n.23 22 luglio 29 luglio
il minienduro festeggia i suoi campioni italiani l’under23/senior arriva a varzi
Foto: Antonio Pegoraro
2015
22 luglio 29 luglio
Sommario n.23 2015
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Rubrica
nicolo’
mori
#offroadgirl di @micolmuraglia
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campionato italiano minienduro
campionato italiano under23/senior l’under23/senior arriva a varzi
il minienduro festeggia i suoi campioni italiani
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22 luglio 29 luglio
Sommario n.23 2015 Antonio Assirelli
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a 360 gradi fra motorally e quad
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sotto la
lente
di Elisabetta Caracciolo
fim isde 2015 l’italia dei giovani vale, max e toni:
esempi per i nostri giovani in maglia azzurra
franco picco torna alla dakar
Commissione Normative Fuoristrada Presidente Marco Marcellino
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Enduro Motor Valley all’opera in Emilia
la rubrica Foto: Gloria Pellegrinelli
nicolo’
mori Foto: Gloria Pellegrinelli
Foto: ISDE Mexico 2010
Ciao ragazzi!!! Vi scrivo mentre aspetto il volo che mi riporterà a casa dal GP del Belgio. Gara sofferta per me questo weekend, speciali davvero difficili, una bella estrema dove mi difendevo abbastanza bene, un cross e una linea caratterizzati da un terreno polveroso ma ricco di insidie. Per tutto il weekend io e Tigra abbiamo cercato il giusto feeling su queste radici, ma non siamo mai riusciti a trovarlo davvero. Ora finalmente è tempo di pausa e sano relax, fino alla tanto attesa Six Days. Mentre osservo la gente che passa davanti a me valigia alla mano, mentre aspetta ansiosa il proprio volo, mi trovo a ragionare un pò sul mio weekend, concentrandomi poi su questo sport in generale…che strana disciplina l’enduro. Molti di voi la praticano, tanti lo vorrebbero, tutti ne sono affascinati. Da pilota vi assicuro che non cambierei la mia vita con nessun’altra al mondo! La mia carriera, anche se non fenomenale, mi ha regalato tantissime emozioni; mi ha fatto conoscere persone uniche e persone altrettanto bastarde, e soprattutto, mi ha fatto divertire. Però devo essere sincero, non è tutto oro quel che luccica! I sacrifici sono tanti, e non intendo solo quelli fisici legati ad allenamenti e preparazioni varie, ma anche vere e proprie rinunce. Per esempio a me sarebbe piaciuto anche studiare, ma finito il liceo mi son trovato davanti ad un bivio: o l’università o la moto! La scelta è stata difficile, ma ho deciso di provarci, sarebbe stato troppo grande il rammarico se non ci avessi provato!
Foto: Nicolò con il papà Stefano
Foto: ISDE Portogallo 2009
Mi sto accorgendo ogni giorno di più che io provo una sorta di “devozione” verso l’enduro, verso la mia moto! Una droga che mi affascina più di ogni altra sensazione che si possa provare in questo pianeta. Ogni dolore, sia fisico che mentale, è annullato nell’esatto momento in cui infili il casco. Certo le paure ci sono… insomma a volte è in gioco proprio la salute, ma credo che noi, piloti, facciamo parte di una razza che definirei... unica...e non è questione di pazzia, io lo definirei più amore. Tante volte in moto mi son trovato a combattere contro le mie paure…e le ho sempre battute! La forza della passione mi guida e mi supporta anche nelle situazioni più difficili, dove normalmente una persona potrebbe cedere. Beh certo poi per diventare numero uno al mondo credo serva altro, una specie di dote sanguina direi, perché tutti noi ci alleniamo ,tutti ci sacrifichiamo ma solo uno vince, e a questo punto della mia carriera credo sia proprio legato a qualcosa di unico che scorre nelle vene di un campione. Spero che questo sangue scorra anche nelle mie vene! E chi vivrà vedrà! Con il Mondiale e gli Assoluti d’Italia in pausa, il mio lavoro ora sarà tutto concentrato per prepararmi al meglio per la Sei Giorni, che si svolgerà in Slovacchia dal 7 al 12 settembre, e dove sono chiamato a difendere i colori dell’Italia nel Trofeo! Credo non ci sia cosa più nobile che indossare la Maglia Azzurra per me, e spero di essere all’altezza anche quest’anno! Vi invito a seguire le mie pagine Facebook di Nick Mori e di ENTROPHYMOTORBIKE!!! Ci saranno belle novità!! Ciao bbbelli!! @nickmori80
Foto: Under23 2009
di @micolmuraglia
#offroadgirl
Ciao ragazzi, C’è chi sarà già in vacanza e chi, come me, deve attendere il mese di agosto, ma nel frattempo lo scorso weekend ho fatto una scappata in quel della Liguria, precisamente a Sanremo, a casa insomma, per salutare la mia famiglia ed i miei amici e ho fatto una visita a… Stefano Trucchi, un grande amico! Stefano è un ragazzo di 27 anni, un grande appassionato, che giocava con me in montagna, a Limonetto, in Piemonte, anni e anni fa, dopodiché c’eravamo ritrovati alle gare di regionale di enduro, quando lui correva con il 50cc e mio papà battagliava nel Trofeo 80cc.
Il suo passaggio da amatore nel mondo del motocross in sella alla sua Super KTM (la S maiuscola ha il suo perché…) per lui era adrenalina allo stato puro finché quel maledetto 1° aprile 2015 una caduta, anzi, una banalissima scivolata, mentre si stava allenando, lo hanno costretto alla sedia a rotelle, per il momento perché… …La speranza è l’ultima a morire, per questo Stefano ha un grande spirito, una grande forza di volontà, oggi continua a sorridere alla vita e a crederci… Io infatti ammiro Super Stefano, che oggi sgomma con quattro ruote anziché due, solare come è sempre stato! Se gli domani: “Come stai?”, ti risponde: “Alla grande…!”
Foto Graziano Biancheri
di @micolmuraglia
#offroadgirl
E’ così che si fa perché lui è un duro, di quelli veri e al suo fianco oltre ad avere certamente papà Franco e mamma Franca, la sua famiglia, i suoi amici, ha anche un pilota come Davide Soreca, che quando non è impegnato con le gare o con gli allenamenti, passa a trovarlo, a dargli una pacca sulla spalla e lo invita a resistere… Vi saluto, vi auguro buone vacanze e… A risentirci a settembre! @micolmuraglia
Foto Graziano Biancheri
stay strong stefano!
campionato ita
minie
taliano enduro
nduro
campionato ital
m i n ie n
Castellarano (RE), 18-19 luglio 2015
il
minienduro
festeggia i suoi
campioni italiani di Monica Mori
A Castellarano, in provincia di Reggio Emilia, sono stati proclamati questo weekend i tricolori del Campionato Italiano MiniEnduro Maxxis targati duemilaquindici. A brindare per i titoli nazionali sono stati Simone Cagnoni, che ha festeggiato il titolo della Baby già nella giornata di sabato, Lorenzo Corti, vincitore nella Aspiranti 85, Manolo Morettini, campione italiano della Aspiranti 50 e Gabriele Pasinetti, tricolore della categoria Esordienti. Tra le squadre, a fregiarsi del titolo di campione italiano 2015 è il Motoclub Bergamo. In palio anche il Trofeo Angelo Iotti, in memoria del compianto presidente del club reggiano, andato a Lorenzo Corti come miglior pilota assoluto nelle due giornate di gara.
liano enduro
nduro L’ultimo atto nazionale si è svolto presso l’Agriturismo San Valentino, immerso nella splendida zona collinare emiliana, che ha fatto da cornice a un fine settimana alquanto bollente. Le alte temperature hanno infatti condizionato le due giornate di gara costringendo la direzione gara a posticipare la partenza della prova del sabato alle ore 15.00 ed anticipare quella della domenica alle ore 8.00 per arginare le ore più calde. Il weekend si è aperto sabato mattina con le consuete operazioni preliminari che hanno visto transitare oltre 70 atleti; prima dello start ufficiale tutto lo staff del Campionato Italiano MiniEnduro si è unito per un toccante e sentito ricordo a Davide Zanuto, tra le fila del tricolore riservato ai giovani campioni fino al 2013, con il lancio di palloncini al cielo accompagnati da un lungo ed emozionante applauso.
Le gare sono state entrambe impegnative; due le prove speciali tracciate sui dolci pendii collinari che hanno ospitato la kermesse sportiva. Alla regia un brillante Motoclub Crostolo, che ha confermato l’ottima tradizione enduristica che lo contraddistingue. Non ha voluto mancare all’ultimo appuntamento del Campionato MiniEnduro, il Consigliere Nazionale FMI Sandra Meret, che ha fatto visita ai campioni del domani nella giornata di sabato.
Foto Antonio Pegoraro
Analizzando i risultati in prova, ci soffermiamo nella categoria riservata ai più piccoli, la Baby, classe che ha conosciuto il suo campione duemilaquindici già nella giornata di sabato. Senza particolari problemi, si aggiudica il titolo stagione la new entry Simone Cagnoni, figlio d’arte di Paolo, per anni pilota di specialità. Simone si aggiudica entrambe le giornate di gara, vincendo davanti a Luca Piersigilli, mentre il terzo posto viene diviso tra Simone Mauri, a podio nel Day1, e Riccardo Pasquato, medaglia di bronzo la domenica a soli nove secondi dalla piazza d’onore. Vince senza grossi problemi la Esordienti Gabriele Pasinetti, che però deve attendere il Day2 per brindare al titolo italiano, quando vince con oltre un minuto di vantaggio su Luca Ruffini e Daniele Delbono. Nella prima giornata di gara ad occupare il secondo posto è stato lo stesso Delbono che così facendo ha tenuto aperti i giochi per il tricolore; al terzo posto nel Day1 troviamo Ruffini.
Con ventitre secondi e nove speciali vinte su dieci, sale sul gradino piÚ alto del podio nella giornata di sabato Manolo Morettini, vincitore di giornata su Leonardo Ravizzola e Francesco Giusti. Per Manolo è solo questione di qualche ora, prima di fregiarsi del titolo di campione italiano della categoria Aspiranti 50. Il pilota bergamasco vince senza difficoltà il day2, rifilando ben 46 secondi a Ravizzola. Terzo posto per Francesco Servalli.
Molto combattuta l’Aspiranti 85 con i primi tre classificati del Day1 raggruppati in solo 10 secondi. A firmare il miglior tempo è Lorenzo Corti, primo classificato davanti a Davide Costantini e Andrea Spagliccia, che chiudono la giornata separati da venti decimi! Anche nella giornata di domenica il ritmo di gara è intenso; con quattordici secondi di vantaggio sale sul gradino più alto del podio Lorenzo Corti, che conquista così il titolo tricolore. Alle sue spalle si piazza Costantini e Michele Gaballo, terzo a due secondi dalla piazza d’onore. Tra le squadre, entrambe le giornata vengono vinte dal Motoclub Bergamo, che si laurea così campione italiano 2015. Alle sue spalle terminano il Motoclub Parini e il Motoclub Gaerne, con il quarto posto conquistato dal Racing Terni.
campionato ita
under2
22 luglio 2015
l’under23/senior arriva a varzi di Monica Mori
A due mesi di distanza dall’ultimo appuntamento di Pistoia, la carovana dei giovani campioni offroad è pronta ad impostare il navigatore direzione Varzi per la sfida numero quattro della stagione 2015. Dopo aver spalancato il gas sulla sabbia di Ottobiano, nella polvere pugliese e nel fango di Pistoia, gli atleti Under23/Senior sono pronti a sfidarsi in Valle Staffora dove ad attenderli ci sono due prove speciali, un Enduro Test di circa 7 km ed un Cross Test di circa 3,5 km.
aliano enduro
23/senior Dopo aver ospitato gli Assoluti d’Italia nel 2010 e l’Under23/Senior nel 2012, Varzi torna sotto i riflettori delle due ruote tassellate verdi, bianche e rosse grazie alla volontà e all’unione di tre Club che hanno fatto la storia dell’Enduro in questa zona: il Motoclub Varzi, il Motoclub Pavia e il Motoclub Valli Oltrepo. A differenza delle altre prove di campionato, quella di questo fine settimana sarà infatti caratterizzata da un’organizzazione del tutto particolare, con i tre club che per l’occasione hanno unito le forze per la realizzazione di questo quarto round della stagione. Ed ad unire ancor maggiormente la direzione gara sarà il ricordo del compianto Alberto Ricci, colonna portante del Motoclub Varzi ed instancabile Direttore di Gara, che ci ha lasciati domenica 19 luglio dopo una breve malattia. Ad Alberto, a cui tutto il mondo dell’Enduro era affettivamente legato, saranno dedicati due Trofei che andranno ai primi classificati delle categorie Under23 e Senior. Oltre al Trofeo in memoria di Alberto, ci saranno altri due premi speciali: il 4° Memorial Corrado Scabini che sarà assegnato alla miglior squadra Under23 e il 42° Trofeo Appenino Pavese che sarà consegnato nelle mani della vincitrice della classifica riservata ai Club Senior.
La gara, come detto prima, prevede due prove speciali, dislocate nei 55 km di percorso. I quasi trecento iscritti affronteranno un primo settore di solo trasferimento, prima di raggiungere la località de Il Carro per il C.O. di assistenza, al termine del quale saranno proiettati all’interno dell’Enduro Test, sviluppato nel sottobosco, con un tratto in salita, per terminare poi in discesa. Al termine della prova, gli atleti affronteranno un lungo trasferimento che li porterà nei pressi del Cross Test, disegnato su un ampio prato. Il fettucciato sarà ripetuto, in occasione del primo giro, anche all’inizio dell’anello; saranno così quattro i passaggi totali per il Cross, mentre la linea sarà ripetuta tre volte. Il via ufficiale della manifestazione è fissato alle ore 9.00, mentre le Operazioni Preliminari si svolgeranno sabato 25 luglio dalle ore 10.00 alle ore 16.00.
In campionato, i distacchi tra i primi classificati sono davvero minimi, tanto che, salvo imprevisti, per conoscere i nuovi campioni italiani dovremmo attendere l’ultimo round di settembre. Partendo dalla categoria delle piccole 50 cc, weekend non semplice per Andrea Verona (Beta Motor) che potrebbe esser costretto a saltare l’appuntamento di Varzi a causa della recente operazione al gomito avvenuta per limitare i danni di una caduta durante un allenamento. Per Andrea, che conduce il campionato con 60 punti, potrebbe esser uno stop pesante; ad approfittarne Claudio Spanu (Suzuki Valenti) e Giovanni Bonazzi (Beta Motor), attualmente al secondo e terzo posto con 47 e 37 punti.
Nella 125 Cadetti, classe riservata ai giovani in sella alle ottavo di litro, prima posizione per Matteo Pavoni (KTM Desio), con 54 lunghezze, seguito da Andrea Manarin (Yamaha Miglio) e Luca Apollonio (KTM GP Motorsport). Attenzione particolare per Lorenzo Macoritto (KTM), vincitore della seconda e terza tappa della stagione, al momento quarto nella graduatoria generale. Nella E1 2TU vetta del podio per Riccardo Crippa (Yamaha Gaiardoni) che precede di 11 lunghezze Michele Marchelli (Husqvarna Osellini) e di 14 Mirko Spandre (KTM Farioli). Punteggio pieno per Nicolò Bruschi (Honda RS Moto) nella E1 4TU; per il pilota piacentino quello di Varzi sarà un appuntamento decisivo per allungare in campionato. Alle sue spalle lo seguono Matteo Rossi (KTM Treviglio) e Tommaso Bracco (KL Kawasaki), rispettivamente a 47 e 34 punti.
Nella E2U leadership per il crossista Dawid Ciucci (Beta), primo con 53 punti contro i 47 di Matteo Cavallo (KTM) e i 46 di Guido Conforti (Yamaha Diligenti), secondo e terzo dietro al pilota di Città di Castello. Nella E3U sono 55 i punti che valgono la prima posizione per Andrea Castellana (Husqvarna Osellini); a meno cinque dalla vetta troviamo Mattia Giulietti (Husqvarna), mentre più distaccato, al terzo posto, c’è Robert Malanchini (KTM Sissi Racing). Passando alle Lady, la portacolori Yamaha Cristina Marrocco si trova sul gradino centrale del podio con 57 punti, 12 in più rispetto a Paola Riverditi (Husqvarna). Terza posizione per la giovanissima Raissa Terranova (KTM Lady Enduro Project). Nella categoria Squadre, primo posto per il Pavia Enduro Team, seguito dal Motoclub Lumezzane e da La Marca Trevigiana, mentre nei Team le prime tre posizioni sono occupate dall’Osellini Husqvarna Team, Diligenti Racing e dal KTM Sissi Racing.
Anche nel Campionato Senior la lotta per la vittoria finale è molto intensa; nella E1 2TS in soli quattro punti troviamo il podio generale con Simone Zaffaroni (Yamaha Miglio), Luca Rovelli (Husqvarna) e Mattia Traversi (Husqvarna Osellini). Distacco minimo anche nella E1 4TS con Andrea Bassi (Suzuki Desio) e Jacopo Cerutti (Honda RSmoto) al primo e secondo posto con 54 e 51 punti ciascuno. Terza posizione per Federico Ulissi (KTM), che però di punti ne ha solo 41. Bella ed intensa lotta anche nella E2S tra Diego Nicoletti (Beta) e Roberto Rota (KTM). A guidare la genera con 57 punti è il pilota veneto che però può contare solo su tre punti di vantaggio sullo stesso Rota. Distaccato il terzo classificato, Andrea Balboni (Suzuki Desio), terzo a 41 punti. Dovrà affrontare una gara senza commettere errori Luca Marcotulli (Gas Gas), attuale leader della E3, chiamato a mantenere ed incrementare il vantaggio di 15 punti che ha su Umberto Boffa (Husqvarna), secondo nella generale. Molto più staccato Mattia Cargnel (KTM), terzo con 39 punti. Tra le Squadre, vetta del podio per il Trial David Fornaroli che precede l’Intimiano Natale Noseda e il Motoclub Desio. Il Diligenti Racing guida la classifica riservata ai Team davanti all’Osellini Husqvarna.
sotto la
lente
di Elisabetta Caracciolo
Antonio Assirelli
a 360 gradi fra motorally e quad
Faraoni 2002
Il coordinatore federale parla delle due discipline spaziando fra passato, presente e futuro, togliendosi anche qualche fastidioso sassolino dalla scarpa....
Coordinatore da anni e anni del settore Motorally FMI e da qualche tempo anche del Quad italiano, sempre FMI, Antonio Assirelli traccia un bilancio del lavoro di quest’anno, in entrambe le discipline, partendo dagli anni trascorsi e passando attraverso le difficoltà attuali e le iniziative di successo, con un occhio già rivolto alla fine della stagione e al 2016, sia nel panorama italiano che in quello internazionale.
Riunione FMI a Bologna 2009
Tony Mori alla Dakar 1999
Tony Mori al Campionato Motorally - Pietralunga 1999
“Prima di cominciare voglio ringraziare subito Tony Mori e il mAXImagazine che mi dà la possibilità di dare delle informazioni giuste e corrette sul mondo dei quad e dei motorally”. Esordisce così Assirelli, romagnolo doc, esperto di gare e del settore rally ormai da quasi un ventennio “Non capita tutti i giorni di riuscire a parlare delle nostre discipline che sono un po’ considerate di nicchia in un giornale che ha così tanto seguito. So che ci sono migliaia di persone che leggono questo Magazine e sono contento di dare la giusta pubblicità a queste specialità. Parlare dei Motorally mi fa sempre molto piacere, e soprattutto sono contento di parlarne qui, in questo contesto prettamente enduristico. Non bisogna dimenticare che i motorally sono la disciplina in cui ha mosso i suoi primi passi anche lo stesso Tony Mori ed è bello e giusto parlarne...ed anzi spero che riusciate a trovare una foto di Tony in navigazione” dice ridendo ed è proprio quello che abbiamo fatto. E poi riprende: “Inoltre l’enduro – che noi consideriamo un po’ il cugino ricco di questa disciplina - ci sta fornendo sempre più piloti validi per il nostro mondo dei rally, piloti che sicuramente, una volta inseriti nel mondo rallistico mondiale permetteranno all’Italia di farsi nuovamente sentire...”.
Comitato FMI Quad
Vogliamo cominciare parlando dei quad visto che mAXImagazine li segue settimanalmente? “Certo. Il mondo dei quad è nuovo e particolare e non tutti lo conoscono e riconoscono questo mezzo come una moto. Addirittura qualcuno mi ha anche chiesto ‘ma dove andate con questi tagliaerba?’ Ecco, io vorrei chiarire questo passaggio, non è vero che noi prendiamo tutto quello che fa l’America senza discutere e lo riproponiamo da noi, in Italia, perchè il quad è davvero una moto. E’ una moto a 4 ruote. Se noi riusciremo a trasmettere questo messaggio forte, forse riusciremo ad eliminare il problema che abbiamo ora con i crossodromi che non ci permettono di girare. In questo momento è il nostro argomento principale sul quale stiamo spingendo e stiamo lavorando. Vogliamo portare un messaggio forte ai titolari delle piste di cross italiane, vogliamo dir loro: noi ci siamo ed esistiamo e abbiamo bisogno di questo spazio. Ovvio che in casa sua ognuna faccia quel che vuole, ma noi dobbiamo far capire che questo mezzo è divertente e potrebbe avere un futuro”.
Ci sono infatti, grossi problemi di allenamento per i piloti soprattutto che praticano il quad cross... “Per noi è diventato un problema enorme, nell’allenamento sì, ma anche per crescere, è impensabile poter crescere con questi numeri...Non diamo la possibilità ai quaddisti di poter portare a termine il loro programma di allenamento, quello che abitualmente deve seguire un atleta. Se si erigono dei muri e si pongono dei divieti poi più nessuno acquisterà i mezzi, e neanche farà le licenze specifiche, necessarie per guidarlo.
Campionato Italiano QuadCross 2015
Tramite il comitato impianti FMI abbiamo ottenuto tantissimo (e si riferisce alle nuove normative del 2014 e 2015 ndr.) ma adesso dobbiamo veramente lavorare con i proprietari delle piste. Il mondo dei quad è presente in tante discipline, cominciando dalle Baja e fino ai fettucciati. La situazione in Italia è stabile ma non ci sono numeri altissimi, per l’impegno che mettiamo vorremmo e dovremmo avere ben altri numeri. Umilmente sappiamo che c’è tanto da fare e stiamo lavorando...vedremo se riusciremo a raccogliere tutto quello che stiamo seminando...”
Assirelli durante la consegna dei diplomi alla scuola Under 14 di quad cross
E a questo punto apriamo l’argomento motorally e rally in generale. “Il mondo dei rally sta attraversando un periodo magico...Una volta eravamo famosi come disciplina teraupetica, indicata per coloro che passavano i 40 anni. Ci dicevano che invece di attaccare il casco al chiodo i piloti venivano a correre nei motorally. Oggi non è più così ! I giovani ci sono e sono tanti. Ci sono atleti che iniziano la loro storia sportiva nel mondo del motorally imparando quindi a correre in moto navigando: il comitato ha fatto un grande lavoro e la disciplina dei rally è appoggiata dal Rally Managing Group che conta oltre 25 persone, appassionati veri, che sono bravissimi a seguire e portare avanti, da anni, quello che è l’obiettivo principale: la sicurezza nelle gare”. Un argomento interessante e che dai rally si è poi trasmesso anche ad altre specialità, così come il mondo dei rally auto che lo ha letteralmente carpito alle moto. “In questi ultimi dieci anni tutto quello che potevamo avere a livello di disponibilità finanziaria lo abbiamo investito nella sicurezza massima del pilota! Sicurezza che tutto il mondo fuoristradistico conosce: noi usiamo un monitoraggio attivo e dal momento in cui il pilota parte in gara noi sappiamo tutto quello che fa...Vi garantisco che quando ci si perde, oppure si cade in speciale, sentirsi suonare il telefono e dall’altra parte una voce avere qualcuno che ti chiede che cosa è successo e come stai, è davvero rassicurante”. E aggiunge: “Spero vivamente di riuscire a trovare il modo di avere uno spazio sul Magazine per questo mondo... abbiamo tante cose da dire e da raccontare...”
Tecnici del percorso e verificatori del Rally Managing Group
Jacopo Cerutti in azione al C.I.Motorally
Ora ci sono le vacanze estive e poi si parte con l’ultima parte della stagione 2015, ma so che già state pensando al 2016, avete dei progetti importanti... “Per il 2016 abbiamo tanti progetti, anche ambiziosi, stiamo pensando per esempio a rally in zone che non vengono più toccate dalla nostra disciplina da molto tempo. E poi vorremmo avvicinarci un po’ di più al sud...Non bisogna dimenticare che già nel 2015 c’è stata una grossa novità perchè abbiamo unificato i motorally e il raid tt. Ci siamo trovati a riflettere per capire se continuare a tenerli separati facendo vivere ancora entrambe le discipline oppure se unificarle. Ci siamo accorti però che il mondo dei Raid TT è un mondo particolare e che alla gente piacciono le gare, l’avventura da tre o quattro giorni che li porta in giro per l’Italia e non solo. Stiamo lavorando per rimettere in sesto i due campionati però ci saranno grosse novità: non escludiamo che alcune prove possano venire organizzate all’estero, ci sono intorno a noi gare moto interessanti con cui stiamo già collaborando a livello di road book”. E qui salta fuori un argomento scottante ed attuale, le differenze dei road book di gara in gara, specie in ambito internazionale... “Diventa sempre più complicato quando tu sei abituato a navigare con una certa grafica e seguendo un certo metodo costruttivo, cambiare road book e trovarsi a interagire con una mano diversa che lo ha disegnato in un modo diverso. Vogliamo dare una continuità alla navigazione dei piloti...i più grossi navigatori si trovano in difficoltà, anche nel mondo delle auto, perchè ogni gara ha la sua storia. Abbiamo trasmesso questo messaggio in FIM ma loro non lo recepiscono...”
Antonio Assirelli
Purtroppo anche gli organizzatori delle gare a volte non lo recepiscono... Sorride sconsolato Assirelli “Se apriamo ed affrontiamo questo argomento allora ci vorranno tutte le pagine del Magazine...” Lo so, però una cosa voglio comunque chiedertela: da anni chiediamo ad ASO e a FIM di mettere un apripista in moto - e non solo in auto - sulla Dakar ! “E’ verissimo, tu sai che io sono uno di quelli che hanno lottato per ottenerlo ma il discorso è questo...la FIA (Federazione internazionale auto) ha più potere nelle sue mani perchè noi, delle moto, siamo sempre stati considerati i parenti poveri e ogni ‘diritto di sicurezza’ era basato sulle auto. Sarebbe importantissimo avere un apripista: in Sardegna, per esempio, al mondiale Cross Country Rally abbiamo un apripista che viaggia con due giorni di anticipo rispetto alla gara, poi ne abbiamo uno che viaggia con un giorno di anticipo e infine un altro che parte due ore prima del via della tappa. E’ essenziale perchè la natura o qualsiasi altra cosa..può fare degli scherzi e se nel road book si modifica un passaggio di una nota si modifica tutta la gara...”
Marc Come e Etienne Lavigne
Speriamo che l’arrivo di Marc Coma nelle fila di ASO cambi qualcosa e faccia aprire gli occhi agli organizzatori della Dakar … “Io spero che lui non si faccia traviare dal vil denaro...o dalle politiche dei francesi. Tu sai che io tanti anni fa fui contattato dalla Dakar per fare il direttore di gara ma non accettai mai perchè capii da un paio di telefonate che in quella gara non avrei fatto il mio lavoro ma avrei solo dovuto accettare le imposizioni di ASO : per questo non accettai. Questa è una polemica che faccio da tempo e non mi vergogno a dirlo; l’ho già detto anche a suo tempo, con ASO, e non è uno sparlare alle spalle, l’ho sempre ripetuto. Preferisco non essere stipendiato ma mettere la mia esperienza al servizio delle gare”.
E a proposito di gare, vogliamo parlare del nuovo Campionato Cross Country Baja FMI ? “E’ un matrimonio che abbiamo fatto con CSAI ACI e noi del comitato abbiamo preso questa decisione perchè non siamo ancora in grado di fornire con i nostri moto club una organizzazione come la richiede la CSAI, nel senso di elicotteri, personale sulle speciali, commissari a vista...Per questo abbiamo accettato la collaborazione ma è difficile da gestire perchè noi siamo ospiti e come tali dobbiamo adeguarci alle loro decisioni e regole. Io credo nella Baja perchè la tipologia di gara è bella, è una via di mezzo fra l’enduro e il rally...E’ ovvio che spaventi: il pilota affronta tratti di percorso lunghi 60, 70 km senza bisogno di leggere le note, perchè il percorso è balisato, e arriva a raggiungere delle velocità altissime, e questo lo abbiamo realizzato di recente anche nell’Italian Baja dove abbiamo utilizzato le tecnologie del rally e abbiamo visto quanto forte andavano le moto istante per istante...Però è una bella palestra di allenamento per tutti, sia enduristi che rallisti”. Se non sbaglio si era già tentato questo esperimento con la CSAI ma non si era riusciti a far molto... “Per noi FMI si tratta del secondo tentativo che facciamo con la Csai Aci. Cinque anni fa circa avevamo già provato ma poi non andò in porto perchè fra di loro ci fu qualche cosa che non funzionò...Per la FMI questa disciplina si chiama Cross Country Baja perchè per le auto si chiama Cross Country Rally. Non abbiamo adottato la stessa denominazione perchè con il termine rally nella Federazione figurano un sacco di altre cose e si potrebbe creare confusione, tanto è vero che anche nel mondo turistico gli eventi si chiamano rally...” Però diciamolo, i motorally finalmente dopo tanti anni sono stati esportati anche all’estero ? “Assolutamente sì – ammette contento Assirelli - in Spagna quest’anno, per la prima volta, è nato il Motorelly, una nuova specialità, proprio sulla traccia dei nostri rally in moto e gli organizzatori sono venuti in Italia a vedere come lavoravamo. Il loro campionato si scrive in maniera diversa è vero ma è come il nostro e anche per questo motivo non ho voluto quest’anno cambiare il nome al campionato italiano FMI; per rispetto agli spagnoli, ma sono sempre più convinto che quanto prima anche in Italia lo chiameremo Cross Country Rally”. Carlos Ceca al via del C.I.Motorally a Umbertide
fim isde 2015
l’italia dei giovani Dopo l’assenza alla FIM ISDE 2014 in Argentina, l’Italia tornerà alla Sei Giorni di Enduro. Dal 7 al 12 settembre la Slovacchia sarà teatro della più antica competizione motociclistica di fuoristrada e a Košice la Maglia Azzurra si presenterà con due squadre: una nel World Trophy, l’altra nel Junior Trophy (l’ex Vaso). Come consuetudine verrà inoltre schierato, nella classifica dedicata ai club, il Moto Club Italia. Paolo Sesti, Presidente della FMI, dichiara: “Torniamo con la Maglia Azzurra alla Sei Giorni di Enduro con una squadra di giovani motivati ed orgogliosi di rappresentare il nostro Paese. Prendo atto che, ancora una volta, ci sono state defezioni importanti da parte di team e piloti di vertice, ma la vera novità è la presenza del binomio tutto italiano formato da Davide Guarneri in sella alla TM. Un bel segnale che sono sicuro porterà ancora più entusiasmo e motivazione alla nostra spedizione azzurra”.
vale, max e toni: esempi per i nostri giovani in
maglia azzurra
Sono stati resi noti da poco i nomi dei piloti che andranno a formare le squadre della Sei Giorni di Enduro 2015. In Slovacchia la Maglia Azzurra verrà indossata da tanti giovani ma l’Italia sarà rappresentata da tanti giovani anche nelle altre specialità. Ognuno di loro potrà rifarsi a tre esempi tutti nostri: Valentino Rossi, Max Biaggi e Tony Cairoli, campionissimi che il presidente della FMI, Paolo Sesti,nell’editoriale a pagina 1 di Motitalia ha voluto prendere come esempio per i nostri ragazzi di prospettiva.
Di seguito, un estratto delle dichiarazioni di Sesti sul mensile FMI: “Questo è il periodo delle nostre squadre nazionali, di quella Maglia Azzurra che rappresenta la nostra bandiera, la nostra appartenenza ed il nostro orgoglio.Motocross, Sei Giorni di Enduro, Trial, Supermoto: tutte specialità che si stanno preparando al confronto sportivo più esaltante dell’anno, cioè quello fra squadre nazionali. Da tempo i nostri commissari tecnici delle varie specialità sono al lavoro per selezionare le squadre, scegliere i metodi di allenamento, puntare come abbiamo sempre fatto, in alto. In molte specialità sarà un’occasione imperdibile per i nostri giovani. Sì, perché da tempo stiamo lavorando proprio sul ricambio generazionale, con lo sguardo puntato verso il futuro non in modo astratto o formale ma con azioni concrete, anche con scelte coraggiose e controcorrente. Quest’anno torniamo alla Sei Giorni di Enduro dopo la voluta battuta di arresto dello scorso anno in Argentina. Ci torniamo proprio con tanti giovani in una specialità dove, lo segnalo con rammarico, devo registrare ancora lo scarso interesse di alcuni team. Indossare la Maglia Azzurra dell’Italia è un onore non per significati nostalgici o per dare fondo alla retorica. Essere chiamati a rappresentare il nostro Paese è concretamente un impegno e soprattutto il coronamento di una carriera. Noi continuiamo a tenere fede ai nostri valori sportivi, però non posso non segnalare come, curiosamente, chi ha vinto tanto, chi è da tempo ai vertici della sua specialità, è anche quello che più di ogni altro tiene proprio ad indossare la Maglia Azzurra. Cairoli per tutti, così come i tanti ragazzi del Cross, ad iniziare dai giovanissimi che saranno impegnati nell’Europeo che si svolgerà in Italia (11 ottobre ad Arco di Trento)”.
franco picco torna alla dakar Foto AP PhotoSport
Dopo il 16 gennaio 2016 Franco Picco potrà dire di averla fatta in quasi tutti i modi: moto, auto e…quad. Cosa? La Dakar, che inizierà 3 giorni dopo i festeggiamenti di capodanno e finirà proprio a metà mese! A 60 anni il vincitore di due Rally dei Faraoni e tre Rally delle Piramidi correrà in Sud America in sella ad un quattro ruote, lui che alla Parigi – Dakar è salito sul podio tre volte. Evidentemente l’adrenalina dei risultati ottenuti negli anni ’80 nel Rally più famoso del mondo non gli bastano. Picco fu 3° nel 1985, 2° nel 1988 e nel 1989, ma ora vuole
cimentarsi in una nuova impresa. A fine giugno ha testato il quad (un Can-Am Renegade 800) nell’Italian Baja a Pordenone e le sue impressioni sono state positive: “E’ divertente – ha detto Picco – in curva è più veloce della moto e in alcuni aspetti è più facile da guidare. Visto il peso del mezzo, ha una frenata meno potente e quindi è difficile abituarsi”. In previsione del grande ritorno, da un campione c’è da aspettarsi che abbia voglia di fare bene: “Penso di poter correre una bella Dakar e punto ad un buon risultato: sarebbe un bel regalo per il mio compleanno”. Quando si dice, 60 anni e non sentirli.
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Marco Marcellino
Enduro Motor Valley all’opera in Emilia
E’ stata una grande giornata quella del 18 luglio per Enduro Motor Val-
ley, il gruppo di enduristi che si adopera per ripristinare sentieri e vie di comunicazione in Emilia Romagna. All’inizio si pensava ad una doppia operazione in contemporanea sui sentieri vicini a Castel del Rio (BO), con due squadre impegnate in due luoghi diversi e con mezzi diversi: i mezzi pesanti di Enduro Motor Valley (escavatore e ruspa) sulla carrabile Valmaggiore – Casa del Gobbo, in provincia di Bologna; i mezzi leggeri, cioè uomini armati di picconi e zappe, sulla variante per la Faggiola, dove i sentieri si restringono a mulattiera. Poi la bella notizia è arrivata da Castel Del Rio: un’altra squadra con escavatore, messa a disposizione dal gruppo alidosiano “Robe di Caccia”, avrebbe operato da Casa del Gobbo verso il confine toscano. Così, lo scorso week end, questi sentieri sono stati ripristinati, facendo sparire grandi pozzanghere e dotandoli di scoli per l’acqua di una profondità rassicurante. In questo modo si è messo in sicurezza questo tratto di sentiero, che è stato tra l’altro inserito nei percorsi che Appennino bike sta promuovendo insieme al Comune di Castel del Rio sui circuiti nazionali di turismo in Mountain Bike.
Quando i volontari si sono ritrovati all’Agriturismo L’Ululato, la soddisfazione era palese: “Era da molto tempo che si pensava ad un ripristino del genere” ha spiegato Gian Luca Remondini, coordinatore del gruppo con mezzi leggeri. “Sono sentieri utili a tutti, oltre che da noi enduristi e dai bikers, sono utilizzati da agricoltori, castanicoltori, cacciatori ed escursionisti. Un valore importane per tutti, anche dal punto di vista storico, infatti anticamente proprio su questo sentiero , che allora era un’ importante via di comunicazione, sorgeva la Dogana che divideva la Romagna papalina dal Granducato di Toscana; nella Seconda Guerra Mondiale, da qui passava la Linea Gotica. Da parte nostra, continueremo a lavorare per mantenere vivi questi tracciati.”