici. Il Corpo Forestale dello Stato – che già collabora fattivamente con la FMI attraverso un protocollo di intesa - ha dato la massima disponibilità per poter contribuire a far e piena luce sulla vicenda, assicurare i responsabili alla giustizia e a vigilare sul territorio per scongiurare fatti analoghi.


la

fmi

respinge l’ennesimo

attacco demagogico del

cai

Negli ultimi giorni si è assistito ad un’ennesima campagna denigratoria da parte del Club Alpino Italiano (CAI) nei confronti della Federazione Motociclistica Italiana e di tutto il movimento dei motociclisti, con particolare riguardo alla regione Emilia Romagna. Sono infatti usciti articoli e dichiarazioni sui media che sono apparsi strumentali, parziali e non corrispondenti alla realtà, né quella legislativa né quella radicata nei territori. In questa regione, infatti, il processo di discussione ha già portato, a seguito di un dialogo costruttivo, alla modifica della legge REER, che ora attende solo di essere applicata. Grazie agli sforzi e al lavoro dell’Assemblea Legislativa Regionale e del Comitato Escursionisti su Ruote, si è infatti giunti ad un punto di incontro che in pratica lascia ai Sindaci delle varie Comunità la decisione ultima sulla percorrenza dei sentieri.

Pur non volendo rispondere ad inutili provocazioni, la FMI respinge con decisione e chiarezza le spregiudicate accuse di lobby del CAI, accuse completamente lontane dalle realtà sportive e sociali che la FMI rappresenta come Federazione facente parte del CONI.

Le recenti uscite del CAI rappresentano quindi un passo indietro, uno sterile tentativo di ulteriore modifica per far passare un principio di divieto demagogico irrispettoso del lavoro politico e legislativo già svolto.

La FMI chiede che si faccia un passo avanti e che non si torni indietro. E che la REER venga finalmente applicata.

Il CAI ricorre poi alla raccolta firme per sollecitare un movimento di opinione che si è già espresso con estrema chiarezza. E’ doveroso ricordare che proprio da una raccolta firme partita dalla base dei motociclisti è nato il Comitato Escursionisti su Ruote (CER) di cui la FMI è parte attiva. Grazie ad un costruttivo dialogo con le parti politiche, il CER è adesso un preciso punto di riferimento non solo per le parti coinvolte ma per tutto il territorio emiliano romagnolo attraverso una presenza capillare e radicata.



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